Cimatti|Cecchetti Albano|1940-10-8

2920 / Cecchetti Albano / 1942-10-8 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 8 ottobre 1942

Carissimo Don Cecchetti,


Grazie delle sue lettere spiegative di tante cose belle e meno belle. Grazie di tutto quello che avete fatto per il nostro Don Arri. Dalla sua lettera precedente capii che dovevo far fronte alle note dell’Ospedale e quando queste arrivavano inviavo: ora invio altri Yen 100 ed al più presto salderò…

Sto raggranellando, perché anche qui si vive alla giornata e della carità. Ad ogni modo il generoso benefattore che imprestò, spero potrà pazientare ancora un pochetto, ma lo assicuri che non sarà defraudato in nulla.

Per il bravo Don Lorenzi, Lei lo formi alla vita di lavoro e di sacrificio più sentito nel momento attuale: lavorando non penserà troppo alle sue miseriole di salute o ad altro.

Lei per la salute si abbia i riguardi possibili e avanti sempre nel Signore.

Le difficoltà che provate per trovare le cose necessarie alla vita sono sentite un po’ dappertutto: se prima trovavate modo di distribuire agli altri, il Signore non permetterà certo che restiate senza voi.

Anche qui non si fa che girare per venire in aiuto alle famiglie e di Don Bovio e di Don Margiaria e più in piccolo di Mikawajima. Che farci? E penso sia così in tutto il mondo. Fiat voluntas Dei.

Notizie dirette ci dicono che il buon Tateishi è tornato: è degente all’ospedale di Kumamoto. Preghiamo. Buone notizie pure di Nishimura e degli altri soldati.

Al buon Sato pure i vivi ringraziamenti per quello che fa da buon allievo di Don Bosco: il Signore lo benedirà.

Al bravo Don Arri il saluto cordiale per il suo ritorno: si abbia riguardo. Gli dica che ho fatto una nuova canzone (del fucile) per il centenario del primo fucile portato dai Portoghesi, ed una cantata su Ito Mancho,1 forse tutto sarà stampato sotto l’egida del circolo culturale portoghese, e nel caso invierò copia.

Tutti preghiamo per il suo pieno ristabilimento. Preghi per noi… che siamo sulla breccia…

Per gli ammalati già avevo scritto: è chiaro che al momento faremo come si può e dopo penserà il Signore: chi ci sarà vedrà e farà.

Scrivo a Don Marega per le confessioni che combini o Lui o Don Figura. E per ora nient’altro. Il bel mese del Rosario ci trovi uniti alla Mamma per pregarla intensamente per la pace e quanto è necessario per le anime nostre. Lei non mi dimentichi e saluti a quanti conosco.


Suo aff.mo

Don Cimatti, sales.

1 Si tratta del canto giapponese n. 752 del catalogo: “La prima ambasciata a Roma” di cui si conserva l’originale e lo spartito stampato. C’è poi sullo stesso argomento anche l’operetta “Il Ritorno dell’ambasciata” n. 38, su parole di Don Tassinari in italiano e in giapponese. Non si riesce a sapere se sia del 1941 o 1942.