Cimatti|Cimatti tutte le lettere in un singolo archivio|1948

3532 / Grigoletto Giuseppe / 1948-1-15 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Torino, 15 gennaio 1948

Carissimo,


Di ritorno dai miei giri trovo la tua del 9 e rispondo. Ho scritto agli oblatori, al buon Doriguzzi che il 1° febbraio si trova a Milano e speriamo vederci.

La partenza? Mah! Non so.

Dunque, se non muoio e se al Signore piacerà, dal 16 al 31 sono libero e vorrei fare il seguente giro: 17-18 Vilminore di Scalve (Bergamo), il 19 (se mi riesce) andrei verso Bertiolo per proseguire per Udine e giù da quelle parti, ove spero trovarti, a meno che non mi sia più comodo trovare combinazioni più semplici.

Insomma nella settimana 18-25 spererei di trovare la via per arrivare da voi (è dovere non fosse altro per ringraziare i giovani di quanto hanno fatto). Nell’altra settimana avrei Belluno (Portogruaro), Rovigo, ecc. per giungere a Milano in tempo.

Se poi non riesco non c’è che tramandare, perché vedo che la partenza minaccia di prolungarsi.

Ad ogni modo saluti cari al Direttore, ai confratelli, ai giovani, a te… e arrivederci, cara zucca baruca. Bressanone nessuna difficoltà, ma non so dove è: mi dirai, e in caso… su questa falsariga combina.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.



[Quanto segue è più o meno di questo tempo, ma trovandosi su un foglietto a parte non si sa dove metterlo.]

Quel brav’uomo del Cav. Brunner mi ha fatto la proposta di cedere a Lire 25 la mia fotografia. Ha bisogno di… Gli ho ordinato anche immagini del Volto Santo.1

Capisci anche tu che non vorrei diventare la favola, col moltiplicarsi di mie facce, ma se per qualcuno credi possa essere utile… È solo per aiutare quel brav’uomo. In caso, ti raccomando di non fare pubblicità”.

3533 / Dell’Angela Stefano / 1948-1-21 /


a Don Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



21 gennaio 1948

Carissimo D. Dell’Angela,


Torno da Ponzecco e ti scrivo subito delle belle ore passate coi tuoi. Ben difficile trovare il tuo lungo paese, ad ogni modo ci sono arrivato, in giorno di pioggia, senza preavviso, pur essi aspettandomi. Trovo babbo, mamma e un’altra vecchietta che lavora in cucina. Abbracci, baci a nome tuo. Fuoco di fila di domande e su te e sul Giappone… puoi capire. Il paese in pratica non ebbe a soffrire dalla guerra. La corriera non può andare in piazza perché i tedeschi avendo fatto, ma non completato, una pista, la strada ora è inservibile.

A sera posso abbracciare e conoscere tuo fratello Luigi, un pezzo di giovanotto più di te – pare non abbia troppe aspirazioni per la campagna – è cassiere della A. C. – e tuo padre un mondo di lavoro dall’assessorato alle cure casalinghe; feci visita al parroco che tu non conosci ma di cui tutti sono contenti.

Per riposare (non essendoci corriere che ripartissero in giornata) riposai in casa di un cugino di tuo fratello, vicino alla chiesa, così al mattino potei dire la Messa per tempo e ripartire colla corriera delle 8. Si presentò anche una zia per domandare notizie tue; così i tuoi parenti che conosci meglio di me. A sera recita del rosario (e lo dicono tutte le sere) e preghiere, fra cui preghiere speciali pel Giappone – e buona notte. Grande consolazione per i tuoi nell’avere tue notizie – il babbo ha pronto i libri richiesti e la mamma qualche altra cosa che spero giungerà in porto.

Ringrazia il Signore di tutto e più di averti dato anime così buone che ti hanno formato al bene fin dai primi anni e che hanno facilitato la tua vocazione. Deo gratias di tutto.

Allegro – lavora con ordine e sta’ unito a Dio.

Saluta tutti.

Tuo sempre

D. V. Cimatti, sales.



Buona festa di S. Francesco e D. Bosco.

3534 / Camprini Giuseppe / 1948-1-26 /


Al giovane Giuseppe Camprini, studente



26 gennaio 1948

Al Sig. Camprini Giuseppe,


Cerca di compiere il tuo dovere in casa, in collegio e fuori come lo farebbe il tuo protettore San Giuseppe, cioè col Signore e pel Signore.

D. V. Cimatti

3535 / Conti Alberto / 1948-27-1 /


a Don Alberto Conti, Direttore della Casa salesiana di Tolmezzo



Portogruaro, 27 gennaio 1948

Carissimo D. Conti,


Eccomi a Portogruaro e, appena mi sono potuto sedere, mi sento in dovere di esprimere i sensi di vivo ringraziamento e sentita riconoscenza per quanto, cogli ottimi confratelli e coi carissimi giovani, avete voluto fare per le missioni e per il missionario.

Vorrei anche nuovamente ringraziare le ottime persone da cui mi condusse a far visita, specie quel dottore farmaceutico (Corbellini?) e più il Sig. Moro, la parrocchia e quanti manifestarono il loro affetto verso l’opera salesiana. Non vorrei dimenticare i soldati e le suore e ammalati all’ospedale, allievi e allieve del liceo e normali.

Ad ogni modo faccia Lei le mie parti, nelle forme che crede, ai miei cari fratelli; ai giovani tutti già espressi i miei pensieri. Non so che pregare, e può pensare che lo faccio di cuore.

Oh, come mi ha fatto del bene all’anima la permanenza a Tolmezzo nel vedere tante cose belle e buone. Deo gratias e a Lei.

Un ringraziamento speciale al carissimo D. Sisto per la gioia procuratami di vedere a Tricesimo tanti buoni amici, la visita al Cimitero, due parlate in Chiesa e la conferenza al Salone. Anche qui Deo gratias!

Ho trovato buon lavoro anche a Udine in città, in collegio, antiche conoscenze: Cav. Battaglia, Avv. Benuzzi, M° Condotti, ecc. ecc. Oh, quante consolazioni mi dà il Signore… Chissà che Purgatorio dovrò fare. Mah! Faccia Lui.

A parte invio immagini di chi (non so chi) mi furono dati nomi da firmare e scrivere un pensiero. Trovai a Udine. Ne sono rimaste una cinquantina di cui abbia la bontà di dirmi quid faciendum.

Avevo promesso a due dei bravi chierici, due parole che unisco, non avendo potuto scriverle a Tolmezzo. Una delle immagini al buon Trojero Claudio (mi pare).

Quid dicam di D. Grigoletto? Grazie che Lei permette si occupi anche della nostra povera missione, mentre questo movimento permette contatti di vario genere in vantaggio anche delle case dell’Ispettoria… è sempre zucca baruca… ma anche questa è buona. E Deo gratias!2

Non avrei voluto dimenticare nessuna circostanza né i miei vecchi amici: D. Angelini (musica!), Don Candido e le Compagnie e neppure il Prefetto (ma gli venne in mente… ma vi vennero in mente perfin le scarpe)… quel fiorente gruppo missionario… e quel cantiniere che minacciava di farmi andare a rotolo con quel aleatico… insomma basta, basta, se no mi commuovo e sto male.

Buona festa di D. Bosco e possa la comunità di Tolmezzo essere una di quelle più gradite al Suo Cuore.

Abbracciandovi tutti e Lei per tutti nel Signore,

Vostro aff.mo riconoscente

D. V. Cimatti, sales.

3536 / Romelli Stefano / 1948-1-27 /


a Stefano Romelli, salesiano laico, missionario in Giappone



27 gennaio 1948

Carissimo Romelli,


Finalmente son riuscito ad andare a Vilminore che è proprio in capo al mondo – con pioggia e neve.

Il parroco (penso che lo conosca) mi ha accompagnato su, per quella Via Crucis… ho perfino fatto un buon ruzzolone. Trovo tutti, tutti e in ottima salute. I due fratelli, come il babbo, ottimi cacciatori, ma vi è poca cacciagione. Puoi capire! Ho raccontato tutto… e le vicende di Miyazaki e quelle di Tokyo… dal cavallo ai fichi, fino a Kokubunji. Oh, qual gioia e bontà nei tuoi cari.

Ho parlato della banda, della stalla (mentre il babbo mungeva).

Ho veduta la bella cappelletta colla splendida statua di Maria Aus. Ho parlato due volte in chiesa – un boccone coi tuoi in cui si è brindato alla salute di un certo Stefano di mia conoscenza e di cui tuo fratello mi contava le sue avventure di caccia.

La più bella è che mentre le guardie forestali gli correvano dietro, si vede davanti la lepre: spara, l’uccide e va a mangiarla cogli amici, lasciando gli altri con tanto di naso. I tuoi sono anime sante, specie il babbo e mamma; mi condussero a visitare amici e tutti ti salutano, ti ricordano e desiderano vederti: è naturale.

Ho parlato della tua Università… insomma tutto il bene che sapevo di te l’ho detto ed erano felici.

Caro Stefano, ringraziamo Dio di tutto e renditi degno di tante anime buone che pensano e pregano per te. Un saluto speciale a Carlo.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3537 / Trojero Osvaldo / 1948-1-27 /


al Maestro Osvaldo Trojero, ex-allievo di Valsalice



27 gennaio 1948

Sig. Trojero Osvaldo,


Ora et labora: è il complesso dei tuoi doveri che ti formeranno uomo come si deve.

Ossequi cari al babbo e ai tuoi cari.

Ti ricorda sempre il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti,

miss. salesiano. in Giappone

3538 / Battaglia.../ 1948-1-27 /


al Cav. ...Battaglia, benefattore di Udine


27 gennaio 1948

Ill.mo Sig. Cavaliere,


Grazie della sua carità e gentilezza; sono giunto felicemente a Portogruaro e mi sono messo subito al lavoro.

Potei parlare più che sufficientemente con Giovanni. Lo trovo in buone condizioni spirituali, desideroso e preoccupato di una cosa sola: “Poter finire gli studi per mettersi in pieno ad aiutare il babbo e la famiglia – e vedere chiaro nella sua vita avvenire”.

Lo invitai a scrivermi a Torino e me lo promise. Può essere che, come accade a molti giovani, gli siano seccate troppo le doverose insistenze della famiglia o di altri (sacerdoti?) per una vita più totalmente perfetta, e gli ho detto chiaro: “È naturale che babbo e mamma o chi di ragione vorrebbero vederti più nettamente come essi pensano dovresti essere; quindi non devi meravigliarti delle loro insistenze”. Gli ho dato per ricordo il “laetare et benefacere” di D. Bosco, e se ora si riesce a queste, andiamo bene. Ad ogni modo se scrive vedrò se c’è altro.

Dunque preghiamo, trattatelo con bonarietà senza premere troppo. Come le dissi: “Per la festa di D. Bosco, tutte le preghiere per Lei e per i suoi, specie per Giovanni nel suo onomastico”.

Ossequi alla Signora, al suo ottimo sig. fratello, al Sig. Comuzzi ed al bravo giovane che si è scomodato per portarmi il biglietto. Con riconoscenza:

D. V. Cimatti, sales.

3539 / Conti Alberto / 1948-1-29 /


a Don Alberto Conti, Direttore della Casa salesiana di Tolmezzo



29 gennaio 1948

Carissimo D. Conti,


Spedita lettera di ringraziamento, ricevo la sua carissima del 24 c. m. Sono io che devo ringraziare. Grazie pure delle comunicazioni.

Quanto a quello di cui Le avevo promesso comunicazione, non so bene i nomi, ma Lei comprende e ad libitum se ne serva.

Il più abbattuto è il chierico che è in riposo perché teme di non guarire. Gli ho raccomandato calma, preghiera e fiducia, raccontandogli di casi analoghi capitati a confratelli in Giappone e in Italia.

Quello alto (quinta elementare) pare abbia avuto permesso dall’Ispettore di far domanda per le missioni: gli ho indicato le modalità, poi preghi e stia in pace facendo il suo dovere.

Il ch. Sarti è un po’ sbandato. L’ho consigliato alla preghiera, alla confidenza coi Superiori. Penso che se facessero bene il rendiconto sarebbero tutti a posto.

Coll’assistente generale non potei parlare pur egli desiderandolo, gli scrissi alcuni pensieri sull’assistenza.

Il coad. Cantin mi diceva di un po’ di stanchezza nel lavoro di vari anni e di qualche apprensione per il contatto con le persone di fuori. Gli dissi suo dovere aprirsi col Direttore ed Ispettore, qualora ne sentisse un danno nell’anima.

Scrivo alle brave persone di cui mi dà l’indirizzo. Optime l’aver dato a D. Grigoletto. Se ha copie anche disparate di vecchi giornali o riviste che non adoperiate o anche numeri del vostro Bollettino, li faccia unire ai libri che D. Grigoletto spedirà: anche roba vecchia. Vi è sempre roba buona per il nostro D. Bosco.

Di nuovo il Signore conceda a Lei, ai suoi confratelli e giovani, ai benefattori il 100%.

Ricordo speciale per D. Bosco.

Suo

D. V. Cimatti, sales.

3540 / Gortani Michele / 1948-1-29 /


all’On. Michele Gortani, Senatore


29 gennaio 1948


Ricordando Tolmezzo con vero spirito nostalgico, ripenso alla bella visita, al Professore, alla bontà e carità della S. V. verso l’opera Salesiana e verso la nostra cara Missione.

Il Signore rimeriti di tutto e benedica. Prego in modo speciale il prossimo 31 c. m., festa di D. Bosco, secondo le sue intenzioni. Con profondo ossequio

D. V. Cimatti, sales.

Miss. apost. in Giappone

3541 / Masiero Ottavio / 1948-2-4 /


a Ottavio Masiero, salesiano laico missionario in Giappone



4 febbraio 1948

Carissimo Masiero,


Ho trasmesso le tue letterine giunte ora ai tuoi cari.

Godo assai del tuo stato di salute che mi dici va migliorando… ma mi pare che hai bisogno di tanti segretari… e che fanno i commenti a quanto mi scrivi!

Ho fatto passare i tuoi desiderata a chi può esaudirti… e speriamo bene.

La nostra venuta è nelle mani di Dio e in quelle degli uomini che devono fare le pratiche e in chi deve spedirle. Che dire? Fiat voluntas Dei.

Non aspettate me per i battesimi, ma fateli quando è conveniente. Mi pare che anche a te bisogna rinnovare molti pezzi come a D. Cecchetti… almeno diventassi un uomo nuovo… Vuoi riposare?! Ma sai bene che il Salesiano autentico si riposa in Paradiso… dunque forza e fede e non pensare troppo ai malanni, a meno che il Signore non te li addossi per tutti… E allora saresti davvero beato, perché prediletto di Gesù. Ti ricordo sempre.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Ossequi speciali al Sig. D. Dalkmann che si firma con te… Le puntatine del segretario mi sembrano di quella buona lana di D. Gigi… ed ha ragione… Si vede che ti conoscono tutti.

3542 / Merlino Alfonso / 1948-2-4 /


ad Alfonso Merlino, salesiano laico già missionario in Giappone



4 febbraio 1948

Alfonso Carissimo,


Sembra proprio una fatalità che non riesca a combinarne una secondo i tuoi buoni desideri. Mah! Shikata ga nai! (= non c’è che farci!) o meglio: “Tenshu no mimune ni makasemasho!(= abbandoniamoci alla divina volontà!).

Fiat voluntas Dei che vede le nostre buone volontà, e il merito ci è computato lo stesso.

Se al Signore piacerà faremo in altra occasione, che non posso ora dirti quando possa essere, come non ti posso dire nulla per la partenza.

Il Signore ti benedica, caro mio Alfonso. Il povero D. Cimatti non ti dimentica mai.

Gesù ci aiuti ad essere come ci vuole.

Tuo sempre

D. V. Cimatti, sales.

3543 / Figura Giuseppe / 1948-2-5 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



5 febbraio 1948

Carissimo D. Figura,


Ricevo ora la sua del 17 novembre 47 e rispondo subito. Grazie delle notizie e specialmente del risultato delle sue fatiche, così ben riuscite (tutti me ne parlano) a gloria di Dio e della Congregazione e pel bene di tante anime.

Come sarebbe stato bello poter fotografare tutto il lavoro diurno e notturno di voi tutti, superiori e allievi… Deo gratias! Il Signore che ha voluto l’Opera, ci aiuterà a chiudere i buchi grossi e piccoli.

L’aiuto suo non mancherà se si verificheranno le condizioni: perfetta osservanza nella pietà e povertà. Non si stanchi di ripeterlo ai confratelli. Bisogna che sia la nostra caratteristica salesiana in Giappone e sarà inoltre la nostra salvezza e gloria. Quando siamo buoni e poveri, lavora la Provvidenza.

Ho passato magnifiche ore con D. Bokor. Già le scrissi che si assunse 1000 intenzioni di Messe che sono dunque a suo credito. Mi informerò per la foto. Ho già la macchina da scrivere. Al ritorno combineremo anche per la mamma. Ad Haiti c’è un bravo prete belga che deve venire in Giappone.

Grazie delle consolanti notizie dei confratelli. “Oh quam bonum et jucundum habitare fratres in unum!”. “Cor unum et anima una”. Quelle dei giovani: li saluti nominalmente: li ricordo cotidie. Aumentate le vocazioni. Dalle varie case non ci sarà nessuno per il Seminario o per noi? Questo è il massimo e più importante lavoro. Godo proprio della soluzione per i nostri professori Akabae e Okuni.

Dunque, Deo gratias di tutto! Sempre ricordo i miei cari fratelli singulatim alla Mamma e a Don Bosco. Ossequi speciali a D. Cavoli (di cui tanti mi domandano) e all’ospizio.

A Lei un caldo abbraccio, comunicabile ai singoli confratelli, e una speciale benedizione. All’occasione ossequi speciali pure a S.E. l’Ammin. Apost. che ricordo cotidie con tutti i missionari in fractione panis.


Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3544 / Figura Giuseppe / 1948-2-20 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



20 febbraio 1948

Carissimo D. Figura,


Non voglio mancare (sia pure giungano in ritardo) di essere presente alla festa di S. Giuseppe col pensiero, coll’affetto e colla preghiera.

Che dirle? ricordo sempre Lei, i singoli suoi confratelli, insegnanti e giovani.

Quando ci vedremo? Lo sa il Signore.

Non dimentichi gli aspiranti nostri – e insista presso i missionari per trovar buone vocazioni per noi, per il Seminario e anche per le nostre Congregazioni femminili. Se dovessi scegliere o consigliare… qualche catecumeno di meno, ma qualche vocazione di più: 1avorando per le vocazioni acquisteranno maggior numero di catecumeni.

Qui in vari posti il mese di S. Giuseppe è dedicato alle vocazioni.

Per ora null’altro. Ossequi, saluti e preghiere per tutti.

Suo

D. V. Cimatti, sales.

3545 / Ricaldone Pietro / 1948-3-2 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


2 marzo 1948

Rev.mo ed amat.mo Padre,


Sempre in giro per un po’ di lavoro (in attesa di questi benedetti permessi di ritorno) non ho potuto dare il mio RENDICONTO.


  1. Grazie a Dio, nulla di speciale né per la salute materiale, né per quella spirituale.

  2. La volontà di migliorare mi pare non viene meno.

  3. Se è lecito insistere presso i Superiori, Le ricordo il desiderio del povero Ispettore del Giappone… e lo ricordo nell’intima persuasione del bene che ne viene all’Ispettoria qualora sia esaudito.

  4. L'acclusa somma mi fu consegnata a Modena. L’offerente desidera un biglietto scritto dal Signor D. Ricaldone.

  5. Ottimamente riuscita la festa delle vocazioni a Bologna e a Modena, e a Modena la conferenza salesiana nel salone dell’Istituto S. Carlo.

  6. Molto e bel lavoro a Crusinallo ove vi è D. Rastello, che mi assicura di essersi rimesso – desidererebbe lavoro. Mi diceva che Le aveva scritto.

  7. Tutti i confratelli vogliono essere personalmente ricordati.


Voglia benedirmi e pregare per la buona riuscita della predicazione – esercizi studenti Oratorio in questi giorni – poi a S. Benigno.

Come figlio

D. Vincenzo Cimatti, sales.

3546 / Conti Alberto / 1948-3-3 /


a Don Alberto Conti, Direttore della Casa salesiana di Tolmezzo



Torino, 3 marzo 1948

Rev.mo e carissimo D. Conti,


Ricevo la sua del 17/2: rispondo un po’ in ritardo perché in giro… Nulla ancora della nostra partenza.

Non ho ancora ricevuto le foto di cui mi parla: all’arrivo farò come mi dice.

Mi giunge pure la dolorosa notizia della morte del bravo Bernardinis, e di cui faccio forte commemorazione in memento mortuorum, unita a quella di Mons. Arcidiacono.

Ho ricevuto l’autorizzazione di traduzione degli scritti di Mgr. Ellero.

Grazie a Lei, ed al Signor Moro.

Non posso dimenticare le belle giornate di Tolmezzo e prego, prego, prego per tutti.

Con ossequio

D. V. Cimatti, sales.

3547 / Del Col Luigi / 1948-3-3 /


a Don Luigi Del Col, missionario salesiano in Giappone



3 marzo 1948

Carissimo D. Luigi,


Mi giungono contemporaneamente le tue carissime del 25/2 e 5/2 e, in attesa della partenza che non si vede ancora sull’orizzonte (mah, chissà perché?), rispondo.

Ho avuto sentore che i tuoi invii sono giunti in America (medicine). Se arrivano e quando, segnalerò – per i bauli, vedremo: probabilmente saranno schiusi nel viaggio, comunque, grazie di tutto, e di tutte le tue indicazioni… di cui avevo già inviato tue relazioni agli interessati; non affannarti per le radici… Dai frutti si conosce l’albero – se la medicina è debole, le radici…


Chiesa più grande! è sempre quello che si è sempre desiderato: è già da benedire il Signore che se ne senta la necessità.

Per D. Beltrami, con calma – anche se in latino forse potrebbe servire per il 50° nelle case di formazione, traducibile in italiano.

Ci fosse qualche cosa di D. Beltr. Collegiale (a Lanzo) per collegi – il lato vocazionale – per gli altri, ascetico, mistico – o anche solo una lode o inno (in cui ci sia il motto). Oh! attento… all’artic. 11 del Regol. Ricordo ai mission.

Il fare diverso non è virtù. Pel latino ci vuol pazienza e fare come si può – più che sulle regole, insistere sulla pratica… traduzione, traduzione, ecc. ecc. Al momento non possiamo dai giapponesi pretendere quanto si può e si deve dai nostri.3

Per le pratiche di pietà, optime, optime quanto fate con Naji. Idem per la lode.

Bene solo in “kana-majiri” (= aggiungendo l’alfabeto giapponese).

Dunque sta’ allegro, buono e laborioso. Trovati spesso con me vicino a Lui.

Ti benedice il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. All’ultimo momento il Sig. D. Segala mi prega di interessarmi per l’invio di Mentolo Suzuki. Informati senza chiasso se si può ottenere.

Per me la forma migliore di spedirne sarebbe, se possibile in America, con indicazione di proseguimento – oppure se ci fosse la eventuale occasione di qualcuno che venisse. Ce ne vorrebbe in discreta quantità: informati naturalmente prima del prezzo. Tento avviarti per le scienze, ma penso che più che le tue radici latine… Va’ là, che vai bene!

3548 / Figura Giuseppe / 1948-3-5 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



5 marzo 1948

Carissimo D. Figura,


Grazie della sua del 18/2 con le buone notizie che mi dà.

Capisco poco della nuova legislazione. L’importante è che facciate le cose bene.

Per i soldi è difficile trovare il modo di spedire. In casi urgenti D. Bovio sa come fare – ma si troverà anche lui in difficoltà.

Ora poi anche le nuove condizioni della Slovacchia renderanno più difficili le sue speranze. Si potrebbe ventilare anche una sua cordata fra gli slovacchi in America: senta D. Bovio.

Per tutto il resto: “Deo gratias!”. Auguri di messe copiosa. Deo gratias!, e faccia di tutto per Usuki.

Per la venuta, pur non essendo sicura, si pensa che forse alla fine di marzo...: che fare? Da Tokyo non mandano i permessi, e quindi…

Faccia coraggio a tutti. Lavoro e preghiera e avanti nel Signore.

Ossequi all’Ospizio e a tutti di casa, confratelli e giovani.

Con affetto

D. V. Cimatti, sales.



Dovrebbe venire D. Foltin Stefano, slovacco – ma coi nuovi pasticci chissà se potrà. Preghiamo.

3549 / Masiero Ottavio / 1948-3-5 /


a Ottavio Masiero, salesiano laico missionario in Giappone



5 marzo 1948

Carissimo,


Sempre gentile e buono verso il tuo vecchio amico hai voluto inviare gli auguri pasquali che ti ricambio di cuore.

Tu sai che cosa domanderò per te al Signore. Ti prego poi di fare le mie parti presso il buon Asakichi (= famiglio) con una visita speciale ed assicurazione di preghiere.

Tu stai di buon animo. Raccomandati a D. Rinaldi che continua a farne delle sue.

Spero il 18 di essere a Mirano con tutti i tuoi.

Quando in Giappone? Mah! lo sa il Signore. Prega per me.

Ieri notizie della morte di D. Corso, deceduto per un’operazione chirurgica.

Allegro. Un pugno a Rosso e a Tokito e a Kanemoto.

Ti benedice il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3550 / Berruti Pietro / 1948-3-22 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



S. Benigno Canav., 22 marzo 1948

Rev.mo Sig. D. Berruti,


Buona Pasqua con le solite assicurazioni di preghiere per tutti da parte dei confratelli del Giappone, delle Figlie di Maria Aus., allievi, ex-allievi, cooperatori.

Date le condizioni di salute del Sig. D. Ricaldone non oso disturbarlo con lettera, ma nella sua bontà trovi modo di ricordarci tutti a Lui – non lo dimentichiamo.

E sempre facendo appello alla sua bontà voglia presentare i nostri poveri omaggi pasquali dalla destra alla sinistra, assicurando tutti e singoli delle preghiere più ferventi per ognuno degli amatissimi Superiori, non escluso il Sig. D. Puddu.

Mi benedica e preghi per me, che non ho ancora trovato l’ubi consistam, né in Italia (ché a quanto pare il Signore non mi vuole) né in Giappone (dove per il bene della Missione e della nostra cara Congregazione è utile la mia assenza, anzi lo sfratto… È tanto chiaro che me l’hanno perfin detto i confratelli più buoni… ed i Superiori non vogliono crederci!).

Sto pregando il Signore che mi pigli con Lui… e così sia.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3551 / Zerbino Pietro / 1948-3-22 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



22 marzo 1948

Carissimo D. Zerbino,


Buona e santa Pasqua a Te, a D. Pellegrini e all’ufficio miss. vicino a te (Sig. Aprili e Comp. – Sig. Montecchio ed anche al bravo D. Osenga e comp.).

Voi lavorate per le missioni… Non posso corrispondere che con la preghiera.

Se ti venisse l’occasione ringrazia per me il Sig. Maffei e il Sig. Ponte (di cui non ho l’indirizzo). Deo gratias!

Ti ho cercato ieri inutilmente ed allora ho imbucato nel tuo ufficio.

Riassumo chiaramente:


  1. Se ho ben capito è intenzione dei Superiori che viaggiamo nella forma più economica (ed è naturale e conforme alla nostra povertà): quindi consigliano un mercantile,

  2. che non dà il passo, se l’America…

  3. Non so a che punto sia il nostro D. Marega pei nostri coadiutori.

  4. Ecco perché scrissi quanto ho scritto.

  5. Non so determinare se il prezzo indicato per l’aereo miss. sia più economico, e se il nostro ben amato D. Giraudi potrebbe fare il cambio conveniente sul nostro deposito.

  6. Come pure se il visto sui passaporti, come è richiesto, si possa ottenere in breve – e dove si possa ottenere.

  7. Che ad es. se si potesse riuscire per il tempo indicato e vi fosse la possibilità di poter pagare anche solo per due o tre, si potrebbe (se i superiori permettono) fare un gruppetto… e via… Da Shanghai, avendo i permessi pel G. in mano, penso si farebbe in fretta a entrare – nel frattempo a Shanghai c’è possibilità di fermata.

  8. Su mercantile si potrebbero allogare i bagagli e due o tre confratelli (perché penso non ci sia possibilità per molti). D. Lucioni non ha difficoltà ad assumersi l’impresa con un coadiutore o due.

