Cimatti|Marella Paolo|1942-3-28

2880 / Marella Paolo/ 1942-3-28 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 28 marzo 1942

Eccellenza Reverendissima,


Ho avuto occasione oggi di visitare i reclusi di Sumiregakko [= nome di una scuola di S. Mauro, addetta ad accogliere i reclusi per motivi di appartenenza ad un paese in guerra con il Giappone] e mi fu consegnata l’acclusa con viva raccomandazione di recapito, trattandosi di cose speciali: adempio la promessa.

Se occorresse per la medesima via la risposta, non so dire quando potrei portarla o io o qualcuno di noi, perché non so dire quando vi sarà altra occasione.

Per norma di V. E. (certo saprà…) v’è chi vocifera in quell’ambiente, che è a causa dell’E.V. che i missionari sono obbligati a partire; essi da personalità giapponesi sarebbero invece indettati a restare. I missionari canadesi non vogliono muoversi… Quale valore si debba dare a tali dicerie è facile capirlo: ad ogni modo ho creduto bene dirlo.

Per le nostre cose attendo la risposta dell’Ordinario; Mons. Doi è del parere [che] si chiuda il Seminario come opera della Missione, e che possa continuare come opera salesiana. Le missioni restino occupate. La Missione di Miyazaki, sede dell’Amministratore Apostolico e del Vicario, quindi far sloggiare di là i Salesiani.

Queste le linee generali. Si vedrà che ne pensa Mons. Ideguchi e in base a quello decideremo definitivamente, perché anche Lui, come V. E. non vuole essere incluso nella questione.

Mi parlò delle vocazioni, che sperano di aver migliori dopo la guerra, e della Provvidenza che non ha bisogno… non ricordo più... Punti, su cui naturalmente non si sarà mai d’accordo, ma era Lui che parlava: grazie ai suoi suggerimenti non ho fatto verbo né vocazionale, né provvidenziale.

Ma ora attendo il responso… Et Deus nos adjuvet. Non so se congratularmi con V. E. per la parte che senza dubbio ha avuto (e quanta…) nella soluzione delle relazioni col Vaticano, e ci auguriamo che anche questa fatica non lieve per il bene della Chiesa, abbia anche verso di V. E. il giusto riconoscimento da chi di dovere.

Ne prego di cuore il Signore. Mi permetta poi sentitissimi gli auguri di buone e sante feste, a nome di tutti.

Non possiamo offrire che preghiere e docile sommissione al rappresentante della S. Sede… e quando ce n’è… un po’ di verdura et similia.

Preghi per noi e mi benedica con tutta l’anima romana… quella… der Cupolone.

Il Signore la rimeriti di quanto fa anche per i poveri salesiani di Don Bosco, e al solito quando può ci aiuti con lavori, e con altro che venga tra mano a V. E.

Pare che Don Margiaria abbia trovato lavoro per l’esposizione… Don Bovio vi manda a lavorare anche alcuni chierici-falegnami che sanno di falegnameria… Pare paghino benino (4-5 Yen al giorno)… Se fosse roba campagnola potrei andare anch’io… Se non sono troppo audace abbia la bontà di presentare i miei poveri auguri al suo valente segretario P. Humbert Claude.

Col più profondo ossequio…

Riconoscente

Don Vincenzo Cimatti