Cimatti|Ricaldone Pietro|1947-4-…

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a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


Resoconto generale al marzo 1947

dell’Opera Salesiana di Tokyo

Aprile 1947

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Mi rimane da completare la mia relazione nella parte del lavoro salesiano compiuto al marzo 1947 sui dati raccolti prima della partenza per il Capitolo Generale.

A Tokyo i Salesiani hanno le seguenti Opere:


  1. La parrocchia di MIKAWAJIMA comprendente la parrocchia ed opere sociali, riconosciute legalmente e comprendenti Oratorio, dopo-scuola, scuola serale di lingue (150), Asilo d’infanzia (120), Assistenza ai bambini (25). Vi lavorano: sac. 2; maestre 6.

L’edificio e la chiesa furono gravemente danneggiati dalle conseguenze della guerra, ed il nostro infaticabile D. Bovio sta aggiustandola, mentre D. Rossi aiutato da qualche volenteroso sopporta il pondus diei et aestus per far rivivere le varie opere che subirono durante la guerra ferite profonde. È intenso il lavoro per i numerosi catecumeni, vari dei quali con gioia comune raggiunsero già la meta. Fino alla partenza (aprile 1947) dei marinai italiani, D. Bovio lavorò assai in tutti i sensi per aiutarli, ed anche per aiutare le opere salesiane, stabilendo contatti e relazioni colle competenti autorità. Buon sussidio al lavoro di apostolato è pure il Dispensario tenuto dalle suore Bernardette di P. Flaujac, annesso alla Parrocchia.

  1. NOVIZIATO E STUDENTATO S. CUORE. Quest’anno al 30 gennaio il noviziato riaprì i suoi battenti ed accolse un primo gruppo di aspiranti del dopo guerra (ch. 5, coad. 3). Per quali vicende e prove il Signore esperimentò questi cari figliuoli sarebbe argomento degno di essere tramandato alla storia. Per ignem et aquam eduxit eos in refrigerium. Deo gratias.

Lo studentato non rifornito da anni da elementi stranieri – privato di tutti gli elementi giapponesi (militari o militarizzati) viene conducendo in porto i pochi rimasti. Le vicende del dopo-guerra sono note da relazioni precedenti. Il ritmo della scuola è regolare; lo si cerca anzi di intensificare, dato il piccolo numero degli allievi, che permette cure più particolari ed affiatamento fra insegnanti ed allievi. Questi cari chierici poi con gran sacrificio, ma volentieri si prestano e per i lavori materiali che assicurano la vita materiale della casa, aiutando così il bravo coad. Rosso, capo agricolo, e dirigente della piccola azienda – ma specialmente venendo in aiuto per i grossi lavori di riattamento ed ora di trasporto dell’Orfanotrofio D. Bosco… Il Signore ha disposto che così venissero esercitandosi in lavori che saranno forse loro necessari in futuro. Ciò non toglie che ai lavori dei campi o di costruzione o di disfacimento possano far seguito buone esecuzioni o alla radio o nei saloni o chiese della capitale. I bravi figli di Don Bosco si adattano coi loro Superiori a far un po’ di tutto. Non posso però tacere dell’attività che vengono svolgendo in altro campo i sacerdoti: oltre l’insegnamento regolare, la cura cioè di numerosi catecumeni, il lavoro negli ospedali e in alcune cappellanie di suore e l’intenso lavoro della stampa di cui farò relazione a parte.

La statistica al Marzo dà per il Noviziato: sac. 2; assis. l, Novizi 7. Per lo studentato sac. 5, coad. 3; teologi 7; fam. 2. Battesimi 15, catecumeni 30.

  1. SCUOLA PROFESSIONALE D. BOSCO e società editrice D. Bosco. La scuola è pareggiata alle governative e conta 207 allievi divisi nei cinque corsi, nelle due sezioni di stamperia e falegnameria. Nel 1946 furono diplomati per fine corso 23. In buon numero studiano la religione e qualcuno già ricevette il battesimo. L’oratorio festivo (come da relazione precedente) vi è pure fiorente con 160 allievi. Il personale di casa è dato da: sac. 5, ch. 2, coad. 3, fam. 2, aspir. 2, insegnanti e operai esterni 6.

Il massimo sviluppo è nella parte stampa e già si viene studiando la possibilità del distacco dalla scuola dell’Editrice D. Bosco, facendola autonoma. Come pure necessita (come a Miyazaki per la scuola media) sviluppo dell’edificio scolastico e di tutto il materiale scolastico. Al momento attuale occorrerebbero montagne di carta per inondare il Giappone di buona stampa cattolica.