  9. Non riesco a sapere dove è D. Cecchetti – ho domandato, ho scritto, ma non ho risposta.

  10. Come siano le pratiche di D. Romani non so. D. Marega e il sottoscritto hanno pronto il passo per Via America. Per me son pronto a passare dovunque…

  11. Se paragonato i prezzi aereo con Via America si vedesse che… Fermo restando il gruppo mercantile, si potrebbe far passare per Via America. Che vuoi? Da questo capisci la mia asinità… ché da quasi un anno di permanenza, non riesco a combinare nulla per la partenza. Prega per me.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3552 / Masiero Ottavio / 1948-3-22 /


a Ottavio Masiero, salesiano laico missionario in Giappone



22 marzo 1948

Carissimo Masiero,


Giornata indimenticabile quella del 18 c. m. passata a Mirano.

Giungo alle 5 del mattino a Mestre e trovo la sorella alla stazione che mi conduce a casa del fratello Luigi, dove essa abita. Dico Messa dai frati e ritorno e saluto l’altro fratello di Mestre: caffè, vermouth… poi a Mirano dove si trovano Angelo e Pietro, visita al cimitero, pranzo (e qui mi hai tradito… birbante), caffè, noci a tutto spiano… ti perdono… così hanno conosciuto i miei difetti… bonum mihi quia humiliasti me!

Poi in macchina a Mestre, tutti riuniti con tutti i nipoti, foto d’assieme, foto per ogni famiglia; vi è il fratello più vecchio, anche la vedova di Silvio, tutti, merenda. Mi tiravano il tiro di tenermi fino a notte. Scappo dovendo andare a Padova. Mi hanno fatto vedere magnifiche valigie con tante cose utili per te, e generosa offerta. Deo gratias! Tutti bene e buoni davvero in tutti i sensi.

Per accontentare tutti avrei dovuto concedere a uno un braccio, a uno una gamba, a tutti il cuore.

Ti vogliono un bene dell’anima e… ti aspettano. Andai ad ossequiare D. Giacobbe (un santo autentico) e il prevosto che si gloria di averti parrocchiano. Deo gratias!

Tutti augurano e pregano ogni bene, come di cuore fa chi ti benedice.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3553 / Dal Fior Luigi / 1948-3-23 /


a Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



23 marzo 1948

Carissimo D. Luigi,


Rispondo alla tua carissima del 23/2 che mi conferma tue buone notizie. Farò il possibile per fare una scappatina a Bussolengo. Ricordo la mia ultima andata, e penso di far piacere a tutti, ed avere così notizie più dirette anche dei fratelli, di cui conobbi solo di quanto ti scrissi in precedenza. Vedrò anche per la stoffa.

Ti penso sempre in buona salute materiale e spirituale. Coraggio e fatti tanti meriti per il Paradiso. Godo del concerto – fanne molti e con frutto.

Non dimenticare di dare belle spiegazioni, ché il nostro vero scopo in essi deve essere la propaganda diretta e indiretta. Non dovrebbe mancare la distribuzione di buona stampa.

Quando ci rivedremo? Lo sa il Signore. Saluta i tuoi vicini di tavola, specie il 105, che comincerà a imbottigliare acqua a gran forza.

Preghiamo ad invicem.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3554 / Berruti Pietro / 1948-3-31 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



31 marzo 1948

Rev.mo Sig. D. Berruti,


Sentendo ieri sera che vi è adunanza Capitolare, non so se le seguenti indicazioni possono essere tema di considerazione.


  1. Nelle case specie di formazione, lamentanze che non sono conosciuti di persona i Superiori Maggiori.

  2. Sempre attesa delle disposizioni prese dal Capitolo Generale (siamo a sei mesi), ecc.

  3. Mi affidò l’avvicinamento di D. Felici – scrissi per sapere dove e quando ci saremmo potuti incontrare – non ho ancora ricevuto risposta.

  4. D. Zerbino mi parla delle pietose condizioni della famiglia Costamagna. Quid? Perché non saprei decidere, non conoscendo uomini e convenienze…4

  5. Umile venia delle parole non troppo educate a suo riguardo dette in refettorio sulla questione espostale dal povero sottoscritto nei riferimenti della sua posizione in Giappone.


Mah! prego per la conversione delle idee dei Superiori… Non posso non dire quello che Le ho scritto, perché per me è verità.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3555 / Merlino Alfonso / 1948-3-31 /


ad Alfonso Merlino, salesiano laico già missionario in Giappone



31 marzo 1948

Carissimo Alfonso,


Grazie della tua cartolina del 22 c. m. Buone e sante feste pasquali.

Sono io che devo ringraziare tua sorella per quanto fa unitamente a tante brave persone. Deo gratias! Assicurale delle nostre preghiere.

Unisco alcune reliquie dell’amatissimo D. Rinaldi. Oh, preghiamolo! Attendo da lui molte grazie materiali e spirituali.

Penso di dover far ancora una scappata a Roma e allora certo… Bisogna venire a Castel Gandolfo.

Coraggio, Alfonso! Facciamoci dei meriti per il Paradiso.

Preghiamo ad invicem

Tuo sempre

D. V. Cimatti, sales.

3556 / Candotti Fausto / 1948-3-.../


al Sig. Fausto Candotti, direttore didattico


[marzo,1948]


Carissimo Fausto,


Avendo occasione di scrivere a D. Grigoletto ed essendo rimasto questo angoletto… (che bella rima!) scrivo al mio carissimo Fausto per salutarlo, augurargli ogni bene eletto per la S. Pasqua (non dimenticare il tuo dovere e anche per i tuoi dipendenti) e assicurarlo che lo ricordo sempre nelle mie povere preghiere, affinchè sia sempre e in ogni cosa dal Signore benedetto.

Allegro, mio bravo Fausto, lavora nel tuo dovere per la tua famiglia e per fare del bene – e vedrai l’aiuto del Signore e le sue benedizioni (se le vogliamo, bisogna meritarle).

Ed anche tu non dimenticare il tuo aff.mo


Don Vincenzo Cimatti, sales.


3557 / Del Col Luigi / 1948-4-5 /


a Don Luigi Del Col, missionario salesiano in Giappone



5 aprile 1948

Carissimo D. Del Col,


Ricevo le medicine… non ancor i bachi… Sta’ tranquillo!

A fare il bene, anche se non si riesce, si ha il merito dell’opera buona.

Optime per le pratiche di pietà… Naji è sempre lui… digli che gli darò due pedate (che è diverso da due piè). Ma digli che si può dar due pedate con due piè… e che non casco certo per terra. Basta che io sia seduto.

Per il ritorno, Deus scit. Sta’ certo, che se è sua volontà, torneremo senza essere bloccati.

Pel Salterio tento di non battere in ritirata… ad ogni modo sono questioni oziose… l’importante è dirlo bene (= il breviario).

Per Matsuo (casi analoghi… quando si tratta di vocazioni, ricorda sempre che)… la speranza è la prima a nascere e l’ultima a morire!

Per tutto il resto (Grammat. Vocab… e lavori…) hai ragione, ma… si fa come si può.

D. Cafasso diceva “il bene si deve fare bene”. D. Bosco dice: “il bene si fa come si può”. Non dimenticarlo quando, se Dio vorrà, dipenderanno tante cose da te.

Saluta omnes.

D. V. Cimatti, sales.

3558 / Ruffini Costantino / 1948-4-11 /


a Costantino Ruffini, ex-allievo di Valsalice


11 aprile 1948

Carissimo Costantino,


Non posso dimenticare la tua riconoscente carità, della tua buona consorte e dei tuoi e vostri tesori Giovanni, Antonio e le due buone figliuole.

Volevo farvi firmare le accluse, che penso saranno gradite.

Prego completare l’indirizzo per Rosetta e Palmira che non conosco.

Dio vi benedica tutti. Di ritorno a Torino accontenterò Tonino e… Pregate per chi vi ricorda sempre.

Vostro e tuo

D. V. Cimatti, sales.

3559 / Ghetti Giorgio / 1948-4-22 /


a Giorgio Ghetti, medico amico e benefattore di Faenza



Torino, 22 aprile 1948

Ill.mo e carissimo Dottore,


Vorrei essere vicino a Lei domani per fare personalmente i miei auguri… per bere un bicchierino di albana… fare una suonatina e una cantata… Le sono vicino col pensiero, coll’affetto e colla preghiera e faccio le sue parti presso Maria A. per Lei, per l’ottima sua Signora e per i suoi cari (spero che la figliola mi suonerà bene le arie giapponesi…).

Anche D. Bosco vuol essere a parte della gioia familiare dei suoi cari benefattori – vi rappresento tutti e singoli presso di Lui.

Il nostro Ven. Rettor Maggiore e specialmente il Sig. D. Giraudi vogliono essere presenti. Spero finalmente poter partire il mese prossimo.

Ben inteso che una scappatina a Faenza…

Con affetto riconoscente

D. V. Cimatti, sales.

3560 / Zerbino Pietro / 1948-4-28 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Berruti Vicario Generale



28 aprile 1948

Carissimo,


Grazie della posta. Penserei di essere a Torino pel 9 maggio a meno che non riceva contrordini vostri – 30 Marradi – 1 Borgo S. Lorenzo – 2-3 Firenze – 4-5 Spezia: poi sulla via del ritorno.

Buon mese di Maria A. Prega per me e tieni allegro il Sig. D. Berruti, che però non riesce a tener allegro il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Non so se siano necessari. Ad ogni modo mi giunge (da me provocato) per mezzo di Don Giovannini quel solito documento in cui si dichiara che durante il transito assicura l’ospitalità e per me e per Ragogna. Se è necessario o utile (mi pare lo richiesero a D. Marega) occorrerebbe provocarlo per gli altri 4 (a meno che sia sufficiente una dichiarazione dei Superiori).

3561 / Chaves Orlando / 1948-4-29 /


a S.E. Mons. Orlando Chaves, Vescovo salesiano in Brasile



Faenza, 29 aprile 19485

Eccellenza Reverendissima,


A nome dei salesiani del Giappone vivissime congratulazioni per la sua elevazione episcopale.

Mentre preghiamo tutti di cuore non conoscendo chi sia il nuovo Ispettore, mi prendo la libertà di raccomandare all’E.V. affinché si degni di dire una buona parola al suo successore per il nostro povero Giappone.

Potrebbe venirci in aiuto con sante Messe o anche con derrate alimentari (caffè), vestimenta, ecc. Tutto serve.

La riconoscente preghiera di noi tutti non verrà mai meno.

Quanto la loro carità dispone può ora essere inviato a D. Tozzi. Imploro per me e per i miei la pastorale benedizione.

D. V. Cimatti

3562 / Ricaldone Pietro / 1948-5-2 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


2 maggio 1948


Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Le mie peregrinazioni e l’indisposizione del nostro amato Superiore mi hanno impedito di compiere il mio dovere mensile del rendiconto di aprile. Vi supplisco brevissimamente, comprendendo le circostanze.


  1. Grazie a Dio né per la salute materiale, né per quella spirituale ho da segnalare cose speciali. Per la mia anima tento di continuare il lavoro che mi sono proposto negli ultimi esercizi, e mi pare che la buona volontà non venga meno, pur essendo assai esigui i risultati che constato.

Per i Ss. Voti, regole, pratiche di pietà, ecc., tutto regolare, pur dovendo il più delle volte farle fuori casa, nei viaggi, ecc., colle rispettive conseguenze. Nelle case in cui mi sono trovato, mi pare di aver notato buon spirito, lavoro, giocondità tanto nei confratelli che nei giovani. Disagio dell’Ispettoria Adriatica qua tale (non saprei come dire… non è emiliana, né toscana, né romana… sarà la geografia, sarà il carattere degli abitanti, mah!).

Avvicinandosi la partenza (26 Maggio):

  1. Avrei bisogno dei decreti di erezione dell’Associazione dei devoti di Maria Aus. nelle nostre nuove case e in quelle distrutte (in alcune che stanno per essere erette).

  2. Diploma di cooperatori in varie lingue. In Giappone ho la firma del Rettor M. in timbro di gomma – ebbi l’autorizzazione di usarlo (naturalmente solo per apporto di diplomi giapponesi). Penso usufruire ancora di tale permesso per tutti i diplomi (non avendo alla mano l’elenco di quelli cui si deve rilasciare, né funzionando ancora la posta in Giappone).

  3. Vi è qualche benefattore insigne in Giappone cristiano ed anche qualche pagano. Come si potrebbe manifestare la riconoscenza nostra? Ha il R. M. qualche diploma o medaglia o altro di speciale?

Per tutto questo, per carità, Lei amat.mo Padre, non si disturbi, mi dica solo a chi debbo rivolgermi.


Spero di aver comodità di parlarle prima del saluto finale. E permetterà che con franchezza filiale non le nasconda che parto profondamente addolorato, non avendo i Superiori creduto opportuno di aderire a quanto da anni e ripetutamente ho esposto ai Superiori: “cambio di guardia”. Posso rifugiarmi nel “quod differtur non aufertur” ma, secondo il mio povero parere, era proprio questo periodo ricostruttivo il “tempus acceptabile” per il Giappone salesiano, il “dies salutis”, e anche per questo povero uomo. Il Signore e i Superiori non hanno creduto bene esaudirmi – e mi sta bene, ché troppe ne ho da scontare… e scontiamo. Canto il “bonum mini quia humiliasti me”… e mi prude la penna, la mente e il cuore per musicarlo.

Ma capirà, amatissimo Padre, che coll’intima persuasione e coscienza che ho sulla necessità manifestata ai Superiori – creda pure – sentita anche dai confratelli (e il povero D. Cimatti sa quello che pensano), il ritorno mio nelle condizioni in cui mi tengono i Superiori rappresenta non la costruzione, l’organizzazione, il rassodamento di quanto c’è, ma il contrario.

Questo è il mio vero stato d’animo. L’unica mia preghiera è che si realizzi solo per me e per tutti i miei la volontà di Dio.

Come non è D. Cimatti che ha costruito quanto modestamente si è fatto laggiù, ma il Signore e i buoni confratelli (so già le cose mirabili fatte durante la mia permanenza in Italia) così sarà il Signore e i confratelli che difenderanno la mia insipienza.

Mio buon Padre, grazie a Dio, anche con questo magone in mente e in cuore, mi pare di essere calmo e indifferente, perché al postutto quando ho parlato ai Superiori secondo coscienza e verità, posso dire al Signore: “Pensateci Voi, caro Gesù!”.

Mi perdoni e mi creda suo figlio

D. V. Cimatti, sales.

3563 / Cencetti Giuseppe / 1948-5-5 /


a Giuseppe Cencetti, ex-allievo di Valsalice



5 maggio 1948

Carissimo Giuseppe,


In una troppo breve fermata a Firenze non mi è riuscito rivederti… dopo tanti anni. Dall’amico Randi ho avuto il tuo indirizzo. Almeno un saluto che ti dica l’immutato ricordo, l’affetto e la preghiera quotidiana.

Ho rivisto a Borgo Cassigoli, speravo di vedere anche Ricci, ma non venne al convegno di Borgo.

Ti penso in buona salute e sempre allegro e buon Giuseppe di un tempo.

Prega per chi non ti dimentica mai e sii sempre apostolo di bene fra i tuoi, mantenendoti buon allievo di D. Bosco.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3564 / Grigoletto Giuseppe / 1948-5-8 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Torino, 8 maggio 1948

Carissimo,


Finalmente so dirti che si parte, Deo volente, il 26 c. m.

Quindi affrettati a spedire quanto credi… Aiutami anche a ritirare quanto qua e là avevo lasciato (non ricordo bene a Monteortone, Mogliano, Verona, ecc.).

Il Signore rimeriti te e quanti hanno aiutato e aiutano. All’amatissimo Direttore, ai carissimi confratelli e giovani di Tolmezzo, l’assicurazione della più profonda riconoscenza per la loro carità, quotidiane e assidue preghiere.

A te…

Tuo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Scrivo a Rungaldier per le statue. Per la cassa o unirla alle altre o inviare a Torino, oppure fa’ come credi meglio.

3565 / Merlino Alfonso / 1948-5-8 /


ad Alfonso Merlino, salesiano laico già missionario in Giappone



8 maggio 1948

Carissimo Alfonso,


Grazie delle tue notizie e congratulazioni per l’alto ufficio.6

Parto il 26 c. m. e quindi mi è impossibile venire fino a Bari-Altamura.

Ma, come lo siamo stati finora, saremo sempre uniti nella preghiera, e nell’affetto.

Ossequi sentitissimi a Monsignore da cui invoco una speciale benedizione per la nostra povera missione.

Ricevetti e ringraziai la sorella.

Ti abbraccio e benedico.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


3566 / Marinelli Ulrico / 1948-5-9 /


a Don Ulrico Marinelli, salesiano di Faenza



9 maggio 1948


Amatissimo Sig. D. Marinelli,


Non so proprio come sdebitarmi per la carità sempre manifestata alla missione nostra e a questo povero uomo. Oh, il Signore e Maria Aus. rimeritino Lei e i suoi.

Per le commissioni affidatemi:


  1. È espresso desiderio dei Superiori che gli scritti di Mons. Taroni per quanto riguarda l’opera nostra a Faenza, siano nell’archivio di Torino.

  2. Il Sig. D. Girardi ha scritto per l’adunata ex-allievi (impossibilitato a venire) al M° Guadagnini.

  3. Se non muoio e se non sorgono ostacoli, penso di venire.

Ci sono due partenze: 1° gruppo 20, 2° gruppo 26 (D. Cimatti parte con quest’ultimo).

  1. Per l’altra parte D. Ziggiotti mi assicura si prende a cuore la questione, dipende dai due Ispettori in forma amichevole o forzata da parte dei Superiori, è bene che Lei ne faccia domanda (accennai a quanto Lei mi disse, comprende assai bene e si impegna di parlarne).


E preghi per il suo povero

D. V. Cimatti, sales.

3567 / Gortani Michele / 1948-5-17 /


all’On. Michele Gortani, senatore


Tolmezzo

Torino, 17 maggio 1948

Eccellenza,


Prima di ritornare in Giappone (26 c. m.) mi è gradito presentare anche a nome dei Superiori salesiani vive congratulazioni per la nomina a Senatore, e ringraziamenti cordiali per quanto ha sempre fatto per la nostra Missione.

Ossequi alla sua buona signora.

D. Cimatti, sales.

3568 / Padovan Francesco / 1948-5-20 /


a Francesco Padovan, benefattore



+ 20 maggio 1948

Ill.mo Sig. Francesco,

A Dio piacendo parto il 25 c.m. Avrei desiderato tanto di vederlo, ma non mi fu possibile. Mi giunge la Sua carità del 26 apr. proprio in tempo utile.

Domenica 23 c.m. celebro per Lei e prego D. Bosco e Maria Ausiliatrice che la benedicano in tutto.

Riconoscente

D. V. Cimatti, sales.




3569 / Fortuna Raffaele / 1948-5-21 /


a Raffaele Fortuna, padre di D. Danilo missionario salesiano in Giappone



21 maggio 1948

Ill.mo Sig. Raffaele,


Ricevuto in perfetto ordine quanto ha inviato per il mio caro e buon Danilo. Gli procurerò qui alcuni libri utili e altro in posto.

Grazie della bella lettera che mi ha profondamente commosso.

Prego per tutti sempre, specialmente nella bella festa di Maria Ausiliatrice.

Riconoscente:

D. V. Cimatti, sales.

3570 / Grigoletto Giuseppe / 1948-5-25 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



25 maggio 19487

Carissimo,


Fa’ nel Signore quanto credi per i libri. D’altra parte, ammalato, non può partire. Lo ha sostituito D. Lucioni che ha così anticipato su mercantile la sua partenza.

Dovrà tornare Guaschino e altri, quindi, se i Superiori permettono, hai ancora possibilità di lavoro. Avendo intenzione di farti pervenire materiale al ritorno (voglio sperare) periodico di missionari, spero pure non cesseranno le possibilità.

Prego per il buon papà di Scrazzolo di cui desideravo notizie.

Mio buon Giuseppe, Dio ti rimeriti quanto fai da buon missionario.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Un baseto a D. Conti, fratelli e putei…

3571 / Zerbino Pietro / 1948-6-2 /


a Don Pietro Zerbino, segretario del Vicario Generale Don Pietro Berruti



[2] giugno 1948

Pro-memoria – D. Zerbino.8


  1. Col tempo andrebbe bene avere l’indirizzo della Sig.ra Capra Maria che devolse la bella offerta pel Giappone.

  2. Arriverà una copia di pratica Crevacore. Consegnarla al Sig. D. Giraudi.

  3. Per la posta, vedi e regolati come credi, audito beatissimo P. Berruti, per cose di cui non sapessi che dire.

Penso che fino al 20 giugno saremo ancora in America: in caso spedire a S. Francisco (aereo).

Mi dicono che per aereo è possibile comunicare directe anche col Giappone.

  1. Per roba arrivata in ritardo si potrebbe far così, si vobis videtur, Guaschino che deve poi ritornare potrebbe cominciare a riunire e conservare.

  2. Se credi, ad occasionem, offri al Sig. Da Ponte o a chi credi.

3572 / Zerbino Pietro / 1948-6-3 /


a Don Pietro Zerbino, segretario del Vicario Generale Don Pietro Berruti



3 giugno (1948)

Carissimo D. Zerbino,


E comincio col disturbarti… colpa del tuo principale che non mi ha trovato lavoro in Italia… Fiat voluntas Dei!


  1. Penso che qualche cosa (pacchetto o pacco che attendevo) sia arrivato dopo la partenza: se c’è ancora il bravo D. Romani, potresti affidare a Lui (un pacchetto da Bologna ed uno da Brescia).

  2. Per la posta già ti ho detto quid faciendum. Penso che questioni gravi non ci saranno. Nel caso risolvi tu: tanto sono lontano! E d’altra parte ho da pensare al Giappone.

  3. Ad occasionem un po’ di propaganda per il Giappone spero che la farai. Se ad es. vi fosse qualcuno che si ricorda in forma speciale del Giappone, vai dal Sig. Guastelli. Gli ho lasciato N.° x (lui sa) copie della vita di D. Bosco in 2 voll. (mi pare): ne prendi copia e ne fai omaggio al benefattore, a nome della Missione ed Opera sales. in Giappone. Se ad es. il Sig. Ponte non l’avesse… Metti tu una dedica.

  4. Avevo chiesto al Direttore di Pisa ed al Prof. Pezzani (il Sig. Caccia sa l’indirizzo) l’autorizzazione per tradurre opere di loro proprietà, mandando un formulario presso a poco così: “Il Sig… oppure la Società Edit… autorizza la Società D. Bosco-sha di Tokyo per la traduzione e pubblicazione… delle opere di sua proprietà… tutte o in parte…”. Data, luogo, firma (possibilmente bollo e carta intestata). Non so se siano arrivate.


Da Pisa mi venne un pacco di libri, che non so se siano regalo o da pagare, dal Sig. Pezzani avrei bisogno anche l’autorizzazione di un libro (di cui non ricordo il titolo). Avventure di mare di un fanciullo (e il libro stesso). A D. Romani, se può, mi trovi un testo moderno di filosofia. Se c’è qualche cosa di pedagogia del Chizzolini, unisca anche quella. Vorrei almeno una copia delle meditazioni di Mons. Angrisani e due di quelle che fanno all’Oratorio.

Per cose grosse che arrivassero avevo pregato Guaschino che cominciasse a incassare in modo da aver pronto alla sua partenza. Vi sono da prendere i privilegi ed altre cose d’ufficio (le più recenti), al momento non penso sia sicuro affidare alla posta.

Ti ricorda ogni giorno il tuo riconoscente

D. V. Cimatti, sales.

3573 / Ricaldone Pietro / 1948-6-5 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



5 giugno 1948

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Mentre ci avviciniamo alla prima meta (New York) cui speriamo giungere lunedì prossimo e da cui penso inviare le notizie, un po’ raccolto faccio il mio RENDICONTO.

Salute: grazie a Dio, buona.

Lavoro: cerco di occuparmi in rivedere un po’ la lingua. Pensavo proprio che il Signore avrebbe esaudito le mie povere preghiere, ma si vede che mi vuole ancora sotto il torchio giapponese: verrà fuori al massimo un po’ di pichetta o aceto. Ma Lui sa ciò che è bene per me… mi sono buttato nelle sue mani… e fiat! Pur costandomi quanto lui solo sa… Mi vengo preparando al lavoro che mi attende, e se al Signore piacerà conservarmi in vita, aiuterò i miei poveri confratelli, ed essi aiuteranno il sottoscritto a non distruggere quanto essi hanno fatto e fanno così bene.

La piccola comunità (siamo in sei) viene compiendo regolarmente la nostra vita religiosa. Sono 2000 passeggeri; unico sacerdote; v’è chi approfitta. I confratelli giovani (4) risentono un po’ il mare, ma grazie a Dio si può fare tutto benino. E così la pietà e l’osservanza della regola mi pare si possa dire regolare tanto per loro che per me. Pericoli speciali per la nostra vita non ve ne sono, e d’altra parte ognuno sta al suo posto.

Fatto regolarmente l’esercizio della buona morte. Mi pare che non ci sia altro. La buona volontà di migliorare non manca – come non mancano le difficoltà per spuntarla, specie nel raccoglimento attuale durante l’unione con Dio. Prego, leggo, scrivo, parlo… Se all’arrivo a New York troverò novità saranno comunicate. Ci benedica tutti…

E se Dio vuole ci rivedremo, quando Lui vorrà… e quando lo sa Lui… Non muovo certo né bocca, né penna, né desiderio per accelerarlo o ritardarlo.

Preghi per questo povero essere.

Non lo dimentica mai il

suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3574 / Berruti Pietro / 1948-6-6 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



6 giugno 1948

Rev.mo Sig. D. Berruti,


Speriamo domani di scendere a New York e così un terzo del viaggio, grazie a Dio, è a posto. Abbiamo fatto una comunità regolare (in 6); diviso il lavoro; potuto fare le nostre pratiche giornaliere e l’esercizio di buona morte. Salvo Ragogna, gli altri han sofferto il mare. Per la mia pellaccia non è bastato il moto atlantico. Ero unico sacerdote – si poté dir Messa tutti i giorni – e mi ritenni autorizzato a dirne due alla Domenica e Corpus Domini – mi pare ne abbiano approfittato tutti – e che un po’ di bene sia stato fatto. I confratelli bene in tutto.

Per mie cose materiali ho scritto al suo fedele segretario – e per il mio rendiconto all’amatissimo Sig. D. Ricaldone. Vorrei pregarla di farsi mio valido interprete presso i singoli superiori: a) per ossequiarli, b) ringraziarli di quanto hanno fatto per la missione ed opera nostra del Giappone – di quanto fanno e faranno certo anche in seguito secondo le loro singole attribuzioni, c) per ringraziare specialmente il Sig. D. Giraudi… che mi facilitò l’andata alla stazione e l’ultimo saluto alla Mamma nostra e a D. Bosco… ed anche quel bel tomo di D. Fedrigotti che volle assicurarsi fino all’ultimo della partenza… e basta… se no il cuore mi scoppia. Grazie!

Sono partito come un’automa. Alle mie insistenti preghiere nel senso che i Superiori sanno e che a loro e a LUI per lunghi anni ho fatto, il Signore ha risposto così come ha risposto… e così sia. Non è per questo povero essere che il buon Dio deve e può venire a dire i suoi perché. Sia fatta la sua volontà, anche non capendo il sottoscritto nulla di quanto succede intorno a sé, anzi essendo persuaso di tutto il contrario. E se in questo campo è proprio necessaria l’ubbidienza di giudizio, mi vi ci trovo tutte le condizioni. Godo di non capire niente dei perché – si vede patente la mia inettitudine e peggio – e di abbandonarmi come bambino in Lui. Umanamente parlando sofferenze inaudite – religiosamente: calma, unione ed abbandono in Lui. E concluda pure: ci può essere uno più matto del

suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3575 / Ricaldone Pietro / 1948-6-12 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



12 giugno 1948

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Permetta che questo povero pellegrino a nome di tutta la famiglia salesiana in Giappone presenti i suoi poveri auguri onomastici e l’assicurazione di abbondanti preghiere.

Non so quando arriverò coi miei… Deus scit, e basta; ma prevedo che ci sarà ancora un mese di questa vita randagia, inconcludente e non certo consolante per la vita spirituale.

Mah! quando Dio vorrà, passerà anche questa anormalità!

E preghi per la mia povera anima, sballottata, come il corpo, in tutti i sensi e che non riesce a concludere nulla di buono, né per sé, né per gli altri.

Mi permetta di abbracciarla nel Signore e mi benedica con una delle sue più efficaci benedizioni.


Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3576 / Berruti Pietro / 1948-6-12


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



12 giugno 1948

Rev. Sig. D. Berruti,


Sono ancora a New York per qualche visita. Mi pare che stiano tutti bene. I miei arrivano domani a S. Francisco. Non sappiamo ancora la data della partenza per il Giappone.

Non sapendo chi sia e se ci sia un nuovo responsabile per le missioni, scrivo a Lei alcuni pensieri che ho sentito e in parte verificato nella mia attraversata.

Sono pensieri che rilevai anche da Mons. Mathias, che penso ne riferirà (come consigliai) ai Superiori.


  1. È sentito il bisogno di una organizzazione (come hanno tutte le Congregazioni) per la raccolta e distribuzione di quanto la Provvidenza permette si potrà raccogliere. Sorgeranno le Procure? Qualche Congregazione ben volentieri si presterebbe per dare schiarimenti al riguardo.

  2. Il nome salesiano e la nostra Opera è pochissimo conosciuto.

  3. Mons. Mathias e D. Margiaria in qualche loro richiesta si sono sentiti dire: “Abbiamo già dato al P. O’Loughlen, Procuratore per l’India, Siam, Cina e Giappone”. Ricorderà che Lei desiderò una lettera sull’argomento, e che gliela rilasciai.

  4. In mancanza di questa organizzazione è insufficiente la propaganda salesiana e si perdono sussidi preziosi.

  5. Il bravo D. Cazzola urtò col suo modo di fare (pretesa di aiuti – raccoglieva per strada i mozziconi, ecc.) – riconoscono la sua abilità oratoria.

  6. Contegno dei confratelli in posto verso i questuanti. Sono impressioni e realtà ben naturali data la impegolante materia. Lei ne faccia il conto che crede nel Signore.


E preghi per me, che mi avvicino al martirio… Almeno che lo possa subire e consumare con merito ed avere la forza di pregare per Lei che ne è la causa; ed anche Lei preghi per il povero confratello


D. V. Cimatti, sales.

3577 / Berruti Pietro / 1948-6-21 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



21 giugno 1948

Rev.mo Sig. D. Berruti,9


Un ultimo saluto prima di salpare il Pacifico, oggi, festa di S. Luigi. Scrivo a Lei per non disturbare il nostro Venerato Rettor Maggiore, ma vorrei che fosse una lettera per tutti.

Dal Giappone, se ci arrivo, scriverò a tutti, interessandoli delle singole mansioni.

I compagni di viaggio, grazie a Dio, bene. Il chierico svenne durante la traversata in treno; non si riesce a sapere la causa: ad ogni modo ora sta bene.

Accoglienze oneste e liete, più o meno accentuate, a seconda dei luoghi e dei tipi.

I confratelli (alcuni) di D. Tozzi lamentano l’età, le dimenticanze, le indecisioni del loro Ispettore.

I miei del Giappone pensano e dicono del sottoscritto assai più in peggio; su questi punti e su altro. Lei è convinto del contrario, ed ebbe perfino il fegato (per convincermi) di dirmi che avrebbero fatto rivoluzione, se non ritornavo…

Eh!, grazie a Dio, conosco i miei buoni confratelli, e non disdico nulla di quanto a voce e per iscritto, fino alla noia certo, ho manifestato nella certezza che i Superiori mi avrebbero ascoltato, perché non si trattava né si tratta di D. Cim., ma del bene delle anime e della Congregazione.

Siccome il programma è adeguamento, ricostruzione in tutti i sensi, non riesco a convincermi come si debba continuare col tram-tram di prima.

È da anni che mi offro cotidie vittima per le varie intenzioni (che mi permette certo di non manifestare… perché non è necessario). Si vede che il Signore vuol provarmi così.

Stamane mi sono confessato (non ne avrò la possibilità per un paio di settimane) come consiglio – non intonato alla mia accusa – mi fu suggerito di abbracciare la Croce e di amarla.

È certo la voce di Gesù, e, francamente, pur non capendo niente di quanto succede intorno a me, cerco di dire il FIAT meglio che posso.

Lei comprende che per me è una mazzata, che incominciai a sentire nell’ultimo colloquio col Rettor Maggiore quando (pur facendomi capire il ritorno) mi disse: “Oh, se avessi parlato prima!…”. E sono 20 anni che non faccio che ripetere le stesse cose! (Desidero che Lei non ne parli absolute).

Per me prego il Signore, che in qualsiasi posizione, mi lascino tranquillo in Giappone. Almeno mi si conceda questa grazia, giacché il Signore, per mezzo dei Superiori, crede opportuno provarmi ancora così.

Prego per tutti. Preghi anche Lei per questo povero essere.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.



3578 / Circolare Salesiani / 1948-7-12 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 12 luglio 194810

Ai carissimi confratelli della casa…


Non potete immaginare la gioia che ho provato nel rivedervi tutti in buona salute e in piena efficienza di lavoro materiale e spirituale. Il Signore vi benedica, dandovi anche la soddisfazione di vedere e gustare i frutti del vostro lavoro, fioritura di opere di vario genere e abbondanti raccolti di anime. Deo gratias… Gloria a Dio, e a voi il merito.

La regola ci invita al nostro resoconto annuale cogli esercizi spirituali. I Signori direttori determinino per i propri confratelli la muta più confacente e si apprestino ad inviare al sottoscritto le eventuali proposte per ammissione al noviziato o alle sante ordinazioni e per rinnovazioni di voti, dovendo il sottoscritto recarsi alla missione per presiedere le mute di esercizi spirituali stabilite in missione per i confratelli e Figlie di Maria A.


Elenco delle mute degli esercizi spirituali per il 1948:


  1. Nakatsu (orfan.) dal 18 al 24 Luglio.

  2. Miyazaki (scuola) dal 25 al 31 Luglio. Vi debbono partecipare tutti i capi-missione e direttori delle case della Prefettura Apost.

  3. Tokyo (studentato) dal 6 al 15 agosto specialmente per gli aspiranti al noviziato. I confratelli che vi partecipano incominciano gli esercizi spir. il giorno 9 agosto. Le prediche si tengono in giapponese.

  4. Nojiri dal 17 al 23 Agosto.

  5. Tokyo (studentato) dal 5 all’11 settembre (specialmente per gli ordinandi).


Preghiamo tutti vicendevolmente fin d’ora per il buon esito di questo nostro importantissimo dovere, mettendolo sotto la protezione della nostra Ausiliatrice e di D. Bosco.

Vostro aff.mo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3579 / Del Col Luigi / 1948-7-13 /


a Don Luigi Del Col, missionario salesiano in Giappone



13 luglio 1948

Carissimo D. Del Col,


Tua cugina d’America mi diede un’offerta per pagare dei dolci chiesti da D. Luigi.

I dolci ci sono (comprai qualità che potesse resistere al viaggio): come pensi di disporne? Ne ho tre cassettine di cartone (di forma cubica).

Mi dirai poi quando, a Dio piacendo, ci rivedremo a Miyazaki.

Ossequi alle Figlie di Maria A. e alla Sig. Nagata e Dott.a Minami Rosa, nonché specie a fr. Alberto e a fr. Corrado.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3580 / Marinelli Ulderico / 1948-7-14 /


a Don Ulderico Marinelli, salesiano di Faenza


14 luglio 1948

Rev.mo e carissimo Direttore,


Grazie alla sua carità fraterna e generosa in tutti i sensi sono arrivato in perfetto orario in mezzo alla mia nuova famiglia. Non meritavo davvero tanto.

Grazie dunque a Lei e ai cari confratelli delle belle ore passate a Faenza e che mi riprometto di prolungare altra volta con maggior calma e mio profitto spirituale. Oh, quanto ho imparato nella sua bella casa da tutti quei cari confratelli e dai non meno cari oratoriani. Un grazie di cuore anche al buon D. Marchetti.

Ho dimenticato di lasciarle questi biglietti della lotteria – li usufruisca come crede: o se vuol darli a qualche giovane o se ci fosse qualche cosa di utile per loro al mio povero cugino Vincenzo e alla sua figliuola che lavora in collegio; prendo anzi l’occasione per raccomandarle questi ormai unici residui dei miei parenti più prossimi, voglia aiutarli spiritualmente più che può.

Grazie dunque di tutto e l’assicurazione delle mie povere preghiere. Ossequi al mio buon D. Luigi isp. che avrei voluto riabbracciare: accetti il buon Dio anche questo sacrificio.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Grazie al giovinotto del biglietto, al bravo Melandri che mi accolse all'arrivo.

3581 / Grigoletto Giuseppe / 1948-7-14 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



14 luglio 1948

Carissimo,


L’augurio che mi fai del compleanno è davvero a me monito che bisogna affrettarsi a concludere qualche cosa di buono per la vita eterna…


D. V. Cimatti

3582 / Ricaldone Pietro / 1948-7-15 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 15 luglio 1948

Rev.mo ed amatissimo Padre,


Non ho scritto o telegrafato il nostro felice arrivo in Giappone, perché attendevo e l’arrivo dei 2 dalla parte dell’Oceano indiano (D. Lucioni e coad. Bealessio) e di D. Liviabella da Dairen: dovrebbero giungere a giorni.11

Non posso vederli perché, dopo un concerto cogli americani, parto per la missione per iniziare gli esercizi (abbiamo 5 mute oltre quelle delle Figlie di M. A.).

Noi passati per l’America siamo giunti feliciter. E Deo gratias! Sto trasportandomi qua e là col Signore, aiutandolo a portare la croce. Non sono certo un buon Cireneo, ma il Signore mi aiuterà.

Salute buona – lavoro ce n’è e tento di fare ciò che so, stando in guardia di non guastare, perché dove mette mano D. Cim. sono guai.

In prossima dirò come ho trovato le cose – potrei già dire, perché quanto penso di me, mi piombò più accanitamente addosso nella prima seduta di Consiglio.

Per fortuna che sono più persuaso dei miei cari Consiglieri di quanto valgo…

Per le Regole nulla di speciale. Per la pietà tento di svincolarmi dall’automatismo, che mi impedisce la piena unione con Dio. Per ora null’altro.

Del mio calvario spirituale durante il viaggio scrissi al Sig. D. Berruti. Ad ogni modo la mia unica preghiera è “Fiat voluntas Dei” per me e per i miei.


Ed ora sono obbligato a dare al suo cuore paterno una ferita dolorosissima, come fu per me, quando arrivai. Debbo domandare d’urgenza la dispensa dei voti di un povero figliolo giapponese che professò il 31 gennaio 1948 e che l’8-10 aprile si rese irregolare ex Can. 985,5. I confratelli, sentito il parere del Delegato Apost. cui fu presentata la domanda di dispensa dei voti dell’individuo (fatta anche al R. M.) e data la delicatezza della cosa e la irregolarità della posta spedita – ed il Consiglio approvante all’unanimità, fu immediate dimissus. Supplico a nome del confratello la dispensa. È il ch. M. Tarcisius. Dopo il fatto fu per una decina di giorni all’Ospedale e il 12 aprile inviato a casa. Non si poté fare diversamente dopo il fatto - ed anche il Delegato Apostolico pro bono religionis consigliò di fare così. Si riuscì a far sì che non ci fosse pubblicità né in casa né fuori. Per i motivi ut supra non posso inviare la domanda.

Al confratello si risuscitarono in testa violenti fatti di guerra cui aveva partecipato, pare, attivamente, che lo spinsero all’atto disperato, e che formeranno certo croce durissima per tutta la sua vita. Povero figliolo!

Entro oggi nel 70°… e cantavo a modo mio: “Septuaginta annis proximus fui generationi huic”… e la mia povera vita è proprio così…

Mi aiuti colla preghiera e con speciale benedizione a non disperdere i doni di Dio.

Mi benedica speciali modo.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3583 / Liviabella Leone / 1948-7-16 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



16 luglio 1948

Carissimo D. Liviabella,


Quando potrò rivederti e riabbracciarti?

A Dio piacendo dopo il 5 agosto a Tokyo.

Per ora riposa o a Tokyo o a Nojiri, e poi vedremo il da farsi.

Deo gratias! Preghiamo ad invicem.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.


3584 / Dal Fior Luigi / 1948-7-16 /


a Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 16 luglio 1948

Carissimo D. Dal Fior,


Non meravigliarti se scrivo. Speravo poterti parlare con calma nel pomeriggio e nell’andata al concerto, ma non fu possibile.

Sai che i Superiori vorrebbero cominciare (ed è necessario) a fare qualche cosa a Meguro. Mi pare che dobbiamo cominciare dall’oratorio. I giovani giocano già dove sarà il cortile. I Superiori pensano che D. Dal Fior sia l’uomo per iniziare quest’opera, bisogna stringere relazioni, presentarsi a dovere, ecc. ecc., e tu sei in grado di poterlo fare. Certo c’è da iniziare tutto, ma bisogna pur cominciare in povertà e semplicità. Non posso per ora dar grande aiuto, ma poco per volta ci assesteremo. Penso che accetterai. Non ti preoccupare di quanto devi fare in casa o fuori: ci si rimedia facilmente. Metti mente e cuore e forze in questa nuova opera. Intenditi per le modalità di tempo, di provvisioni, ecc., con D. Crevacore. Inizialmente ti aiuterà il bravo Ch. Estevez, cui insegnerai il giapponese, e da cosa nascerà cosa.

Il Signore ti conceda di emulare D. Bosco nel formare il tuo primo oratorio di Valdocco.12


Tuo sempre

D. V. Cimatti, sales.

3585 / Circolare Salesiani / 1948-7-19 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Nakatsu, 19 luglio 1948

Carissimi confratelli,


Alcune notizie che servono a tenerci uniti di mente e di cuore.


  1. Iniziati con fervore gli esercizi spirituali a Nakatsu. Siamo in 13 e predica con me D. Moriggia. Pregate per il buon esito e prepariamoci bene per la prossima muta.

  2. Lo studentato di Tokyo è a Nojiri, dove si susseguono contemporaneamente le colonie estive dei nostri allievi. Raccomando vivamente il conveniente riposo estivo per i confratelli.

  3. I nuovi arrivati si sono messi con slancio allo studio del giapponese. Saranno messi al lavoro dopo conveniente preparazione.

  4. Ad iniziare la nuova opera di Meguro-Tokyo (per ora oratorio) è incaricato D. Dal Fior. Il confratello Ragogna ritorna al suo lavoro a Mikawajima.

  5. È desiderio dei Superiori, e mio vivissimo, di procedere gradatamente ad un breve rimpatrio dei confratelli per riposo, per necessità familiari, ecc. Il confr. Maccario è già in viaggio. Quasi certamente verso il 6 agosto parte D. Braggion. I confratelli che volessero approfittare per lettere o altro inviino subito al confratello, che si farà premura di recapito.

  6. Oltre quanto fu spedito, come dono del Card. Spellmann, riceverete quanto abbiamo potuto ottenere dall’America mediante i buoni uffici di D. Margiaria. Preghiamo con riconoscenza per i benefattori e per lui.

  7. Prego tener pronti i soliti dati statistici, amministrativi (della congreg. entrate e uscite) e la cronaca al 30 giugno 1948.


Il Signore ci aiuti in tutto.

Aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3586 / Bernardi Angelo / 1948-7-19 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Nakatsu, 19 luglio 1948

Carissimi D. Bernardi e D. Lorenzi,13


Un po’ di notiziario che tenga unite menti e cuori:


  1. Si sono iniziati bene gli esercizi a Nakatsu. Siamo 13. Preghiamo per il buon esito e prepariamoci per gli altri.

  2. Lo student. di Tokyo è per breve riposo a Nojiri, ove si alternano le squadre dei nostri allievi. Raccomando vivamente di pensare al riposo estivo dei confratelli.

  3. I nuovi arrivati studiano con forza il giapponese e non saranno messi al lavoro attivo se non dopo conveniente preparazione.

  4. Ad iniziare la nuova opera di Meguro (Tokyo, per ora oratorio) è incaricato D. Dal Fior. Il coad. Ragogna è ritornato a Mikawajima.

  5. È desiderio dei Sup. e mio vivissimo di procedere ad un graduale breve rimpatrio dei confratelli per riposo, per necessità di famiglia, ecc. Il coad. Maccario è già in viaggio. Quasi certamente verso il 6 agosto parte (Via Amer.) D. Braggion. Chi vuole approfittare per lettere o altro invii subito al confratello che si farà premura del recapito.

  6. Oltre il materiale spedito, dono del Card. Spellman, riceverete pure quanto abbiamo potuto ottenere dall’America per i buoni uffici di D. Margiaria. Preghiamo con riconoscenza per i benefattori e per lui.

  7. Prego tener pronto i soliti dati statistici e amministrativi, cronaca al 30 giugno 1948.


Il Signore ci aiuti in tutto.


D. V. Cimatti, sales.



3587 / Ricaldone Pietro / 1948-7-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Luglio 1948

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Deo gratias! Dal 25 maggio al 5 luglio si è finalmente chiusa la nostra peregrinazione, e siamo in Giappone. Le vicende del viaggio or tristi or liete si sono succedute come in tutti i viaggi di questo mondo. Eravamo in 6: casa regolamentare dunque. Distribuite le varie mansioni, tutto procede bene, ed ognuno cerca di far meglio che può la sua parte, perché il materiale e lo spirituale della comunità funzioni in pieno. Quando poi non si parla la lingua del paese, sorgono peripezie impensate che danno colorito e tonalità al viaggio, ne rompono la monotonia.

Mi sono però persuaso che si può girare il mondo anche senza parlare l’inglese. Perché sul più bello vi si presentano, o a togliervi d’imbroglio o a complicare la situazione, volenterosi che si dicono pronti a parlare lingue le più disparate e che, nel maggior numero dei casi, vi lascian ancor più negli impicci. Ma al postutto, basta accontentarsi; e chi si contenta gode: e così facevamo noi.

Gioie ineffabili poi nel rivedere confratelli carissimi nel breve tempo di transizione, e che con vera carità si fanno in quattro per facilitarvi ogni cosa, che vogliono farvi vedere il loro lavoro, che vogliono interessarvi di quanto sta loro a cuore, che vi si fa insomma provare in pratica la realtà del QUAM BONUM ET JUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM! Ah!, evviva D. Bosco, che ci ha voluti così!

Ed eccomi al telònio. Le necessarie visite di ufficio alle autorità religiose e civili – la visita alle case per rendermi conto della situazione – la presente relazione al nostro amatissimo Padre e agli altri Superiori.

Non esagero. Nel decorso anno i cari confratelli, corrispondendo alla bontà della Provvidenza, hanno fatto miracoli. Mi sembra di sognare nel vedere tante cose nuove a Tokyo: l’ampliamento della scuola professionale D. Bosco; tre grandi edifici che raccolgono a Kokubunji i ragazzi della strada (oltre 150); la nuova casa di Meguro, che si inizia coll’Oratorio festivo.14

In missione la riorganizzazione delle case distrutte a Nakatsu (Orfanotrofio), a Oita, a Miyakonojo; e soprattutto la scuola media a Miyazaki, risorta in pieno dalle rovine e già frequentata da 270 allievi. Lavoro in pieno anche per le Figlie di M. A. e per le suore giapponesi della Carità di Miyazaki. È proprio l’ora delle opere di Carità e di beneficenza, e beati noi salesiani, se, fedeli allo spirito di Don Bosco, vi sapremo navigare in pieno.

Buono pure il risveglio dei giapponesi verso la religione nostra, ed in questa attività, non solo i confratelli della missione ma anche quelli di Tokyo, non stanno colle mani in mano.

In missione danno ottimo risultato le riunioni giovanili, tanto maschili che femminili, per l’attivo lavoro, che anche se ancor pagani, fanno per il bene della missione stessa. Nella nostra residenza di Miyakonojo, ad es., in occasione del disastroso terremoto di Fukui (del giugno scorso) per aiutare i sinistrati questi bravi giovanotti e ragazze raccolsero ben Yen diecimila. Così ad Oita l’attività giovanile organizzata in occasione del movimento cattolico contro la stampa oscena che, con le libertà democratiche, tenta di straripare anche in Giappone, raccolse ben 60.000 firme.

Quali siano i disegni di Dio per questo povero popolo è difficile il dirlo: non bisogna certo farsi illusioni troppo rosee. Non si rompono in breve decorso di anni, le tradizioni secolari da cui è avvinto. Nelle sue manifestazioni familiari, religiose il Giappone tira dritto come prima. Nelle sue manifestazioni sociali sente tutte le conseguenze di un popolo vinto, che tenta di assestarsi alle direttive democratiche, cui è più o meno preparato. La lotta per la vita materiale, per il riconoscimento adeguato dei diritti del lavoro operaio e agricolo, per la ricostruzione delle abitazioni, per la riattivazione del suo commercio e della sua industria, che prima invadeva il mondo, dà origine anche qua a terremoti sociali, analoghi ai suoi terremoti tellurici, ai tifoni, alle inondazioni, che continuano a tormentarlo.

Il povero Giappone non ha ancor trovato l’ubi consistam, e il suo equilibrio instabile va volgendosi qua e là in ritmo irregolare, come per le questioni sociali, così per le religiose.

Si può in cifre sintetizzare il lavoro annuale salesiano missionario come segue:

In missione: cristiani 2.163 – battesimi 449 – catecumeni 439 - Comunioni 124.637 –

matrimoni 29

Orfanotrofi 5, allievi 537

Ospizi 2, ricov. 65 – Scuole primarie 2, allievi 285 – scuole medie 3, allievi 330

Asili d’infanzia 4, allievi 375 – Scuole varie 2, allievi 80. Scuole domen. all. 150

Sto preparando relazione speciale del lavoro salesiano a Tokyo che si estende oltre che alla gioventù povera negli orfanotrofi e oratori, nella scuola media professionale D. Bosco (allievi 300) e alla propaganda stampa colla Società D. Bosco.

Coadiuvano pure salesianamente le Figlie di Maria A. e le suore della Carità giapponesi.

Si possono valutare a duecento i battesimi amministrati dai nostri: numerosi pure i catecumeni.

Data la pressione continua della Cina e Russia comunista in Manchuria, d’ordine delle autorità ecclesiastiche ci siamo ritirati momentaneamente da Dairen, tanto più che sono rimpatriati i giapponesi, per cui in modo speciale si lavorava.

La riorganizzazione educativa del Giappone sulla base dell’obbligo dell’istruzione esteso a nove anni per tutti, mentre ci mette nella necessità di riorganizzarci per la scuola media sulle nuove basi, ci ha dato la possibilità per i nostri orfanelli di avere approvata la scuola per loro nelle nostre case, mentre pian piano andiamo avviandoli al lavoro professionale – agricolo con iniziali laboratori di vario genere (falegnami, calzolai, sarti, ecc.)… proprio come faceva D. Bosco nel suo primo Oratorio.

Mentre i confratelli si danno un po’ di turno pel riposo estivo, attendiamo ai nostri Ss. Spirituali Esercizi. Il sottoscritto tenta di far conoscere ai confratelli la parola d’ordine, le esortazioni, i consigli dei nostri superiori, che da otto lunghi anni non ci erano giunti.

Partecipiamo così tutti alle gioie, ai dolori, alla ricostruzione della nostra cara Società, e, dimenticando il passato, con rinnovato ardore vogliamo rimetterci al lavoro.

Come in gran parte del mondo, anche noi siamo in mezzo a ruine e a miserie materiali e più spirituali; anche qui si fa sentire la lotta del male contro il bene. Voglia, amato Padre, sostenerci colle preghiere ed aiuti noi, i fratelli nostri, gli allievi e cooperatori. E preghiamo a ché il Giappone non dica di no al Signore, che gli apre la via alla fede.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3588 / Circolare Salesiani / 1948-8-1 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



1 agosto 1948

Carissimi confratelli,


Si è chiusa felicemente anche la seconda muta degli esercizi spir. tenuta a Miyazaki specialmente per i Capi-residenza e Direttori della Missione. Fu chiusa con una giornata missionaria presenziata da S. Ecc. l’Amm. Apost. Eravamo una quindicina e vi posso assicurare che sotto ogni rispetto la muta procedette con regolarità e profitto.

Sedute speciali informavano gli intervenuti delle disposizioni del Cap. Gener. e fraternamente si trattavano i temi destinati a migliorare sempre di più il nostro apostolato in missione.

Fu di gran conforto per tutti la notizia del ritorno del nostro caro D. Liviabella, che è desideratissimo in Missione.

Prego i singoli direttori a volermi usare la carità di farmi un elenco delle cose più necessarie per la propria casa, sia per la distribuzione di quanto è arrivato dall’Italia e sia per ordinare all’estero altre cose a noi necessarie approfittando della venuta o del ritorno di confratelli.

Raccomando vivamente alle vostre preghiere le mute di esercizi spirituali in corso presso le Figlie di Maria A. e quella dei nostri cari aspiranti a Tokyo.

Vi supplico pure preghiere speciali per il buon papà del nostro D. Scrazzolo di cui mi giunge la notizia del decesso.

Prepariamoci con ardore filiale alla bella festa dell’Assunta e del genetliaco del nostro caro Don Bosco.

Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3589 / Circolare Salesiani / 1948-8-2 /


ai Confratelli missionari dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



[2 Agosto 1948]

Carissimi confratelli,


Non posso dimenticare le belle ore passate insieme durante gli esercizi spirituali. Sono rimasto edificato e vi assicuro che ho imparato da voi tante cose, che spero serviranno anche al bene della Missione e della nostra Ispettoria. Permettetemi che vi richiami alcuni consigli pratici.


  1. Riceverete lettera con firma dell’Amminis. Apost. in relazione alla nuova forma di distribuzione dei sussidi dei missionari.

  2. A partire dal 15 luglio l’Ispettore per Messe dette ad intentionem superioris offre Yen 100.

  3. Per il personale di servizio estraneo si faccia tutto il possibile per metterci in piena regola per la clausura e per realizzare le disposizioni canoniche relate alla qualità delle persone.

  4. Dovendo noi in missione lavorare anche secondo lo spirito salesiano, si faccia tutto il possibile per ripristinare là dove ancora non c’è l’Oratorio o riunioni giovanili.

  5. Non si dimentichino i consigli dell’Ordinario in relazione alle forme di lavoro di apostolato (propaganda varia, attuata colle forze giovanili, formazione del cristiano alla comprensione dei suoi doveri nel sovvenire alle necessità della Chiesa, permanenza del parroco sul posto di lavoro, esatta cura di tener in ordine ed aggiornati i registri parrocchiali). Pur considerandoci in tante manifestazioni ancora in tempo di guerra (astinenza, vino, candele, ecc.) avvicinarsi per quanto è possibile alla regolarità, ecc.

  6. Sua Ecc. si riserva come in antecedenza i permessi per dispense matrimoniali, per la binazione delle Messe, per permessi di trinare o per la Messa dopo pranzo. In relazione all’amministrazione del Sacramento della Cresima in art. mortis, concede, onerata conscientia dantis.

  7. Per i vari formulari, registrazioni coi relativi registri parrocchiali e duplicati dei medesimi (che non si debbono omettere) spero fra non molto di dare norme più precise. È ferma convinzione di S. Ecc. che tutto questo sia una delle forme più necessarie per la organizzazione interna della Parrocchia.

  8. D’accordo con S. Ecc. e con i Superiori, insisto vivamente a che si tenga nettamente separata l’amministrazione della Missione da quella della nostra Società.

  9. Attendo con cortese sollecitudine la lista domandata dei bisogni personali e della propria casa.

  10. Come ultima caldissima raccomandazione proponiamoci tutti di lavorare in unità di intenti e di carità vicendevole, mostrandoci nel nostro contegno esterno (vestito, modo di presentarsi, di parlare, ecc.), sicut Dei ministri et perfecti religiosi.

  11. Per la formazione cristiana dei vostri non dimenticate la parola d’ordine di Sua Santità il Papa: “Crociata catechistica – santificazione delle feste – famiglia e scuola a base di educazione cristiana – lealtà e veracità in tutto – ed andare incontro amorosamente alle anime traviate ed abbandonate”.


Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3590 / Berruti Pietro / 1948-8-4 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 4 agosto 1948

Rev.mo Sig. D. Berruti,


Ricevo la sua veneratissima del 4 luglio ‘48. Grazie di tutto.

Prego solo il Signore che i Superiori mi usino la carità di non farmi proposte di ritorno… Ma caro mio Signore, perché mi mettete nella dolorosa occasione di dire…? Basta, basta.


  1. Per il bravo D. Dal Forge videant consules. C’è chi mi dice che è ammalato di petto – altri che non ha soldi per venire – ora il parere del Rev.mo D. Fedrigotti. Optime così. Non sapendo, avevo iniziato le pratiche di entrata per lui e per i due dell’Australia – per D. Cecchetti e per il coad. Guaschino. Anche se vanno a buon risultato, non imbroglia niente la data del ritorno.

