Cimatti|Cimatti tutte le lettere in un singolo archivio|1944

3051 / Akimoto Martino / 1944-1-2 /


al chierico Martino Akimoto, salesiano giapponese



Tokyo, 2 gennaio 1944

Dulcissime Martine!


Gaudeamus in Domino.

Beati martires Japoniae tibi demonstrant viam fidei et fortitudinis et amoris erga Deum: te adjuvent ad consequendum montem sanctum Dei.


Tuus

D. V. Cimatti, sales.

3052 / Martelli Corrado / 1944-1-2 /


al chierico Corrado Martelli, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 2 gennaio 1944

Carissimo Corrado,


La nascita di Gesù è per opera dello Spirito Santo e di Maria. Per opera loro fa’ pur nascere in te e in un numero immenso di anime Gesù. Ti sono vicinissimo col cuore e colla preghiera.


Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3053/ Cecchetti Albano / 1944-1-8 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 8 gennaio 1944

Carissimo D. Albano,


Mi giunge ora la sua del 14 u. s. 1Per l’associazione ammalati Deo gratias che possa essere continuata da Beppu. Raccolga pure buon materiale per la vita del nostro caro D. Carlo: farà certo del bene a molti.

Fatto articolo per la “Koe” (= rivista “la voce”): vedremo se la pubblicheranno.

Quanto Lei suggerisce per gli articoli si cerca di fare, ma non sempre pubblicano; pare che il giornale uscirà solo più due volte al mese.

Per l’associazione stampa o unirsi o morire, sono tutte nuove disposizioni.2 Spero che si sarà inteso o si intenderà con D. Dalkmann,3 che deve aver scritto in proposito.

Giunto il materiale e diviso non si trovano le “Mie prigioni”… Raccolga bene le lettere di D. Arri. Grazie delle gioconde notizie ed il Signore conceda a Lei, a D. Lorenzi e a tutti i suoi buon anno e benedizioni sine fine.

Mi rappresenti all’onomastico del nostro caro D. Marega.

Non mi dimentichi alla Nagata e mi creda suo

D. V. Cimatti




3054 / Margiaria Angelo / 1944-1-15 /


a Don Angelo Margiaria, missionario salesiano in Giappone, internato



Tokyo 15 gennaio 1944

Mio carissimo Don Margiaria4,


Grazie della lettera. Sta’ tranquillo che noi sempre ti ricordiamo e lavoriamo per te. Sii paziente e offri al Signore i dolori e i sacrifici di ogni giorno.

Il prossimo 29 e 30 ricorre la festa dei nostri due grandi santi, e perciò unisciti di cuore alle nostre preghiere. In quel giorno preghiamo in modo speciale per te. Il giorno 6 festa dell’Epifania 6 chierici hanno ricevuto gli Ordini Minori nella nostra cappella. Abbiti cura della salute e con l’aiuto della Madonna cerca di sopportare tutto. Tanti saluti.


Tuo

Don Cimatti




3055 / Cecchetti Albano / 1944-1-17 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 17 gennaio 1944

Carissimo D. Cecchetti,


Grazie della sua ultima del 12. Ho ricevuto la lettera per gli ammalati. Veda di farla riuscire più chiara. Dipende naturalmente dalla scrittura, ma anche dal tempo in cui si poligrafa – in questa stagione specialmente scelga le ore più calde e l’inchiostro verifichi [che] sia alquanto liquido. Deo gratias.

Facciamo di tutto per conservare questa bella istituzione e ampliarla.

Conferisce molto il rispondere alle lettere – tener in ordine i recapiti e non fallare la lettera mensile: poi molta preghiera e spirito di sacrificio. Tutte cose che il nostro buon D. Albano conosce e pratica.

Per la stampa basta che si sia inteso bene con D. Dalkmann: certo sono tempi difficili per stare in sella. Ma D. Bosco aiuterà anche questa partita.

Chiarite le cose di M.5 vedremo se sarà possibile inviare quanto desidera per il personale – il difficile sarà la permanenza. Preghiamo anche per questo, ed anche per Miyazaki e poi faccia il Signore quanto è più conforme alla S. sua Volontà che è certo il meglio in tutto e per tutto.

Per la festa di D. Bosco i tre nuovi suddiaconi riceveranno il diaconato. Pregate per loro… Oh, se davvero venissero i tre doni da Lei profetizzati… Per le mille Messe penserò… e per la macchina… pace.

Buon D. Bosco a Lei, a D. Lorenzi. Mi rappresenti alle Figlie di Maria A. e alla Nagata. E preghi per chi sempre la ricorda.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.



3056 / Ideguchi Francesco / 1944-1-20 /


a Mons. Francesco Ideguchi, Amministratore Prefettura Apost. di Miyazaki



Tokyo, 20 gennaio 1944

Venerato Mons. Amministratore apostolico,6


Essendo la presente lettera circa questioni molto importanti la scriverò con le mie limitate forze in quello che riguarda il giapponese; quindi dall’inizio Le chiedo venia per le improprietà di lingua.

In questi giorni sono venuto a conoscenza della punizione inflitta da V. E. ai confratelli salesiani di Miyazaki; ne fui meravigliato e afflitto grandemente.

La ragione di ciò sta nel fatto che se anche la punizione non obbliga in coscienza, l’autorità di V. E. ne perde assai; inoltre si tratta di cosa che potrebbe tornare di scandalo agli stessi cristiani. Personalmente mi sono fatto forza ed ho ripetuto: “Fiat voluntas Dei!”.

Per tutto quello che riguarda questa questione gli sbagli, le improprietà, le mancanze di delicatezza sono tutte attribuibili a questo miserabile prete: è quindi contro di Lui che V. E. deve agire, è lui che deve severamente correggere. Lo creda pure: non è colpa degli altri salesiani! Essendo stato causa di sofferenza a V. E. l’Amministratore Apostolico anche per questo, ne chiedo perdono.

Mi sembra che tutto quello che è stato fatto dal sottoscritto non è altro che quanto è stato stabilito di comune accordo con V. E. nell’incontro che abbiamo avuto a Tokyo.

La stessa cosa l’ebbi a ripetere più volte sia a voce che per iscritto direttamente ed anche indirettamente tramite il mio rappresentante, responsabile della casa salesiana di Miyazaki.

Avendo la Prefettura di Miyazaki tramite V. E. manifestato il desiderio di avere l’edificio dell’Opera Salesiana di Miyazaki, i salesiani per principio si sono dimostrati disposti ad andare incontro ai desideri dell’Autorità, però vogliono trattare direttamente con la stessa autorità, e non per intermediari. Se l’Amministratore Apostolico… 7

Qualora si vorrà fare in questo modo D. Cimatti non ha neppure il minimo desiderio di venire meno sia al dovuto rispetto che all’obbedienza verso di V. E. Il mio unico desiderio è di fare un cuor solo con V. E. e lavorare con tutte le forze per la diffusione della Chiesa e dell’Opera Salesiana.

Nei tempi in cui ci troviamo (come ho giurato ai rappresentanti del Governo) ripeterò la frase: “collaborare per la Nazione e insieme alla Nazione”8.

Desiderando di trovare una soluzione a questo increscioso problema, appena mi sarà possibile vedrò di sollecitare il permesso di fare un viaggio fino a Miyazaki. Se in quella circostanza mi sarà dato di aver un abboccamento con V. E. sono sicuro che tutto potrà essere chiarito e risolto.

Il giorno 31 di questo mese ricorre la festa di S. Giovanni Bosco: come grazia speciale chiederò, come rappresentante dei Salesiani in Giappone, che siano tolte tutte queste cause di preoccupazioni.

.Che in ogni giorno ci sia la fervorosa preghiera vicendevole.


Sac. Vincenzo Cimatti, sales.

Ispettore dei Salesiani in Giappone

3057 / Ideguchi Francesco / 1944-1-20 /


a Mons. Francesco Ideguchi, Amministratore Prefettura Apost. di Miyazaki



Tokyo, 20 gennaio 1944

Eccellenza,9


Ho saputo solo alcuni giorni fa le gravi disposizioni prese dall’Ecc. V. verso i Salesiani della casa religiosa di Miyazaki: ne sono rimasto più che meravigliato, fortemente contristato. Perché le conseguenze dell’atto pure essendo canonicamente senza valore, pensando alla dignità del Superiore ecclesiastico, che viene con questo ad essere menomata, e pensando all’esempio non buono che ne verrebbe ai cristiani qualora la cosa fosse resa di pubblica ragione, c’è davvero da essere ben addolorati.

Se ci furono sbagli o imperfezioni nel procedimento di questa incresciosa questione, tutta la responsabilità, ricadendo sul sottoscritto come Superiore religioso, D. Cimatti e lui solo doveva essere colpito e non altri. Ed intendo con questa lettera di domandare le dovute scuse: ma D. Cimatti in tutta la questione ha agito sempre secondo le intese concordate con V. E. nell’adunanza di Tokyo (e ripetute a voce e per iscritto tante volte) che cioè questa questione sarebbe trattata direttamente da noi colle autorità competenti (ed è quanto abbiamo sempre fatto finora).

D. Cimatti ed i Salesiani non hanno mai menomamente pensato di venire meno al dovuto rispetto e obbedienza all’autorità ecclesiastica della nostra Prefettura Apostolica di Miyazaki, con cui anzi ha sempre desiderato e desidera mantenersi in stretto contatto per realizzare il miglior bene possibile a vantaggio delle anime, specialmente più in questi momenti per cooperare il più efficacemente possibile colle autorità civili al bene comune della nazione.

Siccome bisogna pur risolvere questa questione, domando alle autorità uno speciale permesso per venire fino a Miyazaki: spero così di avere la fortuna di incontrare V. E.

Nella prossima festa di D. Bosco qual migliore occasione per togliere i miei confratelli ed il povero sottoscritto dal grave incubo in cui ci troviamo! Preghi per noi come di cuore assicuro che fanno i salesiani per l’E.V. e specialmente il suo ossequientissimo servo


D. V. Cimatti, sales.



Il giorno prima (19 c.m.) avevo riferito tutto a Mons. Taguchi, approvò tutto l’operato dei confratelli. Scriverà direttamente come segretario generale dell’Associazione Cattolica, per tentare di sapere i veri moventi dell’agire dell’Amm. Ap. Comunicò pure tale decisione e il nostro colloquio alla Delegazione Apostolica e all’Arciv. di Tokyo.

Il 20 c. m. ne parlo anche al Delegato Apostolico. Approva e suggerisce di inviare tale lettera raccomandata.

3058 / Ideguchi Francesco / 1944-1-20 /


a Mons. Francesco Ideguchi, Amministratore Prefettura Apost. di Miyazaki


(Originale in italiano della lettera precedente)

Tokyo, 20 gennaio 1944

Eccellenza,


Ho saputo solo alcuni giorni fa le gravi disposizioni prese dall’E.V. verso i salesiani della casa religiosa di Miyazaki – ne sono rimasto più che meravigliato, fortemente contristato. Perché le conseguenze dell’atto pur essendo canonicamente senza valore, pensando alla dignità del Superiore ecclesiastico, che viene con questo ad essere menomata, e pensando all’esempio non buono che ne verrebbe ai cristiani qualora la cosa fosse resa di pubblica ragione, c’è davvero da essere ben addolorati.

Se ci furono sbagli o imperfezioni nel procedimento di questa incresciosa questione, tutte le responsabilità, ricadendo sul sottoscritto come superiore religioso, D. Cimatti e lui solo doveva essere colpito e non altri.

Ed intendo con questa lettera di domandare le dovute scuse: ma D. Cimatti in tutta la questione ha agito sempre secondo le intese concordate con V. E. nell’adunanza di Tokyo (e ripetute [molte] volte per iscritto e a voce) che cioè questa questione sarebbe trattata direttamente da noi colle autorità competenti (ed è quanto abbiamo sempre fatto finora).

D. Cimatti ed i Salesiani non hanno mai menomamente pensato di venir meno al dovuto rispetto e obbedienza all’autorità ecclesiastica della nostra Pref. Apost. di Miyazaki, con cui anzi ha sempre desiderato e desidera mantenersi in stretto contatto per realizzare il miglior bene possibile a vantaggio delle anime, specialmente poi in questi momenti per cooperare il più efficacemente possibile colle autorità civili al comune bene della nazione.

Siccome bisogna pure risolvere questa questione, domando alle autorità uno speciale permesso per venire fino a Miyazaki: spero così di aver la fortuna di incontrare V. E. Nella prossima festa di D. Bosco qual miglior occasione per togliere i miei confratelli ed il povero sottoscritto dal grave incubo in cui ci troviamo!

Preghi per noi, come di cuore assicuro che fanno i salesiani per V. E. e specialmente il suo ossequientissimo servo


D. V. Cimatti, sales.



P.S. Il giorno prima (19 c. m.) avevo riferito tutto a Mons. Taguchi, che approvò tutto l’operato dei confratelli. Scriverà direttamente come Segretario Generale dell’Ass. Cattol. per tentare di sapere i veri moventi dell’agire dell’Amm. Ap. (comunicò pure tale decisione e il nostro colloquio alla Deleg. A. e all’Arc. di Tokyo). Il 20 c. m. ne parlo anche al Deleg. Ap. Approva e suggerisce di inviare lettera raccomandata.



3059 / Marella Paolo / 1943-1-29 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 29 gennaio 1944

Eccellenza Reverendissima,


Sono sempre a disturbare. Spero (se a Dio piacerà) martedì prossimo di andare a Miyazaki per vedere i confratelli e chiarire la nota questione. Ed il Signore me la mandi buona, specie se dovrò conferire con l’amico del cuore.

Ed ora un caso di coscienza. Buon’anima di P. Bulteau per favorire l’Opera dell’Ospizio di Miyazaki fece un’offerta olim di Yen 300 colla condizione che l’incipiente stamperia S. Maria di quell’opera stampasse in forma economicissima il messalino romano (ridotto ai Vangeli e Lettere domenicali e delle principali feste).

In pratica la stamperia non si sviluppò, si desiderò sempre realizzare il desiderio dell’offerente, poi i tempi cambiarono ed al momento è impossibile pensare ad una cosa del genere sia per la difficoltà della stampa e più ancora perché la stamperia non si è sviluppata ed è più che ferma. Quid faciendum? Naturalmente l’Opera ha usufruito del dono, pur non potendo stare alle condizioni.

Desidererei per tranquillità di coscienza il parere di V. E. pronto anche con sacrificio a fare quanto V. E. propone. La risposta, senza disturbo, potrebbe darla, arrepta occasione, al nostro Don Bovio.

Ho ricevuto i saluti di tal Martinelli Filippo… per il tramite di V. E. Non so chi sia (forse Martinengo Filippo… un nostro cooperatore di Roma), ma fa lo stesso. Deo gratias che sia vivo e si ricordi di noi: noi ci ricorderemo sempre di Lui.

In altra occasione V. E. mi disse che si potrebbe inviare breve relazione ai Superiori: ne sarei veramente felice. Metterei qui alcuni pensieri. Non sapendo in che forma si debba fare pregherei V. E. di fare con piena libertà le correzioni ecc. del caso. Naturalmente si paga quanto è necessario: non tema per la cifra.

Salesiani, Suore, allievi, cooperatori uniti preghiera lavoro sacrificio, salute buona, vita regolare possibile materialmente e spiritualmente, lavoro pur diminuito prosegue per tutti per le opere attuali e preparazione futuro, iniziato aspirantato a Tokyo con dodici, opera femminile Shimizu, novizi sei professione Marzo, cessato Seminario diocesi, battesimi 220, opere nostre con amministratori salesiani giapponesi riconosciute governo, confratelli Arri, Tateishi defunti, Margiaria internato, saluti assicurazioni parenti tutti. Cimatti”.

E saranno tutti riconoscenti per la carità che ci userebbe qualora fosse possibile l’invio di questa o analoga comunicazione.

Preghi per chi sempre la ricorda nel Signore.

Riconoscente

Don V. Cimatti, sales.

3060 / Margiaria Angelo / 1944-1-31 /


a Don Angelo Margiaria, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 31 gennaio 1944

Carissimo10


  Il freddo si fa sentire. Qui stiamo tutti bene. La festa di Don Bosco è stata celebrata con molta partecipazione. In quell’occasione tre chierici, Akimoto, Manganelli, Martelli hanno ricevuto il Diaconato, e tre hanno ricevuto la Cresima, tra cui anche il giovane Eto11.

Gli allievi del Piccolo Seminario che erano nella scuola si sono trasferiti alla casa religiosa. Dalle Suore 3 giovani hanno preso l’abito delle aspiranti. Dall’1 all’8 febbraio io vado in Kyushu per impegni. Saluti a tutti.


Tuo

Don Cimatti




3061 / Ricaldone Pietro / 1944-1-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



e si ricomincia


Gennaio 1944

Rev.mo ed amatissimo Sig. D. Ricaldone,


All’inizio dell’anno era attesa con gioia la lettera del nostro padre amatissimo, che annunciava sul Bollettino salesiano il lavoro compiuto e quanto ci si proponeva per il prossimo anno. Anche per quest’anno rimaniamo a bocca asciutta e non c’è che adorare le disposizioni della divina Provvidenza. La nostra vita religiosa fondata sul distacco da quanto può distoglierci da Dio vi si abitua facilmente. E non mi è permesso far pervenire al nostro Padre neppure i sentimenti che animano i suoi lontani figli, i loro propositi di lavoro, i loro desideri, le loro necessità… Ed anche di questo “Fiat voluntas Dei”.

Dopo tutto anche queste situazioni sono per noi fonte di merito e di bene… Non ci è impedito di pregare, e con questo strumento quanto lavoro si può fare, e… vogliamo cercare di fare.

Intanto al povero missionario straniero, indicato come chissà qual malfattore dal giornale, dalle autorità, dall’opinione pubblica, dall’insegnante in scuola, si viene sempre più restringendo la cerchia delle sue relazioni – gli si rendono difficili i viaggi, le sue comunicazioni epistolari… Ma egli prosegue imperterrito nel suo lavoro per i poveri, per i fanciulli, per gli ammalati, per i moribondi, per le anime… Sa di essere spiato, controllato, pedinato… Oh, come è bello riuscire qualche volta a interessare coloro stessi che ci perseguitano…

Buon anno… auguri… con previsione di molte croci e di ogni genere. E una, la più forte e pesante, è quella di Miyazaki. Ci si vuol cacciar via di casa, ci si vuol inchiodare per renderci inattivi, ci si vuol separare dai nostri giovani… e quel che più addolora, si rendono servili strumenti di questa persecuzione quelli che di più dovrebbero aiutarci… È proprio la realizzazione pratica del detto evangelico “inimici hominum domestici eius” ed oh, con quanto accoramento potevo scrivere a chi guidava tutta questa losca manovra: “Quoniam si inimicus meus haec fecisset, sustinuissem utique… sed tu, homo unanimis… qui mecum dulces capiebas cibos”.

Ad ogni modo si sta fermi ai posti di combattimento, si salva il salvabile, e avanti nel nome del Dio, che Egli sa bene provvedere a quanto è per il bene. Ormai è diventato nostro ritornello preferito: “facciamo quel che possiamo e che ci si permette di fare. Possiamo fare per 100? lo facciamo volentieri. Ci si permette di fare solo 10, solo 1? Facciamo 10, facciamo l, e più che dolerci e della tristezza dei tempi e delle difficoltà, tenteremo di fare quel che si può fare e ci si permette di fare”.

Programma dell’annata? ognuno sta al suo posto di lavoro missionario e salesiano. Nelle singole località, ispirandosi alle necessità del momento, si cerchi di affiatarsi colle autorità per una viva e attiva unione di forze e di spirito per il bene in genere, e per l’adempimento dei servizi per la difesa della nazione. Si è cercato di riorganizzare specialmente i nostri ex-allievi e cooperatori, ricercando gli indirizzi, le nuove loro posizioni di lavoro, per far sentire a tutti, almeno nelle circostanze più solenni, la parola confortatrice ed anche inviare, se necessario, l’aiuto materiale per lenire i loro dolori o sollevare le loro famiglie.

Il Signore ci ha consolato con l’invio di un buon gruppetto di aspiranti, che iniziano appunto la loro nuova vita nelle feste nostre di S. Francesco e di D. Bosco.

Buon Padre, ci benedica in modo speciale.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales




3062 / Famiglia Salesiana in Giappone / 1944-1-… /


a tutti i Componenti della Famiglia salesiana in Giappone



Tokyo, gennaio 194412


Siamo nel pieno del freddo invernale, ma spero che tutti stiate bene. Il prossimo 29 e 31 gennaio ricorre la festa di S. Francesco di Sales e di S. Giovanni Bosco. In questa occasione, la Società Salesiana, le Figlie di Maria Ausiliatrice, Ex-allievi e Cooperatori del Giappone, ringraziando per il bene ricevuto, offrono le loro preghiere, e uniti alla Famiglia di Don Bosco di tutto il mondo sono lieti di esprimervi la loro gioia.

Mentre vi comunico che l’Opera Salesiana del Giappone, sotto la direzione dei membri giapponesi del Consiglio di gestione (con sede a Itabashi-ku, Shakuji, Minami Tanaka-cho 21 banchi) è stata approvata dal Ministero della Pubblica Istruzione come “Nihon Tenshu Kokyo kito kinro hoshikaiin shadan = Ente assistenza sociale per membri di lavoro e preghiera della Chiesa Cattolica del Giappone” vi prego di continuare in questa nuova situazione la vostra benevolenza e il vostro aiuto verso il nuovo Consiglio.

Prego per la vostra felicità e per la vostra salute.


L’Ispettore salesiano Vincenzo Cimatti


3063 / Cecchetti Albano / 1944-2-3 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



3 febbraio 1944

Carissimo D. Cecchetti,


Dal treno13 un saluto e preghiere a Lei, a D. Lorenzi e a tutti i suoi.

Festa di D. Bosco ben riuscita allo studentato, 3 diaconi, 3 cresime, inizio aspirantato. A Mikawajima 3 battesimi e tre mantelline dalle suore (mi dicono 2 a Beppu). Deo gratias!

Una spina dolorosa: il nostro Itakura non si sente di rinnovare i voti. Passa al clero indigeno della diocesi di Osaka. Lavorerà per il “daitowa” (= la grande pace dell’Oriente)14. Fiat voluntas Dei.

Per salvare il “Don Bosco-sha” (= editrice D. Bosco) si è finito col riunirsi alle Editrici cattoliche: al momento non c’era altra via. Pazienza!15

Nel mettere a posto la roba di D. Arri, mancano vari quinterni senza cui rimangono incomplete opere discrete di musica. Veda un po’ se per caso…

Per il resto nulla di nuovo. Preghiamo… lavoriamo al possibile e specialmente santifichiamoci. Allegro, caro D. Albano. Si vocifera che in caso di incursioni (non so per voi) gli stranieri sarebbero radunati in unum. Non sarebbe male tener pronto sempre le cose nostre, ed anche fare un buon inventario di quanto c’è da poter consegnare a chi di noi o di altri dovesse sostituirci. Penso che da Lei non verranno a requisire locali, ma cercano e domandano molto. In caso belle maniere, andar incontro finché si può, salvaguardare i nostri diritti (vita, lavoro, proprietà, ecc.) E preghiamo.

Suo

D. V. Cimatti



P.S. Non sarà male dar norme alle Suore, Nagata per la custodia del SS.mo in caso… (in periculo). Lei o D. Lorenzi consumino e consacrino toties quoties: è meglio, penso.

