Cimatti|Cimatti tutte le lettere in un singolo archivio| 1945

3158 / Marella Paolo / 1945-1-10 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 10 gennaio 1945

Eccellenza Reverendissima,


Grazie vivissime delle preziose indicazioni per la pratica al Ministero degli affari Esteri, per il nostro D. Margiaria. Per me, non pratico di diplomazia, fu vera manna. Avevo sempre pensato e penso, che quando si voglia ottenere qualche cosa si debbano muovere le persone più influenti, e non un ignotus vulgaris come il sottoscritto… comunque ho fatto, e siccome vir oboediens loquetur victoriam, speriamo e preghiamo… e se questa è davvero la via, peccato non si sia presa prima.

Ma è naturale poi (passando ad altro) che V.E. sia considerato fra i nostri primi Cooperatori. Lo è Sua Santità, e vuole che non lo sia il nostro Ven.mo ed amat.mo Mons. Marella, suo rappresentante?

Le Figlie di Maria A. si trasbordano a Yamanaka ove hanno comperato una casa (12 man1… beate loro che li hanno!). Noi si bazzica qua e là, ma finora nulla di fisso, come finora, grazie a Dio, nulla di male nelle incursioni, che finiscono anzi per essere, sotto tanti aspetti, interessanti e fonti di esperienza.

Voglia ricordarci sempre e specie il prossimo 29 e 31: S. Francesco di Sales e D. Bosco.

Assicuro preghiere specialissime per V.E. e Lei ci benedica.

Sempre pronto per lavori eventuali, materiali e spirituali che V.E. ci volesse affidare, mi creda nel Signore…

Riconoscente

D. Vincenzo Cimatti, sales.

3159 / Circolare Salesiani / 1945-1-11 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 11 gennaio 1945


Carissimi confratelli,


Le presenti giungono con notevole ritardo perché mi furono rimandate: quindi abbiate pazienza.

Colgo l’occasione per aggiungere qualche cosa.

Si approssima la novena e la festa dei nostri S. Francesco e D. Bosco. Auguri cordiali a nome di tutti, assicurazione speciali preghiere, incitamento a voler celebrare il meglio possibile, farvi partecipare al possibile i nostri cooperatori ed ex-allievi, fare un po’ di propaganda salesiana e quanto altro di meglio il vostro cuore salesiano saprà suggerirvi: sono i consigli che vi dà questo povero vostro confratello.

Rafforziamoci nella nostra vocazione salesiana e ripetendo la nostra consacrazione al Signore, proponiamoci di voler sempre essere veri figliuoli di D. Bosco coll’adempimento costante del nostro dovere.

Vi prego di rappresentarmi presso amici e benefattori e presso i vostri cari cristiani.

Non dimenticate il giorno 30 c.m. la prescritta Messa per i soci defunti e preghiere speciali (Cost. 163).

Vedete se vi è possibile inviarmi per la Cronaca le notizie più importanti della annata.

Per alcuni di voi vi sono pacchi in attesa di spedizione: abbiate pazienza anche di questi ritardi che non dipendono da noi.

Al momento notizie buone da parte di tutti. Troviamoci tutti uniti nel cuore del Signore e sotto la protezione della Madre nostra Ausiliatrice e di D. Bosco.

Vi abbraccio tutti e singoli e vi benedico.

Non dimenticate il vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Per la festa dell’Epifania S.E.Mons. Chanbon nella nostra cappella conferì i quattro minori.

Al ch. Rossi i due ultimi minori, ai ch.Castiglioni, Dell’Angela, Colussi e Fortuna i due primi. Riuscirono pure ottimamente gli esercizi di metà anno. Deo Gratias!

Il coad. Masiero passa temporaneamente alla casa dello studentato.

3160 / Dal Fior Luigi / 1945-1-24 /


A Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 24 gennaio 1945

Carissimo Luigi,


Grazie della tua carissima: ti assicuro continuo ricordo nelle mie povere preghiere. Le condizioni del momento ci obbligano tutti a lavori che non sono certo conformi alla semplice condizione di missionario (pur non escludendolo). Quindi offrendo anche questi lavori materiali al Signore ne acquistiamo gran merito, specie se li offriamo per il bene delle anime. Offri dunque al Signore anche la tua stanchezza: anzi accettala volentieri che sarà assai più meritoria.

Quanto alla musica che chiedi per il momento non posso accontentarti, ma spero farlo fra non molto: sto ordinando e mettendo un po’ di facile accompagnamento (non sono capace a farlo difficile) a tutta la musica mia da 4 soldi – Marco fu dato per l’Immacolata né forse si ripeterà e farò anche le ricerche per la musica di D. Margiaria. Ti pregherei anzi di un favore: di mandarmi cioè una copia (partine) della musica del sottoscr. che trovi in archivio.

Per il tuo insegnamento musicale extra procura di fare la cosa seriamente e bene (tanto più che si tratta di ambiente femminile e specialmente che si tratta di far lodare più decorosamente il Signore. Naturalmente che il lavoro extra non ti distolga dai tuoi doveri interni, e specie per l’anima). Allegro sempre – aiuta più che puoi D. Braggion e tutti i confratelli, specie i nostri cari giapponesi, e prega per chi ti ricorda cotidie.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.






3161 / Ricaldone Pietro / 1945-1-29 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Cooperazione Salesiana2


Tokio, 29 gennaio 1945

Rev.mo Sig. D. Ricaldone,


Come vede dalla data è la festa del nostro S. Patrono.

Date le condizioni del momento non è possibile indire la prescritta conferenza dei cooperatori nostri, e perciò ho pensato di farLe breve relazione prescritta dai nostri regolamenti, che riassuma il lavoro di organizzazione della cooperazione salesiana e di altre organizzazioni inculcate dalle nostre regole e tradizioni, e di cui informo le nostre comunità, e specialmente quelle di Tokyo, riunite per una familiare dimostrazione in omaggio al nostro S. Patrono.

Questa relazione Le giungerà quando piacerà al Signore, ma è fissata sulla carta per dirle la buona volontà di cui sono animati tutti i confratelli del Giappone, il risultato del loro lavoro e per assolvere il regolamento.

Ho scelto la data di oggi, anche come modesto tributo in onore di S. Francesco di Sales, ed anche perché oggi intendo di affidare questa branca di apostolato salesiano al nostro caro confratello giapponese D. Akimoto, che, sono sicuro, come già fa per l’Opera del S. Cuore, porterà anche in questa organizzazione l’efficace attività per consolidarla e svilupparla in pieno.

Lei non ignora la delicatezza dell’apostolato di questo genere in terra di missione, specie nel nostro Giappone, per non urtare e suscitare allarmi di vario genere, timori di invasioni in altri campi, sottrazioni di speciali emolumenti, ecc.

Ma, grazie a Dio, si può dire che il clero giapponese e straniero nella quasi totalità ama D. Bosco e l’Opera sua.

I suoi figliuoli fin dagli inizi, bisognosi di tutto e di tutti, si sono legati possibilmente al maggior numero loro. Col lavoro di propaganda stampa, colla musica, ecc. misero e mettono le loro povere forze ed attitudini nei più svariati campi a disposizione dei desiderosi, pur di poter fare un po’ di bene. Sono stati in tal modo e sono nelle felici circostanze di far conoscere D. Bosco e il suo spirito e le sue utilissime e geniali organizzazioni, ed è per questo, tutto coadiuvato al sommo dall’aiuto del Signore e di Maria A., che si riuscì a fare qualche cosa anche in questo campo. Le condizioni del momento hanno determinato una stasi anche in questo bel lavoro – ma le basi già sono gettate, e la costruzione definitiva non tarderà a venire.

Intanto i nostri confratelli giapponesi imparano, si abituano anche in queste attività, che sapranno portare – ne sono sicuro – ad un consolantissimo sviluppo e perfezionamento.

L’ultima relazione da Lei ricevuta è del 1940. La presente le dice, come possiamo ricavare dai nostri registri, la situazione al 29 gennaio 1945.


Cooperatori e cooperatrici salesiane in Giappone.


Circoscrizione di TOKYO:parrocchie n° 20– Opere sales.n° 70

Altre circoscrizioni:parrocchie n° 257– Operen° 290


Cooperatori:Tokyon° 914

“altre diocesin° 580

“stranierin° 200


Prefettura Apost. di Miyazaki n° 696


Cooperatori e cooperatrici in altre regioni:

“““Korean° 150

“““Manchurian° 210

“nelle Isole Marianne e Carolinen° 14


TOTALEn° 3401


Bollettini salesiani: copie ital. 45; tedesche 15; spagn. 25; portog. l5; franc. 85; inglesi 110. Ad occasionem copie ungher., slov., ecc., Giapponesi 1000.

LETTURE CATTOLICHE, tiratura di circa 1500; ad abbonati 800 circa, in giapponese.

Opera del S. Cuore – dal 1941 (i dati anteriori furono già trasmessi): propagandisti (zelatori) n° 102 – Inscritti: n° 2890.

EX-ALLIEVI: stranieri 8; giapponesi 245.

L’Associazione dei devoti di Maria A. in pratica racchiude quanti sono in relazione con noi. Le iscrizioni si possono quindi valutare alla stregua dei cooperatori: è specialmente nota in missione.

A titolo d’informazione: dipende pure da noi il Segretariato degli ammalati per il Giappone, che ha inscritto 1500 soci.

Le condizioni della guerra si fanno più assillanti, e pericolose. Abbiamo messo due parafulmini potenti… nel bosco, vicino ai rifugi: l’immagine di Maria A. – e sull’alto della scuola professionale la statuetta della Mamma.

Solennemente benedette vi si ricorre con lo sguardo, colla preghiera nei momenti più pericolosi.

Accolga la presente benevolente, e voglia benedirci tutti, e preghi per noi e per tutti i nostri cooperatori ed allievi ed ex-allievi – ma specialmente non dimentichi chi si professa come figlio:


Sac. V. Cimatti, sales.



3162 / Crevacore Alfonso / 1945-1-30 /


al chierico Alfonso Crevacore, missionario salesiano in Giappone



30 gennaio 1945

Carissimo Crevacore,3

Buona festa. Ti auguro a nome di D. Bosco: l’amore a Gesù Sacramentato e alla Madonna che caratterizzarono il tuo S. Patrono S. Alfonso, ed anche tu, come D. Bosco, siine efficace ed accanito divulgatore coll’esempio, colla parola e cogli scritti.

E prega sempre per chi ti ricorda cotidie.

D.V. Cimatti, sales.



3163 / Dell’Angela Stefano / 1945-1-30 /


al chierico Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



30 gennaio 1945

Carissimo Dell’Angela,4

Buona festa. Prego sempre per la tua salute corporale e più per quella spirituale, perché Gesù ti vuol santo.

Ricopia in te non la malattia, ma le virtù di D. Beltrami, specie nella totale incondizionata adesione alla volontà del Signore.

Preghiamo ad invicem.

D. V. Cimatti, sales.

3164 / Fortuna Danilo / 1945-1-30 /


al chierico Danilo Fortuna, missionario salesiano in Giappone



+ 30 gennaio 1945

Carissimo Fortuna,


Buona e santa festa. Prego D. Bosco che ti conceda di imparare a studiare come Lui e a vantaggio dell’anima tua, della Congregazione e della Chiesa. Vi riuscirai:

  1. Trafficando i talenti ricevuti da Dio;

  2. Studiando non per la tua soddisfazione personale, ma perché è tuo dovere – e lasciati guidare;

  3. Studiando e pregando: abituati alla preghiera mentre studi: ne avrai vantaggio immenso in tutti i sensi.

Ti ricorda sempre

il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


3165 / Castiglioni Alberto / 1945-1-31 /


al chierico Alberto Castiglioni, missionario salesiano in Giappone



31 gennaio 1945

Carissimo Castiglioni,


Buona festa. Impara da D. Bosco la calma serena e costante nel fare quanto fai, unitamente alla preghiera umile.

Nello studio renditi familiare la giaculatoria: “Sedes Sapientiae” come in genere renditi familiare l’indulgenza del lavoro.

Allegro e laborioso sempre.

Preghiamo ad invicem.

D. V. Cimatti, sales.



3166 / Circolare Salesiani / 1945-2-1 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Tokyo, 1 febbraio 1945

Carissimi confratelli,


Trasmetto immediatamente quanto ricevo da Torino per il tramite della Delegazione Apostolica: “Auguri per le feste natalizie e per il nuovo anno: invoco su di Lei e su tutti i confratelli le più elette benedizioni di GESÙ BAMBINO per un fecondo apostolato.

Seguo con pena e interesse le vicende di codesta Missione e desidero notizie. Raccomando alle vostre preghiere tutti i Superiori e confratelli e case assai provate dalla bufera della guerra. Il Rettor Maggiore e i Superiori stanno bene: il personale delle nostre case è ammirabile per le gare di carità, catechistica e beneficenza: molti orfani sono ricoverati, si aprono molti orfanotrofi. La parola d’ordine del Rettor Maggiore è: prudenza nelle parole e nelle azioni”. Firmato Berruti.

Ringraziamo di cuore il Signore per queste buone notizie. Non ho bisogno certo di esortarvi a pregare secondo le intenzioni consigliate: cerchiamo di intensificare le nostre preghiere anche per questo, mentre vi posso assicurare che da tutti si prega anche per voi: fate altrettanto voi per tutti i confratelli e case di Tokyo.

Già da tempo furono inviate le notizie desiderate per il tramite della Deleg. Apos. ed altre per le vie possibili. Nuove notizie invierò ora che sono aperte le comunicazioni telegrafiche dirette, insistendo presso i Superiori affinché vogliano avvisare le vostre rispettive famiglie…

Ed ora alcune comunicazioni e raccomandazioni.

A Tokyo riuscite assai bene le feste dei nostri Santi, non disturbate da incursioni, e caratterizzate dallo spirito di famiglia e da slancio generoso di bene in tutti. Spero presto di aver notizie di quanto avete fatto voi per onorare i nostri Santi.

Non dimenticate le date del 5 c. m.: festa dei Ss. Martiri giapponesi (auguri specie alla casa del Seminario: pregheremo assai per i nostri cari confratelli), dell’11: festa dell’Origine dell’Impero; del 17: inizio del mese di S. Giuseppe. Da molti si usa consacrare l’intero mese di Marzo, ma vi esorto a cominciarlo nella data indicata, essendovi più tardi il lavoro attivo per la preparazione alla S. Pasqua. Affidiamo a S. Giuseppe i nostri interessi materiali e spirituali, tanto maggiormente sentiti da tutti in questi momenti; eseguiamo quanto prescrivono i nostri regolamenti e tradizioni per onorarlo, propaghiamone la devozione e meriteremo certo il suo valido aiuto. Nella prossima Quaresima vediamo di assecondare al possibile le prescrizioni della Chiesa per ciò che riguarda l’istruzione religiosa dei nostri: per tutto il resto i Direttori delle case stabiliscano in Domino per il bene dei…


[manca il seguito]

3167 / Braga Carlo / 1945-2-7 /


a Don Carlo Braga, missionario e Ispettore salesiano in Cina



7 febbraio 1945

Carissimo D. Braga,


Ho un’insperata occasione di poterti scrivere e lo faccio puoi capire con quale piacere dopo tanto tempo che non posso inviare notizie.

In stile un po’ telegrafico ma che puoi capire.

Stiamo tutti bene nonostante il continuo pericolo delle incursioni: finora salvi in tutto e persone e cose. Cosa sarà in seguito Deus scit.

I nostri confratelli giapponesi sono ormai tutti sotto le armi ed il Signore già ha chiesto il sacrificio del coad. Tateishi e del Ch. Kai. Altri sono in luoghi di combattimento. Pregate anche voi per loro.

Le opere pur ridotte (perché tutti lavorano nelle fabbriche) continuano come prima e qualche cosa nel campo dell’apostolato si fa: non mancano anche aspiranti. Intanto si lavora e prepara per il futuro svolgimento di lavoro colla stampa ed altri modi. Anche le suore stanno bene. Per difendersi sono emigrate in altri posti e così hanno potuto iniziare altrove qualche cosa.

Noi siamo anche a Dairen, e forse si potrà aprire qualche casa altrove; Deo gratias. Date le previsioni precedenti per la vita non si stenta al momento (la campagna e allevamento animali sono una provvidenza).

Ed ora vorrei pregarti di qualche favore.

Chissà se potessi spedirmi telegramma o lettera-telegramma presso a poco così concepito: “Salesiani suore tutti bene opere continuano lavoro prego comunicare famiglie confratelli. Cimatti”.

Poi chissà se fossi in grado di imprestarmi un po’ di soldi. Si ha in vista la compra di una casa che potrebbe essere risorsa per l’avvenire.5 Mandare quanto puoi.

Poi ho ricevuto da una banca di Shanghai dei soldi e non so chi ringraziare.

Accetto delle Messe, ma che siano almeno la elemosina corrispondente a due yen.

Ed infine ti prego di fare le mie parti presso D. Baratto, D. Felici, Paulin e specialmente D. Erdö. Scrivo quasi regolarmente, ma non so se ricevete: risposta nessuna.

Assicura che li ricordiamo cotidie – per S. Francesco abbiamo ricordato D. Erdö speciatim.

E tu prega per noi e fa’ pregare. Ti penso più che non pensi: fa’ anche tu altrettanto per il tuo vecchio

D. V. Cimatti, sales.

3168 / Dal Fior Luigi / 1945-2-14 /


A Don Luigi dal Fior, missionario salesiano in Giappone



Tokyo 14 febbraio 1945

Carissimo D. Dal Fior,


Invio corretto… beh! mi piglio la colpa “Lei non mi ha voluto mai vicino…” è una bugia, ma si perdona. Ed ora a noi:


    1. Il Direttore D. Romani ti farà proposta d’insegnamento, e tu accetterai e farai il possibile per far bene.

    2. Ho costituito il Capit. della Casa: D. Braggion, D. Romani (Catech. Consigl, scol.), D. Dal Fior, Consigl. Ben inteso musica.

    3. Grazie delle belle notizie. La S. Quaresima e S. Giuseppe ti aiutano a diventare come tu desideri e prega per me sempre.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3169 / Circolare Salesiani / 1945-2-15 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 15 febbraio 1945

Carissimi confratelli della Missione,


Vi ringrazio sentitamente delle care notizie che inviate e che mi assicurano del vostro stato di salute spirituale e materiale e che mi manifestano la buona volontà che tutti avete di servire il Signore da buoni figli di D. Bosco.

Siate benedetti, ed il Signore per l’intercessione del nostro caro Padre D. Bosco e della dolcissima nostra Madre Maria Ausiliatrice vi conceda aumento di sanità e santità e vi difenda da tutti i pericoli spirituali e materiali. Vi conceda pure la possibilità e soddisfazione di fare tutto il bene possibile alle anime a voi affidate.

Le care notizie che mi avete inviato delle feste di dicembre e gennaio me ne danno una bella prova: e sia ringraziato il Signore che vi ha consolato con dei Battesimi, e con la fruttuosa partecipazione dei vostri cristiani.

Miei cari missionari, non desistiamo dal nostro dovere, specialmente in questo periodo della Santa Quaresima, ed ispirandoci allo spirito e alle insistenti raccomandazioni della Chiesa e dei nostri Superiori, aumentiamo, e per noi e per i nostri, il contributo di nutrimento spirituale alle anime in preparazione alla S. Pasqua.

Nel mese poi di S. Giuseppe rafforziamo e diffondiamo la sua devozione per quanto ci è possibile, affidando a Lui interessi spirituali e materiali che avessimo fra mano, specialmente di quelli che si riferiscono direttamente al bene di anime a noi affidate.

Vi raccomando due intenzioni particolari. È in corso una pratica per il nostro D. Margiaria.

Nelle attuali contingenze l’abitare in Tokyo può presentare inconvenienti tali da rendere più che consigliabile il rifugio in luoghi più tranquilli.

Si spera di poter quanto prima inviare un gruppetto a Miyazaki. Si sta cercando altrove, ma sono pratiche lunghe e dispendiose e difficili. Affidiamo queste due intenzioni speciali al nostro San Giuseppe: sono convinto della piena riuscita se è della maggior gloria di Dio e secondo la sua Santa Volontà. Notizie buone da vari dei nostri assenti.

Qui tutti bene ed al lavoro. Avanti nel nome di Dio – spargendo a piene mani e colla parola e coll’esempio, il bene dappertutto e presso il maggior numero di anime.

Pregate sempre per il vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3170 / Cecchetti Albano / 1945-2-21 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 21 febbraio 1945

Carissimo D. Cecchetti,


Grazie della sua ultima carissima e delle belle e meno belle notizie (incendio) che mi comunica. Preghiamo, non c’è che abbandonarsi in omnibus rebus nelle mani della Provvidenza. Grazie delle notizie in relazione al buon Akaiwa: ho saputo però che era uscito anche dai Gesuiti. Mi parla della bella istituzione sua all’Hikari, e che ne è del segretariato degli ammalati? Non bisognerebbe perdere le fila… perché dopo sarà difficile ripigliarle.

Ho presentato il suo raccomandato all’Università, ma non ho avuto risposta. Alla prima occasione vedrò direttamente. Assicuri il bravo suonatore, che sempre ricordo, che faremo quanto si può per raccomandarlo. Se ha tutti quei titoli non è certo difficile…

Per i due ragazzi si possono accettare alla Scuola, ma penso che date le condizioni del momento non è possibile inviarli a Tokyo: penso sia meglio inviarli a Beppu (scuole del paese, se ci sono) o a Nakatsu. Ad ogni modo accludo quello che dovrebbero fare per essere ammessi: ma ripeto sono momenti in cui non è prudente muoversi.

Per Morie penso che non c’è che da rivolgersi all’Amminis. Apos. essendo lui il responsabile. Ho sempre sentito dire che uno non si manda via se non ha trovato la casa, ma… la via unica penso sia interpellare l’Amminis. Apos.

La società di assicurazione per voi è a Kobe – le polizze sono presso D. Bernardi, gli scrissi subito e mi disse che aveva dato corso alla pratica. Poi non ho saputo più niente. Il rinnovamento fu fatto.

Per il voto, direi, date le condizioni del nostro futuro ancora incerto, non è il caso di impegnarsi con voto – ma con semplice promessa che se le condizioni lo permetteranno si farà del meglio per parte nostra per onorare la Madonna.

Per il confratello che condivide con lei un po’ di tutto, pazienza, carità e poi… pigliamo gli uomini come sono…

Faccio scrivere a Tajìmi, ma penso che risponderanno che la merce viaggia a rischio dell’acquirente: è così in tutto il mondo, ad ogni modo: tentar non nuoce.

Coraggio, caro D. Cecchetti e faccia coraggio alle Figlie di M. A. che furono ben provate colla perdita totale della casa di Tokyo. Preghiamo e… sia benedetto il nome del Signore. Ossequi a tutti e singoli che conosco nelle feste pasquali, ed il Signore ci scampi da ogni male.


Suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Ricevo ora risposta dall’Ufficio centrale di Polizia. Non si permette l’andata a Miyazaki dei nostri, quindi vedremo di farli emigrare altrove. Sia fatta anche in questo la volontà di Dio.

3171 / Ricaldone Pietro / 1945-2-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



COSTUMANZE GIAPPONESI DI STAGIONI6


Febbraio 1945

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


È sempre gradito per i suoi figliuoli passare un po’ di tempo col padre col notiziario del mese. Ma non sempre ci possono essere novità speciali nel campo dell’apostolato, e per rallegrare Lei e i nostri cari cooperatori, penso siano gradite ed utili anche notizie folkloristiche. Eccone una:

La raccolta di erbe mangerecce (tsumi-kusa).

I Giapponesi sono vegetariani, ed anche ammiratori della natura. Questi due elementi costituiscono, fusi in uno, un temperamento caratteristico del popolo giapponese, manifestato in diverse forme nella vita quotidiana, ad es. è di questo genere la raccolta delle erbe mangerecce: si tratta di una scampagnata che si fa in comitiva, per raccogliere le erbe mangerecce spuntate in primavera.

In Italia si va per funghi, per fiori campestri.

La parola “kusa” significa erba, ma quando i Giapponesi dicono “kusa” essi vogliono indicare “erba non mangereccia”, e qualche volta vogliono indicare genericamente tutte le erbe, mangerecce e non mangerecce, in contrasto cogli alberi.

Le erbe che vengono raccolte nella primavera per essere cucinate sono il crescione, la coda cavallina, la felce maschia, il dente di leone, il radicchio, la cicoria…

In Italia sono comunissime le felci di cui i Giapponesi sono ghiotti. I getti teneri sono buoni come gli asparagi dei campi. Provare per credere.

I Giapponesi si divertono al sommo nel recarsi in campagna aperta in cerca di queste erbe mangerecce, sia per la scampagnata, sia per la gioia di portare a casa, al ritorno, ciò che ognuno ha potuto raccogliere. Come ad es. la pesca individuale non ha come scopo principale la quantità né il valore della raccolta, ma è la gioia intima di stare in contatto diretto con la natura per una giornata, e trovare in essa ciò che è utile all’alimentazione di quel giorno.

Già nel libro più antico delle poesie giapponesi, si trova una poesia breve di 5 versi (rispettivamente formati di 5-7 -5;7-7 sillabe) che dice:


Io che sono venuto

per raccogliere le erbe fresche

della pianura di Kasuga…

ho passato una notte sdraiato nel campo,

incantato dalla dolce bellezza della pianura”.


I compositori dei poemetti satirici (poeti anonimi del volgo), ne hanno lasciato numerosi saggi sull’argomento. Eccone alcuni:


Gettando via le erbe raccolte,

si danno ad una fuga pazzesca.

Oh! è un pezzo di corda marcita!

La gente della città, elegante ed effeminata

e che conosce poco le piante

si era spaventata, credendo di aver trovato fra le piante

un rettile, ed era un pezzo di corda”.


Si trasforma in recipiente dell’erbe raccolte

la manica larga della serva.

Perché chi ha raccolto le piante non ha portato con sé

nessun recipiente, e può servire assai bene

la lunga manica del kimono”.


Le comitive sono svariatissime: composte di vecchi, giovani e bimbi spensierati di ogni sesso e di ogni età, che passa una giornata di dolce tepore in campagna, forma un bel quadro in questa stagione del principio di primavera.

Forse sotto questa forma non si usa tra noi, ad ogni modo ha il suo lato pratico ed utilitario, ed anche questo dettaglio della vita giapponese serve a farla sempre meglio conoscere e valorizzare.

Unendosi a queste compagnie o promovendole, è chiaro, che si possono avere buone occasioni di avvicinamenti, relazioni utili al missionario, che non deve trascurare gli umili mezzi pur di far del bene.

Mi pare che il pensiero di D. Bosco, che il buon educatore deve amare quanto il fanciullo ama nel bene, può applicarsi anche al missionario.

Che cosa augurerò, buon Padre? Venga tra noi e le faremo gustare anche i sapori delle erbe mangerecce del Giappone: ma non dimentichi di portare un po’ di olio d’oliva… Noi certo è da anni che non si vede.

Preghi per noi.

Suo

D. V. Cimatti, sales.



3172 / Ricaldone Pietro / 1945-2-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


Notizie di famiglia nelle trepidazioni di guerra7


Tokyo, febbraio 1945

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Le comunico notizie pervenutemi perché, pur non essendo straordinarie, le danno un’idea della nostra condizione e sono certamente un eccitamento per Lei e per tutti i nostri amici, per stringerci in un cuor solo ed un’anima sola nella preghiera ardente per la pace.

Le recherà conforto il sapere che la festa dei nostri patroni: S. Francesco di Sales e D. Bosco riuscirono ovunque feste devote, eucaristiche, salesiane.

I nostri cooperatori avvisati con cartolina si unirono in spirito, e dove fu possibile anche di persona, per ricordare vicendevolmente i doveri che come cooperatori possono compiere specie in questi momenti.

Alcuni missionari ebbero la fortuna di avere per l’occasione qualche Battesimo – ed in altre residenze ebbe luogo pure qualche riuscita manifestazione catechistica.

Giunse graditissimo il messaggio del Sig. D. Berruti, che ci assicurava della salute di tutti, e del lavoro salesiano intrapreso, specie per la povera gioventù; e vi si rispose con gioia, assicurando anche per noi le buone notizie di salute e di lavoro.

Intanto le grandi città e specialmente la capitale per le vicende della guerra vanno sfollando.

Le buone Figlie di Maria A. già da tempo avevano portato in luogo sicuro i loro angioletti, ma poi questi stessi luoghi, un tempo sicuri dalle incursioni, furono, per l’intensificarsi della guerra, dichiarati pericolosi. Dopo molte ricerche finirono col rifugiarsi ai piedi del Fuji, il monte sacro del Giappone, sulle rive del lago Yamanaka.

I suoi figli pure per ogni eventualità si diedero alla ricerca di luoghi più tranquilli per i nostri cari teologi, affinché non fosse ritardata la loro preparazione e trovarsi pronti nel dopo guerra per una ripresa in pieno del rallentato o diminuito o cessato lavoro.

Quanti giri per piani e per monti e per valli ha fatto il nostro D. Bovio! Compromessi, richieste, ripulse, contrattempi… Avevamo affidato le pratiche a S. Giuseppe… dovevamo bene cercare rifugio per i nostri in un qualche Egitto…

Pratiche lunghe, noiose… e poi l’eterna nostra questione!… I mezzi, tanto più che il valore delle cose si può dire cresciuto del triplo. Eppure la Provvidenza ha le sue vie, ed eravamo sicuri che, anche se subito non si conchiudevano gli affari, a tempo opportuno sarebbe bellamente, e in forme impensate, venuta incontro alle nostre necessità. Siamo sempre andati avanti con questa certezza: che proprio ora la Provvidenza si smentisca? E così fu. Le Figlie di Maria A. si allogarono. I suoi figli cercano, ma troveranno.

Nella S. Quaresima, secondo le possibilità, tutti si propongono e personalmente o collettivamente di santificare il “tempus acceptabile” e i “dies salutis” con uno studio più nutrito della religione.

Nelle grandi città la massa delle famiglie cristiane ha inviato i figliuoli in luoghi tranquilli… Gli abili sono soldati o al lavoro nelle fabbriche.

Le missioni hanno perduto così la loro bella fisionomia… ma quanti possono, alla domenica sono al loro posto, e un numero discreto di impossibilitati, usufruendo di speciali privilegi del momento, vengono nel pomeriggio per attingere in Gesù forza, perseveranza, aiuto.

La parte migliore, la gioventù, è sotto le armi o come assimilati in altri lavori.

Per costoro si prega; ci si mantiene in relazione epistolare; si invia qualche dono, e, a richiesta buoni libri. Per sollevarli, se degenti negli ospedali, ci si presta per recite, concerti vocali, visite, ecc.

Grazie a Dio, e mediante il lavoro delle proprie mani (ogni casa ha un po’ di terreno coltivabile), e per il lavoro mai cessato della Scuola professionale, e per la carità dei benefattori, non ci è mai mancato “pane e lavoro” e siamo sicuri che il Signore ci concederà a suo tempo il Paradiso: così, come sempre anche ora è realizzata la promessa di D. Bosco ai suoi: “pane, lavoro e paradiso”.

Ci benedica tutti.


Con affetto

D. V. Cimatti, sales.




3173 / Dell'Angela Stefano / 1945-3-19 /


al chierico Stefano dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



19 marzo 1945

Minorista Dell’Angela,

Ti assicuro a nome di Dio che devi procedere sempre più e meglio, ma eguaglianza e serenità e calma.

Allegro! La buona musica studiata con costanza e pazienza ti aiuterà.

Avanti dunque nel Signore, abbandonati come bambino alla sua S. Volontà.

Signore, per te, con te, in te!

Oremus.

D. V. Cimatti, sales.

3174 / Moskwa Michele / 1945-3-19 /


al chierico Michele Moskwa, missionario salesiano in Giappone


19 marzo 1945


Non dimenticare nell’esercizio del tuo esorcistato il tuo gran protettore S. Michele…

Cerca di servire il Signore nelle tue nuove mansioni in pace serena: niente ti turbi il passato e l’avvenire, ma age quod agis.

Come fai per gli orologi,8 discute frequenter animam tuam.

Prega per me – ad invicem

D. V. Cimatti, sales.



3175 / Circolare Salesiani / 1945-3-21 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 21 marzo 1945

Carissimi confratelli,


Oggi 21 inizio della primavera… Ai giovani che sono nella primavera della vita, auguri di splendida fioritura e di migliore allegamento di frutti… A tutti gli altri l’aumento in qualità, in peso, in profumo dei frutti formati o in formazione, ed una preghiera per il più vecchio fra voi, che va ammainando le vele, affinché non si presenti con le mani vuote…

Continuiamo con devoti ossequi il mese di Marzo per onorare S. Giuseppe e per i preparativi alla S. Pasqua. Vari di voi mi annunciano per la solennità qualche bel regalo che offrirete al Signore con vari Ss. Battesimi dei vostri catecumeni. Deo gratias… Oh, poteste condurre al Signore tutte le anime a voi affidate…

Colgo l’occasione per augurare a tutti e singoli voi e a tutti e singoli i vostri dipendenti la buona e santa Pasqua di Risurrezione nell’adempimento del dovere fino al sacrificio: per noi salesiani una vera risurrezione nella vita di perfezione religiosa: eccovi il mio più sentito augurio che vi presento con l’assicurazione di specialissime preghiere ed offerte di sacrifici.

In occasione delle feste di S. Giuseppe celebrate ovunque in vero fervore: allo studentato Mons. Ross S.J., conferì l’ordine del suddiaconato a sei nostri confratelli. (Non poté venire Mons. Chambon, impedito per le recenti disposizioni prese verso i francesi).

Già vi ho annunciato l’incendio della casa delle Figlie di Maria Aus.9 che si sono trasportate anche da Shimizu e Fujieda in un luogo più sicuro a Yamanaka. Sia fatta la volontà del Signore, e preghiamo di cuore anche per loro, come per tante povere famiglie provate così fortemente in queste dolorose circostanze. Grazie a Dio al momento per noi dovunque (per quanto mi consta), bene.

Poche notizie dai nostri soldati, speriamo bene e preghiamo sempre.

Non ancora concluse le pratiche per lo sfollamento verso Miyazaki o verso altri posti ricercati; comprendete certo tutti le difficoltà attuali dei viaggi, dei trasporti, degli approvvigionamenti con la relativa pletora di pratiche analoghe: in cui si dà giustamente la preferenza ai più sinistrati.

Calma, pazienza e fede inconcussa che il Signore disporrà tutto per il nostro bene.

Vari degli obbligati agli esami di confessione o del quinquennio già hanno subito con buon esito i medesimi. Prego i ritardatari a compiere bene questo dovere. Così pure i nostri teologi e filosofi subirono i loro esami. Deo gratias.

Pur premunendovi dei mezzi possibili per salvaguardare le nostre vite o le opere e cose nostre, procuriamo con una buona condotta e con la preghiera assidua di abbandonarci fiduciosi in Dio.

Vi ricordo ora ancor più al Signore. Vi abbraccio e benedico.


D. V. Cimatti




3176 / Bernardi Angelo / 1945-3-22 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 22 marzo 1945

Carissimo D. Angelo,


Grazie delle sempre tue carissime e il chiarissimo rendiconto di cui meriti davvero i più ampi elogi. Vorrei mandarti la medaglia al valore ispettoriale… ma non ne ho.

Quanto alle Messe, anche se non ne cercano ne ho in abbondanza da due a tre yen. Avrei davvero bisogno per smaltirle in tempo che tutti celebrassero ad mentem super.

Penso di aver ricevuto tutte le tue lettere, cui secondo il solito rispondo subito o in occasione delle circolari.

Tu continua a far quanto puoi. Per il chierico non ci sono che queste soluzioni (salvo quelle che potrebbero prendere le autorità): inviarlo a Miyazaki – se questo non è possibile, stia con te e tu farai del tuo meglio per fargli scuola di teologia. Torniamo così all’antico quando si faceva la teologia nelle case: ad impossibilia nemo tenetur. Pel momento non trovo altra soluzione, difficilmente permetteranno a noi di venire in basso e a voi di venire in alto.

Facciamo quello che si può per fare, il nostro dovere, e al resto penserà il Signore.

Grazie degli auguri e preghiere. Puoi pensare se vi ricordo: siete i più lontani ed anche voi in mezzo ai pericoli: non trovo altro mezzo che la preghiera e rimettersi totaliter nelle mani di Dio.

Coraggio dunque e se non ci vedremo più qui in terra ci troveremo certo tutti in Paradiso.

Ti abbraccio e benedico con tutta l’anima.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Auguri sentitissimi a tutti e specialmente a quelli che più conosco. Se fosse pericolosa la permanenza vedi un po’ quid facere nel Signore – o rifugiarsi a Yamada o a Tano o altrove – ma quasi certamente l’autorità stabilirà. Se fosse possibile riunirsi agli altri confratelli, sarebbe l’ideale.

Naturalmente in caso di esodo attenzione alle cose nostre, e bisognerà avvisare l’Amministratore Apost.

Essendo sempre più difficili le comunicazioni, sulla base delle regole e spirito nostro ti do tutte le facoltà di azione. Prega sempre prima di agire, e poi avanti nel nome di Dio, purché si realizzi la gloria sua e il bene delle anime,

Ho ora la risposta dall’Ufficio centrale di Polizia; per ora non si permette il trasbordo a Miyazaki, quindi resta a vedere se il chierico potrà passare a Miyazaki.

Per te se rimanessi solo, proporrei che ti accordassi per vedere se la famiglia Kaneko potesse aiutarti – oppure se altra famiglia, che abbia i requisiti, possa.

Oppure saltiamo il fosso – tieni il chierico e gli fai iniziare gli studi teologici, se ti è possibile e se ti pare che riusciremo a condurlo in porto decorosamente.

3177 / Begliatti Letizia F.M.A./ 1945-3-22 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



22 marzo 1945

Rev.ma Madre,


Grazie della sua bella lettera. Non deve ringraziarmi di nulla: è semplice dovere ed affetto vivissimo che mi lega alle brave Figlie di Maria A. ed anche alle giapponesi; parte delle quali sono state – si può dire – allevate spiritualmente da noi. Deo gratias.

Avremmo in quella notte voluto essere vicino alle due brave figliuole per coadiuvarle negli sforzi erculei che fecero… ma non c’è che rimettersi alla volontà di Dio.10

Intanto noi non siamo ancora a posto… e aspettiamo che il Signore faccia decidere la volontà per venirci in aiuto. Grazie di quanto si propone di fare per regolarizzare il servizio religioso – e mi auguro possa trovare… Quanto a quello che mi domanda non saprei davvero che dire perché non ho idea di quanto possa essere il costo della vita, che mi dicono diverso da luogo a luogo. Comunque siamo da anni abituati ad un regime assai semplice e penso che non sarà difficile aggiustarsi.

Potrebbe anche darsi che se falliscono le pratiche in giro, sia necessario tornare a Yamanaka-ko, e così il problema sarebbe semplificato. Comunque Lei veda se trova qualche cosa di conveniente: sul posto penso che sia più facile. Bisognerà accelerare perché vanno sempre più aumentando le difficoltà dei viaggi e spedizioni.

Risurrezione in tutti i sensi…

Date le condizioni in cui vi trovate insista a che l’osservanza delle regole e la pietà fioriscano presso tutte e singole: avremo così la benedizione del Signore. Vi benedico con tutta l’anima.


Vostro

D. V. Cimatti




3178 / Ricaldone Pietro / 1945-3-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



San Giuseppe lavora…11


Tokyo, Marzo 1945


Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Alleluia! In mezzo al frastuono incessante di guerra sembrerà irrisione cantare lietamente l’Alleluia, che vorremmo essere di pace.

Ma il cuore del missionario, che è venuto preparando al gran giorno le sue pecorelle, che vede accresciuto il suo piccolo gregge di qualche nuova unità, che col S. Battesimo è entrato a far parte attiva del corpo mistico oppure che dopo deviazioni ritorna all’ovile, non può non gioire.

Mi scrivono i missionari che hanno potuto fare in calma e le feste di S. Giuseppe e le funzioni della settimana santa: che stanno bene e possono lavorare.

Che desiderare di più? Mi perviene da Beppu una notizia degna di nota. Un nostro ex-allievo seminarista, novizio nella Compagnia di Gesù, era ricoverato come ammalato nel Sanatorio cattolico, di cui noi curiamo il servizio spirituale. Aveva istituito fra gli ammalati una piccola associazione di volenterosi che offrivano le loro preghiere e sofferenze per la conversione degli ammalati non cristiani dell’ospedale. Il giovane è morto santamente assistito dai nostri e invocando D. Bosco, che l’aveva guidato nella sua vocazione, ma l’istituzione resta, e continua a dare frutti consolanti di bene per tante povere anime.

Come Lei sa a Beppu funziona pure il segretariato per gli ammalati, esteso a tutto il Giappone e iniziato dal nostro compianto D. Arri, e si cerca di mantenersi in relazione cogli iscritti (almeno con quelli residenti a Beppu): anche in quest’Opera si constatano consolanti frutti di bene spirituale, ed un ottimo mezzo di propaganda cattolica.

Come Le accennai in precedente lettera le Figlie di Maria A. hanno rifugiato i loro angioletti in luogo tranquillo ai piedi del Monte Fuji, in riva al lago Yamanaka. I Salesiani pure vi si sono stabiliti per il servizio religioso di quella famiglia. Ecco un nuovo punto in diocesi di Yokohama, da cui i Salesiani possono irradiare nuovo lavoro per far conoscere la religione, per far conoscere D. Bosco.

È un nuovo punto in cui per la prima volta entra stabilmente Gesù e che vogliamo operi efficacemente per le povere popolazioni, le quali abitano alle falde del gran Monte, considerato da loro come divinità… E già i fanciulli si avvicinano al missionario… Oh, Signore! Siano tutti vostri…

Ma i contrasti politici fan troncare bruscamente il bel lavoro iniziato: “Non andate, sono stranieri! Sono spie…!”.

