Cimatti|Rinaldi Filippo / 1926-7-29

181 /Rinaldi Filippo / 1926-7-29 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani


Mio amatissimo Papà,


Oggi facciamo l’esercizio di buona morte. Perciò eccole un po’ di rendiconto personale.


  1. Salute sempre ottima. Mi pare di non essere diverso da quando ero in Europa: appetito, sonno, allegria, che vuol di più? Il caldo è salito finora a 36-38, ma è attenuato dal vento che soffia benino a Miyazaki. Si suda, ma non manca acqua per rinfrescarsi e per bere.

  2. Studio e lavoro non manca. Continuo al solito degli altri mesi. Riuscirò nella lingua? Spero. Quando? Quando al Signore piacerà.

  3. Posso compiere tutti i miei doveri; faccio quel che posso, ma Lei sa lo sciapin che sono e quindi… Alle volte (questione di secondi) un po’ di fiacchetta… ma poi tutto a posto.

  4. Pratiche di pietà sempre e tutte. La difficoltà è nel tener ferma la mente: è da anni che lotto… e continuerò ancora per anni: la buona volontà non è venuta mai meno. Guai se guardassi ai risultati!

  5. Osservanza regolare ed esatta delle Regole; nessuna difficoltà per ora.

  6. Frequenza regolare ai Sacramenti: sono la forza. Gesù mi tratta troppo bene: alle volte aridità, compensate poi da gioie di Paradiso.

  7. Optime con tutti; mi sembra di amarli fraternamente e potentemente.

  8. Per ora ancor riuniti, rimane facile la vita di comunità: non scorgo inconvenienti o cattive pieghe nell’osservanza delle regole. Deo gratias!


Quando all’andamento generale c’è da ringraziare Dio:


  1. Tutti sono animati e per l’osservanza religiosa e per lo studio.

  2. A titolo di esperimento, proviamo l’orario estivo orientale, cioè cena alle 18 poi ricreazione e breve passeggio, poi studio fino alle 21,15: un po’ di roba calda, orazioni e riposo. Corrisponde anche all’orario della famiglia giapponese.

  3. Si va avanti nella lingua che non accenna a diminuire nelle difficoltà. Non siamo ancora in grado di assolvere con sicura o meglio tranquilla coscienza il dovere della guida delle anime. Le ho scritto al riguardo nella relazione della visita del Delegato.

  4. La difficoltà attuale in cui si trovano i confratelli è che nel civilissimo Giappone siamo per gli indumenti su per giù come tra i Bororos. Quanto ai singoli:


Don Tanguy: ebbe leggera indisposizione. Ha qualche momento di nostalgia spagnola che lo fa tribolare. Per il resto optime.

Don Piacenza: non sempre può dormire di notte. Per il resto optime.

Don Cavoli. Dorme poco, disturbi di stomaco – difficoltà per la lingua. Gli faccio coraggio. Se non potrà imparare in un anno imparerà in due. Nervoso in qualche piccolo scatto nelle relazioni con Don Liviabella. Per il resto optime.

Don Margiaria. Qualche disturbo di stomaco (stitico). Per il resto optime. Riuscirà bene nella lingua. Un po’ pronto nei giudizi.

Don Liviabella. Ora sta benino; bisogna però non si affatichi e stanchi. Per il resto optime pure. Ancor giovane e semplicetto nel giudicare.

Coad. Guaschino. Dorme poco di notte, quindi… Non può studiare sui libri. Mi pare sufficientemente e più abbondantemente occupato. Per il resto bene in tutto. Lo vigilo.

Coad. Mer1ino. Bene. Soffre nostalgia pel pensiero di mamma; mi pare si venga formando. Ha appreso bene per la cucina. Per il resto bene in tutto.

Coad. De Mattia. Bene in omnibus. Si prepara per il settembre (16) prossimo alla emissione dei voti perpetui a cui fu ammesso. Ha appreso bene per la cucina, buon sacrista, ortolano, ecc.


Mi pare per ora di notevole non vi sia altro. QUESITO. In Giappone si dorme per terra (alla giapponese). Alcuni confratelli che hanno bisogno di riposare un po’ dopo pranzo (eccetto in caso di malattia) si può permettere si sdraino sulla stuoia o è da insistere per il tavolo, che non sempre sarà dappertutto?

Mi benedica con tutta l’anima. L’abbraccia come figlio il suo aff.mo


don Vincenzo Cimatti