3064 / Bernardi Angelo / 1944-2-6 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



[6 febbraio 1944]

Carissimo,


A quanto pare il Signore non mi dà la consolazione di vederti. Fiat.16

Ho ricevuto il magnifico invio – se fa qualche cosa sono disposto a pagare – contraccambio per ora con un po’ di dolci. Ti penso in buona salute con l’amico, per cui unisco un po’ di posta. Continuate in patientia et in spe.

Alcune direttive (in relazione anche a quello che tu domandi). A Tokyo si pensa alla possibilità di un internamento (che pare declinino un po’ per tutti) o per le incursioni nemiche. Consiglio un buon inventario di quanto hai in casa (e anche soppressione di cose che non desidereresti fossero in mano d’altri17) da consegnare a chi ci dovesse sostituire di noi o di altri. E inoltre essere pronti ad omnia.

Mi dici della tua stanchezza spirituale… Comprendo, caro Angelo, il martirio dell’uomo di zelo e che desidera anime. Fossi sicuro che permettessero ad un altro di venire, si può pensare a fare un cambio. Studia la questione: non dimenticare né l’autorità civile né quella religiosa. Per quanto sta da noi, dobbiamo (ad ammaestramento del clero indigeno) star fermi ai nostri posti.

Ti faccio pervenire Yen 1000 per la cassa del centro. Quanto al tuo progetto di riduzioni, l’importante è che faccia con gran delicatezza di carità, alla S. Francesco e alla D. Bosco.

Grazie dell’elenco Ss. Messe.

Diminuito il lavoro esterno, interiorizziamoci coll’attendere assai all’anima nostra.

Ho consigliato ai confratelli meno occupati, qualche bel lavoro utile di traduzione (o per letture cattoliche o per l’uso dei nostri confratelli giapponesi futuri).

Non ho al momento il registro delle Messe alla mano: ma mi pare che le Messe di D. Mantegazza furono già regolarizzate. La più semplice è che tu scriva a D. Cecchetti così: “In quel tempo regolava i conti Messe D. Cim. Si rivolga con fiducia a lui”… è probabile che non scriverà e così… tutto sarà finito.

Pel Seminario penso che sia sufficiente quanto ti proponi di fare. Se avrà bisogno, è inteso che Don Braggion scriverà.

Il nostro Itakura non si è sentito di rinnovare i voti – e passa alla diocesi di Osaka: si propone di lavorare come prete per la “Grande pace dell’Oriente”. Non l’abbiamo mandato via – si è eliminato da sé – era appartato sempre né ebbe confidenza coi Superiori e quindi… pare che nessuno pianga il suo esodo. Speriamo di poter dire che si è fatto il possibile per formarlo. Fiat voluntas Dei anche in questo.

Avevo preannunciato la mia venuta all’Amministratore Apostolico ma non si è fatto vivo, né risponde alle mie lettere. Pazienza!

Godo che sia intervistato!!! Puoi far del bene anche così: fallo di cuore e per il Signore.

I diaconi felici. Faranno secondo i desideri. La festa fu davvero riuscita. Alla vigilia accademia tutta in giapponese, su D. Bosco. Alla festa gran Pontificale di Mons. Chambon – ordinazione, a sera 3 cresime – inaugurazione aspirantato nello studentato18 (ne conduco giù due ora e così sono otto). Se ne trovi altri… A Mikawajima anche bene – tre battesimi. Deo gratias.

Ero venuto per la questione Seminario, non si riesce ad aver udienza dal responsabile (= sekininsha). Lascerò memoriale.

Oggi i Ss. Martiri giapponesi… festa del Seminario. Penso agli inizi di questa opera ed ora alla sua sospensione (fino a quando?). Fiat voluntas Dei anche per questo. Mi dici che il Signore vuol far passare me e voi attraverso a chissà quali altre prove… Fiat! Ma che sia con merito… Sia offerto per la Chiesa in Giappone e per la nostra cara Congregazione in Giappone.

Allegro, vecio mio, e tieni allegro il chierico.

Don Bovio è riuscito per D. Bosco a dar da bere un bicchierino di ottimo Chianti.

Ti ricordo con mamma, cotidie.

Non dimenticare il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3065 / Solari Carmela F.M.A. / 1944-2-6 /


a Suor Carmela Solari, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone


[6 febbraio 1944]

Rev.ma Madre,


Dal treno saluti e preghiere. Festa di D. Bosco ben riuscita. Oh, come trillavano bene le fringuelline e allodole del Signore, specie nel “Venite Filii!…”. Tre mantelline (e due a Beppu, mi dicono). Noi tre diaconi, e 3 cresime (3 battesimi a Mikawajima) e inizio dell’Aspirantato allo studentato. Deo gratias!

Ma una spina pungentissima: un nostro che passa al clero indigeno non sentendosi di rinnovare i voti. Preghi per quella povera anima.

Coordini con D. Cecchetti come farete in pericoli (incursioni), per la custodia del SS.mo Sacramento. Il governo cerca a gran forza locali per operai, ecc. (penso vi lasceranno tranquille).

Norme: trattare con gentilezza – desiderare di andare incontro, salvo restando i nostri diritti (vita, lavoro, proprietà, ecc.).

Si vocifera che in caso di incursioni gli stranieri sarebbero riuniti in unum locum. Voi in caso avete pronti i sostituti responsabili: e Deo gratias.

L’ultima volta che vidi D. Margiaria desiderò saluti e preghiere per voi tutte.

Sta bene, può lavorare ed approfitta assai spiritualmente.

Ricordo del mese: purificazione, osservanza delle regole, accettare le piccole croci quotidiane come mezzo di purificazione.

Preghiamo ad invicem.

D. V. Cimatti

3066 / Circolare Salesiani / 1944-2-11 /


ai Confratelli dell’ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 11 febbraio 1944

Carissimi nel Signore,


Benché siamo soliti consacrare il mese di Marzo a S. Giuseppe, la tradizione di consacrarvi anche un mese che comincia col 18/2 e venga poi concluso colla festa del Santo essendo comune fra noi, non posso lasciarla passare inosservata. Quanto il patrocinio del nostro caro santo si sia manifestato in aiuto nostro è noto a tutti, perché tutti in circostanze specialissime siamo a Lui ricorsi e dobbiamo dire che sempre ci ha esauditi.

Le circostanze specialissime in cui ora ci troviamo non sono meno critiche e perciò vi esorto tutti a passar meglio che sia possibile questo mese. Le singole nostre opere, le singole nostre residenze hanno bisogni speciali a voi noti. Vogliamo metterli tutti sotto la protezione potente del nostro Santo: non intendo parlare solo dei bisogni materiali, ma in modo speciale dei bisogni spirituali nostri e delle anime a noi affidate (basta che pensiamo ai nostri cristiani, ai nostri confratelli soldati, ai nostri seminaristi soldati e assimilati, alle vocazioni a noi affidate). Oh, S. Giuseppe aiutateci, proteggeteci, difendeteci.

Nel periodo quaresimale non dimentichiamo di dare forte attività per il catechismo a quanti più possiamo in casa e fuori, facciamo propaganda di buona stampa, non spaventiamoci né formalizziamoci se è esigua o assai circoscritta la sfera d’azione; il Signore benedirà anche il solo poco o quasi nulla che possiamo fare… È Lui “qui incrementum dat”. Mai come in questo tempo esperimentiamo che nell’attività dell’apostolato l’ottimo è nemico del bene, e che se si lascia cadere l’entusiasmo (e grazie a Dio siamo ancora tutti giovani) minaccia di cadere tutto.

Non stanchiamoci di cercare buoni elementi per la nostra Congregazione e anche per le opere femminili con cui siamo in relazione; lavoriamo per la buona stampa (chi ha numeri per questo e non si presta non fa il suo dovere), lavoriamo per preparare materiale predicabile, chi è in obbligo prepari gli esami del quinquennio e di confessione; gli studenti si attivino sempre più nello studio; i tirocinanti preparino gli esami del tirocinio.

Non manca in nessuna nostra casa anche il lavoro materiale (cucina, terra, ecc.) e così con un po’ di buona volontà, nell’adempimento dei lavori quotidiani, nel lavoro supererogatorio si trova modo di occupare bene il tempo e fare un po’ di bene a sé e agli altri.

Notizie buone di tutti i nostri ammalati. I nostri cari novizi si preparano attivamente per la loro professione per il 25 Marzo ed i nuovi sacerdoti per le loro ordinazioni al 1 Aprile. Oh, sia ringraziato il Signore che ci dà tanti motivi di consolazione e possibilità di lavoro, sia pure materiato con non poche croci.

Fiat voluntas Dei.

Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3067 / Solari Carmela F.M.A. / 1944-2-17 /


a Suor Carmela Solari, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo , 17 febbraio 1944

Rev.ma Madre,


Anche questa volta il Signore ha voluto regalarci un piccolo sacrificio, avendo permesso che non potessimo incontrarci. Fiat voluntas Dei che anche in questo ha i suoi fini. Mi dispiace che vi siete disturbate… ma per penitenza faccio una preghiera speciale per voi dicendo un Rosario secondo le vostre intenzioni.

Mese di S. Giuseppe… è il forte di Madre Carmela che saprà infondere anche tutto il suo fervore nelle sue figliole, e specialmente quelle che hanno più bisogno.

Per questo mese basta per tutte questo accenno. Affidiamo al nostro protettore quanto e nel campo spirituale e materiale ci sta a cuore e vedrà…

Mi scrive della brava Suor Monica che ha scritto anche a me, pur non dicendomi i motivi dello stato in cui si trova. Penso che non sia a posto perché anche forse dove si trova non è il posto suo dato il suo carattere; forse stava meglio dove era prima. Mi dicono che a Shimizu la Hirate non ci si trova e che pensa a Beppu… Non potrebbe questa fare (aiutandola naturalmente) quanto fa la Sr. Monica e… Badi che parlo così senza cognizione di quanto c’è da fare a Beppu, ma solo in base a questo principio che era seguito da D. Bosco e in base al modo di pensare giapponese. E comincio da questo: essi badano molto all’età e alla posizione (parlo del clero, non conoscendo molto l’elemento femminile)… e penso che la Hirate di Shimizu aspetti qualche cosa per essere più valorizzata di quel che fu od è. È un debole certo che non deve far troppo testo nella vita religiosa, ma bisogna pur tenerne conto per non aver troppe sorprese.

L’altro principio è che bisogna buttarsi in acqua per nuotare e così faceva D. Bosco coi suoi figliuoli: quando vedeva che uno aveva una certa attitudine, anche se difettoso sotto altri aspetti, anche se non aveva tutti i requisiti di età, ecc., lo metteva alla prova e otteneva così quanto gli era necessario dal personale.

Se tra le sue figliole, non solo suore, ma anche postulanti o aspiranti, vede che ce n’è qualcuna che ha dei numeri per un ufficio l’indirizzi subito da quella parte e così in breve avrà quanto sarà buono per l’Opera. Comprendo… questa è teoria bella e buona… e quando si viene alla pratica si fa come si può. Dobbiamo fermarci più che sulle persone sulle attitudini delle persone. Penso che Suor Monica starà bene quando sarà sola a fare e dover fare (forse… dico forse… un’occupazione come quella che si voleva affidarle a Shanghai…).

I due pensieri sembrano in antitesi, ma bisogna pur tentare di far in modo che tutti lavorino con relativo piacere, secondo anche l’attitudine naturale e nei limiti del possibile, dando anche il contentino all’età, posizione, ecc. Non guardar troppo agli studi quando c’è l’attitudine naturale, che supplisce a tante cose.

Chissà che penserà la buona Madre Carmela di questo sproloquio, ma siccome stanno a cuore anche a me le anime di queste buone figliole, è per vedere se si potesse trovare una soluzione che mentre aiuta lo sviluppo delle vostre opere, aiutasse anche queste care anime. Non so chiaro come la pensi Madre Letizia (e d’altra parte non spetta a me questo problema del disporre del personale): ho voluto accennare che pur esigendosi naturalmente dei sacrifici da tutte le parti, se riusciste a trovare una soluzione, che salvaguardando il salvaguardabile, aiutasse a mettere in pace anche queste anime, sarebbe cosa assai bella: preghiamo di cuore S. Giuseppe che aiuti anche a sbrogliare questa matassa.

Un caro saluto alle postulanti per cui prego di cuore, e così pure alle novizie, alle singole consorelle. Prego e benedico tutte. Ho raccomandato a quelle di Tokyo (Seibi), consorelle e postulanti che preghiamo tutti S. Giuseppe, patrono della vita interiore, a concederci questo grande dono. Sia il lavoro spirituale nostro per tutto il mese. Ed anche Lei preghi per questo vecchio brontolone, affinché riesca a salvarsi l’anima. Suo nel Signore


D. V. Cimatti, sales.



P.S. Il bravo Comm. Martinengo desidera per cartolina salutare la buona Suor Carmela. Risponderò ricambiando e assicurando preghiere.




3068 / Bernardi Angelo / 1944-2-21 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 21 febbraio 1944

Carissimo,


L’accluso è per numero 10 Ss. Messe ad intentionem dantis che ti prego celebrare quando ti sarà possibile.

In necessitatibus della missione scrivimi o fammi sapere, ché penso poterti aiutare senza disturbare l’Amminis. Apost.: è anche questo un modo per stare sempre in migliori relazioni.

Nel bel mese di S. Giuseppe preghiamolo ad invicem. Anche tu sei a parte delle croci finanziarie… e bisogna che il nostro economo si faccia sempre onore e specialmente in questi momenti trovi l’alloggio per i suoi.

Pare che anche le Figlie di Maria A. di Tokyo dovranno entro l’anno… per disposizioni di legge per le case vicine alle ferrovie. Mah… preghiamo, S. Giuseppe sa ben sbrogliarsi anche in queste faccende.

La stessa fede consigliai fortemente al chierico cui dirai che sono unito di cuore nella preghiera per gli scopi che tu anche conosci.

Allegro sempre. Ossequi speciali al nostro Kaneko e famiglia, alla maestra – quando ti capita a quanti conosco. Lavora per una buona Pasqua.


Tuo aff.mo

D. Cimatti, sales.

3069 / Braga Carlo / 1944-2-24 /


a Don Carlo Braga, missionario e Ispettore salesiano in Cina



24 febbraio 1944

Carissimo D. Braga,


Colgo la propizia occasione per inviarti nostre notizie. Vi pensiamo in buone condizioni tanto materiali che spirituali. Grazie a Dio noi pure si vive discretamente e fino a tutt’oggi la Provvidenza ci ha sempre aiutato in tutto.

I confratelli stanno benino pur essendovene vari stanchi e un po’ sofferenti.

Abbiamo avuta la perdita di un caro aspirante (Tomura), di un confratello coad. (Tateishi) e del nostro caro D. Arri. Per tutti domando speciali preghiere di suffragio, specialmente per parte di quelli che li conoscevano ed anche se fosse possibile l’invio di qualche notizia per scrivere qualche cenno biografico.

Al prossimo aprile (1°)19 tre nuovi sacerdoti (Akimoto, Martelli, Manganelli) e il 25 professione di 6 novizi.

Saluta tutti specialmente quelli che conosco: ricordami specialmente a D. Felici e a D. Baratto.

E pregate per noi che mai mai mai vi dimentichiamo. Penso prossimamente puoi avere la possibilità di rispondere.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3070 / Margiaria Angelo / 1944-2-24 /


a Don Angelo Margiaria, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 24 febbraio 1944

Carissimo20


Grazie della lettera. La tua del 13 è arrivata adesso. Tutti lavoriamo in buona salute.

Le nuove iscrizioni per la scuola sono andate molto bene. Penso che avremo 120 nuovi allievi. In occasione della festa di S. Giuseppe e durante la quaresima, con la preghiera e la penitenza cerchiamo di essere fedeli al Signore. Saluti a tutti. Il chierico Itakura ci ha lasciati e ora è al Grande Seminario.


Tuo Don Cimatti


3071 / Ricaldone Pietro / 1944-2-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



In silentio et in spe


febbraio 1944

Rev.mo ed amatissimo Sig. D. Ricaldone,


I suoi figli del Giappone, come le preannunciai nella precedente comunicazione, si sono prefissi di fare quanto è loro possibile per non desistere dal loro lavoro di apostolato. Nei ritagli di tempo però o arrepta occasione si occupano anche di studi, che vengono valorizzando la loro opera missionaria, e per cui possono avvicinare anche personalità scientifiche e letterarie (relazioni scritte, memorie, membri di associazioni, ecc.).

Tutto questo attira numerose simpatie e accresce il numero delle relazioni amichevoli all’opera del missionario. Ad es. sono noti in Giappone e specialmente in provincia di Oita gli interessanti studi del nostro D. Marega sulle antiche cristianità di Oita. Ed ora egli prosegue con interessantissimi articoli storici su Oita sui quotidiani della città, mentre ha tra mano la decifrazione di antichi manoscritti di gran valore per la storia della primitiva Chiesa cattolica in Giappone che saranno dati alle stampe.

E così altri vanno preparando per la stampa manoscritti, articoli per giornali, riviste… Finirà pure questo disordine mondiale e potrà lavorare subito chi sopravvivrà, e chi sarà attrezzato di mezzi di propaganda… In silentio et in spe ora.

E se il Signore ci conserva e se ci conserva i mezzi di lavoro, un po’ di lavoro in bene si potrà realizzare.

Nel campo delle antiche cristianità lavorano pure in varie direzioni il nostro D. Romani e Don Tassinari. Quest’ultimo ha già pronti lavori drammatici missionari (tipo operetta) che sono destinati certo a grande divulgazione anche sui teatrini nostri di famiglia.

Nel campo letterario non posso non segnalare il nostro D. Barbaro che già si è imposto al pubblico con oltre una dozzina di pubblicazioni a stampa, tra cui importantissimi i commenti dei Vangeli. Il Signore ci ha fatto incontrare una buona penna in una persona che ha consacrato la sua vita per la buona stampa 21, e che ci è di aiuto incalcolabile per far apprezzare le nostre pubblicazioni.

Grazie a Dio le macchine dei nostri laboratori non sono state in silenzio, quelle della stamperia hanno parlato per noi… Anche i nostri cari chierici in silenzio et in spe, mentre dividono il tempo fra i libri di teologia o filosofia o tra i lavori dei campi o del laboratorio, non dimenticano questa preparazione per lo sbalzo in avanti nel prossimo futuro, e vengono racimolando materiale prezioso sotto tutti gli aspetti.

D’altra parte come si può stare colle mani in mano? L’inimicus homo è sempre in piena attività per il male: non dovremo noi essere in piena attività per il bene?

Come vede, amato Padre, il ritmo della nostra vita sostanzialmente non è cambiato e non deve cambiare, perché siamo di Gesù Cristo che è di “heri et hodie, ipse et in saecula”.


Suo come figlio

D. V. Cimatti, sales.

3072 / Circolare Salesiani / 1944-3-1 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 1 marzo 1944



Carissimi Confratelli,


Nel bel mese consacrato a S. Giuseppe, nel bel mese in cui si inizia la primavera e in cui tutti con gran cuore ci veniamo preparando alla S. Pasqua, permettete un saluto cordiale vicendevole, l’assicurazione della preghiera quotidiana e qualche raccomandazione.

Continuiamo con fede la nostra preparazione e quella dei nostri alla S. Pasqua, dando larga parte per quanto è possibile all’istruzione catechistica.

Affidiamo con fede a S. Giuseppe tutti i nostri problemi pendenti, e non sono pochi, fra cui la soluzione del Seminario di Miyazaki, richiesta sotto varie forme dall’autorità (idem per Mikawajima, Seibi delle Figlie di Maria A., ecc.).

Affidiamo a Maria Aus. e a D. Bosco la regolarizzazione delle opere nostre per il nuovo anno (molte e buone vocazioni e molti allievi): non dimentichiamo quelle delle Figlie di Maria A., il Caritas di Miyazaki e l’Opera della Nagata a Beppu.

Non mi stancherò di ripetere: preghiamo, affidiamoci serenamente alle disposizioni della Provvidenza per noi e per i nostri e per le nostre opere; lavoriamo per fare del bene, cooperando generosamente e con sacrificio colle autorità, rendendoci conto delle necessità e delle esigenze del momento.

Il 25 c. m. a Dio piacendo i nostri confratelli Akimoto, Manganelli e Martelli saranno consacrati sacerdoti. Potete pensare con quanta forza desidero raccomandarli alle vostre preghiere.

Le notizie dei nostri assenti, grazie a Dio, sempre buone. Nell’unione nostra con Dio e nell’adesione piena alla sua santa volontà, nell’unione di intenti nel nostro lavoro quotidiano, nella calma e serenità di spirito prodotta dal buono stato della nostra coscienza, nell’adempimento del dovere troveremo la tranquillità indispensabile specie in questi momenti, per agire e realizzare al possibile la gloria di Dio e la salute delle anime.

Coraggio dunque e avanti nel nome di Dio, protetti da Maria Aus. e da D. Bosco.


Vostro

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Le Figlie di Maria Aus. ebbero l’approvazione del loro ente giuridico il 19 di Febbraio. Poterono trovare pure due buoni luoghi di rifugio per i loro piccini e allieve a Shimizu e Fujieda. Deo gratias.

3073 / Solari Carmela F.M.A. / 1944-3-1 /


a Suor Carmela Solari, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 1 marzo 1944

Rev. Madre,


Buon mese di S. Giuseppe. Non spendo parole per esortare perché sono più che persuaso che tutte tutte tutte siete in forza per onorare, amare e far amare il nostro caro S. Giuseppe.

Non so se abbia ricevuto la mia ultima a mezzo di D. Cecchetti in cui facevo qualche proposta per vedere se fosse possibile aiutare spiritualmente la buona Suor Monica per quello che anche Lei conosce assai bene. Comunque al punto in cui sono le cose creda pure che si tratta di una malattia in gran parte anche materiale. Penso che ci sia una soluzione sola per guarire, cioè il ritorno allo stato quo ante. Penso che se fosse qui la Rev.ma Sig. Ispettrice farebbe certo così.

Non so se nella mia posizione possa dare ordini a voi altre, ordini che cioè interessano il vostro personale (come posso fare per quello dipendente da me).

Se lo posso, la prego di aderire a questo pensiero, cioè far ritornare la suora a Tokyo (penso che la Hirate, cugina, ritornerà con profitto fra voi). Lei pensi a metterla in posizione tale che non si senta troppo in basso, come tentavo di spiegare nella mia precedente.

Comprendo che per Lei questo modus vivendi tornerà di aggravio: ma penso che non ci sia altra forma per la pace di quell’anima – che dall’altra parte nell’attuale condizione non è di bene né per lei, né forse per le altre. Metta sotto qualcuna che abbia la possibilità di riuscita e di sbrogliarsi anche se non fosse suora.

Vedrà che S. Giuseppe aggiusterà anche questa faccenda.

Preghi assai per chi cotidie ricorda voi tutte in Domino.

Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3074 / Bernardi Angelo / 1944-3-12 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 12 marzo 1944

Carissimo,


Grazie della tua del 3 c. m. Ho cercato di fare quanto desideravi: consegnato la tua carità a Don Bovio. Grazie delle Ss. Messe dette. Ho confezionato mea manu un pacco pasquale che spero giungerà per la via solita. Accetta il buon cuore, non l’entità delle cose, e in compenso prega e fa’ pregare per me.

Grazie delle notizie di Miyazaki e che S. Giuseppe ci aiuti nella sua festa a mettere a posto le cose nostre materiali. Non so se ricordi e abbia fatto quanto ti avevo suggerito l’ultima volta, cioè tastare il terreno sulla possibilità di una tua sostituzione. Chissà che cosa ne pensa l’Amminis. Apost. e chissà se l’autorità permetterebbe. Vi sarebbe la soluzione di saltare il fosso e ritirarsi da Miyakonojo dato il poco lavoro, ma mi dispiace per due motivi: andar via noi (meglio essere mandati) e lasciar quella buona cristianità, che pur piccola merita di essere assistita.

