Cimatti|Circolare salesiani|1942-11-6

2927 / Circolare Salesiani / 1942-11-6 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Tokyo, 6 novembre 1942

Carissimi confratelli,


Ricevo da Costantinopoli lettera del nostro Venerato Rettor Maggiore che subito comunico integralmente.

Carissimo Mons. Cimatti, non so se e quando questa mia (datata 24/8/42) potrà giungere fino a te. Ad ogni modo desidero assicurare a te e cotesti cari figliuoli che viviamo a voi vicini con il ricordo e con la preghiera, per condividere le vostre pene e con il desiderio vivissimo di alleviarle. Coraggio. Niente vi turbi.

Abbiate presente i ricordi degli esercizi spirituali: “Aprite il cuore alla speranza”. Iddio è con noi. Maria A. ci è Madre. Dal Cielo veglia su di noi. Padre, protettore e guida: S. Giovanni Bosco. Il Centenario della nascita1 morte del Servo di Dio Domenico Savio è stato celebrato con iniziative feconde in tutte le nostre case. Anche la commemorazione del Giubileo Episcopale del S. Padre fu ricca di pratici risultati.

A fianco del Pontificio Ateneo Salesiano è sorto l’Istituto Superiore di Pedagogia Salesiana, destinato a valorizzare e diffondere i principi della Pedagogia Cattolica, e in particolare quella di San Francesco di Sales ed il sistema educativo di Don Bosco. Non pochi Ecc.mi Vescovi vollero che i Salesiani e le Figlie di Maria Aus. svolgessero nelle loro diocesi importanti e, grazie a Dio, ben riusciti Congressi Catechistici. In tal modo, anche se le feste centenarie sono rimandate, ci viene concesso di commemorare con praticità e abbondanza di frutti il primo catechismo. Coraggio, vivete nella carità. Vi abbraccio tutti in Don Bosco e vi benedico di cuore. Aff.mo in C. J. Sac. Pietro Ricaldone”.

Non c’è bisogno di commenti. Notizie speciali al momento non vi sono.

Nel bel mese di Novembre lavoriamo efficacemente per le anime sante del Purgatorio e prepariamo fin d’ora gli animi alla festa dell’Immacolata e del S. Natale.

Vi ricorda ogni giorno il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1 Nella lettera dattiloscritta da Don Cimatti c’è scritto “morte”. Evidentemente è uno sbaglio di trascrizione. Non si sa come questa lettera sia arrivata da Costantinopoli.