L’effetto è come di una brinata su un campo verdeggiante… foglie avvizzite, bruciate. Passa la bufera, e il volto sorridente dei fanciulli ricompare a rallegrare la solitudine del povero missionario.

Ed il Signore prova duramente le buone Figlie di Maria A.

In un’incursione notturna ebbero distrutto da bombe incendiarie la loro fiorente opera di Tokyo.12

Grazie a Dio, nessun danno alle persone, che forzatamente avevano riparato fuori Tokyo.

Danno gravissimo, sopportato dalle buone suore religiosamente, rimettendosi in tutto alla volontà del Signore.

Abbiamo inviato auguri di buona Pasqua ai nostri amati superiori e ai nostri cari. Pasqua di risurrezione! Ho augurato ai miei cari confratelli e missionari e ai loro dipendenti una vera risurrezione da quanto può dispiacere al Signore – una vera risurrezione coll’adempimento del dovere fino al sacrificio – come salesiani, una vera risurrezione colla perfezione della vita religiosa.

Benedica, buon Padre, queste buone disposizioni di volontà, che vogliono essere il dono di Pasqua a Lei dei suoi figli del Giappone e più del suo


obbligatissimo

D. V. Cimatti, sales.

3179 / Begliatti Letizia F.M.A. / 1945-4-5 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



5 aprile 1945

Rev.ma Madre,


Ho cercato di accontentare molto modestamente le sue figliuole nei loro desideri. Non ho però potuto aderire a tutto, e faccia Lei le mie scuse. Per alcune cose, consiglio di cercare e concorrerò volentieri per le spese. Ed ora alle cose nostre.

Grazie degli auguri e delle preghiere. Per Yamanaka-casa, veda di fare quel che può. Se la casa di Suzuki (la Signora Kawai sa) fosse ancora libera è probabile che l’affitterei. Voi foste fortunate. Le case ora da voi abitate, a noi prima dissero non erano in vendita. Ora siamo ancora in aria. Si è forse al punto buono del sodan-Karuizawa (dell’accordo per Karuizawa). In caso chissà se sa suggerire a chi rivolgermi per avere un buon prestito?

Per D. Broccardo: è contento. Come Le dissi potrà trovare un po’ di lavoro se ci saranno cristiani specie ragazzi. Se Lei credesse bene affidargli (uso oratorio – in ore stabilite) i suoi ragazzi per discorsetto (Kamishibai, catechismo) anche tutti i giorni… Poi se potesse avere un po’ di campicello o giardino…

Pel mangiare aiutatelo finché non potrà avere la distribuzione con la tessera. Mi pare che vi preoccupate (cibo: qualità e quantità). Noi siamo abituati, specie a Mikawajima, al miso, riso in modesta misura – è da anni che non si parla di carne, frutta. Il menu dello studentato e alla scuola è un buon piatto di minestra – e un po’ di verdura (quando c’è con un po’ di qualche cosa variabilissimo) – acqua. Un po’ di pane o riso; al posto della minestra anche miso.

Quindi non preoccupatevi e se non vi torna difficile continuate pur in seguito, ma non pensate alla quantità e qualità.

Quando avrà l’occorrente potrà (= il sacerdote addetto) esperimentare poi come sia meglio. Senza timore gliene parli pure, ma, ripeto, è bocca buona, senza esigenze e bisogni speciali.

Per i libri di lettura a tavola ne avete voi dei belli tra quelli che avevate nell’armadio all’entrata a destra e sopra nel refettorio; per il Carmagnola purtroppo ve n’è una sola copia anche qui e in uso.

E preghiamo sempre ad invicem. A tutte: allegria – lavoro – preghiera – osservanza della regola.

Vi benedico tutte


D. V. Cimatti

3180 / Circolare Salesiani / 1945-4-9 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 9 aprile 1945

Carissimi confratelli,


Grazie a Dio, dalle notizie ricevute, abbiamo potuto passare in santa giocondità le belle feste di Pasqua, addolcite ancor più per molti di voi con santi battesimi amministrati proprio in occasione delle Ss. Feste.

Dunque ringraziarne il Signore che ci ha finora preservati e che non ci lascia mancare il necessario tanto per la parte materiale che per quella spirituale.

Al vivo e riconoscente ringraziamento vada unita la buona volontà di fare il meglio che ci sia possibile il nostro dovere. Attuiamo ogni giorno quanto abbiamo promesso al Signore, così non saranno solo parole le nostre, ma fatti, e pur non potendo estrinsecare tutta la nostra volontà di bene, desideriamolo ardentemente ed efficacemente in due modi: facendo di buon animo quanto ci è possibile, avvalorando il nostro ardente desiderio colla preghiera e col sacrificio.

In questo modo ci faremo dei meriti incalcolabili, e coadiuveremo efficacemente quanti sono in grado di lavorare anche ora effettivamente nell’apostolato.

Preghiamo specialmente per le anime che a noi affidate non possono ricevere da noi i conforti spirituali necessari; preghiamo per i nostri cari confratelli soldati o che non possono vivere in vita di comunità, impegnati come sono in altri uffici.

Poi (come ho già ripetutamente consigliato) non potendo lavorare per gli altri, lavoriamo per il nostro perfezionamento, lavoriamo per preparare materiale di vario genere per il futuro. Avremo un forte incitamento a tutto questo se cominceremo bene il prossimo mese di Maria A., il mese della nostra Madonna, della nostra Mamma… è detto tutto e non dimentichiamo che de Maria numquam satis…

Poche notizie dei nostri cari soldati, salvo Iwashita che saluta tutti; sta assai bene. Akabae è stato richiamato. Le notizie delle case e residenze buone per tutti. Non fu permessa l’andata a Miyazaki. Spero fra giorni di concludere per il posto anche per i nostri studenti di Tokyo.

Il conf. D. Broccardo passa a Yamanaka per il servizio religioso presso le Figlie di Maria A. ed il coad. Ferrari passa allo studentato. Il giorno 14 c. m. i confratelli Yasuhara e Hayakawa fanno i Santi voti: li raccomando vivamente alle preghiere di tutti.

Non dimenticate il vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3181 / Cecchetti Albano / 1945-4-9 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 9 aprile 1945

Carissimo D. Albano,


Pel tramite di Nakatsu invio saluti e auguri. Siamo tutti vivi e genki (= sani) e così spero sarà di Lei e di quanti conosco a Beppu.

Fede nella nostra Ausiliatrice e avanti nel Signore. Qualche piccola notizia in circolare: per ora altre novità interessanti non ce ne sono.

Allegro e tenga allegro il nostro D. Lorenzi, ma specialmente facciamoci santi.

L’abbraccio e benedico nel Signore.

Suo aff.mo

D. Cimatti, sales.

3182 / Castiglioni Alberto / 1945-4-9 /


al chierico Alberto Castiglioni, missionario salesiano in Giappone



9 aprile [1945]

Carissima pecorella di Dio Alberto da… (quel paese vicino a Milano)…


Avvegnacché la pecorella di Dio abbia scritto al provinciale in occasione della circostanza onomastica, il medesimo provinciale Vincenzo da Faenza in quel di Romagna, commosso fin nei precordi per la gentilezza di cuore della predetta pecorella di Dio, canta con ella: “Laudato sia il Signore che ti pose in animo questo pio desio e ti diede forza d’impugnare la penna per celebrare le sue lodi. Benedici o mio buon Signore, il buon frate Alberto, e concedigli che con grande lena e voluntate possa non solo scacciare li demoni petulanti che pretendono signoreggiare le tue creature; non solo preparare i sacri urceoli del vino e della sacra acqua, ma presto salmodiare ed intonare con voce melliflua il Dominus vobiscum o giubilare nell’Ite Missa est e salire al monte santo tuo, e vivere intimamente di te”.

Grazie, caro Alberto e prega pel tuo povero provinciale (proprio provinciale in tutto)


D. V. Cimatti, sales.


3183 / Tassinari Clodoveo / 1945-4-11 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone


Patrocinio di S. Giuseppe

11 aprile 1945

Carissimo D. Tassinari,


Giacché desideri risposta scritta ai tuoi vari quesiti, cerco di soddisfare con questa.


  1. Penso che convenga in relazione al personale della casa da traslocarsi a Nojiri13 non fare rinnovazioni, quindi:

  2. a)ti prego di continuare nelle tue responsabilità di direttore. Ti costa sacrificio: maggior merito ed esigenza di speciali aiuti dal Signore e dai Superiori.

b)e identicamente prego gli altri confratelli superiori a rimanere in posizione qua vocati fuerunt (D. Roncato, D. Lucchesi). Ho creduto opportuno avvisare D. Roncato della disposizione, essendo che per i precedenti poteva pensare di essere fisso a Tokyo.

c)idem per confessori e personale insegnante.

d)per D. Manganelli vedi come occuparlo fruttuosamente: lavoro ce ne sarà di ogni genere. Per D. Martelli vediamo il risultato della pratica in corso, del resto può rimanere a Tokyo.

Per il bravo Rosso penso non si possa pensare all’immediato trasbordo. Vide in Domino, id. per Asakichi, che forse potrebbe essere utile subito.

e)i coad. Ferrari, Masiero, fam. Paolo hanno il loro lavoro.

f)per i filosofi si provvederà da chi rimane.

  1. i teologi naturalmente seguono, permanendo nei loro corsi.

In posto, per cambi di attribuzioni o di quanto altro fosse necessario, si vedrà il da farsi.

  1. D. Cimatti, se non muore prima e se non sorgono altri intoppi, passa a Nojiri e farà quanto potrà per aiutare in materialibus et spiritualibus, pur preferendo restare a Tokyo.14

D. Bovio assumerà la cura dello studentato nell’assenza nostra con D. Akimoto, e farà il possibile e l’impossibile per aiutarci tutti.

  1. Naturalmente D. Tassinari (preso visione di quanto eventualmente D. Roncato, D. Barbaro e altri, ci fossero, hanno finora fatto pro sfollamento) deve interessarsi delle pratiche relative al trasbordo, e sistemazione della casa. Don Bosco dice: “L’essenza di direttore consiste nel ripartire le cose a farsi, e poi insistere che si facciano” (MB XII, 118).

  2. In relazione a questa sistemazione bisognerebbe che quanto citius tu (o qualcuno di tua fiducia) potessi fare un sopralluogo. Sarebbe certo utile la guida di D. Bovio, che già conosce l’ambiente. (Unisco per ora la pianta dell’edificio).

Quando si andava con D. Bovio lavoravano per l’acquisto dei biglietti D. Barbaro, e per il permesso dalla polizia D. Roncato. Inter nos.

  1. Per il personale della scuola si sta cercando: al momento non è fissato niente. Potrebbe essere utile il bravo Camnasio, quando vi possa essere meno incertezza per le “shimpai” (= preoccupazioni) del mantenimento.

  2. Qualora poi venissero circostanze impreviste, che obbligassero ad altre disposizioni, penso che D. Tassinari e i suoi saranno disposti ad aiutare in tutti i sensi. Per ora stiamo fermi al principio: lo studentato si trasporta a Nojiri.

  3. Nella questione: il centro agisce per la parte dell’acquisto proprietà, e le pratiche coll’autorità ecclesiastica.


Ed il Signore benedica te e i tuoi. Non nascondiamoci gli inevitabili sacrifici del primo periodo di assestamento.

Qui si parrà la nostra nobilitate – e più l’aiuto della Divina Provvidenza, e la materna protezione della Mamma e di D. Bosco. Manteniamoci nel sano ottimismo, nella santa semplicità e povertà e serena giocondità salesiana, unito al lavoro e alla preghiera ed anche in tutto questo fiat voluntas Dei.


Tuo

D. V. Cimatti, sales.


3184 / Cecchetti Albano / 1945-4-12 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 12 aprile 1945

Carissimo D. Cecchetti,


Proprio oggi ricevo la sua ultima colle belle consolantissime notizie, e proprio oggi parte il nostro Ikeda che passa per Oita: ne approfitto.

Ho inviato posta precedente a Nakatsu e se sarà recapitata, Deo gratias!

Grazie degli auguri pasquali ed onomastici: contraccambio con preghiere. Non posso fare altro.

Altre notizie in lettere e da Ikeda.

Spero combinare per un luogo fuori Tokyo per i nostri: sarà anche questa una bella grazia.

Ossequi alle suore – dica che anche per loro inviai lettera a Nakatsu.

Intanto nel mese di Maria animiamoci e zeliamo la sua devozione.

L’abbraccio e benedico. Tutti, tutti, tutti salutano e pregano.

Suo D. Cimatti


3185 / Bernardi Angelo / 1945-4-12 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



12 aprile 1945

Carissimo D. Angelo,


Giunge ora la tua del 31/3 e rispondo rinviando copia di questa a Miyazaki qualora vi fosse qualcuno che possa portarla a mano, e l’altra per posta ordinaria, seguendo le norme datemi da te.15

Grazie degli auguri e più delle belle notizie tue – posso assicurare che tutti i nostri stanno bene ognuno nei rispettivi posti (anche D. Margiaria a Dairen).

Finalmente anche le Figlie di Maria A. hanno trovato l’ubi consistam in un luogo tranquillo e bello specialmente d’estate.

Anche per la vita, pur lavorando di gomito si procede, se in qualche forma potessi venirti in aiuto dimmelo. Il sottoscritto (dacché vuoi notizie) sta come Dio vuole – umanamente parlando assai bene, nonostante che non sia più giovane come una volta – ma grazie a Dio posso lavorare di testa, di gambe e di braccia…

Quindi Deo gratias!

Quanto al chierico non so se avevi ricevuto i miei pensieri al riguardo: in un primo tempo “tenti di venire a Tokyo”, in un 2° tempo a Miyazaki e se non è possibile neppure lì, si fermi a Miyakonojo e D. Bernardi si trasformi in un insegnante e lo aiuti ad iniziare la teologia.

Cerca di agire secondo le circostanze: ho scritto a Miyazaki che se il chierico non trova modo di andare comincino a far scuola ad Emi. Dunque hai capito come regolarti: fa’ nel Signore quanto credi per il bene senza alcun timore.

Forse oggi combino per un posto sicuro lontano da Tokyo – e per alleggerire lo studentato consegno i giovani aspiranti alla Scuola con D. Mantegazza che li segua. Non c’è che da buttarsi con fiducia nelle mani di Dio e faccia Lui: in omnibus voluntas Dei.

Ti abbraccio e benedico e al solito saluta e fa’ le mie parti presso gli amici.


Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



3186 / Marella Paolo / 1945-4-20 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 20 aprile 1945

Eccellenza Reverendissima,


Grazie della sua paterna bontà e del vivo interesse manifestato per noi nell’ultima di V.E.

Tardai a controrispondere perché stavo lavorando per concludere il contratto per la questione sfollamento.

Cadute varie proposte, finii col concludere per Nojiri, ed ora sono attive le pratiche del trasloco della massa in posto; impresa non facile.

Non ho ancora in mano il fabbisogno pel pagamento, ma il Signore ha i suoi ministri, e se fra questi vi fosse anche V.E. sarebbe per me graditissimo.

L’E.V. può certo pregare ed arrepta occasione consigliare, dirigere… Don Bosco ha sempre bisogno di tutto e di tutti, e non ha paura di domandare, anzi, guai se non domandasse. Ora è il momento di vera necessità.

S. E. l’Arcivescovo, non può… L’ambasciata qualche cosa mi dà, e Deo gratias! Mi adatto con vero rincrescimento a seguire la carovana…

Lascio D. Bovio al fronte… Rimangono pure i confratelli di Mikawajima e quasi tutti quelli della Scuola Professionale, per i quali sto cercando un posto (probabilmente a Yamanaka) in caso di forzata evacuazione.

Ma più di questa questione addolora profondamente quanto avviene a Miyazaki. Col primo di Aprile la gendarmeria ha occupato la Chiesa e la casa della Missione (non so se i cristiani abbiano potuto compiere il precetto pasquale).

Ordine del Somuin (= Mons. Doi, capo della Relig. Cattolica davanti al Governo) di Tokyo al clero indigeno di non aver più nessuna relazione col clero straniero. Proibiscono assolutamente ai cristiani di venire ad ascoltare la Messa nelle nostre Cappelle sotto pena di invalidità. Non è più solo il bravo Amministratore Apost., ma anche il centro, che maneggia i canoni… e chissà perché solo per i salesiani di Miyazaki? Dunque accordo fra periferia e centro. L’unione fa la forza!16

Intanto l’autorità della provincia di Miyazaki domanda l’uso della Cappella del Seminario a noi – si riferisce all’Amministr. Apos. – si mette a disposizione o la Cappella o il salone (ma non vogliono essere allontanati come cani rognosi dalla nostra chiesa, ecc.) e l’Amministr. Apost. non risponde…

Per me ci capisco poco di canoni, pur insegnandoli ai nostri… ma che queste sono porcherie belle e buone, che non attirano certo le benedizioni di Dio né sugli individui, né sul Paese, per me sono vere offese al Signore, e non so capacitarmi come gli autori di queste cose possano essere tranquilli in coscienza. L’autorità civile ci invita ed autorizza – e l’autorità ecclesiastica ci proibisce… ormai siamo scomunicati vitandi!

S. E. asserisce nella sua carissima che gli stranieri non hanno né posti, né dovere, né cura d’anime, né responsabilità…

Grazie a Dio qualche cosa c’è ancora, e quello che si fa da noi si fa appunto perché è dovere, perché è responsabilità; così pensano tutti gli stranieri missionari, e si potrebbe fare incomparabilmente di più (specie secondo le località e le buone relazioni colle autorità) se gli inciampi non provenissero proprio dalla sponda…

Oh, come furono non eseguite le strombazzate promesse del Kyodan (= ente religioso cattolico approvato dal Governo) e dimenticate le norme di Roma.

Grazie a Dio, salvo questa spina di Miyazaki, spina acutissima (che impedisce di fare un po’ di bene, in forma naturalissima e semplicissima) perché impedisce la gloria di Dio e la salvezza delle anime, dappertutto in missione e a Tokyo tutti bene in salute e con relativo lavoro fruttuoso.

Preghi affinché possiamo condurre in porto e con relativa prestezza le pratiche dello sfollamento e del trasporto.

Non La dimentichiamo cotidie, specialmente chi si professa, dell’ E.V.


obbligatissimo

D. Vincenzo Cimatti, sales. di D. Bosco



P.S. Oso accludere biglietto per P. Humbert Claude e… perdoni anche lo sfogo che non ha altro scopo che l’informazione. Accennai la cosa a Mons. Doi.



3187 / Circolare Salesiani / 1945-4-21 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 21 aprile 1945

Carissimi,


Buon principio del mese della nostra Ausiliatrice e di maggio. Con amore e fede siano consacrati alla Madonna: pensieri, parole ed opere ed al possibile cerchiamo di propagare la bella devozione fra tutti. Se vi è possibile o per lettera o in altro modo non dimenticate specialmente i nostri cari cooperatori ed ex-allievi: non lasciamo spegnere la fiamma. Si fa così del bene a loro e a noi.

Notizie dalle case, grazie a Dio, tutte buone da ogni parte.

Come preannunciai si è in trattative per il trasbordo dello studentato in luogo fuori Tokyo. Si spera che entro la fine del mese o al principio dell’altro ci si possa allogare. È un luogo tranquillo in provincia di Nagano, zona Nojiri. Rimarrà a Tokyo il personale indispensabile.

Si sta anche cercando per i confratelli della Scuola e di Mikawajima in caso di necessario sfollamento. Pregate affinché tutte le pratiche riescano per il meglio. Abbiamo affidato tutto al nostro Patrono S. Giuseppe.

Non dimenticate per il prossimo mese i permessi di permanenza. Qualcuno mi accenna al rinnovamento della polizza annuale degli incendi. Ora bisogna aggiungervi anche l’assicurazione contro il terremoto e per gli incendi provocati dalle incursioni aeree. Penso che il nostro D. Bernardi non avrà dimenticato l’importante problema. Mentre gliene scrivo, non dimenticate voi pure di rivolgervi con prontezza a lui in ogni evenienza, avendo lui le polizze antiche e le date relative alla quota annuale da rinnovarsi.

L’ultima notizia è l’occupazione della missione completa di Miyazaki17 per parte della gendarmeria locale. D. Kawaguchi è incaricato per la ricerca di altro luogo. Non si ha difficoltà da parte nostra a prestare le varie nostre chiese… ma è probabile che non si aderirà alla nostra buona volontà per i soliti motivi…18

Vi prego quanto so e posso a che vogliate pregare per questi nostri cari cristiani, affinché per le attuali condizioni non si raffreddino nella fede e nella pratica della medesima, ed insisto quanto so e posso per viscera misericordiae Dei nostri, che si dia grande comodità a tutti, anche a costo di qualsiasi sacrificio, di sistemare bene le cose dell’anima loro.

Uniti tutti nel vincolo della carità e della S. Volontà di Dio, preghiamo cotidie ad invicem. Vi benedice di gran cuore il vostro aff.mo


D. V. Cimatti, sales.



3188 / Ricaldone Pietro / 1945-4-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


Rose e spine19

Tokyo, Aprile 1945

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Il Signore nelle mirabili disposizioni della sua Provvidenza ci fa passare attraverso a vicende or liete or dolorose, certo per irrobustire la nostra fede, mette a prova la nostra costanza e pazienza per formarci alla vita di carità e sacrificio, proprietà caratteristiche della vita missionaria.

Ci lamenteremmo a torto, pensando alle nostre attuali condizioni di vita materiale e spirituale. Non manca il necessario per la vita; le varie opere, sia pur ridotto il numero di allievi, perché emigrati in luogo più sicuro, o richiamati alle armi, o al lavoro nelle fabbriche, continuano.

Il lavoro in missione pure, ed il Signore non ha lasciato di consolare i missionari colle ambite consolazioni dell’apostolato. Il ritmo dei battesimi conferiti negli anni di guerra è di poco inferiore alla media degli anni precedenti, e cosi la frequenza ai Ss. Sacramenti, anzi in alcune zone accresciuta, come pure il numero dei catecumeni.

Come non benedire il Signore? Gli avvenimenti ci hanno strappato la massima parte dei nostri cari confratelli giapponesi, costretti al servizio militare o al lavoro militarizzato nelle fabbriche. Pensi, caro Padre, al dissesto loro per gli studi, per la loro vita religiosa. La vita militare in paese non cristiano, priva per i nostri di ogni conforto religioso, viene a rivestire difficoltà tutte speciali. Poveri fratelli nostri! Ogni giorno si recitava una speciale preghiera “pro fratribus absentibus” davanti a Gesù prima della s. benedizione. E tentavamo allora con ardente preghiera di essere vicini a loro per aiutarli nei pericoli, per sostenerli nelle difficoltà, auspicando per loro quanto di meglio per il corpo e l’anima loro la fede e la carità fraterna sapeva suggerire. Nei santi trasporti si riandava alle loro vicende e si pensava, di averli accanto a noi, rivedendo volti ben noti e ci pareva di parlare con loro e di goderne, sia pur per pochi istanti, la cara e desiderata presenza.

Ma spine ben più pungenti ci riserbava il Signore. In questo ultimo decennio, acuitosi sempre più lo spirito di esagerato nazionalismo, scoppiò in modo apertissimo durante questi ultimi anni: lo straniero e quanto sapeva di straniero o aveva origine straniera era veduto come un pugno negli occhi, come un cancro che bisognava svellere ad ogni costo.

Quindi pedinamenti, perseguiti in tutte le forme, considerati come spie. La legge delle religioni, se da un lato portò dei buoni effetti pel fatto che fece conoscere la religione cattolica anche nelle sfere governative, se le assicurò un programma di indipendenza economica, e diede alla Chiesa cattolica in Giappone la gerarchia indigena, negli effetti legò allo Stato la Chiesa Cattolica, e in nome dello spirito giapponese (ben difficile a comprendersi in che cosa consista… non lo sanno dire neppure loro) le si fecero richieste che la legarono sempre più allo Stato e le tolsero la libertà d’azione di cui essa ha bisogno per l’esercizio del suo ministero. E questa nuova posizione fu risentita in modo speciale dal missionario straniero in tutti i suoi dolorosi effetti.

Nella nostra missione vi furono luoghi in cui il missionario straniero era impedito di compiere il suo dovere ed i cristiani erano diffidati di aver relazione col missionario. Momenti davvero dolorosi, i più dolorosi della vita missionaria, perché in opposizione e in contrasto colla finalità della vita missionaria stessa.

Non mancavano certo anime belle e forti che, passando sopra alle competizioni politiche volevano ad ogni costo mantenere fede a Dio, alla Chiesa; che vedevano nel missionario straniero, non la nazione, ma il rappresentante di Dio; ma tanti purtroppo facevano provare al missionario la verità del detto evangelico: “et inimici hominis domestici eius”. Oh, davvero che abbandonato patria, parenti, posizioni, prospettive, ecc., per il fine nobilissimo della salvezza delle anime, e trovare ostilità, impedimenti a che questo possa effettuarsi specie in chi più dovrebbe aiutarci, è spina dolorosissima.

Ma il Signore certo vede le ansie, i dolori, le delusioni del suo apostolo… e farà tutto servire alla sua gloria nelle modalità e nel tempo che a Lui piacerà.

E cosi la vita missionaria, materiata di rose e di spine, viene a improntarsi di quelle caratteristiche che la fanno amare ed apprezzare sempre di più.

Oh, ci benedica tutti, ci ami ancor più fortemente, perché tanto bisognosi di aiuti.

Suo

D. V. Cimatti, sales.


3189 / Humbert Claude / 1945-5-3 /


a Padre Humbert Claude, segretario di Mons. Marella



Tokyo, 3 maggio 1945

Rev.mo Padre,20


Rispondo alla sua graditissima del 27/4 in italiano, perché mi riesce più facile lo scrivere senza errori e perché il buon Padre Humbert Claude capisce assai bene l’italiano.

In primo luogo grazie di cuore di quanto farà per venire in aiuto alla povertà salesiana. Il Signore mi ha sempre aiutato, e sono sicuro che anche questa volta non verrà meno, tanto più che la soluzione dello sfollamento fu determinata dalle premurose insistenze di S. E. il Delegato e dall’Arcivescovo Mons. Doi: Vir oboediens loquetur victorias, e quindi il Signore mi darà vittoria sui debiti, che necessariamente ho dovuto fare.

Quanto al resto un dispiacere profondo per aver rammaricato il cuore di S. E.

La mia lettera intendeva essere uno sfogo filiale e confidenziale con S. E. il Delegato. Sua Ecc. Mons. Doi era già stato da me informato in precedenza, né penso che sia rimasto male, tant’è vero che, giorni or sono, ci siamo parlati quanto mai amichevolmente – anzi non l’ho mai veduto così affabile e paterno, mi assicurò che dal Centro non era mai partito simile ordine, ecc.

Ero andato per concordare insieme la lettera che dovevo scrivere al Prefetto della Provincia di Miyazaki, con cui siamo in ottime relazioni (idem con tutte le altre autorità), che chiede ai Salesiani l’uso della Cappella o del salone del Seminario per i cristiani, essendo stata la missione occupata dalla gendarmeria. Approvò quanto avevo in animo di scrivere ecc. e non mi parve davvero per nulla nelle condizioni di apprensione di cui parla Lei nella lettera (che io non avevo ancora ricevuto, se no gli avrei dato tutte le spiegazioni).

D. Cimatti non ha mai pensato alla xenofobia di Mons. Doi, con cui sono sempre stato in intimissime relazioni: ci ha affidato la parrocchia di Mikawajima, anche solo poco tempo fa ha autorizzato al ministero due preti italiani, si va alla domenica ad Azabu, Koenji, a S. Teresina (Kojimachi) fin che ci fu – siamo cappellani e confessori alle Adoratrici del SS.mo Sacramento e abbiamo la parrocchietta di Itabashi…

Come mi possono venire in mente pensieri xenofobi?

Quanto alla carità che domandavo, non ho certo domandato Yen centomila. Come si fa a domandare tal somma? Ma come uso fare con tutti (anche con i buoni fratelli di Maria) se in qualche modo poteva aiutarmi… Mi disse che non poteva e gli risposi non si allarmasse, ringraziando di cuore della buona volontà.

È il nostro sistema salesiano: in necessitatibus, si domanda. Concedono? Deo gratias. Non possono o non vogliono dare? Amici come prima; e si cerca altrove.

Posso dirLe che a tutt’oggi per questa questione il Signore mi ha già inviato più del necessario stesso, e così forse potrò cominciare a pagare i miei debiti contratti per questo.

Oh, buon Padre Humbert Claude mi aiuti a ringraziare la Provvidenza! Purtroppo chi non è come noi religioso non può comprendere e capacitarsi di queste cose e delle eleganti disposizioni della Provvidenza a nostro riguardo. Deo gratias!

Concludendo: non trovo materia di apprensione per parte mia verso Mons. Doi, né di Lui verso di me: ho sempre agito nelle questioni in pieno accordo.

Lei, caro Padre, conosce lo stato delle nostre cose a Miyazaki – non si capisce perché debbano trattare così, e solo a Miyazaki debbano trattar così.

Si potrebbe lavorare, fare un po’ di bene, aiutarci fraternamente. Nessuno di noi si lamenta che in questi momenti le autorità piglino chiese, opere, ecc. È così in tutto il mondo.

Anche a Mikawajima hanno domandato, e di comune accordo e cordialmente ci si aiuta e si cerca di non cessare quel poco che si può fare, e tutti, autorità e cristiani sono contenti: ci si guadagna spiritualmente e materialmente.

Ma questo non riusciamo a capire, che mentre le autorità civili di Miyazaki si rivolgono a noi, domandando di prestarci per aiutare i nostri cristiani, dall’altra parte non si venga incontro per timore dello straniero, ecc., e si spargono tra i cristiani delle bugie (è la parola che mi diceva Mons. Doi) del genere che ho riferito. Io mi domando se costoro capiscono la responsabilità delle anime – ed io mi domando (non lo dica a S. E.) se costoro possono in coscienza celebrare la S. Messa, ecc., posto che non siano in buona fede, o in una inesplicabile ignoranza o aberrazione mentale.

E quello che addolora di più è che in spiritualibus fanno così, in materialibus non hanno paura di comunicare con gli stranieri: se si tratta dell’auri sacra fames, oh, non hanno timori di sorta e… pretendono, ecc. ecc.

Come dissi, mi dispiace del dispiacere di S. E.; Lei, caro Padre, gli faccia capire, nelle forme che crede bene, delle ottime relazioni dei salesiani e di D. Cimatti con Mons. Doi, e grazie a Dio, mi sembra con tutti.

Lei come religioso, capisce lo spirito di questa lettera, e quante altre cose potrei dire.

È il bel mese della Mamma nostra. I poveri salesiani di D. Bosco augurano ai buoni fratelli Marianisti ogni bene, sanità e santità per le mani della Mamma.

All’occasione ossequi cordiali agli altri fratelli, all’antico superiore provinciale ed al buon Padre Tagawa.

Oremus ad invicem.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Se crede annunzi a S. E. che la famiglia dello studentato ormai è traslocata a Nojiri.

Sto cercando anche per la Scuola D. Bosco che però ha i suoi impegni; finché ci lasciano, e c’è lavoro (e ce n’è) si sta sul posto.

D. Cimatti finché lo lasciano, e finché non è tutto a posto, non si muove e pensa anzi di fermarsi. Lavoro di ogni genere ce n’è: dunque avanti nel Signore.

La parte libera dello studentato fu affittata alla grande Editrice “Kenkyusha”, così ne approfitta anche la scuola professionale D. Bosco per lavori, ecc. Deo gratias!



3190 / Circolare Salesiani / 1945-5-4 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 4 maggio 1945

Carissimi confratelli,


Abbiamo iniziato felicemente il mese di Maggio e penso che tutti con crescente fervore cerchiamo di passarlo santamente per prepararci alla festa della Madonna nostra Ausiliatrice, e contemporaneamente alle solenni feste ecclesiastiche che cadono nel mese. Il Signore ci conceda di passare santamente tutte queste feste ed approfittarne spiritualmente. Meriteremo così grazie speciali, di cui tanto ne abbiamo bisogno in questi momenti.

Cerchiamo di continuare la nostra vita salesiana e missionaria sulle basi già tante volte richiamate, che tutti avete fortemente radicate nella mente e nel cuore. Non dimentichiamo il rendiconto. I direttori non dimentichino le prescritte conferenze. Soprattutto non dimentichiamo le nostre pratiche di pietà, specialmente l’esercizio della buona morte.

Miei cari confratelli, perdonate se insisto su questi punti che sono fondamentali, erano ripetuti con frequenza dal nostro D. Bosco, e con non minor frequenza dai suoi successori: sono convinto che se facciamo quanto sta da noi per osservare questi punti speciali della regola, il Signore ci coprirà coi suoi benefici, e terrà lontano da noi ogni male spirituale ed anche materiale.

Le nostre quotidiane apprensioni e difficoltà siano offerte al Signore per tutte le anime a noi affidate e per cui non ci è permesso lavorare come prima; offriamole per i nostri confratelli pericolanti sotto tanti aspetti in tutto il mondo; offriamole per i nostri cari lontani di cui da tanto tempo non abbiamo notizie. E poniamoci con tutta confidenza sotto la materna protezione della Mamma nostra Maria A.

Ormai la massima parte dei confratelli dello studentato si è trasferita a Nojiri… Sono tranquilli, in una casa situata in magnifica situazione sul lago omonimo, che era proprietà di una scuola21 di Tokyo. Speriamo sia risolto anche il problema della casa di riposo per i confratelli. Si sta trafficando per il trasporto del grosso dei bagagli, il problema più difficile del momento. Lo studentato rimane ad tempus affittato alla grande stamperia “Kenkyusha”.

Notizie buone da parte di tutti; preghiamo sempre ad invicem e specialmente per il vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



3191 / Circolare ai Chierici salesiani / 1945-5-5 /


ai Chierici dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio, sfollati a Nojiri



[Tokyo,] 5 maggio 1945

Carissimi teologi,


È la festa di S. Pio V, papa dell’Ausiliatrice. Un saluto cordiale a voi, omnibus et singulis.

Il bravo nostro Direttore D. Tassinari vi dirà a suo e mio nome il risultato di varie constatazioni che con metodo positivo-oggettivo-sperimentale ho fatto in questo tempo su di voi. Per ora mi preme fissare questi due punti:

  1. Attivamente continuare il bel mese di Maria Aus. collo spirito salesiano – pensieri, parole, opere al nostro Gesù, offerte per le mani di Maria, in compagnia di Maria, non sentimentalità o velleità, ma sostanza e realtà.

  2. Lavoro, lavoro, lavoro… e intendiamoci!.. perché molti all’udire questa insistente parola pensano solo al lavoro necessario per procurare l’alimento quotidiano…

Mettiamo in prima linea il lavoro per l’anima… cessata una preoccupazione (timore, ansietà per le incursioni, ecc.) approfittiamo per rivolgerci sempre più nettamente al vero lavoro essenziale per il bene dell’anima nostra, della Congregazione e della Chiesa.

Se siamo salesiani e preti per metà, lavoreremo per metà e meno – se siamo salesiani di ricotta (e l'assaggerete… Deo gratias anche di questa provvidenza!) faremo opere di ricotta, che se piace pel momento, è inconsistente e su cui non è possibile costruzione alcuna – se siamo salesiani tutti di un pezzo… lavoreremo come D. Bosco in estensione e profondità.

Quali siano le disposizioni della Provvidenza sull’avvenire della Chiesa e della Congregazione nostra in Giappone, non lo sappiamo: ma è nostro dovere tenerci pronti e ben preparati – e alla base di questa preparazione non ci vuole né ricotta, né mediocrità, né sentimentalità, né velleità; ma energica volontà per cooperare alla grazia di Dio e al lavoro che su di voi intendono e debbono fare i vostri superiori.

In secondo luogo: lavoro della mente. Purtroppo mancano quasi totalmente i ferri del mestiere – e bisogna che preghiamo il Signore che ci aiuti a realizzare anche questa necessità della vita nostra spirituale.

Ma anche per questo, miei cari confratelli, lavorate come meglio potete e lasciatevi formare dai vostri superiori. In antico, quando anche non c’erano libri, non sono mancati né gli insegnanti né gli allievi, e furono proprio allora gettate le basi dell’insegnamento umano, e datano da allora tutte le aberrazioni ed anche i fondamenti delle verità, cui può giungere l’intelligenza.

Siete a contatto coi vostri insegnanti che, se non vi parlano ex cattedra, sono a vostra disposizione in omnibus… Ah! conosceste il valore di questa istruzione familiare sorta dall’“arrepta occasione”, da un dubbio, da uno sbaglio liturgico, ecc.!

Alle volte si perde tanto tempo in insulsi colloqui!… Circondate nei tempi liberi i vostri superiori – stuzzicateli con belle domande – rettificate – ampliate le vostre cognizioni… Oh, qual tesoro di istruzione spicciola, pratica, efficace, e che sottratta all’apparato scolastico, si stamperà naturalmente e più profondamente nella vostra anima!

Poi non vi mancano libri del tutto… Insomma che il diavolo non vi trovi mai disoccupati di testa, se no, lavora lui… E sapete che è abile maestro…

I vostri superiori poi vi invitano anche ai lavori materiali, necessari anche questi, specie ora, e tutti, come membri attivi della nostra famigliola, si prestino volenterosi.

Anche questo lavoro, fatto con ordine et secundum oboedientiam, ci fa del bene in tutti i sensi – non vi siano scansafatiche, né brontoloni, né tira-molla – ma lavoro cordiale, proporzionato alle forze, ecc. Anche in questo lasciatevi guidare, lasciatevi guidare – così realizzeremo il programma educativo nostro, affidato a Giovannino Bosco da Gesù benedetto:

Giovannino renditi forte = educazione fisica

Giovannino renditi umile = educazione intellettuale – il lasciarsi guidare nello studio, perché la tutte-salle22 (intelligenza), l’io se non vi lasciate guidare, vi ciurla nel manico – la vana, superba scientia inflat.

Giovannino renditi robusto = educazione della volontà, cooperazione totale alla grazia di Dio, estrinsecata nell’azione dei Superiori e nello sforzo personale.

Ma, badate… “io ti darò la Maestra” e questa è la nostra buona Mamma, la Madonna, e siamo così ritornati al primo punto.

La Maestra deve guidarci, insegnarci – la maestra ama i suoi allievi e ne deve essere riamata – ecc. ecc. Ricamate come meglio vi piace questo pensiero, ma siate persuasi che Maria non solo deve essere considerata da noi come Madre, ma come Maestra.

Scusate la predica, se volete chiamarla così – ma sarebbe inutile il sacrificio fatto dalla Congregazione per noi con questa nuova situazione, se non ci sforzassimo di realizzare quanto vi ho detto.

Animo dunque, allegramente – in charitate – in labore – in traditione corporis et mentis et voluntatis nostrae superioribus pro gloria Dei et Ecclesiae et Congregationis S. Francisci Salesii.

Et orate indesinenter pro me

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Mi si domanda da molte parti notizie del sokai (sfollamento) del sottoscritto. Desidero che tutto sia a posto in materialibus anche per la scuola, a Mikawajima – poi, se non muoio, penserò… e se muoio pregate per me, ed aiutatemi a fare una buona morte.

3192 / Tassinari Clodoveo / 1945-5-6 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



6 maggio 1945

Carissimo D. Tassinari,


Speriamo siate arrivati bene.23 Vi si accompagnava col pensiero e colla preghiera… specie durante il bombardamento di mezzanotte che non ci ha neppure dato la soddisfazione (!) di vedere nulla, né di udire che qualche cupo rombo. Deo gratias!

  1. Ti unisco semi preziosi. Tutto il resto ho affidato ad Acerbi, fiori, ortaggi, fieno, ecc. E affido qualche altra cosa a Yasuhara.

  2. Invigila a che sia tenuta in ordine la Cronaca della nuova casa.

  3. Ho dato a vari i fascicoletti delle meditazioni salesiane24 – gli ultimi li porta Yasuhara. Ti prego radunarli in unum locum ne pereant: sono ordinate secondo il Messale o l’Ordo generale, vi è tutto l’anno. Non importa che le adoperiate (fate liberamente), ma possibilmente non si perda il manoscritto.

  4. D. Martelli per ora lo fermo allo Studentato. Il ch. Kaneko alla Scuola.

  5. Oggi (7) parte il buon Tokito per Miyazaki, il 15 deve presentarsi a Sasebo, entra in marina. Akabae fa il soldato a Miyazaki all’Oyodo.

  6. Notizie buone da tutte le case, anche dalla Colonia Agricola di Miyazaki. Lo sfratto dalla Missione fu determinato dall’Ordinario e dal Mori, fu intimato al giovedì santo pel sabato.25

La Colonia A. ha lavoro grande di bambù per l’armata.

  1. Nelle trapunte vi sono manoscritti (musica, 3° e 2° volume di pedagogia sales.). Sai come è la mia povera testa “si carta cadit…”. Ti prego di custodirmeli… e se muoio farai tu da esecutore testamentario.

  2. Aiuta D. Akimoto. Principio: vogliamo documenti legali di proprietà. Dicono che la registrazione del terreno non si può fare, si può e si deve fare quella dell’edificio (non so dirti l’ultima parola dell’Avvocato: te la dirà D. Martino). Pare che l’Avvocato suggerisca: si paga sulla somma stabilita (95.000) la casa (prezzo a concordarsi) ed il resto serve per il terreno, e si pagherà tutto all’epoca della registrazione del terreno. Forse si verrà alla soluzione del fitto del terreno.


L’Avv. si presta a far tutto, ma dice bisogna riassumere tutto da capo. Il direttore e Furukawa non sembrano mal disposti. Noi certo non vogliamo disdire il contratto (bisognerà pazientare) ma abbiamo bisogno di avere chiari documenti di proprietà. Prega e fa’ pregare. Non ti so dire quando potrò venire, se il Signore vorrà che venga. Tu non esagerare. Non potendo far altro prego, prego, prego per tutti e singoli.

