Cimatti|Cecchetti Albano / 1939-5-25

2284 / Cecchetti Albano / 1939-5-25 /




25 maggio 1939


Carissimo Don Cecchetti,

Grazie delle foto e della lettera sua.


l. Per Arai forse non mi sono spiegato. Lo si congeda perché non si riesce a togliergli il grave difetto di indebitarsi. Si fa presto a dire non gli si pagano, ma dopo non molto tempo egli si fa imprestare soldi dai cristiani, non paga il fitto, ecc., e Lei vede arrivarsi in casa gente che pretende esser pagata, perché si sa che egli è impiegato alla missione – e la gente finisce col prendersela colla missione, coi cattolici e con l’individuo come cristiano. E lui che ti fa? E la moglie? Perché interrogato se ha debiti non parla? Anzi nega? Perché se non gli basta lo stipendio, non dice nulla? Anzi dice che gli basta? Perché avuto l’annunzio, non si comporta da buon cristiano, neppure alla domenica? Mah! Per tutto il resto Lei ha ragione, ma dica Lei, come farebbe a correggerlo? Se viene a Beppu (e naturalmente non possiamo impedire che non conduca la signora) temo che verrà la discordia tra i cristiani, mentre ora vanno benino. Quindi non è la questione del lavoro che manchi: è questione che a Beppu abbiamo dovuto pagargli i debiti; con tutte le minacce fatte, a Miyakonojo idem; ed ora idem, e sarà così, a meno che non si riesca a cambiargli tale abitudine. Quid dicam?

2. Bene per l’orario – preferirei (perché il venerdì ho scuola) venire nel pomeriggio di venerdì, non al mattino.

3. Se per voi va bene, è inteso allora adunanza missionaria al 1° venerdì del mese di giugno – invierò programma adunanza o a Lei o ai singoli missionari.

4. Strano che siamo ancora in aria per Masiero – pensavo che fosse già finito. Vedo oggi Don Margiaria e sentirò qual è il motivo… Pensavo che nella nota inviata avesse incluso…

5. Con Nishida Don Cimatti ha stabilito nulla: è con Don Cecchetti che devo stabilire.


Se ricorda le accennai la cosa ritornando dal Cimitero: Lei mi disse che non era conveniente e allora, pace.

Dunque, caro Don Albano, coraggio e preghiamo e… arrivederci.

Suo

Don V. Cimatti


P.S. - Saluti a[d] Arri e a tutti. Al bravo Mario dica che l’esito della mia pratica devono darglielo i Superiori: non posso certo di qui sapere quanto lui desidera. Per il resto non posso che pregare: caro Don Cecchetti, penso di aver carità come Lei, ma penso che se abbiamo in mano documenti (parroco o altri) è meglio rispondere che non possiamo.