  2. Farò come mi dice per D. Ciantar, relative a D. Curran e D. Drohan, pur persuaso (non è né la prima lettera, né la seconda… è come parlare al muro… così mi dicono anche chi lo conosce… persin D. Tozzi… che mi dà speranza… ma andremo alle calende greche…) di fare un buco nell’acqua.

  3. Per D. Margiaria gli fu già mandato il permesso del ritorno.

  4. Mons. Piani…! Lo dica a me… Veda! per essere martiri basta essere stato a contatto coi giapponesi… clero secolare.15 Oh, quanti dei confratelli salesiani in Giappone potrebbero aspirare alla palma del martirio…!

  5. Belle le notizie di Maria Aus. (festa) e di S. Pietro e sulla salute degli amatissimi Superiori. Comunico ai confratelli.

  6. Ossequi a tutti e singoli ed assicurazioni di preghiere.


Suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Ossequi all’incomparabile suo segretario e grazie di quanto fa, ha fatto e farà per noi. Sto unito con lui in preghiera quotidiana.

3591 / Zerbino Pietro / 1948-8-5 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



5 agosto 1948

Carissimo D. Zerbino,


Ho scritto per aereo al Sig. D. Berruti in risposta alla sua carissima e alla tua rispondo a mano.

Grazie di quanto fai e come fai, va sempre bene.

Questi biglietti non urgono – ma, arrepta occasione… se credi… a mano o per mezzo delle nostre case… economicamente… (ci mancherebbe ancora facessi dei debiti coll’ufficio tuo!!!).

Ti ricordo, ringrazio e prego e… arrivederci in ciel.

Tuo

D. V. Cimatti

3592 / Ghetti Giorgio / 1948-8-5 /


a Giorgio Ghetti e famiglia, dottore amico e benefattore di Faenza



Tokyo, 5 agosto 1948

Ill.ma famiglia Ghetti,


Giunto finalmente a Tokyo mi sono dato attorno per i Battesimi a nome Giuseppe ed Orsola, Carlo ed Anna, Felice e Mario.

Furono amministrati – sono orfanelli dei nostri Istituti. Pregate per la loro perseveranza: essi ricordano cotidie i loro benefattori.

Sono al lavoro e Deo gratias! Memore della loro grande carità, prego per voi tutti. Ossequi all’Istituto, al Direttore.

Riconoscente

D. V. Cimatti, sales.


3593 / Valpondi Giovanni / 1948-8-5 /


al Canonico Giovanni Valpondi, compagno di collegio a Faenza



5 agosto 1948

Carissimo D. Giovanni,


Questa mia ti assicuri che battesimi affidatimi furono amministrati. Deo gratias, e a te e agli altri offerenti.

Prega per la perseveranza dei neofiti – e preghiamo ad invicem… per prepararci bene al gran passo!

Ossequi a S.E. e ai tuoi familiari e ai Seminaristi.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3594 / Zerbino Pietro / 1948-8-12 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



Tokyo, 12 agosto [1948]

Carissimo D. Pietro,


Al solito un po’ di lavoro… Perdona al tuo vecchio amico e continua ad aiutarlo, finché andrai in Paradiso, dove riceverai il premio anche di questi tuoi atti di carità.

Un saluto speciale al Sig. D. Berruti – baciagli la mano per me, e se è in afflizione fate un duetto in minore colla finale in maggiore, perché cantando si può passare dal dolore alla gioia.

Al solito un saluto speciale a Mamma… proprio di quelli che sai fare tu… ed anche a D. Bosco.

Allegro sempre e prega per me come fa per te il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3595 / Circolare Salesiani / 1948-8-15 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 15 agosto 1948


Carissimi nel Signore, (missionari),16


La bella festa dell’Assunta, col finire della muta degli esercizi spirituali di Tokyo, ci regala quattro ottimi novizi… Preghiamo per la loro formazione e perseveranza. Domando pure preghiere speciali per vari dei nostri confratelli che debbono consacrarsi a Dio coi Ss. Voti, ed anche per i neofiti che in buon numero e a Tokyo e in missione iniziarono la loro vita cristiana.

Vengo consegnando e spedendo quanto avevo ricevuto dai vostri cari o quanto avete domandato. Pur desiderando accontentare tutti, mi mancano molte cose, che mi propongo di far provvedere dai venienti. Quindi pazienza e calma: e soprattutto preghiamo per i benefattori, e non dimentichiamo i nostri doveri verso la santa povertà nel disporre di quanto vi proviene.

Entra a lavorare nella Pref. Apost. di Miyazaki il nostro caro D. Liviabella, che è destinato direttore della casa di Beppu. Dopo breve visita ai confratelli della Missione sarà sul suo campo di lavoro.

Vorrei richiamare tutti all’osservanza esatta dei doveri dell’ospitalità sia per le nostre case o nelle altre case di missionari o religiosi. Il capo V dei Reg. dà norme in materia. Olim alloggiando presso missionari o Procure, come compenso, si lasciava la S. Messa. Finché durante le attuali difficoltà per i viveri, dovendo alloggiare nelle nostre case per due o più giorni, potendo, preferibilmente si concorra con generi alimentari (scatolame, riso, ecc.) o con lasciare la S. Messa o contributo corrispondente in denaro. È carità e giustizia, e quanto si propone – mi pare – sia il minimo che si debba fare. Date et dabitur vobis.

Mentre scrivo giunge la dolorosa notizia della gravissima malattia del nostro gran benefattore Mons. Chambon. Preghiamo e… fiat voluntas Dei.

Pregate pure per il buon esito dei prossimi esercizi di Nojiri e specialmente per il


vostro aff.mo

D. V. Cimatti, S.D.B.



Notizie e disposizioni varie.


  1. La statistica annuale (1947-48) della Prefettura Apost. di Miyazaki dà globalmente: numero dei cristiani 2163; battesimi 449; Catec. 439; Cresime 69; Com. Pas. 1526; di devoz. 124.651; matrimoni 29; def. 219; emig. 219; allievi scuole elem. 286; media 330; orfani 375; vecchi 65; orator. 150.

  2. La parte amministrativa della Pref. Apos. per disposizione della S. Sede dal primo Agosto 1948 è affidata al Super. Relig. per il viatico, viaggi, malattie, pagamento del personale di servizio dei missionari e relig. da lui dipendenti. Al resto deve provvedere il Super. Ecclesiastico.

  3. A partire dal 15 luglio decorso per i salesiani che celebrano ad inten. Super. è per ora stabilita l’elemosina di Yen 100.

  4. Si richiama fortemente l’attenzione di tutti sui seguenti doveri:


    1. A ripristinare al più presto gli Oratori (Cost. 4).

    2. A regolarizzare nelle chiese e Istituzioni nostre, l’istruz. religiosa (catechismo e Vangelo) adattandola alle necessità e condizioni del momento.

    3. Concorrere volenterosamente alla propagazione della buona stampa in Giappone e all’estero con l’invio del materiale al sottoscritto.

    4. Non perdere di vista la nostra RICOSTRUZIONE MORALE:


      1. Regolarizzando seriamente i nostri doveri sulla povertà, quanto al disporre dei soldi e del materiale che la Provvidenza invia;

      2. Idem quanto alla vita comune, sentirci cioè uniti nel vincolo della carità, eseguendo bene i doveri prescritti delle pratiche di pietà in comune, quelli della vita familiare (mensa, riposo, uscite).

      3. Idem specie nelle nostre relazioni esterne quanto al modo di parlare, di vestire, di trattare colle persone di altro sesso. Se non stiamo attenti, finiamo col trattare queste persone colla stessa familiarità con cui trattiamo i nostri ragazzi. Buone maniere, sì, ma non manierismo né nel tratto, né nel parlare; non lungaggini inutili nei discorsi, non donativi se non autorizzati.


Più vogliamo conquistare le anime a Dio con questi poveri e pericolosi mezzucci, meno rendiamo attivo il Signore, per loro e per noi. Siamo sacerdoti, siamo religiosi.

Teniamo alto di fronte a tutti il nostro decoro, il nostro buon nome, il nostro ministero, non solo con intenti personali, ma per il buon nome e il decoro della Società e del Ceto a cui apparteniamo.


D. V. Cimatti, sales.

3596 / Circolare Salesiani / 1948/-8-24 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 24 agosto 1948

Carissimi nel Signore,


Grazie a Dio anche gli Esercizi di Nojiri sono terminati con piena soddisfazione di tutti e con abbondanti frutti spirituali.

Predicarono D. Rossi ed il sottoscritto. La casa va organizzandosi sempre meglio sotto le cure infaticabili di D. Bovio, D. Caldiroli e il coad. Camnasio e si spera possa essere in piena efficienza per il prossimo anno.

Ne usufruirono i confratelli delle case di Tokyo, comitive varie dei nostri allievi, ed anche squadre di paesi vicini e, alle Domeniche, di cristiani.

Rimane ancora la muta del 5 settembre per il buon esito della quale domando preghiere.

Si sta spedendo alle case quanto la Provvidenza ci ha inviato per mezzo di benefattori americani e che fu portato dagli ultimi arrivati. Preghiamo per i benefattori con grande riconoscenza.

Parte per via Suez il nostro D. Lucchesi. Sono preannunciati per ottobre D. Marega e D. Romani. Accompagnamoli colle preghiere, ed affrettatevi a segnalare eventuali ordinazioni di cose necessarie.

Dagli ultimi numeri degli Atti (che non posso spedire perché arrivate solo tre copie) risulta:


  1. Si legga come lettura spirituale la circolare sul Rendiconto (non è conveniente leggere le Regole e Regolamenti come lettura spirituale).

  2. A commemorare l’ottantesimo anniversario della Consacrazione del Santuario di Maria A. in Torino, oltre i ricordi degli Esercizi, che si riferiscono alla Propagazione del culto alla Madre nostra, il Rettor Maggiore stabilisce:


  1. Dove è possibile la benedizione al Sabato, previo canto della Salve Regina,

  2. Uso della medaglia e della giaculatoria: “Maria Auxil., per noi, allievi, cooperatori e cristiani;

  3. Propaganda orale e per stampa delle glorie della Madonna;

  4. Prima della fine dell’anno un congressino solenne e commemorazione in onore di Maria Aus.


Tutto questo deve servire ad un movimento più grandioso per ottenere dal S. Padre che sia estesa a tutta la Chiesa la festa liturgica di Maria A. il 24 Maggio. In altra mia vi parlerò di questa propaganda con norme precise al riguardo.

Il nuovo consigliere per le Missioni è il M. R. D. Modesto Bellido (già Ispettore in Spagna), a Lui si indirizzino le questioni relative. A nome vostro invio messaggio.

Lodevole atto di fraternità festeggiare l’onomastico dei confratelli sacerdoti, chierici e coadiutori e anche novizi. Si tolga senz’altro la tradizione (è chiamata così) instaurata in qualche casa di considerare gli onomastici di alcuni confratelli più che festa contemplata. I regolamenti nostri (art. 209 - 366) e le tradizioni relative alla festa del Direttore (e anche in questa attenti alle esagerazioni negli apprestamenti ed inviti. Vedi Atti N. 143) stabiliscono il da farsi. Preghiera, auguri e una semplice distinzione sono più che sufficienti.


Si è creduto bene aderire all’invito del nostro ottimo cooperatore e grande devoto di D. Bosco, Sua Ecc. Mons. Wakita, Vescovo di Yokohama, di lavorare nella provincia di Yamanashi. Ho affidato questo importante lavoro al nostro D. Lucioni, che inizierà la sua attività nel mese entrante.

Domando intense preghiere sul buon esito dell’importante e difficile missione.


Vostro

D. V. Cimatti, sales.

3597 / Padovan Agnese / 1948-8-24 /


alla Sig.ra Agnese Padovan, benefattrice



Tokyo, 24 agosto 1948

Ill.ma Sig.ra Agnese,


Ricevuto con infinita gioia la sua da Lourdes – e comunico al bravo D. Abe (sta bene e lavora bene in mezzo ai suoi orfanelli) la sua cartolina.

Ne godo tanto perché avrà certo pregato per noi. W Maria! A Lei i nostri cuori.

Di tanto in tanto dica così alla Mamma (lo dica anche alla sorella): “Mamma cara, consacro me stessa, i miei cari, le cose mie a Te”.

Siamo sempre vicini colla preghiera.

Sempre riconoscente

D. V. Cimatti

3598 / Circolare Salesiani / 1948-8-25 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 25 agosto 1948

Carissimi missionari,


Approfitto della venuta del nostro D. Liviabella per inviarvi questa mia seconda lettera: è per me sempre un vero piacere trattare con voi.

  1. La Delegaz. Apost. mi comunica varie lettere di Propaganda Fide in cui si lodano e approvano i deliberati dell’adunanza annuale degli Ordinari del Giappone, specialmente interessandosi dei diversi problemi di attività sociale, che trovano il loro inquadramento e la loro realizzazione nel Comitato Catt. Centrale.

  2. Congratulazioni pure per il funzionamento dei due Seminari Interdiocesani uniti al decreto di erezione canonica del Sem. Interdiocesano di Fukuoka e la nomina del Rettore nella persona del P. Robillard S.S. Inviai auguri e congratulazioni. A noi lavorare per inviare molte e buone vocazioni.

  3. Non ho ricevuto i vostri desiderata amministrativi, quindi non posso regolarizzare bene i sussidi. Per questo primo mese vi invio Yen duemila ciascuno. Abbiate pure la bontà di dirmi (senza timori!) le vostre entrate missionarie (contributi dei cristiani, industrie person., lezioni, ecc.). Nel prossimo mese spero farvi visita particolareggiata, e ci intenderemo in pieno. Vorrei arrivare a quanto mi chiedete. Così pure attendo il numero delle Ss. Messe. Voi sapete che Don Cimatti è più povero di voi. Chi, senza aggravio, può lasciare come offerta per l’Ispettoria qualche S. Messa, grazie di cuore: ma… con vera libertà.

  4. Si sta lavorando per organizzare sempre meglio il cosiddetto centro. Ho pregato D. Liviabella che aprisse una libreria a Beppu, accordandosi anche con quella di Miyazaki. Ha buon materiale. Si spera di aprirne anche una a Tokyo. Mettetevi in relazione con lui.

  5. D. Dalkmann rientra nel suo importante lavoro del Noviziato. Per ora lo supplisce nell’economato il nostro D. Bovio, che si mette tutto a vostra disposizione nelle vostre necessità materiali.


Sempre tutto vostro

D. V. Cimatti, sales.

3599 / Figura Giuseppe / 1948-8-25 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 25 agosto 1948


Mio carissimo D. Figura,


Sempre nella speranza di poter annunciarle qualche cosa di concreto e per l’amministrazione e per aiuto di personale, mi trovo col saperle dire solo questo:


  1. per ora continuiamo, come quando io non c’ero; spero combinare qualche cosa di concreto.

  2. in pratica fino verso il 15 non mi è possibile venire.

  3. avrei bisogno che D. Tassan mi inviasse d’urgenza elenco del fabbisogno regolamentare (se è fissato) pel museo scienze naturali, gabinetto chimica e fisica, tanto pel corso inferiore che superiore.


E pregate per me sempre.

Con affetto

D. V. Cimatti, sales.

3600 / Del Col Luigi / 1948-8-25 /


a Don Luigi Del Col, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 25 agosto 1948

Carissimo D. Del Col,


Grazie della tua del 13 agosto, è un po’ calda… ma non mi ha fatto del male,


  1. Divento vecchio e non mi ricordo sempre bene. Non ho proprio in testa di aver autorizzato il telegramma. Può darsi però che o lui (= D. Lucchesi) o D. Bovio, avendo dato ordini che si muovessero (perché dormivano) per la partenza ed avendo fatto menzione del bagaglio, che abbia o che abbiano interpretato dover agire, e a mio nome, in quella forma. Tu hai fatto bene in quella forma.

  2. Quanto a debiti o rimborsi (art. 73) venendo su mi dirai… e aggiusteremo anche quello.

  3. Consulta il reg. amministrativo e sappimi poi dire se risulta nella parte entrate qualche cosa per vendite (tabacco, vino o simili) durante la gestione.

  4. È partito il 24 c. m. (= D. Lucchesi) e la nostra buona Mamma lo protegga nel lungo viaggio e tutto disponga per il bene dell’anima sua.

  5. Osserva pure se ci fosse qualche cosa di personale del confratello o libri di altri (biblioteca, ecc.). Se si tratta di biancheria resti alla casa; se roba d’altri, porta al sottoscritto.

  6. In un momento che siate riuniti, leggerai l’acclusa presentazione. Fatta la consegna, e d’intesa con D. Leone, torna al più presto al tuo posto di lavoro a Tokyo al Noviziato, ecc.

(Manca il seguito…)



3601 / Circolare Salesiani / 1948-8-26 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 26 agosto 1948

Carissimi confratelli,


  1. Vi comunico quanto mi proviene dalla S. Congreg. di Prop. Fide a mezzo della Delegazione Apost., l’approvazione cioè dei deliberati nell’adunanza annuale degli Ecc.mi Ordinari Diocesani del Giappone e la lode per le varie attività sociali, inquadrate e realizzate dal Comit. Cattolico. Inoltre l’attesa erezione canonica del Seminario Interdiocesano di Fukuoka e la nomina di P. Robillard S.S. a Rettore del medesimo.

Comunicando la notizia ai nostri missionari li ho esortati vivamente a lavorare per le vocazioni per il Seminario; identica raccomandazione rivolgo a tutti i miei cari confratelli: lavoriamo totis viribus per le vocazioni.

  1. È in deposito allo Studentato materiale sacro di vario genere. Il profitto della vendita è per l’Ispettoria.

  2. Quante Ss. Messe avete celebrate ad intent. Superioris? Sapete che l’Ispettore è più povero di voi. Chi, senza aggravio, potesse lasciare l’elemosina di un certo numero di Messe, grazie di cuore; ma… con tutta libertà e senza brontolamenti.

  3. D. Liviabella è autorizzato ad iniziare una nuova libreria a Beppu in unione a quella di Miyazaki.

  4. Il nostro D. Dalkmann rientra nel suo importante lavoro del Noviziato. Per ora lo supplirà all’economato il nostro D. Bovio, che si mette tutto a vostra disposizione nelle vostre necessità materiali.


Sempre vostro

D. V. Cimatti, sales.

3602 / Figura Giuseppe / 1948-8-29 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 29 agosto 1948

Carissimo D. Figura,


La sua carissima del 21/8 mi giunse il 27 e non mi era possibile rispondere immediatamente a tutti i vari quesiti, se non per telegramma, ed anche questo chissà quando sarebbe arrivato. Ad esempio:


  1. Pel prestito della Provincia e per la domanda del materiale non mi dice a quali condizioni e quindi è difficile rispondere. Se le condizioni per il tempo di restituzione, per gli interessi, ecc., sono buone penso si possa accettare. Le Figlie di Maria Aus. ad Akabane hanno avuto prestiti forti per riattamenti agli edifici da Tokyo, che però ha concluso: “questi edifici sono miei”. Penso che saranno redimibili, ma intanto è così. Non sapendo le condizioni, concluda Lei col suo Capitolo. In caso urgente Lei ha il suo Capitolo – decidete nel Signore e per il bene, e avanti.

  2. Per la questione D. Braggion, quid dicam? Qui, se capisco bene quel poco che capisco (perché in queste cose, come in genere in tante altre, capisco poco o niente) si dice che D. Braggion non ha torto. Al momento D. Lopez mi dice che non può far niente. Bisogna intendersi con la scuola – spero che D. Dumeez (che versa anche lui in necessità) farà quanto Lei domanda coi 50 dati da D. Lopez. Anche D. Lopez ha bisogno di lavorare con quel poco che ha per il bene della sua casa, dovendo egli pure far fronte alle sue necessità.

  3. D. Dalkmann ha ancora qualche cosa, ma non tanto da coprire la spesa – ad ogni modo scriverà lui fin dove arrivano le sue forze.

  4. Per il tetto è certo che bisogna fare la riparazione (era anzi da farsi subito, perché più si aspetta… ). Al momento non so però dirle in quanto potrò aiutarla.

  5. Spero aiutare in qualche modo per il personale e per un po’ di materiale. Ma D. Marega e Don Romani non arrivano che al 3 ottobre, e quanto avevo comprato in America non è ancora arrivato. Quindi bisogna pazientare. Dico a D. Bovio che si muova per quanto mi dice, ma anche lui fa quello che può.

  6. Per le sante Messe abbia la bontà di farmi il conto, deducendo quanto ha già ricevuto in dollari e in materialibus dal sottoscritto e spero soddisfare. Inviato a D. Marega la sua.

  7. Ricevo l’assegno e faccio quanto mi dice – ma prima tento se posso metterlo in deposito a Tokyo.

  8. Per il progetto scuola, senta anche i suoi – e così per la casetta. Se i vecchietti si adattano… bene.

E mi pare di aver risposto a tutto.

Sono a Kokubunji per esercizi alle religiose. Anche questo spiega il ritardo. E pregate per me.


Tutto vostro e suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3603 / Circolare Salesiani / 1948-8-31 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 31 agosto 1948

Carissimi,


Sapete che tra le disposizioni del Capit. Gener. vi è che la preghiera a S. Luigi si concluda con l’invocazione: “S. Aloysi, ora pro nobis”, quindi: “Ab omni malo…”. Il Pater che si recitava in onore di S. Luigi, lo si reciti secondo le intenzioni del Sommo Pontefice per l’acquisto delle indulgenze. Il “Veni Creator”, se non si canta alla Comunione, lo si reciti dopo il “De Profundis” prima della breve lettura.

Inoltre al posto del Pater… che si recita a S. Giovanni Bosco nelle preghiere della sera, si reciti la preghiera che accludo in varie copie, da recitarsi in italiano o in giapponese, secondo le circostanze.


Vostro

D. V. Cimatti, sales.

3604 / Bernardi Angelo / 1948-8-31 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 31 agosto 1948

Carissimo D. Bernardi,


Rispondo ora posatamente alle tue due del 24 c. m. e a quella di agosto/’48.


  1. Mi pare ottima l’idea della biblioteca unica, pur pensando che una, sia pur modesta, è bene ci sia in ogni casa (intendo biblioteca sales.), perché non è inutile vi sia quella per la cristianità (specie associazioni giovanili). Potremo parlare e sentire il parere dei missionari ad una venuta.

  2. Per D. Moriggia e relativo sostituto già prima della tua proposta avevo pensato. Scrivo a Don Moriggia, che avrei destinato a Kofu (è meglio non parlarne finché lui non abbia saputo).

  3. Per le confessioni, sul catalogo l’anno scorso avevo segnato D. Cavoli - D. Figura penso farà volentieri. Cerca di far lavorare i confratelli e quindi anche D. Cavoli in varie forme a vantaggio della zona a te affidata.

  4. Per Takanabe a bocce ferme vedremo come meglio fare. Certo bisogna farlo lavorare (= Don Lorenzi) e la tua proposta lo mette piuttosto a riposo. Dunque prega anche tu. Ah! sapessi consigliarmi uno per accontentare il nostro buon Amm. Apost.!

  5. Cerca e trova qualcuno per la cucina… D. Cimatti ti aiuterà a pagarlo… Ne trovassi una mezza dozzina li impegno subito.

  6. Il sostituito non potrà venire subito e nel frattempo penso che non avrai difficoltà ad aggiustarti. D. Moriggia bisogna che al più presto sia qui (possibilmente nella settimana 5-11, perché il giorno 8 il missionario giapponese parte).

I bagagli subito a Kofu – se potessi aiutare con qualche cosa di casa (coperte, ecc.) Deo gratias! Il Signore ti compenserà col 100 per 1. Il biglietto fino a Tokyo, perché dopo si può andare gratis fin là.

  1. E grazie di quanto hai fatto e fai e farai per il Signore. Prega per me, affinché in questi momenti non faccia spropositi.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3605 / Figura Giuseppe / 1948-9-2 /

a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 2 settembre 1948

Carissimo,


Mi arriva ora il suo espresso ed approfitto di Yoshizawa per la risposta, invece che per telegramma.

D. Bosco ci dice alla fine del regolamento che ci vuol pazienza e preghiera. Vediamo di metterla e molta e costante.


  1. Ai quesiti “shochi shimasu” (= approvo) per la casetta: l’importante ci sia la divisione necessaria – entrata e uscita dalla strada. Inteso che il Capitolo abbia approvato a maggioranza.

  2. I tetti bisogna subito aggiustarli e bene. Ho dato ad oggi i 50 a D. Dumeez che farà quanto citius. Li aveva D. Lopez, e quindi ecco la ragione del ritardo. Certo D. Braggion aveva ragione, perché Lei senza dir niente aveva fatto il cambio. Ad ogni modo D. Dumeez è più che disposto ad aiutare.

  3. In attesa del conto Messe metto a sua disposizione 50. Non hanno ancora inviato due casse per Lei. Mi raccomando alla esatta distribuzione, perché vi sono cose che affido a Lei per la distribuzione. Ho unito quanto ho di biancheria, vestiti, ecc. Usi come crede, non dimenticando le necessità dei confratelli. Non faccia vedere troppe cose.


Entro il 15 spero essere per un po’ a Miyazaki, città e provincia.

Pregate sempre per me.

D. V. Cimatti

3606 / Zerbino Pietro / 1948-9-4 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



Tokyo, 4 settembre 1948

Carissimo D. Zerbino,


Non so se sei tu che ti occupi ancora delle missioni. Ad ogni modo, indirizzo a te e tu distribuisci a chi di ragione.

Spero che vengano i ritardatari e Guaschino, e (se stanno proprio bene e se hanno davvero voglia di ritornare) D. Cecchetti e il coad. Ferrari. Poi stanno venendo D. Braggion che, salutati i suoi e fatte le sue faccende, spero tornerà presto. E dovrebbero venire e D. Drohan e D. Curran ed altri per cui poco per volta potrebbero portare quanto abbiamo bisogno absolute.

Ti prego di affidare loro l’acquisto di quanto domando, essendovi ancora le facilitazioni per i missionari. Se ne potessi fare varie copie e darle ai venienti e così, un po’ per regalo, un po’ comprando, pian piano ci mettiamo a posto. Ed il Signore ti rimeriti di tutto.

Preghiamo e preghiamo per te: non posso ricompensarti in altre forme. Se sei ancora in bonis col Sig. D. Berruti un bacio anche a Lui (dove vuoi) e assicurazione di preghiere.

Ho spedito relazione al Sig. D. Bellido, spero abbia ricevuto o riceverà. Saluti a quanti conosco.


Tuo

D. V. Cimatti, sales.


Elenco: CHIESA: dall’amitto a tutto il resto anche minuti particolari [asperges, campanelli, carte-glorie, croci (anche per le camere), incenso, teche per il SS. Sacramento e Olii santi, berrette, camici, cordoni, pianete, piviali (specie nero, violaceo, verde)];

Altarini portatili – Messali da vivo e da morto (formato medio e piccolo), rituali, veli omerali, rubriche. Calici, pissidi medie, ostensori.

CASA: lenzuola, tovaglie, federe, asciugamani, biancheria personale (perché si assicurino che l’art. 73 da troppi non è ancora osservato). Quanto ho dovuto spendere in viaggio e ora per rifornire più che modestamente i nuovi missionari!

O almeno tela corrispondente.

Vesti: tela per farle… fa freddo e fa caldo assai. Vestiti anche usati (possibilmente neri).

Ombrelli.

Medaglie: medaglie ordinarie. Immaginette di Maria A. Materiale catechistico (cartelloni un po’ grandi per ogni casa) in abbondanza. Immagini per Via Crucis.

Materiale salesiano: Ordo – martirologio, necrologio. Pratiche di pietà. Pilette acqua santa.

Crocifissi (cm. 12) almeno un centinaio. Crocifissi da camera.

Per statue scrivo a D. Grigoletto.

E un’altra idea: vorremmo provare i dischi per le campane (come ho sentito in Italia – una mezza dozzina per qualità).

Mi dirai: è un arsenale… Eppure, dovendosi ricostruire tutto il distrutto, e aprendosi nuove case… capisci anche tu.

I mezzi? Oh, bella! La Provvidenza, la carità dei Superiori e benefattori. Ne scrivo anche al Sig. Don Giraudi.

Non devono mancare i libri: tra i più presto a venire domando la Vita di Gesù Cristo di P. Ricciotti (c’era e non si trova più, e dobbiamo tradurla).

Per ora Riviste, ecc., la posta siccome non funziona bene, è meglio ad es. Bollettino, Catechesi, Salesianum, Rivista dei giovani, Osservatore della domenica, Civiltà Catt. e simili, sola annata 1948.

