603 rinaldi


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1.1 603 /Rinaldi Filippo / 1930-7-14 /

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a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 14 luglio 1930

Amatissimo Babbo,


Sono molto in ritardo per molte ragioni… in giro per un po’ di visita speciale, canonica e salesiana (pur essendo in continuo affiatamento coi confratelli)… e poi perché tramandando di giorno in giorno…

Domani è il mio compleanno (51°) e voglio passarlo nella vigilia spiritualmente con Lei, tanto più che oggi ho l’animo pieno di amarezza… che il Signore fedelmente non lascia mai mancare. Ho un mondo di cose da dirle. Lo farò nel più breve tempo possibile.

E comincio dalla povera anima mia.

Sono sempre il medesimo e alle medesime difficoltà nelle preghiere, nell’adempimento dei miei doveri per le condizioni d’animo e di abitudine in cui mi trovo… e Lei lo sa.

Lavoro ce n’è… Lei sa le condizioni in cui desidererei farlo. Gesù mi vuole più che nello spirito nelle preoccupazioni della materia… e così sia… Ho promesso di non tornare su questi argomenti, ma se l’organizzazione dell’apostolato deve essere come una guerra, le munizioni al fronte sono necessarie. Non arrivando, o arrivando in ritardo o disorganizzate, si sprecano soldi e energie con risultati… Belle teorie! Ma…

Per i miei santi voti, osservanza delle regole, nulla di speciale. Forse amo e servo troppo… ma certo non ancora quanto Gesù…

La superbia fa capo sempre… almeno penso sia quella… Non poter avere la soddisfazione di essere, come straccio, buttato qua e là… è inutile, il comandare non è il mio pane. E basta.

Ho fatto la visita allo studentato.


Don Tanguy. Optime. È uomo di apostolato e oltre al lavoro non indifferente per i chierici, ha la cura della circoscrizione di Takanabe dove lavora proprio con frutto. Talvolta stanco per lo studio della lingua, ha imparato come deve fare a riposarsi. Deo gratias!

Don M.. Benino per la salute. Carattere difficile, pronto nel parlare e poco prudente negli apprezzamenti di uomini e cose e idee. È certo insegnante giovane, che ha ritenuto forse più lo spirito di critica di certe questioni di studio alla Crocetta, che la sostanza. Tentiamo di guidarlo, ma… ci vorrà del tempo e starà male lui e gli altri.

Coad. Ragogna. Mi pare davvero ottimo e che venga formandosi bene. È felice della sua vocazione. Deo gratias!

Ch. B.. È esaurito di testa e ho dovuto sospenderlo dagli studi. Se si rimette, bene – se no o rimandarlo o faccia il coadiutore. Tutte cose che non si sapevano. Negli anni di sua formazione a Verona, libero di sé, come figlio di Maria, passava le notti a studiare, pazzamente, senza ordine d’idee e di studio – già allora fu colpito da nevrastenia – in noviziato fu frenato più o meno – ora ne sconta le conseguenze fisiche e morali. Non è padrone di sé, non abituato all’orario e all’ordine nel lavoro. Speriamo…

Ch. Filippa optime.

Ch. Tassinari, bene – viene lavorandosi.

Ch. Zanarini, benino.

Ch. F., benino, grossolano e chiacchierone.

Ch. Braggion, uomo fatto; un po’ nervosetto. Debole negli studi.

Ch. Bernardi. Benino. Il più debole negli studi.

Ch. C.: spiritualmente il meno formato. Ora si è messo in carreggiata. Lo stiamo studiando.


Casa di MIYAZAKI. Don Cavoli. Bene in omnibus, ma pronto, troppo pronto e aspro. Disordinato esternamente nei libri, ecc. ma apostolo di bene attivissimo. Ma ha bisogno di diversificare nei lavori – la continuità regolare è per Lui difficile. Certo che ha troppo lavoro, ma è difficile trovare chi lavori volentieri con lui.

Don Lucioni. Bene in omnibus. Nervoso assai. Purtroppo non riesce ad affiatarsi spiritualmente con Don Cavoli e non so davvero che pesci prendere perché bisogna assolutamente cambiarlo di casa. Esternamente vanno bene.

