Cimatti|Rinaldi Filippo|1926-12-8

221 /Rinaldi Filippo / 1926-12-8 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



Mio amatissimo e Rev.mo Don Rinaldi, padre mio amatissimo,


Grazie della sua del 29/10 u.s., dei consigli, delle notizie della venuta dell’amatissimo Don Ricaldone.

Torno ora dalla chiesa dove i suoi figli giapponesi hanno celebrato come meglio potevano la festa della Mamma.

Ancor sotto tutela, non avendo la libertà, ci siamo limitati alla nostra famigliola. Domenica faremo qualche cosa (assai poco) per i cristiani. Pare che qui non ci sia idea di splendore esterno di feste. Novena, fioretti, canti, ecc. e più che tutto anime generose, amanti la Mamma, e quindi… Il Signore non mancò di consolarci. Arrivò inopinato un frate francescano; alla messa (ore nove) cosa strana assistè anche un ragazzetto pagano… e la testa mi vagava… Don Bosco, S. Francesco d’Assisi, Bartolomeo Garelli… e una profonda commozione che mi prende in queste occasioni mi inondava l’anima con speranze, con preghiere, colle parole che rivolgevo alla nostra famigliola… e pensavo a Torino, ai Superiori, a Valsalice dove in questo giorno anche Lei si sarà trovato.

Oh, ci aiuti la Mamma nostra a farci santi, a tener lontano da noi il peccato. Ho detto a Gesù che pigli la mia vita, ma salvi da ogni male tutti i confratelli a me affidati e specialmente i coadiutori. Ed ora basta, perché il cuore traboccante di santa gioia minaccia di scoppiare. Grazie Mamma; grazie Gesù e grazie a Lei che mi ha messo nella circostanza di provare le gioie del Paradiso.

Ed ora al solito un po’ di rendiconto.

Salute: materiale e morale mi pare ottima. Lavoro non manca: la solita lotta della lingua, ma avanti allegramente. Pratiche di pietà e osservanza regole: mi pare regolari. Non ho dimenticato i propositi degli esercizi. Deo gratias! Per il resto mi pare proceda tutto regolarmente.

Finanziariamente come rileverà dal rendiconto che credo manderà l’Ispettore, con l’aiuto di offerte di Ss. Messe (Delegato Apost. e qualche casa) della somma iniziale portata da Torino pari a ¥ 219,23 al 31 ottobre trovo 4475,25 che spero mi servirà per andare avanti fino a Febbraio comodamente. Quando ci separeremo ci saranno certo più forti spese, anche perché non sappiamo prevedere che cosa porteranno via i missionari e se saranno necessarie spese speciali.

In gennaio secondo le intese col Delegato e col Vicario Capit. spero ci separeremo per fare qualche cosa, non fosse altro per conoscere meglio l’ambiente di Oita e Nakatsu e così concretare de visu col Sig. Don Ricaldone. Non potremo ancora per la difficoltà della lingua far molto, ma se non si comincia e se non ci mettiamo in acqua, non si nuota. Don Bosco e Maria A. ci aiuteranno, vero? L’importante è che il diavolo non metta bastoni…

(Seguono notizie dettagliate sui confratelli, si omettono…).

Don Cavoli si è messo bene in forze e va regolarizzandosi anche per la lingua. Gli ho affidato la cura di un embrione di piccolo clero e stamattina 2 piccoli servienti erano già alla prima messa delle cinque e mezza. Fui contento tanto che diedi loro caffé e latte… È la prima colazione ai miei poveri bimbi… Sì, poveri, come lo sono la massima parte dei nostri cristiani e dei cristiani in genere del Giappone… Oh, miei poverelli! Col padre ho incominciato la visita alle famiglie. Vedesse certe stamberghe… neppur Gesù nella capanna di Betlemme… Bene, bene, bene. Siamo in casa nostra e… pauperes evangelizantur! (Perdoni la parentesi)…

L’esercizio della b. m. fu fatto bene.

Notizie speciali per stavolta non ne ho. 3 settembre: festa del riso. Dicembre: l’Imperatore desta preoccupazioni per la sua salute. Temperatura buona, finora minima alle ore 7: + 4. Di giorno dai 15 ai l8 gradi. Piogge e oggi forte vento.

Mi pare non c’è altro. In occasione della venuta in un porto vicino della nave italiana “Caboto” seguendo la nostra tradizione inviai saluti cui l’equipaggio controrispose calorosamente.

Ricevo ora da Tokyo una carissima dal Delegato Apost. cui avevo scritto per un pensiero di circostanza, fra l’altro mi dice: “Il caposaldo per la garanzia della loro riuscita: lo spirito del loro venerabile Fondatore. Allo zelo spinto fino all’oblio di sé, alimentato da una soda pietà e occultato dall’umile veste di una tradizionale e caratteristica semplicità è assicurato il trionfo di ogni sforzo salesiano, perché così ha insegnato Don Bosco. La Vergine Immacolata che si è compiaciuta di prendere i salesiani sotto la sua tutela, mostri le sue predilezioni pei figli di Don Bosco in Giappone”. Deo gratias e ci aiuti il Signore a corrispondere all’amor suo verso di noi.

Oh, Provvidenza di Dio! Mi domando sempre: “ma perché il Signore ci tratta così?”.

Oh, mi aiuti anche Lei, dolcissimo Padre, a ringraziarLo.

A nome di tutti auguri, preghiere e ferma risoluzione di mantenerci salesiani. Siamo stati i primi a cantar le glorie di Maria oggi, come saremo sempre i primi in ogni manifestazione ordinaria di vita salesiana (perché precediamo di 9 ore la vita italiana) e vogliamo essere anche i primi in tutto: è giusto che i Salesiani del Giappone inspirandosi al criterio giapponese, siano i primi nel bene, nella vita salesiana. Mi benedica, mi benedica, mi benedica. Sono qui ai suoi piedi, tra le sue braccia: è il suo niente e il niente di Gesù che si chiama

Devotissimo e affettuosissimo figlio

don Vincenzo Cimatti, salesiano