Cimatti|Rinaldi Filippo / 1931-2-1

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a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 1 febbraio 1931

Amatissimo Padre,

Inizio del mese. Al solito un po’ di rendiconto mio e dei confratelli.

Per Don Cimatti al solito. Salute ottima. Lavoro ce n’è finché si vuole, basta volerlo e cercarlo.

Per l’anima: tento di farmi santo, lo desidero, lo voglio… e sono sempre più bestia (sit venia verbis!). Quanto c’è ancora dell’uomo vecchio, superbo, sensuale! Riuscirò a salvarmi? Mah! Che il Signore mi prenda in un buon momento.

Per le Ss. Regole, non mi pare ci sia nulla di nuovo – mi pare siano osservate. Non sono capace di fare il Superiore, ecco tutto. E perciò la parte del mio dovere specie quello che si riferisce alla correzione, riesce come può.

Ed ora alcuni quesiti per l’uniformità fra le nostre case e la Congregazione.


Le preghiere della comunità si debbono dire sostituendo all’italiano la lingua giapponese e dicendo in latino la parte latina – oppure continuare come in Italia – oppure tutto in giapponese, prendendo le corrispondenti che dicono i cristiani. Per noi non è difficile né l’una né l’altra delle varie ipotesi.

Domando dopo la prova fatta che i Superiori ci autorizzino a fare un po’ di merenda, lasciando intatto il quantitativo stabilito per gli altri pasti.

È terminato il triennio per cui mi aveva autorizzato a ritenere l’elemosina delle iscrizioni alla Pia Opera del S. Cuore. Col Gennaio invio la quota di 1 lira per le singole iscrizioni.

I diplomi per i Cooperatori debbono partire da Torino o posso essere autorizzato, traducendo in giapponese la dicitura e iscrivere direttamente dal Giappone? (naturalmente inviando nota a Torino). Come pure, posso essere autorizzato a trasformare poco alla volta il nostro quindicinale “Don Bosco”, nel futuro Bollettino salesiano tradotto in giapponese, ad es. traducendo l’articolo di fondo e riassumendo le altre notizie? A quelli che leggono italiano, inglese, francese o spagnolo ho fatto inviare direttamente da Torino i rispettivi Bollettini. Ma i giapponesi che leggano sul serio in queste lingue sono pochissimi, quindi… Colla festa di S. Francesco ho sparso in Giappone il manuale dei Cooperatori tradotto. Vedremo, ma spero bene, pur non avendo noi ancora opere.


Per i confratelli.

MIYAZAKI: Don Cavoli, bene – lavora con zelo e con successo pur trovando difficoltà per la lingua.

Don Liviabella: bene – preoccupato pel giapponese. Riesce bene coi fanciulli.

Guaschino: stanco di testa – un po’ di mal di cuore – pingue – non ci sarebbe da meravigliarsi di qualche colpo alla salute. Ebbe recentemente un urto con Don Cavoli – ora appianato. Il Signore mi aiuti a conservare la carità fra i confratelli, anche a costo della vita.


TAKANABE. Don Piacenza, bene in tutto – salute migliorato, ma di tanto in tanto…

Don Marega: bene, ma carattere difficilino, pronto, impulsivo e mordace.

Don Carò, Ch. Bechis, Arri, Dal Fior: sono i nuovi venuti che ancora non conosco bene. Per ora nulla di speciale.

Ch. Baratto: migliorato in salute, bene.

Ch. Braggion: debole assai negli studi, carattere difficile.

Ch. Bernardi: debole assai negli studi, carattere difficile (lingua).

Ch. Floran: Bene – viene formandosi.

Ch. Filippa: Bene – viene formandosi.

Ch. C.: Bene – non si comprende ancor bene, legale.

Ch. Zanarini: Bene – viene formandosi.

Ch. Tassinari: Bene – viene formandosi.

Coad. Ragogna: Bene – carattere difficilino, pronto.


OITA. Don Margiaria. Bene.

Don Escursell. Bene ma non fatto per la vita missionaria. Va bene in un ufficio. Difficoltà per la lingua.

Coad. Maccario. Ha dei momenti di scoraggiamento e difficoltà pel carattere impulsivo – tende alla nevrastenia.


NAKATSU. Don Tanguy: bene.

Don Lucioni: Bene, preoccupato pel giapponese e col cuore un po’ qua un po’ là. Però è di virtù… un po’ nevrastenico e sui generis.

Coad. Merlino: bene. Un po’ stanco.


Alcuni confratelli dello studentato si servono dell’Opera mia in confessione – idem quando giro per le case. Posso farlo dietro loro invito, tuta conscientia? Finora l’ho fatto.

Per questo mese, mi pare di non aver altro. Per la parte finanziaria siamo in piena attività di piccoli ampliamenti o costruzioni sulla media delle Lire 20 mila ciascuna, usufruendo quanto la carità di Don Torquinst ci ha dato. Certo che la missione ampliatasi nel suo lavoro viene ad addossarsi dei pesi assai forti che non so quando riuscirò ad estinguere (ma Don Torquinst aiuterà e spero anche Roma). Per il bene delle anime, dei confratelli e delle suore ho affrontato una spesa di un 200 mila lire per l’asilo e oratorio femminile. Don Torquinst presentò una soluzione parziale. Ho bisogno di togliere i confratelli dal femminismo ed imploro l’aiuto dei Superiori, almeno per 50 mila lire al più presto, e così anche questa questione sarà risolta. Ho piena fiducia che il Signore benedirà anche questa impresa necessaria come le altre che si hanno tra mano parte per il bene della missione e per l’opera nostra:

1.- Ampliamento di Nakatsu per ricevere col 1° aprile i nuovi seminaristi.

2.- Ampliamento di Oita per iniziare colla festa di Don Bosco la piccola stamperia.

3.- Acquisto a Beppu per mettere la missione in grado di aiutare le suore, che apriranno in maggio la casa Mazzarello.

4.- Acquisto a Miyazaki per opere femminili e asilo.

5.- Ampliamento a Tano per rendere possibile la vita al missionario.


Nel prossimo anno iniziando il triennio i chierici bisogna che ci sia la possibilità di occuparli utilmente. Non pensino i Superiori a cose grandi. Sono riattamenti. Si cerca di utilizzare materiale vecchio. D’altra parte bisogna pur far qualche cosa.

Conto sulla carità mai venuta meno dei Superiori ed al più presto.

E per questa volta davvero ho finito. Preghi per me e mi aiuti a salvarmi l’anima che è molto più importante che le preoccupazioni finanziarie.

So che i Superiori hanno tra mano la pratica per Tokyo. Facciano in Domino, ma se vogliamo svilupparci bisogna essere al centro. Non abbiano paura: abbiano fede.

Amat.mo Padre, preghi per questo suo figliuolo che non riesce a concludere nulla.

Tutto e sempre suo

Aff.mo

Don Vincenzo Cimatti, sales.