Coad. Guaschino. Ha fatto grandi progressi e fa quel che può – ma pesante e con incomodi di salute, disordinato non può ricordare e tenere dietro a tutto.


Casa di OITA. Don Margiaria: bene in omnibus.

Don Escursell: si è messo un po’ più in carreggiata, ma ha ancora il cuore troppo all’estero, pur compiendo un buon lavoro di propaganda.

Coad. Maccario. Benino in omnibus. Qualche scoraggiamento.


Casa di NAKATSU. Don Piacenza. Forti dolori di testa, insonnia. In agosto piglierà assoluto riposo. Optime in omnibus rebus.

Don Liviabella. Bene in tutto.

Coad. Merlino. Bene in tutto.


Per me i problemi attuali più importanti sono:


  1. Appena sapremo qualche cosa dei nuovi arrivi un rimaneggio del personale o parte di esso per il bene di alcune anime.

  2. Problema delle confessioni dei confratelli. Va studiato dai Superiori con amore. Come fare? È più delicato che mai.

  3. Come iniziare qualche cosa per l’avvenire della missione e dell’opera nostra. Coll’incertezza dei sussidi, col ritardo dei medesimi, in Giappone dove non possiamo contare che colla quotidiana provvidenza, si vive alla giornata, ma non è possibile pensare allo sviluppo. Non sarà forse ancor ora…

  4. Studentato… finora non ha sede propria.

Seminario… " nel pollaio di Nakatsu e dal tono di una lettera giuntami dall’Opera del Clero indigeno mi pare desumere che non riceveremo alcun sussidio (per molti anni).

Suore… finora non in sede propria.


Prego di scongiurare il Sig. Don Ricaldone ad inviare un po’ di personale per l’insegnamento (nel prossimo anno avrò una 20 di nostri chierici – penso – una ventina di seminaristi e capirà che Don Marega (l’unico insegnante inviato l’anno scorso) non può certo fare tutto.

I missionari poi distolti dal lavoro dell’apostolato, e non avendo la preparazione all’insegnamento finiscono con non concludere né per l’una, né per l’altra parte – ci perdiamo tutti nel presente e nell’avvenire.

Eccole aperto l’animo mio, mio buon Padre? Cose solite, ma con loro se non si insiste si finisce col non ottenere neppure il minimo desiderabile (me l’ha detto Lei: “guai se non chiedi!”).

Questa fu troncata perché ricevo telegramma dell’arrivo di Don Torquinst con Don Braga. Orario perfetto! Da Aprile, siamo in luglio (16) – mese del caldo – chiusa delle scuole e collegi così che potrà vedere ben poco delle caratteristiche educative giapponesi – mese delle ferie e anche i nostri oratorietti ne risentono.

Non importa. È umiliazione anche questa che fa bene a tutti e fa toccare con mano le reali difficoltà e aridità della missione giapponese – la necessità di aiuti.

Ho scritto anche al Sig. Don Giraudi pregandolo dica in capitolo qualche buona parola per noi:

  1. non abbiamo proprietà – finora nessuna nessuna,

  2. non abbiamo entrate fisse – né finora è aperto spiraglio alcuno per le quali potrebbero essere.


Domando ai Superiori: “i sussidi che ricevo dai Superiori sono doni o prestiti (sia pure a lunga scadenza e senza interessi)”? Certo ci vengono conteggiati usque ad ultimum quadrantem. Allora non sono doni. Attualmente sono debitore verso il Capitolo di oltre 150 mila lire, che non so davvero come tirare fuori e che ci allontanano sempre più dalla possibilità di stabilizzarci. Deus providebit.

Preghi per questa testa matta: ieri 15 luglio mio compleanno. Sono 51 anni di cui devo rendere conto a Dio e non ho ancor messo giudizio. Come oggi ho ricevuto il S. Battesimo. Quali ricordi! Ed ho detto la Messa a Nagasaki all’altare di Maria, dove è avvenuta la scoperta dei discendenti dei vecchi cristiani.

Può pensare che ho detto a Maria. Preghi che mi salvi l’anima. Mi piace pensare di avere davanti a me ancora 25 anni di lavoro… e poi si vedrà… per farmi santo e santificare.

Mi benedica.

Tutto suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.