Cimatti|Ricaldone Pietro / 1939-8-2

2321 / Ricaldone Pietro / 1939-8-2 /




Beppu, 2 agosto 1939


Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Finite le mute dei confratelli, mi par di poter dire ben riuscite davvero e le sedute capitolari e Direttori, mi trovo a Beppu per le mute delle Figlie di Maria A. con le quali finirò anche questo dovere.

Ho fatto il mio Esercizio di Buona Morte ed al solito un po’ di rendiconto.

Novità nessuna per stavolta, nella seconda quindicina di Agosto farò da me gli Esercizi, perché tra prediche, rendiconti, adunanze si tenta di far concludere qualche cosa agli altri, ma difficilmente si può pensare a sé.

Sono sempre lo stesso – con le stesse difficoltà intrinseche ed estrinseche per la mia santificazione e per il comando.

Per le nostre case invierò tra breve, e il rendiconto amministrativo e i rendiconti per i singoli Superiori.

Vorrei fossimo tutti più santi e che tutto andasse bene – e vorrei essere modello in tutto.

In quest’anno il Signore ci fa segnare il passo, mentre avremmo bisogno di slanciarci, ma creda, non c’è la testa e allora si spiega tutto. Ma non ha, caro Sig. Don Ricaldone, un buchino ove ci sia da lavorare – iniziare – soffrire et similia? E là inviare Don Cimatti?

Secondo il disposto della circolare della Povertà ho nominato come revisori degli scritti dei confratelli i sacerdoti Margiaria Angelo, Don Romani Ulderico, Don Marega Mario, Don Cimatti Vincenzo dal 1/7/1939 al 30/6/1940.

Nella predicazione delle due mute:


a) Ho fatto ripassare tutte le massime circolari del Rev.mo Rettor Maggiore e gli insegnamenti e raccomandazioni dei Superiori con vero profitto di tutti. Abbiamo un patrimonio immenso di bene… guai se lo lasciamo dormire.

b) Nelle adunanze si sono ribaditi i verbali delle deliberazioni dei Visitatori.

c) L’esame accurato fatto dai Direttori e capi-residenza sull’osservanza, non ha dato luogo ad osservazioni notevoli. Si è tutti persuasi della necessità della formazione del personale e si cercherà di mettere in opera i consigli ripetutissimi del Rettor Maggiore al riguardo.

d) Nel Seminario e nella scuola Professionale abbiamo professori giapponesi che fumano di tanto in tanto – specialmente per i pagani, quid facere? L’unica sarà applicare il regolamento, penso: è troppo chiaro.

e) Qualche confratello ha bisogno di buone iniezioni alle volte in piccole cose soltanto… e le faremo. Il Signore ci aiuti a fare le cose bene. Ho scritto al Sig. Don Berruti per le nostre necessità – attendo con fiducia e il personale e l’aiuto dei nostri Superiori.


Mi benedica e preghi per noi tutti.

Suo

Don V. Cimatti