Ormai l’editrice D. Bosco è affermata pienamente in Tokyo e in Giappone, grazie al lavoro dei confratelli della casa, e all’umile, ma indefesso e amoroso lavoro dei nostri bravi coadiutori Forner e Naji. Il lavoro di redazione è affidato in modo speciale al nostro D. Barbaro, coadiuvato anche da altri volenterosi confratelli e dalla buona Prof.ssa Ogata, vera apostola della stampa e attiva cooperatrice salesiana, ottima penna, e con lei un buon gruppo di volenterosi scrittori si vengono unendo intorno a D. Bosco scrittore.

La ripresa del Bollettino Salesiano e delle Letture Cattoliche, i commenti ai Vangeli, Atti degli Apostoli, ristampe di altri libri – in preparazione la collezione filosofica e pedagogica, ecc., richiama sempre più l’attenzione del pubblico pagano sulle nostre edizioni. Oh, se potessi farmi sentire da chi potesse e volesse fare opera di vera, ottima, necessaria propaganda di buona stampa, procurando alla nostra migliaia di risme di carta! Provi anche Lei, amato Padre, ad interessare qualche anima buona sull’argomento. Abbiamo già tutti i permessi per l’introduzione del materiale carta in Giappone.

L’attività dei nostri confratelli in questo campo è degna di esser segnalata ed essere messa all’ordine del giorno. Nell’immediato dopo guerra furono stampate 70.000 copie di libri (fra gli indicati in precedenza).

  1. L’ORFANOTROFIO D. BOSCO: è però certo quello che gode le simpatie di tutti i confratelli, che lo considerano come opera propria perché voluta dal Papa, dai Superiori, la più propria del nostro spirito salesiano. In altre relazioni ho parlato degli inizi, delle fasi di sviluppo, dello stato attuale dell’opera, ora in pieno trasloco. Quanto per quest’opera si siano sacrificati D. Tassinari e i suoi valorosi aiutanti: D. Lopez, D. Manhard, il ch. Matsuo e i nostri bravi Camnasio e Romelli, lo sa il Signore, ed il Signore li rimeriti “secundum potentiam et justitiam suam”.

Lavorano ora per l’opera: Sac. 4; ch. 2; aspir. 4; fam. 6. Gli allievi sono 60. Prestano pure l’opera loro caritatevole per i piccini le suore della carità di Miyazaki in numero di 4; aiutanti 4; allievi 14.

Le interessanti relazioni del nostro D. Tassinari ed altre che faranno seguito le dicano quanto i salesiani del Giappone vogliono fare e fanno per l’Opera tanto cara al suo cuore paterno.


I salesiani si prestarono pure per la cura spirituale delle Figlie di Maria A. nella loro trasmigrazione a Yamanaka dove si rifugiò la loro opera durante la guerra (vi lavorarono D. Broccardo e D. Martelli Corrado); continuano ora (vi è incaricato il nostro D. Frantzen) nella loro nuova dimora ad Akabane (Tokyo) che è in procinto di diventare un centro magnifico di espansione della loro opera in Giappone.

Come pure in altra relazione le parlai del bel lavoro compiuto dai salesiani per i nostri cari connazionali marinai fin al loro ritorno in Italia nell’Aprile dello scorso anno.

Ma specialmente dal 1943 i nostri D. Liviabella, D. Martelli Archimede e coad. Maccario si prestarono per la cura dei giapponesi ed italiani a Dairen (Manchuria), nel lavoro parrocchiale in sostituzione dei buoni e zelanti PP. Maryknoll. Forse il Signore ha permesso questa emigrazione per gettare le basi della entrata a tempo opportuno di D. Bosco anche in Manchuria. Sappiamo che sono vivi, che stanno bene, pur non potendo ancora direttamente comunicare con noi e coi loro cari.

Come già ebbi ad annunciarle, durante la guerra, le ricerche per un luogo di rifugio per i nostri giovani confratelli diedero per risultato la fondazione di un’altra casa in provincia di Nagano, di cui già le feci relazione. La casa di Nojiri, benché non abbia ancora una destinazione fissa, è ottimo posto come casa di riposo, luogo lontano dai rumori del mondo può servire ottimamente per gli esercizi spirituali o come casa di formazione, ecc. Il nostro D. Bovio con D. Caldiroli e il coad. Camnasio l’hanno riattata completando anche tutto il secondo piano, per cui può alloggiare comodamente anche una sessantina di persone. Al momento vi risiede un sacerdote e un chierico e qualche aiuto per i lavori del terreno annesso.

