Cimatti|Rinaldi Filippo / 1927-5-1

255 / Rinaldi Filippo / 1927-5-1 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani


Mio amatissimo babbo,


È colla gioia e commozione più profonda che ho benedetto oggi per la prima volta in Giappone l’immagine della Madonna di Don Bosco, della nostra Madonna. Non avendo la statua ho fatto collocare un bel kakemono (proprio come piace ai giapponesi – una specie di stendardo) in mezzo a cui campeggia la nostra Mamma. L’ho benedetto; come meglio sapevo (raccontando anche un sogno di Don Bosco – le due colonne) ho detto perché Don Bosco ha scelto questo titolo.

Che cosa sarà passato nelle anime di questi cristiani, non lo so, è così difficile capire dalla faccia cosa passi nell’anima loro. Certo che se essi provavano ciò che provava Don Cimatti, dovevano liquefarsi d’amore col cuore di Maria.

Basta, ora Maria A., salesianamente è nota anche in Giappone. Ed ora la Mamma si metta all’opera... e lavori, ché ce n’è davvero bisogno. A parte più notizie per il Bollettino.

Ed ora a fine di mese un po’ di rendiconto.

Don Cimatti. Salute buona – un po’ (non so come dire) di difficoltà di digestione da due o tre giorni. Prenderò una buona purga. Studio e lavoro: solito, più aumentato per la cura delle anime; ricerca dei cristiani; preparazione delle predichette (ne faccio più che posso – brevi e frequenti), ecc. Pratiche di pietà regolari, in comune. Ma veda, con tutta la boria che c’è in me, come la bestia vecchia venga sempre fuori.

Mandai a titolo di riposo Guaschino e Don Cavoli a visitare i fratelli per l’esercizio di buona morte. Da solo, non avendo l’orario fisso ecco che mi ci volle pena per fare le cose bene e alle volte tramandate le cose alla sera al solito mi addormentavo. Regole: nulla di speciale. Ho bisogno di frenare i sensi. Eh! In Giappone si è proprio in continuo pericolo e per il vestito loro e i loro modi... Carità: gran cuore con tutti. Nulla per ora di inconvenienti speciali che vegga o che mi siano segnalati.

Don Cavoli. Salute così così. Per il resto bene – desideroso di lavorare, di fare. Certo la difficoltà della lingua, ritarda i suoi desideri – ma lavora e alle deficienze linguistiche pensa il Signore. Certo che la salute a sbalzi non gli permette un lavoro regolare. Disordinatino nelle cose sue personali (libri, vestiti, ecc.). Per il resto optime.

Coad. Guaschino. Salute discreta, esso pure a sbalzi. Lavoro, di sufficiente pietà, facendone (in buon senso) e molto disordinato nelle sue cose (vestito, ecc.). Nulla di notevole pel resto. Bene.


OITA. Don Tanguy. Ha finalmente superato le indisposizioni materiali e spirituali: fa bene in tutto. Trova di essere un po’ rigidetto. Optime in tutto.

Don Margiaria. Salute buona. Pieno di fede, di energia (forse un po’ affrettata) di slancio fa bene. Sente molto di sé, ma è persuaso (e viene lavorandosi) che la superbia rovina tutto e fa ridurre tutto a un fuoco di paglia. Bene per tutto il resto.

Coad. De Mattia. Bene in tutto. Calmo, di pietà e lavoro.


NAKATSU. Don Piacenza, da una settimana è affetto da tiflite, pur ora non in forma (pare) che richieda atto operatorio. È curato amorosamente dai confratelli – anche dai vicini di Oita (in caso urgente volerà pure Don Cimatti – che giornalmente riceve notizie) e dal medico cristiano di Nakatsu (che da anni non frequentava… è anche questo provvidenza certo). Pel resto optime in tutto.

Don Liviabella. Benino di salute. Sempre un po’ preoccupato pel resto (vita spirituale, lingua ecc.) ma bene.

Coad. Merlino. Bene in tutto: è contento e calmo, laborioso e di pietà.


Per tutto il resto della vita nostra salesiana tutto regolare in tutto (pietà, lavoro). Nulla per ora di notevole.

Lei nella sua paterna bontà ci benedica tutti dal più profondo dell’anima e in questo caro mese ci ottenga dalla Mamma tutte le grazie per farci santi ché senza della santità qui si fa nulla.

Mi benedica in modo speciale, papà mio buono.

Suo

don Vincenzo Cimatti, salesiano di Don Bosco