Cimatti|Chierici di Valsalice|1926-1-6

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ai Chierici di Valsalice



[Dal Mar Rosso], 6 gennaio19261

Miei buoni confratelli di Valsalice,


Il nostro “Fulda” si ferma per rifornirsi d’olio a Perim e quindi posso anticiparvi notizie: alla prossima fermata a Colombo il resto. È difficile dirvi che cosa si prova nel rivedere i confratelli in altri paesi. Siamo a Port Said per poche ore! Oh, quanta carità, gentilezze e finezze di attenzioni, affinché nulla manchi, anche delle piccole comodità per rendere meno disagiato il viaggio! Credo che allora più che mai ci si sente componenti di una stessa grande famiglia, tutti figli della stessa nostra cara madre la Congregazione. Rividi volti noti, ex-allievi (il Maestro Soldano)… Basta, basta… se no i sentimenti incatenati esplodono e… chissà cosa succede! Dunque… punto e a capo!

Constatazioni: l’Africa lontana, la terra di Gesù, l’Arabia…! Mio Dio, quante anime… Illuminare his qui in tenebris umbra mortis sedent… Le meravigliose opere della natura… l’immensità del mare, il rollio delle onde che si pigliano gioco dei superbi, colossi costruiti dall’uomo e te li menano qua e là come fuscellini, gli immensi terrazzi marini, regolarmente stratificati e fiancheggianti lo stretto di Suez; i delfini giocherellanti lungo la nave; sciami di cavallucci e rondini marine, biancheggianti al sole nel loro volo; alghe disseminate per il mar Rosso… ecco i fatti più notevoli uniti ai fantastici tramonti e levate di sole, e le notti lunari serene, trapuntate di miriadi di stelle!

Che bel periodo! Le opere colossali dell’industria umana; lo sfruttamento dell’uomo nel lavoro; le spontanee manifestazioni del musulmano che prega il suo Allah; la vita di mondo che ferve anche in questi piroscafi che solcano in ogni senso i mari; che di notte fanno sfoggio del loro splendore; le vigili segnalazioni dai porti dagli scogli pericolosi… ecco le più notevoli constatazioni dell’attività umana. Pensate! Suez, Arabia, Mar Rosso, Monte Sinai… La fantasia si perde tra i secoli remoti, tra le vicende d’ogni genere.

Oggi Epifania! La colonia artistica italiana ha messo a disposizione tutte le forze ed un coro ben nutrito con buoni tenori e bassi (non offendetevi… migliori di quelli di Valsalice… erano 7 o 8 omaccioni che spaccavano dei sol…) eseguì la Messa “Te Deum” del Perosi, mentre i buoni francescani eseguivano in modo inappuntabile il bel gregoriano. Che potevamo offrire di meglio a Gesù di doni materiali? Noi salesiani abbiamo offerto tutto noi stessi. Può esserci un dono migliore per Lui che tutto ci ha dato?

La notizia della morte della Regina Madre appresa da tutti con dolore, fu da noi santificata con preghiere per quella benefattrice dell’opera nostra. E per oggi basta. Da Ceylon altre notizie se al buon Dio piacerà farci arrivare. Coraggio, miei buoni confratelli, continuate a pregare per noi. Oh, quanti meriti vi fate, e quali fiori e frutti preziosi di carità venite raccogliendo per il Paradiso!

Allegri sempre, e… chierichetti miei… docili eh! Oh, quanto in seguito ringrazierete il Signore di esservi vinti e di esservi anche in questo padroneggiati! Basta. Se no, comincio la predica… e tra i pensieri, e i riassumendo e concludendo minaccio di non finir più.

Saluti, preghiere e ossequi a tutti.

Ricordate il vostro fratello che nell’Oceano immenso vi è vicinissimo.


don Vincenzo Cimatti


1 Durante la traversata del Mar Rosso compose una bellissima barcarola intitolata “Vola barchetta rapida” n.498 del catalogo musicale, subito eseguita sulla nave.