E per ora basta, se no, mi dirai che sono folle.

Prega per me

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3607 / Miller Vittorio / 1948-9-6 /


al chierico Vittorio Miller, missionario salesiano in Giappone



6 settembre 1948

Carissimo Miller,1


Incomincia il tuo lavoro… in missione.

Le regole ti siano di guida e l’unione di carità coi confratelli e giovani.

Lavora e prega.

Niente ti turbi

Maria A. e D. Bosco ti guidino.

Preghiamo ad invicem.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3608 / Circolare Salesiani / 1948-9-11 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 11 settembre 1948

Carissimi confratelli,


Con oggi si sono chiuse le mute dei nostri santi spir. eser. colla professione perpetua del nostro ch. Nishida, e domani coll’ordinazione dei Suddiac. Acerbi, Petracco e Secchi al Diaconato, del ch. Emi al Suddiaconato.

Animiamoci tutti sempre più all’esatto adempimento dei nostri doveri che ci siamo richiamati con maggior chiarezza nei santi giorni degli Esercizi.

Avrete forse avuto notizia anche in missione della morte del nostro grande benefattore Mons. Chambon. Una larga rappresentanza di noi partecipò ai solenni funerali. Allo studentato fu celebrata una Messa da Requiem, e desidero che anche in parrocchia a Miyazaki se ne celebri una in cui si uniranno in spirito e in preghiera tutti i confratelli della Missione.

Se il Signore vuole dal 15/9 al 15/10 conto di essere in Kyushu, per ripartire poi per la inaugurazione ufficiale della nuova residenza di Kofu (cui sono destinati D. Lucioni e D. Moriggia) e per la vestizione dei nostri cari novizi.

Il coad. Maccario è giunto felicemente in Italia. Sono in viaggio D. Braggion e D. Lucchesi. È preannunciato per il 2 ottobre l’arrivo di D. Romani e di D. Marega, per novembre quello di Don Margiaria. Dei nuovi confratelli arrivati sono definitivamente assegnati alla scuola i coadiutori Baggio, Bealessio e Mazzarello; il ch. Miller alla scuola di Miyazaki. Passerà pure alla parrocchia di Miyazaki D. Akimoto, come pure lavorano alla Scuola di Tokyo D. De Kruyf (consig. profess.) e D. Van Bastalaer (catechista) e a Kokubunji D. Perego dall’Orf. di Nakatsu.

Il Signore ci conservi tutti nella sua grazia. Vogliate pregare anche per la sanità di tutti. Al momento abbiamo all’Ospedale D. Crevacore (per sinovite) e il Coad. Costamagna (per appendicite).

Non dimenticate il


vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3609 / Conti Alberto / 1948-9-12 /


a Don Alberto Conti, Direttore salesiano a Tolmezzo



12 settembre [1948]

Rev.mo e carissimo D. Conti,


Sarei davvero ingrato se dimenticassi i tanti benefici ricevuti dalla sua carità, dagli ottimi confratelli e dai suoi cari giovani, che mi hanno lasciato nel cuore i più soavi ricordi.

Prego per voi tutti insieme ai missionari e neofiti nostri e ai nostri poveri giovani e voi pregate per noi.

Non lasciate spegnere in voi la fiamma dell’apostolato e di azione cattolica e delle missioni.

Il Signore rimeriti ognuno di voi colle sue grazie, e Maria Aus. e D. Bosco vi proteggano sempre.

Riconoscente vi benedice il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3610 / Zerbino Pietro / 1948-9-12 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



Tokyo, 12 settembre 1948

Carissimo D. Pietro,


Un po’ di posta: fallo per cooperare anche tu un po’ al lavoro missionario.


  1. Unisco il permesso d’entrata di D. Cecchetti e di Guaschino.

  2. Sulla venuta o no, sul tempo, modo, se da soli o con aiuto di personale, videant consules.


Naturalmente se vengono nuovi, bisogna richiedere permesso per loro. Il sottoscritto ha richiesto solo per quelli che erano stati dati in lista (questi due – D. Curran, D. Drohan e D. Dal Forge): ho fatto le pratiche presso le varie nazionalità.

Desidererei la nuova vita di D. Rinaldi.

E per ora basta. Prega per me.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3611 / Moro Giuseppe / 1948-9-12 /


a Don Giuseppe Moro, missionario salesiano in Giappone



12 settembre 1948

Carissimo Giuseppe,17


Leggi con calma questa bella lettera, dopo di che trovi i programmi. Ti consiglierei di fare così:


  1. Quanto già sai, non è necessario scriverlo;

  2. Quanto non sai, notalo, e D. Cim. te lo spiegherà;

  3. Ti unisco un libro di armonia. Nei tempi liberi, leggi e prova a fare gli esercizi indicati (che ti correggerò).


Non perdermi il numero degli Atti.

Tuo

D. V. Cimatti



3612 / Castiglioni Alberto / 1948-9-12 /


a Don Alberto Castiglioni, missionario salesiano in Giappone



12 settembre 1948

Carissimo D. Alberto,


Saporitissima la tua credenziale letta in pubblico.

Per i tuoi desideri spero saranno presto realizzati. Il diavolo ci mise la coda, perché nel guazzabuglio di spedizioni fu proprio dimenticata la cassa di Beppu-Oita. Pazienza et habe me excusatum propter insipientiam et insufficientiam meam. Merito proprio di essere deposto per insufficiente disbrigo… che se ciò non bastasse…

Allegro, buono e laborioso.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.



Saluti al Corrado e al Kaneko.

3613 / Kanemoto Antonio / 1948-9-12 /


ad Antonio Kanemoto, salesiano laico giapponese



Miyazaki, 12 settembre [1948]

Carissimo Kanemoto,

Auguri per i tuoi voti perpetui. Ho pregato molto e continuerò a pregare. D’ora innanzi ancora più fortemente bisognerà tendere alla perfezione. Saluta tutti.


Don Vincenzo Cimatti






3614 / Circolare Salesiani / 1948-9-15 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Miyazaki, 15 settembre 1948

Carissimi nel Signore (missionari),


Dopo un felice viaggio, eccomi in missione al mio posto attuale di lavoro.

Comunicazioni del Don Bosco-sha. Ad alcuni quesiti rivolti specialmente dai missionari si risponde:


  1. Il Don Bosco-sha dà a tutte le case salesiane il 20% di tutti i suoi libri, anche se presi in numero inferiore alle cinque copie.

  2. Dà parimenti il 20% su tutti i libri dei PP. Paolini (Chuo-shuppansha).

  3. Per i libri di altri può dare presentemente solo il 10%.


Ed il sottoscritto conclude:

Date le relazioni che si hanno colle altre librerie, almeno le ordinazioni che si fanno al Chuo (Paolini), si facciano per il tramite del Don Bosco-sha; è certo un aiuto indiretto che si fa alla nostra stampa. Tanto più si ordinino i nostri libri al Don Bosco.

Fate buona propaganda per il “Karashidane” 18e per le Letture Cattoliche che si spera pubblicare con maggior puntualità, anzi che si debbono e vogliono pubblicare con vera puntualità.

Quanti possono (e non sono pochi) cooperino alla buona stampa con inviare relazioni di quanto si fa nelle case (feste, adunanze, esempi edificanti tra cristiani e catecumeni, notizie varie, ecc.).

Inviate senza timori al sottoscritto: servono e per il Giappone e per l’estero.

È una forma assai semplice di eseguire l’art. 8 delle Costit. e le raccomandaz. reiterate dei Superiori in Atti. È una forma semplicissima di propaganda di bene fra i giovani e per far conoscere l’opera nostra in Giappone e all’estero.

Come vedete non vi domando l’impossibile… E pensare che tutti quelli che sono sul campo del lavoro potrebbero far tanto bene anche in questa forma… Perché volete privarvene?

Pregate per me sempre: non vi dimentica mai il

vostro

D. V. Cimatti, sales.

3615 / Cavoli Antonio / 1948-9-18 /


a Don Antonio Cavoli, missionario salesiano in Giappone



18 settembre 1948

Carissimo Don Antonio,

Ecco quanto mi ha richiesto

  1. Lettera a S. Eminenza e a Ms. Nigris. Se c’è il bollo della Congregazione lo faccia mettere in fondo alle due lettere a sinistra.

  2. Pro memoria del deposito che si farà in banca (non so quando) e che segnalerò alla Congregazione a deposito fatto.

  3. Consegno la lettera della Delegazione a stampa da conservarsi in archivio.

  4. Prego spedire a S. E. Il Delegato Apostolico.

E preghiamo sempre.

Aff.mo

Don Vincenzo Cimatti, salesiano






A questa nota è unito il seguente pro-memoria19

Miyazaki, 18 settembre 1948


Il 18 settembre 1948 rispondo a nome della Congregazione Charitas Shujokai alla lettera n. 497/48 della Delegazione Apostolica di Tokyo, allegandovi richiesta lettera per S. E. Ms. Nigris Segretario Generale dell’Opera Propaganda Fide.

Scrivo contemporaneamente in detta lettera alla Delegazione e in lettera a parte all’Ispettore di San Francisco California Rev.mo Don Tozzi Enea, Ispettore Salesiano (U.S.A.), 666 Filibert Street, San Francisco California, affinché siano depositati i 540 dollari alla Banca Americana di San Francisco sul deposito di Ms. Vincenzo Cimatti, che dichiara di essere disposto a versarli a richiesta della Congregazione stessa nelle forme possibili (o su chèque o liberi) all’atto della richiesta.


In fede, Don Vincenzo Cimatti






3616 / Propaganda Fide / 1948-9-18 /


al Prefetto della Sacra Congregazione di Propaganda Fide9



[18 Settembre 1948]

Eminenza Reverendissima,


Già in varie circostanze e per lettera e di persona ebbi l’onore d’interessare l’E.V. della Congregazione religiosa delle Suore della Carità giapponesi, fondata dal salesiano sac. Antonio Cavoli, nella Prefettura Apostolica di Miyazaki (Giappone).

Permetta che, animato dalla piena fiducia nel suo paterno cuore verso le Missioni, intrattenga l’E.V. di alcune questioni che interessano l’ulteriore sviluppo di detta Congregazione. Lo faccio anche a nome del nostro attuale Amministratore Apostolico Mons. Fukahori, Vescovo di Fukuoka.

Il 31 Gennaio si compiva il primo decennio della fondazione di detto Istituto. Sa il Signore attraverso quali sacrifici e prove di ogni genere è passata tale Congregazione religiosa dall’inizio della sua fondazione al suo attuale consolante sviluppo, come l’E.V. può rilevare dall’unito allegato.

Tutta la famiglia delle Suore della Carità va incontro al secondo decennio con fermo proposito di perfezionarsi sempre più nelle opere sociali e di propaganda cattolica, conforme allo spirito delle loro costituzioni.

Come ricordo del decennio hanno deciso di erigere in Tokyo una casa di formazione per le aspiranti alla Società. Le pratiche sono in parte felicemente avviate coll’acquisto del terreno. Sullo stesso terreno, oltre l’aspirantato per una settantina di allieve, si erigerà pure un’opera, assai desiderata dalla Prefettura di Tokyo, che accolga bambini lattanti, un preventorio per fanciulli disposti alla tubercolosi e orfanelli.20

Per far fronte alle enormi spese preventivate l’Istituto, ricco solo di uno smisurato zelo di carità, si rivolge a mezzo mio, domandando per somma grazia che l’E.V. voglia degnarsi di rimettere al S. Padre l’unita petizione. Trasmessa dalla sua bontà sarà certo più che efficace.

Inoltre imploro dalla S. Congregazione di Propaganda Fide, un sussidio speciale particolare, che permetta di far fronte alla costruzione dell’Opera.

Ed ancora un favore implorano dall’E.V. Alla mia venuta in Italia per il Capitolo Generale dei Sa1esiani, pel tramite del nostro Procuratore generale, trasmisi le rituali sei copie delle Costituzioni delle Suore della carità giapponesi di Miyazaki, che per le note circostanze della guerra non era stato possibile inviare prima.

Sarebbe un bel coronamento al decennio della Congregazione religiosa, se fosse possibile averne l’approvazione in questo anno.

Prostrato al bacio della S. Porpora, impetro per tutti l’apostolica benedizione.

Che della grazia,

Dell’E.V. Rev.ma

Sac. Vincenzo Cimatti, sales.

Super. religioso dei Sales. di D. B.



3617 / Circolare Salesiani / 1948-9-19 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Miyazaki, 19 settembre 1948

Carissimi confratelli,


Come già ebbi a dirvi a voce e per iscritto in varie occasioni è volere dei nostri Superiori che anche noi concorriamo al possibile per ottenere dalla S. Sede che la festa dell’Ausiliatrice (24 Maggio) sia estesa liturgicamente alla Chiesa Universale.

Considerazioni e indicazioni, argomenti in favore di detta estensione, sono riassunti nell’unito foglietto, e più diffusamente esposti nella traduzione giapponese.

Tutti amiamo teneramente la nostra Ausiliatrice e tutti, non ne dubito minimamente, vogliamo portare il nostro contributo di PREGHIERA e AZIONE per raggiungere lo scopo. Per ciò che riferisce alla preghiera atteniamoci alle norme già comunicate (uso della giaculatoria: Maria Aux., ecc., medaglie e immagini di Maria A., benedizione al sabato col canto della Salve Regina, e congressino e accademia., ecc.). Per ciò che riferisce al contributo di azione:


  1. Si facciano conoscere in modo opportuno, e a quanti possa interessare (confr., allievi, cristiani, ecc.), le considerazioni di cui sopra.

  2. Ogni direttore e capo-residenza faccia stendere separatamente dai salesiani, allievi, studenti (artigiani, oratoriani), nonché dalle compagnie, Associazioni esistenti, dalle cristianità (famiglie o persone isolate, singole associazioni religiose o di azione cattolica o di carità od opere sociali) una supplica da presentarsi all’ORDINARIO DIOCESANO, pregandolo di voler chiedere al S. Padre l’estensione della festa liturgica di Maria A. a tutta la Chiesa.

  3. Identicamente si faccia per eventuali gruppi di persone scelte tra i cooperatori, ex-allievi, benefattori, amici e devoti di Maria A.

  4. L’Ispettore farà detta richiesta agli Ordinari extra-diocesani e ai parroci relativi, Istituti religiosi, ecc.

  5. Ottenute le suppliche combineremo il da farsi.


Per questo lavoro mi sembra molto adatto il mese di Ottobre consacrato al Rosario: oltre che essere un bell’omaggio alla madre nostra, servirà assai ad avvicinare e ad organizzare le varie Associazioni nostre. Ogni direttore studi con tutto il suo personale le modalità di azione e si incominci subito questo lavoro destinato ad onorare la Mamma nostra.

Preghiamo e facciamo pregare per il felice esito della nostra propaganda. Lavora e prega con voi il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, S. D. B.

3618 / Visita a Miyazaki parrocchia / 1948-9-21 /


Visita alla parrocchia di Miyazaki



21 settembre 1948


In visita familiare vedo che la casa va riorganizzandosi in ogni senso.

L’archivio di casa e quello parrocchiale pure sono in ordine. Il cambio di personale (D. Akimoto, D. Moriggia, D. Lorenzi a Takanabe) porterà nuova organizzazione. È desiderio ravvivare l’Oratorio e quanto altro può servire per il bene della missione.

Le difficoltà, nonostante la nuova aria di libertà, sono le solite; catecumeni e cristiani è da pregare che si moltiplichino e perseverino usque in finem.

D. V. Cimatti, sales.

3619 / Ricaldone Pietro / 1948-9-22 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo21, 22 settembre 1948

Rev.mo ed amat.mo Padre,


Si avvicina la fine del mese… un po’ di rendiconto personale e generale.


    1. Sanità. Nulla di speciale. Mi preparo alla morte vicina più che non penso.

    2. Lavoro. Tento di compiere come posso quanto non sono ancora riuscito ad abituarmi: cioè fare il Superiore.

    3. Regole e Vita Salesiana: mi pare regolare.

    4. Pietà e Pratiche. Cerco di smeccanizzarmi, ma… riesco poco. Non unquam deficit bona voluntas.

    5. Carità. Voglio essere sempre più perfetto in pensieri, parole e opere.


    1. Finite le mute di esercizi spirituali. Tutti vi soddisfecero e mi pare con frutto.

    2. Sto facendo le visite alle case. Tutti al lavoro.

    3. Iniziati ordinatamente i rimpatri temporanei o definitivi.

    4. A parte, alcune indicazioni. Nuovi lavori (Oratorio a Meguro-Tokyo; Ampliamento scuola professionale Tokyo; e Middle Mission School a Miyazaki).

    5. Nuova posizione missionaria in Giappone.

    6. Ricevuto sussidio annuale e per danni di guerra da Propaganda Fide.

    7. Inizio in ottobre la propaganda per M. A.


Imploro per me e per i miei la sua paterna benedizione.

Suo nel Signore


D. V. Cimatti, sales.

3620 / Tirone Pietro / 1948-9-22 /


a Don Pietro Tirone, Direttore Spirituale Generale



Tokyo, 22 settembre 1948

Rev.mo Sig. D. Tirone,22


Anche a Lei una relazione almeno generica delle cose nostre.


  1. Andiamo assestandoci nelle piccole cose stabilite nel Capit. Generale. Variazioni nelle pratiche di pietà - preghiera a D. Bosco, necrologio, ecc. Al momento la massa dei nostri allievi degli oratori e scuole sono esterni, e quindi non è possibile applicare tante altre disposizioni, tanto più che sono pagani. Dei cristiani e convertiti si fa il prescritto.

  2. Per i confratelli nelle case regolari, tutto è regolare – le solite difficoltà delle prescritte conferenze, rendiconti, su cui si insiste e mi pare, che dopo gli esercizi (riusciti con piena soddisfazione di tutti, e voglio pensare anche del Signore) vi sia una buona ripresa in tutti.

Per un caso, mi pare di aver parlato chiaro e al vedere come si è messo, spero in bene: in caso contrario non rimane che il rimpatrio.

  1. Le difficoltà, specie dei missionari – ma anche per tutti gli altri – sono le relazioni con le persone esterne. Siamo scarsissimi di personale di servizio – la massa dei catecumeni è data dal “devoto femineo sexu”. Consiglio e vigilo, ma le difficoltà non mancano.

Occhio al personale che si invia. Se non c’è la fondata speranza… per carità, non siano inviati in Giappone. Era il grido di S. Francesco Saverio. Aria, vitto, ambiente, abitudini, carattere degli abitanti, tutto… è occasione. Al momento, “in quantum scio”, nulla di speciale.

  1. Deo gratias e preghi per me. Sto preparandomi ad una morte che vorrei “praetiosa in conspectu Domini”.


Con ossequio, suo

D. V. Cimatti, sales.



3621 / Ziggiotti Renato / 1948-9-22 /


a Don Renato Ziggiotti, Consigliere Generale delle Scuole salesiane



Tokyo, 22 settembre 1948

Rev.mo e carissimo D. Ziggiotti,


Una breve relazione che ti dia un’idea dello stato nostro in funzione del tuo dicastero, spero ti sarà gradita.

1. Si è potuto ottenere che nei nostri ospizi (idem per le F. M. A.) vi siano le scuole assolventi l’obbligo dell’istruzione elementare (6 anni) e media inferiore (3 anni). Sono in questa condizione le due case: Ospizio D. Bosco: Kokubunji (Tokyo) e Osada Koen (Nakatsu) (media 150 allievi interni ciascuna). In queste si iniziano pure piccoli laboratori interni.

A Miyazaki vi è la “Hyuga Mission School” (pareggiata alle governative) con un corpo inferiore di tre anni con oltre 260 allievi (in massa esterni) e superiore dal prossimo anno (3 anni). Verremo ad avere una media da 600-700 allievi in tutto.

Gli insegnanti sono metà con prevalenza esterna. Ma al momento non si può far diverso. Vi partecipano i nostri aspiranti studenti: così a corso compiuto possono poi frequentare corsi speciali o l’Università.

Al prossimo anno scolastico terminerà l’Università (lettere) un confratello Giapponese. Penso che i Superiori non abbiano difficoltà che ne invii qualcuno dei giapponesi in America: è il momento buono. Stiamo preparando per l’Italia: a suo tempo…

Per il quinquennio, esami di confess. e predicaz. mi pare si sia in regola. Le leggi scolastiche si susseguono. Oltre quanto ho detto sopra: ogni provincia avrà la sua Università (bene) – ed in ogni provincia vi sarà un consiglio Super. di educazione che legifera in rebus scholasticis. Il pareggio ecc. dipende dalla provincia.

Ricordare che in pratica i diplomi stranieri di ogni genere hanno valore.

Mio caro Renato, prega per me, affinché possa fare una buona morte, per me assai vicina.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3622 / Seriè Giorgio / 1948-9-22 /


a Don Giorgio Seriè, Consigliere Generale per gli Oratori



Tokyo, 22 settembre 1948

Rev.mo Sig. D. Seriè,


Come breve situazione generale nostra non so dire che questo:


    1. Vanno pian piano risorgendo i nostri oratorietti (per il mondo pagano non abbiamo ancora trovato il vero ubi consistam);

    2. Se n’è iniziato uno nuovo a Tokyo in zona Meguro.

    3. Speriamo nel prossimo marzo (fine d’anno) organizzare definitive gli ex-allievi (l’istituzione è nota in Giappone presso tutte le scuole) nella scuola media di Miyazaki e scuola professionale di Tokyo, che in quest’anno finiscono il corso: ma sono in massa tutti pagani. Anche da adulti sono legati alla scuola, che aiutano secondo le loro possibilità.


E per il momento… Deo gratias! Un pensiero per me alla Mamma A. e a D. Bosco.

Al buon D. Fedrigotti “non riesco a capire che mansioni abbia e quindi quid mihi et illi…”.

Ad ogni modo lo ricordo cotidie, e siccome spero che faccia anche lui altrettanto per me, siamo già in buone relazioni.

Purtroppo che la posta funziona ancora per vie traverse per noi. All’ottimo D. Puddu auguri ad multos annos.

Suo

D. V. Cimatti, sales.

3623 / Marella Paolo / 1948-9-22 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



(Circa l’estensione della festa di Maria Aus.).

Miyazaki, 22 settembre 1948

Eccellenza Rev.ma,


Mi trovo momentaneamente in giro per la missione Prefettura Apostolica di Miyazaki: penso di essere a Tokyo dopo il 15 del prossimo mese, nel frattempo desidererei interessare l’E.V. di una questione che interessa la intera nostra Società.

Quest’anno è l’80° della consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice in Torino. Da tanti anni i nostri Superiori ricevono tante insistenze affinché la festa di Maria Aiuto dei Cristiani sia estesa liturgicamente a tutta la Chiesa.

In questi ultimi tempi soprattutto, e più ancora prima e dopo il trionfo riportato dai cattolici in Italia – trionfo che meritò dalla stampa il titolo di NUOVA LEPANTO – sono molti i Salesiani e non Salesiani che pensano gioverebbe assai alla diffusione della devozione a Maria Aus. ottenere che sia estesa la sua festa liturgica alla Chiesa Universale.

È facile indicare CONSIDERAZIONI ed INDICAZIONI od ARGOMENTI in favore di tale estensione.

La festa di Maria Aus. ha un carattere suo proprio e distinto, che né si identifica, né si oppone, né si sovrappone a nessun’altra festa della Madonna – il titolo “Maria Auxilium Christianorum” è di massima attualità, perché mai come oggi si è tramato ai danni della Chiesa, del Papato e dei singoli cristiani, dalle forze coalizzate del male – nel mese di maggio il calendario liturgico universale non riporta ancora nessuna festa della Madonna – l’estensione di tale festa non sposta e non turba l’ordine del calendario universale, essendo in esso, il 24 maggio; giorno libero – tale festa è già inserita nel calendario liturgico di varie diocesi (Roma, Torino, Filippine, Cina, Australia e varie diocesi di America ed Europa) e sono innumerevoli le chiese, cappelle, altari dedicati a Maria Aus. in tutto il mondo, specialmente per opera dei Salesiani, delle Figlie di Maria Ausil., dei loro Cooperatori, ex-allievi ed ex- allieve – tale festa incontrerebbe certo il favore universale – D. Bosco, apostolo della devozione a Maria A., conosciuta anche sotto il nome di MADONNA DI DON BOSCO ha la sua festa liturgica universale – vi sono anche felici circostanze che sembrano indicare Pio XII come il Pontefice destinato dalla Provvidenza per estendere alla Chiesa Universale la festa di Maria Aus. ecc.

Scrivo al riguardo anche a S.E. Mons. Doi e poco per volta anche agli altri Ordinari, cui spetta la presentazione delle richieste alla S. Sede, se lo crederanno opportuno, richieste fatte dai cristiani, famiglie religiose, ecc.

Sarebbe certo utilissimo allo scopo se i Rev.mi Ordinari chiedessero di poter celebrare detta festa nelle loro Diocesi.

Ho accennato la cosa all’E.V. perché penso che gli Ordinari forse la interpelleranno.

Così l’E.V. sa già di che si tratta, e se potrà dire una buona parola al riguardo farà certo piacere alla Madonna e anche a tutta la famiglia salesiana che in tutto il mondo fa questa richiesta.

Non dimentichi nelle sue preghiere chi si professa con profondo ossequio

Dell’E.V. Rev.ma

umile servo

D. Vincenzo Cimatti, S.D.B.


Naturalmente ne informo chi è più direttamente interessato, il nostro Ven.mo Amministratore Apostolico.


A S.E. Rev.ma Mons. Marella

Delegazione Apostolica, Tokyo

3624 / Doi Pietro / 1948-9-22 /


a S.E. Mons. Pietro Doi, Arcivescovo di Tokyo



(Circa l’estensione della festa di Maria Ausil.).

Miyazaki, 22 settembre 1948

Eccellenza reverendissima,


Vorrei interessare anche l’E.V. di una questione che sta tanto a cuore dell’intera famiglia salesiana sparsa in tutto il mondo, cioè la richiesta alla S. Sede che la festa liturgica di Maria Ausiliatrice stabilita dal Papa Pio VII il 24 Maggio, venga estesa alla Chiesa Universale. Considerazioni ed argomenti per tale estensione sono indicate nell’accluso foglio, che mi permetto presentare all’E.V.

Desidererei interessare sull’argomento anche gli altri Ecc.mi Ordinari ed essendo probabile che forse interpelleranno l’E.V., ho creduto opportuno preavvisare l’E.V. Tale festa liturgica è già introdotta in varie diocesi (ad es. a Roma, Torino, in tutte le Filippine, in Cina, in Australia e in varie diocesi di America ed Europa) ed anche in Giappone hanno già i Salesiani e le Figlie di Maria cappelle ed altari dedicati alla Madre Ausiliatrice.

A raggiungere lo scopo se gli Ecc.mi Ordinari al ricevere le postulatorie dei cristiani o di Istituti religiosi, chiedessero almeno che la festa potesse essere celebrata nelle loro Diocesi si sarebbe già a buon punto.

Affido questa richiesta al cuore paterno dell’E.V. tanto amante della Madonna. Forse in quest’anno non sarà possibile domandare che sia introdotta tale festa nel calendario per il Giappone, perché i Rev.mi Ordinari non si riuniranno certo in questo tempo.

Il Signore rimeriti di quanto l’E.V. potrà fare per onorare la Madre nostra.

Prostrato domando per me e per i miei l’apostolica benedizione.

Dell’E.V. Rev.ma

umile servo

D. Vincenzo Cimatti, sales.


3625 / Liviabella Leone / 1948-9-22 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



22 settembre 1948

Carissimo D. Leo,


Mi giunge la tua a mano.


      1. Deo gratias per il nostro Amminis. Apost.

      2. La brava dottoressa non ricordo che abbia dato ordinazioni. Ad ogni modo avrei una statua del S. Cuore, ma che ha in mano il mondo. Se la vuole…ordineremo.

Chissà se è disposta a fare un’offerta.

      1. La vice-direttrice (dell’Hikari no sono) domanda tante cose. Si tratta di vedere:


  1. se siamo noi che dobbiamo provvedere

  2. come fanno i nostri quando vanno a dir Messa?

  3. Ad ogni modo, se non tutto, qualche cosa potrei inviare al ritorno a Tokyo.


      1. Idem per Beppu. Da quanti mesi ho detto ai confratelli “domandate…”, ordinerò (quello che avevo è già…).

      2. Per gli esercizi ho provveduto. Sta’ in pace. Per le tue richieste, penso che si può scrivere così: “I Salesiani hanno dato sempre, le suore mai”. Per sapere a chi rivolgersi ho scritto a Torino da tempo.


