Cimatti|Ricaldone Pietro /1944-3-…

3083 / Ricaldone Pietro / 1944-3-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



S. Giuseppe lavora davvero bene e non si disdice


Tokyo, Marzo 1944

Rev.mo ed amatissimo Sig. D. Ricaldone,


Avevamo affidato al nostro Patrono S. Giuseppe molteplici importanti questioni e materiali e spirituali, e S. Giuseppe si è davvero fatto onore, o conducendole in porto definitivamente od avviandole per una felice soluzione. E Deo gratias… Abbiamo stabilito la festa del suo Patrocinio come festa di ringraziamento al nostro caro santo, che davvero si è dimostrato Padre e protettore dei salesiani in Giappone.

Non possono interessare molti particolari ai lettori del nostro caro Bollettino delle nostre miseriuole materiali e spirituali – ma basta che pensino alle difficoltà del momento per gli approvvigionamenti – alla difficoltà delle requisizioni – all’aleatoria dei richiami per servizio militare e servizi assimilati nelle fabbriche ed alle conseguenze che ne derivano sotto tutti gli aspetti – e specialmente alle difficoltà sorgenti dalla nostra qualità di stranieri, per comprendere il cumulo di preoccupazioni in tanti sensi… Ebbene S. Giuseppe ha lavorato bene e nonostante le difficoltà reali del momento ci ha aiutato non solo a stare tutti in sella, ma a camminare e in qualche caso a galoppare per la gloria di Dio e per il bene delle anime.

Il coronamento avvenne verso la fine del mese quando avemmo la consolazione di assistere alla consacrazione di tre nuovi sacerdoti, tra cui il primo giapponese, e il giorno seguente la professione religiosa di sei nostri novizi, cinque chierici ed un coadiutore. Non si può fare a meno, pensando alle finezze di bontà che ci manifesta il Signore, di commuoversi fortemente, e ci viene fatto di domandarci, perché il Signore ci tratta cosi? Qual senso di responsabilità deve eccitarsi in noi per renderci sempre più degni dei benefici così regalmente concessici dal Signore.

Non le descrivo quanto si è cercato di fare ecclesiasticamente in questa circostanza per manifestare i nostri ringraziamenti al Signore e la nostra gioia verso questi cari confratelli. Tutte le nostre tradizioni salesiane e tutta la nostra attività inventiva fu messa in giuoco per la circostanza.

Chi è pratico della vita delle nostre case può farsene un’idea… ed i nostri bravi giapponesi, investitisi del nostro spirito… fecero ottimamente la loro parte.

Erano presenti pure il babbo, la mamma, le sorelle del nostro D. Martino Akimoto, che profondamente cristiani non facevano che ringraziare il Signore del grande onore concesso alla loro famiglia di avere scelto come sacerdote il loro primogenito… e per chi conosce la legislazione civile giapponese, rappresenta un vero generoso sacrificio. Ed era bello vedere questa famiglia ricevere con gioia ed immensa devozione la S. Comunione dalle mani del loro caro figliolo e fratello e dichiararsi al colmo della gioia per avere dato il loro primogenito alla Chiesa per le mani di D. Bosco.

Dovrò parlare delle solenni cerimonie, e del canto, e delle tornate accademiche? Sono della nostra più pura tradizione e, come dissi, tutto fu messo in opera per solennizzare il grande avvenimento. Il nostro D. Tassinari compose per la circostanza uno splendido lavoro storico desunto da episodi del periodo delle persecuzioni in Giappone, e che farà certo – tradotto in Italiano – assai furore anche nei nostri teatri, come lavoro missionario. E mi pare degno di ricordo (perché ispirato a forti idealità salesiane che interessano il Giappone) il bell’inno che il nostro poeta d’occasione ch. Del Col ha composto e che fu musicato con buon effetto su spunti nazionali giapponesi. Eccone la traduzione italiana:


Alle falde del Fuji nevoso – nell’amato giardino salesiano

un candido giglio odoroso – baciato dal cielo spuntò.

La bella corolla protese – su al cielo con grande desio

e nel calice candido scese – una candida ostia d’amor.


(Ritorn.) Letizia trionfi – di tutti nel cuor:

il primo nipponico levita salesiano

ci diede il Signor.

Un inno di giubilo innalzi ogni cor.


A te novello levita – dal mistico monte del sogno

a te con dolcezza infinita – sorrida D. Bosco e gioisca.

Felice fratello, deh – prega per questi tuoi cari fratelli

il Signore che niente ti niega – in questo sì fulgido dì.

(Ritorn.)


Il giorno seguente (26) al giubilo della prima Messa dei nuovi sacerdoti si univa pure la professione perpetua di uno dei nostri confratelli, reduce dal servizio militare, e la professione dei nostri cari novizi. Ed anche per questa occasione, come esprimerle, amato Padre, la gioia che certo investirà anche l’anima sua e dei nostri cari fratelli e cooperatori? Come non rimanere estasiati dalle disposizioni della divina Provvidenza, della vigile e materna protezione della Mamma nostra A., che, date le condizioni di tempo in cui ci troviamo, guida e conduce in porto gli ardenti desideri, la preparazione di anni di questi cari confratelli, fa pregustare a quanti hanno lavorato, specie al buon Maestro di Noviziato, i begli effetti dei loro sudori e sacrifici?…

Oh, come esplose dal cuore di tutti l’inno di ringraziamento anche per questo incomparabile beneficio. La piccola schiera di confratelli giapponesi va così consolidandosi ed arricchendosi… Il piccolo drappello sotto la bandiera di D. Bosco è in marcia… Le difficoltà del momento sono note… Sono vocazioni cresciute nel sacrificio… buon auspicio per il futuro… Oh, il Signore ce le conservi e le moltiplichi per la sua gloria e per il bene delle anime.

Benedica, buon Padre, questi suoi nuovi figli… Li consacri alla Vergine Aus. e dica al nostro Don Bosco che li faccia tutti suoi…

Li avrà certo veduti nel suo sogno rivelatore sulle missioni dall’alto della bella montagna, il Fuji, come noi piamente pensiamo… e dica ai cari confratelli, che questi buoni giapponesi vogliono essere loro emuli nell’amare D. Bosco e la nostra Congregazione.

Oh, preghino i nostri cari benefattori per tutti loro, che non dimenticano certo i benefici ricevuti per la loro formazione e che intendono contraccambiare con tante preghiere e con tanto lavoro eccitato dallo spirito animatore di D. Bosco.

Ci benedica tutti e specialmente il suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.