Alla prima occasione ti manderò qualche cosa per rimpinguare le finanze, pur scrivendomi che per ora non urge. Per la Prefett. Apos. mi pare giusto quanto tu mi dici, ma se qualche confratello dell’Prefettura Apostolica abbisogna di qualche cosa di speciale e non si riesce ad ottenere convenientemente da Lui, ti prego di dirmelo, ché ho modo di provvedere: mi preme solo che alle nostre insistenze l’Amministratore Apostolico non debba dire che siamo spreconi et similia. Poveri vogliamo essere, ma onorati.

Prego sempre per i tuoi cristiani che mi stanno a cuore anche perché ho lavorato un po’ per loro, e lo meritano. Ricordami di tanto in tanto a tutti. Fa’ coraggio al chierico. Le Figlie di Maria A. hanno trovato per mettere a salvo i loro piccini a Fujieda e a Shimizu. Non debbono sloggiare – affittano una parte come noi di Mikawajima che si dà una parte alle autorità, per una vicina fabbrica. Niente paura, anzi maggior fiducia nel Signore. Libri e reliquie troverai nel pacco. Il Boll. è in pochissime copie e non lo mandano in giro salvo che al sottoscritto.

Per regolarità di registrazione bisognerebbe potessi inviarmi sempre il numero delle messe dette ad intentionem. Dunque allegro nel Signore, prega sempre per me. Un pugno affettuoso al chierico.


Tuo sempre aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3075 / Solari Carmela F.M.A. / 1944-3-16 /


a Suor Carmela Solari, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 16 marzo 1944

Rev. Madre Carmela,


Una bella occasione per far pervenire notizie è presentata dalla brava Suor Shibayama che viene per mettere a posto le cose del vostro “zaidan” (ente giuridico). E godo di essere trasmettitore dell’acclusa offerta che le inviò per tramite della Delegazione. S. Ecc. la prega di scrivere una lettera di ringraziamento-ricevuta al Sig. Varaschini, ma (mi raccomanda sia così) escludente ogni anche minima relazione (stato dell’opera, numero, non nominando orfanelli, ecc. ecc.) oppure notizie di vita o altro, che non sarebbe inviata o darebbe gravi grattacapi.

Ad es.: “Ricevo con riconoscenza (meglio non dire il tramite) la somma… a beneficio della nostra Opera di Beppu ed assicuro preghiere”. Penso di essermi spiegato.

Per il resto a tutte le sue figliole (Lei compresa) assicurazione di preghiere – finiamo bene il mese di S. Giuseppe – domando preghiere per il 25 c. m. (professione di 6) e per il primo aprile (ordinazione di 3) se piaccia al Signore.

Per tutto il resto, con fede, sotto il manto di Maria e dentro il Cuor di Gesù.

Vorrei essere ricordato a tutte e singole, ché ricordo tutte e singole.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti




3076 / Bernardi Angelo / 1944-3-20 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 20 marzo 1944

Carissimo D. Bernardi,


Date le circostanze e le nuove disposizioni sui viaggi si sarebbe pensato (anche per dar lavoro ai confratelli e per fare un’infornata di tutti i chierici che così sarebbero tutti in teologia (come schola minor) a Miyazaki, riunendovi quanti sono sparsi in Kyushu – sarebbe poi Colussi di Nakatsu (che forse potrà andare a Tokyo o a Miyazaki o si fermerà a Nakatsu) e il tuo chierico. Valutando la possibilità della sua andata a Miyazaki si tratta della sua sostituzione che per ora non vedo chiara (e non voglio lasciarti solo), ma se per le difficoltà dei permessi e della sostituzione tu ti senti di fargli in casa un po’ per benino la teologia nelle varie sue parti (per gli esami potrebbe andare a Miyazaki) si può prendere anche questa soluzione. Così e tu e lui avete un buon lavoro che frutterà dei meriti in tutti i sensi.

Se tu vedi la possibilità della soluzione in qualche senso fammene parola al più presto dicendomi con chiarezza il tuo pensiero.

S. Giuseppe ci aiuti in omnibus. Prega per

il tuo aff.mo

D. Cimatti



3077 / Dal Fior Luigi / 1944-3-20 /



a Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 20 marzo 1944

carissimo D. dal Fior,


Non ricordo bene se mi avevi detto che avresti spedito il tuo lavoro grammaticale. Se è pronto mandamelo – se no dagli una buona ripassata e spedisci. Ma guarda che una grammatica senza esercizi vale poco – quindi non potresti o completare o aggiornare quelli del nostro D. Manhard (d’accordo con lui) o preparare qualche altro lavoro? Perché ad es. non fare un’Antologia del Vangelo (vedi Sei) et similia? Dunque al lavoro per il Signore e per il

tuo D. V. Cimatti



3078 / Akimoto Martino / 1943-3-20 /


al chierico Martino Akimoto, salesiano giapponese



[20 marzo 1944]

Carissimo Don Martino,


La meta si avvicina.22 Cerca di avvicinarti sempre di più a Gesù:

  1. Nei tuoi pensieri, parole e azioni

  2. Nel tuo lavoro di perfezionamento

  3. In un totale abbandono alla sua santa volontà.

Tuo

Don V. Cimatti

3079 / Manganelli Giulio / 1944-3-24 /


a Don Giulio Manganelli, missionario salesiano in Giappone



24 marzo 1944

Carissimo Giulio23,


Ecce sponsus venit… exi obviam Ei!

L’amico dell’anima tua come ricordo del giorno più bello della tua vita, non potendo offrirti altro, ti riassume quanto negli anni di tua formazione ti è venuto dicendo:


  1. Sii fedele fino alla morte alle tue promesse compendiate nella parola “osservanza perfetta della regola”.

  2. Prosegui nella direzione finora seguita la tua formazione spirituale.

  3. Sii forte e salutare “manganello” contro il regno del diavolo e lavora salesianamente nelle varie opere salesiane, specie per le vocazioni.


Ti benedice con tutta l’anima il tuo aff.mo confratello:

D. V. Cimatti




3080 / Cecchetti Albano / 1944-3-27 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 27 marzo 1944

Carissimo D. Cecchetti,


Per alcune pratiche dell’Ente doveva venire a Beppu una Suora che poi finì all’ultimo momento di tramandare. Così lettere preparate non furono spedite – in esse annunciavo il forzato anticipo delle ordinazioni al 25 (per le nuove disposizioni sui viaggi che non avrebbero permesso ai nuovi preti di trasportarsi nelle loro diocesi), ecc.

Le regole per la Nagata sono presso P. Heuver, ma è ammalato e tanto lui che le regole “nete oru” e ho avuto l’impressione che più insistevo a che il lavoro procedesse rapido, più mi dicesse: “Nete oru - nete oru”1. Chi ci capisce?

Ma ascolti me, se si vuol procedere rapidamente bisogna rivolgersi all’Amminis. Apost.

Quello è il punto vero della questione: e per questo non c’è bisogno delle regole: basta uno schema. Per essere sicuro di arrivare a tempo: buone e sante feste a lei e a D. Lorenzi, suore (mi rappresenti bene) Nagata, dottore di D. Arri e cristiani.

Suo

D. V. Cimatti

3081 / Circolare Salesiani / 1944-3-28 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 28 marzo 1944

Carissimi,


Mi si presenta una buona occasione di potervi inviare qualche notizia. Finora ho sempre ricevuto le vostre. Però pare che le mie rivolte a voi, specie nella zona di Miyazaki o non arrivano o arrivano con notevole ritardo: pazienza.

Siccome le comunicazioni si vanno rendendo sempre più difficili, specialmente per i viaggi, in casi di dubbi o decisioni importanti da prendere, se non potete mettervi in relazione col sottoscritto, si faccia in questa maniera: per la zona di Oita i tre direttori: D. Marega, D. Cecchetti e D. Carlo, sotto la direzione di D. Marega decidano quanto sembra loro utile per il bene; per la zona di Miyazaki: Don Braggion, D. Romani, D. Antolin e D. Bernardi con D. Cavoli procurino di decidere di comune accordo quanto sembra loro atto a promuovere la gloria di Dio e il bene.

Le basi fondamentali sono: la nostra Regola, salvare il salvabile di quanto ci fu affidato dalla Chiesa e dalla Congregazione, salvare le vocazioni, fomentarle; cooperare al possibile colle autorità civili e militari nelle presenti circostanze; compiere il nostro dovere di missionari e salesiani.

Approvo fin d’ora le vostre decisioni, però sono sicuro che corrispondano a quanto è nella volontà di Dio. Nel trattare vogliate sempre usare grande carità e giustizia, calma e serenità, e grande pazienza. E grazie fin d’ora del valido aiuto e cooperazione vostra.

Notizie da Shanghai: tutti i confratelli bene, non manca il necessario (pane e minestra a volontà), prezzi favolosi; quattro aspiranti periti in mare. D. Giovanni Matkovics trucidato dai briganti. Tutti i confratelli italiani della Missione liberi.

Come sapete il 25 c. m. a Tokyo i nostri Akimoto, Manganelli e Martelli furono ordinati sacerdoti; sei novizi fecero i voti usque ad servitium militare. Il bravo Maki fece i Ss. Voti perpetui ed oggi il coad. Kanamoto rinnovò i suoi voti triennali. Il 10 Aprile il ch. Yoshida partirà per il servizio militare. Tutti i nostri confratelli e aspiranti giapponesi sono regolarmente inscritti alla scuola professionale. Le domande alla scuola furono in questo anno 136 (il nuovo direttore giapponese lavora davvero bene).

Notizie dei soldati e di Nishimura assai buone; il buon Hayakawa ha avuto una ricaduta fortunatamente leggera nella sua malattia.

Siamo in attesa delle definitive decisioni sull’edificio del Seminario.

Pratiche della Colonia Agricola di Miyazaki come scuola giovanile (seinengakko).

Da Dairen pure ottime notizie, forse si potrà mandare ancora uno. Ed ora sinceri e cordiali auguri di buone e sante feste Pasquali, e prego incessantemente il Signore a che succeda per ognuno di noi una vera risurrezione in tutto il più ampio significato della parola.

Miei cari confratelli direttori: se vogliamo davvero accontentare D. Bosco fiorisca sempre più tra noi l’osservanza della regola, siamo fedeli alle nostre pratiche di pietà, si ricevano i rendiconti, si facciano le prescritte conferenze, accudite i chierici a voi affidati come continuatori dell’opera del Maestro di Noviziato, oh, allora il Signore ci benedirà.

Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3082 / Bernardi Angelo / 1944-3-31 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



31 marzo 1944

Carissimo,


Questa doveva venire con Iwashita che torna a Miyazaki, ma è partito ed allora spedisco.

Ottime tutte le tue considerazioni e per me ancor più forte il pensiero di soprassedere date le condizioni che conosci del bravo Mario, fino a che non sia sicuro del fatto suo – ché dovrebbe fare i voti perpetui.

Dunque proroghi senza timore. Tutto forse si ridurrà a due allievi, ché anche Emi non può cominciare per la difficoltà del latino: in caso potranno venire a Tokyo, se permetteranno. A Tokyo forse faremo in casa tutto.

Ad ogni modo per poco che tu ti senta di aiutare il chierico insegnandogli con fede quanto hai imparato, fa’ con tutta tranquillità e fiducia in Dio.

Tuo sempre

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Vedi sotto e consegna o di’ a voce.



3083 / Ricaldone Pietro / 1944-3-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



S. Giuseppe lavora davvero bene e non si disdice


Tokyo, Marzo 1944

Rev.mo ed amatissimo Sig. D. Ricaldone,


Avevamo affidato al nostro Patrono S. Giuseppe molteplici importanti questioni e materiali e spirituali, e S. Giuseppe si è davvero fatto onore, o conducendole in porto definitivamente od avviandole per una felice soluzione. E Deo gratias… Abbiamo stabilito la festa del suo Patrocinio come festa di ringraziamento al nostro caro santo, che davvero si è dimostrato Padre e protettore dei salesiani in Giappone.

Non possono interessare molti particolari ai lettori del nostro caro Bollettino delle nostre miseriuole materiali e spirituali – ma basta che pensino alle difficoltà del momento per gli approvvigionamenti – alla difficoltà delle requisizioni – all’aleatoria dei richiami per servizio militare e servizi assimilati nelle fabbriche ed alle conseguenze che ne derivano sotto tutti gli aspetti – e specialmente alle difficoltà sorgenti dalla nostra qualità di stranieri, per comprendere il cumulo di preoccupazioni in tanti sensi… Ebbene S. Giuseppe ha lavorato bene e nonostante le difficoltà reali del momento ci ha aiutato non solo a stare tutti in sella, ma a camminare e in qualche caso a galoppare per la gloria di Dio e per il bene delle anime.

Il coronamento avvenne verso la fine del mese quando avemmo la consolazione di assistere alla consacrazione di tre nuovi sacerdoti, tra cui il primo giapponese, e il giorno seguente la professione religiosa di sei nostri novizi, cinque chierici ed un coadiutore. Non si può fare a meno, pensando alle finezze di bontà che ci manifesta il Signore, di commuoversi fortemente, e ci viene fatto di domandarci, perché il Signore ci tratta cosi? Qual senso di responsabilità deve eccitarsi in noi per renderci sempre più degni dei benefici così regalmente concessici dal Signore.

Non le descrivo quanto si è cercato di fare ecclesiasticamente in questa circostanza per manifestare i nostri ringraziamenti al Signore e la nostra gioia verso questi cari confratelli. Tutte le nostre tradizioni salesiane e tutta la nostra attività inventiva fu messa in giuoco per la circostanza.

Chi è pratico della vita delle nostre case può farsene un’idea… ed i nostri bravi giapponesi, investitisi del nostro spirito… fecero ottimamente la loro parte.

Erano presenti pure il babbo, la mamma, le sorelle del nostro D. Martino Akimoto, che profondamente cristiani non facevano che ringraziare il Signore del grande onore concesso alla loro famiglia di avere scelto come sacerdote il loro primogenito… e per chi conosce la legislazione civile giapponese, rappresenta un vero generoso sacrificio. Ed era bello vedere questa famiglia ricevere con gioia ed immensa devozione la S. Comunione dalle mani del loro caro figliolo e fratello e dichiararsi al colmo della gioia per avere dato il loro primogenito alla Chiesa per le mani di D. Bosco.

Dovrò parlare delle solenni cerimonie, e del canto, e delle tornate accademiche? Sono della nostra più pura tradizione e, come dissi, tutto fu messo in opera per solennizzare il grande avvenimento. Il nostro D. Tassinari compose per la circostanza uno splendido lavoro storico desunto da episodi del periodo delle persecuzioni in Giappone, e che farà certo – tradotto in Italiano – assai furore anche nei nostri teatri, come lavoro missionario. E mi pare degno di ricordo (perché ispirato a forti idealità salesiane che interessano il Giappone) il bell’inno che il nostro poeta d’occasione ch. Del Col ha composto e che fu musicato con buon effetto su spunti nazionali giapponesi. Eccone la traduzione italiana:


Alle falde del Fuji nevoso – nell’amato giardino salesiano

un candido giglio odoroso – baciato dal cielo spuntò.

La bella corolla protese – su al cielo con grande desio

e nel calice candido scese – una candida ostia d’amor.


(Ritorn.) Letizia trionfi – di tutti nel cuor:

il primo nipponico levita salesiano

ci diede il Signor.

Un inno di giubilo innalzi ogni cor.


A te novello levita – dal mistico monte del sogno

a te con dolcezza infinita – sorrida D. Bosco e gioisca.

Felice fratello, deh – prega per questi tuoi cari fratelli

il Signore che niente ti niega – in questo sì fulgido dì.

(Ritorn.)


Il giorno seguente (26) al giubilo della prima Messa dei nuovi sacerdoti si univa pure la professione perpetua di uno dei nostri confratelli, reduce dal servizio militare, e la professione dei nostri cari novizi. Ed anche per questa occasione, come esprimerle, amato Padre, la gioia che certo investirà anche l’anima sua e dei nostri cari fratelli e cooperatori? Come non rimanere estasiati dalle disposizioni della divina Provvidenza, della vigile e materna protezione della Mamma nostra A., che, date le condizioni di tempo in cui ci troviamo, guida e conduce in porto gli ardenti desideri, la preparazione di anni di questi cari confratelli, fa pregustare a quanti hanno lavorato, specie al buon Maestro di Noviziato, i begli effetti dei loro sudori e sacrifici?…

Oh, come esplose dal cuore di tutti l’inno di ringraziamento anche per questo incomparabile beneficio. La piccola schiera di confratelli giapponesi va così consolidandosi ed arricchendosi… Il piccolo drappello sotto la bandiera di D. Bosco è in marcia… Le difficoltà del momento sono note… Sono vocazioni cresciute nel sacrificio… buon auspicio per il futuro… Oh, il Signore ce le conservi e le moltiplichi per la sua gloria e per il bene delle anime.

Benedica, buon Padre, questi suoi nuovi figli… Li consacri alla Vergine Aus. e dica al nostro Don Bosco che li faccia tutti suoi…

Li avrà certo veduti nel suo sogno rivelatore sulle missioni dall’alto della bella montagna, il Fuji, come noi piamente pensiamo… e dica ai cari confratelli, che questi buoni giapponesi vogliono essere loro emuli nell’amare D. Bosco e la nostra Congregazione.

Oh, preghino i nostri cari benefattori per tutti loro, che non dimenticano certo i benefici ricevuti per la loro formazione e che intendono contraccambiare con tante preghiere e con tanto lavoro eccitato dallo spirito animatore di D. Bosco.

Ci benedica tutti e specialmente il suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



3084 / Tassinari Clodoveo / 1944-4-5 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 5 aprile 1944

Carissimo D. Tassinari,


Dopo aver pregato a lungo, pensato e consigliatomi, mi pare che sia davvero conveniente per la gloria di Dio e per il bene di affidarti la direzione dello studentato nostro di Tokyo (teologi-filosofi, aspiranti e personale relativo) in sostituzione del nostro caro D. Bovio.

Conosco da quanto mi hai detto le tue disposizioni di mente e di cuore al riguardo – non ti affido che una croce, che però la volontà di Dio (mi pare chiaramente a te e a me espressa) ti aiuterà a portare con frutto e con merito: dunque niente ti turbi.

Confratelli ed allievi sono con te – e D. Cim. ti aiuterà in omnibus.

Non preoccuparti per la parte materiale: i1 Signore (lo credo e lo vedo) ti aiuterà: interessati delle anime.

Base naturalmente, la regola, regolamento e tradizioni nostre, per cui si realizzi D. Bosco vivente in noi e fra noi. Vorrei farti ben altro regalo pasquale – ma accetta questo, che è assai gradito al Signore. In Verbo Domini laxa retem tuam… a guidar barche sei già esperto… anche a costruirne.

D. Bovio è informato di tutto – desidera che ti comunichi tale disposizione, affinché tu prenda già le disposizioni per l’inizio dell’anno.

Il Signore ti rimeriti di tutto regalmente, come sa far lui.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3085 / Dell’Angela Stefano / 1944-4-5 /


al chierico Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 5 aprile [1944]

Carissimo Dell’Angela,


Grazie, grazie. Il Signore ti rimuneri di tutto.

Ti auguro che possa lavorare come Don Bosco e guadagnare come Lui buone vocazioni.

Allegro, buono e laborioso.

Tuo

D. V. Cimatti


3085-2

[1944]

Caro Dell’Angela,


Bravo! così va fatto… quando sarai giunto alla santa indifferenza del “makaseru koto” (= abbandono) in Lui, con Lui e per Lui, sei a posto in terra ed in cielo.

Di cuore, non potendo altro, ti aiuto colla preghiera quotidiana.

Tuo

D. V. Cimatti


3086 / Solari Carmela F.M.A. / 1944-4-5 /


a Suor Carmela Solari, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 5 aprile 1944

Rev.ma Madre,


Ricevo proprio oggi la vostra carissima che mi porta i vostri auguri pasquali e onomastici contornati da quel vero banchetto spirituale che ho divorato assai più che se fosse un dolce. Deo gratias.

La vostra bontà verso questo povero amico delle anime vostre si è manifestata ancora una volta nella sua pienezza: merito grande per voi, vantaggio per me.

Dunque Deo gratias. È inutile che vi dica che se anche le condizioni dei tempi non permettono la nostra vicinanza materiale, si accresce sempre più la nostra unione spirituale in proporzione: quindi avanti nel nome di Dio.

Godo che tutte siate in buona salute materiale e spirituale, e prego Dio che continuiate così – e che possiate lavorare usque in finem, sempre per la maggior gloria di Dio e per la salute delle anime.

Avete voluto ricordare l’onomastico di questo povero prete. S. Vincenzo ci insegna tante cose: impariamo da lui lo spirito di obbedienza… come sapete, per obbedire al superiore che gli aveva ordinato di domandare il permesso per fare i miracoli, faceva dei miracoli… Ricordate che vedendo un muratore che ruinava dai ponti, gli ordinò di fermarsi in attesa di andare a domandare il permesso.

Ah, la forza dell’obbedienza e dell’osservanza della Regola!… In questo mese esercitiamoci in questa bella virtù, nell’osservanza sempre più esatta della regola.

Oh, che bella risurrezione per noi… vivere nella regola… nutrirci della regola… respirare della regola… lavorare nella regola…

Grazie della bella lettera delle consorelle… sapessi anch’io scrivere così bene!… ma accettate la buona volontà ed il buon cuore.

E Lei, buona Madre, coraggio e avanti nel Signore… vedrà che tutto andrà bene sempre. Fede, allegria (anche se viene fuori qualche moccolo) e pazienza in tutto con un filiale abbandono nella Provvidenza sotto il manto della Madonna.

Sempre suo nel Signore,


D. V. Cimatti, sales.



P.S. Poco, ma di cuore per far stare un po’ allegre le figliole (= offerta).

3087 / Shibayama Teresina F.M.A. / 1944-4-5 /


a Suor Teresina Shibayama, Figlia di Maria Ausiliatrice giapponese



Tokyo, 5 aprile 1944

Ricordi a Suor Teresina Shibayama,


  1. Fondamento di perfezione: osservanza esatta, gioviale, sentita come massimo dovere, della regola.

  2. Grazie a Dio ha scoperto il lato debole del proprio io: combatterlo per tutta la vita con atti contrari buoni, possibilmente toties quoties (tabigoto ni) ed imporsi ogni volta una piccola penitenza.

Le mancanze di carità si correggono colla carità; la superbia si combatte colla umiltà; l’insincerità colla sincerità, ecc.

  1. La Madonna sarà la Maestra di Suor Teresina in tutto.

  2. Il più bel mezzo di apostolato sia la preghiera e l’esempio.


D. V. Cimatti, sales.

3088 / Circolare ai Chierici salesiani in Giappone / 1944-4-6 /


ai Confratelli chierici dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



[6 aprile 1944]1

Compagnia Immacolata,


Un banchetto imbandito sontuosamente da cuochi affettuosi e diligenti ha satollato con abbondanza il vostro vecchio amico delle vostre anime, Deo gratias! Si propone in contraccambio egli pure d’invitarvi ad un modesto déjeuner, che per una novena datata da domani inizia per voi. L’ora di rendez-vous presso il tabernacolo del vero unico amico nostro Gesù… alle ore 10 antimeridiane. Chi non può, dall’una alle 3 pomeridiane – ore della passione – e chi non può, alle sei pomeridiane.

