Cimatti|Le Cronache d’Italia/1951-3-26

3986 / “Le Cronache d’Italia” / 1951-3-26 /


Per il Giornale “Le Cronache d’Italia”



Tokyo, 26 marzo 1951

In margine ad un venticinquesimo.


Il passato 29 dicembre 1950 e l’8 Febbraio 1951 si sono compiuti i 25 anni della partenza da Torino e dell’arrivo in Giappone del primo gruppo di Salesiani di D. Bosco.

Erano 9 – sei sacerdoti e 3 coadiutori, che si recavano nell’Isola Kyushu, nella zona loro affidata dalla S. Sede, comprendente le due province civili di Miyazaki ed Oita (estensione di oltre 17.000 kmq. e agli inizi neppure due milioni di abitanti, di cui 300 cristiani).

Dapprima sotto la dipendenza della diocesi di Nagasaki, e successivamente di quella di Fukuoka.

Nel 1928 fu riconosciuta come Missione indipendente e nel 1935 come Prefettura Apostolica. Nominato Prefetto Apostolico il Salesiano D. Vincenzo Cimatti, la P. A. fu tenuta dai Salesiani fino al 1940, quando tutte le missioni passarono alla gerarchia ecclesiastica giapponese, pur continuando i salesiani nell’apostolato missionario e nella fondazione delle opere educative proprie dello spirito della loro congregazione.

Le dolorose vicende della guerra paralizzarono per oltre un decennio (1935-45) il lavoro di espansione – sottrassero una quindicina di ottimi elementi giapponesi, già salesiani (6) gli altri seminaristi, tutti periti in guerra – distrussero completamente 4 delle fiorenti residenze missionarie e sconquassarono le altre.

Ma grazie a Dio, per la mirabile attività dei salesiani missionari e per l’aiuto dei cooperatori salesiani si chiude il 25° coll’aumento dei cristiani e dei convertiti da trecento a tremila – colla ricostruzione ed ampliamenti delle residenze distrutte e col rifiorimento di opere salesiane tanto in missione, come in altre parti del Giappone. Nella Prefettura Apostolica sono da ricordare:


  1. La scuola media-inferiore e superiore, che a sviluppo conterà da 800 a 900 allievi. Fu inaugurato in quest’anno il nuovo edificio in cemento armato, che forma una delle meraviglie della città di Miyazaki.

  2. L’orfanotrofio di Osada Koen con 200 allievi interni e lavoratori di avviamento professionale.

  3. A Beppu la Parrocchia di Maria A. (costruzione in cemento armato) con le Opere parrocchiali - annesse.


Sono pure da notare le nuove chiese di S. Pietro a Nobeoka, del S. Cuore a Takanabe e a Miyakonojo. Si sta costruendo a Oita la chiesa di S. Francesco Saverio per commemorare il quarto centenario della venuta e partenza (1551) dell’Apostolo delle terre Orientali in Giappone.

Fra le opere più importanti fondate dai salesiani nel 25° non bisogna dimenticare l’Istituto indigeno delle Suore della Carità giapponesi collo scopo della conversione delle anime colle opere della carità, che viene assai sviluppandosi e che conta fondazioni a Miyazaki, a Beppu, a Osaka e a Tokyo. Fu fondato dal Sac. Sales. D. Antonio Cavoli.

Col 1933 i Salesiani varcati i confini dell’Isola passarono nell’Isola grande a Tokyo, e sono opere compiute in vari periodi del 25°: la parrocchia e le opere sociali di Mikawajima; la scuola professionale D. Bosco; media inferiore e superiore (reparto tipografico, falegnameria, elettricità con un complessivo di oltre 600 allievi); lo studentato internazionale salesiano di filosofia e teologia per la formazione del personale in posto, unitamente al noviziato salesiano; l’orfanotrofio D. Bosco a Kokubunji con oltre 200 allievi, riconosciuto dal governo giapponese come modello del genere; l’Oratorio S. Luigi che raccoglie ogni domenica un migliaio di allievi; la grande scuola professionale di Osaka (reparto meccanici).

Nel distrutto seminario di Miyazaki vennero formandosi nel decennio di attività circa 150 allievi, che diedero 8 sacerdoti indigeni e 25 confratelli salesiani giapponesi chierici e coadiutori e buoni professionisti e agricoltori.

Oltre l’apostolato missionario e l’attività nelle opere salesiane, vari si distinsero specialmente per manifestazioni letterarie, scientifiche e artistiche di vario genere. Primeggia il Dott. Sac. Mario Marega, salesiano, colle sue opere di traduzione del “Kojiki” (prima traduzione italiana), del “Chushingura” (teatro giapponese) e novelle buddistiche, stampate in Italia dal Laterza – e di valore grandissimo le sue ricerche sulle tracce della Chiesa primitiva in Giappone, nella zona di Oita (ricordi cristiani, tombe, documenti antichi) raccolti in 2 volumi in giapponese ed in pregevoli articoli su “Annali Lateranensi” di Roma, e su giornali locali.

Studi sulla storia cristiana giapponese furono fatti dai salesiani D. Romani, D. Tassinari (l’attuale Ispettore delle opere salesiane in Giappone).

Nel campo della stampa per produzioni di opere di vario genere è da segnalarsi il Sales. Don Barbaro Federico, attuale direttore della Società D. Bosco per la stampa, notissima in Giappone.

Nel campo scientifico-musicale il sales. D. V. Cimatti con pubblicazioni varie del genere.

Non è da dimenticare il sales. D. A. Margiaria fondatore delle nostre scuole professionali Don Bosco di Tokyo e di Osaka. Dotato di magnifica voce tenorile con D. Cimatti ha girato tutto il Giappone e i massimi centri della Manchuria e della Corea dando concerti musicali di propaganda cattolica, di propaganda salesiana ed italiana (perché la musica vocale era in massima parte italiana e cantata con opportune spiegazioni in Italiano).

Lo sforzo iniziale di penetrazione fu ottenuto cogli oratori festivi e riunioni della gioventù, secondo il sistema di D. Bosco, aperti ovunque il salesiano manifesti la sua attività iniziale – nelle parrocchie cogli asili d’infanzia e colle opere parrocchiali – colla propaganda stampa e musicale e specialmente colla cura delle vocazioni ecclesiastiche e religiose.

La civiltà del popolo giapponese, il suo alto spirito disciplinare e organizzatore; il desiderio d’istruzione, e lo spirito di imitazione resero relativamente facile il lavoro iniziale, che i figli di Don Bosco si proposero di rassodare, perfezionare ed ampliare al possibile nel prossimo 25°.

Hanno fiducia incrollabile nell’aiuto del Signore e nella attiva cooperazione di quanti hanno a cuore la gloria di Dio e il bene delle anime.

D. V. C.