Affidiamo a S. Giuseppe e alla Madonna noi, i nostri, le cose nostre.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.


Constatazioni.26

  1. Abbandono di varie cose personali o della Comunità, sia di indumenti, sia di libri, sia di carta ancor buona da scrivere.

  2. Lasciare cose proprie o della Comunità (di cui si aveva responsabilità) in disordine.

  3. Annettersi o appropriarsi o disporre di indumenti, libri o altri oggetti… penso almeno col permesso presunto (?): ma è abitudine certo non buona di vari.

  4. Nel trasportare i libri della biblioteca specialmente ed anche altri oggetti si fece un vero accatastamento: varie rotture, ecc. Insistere sull’ordine, sul voto e virtù della povertà.

  5. Vari dimenticarono cose che dovevano servire per la comunità, pensando forse un po’ troppo a sé solo ed alle cose proprie.


Il motto di S. Francesco di Sales è “tutti per uno e uno per tutti”.

Il Direttore poi ha altri dati, e ne parli in Domino.



Considerazioni che potrai fare quando credi:

  1. In un sacco di stracci tiriamo fuori qualche cosa per legare la bocca del sacco e viene fuori una maglia che si può dire nuova, non un buco, e che fu data al nostro bravo Rosso che ne abbisognava.

  2. Non ti dico di carta: vorrei far vedere il mucchio che ne ho raccolto da quaderni, carta abbandonata, ecc…

  3. Libri, stracci, penne, matite…

  4. Boccette d’inchiostro e vasetti di vario genere et similia lasciate come roba da buttar via, penne, pennelli…

  5. Chiodi, fili di ferro, spago, ecc.

  6. In un cassettino da spedire: carote, patate… che chi sa chi, sperava portare a Nojiri.


Quanta materia per consigli:

  1. sulla cura della roba di ogni genere,

  2. sulla povertà (voto e virtù),

  3. sulla Provvidenza,

  4. sul far bene la rivista mensile di esercizio di buona morte et similia.


3193 / Marella Paolo / 1945-5-13 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 13 maggio 1945

Eccellenza Reverendissima,


Il 24 c. m. (festa di Maria Ausil.) è la festa patronale della nostra Società. Domando una speciale benedizione per noi tutti e un memento nella S. Messa.

Le notizie che ho dall’inizio del mese sono buone undequaque: non so degli effetti delle ultime incursioni nel Kyushu, e da tempo non ho notizie da Dairen.

Avrei poi bisogno di una sua parola, sia a mio sgravio di coscienza, sia per consigliare opportunamente gli interessati, circa un problema che presentai oltre un anno fa a Mons. Doi, e con le dovute formalità al tribunale in cause matrimoniali di Tokyo.

Ed è tanto tempo che, nonostante insistenze a voce e per iscritto, (ho perfino amministrato la carta che mi si diceva non esserci) in pratica non si è concluso nulla; e trascinandosi le cose alla lunga, è naturale che non si siano potuti interrogare testimoni e di Tokyo e di Corea, ed ora sia impossibile farlo e chissà fino a quando.

Si tratta di matrimonio per difetto di consenso – rato, non consumato. I due giovani hanno atteso e attendono con pazienza, ma sono uomini anche loro.

Ho avuto l’impressione che non si volle fare, non si ebbe voglia di fare. Si tirò fuori il tanto da fare… Via!… Ad ogni modo si aggiusti davanti a Dio quos spectat… ma domando solo consiglio a V. Ecc. (non ne parlo a Mons. Doi perché ne avrebbe troppo dispiacere – e perché naturalmente se il tribunale non gli dà gli elementi non può giudicare in causa) se in questa dolorosa questione si può fare qualche cosa per aggiustare la questione.

Non me ne intendo troppo in materia, ma mi pare strano che non ci debba essere una via per mettere a posto una questione che, date le condizioni del momento, potrà prolungarsi chissà per quanti anni, mentre poteva regolarsi… e la convinzione che la colpa non è certo dei due, che domandano di essere liberi, ecc. ecc.

Il povero D. Cimatti è sempre il tipo scelto che viene a disturbare V.E. (e non voglio dirLe quanto sento in cuore anche per il modo con cui fu trattata questa questione – e mi auguro che non le abbiano trattate tutte così, perché Le farebbe assai dispiacere e non concluderei che con venire forse meno alla carità).

Voglia perdonarmi, e solo accennarmi se ci sia o no una via ad salvandas animas.

Le ultime notizie di D. Margiaria, buone. Le pratiche che fui consigliato di fare per vedere di farlo uscire, penso avranno l’esito delle precedenti cause matrimoniali, specie ora…

Mah! prego per tutte queste e per tante altre cose.

Mi benedica… Suo nel Signore

D. Vincenzo Cimatti, sales.


3194 / Dell'Angela Stefano / 1945-5-13 /


al chierico Stefano dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 13 maggio 1945

Carissimo Dell’Angela,


Al più presto faccio recapitare la tua al Shinryojo (= ambulatorio).

Per la tua salute, abbiti le cure che puoi e non temere di rivolgerti al Direttore e più che tutto ”Jesus-sama ni makaseru koto… mattaku makaseru koto (= abbandonarti a Gesù… abbandonarti completamente…) …e non fare “muri” (= esagerazioni) sia nei lavori che in altro…

Ti ricordo sempre, caro Stefano, perché tu sei in una mia lista speciale.

Allegro, calmo e unito a Dio.

Tuo sempre

D. V. Cimatti, sales.



È un buon esercizio per te la contemplazione dei dolori di Maria e le 7 parole di Gesù in Croce.

La festa di Maria A. ricordi a te specialmente il sogno delle rose…


Tuo D. Cimatti



3195 / Tassinari Clodoveo / 1945-5-13 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 13 maggio 1945

Carissimo D. Tassinari,


Grazie di quanto hai fatto. Si stava combinando la venuta di D. Roncato o di giapponesi, quando arrivano i graditissimi Yasuhara, D. Barbaro e Pisarski e si cercherà di caricarli meglio che si può.

Mi dici di liste delle cose indispensabili, ma non le trovo: le avrai date a D. Roncato o altri o dimenticate. Ma D. Barbaro dirà.

Qui si lavora e allo svuotamento del casone (col 15 entra il Kenkyusha27) e ai campi (già rincalzate e pulite le patate) e a far formaggio, ecc. e a raccogliere quanto più si può per voi.

Fanno assai male coloro che pensano (e ce ne sono… et dolendum est) che qui si stia colle mani in mano, e non si voglia provvedere.

È tutta questione di trovare il modo di trasportare, ed è il problema più difficile tanto per i viveri e più per i bagagli lasciati, alcuni dei quali necessari. Penso che sia più che difficile l’affare dei vagoni… ad ogni modo la speranza è l'ultima a morire.

Si è potuto avere un po’ di pane, e sarà spedito, e così si cercherà modo di spedire altro, ma c’è il problema del trasporto, e penso ne siano tutti persuasi: chi ha consigli al riguardo, dica pure con libertà, ma non si brontoli di chi lavorano come muli (D. Bovio, D. Roncato, D. Martelli) per cercare quanto si può per voi: sarebbe vera ingiustizia e grave mancanza di carità.

Arriva oggi Martino (13 c. m.) all’una dopo pranzo: gli faccio dir Messa e lo mando a dormire.

Tu hai fatto bene quanto hai fatto… la faccia… e lasciala perdere… l’importante è che l’abbiamo buona e bella davanti a Dio… e tu l’hai: stanne certo e tranquillo.

Per il resto poco a poco verrà la regolarizzazione. Per i soldi, dei tre, te ne lascio uno: ma gli altri due mi occorrono per il pagamento. Vedi al più presto di farmeli avere. Impiega quell’uno tra l’altro anche per vedere se trovi qualche terreno (o compra o affitto).

Invio a parte per le 21 Messe (Yen 63). Se mi puoi far dire delle gregoriane…

Al momento non è risolto ancora per la scuola lo sfollamento: sto cercando.

Notizie nuove dalla Missione e da Dairen e dai soldati non ne ho.

Allegro, calmo e fa’ coraggio a tutti. Facciamo bene quanto dobbiamo e vedrai che tutto andrà bene.

Per me al momento non posso muovermi, né so se mi muoverò.

Vedi di provvedere in quello che potevo fare per l’insegnamento, come se non venissi.

Mi sembra sia più volere di Dio la mia permanenza qui che altrove, pur non riuscendo a far gran cosa, né qui né altrove.

Ad ogni modo preghiamo e vedremo, e il Signore farà quello che è meglio per noi e per il bene.

D. Barbaro dovendo andare al Ministero degli Interni per il suo permesso (e con lui Pisarski) lo interesso per informarsi dei bagagli, e cercherò altri – almeno permettessero la spedizione di un tanto per persona… Mah! preghiamo S. Giuseppe:


  1. pel contratto,

  2. pei bagagli,

  3. per Miyazaki

  4. perché possiamo essere santi salesiani.

Tuo

D. Cimatti


P.S.

  1. Al primo che torna fa’ riportare tutte le corde possibili perché non si sa dove trovare corda per legare pacchi, ecc.

  2. Di quanto si manda non pensate che qui ci siano riserve inesauribili… quindi occhio. I nostri bravi cuochi (tutti, tutti così) quando hanno a mano molto, usano molto…

  3. Studia problema scarpe (a tempo opportuno), o scalzi o zoccoli, scarpe o analoghe calzature non se ne trovano più, più, più.

3196 / Superiora F.M.A. / 1945-5-14 /


a una Superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



14 maggio 1945

Rev.ma Madre,


Benché lontano sono stato tutto il giorno con voi festeggiando la nostra cara Beata. Ci conceda l’umiltà… “quia respexit humilitatem ancillae tuae”… come disse il Papa. Sarò con voi il 24 c. m. pur non potendo celebrare la festa liturgica – naturalmente col pensiero e colla preghiera.

Se verrei! ma è difficile muoversi in questi momenti… ma si è vicini lo stesso e forse più… non temete. Siamo buoni religiosi, osserviamo le regole e vedremo i miracoli di Maria A.

Viene il bravo Moro… per vedere. È più che altro questione di soldi. Ora ho sul gobbo Nojiri, e non posso più di quel che posso.

Quindi Yen 70.000… non posso … Yen 45.000 così piccolina … piange il cuore… perché non ho molto disponibile.28

Comunque il mio pensiero sul problema è duplice:


  1. avere un rifugio nel caso che la scuola e noi fossimo provati come voi,

  2. avere un posto conveniente per chi dovrà lavorare per la Comunità vostra, che mi auguro dia molto lavoro non solo ad uno, ma a più salesiani (quindi una residenza) (raccomando la povertà).


La questione soldi, Lei mi comprende: aver molto e che costi poco, cosa difficile, per non dire impossibile a questi tempi, ma…

Quanto al disturbo che Lei dice danno le sue figliuole alla Missione, non è così: è un piacere per noi… La ricompensa? Preghino per noi.29

Notizie nostre: al momento buone da ogni parte, nonostante… Da tempo, nulla da Dairen.

D. Margiaria traslocato in luogo più sicuro, sta bene e saluta.

Si vocifera che saremo lasciati liberi noi italiani… altri dicono che sono imminenti dei provvedimenti…

Penso che sia meglio per noi lavorare e pregare… e se vi domandano cosa pensate, ecc.: “Lasciateci lavorare coi nostri piccini… il missionario non fa politica: lavora nel paese che lo ospita…”.

Dunque avanti nel Signore.

A tutte: “Come farebbe la Madonna al mio posto, questo, questo, questo?… Come penserebbe, come parlerebbe, ecc.?”.

Vi invio la benedizione di Maria A. alle singole e a tutta la Comunità. In quel giorno rinnovate i vostri Ss. voti e Lei consacri le aspiranti, allievi e allieve alla Madonna.

Preghiamo ad invicem. Vostro e suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3197 / Circolare Salesiani / 1945-5-16 /


ai Confratelli della Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 16 maggio 1945

Carissimi confratelli,


L’avvicinarsi della festa della nostra Mamma ci trovi tutti uniti spiritualmente presso di Lei per onorarLa come meglio potremo.

Cerchiamo di celebrare la sua festa colla mente e col cuore di D. Bosco: mi pare che questo includa tutto quanto noi dobbiamo fare in questa circostanza.

E la festa di Maria Aus. ci prepari anche a celebrare devotamente il prossimo mese di giugno, consacrato al S. Cuore di Gesù, basandolo, come ci insegna D. Bosco, sulla S. Messa ben ascoltata, sulla S. Comunione ben fatta, e sulla visita frequente a Gesù in Sacramento.

Le notizie generali sono buone. Nelle recenti incursioni fu danneggiata alquanto la casa di Oita: persone incolumi. Deo gratias di cuore al Signore.

Attualmente il disbrigo degli affari per gli italiani residenti in Giappone viene per legge devoluto al Console Generale. Penso riceverete poi opportune comunicazioni.

Pregate sempre per me e che vi seguo cotidie con intenso pensiero ed intensa preghiera.

Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3198 / Tassinari Clodoveo / 1945-5-17 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 17 maggio 1945

Carissimo D. Tassinari,


  1. Un po’ di posta.

  2. Danni di Oita, vetri rotti ed un muro pericolante, spavento, ecc.

  3. La questione Miyazaki: logica dei nostri amici cristiani. Il Seminario è un prestito che fu fatto ai Salesiani, ora ne ha bisogno la comunità cristiana, dunque i salesiani vadano a carte 48. Di’ ai nostri che si ferrino ben bene in logica…

  4. All’Ambasciata funzione davvero familiare per la morte del Duce, e ieri il colonnello ha annunciato la cessazione del suo mandato. Il Ministero degli Esteri ringrazia di quanto si è fatto, e considera finito il mandato, tutti rientrano nei quadri di semplici italiani. Ritirati a quelli dell’Ambasciata i permessi speciali di viaggi, razioni speciali, diventano come noi (per le relazioni con gli stranieri su per giù come i francesi), nulla di mutato per le relazioni postali, macchine da viaggio, ecc. Un senso insomma di benevola cortesia in omnibus.


Principini ebbe parole davvero riconoscenti per quanto i Salesiani avevano fatto per gli italiani. Anche per i marinai viaggianti sulle navi pare che non saranno prese disposizioni speciali (internamento, ecc.). Pur non avendo notizie speciali, idem per i tedeschi.

Al momento nessuna nazione assumerà le difese nostre, non essendo ancora riconosciuto il nuovo governo Italiano: si sta effettuando anche col concorso degli elementi dell’Italia settentrionale. Vi fu un attentato ad Umberto principe, di cui non si hanno particolari, ma fortunatamente innocuo.

Le uniche nazioni che potrebbero garantire la nostra difesa sono la Svezia e la Svizzera.

Di altre notizie, nulla…

Anche da Dairen nulla da tempo, si fanno difficili le comunicazioni. Per tutto il resto, buone notizie.

Dunque allegro, donati intensamente al Signore ed alle anime e non temere.

Mi scrive D. Cecchetti che D. Marega ha fatto un sogno profetico pel p. 25 e che non si muove da Oita per andare a Beppu dove D. Cecchetti l’ha invitato con D. Figura fino a quel giorno. Tieni in pressione spirituale un po’ tutti e prega per noi.

Ti abbraccio e benedico. Tuo

D. V. Cimatti


3199 / Tassinari Clodoveo / 1945-5-18 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



[18 maggio 1945]

Carissimo D. Tassinari,


Sono tornati sani e salvi i due. Peccato per le perdite… tanto più gravi perché siete in necessità… Fiat voluntas Dei.

Tornano i due… D. Barbaro aveva fissato per lunedì di Pentecoste… ma si sono beccati, Lui e D. Roncato – e torna prima (o meglio, quando avrà il biglietto, è uscito stamane e non è ancora tornato).

Mi dispiace per l’offesa al Signore e alla carità: ma è meglio (come confessore) che torni prima. Il sentimento… il kimochi che brutta bestia!…


    1. Mi scrive Dell’Angela. Leggi quanto gli scrive la dottoressa. Lui vuol stare a quanto fisseranno i superiori: senti anche i tuoi sul da farsi. Non può star bene ne là né qui, pluribus de causis. Quid? Fate in Domino: approvo in omnibus.

    2. Colussi è uno dei più affamati e con altri brontola. Leggi o fatti leggere quanto gli scrivo.

    3. Crevacore è ben animato.

    4. Idem Castiglioni

    5. la Compagnia

    6. il buon Ferrari

    7. Fortuna, deve essere uno di quelli che rimpiangono Tokyo… la squadra contro lo sfollamento… più per lo stomaco che… Deo gratias!


Prego, pregate, preghiamo.

Hai belle occasioni per fare qualche conferenza sulla povertà (fa’ leggere come lettura la circolare sulla povertà del Sig. D. Ricaldone, fa’ la prossima dell’esercizio di buona morte, o almeno i preliminari alle regole. Poi sulla Provvidenza e sullo spirito di fede.

Allegro, vecchio mio e niente paura. Ti abbraccio e benedico.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti

3200 / Tassinari Clodoveo / 1945-5-20 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone


[20 maggio 1945]

Carissimo D. Tassinari,


Arrivano due commilitoni e usufruisco.

Grazie di tutto: ad ogni modo fa’ tutto con calma e ordine e nelle mani di Dio, per Lui e con Lui e tutto andrà bene.

  1. Per Secchi30 pagherò 30 Yen e per il legname 150 yen: così anche questo è a posto. Insisterò nel senso da te indicato per la questione sindacale.

  2. per le case segui la pratica; non dimenticare D. Tassan. Se ne potrebbe tenere una per la scuola per necessità… ma non vorrei mettere a contatto le due comunità. Ad ogni modo finché non si sa come sono…

  3. Avvisa i chierici che per domande de materialibus non si rivolgano a due o a tre individui ma è meglio senz’altro al prefetto, perché se no capita che si aprano due o tre volte le casse (che tutti desiderano aiutare) indipendentemente gli uni dagli altri: l’uno non trova quanto fu preso dall’altro, ecc. ecc. Caso mai dicano a chi credono “ho detto al prefetto… le cose che mi abbisognano…”.

Dunque buona e santa festa della Mamma.

Esemplifica poi come credi la circolarina mensile o quindicinale, di’ pure a nome mio che non piacciono alla Madonna e tanto meno al Signore i brontoloni… e ce ne furono anche a Nojiri… taglia, taglia… forte… se no, taglierà il Signore con danno comune.

Per il mese del S. Cuore alimenta la fiamma… non ho bisogno di dir nulla a te che sei stato sempre buon apostolo e amante del S. Cuore.

Dunque sono con voi tutti, rappresentami.

Ultime notizie. Ambasciata italiana per 2/3 bruciata, idem chiesa di Azabu.

Preghiamo ad invicem cotidie. Ti abbraccio e benedico.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


Al bravo P. Capistrano da’ una reliquia e sia nostro cooperatore.

3201 / Tassinari Clodoveo / 1945-5-21 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 21 maggio 1945

Carissimo D. Tassinari,


In tutto fiat voluntas Dei.

Viene D. Roncato, domani D. Barbaro e se troviamo biglietti al più presto Yasuhara e altri al possibile per i trasporti necessari.

Approvo tutte le disposizioni date, e fa’ nel Signore quanto credi pel buon andamento, sentendo anche i tuoi. Mi pare si potrebbe far entrare D. Manganelli come Consigliere, ritenendo tu il titolo: Direttore, Prefetto. D. Lucchesi catechista, Consigliere scolastico. Se poi senza inconvenienti Don Barbaro si volesse esonerare dal confessorato, potrebbe entrare lui pure, e tu dagli la carica che credi, hai la piena approvazione regolamentare.

Ricevuto i soldi, quanto ritieni del centro usalo come credi, potendo far affittare nelle vicinanze terreni, ecc. o anche comprare se vi è buona occasione.

Quanto alla condizione in cui ci troviamo come italiani, al momento non vi è nulla di allarmante, anzi grande criterio di larghezza [più dei tedeschi, vari dei quali, una dozzina, internati pare a Sekiguchi, fra cui, pare un francescano e uno della Università della Sofia (su per giù come per i francesi)]. Pare pure un criterio più largo per i missionari in tutti i sensi. Questo per Tokyo.

In missione, specie nel sud, criteri più severi (D. Bernardi e il chierico chiesero di allontanarsi da Miyakonojo, forse per Miyazaki) non fu loro concesso.

Al Seminario31 ci vogliono fuori di casa (et inimici hominis domestici eius). La Madonna deve far vedere che è nostra Mamma Ausiliatrice. Però grazie a Dio, tutti bene in salute, anche a Dairen, dove l'ospite continua… e d’altra parte ora non può certo andare via. Il Vescovo informato di tutto personalmente da D. Livio ha approvato l’operato dei salesiani, dolente di quanto è avvenuto, e non ha permesso al Padre di andarsi a stabilire a Mukden.

Mi pare che spiritualmente da tutti si sia a posto, in attesa di quanto Dio disporrà pel bene…

Se, come si vocifera, anche la Provincia di Nagano diventa zona di guerra, può essere che qualche restringimento ci sia per questo, ma l’Ufficio centrale di Polizia dichiara che non sono escluse le possibilità di potere, coi dovuti ragionevoli permessi, andare e venire.

D. Barbaro a Nagano chiarirà e riferirà: comunque il principio di base adottato di autonomia undequaque è necessario effettuarlo:


  1. per le presenti necessità,

  2. per lo svernamento (nell’ipotesi che si debba effettuare in posto). Ed è necessario agire subito.


Trasforma te e quanti ti coadiuvano in Giuseppe che regola l’Egitto.

Alcuni pensieri (raccolti anche da discorsi di D. Bovio):

  1. Bisognerebbe trovare segatura, almeno fogliame ben secco, da introdurre come intercapedine tra il muro interno ed esterno (incominciare subito che si trovi).

  2. Legna, legna, legna. Se ti riuscisse a trovare un terreno ove disboscare, e preparare vicino a casa, in casa le cataste opportune.

  3. Occhio alle chiusure delle finestre.

  4. Sto seccando quanto posso (te ne mando un saggio). Cose che si conservino a lungo, tenerle al possibile. Et similia.

  5. Bestiame e accessori (capre, polli o altro, animali da cortile) tener presente: naturalmente tener presente la stalla e mangime.

  6. Per la pesca riceverai qualche cosa ora ed altro, ordinato, un’altra volta. Sono tutte cose cui hai già pensato: non lasciar perdere le buone occasioni ad ogni costo.


Ritorna pure Miyahara appena potrà, e varie cose richieste saranno poco a poco spedite.

  1. Per Dell’Angela, bene, fa in Domino. Naturalmente è uno dei paurosi e se si può riuscire convenientemente in posto, penso stia meglio a Nojiri.

  2. Per la Scuola, bene: fate quanto potete e meglio che potete, ed il Signore benedirà certo; d’altra parte è lo scopo della casa.

Vari hanno domandato libri. Si preferisce naturalmente assicurare cose necessarie al momento. Per i libri, di’ ai chierici seguano questo criterio:

  1. attenzione a scuola, in modo da apprendere, capire tutto e ritenere gran parte della lezione (piccoli appunti, ecc.);

  2. aiutarsi fraternamente imprestandosi il testo che non si ha;

  3. servirsi della conversazione extra scolastica coi compagni e più con gli insegnanti.


  1. Id. approvo l’abbozzo del programma generale, come anche (a parte la mia venuta o di altri per allora) pensa ai predicatori esercizi, tu potresti fare le istruzioni, uno degli altri tre, le meditazioni.

Come pure tieni d’occhio i tre che devono fare i santi voti. Non so se sia prematuro pensare alle ordinazioni. Per me, sapete come la penso: nelle circostanze attuali preferisco anticipare, più che posticipare. Naturalmente vi è il problema del Vescovo…

  1. Cerco ed invio l’immagine del S. Cuore ed altro.

  2. Libri di diritto non ne ho (mi avevi interpellato il Corona), il programma?

Avevo incominciato dai locis et temporibus sacris, ed arrivai alla parte sesta: de bonis eccles. tempor. (è bene incominciare di lì, pur avendo fatto una lezione) e sarei andato alla fine. Ma D. Lucchesi sa come è il programma.

  1. Al momento D. Tassan ha chiuso l'asilo (a giorni riaprirà) e vedremo se ha come prima le razioni speciali. (Gli ho già parlato in proposito e farà volentieri).


Rappresentami in tutto per la festa di Maria Aus. come già ti scrissi, e poi fuoco di fila per il Sacro Cuore.

Saluta omnes et singulos. Ti abbraccio e benedico.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Quando devi decidere qualche cosa e sarebbe necessario e utile il parere dell’Ispettore, tuta conscientia, fa’ nel Signore; approvo a priori.

Non dimenticare che per il personale della casa, attuale studentato, ho così annunziato alla comunità: D. Bovio direttore, D. Roncato prefetto, D. Martelli chiesa. D. Akimoto aiuta. D. Cimatti tura i buchi dove ci sono.

Accenno questo perché nel fare le domande i confratelli non dimentichino la cosa.

È ben strano il tuo sindaco… Ma è naturale che abbiamo comprato… Abbiamo pagato già Yen 40.000, e quando arriveranno le carte della registrazione pagheremo ancora, pare si possa fare anche la registrazione del terreno. Preghiamo.


3202 / Tassinari Clodoveo / 1945-5-22 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



22 maggio 1945

Carissimo,


Alcuni pensieri che valgono quel che valgono.

  1. Attento ai prezzi delle derrate che acquistate, che se si formasse la nomea che si acquista a qualsiasi prezzo siete fritti (Karuizawa insegna).

  2. Vedere se nelle vicinanze vi sono terreni da dissodamento: che se ci fossero:

  1. se da privati, intendendosi coi proprietari,

  2. se demaniali con la provincia.

Si potrebbero avere vantaggi. Per questi ultimi si possono ottenere sussidi e per la costruzione in posto e per il terreno.

  1. Ci fosse uno che potesse interessarsi per vedere all’ufficio del catasto di Akiwabara (non so se sia giusto) a chi è intestato il terreno acquistato, se della scuola o di un privato. Questo, se ci fosse l’occasione, occorre naturalmente uno un po’ furbo e pratico.

Ricevo ora da Miyazaki. Per la questione nota la polizia della provincia si mise dalla nostra parte: questo non piacque ai cristiani, che hanno affittato una casa vicino al catechista… e pensare che si prestava chiesa e tutto tanto volentieri.

Danni abbastanza gravi alla casa per enorme spostamento d’aria. Metà fra porte e finestre sono rese inservibili, muri scrostati, soffitti pericolanti. Si ripara alla buona in modo che non piova dentro.

Per ora niente d’altro. Tutti sani, allegri e tranquilli e se fanno loro le riparazioni non deve essere gran cosa.

Invio indirizzo di D. Margiaria. Sta bene, desidera proviate a scrivere (se potessi provare a inviare qualche cosuccia, poco, poco, dice lui, per vedere se dalla parte vostra è più facile…).

Buona e santa festa, dai primi vespri sono in modo speciale con voi e vi seguo.

W Maria, Ausiliatrice nostra. Preghiamo con fede e carità.

Dirai a D. Manganelli che ho affidato la sua veste a D. Barbaro, si stanno cercando i libri. Puoi anche dire ai chierici che le richieste siano chiare, v’è chi domanda i propri libri, e non dice dove sono e quali.

Per l’inchiostro è difficile per timore che si rompa il recipiente e allora… Prova a cercare in posto.

Unisco biglietto del console, che in pratica già conoscete. Altro alla venuta di Yasuhara, se va tutto bene (venerdì sera, sabato).

E prega per me. D. Mukai pure soldato.

Ho affidato a D. Barbaro il codice di D. C. di Castiglioni.

È venuto Pangelinan a passare la festa di Maria Ausiliatrice con noi.

Chi deve venir giù (uso D. Barbaro) si munisca del permesso ritorno dalle autorità locali (Provincia), se no, sono dolori. D. Barbaro spiegherà.

Mi sono permesso scrivere un motto-ricordo festa M. A. Difficilmente potrò venire, pur tentando – e tu farai presso omnes e singulos le mie parti e dei Superiori tutti (consacra tutta la famigliola a Maria: te, i tuoi e le cose tue in vera servitù totale costante e amorosa).

E allegro sempre, fa’ quel che puoi e tutto farà il Signore. In quel giorno (della festa, 24) consiglia quanto sopra e dà la benedizione di Maria A. La festa liturgica poi quando è permessa.

Ti abbraccio e benedico con tutta l'anima

Tuo

D. V. Cimatti



P.S. Non ho bisogno di suggerirti di tener d’occhio il nostro caro Dell’Angela. Se ho dimenticato qualcuno (bigliettino) digli a mio nome a voce quanto credi utile per l'anima sua.

Così dei giapponesi non scrivo, ché sai che il mio giapponese è più che povero… fa’ tu come farebbe D. Bosco per loro.



3203 / Circolare Salesiani / 1945-5-25 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Tokyo, 25 maggio 1945

Carissimi nel Signore,


Alla fine del mese di Maggio, come già vi ho preannunciato, cerchiamo di passare bene il mese consacrato al S. Cuore di Gesù. Non dimentichiamo che la nostra Congregazione ed anche la nostra povera Missione sono a Lui solennemente consacrate. Tale atto implica sudditanza, offerta, immolazione, lavoro apostolico, mortificazione: imitazione insomma di Gesù.

Ecco il lavoro spirituale che dobbiamo proporci per il prossimo mese: amore e riparazione per noi e per gli altri a noi affidati. Non dimentichiamo i mezzi suggeriti dal nostro D. Bosco: Messa, Comunione e visita a Gesù in Sacramento. Potendo, fate un po’ di propaganda per l’Opera del Sacro Cuore e di altre pie pratiche per onorare il S. Cuore.

Mi giungono da tutte le parti notizie buone e sulla salute e sull’operosità dei confratelli. Più scarse le notizie dei nostri cari assenti, per cui vi domando come sempre preghiere speciali, essendone sempre in grave necessità.

Recentemente le incursioni hanno portato danni di non grande entità a Mikawajima, a Oita (come già annunciai) e più ancora a Miyazaki agli edifici. Ab omni malo, libera nos Domine.

Dal 22 c. m. i confratelli di Miyakonojo risiedono a Miyazaki: quindi avendo bisogno dell’opera del nostro D. Bernardi, conoscete l’indirizzo. A lui raccomando l’attenzione alle assicurazioni, varie delle quali vanno rinnovate in questo mese, e chi avesse suggerimenti al riguardo, è il momento buono.

Colgo l’occasione per assicurarlo della riconoscenza di tutti per quanto ha fatto e continuerà a fare nell’esercizio del suo ufficio e per la missione e per la Congregazione.


E per il momento non ho altre notizie speciali. Un pensiero mi sta a cuore di ribadire incessantemente all’anima mia e a quella dei miei cari confratelli. I benefici del Signore bisogna che ce li meritiamo; nel momento attuale vedete anche voi che ne abbiamo bisogno quanto e più dell’aria e del cibo. Il mezzo unico è che teniamo lontano il peccato, osserviamo le nostre regole, e che non stiamo colle mani in mano tanto per la parte materiale e più per quella spirituale.

Poi calma serena e fede illimitata nella bontà e Provvidenza di Dio. Si faccia in tutto e sempre la sua santissima volontà. Facendo diversamente non vi garantisco nulla a nome di Dio.

Maria Aus., nostra cara Mamma, e D. Bosco sono disposti a proteggerci, ma a questa condizione.

Allegri dunque nel Signore e pregate per il vostro aff.mo


D. V. Cimatti, sales.




3204 / Ricaldone Pietro / 1945-5-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Il nostro studentato si rifugia a Nojiri



Tokyo, Maggio 1945

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


E se la vostra casa fosse distrutta o incendiata dalle incursioni aeree, dove andreste?”. Così domandarono le autorità, proprio dopo una delle incursioni che mise a repentaglio la nostra casa. Pur abitando noi a Tokyo, ma a distanza dal centro abitato si pensava di essere in zona relativamente sicura.

Ma i disastri che si verificavano sempre più insistenti, la impossibilità di continuare con calma gli studi, le preoccupazioni di molti, fecero sì che ci decidemmo a ricercare attivamente una località che permettesse una vita lontana dai pericoli della guerra e desse la possibilità di non interrompere gli studi.

Trovare una casa per poche persone era cosa relativamente facile, non così per una comunità numerosa come la nostra, e che desse le possibilità di cui sopra.

Ricerche sopra ricerche, rese ancor più difficili per la limitazione e difficoltà dei viaggi…

Ma nel bel mese della Madonna, avendo affidato tutto a Lei, eravamo sicuri che ci avrebbe aiutato… Si trovò una bella casa, in posizione incantevole, tranquilla e spaziosa a sufficienza. Era la casa d’estate di una scuola di Tokyo. La immagini in un ripiano di una valletta boscosa, che gradatamente discende fino ai piedi del lago Nojiri a pochi minuti dalla casa.

Oh, qual magnifico scenario si apre agli sguardi! Sullo sfondo si profilano alte montagne, che degradano a cerchio in verdi collinette, fra cui occhieggiano villette e, sparsi qua e là, minuscoli villaggi. E in questo bacino il lago che, con sinuosità e bracci laterali, si intromette ovunque, apportatore di nuovi fantastici panorami.

Di fronte alla sponda opposta il paese omonimo. Nei giorni sereni e nelle notti stellate e lunari, c’è da rimanere davvero estasiati per la varietà e la bellezza dei panorami.

Qui si rifugiarono i nostri cari chierici teologi. Il trasporto dei bagagli personali e indispensabili per la vita di comunità fu davvero preoccupante, dati i tempi e la mancanza di mezzi celeri di trasporto… In pratica si dovette trasportare a schiena e a spalle… Non meno grave l’approvvigionamento viveri… e nei primi tempi dovettero davvero soffrire penuria anche del necessario, tanto più che in qualche periodo furono considerati come internati… Vennero in aiuto anime buone, ed anche… (la necessità di quante cose è maestra!) la raccolta di piante edibili, numerose in montagna che fornirono buono e sano nutrimento…

Non mancarono naturalmente vicende di ogni genere e nel trasporto dei bagagli con dimenticanze e perdite dei medesimi, e nella raccolta delle piante che, non conosciute né esperimentate nelle loro proprietà, davano luogo a brodi e zuppe alle volte impossibili a mangiarsi.

Ma dopo tutto anche questo serviva ad alimentare il buon umore… La venuta in sede di una prima, di una seconda vaccherella… mise a posto tante cose… e in più calmò gli stomaci vuoti. Grazie a Dio, non mancò il necessario, si poterono continuare le lezioni ed il ritmo ordinario della vita di comunità.

Non c’era da star certo colle mani in mano… La terra non produce se non si coltiva – la pentola non bolle se non c’è legna – la vacca non dà latte se non c’è erba… ed ecco che il lavoro delle braccia, le ricerche qua e là per trovare il necessario alimento… e la Provvidenza maternamente provvide, ed anche con eleganti ed inattese disposizioni che le sono proprie, mentre i pochi restati a Tokyo raddoppiavano lavoro e ricerche per inviare al possibile aiuti e rinforzi.

Vita di lavoro, di rinunce, di sacrifici… Oh! il Signore sa quanto è per il bene nostro e se così ha disposto c’è il suo perché di bene, e quindi Deo gratias!

D’altra parte anche il lavoro dei campi, di cucina, di casa, ecc. fu abitudine di questi anni di guerra, a cui tutti si sobbarcarono per necessità di cose, pur costando tanti sacrifici, anche perché toglievano tempo e forze ai lavori dell’apostolato: ma non c’era altra via.

Allo studentato, sotto la guida di D. Bovio, ci eravamo diviso il lavoro dei campi, e, come faceva Don Bosco, ci si affibbiava dei titoli onorifici… e vi era il Conte Arborio di Erbinoli (il cavare erba), il Marchese Paolo d’Aglie (un bel tipo coreano forte mangiatore di aglio), il barone Fagioli, il Comm. Ricotta, ecc. Così si stava allegri, mentre col cuore pensavamo ai fratelli lontani, che domandavano pane, si cercava, unendosi la preghiera, di moltiplicare il lavoro e i prodotti.

Dicono che a Nojiri la neve si accumula oltre i due metri… Vedremo… si imparerà ad andare in slitta e a sciare… ed anche questo può servire nella vita.

In previsione, occhio alle provviste invernali, ed ecco nuovi lavori e preoccupazioni.

Ma niente timore e… avanti sempre nel Signore… pregando e lavorando.

Ci benedica tutti.


Aff.mo come figlio

D. V. Cimatti, sales.

3205 / Chierici salesiani / 1945-5-… /


ai Chierici dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


[Maggio 1945]

Carissimi della Compagnia,


Ricevo dal nostro Caldiroli notizie vostre come soci. Bravi! continuate con calma e costanza, con fede e con pazienza il bel lavorio spirituale proprio della Compagnia.

Grazie poi del risultato della Buona Morte [Esercizio della B.M.] che avete devoluto secondo l’intenzione del sottoscritto. Vi domando:


  1. Preghiere.

  2. Unitevi strettamente ai vostri superiori di Nojiri, il che vuol dire: “Fiat voluntas”.

  3. Non temete i disagi della nostra povertà – non ne avrete danno alcuno per la salute del corpo: ne avrete vantaggio immenso per l’anima, alla condizione del mattaku makaseru (= abbandonarsi completamente) al Signore. Questo a nome di Dio.


Allegri dunque nel Signore e niente vi turbi.

Vi mando la benedizione di Maria A. che vi darà il Direttore.

Pregate per il vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



3206 / Manganelli Giulio / 1945-5-… /


a Don Giulio Manganelli, missionario salesiano in Giappone



[Maggio] 1945

Carissimo D. Manganelli,32


Grazie della tua. Per i libri non saprei neppure io come fare – non mi dici il titolo – e se sono nei bauli… in quali?… perché sono parecchi ripieni di ogni sorta… Se D. Mantegazza sa e se sono trasportabili, ben volentieri all’occasione…

Fa’ quel che puoi per aiutare la famigliola e avanti con fede nel nome di Dio.

Viva Maria.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.



3207 / Crevacore Alfonso / 1945-5-… /


al chierico Alfonso Crevacore, missionario salesiano in Giappone


[Maggio] 1945

Carissimo Crevacore,


Grazie della tua carissima, bella, sentita, caritatevole lettera. Ogni giorno mi sei vicinissimo in fractione panis (generalmente verso le 5, perché non ho serventi prima).

La meta si avvicina… preghiera, desiderio, studio e imitazione di Gesù.

Si cercherà di contentarti per il libro che domandi. Per il libro del Billot lo invio, perché richiesto da lui, a D. Lucchesi: penso non avrà difficoltà a prestarlo; idem gli invio la Somma (sia pure in compendio).

Dunque calmo e allegro ed acquista buona esperienza in tante cose.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3208 / Tassinari Clodoveo / 1945-6-2 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



2 giugno 1945

Carissimo D. Tassinari,


Si sono potuti trovare, per l’abilità della maestra, alcuni biglietti e si riesce a fare una spedizione. Non so che cosa ti invieranno. Di inviato direttamente da me, al solito, un po’ di carote… sono le ultime.

Non dico nulla dell’ultima incursione: Yokohama… fu… La zona di Omori, Kawasaki… presto saranno fu… La Chiesa di Omori pure distrutta e pare che con essa anche il parroco P. Shimomichi, se non erro. La mamma di Abe salva, lo zio perdette tutto. I nostri due Miyahara e Kanemoto stanno bene. Koenji: chiesa e scuola distrutte.

Kojimachi: casa delle Suore Adoratrici e quella dei Paolini distrutte.

Ambasciata italiana a Mita anche a Denenchofu id. Id. anche la scuola Shirayuri.

Sekiguchi: cattedrale e piccolo Seminario. Salvo l’Episcopio.

E ora si comincia a dire: “La prossima volta tocca a noi…”. Che razza di fede! Sembra che lo desiderino… Ad ogni modo siamo nelle mani di Dio. Pregate.

Ad Omori la casa del Sig. Furukawa risentì un poco i danni. Si aspettano i documenti di cui sai, così finiremo anche questa pratica.

Ed ora stammi ben attento e cerca di agire colla maestria, buon senso e calma che ti distinguono, nella pratica importante della registrazione del terreno, e sia pratica nostra pur dovendo spendere, ecc. ecc. L’Avv. Yoshizawa, nostro buon cooperatore – lo zio di D. Akimoto – (legale) ed altri assicurano che si può fare, basta dimostrare che è terreno che si vuol coltivare o che si coltiva. (Il Governo non permette contratti di terreno a vuoto: si potrebbero comprare ora delle zone immense e lasciarle a vuoto). L’avvocato consiglia di andare dal Sindaco, e dire che si vuol fare questo contratto (anzi si desidererebbe altro terreno), che ci suggerisca come fare – probabilmente bisognerà entrare nell’associazione agricola (senti i doveri e diritti), forse ci vorrà un nome di agricoltore riconosciuto (attento che però il contratto non sia intestato ad un privato). Saremmo ben fortunati di poter dotare il paese di una tale scuola… quale onore per il sindaco, ecc. ecc. (Può essere che questo lato lo invogli di più). Ecco quanto dovresti cercare di capire e, se è fattibile questa via, agire.

Qui le cose procedono al solito:

  1. Lavoro della campagna, sono a posto pomodori, zucche (campi dietro casa), melanzane e peperoni (avanti casa), le patate fioriscono. Da seminare riso e piantare le patate americane. Lavorazione latte.

  2. Si cerca di fare il rifugio antiaereo supplementare (forse adopreremo la concimaia) per nascondere al fuoco quanto più si può.

  3. Oggi soluzione del caso ed esercizio di buona morte.

Notizie buone dalle case, da Dairen bene anche nei rapporti del Padre che a Pasqua ha regalato una gallina, e della Colonia agricola. Per un momento Lopez fu internato, anche là vetri rotti.

Invio un fioretto o pensiero pel Sacro Cuore cogli auguri più vivi di santa festa. Mi pare ce ne sia uno per tutti e singoli. Meglio lo distribuisca in chiesa…

Prego voi ad invicem.

