Cimatti|Ricaldone Pietro /1944-12-…

3157 / Ricaldone Pietro / 1944-12-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


L’Immacolata e il Natale del 1944


Dicembre 1944

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Ritorna l’annuale festa della Mamma Immacolata. Quanti ricordi! Proprio nella data centenaria (8 Dicem. 1941) l’inizio di questa guerra che non ha tregua… Eppure la Madonna ha proprio permesso che gli allarmi, pur succedentisi, non impedissero nessuna delle manifestazioni in programma nella nostra festa. Verso sera violenta incursione… Alcune bombe cadono nei pressi della scuola professionale D. Bosco dove abita l’ottimo direttore Prof. Takarada,1 fervente cristiano, che ha assistito con la famiglia alla festa. Entrato nel sotterraneo di rifugio di fronte alla sua casa con tutta la sua famiglia, allo scoppio assordante di una bomba caduta davanti alla casa sua, invoca la Madonna; la famiglia è sotterrata sotto la frana del sotterraneo, ed egli vi è coinvolto, potendo solo fare cenno ad un passante cogli occhi e bocca rimasti scoperti. E’ aiutato d’urgenza, si riesce a disseppellire tutta la famiglia e a far rinvenire una delle figliole semiasfissiata, mentre tutta la famiglia della casa di fronte coinvolta nel franamento del suo rispettivo sotterraneo rimane sepolta e morta. Non potendo abitare la casa resa inservibile fu caritatevolmente raccolto nella scuola, e potemmo in quella sera ringraziare la Madonna per lo scampato pericolo nostro e per la salvezza di questa buona famiglia. Fra le varie manifestazioni accademiche si volle onorare la nostra buona Mamma con una cantata, che avendo origine un po’ caratteristica, può essere ricordata non fosse altro come nota di cronaca.

In occasione della data natalizia del Giappone 2600, D. Cimatti (come già fu annunziato) compose una suonata commemorativa in tre parti… richiamando le vicende mitologiche e storiche dell’avvenimento, e utilizzando come materiale tematico antiche e moderne melodie giapponesi. La suonata trasmessa per radio a tutto l’Impero, come dimostrazione simpatica di cordiale adesione dei missionari cattolici all’avvenimento, fu gustata e fece ottima impressione in tutte le sfere giapponesi, che ne ebbero nozione. Fu però da alcuni valutata in senso assai diverso, quasi come adesione del povero scrivente alle credenze mitologiche del popolo e come glorificazione delle medesime… È meglio non dar peso a interpretazioni recondite di alcune serie di accordi discendenti da destra a sinistra fino alla nota più bassa; e sarei disceso ancor di più per seppellirli tutti… altro che glorificazione!

Ad ogni modo ho voluto santificare nel nome di Maria la suonata, trasformandola con cori e soli, piano, armonium e violino, in una bella cantata a tre parti che glorifica la Madre nostra. Il mio poeta Del Col mi ha capito – è riuscito – e l’abbiamo eseguita – e venne la società della radio – ne prese i dischi – e in qualche parte del globo fu trasmessa. Viva Maria! e Viva noi!… Mi sono stretto la mano dalla consolazione.2

E termina l’anno colle feste di Natale, cui si sono invitati tutti i marinai italiani residenti in Tokyo. Da un lato i dolori della guerra, dall’altro le intimità familiari della pace promessa agli uomini di buon volere, da un lato odi e separazioni e dilaceramenti di anime, dall’altro l’amore di fratelli uniti a Gesù.

Oh, quando la pace, o Signore? Ci benedica tutti e ci consacri a Maria.

Suo

D. V. Cimatti, sales.

1 Era il preside della nostra scuola professionale, che per legge doveva essere un giapponese. Io stesso ho sentito questo discorso dalla sua figlia molti anni dopo (D.Compri).

2 È il n.771 del catalogo musicale, intitolato “Trittico mariano”, in lingua giapponese. Purtroppo non abbiamo copia dei dischi di cui si parla.