Cimatti|Circolare salesiani|1949-2-14

3704 / Circolare Salesiani / 1949-2-14 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio1



Miyazaki, 14 febbraio 1949

Carissimi confratelli,


Ormai giunto alla fine di questa mia seconda visita, dopo il mio ritorno dall’Italia, non so come esprimere la mia gioia e riconoscenza nel vedere il vostro lavoro, pieno di sacrificio, nelle varie mansioni a voi affidate – nel verificare i risultati ottenuti – le vostre speranze – i vostri progetti per rassodare ed ampliare le opere di bene che avete tra mano. Deo gratias! E grazie vivissime anche ad ognuno di voi.

Però verrei meno al mio dovere se non vi manifestassi la mia viva disapprovazione per inconvenienti qua e là verificati, che sono in contrasto stridente coll’osservanza dei nostri doveri.


  1. Poco rispetto alle cose di proprietà della Comunità (ad es. libri), che con vera leggerezza si tengono in proprio uso. Ed anche, purtroppo, non so come qualificare la coscienza di chi si appropria di cose altrui, senza il minimo pensiero, non dico del voto di povertà, ma nemmeno di quello del settimo comandamento! Non vale la scusa che si fa per scherzo: scherzi di questo genere, secondo me, sono peccati, non scherzi. Eh, via! Non macchiamo l’anima per un dolciume, per una bibita, per un oggetto utile o che ci piace!

  2. Vi prego di non fumare (anche questa peste è entrata fra noi) ed anche di stare attenti alle bevande.

  3. Vi prego pure di essere più che prudenti nelle vostre uscite e nelle relazioni colle persone, specie dell’altro sesso. Visite e uscite siano autorizzate.

  4. Trovo ancora qua e là riviste con illustrazioni… Che sarebbe meglio non avessero varcato la soglia delle nostre case… Suvvia, al fuoco!

  5. Urge che rafforziamo la carità nelle parole (verso i confratelli, case ed opere) e che lavoriamo con maggior spirito di corpo.


Le cause? Le conseguenze della guerra con tutti gli annessi e connessi che ne sono derivati, e precedute dal doloroso stato in cui ci siamo trovati durante la guerra.

Se con forza e generosità non contrastiamo e non correggiamo queste malefiche infiltrazioni, risultano come conseguenze: l’offesa di Dio, l’inosservanza della regola, il mal esempio, danni alla salute, ecc.

Come volete che il Signore ci benedica e benedica il nostro lavoro? Conclusione: tagli netti e recisi dove questi germi cancrenosi si fossero infiltrati, maggior senso di serietà e di responsabilità in tutti, cominciando dal sottoscritto, nell’adempimento del proprio dovere, fraterno aiuto di consiglio e di preghiera vicendevole.

E questa fraterna carità usatela specialmente pel

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


N.B. La presente prego sia resa nota a tutti i confratelli e ben compresa da tutti.

1 Questa lettera fa vedere che quando c’era bisogno Don Cimatti sapeva parlare chiaro.