E per il momento null’altro. Il Signore ci benedica sempre – e lo farà se ce lo meritiamo.

Ti abbraccio e benedico.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.


Non so se le comunicazioni postali siano celeri. Ora non si ammettono assicurate. Preferisco far scrivere in giapponese e per cartolina, forse arriverà meglio.

Ad ogni modo: allegri, laboriosi, calmi et in omnibus fiat voluntas Dei.

Mi dicono che viene la Maestra, non mi auguro che ci sia l’andirivieni di D. Barbaro, può essere che le condizioni vostre non permettano troppi giri. Preferirei che per lavoro (se vi è il permesso) non il prete andasse a casa della maestra, ma viceversa. Ad ogni modo vide prudenter quid…

3209 / Tassinari Clodoveo / 1945-6-5 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 5 giugno 1945

Carissimo,


A quanto pare non siamo molto fortunati nelle spedizioni. Speriamo che Yasuhara sia arrivato; idem sia arrivato Shimizu Kenchan.

Viene la Maestra speriamo… Pare che venerdì venga D. Roncato… e Deo gratias! Mi preme ripetere in breve quanto vi era di più importante nelle lettere precedenti (qualora non fossero pervenute):

  1. Ricordo della festa del S. Cuore: avevo scritto qualche cosa ad ognuno proprio uscito dal cuore – era una strenna-fioretto da prendersi a scelta. Se non giunse, commenta tu il programma del mese: amore e riparazione. Amore: a Gesù e al prossimo. Riparazione: per noi e per gli altri.

  2. Suggerivo per la registrazione del terreno, che si può fare purché risulti che si coltivi, di andare dal sindaco e dire che ci insegni la via per riuscirci; forse bisogna entrare nell’Associazione agricola e fare a nome di un agricoltore; la nostra Associazione (= Ente Salesiano) è “lavoro e preghiera” anche professionale, agricolo; speranza di iniziare una colonia (onore per il sindaco, pel paese, ecc.).

  3. Attenzione alle relazioni Maestra e D. Barbaro (che non sia sempre in giro per lei, ecc.).


Ex novo:

  1. Notizie buone da tutti: Dairen, Colonia agricola di Miyazaki (vetri rotti. Lopez in un primo tempo internato), Nakatsu, Beppu, Suore.

Si vocifera che gli stranieri della provincia di Oita e Fukuoka sarebbero evacuati al sicuro fra i monti di Fukuoka.

Mi giunge oggi espresso da Oita, domandando indirizzo preciso di Nojiri (nostra casa) e se c’è posto per sei. Urge risposta. Può essere che essi (i nostri confratelli) d’accordo colla polizia? Darà il permesso? Non lo darà? Al più presto sappimi dire: c’è possibilità di trovare tra le case di fitto del sindaco?

Certo che piuttosto tra i monti di Fukuoka è meglio fra noi, ma c’è posto?

  1. Si viene accentuando sempre più (penso) la necessità che D. Mantegazza sia ritirato al sicuro. Se non c’è una casa che possa servire eventualmente per la scuola, se dovesse venir solo, ti pregherei di accettarlo a far parte della tua comunità. Penso che lavoro gliene puoi dare (anche se credi, qualche insegnamento) e certo lo farà. Gli ho detto: preghi e si decida.

  2. Non si riesce ad avere questa benedetta registrazione dell’edificio:

    1. o timbro fatto nullo,

    2. o sotto vi sono pasticci che non permettono l’operazione,

    3. o l’incaricato (si disse un tal Kobayashi, ora si dice che è il Sig. Nakamura) non si dà troppa premura. Avviso chi di ragione, che:

      1. non paghiamo finché non consegnano i documenti,

      2. ci dicano chi è l’individuo e gli staremo dietro a che…

      3. sono disposto a pagare le spese ecc., ma ci diano questi documenti.

In ogni caso, vedi che pel N° 2-3 ti casca addosso nuovo peso… ma hai valide spalle, mente e cuore, e cerca di capire in posto qualche cosa di questa faccenda.

Qui nulla di nuovo, in attesa solo degli amici e della pace.

Pare che il Kenkyusha si svegli e che oggi porti qualche cosa nella casa, di cui paga puntualmente il fitto.

Gli italiani stanno eleggendosi il loro capo, a noi hanno detto, se non ci adontiamo, a non partecipare alle elezioni…

E per ora nulla di nuovo. La campagna promette bene e si lavora attivamente, Bealessio è esonerato dalla cucina, attende alla campagna della scuola. Si aggiustano D. Moro, Mirano… Sekiguchi bruciò per fuoco delle case vicine; si vede la cura speciale degli amici di non gettare bombe sulle località dati gli internati (bombardano e centrano quel che vogliono) che ora sono all’Ospedale Cattolico.

Saluta omnes.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.


P.S. Le Trappistine di Kobe sono sfollate in Hokkaido. Anche la Delegazione bruciata.




3210 / Tassinari Clodoveo / 1945-6-8 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 8 giugno 1945

Carissimo D. Tassinari,


  1. Proprio oggi mi capitano inaspettati il Sig. Furukawa e Mitsunaga. Avevo domandato al Sacro Cuore come regalo della festa che ci venisse incontro per le nostre questioni di Nojiri.

In breve: mi assicurano che le carte sono in via di corso, e che non temiamo per la sicurezza del possesso, il fatto che vi si abita, è già un fatto inoppugnabile, al momento tal genere di contratti sono assai rari, all’ufficio di catasto si lavora un giorno alla settimana e si va per le lunghe. Furukawa per pagare la scuola ha dovuto fare un prestito – al momento tutti fanno così, cioè comprando una casa sborsano tutti i soldi, e la questione si viene regolarizzando con calma legalmente, non c’è da temere perché impegnato l'onore anche della Scuola Toyo-Heiwa, ben nota in Tokyo.

Stando così le cose ed avendoli domandati ed anche Mitsunaga nostro benefattore e cooperatore avendomi pienamente assicurato, ho dato Yen 40.000 (così sono otto), il resto sarà dato all’arrivo delle carte. Oltre la ricevuta mi sono fatto firmare assicurazione dai due che le cose sono come furono esposte e che le pratiche sono in corso. Anche a me scottavano tutti quei soldi, anche pel pericolo e di scomparsa dei contraenti da ambo le parti, per la difficoltà delle comunicazioni e riunioni (nell’ultima incursione Mitsunaga che tornava da Tokyo a casa ebbe il treno tutto bruciato), quindi pensai bene aderire. Ne riferii in consiglio. D. Bovio avrebbe preferito un prestito a Furukawa, approvato, e spero anche tu approverai. Così pian piano anche questo sarà portato in porto.

  1. Problemi Maestra. Non ritiro quanto scrissi e approviamo (consiglio) le tue vedute per il bene generale, della maestra e specie di D. Barbaro. Avesse più calma, meno impulsività, più chiarezza di vedute in materia e più prudenza, vedrebbe le cose chiarissimamente e farebbe (deve fare) come gli si dice. Prego anche per questo.

  2. D. Bovio giustamente osserva: si è inviato per mettere in salvo stoffa non lasciatevi prendere da quanto può avvenire (salvo casi specialissimi e sporadicissimi) di cederla in cambio… Ricordatevi che non se ne trova più absolute… è roba che deve o dovrà servire per noi. (Giunge la macchina).

Idem per cibarie, ecc. (ad es. riso) siamo anche noi nelle vostre condizioni, non si riceve che la parte di quelli che sono in casa (ad es. il mio è a Nojiri, ma… va bene così!…) quindi in molte cose di tesseramento, oltre le difficoltà dell’invio, vi è la vera impossibilità.

  1. Al momento Asakichi non può venire stabilmente. Per Paolo ho pregato D. Bovio che ti scriva, tu sai in che condizioni fu accettato, nessuna difficoltà per parte nostra per lo sfollamento; tienlo quanto credi, se aspirante, è meglio fosse a Nojiri. Vide in Domino. Così è anche il parere del Consiglio.

  2. Se potrai concretare qualche cosa per le case di fitto fammi sapere al ritorno qualche cosa per mezzo di D. Roncato: e scriverò. Al momento penso siano voci, pur non essendo prive di fondamento. E scriverò chiaramente la questione viveri e bagagli necessari.

  3. Pare ci sia chi si interessa per il trasporto di bagagli (vagone): se sono rose fioriranno.

  4. Dunque? Il buon accordo col tuo Capitolo, le direttive indicate, e quelle che (sempre dopo preghiera, pensarci su e possibilmente col Consiglio o comunicazione ai tuoi) prenderai, hanno la nostra piena approvazione. Tira dritto con semplicità, naturalezza e appoggiato alla regola, e lascia dire. Tutti non si possono accontentare, anche facessi miracoli; tanti hanno bisogno di dir la loro… avanti, avanti, Clodoveo. Chi fa, falla, sì, ma fa, e appoggiato al Signore fa bene, anche quando gli altri non approvano.

  5. Ho goduto spiritualmente per le lettere scritte. Assicura che vedo in tutti volontà, e che cominciamo davvero a intenderci dove il Signore vuole che tutti, nessuno escluso, arrivino.

  6. Moskwa nel frattempo faccia (non si legge la parola)… con acqua bollita (tiepida) sono utili penso (pur non sapendo che male ha).

Mi pare di aver risposto a tutto.

  1. Piano piano occhio alla registrazione per parte di Nakamura e le norme del sindaco. Assicura pure Nakamura che ad affare finito avrà ricompensa.

  2. Non so se ti scrissi queste notizie:

A Yokohama chiesa della città bruciata (P. Cornier e Maujandre illesi), chiesa di Omori bruciata ma il P. Shimomichi si era riparato altrove, salvo.

Ho aumentato a 500.000 yen l’assicurazione delle cose nostre: incendi, bombardamenti, terremoti.

  1. Non allarmatevi per noi: il Signore ci proteggerà spiritualmente e materialmente (ben inteso colla nostra totale cooperazione) se noi tutti faremo il nostro dovere. Non si tratta di profezia, ma di realtà, e anche che se per la parte materiale succedesse a noi e alle cose nostre quanto è successo ad altri, penso fermamente che sia per il bene nostro e per il bene generale. Il Signore è Signore e Padre anche quando non aderisce, a nostro povero modo di vedere, a quanto noi ci auguriamo. Insisti a che si preghi così (pur non essendo male pregare altrimenti, perché è anche preghiera della Chiesa). Signore, in questo… sia fatta la Vostra volontà… Non c’è bisogno di dire il nostro desiderio… i ma… i se… Via! Via! Signore, solo la Vostra volontà, perché sono sicuro che è quella che va bene per me e per tutti!


Ah! Clodoveo mio! Avessimo la fede nelle nostre preghiere, quando sono appoggiate a Gesù… ma sono onnipotenti… Peccato che noi poveri interessati (e che razza di interessi poi?… miseriole in cui facciamo consistere tutta la nostra vita) preghiamo esponendo al Signore solo la parte di interesse personale e dimentichiamo la parte sostanziale o la sottintendiamo… Saremmo sempre in calma se pregassimo (non è così che ci ha insegnato Gesù?) il “fiat voluntas tua”.

Ed anche domandando cose particolari (il pane, il perdono dei peccati, la liberazione dal male) non dimentichiamo che prima c’è il fiat voluntas tua.

Scusa lo sfogo… la predica… ma insisti… e proveremo la bellezza dell’azione di Gesù in noi.

Poveri miei fratelli! qualcuno mi accenna alle difficoltà materiali, alla scarsità di tante cose anche necessarie, ecc. e non posso non sentirne vivo il dolore. Ma fate come vi dico a nome di Dio, di Maria A. e di D. Bosco: così riusciremo a far tutto quello che vuole da noi il Signore; assicuratevi, non avremo danno alla salute – se fosse necessario il Signore ci farà toccare con mano i miracoli della sua materna Provvidenza, e vedremo in Paradiso il numero stragrande di anime salvate con questo mezzo, pur non potendo fare lavoro di evangelizzazione.

Fiat voluntas Dei, fiat voluntas! Ripetiamolo…

Perdonami, caro Clodoveo, i vecchi sono vecchi… Perdonami se ho scritto strafalcioni, correggi… amplifica e avanti nel nome di Dio.

Ti abbraccio e benedico, e con te ognuno dei miei fratelli, non allarmatevi per noi – preghiamo e facciamo il nostro dovere con serenità e calma e per Lui, in Lui e con Lui – e non temete di nulla.

Tuo nel Signore


D. V. Cimatti, sales.


P.S. D. Manganelli parla del cavallo: il massimo problema non è tanto il cavallo o carro quanto il cavallante… Paolo, Asakichi inadattissimi. Parlatene…




3211 ./ Tassinari Clodoveo / 1945-6-12 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



[12] Giugno 1945

Carissimo D. Tassinari,


Grazie della tua visita e scusa se non abbiamo potuto tenerti tanta compagnia. Assicura tutti delle nostre preghiere e del lavoro che vorremmo centuplicare, ma si arriva solo dove si può, coll’incognita poi del modo pratico per il trasporto.

Tengo d’occhio quanto ci siamo intesi e per il vagone, e per Homma e per Kettler e per il cavallo. Prego il Signore si possa realizzare la venuta di un gruppo, fa’ pregare anche tu.

Non andrà male che iniziamo (almeno a titolo di prova) un po’ di relazione postale a base per ora di cartoline e in giapponese: penso sia più spiccio.

Nell’eventualità di chiusura delle relazioni ti autorizzo a fare per il bene materiale e spirituale della tua comunità quanto credi non solo nelle mansioni tue, ma anche in quelle ispettoriali necessarie e utili.

Vedi se riesci ad affittare o se vendessero (e non fosse una cannonata) a comprare una casa, almeno per mezza dozzina di persone, nell’eventualità di venuta forzata (se autorizzano a poter venire a Nojiri).

Dalle lettere che mi scrivono mi pare siano tutti a posto. Le feste di Maria Ausiliatrice e S. Cuore furono fatte bene e con frutto. Vedete di far bene anche quella del Papa.

Per il momento non ho altro. Coraggio, caro Clodoveo o Renato; ma lavora con calma e nella certezza assoluta che il Signore ti aiuterà e aiuterà i tuoi se ti butterai con fede nelle mani della Provvidenza, e se sarà necessario il Signore e Maria Aus. faranno anche dei miracoli, e così fronteggeremo la situazione.

Avanti dunque con serenità, anche con quella guardia che chiamate… e il Signore finirà col- l’ammansire anche quel bel tipo.

Continua nelle direttive iniziate: hai tutta l’approvazione.

Pur sperando che l’inverno possa essere passato altrove, disponi in vista dello svernamento.

Per i Ss. voti dei tre, qualora non fosse possibile la corrispondenza, fa’ fare per tempo (anche alla prossima venuta) la domanda, e mandami anche il tuo parere come membro del Consiglio. E se anche non ci fosse la votazione del Consiglio fa’ fare (unisco moduli). Qualora non vi sentiste di ammettere ai perpetui, fa’ rinnovare i triennali. Per gli ordini, vedrai… Non dimenticare per i minori Mons. Noda… oppure Sendai… Tu sei autorizzato a ricevere i voti.

Disponi per i predicatori come se D. Cim. non ci fosse, se poi potrò venire darò non solo una, ma due mani e piedi e testa e cuore.

Ti unisco anche un po’ di Ss. Messe sempre nel caso… da dire con comodo… Ti prego di tener nota… Sono 4 serie di gregoriane (a 4 e qualche cosa, Y 500).

E per ora ti abbraccio e benedico e preghiamo sempre ad invicem.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.


3212 / Chierici studenti in Giappone / 1945-6-13 /


ai Chierici studenti dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 13 giugno 1945

Carissimi della Compagnia,


Nel mese consacrato al Preziosissimo Sangue di N. S. avendo trovato una bella proposta del Padre Faber, che è intonata alla circostanza, ve ne voglio far parte. È proposta ottima – ad ogni modo piena libertà di accettarla o no.

È assai facile: basta mettere l’intenzione.

Eccola:

Se vi è persona che deve curare gli interessi di Gesù, averli a cuore, difenderli, ecc. siamo noi. Se riusciamo ad impedire un solo peccato mortale, pensiamo come realizziamo gli interessi di Gesù. Allora alla sera, prima di coricarci e al mattino allo svegliarci con fede ed amore preghiamo Maria Santissima che offra a Dio essa stessa i meriti della passione del suo divin Figlio per questo scopo.

Sono 730 peccati mortali all’anno che singolarmente possiamo impedire – pensate se fanno questo tutti i soci, ecc. ecc.

Ecco un bel lavoro spirituale e meritorio. Colla guida dei vostri insegnanti potete studiare la questione teologica relativa.

Allegri e uniti alla S. Volontà di Dio.

Vostro

D. V. Cimatti, sales.

3213 / Margiaria Angelo / 1945-6-16 /


a Don Angelo Margiaria, missionario salesiano in Giappone



Tokyo 16 giugno 1945

Carissimo e Rev.mo Don Margiaria,33


Spero che con l’aiuto del Signore continui in buona salute.

Ho due speciali notizie da darti. A Kobe è morto sotto i bombardamenti il Padre Fage. E a Miyazaki nell’opera sociale del Kyugoin per la quale si è sacrificato per tanti anni, alle 3 del pomeriggio della vigilia della festa del Sacro Cuore ha fatto una morte edificante il Sig. Kurita dopo aver ricevuto i Santi Sacramenti. Offri le tue preghiere anche per loro.

Noi tutti preghiamo per te e anche tu prega per noi. Nella provincia di Nagano i chierici e il direttore stanno tutti bene. Lavorando abbi cura della salute. Siamo ancora nel mese del Sacro Cuore: rafforza in te questa devozione.

Tuo

Don Cimatti




3214 / Circolare Salesiani / 1945-6-16 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 16 giugno 1945

Carissimi confratelli,


Sapete che il mese di giugno è il mese dei rendiconti amministrativi: vi prego quindi di aiutarmi anche in questo dovere.

Le case della missione abbiano la bontà di inviare la cifra entrate e uscite dal 1 Luglio 1944 al 30 giugno 1945 al nostro D. Bernardi a Miyazaki – gli altri al nostro D. Dalkmann a Tokyo. È lavoro assai semplice che si fa in pochi minuti: vi prego di farlo al più presto possibile.

Le notizie dei nostri confratelli continuano, grazie a Dio, ad essere buone. Buone pure notizie dai nostri cari soldati, alcuni dei quali scrissero in questi giorni.

Però devo comunicarvi con vero dolore la morte di due nostri insigni benefattori: il P. Fage a Kobe ed il Sig. Kurita all’Ospizio di Miyazaki. Molti di noi hanno esperimentato la bontà, lo spirito di sacrificio ed il lavoro di questi due ottimi benefattori, specialmente agli inizi delle nostre opere in Giappone. Si può dire che P. Fage fu il nostro Procuratore.

Il Sig. Kurita ebbe parte importantissima nella regolarizzazione delle nostre proprietà colla formazione dei nostri “Enti” e coll’avere consacrato tutto se stesso all’apostolato missionario e all’opera benefica dell’Ospizio.

Spero a tempo opportuno di potere scrivere più a lungo di questi ed altri carissimi benefattori nostri. Vogliate pregare, ed ogni casa celebri una Messa di suffragio secondo le mie intenzioni.

Grazie di quanto farete, ed il S. Cuore di Gesù vi rimeriti.

Col più profondo ossequio vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Non dimentichiamo nelle feste dei Ss. Pietro e Paolo S. Ecc. il Delegato Apost., Mons. Doi ed il nostro R. M., D. Berruti, D. Tirone e specialmente il S. Padre.




3215 / Crevacore Alfonso / 1945-6-20 /


al chierico Alfonso Crevacore, missionario salesiano in Giappone



[20 Giugno 1945]

Carissimo Crevacore,


Cerco tra i libri che ho ordinato se c’è il desiderato da te… ma se è nei bauli non mi è possibile perché bisognerebbe aprirli tutti. Dunque abbi pazienza.

Bene per tutto il resto… Non coronabitur nisi qui legitime certaverit.

Ci troviamo ogni mattina fedeli all’appuntamento (in generale alle 5 ho finito Messa, perché Don Bovio vuol essere svegliato presto).

Avanti nel Signore con costanza, serenità e calma.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3216 / Circolare Salesiani / 1945-6-28 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Tokyo, 28 giugno 1945

Sempre carissimi confratelli,


Siamo ormai alla metà dell’anno. Tutti conosciamo le vicende a cui la divina Provvidenza ci ha sottomesso: non conosciamo quelle che ci attendono, ma non possiamo non ringraziare il Signore dei benefici finora elargitici e nello stesso tempo dobbiamo rinnovare la nostra piena adesione alla Sua santissima volontà.

Continuiamo dunque serenamente il nostro possibile lavoro – la prescritta lettura delle nostre Sante Regole ci animi ad un crescente progresso nella nostra vita religiosa, e preghiamo: ecco le condizioni per cui potremo meritare sempre di più le benedizioni del Signore su di noi e sulle nostre cose.

Al momento in cui scrivo continuano le buone notizie nostre e dei nostri assenti, così pure quelle delle Figlie di Maria A. A Beppu hanno aperto recentemente un fiorente giardino d’infanzia.

Ho potuto poi visitare in questi giorni i nostri cari confratelli di Nojiri, e fui davvero edificato del buono spirito che vi regna, della loro soda pietà e della buona volontà di studio e specialmente dello spirito di sacrificio cui si sobbarcano per far fronte all’attuale situazione. La casa in amenissima posizione, prospiciente il lago Nojiri, era casa d’estate di una scuola femminile di Tokyo. È in legno compensato – di 124 tsubo, consta di un salone centrale e due corridoi laterali, fiancheggiati da camere particolari, e che pongono fine al lavabo, ecc.

Sopra queste vi sono due piccoli vani adibiti a camere da letto. La costruzione è per l’estate – esige una buona riparazione al tetto. Al retro del salone: cucina e annessi. Acqua in abbondanza incanalata in casa, manca la luce elettrica. Per l’estate non c’è grave inconvenienza – per l’inverno se vi ci si dovrà svernare, si provvederà. La proprietà comprende duemila tsubo di terreno coltivabile (non agibile tutto in quest’anno).

La base alimentare della comunità è l’attuale razione tesserata, e, date le abitudini precedenti e il lavoro richiesto dalle attuali necessità e data l’età degli abitatori, è certo assai risentita; ma gli aiuti che si cercano di dare, l’operosità industriosa dei confratelli, farà certo superare anche questo punto scabroso.

Tutti vogliono essere ricordati ed assicurano preghiere speciali per voi tutti.

Non sapendo se avrò occasione di poter scrivere in seguito penso sarà gradito a tutti ricordare gli onomastici dei nostri confratelli: Don Romani (4), D. Braggion, D. Gallo (15), D. Barbaro (18), coad. Ferrari (25). Auguri cordiali e preghiere.

Non dimenticate il vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Ricevo ora dalla Superiora delle Figlie di Maria A. notizia dolorosa che il giorno 19 c. m. è bruciata pure la scuola che l’anno scorso avevano rilevato a Shizuoka. Fortunatamente nessun danno alle persone. Ho assicurato preghiere e la nostra viva partecipazione al loro dolore.

Nelle condizioni attuali non ci resta che lavorare intensamente nell’esecuzione del nostro dovere: pregare e buttarci fiduciosamente nelle mani della divina Provvidenza, e che in tutto si faccia la Santa Volontà di Dio.




3217 / Ricaldone Pietro / 1945-6-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


La festa della mamma34

Tokyo, Giugno 1945

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


La festa della Mamma nostra, trasferita per motivi liturgici verso la fin del mese, riuscì dovunque festa dei figli alla Madre, festa dei figli di D. Bosco alla Madonna di D. Bosco.

Le condizioni del momento non ci permettono di fare grandi cose, ma tutti fanno qualche cosa e… alla salesiana. A Tokyo le case salesiane, riunite fraternamente, iniziarono gli omaggi alla vigilia con una ben riuscita accademia nel bosco. E il giorno 28 maggio funzioni solenni al possibile… A sera processione, modesta luminaria nel bosco con canti, la tradizionale bruciatura delle lettere scritte alla Madonna, la quale dimostra proteggerci inviando molto lavoro alla scuola e non lasciandoci mancare il lavoro spirituale, perché, pur trattando noi stranieri missionari salesiani come internati (più o meno rigidamente secondo i luoghi), si può lavorare per le anime a noi affidate.

Come non vedere in questo trattamento speciale la protezione della Mamma nostra, cui abbiamo affidato noi, le cose nostre e i nostri?

D’altra parte anche dalla storia giapponese risulta evidente che Maria SS.ma protegge in forma particolare il Giappone. Gli studi dei moderni sulle antichità giapponesi lo viene chiaramente dimostrando. Pare storicamente provato che molti secoli prima dell’arrivo di S. Francesco Saverio a Kagoshima (15 Agosto 1559, festa dell’Assunzione di Maria) la religione cristiana abbia avuto relazione col Giappone. Ad es. alcuni fondatori di sette buddiste (Shingon e Tendai), i celebri Kobo Daishi e Dengo Shioki, direttamente o indirettamente presero dalla Chiesa cattolica vari elementi liturgici e dottrinali, ed estesero alle loro religioni i medesimi. Così nel periodo storico Nara (593- 750) e nel seguente Heian (Kyoto) giunsero in Giappone predicatori cristiani, provenienti da Edessa in Siria, continuatori di S. Efrem, noti col nome di bonzi persiani che sparsero il buon seme per tutta la regione.

In seguito, per le turbolente vicissitudini a cui il Giappone fu soggetto, si è perduto il legame dell’Oriente coll’Occidente, ed è ora difficile dire quanto sia restato di tali elementi religiosi provenienti dal cristianesimo.

Certo che riempie di meraviglia e si presta a raffronti magnifici il fatto che ad es. la deessa buddista Gyoran Kannon (una delle 33 varietà della dea della misericordia) è dipinta o scolpita sopra un gran pesce o portante un pesce in un canestro; oppure sotto figura di donna che ha in braccio un fanciullino, sotto i piedi un serpente o un dragone; oppure dritta su una mezza luna rovesciata, una donna la quale schiaccia il serpente che addenta una specie di frutto simile al pomo.

Tali elementi (pesce, ecc.) non hanno relazione col buddismo: fino a che punto abbiano derivazione dal Cattolicesimo non è mio compito determinarlo, ma sta il fatto che molti pensano a una trasformazione di credenze sulla Madonna.

Nella letteratura giapponese vi sono anche belle narrazioni o novelle (varie delle quali riprodotte in Gioventù Missionaria) e che coincidono proprio col periodo di influsso della Chiesa cristiana di Persia in Giappone, che si prestano non fosse altro a dubbi, opinioni, che l’ispirazione delle medesime provenga dalle narrazioni originarie della Chiesa orientale, fonte e origine delle tradizioni che si riferiscono alla Madre di Dio.

Non so che penseranno i nostri cari lettori di questa disquisizione, ma avessero alla mano la storia delle Missioni in Giappone, resterebbero convinti che in ogni tempo Maria SS.ma si è dimostrata speciale protettrice del Giappone: e noi salesiani l’abbiamo esperimentato, e lo esperimentiamo.

E non possiamo e non dobbiamo nasconderlo. Oh, quanti missionari sorridendo ci hanno detto: “Voi salesiani predicate più Maria A. e D. Bosco, che Nostro Signore!”.

Penso che sia una pia esagerazione…

Tutto questo le dica che anche per i suoi figli in Giappone, come per tutti i Salesiani, la devozione alla Madonna vuol essere una loro caratteristica: e ci aiuti specie in questi momenti il valido patrocinio della Madre nostra che noi invochiamo anche Santa Madre del Giappone.

All’altare di Maria A. un’Ave per il

suo aff.mo

D. Vincenzo Cimatti, sales.



3218 / Manganelli Giulio / 1945-6-… /


a Don Giulio Manganelli, missionario salesiano in Giappone


Giugno 1945

Carissimo D. Manganelli,


Eccoti accontentato in quanto domandavi. Le cose tue sono nel rifugio antiaereo. Per la tela ho insistito e spero sarai esaudito, ma ricorda bene:


  1. Non lasciarti attirare da cambi ecc. (fa’ sempre in pieno accordo col Direttore), persuaditi che stoffa non se ne troverà più per un pezzo; quindi sia per i casi di necessità dei nostri.

  2. Occhio alle provviste da mettere in disparte o da usare con massima parsimonia. In casa ti assicuro che non ci sono rifornimenti speciali… e poi vi è sempre il trasporto…

  3. Con il Sig. Homma1 penso che non concluderemo niente di serio. Con noi (Studentato e Scuola… forse perché ha debitucci da saldare) non ha concluso nulla in pratica; forse voi sarete più fortunati, e te lo auguro. Se vuole può, attento però (ed è naturale) che sa far bene i suoi affari.


Lavora con calma, secondo obbedienza, unito a Dio, e farai miracoli.


Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



3219 . Dell'Angela Stefano / 1945-6-… /


al chierico Stefano dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



Giugno 1945

Carissimo Dell’Angela,


Il Direttore ed anche tu mi date notizie discrete della tua salute, e Deo gratias. Il programma è tracciato: si tratta di eseguirlo. È vasto, ma tu sminuzza. Non si può fare la foto di tutto il cielo: ogni osservatorio astronomico ne fece una parte, così si formò la carta del cielo.

Allegro e calmo sempre.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.



3220 / Margiaria Angelo / 1945-7-9 /


a Don Angelo Margiaria, missionario salesiano in Giappone



Tokyo 9 luglio 1945

Carissimo e Rev.mo Don Margiaria,35


Spero che stia bene. Noi non ti dimentichiamo mai e preghiamo per te.

Domani 10 festeggiamo in questa casa l’onomastico del direttore Don Bovio. Anche se siamo pochi, lo festeggiamo in forma intima e familiare ma solenne. Ciascuno sta preparando qualche numero speciale per l’accademia. Per grazia di Dio tutti lavoriamo sani e salvi. Non preoccuparti. La chiesa di Miyazaki è fuori uso e l’Amministratore Apostolico Mons. Ideguchi si è trasferito a Tano. Offri le sofferenze di ogni giorno al Signore per noi e per la salvezza delle anime. Che la Madonna ti protegga.


Tuo Don Cimatti



3221 / Circolare Salesiani / 1945-7-12 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 12 luglio 1945

Carissimi confratelli,


Penso che sia di comune soddisfazione rivederci almeno quindicinalmente per lettera, anche come eccitamento alla unione di menti e di cuori, tanto più necessaria in questi momenti.

Il nuovo mese incominciato ci trova, grazie a Dio, tutti in buone condizioni di salute e di lavoro.

Non avrete dimenticato la lettura delle regole. Oh, facciamo in modo che davvero riesca proficua e che la nostra vita attuale risuoni in piena conformità colla medesima.

Le notizie che ho continuano ad essere buone, i nostri soldati Matsuo, Akabae hanno scritto recentemente (Hokkaido, Miyazaki): stanno bene e salutano e si raccomandano alle preghiere di tutti.

Buone notizie pure dal nostro Hayakawa dall’ospedale di Beppu. L’aspirante Toraharu prima dell’applicazione della gamba artificiale ha dovuto subire una nuova operazione. Vi raccomando caldamente questi nostri cari ammalati ed anche quelli tra noi che pur sul lavoro soffrono qualche infermità.

Vi assicuro che essi offrono al Signore le loro sofferenze anche a nostro vantaggio, e sono sicuro che attirano grandi benedizioni dal cielo.

Così pure fanno i numerosi soci del Segretariato infermi del nostro indimenticabile D. Arri.

La nostra cara Missione è stata provata nella persona del nostro Rev.mo Amminis. Apost. che ebbe distrutte e la prima residenza a Kagoshima ed anche la seconda nella stessa città. Ora risiede a Tano. Ed anche assai dolorosamente nella persona di P. Kawaguchi ferito alla spina dorsale per cui si teme la paralisi di una gamba. Ho scritto le nostre condoglianze e l’assicurazione delle nostre preghiere.

P. Mukai è tornato dal servizio militare – saluta tutti.

I chierici Emi ed Antolini hanno iniziato a Miyazaki la teologia. Sono stati ammessi ai voti perpetui i chierici Acerbi, Petracco e Secchi (per l’8 settembre). Raccomando poi alle vostre preghiere gli onomastici di Crevacore (2 agosto), Pisarski (3), D. Felici (4), Scrazzolo (5), Moriggia (14), Paulin (15). D. Liviabella mi annuncia il suo 25° di professione, e D. Figura il 10° di Messa.

Dimenticai in precedenza l’onomastico del nostro D. Bovio (10/7) coincidente con l’anniversario della sua prima Messa.

Si ricordò la data in forma familiare a Tokyo e vi ho rappresentati tutti. Sa il Signore quanto dobbiamo a questo caro confratello: il Signore lo rimeriti adeguatamente.

I direttori delle case sotto la loro responsabilità pensino agli esercizi spirituali annuali, favorendo, dove è possibile, mute d’assieme, con le modalità regolari o d’eccezione che le circostanze rendono inevitabili.

Ricordi: presenza di Dio con perfetto abbandono alla Sua Santa Volontà.

Uniti di mente e di cuore preghiamo.

Vostro D. Cimatti, sales.

3222 / Tassinari Clodoveo / 1945-7-12 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



12 luglio 1945

Carissimo D. Tassinari,


La venuta del nostro Yasuhara dà modo di darti notizie che avevo proprio in animo di inviarti oggi per lettera.

1) Il Consiglio ha approvato all’unanimità l’ammissione dei tre ai voti perpetui. Avvisali e preparali e si preparino. I moduli li hai; in caso di mia assenza sei delegato tu a riceverli e, in caso che tu non possa, subdelegherai.

2) Per le sedie viene il buon D. Akimoto che parlò col Preside. Non può darle perché sono materiale scolastico. Darle al Sig. Nakamura. Pare che il contratto vada avviandosi legalmente. Prima deve fare la scuola la registrazione, poi verrà il nostro turno. D. Akimoto spiegherà. È latore di una lettera del Preside della scuola per Nakamura: fatti dire il pensiero del medesimo per tutti quelli che ci danno noie. Fanno i loro interessi: pare l’abbia sperimentato anche lui.

3) Per quelle robe che diedero origine ai parlari, risulta che dalla casa di qui giunse solo qualche cosa la prima volta all’incriminato: aveva messo qualche cosa in più per i lavoranti speciali, che non so se sia giunta a destinazione. Sarà forse stata questa l’origine di qualche merenda. Altre volte dalla Scuola (D. Moro). Ho avvisato e speriamo…

4) Spero arriverà la bicicletta. Non dimenticare se ci sono formalità legali per l’uso ed ottemperatevi.

5) Per la Sig. Maestra non dimenticare il mensile (Y 80): penso che continui a lavorare. Se vi fossero lavori supererogatori, anche Y 100. Ero solito dare all’inizio del mese.

6) Forse è un po’ forte la lettera per Colussi. Se arrivo a tempo… leggila (e ti pregherei per tua norma di leggere con libertà quanto scrivo) e se ti sembra che non convenga, cestina.

7) Altre notizie in lettera circolare ai confratelli.

8) Pare annunciato che l’America voglia obbligare l’Italia a dichiarare guerra al Giappone.

9) Per il vino ho scritto a D. Lucchesi: è il parere di P. Arai. Fatti dire anche da D. Akimoto l’ultimo colloquio avuto con Mons. Doi sui missionari stranieri.

Dunque lavoralo che farà del bene qui, e all’estero. Ci starà bene un bel Capitolo salesiano. E avanti nel Signore. Fa’ cuore a tutti.

Tuo D. V. Cimatti, sales.



P.S. La famigliola è cresciuta di nove pulcini e di 3 gattini. Il giorno dell’ala americana si e passata giornata movimentata. A mezzogiorno l’indispensabile B 29 che augura buon appetito, e quasi ogni notte (segnala la radio che ho in camera) non manca la menzione della zona di “Negano” e prego per voi tutti e singoli. Allegri!

10) La questione di P. Hino è a questo punto. D. Bovio ha risposto al padre Hino chiarendo la cosa. Vincente ha ricevuto per il Padre verdura, tabacco, ecc. e pare è arrivato là senza nulla… Che ne ha fatto? Pel vino non sappiamo nulla. Pangelinan non poteva partire, dato quanto è successo nella distruzione di Yokohama. Chissà che cosa ha raccontato. Il sacco non era poi così… La Maestra Shoda che ha letto la lettera del Padre (e gli risponde) l’ha definita “immediate” lettera di un… esaltato (non voglio dire la parola). Vedremo.

11) Ho consegnato per acquisti vari a Yasuhara Yen 300 e Yen 2,50 per il viaggio. Fammi il piacere di dire n° 100 Messe ad intentionem dantis.

12) Per la casa del Sig. Bonnet: i Padri francesi non conoscono, pare che cerchi a Karuizawa. Forse domenica avremo il recapito dalla Maestra Shoda.

13) Ti restituisco il manoscritto che desideri con alcuni pensieri personali. Mio pensiero: bisogna fare, nonostante le difficoltà e le débâcle (che nel nostro piccolo abbiamo chiaramente sperimentato anche noi) sulla linea Vallignanea, ma occorre anche un buon personale, specie giapponese, della portata di quei là per la formazione… A noi non è riuscita neppure quella dei catechisti, per cui avevo tanta fiducia di riuscita… ed anche come ex-allievi attivi e cooperatori… ben poco. Mah! Deus scit.

3223 / Tassinari Clodoveo / 1945-7-13 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



13 luglio 1945

Carissimo D. Tassinari,


Si è riusciti a trovare due biglietti. Deo gratias! Si invia quanto si può, e quanto si pensa dalle vostre richieste esser necessario o utile o gradito (ma essendo solo due non possono portare molto…).

Assicura tutti della buona volontà di venirvi in aiuto come meglio si può – e se non si invia subito quanto domandate, è perché non c’è, o non si può, o non possono portare. Oh, no! non è che non si voglia, o che (come hai fatto capire forse troppo fortemente a D. Roncato) si faccia per rappresaglia o simili… no, no, no! Ho consigliato che quando non inviano, dicano il motivo. Ad es. il formaggio che si voleva spedire (ed il formaggio è per voi… a noi la scotta prima) l’ultima volta era verminoso, e sa D. Roncato il lavoro che ha dovuto fare per metterlo in condizione di non andar perduto, per inviarlo, bisogna sia un po’ duretto et similia… e quindi non è sempre pronto. Le ruote del carrettino erano in stato deplorevole… 5 buchi. Secchi dovrebbe saperne qualche cosa, ecc. ecc.

Ah, se ci fosse il mezzo di trasporto! Quindi carità, pazienza vicendevole ed il Signore ci benedirà sempre di più. Tu hai fatto il tuo dovere sempre: sta’ tranquillo. Tutti quelli che parlano fossero in condizioni di poter essere contenti di tutto, non penserebbero a ciò.

Ed ora a noi:

l) Oita è bruciata completamente e quindi anche tutte le cose nostre, anche i bagagli preparati per lo sfollamento, persone illese (ho fatto subito scrivere a te cartolina d’annuncio… mi dirai poi se la posta funziona). Non ho altri particolari. Preghiamo.

2) Nessun annuncio dal nuovo posto di sfollamento, se ci siano già tutti ecc. Idem per parte delle Figlie di Maria A.

3) Il bravo Sumito insiste pel noviziato. Ho scritto pro forma al Delegato se ritiene possibile il trasporto a Nojiri. Desidererei sentire il tuo parere sulla opportunità, possibilità; non so bene le condizioni dell’individuo di fronte alla legge, ecc. È a posto per il latino? Che cosa si potrebbe fare per aiutarlo? ecc.

4) Per noi italiani, per ora nulla di nuovo, come pure non si sa se tutti gli stranieri dovranno evacuare da Tokyo. Il Ministero degli esteri propende per la libertà degli individui, vedremo che pensa la polizia, ecc.

5) Anche qui pioggia e tifone. È una faccenda poi togliere l’erba… Il rifugio antiaereo finito, e si incomincia a metter dentro.

6) La parte di riso da portarsi da chi viene… e quando il riso non c’è? e ti danno la razione di gran turco, al posto del riso, ancora da pestare, ecc. è difficile che i portatori possano portarlo dietro.

Date et dabitur… Qualcuno potrebbe ribattere “e quando viene Yasuhara a Tokyo?…”. E piglio l’occasione per ripetere quanto ho già scritto altre volte, e a cui bisogna absolute formare la mentalità. Qualcuno pensa che il Shudoin (la casa dello studentato a Tokyo) sia un magazzino inesauribile di rifornimento, ricordatevi che la maggior parte delle cose che prima si trovavano (e sapete quanto bisognava cercare) non si trovano più, non si trovano più, anche a prezzi rilevanti (grasso, olio, ecc., del sale sai qualche cosa?… e siamo già ai 500…).

Qui naturalmente non si ricevono che le razioni di quelli che sono in casa, e quindi non si riesce ad accumulare… I giapponesi poi divorano. Speravo per miso, soyu, ecc. (condimento e salsa speciale giapponese) qualche rifornimento per mezzo di Hikawajima: cessate le razioni speciali anche per le opere sociali.

Pensa poi se ci fan fare l’esodo… Siete nelle condizioni di persuadervi che siamo in tempi di regime alimentare speciale…, della difficoltà dei trasporti, ecc. ecc., e non è possibile trattare come prima quantitativamente e qualitativamente.

E la povera gente (e noi siamo tra questa) è provata anche in questa maniera. È troppo naturale che ce ne risentiamo (è in gioco la parte animale più sensibile), ma è anche necessità sottoporci (e cerchiamo di farlo con merito) alle disposizioni della Provvidenza.

7) Grazie di quanto hai fatto per D. Margiaria. Gli abbiamo mandato dei soldi che domandava, ma non abbiamo avuta risposta.