L’ojisan (= vecchio, nonno) imbandirà per voi un chakai (= uno spuntino) con té di rose, e dolci in abbondanza, uso confetture del sogno di D. Bosco.

I posti a tavola: ordine di corso, per non far questioni in ordine alfabetico… ma ciò non lederà la suscettibilità di nessuno perché il lavoro di cucina è fatto da D. Bosco e dagli angeli, ed il servizio è fatto dalla mamma… Che farci?

Non vuol cedere ad altri l’onore e l’onere… Capo tavola Gesù, che vuol ricevere nominatim i singoli.

Vestito di società nostra ossia tunica bianca con larga fascia rossa, pendente al fianco sinistro.

Doni a piacimento, ma si desiderano fiori olezzanti e freschi in abbondanza.

L’Ojisan, che conosce bene i singoli invitati, farà la presentazione e dirà all’Amico, tutto quello che sa e può, per vedervi felici.

Condizioni speciali richieste: allegria, buon appetito, desiderio di ricevere i doni, che 1’Amico per le mani di Maria, darà abbondantemente a tutti.

Il servizio d’ordine è fatto da D. Bosco cui inviare telegramma urgente d’adesione, per gli opportuni preparativi. Penso che nessuno rifiuterà.

Alla vecchia guardia grazie del lavoro fatto. Alla nuova, congratulazioni.

Parola d’ordine: AZIONE, PREGHIERA, SACRIFICIO.

Argomenti di trattazione: propongo la revisione delle Circolari di D. Bosco, D. Rua, D. Albera, Don Rinaldi (quelle dell’attuale R. M. sono più note).

Vi troverete il cuore e la vita della Congregazione.


Allegri, laboriosi e santi. Vi vedo tutti e singoli ogni giorno… oh, più di prima.

Calma e serenità in tutto. Vi abbraccio nel Signore e vi benedico nominatim.

3089 /Marella Paolo / 1944-4-7 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico


Tokyo, 7 aprile 1944

Eccellenza Reverendissima,


Speravo avere il piacere di rivederla nella solita occasione di Pasqua per presentarLe a nome di tutta la famiglia salesiana in Giappone gli auguri più cordiali.

Compio questo dovere colla presente, implorando dal Signore sull’E.V. le più elette benedizioni del Signore, e pregando V. E. di continuarci l’aiuto finora prestato in tante forme.

Notizie speciali non ci sono al momento. Si continua nel lavoro possibile. Alla Scuola Professionale buona entrata di allievi: oltre 100.

Di D. Margiaria notizie buone.

Non dimentichi questo povero uomo e quando può l’aiuti col consiglio, colle comunicazioni e all’occasione con intenzioni di Ss. Messe.

Ho esonerato D. Bovio dalla direzione dello Studentato, chiamandolo ad un lavoro più diretto per il bene dell’Ispettoria.

Con massimo affetto riconoscente…

Sac. V. Cimatti, sales.

3090 / Circolare Salesiani / 1944-4-8 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 8 aprile 1944

Carissimi,


In occasione delle feste Pasquali ed anche per l’Onomastico avete voluto caritatevolmente ricordarmi in modo speciale: siate benedetti e ringraziati dal più profondo del cuore. Vi assicuro il contraccambio quotidiano di preghiere e la offerta delle mie povere forze per aiutarvi materialmente e spiritualmente in quanto mi è possibile.

Ed ora alcune notizie e disposizioni.

Pur non essendo ancora completate definitivamente le pratiche con la Prefettura di Miyazaki, in relazione al prestito dell’edificio del Seminario, grazie a Dio ed al bel lavoro compiuto dai confratelli, la questione va orientandosi bene, e le autorità gentilmente vennero incontro ai nostri desideri.

Grazie a Dio, al lavoro attivissimo del nuovo direttore della scuola Professionale e del personale della casa, l’entrata annuale degli allievi ha portato il complessivo degli allievi a oltre 200. Al momento il lavoro non manca ai vari laboratori.

I nostri confratelli Miyahara e Kanemoto furono chiamati a lavorare in fabbrica.

Valendomi poi della speciale autorizzazione del Rettor Maggiore ho creduto, per la maggior gloria di Dio e per il bene della nostra Congregazione, invitare il nostro D. Bovio a collaborare più direttamente coll’Ispettore come Economo Ispettoriale e mio Vice: sarà pure ad tempus addetto ad un’opera del P. Flaujac, che, se riuscirà, sarà di non poco giovamento per noi. Date le circostanze ho bisogno di D. Bovio che sarà di valido aiuto per la parte amministrativa e materiale.

In suo luogo ho chiamato per la direzione della casa il nostro D. Tassinari. Libero al momento dal lavoro del Noviziato, conoscitore dell’ambiente e degli abitanti, in buona parte da lui formati, si dedicherà con vantaggio di tutti al nuovo lavoro. Ringrazio D. Bovio e D. Tassinari del magnifico lavoro fatto finora e li ringrazio di aver accettato di lavorare nel nuovo campo d’azione: il Signore li rimeriterà regalmente, come sa fare Lui, per il gran bene compiuto: auguri e ad meliora.

Data la irregolarità di proseguimento degli studi al Gran Seminario per le chiamate al lavoro, ecc. dei seminaristi, sentito il parere di S. E. il Delegato, dell’Arciv. di Tokyo, ho creduto opportuno disporre che i nostri teologi avessero tutti gli insegnamenti in casa. Facciamo questo esperimento che in tempi migliori ci darà la possibilità di uno studentato teologico qual è nel cuore e nella mente di tutti. Comprendete tutti che le circostanze del momento (e per il vitto, per i viaggi e per i pericoli) mi hanno distolto da speciali e pensabili movimenti di personale: d’altra parte tutte le autorità sconsigliano unanimemente 24.

Volevo far beneficiare a tutti i chierici tirocinanti dell’entrata nel corso teologico in una scuola minore a Miyazaki. In pratica sarà difficile, e non so precisare fino a che punto si riuscirà.

Di D. Margiaria buone notizie. Vogliate pregare sempre per me affinché riesca in tutto a compiere la volontà di Dio.

Vostro

D. Cimatti, sales.

3091 / Bernardi Angelo / 1944-4-8 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



[8 aprile 1944]


Carissimo D. Angelo,


Ricevo ora la tua e l’elenco delle Ss. Messe. Sta’tranquillo. Ogni trimestre va bene così.

Per il chierico egli è contento così (cioè di prorogare) non è dunque che tu debba preoccuparti su quel che possano pensare o dire gli altri – anche Emi mi ha presentato buone ragioni per cui gli ho dato proroga. Per te… comprendo… sono i sacrifici più duri. Caro D. Angelo, lavoriamo e preghiamo, preghiamo e lavoriamo in quello che si può – ed il Signore (non la nostra soddisfazione) è contento e ci darà il tempo in tempore opportuno.

Alla mamma, non temere, pensa la Mamma nostra Ausiliatrice. Dunque avanti… Poi io dico sempre, penso e cerco di agir così… Faccio quanto posso… ed il Signore dispone come meglio crede. Credi a me (non pensarmi fatalista): se le cose sono così come sono, è che il Signore crede bene che siano così e se anche tu fai il diavolo a quattro per cambiarle o girarle dalla tua… saranno così. Dunque? Accettiamo da Lui, buon Papà, quanto stabilisce per il nostro bene e avanti sempre nel Signore.

Allegro, buono e laborioso, sempre. Cerca di fare senza paura quanto credi che possa far del bene. Ti abbraccio e benedico. Tuo aff.mo

D. Cimatti, sales.



P.S. È troppo naturale che parlandosi di teologia si pensi al nostro caro D. Romani, a D. Marega o ad altri. Ad ogni modo non mi sentivo di mettere tanti cari confratelli tra gli inevitabili pericoli attesi a Tokyo – più le difficoltà della vita, che avrebbero fatto soffrire troppo tanti cari confratelli – d’altra parte è un esperimento… e in tempi migliori spero che il Signore ci permetterà di fare assai meglio. Per il mantenimento dei chierici teologi?… parlai proprio nell’ultima mia lettera a D. Braggion nello stesso tuo senso. Ma che vuoi? I soldi… sono sempre lo spauracchio…



3092 / Paolo Marella / 1944-4-17 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 17 aprile 1944

Eccellenza Reverendissima25,


Come da intesa ecco il riassunto della vertenza dei Salesiani di D. Bosco col Rev.mo Amministratore Apostolico di Miyazaki Mons. Ideguchi. È una semplice informazione che mi onoro di presentare all’E. V. e che potrà servire a V. E. qualora sentisse altre campane parlare sull’argomento.

Non intendo di riassumere gli apprezzamenti che il Rev.mo Amm. Apost. (purtroppo in questo seguito anche da P. Shichida e P. Kawaguchi) fece del nostro modesto lavoro e come missionari e come Salesiani e perché stranieri.

Furono manifestati in discorsi tenuti in nostra presenza e delle nostre comunità presenti gli allievi per feste o riunioni familiari – specialmente (e per questo è per noi più doloroso) tenuti in chiesa alle cristianità: ci sarebbe materia più che sufficiente per citarli in qualsiasi tribunale civile, religioso ed ecclesiastico.

Non parlo delle lunghe e laboriose pratiche per indurlo a concedere l’approvazione del Shudoin (= casa religiosa) di Miyazaki cui avevamo diritto, secondo il regolamento dell’Associazione Catt. (= Kyodan), nè degli imperiosi comandi per la rinuncia del “riji” (= membro consiglio amministrazione) del Shadan (ente morale).

Non parlo del contegno crudele tenuto verso di noi in occasione del doloroso incidente, che condusse al nostro internamento…

Riassumo solo le fasi della questione dell’edificio del Seminario, che si concluse col fatto il più doloroso esperimentato in 20 anni di lavoro nel nostro caro Giappone, cioè la sospensione dei sacerdoti addetti al Seminario.

La Prov. di Miyazaki delega l’Ammins. Apost. per sapere se i salesiani sarebbero disposti a cedere il locale adibito a Seminario. Si risponde all’Amm. Apost. che non vi è per parte nostra nessuna difficoltà, naturalmente si manifestano alcune proposte destinate ad assicurare la proprietà e la nostra vita – l’Amm. Apost. domanda che gli si lasci carta bianca, ma non vuole manifestare a noi quali siano le proposte che Egli presenterà alla Provincia.

Allora noi preghiamo l’Amm. Apost. a manifestare alla Provincia le nostre proposte, o lasci che noi trattiamo direttamente con la Provincia (tanto più che a noi constava che il mandato affidato all’Ammin. Apost. era quello solo di sapere se i salesiani erano disposti ad entrare in trattative per la cessione dell’edificio).

A voce e per iscritto si insistette coll’Ammin. Ap. sempre nello stesso senso: stesse tranquillo che avremmo trattato noi i particolari direttamente colle autorità. Non è improbabile che l’A. A. senza sentire noi, si fosse impegnato colle Autorità e che ora non credesse decoroso dare indietro.

Ma dal contesto di tutta la questione, e dal modo con cui l’Am. Ap. lavorò nel tempo dell’internamento (durato per i suoi intendimenti troppo brevemente) era troppo chiaro che voleva disfarsi di noi, mettendoci o in condizioni di non poter vivere o in luoghi dove non ci sarebbe stato permesso di fermarci lungo tempo.

Ordinai quindi ai miei che entrassero direttamente in trattativa.

Mentre queste si svolgevano in pieno accordo colle Autorità, l’Am. Ap. propone di andare a Totoro, abbandonando tutte le cose nostre… Conosciamo quel posto, in riva al mare… Non ci sono i mezzi per la vita… e ci avrebbero subito fatto andar via. I confratelli fecero note le disposizioni avute dal Superiore e quanto si stava trattando colle autorità. La conseguenza fu la pena della sospensione per un anno per tutti i sacerdoti della casa… e benché nulla negli effetti (così crediamo tutti fermamente) la pena pesa tuttora come macchia su quella famiglia salesiana, colpevole solo di aver ubbidito al Superiore, che, se fosse stato necessario, avrebbe dovuto essere il solo colpito.

Intanto le autorità sono venute più che ragionevolmente, con vera carità, incontro alla nostra richiesta. Ripetutamente ho scongiurato il Rev.mo Am. Ap. (e in occasione della festa di D. Bosco, e in occasione delle feste pasquali, ecc.) a che volesse degnarsi di togliere questa onta che pesa tuttora su quei miei confratelli.

Non ho avuto il piacere di ottenere risposta.

Che farci? Se V. E. consiglia essere meglio non parlarne – non ne parlerò, ma voglia l’E.V. usare di questa come meglio crede per la gloria di Dio e per il bene.

Ci benedica tutti ed in modo speciale chi ha l’onore di professarsi

obbedientissimo servo


Sac. Vincenzo Cimatti, sales.

Sup. Sales. in Giappone.




3093 / Marella Paolo / 1944-4-17 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 17 aprile 1944

Eccellenza Reverendissima,26


Avendo occasione di presentare la relazione acclusa sulle nostre questioni col Rev.mo Amministratore Apostolico di Miyazaki alla E.V., credo che non sia fuori proposito unirvi anche questa, in relazione ad alcune dicerie, su cui si ritorna sempre e in privato e in pubblico quando si parla dei Salesiani di D. Bosco.

Si dice cioè che i salesiani vogliono fare tutti preti e religiosi – che accettano e pel Seminario e per la loro Congregazione oves et boves – che in relazione al problema delle vocazioni si agisce molto alla carlona – che non si dà valore agli studi, ecc. ecc.

I criteri dei salesiani di D. Bosco in relazione a questo problema sono i seguenti:


  1. Il salesiano deve lavorare come opera propria dello spirito della sua Congregazione le vocazioni allo stato ecclesiastico o religioso; quindi non possiamo desistere perché comandato dalle nostre Costituzioni, che dobbiamo pure osservare.

  2. Norma nostra: “OMNES PROBATE, QUOD BONUM EST TENETE”. Siamo più contenti di lavorare su materiale giovane, formato nelle nostre opere, ma abbiamo pure l’istituzione delle Vocazioni tardive (Opera dei Figli di Maria) che ha sempre dato e dovunque splendidi risultati (anche in Giappone).

  3. I salesiani non possono accettare come aspiranti nella loro società quanti hanno natali irregolari (di qualsiasi genere, perché per regola non possiamo neppure domandare le dispense che Roma concederebbe in materia).

  4. Il CURRICULUM STUDIORUM in uso tra noi è conforme alle leggi del paese dove si lavora. Il cosiddetto SEMINARIO di Miyazaki (meglio chiamarlo casa per la formazione di vocazioni, ed è sempre questa istituzione in cui tanti trovano da ridire), pur non avendo il riconoscimento del M. E. N., come ginnasio era equiparato in tutto ai programmi del ginnasio ed ultra – era riconosciuto dalla Provincia come “Scuola speciale” autorizzato dal M. E. N. che avendolo ispezionato varie volte lo trovò in piena conformità colle leggi scolastiche giapponesi ed anche il “Kyodan” (= associazione cattolica) riconobbe gli esami conseguiti da questa scuola come titolo agli effetti dell’iscrizione al corso filosofico e teologico del Gran Seminario.

Vari dei nostri allievi tentarono con successo gli esami Kentei – due dei nostri allievi sono già inscritti alla Univ. Haseda e ve ne sarebbero certo di più se le condizioni del momento non avessero arenato anche il campo degli studi.

A tutt’oggi i nostri allievi sono in posizione scolastica tale da poter legalmente presentarsi ad esami a scuole superiori.

  1. Non meno serio penso sia il CURRICULUM PROBATIONIS più che sufficiente per garantire una completa formazione morale-religiosa-ecclesiastica.

Il corso di Miyazaki (5, 6, 7 anni), che dà l’adito all’entrata nel Gran Seminario o in altre diocesi o Istituti religiosi. Per i desiderosi di fermarsi con noi: dopo questi anni di aspirantato, l’anno di noviziato – tre anni di filosofia – tre anni di esercizio pratico nelle nostre varie opere – quattro anni di teologia più esame di confessione dopo il secondo anno di Messa – e gli esami regolari annuali del quinquennio teologico.

  1. Ci si fa poi appunto degli esigui risultati ottenuti. Le circostanze del momento li hanno ancor più attenuati, e non è certo colpa nostra.


Ad ogni modo coll’aiuto del Signore, pur addolorandoci assai la perdita di vocazioni o per il mancato ritorno dopo il servizio militare – o perdutesi già nel tempo del Gran Seminario cui erano state affidate o per morti, varie delle quali già a buon punto nella carriera ecclesiastica, contiamo oggi tre sacerdoti nel clero secolare, allievi del povero tartassato Sem. di Miyazaki.

In questo anno si contano cinque allievi nel Gran S. (di cui uno militare – uno a Manila – tre a Tokyo di cui uno è per le Isole Caroline). Due sono nel Seminario di Fukuoka. Cinque nelle fabbriche di Omuta e tre soldati. Sono usciti pure dal povero Sem. di Miyazaki 20 confratelli salesiani giapponesi di cui uno sacerdote, due in corso teologico (di cui uno a Manila), quattro soldati, 4 in tirocinio nelle varie case, cinque studenti di teologia e due coadiutori (alle fabbriche di Hamazaki) e uno in casa.

Ed infine 10 aspiranti, che si è tentato di salvare dalle ruine che si vogliono fare ad ogni costo della nostra povera casa di Miyazaki.

Non parlo del numero consolante di sacerdoti formati nel G. S. di Tokyo e che ebbero la loro prima formazione in gran parte a Miyazaki o allo studentato di Itabashi: appartengono a varie nazionalità tutte amiche del Giappone e che sarebbero più che felici di dare per il paese a cui si sono consacrati tutte le loro forze fisiche e spirituali, ma che dolorosamente ne sono distolti dalle circostanze di questi ultimi anni.

Resta ancora un gruppo di quattro italiani che stanno finendo il loro tirocinio pratico e che spero entreranno quanto citius in teologia.

Mi pare di aver così risposto a tutto…

Disgraziatamente chi parla in pubblico e in privato di questi problemi non ne parla direttamente con chi potrebbe dare tutte le informazioni del caso.

Anche di questa relazione faccia l’E.V. quanto crede per la gloria di Dio e per il bene.

I Salesiani di D. Bosco desiderano di essere strettamente uniti anche ai loro Superiori ecclesiastici, e creda è fra le pene più dolorose il non riuscire ad appianare la questione di Miyazaki.

Disponga l’E.V. con tutta libertà dei figli di D. Bosco che vorrebbero a mille doppi lavorare per la prosperità della Chiesa cattolica in Giappone, per la gloria di Dio e per la salute delle anime.

Domando per me e per i miei l’apostolica benedizione.

Col più profondo ossequio: obbligatissimo servo


Sac. V. Cimatti sales.

Super. Sales. in Giappone




3094 / Circolare Salesiani / 1944-44-19 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 19 aprile 1944

Carissimi confratelli,


Permettetemi di passare alcuni minuti insieme con voi: penso tornerà di consolazione vicendevole, certo per me di massima consolazione.

Ho buone notizie delle feste Pasquali passate da voi e dai vostri cristiani.

Il Signore concesse anche a vari di voi la consolazione di poter amministrare in questa occasione dei Santi Battesimi, e di vedere la corrispondenza alla grazia per varie anime da tempo lontane dalla missione. Sia ringraziato il Signore, e siate voi pure benedetti per il lavoro compiuto e che con costanza e zelo continuate a compiere.

Il prossimo 26 è la festa del Patrocinio di S. Giuseppe. Avevamo affidato al suo patrocinio molti dei nostri interessi materiali e spirituali, e dobbiamo dire che ha davvero lavorato bene, o esaudendo in pieno le nostre preghiere, o avviando secondo i nostri desideri pratiche in corso.

Prego i sacerdoti di dire o il giorno 26 o alla domenica 30 (solennità esterna del Patrocinio di San Giuseppe) una santa Messa di ringraziamento, di cui riceveranno l’elemosina dal sottoscritto. Fedeli agli insegnamenti della Chiesa e del nostro D. Bosco cerchiamo di propagare la devozione a questo caro santo, Patrono anche della nostra Società.

Vorrei poi avere il cuore, la mente e le parole di D. Bosco per invitare i miei cari confratelli ad iniziare con slancio e vero fervore il bel mese di Maggio, consacrato alla cara Mamma Maria Aus., alla nostra Madonna, alla Madonna di D. Bosco.

Farei un’offesa al vostro se volessi suggerirvi il quid faciendum nel bel mese di Maggio e per i vostri cristiani e per i confratelli: tutti siamo salesiani e vogliamo avere il medesimo cuore di D. Bosco per amare e far amare la Madonna, come l’amava e sapeva farla amare Lui.

Oh, facciamo pure con Lui una santa gara, con Lui che vicino a Maria Aus. impetrerà per noi e per i nostri e per le nostre opere e per le nostre necessità materiali e spirituali, e sapete come vanno intensificandosi gli aiuti necessari per superarle. Oh, amiamo e facciamo amare la nostra Ausiliatrice in questo mese, inscriviamo molti all’Associazione dei suoi devoti, eretta canonicamente in tutte le nostre case; se non fu fatto, potendolo, si tenga la riunione dei cooperatori; se ne abbiamo la possibilità si distribuiscano immagini e medaglie in suo onore, e specialmente esortando alla frequenza ai Ss. Sacramenti; si invitino i ritardatari a compiere il loro dovere pasquale, anche per onorare la Madonna.

Non dimenticate poi nel mese di Maggio la rinnovazione dei permessi di residenza in Giappone.

Il confratello Iwashita fu chiamato al servizio militare. Preghiamo.

Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3095 / Solari Carmela F.M.A, Hirate Monica F.M.A. / 1944-4-19 /


a Suor Carmela Solari, missionaria e a Suor Monica Hirate, Figlie di Maria Ausiliatrice



Tokyo, 19 aprile 1944

Rev. Madre e brava Suor Monica,


Mi dispiace del contrattempo. Proverò a fare al più presto, ma non sarà così presto secondo il desiderio ed il bisogno. Pazienza, ed anche questo sia secondo il volere del Signore.

Raccomando come pensiero mensile quanto la circolare dice…

E pregate sempre per chi vi ricorda cotidie. Alla buona mia Sr. Monica calma, serenità e allegria, unite a continuo lavoro per Lui in Lui e con Lui.

Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Grazie a Sr. Monica della lettera. Allegra allegra allegra.

3096 / Circolare ai Consiglieri dell’Ispettoria S.F.S. / 1944-4-27 /


ai Componenti del Consiglio dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 27 aprile 1944

Carissimi Consiglieri,


Dietro richiesta di S. E. il Delegato ho compilato l’acclusa relazione sul Seminario di Miyazaki.27

Leggetela e con tutta libertà postillatela e correggetela. Non penso che sarà approvata per la spedizione a Roma essendo forse troppo lunga e con dati statistici che forse S. E. non desidererà, ma ho pensato di farla relativamente completa per la storia. Il Delegato farà poi quanto crede.

Aiutatemi dunque. Se avete altri dati su cui credete bene sia il caso di insistere… suggeritemelo.

Lo specchietto sarà completato quando D. Braggion mi avrà inviato gli ultimi dati (compreso il numero complessivo degli allievi divisi per classe) e il loro risultato finale (entrata in Seminario o in religione).

Buon mese della Madonna. Provvedete in tempo alle fotografie che forse saranno richieste per il rinnovamento di permanenza in Giappone.

Pregate per il vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.




