1176 berruti


1176 berruti

1176 / Berruti Pietro / 1933-11-18 /


1 a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani

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Miyazaki, 18 novembre 1933

Rev.mo Sig. Don Berruti,

Assestati alla meglio i nostri cari chierici giunti felicemente, mentre ringrazio dal più profondo del cuore il Signore per il felice viaggio, ringrazio pure i Superiori per l’aiuto concesso e nell’inviare il piccolo rinforzo, e per le provviste fatte per noi e per tutti i grattacapi che in questa circostanza devono avere subito per noi.

Alla prima impressione i chierici sono come me li ha presentati e spero dare di loro sempre buone notizie.

Permetta poi che a Lei, incaricato delle Missioni, esponga con sincerità le nostre impressioni e osservazioni per evitare altra volta sorpresa, dispiaceri, recriminazioni di fronte ai confratelli che vengono e a quelli che sono in sede. Esprimo senza fronzoli quanto mi pare utile:

  1. Non potei aderire all’invito di andare fino a Shanghai incontro ai chierici (come pure non fu fatto dalla Cina, penso per analogo motivo) perché l’invito arrivò tardi e anche perché nelle condizioni in cui siamo nessuno può prendersi queste vacanze che costano assai.

  2. I confratelli mi arrivano senza nessuna carta informativa. Salvo di quello che mi dicono non so chi siano. Scriverò ai loro Ispettori, ma tutti gli anni bisogna perdere un tempo prezioso che va tutto a detrimento degli interessati per un’operazione di Regolamento semplicissima che tutti dobbiamo fare.

  3. I chierici ebbero la dolorosa sorpresa di dover pagare alla Compagnia Lire 1800, più spese trasporto bagaglio, e non avevano nulla in tasca, salvo un’offerta per i Battesimi che fu sequestrata dai confratelli di Shanghai per poter far fronte alle spese. Che cosa vuol dire in queste circostanze di fronte alle belle figure che si devono fare davanti alla Società, ai confratelli?… È umiliante e per noi un nuovo aggravio che apre subito per me un debito colla casa di Shanghai di oltre 3000 Lire, che devo pagare e che non ho alla mano, perché anche la casa di Shanghai si è fatta imprestare e con interesse la somma. Veda un poco Lei…

  4. È il primo anno che si è dovuto pagare la dogana per il modo con cui furono messe le cose nelle casse. Roba nuova e tutta dello stesso genere in casse separate – il poco che portavano i nuovi in piccole cassette, per cui i doganieri si domandavano ragionevolmente se non si trattava di cose commerciali… inde pagare, mentre si poteva, come si è evitato sempre, non pagare la dogana.

Così i medicinali soggetti a rompersi (bottiglie), messi insieme alla biancheria di chiesa che viene così macchiandosi e guastandosi.


Sulla merce nuova era indicato il prezzo… Capirà che è un’arma buona in mano ai doganieri. Il vino in bottiglie bisognerà assicurarsi che non arriva a destinazione… Eccole indicate fugacemente le osservazioni che sono risultate in questa nostra spedizione – non sono cose dell’altro mondo, ma di questo, penso però che molte volte si potrebbero evitare; e soprattutto pensi che qui non abbiamo denari alla mano.

Ieri per andare in viaggio apostolico mi sono fatto imprestare i soldi dalla casa di Miyazaki… È così. Quindi salassi imprevisti sono per noi fatali.

Preghi e faccia pregare per noi e specialmente per me e voglia presentare gli omaggi a tutti i Superiori e specialmente al Rettor Maggiore.

Suo dev.mo

Don V. Cimatti, sales.