Per il resto sta’ a quanto ti dice il Vescovo (avvisa però le suore).

A voce un mondo di cose.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3626 / Castiglioni Alberto / 1948-9-22 /


a Don Alberto Castiglioni, missionario salesiano in Giappone



22 settembre 1948

Carissimo D. Castiglioni… fra Alberto,


Shittsurei shimasu ga…(scusami se…) nella stessa cartolina, ma lo spirito di economia e povertà…23

Ah, come sarei felice e riconoscente se riuscissi, data la mia incompetenza in omnibus, alla mia deposizione… Ti do pieno mandato.

Quanto ai cataloghi, prenditela con la Segreteria Generale a Torino.

Sta’ tranquillo che sei sempre salesiano e di buona lega, anche se non sei scritto.

Vi sono anche tanti altri sbagli che non dipendono né da te, né da me.

Quanto a quello che più ti preme, penso che quanto hai ricevuto sia tutto quanto mi fu affidato, a meno che non ti consti che i tuoi abbiano spedito altro. Il calice e quella cassetta o pacco ed avrai la bontà di dirmelo.

Allegro dunque e avanti nel Signore che ti vuol sempre bene. Saluti a D. Corrado.

Tuo sempre

D. V. Cimatti



Carissimo D. Liviabella,


Tengo nota per il piviale, che ordinerò, ma ora non c’è. Habe patientiam et me excusatum. Spero essere agli inizi del prossimo mese a Beppu.

Mi giunge la tua a mano, rispondo a parte.

Tuo

D.V. Cimatti


3627 / Circolare Salesiani / 1948-9-26 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Miyazaki, 26 settembre 1948

Carissimi,


Ricevo dalla Congregazione di Prop. Fide l’annuncio che in occasione dell’anno santo del 1950 si terrà a Roma L’ESPOSIZIONE DI ARTE SACRA INDIGENA. Si desiderano immagini dipinte o scolpite, fotografie di edifici sacri, suppellettili ecclesiastiche…

Gli oggetti esposti si vendono a vantaggio della Missione. Se nelle nostre circoscrizioni vi è la possibilità di fare qualche cosa al riguardo, consigliate tempestivamente le persone interessate, raccogliete il materiale e fatemelo avere a Tokyo. È anche questa opera di buon apostolato missionario che serve a fomentare la carità verso le missioni.

Penso sarebbero graditi disegni anche degli allievi cristiani o catecumeni delle nostre scuole e parrocchie.

Stiamo per entrare nel bel mese del S. Rosario. Non dimenticate il lavoro che vi ho raccomandato in questo mese per onorare Maria A. e non dimenticate l’importanza che D. Bosco e più la Chiesa danno al Rosario. Oh, incoroniamo la Mamma nostra di rose mistiche di purità, di carità, di attività nel bene.

Vostro

D. V. Cimatti, sales.

3628 / Kanemoto Antonio / 1948-9-28 /


ad Antonio Kanemoto, salesiano laico giapponese



Miyazaki, 28 settembre [1948]

Carissimo Kanemoto,


Per la bella festa della Madonna ti auguro sanità e santità e di essere fino alla fine un vero figlio di D. Bosco. Prega per il

tuo aff.mo

Don Vincenzo Cimatti, sales.


3629 / Circolare Salesiani / 1948-10-7 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



7 ottobre 1948

Carissimi nel Signore (missionari),


Non potete credere la consolazione provata nel trovarmi in questo mese con voi.

Ho constatato il vostro lavoro, la vostra buona volontà ed il desiderio intenso di veder moltiplicato nelle vostre circoscrizioni il lavoro per il bene delle anime, tanto nelle parrocchie che nelle varie opere vostre.

Siate benedetti ed il Signore vi centuplichi il merito e le forze per fare tanto bene per la sua gloria!

Non dimenticate che alla base di tutto dobbiamo mettere la preghiera, il sacrificio e l’osservanza esatta della regola.

Ed ora alcune comunicazioni e raccomandazioni:


  1. Il giorno 24 c. m. è la giornata di preghiere e di propaganda missionaria. Fate che possa riuscire bene sotto l’aspetto spirituale, non dimenticando l’importanza che assume anche dal punto di vista materiale.

  2. Non dimenticate di far fare la postulatoria diretta all’Ordinario per ottenere dal S. Padre la festa liturgica di Maria A. per tutta la Chiesa. Nel bel mese di Ottobre così ricco di feste, è pur bello eccitare i fedeli alla devozione alla nostra Madonna.

  3. Non dimenticate in occasione della novena dei Santi di far mettere in bell’ordine i nostri cimiteri.

  4. Abbiate la bontà di inviarmi in lettere romane e caratteri l’indirizzo delle vostre case ed opere. Non si tralasci l’indicazione del telefono che può essere utilissimo per eventuali urgenti comunicazioni.

  5. Il nostro D. Akimoto, incaricato a Tokyo delle pratiche per cooperatori, ex-allievi, associaz. devoti di Maria A. ed opera del S. Cuore, come pure della redazione delle cronache notiziario per il “Karashidane”, rimane incaricato anche per la Prefettura Apost. Dategli molto lavoro.

  6. All’occasione del passaggio dei confratelli per le varie residenze si nota con frequenza che alcuni cristiani o cristiane dei più abituati e che hanno qualche questione personale col missionario, approfittano per riversare nella testa e nel cuore dell’arrivato tutta la loro merce…Se questo succede in actu ministerii, sapete come comportarvi; se in parlatorio, tagliate corto, ed esortate questa brava gente ad essere buoni cristiani.

Non credete alle loro esclamazioni: “Ah, se ci fosse Lei!… Ah, Lei capisce proprio lo spirito giapponese!…” et similia.

Rivolgeteli a chi di ragione e si riferisca tutto a chi di ragione. Ed anche tra noi non dimentichiamo il noto principio: “Facciamo una buona volta il nostro bucato in casa nostra…”.

Oh, come abbiamo ancora da perfezionarci in questo dettaglio.

Spero rivedervi entro l’anno… e intanto pregate per il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3630 / Liviabella Leone / 1948-10-11 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



11 ottobre 1948

Carissimo D. Liviabella,


Grazie della tua del 6/10. Madre Carmela ha scritto anche a me esprimendo il suo compiacimento e facendo la domanda fatta a te. Mi pare che non dobbiamo dire di no, combinando gli orari che non rimanga di aggravio ai missionari, cui ricordo S. Paolo: “Vae mihi si non evangelizavero!”, e che il Signore non ha fatto che evangelizzare.

Mi pare ottima la proposta che esse fanno di fare un mese per uno. Bravi! Ne avranno copiosa rimunerazione dal Signore. Inteso che, non potendo per giusti motivi, tralasceranno.

La preparazione non deve loro tornare di fatica: si tratta di rassodamento di ciò che le allieve sanno.

Insistiamo sulla vita cristiana (preghiera, sacramenti, pratica dei comandamenti di Dio e della Chiesa e i doveri del proprio stato – paragoni, esempi, fatti pratici della vita).

Catechismo e Vangelo alla mano.

Allegro, al lavoro e occhio a tutte le tue pecorelle di cui devi essere come Gesù, buon pastore.

Tuo, aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3631 / Bernardi Angelo / 1948-10-11 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



11 ottobre 1948

Carissimo,


  1. Penso siano utili pel tuo archivio.

  2. Un pensiero a te in particolare. Grazie di quanto hai fatto e fai per questo povero uomo. Tu sai cosa si dice o pensa di te:


  1. olio, molto olio nelle parole e nei modi… con tutti, cristiani, suore, e quanti ti aiutano nel ministero e in casa;

  2. non temere di mostrarti generoso nelle piccole attenzioni coi visitatori, con ospiti, coi confratelli, colle suore o con chi ti aiuta nel catechismo. Arrepta occasione, ringraziamenti pubblici; potendo, qualche donativo ecc. Non ci si perde mai;

  3. mantieni buone relazioni coi confratelli più vicini e più lontani - prestatevi servizio vicendevole – non dimenticare i confessori straordinari e scambi fra di voi;

  4. a bocce ferme penserò per facilitare i pagamenti, come mi hai consigliato. Per la posta della Missione se sai rispondere, bene (ma conserva sunti della risposta sulla pratica ricevuta), se non sai invia subito al sottoscritto.


E vogliamoci bene e preghiamo.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Aiuta in omnibus il buon D. Martino – Provalo e destreggialo in tutte le opere del ministero. Tieni nota a parte di quanto spendi per la Missione, ecc.


P.S. Ho fatto la visita al Cimitero. Vedi di interessare i cristiani perché…


  1. Un buon quarto dei defunti seppelliti o non hanno la croce o l’hanno sfasciata o non si vede più la scritta. Penso che se si dovessero esumare dei resti, si sarebbe già imbrogliati a determinarli.

  2. Coi membri del consiglio (= iin) e coll’Ordinario bisognerà determinare o l’esumazione dei più vecchi, il che porta un sepolcreto generale, o acquistare nuovo terreno.

  3. Nel fare la pulizia non dimenticare la siepe (molto rovinata dalle piante estranee rampicanti) ed anche quella attorniante le aiuole. Poi far scomparire il mucchio d’immondizia accumulato in fondo. Si potesse dare una mano di vernice al cancello (la ruggine lo mangia).

  4. Se non subito, pensa anche al giardino della Missione ed anche alla piccola siepe di alberelli sul muretto di cinta.


Per le croci, domandando offerta ai cristiani, non potresti farne fare un modello unico piccolo e cederlo ai bisognosi? Penso che per questioni future sarebbe utile avere (come tutti i cimiteri) una pianta col nome dei seppelliti, e tenerla aggiornata.

3632 / Circolare Salesiani / 1948-10-19 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 19 ottobre 1948

Carissimi,


Al ritorno a Tokyo trovo che la salute di vari confratelli lascia alquanto a desiderare (D. Crevacore, D. Del Col, coad. Mazzarello). Li raccomando alle vostre preghiere.

Non dimenticate il ricordo che D. Bosco dà ai missionari: non lavorate oltre le vostre forze – conveniente riposo e nutrimento – non prolungate le veglie – lavorate con ordine.

Invio a tutte le case salesiane un pacchetto per propaganda salesiana: usatelo come credete bene.

Si avvicina la fine del mese di Ottobre: siamo in buone condizioni per poter propagare la devozione a Maria A.

Molti mi domandano immagini, medaglie, ecc. Ne posso mettere a disposizione un certo numero limitato, ma anche voi bisogna che aiutate il povero Ispettore. Mandatemi le ordinazioni, o meglio, intendetevi con D. Bernardi a Miyazaki e con D. Liviabella a Beppu.

Penso che con ordinata intesa si potrà combinare che di tanto in tanto qualcuno del Kyushu possa risalire a Tokyo e viceversa.

Pare che alla fine del mese venga D. Castiglioni da Beppu e così i missionari potrebbero affidargli proposte, desideri, commissioni, ecc. Ed anche così ci si aiuta vicendevolmente.

Speriamo che presto anche l’economia funzioni in pieno: intanto servitevi dei mezzi che avete fra mano. Vi assicuro che quelli coi quali siete già in relazione fanno tutto quello che possono per venirvi in aiuto.

D. Lorenzi ora è fisso a Takanabe e potete quindi direttamente comunicare con lui inviando al suo indirizzo. D. Romani e D. Marega sono arrivati a S. Francisco, non si sa prevedere quando potranno ritornare. D. Braggion è giunto felicemente in Italia e saluta tutti. Suo recapito è alla casa di Este. Non dimenticatemi nel Signore. Vi ricorda sempre il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3633 / Circolare Salesiani / 1948-10-20 /


ai Direttori e Capi-residenza



Miyazaki, 20 ottobre 1948

Carissimo,


Lunedì prossimo ore sei si tiene a Miyazaki il funerale di suffragio del compianto Mons. Chambon.

Invita i confratelli salesiani e comunità o associazioni da te dipendenti a partecipare in spirito e con abbondanti preghiere.

Spero nel prossimo mese passare sante ore con te e coi tuoi per un po’ di visita.

Prega per il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



3634 / Circolare Salesiani / 1948-10-25 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 25 ottobre 1948

Carissimi,


Vi prego leggere con attenzione quanto segue: poi penso non sia utile conservare la lettera.

Non dimenticate che in Giappone vige ancora la censura: fate in modo che voi e i vostri dipendenti usino la massima prudenza nello scrivere. Per quanti poi hanno commissioni da fare per compere attraverso l’Economato o quanti vi vengono in aiuto, se scrivete per lettera postale non spiattellate fuori i nomi delle merci… né tanto meno si facciano nomi di persone. Giunsero lettere censurate con le indicazioni di cui sopra, e non è detto che non siano vistate le lettere anche se non hanno i segni della censura. Voi comprendete che questo può creare veri impicci, e che per la non prudenza di uno solo si possono compromettere gli interessi di tutti. Prudenza dunque nel parlare e nello scrivere, prudenza in casa e fuori di casa, e specialmente fuori.

Quando poi vi si domanda dal sottoscritto qualche indicazione o dati statistici per espletare delle pratiche, vi prego di essere solleciti. È buona norma amministrativa svolgere le pratiche giornalmente, rispondere possibilmente in giornata alle lettere o alle richieste orali, ecc.

Altra norma fondamentale amministrativa: “Non chiacchierare in pubblico di questioni amministrative…! I resoconti amministrativi e commerciali si fanno (riescano o no) a chi di ragione… Meno si chiacchiera meglio è; negli affari bisogna agire. Anche per questo non dimenticate quanto vi ho scritto in altra mia: facciamo il nostro bucato in casa…”.

Buone notizie dai Superiori. D. Puddu sempre grave. Apprendiamo dai giornali la morte per malattia del Card. Hlond. Amava tanto la nostra Missione. Vi domando fraterne preghiere.


Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3635 / Figura Giuseppe / 1948-10-25 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone


25 ottobre 1948

Carissimo D. Figura,


Per le Ss. Messe venne a Tokyo un frate francescano polacco e si combinò – e sono sempre in attesa. Quindi non saprei che cosa rispondere a questo bravo uomo24. Spero presto di saper dire qualche cosa: ho detto che ne prendo quante me ne danno.

Ho parlato con D. Albino che è informato e dei copertoni e vetri.

Ho consegnato tutto il materiale amministrativo a D. Bovio, e non ho più nulla.

D. Roncato e D. Castiglioni informeranno.

D. Carlo non si è ancor veduto né la signora Wada.

Ossequi e saluti a tutti e singoli. Buone feste a tutti.

D. V. Cimatti, sales.

3636 / Ricaldone Pietro / 1948-11... /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Notizie in fascio


Sett. Ott. Nov. 1948

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Le difficoltà delle comunicazioni postali, non ancora regolarizzate per il Giappone, mi hanno sempre impedito di poterle inviare regolarmente la relazione mensile, secondo il mio solito. Che vuole? È per noi tutti un conforto non indifferente il metterci in comunicazione con Lei, coi Superiori, con gli allievi ed ex-allievi nostri, e cogli amati cooperatori e cooperatrici.

Siamo convinti di essere così ricordati in tante forme… e tutto questo fa bene al cuore, eccita sempre più la volontà al lavoro, al sacrificio, alla preghiera, che sono i tre grandi elementi dell’apostolato missionario. E poi si pensa che le notizie inviate fanno in tante forme anche del bene a voi tutti…

Ho raccolto in fascio quanto di più notevole ed interessante è avvenuto nel trimestre: settembre, ottobre, novembre.

Dopo una visita sommaria alle case, fatta al ritorno dall’Italia, ci siamo rinfrancati tutti spiritualmente coi prescritti Ss. spirituali esercizi annuali, e, dopo il breve riposo delle ferie scolastiche estive, assai brevi in Giappone, si ripiglia regolarmente il lavoro nella prima decade di settembre. In questo periodo della riorganizzazione del Giappone non possono non sentirne l’influsso anche le nostre opere, e necessariamente bisogna parteciparvi attivamente. Si proclamano da ogni parte i principi di libertà democratica, e si cerca di attuarli; si rinnovano leggi, organizzazioni, che sfociano naturalmente in nuove manifestazioni educative, sociali, che bisogna pur seguire se non si vuol rimanere in coda e senza un piede a terra.

Come già accennai in altra relazione, la libertà religiosa ha portato con sé un lavoro non indifferente che non interessa solo i confratelli della nostra Prefettura apostolica, ma anche tutti gli altri, perché non si stenta, come prima, ad avere elementi che desiderano efficacemente studiare la nostra santa religione; starei anzi quasi per dire, che in alcuni posti l’insegnamento catechistico assorbe la quasi totalità dell’attività giornaliera del missionario. Ho parlato di coloro che desiderano efficacemente, perché, sul numero, ce ne sono non pochi che vanno al missionario solo per discutere, colla volontà di restar come sono, solo per far vedere la loro cultura materialistica, idealistica, relativistica, che sono i flagelli culturali dilaganti in Giappone.

La libertà di stampa porta con sé che il Giappone viene riconquistando il posto dell’anteguerra colla sua produzione libraria e giornalistica: in passato non è mai stato in coda, ed ha sempre gareggiato colle nazioni di massima efficienza in materia. E anche questa condizione di fatto esige naturalmente che il modesto contributo che i salesiani possono dare in materia venga riorganizzato su più vaste proporzioni e attrezzandosi con risorse adatte all’attuale momento.

È un lavoro non indifferente per la nostra Società D. Bosco, che viene sempre più affermandosi colle sue pubblicazioni.

La riorganizzazione scolastica alla sua volta ha rivoluzionato programmi, insegnamenti, libri di testo (che disgraziatamente sono ancora ricalcati sui vecchi); quanto alla parte storica di spirito protestantico, e a spirito materialistico-idealistico, ecc. per la parte filosofico-scientifica.

Constatazione tanto più dolorosa per la mentalità giapponese, aliena piuttosto dal ragionamento e che assorbe meccanicamente senza troppa distinzione quanto le si ammannisce. Ed anche in questa importante branca ecco sorgere impellente la necessità di attrezzare in pieno le nostre scuole. Ecco perché e a Tokyo e in Missione siamo alle prese con necessari ampliamenti e costruzioni per fronteggiare la nuova situazione.

La necessità poi di corredare le opere del personale conveniente ci è soddisfatta e dall’ordinazione di vari dei nostri teologi, che vanno raggiungendo gradatamente la meta, e dai nostri novizi che, nel bel giorno della festa di Cristo Re, fecero la loro vestizione. Deo gratias!

Avremmo bisogno che formassero una legione… e in formazione ne abbiamo solo 20!

Oh, ci aiuti il Signore e i Superiori ad aumentarli, mentre tutti ci diamo attorno per parte nostra per cercarne e formarne in posto, molti e buoni.

Ma la notizia più importante che debbo comunicarle è che i suoi figli hanno fatto la loro entrata in una nuova zona di apostolato, affidataci da S.E. Mons. Wakida, Vescovo di Yokohama. È l’intera provincia di Yamanashi, posta tra le province di Tokyo, Yokohama e Saitama, con una estensione di Kmq. 4.465. Zona montuosa per eccellenza, ricca di boschi e ancor più ricca di metalli importantissimi, anche preziosi; a regime acqueo abbondantissimo e nella zona collinosa e piana, coltivata a frutteti e vigneti assai celebri in Giappone. Nota altresì per l’allevamento dei suini e degli equini, e nel campo industriale per i suoi filati (specialmente di seta). Panorami splendidi e frequentati campeggi invernali ed estivi. Fa parte poi del sistema montuoso il monte sacro, fra i più bei monti del Giappone, il Fuji, dalla cui vetta D. Bosco (noi interpretiamo così) nel famoso sogno, vide i suoi figli… e, vera disposizione della Provvidenza, ora noi lavoriamo proprio in quella circoscrizione; e ai piedi della gran montagna le Figlie di Maria A. hanno la casa di riposo estivo per i loro bambini.

La città principale è Kofu (con oltre 100.000 abit.). Quivi e nella vicina cittadina di Yamashiro vi è casa pel missionario e chiesa: sono le due uniche residenze missionarie cattoliche, fondate dai Padri delle Missioni Estere di Parigi, che vi iniziarono il lavoro.

Il 14 novembre i salesiani vi fecero la loro entrata ufficiale; furono presentati alla cristianità ed alle autorità provinciali-comunali e al popolo in una magnifica e riuscitissima tornata accademica-musicale. S.E. Mons. Wakita, noto assai in Giappone come conferenziere e scrittore, parlò da pari suo, e rivelò tutto il suo zelo apostolico, e il grande affetto e le grandi speranze che lo legano a D. Bosco e ai Salesiani. E gli artisti (!) salesiani svolsero un programma musicale vocale e pianistico che, modestia a parte, incontrò l’entusiasmo incondizionato e applausi degli oltre 2000 intervenuti. Kofu è un centro buddistico assai forte; come pure vi ha forti radici il protestantesimo. I nostri bravi D. Lucioni e Don Meriggia hanno già incominciato con slancio l’arduo lavoro in questo terreno, che ha bisogno di essere scassato a fondo e rinnovato. E già il lavoro viene delineandosi e ambientandosi, e già si cominciano a raccogliersi i primi frutti. Deo gratias!

Come pure viene estendendosi mirabilmente il risultato del lavoro iniziato.

Non voglia dimenticare i suoi lontani figli, che hanno una fiducia inconcussa nelle preghiere sue, dei nostri cari allievi, ex-allievi e cooperatori.

Con affetto di figlio

aff.mo

D. Vincenzo Cimatti, sales.

3637 / Figura Giuseppe / 1948-11-3 /


a don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



3 novembre 1948

Carissimo,


Ricevo la sua del 28 c. m.

I soldi sono per Takanabe e sono il contributo per i lavori dei riattamenti della Missione: quindi è inutile spedirli a me.

È strano che S. E., che sa che sono a Tokyo (non avrà ricevuto la mia che gli scrissi annunciandogli al ritorno la mia andata a Tokyo), scriva a Miyazaki.

Optime per le varie gite. Nel caso che vogliate fare il concerto, non dimenticate che per l’8 dic. sono impegnato nell’inaugurazione di Kokubunji.

Penso però che se vorrà realizzare qualche cosa, ci vuole più che la musica, un bel bazar.

Saluti a tutti.

D. Crevacore va migliorando. D. Frantzen non sta bene.

Ossequi

D. V. Cimatti

3638 / Zerbino Pietro / 1948-11-5 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



[5 novembre 1948]

Carissimo D. Zerbino,


Non sapendo a chi rivolgermi vedi un po’ se puoi (interessando incaricati) far avere con cortese sollecitudine:


      1. gli ordo

      2. atti del Capitolo dal 148

      3. Privilegi

      4. Bollettino sales. dall’ottobre.


Sono arrivati i cataloghi (V. 2°) che interessano proprio nulla; mentre quanto chiedo…

Fa’ una cantatina al Sig. D. Berruti… per lo meno lo farai ridere.

A te e amici buon Natale e buon anno.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3639 / Grigoletto Giuseppe / 1948-11-6 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 6 novembre 1948

Carissimo D. Giuseppe,


Ricevo oggi la tua e mi pareva di rivivere. Grazie.

Per noi è ancor difficile… perciò sempre più gradite le vostre notizie.

Il bel Crocifisso e due delle statue piccole (M. A. e S. Cuore – che sono preferite alle grandi) troneggeranno nella nuova chiesa dell’Orfanotrofio D. Bosco, che sarà inaugurata, a Dio piacendo, l’8 dicembre. Forma la meraviglia di tutti (anche artisti). Altre statue all’Ospizio (ora si chiama “Giardino di Carità” = Charitas no sono), a Miyakonojo, Nakatsu, Osada, Takanabe, Studentato. Deo gratias! Se puoi consegna ai venienti o spedisci immagini del Volto Santo del Brunner (ammirate e gradite assai quelle su carta giallognola). Meglio in bianco e paga dal mio deposito.

Nel prossimo mese, spero, verrà qualcuno (ora in Italia: D. Braggion, risiede a Este, spero torni presto con D. Cecchetti e Coad. Guaschino cui ho già mandato i permessi) ed allora ti manderei piante (ne ho un mondo), pietre, insetti, qualche uccello e altro. Siccome sarà un via-vai, vedi se puoi farmi sapere che cose preferisci per musei o altro.

Ho richieste anche da Caserta per minerali e rocce. E così da Genova (Università per far. notturni) e per altre questioni (medicina, agraria, ecc.) e poco per volta approfitterei per accontentare tutti, servendomi di te, che forse potrebbe esserti utile. E di quanto invio disponi come credi per il bene.

Grazie di cuore per le statue, crocifissi, ecc. ecc.

Per ammalati: di gran cuore accetto: inviino a me che distribuirò. Nomi: D. Martelli Corrado, ch. Nishida, D. Emi… Sono quelli che più lavorano per gli ammalati negli ospedali. Stiamo a Beppu riorganizzando il Segretariato infermi.

Un altro nome: Sig. Hayakawa, ammalato e che fa un buon apostolato tra gli ammalati.

L’ho detto in refettorio e tutti han gridato: “Adsum”.

Godo delle nuove nomine di tanti buoni amici per cui prego di cuore: saluta omnes ed anche i cari giovani che non posso dimenticare absolute.

Il Signore rimeriti, secondo il suo detto, col centuplo e la vita eterna.

Dunque coraggio, vecchia zucca baruca.

Chissà se nella tua tesi c’entra anche la musica che il Paradiso avrà fatto all’entrare della Madonna… ma già, tu non puoi capire questo…

Ti abbraccio e benedico e fin d’ora a te e a tutti: Buon Natale, buon fine e buon principio.


Tuo sempre nel Signore

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Ti prego di fare i miei più sentiti auguri al cariss.mo D. Calvenzani, cui debbo tanta riconoscenza per quanto ha sempre fatto per noi. Come pure (e dillo proprio) ai cari confratelli, ai giovani delle compagnie, ai giovani delle singole classi… Siano sicuri del nostro ricordo di pensiero, affetto e preghiere, purtroppo non possiamo fare altro… ma lo si fa con tutto il cuore.

3640 / Zerbino Pietro / 1948-11-7 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



7 novembre 1948

Carissimo D. Zerbino,


Saluti, auguri a te e agli amici. Un pugno a D. Fava e a D. Valentini… salgono… Deo gratias!

Mi preparo da tempo a ben morire.


  1. Fammi una buona ordinazione di corone (varie), crocifissi (un po’ piccoli, più di quelli che danno ai missionari), medaglie e spilloncini di S. Teresina presso il nostro grande amico e benefattore Sig. Maffei: paga sul mio deposito.

Consegna tutto a chi viene – spero bene che verrà qualcuno.

  1. Ti prego dire al Rev.mo D. Bellido (o chi è incaricato) che almeno quelli che vengono in Giappone:


  1. pensino ed eseguiscano l’art. 25 dei regolament,

  2. e vengano forniti di conveniente corredo. Troppi pensano che in Giappone ci sia tutto – provvedano per l’estate (assai caldo) e per l’inverno (assai più freddo).


Ossequi al Rev.mo Sig. D. Berruti e a te preghiere dal

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



Potresti provare a spedire N° 20 copie del Bollett. Sales. italiano del mese di Giugno e in seguito.

3641 / Figura Giuseppe / 1948-11-9 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 9 novembre 1948

Carissimo D. Figura,


Invio per le Messe l’accluso. Pago anche Yen 5220 per spedizione. Ed al momento non posso fare altro – spero prossimamente. Calma e preghiamo le anime sante del Purgatorio, e vedrà…

Passate le commissioni a D. Albino, che ha incominciato a spedire – idem a D. Dumeez e D. Bovio (ora assente).

Al concerto, D. Dal Fior sarà difficile per non dire impossibile, dato gli impegni.

Per me non ho difficoltà, purché per l’Immacolata possa essere a Tokyo.

Le prime Messe quasi certo pel 21 dic. Come già dissi per gli affari materiali, meglio mandi o venga.

I soldi a Takanabe.

Saluti a tutti.

D. V. Cimatti, sales.

3642 / Circolare Salesiani / 1948-11-17 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 17 novembre 1948

Carissimi,


In questo mese sono un po’ in ritardo colle nostre usuali comunicazioni, ma cerco di supplirvi colla presente, che mi dà modo di passare insieme almeno alcuni momenti di vero gaudio spirituale.

È certo inutile dirvi che siete sempre ricordati tutti e singoli quotidianamente… e più volte al giorno.

Spero che abbiate condotto a termine quanto vi fu scritto in relazione alla Festa di Maria A., e già vari mi hanno inviate le domande. Chi non avesse ancora potuto, eseguisca al più presto, ed invii la pratica al sottoscritto o a D. Liviabella o a D. Bernardi e noi invieremo direttamente ai rispettivi Ordinari.