8) Per la guardia… preghiamo… e tu godi come gli apostoli qui pro nomine Jesu digni fuerunt contumeliam pati… tu lo fosti per il tuo dovere… Deo gratias! Perdona e prega… chissà che il Signore non lo converta… non può non aver fatto buona e salutare impressione il tuo contegno e le tue parole; ripeto: prega per quell’anima.

Qui si prega secondo tutte le tue intenzioni: non temere.

9) Tenta quanto ti consigliavo pel vino: scrivere direttamente a Tajimi, o fosse possibile inviare uno: corre voce che l’esercito mandi altrove i missionari (loro posto di concentramento per Nagoya e Nigata è Tajimi) e prenda lui. Noi qui si è incominciato a razionarlo per non rimanere poi… (= vino Messa). Sappimi dire qualche cosa, per poter poi parlare con P. Arai.

10) Pel momento mi pare di aver risposto a tutto. Farò aggiunte per notizie posteriori che giungessero.


Così ad es. buone notizie di Hayakawa (Beppu), Matsuo (Hokkaido), Ikeda (Aburatsu), Iwashita e Yamaguchi (Manchuria).

Da Beppu sono partite o partiranno 12 Figlie di Maria Aus. straniere. La direttrice tenta di far trasportare tutta l’opera a Yamanaka.

Non ho notizie se Oita, Beppu, Nakatsu siano ancora in sede o già a Fukuoka.

I libri in inglese sono per Dell’Angela.

Se l'includono, v’è un po’ di carta adibibile.

Per Ferrari un po’ d’erba (spinaci raccolti per seccare e qualche altro condimento).

Allegro nel Signore. Ti abbraccio e benedico con tutti i tuoi.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.


Come vedi a pezzetti rispondo… alla tua dell’11 portata dal fratello della sorella (= Maestra Ogata).

Grazie delle notizie e dei permessi ottenuti.

Pietra sacra non c’è (chissà se il P. Francescano…) domando alla Scuola, e se non ricevi è segno che non trovo… e cercherò, ma subito non trovo. Deo gratias! E congratulazioni anche alla Maestra. Chissà che non si possa fare un po’ di bene e che allargando la cerchia si possa trovare qualche aiuto.

Quanto domandi in questa mi si dice dolorosamente “non c’è”.

Domanderò la tromba: i competenti dicono che l’unica servibile è quella di Secchi, che non si sa dove sia. D. Bovio mi dice che quanto ha trovato ha mandato.

Ho parlato con D. Moro del nostro affare: mi dice che olim ha mai inviato. Avendo portato i bento (= pranzo al sacco) ed essendo andato via presto ha consumato…

Forse anche D. Mantegazza che era anche fornito…

E mi pare per ora di non aver altro. Ieri D. Akimoto ha battezzato a Kodaira un’ammalata catecumena.

Per provviste, richieste, ecc. interessa D. Bovio: penso più proficuo.

E preghiamo ad invicem.

Tuo D. V. Cimatti

3224 / Marella Paolo / 1945-7-15 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico


Tokyo 15 luglio 1945

Eccellenza Reverendissima,


Penso non sarà sgradito all’Ecc. V. ricevere di tanto in tanto notizie dalla famiglia salesiana, tanto più ora che è difficile potersi vedere di persona.


A tutt’oggi il Signore ci ha preservato da prove dolorose, e per la parte materiale e spirituale mi pare che tutto proceda regolarmente.

Anche le Figlie di Maria Aus. (ancora recentemente provate coll’incendio della scuola di Shizuoka, che avevano rilevato l’anno scorso), si sono aggiustate benino a Yamanaka ed hanno iniziato colà un buon lavoro.

Anche i nostri a Nojiri cominciano a regolarizzare meglio gli approvvigionamenti, e attendono regolarmente alla vita loro religiosa e di studio.

Rimaniamo a Tokyo una dozzina, e non manca lavoro né materiale, né spirituale.

Le tre case hanno ceduto a privati o alle autorità parte degli edifici, e di comune accordo si lavora, e per la vita materiale, e per la nazione e per la Chiesa e per l’anima nostra.

Ricevo notizia che oggi tutti i nostri missionari e salesiani della Prefettura Apost. di Miyazaki fanno evacuazione in provincia di Fukuoka.36 Si sono affidate le cose nostre di Miyazaki a due nostri confratelli giapponesi che dimorano colà. La terra coltivabile è affidata all’Ospizio.


V. Ecc. avrà avuto notizie della dolorosa vicenda del nostro povero Amministratore Apos.: distrutte successivamente le due residenze di Kagoshima, si è ritirato in zona di Tano. Più grave pare la situazione di P. Kawaguchi, che ebbe, pare, lesa la spina dorsale da una pallottola, il che forse l’obbligherà alla paralisi di una gamba per tutta la vita. Ho scritto subito ad entrambi le attestazioni del nostro dolore e le nostre preghiere.


Da Dairen pure buone notizie. Affido ogni cosa alla volontà del Signore. Egli che permette tutte queste cose ha i suoi fini, che sono certamente buoni, e quindi niente timore per l’avvenire.

Ad ogni modo, per quanto potesse fare l’Ecc. V., le raccomando quei miei cari confratelli, che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni ed il loro lavoro; e specialmente le buone Figlie di Maria Aus.

Ed ora una domanda che sottopongo a V. E. Avrei la possibilità di buon materiale (persone) per il noviziato, che canonicamente è eretto a Itabashi: ma ora che la casa (pars principalis) è a Nojiri, ed il Maestro pure si trova colà, crede V. Ecc. che si possa pensare a far colà il noviziato? Come luogo mi pare adatto. Nelle condizioni attuali non è da considerarsi come casa di riposo estivo (alcuni autori negano la possibilità per questo): compirei le formalità prescritte per il permesso dell’Ordinario (se occorre) e quanto altro fosse necessario; così non si perde tempo e ci si prepara – naturalmente si tratta di personale giapponese – e dopo tutto penso che se ci fossero dubbi, si potrà poi domandare la sanatoria alla S. Sede.

Abbia la bontà l’Ecc. V. di dirmi il suo parere al riguardo; si tratta di pochi e buoni elementi, che così, nella solitudine eremitica di Nojiri, possono prepararsi; anche se dovesse dare la risposta negativa, non tema, perché penso sarà difficile in questi momenti comunicare con Roma. Che se fosse possibile…

Compatisca la solita mia sfrontatezza, ma si tratta di fare un po’ di bene… e allora si cerca di battere a tutte le porte possibili. E preghi per noi, e ci benedica tutti, specialmente chi con profondo ossequio si professa:

obbligatissimo

D. V. Cimatti, sales,

che oggi entra nel suo 67° anno. Preghi per me.

3225 / Begliatti Letizia F.M.A. / 1945-7-20 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone


20 luglio 1945

Rev.ma Madre,


Approfitto della parte bianca.37

Il Signore ha permesso la perdita di tutta la costruzione materiale di Oita – persone salve. Fiat voluntas Dei!

Per il bravo Miyahara38, pur non avendo sentito D. Tassan, in linea di massima non c’è difficoltà per parte nostra. Ma bisogna pensare che l’individuo è come soldato e non dipende da me certo l’inviarlo a Yamanaka.

Non saprei se anche trafficando otterrà: ad ogni modo, come dicevo, per parte nostra.

Naturalmente bisognerà pensare all’abitazione, perché non potrà stare certo nell’ambiente attuale destinato a D. Broccardo.

Prego per la riuscita dell’ottimo pensiero e perché ci lascino in pace al lavoro, ma… fiat voluntas Dei. Per ora nulla di stabilito per Tokyo… pare lascino libertà.

Preghiamo, preghiamo, preghiamo. A tutte: osservare le regole… Hoc fac et vives, in tutti i sensi.

Nel Signore

D. V. Cimatti, sales.





3226 / Circolare Salesiani / 1945-7-25 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Tokyo, 25 luglio 1945

Carissimi confratelli,


Anche alla fine di questo mese il Signore ci permette di poter passare qualche minuto in vicendevole comunicazione epistolare. Gli siano rese grazie, come pure di tutti i benefici che ci ha concesso ed anche delle prove attraverso cui ci ha fatto passare.

Vi ho già comunicato la dolorosa notizia comunicatami dai nostri cari D. Marega e D. Figura di Oita, della distruzione totale della casa e delle loro cose personali. Pensiamo a quanto possono aver provato in quella terribile circostanza… ed il Signore ci risparmi dal doverlo noi pure provare… Non ci rimane che pregare ancora più intensamente per questi nostri confratelli. Il Signore ha così disposto e fiat voluntas Dei! Anche questo grave sacrificio sia offerto per il bene delle anime a noi affidate in quella zona, santificata dai lavori apostolici di S. Francesco Saverio e dal sangue di tanti martiri.

Non so dirvi altri particolari. Fortunatamente i nostri due confratelli poterono rifugiarsi a Beppu, e penso che ora saranno nel posto loro assegnato nella provincia di Fukuoka. Di cui pure non ho ancora notizie dirette.

Il mese di Agosto è in generale fra noi il mese degli esercizi spirituali.

Già vi ho accennato quanto potevo suggerirvi al riguardo. Facciamo come possiamo, e in una forma perfetta o meno, facciamo al possibile (anche in forma ridotta) questo nostro dovere come meglio possiamo. A Tokyo si spera di poterli compiere in modo da concluderli per la festa dell’Assunta.

Siamo nelle mani di Dio, ed è a noi difficile in questi momenti stabilire qualche cosa di determinato pel futuro – ad ogni modo il compimento coscienzioso di questo nostro dovere (sia pure trasferito, ridotto, fatto individualmente e collettivamente) ci attirerà benedizioni speciali dal Signore e sarà efficacissimo e assai fruttuoso per le anime nostre.

Ottime le notizie dei nostri Matsuo (Hokkaido), Ikeda (Aburatsu), Emi, Nishida, Akabae (Miyazaki), Hayakawa (Beppu), Yamaguchi, Iwashita (Manchuria). Non dimentichiamoli nelle nostre preghiere – come pure le Figlie di Maria Au. che stanno facendo le pratiche per trasportare a Yamanaka anche l’opera di Beppu. Uniamoci in questi momenti ancor più intensamente nella carità del Signore colla preghiera e coll’adempimento perfetto dei nostri doveri quotidiani, offrendo tutti i nostri sacrifici per il vicendevole vantaggio materiale e spirituale.

Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



Aggiungo un’appendice per una lettera giunta ora da Beppu dal nostro D. Cecchetti da cui risulta che i nostri confratelli della provincia di Oita non sono ancora partiti – pare anzi che sia cambiato il posto di riunione (Prov. di Kumamoto nella vallata dell’Aso).

Per le Figlie di Maria pare differita partenza – non si conosce il luogo di sfollamento – ed ora stanno facendo i loro Ss. Spirituali esercizi che secondo la loro tradizione terminano il 5 p. v.

Vi domando speciali preghiere per loro.

Quel che più interessa è sapere che i nostri cari D. Marega e D. Figura sono rifugiati in casa nostra a Beppu incolumi. II disastro avvenne la notte del 16 c. m. verso mezzanotte per la durata di un’ora e mezza. Distruzione completa di tutta la nostra missione. Pare abbiano potuto salvare quanto era rinchiuso nel bokugo (= rifugio).

Queste sono le notizie ora pervenutemi. Preghiamo.

Ho scritto subito anche a nome vostro un’affettuosa lettera ai nostri due danneggiati assicurandoli dell’affetto nostro fraterno che si estrinsecherà in preghiere e in tutti quegli aiuti materiali di cui avessero bisogno.

Pregate pure per il vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3227 / Crevacore Alfonso / 1945-7-25 /


al chierico Alfonso Crevacore, missionario salesiano in Giappone



(25 Luglio 1945)

Carissimo Crevacore,


Passerò il 2 p. m. più vicino al tabernacolo per te, e domanderò, oltre che possa diventare un santo prete, che possa guarire della tua otite, o almeno che possa soffrire con merito.

Vedi delle volte il Signore richiede da noi sacrifici volontari (non dobbiamo noi aiutarlo nell’opera della redenzione delle anime?)… non li facciamo?

Ci permette allora l’invio di questi ricordi, come nel tuo caso.

Coraggio, Alfonso, e ad ogni fitta di dolore, abituati a dire: “Gesù, per te!”.

Il sentire la mancanza di cose necessarie in caso di malattia, e adattarvicisi pel Signore è il più alto grado della virtù della povertà, (Vedi prelim. Regole) e Gesù te ne dà l’occasione.

Ti benedico.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti

3228 / Circolare Salesiani / 1945-7-28 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 28 luglio 1945

Carissimi confratelli,


Ricevo oggi e comunico il cambio di destinazione dei nostri cari confratelli del Kyushu, che vanno nella provincia di Kumamoto, alle falde del monte Aso: quando, come, in che condizioni, non so dirvi nulla.

Prima della partenza si poté regolare anche legalmente la questione della proprietà del Seminario tanto dibattuta. Deo gratias: e anche fu potuta regolare l’assicurazione incendi, ecc. – il Seminario sarà affittato.

Tutto il materiale non trasportato è radunato in cappella. I nostri cari confratelli Emi e Nishida passano al Kosei (= scuola agricola).

Le spese di spedizioni e di viaggi sono a carico del governo. Tutto il resto a carico nostro.

Preghiamo per tutti questi nostri cari confratelli che, certo assai dolenti, debbono abbandonare il loro campo di lavoro finora così fedelmente custodito, nonostante le difficoltà che tutti conosciamo.

Hanno fatto fino all’ultimo il loro dovere dove la Chiesa e l’ubbidienza li avevano posti. Bell’esempio anche per noi. Preghiamo.

Io sono convinto che oltre al merito grande che hanno di fronte a Dio, alla Chiesa ed alla Congregazione, questi sacrifici varranno a raddoppiare i buoni effetti del loro apostolato: specialmente i così duramente provati D. Marega e D. Figura. Il Signore li benedica tutti dei benefici più belli e più utili per le anime loro e di quelle loro affidate.

Il nostro confratello Honda il 5 p. m. inizia il suo servizio militare: lo raccomando alle vostre preghiere e non vogliate dimenticare il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3229 / Marella Paolo / 1945-7-31 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico


Tokyo, 31 luglio 1945

Eccellenza Reverendissima,


Non so se sarà stato comunicato a V.E.: anche la missione di Oita, affidata ai Salesiani, nella notte del 16 c. m. è stata completamente distrutta.

I nostri due confratelli sac. Marega e sac. Figura poterono salvarsi riparando a Beppu. Quel poco che era al riparo nel rifugio antiaereo è stato salvato. In antecedenza D. Marega aveva provveduto per il trasporto delle cose di maggior entità a Miyazaki. Fiat – anche in questo – la volontà del Signore.

Mi annunciano che fu cambiato il posto di sfollamento per i missionari del Kyushu, non più nella provincia di Fukuoka, ma in quella di Kumamoto. Per le religiose non saprei, non avendo notizie ancora dirette dai salesiani e dalle Figlie di Maria A.


L’ufficio centrale di polizia interpellato ha dichiarato che i missionari religiosi in Tokyo che hanno lavoro sarebbero lasciati al loro posto dove abbiano già abitazione. Corrisponde così a quanto mi fece leggere Mons. Doi nella comunicazione dell’E.V.


Come scrissi nella precedente, non dubito che quanto potrà fare l’E.V. per venire in aiuto alle condizioni dei missionari e specialmente per le religiose, che sono certo in gran pena se non sono assicurate del servizio religioso, sarà fatto.


Al momento sotto il cielo salesiano in Giappone non vi è altro di notevole.

Aiuto D. Bovio nella vita dei campi per venire in aiuto ai nostri di Nojiri. La scuola ha lavoro. Mikawajima è regolare. Quindi non v’è che da ringraziare il Signore.

Noi la ricordiamo ogni giorno nelle nostre preghiere.

Ci benedica tutti e specialmente chi gode professarsi con ossequio profondo


Sac. Vincenzo Cimatti, sales.

3230 / Liviabella Leone / 1945-7-31 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone


Tokyo 31 luglio 1945

Carissimo D. Leone,


Ricevo oggi la tua cartolina del 16 maggio e grazie delle notizie.

Ricevute le tue Ss. Messe (500 per 50 Messe) come pure i telegrammi annuncianti l’invio delle sante Messe. Al momento sono fornito, ma se si tratta di offerte discrete e per cui non vi sia obbligo di celebrazione immediata penso che puoi raccogliere e inviare. Spero a Dicembre di avere i nuovi preti e così ne potrò smaltire molte e poi posso distribuirne: basta che vi sia quella condizione, avendone già un grande numero. Deo gratias!

Finché non mi mandano via resto a Tokyo coi confratelli più in pericolo. Di tante altre notizie riceverai sia pure in ritardo comunicazione, perché in genere scrivo da tempo due volte al mese alle case – per tenerci più uniti.

I confratelli del Kyushu fecero “sokai” (= sfollarono) quindi al momento le nostre residenze sono abbandonate da noi. Oita distrutta, ecc.

Il Consolato in pratica non c’è, pur nominalmente fungendo ancora Di Prospero.

Congratulazioni per il rifugio antiaereo. Vedeste i nostri… Se per caso ne aveste bisogno servitevi di questo non solo per le persone, ma più per le cose: specialmente sia ben coperto di terra e attenti che non vi entri il fuoco. Fa’ coraggio a tutti. Ricevo ora dalla Banca quanto hai spedito per le Messe; Deo gratias!

Allegro e ad multos annos per i tuoi Ss. Voti: arrivederci al tuo 50° che io compio quest’anno (1946).

Rispondo pure alla tua lettera del 5/7, giunta giorni fa. Bene come fai per le pratiche delle regole e delle inevitabili prove a cui sono soggetti i superiori. Che farci? La croce è quella che abbiamo abbracciato.

Quanto al Padre (= gesuita ospite), facciamo quello che si può: non ci siamo messi noi in questa condizione… Pazienza, umiltà, cortesia e carità… e avanti.

Hai fatto bene come hai fatto. Anche noi che per necessità alloggiamo un Padre Paolino troviamo la verità della regola che… 39 e delle insistenze con cui ultimamente il Rettor Maggiore ha espresso i suoi ordini al riguardo. Mah… il Signore tiene conto certo di queste croci. Strano che non l’abbiano capito i PP. Gesuiti… Beh!… oggi che è la festa di S. Ignazio vada anche questo ad majorem Dei gloriam.

La più bella notizia che mi dai è il consolante sviluppo spirituale preso dalla missione. Bravi fratelli miei: il Signore vi rimeriti per la gloria che gli date per il bene che ne viene alle anime. Dunque allegro e buono e unito con Dio sempre.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



In lettera mi dicevi che sono ottomila Messe: noi dal calcolo che mi dai ne contiamo 8280. Qual è il numero esatto?

3231 / Dell’Angela Stefano / 1945-7-31 /


al chierico Stefano dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



31 luglio 1945

Carissimo Dell’Angela,


I panfletti certo partirono… forse furono smarriti insieme alle altre cose smarrite… Cerco se trovo, e invio se portano (= a Nojiri).

Tu sta’ calmo… e ricordati che i santi non hanno mai pensato di divenire tali in un giorno…

Coraggio, che Gesù ti vuol bene.

Tuo D. V. Cimatti

3232 / Tassinari Clodoveo / 1945-7-31 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



31 luglio 1945

Carissimo D. Tassinari,


Il Signore dà la possibilità di biglietti e si cerca di inviare quanto si ha alla mano e si pensa sia più utile per voi. Grazie di tutto, e di quanto hai scritto cui controrispondo in quanto mi domandavano qualche cosa.

Per Sumito pace! Il retroscena che non conoscevo è che il nostro D. Roncato parlando cogli aspiranti ha detto: “Allo Studentato c’è bisogno di braccia… si sta bene…”. Capisci le deduzioni…

Dunque nihil!… Poi mi dice lui che ha un anno di latino…

Grazie dei doni… D. Bovio suggerisce è meglio utilizziate voi: tutto serve.

Grazie del pepe… deve aver fatto effetto in me, che stamane (e me ne dolgo, ed il Signore mi perdoni) ho risposto pepato alla frase “meglio un asino vivo…” mentre consigliavo l’invio di desiderata di cui mi accennavi in ultima… Può essere sia riuscito al contrario, et pro bono pacis et charitatis, non muoverò un dito, quindi pazienza. D. Martelli mi assicura che i modelli a Masiero furono inviati…

Per Masiero vedi (se credi) quanto gli scrivo: non penso ci sia da allarmarsi, pur egli soffrendo assai, e gli altri credendoci poco – è più nella fantasia… ma è certo che tali malati soffrono assai. Norma: partecipare ai loro dolori, senza affannarsi troppo; raccomandare lavoro, compagnia di altri, diversivi per far dimenticare quanto viene loro in testa. Serenità e calma, anche spirituale.

Per D. Frantzen si riuscisse a fargli capire di non misurarsi troppo la febbre… è malattia più grave quella che la reale, o almeno quanto quella. Così ho appreso da valenti dottori che proibivano…

Anche qui incoraggiare, serenità e calma nel tratto… Che vuoi? Poveri figliuoli! Ammalati di malattie non appariscenti, soffrono assai, e tanto più quando non sono creduti o sono contraddetti.

Per le tue tribolazioni poliziesche, prego. Fa’ pregare per le loro anime… e speriamo che non succeda quanto temi… Dopo tutto il Signore ha i suoi fini anche in questo, et fiat…

Per l’inverno vediamo come si orientano le cose, tu tenta di provvedere e provvedi, per quanto puoi, nelle direttive avute e pensate, senti anche i tuoi, e quanto citius cercheremo di fissare qualche cosa per il meglio.

Anche il sottoscritto sta pensando che cosa sia il meglio, ma bisognerebbe essere profeti per decidere… Dunque, preghiamo, pensiamo e facciamo per ora, in base al programma più disastroso: svernamento.

Ad un certo punto (inizio di settembre) misureremo le possibilità reali e inizieremo positivamente (in un senso piuttosto che in un altro). Vi possono essere varie vie:

l) La più dura: lo svernamento totale.

2) Altra più mite: due gruppi.

3) Altra, forse più desiderata: ritorno.

La seconda e terza non dipendono solo da noi… Beh! il Signore ci illumini e guidi per il bene nostro e per il bene generale.

A tutti, insegnanti ed allievi, ringraziamenti per l’insegnamento e lo studio fatto. Oh, il Signore non può non benedire quanto con tanto vostro sacrificio avete fatto!

D. Akimoto t’informerà quanto ha potuto fare per la questione a lui affidata.

A te e a tutti ogni più bell’augurio di bene. Non dimenticatemi che ci si invecchia e ci si avvicina… quindi ho bisogno speciale di aiuto spirituale.

Tuo D. V. Cimatti.


P.S. Ieri parlando all’ufficio centrale di Polizia, pare che i missionari lavoranti in posto siano lasciati tranquilli.

Come accenno in circolare la registrazione del Seminario è a posto (intestato a D. Akimoto). Così pure fu rinnovata assicurazione edificio e mobili per l’incendio. Deo gratias!

3233 / Ricaldone Pietro / 1945-7-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



AMICI CHE SCOMPAIONO40


Tokyo, Luglio 1945

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Le seguenti notizie hanno lo scopo di elevare sia pure un modesto tributo di riconoscenza e di preghiera a tante care persone che o naturalmente o in causa della guerra furono chiamate all’eternità.

Per il momento non possiamo far altro, pure meritando varie di queste, non un semplice elogio funebre. Santi sacerdoti e missionari, capi famiglia esemplari, modelli di cooperatori e cooperatrici… ci hanno lasciato per andare a ricevere il premio eterno. Beati loro che non vedranno più le conseguenze disastrose della guerra, ma saranno certo nostri intercessori in Paradiso.

Come elogiarli tutti? Di alcuni già inviai notizie; di tutti quelli a noi noti invierò l’elenco pel necrologio del Bollettino.

Permetta qualche notizia di qualcuno che ha avuto più intime relazioni con noi, e che più efficacemente ci ha aiutato, specie nei primordi del nostro apostolato in Giappone.

Revisione di quadri, di forze… È certo grande meraviglia per noi tutti trovarci ancor vivi… e ripensando a tanti cari nomi, a tante persone amate, che con noi, per noi lavorarono… un senso, starei per dire, di solitudine, ci assale.

Vedendo quanto essi hanno operato ci sembra che senza di essi, il trovarci noi ancora in vita, valga assai poco, data la nostra pochezza.

Abbiamo sott’occhio la bella figura di S. E. Mons. Castanier, Vescovo di Osaka; di Mons. Ideguchi e Mons. Toda, Prefetti Apostolici di Yokohama.41

Il buon P. Bousquet delle Missioni Estere di Parigi, grande propagatore della buona stampa e grande divulgatore della vita di S. Teresa del Bambino di Gesù in Giappone. L’indimenticabile Padre Heuzet delle Missioni Estere di Parigi, procuratore; entrambi morti, possiamo ben dire, martiri del loro dovere sacerdotale e missionario nel periodo di frenesia nazionale contro lo straniero.

Ma soprattutto non possiamo dimenticare il P. Fages, pure delle Missioni Estere di Parigi, procuratore a Kobe. Oh, lo rivediamo tutti ancora al porto, all’arrivo dei nostri col volto sempre sorridente venir loro in aiuto, facilitando la fastidiosa operazione della revisione e spedizione dei bagagli, e l’alloggio alla procura.

Morì nella sua chiesa pregando davanti all’altare della Madonna, soffocato e bruciato dal fuoco invadente.

E rivediamo le buone e paterne figure di vari nostri cristiani, di forti giovani che diedero la loro vita alla patria… Nomi noti a noi tutti… anime buone, che con vero spirito di abnegazione ci aiutarono nei primordi del nostro apostolato… buone cooperatrici, che aiutavano o col fare il catechismo o col lavare o rammendare i nostri poveri stracci… le ottime suore della carità di Miyazaki, che nella assistenza agli infermi, ai poveri vecchi ed orfanelli a noi affidati sacrificarono la loro vita. Davanti a questi nomi ci inchiniamo riverenti e preghiamo. Oh, non dimentichiamo mai Tonari, i fratelli Yamano, Yamamoto, la Sig.ra Enami, Mizuhara…

Ma fra tutti costoro merita il nostro ricordo riconoscente il Sig. Kurita Pietro, morto il giorno della festa del S. Cuore di quest’anno all’Ospizio di Miyazaki dove da tempo si era ritirato, consacrando tutto se stesso a quell’opera di carità. Convertito dal Protestantesimo diede alla Chiesa cattolica tutta la sua fede ed operosità da vero membro attivo dell’azione cattolica, tanto da meritare insieme alla sua signora la decorazione di S. Silvestro da S.S. Pio XI di v. m. I due coniugi, rimasti privi dell’unico figlio, consacrarono se stessi al Signore, portando sé e le cose loro all’Ospizio, dove il buon Pietro venne svolgendo quell’opera di carità e di attività che fu copiosissima di buoni effetti. Data la sua perizia in materia era in moto continuo per le pratiche colle autorità locali, provinciali e centrali in favore dell’Opera. Compreso lo spirito di D. Bosco, fu uno dei più grandi propagandisti nostri. La fede viva, che manifestava a fronte alta con tutti e dappertutto era un esempio edificantissimo per quanti lo avvicinavano.

Si spense serenamente dopo lunga malattia passata in continua preghiera, che offriva per noi tutti e per tutti i ricoverati.

Amat.mo Sig. D. Ricaldone, permetta che le offra questa schiera di anime buone, che ebbero il nostro medesimo cuore nel volere la gloria di Dio e la salvezza delle anime dei loro connazionali.

Il Signore ha certo loro dato il meritato premio. A noi non resta che pregare ed imitare.

Non ci dimentichi mai. Aff.mo figlio


D. V. Cimatti, sales.






3234 / Circolare Salesiani / 1945-8-13 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Tokyo, 13 agosto 1945

Carissimi confratelli,


Buona festa dell’Assunta e dell’anniversario della nascita di D. Bosco, date carissime al cuore di ogni cristiano e di ogni salesiano.

Vi ho raccomandato di pregare per il buon esito dei nostri esercizi. Col 5/8 le Figlie di Maria Aus. posero fine alla loro muta, coronata da professioni.

Sono in corso gli esercizi a Tokyo per tutti i confratelli e dal 3 al 10/9 a Nojiri.

Si spera di poter combinare le sante ordinazioni dei nostri per le tempora di settembre. Raccomando caldamente alla vostra preghiera tutte queste mute.

Non ho notizie dei nostri del Kyushu, fra cui i coadiutori Maestro e Romelli debbono rinnovare i voti e, come già annunciai: a Nojiri i chierici Acerbi, Petracco, Secchi. Vi prego: per tutti un ricordo speciale in quel giorno.

Non ho altre notizie speciali da comunicarvi. Non dimentichiamo la preghiera vicendevole, la calma di spirito e di lavorare al possibile per quanto ci è permesso, alla presenza di Dio e per tutto abbandonandoci alla sua S. Volontà, che è la parola d’ordine del momento.

Per mezzo della Delegazione inviai notizie nostre ai Superiori, insistendo che fossero comunicate ai nostri parenti.

E pregate sempre per il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3235 / Begliatti Letizia F.M.A / 1945-8-13 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 13 agosto 1945

Alle Figlie di Maria A.,


La bella festa dell’Assunta, oltrechè carissima e devotissima festa cristiana ci ricorda la nascita del nostro Padre D. Bosco.

Uniamoci in spirito e godiamo ed invochiamo con fiducia l’aiuto di D. Bosco specie nelle attuali circostanze, e promettiamo di voler vivere fino alla fine come membra della sua grande famiglia.

Il modo è a voi noto ed è il più bel regalo che possiamo fargli in questa circostanza: osservanza cioè delle Ss. Regole.

Coraggio sempre: lavoriamo al possibile con calma e tranquillità, fiduciosi nel patrocinio della nostra buona Mamma la Madonna.

Grazie a Dio al momento attuale la famiglia salesiana tutta bene, e così prego sia per voi.

Auguri alle professe e non dimentichiamo i buoni propositi; il ricordo degli esercizi: “Presenza di Dio con pieno abbandono alla Sua Santa Volontà”.

Vi benedice il vostro

D. V. Cimatti, sales.

3236 / Ricaldone Pietro / 1945-8-15 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


ATTIVITÀ MISSIONARIE SALESIANE

DEL PERIODO BELLICO42

Tokyo, 15 Agosto 1945

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Deo gratias! Tutto il Giappone ascolta a mezzogiorno di oggi la parola di S. M. l’Imperatore, che ordina la cessazione delle ostilità. Dopo la furiosa tempesta, dopo lo straziante naufragio, brilla anche sul cielo del nostro Giappone l’arcobaleno della pace. Oh, con qual gioia si eleva il bel canto della Chiesa: “Gaudeamus omnes in Domino” per onorare la Vergine, nostra cara Madre, nel giorno del suo trionfo in Cielo, coincidente con questa data che rimarrà certo fra le più notevoli nella storia dell’Impero.

L’otto dicembre 1941, festa dell’Immacolata, data centenaria dell’inizio dell’Opera salesiana, fu pel Giappone l’inizio della terribile guerra. Oggi, 15 Agosto 1945, festa dell’Assunzione, anniversario del genetliaco di D. Bosco, giunse l’annuncio della cessazione delle ostilità.43

Maria volle dare in questo giorno al popolo giapponese il più bel regalo che, con ardenti preghiere, tutti domandavamo. Oh, davvero “Gaudeamus in Domino”.

Alla nascita di Gesù fu domandato il sangue degli Innocenti… Innocentes pro Christo infantes occisi sunt… effunderunt sanguinem sanctorum velut aquam in circuitu Jerusalem… et non erat qui sepeliret.

Alla rinascita della Chiesa cattolica in Giappone, perseguitata con larvate ma crudeli vessazioni in questi ultimi anni, il Signore ha domandato il sacrificio della maggior parte della cristianità della città di Nagasaki – parrocchia Urakami – della cristianità, che contava tanti discendenti degli antichi cristiani del tempo delle persecuzioni. Quasi diecimila di questi perirono per la micidiale bomba atomica!

E venne la pace! Ed ora bisogna ricostruire.

Un campo immenso, esteso quanto tutto il Giappone, si apre nuovamente al missionario.

I nuovi principi di organizzazione religiosa, morale, sociale, amministrativa che si propongono, paiono aprire una strada, libera ormai da impacci, alla predicazione della buona Novella. I Salesiani di D. Bosco, i suoi figliuoli non attendono che il “Via” e l’affrettano colla preghiera e col desiderio. Sarà finalmente questa l’ora del Giappone?

Ma i suoi figli intendono di iniziare il periodo di feconda attività ricostruttiva che li attende, col cominciare a ricostruire e rafforzare il loro spirito.

Urge certo la ricostruzione materiale e quella spirituale… Gli anni del dissesto mondiale hanno dolorosamente, poco o molto, influito sui problemi più essenziali dello spirito, ed anche le comunità religiose non ne furono immuni. L’intenso lavoro per le esigenze materiali della vita, che trasformarono i suoi figliuoli giapponesi e stranieri, preti, chierici e coadiutori in operai di officina, in agricoltori, in domestici di casa occupati da mane a sera nelle più volgari ed umili occupazioni – tutti i nostri cari confratelli e aspiranti giapponesi, chiamati alla difesa nazionale o come soldati o come assimilati – i missionari stranieri strappati in gran parte dalle loro care cristianità, o guardati a vista con opprimenti limitazioni nei viaggi, nelle comunicazioni epistolari o di stampa, nelle relazioni coi loro cari giapponesi – le numerose dispense di leggi ecclesiastiche ottenute per le condizioni speciali del momento e che pei deboli della fede diedero ansa ad ulteriori rilassamenti con riflesso generale sulla vita cristiana – le evacuazioni volontarie o forzate dai luoghi di ordinaria residenza e dei missionari e dei cristiani – l’atmosfera di nervosismo generale e personale creata dalle condizioni della guerra – i valori morali in ribasso in ogni campo, specie in mezzo a queste povere popolazioni pagane – hanno creato un ambiente tale che non poté non essere risentito anche da noi e dai buoni cristiani.

Ci proponiamo dunque col nostro dovere annuale degli esercizi spirituali, che coincide proprio in questo tempo, di addivenire ad una ricostruzione fondamentale iniziale – a questa succederà un ritmo più regolare della nostra vita religiosa, seconda base di ricostruzione, ed in seguito intensità di lavoro nell’esecuzione del nostro dovere, secondo lo spirito salesiano. Ora si tratta di correre nel campo di azione apostolica e di non arrivare ultimi… Fortunato chi arriva prima…

Ci sprona la gloria del Signore, la volontà di far del bene, l’esempio di D. Bosco.

Se prima della guerra il campo di azione salesiana era vasto, ora si può dire moltiplicato a dismisura: giocondamente i suoi figli in Giappone vi si immergono, fiduciosi nell’aiuto del Signore, che speriamo abbondante per le sue preghiere e per quelle dei fratelli nostri, degli allievi ed ex-allievi e dei nostri amati cooperatori.

Tali preghiere domanda incessanti, insistenti ed abbondanti per sé e per i suoi il suo aff.mo


D. V. Cimatti, sales.






3237 / Circolare a Salesiani e Missionari in Giappone / 1945-8-24 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Tokyo, 24 agosto 1945

Carissimo D. Bernardi e carissimi tutti,


Quanto vi avevo spedito al posto di sfollamento di Fukuoka è ritornato indietro. Rispedisco a Miyazaki non avendo avuto più nessuna notizia di voi, e prego D. Bernardi o chi per esso di distribuire, se siete tutti uniti. Se invece siete ancora nei vostri posti prego di spedire e far sapere (anche solo brevemente) quanto scrivo.

Qui tutti bene – da tempo non abbiamo notizie dei nostri di Nojiri, né è possibile per ora viaggiare e quindi portare aiuti speciali.

Degli altri tutti buone notizie relativamente recenti.

Preghiamo ed il Signore ci assista nelle nuove vicende. Gli interessi degli Italiani in Giappone sono esercitati dalla Svezia – speriamo presto poter rivedere D. Margiaria.

È annunciata la morte (non sappiamo i particolari) di Mons. Toda, Ordinario di Yokohama44: era nostro buon cooperatore ed amico. Preghiamo assai per lui.

Il mese di settembre ricorda tanti beati martiri giapponesi. Affidiamo alla loro intercessione le vicende del momento affinché risulti tutto alla maggior gloria di Dio ed al bene del nostro caro Giappone.


Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


P.S. Ricevo ora telegramma che D. Margiaria è a Nojiri. Deo gratias!



3238 / Circolare Salesiani / 1945-8-28 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 28 agosto 1945

Carissimi confratelli,


Ricevo l’acclusa, indirizzata a tutti i missionari e ai Superiori di Istituti religiosi dei due sessi, ordinandone l’esecuzione e la trasmissione.45

1) Rendersi conto del dolore e della tristezza del popolo ed astenersi quindi da quanto non concordasse con questi sentimenti; ed astenersi tanto più da qualsiasi manifestazione religiosa pubblica non conforme ai medesimi sentimenti.

2) Non cambiare residenza ed in particolare non lasciare il luogo di sfollamento senza il parere favorevole chiaramente espresso dal rispettivo Ordinario.

3) Non rifabbricare le chiese e locali di Opere finché il popolo è senza tetto, perché sembrerebbe contrastare alla sua miseria, ma per il momento accontentarsi delle ruine per l’esercizio del culto dovunque questo sia necessario.

Pregate sempre per il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.




3239 / Circolare Salesiani / 1945-9-2 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Tokyo 2 settembre 1945

Carissimi confratelli,


Deo gratias dal più profondo del cuore e alla vostra carità, ché finalmente ho notizie recenti di ognuno di voi (salvo che da Dairen).

I recenti avvenimenti che hanno riempito di gioia il cuore di tutti, ci obbligano ora ad una revisione ancora più completa di noi e delle cose nostre e ad accingerci con rinnovato ardore all’opera non indifferente di ricostruzione materiale e spirituale, stringendoci più fortemente cuore a cuore, mente a mente, forza a forza, per riuscire a sfruttare santamente la nuova situazione.

Più che chiacchierare cerchiamo di agire; più che lamentare le vicende passate, mettiamoci di fronte alla realtà presente; più che cullarci nei sogni del futuro, uniamo le forze per realizzare oggi quanto ci sembra doveroso, per la gloria di Dio e per la salute delle anime, sempre secondo lo spirito di Don Bosco. Personalmente sia un rifiorire di ognuno nell’osservanza della regola. Oh, se potessimo dire: i salesiani del Giappone non la cedono a nessuno salesiano per la regolarità, esemplarità, attività in tale osservanza!

Per le nostre opere: in primis ripigliare il nostro lavoro con calma e serenità, secondo la responsabilità di prima. Vita cristiana per i cristiani affidati a noi, divenuta debole per le circostanze precedenti; ripristino graduale, ma in pieno, della istruzione religiosa e di quanto può fomentare la pratica. Vi saranno forse miserie materiali e spirituali da sanare: facciamoci tutto a tutti con carità, con generosità, con sacrificio, specialmente doniamoci alla gioventù povera, operaia ed agricola; non dimentichiamo di dare impulso agli oratori.

Tra i lavori a noi affidati, non dimentichiamo quello delle vocazioni, che è uno dei fini nostri principali e a cui tutti come stretto dovere dobbiamo cooperare: vocazioni che dobbiamo far sorgere in ogni campo della nostra attività.

Ognuno di noi faccia il suo dovere, e “finché i salesiani faranno la parte loro, la Congregazione crescerà e niuno potrà arrestarne la propagazione… Ogni cura e ogni fatica per osservare e far osservare la regola” (Sogno di D. Bosco 1879).

E finalmente in relazione a questo primo importante lavoro, mettersi subito a riorganizzare i nostri cooperatori ed ex-allievi, che saranno le forze materiali e spirituali su cui potremo contare al di fuori del nostro ambiente. Io penso che anche per questo il Signore ci ha conservato.

Salvo il disastro di Oita, i guasti della casa di Miyazaki e più gravemente Nakatsu (non conosco i veri particolari, ma sembrano di grande entità), Miyakonojo, Beppu e le case di Tokyo sono rimaste intatte. La nostra tipografia potrà compiere anche subito un gran lavoro, e già vi si ricorre con fiducia e con suppliche da ogni parte.

A quanto pare le mutate condizioni ci daranno modo di compiere (sia pure in forma modesta e se fosse necessario in seconda linea) un lavoro non indifferente di bene. Quanti dunque sono in grado vedano direttamente o indirettamente di cooperare e per l’apostolato della buona stampa, e per le vocazioni, e per l’organizzazione dei cooperatori ed ex-allievi, e per il rifiorire della vita cristiana fra i nostri, e tutti per dovere di vocazione dobbiamo sforzarci di essere in grado di farlo.

Cari confratelli, questo povero amico delle anime vostre non vi domanda l’impossibile, non fa che richiamarvi le ancora più insistenti raccomandazioni di D. Bosco, adattate al nostro ambiente attuale. Altre cose ad altro tempo.

Penso potervi dare in altra prossima notizie dei nostri cari confratelli soldati che presto saranno di ritorno. Al momento che scrivo i nostri missionari sono ancora a Kumamoto: sperano verso il 10 c. m. di poter essere nelle loro sedi (idem le Figlie di Maria A.). Le Figlie di Maria A. di Yamanaka stanno facendo gli esercizi spirituali: come pure i confratelli di Nojiri. Il 2 c. m. i coad. Maestro e Romelli emisero i loro voti perpetui a Tochinoki (Prov. di Kumamoto).

Tutti i confratelli per ora, grazie a Dio, bene, ma il periodo passato è stato certo per tutti una prova forte per la salute: vi raccomando di usarvi tutti i possibili riguardi specie per il riposo e per il vitto al possibile.

Per quanto posso sono qui tutto per voi.

Vi benedico e prego.

