Cimatti|Tassinari Clodoveo / 1938-10-22

2147 / Tassinari Clodoveo / 1938-10-22 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



22 ottobre 1938


Carissimo Clodoveo,

La tua carissima del 16 m. p. mi riempie di consolazione e ti ringrazio.


    1. Per Vasco, inteso, continua a Montodine. Là vi è Bechis (non vorrei però gli scaldasse la testa) che può iniziarlo allo studio del Giapponese. Verrà dopo… se siete vivi, potresti andarlo a prendere nel 1941… ma l’avvenire è nelle mani di Dio.

    2. Sì… c’è da mettere a posto il problema fondamentale di Tokyo, ma [non] so dove battere la testa.

    3. Non so quale frase abbia fatto capire che mi preoccupo del Seminario. Oh, no. So, sento e vedo che il Signore vi guida e quindi sto tranquillo; d’altronde sarei ben ridicolo di guidarvi stando a Torino… Procura tu di stare calmo… Poi a che devo pensare? A pregare e cercare per voi… Via! Mi è più facile che essere a Miyazaki e… non vorrei abituarmici troppo… Mah! Il Signore sa e vede. Se riesco a prendere navi giapponesi o il 20 nov. e 4 dic. si parte… Vedremo… ma anche tornando, tu lo sai, non do ombra a nessuno… e tanto meno a te… al massimo posso darti dei pugni…

    4. Pienissimo e perfetto accordo sul problema delle vocazioni. Segui pure quella via, che è la vera.

Per il problema burocratico… quelli che si decidono per il Gran Seminario, sarà bene facciano per tempo la domanda secondo le prescritte modalità. Ad ogni modo con Don Cavoli e Don Liviabella e Don Margiaria si potrebbe valutare questa questione se non fosse cioè il caso di affidarli a Fukuoka, vantaggi economici indiscutibili e forse più sottomano nostra per continuare la formazione…

    1. Per i libri sta’ tranquillo, riceverai altro.

    2. Ricevuto gli incartamenti (lettere, foto, ecc.) e già fatta relazione ed inviata all’Opera del clero indigeno.

    3. Nishimura faccia pure quello che è utile per il suo avvenire e per la sua vocazione. Prego assai per lui e per gli altri nostri cari soldati. Anche per Akabae: se la malattia si prolungasse andate a trovarlo. Eh! Temo che ne avrà grave scossa. Bene, bene per la famiglia Mori. Tirem innanz…

Per Takeuchi già avevo scritto, ex iure mi pare non abbiamo da far nulla, ma ha lavorato per noi, mi pare dissi:


    1. Vediamo di ottenere massima riduzione

    2. Quanto può fare la famiglia sua

    3. E fra tutti faremo.

La soluzione è nelle mani della Provvidenza e preghiamo.

    1. Bravi! Non pensate a nuove spese (bandiera, ecc.): quel che potrò trovare del genere porterò. Giusta economia sì, ma non lesinare sul vitto che si sconterebbe duramente colle medicine.

Il bravo Emilio invigili, sia utilizzato tutto, ecc. ma so che fate già. Invigila e fa invigilare e fa discorsetti, affinché tutti e singoli gli abitanti economizzino in ogni cosa – è un’ottima scuola educativa (carta, vestiti, oggetti, libri, ecc.) la vigilanza personale.

    1. Clodoveo mio, mi fai la predica sui se, ma… che vuoi? Sono abituato così, e non posso neppur concepire un’idea, senza che vi sia la condizionale che subito assale… É vecchia abitudine, e non me ne voglio spogliare. Sta’ tranquillo dunque e perdona alla mia vecchia abitudine. Desidero solo fare la volontà di Dio, ecco tutto.

Ossequi ai singoli seminaristi, ai professori, al Sig. Chukanji ed un amplesso spirituale ai singoli confratelli.

Ritorna Baratto – e due ottimi sacerdoti tedeschi giovani. Don Baratto è adirato con te perché non gli rispondi – ha fatto la predica a Maria A. e ha perduto il filo (…silenzio sepolcrale per un minuto)…

    1. I tuoi sogni saranno la rivelazione di Don Cimatti intimo (… mi sogni giovane… e tutti me lo dicono… e mi par di esserlo)… ma la barba è sempre quella.

    2. E al buon Maeda i miei auguri cordiali. Sia davvero Tarcisio in tutto il senso della parola: fa’ le mie parti ed esprimigli la mia gioia. Vedi di aiutarlo a condurre a Dio la sua famiglia e poi… tanti suoi compagni.


E tu, caro Clodoveo, prega per me. In osculo Sancto Dei tibi et tuis pax et benedictio.


Don V. Cimatti



P. S. È morto uno zio carissimo di Ragogna. Gli do la notizia: consolalo e fa’ pregare.