3097 / Circolare ai Chierici salesiani in Giappone / 1944-4-29 /


ai Confratelli chierici dell’Ispettoria salesiana di S. F. Saverio



29 aprile 1944

Carissimi Soci dell’Immacolata (Compagnia),


Sono in dovere di ringraziarvi per l’abbondante approvvigionamento di preghiere con cui avete voluto allietare l’onomastico dell’amico vostro.

Vi contraccambio con altrettante preghiere che applico secondo le vostre intenzioni. Che cosa posso richiedere o domandare a voi, lo sapete:


  1. Salute di mente, di cuore e di corpo

  2. Spirito di pietà e di lavoro

  3. Osservanza della regola

  4. Allegria


Aiutatemi a realizzare tutto questo in voi e in me.

Vostro

D. V. Cimatti

3098 / Del Col Luigi / 1944-4-29 /


al chierico Luigi Del Col, missionario salesiano in Giappone



29 aprile 1944

Del Col carissimo,


Grazie. S. Luigi è modello di Gesù specialmente nella penitenza (così in modo speciale lo presenta D. Bosco ai giovani).

Nel mese di Maria unisciti intimamente alla passione di Gesù.


D. V. Cimatti.

3099 /Ricaldone Pietro / 1944-4-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Il nuovo Anno Scolastico


Tokyo, Aprile 1944

Rev.mo ed amatissimo Sig. D. Ricaldone,


Il ritmo delle opere nostre, nonostante le circostanze della guerra, va snodandosi tranquillamente. Ci siamo proposti per base il pensiero di D. Bosco: “Sempre più e meglio… Lavoriamo secondo le possibilità… Le condizioni del momento sono come permette il Signore… Gli uomini ci limitano molto nel lavoro che si dovrebbe e potrebbe fare… Non si deve desistere dal lavoro”… E siamo arrivati così al nuovo anno, che si apre nella solita atmosfera primaverile… benché quest’anno (almeno a Tokyo) faccia ancora assai freddo e i bei ciliegi giapponesi siano in ritardo nella loro fioritura… Finisce la scuola al 31 Marzo e automaticamente al 1 Aprile si apre il nuovo anno… Le scuole si aprono ed accolgono gli allievi, bardati di tutto punto di quanto le autorità hanno prescritto per premunirli da eventuali pericoli di incursioni nemiche… Anche i piccoli degli asili… Ed i modesti battenti delle non meno modeste opere nostre si aprono a nuovi elementi… Abbiamo pregato il Signore a che benedica e prosperi le opere nostre, e, grazie a Dio, ecco in breve la nostra posizione.

In missione siamo allo statu quo. Nelle singole residenze i missionari compiono il loro dovere nelle forme loro possibili e permesse. Vari di loro dividono il lavoro di apostolato, ridotto dalle attuali circostanze, con lavori di traduzione o lavori di concetto, buon materiale per il futuro – tutti poi, per venir in aiuto alle necessità della vita materiale, si prestano ai lavori casalinghi e ai lavori dei campi ed industrie agricole diverse: è un buon esempio, encomiato in tante forme dal pubblico e dalle autorità, lodato anche sui pubblici giornali, ed è un mezzo utilissimo per sovvenire alle necessità delle nostre opere, che si fanno sentire più fortemente ogni giorno più.

E come dobbiamo manifestare la nostra incondizionata gratitudine alla Provvidenza che ha seguito le necessità col venire in proporzionato aiuto, in modo che le singole opere hanno sempre potuto proseguire… il necessario non è mai mancato né ai singoli né alle comunità. Ed in questi difficilissimi tempi si è toccato con mano quanto la Provvidenza non abbia mai dimenticato i suoi poveri salesiani del Giappone. Abbiamo tanto penato in altri tempi… mai stati tanto tranquilli come ora per gli apprestamenti materiali… Deo gratias!

Certo non si stette colle mani in mano, ma la Provvidenza guidava, dirigeva ed agiva… Pane e… companatico non mancarono mai. Adattatici alla mancanza di tante cose si menò una vita ancora più semplice e più povera… e alla mancanza di abiti e scarpe si supplì in modo assai semplice… si diceva: “Salesiani scalzi…”, una nuova forma della nostra Congregazione?… Oh, D. Bosco ci vedeva certo dal Paradiso e godeva della nostra povertà e miseria… ed il Signore ci ha sempre benedetto.

A Tokyo la scuola Professionale D. Bosco ha avuto un’entrata di allievi superiore all’aspettativa e mai finora verificatasi: così il numero degli allievi è salito ad oltre duecento. In fiore tutte le nostre opere e quelle delle Figlie di Maria Aus. dirette specialmente a beneficare la gente povera… Tutte le nostre opere sociali ottennero anche in questo anno sussidi speciali dalle autorità, che sono ben disposte verso di noi, perché vedono che ci occupiamo dei poveri, dei bisognosi, dei bambini… Oh, come aveva ragione D. Bosco… e noi beati se seguiremo sempre le sue tracce anche in questo…

A Miyazaki la piccola Colonia agricola è in fiore. L’Ospizio al solito colla nuova Congregazione Charitas spande i suoi benefici effetti su tante anime. L’Asilo di Oita con oltre cento allievi – il lavoro dei nostri confratelli di Beppu che si esplica nelle fiorenti opere delle Figlie di Maria A. e del Sanatorio Nagata. Nakatsu che va svolgendo con rinnovato ardore il suo lavoro di apostolato in questa zona, forse la più sterile della missione.

E anche dal lontano Dairen D. Liviabella e Maccario si prodigano per quella fiorente cristianità e già domandano aiuto di personale. Il nostro D. Bovio poi si è messo alla testa di una nuova azienda agricola, destinata a portare proficui contributi ad un’opera di beneficenza per ammalati, e prima base per una scuola agricola per il dopo-guerra.

Le Figlie di Maria A., approfittando della necessità di portare i piccini loro affidati in luogo più tranquillo, hanno dato pure inizio a nuovi lavori, che permetteranno in seguito di espandere la loro opera di carità in altre zone importantissime del Giappone…

Oh, contemplavo l’altro giorno, recandomi alla casa di cultura italiana, il viale su cui è posto il bell’edificio… splendore di fioritura dei bei ciliegi giapponesi… Di fianco il gran monumento dei caduti per la patria… fervore di preparativi per le prossime ricorrenze anniversarie, cui partecipa tutta Tokyo e dalle più remote parti del Giappone quanti possono vantare la gloria di aver dato un figlio alla patria. Il lavoro della natura per glorificare Dio… il lavoro umano per glorificare chi ha dimostrato di amare la patria fino al sacrificio della vita…

Non possiamo non vantare fioriture splendide… un modesto lavoro per la gloria di Dio e per il Giappone (che tanto amiamo, disposti anche noi, piacesse a Dio, a dare per la salvezza di queste care anime, tutta la nostra vita…). Oh, come ci piange il cuore di non poter fare quanto ci sarebbe bisogno di fare, per realizzare questo nostro ardente desiderio: ma sono certo che il Signore accetterà questo nostro sacrificio e saprà trasformarlo in tanto bene per le anime, anche se a noi non è concessa la naturale soddisfazione di constatarne il successo.

Un manipolo di aspiranti viene preparandosi, e speriamo di riaprire anche per loro i battenti del nostro noviziato al prossimo agosto.

Molti dei salesiani giapponesi compiono fedelmente il loro dovere o sotto le armi, o nelle officine assimilate, e così pure non pochi dei seminaristi nostri allievi.

Oh, ce li protegga e custodisca il nostro D. Bosco dal Paradiso, e siano aiutati efficacemente dalle preghiere intense di tutti i nostri cari superiori, allievi e cooperatori salesiani.

Ci aiuti, amato Padre, a ringraziare il Signore di tanti benefici ricevuti: ci aiuti a essere sempre degni di tanti benefici e a renderci atti a riceverne sempre, perché senza di questi non possiamo realizzare il programma salesiano della gloria di Dio e della salute delle anime.

Benedica in modo speciale chi si professa come figlio aff.mo

D. V. Cimatti, sales.




3100 / Solari Carmela F.M.A. / 1944-5-2 /


a Suor Carmela Solari, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 2 maggio 1944

Rev.ma Madre,


Grazie alla buona Suor Monica per le indicazioni in relazione alle carte ritrovate.

È la vostra festa ed è col più vivo cuore che ve l’auguro.

Spero lunedì di vedere le consorelle di Shimizu e Fujieda e cominciare con loro la novena di Maria Ausiliatrice.

Quale augurio più bello posso farvi? Che la Madonna sia contenta di ognuna di voi e che sia sempre in mezzo a voi. Lo dico a tutte. Un mezzo unico: fuggire il peccato.

Passerò la giornata vicino ad ognuna di voi, delle vostre anime: domandate tutto alla Madonna; anche una piccola preghiera per il vostro


D. V. Cimatti

3101 / Direttrice F.M.A. / 1944-5-10 /


a una Direttrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



[10 maggio 1944]

Rev. Madre,


Il Vicario di Yokohama P. Dossier autorizza e l’andata e le confessioni.

Invio la lettera al Padre missionario per mezzo di chi andrà prossimamente. Deo gratias! Buon lavoro e gran semina di bene per tutti.

Pregate per noi – ad invicem.

Grazie delle pantofole: molto bene.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3102 /Cecchetti Albano / 1944-5-11 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 11 maggio 1944

Carissimo D. Cecchetti,


Ho ricevuto le quattro casse che non ho ancora aperto. Grazie di cuore. Mi scrivono le suore che il documento del terreno che non si diceva registrato, è poi stato trovato e che tutto è a posto. Deo gratias.

Qui nulla di nuovo: buona e santa festa della nostra Mamma Aus.

Preghi e faccia pregare per me, caro D. Albano, ché conto assai assai sulle sue preghiere e su quelle del mio bravo D. Lorenzi. Faccia le mie parti presso i cooperatori e mi rappresenti presso le suore nella loro festa – dia la benedizione della Madonna anche a mio nome – idem alla Nagata.

Poi avanti sempre nel Signore.

Tutto suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3103 / Bernardi Angelo / 1944-5-14 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 14 maggio 1944

Carissimo,


i ritardi delle lettere sono compensati dal fuoco di fila con cui mi arrivano le tue. Deo gratias!

Grazie di tutto. Hai sentito la dolorosa notizia della scomparsa del nostro ottimo per non dire santo Kai.28 Fiat voluntas Dei. Lui sa tutti i perché…

Grazie di tutte le notizie: godo sia stato contento dell’arrivo del pacco e del contenuto. Tu non hai da pagare nulla: quando posso ben volentieri, ma quando non ce n’è… pazienza. Come già ti scrissi, tu devi continuare nel tuo lavoro di economato, tutto come prima… non è piovuto nulla sul bagnato… A bocce ferme definiremo bene anche questa questione – per ora tu fammi la carità di aiutarmi e per la missione e per la nostra società nel Kyushu. Al resto continua a pensare il sottoscritto. Magnifico il rendiconto fatto. Quanto ai confratelli, ti prego non pensare tanto alla giustizia quanto alla carità: non temere che il Signore non ci lascerà mancare nulla del necessario quando abbiamo per base i criteri più della carità che della giustizia. Quanto a spedire a te, più che all’Amministratore Apost. quanto la Provvidenza potesse inviare per l’Amminis. Apost., permettimi di non essere del tuo parere. Consegnando a Lui noi facciamo il nostro dovere: se per caso egli non facesse il suo sarà bollato e dagli uomini e da Dio. Ad ogni modo quando hai bisogno di qualche cosa per questa partita dimmelo subito e sarai esaudito. Mi parli di venirti in aiuto: lo farò alla prima occasione. Calmo, sereno e tranquillo in tutto e sempre.

Tu e l’amico (che ringrazierai della bella lettera) fatevi coraggio e pregate per me. Per le Messe di S. Giuseppe tutti ricevettero dal sottoscritto l’elemosina, dunque sta’ tranquillo.

Il nostro D. Bovio (chiamalo pur così) sta bene; non mi nascondo però uno stato di stanchezza che gli si vede… Ma speriamo che tutto vada bene: ha certo alla mano un’azienda non indifferente. Fra qualche mese vedremo il da farsi più chiaro, e decideremo quanto conviene.

Come ti scrissi non potei avere la chiesta udienza dell’Amminist. Apost. – che mi si dice abbia fatto una sfuriata tale che Mons. Doi lasciò la sala. Avrà avuto da fare… ma poteva anche scrivere due righe… Ha trovato tempo Mons. Furuya, Mons. Wakida a venire a Mikawajima ed altri a manifestare il piacere di parlare col povero sottoscritto… Ma Deus scit. Noi tiriamo dritti per la nostra via… la figura la fa Lui (e me ne dispiace)… noi non ne perdiamo nulla: penso anzi che ne guadagniamo.

Non so nulla di Propaganda: se è arrivato qualche cosa è probabile che abbia preso seduta stante… e ti darà quello che crederà opportuno: dopo tutto egli è responsabile; se fa male, ne renderà conto ai Superiori e a Dio. Avanti… e senza paura cacciamo queste mosche: preghiera e sacrificio, e a fronte alta facciamo il nostro dovere…

Al momento D. Margiaria bene. Prega e lavora assai (sta facendo una storia del Giappone) ed ha un magnifico campo che il Signore gli ha affidato in mezzo a quella povera gente fra cui un povero religioso prete sbandato. Ma anche questa faccenda la capisce e la metterà a posto il Signore.

Se riesci a far sì che le case concorrano all’Amminis. Apost. sarà forse il modo di avvicinarlo di più… ma i confratelli sanno che i soldi che prima servivano al mantenimento dei missionari e opere, li ha lui, e non si comprende perché non concorre lui… dopo tutto è giustizia… Mah…

Tuo

D. V. Cimatti

3104 / Ricaldone Pietro / 1944-5-24 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Relazione al Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco – Torino



Tokyo, 24 maggio 1944


Le ultime notizie di cui si sia sicuri l’esser pervenute, risalgono al 1940.

Prefettura Apost. di Miyazaki. In missione le residenze di MIYAZAKI (parrocchia), TAKANABE e TANO sono amministrate dal clero indigeno con tre sacerdoti giapponesi.

In provincia di Miyazaki sono ancora tenute da noi: le case di Miyakonojo; a Miyazaki la Colonia agricola, resasi autonoma dall’Ospizio di Miyazaki, la Libreria Cattolica e la casa di vocazioni (conosciuta sotto il nome di Seminario di Miyazaki). In queste case ed opere il lavoro procede come in avanti.

I salesiani curano pure la parte spirituale dell’Ospizio di Miyazaki, da loro fondato e passato alla Congregazione di suore indigene “CHARITAS” (pur fondata da loro), e si prestano volentieri ad ogni lavoro di apostolato di cui siano richiesti dai parroci indigeni o da altri.

In provincia di OITA continuano come prima le case di Oita, Beppu (sotto-residenza di Morie) e Nakatsu, e le rispettive opere.

A Beppu inoltre i salesiani lavorano in due cappellanie per le Figlie di M. A. (con aspirantato, noviziato e cura dei bimbi) e per il Sanatorio cattolico tenuto da una Pia Associazione di donne cattoliche, sostenuta fin dagli inizi dai salesiani. Le nostre associazioni di azione e di devozione (Assoc. dei devoti di Maria A. - Cooperatori - Opera S. Cuore - Ex-allievi) e il Segretariato generale per gli Ammalati in Giappone (a Beppu) continuano come prima – si cerca di organizzarle sempre meglio.

Date le condizioni create dal momento ed i nuovi principi direttivi che diedero luogo al passaggio dell’Amministrazione religiosa al clero indigeno ed all’esclusione progressiva di elementi stranieri nelle pubbliche amministrazioni, per cui non è in pratica più possibile allo straniero fondare, sviluppare, amministrare opere di ogni genere – venuto a cessare gran parte del lavoro missionario propriamente detto – ed inoltre per far fronte alla situazione economica, i nostri salesiani occupano il tempo libero dai doveri di ministero e di regola, o nel lavoro dei campi, o nella preparazione di pubblicazioni per la stampa di vario genere, alcune delle quali sono state già rese di pubblica ragione.

Oltre numerose traduzioni utili ai nostri confratelli giapponesi (regole, regolamenti, principali circolari dei Superiori, sogni fondamentali di D. Bosco, meditazioni del Carmagnola, ecc.) sono da segnalarsi gli importanti studi e le pubblicazioni del nostro D. Marega ad Oita sulla Storia della Chiesa in Giappone. È pure di questo tempo la vita grande di D. Bosco (trad. Auffray) e le pubblicazioni del nostro D. Barbaro a Tokyo (Commento ai Vangeli e Atti degli Apostoli fra le più importanti) e dei nostri D. Tassinari e D. Romani sulle antiche cristianità e missionari italiani in Giappone. È pure in corso di compilazione un gran Vocabolario latino-giapponese di cui è sentitissimo il bisogno.

Ed in questi lavori tutti collaborano – vi è chi coordina, e così dalle forze riunite di tutti si ottengono ottimi e spicci risultati.

Così pure nel campo teologico, scritturale, linguistico e musicale si cerca di non rimanere inattivi, preparando pel futuro quanto può essere utile per i nostri confratelli e per lo sviluppo della Chiesa cattolica in Giappone.

Contemporaneamente altri confratelli frequentano le scuole superiori (D. Tassan, l’Univers. Imperiale e due confratelli giapponesi, l’Univers. Waseda) e tutti gli altri confratelli giapponesi sono in posizione scolastica regolare per accedere a scuole superiori od universitarie.

Le Opere salesiane a Tokyo:


  1. Parrocchia ed opere sociali di Mikawajima;

  2. Scuola professionale D. Bosco (pareggiata alle governative);

  3. Il Noviziato e Studentato filosofico-teologico si sono arricchiti dell’aspirantato (posto nella sede dello studentato) ed, a titolo di esperimento, di

  4. una casa colonica, da noi gestita temporaneamente.


Gli elementi dell’Aspirantato sono dati dalla sospensione dell’Opera della casa di vocazioni di Miyazaki necessitata dalle condizioni del momento, dalla scarsezza per non dire impossibilità di ricerca e cura di vocazioni nuove, ed anche (ed è il lato più doloroso della questione, che ci richiama quanto è successo a Don Bosco nelle relazioni con Monsignor Gastaldi) per gli ostacoli infrapposti dall’Amministratore apostolico.

Le Figlie di Maria A. oltre l’Opera di Beppu e di Tokyo, all’occasione dell’evacuazione da Tokyo, per mettere i loro piccini in luogo più tranquillo, si sono stabilite in due altre località in provincia di Shizuoka, in cui hanno pure acquistato una scuola femminile.

Anche a Tokyo si verifica, oltre il lavoro delle opere, il medesimo ritmo di lavoro che in missione, creato dalle condizioni del momento, cui tutti volenterosamente si prestano per il bene comune e per il buon esempio.

Il Signore ha sempre continuato a benedire la nostra povertà e non ci siamo mai trovati in così piena efficienza amministrativa come al presente. Grazie a Dio, il necessario non è mai venuto a mancare, e giorno per giorno la Provvidenza ci ha dato modo di far fronte alla situazione. Nessun debito.

La scuola professionale conta oltre 200 allievi ed è fiorente nelle due sezioni tipografia e falegnami (meno la sartoria, che anzi, per disposizione di legge, dovrà cessare come insegnamento professionale).

Il ritmo medio annuale degli anni precedenti, in relazione agli effetti del lavoro di apostolato è pressoché conservato, nonostante le difficoltà del momento.

La salute generale discreta per alcuni, buona per la maggioranza, precaria per alcuni (Coad. Camnasio, Ch. Hayakawa). Il Signore ha chiamato a sé in questo periodo di tempo il confr. coad. Tateishi (militare), l’aspir. Tomura Paolo, il Ch. Kai Tarcisio (militare) ed il nostro amatissimo Don Carlo Arri, che si può ben definire l’Apostolo degli ammalati e della propaganda stampa in Giappone.

D. Margiaria internato. Al 1 Giugno 1944 come membri della famiglia salesiana contiamo 32 sacerdoti (di cui uno giapponese), 13 studenti di teologia (di cui due giapponesi), 5 stud. di filosofia giapponesi, 10 tirocinanti (di cui 5 giapp.), 12 coad. di cui 3 giapponesi, 4 chierici militari, 15 aspiranti.

Appartenenti inizialmente all’Ispettoria giapponese e per vari motivi sono o furono dislocati altrove: Ch. Curran e Drohan in Australia; D. Dupont in Indocina; D. Dumeez al Congo; D. De Kruyft in Inghilterra; D. Baratto, D. Felici e ch. Paulin a Shanghai; Ch. Nishimura teol. a Manila (Filippine); D. Liviabella e coad. Maccario a Dairen (Manchuria) per la cura dei cattolici giapponesi (nuova opera).

Hanno cessato di far parte della Congregazione il Ch. Itakura, passato alla diocesi di Osaka e coad. Colussi Valentino (internato).

Le nostre relazioni colle autorità civili e religiose improntate sempre allo spirito e tradizioni nostre (la spina di Miyazaki è certo nei disegni della Provvidenza, et fiat voluntas Dei…).

L’Ispettore ha regolare contatto coi confratelli di Tokyo, meno di persona coi confratelli della Missione, date le limitazioni dei viaggi, ma vi supplisce colla regolare e frequente corrispondenza epistolare.

Per la parte generale amministrativa il Governo ha approvato le nostre Associazioni di proprietà (ed anche quella delle Figlie di M. A.), gestite dai nostri confratelli giapponesi.

Mi sembra di poter affermare che l’osservanza religiosa è regolare in omnibus – ne fanno fede le visite, che quasi regolarmente ho potuto fare alle case (eccetto Oita) e le relazioni epistolari dei singoli, e le riunioni quasi regolari per gli esercizi annuali. Si scorge buona volontà in tutti e desiderio di tutti di lavorare per la gloria di Dio e la salute delle anime: l’unico dolore è di non poter fare come prima in pieno tutto il lavoro, e l’impossibilità futura di continuare a fare direttamente come prima, quanto è nell’animo di tutti, data la condizione nostra di stranieri.

È questo il pensiero e la preoccupazione più assillante per l’avvenire della Chiesa e della Congregazione in Giappone, dato lo scarso numero ancora del personale giapponese a nostra disposizione.

Questo stato di cose ci spinge a lavorare ancor più con maggior attività per il gran problema delle vocazioni in tutte le forme che ci siano possibili, essendo questione di vita o di morte per l’avvenire.

Procede pure il lavoro calmo per l’organizzazione dei cooperatori ed ex-allievi, che servirà pure a perfezionare il lavoro delle vocazioni e lo sviluppo delle opere nostre. Si dovette, per disposizione di legge, sospendere la pubblicazione del nostro più che modesto Bollettino e le Letture Cattoliche.

Privi da lungo tempo delle notizie dei nostri Superiori e dei nostri cari si prega per tutti.

Di tutto: Deo gratias et Mariae. Pregate assai per noi sempre. Fate di tutto partecipi superiori, fratelli, cooperatori e parenti.

Come accennai sopra il nuovo orientamento nazionale esigerà l’affievolirsi fino alla scomparsa forse totale, e/o almeno solo assai indiretta, dell’azione di apostolato straniero o intromettenza straniera in Giappone.

L’unica soluzione è dunque di aumentare e consolidare le vocazioni indigene e le associazioni dei cooperatori ed ex-allievi: quanto si è cercato di fare in passato, si cerca di intensificarlo, nonostante le attuali difficoltà.