Così pure si inviino agli Ordinari le offerte raccolte nella giornata della Propagaz. della Fede.

Il Signore ci viene provando con malattie: unitevi alle preghiere che si fanno per i nostri cari infermi (D. Crevacore che migliora, coad. Baggio operato di appendicite, i chierici Nishida e Tonari). Altri confratelli sono assai stanchi per il lavoro. Vi ripeto: “Si lavori con ordine, non al di sopra delle forze o possibilità”.

È davvero consolante il lavoro che viene da tutti effettuandosi per i catecumeni. Ma una volta che queste care anime sono entrate in porto, non dimentichiamo che il lavoro non è finito. Bisogna da allora guidarle e continuare per esse almeno col medesimo zelo, se non con maggiore, il lavoro della loro educazione alla vita cristiana. Non dimentichiamo il ricordo lasciatoci dai Visitatori: “Che cosa ho fatto oggi per la mia anima? Per le anime a me affidate?”.

Il 14 c. m. si tenne a Kofu la presentazione ufficiale dei salesiani entrati nella provincia di Yamanashi per il lavoro di apostolato missionario fatta da Mons. Wakita, con riuscitissimo discorso e concerto musicale a più di 2000 intervenuti.

Non dimentichiamo di continuare a suffragare le anime Ss. del Purgatorio e preparare l’animo alla festa dell’Immacolata. Domando pure preghiere per il sudd. Emi che riceverà prossimamente il diaconato.

Aff.mo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3643 / Figura Giuseppe / 1948-11-22 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 22 novembre 1948

Carissimo D. Figura,


Partono di questi giorni tre scatole per la scuola – 8 per individui. Roba che doveva arrivare prima e che si è potuto ricuperare.

Buone feste e buon anno. Non so ancora quando potrò venire, ad ogni modo sempre presente col pensiero, coll’affetto e colle preghiere.

Pregate pure per il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3644 / Circolare Salesiani / 1948-11-23 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 23 novembre 1948

Carissimi nel Signore,


Si avvicina la bella Novena e Festa della nostra cara Madre Maria SS.ma Immacolata. È la festa dell’inizio della nostra cara Congregazione, festa dunque tutta salesiana. Faccio a me e a voi tutti una semplice esortazione: “Prepariamoci, cioè, a celebrarla colle stesse disposizioni di mente, di cuore e di opere con cui desidererebbe celebrarla D. Bosco”. Dove è possibile non si dimentichi la novena ed il relativo fioretto.

Per chi non avesse fatto ancora il prescritto lavoro per la nostra Ausiliatrice, prenda questa bella occasione e, dove pure è possibile, si faccia (come si è già indicato) un Congressino o un’accademia per onorarLa e eccitare sempre più nei nostri cristiani, allievi e cooperatori la vera devozione verso questa buona Mamma.

In occasione della festa dell’Immacolata, il nostro Orfanotrofio di Tokyo-Kokubunji fa la sua inaugurazione ufficiale, cui parteciperanno tutte le massime autorità giapponesi. Alla seguente domenica si raduneranno le autorità straniere. Vi sarà pure la solenne benedizione della nuova cappella.

Nakatsu pure (Missione) inaugurerà il riattato salone D. Bosco, iniziando così ufficialmente il nuovo oratorio.

Le Figlie di Maria A. a Beppu inaugurano i nuovi locali e la Cappella. Deo gratias! Fa tanto piacere vedere dappertutto questa santa attività di bene che si manifesta, sia per queste varie opere e per il lavoro di propaganda per la dilatazione del regno di Dio in tutte le zone a noi affidate.

Gloria a Dio ed a Voi, cari confratelli, unita alla preghiera ardente per il buon esito di quello che abbiamo tra mano.

Non vi sarà discaro sapere le belle speranze che già dà di sé l’incipiente oratorio di Meguro (siamo soliti per ora chiamarlo così): è frequentato da una media di 500 allievi che affollano le piccole stanze incapaci di contenere tanta cara gioventù. Preghiamo che presto il nostro D. Dal Fior possa essere consolato con ampi e adatti locali. Ho chiamato a far parte del Consiglio, anche come rappresentante dei missionari del Kyushu, il nostro D. Liviabella. Per casi urgenti, interessanti la nostra Società, rivolgetevi a lui con piena fiducia.

Non offendetevi se vi ripeto quanto già ebbi a dirvi in altra comunicazione: “Prudenza nel parlare e nello scrivere (specie di affari materiali o amministrativi)”. Raccomando infine alle vostre preghiere il sudd. Emi che il 28 c. m. riceverà il diaconato, il ch. Ikeda che il 3/12 emetterà i voti perpetui, ed anche tutti i nostri cari infermi. Non dimenticate mai di pregare sempre per chi vi ricorda sempre.


Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3645 / Vescovi del Giappone / 1948-11-24 /


ai Vescovi del Giappone, per l’estensione della Festa di Maria Ausiliatrice



Tokyo, die 24 Novembris 1948

Excellentia Reverendissima,


Misi, superioribus mensibus, ad omnes Japoniae Paroecias, Opera et Scholas Religiosas utriusque sexus, litteras quibus hortabar ut mitterent ad Excellentiam Vestram petitionem (quam primum promovit Salesiana utriusque sexus Familia cum alumnis et Ex-alumnis, Cooperatoribus et Cooperatricibus), ab Excellentia Vestra vicissim ad Apostolicam Sedem mittendam, quatenus Summus Pontifex festum Beatae Mariae Virginis Auxiliatricis, quod die 24 Maii celebratur, ad universalem Ecclesiam extendere dignetur.

Forsan, iam aliquem petitionem recepit Excellentia Vestra. Sed, ut recte Excellentissimus Ordinarius quidam animadvertit, petitio ista a singulis Paroeciis et Institutionibus facienda, non parvam difficultatem gignit cum in praxim deducenda est; faciliusque est directe singulos Excellentissimos Ordinarios adire.

Quapropter, praesentibus litteris, nomine totius Salesianae Familiae, quae in Japonia adlaborat, Excellentiam Vestram Reverendissimam humillime supplico, ut omnium Fidelium Catholicorumque Operum et Institutionum sibi subditorum nomine, hanc gratiam a Summo Pontifice benigne petere velit.

Nemo est qui ignoret Excellentiae Vestrae Reverendissimae erga Beatam Virginem Mariam ardentem ac profundam devotionem tenerumque amorem. In addito tamen “Summario” omnes rationes exponuntur, quibus convenit et expedit, ut ad maiorem Dei Eiusque Genitricis semper Virginis Mariae gloriam et honorem, hoc festum ad Universalem Ecclesiam extendatur.

Devotas agens gratias pro omnibus quae ad eiusdem Beatae Mariae Virginis cultum augendum et propagandum Excellentia Vestra facere dignabitur, pro me meisque humiliter benedictionem peto et imploro.

Addictissimus in Christo

Sac. Vincentius Cimatti, sales.

Superior Provincialis

Provinciae Japoniae.

3646 / Circolare Salesiani / 1948-11-27 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Miyazaki, 27 novembre 1948

Carissimi del 3°-4°-5° anno del quinquennio,


Alcuni di voi hanno ancora da regolarizzare la loro posizione sia per ciò che si riferisce all’esame di confessione, di predicazione, ed anche gli esami del quinquennio teologico…25.

Può essere che questo lavoro vi costi qualche sacrificio; fatelo volentieri, sia perché è dovere, sia anche perché in questo modo potete dar gloria a Dio.

In attesa prega sempre per voi il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3647 / Bernardi Angelo / 1948-11-29 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 29 novembre 1948

Carissimo D. Bernardi,


  1. Forse D. Martino ti avrà parlato del battesimo ad individui in punto di morte (all’ospedale) che debbono essere riservati al prete. Al “Charitas no sono” che mi faceva il quesito, domandando il parere personale del sottoscritto, ho detto che, se si tratta del punto di morte, non c’è questione da fare – se l’individuo sopravvive il sacerdote supplirà le cerimonie. Siccome pare desiderano sentire S.E. ho detto che fanno molto bene. Per norma tua.

  2. Già ti avevo parlato degli esami prescritti pel nostro Akimoto (confes. quinquennio e predicaz.). Conosciamo tutti la sua mentalità, il desiderio suo di compiere bene il suo dovere, e che (anche dato esami) continuerà ad istruirsi. Perciò facciamo così (tu aiutami in questo dovere ed aiuta anche lui):


  1. per la predicazione, consideriamo fatto. Dagli comodità di predicare, far catechismo ed anche scrivere (facendo tradurre qualche cosa di utile, ecc.);

  2. per la confessione bisogna fare così (come faceva D. Piscetta con tipi del genere): tu prepara tre casi (uno de justitia et jure – uno de sexto – uno de sacramentaria), come fossero capitati a te – parlando con lui (un giorno uno, un altro… o anche insieme) senti la sua soluzione (approva o correggi, secondo le circostanze). Potresti anche fargli risolvere il caso mensile (o tenere anche conto di quelli sciolti in passato);

  3. pel quinquennio ha ricevuto le tesi. Si danno due casi: a) o le ha svolte, e allora esamina, ecc. se fatte bene; b) o non le ha ancora svolte, allora gli farai queste domande:


  1. Il problema del male e del dolore nel mondo,

  2. In quali punti della S. Scrittura si rileva il dogma della SS. Trinità,

  3. Adamo ed il peccato originale,

  4. Ipotesi sulla creazione,

  5. S. Benedetto e S. Francesco d’Assisi,

  6. Doveri del Vice-parroco (CJC 451-478);


dal come risponde (sotto forma di conversazione – meglio ci fosse anche un altro (ad es. D. Figura o altro missionario) ti fai un’idea della sua istruzione – insisterai che ripassi ad es. il tale o tal punto, ecc.

Finito tutto mi farai breve relazione, dicendomi il tuo parere (cerca di fare tutto entro il mese di dicem.). Scusami se ti do questo peso, ma è per il bene.

E prega per me.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3648 / Dell'Angela Stefano / 1948-11-29 /


a Don Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 29 novembre 1948

Carissimo D. Dell’Angela,


Non dimenticare il tuo esame di confessione (con esso si congloba l’esame del Quinquennio). Per la predicazione noto come dato, avendo sentito e conoscendo le tue possibilità.

Non ho ancora le risposte per quei vocabolari inglesi-latini. Allegro e buona festa dell’Immacolata.


Tuo sempre

D. V. Cimatti

3649 / Circolare Salesiani / 1948-11-30 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 30 novembre 1948

Carissimi nel Signore,


per non giungere in ritardo, voglio essere dei primi a presentarvi gli auguri più sinceri ed affettuosi di buone e sante feste natalizie e di capodanno, sia materialmente che spiritualmente. Assicuratevi delle mie preghiere quotidiane, che vorrei pensaste essere presso la vostra anima come se fossi personalmente vicino a voi. Non è necessario che vi ricordi quanto è doveroso fare (e vi prego fatelo anche a nome mio) presso i vostri dipendenti, non dimenticando le autorità religiose e civili, con cui siete in relazione; non dimenticate specialmente coloro che ci fanno del bene, allievi ed ex-allievi, cooperatori e benefattori di ogni genere.

Ho ricevuto buone notizie dai Superiori (D. Puddu migliora lentamente, al momento è degente per reumi il Sig. D. Tirone) ed anche buone promesse per aiuto di personale. In aiuto della missione pare si stia preparando una buona rete di Procure da stabilirsi nelle principali nazioni.

Pare che D. Cecchetti per quest’anno riposi in Italia, che si stia affrettando la venuta di personale assegnato alla nostra missione (coad. Guaschino, D. Curran, Drohan, D. Foltin e D. Del Forge) che forse saranno condotti da D. Braggion. Preghiamo.

In occasione della festa dell’Immacolata vi propongo di fare la consacrazione vostra e delle opere vostre alla nostra buona Mamma usando la formula suggerita dal nostro Venerato Rettor Maggiore, cioè la preghiera che si diceva una volta dopo la meditazione.

Non dimenticate il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3650 / Figura Giuseppe / 1948-11-30 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 30 novembre 1948

Carissimo D. Figura,


D. Dell’Angela e D. Pisarski debbono dare l’esame di confessione. Li aiuti e consigli, e poi con D. Tassan o D. Bernardi o D. Cavoli date l’esame, di cui mi dirà il risultato.

Fate dei casi sui punti più importanti della morale.

Se preferiscono, Lei assegni tre casi, scrivano breviter la soluzione e la inviino entro il mese di dicembre al sottoscritto. Ossequi a tutti.

Suo

D. V. Cimatti, sales.

3651 / Bernardi Angelo / 1948-11-30 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 30 novembre 1948

Carissimo,


Ricevo la tua cartolina e rispondo:


  1. Se il mio registro è in ordine, ti ho inviato 8+2 per il mensile di Novembre. (4 per te – 2 per Nobeoka – 2 per Miyakonojo). Non posso naturalmente pagare le Messe se i confratelli non mi mandano il numero.

  2. Per le immagini ecc., quando tu potrai o invierai il denaro o mi dirai quanto devo defalcare dal tuo avere.

  3. La questione dollari è che l’assegno non è giunto a destinazione – bisogna che D. Figura o Sua Ecc. dicano il numero, data e banca.


Il ritardo poi dei nostri a S. Francisco ha acuito ancor di più il disagio, e non possiamo agire come si vorrebbe perché se non hai il materiale alla mano, è una faccenda. Non so che cosa hai domandato di speciale… Insisto presso D. Bovio che anche lui si barcamena come può. All’arrivo di D. Romani spero si potrà fare qualche cosa di meglio. Quindi… pazienza, ma anche pensare che col regolarizzarsi delle cose, in multis si dovrà tornare all’antico.

Auguri a te e al nostro D. Akimoto. Mi dicono che forse D. Figura viene su: se già fosse partito (che se c’è faccia subito lui) scrivi a nome mio a S. E. per sapere data, banca, numero assegno intestato D. Tozzi; così cancelleremo subito…

Prega per me.

Tuo

D. V. Cimatti

3652 / Dal Fior Luigi / 1948-11-… /


a Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



fine novembre [1948]

Carissimo D. Dal Fior,


Grazie della tua relazione. Di fronte al dovere non temere di recar dispiacere. Fa’ del tuo meglio per compiere sempre ed in tutto il tuo dovere. Specie nella tua posizione devi dare in tutto buon esempio, in modo che nessuno abbia a dir male di te. Sta’ attento nel trattar coi giovani a quel senso di equanimità per tutti. Sai che c’è qualche confratello che può aver pensato o pensa che fai qualche preferenza per alcuni: già me ne avevi parlato. Sforzati di togliere al riguardo anche solo le ombre. La novena e festa di Maria ci renda sempre più salesiani.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3653 / Ricaldone Pietro / 1948-11-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani





Tokyo, Novembre 1948

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Le sarà certo gradito il sapere che pian piano, dopo la sosta forzata del periodo della guerra di molte delle nostre attività, si sono venuti ripigliando con ritmo più regolare i nostri cari oratori festivi. In missione già sono in discreta efficienza quelli di Miyazaki e di Beppu. Quello di Nakatsu sta preparando i suoi nuovi locali, che spera inaugurare per le bella festa dell’Immacolata; come pure quello di Mikawajima (Tokyo) ed il nuovo iniziato a Meguro (Tokyo), e quello incipiente di Kofu (sezione maschile e femminile, questo ultimo affidato alle Figlie di Maria A., che settimanalmente vi si recano da Tokyo).

Dobbiamo confessare che non siamo ancora riusciti a fissare con precisione quale possa essere la forma oratoriana più efficace per questi cari giapponesi. Nelle varie parrocchie per i figli di cristiani, per le ragazze cristiane è naturale che l’Oratorio può funzionare e funziona come nei paesi cristiani: comodità di compiere i doveri del buon cristiano, istruzione religiosa e catechistica, associazioni religiose e di azione cattolica, divertimento, ecc., possono funzionare in pieno e con efficacia. Ma qui ci troviamo di fronte alla massa pagana. Per innestare in questa cara gioventù quel minimum di spirito oratoriano secondo il pensiero di D. Bosco, che deve guidare poi all’ambiente cristiano, bisogna girar largo… I mezzi indiretti, come da noi, attirano il giovane. Come in tutto il mondo, anche la gioventù giapponese ama il divertimento, non solo, ma sa cercarselo in tante forme, e si diverte in tanti modi; non solo, non c’è neppure da faticare per farli giocare; si aggiustano facilmente da sé, in gruppi o a squadre, per le strade, negli spiazzi, nei cortili delle scuole, nei campi sportivi. Sono loro noti (oltre i loro giochi tradizionali) tutti quelli in uso all’estero: preferiti il base-ball, il tennis, il nuoto, la podistica, la montagna. Quando piove hanno alla mano molti giochi sedentari o di camera. Si comprende così come dovrebbe essere attrezzato l’oratorio per corrispondere a queste esigenze di divertimento, che d’altra parte il giapponese trova alla sua scuola, o ai campi sportivi, nei saloni pubblici (teatri e cinematografi). Il nome più noto in Giappone di quanto corrisponderebbe a quello che noi chiamiamo oratorio festivo è “nichigakko” (= scuola domenicale), nome usato anche dalle altre religioni.

Là dove è possibile noi facciamo anche la riunione quotidiana. Alla scuola professionale D. Bosco, il nostro D. Margevicius ha tentato (ed i risultati sono davvero consolanti) di applicare per i suoi cari oratoriani pagani quanto scrive D. Bosco: “Lo scopo dell’Oratorio festivo è di trattenere la gioventù nei giorni di festa con piacevole ed onesta ricreazione dopo di aver assistito alle sacre funzioni di Chiesa”. Ecco lo svolgimento della giornata festiva o di vacanza. Entrata dei giovani verso le 7-7,30 del mattino, ricreazione libera (sono a disposizione dei giovani altalene, passovolante, palloni e palle, ecc.). Verso le 8,15 il Direttore dell’Oratorio dice la S. Messa, cui con piena libertà sono invitati i giovani di intervenirvi o no. Si è loro spiegato la necessità della preghiera, anche per domandare perdono a Dio delle deficienze della settimana; e la massa (oltre il centinaio) vi interviene; ascolta un breve discorso morale, canta lodi sacre e recita le preghiere del mattino in uso tra i buoni cristiani. Dopo breve respiro in cortile si raccolgono nelle aule scolastiche, e vi sono intrattenuti in lezioni di vario genere (catechismo adattato per loro, lezioni di inglese, di scrittura ecc.). A mezzogiorno mangiano il pasto frugale, che ognuno porta con sé, e dopo svariati divertimenti in cortile, si raccolgono nuovamente nelle aule per ascoltare insegnamenti religiosi (sempre sulla base del catechismo) e per partecipare a divertimenti svariati (talvolta la tombola – desideratissima – oppure spiegazione di quadri illustranti avvenimenti religiosi, storici, da ridere, ecc. (un qualche cosa di simile alle nostre lezioni per immagini o per aspetto); talvolta proiezioni luminose (a vetri o film stop) e quando si trovano adatte, film cinematografiche. Verso le 17,30 ritornano alle proprie case, non prima di aver fatto una capatina a tutti i giochi del cortile, o dato qualche colpo di clava alle palle o qualche calcio al pallone.

Sono rimasti nell’aula una quindicina di volenterosi che sotto la guida del Direttore studiano il catechismo. Naturalmente si alternano di tanto in tanto divertimenti o trattenimenti speciali: recite, gare di vario genere – non mancano le gare catechistiche – gite (in novembre è tradizionale anche la castagnata) – e in estate un po’ di colonia alpina alla nostra casa di Nojiri.

Giornate sempre piene… (e vi lavorano con zelo coi sacerdoti anche vari bravi coadiutori della scuola…) piene di lavoro… e di frutti spirituali. Buon seme che a piene mani si spande in queste anime, e per esse nelle loro famiglie; già vari battesimi, e speranze per l’avvenire.

Nonostante le difficoltà reali dell’Oratorio di D. Bosco nel mondo pagano (perché il lavoro domenicale va poi a diluirsi e in famiglia e nella scuola e nell’ambiente sociale in cui deve vivere il giovane) è innegabile il bene che produce… non fosse altro è un primo dissodamento di spirito che, effettuato nel tempo giovanile, è in grado di ricevere e ritenere i buoni semi, che produrranno poi i frutti a tempo opportuno.

Amatissimo Padre, benedica questa opera così promettente e quanti vi collaborano e specialmente i giovani che la frequentano e le loro famiglie.

Con affetto

Suo aff.mo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3654 / Bernardi Angelo / 1948-12-1 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 1 dicembre 1948


Ricevo ora la tua a mezzo di D. Figura che mi spiega molte cose anche in relazione a quanto avevo scritto in acclusi.

Optime per i pagamenti fatti e per il lavoro fatto per le conferenze, per M. A. e in preparazione al 12 dic.

Per i dollari doppio incaglio.


  1. il famoso vaglia non giunse a destinazione (vedi quanto ti scrivo in altro biglietto e potresti scrivere a S.E. ché, penso, fai più in fretta che attendere D. Figura).

  2. D. Romani che doveva portare… come sapete, è in ritardo. Quando arriverà? E quindi non posso anticipare ed aiutarvi con quello che non ho. Mah! sarà così il volere del Signore.

  3. Inoltre le speciali distribuzioni (= tokubestu Haikyu) vanno cessando e per comperare liberamente (ma assai caro) ci vogliono i medesimi.


Ti posso assicurare che D. Bovio e D. Albino e D. Lopez per i rispettivi che hanno in nota fanno (e con vero sacrificio) quanto possono. Ma non dimenticare che gli acquisti non sono possibili tutti i giorni – ed alcuni confratelli hanno avuto anticipato la parte di qualche mese.

Quanto al deposito non credo che sia così elevata la cifra, che è stata certo diminuita colla compra di Usuki e sussidi Oita, Takanabe.

Si saprà esatto quando faremo il contratto (quando?). Pel Consiglio della Miss. è da tempo che esposi a S.E. il pensiero e il desiderio dei missionari, facendo proposte concrete e nomi. Si vede che non ha creduto opportuno o che desidera parlare col sottoscritto. Sono convinto che tutti i miei cari missionari e confratelli hanno requisiti per essere (come dici tu) Consiglieri. Ma, che vuoi? la legge (e non l’abbiamo fatta né tu né il sottoscritto) stabilisce il numero. Bravo e sempre allegro. Un abbraccio al buon D. Martino.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3655 / Zerbino Pietro / 1948-12-10 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



Tokyo, 10 dicembre [1948]


Al carissimo D. Pietro, mia fedele sentinella, la guardia nipponica, benché scalcinata invia: saluti e auguri cordiali.

Sempre uniti nella preghiera. Al lavoro sempre e sempre allegri.

All’occasione, senza tuo disturbo, un po’ di posta e prega sempre per chi ti contraccambia con affetto sincero:

tuo

D. V. Cimatti, sales.



Ti prego un ricordo di riconoscenza per me al buon D. Ruben ed al Comm. Caccia e all’ottimo Sig. D. Ceria e a quanti ti domandassero di me.

Auguri anche sentiti al buon Sig. Basso e portinai che tanto ho disturbato: al Sig. Bianconicini (un pugno riconoscente!) – al buon Montecchio (posta) e ai pulitori della camera (Pellegrino? Non so se è giusto il nome) nonché all’infermiere e a chi mi serviva Messa in infermeria.

Oh, che brava gente con questo uomo… tola da petrolio!… e al caro Gigi… A D. Rufillo… mi faccia un bel libretto…




3655-2 / Zerbino Pietro / 1948-12-… /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



[Dicembre 1948]

Carissimo D. Zerbino,


Grazie della tua del 8/11.

Sei sempre tu il buono e solerte benefattore del Giappone.

Scritto in Australia. Grazie dei libri che invierai e dei permessi di traduzione di Pisa e Pezzani.

Puoi dire all’amat.mo D. Berruti che, se dall’aurora si conosce il meriggio, pare che il bravo coad. Costamagna più che la campagna, per cui pensava trovare trattori e macchine agricole come a Cumiana, ecc., ami la musica. Insomma forse buon insegnante ma non certo buon lavoratore.

Ah, la formazione missionaria di quelli che debbono andare in missione…

Il Signore ti rimeriti. Preghiamo.

Sempre il solito brontolone…

Tuo

D. V. Cimatti, sales.




3655-3 / Zerbino Pietro / 1948-12-… /


[1948]

Caro D. Pietro,


Grazie di quanto fai per questi tuoi lontani fratelli. Una buona parolina per me alla Mamma e a Don Bosco. Un saluto anche al tuo principale che non posso dimenticare per il bene che mi ha fatto e che spero continuerà a farmi anche se ufficialmente non avrò più da disturbarlo… almeno pregherà per me come tento di fare per voi tutti.

Giorni fa inviai una pratica (D. De Kruyf): spero giungerà.

Un grande abbraccio ed un saluto a D. Pellegrini, D. Osenga, Sig. Aprili (da tempo fu spedito quanto chiede), sig. Gigi e compagni.

Tuo

D. Cimatti





3656 / Circolare Salesiani / 1948-12-12 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 12 dicembre 1948

Carissimi,


Permettete che ancora una volta prima della fine dell’anno invii auguri, saluti e preghiere a nome dei nostri Superiori di Torino e di tutti i confratelli. Buon Anno in tutti i sensi.

Breve notiziario. Nulla sappiamo ancora della venuta dei nostri D. Margiaria, D. Marega e Don Romani. Pare partano il 17 c. m. come pure se tutto va bene il giorno 18 rimpatriano D. Frantzen ed il coad. Rosso nel progettato turno. Si spera presto di vedere tornare dall’ospedale i nostri D. Crevacore e il coad. Maestro ben guariti.

Questa sera cominciano gli esercizi spirituali per i nostri teologi promossi alla tonsura (ch. Matsuo, Nishida, Yasuhara) e al presbiterato (Acerbi, Petracco, Secchi ed Emi) che saranno ordinati il giorno 21 c. m. al gran Seminario, per mano di Mons. Doi. Vi domando abbondanti preghiere.

Pur non avendo ancora notizie di quanto avete fatto in missione in occasione della festa della Mamma nostra, condecorata della presenza del nostro Ven.mo Amminis. Apostolico, penso che tutto sia riuscito assai bene, come vi posso assicurare essere avvenuto al nostro orfanotrofio di Kokubunji. Vi è proprio da ringraziare il Signore e quei confratelli, che sotto la guida dell’infaticabile D. Tassinari hanno compiuto (permettetemi l’espressione, perché non ne trovo altra adeguata) dei veri miracoli: miracoli nella costruzione ed organizzazione della casa; veri miracoli educativi in relazione ai giovani; miracoli nell’essere riusciti a circondare di simpatia e di aiuti efficaci alla nuova opera.

E dobbiamo dire altrettanto dell’analogo lavoro compiuto dai nostri confratelli a Nakatsu, dove si è pure inaugurato di questi giorni il nuovo camerone, refettorio, cucina, studio, ecc.

A Tokyo l’inaugurazione della nuova riuscitissima cappella, l’inaugurazione ufficiale dell’Opera alla presenza delle massime autorità giapponesi ed americane, culminanti in S.A. il Principe Takamatsu.

Non mi è possibile descrivervi in lungo quanto abbiamo visto ed udito, che ridonda tutto a gloria di Dio, della Chiesa e della nostra cara Congregazione e dei nostri confratelli e di quanti hanno cooperato.

Spero che ne leggerete ampia relazione sul “Karashidane”, ed a tempo opportuno sul Bollettino Salesiano. Giornate veramente indimenticabili, in grazia delle quali il nome di D. Bosco e del lavoro specifico dei salesiani viene sempre più affermandosi e a conoscenza di molti. Deo gratias, dunque, e grazie a tutti con l’augurio di sempre più e meglio per la gloria di Dio e per il bene delle anime.

In missione furono inaugurati i nuovi locali di Oita, destinati a sala di riunione, per catechismi, biblioteca, ecc., nuovi locali dell’Oratorio a Nakatsu, i restauri della casa di Takanabe, ecc.

A Beppu le Figlie di Maria Aus. inaugurarono pure la bella chiesa ed il salone. Le Figlie di Maria A. pure si sono prestate per l’aiuto domenicale a Kofu (catechismo, Oratorio femminile) dove viene delineandosi un buon lavoro di apostolato, preludio di frutti spirituali non indifferenti.

