Cimatti|Rinaldi Filippo|1929-7-23

481 /Rinaldi Filippo BS / 1929-7-23 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani


NUOVI PALPITI DI ATTIVITA` MISSIONARIA IN GIAPPONE1


Amatissimo Sig. Don Rinaldi,


Mi scrivono dal Giappone notizie consolanti che mi affretto a comunicarle, ben sapendo di qual gioia torni al Padre l’opera di apostolato dei figli lontani.


Festa di Maria Ausiliatrice. In ogni residenza fu solennizzata con lo slancio proprio dei figli che vogliono onorare la mamma ed assunse particolare svolgimento a Miyazaki per la presenza di Mons. Roy, prefetto apostolico di Kagoshima e più per i frutti spirituali, davvero miracolosi, ottenuti. Quanto poteva servire a dare intonazione di festa entro e fuori la chiesa, entro e fuori la missione, fu messo fuori.

Splendide e ben riuscite le funzioni, ravvivate dalla bella statua di Maria Ausiliatrice che per la prima volta appariva nella nostra chiesa.

Lei, amato Padre l’aveva donata ai suoi figli del Giappone. Arrivò, purtroppo sfracellata, ma il paziente lavoro di questi modellatori e coloritori giapponesi la rimisero a nuovo ed oggi tra fiori e ceri e fra la gioia della nostra cristianità appare tra noi a prendere possesso della missione, a Lei consacrata. Nel pomeriggio si aprì una modesta esposizione fra cui facevano mostra di sé i quadri della vita di Don Bosco, quadri delle vedute dell’Italia, il grosso atlante del Touring Club, il catechismo illustrato e molti lavori eseguiti dai nostri ragazzi, specialmente paesaggi in cui s’ammirava qualche bello spunto e non mancava il futurismo…

In cortile gare sportive diverse, poi funzioni religiose, coronate con proiezioni luminose, tanto gradite ai nostri cristiani. Il giorno dopo i cristiani con delicato pensiero vollero invocare la protezione dell’Ausiliatrice sui loro morti, ed in massa si recarono al Cimitero cattolico per la funzione di suffragio.


Festa di Don Bosco. Quanto mente e cuore potevano ideare e quanto le forze e possibilità potevano realizzare, tutto fu messo in opera dagli amati confratelli affinchè il nostro Beato Don Bosco potesse essere degnamente venerato, in questa solenne circostanza, col vivo augurio di una festa più completa e solenne nel prossimo anno.

L’effigie del Padre è sull’altare. Le mani gentili e più i cuori ardenti delle nostre giovani l’hanno ornata con quel fine gusto giapponese loro caratteristico. Alla loro volta i baldi giovani del Circolo Don Bosco hanno ornato le adiacenze della Chiesa. Messa solenne, servita dal piccolo clero al completo, discorso d’occasione, buona frequenza ai Ss. Sacramenti, distribuzione di dolci. Alla sera una ben riuscita gara catechistica diede un crescendo di animazione alla festa, fu una viva partecipazione degli adulti, un omaggio spontaneo e sentito della gioventù a Don Bosco “padre e maestro”.

Così era stata presentata ed ideata dal nostro bravo Don Cavoli, e con tale intento e sentimento fu eseguita. La sala era letteralmente gremita di grandi e di piccoli spettatori. (Ah! quando la Provvidenza ci invierà i mezzi per la costruzione di una grande sala per riunioni, concerti, teatro?… È davvero indispensabile!).

I gareggianti sono 44; i giudici di questa singolare tenzone sotto la presidenza dell’inesorabile Don Margiaria sono inflessibili. Dopo ben combattuta lotta rimangono vincitori uno della compagnia di San Luigi, 2° del circolo Don Bosco, 2° del circolo femminile, cui fu consegnato tra gli applausi l’assegnato premio in denaro.

Il nostro Don Bosco non poteva dal Cielo non benedire, specialmente in quel giorno, a questo slancio, a questa professione di fede, che per lo zelo dei nostri buoni confratelli veniva a radicarsi in quelle anime “vere delizie dell’anima nostra”.

Alla benedizione i giovanotti vestiti in cotta, prestano servizio. L’amato Don Lucioni intona con slancio il Te Deum, e su quel vivente grappolo di gioventù maschile e femminile che gremisce la chiesa e sulla moltitudine dei genitori col volto proteso a Don Bosco, scende la benedizione di Gesù.

E si conclude la serata in sala con canti e suoni, col discorso ufficiale del nostro Don Margiaria e coll’inaugurazione di un minuscolo cinematografo (che attende ancora la carità di qualche anima buona per essere pagato).

Oh, gradisca Don Bosco l’omaggio dei suoi figli lontani e ci aiuti ad attrarre a Lui per condurle a Dio, le masse della gioventù giapponese.


La Cresima a Nakatsu. Visita del Vescovo di Fukuoka.


I confratelli di Nakatsu svolsero in unione ai confratelli di Oita un programma comprendente splendide funzioni religiose, giuochi vari, gran concerto, cinematografo, magnifica illuminazione e fuochi artificiali per glorificare il grande avvenimento della beatificazione di Don Bosco.

Diede risalto speciale alla festa, cui convennero molti ragazzi pagani e tutti i loro parenti, la presenza del Ven.mo Mons. Thiry, Vescovo di Fukuoka, che amministrò la S. Cresima, parlò ai convenuti e volle con questo atto dire ai figli di Don Bosco tutto il suo affetto paterno per l’opera loro.

Amato Padre, come vede, con lentezza, è vero, si procede, si cerca di spargere buona semente fra queste care anime. Per l’intercessione del nostro beato Don Bosco, siamo certi che si riuscirà a propagare sempre più la devozione a Maria A. e ad innestare in queste povere anime nostro Signore Gesù Cristo.

Colla preghiera, coll’offerta dei quotidiani sacrifici, con sussidi di ogni genere, ci aiutino i nostri fratelli, amici e cooperatori.

Preghi per i suoi figli lontani.

Don Vincenzo Cimatti, sales.




1 Alla lettera dal Bollettino sales., Dicembre 1929. Manca il manoscritto originale. Valgono le identiche osservazioni del N° di 24/6/29