Già le accennai quanto i salesiani fecero nell’aiutare nel dopo guerra le diocesi di Osaka e di Fukuoka col prestare personale per l’insegnamento nei rispettivi seminari (D. Manganelli, D. Tassan, D. Manhard) o come parroci a Moji (D. Manhard) ed a Kurume. Il nostro D. Bernardi è riuscito ad organizzare in pieno questa residenza missionaria, corredandola di opere di azione cattolica e di beneficenza (ospizio per vecchi, per orfani di guerra, dispensario, ecc.) fino all’arrivo del missionario francese di ritorno dopo la guerra. Fu certo per i poveri salesiani un grande onore cooperare nel lavoro per vocazioni giapponesi – e buona occasione per far conoscere D. Bosco ed estendere l’Opera della cooperazione salesiana per la gloria di Dio e per la salute delle anime.

Ma non sarebbe completa la mia povera relazione se non accennassi a lavori speciali compiuti dai nostri confratelli nell’immediato dopo guerra a tutt’oggi. A tempo opportuno segnalai tali manifestazioni, che meritano, non fosse altro a titolo di cronaca, essere riassunte.

Le è nota l’attività editrice-tipografica dei nostri in vari campi. Il nostro D. Marega ci regala un volume di 500 pagine riassumente documenti importantissimi dell’epoca delle persecuzioni in provincia di Oita; D. Barbaro i commenti al Vangelo di S. Matteo, S. Giovanni e agli Atti degli Apostoli, I Promessi Sposi di Manzoni, Cristo di Adam, Ben Hur, Ricordo Materno e vari volumetti delle Letture Cattoliche. Idem D. Tassinari, D. Romani, D. Mantegazza per le Letture Cattoliche.

D. Marega, D. Romani e D. Tassinari hanno pubblicazioni ed articoli interessantissimi in riviste locali o sul nostro Bollettino Sales. in relazione a punti storici della primitiva chiesa in Giappone. Don Cimatti presenta articoli scientifici e pubblicazioni musicali di ogni genere. D. Frantzen un nuovo lavoro biblico.

Come vede una buona fioritura di attività intellettuali che interessano o direttamente o indirettamente la vita missionaria in Giappone e che danno modo di esplicare attitudini specifiche a vantaggio degli studi e della propaganda stampa. Ma il mio povero elenco non è completo. Altri confratelli, non esclusi i nostri chierici stranieri e giapponesi, vengono raccogliendo materiale; traducono, sgrossano e così… si preparano pel futuro. Voglio parlarle di altre caratteristiche attività dei cari confratelli.


  1. Le conferenze periodiche a gruppi speciali di studenti e insegnanti delle scuole medie e superiori (D. Barbaro e D. Tassan), ai detenuti (D. Cavoli).

  2. L’iscrizione ed attiva cooperazione ad associazioni culturali di vario genere nelle rispettive residenze, in base al principio: “Non vengono a noi? Andiamo a loro”.

  3. Il lavoro regolare di propaganda negli ospedali. Il nostro caro ch. Hayakawa, obbligato per lungo tempo a stare all’ospedale di Beppu, si trasforma in piccolo apostolo dei degenti. Così D. Akimoto settimanalmente conforta gli infermi di un ospedale di Tokyo, e già ne ha condotti vari alla fede. Ma non posso non ricordare il nostro D. Crevacore, che le dure materialità del suo ufficio di prefetto dello studentato oltre l’insegnamento, trova modo di donarsi con amore sacrificato ai suoi cari ammalati. Già una piccola comunità cristiana di oltre una cinquantina si è venuta formando nell’interno dell’ospedale; già si vede biondeggiare la messe abbondante, speranza di buon raccolto e degna rimunerazione del lavoratore.

  4. Il nuovo impulso ai nostri concerti musicali di propaganda e beneficenza. Accolga, amatissimo Padre, il modesto lavoro dei suoi figli lontani. Piccole cose… che vuole? Siamo davvero piccoli, con tutti i difetti dei piccoli, e non possiamo offrire altro. Ma il Signore conosce i nostri desideri ardenti di bene e speriamo sia contento e continui ad aiutarci e a benedirci. Ci ottenga colle sue preghiere questa grande grazia.


Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.