Vostro D. Cimatti

3240 / Marella Paolo / 1945-9-12 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico


Tokyo, 12 settembre 1945

Eccellenza Reverendissima,46


Di ritorno da Nojiri,47 dove mi ero recato per gli esercizi spirituali dei nostri confratelli, trovo la sua amabilissima del primo settembre, di cui ringrazio cordialmente e per le notizie e per le preziose direttive che, per quanto dipende da me, intendo siano eseguite dai miei dipendenti nelle relazioni coi Rev.mi Ordinari, pensando naturalmente che nelle nostre questioni religiose l’Ordinario sia il Superiore Religioso.

Già avevo comunicato l’ordinanza del 22 Agosto a tutti i missionari e salesiani esortando i primi a mettersi in relazione col nostro Venerato Amministratore Apost., cui anch’io scrissi e riscriverò, ma siccome non risponde, dovendo eseguire qualche cosa, si finisce col fare come si crede meglio nel Signore, e potrà bene succedere che non sempre sia secondo il beneplacito suo, ma l’E.V. comprende benissimo che, se ad es. la casa brucia, non bisogna mica aspettare, ecc. ecc.

Ed ora ad esempio siamo in una situazione ben dolorosa; conosce forse V. Ecc. la cosa. La posta di ieri mi porta il seguente bilancio in missione: Oita distrutta completamente per le incursioni; Nakatsu presenta più solo la chiesa – la abitazione fu fatta abbattere dall’autorità militare per fare una grande strada. Un terribile tifone rovesciandosi sopra Miyazaki il 12-13/8 ha abbattuto la casa della nostra piccola colonia agricola, e della nostra casa di vocazioni (detto Seminario) si è rovesciata a terra tutta l’ala principale e parte della laterale. L’ospizio dovrà rifare tutte le finestre. Fortunatamente nessuna vittima umana, e Deo gratias et fiat voluntas Dei.

V.E. comprende che per tutte queste cose bisogna pur prendere disposizioni, e non si può stare colle mani in mano tanto per lo spirituale che per il materiale per noi e per le anime a noi affidate, e se il nostro ben amato Ammin. Apost. non prende dirette disposizioni, come farebbe V. Ecc. per mettere a posto e confratelli e persone che dipendono da noi?

Quando, pur avendo la buona volontà di fare in pieno accordo, ci possa essere dall’altra parte il desiderio che non si faccia nulla e che magari si realizzi quanto era in votis, vale a dire il nostro completo allontanamento?

È difficile d’altra parte capire quale sia il suo pensiero se non parla o se non risponde.

Noi tutti, con tutto il rispetto dovuto a chi si deve, a V. Ecc. per il primo, siamo di parere (e penso che così la pensano tutti i missionari) che ora si sta giocando una carta ben importante, e che in multis, siamo come nelle corse… in multis si tratta di arrivare a tempo, e se fosse possibile… in primis.

Consta che fu chiamato dal Capo attuale del Governo (= Americano) il capo dei Protestanti, cui fu detto: “È ora di lavorare…” e si capisce il perché e il per come. E noi che cosa dobbiamo fare? Poi forse ci lamenteremo che non si può far nulla, ecc.

Ogni responsabilità a chi tocca, e vero? Meno male che in missione non sono i missionari che hanno sfollato, ma furono costretti dalla polizia: ed in pratica furono considerati come internati e trattati come tali. I nostri stessi di Nojiri, che sfollarono dietro le istanze delle autorità ecclesiastiche, furono trattati come tali. Sa il Signore quanto si è dovuto spendere per mangiare e per il resto!… cose tutte che i nostri cari Ordinari non hanno idea perché non hanno provato… e speriamo che non vogliano si continui in questa situazione.

Vostra Ecc. conosce come la pensi la massa dei missionari, ed è ben difficile persuaderli del contrario, perché tutti vedono a che siamo ridotti e a che sono ridotte le cristianità. Beh!… ci aiuti il Signore e V. Ecc. continui senza timore a dirigerci, e penso che tutti faremo quel che potremo per fare un po’ di bene.

Scusi i soliti sfoghi, che farei più volentieri a voce, ma come dice V.E. chissà quando sarà possibile rivederla fra noi…

Benedica questi poveri figli di D. Bosco che la ricordano cotidie e specialmente il suo povero


D. V. Cimatti, sales.

3241 / Marella Paolo / 1945-9-12 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 12 settembre 1945

Eccellenza Reverendissima,


Accuso ricevuta della bella circolare, preziosa per i chiari insegnamenti e consigli e magnifico commento della precedente breve indicazione.

In ossequio allo spirito della medesima mi recai subito da Mons. Doi per coordinare il lavoro che i Salesiani di Don Bosco si propongono di continuare a fare, e per informarlo dei recenti disastri della nostra povera missione: non ne era informato, perché il nostro buon Amministratore Apost. non scrive neanche a Lui.

Ha approvato tutto il lavoro finora fatto, esortando a continuare, prendendo le buone occasioni che si presentano. Ne fui molto consolato, ed anche mi sono profferto (come sempre) qualora potessimo fare qualche cosa d’altro. Anche V.E. sa che ho molto personale giovane, e guai se non trovo sufficiente lavoro per occuparlo.

Ho scritto anche nuovamente all’Amministratore Apost. una bella lettera. Oh, se si muovesse a pietà, e scegliesse fra i Salesiani il suo Vicario, e ci lasciasse lavorare in santa pace, tanto più che Egli è semplice Ammin. Apost.!

Ad ogni modo il Signore et consules videant ne quid reipublicae detrimentum capiat.

E benedica questo eterno brontolone…


Ossequientissimo

Sac. D. V. Cimatti, sales.



3242 / Circolare Salesiani / 1945-9-12 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 12 settembre 1945

Carissimi confratelli,


Di ritorno da Nojiri, dove i nostri cari confratelli dello studentato hanno compiuto i loro santi spirituali esercizi in forma veramente esemplare, trovo notizie pervenutemi dalla missione, che mi affretto a comunicarvi. I nostri missionari sono già al corrente di tutto.

Salva la casa di Beppu, tutte le altre, o dalle incursioni o per altre cause, sono state fortemente danneggiate. Facendo il bilancio completo dobbiamo rilevare che: Casa, chiesa ed opere di Oita completamente distrutte; Miyakonojo pure distrutta da incendi suscitati dalle incursioni. Un terribile tifone che si rovesciò su Miyazaki nella notte del 27-28 agosto ha lasciato come conseguenza alla Colonia agricola l’abbattimento di tutte le parti vecchie – la casa a due piani è leggermente piegata, ma pare che in breve possa essere riattata ed aggiustato il tetto.

Del Seminario è caduta completamente l’ala principale. L’ala dei refettori è piegata molto fino al refettorio dei superiori ed il resto va bene. La chiesa ed il salone non soffrirono molto: sono lievemente piegati verso il cortile, però finestre e vetri e tetti tutti rovinati.

L’Ospizio è tutto in piedi, ma tetti, muri e finestre hanno bisogno di una riparazione radicale: fortunatamente non si hanno a deplorare vittime umane, anzi nelle circostanze in cui si sono trovati alcuni confratelli e giovani rimasti sotto le macerie, l’esserne usciti senza la minima scalfittura ha certo del prodigioso e lo attribuiamo alla materna protezione della nostra Ausiliatrice.

E colle case naturalmente è perduta gran parte del materiale di prima necessità e per la chiesa e per l’assetto personale. E quel che è più doloroso non è possibile venire in pronto soccorso, perché siamo tutti pressoché sforniti ormai di tutte queste cose.

Il Signore che ha permesso anche questa prova non ci abbandonerà certo, neppure in questa dolorosa situazione, Deo gratias per la conservazione delle persone, et fiat voluntas Dei per il resto. Il Dominus dedit… che leggiamo appunto in questi giorni nel S. Breviario sia intonato pure da noi colla stessa fede, pazienza ed amore del S. Giobbe. E pregate perché il Signore inspiri bene i Superiori per i possibili provvedimenti del caso.

Per tutto il resto non raccomando che quanto vi ho comunicato colla circolare del 2 settembre. La circolare di S. E. il Delegato Apost. che spero avrete ricevuto è motivata anche da varie tristi circostanze e imprudenze dovute a troppo zelo. Pensiero di S. E. è che se ci sarà una ripresa, nel senso buono e spirituale della parola, questa sarà ardua e dovrà essere lenta, circospetta e con la più sincera sommissione alle autorità ecclesiastiche.

Per questo supplico i missionari, ognuno per le sue rispettive responsabilità, di mantenersi in stretta unione col nostro Ordinario. Penso che riusciranno meglio del povero sottoscritto che non riesce ad avere le risposte che urgerebbero per il bene dei singoli e per il bene comune: è del resto vostro dovere, e son sicuro che lo farete con quella carità generosa che avvince tutti i cuori.

Pensando ora allo stato attuale delle cose, come vedete, è una buona purificazione che da noi ha richiesto il Signore in isconto forse delle nostre miserie. Accettiamo tutto dalle mani della Provvidenza e per quanto sta da noi cerchiamo di riparare col diventare migliori sotto tutti gli aspetti.

Alla rinnovazione quindi e degli edifici e delle cose nostre materiali tutte, corrisponda un sempre miglior rinnovamento di santità di vita, di una attività crescente nello sviluppo delle opere, di una più stretta unione di forze, di menti e di volontà, fra noi, che se non sbaglio, è uno dei lati in cui possiamo e dobbiamo perfezionarci assai. Facciamolo dunque nel nome di Dio con buona volontà, vincendo qualsiasi ostacolo che lo potesse impedire.

I mesi di settembre e di ottobre ci danno occasione, come già vi dissi, di onorare in varie feste speciali la nostra buona Mamma: oh, ci protegga davvero in materialibus e più in spiritualibus; dobbiamo desiderare una cosa sola: la gloria del Signore ed il bene per noi, per i nostri dipendenti e per tutti. Preghiamo anche per i nostri cari confratelli di Dairen, di cui da tempo non si hanno notizie, e non dimenticate mai chi col più grande affetto vi ricorda continuamente.


Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3243 / Liviabella Leone / 1945-9-12 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 12 settembre 1945

Carissimo D. Leone,


Mi giunge oggi la tua carissima del 24/7. Da allora quanti avvenimenti. Ho sempre risposto alle tue ed inviato, come a tutte le case, regolarmente le due circolari mensili. Ricevuto tutto per le intenzioni di Ss. Messe ed assicura pure chi di ragione per l’esatto adempimento delle medesime al più presto.

Come ti dissi, se ne hai delle buone accetta pure.

Quanto all’ospite penso che vi darà ampia ricompensa per quanto avete sofferto e soffrite.

Le notizie della missione come vedi dalla circolare sono disastrose. Fiat voluntas Dei. Se l’Ispettore fosse santo il Signore ci avrebbe risparmiato completamente.

Da tempo non abbiamo vostre notizie specie dopo l’occupazione.

D. Angelo tornato: penso che presto farà una scappata in Italia (= D. Margiaria).

Posto che ci sia la possibilità fra di voi il primo ad andare sia il nostro bravo Cesare (= Maccario): tu lo munirai di tutte le notizie possibili per i Superiori (tutto quello che conosci). Attento alla salute specie ora che si avvicina il freddo.

Al ritorno dei Padri combina col Vescovo – se le autorità permettono eravamo già in parola con Mons. Gaspais che funge da Delegato.

Anche l’Ordinario di Fusan non avrebbe forse difficoltà per una scuola professionale. Insomma, se per il lavoro compiuto si può avere qualche cosa per lavorare in Manchuria, Deo gratias! Per le opere sai lo spirito di D. Bosco ed atteniamoci stricte a quello. Calma, serenità e pazienza. Se non concludete niente, vedete se potete tornare in Giappone. Se anche questo è escluso, non resta che ritornare o in Italia o, se lo permettono, affidatevi all’Ispettore della Cina, che sa come occuparvi.

Fa’ le cose bene e sempre colla guida della Madonna e di D. Bosco.

In necessitatibus prega, consigliati ed agisci, ma nel fare il bene non troppa prudentia carnis. Le direttive generali sono nelle circolari. Allegro e fiducioso nel Signore.

Grazie dei dati amministrativi. Potendo, battimi quattro copie dei dati principali di cronaca dall’inizio, che si devono inviare in Italia. Nel caso che qualcuno vada, affida pregando di consegnarle fedelmente a Torino, e mi scriverai al riguardo.

Ti abbraccio e benedico.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



3244 / Demleitner Carlo / 1945-9-12 /


a Don Carlo Demleitner, missionario salesiano in Giappone


Tokyo, 12 settembre 1945

Carissimo D. Carlo,


il giorno della festa del Beato Spinola fu ricordato dal sottoscritto in modo speciale. Grazie delle notizie. Mi era nuovo lo sfollamento della casa. Fiat voluntas Dei.

Cerchi per il momento di aggiustarsi come meglio può. Si metta in contatto col nostro Amministrat. Apost. per vedere se ha pensieri speciali al riguardo. Se ci fossero orfanelli o povera gente… domandi alla Nagata come si potrebbe fare.

Poi al più presto si rechi a Shindenbaru per vedere se fosse possibile o affittare o comprare tutto o parte del terreno e degli edifici. Urgerebbe una risposta.

E preghiamo di cuore. Spero di venire per una visita.

Tutto suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.



3245 / Gallo Enrico / 1945-9-12 /


a Don Enrico Gallo, missionario salesiano in Giappone



Tokyo,12 settembre 1945

Carissimo D. Gallo,


Ti ringrazio che hai aiutato i nostri cari confratelli per gli esercizi. D. Cim. non sa rimunerarti, ma il Signore sa Lui… Deo gratias.

Prega per me.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


3246 / Maccario Cesare / 1945-9-12 /


a Cesare Maccario, salesiano laico missionario in Giappone



Tokyo, 12 settembre 1945

Carissimo Cesare,


Due parole anche a te sempre ricordato e col pensiero e nella preghiera di tutti.

Non sapendo che cosa sia di voi, do delle norme generali a D. Liviabella, anche nel caso che fosse possibile un rimpatrio da quelle parti.

Preghiamo che anche in questo si adempia la volontà del Signore.

Mikawajima al solito: si ricomincia e speriamo sempre meglio. Ora c’è da D. Tassan e Miyahara.

Allegro, sano e laborioso. Tutti vogliono essere ricordati.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.




3247 / Tassinari Clodoveo / 1945-9-13 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



(13 settembre 1945)

Carissimo D. Tassinari,


In seduta di Consiglio dell’11/9 i sei suddiaconi da voi presentati pel diaconato furono tutti ammessi a pieni voti. Comunica la buona notizia.

Non sono ancora aperte le vie di comunicazione salvo quelle finora tentate (S. Sede, Croce Rossa): ad ogni modo si sta sulle vedette, e se qualcuno riesce a partire directe si avviserà: qualcuno è partito per Manila, ma chissà quando potrebbe portare notizie in Italia, perché sono individui che vanno colà per ristabilirsi in salute.

Si può telegrafare in Italia, ma non si ottiene risposta (e pare che non si otterrà fino a Dicembre).

Però ieri sono arrivati gli internati dell’Ambasciata: pare che il Sig. Indelli sarà il rappresentante italiano e forse potremo ottenere.

I cappellani militari si sono profferti di inviare via America, notizie. Ho inviato perciò breve relazione al Rettor Maggiore pel tramite dell’Ispettore Stati Uniti. Arriverà? Ho supplicato il R. M. che trovi modo di far sapere ai parenti dei confratelli le notizie. Scrissi pure a Mons. Piani a Manila.

Unisco testamenti di Secchi e Petracco. Il primo corregga, il secondo veda se il vecchio testamento è secondo i suoi desideri, se no, modifichi. Per fare le cose legalmente ti unisco norme, che, se credi, possono essere dette anche in pubblico perché all’occasione tutti sappiano e si uniformino.

Per il vostro ritorno, dal punto di vista economico, se là trovate modo di vivere discretamente, sarebbe utile procrastinare verso la fine del prossimo mese, e capite facilmente… Ma se pel freddo o altro non si può…

Per aiutare pel fieno sarebbero utili Petracco e Acerbi (Crevacore farebbe optime e volentieri), ma D. Bovio, non sapendo le vostre necessità di lavoro, piglia chiunque possa fare questo lavoro.

Data la situazione in missione tento di andarvi in un prossimo avvenire.

Spero inviare un po’ di chiodi. Ho parlato per i vetri. Pel sale attendo il responso di D. Moro. Per i custodi della casa in inverno non trovo ancora (D. Bovio e il sottoscritto e tu saremmo felici…).

Chiama D. Manganelli e digli : “D. Cim. domanda a te, a Ferrari e Yasuhara se vi sentireste di fermarvi fino alla prossima venuta a custodire la casa. Pensaci, interroga i due, prega e poi dite liberissimamente il vostro pensiero…”. Tu spiega i motivi per cui si vorrebbe tenere su casa…

Per le ordinazioni Mons. Doi delega libentissime Mons. Chambon quando si vuole.

In pratica (pur non avendo la risposta ufficiale) il Kenkyusha aderisce alla nostra richiesta. Penso quindi che per la fine del mese il locale possa essere usato (e forse presto? anche tutto).

E per ora null’altro. Esorta tutti a mantenersi nel fervore degli esercizi.


Tuo D. V. Cimatti


3248 / Tassinari Clodoveo / 1945-9-18 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



18 settembre 1945

Carissimo D. Tassinari,


Finisco col partire per Miyazaki48 non ricevendo risposta per i nostri problemi dal nostro ben amato Ordinario (= Kyokucho) e anche da S. E. il Delegato. Grazie della tua cui rispondo con questa che deve portare D. Barbaro, non so quando, perché non si decide a partire e non so perché… Sai già che tutti mi dicono che non riesco a farmi capire, ed ecco il vostro recente caso. Dunque desiderate una risposta categorica: eccola (è tutta questione di forma):

1) considerando che il Kenkyusha (da buon giapponese) non fissa date di sfittamento del locale e non assicura nulla per la fine del mese (e quindi qui non si possono fare preparativi),

2) considerando che quanto potete provvedere per il vitto in posto, è tutta riserva delle provviste di casa, fate il piacere di stare a Nojiri anche tutto il mese di ottobre.

In base a ciò vedete voi come organizzare la scuola, ecc. Hai ragione! l’essenza dello studentato è la scuola, ma se non si mangia… e quando voi sarete a Tokyo, patate o altro scompariranno come neve al sole. Poterle fare durare un qualche mese di più, farà piacere a tutti.

Penso dunque sia meglio così: si comincia? quando? dove? Videte voi in Domino, non è l’Ispettore che fissa: approvo a priori, se è necessaria la mia approvazione.

Per il fieno, non me ne intendo: per me van tutti bene. Per i formaggi, finché si riesce a farli (finché fa caldo) senza presame (che non c’è) e finché ve li mandano, mangiate. Non è mia partita.

Grazie ai tre, pensino senza preoccupazione per lo svernamento. Poi si vedrà… l’avvenire è nelle mani di Dio.

Deo gratias per le facilitazioni di viaggio. Allegro e prega per me. In necessitatibus D. Bovio, che ora ti sostituisce a Tokyo, sostituisce anche me nell’assenza.

Saluta omnes.

Tuo D. V. Cimatti.

P.S. Ti invio le pratiche per i Diaconi (ho lasciato in bianco il nome del Vescovo).



3249 / Figura Giuseppe / 1945-9-18 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



+ 18 settembre [1945]

Carissimo D. Figura, confratelli e aspiranti,


Mese di ottobre! La Madonna vuole che l’onoriamo con il S. Rosario. Lo ha detto nelle apparizioni di fatima e più recentemente nel Milanese: “verrà la pace quando il profumo delle rose del rosario avrà coperto il puzzo che ammorba il mondo”. dunque…

Notizie speciali non ne ho. Si comincia a pensare al ritorno e ai preparativi. Pregate che tutto vada bene.

Quanti conoscete vi salutano. Un saluto speciale agli allievi e agli insegnanti – specialissimo a Don Cavoli e a tutta la famiglia dell’Ospizio. Non so far altro che pregare per tutti e per i singoli.


Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3250 / Visita a Nakatsu/ 1945-9-24 /


Visita canonica all’opera salesiana di Nakatsu


24 settembre 1945


Finalmente posso visitare dopo anni la cara famigliola di Nakatsu. Quante vicende!

Ed ora in quali condizioni la povera casa… resta la chiesa, il vecchio salone e un po’ di cucina. Ma lo spirito di D. Bosco e la regola restano immutati, anzi rafforzati nel bravo D. Carlo e nel suo compagno il buon D. Gallo, che si dividono con zelo e sacrificio il lavoro dell’apostolato e l’educazione dei giovani rimasti (4).

Ed ora la ricostruzione secondo un piano:


  1. Riparazione casa esistente, sgombro materiale.

  2. Ricostruzione della casa parrocchiale e per la vita dei cristiani presso la strada vicino all’entrata della Chiesa.

  3. Il resto, per ora, coltivato.

  4. Per l’opera, se il Signore invia ragazzi si accettino e siano informate le autorità delle nostre disposizioni.

  5. Ricerca di case e terreni agricoli, terreno dietro casa in vista del futuro.


E per ora urge:


  1. La cura dei cristiani, ravvivando la vita cristiana indebolita dalla guerra.

  2. Occhio alle vocazioni.

  3. Organizzare cooperatori e ex-allievi e soprattutto:

  4. Santificazione nostra.


Deo gratias! Il Signore moltiplichi il bel lavoro ascendente verificato in questi anni nonostante la guerra.

D. V. Cimatti




3251 / Visita a Beppu / 1945-9-27 /


Visita canonica all’opera salesiana di Beppu


27 settembre 1945


Posso finalmente compiere un po’ di visita. Il Signore ha benedetto questa casa, unica nella missione, restata incolume. È visibile la protezione della Madonna sulla Missione e sulle Opere. Deo gratias!

I confratelli in mezzo a difficoltà di ogni genere hanno compiuto il loro dovere, ed il Signore ha benedetto il loro apostolato anche con soddisfazioni dei buoni effetti del medesimo.

La casa e la chiesa specialmente esigono riparazioni. I confratelli hanno bisogno di indumenti: suggerisco per questo cambi opportuni ed anche uso di tela degli indumenti di sacristia. Per il resto occorre un aiuto di personale, che al più presto mi propongo di dare.

Si continui il lavoro di apostolato, reso più facile dalle condizioni del momento – allargando la sfera d’azione possibilmente colla fondazione di altri posti – insistendo sulla vita cristiana sentita e ben praticata, cura della gioventù.

Studiare le forme pratiche per riattivare l’Associazione ammalati e possibilmente buona stampa iniziata dall’indimenticabile D. Arri. Per i confratelli poi tener viva l’attività di perfezionamento con l’osservanza delle regole e tradizioni nostre, basate su forte spirito di pietà, che compensi le difficoltà della vita comune, che si sono provate specie in questi tempi. Sia, anche con sacrificio vicendevole, osservato l’orario d’assieme per le possibili pratiche di pietà in comune e per i pasti. Il Signore continuerà a benedire la casa, i confratelli e i loro doveri. È l’augurio cordiale e la preghiera ardente dell’Ispettore.

D. V. Cimatti, sales.



3252 / Ricaldone Pietro / 1945-9-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


DOMINUS DEDIT, DOMINUS ABSTULIT… SIT NOMEN

DOMINI BENEDICTUM!49


Tokyo, Settembre 1945

Rev.mo Sig. D. Ricaldone,


Mentre ci disponevamo a cantare l’inno della riconoscenza e del ringraziamento per la visibile protezione che il Signore e la nostra Ausiliatrice elargirono durante la guerra alle nostre opere di Tokyo, mi giungono successivamente le notizie dalla missione con un crescendo impressionante.

La massima parte delle abitazioni, cappelle, opere della missione, sono state distrutte dagli incendi, dai bombardamenti, e quanto fu risparmiato dalle operazioni belliche, ruinò per opera di due violentissimi tifoni, scatenatisi specialmente su Miyazaki.

Il bilancio finale è ben doloroso:

1. - Abitazione di Nakatsu abbattuta per evacuamento forzato – resta la chiesa e una sala.

2. - La missione e l’Asilo di Oita distrutti completamente da bomba incendiaria.

3. - Idem la residenza di Miyakonojo.

4. - Gli edifici vecchi della piccola colonia agricola (Kosei) abbattuti.

5. - Salvi la chiesa ed il salone, fu abbattuta dai tifoni l’ala centrale e laterale destra del nostro Seminario a Miyazaki.

6. - L’ Ospizio di Miyazaki ebbe guasti notevoli ai tetti, finestre e muri.

7. - La casa di fitto a Nobeoka, distrutta da incendi.

8. - La residenza di Beppu grazie a Dio fu risparmiata e solo lievemente danneggiata dai tifoni.

Ma quello che più amareggia il cuore del missionario è il constatare lo stato doloroso spirituale in cui si trovano le cristianità. Da anni abbandonate dai loro pastori, queste povere pecorelle ne hanno risentito tutte le conseguenze.

Il servizio militare, il febbrile lavoro delle officine, l’evacuamento forzato o 1ibero in luoghi senza residenza del missionario, le limitazioni imposte all’esercizio del culto religioso, le preoccupazioni per la vita materiale data la scarsità degli approvvigionamenti, l’incubo quotidiano per le circostanze create dalla guerra, i valori morali in ribasso, hanno portato un indebolimento nella vita pratica cristiana. Di fronte a queste ruine materiali e spirituali che faranno i suoi figliuoli del Giappone?

Elevano al Signore l’inno di ringraziamento per il cumulo di benefici concessi: vita risparmiata – nonostante le enormi difficoltà del momento non è mai venuto meno il necessario nutrimento – si è voluto e potuto, sia pure in forma ridotta, continuare il nostro lavoro di apostolato missionario e salesiano.

Anzi oltre quanto si faceva prima si è potuto allargare la sfera nostra d’azione a Dairen (Manchuria), dove i salesiani hanno assunto durante il periodo della guerra la cura della piccola colonia italiana e della cristianità giapponese. Per mettere al sicuro persone e cose dello studentato durante la guerra si è potuto acquistare una casa (antica scuola) a Nojiri (sul lago omonimo). Luogo incantevole, uno fra i più belli e noti del Giappone, che permise ai nostri cari studenti di filosofia e teologia di poter continuare regolarmente i loro studi. Potrà servire per i nostri aspiranti, ed anche come luogo di riposo per confratelli ammalati, o nell’estate come luogo di ferie per gli studenti nostri.

Così pure il trasporto delle Opere delle Figlie di Maria A. a Yamanaka (sul lago omonimo) diede modo di aprire la Cappellania di Yamanaka pel servizio religioso di quella numerosa comunità. In altre comunicazioni parlerò di queste e di altre attività sorte nel periodo bellico.

Oh, quanto dobbiamo ringraziare il Signore che proprio nel massimo delle tribolazioni ci ha aiutato e materialmente e spiritualmente a compiere e ad allargare la sfera d’azione nostra. Ed ora è nostro proposito sulle accumulate ruine far sorgere come prima e meglio di prima chiese, case ed opere, sicuri che Maria A. e D. Bosco sapranno suscitare i benefattori, che verranno in nostro aiuto. E già ne constatiamo gli effetti in questo senso. Intanto, tutti, missionari e salesiani, si sono rimessi o meglio continuano con rinnovato ardore il loro lavoro. Ho detto continuano perché, salvo un breve momento, in cui l’autorità militare obbligò tutti i missionari stranieri della missione al concentramento in luogo più sicuro, tutti, missionari e salesiani in attività di servizio, rimasero da buoni soldati, fermi al loro lavoro, fatto anche questo che fu assai favorevolmente commentato da autorità e popolo.

Lei, amatissimo Sig. D. Ricaldone, voglia dar forza alle nostre attività, con speciali preghiere e con una particolare benedizione per noi e per il

suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.






3253 / Liviabella Leone / 1945-10-12 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 12 ottobre 1945

Carissimo Liviabella,


Ho fatto un giro per la missione per constatare de visu le prove cui ci ha sottoposto il Signore. I confratelli bene. D. Braggion un po’ indisposto ma in via di ristabilimento.

Ovunque disastri e difficoltà per gli approvvigionamenti, ma il Signore è con noi. Da tempo desideriamo vostre notizie. Non sono ancor tornati tutti i nostri cari soldati.

Vi raccomando il Rosario – la penultima domenica per la propagazione della fede, e l’ultima, festa di Cristo Re – e sia Egli davvero sovrano delle nostre anime e delle anime di tutti.

Buone e fruttuose relazioni nostre coi nuovi entrati per l’occupazione.

Coraggio e, se hai ricevuto la mia ultima, regolati secondo quella, se no, fate nel Signore intendendoti possibilmente col Vescovo. Preghiamo e in tutto e sempre sia fatta la volontà di Dio.


Tuo D. V. Cimatti, sales.


Un saluto, cordialissimo abbraccio affettuoso e benedizione a D. Archimede e a Cesare. Pregate pel nostro Nishida e Akabae che ebbero molti morti a Nagasaki delle loro famiglie.



3254 / Marella Paolo / 1945-10-24 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 24 ottobre 1945

Eccellenza Reverendissima,


Grazie al Signore di averLa potuta rivedere dopo tanto tempo e della carità e pazienza nell’aver ascoltato il sottoscritto. Durante il viaggio (= di ritorno) ho ripensato a tante cose; e penso che per vedere di aggiustare la nota faccenda, e per diminuire gli attriti ed anche, nei limiti del possibile salvaguardare l’onore di Mons. Ideguchi (= Amministratore Apostolico di Miyazaki), forse potrebbe essere utile anche questa soluzione.

Suggerire che Monsignore lavori attivamente a Kagoshima (prendendosi, se crede, personale giapponese da Miyazaki, se non lo trova da altre parti) si scelga un Vicario salesiano (con cui vada d’accordo) – sarà informato di tutto sarà chiamato per le funzioni onorifiche, ecc… e… (sia pur d’accordo con lui…) lasci fare. Si tratta della persona. Non osai dirlo ieri sera, perché si può pensare che il sottoscritto pensi alla sede… Mi sentirei, in quelle condizioni, di andare più che d’accordo e penso lascerebbe fare. Accetterà?

Del resto vi sono altri, ad es. D. Romani. Oppure (non rida) non sarebbe presentabile come Ordinario il nostro unico prete salesiano D. Akimoto? I meriti di virtù li ha certo. Vi sarà l’obiezione “tagliatelle di famiglia…” eppure sono migliori di quelle comprate.

Sono pensieri che mi venivano; ed ho pensato che, pur nella loro puerilità, possono essere vagliati dall’Ecc. V. e coordinati col resto, oppure possono far pensare ad altre soluzioni, oltre quella radicale proposta dall’E.V.50

V.E. pensi a questo povero uomo che deve provvedere la vita materiale e spirituale ai suoi figli numerosi e desiderosi di lavorare. Non sono perfetti, ma penso che se la caveranno bene in ogni punto del Giappone (nonostante che tanti pensino il contrario) e specialmente se la caveranno in quella parte che fu loro affidata dalla Chiesa e per cui hanno sacrificato tutto, e che ora vedono ridotta a ben misere condizioni, e dover assistere colle mani incrociate a questa dissoluzione che va tanto a danno delle anime e a disdoro della Chiesa… è per loro inconcepibile. Tanto più al momento attuale… e V. Ecc. comprende benissimo.

Ed un ultimo pensiero (e questo La posso assicurare che è il pensiero di tutti i missionari stranieri del Giappone… ed anche di qualche giapponese che non ha preconcetti e che desidera realmente il bene della Patria): siamo cioè tutti meravigliati come, mentre dall’altra sponda e dalle altre sponde si segua con forza la situazione, sfruttandola santamente a proprio vantaggio, dalla parte nostra si dorma. Ma è possibile che questi cari giapponesi spingano quella che chiamiamo prudenza, fino a questo punto e che dobbiamo essere sempre in arretrato?

Mi perdoni l’Ecc. V. se ho usato esporre quanto sopra. Creda… è per il bene e pel solo desiderio che trionfi la carità anche nel cuore del nostro Ammin. Apost. e che la nostra cara Missione diventi un vero focolare di bene.

Insisto su quanto dicevo ieri sera: la questione attuale, non versa sul lavoro salesiano in missione e opere, ecc., ma unicamente sul lavoro missionario salesiano (lavoro parrocchiale, lavoro nelle residenze, propaganda, ecc.).

Per il lavoro di formazione del clero indigeno secolare da parte nostra (che spauracchio miserel- lo!) non ci immischieremo, se non rinviando loro quanti desiderano farsi preti secolari (e posso dire a V.E. che proprio si fece così nei casi che si presentavano allora nella mia permanenza a Miyazaki).

Accolga questi pensieri e poi l’Ecc. V. faccia liberamente quanto crede nel Signore per il bene della Chiesa e anche nostro.

Suo nel Signore obbligatissimo

D. Vincenzo Cimatti, sales.

3255 / Circolare Salesiani / 1945-10-26 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 26 ottobre 1945

Carissimi confratelli,


Sono solito tutti gli anni nel mese di Novembre raccomandarvi la devozione alle anime del Purgatorio e le pratiche relative d’uso: anche in quest’anno vi domando l’elemosina abbondante di preghiere, suffragi e sacrifici per queste care anime. Pensiamo anche ai tanti morti nei disastri precedenti, a tante anime che attendono il nostro aiuto, e sarete certo salutarmente eccitati a quest’opera di fiorita carità, vera opera di apostolato missionario.

Ho potuto fare con immensa consolazione del mio cuore la visita ai nostri cari confratelli della missione. Già tutti conoscete come ci ha provato il Signore nella distruzione o nel rovinìo delle nostre case – di molti dei raccolti dell’annata – e anche nel constatare la dolorosa condizione in cui si trovano le nostre care cristianità. (Ho ammirato lo spirito di adattamento e di vero disagio e sacrificio in cui si trovano i nostri cari confratelli, che vanno scrivendo certo una delle pagine più meritorie della loro vita).

Le sofferenze provate durante lo sfollamento a Kumamoto – le attuali che esperimentano e per l’abitazione e per gli scarsi approvvigionamenti, e specialmente per l’inazione in cui si trovano vari di loro per non potersi dare all’apostolato e dover assistere a braccia incrociate allo scempio che il nemico delle anime viene perpetrando, mentre riescono per loro di massimo dolore, formano certo per loro la più bella gloria, il più abbondante merito, sia di fronte a Dio che alla Chiesa ed alla nostra Congregazione. Preghiamo per loro.

Dove è possibile si è ricominciato il lavoro. Così a Mikawajima funzionano le opere sociali (asilo, dopo scuola, soroban, oratorio, ecc.) ed una fiorente scuola serale (300 allievi di inglese). Identica scuola ha iniziato D. Antolin a Miyazaki presso la Libreria cattolica.

La nostra scuola professionale è in pieno lavoro e spero presto inviarvi qualche saggio di lavoro di propaganda cattolica. Come pure si è riattivato presso la medesima, l’Oratorio festivo affidato alle cure del nostro D. Albino.

I chierici dello studentato torneranno il prossimo 29 per ripigliare più regolarmente i loro studi e nella festa dei Santi, sei suddiaconi riceveranno il Diaconato, avvicinandosi così sempre più alla meta, che speriamo sia fatto compiuto per la prossima festa di Natale. Domando speciali preghiere per loro e per i nostri soldati; man mano che tornano passeranno a Miyazaki per riposarsi materialmente e spiritualmente, ripigliando nel contempo gli studi interrotti.

Non ho ancora notizie dei confratelli di Dairen, né dei soldati della Manchuria e delle Isole del Sud.

Vi domando speciali preghiere per i morti del disastro di Nagasaki, fra cui molti parenti dei nostri confratelli (Nishida, Akabae, Matsuo, ecc.).

Ed infine non dimenticate il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3256 / Begliatti Letizia F.M.A. / 1945-10-26 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 26 ottobre 1945

Rev.ma Madre,


Ricevo ora la sua carissima tanto attesa, che mi ha suscitato ancor più forte il desiderio di rivedervi tutte e passare qualche ora per farci vicendevolmente un po’ di bene.

Devo partire questa sera per Nojiri per andare a chiudere il periodo di sokai (= sfollamento) colla festa di Cristo Re. Lascerò là una piccola famigliola per la custodia della casa e per esperimentare l’inverno (approvvigionamenti, difficoltà, ecc.).

Grazie a Dio tutti bene. In missione, salvo Beppu, tutto a terra. Fiat voluntas Dei. Non vi è che ricominciare. Preghi affinché le nostre difficoltà coll’Ordinario si appianino e si possa fare lavoro fruttuoso da ambo le parti.

Mi annuncia il nuovo “sokai” (sfollamento) – dalla marea del lago sbalzato nientemeno che all’Università. Prego che vi assestiate bene nel nuovo posto che cercate a Tokyo. Colgo anzi l’occasione per pregarla di risolvere e nel nuovo locale… e dove troveranno a Tokyo, la questione alloggio del sacerdote: in necessitatibus si fa come si può – l’ideale sarebbe un luogo a parte separato: ne guadagnerete voi e noi.

Ho fatto la visita a Beppu. Grazie a Dio bene tutte – recentemente Suor Giovanna e la Maestra delle Novizie hanno dato da pensare. Alla mia partenza le ho trovate molto meglio. Preghiamo. Nel partire Suor Carmela mi diceva che Madre Letizia scriva per vedere come venire in vicendevole aiuto. Sento ora dire che è prossima la venuta dell’Ispettrice e allora si potrà combinare definitivamente.

Se da Nojiri vi fosse comodità per andare a Yamanaka per non perdere tempo farei quella gita, se no tornerò a Tokyo. Per il momento non vi è altro.

Notizie dell’Italia e dall’Italia: zero. Ho provato con l’aiuto dei cappellani a scrivere in Italia, dando anche notizie vostre, ma non so quale sarà il risultato.

E preghiamo sempre ad invicem.

Nel Signore, obbl.mo

D. V. Cimatti, sales.

3257 / Ricaldone Pietro / 1945-10-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



IN VISITA ALLA MISSIONE DI MIYAZAKI51



Ottobre 1945

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Dopo un disastroso viaggio, giungo in missione dopo vari anni dacché non avevo potuto compiere la prescritta visita. Ho detto disastroso viaggio, perché mentre facevo i preparativi della partenza, due terribili tifoni, quali da un cinquantennio non si erano veduti, si riversarono sul Kyushu e nella zona sud della grande isola, completando lo sfacelo già prodotto dalle operazioni militari. Per chilometri e chilometri le saltuarie interruzioni della ferrovia obbligavano i passeggeri a compiere a piedi lunghi percorsi tra fango, sassi e rottami… e pioggia. Ed era proprio il periodo del ritorno alle case dei soldati, di molti coreani, alla patria ormai indipendente…

Per costoro si verificava alla lettera l’omnia mea bona mecum porto… immagini i cumuli di bagagli personali e accumulati qua e là… Non c’era che prendere la cosa in santa pazienza e indifferenza – possibilmente con allegria… Ed in questo gli orientali riescono mirabilmente… Anche il povero sottoscritto col suo modesto bagaglio è in marcia… unico straniero fra quella folla… ed il più vecchio… che cerca di cavarsela, e percorrere a tappe in due giorni e mezzo un centinaio di kilometri… Gli altri sgambettavano meno male a gruppi più o meno compatti… e sorpassandomi in marcia col loro solito risolino… “bravo vecchio” mi dicevano, “coraggio… sei ben abile, meraviglioso a camminare così!”… Come Dio volle si giunse, dopo le peripezie solite a succedere nei viaggi, al luogo immune dal disastro. Assalto vero ai vagoni… non si pensa alle porte di entrata ai medesimi… ormai l’entrata ufficiale è per i finestrini… Robe da commedia. Ringraziai di cuore il Signore; mi congratulai colle gambe, che mi servirono benino… ed eccomi a Nakatsu (prima residenza a Nord della Missione) in mezzo ai cari confratelli.

Arrivo inaspettato… tanto più gradito… È ormai mezzanotte… Buio e pioggia mi impediscono di rendermi conto dello stato della casa, abbattuta per evacuazione forzata e manomesso tutto il materiale per appropriazione indebita, essendo in quel frangente i missionari assenti. Resta la chiesa e la sala delle riunioni, dove si sono alla meglio allogati i pochi allievi rimasti, e qualche famiglia cristiana cui è venuta a mancare la casa. Rovinio di tegole, vetri, travi… Consola il sapere e il constatare il lavoro di apostolato di quei bravi confratelli, anche nell’infuriare delle vicende – le visite fatte secondo le possibilità ai cristiani dispersi – le cure ai catecumeni, che il Signore non lasciò mancare anche in questo tempo, l’assistenza agli oratoriani e a famiglie povere e bisognose – agli operai delle vicine fabbriche. Ed il Signore ripagò con buon numero di battesimi il lavoro e i sacrifici dei missionari. Deo gratias! Ed il Signore rimeriti adeguatamente D. Carlo e D. Gallo che hanno lavorato così bene per la Sua gloria e per il bene. Riparto per Beppu.

Grazie al Signore la città fu risparmiata dagli assalti guerreschi e provò solo i riflessi dei tifoni. La casa della missione, quella delle Figlie di Maria A. e tutto il personale furono risparmiati, e poterono svolgere il loro lavoro, anche negli anni di guerra, a vantaggio della cristianità o delle opere di beneficenza per l’infanzia affidata alle Suore di D. Bosco e dei numerosi ammalati degli ospedali e delle famiglie private. D. Cecchetti e D. Lorenzi con vero spirito di sacrificio, addossandosi quest’ultimo i più umili e faticosi servizi di casa, hanno fatto prodigi di bene.

Passo a Oita… la casa della Missione, la bella chiesa e l’Asilo sono ridotti ad un mucchio di ceneri e di rottami. Fortunatamente il nostro D. Marega poté mettere a tempo in salvo il preziosissimo materiale di cinque anni di studio sulle antiche cristianità di Oita ed altro non meno prezioso materiale pel museo missionario.

