Cimatti|Chianale Bernardo|1956-12-26

4683 / Chianale Bernardo - Oratorio S. Giuseppe / 1956-12-26 /


agli Ex-allievi dell’Oratorio S. Giuseppe di Torino



Chofu, 26 dicembre (1956)

Carissimo Bernardo,

e carissimi tutti del XV maggio,

Stavo per mandarvi i miei poveri auguri quando mi giunge proprio la tua che mi segnala la vostra nuova e veramente inesauribile carità. Che il Signore vi rimeriti e benedica e per il nuovo anno conceda a voi e alle vostre famiglie tutte le grazie per le vostre necessità materiali e spirituali. È la preghiera, la mia povera preghiera per ognuno di voi, preghiera di ogni giorno…

Capita nella mia povera vita che durante il giorno mi si suscita o il pensiero o vedo la fisionomia di qualcuno di voi. Ad es. (per dirne uno) veggo nella fantasia o memoria come un baleno uno dei fratelli Chianale o Miletto o il più disperato fra di voi (chi sarà? Siete troppo curiosi…) e mi domando: “Ma perché adesso viene questo pensiero?”. Ah, forse Bernardo ha bisogno di qualche cosa… e siccome non ho altro mezzo per aiutarvi, prego.

Oh, povero me! Ma che cosa vi è venuto in testa per quella poesia? Avrete pensato… che razza di missionario… che pretende fare dei versi invece di salvare le anime! Mah… perdonatemi… Non lo farò più fino alla prossima volta… Inoltre continuiamo a pregare ad invicem.

Non mi è difficile accettare l’invito pel 1963 (84 anni non è poi un finimondo! Anche la mamma, la sorella suora – …quella sì che era santa… pare vogliano introdurre la causa di beatificazione – sono morte a 84 anni) – dunque accetto, se il Signore mi lascia fino a quell’età… mi pare sia la condizione indispensabile, cui si può aggiungere, se le condizioni somatiche (parolone!) lo comporteranno. Prima del 63 è cosa più complicata:

1. - Dipende dal Signore,

2. - Dalle circostanze (motivi, occasioni di andata, ecc.),

3. - Personalmente non ci tiro tanto, anzi poco assai. Non dico niente perché mi piace più essere indifferente.

Ad ogni modo D. Bosco dice ai suoi salesiani: “Niente ti turbi. Il passato è passato, ed acqua passata non macina più (quindi non ricordo neppure le volte che sono ritornato tra voi dal Giappone). L’avvenire è nelle mani di Dio (quindi è inutile pensare al 63 o prima). Il presente è quello che ho tra mano, quello che posso trafficare e che mi fa acquistare tanti meriti…”.

Mi pare che è questa una realtà di fatto che può far tanto del bene anche a voi. Facciamo del bene fin che abbiamo tempo.

Coraggio, Bernardo mio. Coraggio, miei buoni amici del S. Giuseppe. Quest’anno in Giappone la parola d’ordine è azione cattolica sociale (l’anno scorso era sul Catechismo). Ah, se ci foste voi coll’animo del XV Maggio di quei tempi…

Vorrei scrivere a ciascuno, vorrei ringraziarvi uno per uno e abbracciarvi. Tu, Bernardo mio, fa’ bene le mie parti. Benedico le vostre famiglie e pregate pel

vostro riconoscente

Don Vincenzo Cimatti