Grazie a Dio, ai Superiori ecclesiastici di Roma, ai nostri cari Superiori salesiani e cooperatori nostri, a tutt’oggi il modesto lavoro per le vocazioni indigene ha dato questi risultati: si possono valutare a 170 coloro che beneficiarono del lavoro vocazionale dei salesiani, specie nella casa di Miyazaki.

Pur deplorando la perdita di alcune vocazioni per il mancato ritorno nel Seminario maggiore di alcuni dopo la prova del servizio militare (N. 4) e la perdita di alcune altre nel periodo degli studi filosofici o medi nel Seminario di Fukuoka (N. 6) o di vocazioni mancate per morte, per malattia o in guerra (N. 16); contiamo tre sacerdoti del clero secolare indigeno, cinque allievi (di cui tre per la diocesi di Miyazaki) nel Seminario maggiore di Tokyo, due nel Seminario di Fukuoka (pure per la diocesi di Miyazaki), cinque seminaristi assimilati militari e tre soldati (tutti per la diocesi di Miyazaki). Totale N° 18. Sono passati in istituti religiosi N. 4, e ad altre diocesi N. 7. Totale N. 11.

Sono risultati per la Congregazione salesiana: un sacerdote, due nel corso teologico, sei soldati, quattro nel tirocinio pratico, cinque studenti di filosofia e tre coadiutori. Totale N. 16.

Aspiranti N. 15.

Non parlo dei sacerdoti stranieri salesiani formati in Giappone (N. 22) e di altri che stanno preparandosi (N. 16), né delle numerose vocazioni indirizzate all’Istituto delle Figlie di Maria A. o ad altri istituti, né della fondazione fatta dai salesiani della fiorente congregazione indigena di Suore a Miyazaki (Charitas shujokai).

Dopo Dio dobbiamo ringraziare dal più profondo del cuore l’Opera di S. Pietro per il Clero indigeno, e quanti all’interno e all’estero con vero spirito cattolico concorsero alla formazione di queste vocazioni.

Ci auguriamo che le soste sospensive create dalle presenti situazioni, debbano essere di breve durata, per essere riprese con maggior efficacia a vantaggio delle anime e della Chiesa cattolica in Giappone.


D. Vincenzo Cimatti, sales.

Ispettore sales. in Giappone

3105 / Marella Paolo / 1944-5-27 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 27 maggio 1944

Eccellenza Reverendissima,29


Ho l’onore di presentare la richiesta relazione sul seminario di Miyazaki. Ho creduto opportuno riassumere dagli inizi le varie fasi della istituzione, che per le condizioni del momento siamo obbligati a sospendere nell’attesa di tempi migliori.

Ho cercato di calcolare al possibile i risultati ottenuti, ed anche ho creduto opportuno rispondere alle varie osservazioni che in alto e basso loco ci siamo sentiti fare, per mettere in chiaro le cose.

Non so se la relazione in questa forma servirà a V. E. che naturalmente ha piena libertà di modificare in quanto crede. Se mancassero altri dati, che siano utili, sempre pronto a fornirli, quanto ho scritto mi pare riassuma tutto.

Mi prendo anche libertà di unire una breve relazione per i Superiori di Torino, qualora fosse possibile la trasmissione.

In occasione dell’adunanza degli Ordinari non potei abboccarmi col nostro bravo Mons. Ideguchi, cui avevo scritto. So che disse a D. Bernardi a Miyakonojo, che non poté per il gran lavoro…

V. E. mi fece dire che Mons. Taguchi avrebbe desiderato parlarmi: ho ripetutamente tentato di incontrarmi con Lui, ma non ci fu verso di avere comunicazione diretta per telefono. Mi telefonò l’altro giorno, parlandomi di lettera scrittami che non ricevetti, ed esprimendomi il pensiero dell’Amminis. Ap.: “Con D. Cimatti andiamo d’accordo, ma alcuni missionari non mi trattano bene: dica a Don Cimatti che avvisi i missionari…”.

Avevo voglia di dirne quattro al carissimo Monsignore… e ne avrei dette altre quattro più volentieri all’altro. Ma… comincerò, e meglio continuerò a fare come dice Mons. Doi: “Non parlarne…” e “agire in Domino”. Via!… Preghi un po’ per questo povero uomo e mi benedica…

Dell’E.V. Rev.ma


D. V. Cimatti, sales.




3106 / Marella Paolo / 1944-5-27 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Seminario di Miyazaki


Tokyo, 27 maggio 19441


Il primo gruppo dei missionari salesiani di D. Bosco entrò in Giappone l’8 febbraio 1926. Fu loro affidata la cura spirituale delle due province civili di Miyazaki e Oita, alle dipendenze dell’Ordinario di Nagasaki.

Nel Luglio 1927 passarono alle dipendenze della nuova diocesi di Fukuoka, finché con breve apostolico del 29 marzo 1929 la circoscrizione delle due province diede luogo alla missione indipendente di Miyazaki.

Poi il 28 gennaio 1935 la missione fu eretta in Prefettura apostolica, affidata come precedentemente alla Società di S. Francesco di Sales (vulgo: Salesiani di D. Bosco).

Fin dal principio del loro lavoro apostolico i Salesiani iniziarono il lavoro intorno alle vocazioni indigene, sia perché lo ritenevano come massimo loro dovere di fronte alla Chiesa per l’avvenire della Missione, sia perché è prescritto dalle Regole e dallo spirito genuino del loro Istituto.

Inizialmente ci si appoggiò al Seminario di Nagasaki, potendo ottenere dall’Ordinario qualche allievo, mantenuto per conto della Missione indipendente di Miyazaki, finché si poterono adunare queste future speranze in sede propria a Nakatsu, essendo la residenza che al momento presentava meno lavoro ed aveva sufficiente spazio per accogliere un certo numero di allievi. Finalmente dopo laboriose trattative, durate vari anni, si ottenne dall’Opera di S. Pietro per il Clero indigeno un sussidio speciale, che unito a quello della Congregazione salesiana ed alle offerte dei Cooperatori salesiani, permise l’acquisto del terreno e la costruzione dell’edificio adibito a Casa di coltura delle vocazioni ecclesiastico-religiose, conosciuta comunemente col nome di “Seminario di Miyazaki” (24 aprile 1934).

L’opera fu destinata non solo all’educazione del clero indigeno per la futura diocesi di Miyazaki, ma a quanti erano desiderosi di provare la loro vocazione, a qualsiasi nazionalità o diocesi appartenessero – vocazioni di giovani e vocazioni tardive – vocazioni per il clero secolare o regolare.

E difatti il reclutamento delle vocazioni fu fatto in posto dai missionari salesiani nelle singole residenze oppure dalla propaganda salesiana in Giappone, Corea e Manchuria, ed anche dai missionari e religiosi di altre diocesi, che ci affidarono giovani, i quali, date le condizioni di famiglia, di studio e di età (vocazioni tardive), non potevano essere accettati in altri seminari.

Indipendentemente poi dal problema vocazionale, gli Ordinari del Kyushu in varie loro adunanze avevano stabilito di moltiplicare nelle loro circoscrizioni le istituzioni del genere e affini, per elevare il livello culturale delle vecchie cristianità loro affidate. Inoltre i Superiori salesiani, per esperimentare anche in Giappone quanto, con esito felice, si era ottenuto in altre nazioni per la formazione del personale in posto, inviarono ogni anno giovani chierici (e anche coadiutori laici), i quali, espletando in Giappone il Noviziato, lo studentato filosofico (3 anni), un triennio pratico nelle case della missione e nelle opere, ed infine il quadriennio teologico, si trovassero, dopo un buon decennio, preparati ed acclimatati in tutti i sensi al loro ministero. Anche per questi la casa di vocazioni di Miyazaki fu sede iniziale della loro formazione.

Il curriculum studiorum dell’istituzione fu messo integralmente sulla base dei programmi della scuola media giapponese, per dare modo poi agli allievi di presentarsi eventualmente agli esami pubblici. Tali programmi furono integrati collo studio della religione, del latino e di una lingua straniera, e di altre materie proprie della formazione ecclesiastica (liturgia, canto sacro, ecc.). Per gli allievi del quinto corso, che non erano forniti del diploma della scuola media e che si dimostrassero sufficientemente preparati, si tenne un sesto corso propedeutico allo studio della filosofia, e così potevano entrare subito nel corso filosofico del Seminario Maggiore.

Il Ministero dell’Educaz. nazionale, che visitò varie volte l’Istituto, approvò sempre con elogi l’indirizzo e i programmi d’insegnamento della scuola.

La Provincia di Miyazaki considerò la scuola come scuola speciale (Semmon): l’ebbe sempre in grande considerazione, equiparandola, nelle relazioni e manifestazioni ufficiali, alle scuole governative ed a quelle dipendenti dalla Provincia.

Il comando militare autorizzò legalmente l’insegnamento della pre-militare agli effetti di legge.

Il Centro Cattolico (Kyodan) poi considerò il diploma degli studi, ottenuto in questa scuola, come titolo equipollente per l’entrata nel Seminario maggiore.

Il numero degli allievi dal periodo iniziale (1928-1934) si può valutare annualmente ad una media di quindici, e, allo stabilirsi definitivo dell’Istituzione a Miyazaki (dal 1934-1944), si sale ad una media annuale di oltre 35.

Non calcolando amministrativamente quanto si spese dagli inizi fino all’epoca dei primi sussidi dell’Opera di S. Pietro allo stabilirsi definitivo dell’Opera a Miyazaki, nell’ultimo decennio per un contributo dell’Opera di S. Pietro pari a Yen 93.935,00 furono spesi Yen 199.856,69 dalla Congregazione salesiana, che non guardando né a spese né a personale, vi mantenne si può dire gratuitamente, una media annuale di oltre 35 allievi, tutto il personale a carico completo della Congregazione, più le nuove costruzioni, nuovi acquisti di terreno, riattamenti, mobilio e materiale scolastico, ecc., pure a suo carico.

Dal 1941 l’autorità ecclesiastica della Prefettura apostolica di Miyazaki passa nelle mani del Clero indigeno nella persona del Rev.mo Mons. Ideguchi, Prefetto Apostolico di Kagoshima, nominato Amminis. Apost. di Miyazaki.

I Salesiani continuarono con veri sacrifici l’opera iniziata, ma vedendo che non incontravano l’approvazione dell’Amm. Ap. che dichiarò di non aver bisogno di vocazioni formate da noi (pur riservandosene un numero men che esiguo per la Diocesi), e che avrebbe voluto la chiusura dell’Opera, fecero riconoscere la Casa (pur già canonicamente eretta) come casa religiosa salesiana agli effetti della nuova legge sulle religioni, e gestirono per conto della Congregazione l’Opera, valendosi anche del sussidio dell’Opera di S. Pietro, e tentarono così di condurre in porto le vocazioni che rimanevano o per la loro Congregazione o per altre diocesi ed istituti religiosi.

Intanto per le vicende della guerra, numerosi allievi, o per il servizio militare o per servizi assimilati, dovettero interrompere gli studi. Per lo stesso motivo e per le condizioni del momento in relazione agli stranieri, resosi sempre più difficile il reclutamento delle vocazioni, o non avendo sufficiente personale salesiano giapponese cui affidare l’Opera, alla fine del 1943 si decise di sospendere l’opera delle vocazioni di Miyazaki in attesa di tempi e condizioni migliori, quando specialmente il personale salesiano giapponese potrà assumere direttamente tutta la responsabilità.

I soggetti restanti si rimisero alle rispettive diocesi o agli istituti religiosi; e si affidarono alle residenze e all’Aspirantato salesiano di Tokyo, fondato recentemente, i desiderosi di rimanere con noi.

Rimasto così quasi vuoto, l’edificio, per le attuali disposizioni di legge, fu richiesto dalle autorità provinciali, e sono in corso le trattative, sia per venire incontro volonterosamente alla domanda delle autorità, come pure per assicurare la proprietà fondiaria per il momento e per l’avvenire.

Nello svolgersi del lavoro salesiano in favore delle vocazioni, in alto e basso loco ci furono fatte osservazioni di vario genere, quali ad es.: “I salesiani non fanno accurate selezioni – accettano chiunque si presenta – non curano il clero indigeno, ma inducono tutti a farsi salesiani – non danno valore agli studi – non hanno ottenuto alcun risultato, ecc. A schiarimento e risposta mi si permetta di dire che:


  1. Come missionari e come salesiani non possiamo non lavorare per le vocazioni indigene senza venir meno agli insegnamenti, alle direttive ed insistenze della Chiesa, e allo spirito ed osservanza religiosa nostra.

  2. È massima lasciataci da S. Giovanni Bosco: “omnes probate: quod bonum est tenete”. Il fatto dei molti aspiranti e dei pochi concludenti, rappresenta anche l’esecuzione pratica di questa massima.

  3. Altra norma selettiva nostra (adottata anche per quelli educati da noi) è che non possiamo ammettere nella nostra Società né come chierici, né come coadiutori laici, quegli aspiranti che avessero irregolarità di natali o altri impedimenti, anche se si potessero ottenere dalla S. Sede le dispense solite a concedersi in materia.

  4. Il curriculum studiorum sopra indicato e l’approvazione delle competenti autorità dimostra l’importanza che si è sempre dato e si dà agli studi.

Come d’altra parte lo dimostra il fatto che vari degli allievi si presentarono con felice successo agli esami di scuole medie legalmente approvate, ed altri, con pari esito felice, ad esami di scuole superiori od universitarie, o trovarono immediato impiego in importanti ditte e società.

Gli attuali allievi da noi dipendenti sono tutti in posizione scolastica tale da potersi presentare legalmente ad esami di scuole medie superiori od universitarie.

  1. Gli esigui risultati che si dicono ottenuti furono ancor più attenuati dalle circostanze del momento. Si possono valutare a 170 coloro che beneficiarono del lavoro dei salesiani. Pur deplorando:

  1. la perdita di vocazioni nel periodo degli studi filosofici o degli studi medi nel Gran Seminario a Fukuoka (N. 6) e di altre, cessate per morte, per malattia, per causa di guerra o naturale (N. 16), vocazioni ottime, alcune delle quali già prossime alla meta.

  2. contiamo oggi, educati nella casa delle vocazioni di Miyazaki:

        1. tre sacerdoti del clero secolare.

        2. N. 5 allievi nel Gran Semin. di Tokyo (di cui tre per la diocesi di Miyazaki).

        3. N. 2 nel Seminario di Fukuoka, pure per la diocesi di Miyazaki.

        4. N. 5 seminaristi che lavorano nelle fabbriche militari.

        5. N. 3 soldati, tutti per la diocesi di Miyazaki. Totale N° 18.


Sono passati in istituti religiosi N. 4 e ad altre diocesi N. 7; ed alla Congregazione salesiana un sacerdote, due del corso teologico, sei soldati e 4 nel tirocinio pratico nelle case ed opere, 5 studenti di filosofia e tre coadiutori. Tot. N° 16.

Nell’aspirantato di Tokyo N° 15.

Non parlo del numero consolante di sacerdoti stranieri formati in posto (N.22) e di altri (N.16) che stanno preparandosi, e già tutti nel corso teologico o già prossimi, e che iniziarono la loro preparazione missionaria nella casa di Miyazaki.

Né parlo delle numerose vocazioni avviate all’Istituto delle Figlie di M. A. (suore di D. Bosco) o ad altri istituti, né della fondazione fatta dai salesiani della fiorente Congregazione indigena di Suore della Carità di Miyazaki.

Mi pare che tutto questo possa servire a dimostrare la bontà dell’Opera intrapresa e la buona volontà di lavoro dei salesiani per le vocazioni in Giappone.

Dopo Dio dobbiamo ringraziare dal più profondo del cuore l’Opera di S. Pietro per il clero indigeno, e quanti all’estero e in Giappone con vero spirito cattolico concorsero alla formazione di queste vocazioni.

Ci auguriamo che la sosta sospensiva, creata dalla presente situazione, debba essere di breve durata, per essere ripresa con maggior efficacia a vantaggio delle anime e della Chiesa cattolica in Giappone.

In fede


Sac. Vincenzo Cimatti, sales.

Ispettore sales. in Giappone


3107 / Cecchetti Albano / 1944-5-30 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 30 maggio 1944

Carissimo,


Salutissimi a D. Lorenzi. Buon mese del S. Cuore: Lei mi comprende.

Il Ch. Honda operato bene di appendicite. Preghiamo.

Per i rendiconti annuali anche quest’anno si faccia in casa propria. Mi occorrono i totali delle entrate ed uscite del 1940 - 41 - 42 - 43 - 44.

In pochi minuti può accontentarmi.

Suo

D. V. Cimatti

3108/ Circolare Salesiani / 1944-6-5 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 5 giugno 1944

Carissimi,


La Provvidenza mi dà modo di potervi offrire per le Sante Messe celebrate ad intentionem Superioris a due Yen. Deo gratias, e preghiamo il Signore che mi metta nella possibilità di venirvi ancor più in aiuto: sia ringraziato per ora di questo come di quanto ci procura in queste difficili circostanze.

Non ho notizie speciali per il momento. Spero che avrete cominciato con fervore il mese del Sacro Cuore: conosco il vostro amore per LUI e il vostro zelo nel propagarne la devozione, fiduciosi anche nelle sue divine promesse.

Ricordiamoci che D. Bosco inculcava nella pratica cristiana, la S. Messa, la S. Comunione frequente e ben fatta e la visita al SS. Sacramento.

Abbiamo così anche per noi e per gli altri un magnifico campo pratico in cui attuarci in questo mese.

Pregate sempre per il vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3109 / Circolare Salesiani / 1944-6-5 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 5 giugno 1944

Carissimi,


Spero avrete cominciato bene e con fervore il mese del S. Cuore. Conosco il vostro amore per Lui, il vostro zelo per propagarne la devozione, anche fiduciosi nelle sue divine promesse, e non insisto oltre.

Non dimentichiamo la forma salesiana di questa cara devozione: S. Messa, Comunione e Visita al SS. Sacramento. Inculcatele a tutto potere a tutti i nostri dipendenti.

Come vi scrissi, anche quest’anno fate il resoconto annuale in una copia per la casa. Usatemi la carità di inviarmi i totali entrate ed uscite…

Vi ringrazio fin d’ora sentitamente.

La Provvidenza mi dà modo di potervi offrire due Yen per le Ss. Messe celebrate ad intentionem Super. Vorrei far di più, ma al momento non mi è possibile far questo. Deo gratias.

Pregate assai pel vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3110 / Bernardi Angelo / 1944-6-5 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone


[5 giugno 1944]

Carissimo,


Ti prego ringraziare il buon Kaneko della partecipazione al nostro dolore per la scomparsa del buon Kai.

Bisogna trovare modo di riempire presto questi vuoti: cercate anche voi degli elementi, e fatene cercare dai cristiani.

Il Signore deve aiutarci pure in questa impresa che al momento è la più vitale: praedica… insta opportune et importune…

Ti abbraccio e benedico.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3111 / Cecchetti Albano / 1944-6-7 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 7 giugno 1944

Carissimo D. Albano,


Grazie delle sue recenti notizie e delle belle feste fatte in onore della Mamma nostra. Bravo, nei tempi liberi non dimentichi il nostro D. Arri.

Ricevuto tutto: nello spoglio delle lettere ho trovato francobolli, qualche soldo e perfino qualche vaglia (poca cosa) naturalmente più che scaduto.

Per il resto avanti sempre – facciamo quel che possiamo e sappiamo – ed il resto (cioè tutto il da farsi) lo fa Lui. Deo gratias.

Ho incaricato il bravo D. Akimoto per la spedizione dei documenti richiesti.

Preghi sempre e assai per il suo

aff.mo

D. V. Cimatti

3112 / Solari Carmela F.M.A. / 1944-6-7 /


a Suor Carmela Solari, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 7 giugno 1944

Rev.ma Madre,


Grazie di cuore delle sue comunicazioni. Sto prendendo alle buone il S. Cuore e la Madonna per quanto mi dice delle malattie che serpeggiano.

Dica a tutta la comunità che tenga lontano il peccato (anche veniale) – buone confessioni e comunioni – e siano tutti muniti di medaglia di Maria A. e nei locali specie dei bimbi regni l’immagine della Madonna e del S. Cuore – e avanti senza paura.

Sto pensando per gli esercizi, come mi dice, vedremo se sia volontà di Dio che il povero sottoscritto possa venire (verrei in ginocchio).

Dica a quante debbono fare i voti o altro che si preparino bene fin d’ora, in silentio (raccoglimento) e in spe.

Poi lascino che il Signore agisca da padrone in casa loro.

Preghi sempre per me che possa fare una buona e santa morte.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Ossequi a Suor Monica e a Suor Maria.

3113 / Solari Carmela F.M.A. / 1944-6-19 /


a Suor Carmela Solari, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 19 giugno 1944

Rev. Madre,


Vi penso sempre in buona salute materiale e spirituale. E… la malattia dei bimbi mette giudizio? Prego e faccio pregare anche per questo, e anche perché vi facciate tutte sante e specialmente quelle che devono fare o vestizione o rinnovamento dei voti, ecc.

Torino: i Superiori bene, assicurano ricordo e preghiere per tutte.

D. Erdö partito per Shanghai per la cura degli Ungheresi. D. Martelli si prepara ad andare a Dairen.

I nostri Camnasio e Honda operati. Vanno benino. Riuscite assai bene le manifestazioni eucaristiche e festa del S. Cuore a Tokyo.

Evviva Gesù nei nostri cuori.

Suo aff.mo

D. V. Cimatti

3114 / Dal Fior Luigi / 1944-6-19 /


a Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 19 giugno 1944

Carissimo D. Luigi,


Non posso passar la tua festa onomastica senza assicurarti (puoi pensarlo) del mio povero ricordo di affetto e di preghiera. Tu sai quello che sempre domando per te al Signore: non temere: avanti sempre nel lavoro per la gloria di Dio e per il bene, sempre allegro e armonioso con tutti (non sei musico per niente). Prega sempre per

il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.




3115 / Marella Paolo / 1944-6-27 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 27 giugno 1944

Eccellenza Reverendissima,


Il ritorno annuale della festa dell’onomastico dell’E.V. mi dà la bella occasione di poter presentare all’E.V. gli auguri miei personali e da parte di tutta la famiglia salesiana in Giappone.

L’E.V. è da noi considerata come di famiglia e quindi ogni giorno è ricordata, ma lo sarà in modo speciale in questa cara circostanza.

Penso che il nostro D. Bovio la terrà a giorno delle cose nostre: ad ogni modo al momento nulla di nuovo.

Notizie da Torino ci dicono che i Superiori tutti stanno bene; così pure hanno avuto notizie le Figlie di Maria A. della nomina provvisoria della loro Madre Generale in sostituzione della morta.

Le nostre cose di Miyazaki sono concluse ottimamente colla Prefettura.

Già una ventina di allievi è entrata, e la Prefettura con sua lettera comunica che intende essere la nostra scuola sospesa, non soppressa. La parte migliore dell’abitazione fu lasciata a noi (cappella compresa). Si è annuito al fitto minimo richiesto. E così si rimane in posto. Resta da ammansire l’altra Prefettura, ma poco alla volta… Intanto (l’Amm. Apos.) felicissimo con noi… e perfino riannodò le relazioni con la Nagata… Gli scrivo (ora che P. Shichida è soldato) per mettermi in piena disposizione per il bene di quella povera cristianità. Faccio partire un altro salesiano per Dairen. Le autorità locali e di Dairen acconsentono.

E preghi per me e per noi… E quando arrivano le famose intenzioni di SS. Messe sono sempre pronto a ricevere…

Dell’E.V.

obbligatissimo

D. V. Cimatti, sales.

3116 / Circolare Salesiani / 1944-6-28 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 28 giugno 1944

Carissimi,


Che almeno una volta al mese possa comunicarvi le notizie più importanti è certo per me massima consolazione: permettetemi dunque anche questo, che considero come dovere fra i più graditi.