Ma anche in questa zona, nonostante l’infuriare della guerra, nonostante le preoccupazioni del nostro D. Figura nella ricerca del nutrimento quotidiano, nella confezione del medesimo (quasi tutti i sacerdoti hanno dovuto trasformarsi in cuochi, servi di casa, ecc. Il buon D. Figura e D. Lorenzi potrebbero al riguardo scrivere pagine interessantissime), lo zelo del missionario ebbe il sopravvento, ed anche qui contò bei risultati di battesimi, di anime ricondotte a Dio, di eroismi di carità che, nascosti agli uomini, faranno rifulgere di luce ineffabile la corona del ben meritato premio in Paradiso.

Per ora faccio punto. Ad una prossima il resoconto della visita al Sud della Missione. Intanto i suoi figli invocano sui loro lavori e sui loro cristiani e catecumeni la sua paterna benedizione e le preghiere di tutti i nostri cari confratelli, allievi e cooperatori.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.






3258 / Circolare Salesiani / 1945-11-6 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Tokyo, 6 novembre 1945

Carissimi confratelli,


Grazie a Dio abbiamo incominciato bene il mese consacrato alle anime sante del Purgatorio – e già si vede l’effetto della loro intercessione, che penso proporzionato all’intensità della nostra devozione verso di loro. Animiamoci ancor più e sono sicuro che in questo mese si otterranno delle grazie segnalate, materiali e spirituali, a vantaggio personale, della nostra Congregazione e della Chiesa cattolica in Giappone.

Spero si riprenderà da questo mese la pubblicazione del nostro modesto Bollettino.52 Prego tutti i confratelli di prestarsi non solo per l’opportuna propaganda, ma di venire in aiuto coll’invio al sottoscritto di articoli o scritti di vario genere, e di cercare anche svariati collaboratori, tanto più che si ha intenzione di iniziare al più presto una Rivista analoga alla nostra Rivista dei Giovani.

Per questo impulso della buona stampa si è formato presso l’Ispettore apposita Commissione.

Le condizioni della guerra ci avevano messo in necessità speciali in relazione a tante cose, a tante disposizioni cui era giocoforza assoggettarsi. Cessate ora queste circostanze andrà bene che ritorniamo poco a poco nella normalità.

Mi si domanda ad es. qualche schiarimento in relazione all’abito. Pur non potendosi dare una norma esclusiva generale (che sarebbe per i preti e chierici: per l’uscita Clergyman, e in casa la talare) mi pare ci possiamo regolare in questo modo: “In casa come norma uso della talare per tutti i sacerdoti e chierici. In occasione di lavori campestri o pesanti, vestito conveniente da secolare secondo le possibilità”.

Per funzioni scolastiche o in relazione all’insegnamento: l’abito prescritto. Per l’uscita (preti e chierici) il clergyman, per chi l’ha. Per chi non l’ha, abito secolare ecc. Non usare nei limiti del possibile abiti completamente americani, perché può dar luogo ad inconvenienti. Il direttore deciderà nei singoli casi. I nostri bravi coadiutori si regolino identicamente quanto al vestito americano; se non ci sono motivi speciali, si regolino come prima della guerra.

Siamo soliti ricordare gli onomastici dei confratelli. In questo mese non dimentichiamo: Don Tassinari (12), D. Akimoto (11), D. Ziggiotti e D. Carò (12), D. Lucioni (16), Masiero (20), Martelli Corrado (26). Il giorno 15 vi prego di ricordare il nostro gran benefattore Mons. Breton ed il 25 non dimenticare la S. Messa per i genitori dei confratelli. Ed il Signore ci aiuti in tutto e per tutto, e noi lavoriamo sempre alla Sua presenza, rimettendoci in tutto e per tutto alla Sua Santa Volontà.

Pregate per il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3259 / Bernardi Angelo / 1945-11-12 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone


Tokyo, 12 novembre 1945

Carissimo D. Bernardi,


Mi giungono si può dire contemporaneamente tue dell’otto Luglio (ripetizione dei conti che già avevi inviato in precedenza) e grazie di cuore: capisco la ragione del duplicato. Poi la lettera del 25 agosto in cui mi dai notizie dei confratelli e degli esercizi.

Il fatto che noti, che cioè pare si noti un solipsismo fra tutti (che ognuno faccia da sé) è uno dei lati della psicologia degli internati, perché tutti cercando di aggiustarsi, ne viene una diminuzione nello spirito di solidarietà: è così dappertutto.

E finalmente quella del 31 ag. in cui mi davi la notizia della distruzione della Missione di Miyakonojo. Sit nomen Domini benedictum.

Non so che pensi l’Amministr. Apost., ma se la cosa ti sembra possibile, sul posto o nei paraggi vedi se è possibile fare qualche cosa. Se puoi parlare coll’Amm. Ap. potresti tentare di vedere se fosse possibile almeno ad tempus entrare nella Missione di Miyazaki e più ancora se egli potesse nominare fra di voi un suo Vicario, così il legame fra Lui e voi sarebbe di assai facilitato.

E preghiamo assai. Se non muoio penso di venir giù: non potrò far molto, ma sarà certo una gran consolazione per noi tutti.

Ricordami agli amici di Miyakonojo ed assicurali delle quotidiane preghiere. Tu fatti coraggio. Ho suggerito a D. Braggion l’invio dei due. Vedi dunque di far opera di gran pacificazione col nostro Amminis. Ap. e prega per me.

Tuo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3260 / Antolini Mario / 1945-11-12 /


al chierico Mario Antolini, missionario salesiano in Giappone


Tokyo, 12 novembre 1945

Carissimo Antolini,53


In occasione della rinnovazione dei tuoi voti ho pregato e domandato al Signore che, superate le difficoltà, possa presto emettere i santi voti perpetui.

Mettiti in questi due mesi sotto la protezione della Madonna e lavora per farti santo ancor più.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.




3261 / Ricaldone Pietro / 1945-11-11 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


Tokyo, 11 novembre 1945

Rev.mo ed amatissimo Sig. D. Ricaldone,54


Arriverà questa mia? Lo spero e me lo auguro. Dopo tanti anni, quante cose ed avvenimenti, ma Deo gratias di tutto! Sia pur schematicamente, tento d’inviare quanto posso, affinché possa rendersi conto sommario delle nostre attuali condizioni.


Per me personalmente sempre lo stesso: un povero uomo che tenta di voler bene al Signore, con desiderio intenso di santificarmi e di mantenere perciò desta la buona volontà per riuscirci con la grazia del Signore e l’aiuto dell’Ausiliatrice nostra e di Don Bosco.

Nulla di speciale: invecchio, e in Giappone si dice che dopo i 50 anni è bene ammainare le vele e lasciar dirigere forze più fresche. I Superiori conoscono quanto ho ripetutamente domandato. Don Bovio e D. Tassinari possono fare benissimo.


Comunicai la morte del nostro caro D. Arri. Morirono pure due ottimi confratelli giapponesi: Coad. Tateishi e ch. Kai ed un buon aspirante, ch. Tomura, durante il servizio militare: requiescant. Saranno inviate le lettere-elogio.

Gli altri confratelli, grazie a Dio, stanno tutti benino. Sono in cura per incipiente tubercolosi il ch. Dell’Angela e il coad. Camnasio e il chierico giapponese Abe; ma sono in condizioni di stare tutti alla vita di comunità.

Vi è poi la categoria degli ammalati di nervi, non pochi (D. Marega, D. Frantzen, coad. Masiero, Ferrari). Il nostro D. Margiaria fu internato per quasi due anni e soffrì assai. Penso che appena potrà tornerà e gli sarà facilitato il viaggio. Lo desidero assai perché potrebbe così informare di tutto i nostri cari Superiori.

Ma la categoria più dolorosa è di alcuni che non possono assolutamente proseguire la loro vocazione. Penso siano arrivate le mie notizie sul coad. Colussi, che non si sentì assolutamente di legarsi in perpetuo al Signore e si congedò da noi. Internato anch’egli con D. Margiaria sta ora cercando lavoro e poi tornerà in Patria.

Vi è anche il ch. Levrino che in pratica passò coadiutore. Nella speranza che potesse tornare, gli feci ripetere i voti triennali per una terza volta, interpretando casi analoghi capitati fra noi; ma ora domanda la dispensa dai voti. Ho domandato a S. E. il Delegato Apostolico se ha autorità di dispensare, perché ora sono impossibili le pratiche regolari. Vedremo: in caso che il sottoscritto potesse… è necessario absolute.

Vi è anche il ch. Antolini che, se non riesce a correggersi (è sempre il solito motivo), non potrà proseguire. Sono le spine più dolorose, ma fiat voluntas Dei! Ed è sempre il medesimo ritornello: furono spinti al noviziato nella speranza di…

Alcuni confratelli poi hanno assoluto bisogno di un ritorno, sia pure temporaneamente, per la salute dell’anima loro, e appena sarà possibile, a costo di qualunque sacrificio li farò rimpatriare (coad. Bealessio, Ferrari, Maccario e forse qualcun altro); ma grazie a Dio mi pare siano tutti buoni figli di Don Bosco. Ho tentato in tutte le forme di tenerli uniti con la frequente corrispondenza durante questo doloroso periodo, si può dire con due circolari mensili e lettere particolari, battendo sul solito ritornello: osservanza delle Regole, e mi pare di essere stato compreso.

Abbiamo anche avuto la possibilità di fare i nostri Esercizi annuali, e quasi sempre a gruppi, ed anche questo influì molto. Supplii alla visita in Missione di questi due ultimi anni, col sistema precedente, influendo più direttamente sui Direttori responsabili. Mi pare di poter dire che nonostante le difficoltà le nostre case non hanno perduto nulla della “facies nostra”, povertà, lavoro, allegria, pietà, anche per tutto questo periodo di tempo. Le case mi informavano sempre delle cose loro. I nostri cari confratelli giapponesi e gli aspiranti ci scomparvero tutti o per il lavoro nelle fabbriche o per il servizio militare. Cominciano a ritornare (sono una dozzina di confratelli e una decina di aspiranti) e speriamo ritornino tutti… Ma temo dovremo lamentare forse qualche morte tra i militari che si trovavano nelle zone più forti di combattimento. Fiat voluntas Dei!

Cerco di accelerare per la riapertura del Noviziato e già qualche elemento è in attesa. Oh, preghi per questi cari figliuoli giapponesi. Uno di essi, confratello perpetuo, è ammalato a Manila,55 dove trovò le cure paterne del nostro Mons. Piani e di D. Zolin che stanno ottimamente. Spero presto potrà essere prete.

I nostri chierici stranieri sono già tutti entrati in teologia, e spero, all’Immacolata o a Natale, di aver un bel manipolo di sei preti, che vengono preparandosi davvero bene. Le vicende ci hanno permesso di poter proseguire con quasi regolarità il corso degli studi per tutti e quindi…

Per i nostri giapponesi si è fatto il possibile di poterli condurre alla soglia degli studi superiori e vari di loro sono già inscritti all’Università. Non so se sappia che il nostro D. Tassan fu laureato all’Università Imperiale nella facoltà di educazione, unico fra i missionari e cosa ambitissima da ogni giapponese.

Quanto alla parte amministrativa il Signore ha premiato la nostra povertà o miseria e in questi anni non ho avuto preoccupazioni di sorta. Non ho debiti e posso far fronte alle future evenienze con qualche sia pur modesta riserva. Oh, la Provvidenza! Tutti i conti amministrativi ed anche il materiale da inviarsi ai Superiori si può dire che è pronto e alla prima occasione si invierà.


Le nostre relazioni con le autorità civili, militari e politiche furono sempre improntate a vicendevole comprensione, naturalmente facendo comparire i nostri confratelli giapponesi, perché in questi anni gli stranieri non erano certo ben visti; le vicende politiche poi dell’Italia ci facevano passare un po’ per amici, un po’ per traditori, ma è noto che il missionario non deve far politica e tanto meno un salesiano. Poi, che vuole? Noi non abbiamo edifici che facciano gola… sanno che non abbiamo fondi, lavoriamo per la poveraglia… Evviva D. Bosco!


In genere anche con l’Autorità religiosa bene: ho detto “in genere”, perché in missione col Prefetto Apostolico (o meglio Amministratore Apostolico) non si riuscì a mettersi d’accordo. Specie i confratelli del Seminario. Voleva ad ogni costo (xenofobia) mandare via tutti dalla Missione… Arrivò perfino alla scomunica dei nostri (che naturalmente non attaccava). Insomma… anche in questo ci siamo un po’ rassomigliati a D. Bosco… Deo gratias! Invierò poi relazione: è uno dei momenti più battaglieri della nostra missione: i confratelli si sono dimostrati davvero della forza salesiana, ubbidendo al mandato. Si sta fermi al proprio posto di combattimento fino alla fine. Meritano di essere messi all’Ordine del giorno. Bravi… ma purtroppo colle conseguenze, che deplorava D. Bosco: perdita di tempo, gettito di povere anime prive di aiuto, ecc. ecc.


Colle comunità religiose ottimo accordo e aiuto in tutto. Coi cristiani in generale, bene: come in tutto il mondo, più o meno corrispondenza.

Bisogna ora riorganizzare i cooperatori ed ex-allievi. Tanti scomparsi, tanti dispersi. Colle vecchie liste si ricomincerà.

L’Opera del S. Cuore pure ha continuato: ho qualche migliaio di nomi. Non avendo potuto inviare a Roma le liste, incaricai sei dei nostri sacerdoti che cotidie mettessero l’intenzione per gli offerenti. Bisognerà forse regolarizzare poi colla S. Sede.

Stato attuale delle cose nostre:

l. - Case e opere di Tokyo intatte; quindi Mikawajima parrocchia e opere, sia pur ridotte, hanno continuato, ed ora ripiglieranno.

La scuola professionale ha sempre funzionato, specie falegnami e stamperia (che in pratica è forse l’unica rimasta): può pensare quindi al lavoro… Speriamo presto ripigliare Bollettino Salesiano e Letture Cattoliche, sospese per legge durante gli anni precedenti.

Dello studentato ho detto. Anzi per provvedere alla difesa della vita dei confratelli si è comprato lontano da Tokyo una casa con terreno, ottimo posto per riposo… forse futuro aspirantato… In riva al lago di Nojiri… Come pure un bravo cooperatore ha fatto dono in altra zona di terreno e alcune casette per riposo estivo della scuola D. Bosco.

Essendosi le Figlie di Maria A. trasportate, le ho fornite di Cappellano. Yamanaka: così anche qui il Signore ci ha dato questa nuova zona di influenza.

Poi fu aperta casa (sia pur temporaneamente, perché missione affidata ai Maryknoll) a Dairen, con parrocchia per quella cristianità. Penso che al ritorno dei missionari forse potremo avere qualche boccone in Manchuria. Al momento però non ho notizie di quei cari confratelli, dopo l’occupazione russa…


I disastri sono in Missione: per causa delle incursioni le case e opere di Oita e Miyakonojo pienamente bruciate. Nakatsu: la massima parte della casa fu abbattuta dall’autorità militare per la costruzione di una via. Beppu: salesiani e suore, intatti. A Tokyo le Suore ebbero incendiata completamente la loro opera, trasportatesi altrove anche là, colla scuola che da poco avevano rilevato a Shizuoka.

In missione quanto era stato fino all’ultimo momento risparmiato dalle incursioni, fu abbattuto da un terribile tifone, che abbatté quasi al completo il Seminario di Miyazaki e tutta la parte vecchia della piccola colonia agricola…

L’Ospizio per i vecchi e orfani soffrì nel tetto, muri e finestre, che hanno bisogno di riparazioni radicali. Dominus dedit… Questo nella notte del 27-28 Agosto. Nessun danno di persone – neppur la minima scalfittura ai confratelli e giovani travolti nelle macerie. Deo gratias…

E ora?

Pare più liberi, si ricomincia con calma e serenità. Ho dato come parole d’ordine ai confratelli: “Ognuno al suo posto di lavoro, ricostruisca la vita cristiana nell’anima sua e nelle anime a lui affidate – cura delle vocazioni – organizzazione dei cooperatori ed ex-allievi – attivare la stampa – sfruttare tutte le migliorie che si presenteranno in forze delle nuove… condizioni di fatto”.

E il Signore ci aiuti a corrispondere a tanti benefici. Ed ora concludo: tutti i confratelli desiderano naturalmente assicurare i loro cari: veda un po’ in che forma si possa fare. Tutti vivi e tutti bene. Idem per le Figlie di M. A.

E mi pare di aver detto tutto il più importante.

Ossequi cordiali ai singoli Superiori e a tutti gli amici e benefattori e allievi.

Nessuno fu mai dimenticato. Ci benedica tutti…

D. V. Cimatti.




3262 / Ricaldone Pietro / 1945-11-19 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 19 novembre 1945


Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Non so se avrà ricevuto la mia pel tramite D. Tozzi. Ho l’occasione di scrivere al mio buon Fedrigotti e unisco un nuovo saluto di noi tutti. Grazie a Dio sani e salvi: abbia la bontà di assicurarlo a quanti dei parenti dei confratelli domandassero.

Per Natale i diac. Caldiroli, Crevacore, Rossi, Meriggia, Perego, Scrazzolo, saranno ordinati: fosse possibile farlo sapere alle famiglie saranno certo di gran consolazione.

D. Margiaria (l’unico internato per due anni) sta bene. Mi mancano notizie ancora di vari dei confratelli soldati ed anche dei confratelli di Dairen (D. Liviabella, Martelli A. e Maccario) ma speriamo bene. Levrino dispensato dai voti.

Tutte le opere e case di Tokyo sono in piena attività fortunatamente salvate.

La missione, salvo Beppu, si può dire tutto distrutto o dagli incendi od operazioni belliche o dai tifoni. Fiat voluntas Dei e siamo già in via di ricostruzione in tutti i sensi, e specie, lo vogliamo e cerchiamo di attuarlo, nella ricostruzione spirituale.

Mi pare che tutti siano ben animati e buoni figli di D. Bosco. In questi anni il lavoro si è anche potuto estendere (Dairen, Nojiri con casa di riposo ed attualmente anche sede degli aspiranti, Yamanaka, cappellania per servizio delle F. M. A. – ben provate per gli incendi delle loro case, salvo Beppu).


Ho aderito all’invito del Vescovo di Fukuoka (e si lavora così anche in quella diocesi – la più importante del Kyushu) ed altri inviti sono in corso. Ci aiuti il Signore.

Il Signore non ci ha risparmiato le prove in missione: nelle nostre relazioni coll’autorità ecclesiastica (pensi D. Bosco e Mons. Castaldi), ma niente paura, e il Signore farà riuscire tutto alla sua gloria e per il bene.

Si stanno riorganizzando le fila degli ex-allievi e cooperatori – ed è già uscito il 1° numero del nostro Bollettino salesiano. La scuola D. Bosco ha gran lavoro, specie nella tipografia.

Per la prossima spedizione mi prepari dei coadiutori (lavori di casa, di campagna, laboratori). Per ora preti e chierici ce ne sono: desidererei quei preti che dovevano venire e che furono fermati dalle condizioni di guerra (il maestro dei Novizi, D. Tassinari, ecc.).

Ossequi ai singoli superiori, ai confratelli, allievi e cooperatori. Appena possibile invierei Don Margiaria perché dia conto chiaro della nostra situazione e delle nuove visuali.

Una benedizione speciale. Il suo povero figliolo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Se la mia sorella è ancor viva56 (Ospedale Alatri) sia assicurata che la ricordo sempre. Possibilmente ossequi e preghiere per l’Avv. Duranti e comm. Martinengo: Roma, V. Sabino 19.

3263 / Ricaldone Pietro / 1945-11-23 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 23 novembre 1945

Amatissimo Sig. D. Ricaldone,


Un nostro ex-allievo di Fiume, Sig. Rohk, tenta la venuta in Italia, tento di affidargli queste notizie che non so se e quando giungeranno.

Ripeto notizie che ho già affidato per altra direzione. Per ora ho riallacciato comunicazioni con l’America (D. Tozzi e D. Fedrigotti) mediante cappellani militari.

Può pensare la gioia di noi tutti quando anche con Lei potremo essere sicuri di aver comunicazione. È un semplice catalogo di notizie.

1. - Grazie a Dio tutti bene in salute. Qualcuno debole, nervoso, stanco. Laborant pectore (forma benigna) il coad. Camnasio, il Ch. Dell’Angela ed Emi, Hayakawa (giapponesi), ma possono vivere la vita comune. Alcuni confratelli avranno bisogno di ritornare per rinfrancarsi materialmente e spiritualmente. Vedremo.

2. - In genere tutti bene salesianamente pur anche tra noi essendosi sentite le conseguenze della guerra: insisto opportune et importune con apposite circolari (quasi sempre quindicinali) e a voce diretta dove è possibile. Grazie a Dio potei sempre stare unito, si può dire, con tutti durante tutta la guerra e quindi…

Furono isolati D. Margiaria (internato per due anni – ma gli si scriveva, visitava, inviava aiuti), i nostri confratelli di Dairen (non ho notizie dal 2 Luglio) e tutti i confratelli giapponesi soldati, che non sono ancora ritornati, con cui però si era – dove era permesso e possibile – in relazione epistolare.

Sono passati al Signore D. Arri, Ch. Kai, Ch. Nishimura, Coad. Tateishi, Asp. Tomura. Non so se il nostro necrologio dovrà essere aumentato.

Hanno dato un addio alla Congregazione il coad. Colussi Valentino, che finiti i triennali, non si è sentito di rinnovarli, ed il ch. Levrino Isidoro, che passato coadiutore infine fu dispensato dai voti. Sono in Tokyo, in attesa di ritorno, e speriamo saranno almeno buoni ex-allievi.

Passarono ad altra Ispettoria: D. Dupont Francesco57 (Indocina), D. Erdö, D. Felici, D. Baratto, e coad. Paulin (ora chierico) a Shanghai (Cina). I chierici Curran John e Drohan, che potei far uscire prima della guerra per l’Australia (?) e D. Dumeez e D. De Kruyf che partiti dall’internamento si recarono il 1° al Congo ed il 2° verso l’Inghilterra. Tutti gli altri sono in Giappone (Missione e Tokyo).

3. - Un po’ di allargamento di lavoro ha portato tre confratelli (D. Liviabella, D. Martelli A. e coad. Maccario a Dairen, parrocchia e oratorio, ecc.) a Dairen (un piede in Corea e Manchuria), a Yamanaka (D. Broccardo, Cappel. Figlie di M. A.), a Nojiri (casa di riposo – con aspirantato) e recentemente sto dislocando alcuni in prov. di Fukuoka (la più importante del Kyushu), chiamatovi dal Vescovo, ad tempus, per parrocchie, con promessa di fermata per futura opera salesiana. Sarà forse cosa concreta la nostra andata al Shikoku (per invito del Vescovo di Osaka)… e in altri siti.

4. - Ovunque il nostro programma di lavoro è il solito: missionari-salesiani – gioventù povera, abbandonata… ed ora, anche qui, della strada (pur in Giappone essendo in condizioni diverse e speciali).

Relazioni colle autorità civili, buone – col nostro Amministratore Apostolico giapponese di Miyazaki, pensi in piccolo a D. Bosco-Mons. Castaldi – i nostri di Miyazaki furono ad annum sospesi – ci si voleva mandar via tutti e noi, ubbidendo a Roma e alla Congregazione siamo rimasti fermi ai nostri posti di combattimento.

Penso che la conclusione sarà che l’Amminis. Apost. partirà e passeremo sotto la diocesi di Fukuoka, oppure ci si lascerà liberi. È l’episodio più doloroso della nostra vita giapponese: ma il Signore ha permesso così, ed è certo per il bene.

Non tema per questo. Grazie a Dio si è sempre e dappertutto continuato nel nostro lavoro, sia pur ristretto con limitazione in varie circostanze (fatto Badoglio – e, verso la fine, internamento per un mese di tutti i missionari del Kyushu).

5. - Il Signore ci ha conservato tutte le opere di Tokyo (Mikawajima, Scuola D. Bosco, Studentato) che hanno sempre lavorato e sono in pieno sviluppo.

In missione è rimasto Beppu – tutto il resto danneggiato o distrutto (Miyakonojo, Oita bruciate – Nakatsu in parte abbattuto – Seminario e Colonia agricola quasi totalmente abbattute da due terribili tifoni).

Per i viveri non mancò mai la materna Provvidenza di Dio – ed ora le truppe di occupazione portano contributi discreti per viveri e indumenti per noi ed opere. Oh, Deo gratias et Mariae!

Non ci sono debiti per nessuno – e tutti hanno modo di far fronte alla situazione.

Ho un po’ di pletora di Ss. Messe, che conterei di offrire ai Superiori con la conveniente elemosina appena sarà possibile. Se crede metta pure intenzione fin d’ora (si tratta naturalmente di migliaia).

6. - La nostra vita salesiana fu, si può dire, sempre regolare e si fecero regolarmente le pratiche prescritte (In missione non fu possibile quest’anno la riunione per gli esercizi – si supplirà).

7. - Le Figlie di Maria A. ebbero distrutto tutto, eccetto Beppu; trasportarono i piccini a Yamanaka. Tutte bene materialmente e spiritualmente – le aiuto di persona e con esortazioni mensili per lettera.


Non mi è possibile darle notizie dei singoli ora – quanto è prescritto inviare ai Superiori è pronto ed attendo occasione propizia e sicura.


PIANO GENERALE.

a) Accentuare il lavoro in missione, a Tokyo e altrove, sfruttando le occasioni eccezionali del momento. Le piccole irregolarità per i missionari dislocati tento riparare con riunioni, lettere ecc. finché non sarà possibile inviare rinforzi.

b) Appena possibile D. Margiaria tornerà per informare chiaramente della situazione.

c) E più con criterio altri confratelli che hanno absolute bisogno di ritorno.

E per ora questo è il programma minimo generale, e poi si vedrà quanto il Signore vuole da noi, al ritorno di tutti.

Per Natale 6 nuovi preti: Caldiroli, Crevacore, Rossi, Perego, Moriggia, Scrazzolo. Fosse possibile avvisare i loro parenti, sarebbero felici tutti.

Amatissimo Sig. D. Ricaldone, ci benedica tutti, preghi e faccia pregare per noi, assicuri tutti di continuo, quotidiano ricordo – e stia certo che i suoi figliuoli in Giappone vogliono sforzarsi di essere sempre degni figli di D. Bosco.

Il guaio però è nel manico: è il vecchio barbone, che non riesce a imbroccarne una, ma Deus providebit anche per lui.


Appena potrà ci invii notizie, stampati, ecc. Stiamo riorganizzando i quadri dei cooperatori ed ex-allievi. Esce già il Bollettino Sales., presto si ripristineranno le Letture cattoliche. La tipografia lavora in pieno. Deo gratias.

L’abbraccio e ci benedica tutti specie il

suo aff.mo figlio

D. V. Cimatti, sales.


P.S. Ossequi ai singoli superiori, sempre ricordati, a tutti singulariter, e a quanti conosco. Assicuri i parenti dei confratelli.

3264 / Circolare Salesiani / 1945-11-25 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 25 novembre 1945

Carissimi confratelli,


Si approssima la festa dell’Immacolata, che vi auguro felice sotto tutti gli aspetti. È la festa natalizia della nostra Congregazione, la festa che tutti vogliamo celebrare certo con slancio, con riconoscenza, collo stesso cuore di D. Bosco e che, celebrata con fede e con amore, produrrà senza dubbio in ognuno di noi e per ognuno dei nostri, ottimi frutti, vivo eccitamento al lavoro salesiano, vivo senso di riconoscenza alla Madre nostra per tutti i benefizi ricevuti. È specialmente per attestare alla Madonna questa sentita riconoscenza, che la festa sarà celebrata il più solennemente che sia possibile al nostro Studentato, per promessa fatta dal nostro D. Tassinari a nome di tutti alla Vergine santa qualora avesse preservata la casa e le persone dai danni delle incursioni. Vogliate unirvi anche voi alle preghiere di questi cari confratelli.

In missione (non essendosi potuto usufruire della bella occasione quando si era tutti riuniti a Tochi-no-ki), la massima parte dei confratelli ha ancora da fare i Ss. Spirituali Esercizi. Non potendo neppure lontanamente prevedere la possibilità di farli, come sarebbe auspicabile, tutti insieme, prego i singoli Direttori di pensare ed attuare la forma più pratica, che permetta ai confratelli di compiere questo dovere annuale, e questo sia effettuato al più presto possibile.

Ho alla mano – pervenute dall’America – due circolari del Sig. D. Berruti, che spero presto di inviare con preghiera che siano fatte circolare fra voi.

Fra le notizie di famiglia è annunciato specialmente lo sviluppo che hanno preso le nostre opere in India; e fra le persone venute a mancare, alcune a voi ben note: D. Grosso, D. Pagella, D. Vismara. Ma il cuore delle notizie è dato dall’invito personale fatto da S. S. Pio XII ai Salesiani di occuparsi fortemente dei ragazzi della strada che rigurgitano in questi momenti per le vie d’Italia (e di altre nazioni), privi di nutrimento, di abitazione ed organizzate in opere di male. A cui i Salesiani hanno risposto aprendo ospizi, nuovi oratori ed accettando al possibile questa povera gioventù nelle loro scuole e collegi.

Godo nel sapere che anche fra di noi si cerca di fare qualche cosa per questo doloroso problema. Si vegga da tutti, come regalo per le feste della Madonna e come strenna a Gesù nel prossimo suo Natale, di attuare in forma concreta la carità specialmente verso i poveri giovani rimasti senza genitori, senza abitazione, ed in pericolo serio per la vita materiale e spirituale.

Il 28-29-30 di questo mese è indetta l’adunanza degli Ordinari. Vi prego di pregare per la buona riuscita della medesima, dovendosi prendere delle decisioni di gran rilievo per il bene della Chiesa in Giappone.

Avendo ricevuto pressanti domande di aiuto da Mons. Fukahori, Vescovo di Fukuoka, per avere qualche missionario salesiano in aiuto nella sua diocesi, si è creduto opportuno di aderire ed i nostri Don Bernardi e D. Manhard si trovano al lavoro rispettivamente nelle parrocchie di Kurume e di Moji. A sostituire D. Bernardi nella zona di Miyakonojo ho pregato D. Antolin della Colonia agricola. Sono disposizioni provvisorie, ed altre saranno date dopo l’adunanza predetta in base a trattative diverse che sono in corso. L’allargarsi alquanto della sfera d’azione dei salesiani (e ci proponiamo a Dio piacendo di fare altrettanto e ancor di più nella nostra missione) mentre è per noi consolante, ci mette in nuove responsabilità, che saranno alleviate e dallo spirito di obbedienza con cui saranno fatte e dalle preghiere vicendevoli che imploro abbondanti da ognuno di voi.

Abbiamo affidato alle anime del S. Purgatorio e alla nostra Mamma Immacolata un cumulo di necessità, tutte dirette alla maggior gloria di Dio e per il bene delle anime, per lo sviluppo delle nostre opere, tanto in Tokyo che in missione. La soluzione di questi problemi deve avvenire a breve scadenza. Per l’amore che tutti portiamo al Signore, alle anime e alla nostra cara Congregazione, investitevi anche voi di tutto questo stato di cose: sono le condizioni indispensabili per ottenere i benefici del Signore. Aiutatemi anche voi a compiere il mio dovere.

Siamo in ansia continua non avendo notizie dai nostri cari confratelli di Dairen e dei soldati Yoshida,58 Maki,59 Yamaguchi, Yamagashira ed Iwashita.60 Certo la fantasia lavora assai, pensando o alle condizioni in cui possono trovarsi per le truppe di occupazione o alle condizioni di combattimento cui forse dovettero partecipare. Preghiamo, il Signore ci conceda di saper compiere con fede ed amore la sua S. Volontà anche nei loro riguardi.

Mediante l’aiuto dei Cappellani americani ci siamo potuti mettere in relazione di aiuto per il loro lavoro. Anche con sacrificio siate generosi nelle domande che vi fanno.

Ringrazio di cuore i non pochi confratelli che compiono anche questo lavoro supererogatorio, e sapete che il Signore non ve ne lascia senza ricompensa sotto tutti gli aspetti.

Per mezzo loro siamo così anche all’inizio delle nostre relazioni coi nostri cari confratelli d’America. Apprendo così che D. Tozzi è rappresentante del Rettor Maggiore in America. Sono Ispettori: D. A. Fedrigotti a S. Francisco e D. M. Giovannini al Nord. D. Rossi è dal ‘41 in riposo a S. Salvador…

Vi abbraccia nel Signore il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3265 / Circolare Salesiani / 1945-11-27 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 27 novembre 1945

Carissimi confratelli di Tokyo,


Vorrei avere il medesimo cuore e la medesima efficacia di parola del nostro padre D. Bosco per esortarvi alla preparazione conveniente della bella festa tutta nostra dell’Immacolata, festa che ci ricorda il natalizio nostro come Salesiani – che ci richiama la virtù che deve essere il nostro sostanziale ornamento – che ci ricorda gli innumerevoli benefici che a noi singolarmente o alla cara nostra Congregazione ha elargito la nostra buona Madre. Con gioia, con cuore riconoscente, con slancio insolito dobbiamo celebrare poi questa bella festa.

Lo studentato la celebrerà inoltre per promessa solenne fatta dal Direttore D. Tassinari per avere Maria SS.ma protetto casa e persone dai danni delle incursioni nemiche. Tutto sarà messo in opera e con solenni funzioni coll’intervento di S. E. Mons. Chambon, con composizioni letterarie, teatrali e musicali fatte per l’occasione,61 ma specialmente con tutto il cuore giovanile salesiano che vuole dire alla Madre santa la sua riconoscenza, la promessa di volere essere sempre e in ogni luogo imitatori di Don Bosco nel propagare la devozione alla più tenera delle madri, e che vuol dimostrare alla Madonna tutta la sua buona volontà per essere davvero degni figli di D. Bosco.

Vogliate unirvi in spirito e quanti possono partecipare sono fraternamente invitati a prendere parte a tutte queste manifestazioni, specialmente perché tutti i Salesiani di Tokyo, anche se non fecero speciale promessa, tutti provarono gli effetti mirabili della materna assistenza di Maria in quel frangente.

La scuola per altro aveva messo sull’alto della sua casa la statuetta della Vergine e faceva speciali preghiere per la incolumità della propria casa e delle persone. Mikawajima aveva collocato sull’alto della casa la medaglia della Madonna ed aveva fatto larga distribuzione di medaglie dell’Ausiliatrice nel rione, e si può dire che l’incendio si è arrestato alle porte di casa.

O Mamma nostra Ausiliatrice, Immacolata, grazie!

Uniamo cuori, preghiere ed opere sante che attestino in forma pratica questi nostri sentimenti alla nostra dolcissima Madre.

Nei giorni 28-29-30 si tengono le riunioni degli Ordinari per decidere problemi di vitale importanza per la chiesa cattolica in Giappone, vari dei quali hanno riflesso anche sulla nostra missione e sulla nostra Congregazione.

Inoltre abbiamo affidato alle anime Ss. del Purgatorio e a Maria SS.ma tante questioni che ci interessano e dal punto di vista materiale e da quello spirituale, la cui decisione si deve effettuare in questo tempo.

Con una vita di preghiera e di sacrificio nell’adempimento esatto del nostro dovere cerchiamo di meritare questi benefici di Dio.

Siamo in ansietà per la sorte dei nostri fratelli di Dairen e per i nostri soldati.

Preghiera, preghiera e vita santa. Pregate pel

vostro aff.mo

D. V. Cimatti

3266 / Bernardi Angelo / 1945-11-27 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 27 novembre 1945

Carissimo D. Angelo,


Non sapendo il tuo nuovo indirizzo invio questa a P. Boys e spero che ti arriverà. Ricevo oggi le tue due in partenza. Come sai, per il personale non posso far cambi finché non ci vediamo chiaro nella questione della missione e nelle domande degli Ordinari, che pare accennino a crescere anche da altre parti.

Per la lettera smarrita bisognerebbe sapere quale è, per far nel caso il duplicato. Continua pure nelle tue attribuzioni di economo per ora e poi vedremo. Tu sei sempre il nostro D. Bernardi che per il momento è in forza a Kurume…62 Non temere. E tu continua ad usare al sottoscritto la grande carità di dirgli quanto ti sembra utile per il bene. Riesco così poco ad imberciare le cose!

Ho naturalmente annunciato ai confratelli il nuovo lavoro che ci è stato affidato e tutti ne hanno gioito e penso che in più d’uno si è accesa l’assopita voglia di lavorare in missione… Non fosse altro per cambiare.

Sono ben contento che si sia risolta così la questione della tua parte. Per me ti dissi quanto ti dissi: non è tanto alla soluzione che pensavo, quanto a che non venisse lesa la giustizia e la carità: essendo tutti d’accordo, Deo gratias! Certo che ti sarà di non poco aiuto e per te e per farti degli amici, e per fare un po’ di carità. Attento solo ai ladruncoli, e che per te non sia ad explendam gulam solummodo.

Allegro e al lavoro da buon figlio di D. Bosco. Non fare il passo più lungo della gamba. Rileggi e ti siano di norma i ricordi di D. Bosco ai missionari: nel posto dove, se e alle dipendenze di chi ti trovi ti saranno guida sicurissima. Prepara una bella festa alla mamma.

Ti benedice il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3267 / Superiora F. M. A. / 1945-11-30 /


a una Direttrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone


30/11 (1945)


Rev.ma Madre,


Grazie delle sue due lettere – penso che di persona si saranno chiarite tante cose.

In quella di ieri l’annuncio che il confratello cappellano ha solo un’ora di lavoro, mi fa piuttosto pensare se sia il caso di inviare uno al sabato con ritorno al lunedì, così si aggiusterebbero tutte le questioni dal punto di vista amministrativo.

Forse è la via più naturale dato che a Yamanaka ben poco lavoro salesiano si può fare extra. Preghiamo, il Signore ci benedica. Buona festa dell’Immacolata.

Suo nel Signore


D. V. Cimatti, sales.

3268 / Ricaldone Pietro / 1945-11-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


IN VISITA ALLA MISSIONE DI MIYAZAKI63


Miyazaki, Novembre 1945

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Come da promessa, proseguo la relazione della mia visita in Missione.

Incomincio da Miyazaki. All’uscita dalla stazione mi domando se sono proprio arrivato… Non so più orientarmi. Oh, quanto mutato l’aspetto della cara e bella città…! Mucchi di rovine, informi residui d’incendi, …ed il nostro bel Seminario? Quasi completamente abbattuto dai violenti tifoni che imperversarono su Miyazaki. Sono rimaste in piedi la cappella e la sala delle riunioni, che formavano l’ala sinistra dell’edificio. Il corpo centrale comprendente le aule scolastiche e le camerate e l’ala destra (cucina, refettori, infermeria, ecc.) sono state abbattute.

Le fotografie danno un’idea del disastro effettuato, come dissi, da tifoni, quali a memoria d’uomo non si erano più verificati a Miyazaki, sopra l’edificio già duramente provato dai ripetuti bombardamenti che avevano infranto vetri, scrostato muri, sconquassato finestre, e quindi indebolito d’assai la solida costruzione. La chiesa e la sala, alla meglio rabberciate, servono ora di abitazione ai confratelli ed allievi e di magazzeno alle masserizie rimaste.

Si costruisce un po’ di cucina col materiale atterrato, e si cerca di dare un po’ di attività alla vita dello spirito e del corpo, regolarizzandola quanto è possibile alla salesiana.

Una volenterosa squadra dell’Ospizio comincia a mettere un po’ d’ordine tra quelle rovine, catalogando travi, assi, finestre, tegole, ecc.; disseppellendo sedie, tavoli, panche… (Ho ritrovato perfino fra le macerie la collezione ittiologica e… che tanto lavoro mi aveva costato…). Alcuni aspiranti cavano con cura i chiodi, aiutano in mille altre forme. I confratelli giapponesi, tornati dal servizio militare, si prestano ai lavori più pesanti… Si riseminano i campi bruciati dal vento dei tifoni o allagati dall’acqua.

La Provvidenza viene in aiuto per rifornirne la famigliola e le opere vicine (colonia agricola e Ospizio) di nutrimento e vestiario, e poco a poco ci si va organizzando in forma regolare. A quando rivedremo ricostruita la nostra cara opera delle vocazioni in Giappone? Corrono voci insistenti che sarà presto. Anche la città lo desidera. Bruciate tutte le scuole, si fanno voti per il pareggio della nostra scuola alle scuole medie governative. Nel dopo guerra, allargatisi i criteri e nel campo della libertà religiosa e nel campo dell’insegnamento della religione nelle scuole, si spera che la nostra Mission School diventi un attivo focolare di propaganda religiosa per tutta la nostra missione, quod facit Deus.

Intanto si radunano al Seminario i nostri cari soldati giapponesi salesiani per ritemprarsi nello spirito e per riorganizzare e riconsolidare gli studi, da anni interrotti. Oh, ritorni questo santo luogo vero Seminario per la formazione ecclesiastica o religiosa di tanti giapponesi a servizio della Chiesa e della nostra Congregazione!

Dal Seminario è vicino il passo alla piccola Colonia agricola. Anche in questa i tifoni hanno abbattuto tutte le vecchie costruzioni, e messo in serio repentaglio la nuova. Molte coltivazioni pure furono letteralmente perdute. Medesime attività nei confratelli e giovani per far fronte alla situazione. Medesima bontà della Provvidenza nel venire in aiuto e durante l’infuriare del tifone (alcuni confratelli e un gruppetto di giovani pur seppelliti fra le macerie rimasero perfettamente incolumi) ed in seguito nel sovvenire generosamente alle necessità materiali del momento.

Il vicino Ospizio dei vecchi, dei fanciulli e bambini con tutta la famiglia religiosa delle Suore giapponesi della carità ebbe a provare il visibile aiuto della Madonna e nelle frequenti incursioni aeree e nello svolgersi dei tifoni, sia perché tutto il personale fu incolume, ed anche il fabbricato pur danneggiato in più parti restò in piedi. Ed anche per quest’opera di carità non venne mai meno la materna assistenza della Provvidenza.