Ma miei buoni confratelli, non dimentichiamo che questo magnifico risveglio di lavoro, di apostolato, dobbiamo saldamente fondarlo sullo spirito di fede e di preghiera condito fortemente di sacrificio, e normato dall’osservanza delle nostre regole, senza di che, assicuratevene, si riduce tutto ad un fuoco di paglia. Fioriture apparentemente magnifiche, ma sterilità completa di frutti… e Dio non voglia, che mentre pensiamo di riuscire a salvare le anime mettiamo in pericolo la nostra. Richiamiamoci a quello spirito di vita interiore, di intima unione con Dio, cui (a ricordo della mia andata in Italia) ci richiamava il S. Padre e di cui fu modello il nostro D. Bosco.

Mi si dice: “Dobbiamo rimunerare conferenzieri che passano alle volte nelle nostre residenze, e tenendo discorsi, conferenze, ecc.?”. Risposta: “Se furono invitati da voi, è troppo naturale che si debba dare adeguata ricompensa, oltre l’alloggio. Se sono inviati da centri o comitati appositi non spetta a noi, ma a chi li invia. Ben inteso: accoglienze oneste e liete, secondo i dettami della carità cristiana e salesiana”.

Il Signore conceda a tutti le buone e sante feste, e la pace assicurata agli uomini di buona volontà, perché certo tutti vogliamo esserlo e lo siamo.

Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3657 / Dell'Angela Stefano / 1948-12-14 /


a Don Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



14 dicembre 1948

D. Dell’Angela,


Sono dolente di non esserti vicino per l’onomastico; ma ti assicuro che lo passo spiritualmente con te nel ricordo e nella preghiera.

Ti auguro l’amore a Gesù, la fede sacrificata nel tuo dovere, come era per il tuo patrono.

Lavora con calma e con ordine e con santa naturalezza.

A te, agli allievi tuoi buon Natale e Capodanno.

Prega per il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3658 / Liviabella Leone / 1948-12-15 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 15 dicembre 1948

Carissimo D. Leone,


In risposta alla tua carissima che debbo dirti? Ho interrogato D. Bovio, D. Dalkmann, ma non sanno dare indicazioni sui tuoi quesiti…

Grazie cordiali delle belle notizie e del bel lavoro di apostolato intrapreso: che il Signore moltiplichi e benedica. Bravo. Fa’ lavorare molto i giovani ed i soci delle associazioni, e circondatevi di giovani. Non dimenticare la bella associazione degli ammalati.

Dunque coraggio e… anche un’occhiata ad Oita. Ma specialmente prega per il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Ti prego di presentare i miei auguri particolari all’Opera Nagata e all’Hikari no sono.

3659 / 128 /Figura Giuseppe / 1948-12-16 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



+ 16 dicembre 1948

Carissimo D. Figura,


Speravo di essere con voi per natale, ma pare che il Signore abbia pensato diversamente. Sono unito con voi di preghiera, d’affetto ed auguro a tutti e singoli buon Natale e Capodanno.

Consolantissime le notizie che mi dà e degli esercizi e della scuola e del bel lavoro compiuto nell’annata. Insista sugli Oratori e sul lavoro per le vocazioni. E pregate sempre per me.


Suo nel Signore

D. V. Cimatti


Faccia le mie parti presso il buon D. Mukai.

3660 / Ziggiotti Renato / 1948-12-18 /


a Don Renato Ziggiotti, Consigliere Generale per le Scuole salesiane



Tokyo, 18 dicembre 1948

Carissimo mio D. Ziggiotti,


Alla lettera d’ufficio per la questione D. Gallo (nomina a Direttore) fa seguito la lettera del fratello, dell’amico… come devo dire?… del sottoscritto.


  1. Piantala col “Monsignore”… meno male che non sei a tiro…

  2. Mi parli usque tandem, di promesse ricevute ecc. e non si capisce proprio. Mio caro Gigione, (permetti eh?) eccoti il mio povero pensiero: tienlo per te, e mi usi carità vera se resta in te.


Nella forzata venuta in Italia (mi si disse che era dovere) speravo che il Signore avesse esaudito le mie preghiere di oltre 20 anni… Per mezzo dei Superiori ha disposto diverso… Sa solo Lui quanto ho sofferto. Persuasione assoluta di coscienza che lo stato delle cose in Giappone non è come dovrebbe essere per causa mia – la nuova ricostruzione e materiale e spirituale, in questo momento di capitale importanza per G., che si effettua sulle basi precedenti, perpetuando o rassodando errori ecc. ecc. fatti dal sottoscritto – povere anime dei miei confratelli!

E dover continuare ad essere fautore di questo stato di cose… due anni perduti… per una soda organizzazione… Ma nonostante che non capisca perché il Signore ha disposto così, con la cooperazione volontaria dei Superiori: per me è chiarissima volontà di Dio quanto è avvenuto.

Non muoverò né un dito, né consumerò carta per modificarlo – faccio quello che posso e so… e vada come vuole il Signore, e lo prego che vada proprio come vuole Lui.

Ti assicuro che non capisco nulla di quanto è succeduto e succede intorno a me, e prego il Signore che mi lasci nel mio scetticismo agnostico…26

Con tutto ciò sono sempre quello…

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3661 / Castiglioni Alberto / 1948-12-18 /


a Don Alberto Castiglioni, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 18 dicembre [1948]

Carissimo D. Alberto,


Grazie della tua carissima – delle belle notizie (…perfin la Rev. Madre ubbidiva…) e degli auguri che contraccambio. Bravo! in regola per perfezionare la carriera in cui ti ha messo il Signore.

Per predicare hai tutte le facoltà. Arrepta occasione, fa’, e ne saranno felici tutte le comunità di Beppu.

Per la Chiesa… hai buone gambe… dunque non fare solo i primi passi, ma sicut gigas ad currendam viam… Ti… abbraccio e benedico.

Buone feste e buon anno.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3662 / Figura Giuseppe / 1948-12-19 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 19 dicembre 1948

Carissimo D. Figura,


Grazie della sua del 14 c. m. e delle belle notizie, specie della festa della Mamma.

Il nostro Maestro è fra noi: sta benino. Non so per ora dirle nulla della venuta del povero sottoscritto.

Il non arrivo degli amici d’America – la partenza di alcuni per l’Italia, ecc., fa sì che siamo in pochi e Lei sa che per Natale tutti chiedono. Quindi non so come rispondere.

Per la questione delle Sante Messe va bene come mi dice; noto 5 e così fa 57.

Per le nuove Sante Messe la prego di fare così. Io pago la nota di Maestro Yen 1905. Lei ritenga l’elemosina ricevuta, e mi dica 15 sante Messe – penso io alla celebrazione delle rimanenti…

E preghi per me, con auguri a tutti.

D. V. Cimatti, sales.

3663 / Ricaldone Pietro / 1948-12-20 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 20 dicembre 1948


Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Mio breve rendiconto: Lei legga fra le righe quanto non so esprimere a voce.

Per la salute materiale e spirituale nihil novi. Livello, grazie a Dio, in marcia ascendente. Deo gratias et Mariae.

Per tutti fervore di opere e di apostolato.

Compiuta la propaganda per la Mamma in tutto il Giappone secondo le indicazioni dei Superiori, pare con buon effetto.

Fu pubblicato sponte anche dal Giornale cattolico. Vescovi – pare – molto benevoli. Il lavoro sarà continuato metodico nel nuovo anno.

A voce e a mano di venienti relazioni e foto, ecc. Invio pure una Maria A. alla giapponese.

Domani 4 prime Messe (3 italiani, 1 giapponese) e 3 tonsurati…

Oh, come ci ama il Signore!

Preghi per me e ci benedica tutti, specie il più bisognoso di tutti.

Suo

D. V. Cimatti, sales.

3664 / Bernardi Angelo / 1948-12-20 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 20 dicembre 1948

Carissimo D. Angelo,


Grazie del bel letterone e delle belle notizie. Per D. Akimoto (come ti dissi) facilitare le cose più che puoi.

Penso che per la questione scottante un po’ tutti, all’arrivo di D. Romani potrò aggiustare bene tutto con soddisfazione di tutti.

Congratulazioni per il lavoro compiuto per la venuta di S.E. e per i buoni effetti ottenuti. Come già ti scrissi, è da tempo che avevo scritto a S. E., e pensavo che in occasione della sua venuta avrebbe comunicato i cambi propostigli dal sottoscritto (per il consiglio della Missione).

Forse vuol ancora parlare col sottoscritto. Idem per il problema del contratto: i Superiori lasciano fare a noi.

Dunque calma e tranquillità anche nel lavoro.

Buone feste a te e a D. Martino e a tutti i tuoi.

Ti ricorda sempre il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3665 / Martelli Corrado / 1948-12-20 /


a Don Corrado Martelli, missionario salesiano in Giappone



20 dicembre 1948

D. Martelli,27


  1. Ambula coram me et esto perfectus.

  2. Meditatio et teipsum perspicere totumque tentare est maximum fundamentum perfectionis.

  3. Sacerdos, agnosce dignitatem tuam. Il prete è sempre prete.

D. V. Cimatti



3666 / Trojero Osvaldo / 1948-12-20 /


al Maestro Osvaldo Trojero, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 20 dicembre 1948

Carissimo Osvaldo,


Grazie dei tuoi saluti. Buon anno. Ti ricordo sempre colla tua famiglia. Grazie dei tuoi aiuti. Il Signore ti rimeriti e ti conceda ogni bene materiale e più ogni benedizione spirituale per te e per i tuoi.

Se hai occasione di vedere Condotti, salutalo ed assicuralo che mi tengo sempre debitore della mancata visita… non tema: così pure per te…

E prega per il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3667 / Bernardi Angelo / 1948-12-22 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 22 dicembre 1948


Carissimo D. Bernardi,


Partono due scatole con scatolame per te (2), Miyakonojo (1), Takanabe (1)… Roba che doveva arrivare e fu ricuperata.

Ho avvisato gli interessati, e ti prego curare la distribuzione.

Buone e sante feste e buon anno – sempre vicino a voi col pensiero, affetto e preghiera. Non so ancora quando ci vedremo e preghiamo sempre.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3668 / Castiglioni Alberto / 1948-12-26 /


a Don Alberto Castiglioni, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 26 dicembre [1948]

Carissimo D. Alberto,


Grazie degli auguri… non perdere tempo a scrivere auguri al sottoscritto… che non sa “il disbrigo”… e mi meraviglio che i Superiori e i confratelli non applichino il famoso “che se…”

Prega per me, caro D. Alberto, affinché mi prepari davvero a fare una buona morte.

Ti ricorda sempre il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3669 / Braga Carlo / 1948-12-29 /


a Don Carlo Braga, missionario salesiano in Cina



Tokyo, 29 dicembre 1948

Carissimo D. Braga,


Ti perverrà questa mia? Utinam! Non fosse altro per assicurarti delle nostre preghiere, dell’imperituro ricordo, e data la vostra situazione, se fosse necessario, accoglienza fra noi.

Son già venuti missionari dalla Cina. Saremmo felici. Quindi, se lo credi opportuno, eccoci pronti.

Per S. Carlo fosti ricordato. Gioito tutti per l’elevazione di S.E. Mons. Arduino, noto anche ai nostri primi chierici dei tempi di Hong Kong.

All’occasione, ci lanci una buona benedizione.

Qui tutti al lavoro, che non manca né in missione né fuori.

Coraggio, mio D. Carlo, e arrivederci quando al Signore piacerà: certo, in Paradiso.

Penso alle tue disagiate condizioni e non potendo far altro prego, prego, prego; e fa’ altrettanto tu per noi.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3670 / Liviabella Leone / 1948-12-29 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 29 dicembre 1948

Carissimo,


Ti prego di dare l’esame di confessione al nostro D. Castiglioni, preavvisandolo. Combina con Don Moro quando vi è comodo, entro il mese di dicembre. Invio bigliettino a D. Moro al riguardo e così potrete combinare.

Idem per D. Scrazzolo, preavvisandolo – saggiare con casi tutta la morale. Poi farai una relazione dell’esito.

Non ho saputo poi nulla del tuo parere su Oita. E prega per me.

Tuo

D. V. Cimatti



P.S. Sappimi dire il tuo parere anche sulla predicazione di D. Alberto (e anche di D. Martelli).

Come pure se ti sembra essere autorizzato D. Martelli Archimede per il suo esercizio a Dairen.

3671 / Baratto Angelo / 1948-12-29 /


a Don Giacomo Baratto, già missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 29 dicembre 1948

Mio sempre carissimo D. Baratto,


Non puoi credere la mia gioia nel ricevere dalla buona tua sorella, tue notizie.

Mi sono subito dato attorno per la ricerca dei libri da te desiderati, e che erano in biblioteca in attesa che ti potessero essere consegnati. Durante la guerra, per salvare il salvabile, la biblioteca fu traslocata in bauli, varie volte, e poi rimessa in un luogo, poi in un altro.

Si sta ora riordinandola, ma al momento non vennero fuori i volumi desiderati. Abbi quindi ancora un po’ di pazienza, e spero in un prossimo passaggio o per via sicura di poterti soddisfare.

Grazie delle tue buone notizie. Ho fatto a D. Tassinari la commissione… ha sorriso pensando a quanto usi di lui.

Ti assicuro fraterno ricordo di tutti, specie nelle preghiere. Ossequi a tutti.

Buon Anno. Prega e fa’ pregare pel

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3672 / Circolare Salesiani / 1948-12-31 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Tokyo, 31 dicembre 1948

Carissimi confratelli,


Buona fine e miglior principio d’anno. Ci aiuti il Signore a passarlo nella sua santa grazia, nell’adempimento sacrificato del nostro dovere, sempre per la sua gloria e per far del bene alle anime a noi affidate.

La lettura delle nostre regole, prescritta per noi tutti, sarà di utile risveglio all’esatto adempimento dei nostri doveri.

Pur non essendo giunto l’annuncio della strenna annuale del nostro Venerato Rettor Maggiore, penso sia il ricordo degli Esercizi Spirituali: “Praticare e diffondere la devozione di Maria A.”.

Proponiamoci questa strenna anche come lavoro speciale di quest’anno nuovo, in cui speriamo diventi realtà la supplica fatta al S. Padre per la proclamazione della festa di Maria Aus. a tutta la Chiesa. Spero che tutti avranno compiuto le pratiche opportune a cui foste invitati in altre circolari.

Notizie varie. Riuscitissime le feste familiari per i nostri novelli preti.

Siete stati ricordati tutti fraternamente.

Avrete forse già saputo della partenza di S. Ecc. Mons. Marella che passa alla Delegaz. Apost. in Australia. Desidera essere ricordato nelle preghiere, e vuole siano ringraziati vivamente tutti i missionari. Non si sa ancora chi lo sostituirà come nuovo Delegato Apostolico.

Fu di grande consolazione per tutti l’arrivo tanto atteso dei nostri carissimi confratelli D. Marega, D. Margiaria e D. Romani. Ebbero un felice viaggio e, a parte la stanchezza, sono in buone condizioni di salute. Al loro arrivo ci riuscì di massima consolazione l’inattesa comparsa di S.E. Mons. Piani, che lascia le Filippine per recarsi in Messico come Visitatore Apostolico e per trattare importanti affari a nome della S. Sede. Saluta e benedice paternamente tutti.

Oggi si imbarcano D. Manganelli ed il coad. Rosso per l’Italia. D. Manganelli sostituisce il nostro D. Frantzen che non ha ancora espletate le necessarie pratiche.

Prossimamente (?) è il turno dei nostri D. Tassinari che verrà sostituito a Kokubunji da D. Martelli Archimede, il quale alla sua volta verrà sostituito da D. Fortuna, che da Kokubunji passa a Nakatsu.

I nostri ammalati (D. Crevacore) vanno sensibilmente migliorando: ringraziano di cuore della viva partecipazione di preghiere dei confratelli (anche coad. Maestro).

Le feste di Natale furono assai consolanti per tutti e per numero di battesimi e per le riuscite riunioni di gioventù o di poveri beneficati o per la visita agli ammalati. Anche i nostri orfanelli di Kokubunji, ammaestrati dai loro superiori, vollero concorrere a beneficare i loro compagni esterni più poveri, e coi loro piccoli sacrifici e col loro concorso riuscirono a fare 300 pacchi, che servirono ad allietare il Natale dei ragazzi del vicinato.

Giungono da Torino stampati di vario genere che distribuisco alle case. Del calendario (Ordo) ne posso per ora inviare una sola copia per ogni casa. Si tratta di spedizioni che erano ferme a San Francisco e che ci furono portate dai nostri nel ritorno.

Il Signore ci conservi e ci benedica.

Ricordiamoci vicendevolmente nelle quotidiane preghiere, come vi assicura che fa per ognuno di voi il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3673 / Ricaldone Pietro / 1948-12-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Fiori e frutti alla nostra Mamma Immacolata



Tokyo, Dicembre 1948

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Bisogna pur mantenere le buone tradizioni… e i suoi lontani figli del Giappone, anche in questo dettaglio, vogliono essere con Don Bosco, e per onorare la Vergine Immacolata hanno cercato di far come faceva Lui; e le hanno riservato i più bei fiori e frutti del mese. Si comprende che e personalmente e nelle case nostre e nelle cristianità, dopo opportuna e fervente preparazione, se ne è celebrata salesianamente la festa: ma si è voluto far coincidere nella sua festa l’inizio ufficiale di qualche opera, sia per metterla sotto la sua protezione speciale, sia per cominciarla storicamente in quella data.

Così ad es. in Missione le Figlie di Maria A. a Beppu hanno inaugurato la devota cappella e il salone alla loro cara Mazzarello – così ad Oita un nuovo salone catechistico e biblioteca – all’orfanotrofio di Nakatsu i nuovi locali (camerata, refettorio e cucina) – alla parrocchia di Nakatsu i nuovi locali dell’Oratorio D. Bosco, già frequentato da più di 300 oratoriani. È ammirevole il bel lavoro che in genere nelle riunioni oratoriane fanno i giovani (alle volte anche semplici catecumeni): lo vediamo un po’ dappertutto, a Tokyo e in missione.

A Nakatsu ad es. gli oratori sono tre: due in case private e uno alla missione: naturalmente quest’ultimo è il più frequentato e il meglio attrezzato… e bisogna dir grazie del successo anche a questi bravi giovani. Veda, combinazione. Ho proprio parlato ora a Tokyo con uno di questi: un universitario, non ancora cristiano, e che ogni domenica va a lavorare a Meguro in quell’incipiente nostro oratorio, già frequentato da oltre 600 oratoriani. E già gli viene entrando in testa il pensiero: “Oh, se il babbo mi permettesse…”. Si viene fissando nel pensiero della vocazione sacerdotale. È proprio vero che l’apostolato crea e forma l’apostolo! In altre residenze missionarie si iniziò qualche associazione religiosa e si rimisero in funzione le conferenze di S. Vincenzo. In missione queste belle manifestazioni furono condecorate e rese più solenni dalla presenza di S.E. l’Amministratore Apost. Mons. Fukahori, che amministrò ovunque la Cresima.

Ma la manifestazione più grandiosa e che segna una delle più belle pagine nella storia di quella casa e della congregazione in Giappone è l’inaugurazione dell’Orfanotrofio D. Bosco a Kokubunji (Tokyo).

In altre relazioni feci cenno del lavoro che i suoi figli, fino dalla cessazione delle ostilità, iniziarono o riattivarono, per i ragazzi della strada, ed in modo speciale a Tokyo. Le fasi del lavoro, le peripezie, le difficoltà incontrate furono messe in luce in un bel fascicolo in inglese e giapponese, scritto dal nostro D. Tassinari, cui è stata affidata l’organizzazione dell’importante lavoro. La festa dell’8 Dicembre ne rivelava a tutti i mirabili effetti. Oltre otto ettari di terreno, che vengono man mano riducendosi a coltura. Un magnifico edificio a due piani, comprendente i locali necessari alla vita di oltre 150 interni, ed una magnifica cappella. Più lontano la casa per i piccoli (elementari inferiori) affidata alle cure delle suore della Carità giapponese di Miyazaki che lavorano anche per la cucina e lavanderia dell’Istituto.

Non manca l’edificio per piccoli laboratori interni (per ora falegnami e sarti) ed anche la stalla, che coi campi, dà lavoro alla sezione agricola.

La benedizione solenne della Cappella, le funzioni religiose, la Messa cantata dalla corale dell’Istituto, l’inaugurazione dell’Istituto, lo svolgimento della riuscitissima accademia alla Salesiana (discorsi, intramezzati da musica della banda e degli allievi, declamazione, ecc.), la visita delle autorità ai locali (chiesa, studio, scuole e laboratori, sezione piccini e sezione agricola) nei quali si vedevano gli allievi alle rispettive occupazioni giornaliere, la modesta agape, il trattenimento teatrale… musicale pomeridiano dato dagli allievi, le funzioni religiose del pomeriggio, furono le principali manifestazioni di quella giornata indimenticabile. Presenziavano la festa le massime autorità governative e cittadine della capitale, che presiedono o hanno relazione colle opere di beneficenza e si degnò pure parteciparvi S. A. il Principe Takamatsu, fratello di S. M. l’Imperatore, che volle considerarsi padrino dell’Opera, come ne fu madrina Miss Carrol, presidentessa delle opere sociali e di beneficenza per parte americana.

Oh, come avrei desiderato che Lei, amatissimo Sig. D. Ricaldone, fosse stato presente a questa manifestazione, per udire nei discorsi di queste illustri personalità l’incondizionata ammirazione, la sincera approvazione ed i sentiti elogi per l’opera finora svolta dai salesiani a vantaggio di tanti ragazzi della strada; la verifica della perfetta organizzazione dell’Opera dal punto di vista igienico, intellettuale e morale, che addita l’opera di D. Bosco a modello delle analoghe esistenti non solo in Tokyo, ma in Giappone; inno di lode al sistema educativo di D. Bosco; spontanea confessione, che solo la religione cattolica può effettuare questi miracoli educativi. E Deo gratias! e grazie pure a quanti hanno cooperato in questo lavoro, che ha dato modo a D. Bosco di essere conosciuto, ammirato e anche aiutato ben in alto. Per l’occasione il nostro D. Tassinari, centro propulsore di tutto, e che a tempo perso è anche un buon drammaturgo, compose un’efficace rappresentazione scenica, che metteva a giorno il prima e poi di questi cari giovani. Oh, con quanta naturalezza in palco rifacevano le scene, riparlavano col gergo antico… e con quel cuore, si risentivano rinati alla nuova vita, e rivelavano con la stessa naturalezza la felicità della nuova loro condizione. S. A. il Principe ne era visibilmente commosso, come pure gli esimi personaggi, che vedevano anche sul palco, quanto già avevano ammirato sugli effetti educativi del sistema salesiano. Fu per quell’occasione composto l’inno dell’Istituto, cantato con entusiasmo da tutti gli allievi, e che riassume lo spirito informatore dell’opera. “Il sole sorridendo ci dice: -Buon giorno -; la campana della sveglia squilla - alzatevi pieni di forza -, comincia un nuovo giorno di speranze! La casa è luminosa; verde è il giardino; questo è il nostro mondo. Oh, che gioia! collo studio, col lavoro, col gioco diventeremo buoni! Un corpo sano, un cuore puro, questo è il nostro programma! Su! Avanti! Don Bosco padre dei giovani ci chiama e ci guida al Signore”. (Ritornello ad ogni strofa). “Gioconda è la nostra casa, cantiamo la nostra canzone!”.

Chiudo questa povera relazione mensile coll’innalzare l’inno del più sentito ringraziamento per l’incomparabile regalo fattoci dal Signore il 21 c. m. Quattro nuovi sacerdoti salesiani (tre italiani: Don Acerbi, D. Petracco e D. Secchi, ed uno giapponese: D. Emi): è il 2° sacerdote giapponese salesiano; l’ottavo dato dai salesiani alla Chiesa cattolica in Giappone. Oh, Signore! grazie, grazie, grazie! Anche a quanti hanno cooperato in Giappone e all’estero per la loro formazione. Con affetto riconoscente:


D. Vincenzo Cimatti, sales.

1 Si tratta della Faccia di Gesù dipinta dal medesimo Brunner basandosi sulla foto della S. Sindone fatta dal Prof. Enrie nel 1931. Don Cimatti ne diffuse molte copie in Giappone.

2 Don Grigoletto lavorava in questa casa di Tolmezzo. Fu il più grande benefattore di Don Cimatti con cui si tenne sempre in relazione da prima della partenza per il Giappone fino alla morte. Era lui che pensava ad acquistare e spedire il materiale di vario genere di cui aveva bisogno, e gli cercava i benefattori. “Zucca baruca” era il suo sopprannome.

3 Da tener presente che il destinatario oltre che a scrivere poesie era anche insegnante di latino ai chierici. Scrisse pure parecchi libri di esercizi di lingua latina per il Giappone.

4 Si trattava di un confratello coadiutore che poi accompagnò in Giappone, dove si fermò assai poco.

5 Questa pare sia stata l’ultima visita a Faenza prima della partenza per il Giappone.

6 L’alto ufficio a cui si fa cenno è quello di segretario-aiutante di Mons. Rotolo, Sa1es., eletto Vescovo di Altamura.

7 Don Cimatti partì da Genova il 25 verso il Giappone Via America.

8 Da tener presente che Don Zebino, exallievo di Don Cimatti, a Torino presso i Superiori Maggiori fungeva anche da suo postino. Don Cimatti a lui affidava moltissime commissioni di cui aveva bisogno.

9 D. Berruti rispondendo ai precedenti scritti, tra l’altro scrive: “…Non le so nascondere la pena che provo al vedere qualche mio confratello che soffre: quando poi questo confratello è D. Cimatti, la pena è più sensibile… Abbiamo con noi Mons. Piani che ci edifica proprio come ci ha edificati Lei; questo sì è un martire; ma ho almeno il sollievo di non esserne io il carnefice!…”. [4 luglio 1948].

10 Era arrivato a Tokyo il 5 luglio con i coad. Mazzarello, Baggio, e il ch. Estevez. I due chierici Miller e Vermeesch erano arrivati per altra via l’8 maggio.

11 Don Liviabella che era a Dairen dal 1943, giunse in Giappone il 16 luglio.

12 Don Dal Fior faceva notare che questa lettera di obbedienza durò per tutta la sua vita. Egli rimase nella casa di Meguro fino alla sua morte per più di 50 anni.

13 Quanto sopra in una cartolina postale che dovette mandare anche alle altre case.

14 La nuova casa di Meguro è dove ora si trova la omonima parocchia salesiana detta anche di Himonya dal nome della zona. All’inizio era in mezzo alle risaie, ora è una zona centrale di Tokyo.

15 Allude alle difficoltà incontrate durante la guerra con l’Amministratore Apostolico Mons. Ideguchi a Miyazaki.

16 I confratelli “missionari” erano quelli che lavoravano nella zona di missione di Miyazaki e Oita, nelle opere di proprietà della antica Prefettura Apostolica e dipendevano dall’Amministratore Apostolico. Le scuole e le case di formazione invece, pura avendo un fine missionario, erano proprietà della Congregazione salesiana e dipendevano direttamente dall’Ispettore.

1 Scritto accompagnatorio della così detta “Lettera di Obbedienza”. Il Ch. Miller, arrivato da poco in Giappone, era destinato alla scuola media di Miyazaki come assistente e insegnante.

17 Nell’originale manca il cognome: sembra non possa essere altri che D. Moro.

18 Era la rivista mensile che successe al “Don Bosco” e poi divenna l’attuale “Katorikku Seikatsu”(Vita cattolica).

19 Vi è allegata la lettera della Delegazione Apostolica di Tokyo n. 497/48, insieme con la seguente lettera scritta da Don Cimatti da spedire attraverso la medesima Delegazione a Propaganda Fide, di cui però esiste solo la minuta. La data deve essere la medesima.

20 Si tratta del terreno dove sorse poi la Casa Generalizia delle Suore con tutto le opere annesse, nelle vicinanze della parocchia salesiana di Shimoigusa..

21 Questa lettera e quelle che seguono con data del 22 e 24 settembre indirizzate all’estero, sono segnate come scritte da Tokyo, mentre don Cimatti si trovava a Miyazaki. O scrisse per abitudine, o per indicare il luogo di riferimento.

22 Da tener presente che al Capitolo Generale del 1947 con lo scarto di pochissimi voti D. Cimatti non fu eletto alla carica tenuta da D. Pietro Tirone: cosa che al medesimo dispiacque assai.

23 Scritto nella medesima cartolina indirizzata a Don Liviabella, che, essendo assai corta si riporta qui.

24 La risposta è scritta su un foglietto, parte di una lettera di un certo fr. Francisco Educhi.

25 Fa quindi una lista dettagliata delle materie d’esame ed il modo…

26 Allusione al giudizio del Professore dell’Università al riguardo della sua tesi di laurea in Filosofia.

27 Nel retro di una immaginetta di D. Bosco.