Vi assicuro il ricordo quotidiano e la preghiera continua, per ognuno di voi. Sono sicuro che tutti farete altrettanto per me.

Col mese di Luglio si suole iniziare il nuovo anno di apostolato. Le attuali circostanze sapete anche che cosa ci permettono di fare. Vi rinnovo il pensiero di D. Bosco al riguardo: “Facciamo quello che possiamo… e ancora un po’. Scopo del nostro lavoro: la gloria di Dio e la salute delle anime, et in primis della nostra”. Abbandono completo e fiducioso nella S. Volontà di Dio. Affidiamo noi, i nostri e le cose nostre alla Mamma nostra Maria e a D. Bosco…

Non vi sembri inutile che vi ricordi fin d’ora gli esercizi spirituali annuali. È facile prevedere che sarà assai difficile pensare a riunioni (salvo forse per i luoghi vicini) quindi dispongo fin d’ora che i direttori pensino all’adempimento di questo nostro importante dovere annuale per i propri dipendenti. E se credono che per le loro case anche ora sia tempo opportuno o propizio l’assolverlo, facciano pure subito nel nome di Dio. Come ricordo degli annuali esercizi sia il “FIAT VOLUNTAS DEI IN OMNIBUS”.

Breve notiziario. La salute del nostro Nishimura a Manila va peggiorandosi. I dottori consigliano il ritorno, e si stanno facendo le pratiche per questo scopo. Penso che avremo duplicato il nostro caro indimenticabile D. Arri o D. Beltrami. Posso assicurare che le disposizioni del confratello sono in questo senso. Preghiamo.

Dalle notizie che si hanno i nostri soldati e assimilati, stanno bene e fanno bene il loro dovere. Sono a buon punto le pratiche per il riconoscimento della nostra Scuola Professionale agli effetti del servizio pubblico sul posto (kinrohoshi), come pure del giardino d’infanzia di Mikawajima, come tale in tempo di guerra.

Ho notizie delle varie case, delle condizioni vostre di salute, ecc.

Le Figlie di Maria A. pure a Shimizu e Fujieda lavorano attivamente e con frutti consolanti. Hanno avuto notizia della nomina della Rev. Madre Lucotti a Superiora Generale del loro Istituto.

Oh, Salesiani di D. Bosco in Giappone siate benedetti. Teniamoci fermi alle nostre Regole e tradizioni e vedrete che il Signore, nonostante le prove, le difficoltà che dobbiamo attraversare, nonostante le predizioni enigmatiche del futuro, ci aiuterà a realizzare per noi, per la Chiesa e per le opere nostre in Giappone la Sua S. Volontà: penso che non possiamo né dobbiamo desiderare altro.

A quali prove intenda ancora sottoporci il Signore, lo sa Lui. Teniamoci pronti ad ogni evento con l’osservanza della Regola, colla preghiera e col lavoro, ed in queste circostanze colla cordiale collaborazione ed unione di forze colle autorità e specialmente col fare del bene il più estesamente che è possibile.

Il lavoro poi al di fuori del nostro apostolato sia in preparazione del futuro. Si scriva, si componga, si traduca: sarà ottimo materiale per pubblicazioni pel dopo guerra. Le condizioni poi in cui ci troviamo di non poterci espandere come prima al di fuori, ci dà ottima occasione di lavorarci interiormente e di perfezionarci nella vita religiosa che abbiamo professato… Non dimentichiamoci che anche questa situazione è una delle più grandi grazie che il Signore ci ha concesso, guai a noi se non sappiamo corrispondere.

Eleviamo poi un inno di sentita riconoscenza al Signore per il buon esito delle pratiche colle Autorità provinciali di Miyazaki in relazione alla nostra casa. Tutte le richieste nostre furono esaudite, la provincia dichiara che la scuola resta soltanto sospesa, già una ventina di allievi l’abitano. Un grazie di cuore al bravo D. Braggion, ai cari confratelli e a quanti hanno cooperato al buon esito della pratica: la Congregazione e la Chiesa non potranno mai dimenticare quanto essi hanno fatto.

Tutti i sacerdoti della Missione abbiano la bontà di celebrare una Messa di ringraziamento di cui riceveranno l’elemosina dal nostro D. Bernardi che, come ho già annunciato, continua ad essere Economo della Missione e della Congregazione in Missione.

Le case di Tokyo già compirono questo dovere di riconoscenza con preghiere speciali. Ben riuscita ovunque la festa del S. Cuore e riuscitissima a Beppu la visita pastorale del nostro Ven. Amministratore Apost. Deo gratias anche di questo.

Pregate assai per chi si professa vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3117 / Bernardi Angelo / 1944-6-28 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 28 giugno 1944

Carissimo D. Angelo,


Ho ricevuto le tue carissime e ti ringrazio di cuore. Rispondo ad alcune tue richieste.

Per il raccolto delle patate… occorreva letame ben consumato e possibilmente potassa (cenere).

Per l’apostolato… go anshin (= sta’ tranquillo)… non ci siamo messi noi in queste condizioni. Il Signore sa e vede: non potendo far altro preghiamo, lavoriamo e diamo buon esempio in tutto.

Per i conti richiesti non sei il solo che ha fatto come hai fatto tu. Aggiusto io le cose per bene, è così ancor più facilitato per me: niente paura. Grazie dei dati inviati. Mi scrisse una cartolina il bravo Sig. Mori. Ci ho capito poco e gli ho risposto come potevo: mi diceva che tu gli domandavi dei dati statistici… che lui sapeva dare e ti pregava di rivolgerti all’Amminis. Apost. Non capisco perché abbia scritto a me.

Ti prego poi di dare ai singoli preti della missione Yen 5 per una Messa secondo le mie intenzioni (come da circolare). Per il conto corrente della scuola oltre quello ricevuto dalla O. spero abbia ricevuto mille.

Non preoccuparti se D. Cimatti fa quel che fa: devo dare buon esempio anche in questo a tutti – e poi è una cosa così semplice che non vale la spesa proprio, pensaci. Il guaio è che bisognerebbe far bene, e quando non si hanno i numeri si fa quello che si può. L’importante è che i confratelli non patiscano troppo. Ora alloggiano a Mikawajima i nostri conf. Miyahara e Kanemoto e alla sera quando arrivano dal lavoro danno una mano. Per il chierico: considera le sue abitudini da lungo tempo, la buona volontà di lotta pur essendo la sua volontà flebile assai nel decidersi, l’attaccamento che ha a D. Bosco. Per me non dispero. Stia mordicus alla pietà, lavori e si mantenga come fa con te in piena confidenza. L’avvenire è nelle mani di Dio – e anche se dovesse dire addio alla sua attuale vocazione potrà dire e potremo dire che abbiamo fatto tutto il nostro dovere e potremo dirgli la parola sicura per cui non abbia poi rimorsi pel futuro. Quindi sta’ tranquillo.

Per te: chissà se facessimo la proposta all’Amministr. Apost. Che, essendo assente p. Shichida ti affidasse la parrocchia di Miyazaki? Egli ha fiducia in te: ti stima.

Se questo si verificasse certo si potrebbe fare del bene. Penso che l’Ammin. Apos. se fosse con noi in bonis – non gli dispiacerebbe la proposta D. Romani, ma non so se accetterà. Bisognerebbe abbandonare Miyakonojo, ma si farebbe del gran bene e si potrebbero riallacciare bene le relazioni con Lui. Ti prego di non parlarne, ma se ti capitasse l’occasione parlane con Lui.

Pel chierico penso non sia del caso di parlarne di Mikawajima. Ecco una proposta. Alla scuola hanno assoluto bisogno di assistente; si otterrà di poter fare in posto il “kinro-hoshi” (lavoro pubblico obbligatorio), così i nostri confratelli non saranno obbligati al servizio fuori casa, ma moltiplicandosi le ore di lavoro e che debbono essere retribuite, se non c’è assistenza, sprecano materiale o non lavorano e allora erit error peior priore… Se ti senti di sacrificarti e rimaner solo fino a quanto (?)… potresti inviarlo, anche pensando al bene dell’individuo per quanto conosci.

Per i servizi di casa non sarà possibile trovare chi possa darti una mano? Pensa a queste proposte e vediamo se è volontà di Dio che si realizzino…

Se è così certo si effettueranno. Mi pare di averti detto tutto quanto mi ero prefisso.

Ti abbraccio e benedico nel Signore.

Tuo

D. V. Cimatti


3118 / Ricaldone Pietro / 1944-6-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Che fanno i Salesiani durante la guerra?30


Tokyo, Giugno 1944


Rev.mo ed amatissimo Sig. D. Ricaldone,


È naturale la domanda, come non è difficile la risposta. Grazie a Dio mi pare che tutti i suoi figli in questo periodo sono stati mordicus ai principi di D. Bosco:


  1. Politica del Pater Noster. Quindi abbiamo continuato nel nostro lavoro missionario salesiano: gloria di Dio, farlo conoscere alle povere anime… Guardati a vista in casa, si faceva catechismo alle guardie… che per curiosità o per mandato assistevano alla predica in Chiesa. Oh, quante volte veniva spontaneo pensare ai prati di Valdocco e a D. Bosco vigilato dalle guardie… e gioconde risatine scoppiavano in faccia alle guardie esterrefatte, che non sapevano rendersi conto della nostra allegria. E quando non si poteva fare niente, si pregava per l’“adveniat regnum” ed il compimento della santa volontà di Dio.

  2. Non ci era permesso di fare dieci, ma solo cinque e meno? si faceva quel che si poteva, ma qualche cosa di bene si è sempre cercato di fare.

  3. Tienti amico il potente perché non ti nuoccia. Grazie a Dio, le nostre relazioni colle autorità civili furono sempre improntate a mutua comprensione, e in pratica si è sempre andati d’accordo. Non mancarono certo asprezze provocate da ordini speciali, o da abusi personali di autorità, o da volgari trattamenti od anche in odium religionis, ma via! dobbiamo dire che altri missionari ebbero a soffrire incomparabilmente più di noi.

  4. Lavorate per la gioventù povera e per il popolo. Fate che il mondo conosca che siete poveri negli abiti, nel vitto, nelle abitazioni. La nostra poveraglia degli asili d’infanzia, degli ospizi, degli oratori… era sussidiata in modo speciale dalle autorità. Povertà negli abiti… Non sarebbe fuori interesse un’esposizione al riguardo… Ci domandavamo se non eravamo fuori regola… sezione giapponese salesiani scalzi… d’estate passi, ma d’inverno… pantofole brevettate… Ah, che roba! Povertà nel vitto!… le manderò una bella relazione al riguardo della povertà del vitto di un nostro missionario… e siamo già nel dopo guerra!


Penso che la prescritta mortificazione del venerdì non aveva da subire modificazioni, paragonata all’apprestamento degli altri giorni… Oh, le cacce notturne ai cani, ai gatti, alle rane… e agli uccelli… Come vede, roba di prima qualità… quando ci si riusciva… Povertà nelle abitazioni… Se non ci requisirono le nostre scuole dobbiamo dire grazie in gran parte a questo requisito, visibile assai bene da tutti.

Non potevamo certo disinteressarci della nostra patria adottiva, e pur malvisti, da molti anche odiati e disprezzati, uniti di cuore e di opere coi giapponesi, si è lavorato nel fronte interno col lavoro assiduo nelle opere nostre per la gioventù povera ed abbandonata e per i nostri cristiani.

Con lettere, con pacchi e donativi, con invio di libri od offerte in denaro si stava uniti ai soldati. Per essi pure o per le loro famiglie si facevano rappresentazioni benefiche, concerti, raccolte di indumenti di lana, ecc. Nei nostri istituti, in quelli delle suore, nell’ospedale cattolico di Beppu sono accettati gli orfani di guerra o soldati tubercolotici.

Preghiere intense ed offerte di sacrifici, educazione dei nostri allievi cristiani allo spirito di risparmio e di sacrificio; unione intima colle autorità in quanto può servire al vantaggio comune. Il buon cristiano è necessariamente un buon cittadino, e noi abbiamo cercato di inculcarlo colla parola e coll’esempio ai nostri dipendenti. L’avvenire è nelle mani di Dio: la preghiera nostra quotidiana: “Venga, o Signore, il tuo regno. Sia fatta, o Signore, in tutto e per tutto la tua santa volontà”.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3119 / Bernardi Angelo / 1944-7-1 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 1 luglio 1944

Carissimo D. Bernardi,


Grazie della tua del 28 cui rispondo. In una mia precedente puoi avere la risposta specialmente sul Chierico. Ma ora sorge un fatto nuovo.

D. Antolin mi scrive che D. Manhard avrebbe bisogno di riposo, e allora lo chiamerei (se non ha bisogno di sostituto – ché non saprei chi inviare) a Tokyo. E allora potresti soprassedere in una decisione in relazione al chierico. Ad ogni modo lasciamo maturare un po’ gli eventi e il Signore aggiusterà per il meglio le cose.

Per le altre questioni: contributo delle Figlie della Carità per D. Cavoli. Se ne è già parlato tante volte, ma in pratica di quel poco che fanno, non sono in condizioni di fare per il momento di più. Recentemente ho anche cercato di aiutarle, accettando Ss. Messe. Prego quindi di lasciare le cose così finché non si imporranno cambiamenti. Se il bravo D. Braggion che già in tante forme aiuta il centro (ad es. mantenendo in gran parte il ch. Hayakawa – aiutando – come fai tu – lo studentato, ecc.) ha bisogno di essere aiutato, D. Cimatti soddisferà quanto è necessario. Per le Messe dà pure l’equivalente di 30 Messe a D. Braggion per conto di D. Cavoli e così è finita la questione. Sta’ tranquillo che così va bene. Che vuoi? In questioni di soldi ho per abitudine di non far mai questioni, e non mi sono mai pentito.

Dunque comincia a far così, ossia come pensione iniziale di D. Cavoli, alla casa religiosa di Miyazaki-seminario dà il corrispondente di 30 Messe (Yen 60): se occorrerà altro si farà. Per il viaggio di D. Martelli si applicherà il regolamento: non c’è questione, e D. Liviabella può farlo e deve farlo: è naturale che lo farà quando il confratello è giunto. Sta’ tranquillo.

E mi pare di aver risposto a tutto. Allegro caro D. Angelo… non vale davvero la spesa affannarsi per quattro soldi.

Grazie a Dio D. B. non ha da lamentarsi – il Signore gli vuol bene – e lo benedice anche in materialibus: dunque “ne quid nimis preoccupatione pro sterco diabuli” (ut ait Papini) e certo sarà rifuso di quanto gli spetta.

Un saluto cordiale all’amico Fritz che ti sta vicino ed assicuralo che lo ricordo sempre, come sempre ti ricorda, benedice ed abbraccia il tuo aff.mo


D. V. Cimatti, sales.




3120 / Bernardi Angelo / 1944-7-7 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 7 luglio 1944

Carissimo D. Angelo,


Leggi pure quanto scrivo all’amico mio e tuo. Grazie della lettera del 4 c. m. Preghiamo ed il Signore farà quanto è bene per noi. Ci ha aiutato sempre e non ci abbandonerà ora che è più che necessario il suo aiuto.

Per le Messe che ti sopravanzano fa’ pure come mi dici, non mettermele però nel numero di Messe che invii a me e tutto va bene.

Ho risposto subito ai quesiti Martelli-Cavoli. Per il nuovo vestito sto studiando la forma più economica. Il problema è troppo naturale: tutto sta trovare la stoffa per quanti avrebbero bisogno: ma anche in questo il Signore ci aiuterà (del resto il medesimo problema delle vesti).

Per il tuo problema bisogna che provi tu a tastare il terreno – tu hai entrature assai più di me: Don Cimatti farà la sua parte.

Per il chierico la mia nuova lettera che ti ho inviato può essere che ti illumini meglio.

Preghiamo dunque con calma e lasciamo fare al Signore. Salutami quanti mi nomini ed assicurali di imperituro ricordo nelle preghiere quotidiane, rese sempre più intense dalla lontananza e dai momenti attuali in cui tutti abbiamo bisogno di preghiera speciale. Il chierico mi domanda lavoro. Provo a mandare un po’ della mia musica, che potrebbe copiare, lasciando le righe per l’accompagnamento, che poi metterò, se non muoio.

Ti abbraccio e benedico. Tuo sempre aff.mo

D. V. Cimatti




3121 / Cecchetti Albano / 1944-7-12 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 12 luglio 1944

Carissimo,


Se piacerà al Signore per gli esercizi sono stabilite due mute a Tokyo: la prima alla scuola dal 13 al 19 Agosto e la seconda allo studentato dal 3 al 9 Settembre. Questo per norma di chi mi aveva domandato.

Per la missione attendo i desiderata di quei confratelli pur tenendo conto di quanto ho già scritto.

Avrete ricevuto le norme emanate dall’autorità ecclesiastica quanto al vestito.31 Siete autorizzati ad agire secondo quelle norme. Raccomando una cosa sola: dimostriamoci religiosi ancor più di prima, ci guidino anche in questo la regola, i regolamenti e le reiterate raccomandazioni dei superiori – non dimentichiamo la povertà e l’economia.

E pregate sempre per il vostro aff.mo

D. V. Cimatti

3122 / Ricaldone Pietro / 1944-7-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Aiutiamo i nostri connazionali32


luglio 1944

Rev.mo ed amatissimo Sig. D. Ricaldone,


Se durante la guerra abbiamo cercato di alleviare le difficoltà del popolo giapponese, come le riferii nella precedente relazione, siamo stati messi dalla Provvidenza nella dolce circostanza di aiutare anche i nostri connazionali residenti in Giappone, a Tokyo. Non c’era da stare in forse ché l’esempio datoci dal nostro Padre è troppo chiaro e persuasivo.

Le fasi della guerra, le relazioni dell’Italia col Giappone avevano fatto sì che specialmente elementi marinai o del naviglio mercantile fossero per vari motivi dislocati specialmente nella zona Osaka, Tokyo e Kobe. Qualche scappata fino ad Osaka e Kobe fu possibile, ma a Tokyo si era sul nostro. I nostri cari connazionali erano soggetti ancor più duramente di noi alla sorveglianza – e risentivano più di noi le difficoltà della vita, specialmente nel periodo in cui erano senza lavoro.

È ammirabile quanto ha fatto il nostro D. Bovio per avvicinarli, amalgamarli, cercar lavoro, darsi attorno per il rimpatrio, alleviare al possibile le difficoltà della vita. Ma quello che a noi premeva era far del bene alle loro anime. In quel tempo D. Bovio era direttore dello studentato, e mentre nelle forme più ardite, geniali e sacrificate, cercava i mezzi per nutrire la sua numerosa famiglia, organizzava per loro feste religiose in casa per facilitare l’adempimento dei doveri del buon cristiano, li invitava a rappresentazioni teatrali e, tutti insieme o a gruppi, a modeste refezioni di guerra. Ci sembrava di rivivere tutti – i nostri dialetti italiani s’intrecciavano alternamente – e il ricordo della patria lontana, delle nostre famiglie e la narrazione delle vicende di guerra amalgamavano menti e cuori in un pensiero solo: ringraziamento a Dio per la conservata vita, preghiere per le famiglie lontane e desiderio di pace. Si formò anche fra loro una corale che in varie circostanze rallegrò feste e adunanze all’Ambasciata e alla casa di Italia. Poterono finalmente trovar lavoro, ed una sezione essendo in una fabbrica relativamente vicina alla nostra parrocchia di Mikawajima, D. Tassan, che allora la reggeva, divenne il loro parroco, e così poterono avere maggior comodità di compiere i loro doveri. Nel 1943 la colonia Italiana di Dairen, auspice il Console, invitò i Salesiani del Giappone ad andare ad occuparsi di loro. Aderendo a queste insistenze, ai desideri di S. E. Mons. Blois, delle M. E. P. e delle autorità locali e centrali, un gruppetto di salesiani: D. Liviabella, D. Martelli Archimede e il Coad. Maccario, vi si recarono. La guerra aveva arrestato le trattative in corso per l’entrata dei Salesiani in Manchuria, e la Provvidenza ve li inviava in questa forma. Definitiva? Provvisoria? Lo sa il Signore, che per il momento dispose che con la cura della piccola colonia italiana, i salesiani sostituissero i buoni Padri Maryknoll, internati per ragioni di guerra.

Il Signore ci mise nell’occasione di esercitarci in questo apostolato, chiamiamolo di immigrazione italiana e grazie a Dio non fu infruttuoso, non solo nelle sfere ordinarie, ma anche nelle alte. Italiani ben noti e cari al popolo giapponese, al tirar dei conti diedero pubblica manifestazione della loro fede cattolica con una buona morte. Ed anche di questo Deo gratias!

Con affetto di figlio:

D. V. Cimatti, sales.




3123 / Barone Angiolina F.M.A. /1944-8-2 /


a Suor Angiolina Barone, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 2 agosto 1944

Rev. Suor Angiolina,


Ricevo la sua che mi comunica tante belle notizie, proprio quando avevo stabilito di scriverle nella bella occasione della sua professione religiosa perpetua. Prima per congratularmi e ringraziare con Lei il Signore della grande grazia ed anche per indicare alcuni pensieri che potrebbero servire come ricordo.

Il ricordo degli esercizi di quest’anno è “FIAT IN OMNIBUS VOLUNTAS DEI” (Sia fatta in tutto la volontà di Dio). Voglia prenderlo come ricordo fondamentale che può servire per tutta la vita. Far la volontà di Dio significa essere in tutto e per tutto uniti a Dio con pensiero, parole, azione; significa (se riusciamo ad attuarla bene) essere santi.

Come religiosa, come sarà sicura di fare la volontà di Dio? Eseguendo la regola ed i suoi voti, ed ubbidendo ai Superiori. I pensieri che mi esprime in relazione al programma di vita che si propone, sono ottimi, veda di eseguirli in tutto, e sarà felice ora e più nel bel Paradiso.

Continui nella vita di semplicità ed allegria che le è propria, continui a lavorare con Lui e per Lui – e nelle difficoltà invochi con fede Maria A. e D. Bosco colla Beata Mazzarello.

In qualsiasi evenienza il “Niente ti turbi”. “Un pezzo di Paradiso aggiusta tutto” del nostro Don Bosco – e sempre avanti senza paura.

Per il suo progresso spirituale continui l’esercizio della piccola via, passando ancora meglio in rassegna le singole azioni della giornata – procurando che le divenga più che familiare il pensiero della presenza di Dio colle giaculatorie (non dimenticare la nostra bella ed utile indulgenza del lavoro).

Buon esame quotidiano di coscienza – buone confessioni ed ardenti comunioni e visite a Gesù Sacramentato – ben recitato, meditandolo, il santo Rosario – la meditazione sia più un colloquio di volontà e di cuore che sforzo di testa.

E finalmente in tutto in tutto in tutto totale abbandono in Dio, alla sua S. Volontà come una bambina nelle braccia della sua buona mamma, lasciando al Signore piena libertà di disporre di Lei, e per il corpo e per l’anima, come meglio gli piacerà, fino al sacrificio della sua vita per la salvezza anche di un’anima sola, e, per la prima di tutte, della sua.

E preghiamo, preghiamo, preghiamo affinché in tutto e per tutto si realizzi per noi la volontà di Dio.

La benedico nel Signore.