E finalmente l’ultimo panorama si presentò ai miei occhi… anche la casa di Miyakonojo interamente distrutta dall’incendio… Non c’è che intonare il “Dominus dedit, Dominus abstulit: sit nomen Domini benedictum”.

E pensavo alla ricostruzione. Più viva mi si affacciava alla mente la parabola del Seminatore. Exit seminator, seminare semen suum… È la storia quotidiana della vita missionaria. E parafrasavo a modo mio le parole evangeliche, che venivano riempiendomi il cuore di speranza ineffabile: “Nisi granum frumenti, cadens in terra, mortuus fuerit…”. Oh, mio buon Signore, il nostro seme più morto di così non può essere e allora il frutto futuro sarà assicurato.

Ce lo assicuri anche Lei, buon Padre, con molte preghiere, che domandiamo a Lei, ai nostri cari confratelli ed allievi e ai nostri ottimi cooperatori.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.






3269 / Circolare Salesiani / 1945-12-3 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 3 dicembre 1945

Carissimi,


Nei giorni 28, 29, 30 del passato mese furono tenute in Tokyo presso l’Università cattolica le riunioni degli Ordinari giapponesi, presiedute da S. E. Mons. Doi con l’intervento pure di S. E. il Delegato Apost. ed anche dei precedenti Ordinari. Le sedute si svolsero in un ambiente di serenità, calma e mutua comprensione. Le questioni decise penso che saranno rese di pubblica ragione almeno per le parti che si riferiscono ad opere od iniziative richiedenti il concorso comune ed al più presto: mi accontento quindi di riassumere brevemente quelle che più o meno possono interessare o che si riferiscono a noi.

Vi furono quattro discorsi di introduzione.

1) Mons. Doi dopo i saluti e ringraziamenti di uso, esortava a sfruttare santamente la presente situazione per una ripresa attiva del lavoro.

2) Mons, Taguchi dopo aver dimostrato che il “Kyodan” (ora soppresso) fu una necessità del momento e dopo di aver risposto alle obbiezioni che si erano mosse al “Kyodan”, insiste che tutti, omnia omnibus facti, lavorino per la formazione della Chiesa in Giappone. Si propone come organo esecutivo delle riunioni dei Vescovi, la formazione di un Ufficio centrale che coordini ed eseguisca i deliberata dei Vescovi stessi. Il Consiglio avrà sei sezioni: a) Segretariato generale – b) Educazione – c) Stampa – d) Azione cattolica – e) Opere sociali (i salesiani lavorano specialmente in questa seziona) – f) Ricostruzione e riparazione danni causati dalla guerra.

Le singole sezioni hanno alla testa un capo e vicecapo, per la più parte religiosi stranieri. Tale ufficio centrale risiede in permanenza (per ora nei locali dell’Univer. Cattolica): a questo ufficio possono ricorrere quanti per le varie specificazioni indicate hanno bisogno di aiuto, di consiglio, di incitamento.

Si spera pure di ottenere che le singole diocesi, parrocchie ed istituti religiosi siano riconosciuti per legge come corpi morali (come era per i Shadan e Zaidan di prima) esenti da tasse. È allo studio presso il Governo il relativo progetto. La forza nostra sarà nell’unione e sommessione ai Vescovi. Nelle inevitabili competizioni fra autorità ecclesiastiche e religiose si cerchi l’unione e la mutua comprensione, non dimenticando che siamo tutti uomini e che ci troviamo in statu infidelium.

3) Mons. Marella accenna ai vantaggi del precedente “Kyodan”. Fa la storia della gerarchia giapponese che permane come diga canalizzatrice delle forze che con essa concorrono e cooperano alla costruzione della Chiesa Cattolica in Giappone.

Le autorità ecclesiastiche e religiose si devono completare a vicenda. Le missioni affidate alle Congregazioni religiose debbono considerarsi come cattoliche, non legate necessariamente alla zona di lavoro, colonne mobili colla qualifica di missionari in Giappone.

I mezzi propri dell’Apostolato, la buona stampa, la preghiera siano adoperati in conformità ai bisogni attuali e in piena unione di intenti e di cuore.

4) Il Prof. Tanaka assicura che nel periodo doloroso della guerra i cristiani erano vicini ai loro missionari specialmente con la preghiera. Quanto avvenne pel Giappone è da attribuirsi ai peccati della nazione, che in preda a teorie fatali dal punto di vista morale e guidata da un nazionalismo più che esagerato, non ha veduto né capito che la sola religione cattolica poteva metterla nelle condizioni di rinsavire e camminare per la retta via. Occorre ora viribus unitis rivolgerci alla religione, all’insegnamento cattolico e all’esplicazione di tutti i mezzi buoni (insegnamento, stampa, opere sociali, ecc.) per la realizzazione in pieno dello spirito cristiano fra noi. Vi sarà da combattere per la riuscita, ma non ci dobbiamo né spaventare, né meravigliare: è la storia della Chiesa di tutti i tempi ed in tutti i luoghi. Ora bisogna che tutti, secondo la condizione o le opere che hanno tra mano o che si possono intraprendere, si organizzino e si uniscano, giapponesi e stranieri, per costituire un blocco unico ancor più forte di prima.

La Chiesa giapponese è ancor giovane – gli stranieri vi portano lo spirito cristiano dei secoli. Dimentichiamo quanto abbiano sofferto – noi giapponesi cattolici non dimenticheremo certo quanto i missionari hanno fatto e fanno per noi. Impostiamo tutti i problemi che si presenteranno, non dal punto di vista della nazionalità, ma dal punto di vista cattolico.

L’illustre professore rispose poi a vari quesiti e prese nota di osservazioni e riferimenti locali, in opposizione allo spirito delle disposizioni emanate dal governo. La base delle disposizioni nel campo educativo scolastico vogliono essere intonate a spirito di libertà d’insegnamento, sulla base dell’insegnamento religioso. L’insegnamento della storia specialmente deve essere fatto non ad usum delphini, ma così come è – e tutti i libri scolastici debbono essere in armonia con queste direttive.

Il Padre francescano di Nagasaki presentò una serie di proposte coll’intento di divulgare la devozione dell’Immacolata in Giappone ed in genere anche altre devozioni (S. Giuseppe, Anime del Purgatorio) domandando innalzamento liturgico di varie feste della Madonna, con vigilia riconosciuta, ed anche l’obbligatorietà di varie di queste feste, ecc.

Pur raccomandando a tutti di usare i mezzi possibili per propagare tali devozioni e feste nelle singole parrocchie, per il momento gli Ordinari ritenevano premature tali pratiche. Si stabilì per il prossimo maggio di fare a Nagasaki una pubblica manifestazione in occasione del centenario della consacrazione del Giappone al Cuore purissimo di Maria per opera del P. Forcade.

Ad analoghe proposte fatte da Mons. Byrne di Kyoto si risponde:

l) Essere graditissima la venuta anche in massa di missionari stranieri anche americani ed al più presto, come pure l’invio di molti libri cattolici che opportunamente tradotti servirebbero assai per la propaganda cattolica.

2) Una commissione di cattolici lavori in unione e come tramite delle commissioni americane per l’attuazione dei vari progetti presentati al governo.

3) Un rappresentante degli ordini religiosi entri nelle adunanze dei vescovi, parteciperà alla prima adunanza per la presentazione di proposte ed all’ultima per udirne le risposte.

4) Una commissione di Vescovi americani venga a constatare lo stato delle chiese ed opere cattoliche in Giappone.

5) Si accetta la generosa carità dei cattolici americani per venire in aiuto alle chiese distrutte. Si chiederà da tutti a tutti i cattolici. In America vi è la possibilità di trovare fabbriche smontabili che possono essere opportunamente ricostruite in Giappone. (Le proposte e la maniera pratica di effettuarle incontrarono la piena approvazione di Mac Arthur).

6) A nome di tutti i cattolici come omaggio al vincitore e ringraziamento delle ottime disposizioni sue verso la religione cattolica gli sarà presentata una artistica pittura (di Hasegawa) raffigurante la Madonna del Giappone.

Nella consolante constatazione dell’avvicinarsi alla religione cattolica di buon numero di protestanti, anche delle sfere ufficiali, pur usando la dovuta prudenza nell’ammetterli al Battesimo – previa cioè forte istruzione e pratica di vita cattolica – si usi nei loro riguardi grande carità e belle maniere.

Richiesti i cattolici del loro pensiero in relazione al Yasukunijinja fu riposto che lo si considerava come monumento nazionale – che doveva essere a spese dello Stato – colla libertà, alle singole religioni, dietro permesso di potervi compiere funzioni proprie.

S. E. il Delegato Apost., ricevuto in particolare udienza da Mac Arthur, ebbe assicurazione che la religione cattolica sarebbe favorita e che se il Giappone si facesse cattolico verrebbe ad avere un posto preminente in Oriente – e che, se al governo fossero i cattolici, l’America sarebbe disposta ad aiutare in tutte le forme e stringerebbe fortissime relazioni. Alla domanda di permesso per il ritorno di 4 padri gesuiti che per motivi di studio si trovavano in America: “Vi do il permesso per la venuta di 400”, rispose.

Per il catechismo si ristamperà quello a domande e risposte precedente al Kyodan. Chi avesse osservazioni al riguardo, abbia la bontà di inviarle entro il mese al sottoscritto. Il libro delle preghiere sarà l’attuale con qualche emendamento.

Si ripubblicherà il giornale cattolico e la Koe con direzione giapponese. La stampa è affidata ai PP. Paolini che hanno nell’ufficio centrale il lavoro di coordinamento della stampa cattolica in Giappone.

È ancora sub iudice la questione del Gran Seminario che si vorrebbe affidato per la parte spirituale ai PP. Sulpiziani e per lo studio ai Gesuiti, aggregando il Seminario come facoltà teologica dell’Università. Alcuni degli Ordinari desidererebbero che lo studio teologico fosse fatto tutto in Seminario e dopo i più atti frequentassero la Università.

È allo studio la possibile formula di unione delle varie idee, se la si troverà.

Al 1 di Novembre vi fu la riunione dei capi delle singole sezioni dell’Ufficio centrale per determinare il lavoro concreto affidato alle medesime. Il capo della sezione Opere sociali è P. Flaujac coadiuvato dai Salesiani. Come primo lavoro si è domandato agli interessati la statistica delle opere sociali da loro dipendenti: con questa domando pure a voi i dati necessari per poter fare un lavoro proficuo (quale opera – numero dei componenti – attività, ecc.).

Ed ora ad alcune notizie di famiglia. Abbiamo avuto alcuni giorni fra noi il Cappellano militare Padre Byrne, salesiano. Ci ha fatto ottima impressione e per il buon esempio che ci ha dato nell’esecuzione delle pratiche di vita comune e pel buono spirito salesiano con cui sapeva ornare il suo modo di fare e di dire.

In varie forme ci è pure venuto in aiuto. È un simpaticissimo confratello degno davvero di ammirazione e di imitazione. Si reca ora per il suo servizio a Sasebo. Desidera di fare la conoscenza dei nostri missionari in Kyushu, e farà il possibile per mettersi in contatto con voi.

Per ora nessuna notizia dei nostri soldati e da Dairen.

Un ultimo pensiero. Pur potendo considerarci ancora in tempore belli e quindi pur essendo ancora in vigore le disposizioni precedenti circa il digiuno e l’astinenza, comunione, ecc. è pensiero degli Ordinari del Giappone che man mano che vengono a cessare i motivi delle date dispense, cessino queste pure.

Applichiamo questo ovvio principio direttivo anche alle cose nostre. La difficoltà delle comunicazioni ha impedito tante cose – e l’Ispettore vi aveva autorizzato a fare quanto nel Signore credevate opportuno di fare nelle varie occasioni che si presentavano. Ora che le cose si vengono poco a poco rimettendo nelle condizioni più normali, cerchiamo di normalizzare, conforme alle regole e regolamenti nostri, certe pratiche prescritte. Ad es. è il momento in cui per i danni di guerra o dei tifoni o d’altro, urge (e vi prego di non lasciar fuggire le propizie occasioni e di non procrastinare troppo), urge, dico, fare le convenienti riparazioni. Alcune di queste richiedono ingenti spese. Non dimentichiamo quanto al riguardo prescrivono le Costituzioni e i nostri Regolamenti e vediamo di attenerci alle note prescrizioni. Ne guadagneremo in tutti i sensi. La regola insomma ci sia in tutto e per tutto guida, buona ammonitrice e maestra.

Col 13 c. m. inizieranno i Ss. spirituali esercizi, in preparazione al S. Presbiterato, i nostri diaconi Caldiro1i, Crevacore, Meriggia, Perego, Rossi e Scrazzolo che, a Dio piacendo, riceveranno la consacrazione il 22 p. Vogliate essere generosi con loro delle vostre preghiere che con speciale insistenza vi domanda pure il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3270 / Liviabella Leone / 1945-12-4 /


a Don Leone Liviabella e missionari salesiani in Giappone


Tokyo, 4 dicembre 1945

Carissimi,64

Ricevo dalla Delegazione Apostolica l’annuncio che la S.C. di Propaganda Fide, per meglio aiutare la ripresa dell’apostolato missionario nella Prefettura Apostolica di Miyazaki, ha deciso di confidare l’amministrazione della medesima, ad nutum S. Sedis, a S. E. Mons. Fukahori, Vescovo di Fukuoka.

L’Ispettore dei Salesiani prenderà gli opportuni accordi con Mons. Fukahori, il quale sono più che certo troverà nei figli di D. Bosco missionari devoti, obbedienti e del tutto alla pari dell’attuale situazione.

Ringraziamo il Signore che ha così stabilito e facciamo il possibile per non venir meno alle aspettative che si hanno dei Salesiani.

Inoltre, avendo la Segreteria di Stato telegrafato domandando notizie nostre, S. E. il Delegato rispose: “Salesiani e Suore stanno tutti bene e lavorano dovunque con successo”.

Pregate sempre per il vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. 65Oh, come attendiamo vostre notizie! Ai vostri in Italia furono già date ripetutamente.

D. V. Cimatti.





3271 / Marella Paolo / 1945-12-5 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 5 dicembre 1945

Eccellenza Reverendissima,


Ricevo per le venerate mani di Mons. Fukahori la consolante comunicazione dell’Ecc. V., gradita con vero trasporto da noi tutti.66 Deo gratias e all’Ecc. V. che, investitasi delle nostre necessità, ci ottenne quanto ci comunica. Come pure tutti ringraziano della felicissima risposta data per noi alla Segreteria di Stato. E il Signore rimeriti come sa fare lui.

Presi i primi accordi con Mons. Fukahori, abbiamo combinato che dopo le feste natalizie mi recherò presso di Lui per combinare bene e per il lavoro e per il personale.

Sono sicuro che S. Ecc. il Vescovo di Fukuoka troverà in tutti, come auspica l’Ecc. V., obbedienza, generosità nel lavoro ed unione intima di azione coi missionari della Diocesi.

E voglia anche l’Ecc. Vostra benedirci a questo scopo ed avere un ricordo speciale per noi il prossimo 8 Dicembre, festa dell’inizio della Società.

Ringrazio per tutti e mi creda

ossequientissimo

Sac. Vincenzo Cimatti, sales.

3272 / Circolare Salesiani / 1945-12-10 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Tokyo, 10 dicembre 1945

Carissimi confratelli,


L’approssimarsi delle care feste natalizie mi dà l’occasione di presentarvi i miei più cordiali auguri e l’assicurazione delle mie preghiere specialmente in questa bella occasione.

Speravo di potervi dare come regalo di Natale un mondo di notizie e della nostra Italia e dell’attuazione di molti progetti, che dovevano avere la loro realizzazione in questo tempo. Ma a tutt’oggi non posso dirvi nulla, perché né ho ricevuto notizie, né fatti nuovi si sono verificati. Accettate dunque la mia buona volontà e le mie povere preghiere come dono natalizio e di capodanno.

Dopo Natale se il Signore mi lascia in vita, combinerò col nostro nuovo Superiore ecclesiastico il programma d’azione per la nostra Missione. Sarò obbligato naturalmente a domandare qualche sacrificio ad alcuni di voi, ma sono sicuro che per il bene tutti saremo pronti a sobbarcarvicisi.

A voi e ai vostri buone feste e buon capodanno. Colla più profonda gioia del cuore vi annuncio per il pross. 22 del mese l’ordinazione sacerdotale dei nostri diaconi Caldiroli, Crevacore, Meriggia, Rossi, Perego e Scrazzolo. I fortunati confratelli attendono l’aiuto delle vostre preghiere, e assicurano il conveniente contraccambio.

Strenna per il 1946: OGNUNO PORTI IL SUO CONTRIBUTO DI ATTIVITÀ E PREGHIERA NELL’OPERA DI RICOSTRUZIONE MATERIALE E SPIRITUALE DEL GIAPPONE E ANCOR PIÙ FORTEMENTE NELLA PROPRIA SANTIFICAZIONE.

Non dimenticate gli onomastici dei nostri D. Manhard e Iwashita (21 c. m.) di Bealessio, Dell’Angela e Romelli (26). E pregate sempre per il

vostro aff.mo

D, V. Cimatti67



3273 / Bernardi Angelo / 1945-12-10 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 10 dicembre 1945

Carissimo,


Finalmente in possesso della tua lettera del 6 c. m. e dell’indirizzo posso scriverti direttamente: due lettere le inviai per il tramite di P. Bois.

Grazie di tutte le notizie (non dimenticare di fare la cronaca).

Penso a quella che chiami stalla. Anche Gesù volle nascere in una stalla, ma da Betlemme partì la salute del mondo, e ti auguro che così avvenga anche per te.

Sul Kaigi (adunanza) e vicende dell’Amminis. Apost. nostro, penso abbia ricevuto quanto ho spedito. Si vede che la posta non funziona ancora bene.

Penso che D. Tassan non possa venire. Dopo Natale vengo e combineremo le nuove direttive che Mons. Fukahori intende adottare per la nostra Prefet. Apost. di cui è Amministratore Apost.

Te beato per il biglietto ottenuto: andando saluta omnes.

Buone e sante feste di Natale e di capodanno. Ti abbraccio e benedico.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3274 / Circolare alle Suore F.M.A. in Giappone / 1945-12-10 /


alle Consorelle Figlie di Maria Ausiliatrice, missionarie in Giappone



Tokyo, 10 dicembre 1945

Alle buone Figlie di Maria Ausiliatrice,


L’approssimarsi delle feste natalizie e di Capodanno mi danno l’occasione di inviarvi i più sinceri auguri di buone e sante feste, con l’assicurazione di tante preghiere. La mia povertà non mi permette di inviarvi doni speciali, ma vi posso assicurare molti doni spirituali.

L’unico mio desiderio è di vedervi tutte (e con voi tutti i vostri e le vostre) in buona salute ed avviate sempre più a quella meta di santificazione cui tutte dovete aspirare fino a renderla abitudine radicata fortemente in voi.

Gradite pure la strenna che ho dato ai Salesiani: “OGNUNA PORTI IL SUO CONTRIBUTO DI ATTIVITÀ E DI PREGHIERA NELL’OPERA DI RICOSTRUZIONE MATERIALE E SPIRITUALE DEL GIAPPONE E ANCOR PIÙ FORTEMENTE NELLA PROPRIA SANTIFICAZIONE”.

Assicuro che per tutte voi e per le singole categorie di persone da voi dipendenti e per le singole vostre opere imploro le più elette benedizioni del Signore.

Pregate per chi si professa nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3275 / Ricaldone pietro / 1945-12-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



PROMESSA MANTENUTA68


Tokyo, Dicembre 1945

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Durante il periodo più acuto delle incursioni nemiche su Tokyo, il nostro bravo D. Tassinari, direttore dello Studentato filosofico e teologico di Tokyo fece solenne promessa alla nostra Madonna, che se avesse preservato persone, costruzioni e cose dalla distruzione, che si vedeva avvenire in forme colossali nella città e dintorni, si sarebbe celebrata una festa solennissima di ringraziamento. Fu scelta come data l’otto dicembre, festa dell’Immacolata, già tanto cara al cuore di ogni salesiano per i ricordi familiari di cui è circondata. E la festa riuscì, manifestazione solenne e cordiale di figli, che nelle forme possibili, vogliono dire alla Mamma il grazie speciale della riconoscenza, colla promessa di ulteriore slancio nella perfezione della vita salesiana e nella propagazione della devozione della Madonna.

Le feste si iniziarono con devota novena predicata dai novelli diaconi e sacerdoti della casa, che si alternarono; ed adattandosi al colto ambiente, presentarono Maria SS.ma sotto molteplici aspetti in cui viene considerata dalla Chiesa attraverso gli insegnamenti dogmatici, patristici ed ascetici. Nella calda parola fioriva sempre la lode, il ringraziamento, la promessa di essere buoni figli di D. Bosco, e, come Lui, apostoli della devozione della Madonna. Alla vigilia una familiare accademia dava modo di rinfuocare i cuori d’amore a Maria, attraverso discorsi, declamazioni in prosa ed in versi, quadri allegorici e scelta musica.69

Nel pomeriggio, dopo i vespri solenni, ci fu una devota processione alla Madonnina del bosco, proprio presso i luoghi di rifugio dove nei momenti più terribili stava riunita la comunità, e si rinnovò il ringraziamento nostro e la nostra consacrazione alla Mamma A.70

Le funzioni solenni in chiesa ebbero il loro massimo splendore per l’intervento di S. E. Rev.ma Mons. Chambon, delle Missioni Estere di Parigi, con un solenne pontificale. Una nuova Messa, composta per l’occasione, l’esecuzione accurata del gregoriano, le cerimonie ben eseguite, e il fervore generale fecero passare ore di Paradiso.

Il giorno seguente coronò la manifestazione di ringraziamento una rappresentazione drammatica: “La pietà di bronzo”, lavoro composto per l’occasione dal direttore stesso D. Tassinari. È rievocazione di un periodo storico della persecuzione contro i cristiani con un epilogo riferentesi alla Vergine.71 Siamo nel periodo delle persecuzioni. Come strumento di professione di fede si faceva calpestare un’immagine sacra. Un artista pagano aveva fuso in bronzo una magnifica Pietà (Vergine addolorata) commissionatagli dal capo di polizia di Nagasaki. Doveva servire per essere calpestata dai rinnegatori della fede. Dopo un seguito di vicende che illustrano la vita del missionario e dei cristiani di quei tempi, conducono anche il fonditore dell’immagine davanti al tribunale. È accusato di aver relazione coi cristiani; non può non essere cristiano chi riproduce così bene l’effigie della Vergine; deve essere condannato anche perché con quell’immagine ha fatto molti proseliti al cristianesimo. Alla confessione del missionario che sotto mentite spoglie è andato in prigione per consolare i martiri, condannato al rogo, egli pure si converte. Il lavoro è di ottimo effetto e farà certo del gran bene.

La promessa fatta ebbe così la sua piena attuazione. Il cuore avrebbe voluto far ben di più, ma la nostra povertà e le nostre deboli forze non ci permisero che questo: ma sono sicuro che la Vergine santa avrà gradito il nostro modesto omaggio di riconoscenza e di affetto, unito alla promessa di più perfetto apostolato salesiano in questo periodo di ricostruzione materiale e spirituale del nostro caro Giappone.

Ci benedica tutti, amato padre, affinché diventi realtà concreta quanto hanno promesso a Maria i suoi figli del Giappone. Per tutti:

il suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.





3276 / Byrne William Laurence / 1945-12-… /


a Don Lorenzo Byrne, salesiano, cappellano militare americano in Giappone



Notitiae de Japonia72


[dicembre 1945]

Notitiae salesianae.


Opera nostra in Tokyo (scilicet Seminarium Salesianum S. Cordis Jesu Philosophiae et Theologiae, Schola professionalis S. J. Bosco, Paroecia Mikawashima) in bello servatae sunt, et potuerunt semper laborare pro juventute et pro christianis. Omnes personae religiosae exsterae et Japonenses servatae sunt incolumes.

Sorores Filiae Mariae A. quoque servatae sunt omnes, sed domus earum incendiata per incursiones aereas, earum domus (schola) erecta in Shizuoka quoque ab incendio destructa fuit.

In Missione Miyazaki duo domus Salesianorum ab incendio peremptae sunt prorsus (Oita et Miyakonojo); duo domus a typhone peremptae sunt (Seminarium Miyazaki et Colonia Agricola S. Joseph); domus Nakatsu a militibus Japonensibus destructa. Solum domus Beppu servata incolumis.

In missione quoque omnes missionarii et sorores servati sunt. Extante bello dormierunt in Domino Salesiani: Sac. Carolus Arri (infirmitate) et clerici Salesiani Nishimura Johannis (miles in Manila), Kai Tarcisius (miles), coadiutor Tateishi Gregorius (miles), Aspirans Tomura Paulus (infirmus qui emisit vota in artic. mortis).

Omnes Salesiani exteri perdurante bello reclusionem pro tempore experti sunt (speciatim Sac. Margiaria duobus annis), visi sunt tanquam traditores patriae et multis tribulationibus affecti. Sed Deo adjuvante et Maria, etiam in hoc tempore laboraverunt pro gloria Dei et pro salute animarum.

In Missione pro mense a suis habitationibus eiecti, relinquerunt omnia, sed Salesiani Japonenses (liberi a servitio militari, quia fere omnes obligati fuerunt) custodiebant domus, et sic labor prosecutus est.

Ut supra dixi domus eversae, incendio destructae, et cum eis mobilium et vestimenta perempta, difficultas et paupertas ciborum fuerunt causae magni doloris pro omnibus, sed propter eximiam charitatem militiae Americanae, una cum cessatione belli, copiose et generose nobis auxilium ferunt. Deo gratias et Americae. Nunc incipiendum est, et ope gratiae Dei et charitatis Americae, et bona voluntate Salesianorum in Japonia brevi, recontructis domibus, ut antea Salesianum opus perficiemus.

Et etiam Episcopi Japonenses nunc enixe petunt Salesianorum auxilium in suas dioeceses et sic labor Salesianorum feliciter divulgatur in Japonia.

In Tokyo Schola Thypografica D. Bosco, recognita ab Americanis, ab ipsis multis modis subsidiata, pro divulgatione bonorum librorum fortiter adlaborat.

Nunc divulgat ut ante bellum Bollettino Salesiano et Lettura Cattolica.

Semper in Bollet. pro militibus Americanis passim in americana lingua scripta est. Multi ex nostris festis adjuvant cappellanos militares in celebrandam missam.

Alia opera quoque et apostolatus missionis prosequuntur indesinenter pro gloria Dei et pro salute animarum.

Omnes Salesiani in Japonia salutant omnes Salesianos Federationis S. U.

Gratias agunt pro beneficiis acceptis in personam peramantissimi P. Byrne, qui dedit nobis notitias vestras, et nobis dedit splendidum exemplum vitae Salesianae, et promittunt pro vobis speciales orationes et oblationem sacrificiorum vitae, ut vester labor sit plenus gratiae Dei et meritorum pro vita aeterna.


Aliae Notitiae


Diebus 28, 29, 30 Novembris in Concilio Episcoporum Japoniae inter varias res haec decretata sunt:

l) Episcopi Japonenses jucunde concedunt et enixe petunt ut multi sacerdotes Americani et clero saeculari et religiosorum cito veniant ad evangelizandam Japoniam. Utinam Salesiani quoque respondeant desideriis et praecibus Episcoporum, et veniant cito et multi.

2) Magnus Mac Arthur totis viribus adjuvat etiam religionem Catholicam et auspicavit conversionem completam Japoniae, quod si hoc eveniat, relationes Japoniae et Americae erunt valde bonae et utiles pro omnibus et in omnibus.

3) Japoniae Christiani, videndo bonas dispositiones et auxilia Mac Arthur erga religionem Catholicam, deliberaverunt ut munus offerendi artisticam picturam Beatae Mariae Virginis in Japonia.

4) Milites Americani Catholici sunt laudandi pro bono exemplo practicae vitae christianae in audiendo Missam, in frequentia Sacramentorum, in devotione quae manifestant in perficiendis officiis religionis, et speciatim in fortitudine manifestando et confitendo sine aliquo respectu humano et publice propriam religionem Catholicam.

In regione pagana, ut est Japonia, hoc exemplum confert multum ad respectum et propagationem fidei Catholicae; et hoc modo milites Americani Catholici deveniunt veri missionarii. Certe, nos, missionarii in Japonia, ea toto corde per multas gratias debemus dicere militibus Catholici Americae.

5) Episcopi Japonenses invitaverunt tres vel quatuor ex notis Episcopi Americae ad visitandum condicionem ecclesiae in Japonia post bellum.

6) Et etiam enixe rogaverunt ut multi et boni libri et ephemerides et publicationes periodicae Americae copiose divulgati sint (in lingua Japonica translati). In Japonia. Salesiani quoque haec fortiter petunt.

Quaeso, adjuvate nos in omnibus mediis bonis pro conversione animarum in Japonia.

Inter bonas res introductas ab Americanis est libertas religiosa et libertas instructionis: adjuvate nos etiam hoc modo et estote cooperatores in salute animarum, et ideo mittite nobis libros, imagines, numismata, cruces., ecc. Protestantes fortiter adlaborant pro divulganda religione, et si Catholici dormiunt, certe filii tenebrarum prudentiores filiis lucis erunt.

Carissime P. Byrne, Deus te sospitet et adjuvet in omnibus et repleat te benedictionibus, pro fratribus tuis collatis donis. Omnes gratias agunt tibi pro praecibus et pro omnibus donis, quibus adjuvasti nos.

Certe, semper tui memoriam facimus et tu quoque in Missa speciatim ora pro nobis,


Sac. V. Cimatti, sales.


1 1 Man = 10.000 yen. Attualmente la casa di Yamanaka delle F.M.A. è una casa di Esercizi Sp.

2 R.M.2038: inedita.

3 Da tener presente che si viveva sotto il medesimo tetto… In un tempo però in cui di scritti non se ne riceveva…

4 È questo l’esempio di un biglietto che Mons. Cimatti usava scrivere ai confratelli coi quali pure conviveva – come nel caso e nei seguenti – in occasione di grandi e speciali feste. Certo producevano un gran bene.

5 Si tratta della casa di Nojiri nella prefettura di Nagano, dove poi furono sfollati i chierici.

6 inedito.

7 R.M.2039: inedita.

8 Il chierico aveva ricevuto gli ordini minori. Era anche capace di riparare gli orologi.

9 Si tratta dell’asilo vicino alla chiesa di Mikawajima in Tokyo.

10 Le Figlie di Maria A. di Tokyo erano sfollate a Yamanaka. In data 19/3 egli annota sul suo quaderno: “Continuano le incursioni - in una di queste bruciato completamente il Seibi Gakuen (F.M.A.): alloggiano alla Missione…”.

11 R.M. 2041:– inedita.

12 Il 10 marzo ci fu il grande bombardamento di Tokyo a base di bombe incendiarie. P di 100 mila persone vi persero la vita. In seguito Don Cimatti compose la romanza “Il 10 marzo morì la mamma”, n. 390 del catalogo musicale.

13 Come si vede, a questa data era già conclusa la compera della casa di Nojiri, (il contratto fu firmato il 14/3) e si pensava concretamente allo sfollamento dei chierici. Per la compera la Provvidenza si servì di una persona rimasta ignota di Shangai, che mandò una vistosa offerta a Don Cimatti. Il luogo si trova in provincia di Nagano, dalla parte del Mare del Giappone, in riva all’omonimo lago, in una tranquilla valletta appartata dalle altre abitazioni. Ancora adesso è usata come casa di montagna dalle varie opere salesiane di Tokyo. Il primo gruppo di chierici partì il 23 aprile, seguito il 27, e poi il 6/5 dagli altri.

14 Come vedremo, rimase a Tokyo fino fino alla fine della guerra.

15 Come viene detto sopra, di questa lettera ve ne sono due copie: una manoscritta e l’altra battuta a macchina inviata a Miyazaki: tutte e due arrivarono al destinatario e sono conservate.

16 È probabile che quanto veniva affermato dai confratelli di Miyazaki circa l’Arciv. di Tokyo non corrispondesse a verità. Non ci sono prove.

17 Era la chiesa di Miyazaki che i salesiani avevano dovuto cedere all’Amministratore Apostolico. Ora la chiesa veniva occupata dai militari. Si può immaginare in che situazione venne poi ridotta.

18 L’Amministratore Apostolico che aveva sospeso a divinis i sacerdoti salesiani il giorno di Natale 1943, ora voleva utilizzare la loro cappellaal posto della chiesa parocchiale, ma non voleva che essi fossero vicini.

19 R. M. 2042: - inedita.

20 La precedente lettera a Mons. Marella venne da Lui ricevuta nei pressi di Hakone deve era sfollato il giorno 24/4 (era stata scritta il 20/4). Fece rispondere al Segretario P. Humbert Claude, Marianista, rimasto a Tokyo.

21 La scuola si chiamava Toyo Heiwa, di proprietà dei protestanti. Ancora adesso la casa di Nojiri viene usata per i campeggi durante le vacanze estive.

22 Forse parola dialettale, il pensar di saper tutto.

23 Lo studentato salesiano di Tokyo, di cui era direttore D. Tassinari, sfollò diviso in tre gruppi (23/4 – 27/4 – 6/5/1945) a Nojiri, presso il lago omonimo, in provincia di Nagano, a sei o sette ore di treno da Tokyo.

24 Sono le meditaioni scritte da Don Cimatti basate su S.Francesco Salesio e Don Bosco, che ora si trovano nle Museo di Tokyo.

25 Volevano che i salesiani di Miyazaki imprestassero la cappella ai cristiani, ma che in tal caso esse andassero ad abitare altrove: non dovevano incontrarsi con i cristiani. I salesiani rifiutarono questa condizione.

26 I due fogli che seguono contengono le impressioni di Mons. Cimatti a D. Tassinari: non si sa se furono spediti contemporaneamente.

27 Era una casa editrice a cui si impretava l’edificio vuoto.

28 Forse i Yen 70.000 sono per tutta la possessione, Yen 45.000 per la casa…

29 Si tratta delle Suore che erano rimaste a Tokyo anche dopo che la loro casa era stata distrutta dall’incendio.

30 Un società edilizia a cui aveva domandato lavori.

31 Si tratta del Piccolo Seminario di Miyazaki. L’Amm. Apost. insisteva che i salesiani se ne andassero.

32 D. Manganelli, giovane sacerdote, si trovava a Nojiri con lo studentato sfollato, fungeva anche da economo.

33 La calligrafia non è di Don Cimatti.

34 R.M. 2044: man; inedita. Tante cose scritte in questa lettera circa il cristianesimo in Giappone prima di S.Francesco Saverio, sono teorie su cui insisteva volentieri il nostro Don Marega, ma sono difficili da provare storicamente.

1 Il Sig. Homma era uno che abitava non molto lontano dallo studentato a Tokyo e che era sfollato non molto lontano dal posto dove si trovavano i chierici. Si dava le arie di grande benefattore, ma era un po’ un furbacchione.

35 La calligrafia non è di Don Cimatti.

36 Il posto dove furono intenati era Tochinoki Onsen, in provincia di Kumamoto, dove rimasero fino alla fine della guerra.

37 Si intende la parte bianca della lettera inviata a Lui che quindi ritornò alla destinataria.

38 Si tratta del coad. Miyahara che era capace di fare molti lavori di riparazione, e che, di casa a Mikawajima, lavorava in una fabbrica del Governo.

39 Intende dire “che proibisce di fumare”.

40 R. M. 2045: man. inedita.

41 Mons. Toda fu trucidato il 17 agosto 1945. Da questo risulta chiaro che questa e altre relazioni mensili furono scritte dopo la data segnata.

42 R. M. 2046: manos. inedita.

43 Il 15 agosto diventa una data simbolica. Anche questa relazione missionaria non fu scritta certamente nel giorno indicato. Il 15 agosto Don Cimatti non aveva ancora notizie della situazione generale, come si capisce anche dalla lettera seguente.

44 Fu ucciso nell’episcopato da fanatici nazionalisti. La causa fu lasciata nell’oscuro.

45 Si tratta di una lettera del Delegato Apostolico. Don Cimatti nel suo Diario scrive: “Non fa buona impressione a noi la lettera del Delegato… Se non si sfrutta santamente questa situazione saremo in arretrato di una decina di anni. Dunque, salesianamente al lavoro…”.

46 La Delegazione Apost. era stata distrutta, il Delegato Mons. Marella continuava a vivere fuori Tokyo, a Gora, presso Hakone.

47 Don Cimatti si era recato a Nojiri dal 4 al 10 settembre per gli Esercizi Spirituali e per rivedere i confratelli dopo tanto tempo.

48 Deve essere partito il 22 settembre e tornato a Tokyo dopo la metà di ottobre, visitando tutte le case per la prima volta dopo la fine della guerra e constatando i danni sofferti e la situazione dei confratelli.

49 R. M. 2047: manos. inedito. Questa è al prima lettera spedita al Rettor Maggiore dopo la guerra. Con questa e con le seguenti che ripetono in altre parole lo stesso contenuto, tentò per varie vie di mettersi in relazione con i superiori di Torino

50 Dall’insieme è chiaro che Mons. Cimatti non ha fatto nulla di positivo per eliminare dalla Pref. Apos. di Miyazaki l’Ammin. Ap. Mons. Ideguchi: l’iniziativa fu del Deleg. Apost. che forse propose quanto realmente venne realizzato.

Da tener presente che, alla fine della guerra, Mons. Cimatti riteneva la Pref. Apost. tuttora affidata ai Salesiani. Fa anche meraviglia che Don Cimatti proponga Don Akimoto come Prefetto Apostolico, viste le qualità della persona. Ma si deve tener presente che, dovendo essere un giapponese, era l’unico sacerdote giapponese salesiano.

51 R. M. 2048: manos. inedita.

52 Effettivamente riprese la pubblicazione col nuovo nome “Karashidane” (grano di senapa), che poi nel 1951 fu di nuovo cambiato in “Katorikku seikatsu” (vita cristiana) che continua tuttora.

53 L’originale – dattiloscritto – si trova insieme alla lettera a D. A. Bernardi della medesima data.

54 Ricaldone, dattiloscritto 2049.

55 Si tratta dell’ottimo chierico Nishimura Yoanne. Non sapeva che era già morto a Manila il 2 febbraio dello stesso anno. Di lui Don Cimatti scrisse la vita.

56 Era morta il 23 giugno di quest’anno, ma ne ebbe notizia l’anno seguente.

57 Non aveva ancora notizia che era stato trucidato il 10 agosto ad Hanoi.

58 Era morto in Birmania il 12/3/1945

59 Era morto nelle Filipine il 1/11/1944

60 Yamaguchi e Iwashita furono prigionieri in Siberia. Iwashita ivi morì il 5/2/1946, mentre Yamaguchi potè tornare dopo 7 anni di prigionia e divenne sacerdote salesiano.

61 Per l’occasione Don Cimatti compose la cantata “Respice Stellam” numero 871 del catalogo musicale, parte in latino e in parte in italiano.

62 Kurume si trova nella provincia di Fukuoka. Don Bernardi era stato mandato provvisoriamente a questa parrocchia.

63 R. M. 2049: manos. Inedita. Era partito per il Kyushu il 7 novembre e ritornò il 17.

64 Significativo che questa circolare mandata certamente a tutte le case sia stata rinvenuta solo nella copia inviata a Dairen, dove pure era molto difficile comunicare.

65 Quanto segue è aggiunto a mano nella copia inviata a Don Liviabella.

66 Il Deleg. Ap. Mons. P. Marella in una sua del 2 dicembre ‘45 comunicava a Mons. Cimatti: “Per meglio aiutare la ripresa dell’apostolato missionario nella Pref. Apost. di Miyazaki, la S. Congreg. de Prop. Fide ha deciso di confidare l’Amm. Apost. della medesima “ad nutum Sanctae Sedis” al Rev.mo Mons. Domenico Fukahori, Vescovo della limitrofa diocesi di Fukuoka…”.

Con questa decisione, il precedente Amm. Apost. Mons. Ideguchi veniva esonerato dalla carica. Diventava pure chiaro che la Prefettura non era ormai affidata alla Congregazione Salesiana, ma d’ora in poi tutta la gerarchia sarà affidata al clero giapponese. A Don Cimatti rimase solo il titolo di “monsignore”.

67 Riporta anche gli indirizzi di D. Bernardi incaricato della Missione di Kurume, e di D. Manhard, incaricato di quella di Moji, diocesi di Fukuoka.

68R. M. 2050: manosc. Inedita.

69 Fu sceneggiato in quadri plastici il bel sogno di D. Bosco noto col nome di sogno della zattera. Solo e cori commentavano sul tema “Respice stellam”… “Voca Mariam!”. E la fantastica scena concludeva con un potente inno di ringraziamento alla Vergine, che voleva esprimere tutto il cuore della famiglia salesiana di Tokyo per lo scampato pericolo: “O potente Regina del Cielo – a Te salga con lieta armonia – l’inno grato del cuore fedele! Ave Maria!”. Vedi n. 871 del catalogo musicale.

70 Durante la processione un bel gruppo di giovani oratoriani del risorto oratorio festivo annesso alla scuola professionale D. Bosco, cantava lodi alla Vergine. Questo speciale omaggio di oratoriani non cristiani, che inneggiano alla Vergine dovette certo piacere a D. Bosco, che proprio in quel giorno dava principio al suo primo Oratorio.

71 La pietà di bronzo. Azione scenica in tre atti del Sales. D. Renato Tassinari.

72 Lo scritto, senza data, risale alla fine dell’anno 1945 ed è indirizzato al Sac. Lorenzo Byrne, Salesiano, cappellano militare, il primo che fu a visitare i salesiani in Giappone dopo la guerra. Perché è stato fatto in latino? Certo non era in grado di scrivere in inglese. In U. S. A. però c’erano molti confratelli che sapevano l’Italiano. Non si sa se il foglio che si conserva sia la brutta copia oppure la copia di quanto Mons. Cimatti dovette aver scritto o consegnato a mano a P. L. Byrne.