Cimatti|Zerbino Pietro|1949-1-29

3693 / Zerbino Pietro / 1949-1-29 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



Tokyo, 29 gennaio1 1949

Carissimo,


Ricevo la tua del 13 c. m. e breviter rispondo.


  1. Grazie delle notizie. Preghiamo per i due pellegrini dell’America del Sud. E in Giappone non viene nessuno?

Preghiamo di cuore… Osa pure. Tu non solo amico, ma fratello in Gesù Cristo e Don Bosco: non è così?

  1. Grazie dei permessi di stampa. E all’occasione ringrazia il Sig. Pezzani, dolente di non averlo potuto vedere a Torino.

  2. Grazie pure al Sig. Maffei. Giungerà a Torino il nostro Don Tassinari. Gli ho accennato l’ordinazione. Lui desidera conoscere il Sig. Maffei e gli dirai (fagli vedere questa) “che è autorizzato ad acquistare quanto crede possa andare bene per il Giappone, nella quantità che crede possa andare bene”.

Ci siamo già parlati alla partenza, non invio la nota campionaria: è meglio che Don Tassinari veda lui. Ti prego dire a Don Tranquillo (o Don Valle) e anche a Don Tassinari: “che Don Tassinari è autorizzato a questa e ad altre spese per cose a noi necessarie”.

  1. Pel Bollettino avevo lasciato detto che forse era meglio spedire in pacco al sottoscritto a Tokyo directe: mi pare arriva all’indirizzo tanta roba directe dall’Italia. Gli Ordo e gli Atti al N° 148 sono arrivati. Null’altro. Spedite direttamente al Giappone. Ricevuta copia dei privilegi (3 volumetti) ma bisognerebbe sapere se (come avevano promesso) ci saranno o ci sono estratti per direttori e sacerdoti, ecc. o se bisogna fare noi. Penso che nei numeri Atti dopo 148 ci saranno norme.

Così anche intorno ai nuovi dicasteri. È giunta lettera di Don Bellido per le missioni. E l’ufficio di Don Fedrigotti? Che relazioni ha con noi? È arrivata qualche cosa poligrafata, ma sbiadita e ci si capisce poco a che cosa deve servire (solite notizie, sempre gradite a chi non sa niente).

  1. Per Don Drohan, se non sta bene nel senso che tu capisci, non inviatelo. Penso però che il suo malessere sia anche perché è davvero fenomenale che con tante insistenze per il suo ritorno in Giappone presso Don Ciantar (idem per Don Curran) (idem per Don Dal Forge) sia stato come un parlare al muro. Non è edificante né onorifico per nessuno, né per i Superiori, né per il rappresentante loro in Australia. Ma se si tratta d’altro, non venga.

  2. Per Costamagna, se non muoio, vado dopodomani in Missione. Ma era già così a Novi – e avevo detto: “Se è così non venga!”. Comunque, egli sogna agricoltura con macchine agricole… Cumiana, America!!! Su per giù come quelli educati nei nostri centri – grandi Istituti – Atenei, ecc. ecc. E in Giappone l’agricoltura è come è… E le macchine sono le braccia… E la musica può anche servire a far del bene.


Vediamo, insomma, e speriamo si acclimaterà. Certo questi buoni coadiutori (Lui, Baggio) hanno dovuto farsi operare di appendicite – Mazzarello l’aveva fatta a Torino.

Hanno cominciato sotto i ferri… Andrebbe anche bene pensare a queste cose nella scelta… Una buona visita medica… Basta, se no me la piglio con te, che ormai non sei nel dicastero missionario, ma… bicefalo.

Mi pare di aver avvisato il Sig. Aprili:


  1. Il permesso di Guaschino è unito a quello di Don Cecchetti e fu spedito all’allora vostro (tuo) ufficio, in data 12/9/48. Deve essere segnato P. 216/30 e firmato il 31/8/48.

  2. Qualora, presentato il permesso, ci fossero difficoltà, telegrafare direttamente alla SCAP – Tokyo.


Un bacio per me a Mamma e tante cose a Don Bosco. Se non ci vediamo più, come è probabile per me, un requiem per il


Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



Un saluto a Don Osenga – un pugno a Don Pellegrini – un ossequio alla barba di Guastelli e amici (chi mi aiutava nei pacchi).

1 Nel manoscritto è segnato II, cioè febbraio, ma siccome dice che partirà per la missione, deve essere gennaio.