D. V. Cimatti, sales.



Alla buona sua superiora: allegra sempre e quando viene anche solo l’ombra della malinconia: “Cantare e pregare e lavorare”. Mi tenga allegra Sr. Angiolina e Sr Hirate. Benedico di cuore i bambini e chi lavora per essi. Alla buona Suor Hirate: “Niente ti turbi. Lavoro e preghiera. Ci riposeremo in Paradiso”.

S. Teresa dice: “…Coraggio… Quando l’obbedienza vi occuperà in cose materiali, non vi affliggete se vi si impiega nella cucina, comprendete bene che Gesù è proprio con voi fra le pentole, per aiutarvi nel vostro interno e nel lavoro esteriore”.


3124 / Circolare Salesiani / 1944-8-6 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 6 agosto 1944

Carissimi,


All’inizio della Novena della cara festa di Maria Assunta permettetemi il mensile saluto e la comunicazione delle principali notizie.

Facciamo bene la Novena della Madonna, che abbiamo tanto da pregare specie nelle attuali circostanze, affinché ci protegga e difenda materialmente e spiritualmente, difenda e protegga noi, le nostre cose, i nostri e specialmente quelli che siamo soliti chiamare “fratres absentes” (e non sono pochi), confratelli ed aspiranti, soldati e assimilati nelle varie forme di lavoro obbligatorio ecc. Difenda e protegga i nostri cari ammalati, e quanti sono in qualche modo nostri dipendenti o in relazione con noi.

Essendo l’epoca dei nostri Ss. S. Esercizi, la nostra cara Madre ci aiuti a compierli bene e con vero profitto. Già poterono compierli in due mute (Tokyo e Beppu) le Figlie di Maria Aus. Vestizioni, rinnovazioni di voti e emissioni, entrata di aspiranti vennero a consolare e a rinforzare l’Istituto. Deo gratias.

Ringraziano sentitamente per le preghiere fatte, ricontraccambieranno con molte preghiere. Non posso fare a meno di ringraziare quanti fra i confratelli si prodigarono, anche con vero sacrificio, per aiutare il buon esito di queste mute. Il Signore ricompensi voi, cari confratelli, e quanti, rendendosi conto delle circostanze in cui ci troviamo, si prestano generosamente a venire in aiuto nelle forme loro possibili. Grazie di cuore a tutti.

Come annunciai, speriamo di poter compiere, nelle date fissate, gli esercizi di Tokyo. Non mi è possibile la venuta in missione (e ne capite facilmente i motivi): quindi ogni direttore stabilisca per la sua casa la data e le modalità degli esercizi per i suoi.

Le case vicine, se è loro possibile, si riuniscano. Non procrastinate la data; ma fate quanto vi è possibile al più presto e di buon cuore. Ne verrà gloria a Dio e salute a voi tutti e alla Congregazione.

I nostri giovani confratelli inscritti alla scuola compiono il loro lavoro obbligatorio (kinro-hoshi) in ambiente relativamente vicino alla Scuola. Si segnalano nuove reclute tra i nostri confratelli ed aspiranti. Improvvisamente fu richiamato il nostro Maki. Come già dissi, preghiamo in modo speciale per loro ed aiutiamoli nelle forme possibili.

Non vogliate dimenticare i nostri cari morti: D. Piacenza, Filippa, Arri, Tateishi, Tomura…


(Manca la continuazione)

3125 / Circolare Salesiani / 1944-8-20 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 20 agosto 1944

Carissimi,


I nostri Ss. S. Esercizi vanno ormai completandosi, e, speriamo che la muta di Tokyo (3/9- settembre) riuscirà bene come riuscirono di somma soddisfazione quelle finora tenute: di tutto dobbiamo rendere grazie al Signore; come pure mi sento in dovere di ringraziare quanti vi hanno cooperato in varie forme per la buona loro riuscita. Il Signore ci benedica tutti e ci aiuti a mantenere i buoni propositi presi. In questa occasione alla Scuola e allo Studentato feci pure la prescritta visita annuale.

In questo periodo di tempo vari nostri confratelli emisero i santi voti. Il ch. Emì li rinnovò triennali. I chierici Colussi, Dell’Angela e Fortuna li faranno perpetui. Aiutiamo questi confratelli con speciali preghiere. Così pure nelle prossime ordinazioni di settembre i confratelli teologi riceveranno i santi ordini corrispondenti ai loro anni di studio.

Prossimamente vari dei nostri confratelli giapponesi, essendo di leva, inizieranno il loro servizio come assimilati, nelle varie forme che conoscete.

Le notizie di quelli che sono sotto le armi a tutt’oggi sono sempre buone. Sono sicuro che certo lo fate, ma permettete che nuovamente li raccomandi alle vostre quotidiane preghiere.

Grazie a Dio al momento che scrivo le notizie e dalle case e dai singoli sono buone; buona la salute e ininterrotto il lavoro e materiale e spirituale.

Continuiamo con pazienza e costanza a fare quello che si può, ed il Signore non mancherà di aiutarci in tutto quello che ci è necessario: e ci aiuterà in proporzione della nostra generosità di cuore nell’osservanza della Regola, e nella attenzione che ognuno di noi porrà nell’impedire che nella nostra vita attuale s’infiltrino abusi e concessioni difformi dallo spirito nostro, perché ci possiamo trovare alle volte in circostanze speciali date dalle contingenze del momento, che pare li necessitino ed autorizzino.

Pel tramite della Delegazione Apost. ricevo: “II Rev.mo D. Ricaldone invia da parte sua e da parte di tutti i superiori salesiani i più affettuosi saluti a tutti. Comunichi la nomina del Card. protettore della S. S. nella persona dell’Em.mo Salotti”. Invia pure saluti Mons. Pasotti che dice che sta bene e che può lavorare abbastanza bene adesso. E Deo gratias anche di queste buone notizie.

Miei cari, cari confratelli, che cosa ci prepara il Signore per il mese prossimo…?

Calmi e abbandonati alla Sua S. Volontà, facciamo il nostro dovere, prodighiamoci per far bene intorno a noi e aiutiamoci col consiglio e colla preghiera.

Vostro aff.mo

D. Cimatti, sales.

3126 / Solari Carmela F.M.A. /1944-8-20 /


a Suor Carmela Solari, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 20 agosto 1944

Rev. Madre,


Ho l’occasione… a tutte auguri… Se potessi venire sono sicuro che vedrei aureole, corone splendenti da per tutto. Oh, sia benedetto il Signore.

Pensiero a tutte:

      1. Ricorderò ogni giorno nell’esame di coscienza i miei propositi,

      2. Ogni settimana nella confessione,

      3. Ogni mese nell’esercizio della buona morte,

      4. E quando mi dimentico mi imporrò o mi farò imporre una penitenza.


Abbiamo la buona Suor Hirate ammalata. Preghiamo.

Lei sempre allegra e dolce in tutto per amor di Dio.

E pregate pel vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3127 / Circolare Salesiani / 1944-8-30 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 30 agosto 1944

Carissimi,33


I nostri santi spirituali esercizi che in varie forme si sono potuti tenere anche in quest’anno vanno volgendosi al termine. Speriamo che anche la prossima muta possa svolgersi con comune soddisfazione e profitto, come fu per tutte le altre e dei salesiani e delle Figlie di Maria Aus. Grazie di cuore al Signore e a quanti hanno cooperato per la buona riuscita, nelle forme loro possibili.

Il Signore ci benedica tutti e ci aiuti a mantenere i buoni propositi presi.

In questa occasione alla Scuola e allo Studentato feci pure la prescritta visita annuale. Vari dei nostri confratelli emetteranno in questo tempo i santi voti, alcuni li rinnoveranno, altri li faranno perpetui… Nelle prossime ordinazioni di settembre i nostri chierici teologi riceveranno le ordinazioni corrispondenti ai loro corsi di studio. Aiutiamo questi confratelli con speciali preghiere.

Prossimamente vari dei nostri confratelli giapponesi essendo di leva, inizieranno il loro servizio militare, mentre gli altri prestano servizio come assimilati nelle varie forme che conoscete.

Le notizie di quelli che sono sotto le armi a tutt’oggi sono sempre buone. Sono sicuro che tutti li ricordate quotidianamente nelle vostre preghiere.

Grazie a Dio, al momento che scrivo, le notizie che ho delle case e dei singoli sono buone; buona salute e ininterrotto lavoro spirituale e materiale.

Continuiamo con pazienza e costanza a fare quello che si può, ed il Signore non mancherà di aiutarci in tutto quello che ci è necessario, e ci aiuterà in proporzione della nostra generosità di cuore nell’osservanza della regola e nell’intenzione che ognuno di noi porrà nell’impedire che nella nostra vita attuale si infiltrino usi o concessioni difformi dallo spirito nostro, proprio ora che ci possiamo trovare alle volte in circostanze speciali, date dalle contingenze del momento, che pare li necessitino ed autorizzino.

Per il tramite della Delegazione Apostolica ricevo: “II R. M. Rev.mo D. Ricaldone invia da parte sua e da parte di tutti i Superiori salesiani i più affettuosi saluti a tutti. Comunica la nomina del Card. Salotti come cardinal protettore della Congregazione sales.”. Invia pure saluti Mons. Pasotti dal Tai, dice che sta bene e che adesso può lavorare abbastanza bene. E Deo gratias anche di queste buone notizie.

Miei cari confratelli, cosa ci prepara il Signore per il prossimo mese…? Calma e abbandono alla sua santa volontà, facciamo il nostro dovere, prodighiamoci per far del bene intorno a noi ed aiutiamoci col consiglio e colla preghiera.


D. V. Cimatti



3128 / Bernardi Angelo / 1944-8-30 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 30 agosto 1944

Carissimo D. Bernardi,


Grazie della tua ultima e delle varie notizie tue e dei confratelli. Ti ripeto il mio pensiero in materia di amministrazione. Fa’ in modo anche cercando di alleviare il centro, ecc., di aiutare i confratelli, che non debbano stare in ansia per il soldo specie in questi momenti, posso aiutarli e quindi quod justum est, ma con una certa latitudine cordis, che fa del bene a tutti: insomma che non debbano avere preoccupazioni per questa parte.

Penso che presto liquideremo definitivamente anche la questione di Betania e che D. Bovio ritornerà non so dove: probabilmente non permetteranno che in quel posto ci si possa fermare.

Prega affinché anche in questo si compia la volontà di Dio. Il bravo Antolini mi scrive entusiasmato per la buona riuscita dei suoi esercizi.

Aiutalo ed il Signore disponga anche per il bene di questa cara anima.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.




3129 / Ricaldone Pietro / 1944-8-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



L’Assunta in Giappone


Agosto 1944

Rev.mo ed amatissimo Sig. D. Ricaldone,


Le condizioni della guerra si incrudeliscono sempre più – tutti i nostri cari confratelli e seminaristi giapponesi, atti alle armi o al lavoro sono partiti – siamo rimasti soli – in vari luoghi, e specie a Miyazaki, estraniati dai nostri cari cristiani, che si vorrebbe ci considerassero come nemici, infetti e peggio – si tratta pel necessario vitto quotidiano – sotto l’incubo delle incursioni aeree… Eppure si procede nel lavoro possibile – il Signore non lascia mancare il necessario – ci dà perfino la consolazione di poter fare a gruppi i santi spirituali esercizi annuali – anche alle Figlie di Maria A. Che cosa si può desiderare di meglio, date le attuali circostanze? I nostri cari teologi, dividendo il tempo tra il lavoro di studio e quello casalingo hanno avuto anche corsi speciali di S. Eloquenza e Musica, a utile complemento dei loro studi.

I missionari, dove possono muoversi, non lasciano mancare il conveniente aiuto e conforto di persona ai cristiani qua e là dispersi, che non possono recarsi alla missione. Un vecchio cristiano di Nakatsu, certo Yoshitake, ha voluto celebrare solennemente il giubileo d’oro della sua conversione, approfittando appunto della andata del missionario, dando così bell’esempio di fede a tutta la sua famiglia e a quanti si riunirono intorno a lui in quella occasione.

La festa dell’Assunta, celebrata dai cristiani giapponesi come una delle più grandi feste, richiamò alle singole residenze gran numero di cristiani rifugiatisi con le famiglie fuori dei centri in luoghi più sicuri e con migliori risorse alimentari. La festa dell’Assunta richiama al buon Giapponese l’entrata del Cristianesimo in Giappone per opera di S. Francesco Saverio. Richiama il grande amore che Maria ha sempre dimostrato al Giappone.

Dice un’antica profezia (1634): “sarebbero un giorno tornati i missionari, su navi dipinte in nero e portando in alto l’insegna di Maria”. Ed un’antichissima canzone canta: “Guarda sull’alto mare… La nave porta il nome di Maria impresso sulle vele”. Ed i cristiani dopo le persecuzioni si manifestarono al missionario davanti alla statua di Maria, da loro ardentemente richiesta: “Dove è l’immagine di Maria?”.

E queste antiche tradizioni, proprie specialmente dei cristiani vecchio ceppo di Nagasaki, vengono bellamente rafforzate nei nuovi cristiani dall’importanza liturgica che viene manifestandosi nella Chiesa.

Oh, Maria continui sul Giappone e su noi tutti la sua materna protezione, mentre la preghiamo di augurare a Don Bosco per noi tutti buon genetliaco.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3130 / Dal Fior Luigi / 1944-9-2 /


al chierico Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone


+Tokyo, 2 settembre 1944


carissimo D. dal Fior,


Grazie della tua carissima del 26 p.m. Mi domandi “che cosa avrò pensato del tuo silenzio”. Che avevi molto lavoro – che non avevi cose notevoli da comunicare – che non sei feroce maneggiatore di penna, né quando le tue cose vanno bene, né quando vanno meno bene… Ti conosco, né mi meraviglio.

Godo che con Don Braggion ti sia rappattumato. Vedi! In questi casi, il più semplice è parlare e chiarire con calma. O noi sbagliamo, e allora dobbiamo essere felici che ci sia chi ci fa osservare quanto è di dovere – o facciamo bene ed allora riceviamo un rimprovero o l’avviso con spirito di umiltà. Quanto ai disaccordi, si accordano facilmente risolvendoli (è un linguaggio musicale che devi conoscere.

E s. accordo dissonante









e come vedi, non ci sono che due vie per entrare in consonanza, salire e scendere, note che salgono e note che scendono. Ossia sali anche tu colla preghiera, e scendi col parlare, col chiarire il tuo pensiero cogli interessati. Ad es. non ti deve costar molto far capire che quando dici qualche cosa lo fai per ridere et similia. Il bravo D. Braggion ti assicuro che fa quel che può per operare con calma e serenità, come anche tu farai quel che puoi per amare il Signore e fare il tuo dovere. Il rendiconto poi conviene farlo anche quando crediamo di non averne bisogno. Quando sei in quest’ordine di idee vai, e dirai “in questo mese non mi pare di aver niente di nuovo per il rendiconto”. Può essere che ne abbia Don Braggion o altri da dire, e così tutti ne guadagniamo.

Coraggio! Nel bel mese del Rosario non stare colle mani in mano e lavora spiritualmente e quanto puoi materialmente… Per la grammatica fai come puoi et idem per il piano… Tu insegni a me che “porro unum est necessarium”.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



3131 / Bernardi Angelo / 1944-9-9 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 9 settembre 1944

Carissimo D. Bernardi,


Torno ora dagli esercizi e trovo il tuo dono graditissimo e le notizie. L’affare D. Bovio è aggiustato in modo che ritorna all’ovile: non si concludeva e quindi… Quasi certamente anche il sottoscritto tornerà all’ovile dello studentato. D. Cimatti ed il Consiglio insistono a che tu studi questa proposta.

Pur considerando con dolore che sembra abbandoniamo i cristiani e le posizioni, si sarebbe di parere che ti trasportassi a Miyazaki. Vedere come utilizzare la Missione (di Miyakonojo), ed il Signore disponga per il bene.

Valutando il lavoro ora possibile a Miyakonojo e quello che si potrebbe fare a Miyazaki col vantaggio di trovarsi in famiglia, ecc. (specie poi per il chierico), fanno propendere ad aderire più presto che si può alla proposta. A meno che ti constasse che prossimamente devi sloggiare, nel qual caso se tu puoi venire a Tokyo (ma penso difficile e imprudente) vieni, ed il chierico si fermi a Miyazaki.

Se la proposta ti sembra degna di considerazione, attuala e, o scrivimi o scrivi tu stesso a mio nome all’Amminis. Apost. Ad ogni modo fammi sapere. Penso che se si è tutti insieme, va sempre meglio in tutti i sensi. Le autorità penso che saranno contente.

Gli esercizi furono fatti veramente bene: si era oltre una trentina. Predicarono D. Lucchesi e Don Cimatti. La campagna benino – se poi ritorna il Bovio…! Chierici giapponesi a gran forza vanno soldati: è la volta di Yamagashira, Nishida, Akabae. Il ch. Abe debolino e così qualche altro.

Grazie a Dio per la parte spirituale e materiale si è in forze. Ti ho fatto spedire per i bisogni del tuo ufficio. Amministra bene, cum caritate magna et justitia.

Le notizie degli assenti per il momento sono buone per tutti. In omnibus fiat voluntas Dei. Ho trovato un po’ di carta da musica ed invio all’amico.

Economizzi più che può, lasciando il posto per l’accompagnamento.

Anche i pezzi a tre voci penso che potrà farli stare in due righe – ad ogni modo faccia come sulle parti – dove non capisce lasci in bianco.

Mi pare che sia arrivato il vocabolario ed anche le lettere di D. Tassinari che è davvero occupato assai.

Coraggio D. Angelo: attendo una tua risposta sulla proposta.

Tuo D. Cimatti




3132 / Circolare Salesiani / 1944-9-13 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 13 settembre 1944

Carissimi confratelli,


Come vi ho fatto scrivere, col 15 c. m. mi sono trasferito allo studentato.34 Mi sostituisce a Mikawajima il nostro D. Tassan che a giorni finirà il suo corso di studi all’Università.

Anche il lavoro iniziato a Betlemme per l’Opera di quell’Ospedale, non realizzando i frutti sperati e promessi, cessa, ed il nostro D. Bovio coi suoi ritorna allo Studentato.

Il Consiglio Ispettoriale rimane così formato da D. Bovio, D. Tassinari e D. Dalkmann (che al momento, in unione con D. Bernardi per la missione, regge l’economia).

Ho creduto pure utile chiamare D. Akimoto per il Segretariato. Per la missione, come già fu stabilito in precedenza, per quanto non si potesse trattare col sottoscritto, i tre direttori del Nord e i tre del Sud, si intendano fraternamente, sempre sulle basi della nostra regola.

Mi si annuncia l’arrivo del nostro D. Erdö a Shanghai. Notizie buone dai nostri soldati, dagli ammalati e da Dairen.

Il prossimo mese di Ottobre sia da noi passato nella devozione del S. Rosario in unione alla nostra buona Mamma Maria e sotto la sua efficace protezione, e sotto quella degli Angeli Custodi nostri.

Fomentiamo a tutto potere la devozione del S. Rosario e ne esperimenteremo l’efficacia. Sia fatta la S. Volontà del Signore in tutto e pregate sempre per chi vi ha sempre e tutti presenti.

Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3133 / Bernardi Angelo / 1944-9-19 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 19 settembre 1944

Carissimo D. Bernardi,


Il tuo pensiero sulla domanda fattati collima perfettamente col mio: desideravo anche il tuo per concludere che così è la volontà di Dio, e avanti nel Signore.

Quanto ad un’eventuale uscita, certo il chierico, e possibilmente anche tu, potreste venire a Tokyo, o in aiuto a Miyazaki… ma si vedrà ed il Signore ispirerà il da farsi.

Non ho messo D. Bovio col titolo di Economo, ché sarebbe di impedimento poi ad essere mio sostituto (vedi regola): D. Dalkmann e D. Bernardi vanno bene, e si vedrà come si aggiusteranno le cose.

Dunque facciamoci santi… se non mi faccio stavolta non ci riesco più… aiutami colle tue preghiere.

Ti assicuro che sei ricordato assai assai da tutti e specialmente dal tuo

aff.mo

D. V. Cimatti



P.S. Saluti cari sempre al Sig. Kaneko e famiglia, Fuji e amici.




3134 / Romelli Stefano / 1944-9-24 /


a Stefano Romelli, missionario salesiano laico in Giappone



24 settembre 1944

Carissimo Romelli,


Avendo propizia occasione, due paroline al mio buon Stefano. So quanto lavori e prego da Dio sempre anche un buon esito per i tuoi lavori di campagna, e più perché ti mantenga e rafforzi nel tuo lavoro spirituale.

In questi giorni cavavo erba dal campo, e cercavo di farlo con cura, ma vedevo che qua e là ne lasciavo sempre.

Anche nel campo nostro rimangono sempre difetti, ma il Signore è contento della nostra buona volontà di toglierli.

Coraggio Stefano mio, vedrai che bel premio in Paradiso!

Ti ricordo ogni giorno e prega anche tu per il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


P.S. Non dimenticare in ottobre il S. Rosario.




3134-2 / Romelli Stefano / 1944-...-... /


a Stefano Romelli, missionario salesiano laico in Giappone


[1944]

Carissimo Romelli,


Un caro saluto anche a te. Ti ricordo sempre. Sta’ allegro e tieni allegri tutti, ma specialmente il Signore col tuo lavoro, coll’osservanza delle tue regole e sempre colla calma serena e tranquilla.

Il bene che fai nessuno lo toglie. Mettiti in bell’unione col Direttore, con D. Lopez, e specialmente dipendi da loro per le cose materiali, col loro permesso fa’ quanto devi fare anche nelle tue relazioni cogli altri, e poi va’ avanti tranquillo che il Signore ti vuol bene.

Gli amici di Tokyo ti salutano e ti assicurano preghiere quotidiane.

Tuo sempre

D. Cimatti


3135 / Direttori salesiani in Giappone / 1944-9-31 /


ai Direttori delle opere salesiane dell’Ispettoria S. F. Saverio



Tokyo, 3135 settembre 1944

Confidenziale (ma usatene come credete bene)


Carissimo (Direttore),


Divento vecchio e mi ritornano sempre più chiare alla mente le cose passate. Penso tante volte a quanto avrei dovuto fare e che non sono riuscito a fare, a tanti sbagli commessi e vorrei fare il possibile per riparare e venirvi sempre più in aiuto efficace. Non potendo al momento fare altro assicuro continue preghiere.

Non vi dispiaccia poi se qualche volta vengo richiamandovi quanto mi sembra mio dovere, non potendo vederci di persona. Non dimenticate i vostri doveri (specialmente se avete dei chierici sotto la vostra direzione) di direttori per la formazione dei confratelli – non solo per la formazione spirituale, ma anche al ministero sacerdotale ed anche ai lavori e allo sviluppo delle attitudini loro a vantaggio della congregazione. Insisto, a nome anche dei Superiori, e sui rendiconti dei confratelli, e sulle prescritte conferenze e sulle pie pratiche in uso fra noi e prescritte dalle regole o regolamenti o dalle nostre tradizioni.

Assicuratevi che i sacerdoti ripassino la teologia, si faccia regolarmente la soluzione del caso e quanti sono nel quinquennio si preparino regolarmente e diano i prescritti esami, come pure facciano quelli che devono ancora subire l’esame di confessione.

Raccomando specialmente, in visceribus Domini nostri J. C., i nostri cari chierici: dovete verso di loro per regola compiere la parte del maestro dei novizi.

Non dimenticate i coadiutori. Chierici e coadiutori pensino anche ai loro santi voti (rinnovazione, emissione di voti perpetui).

È un mondo di responsabilità (e tante altre ce ne sono) che ci deve far pensare e non lasciarci in quiete finché noi non ce le addossiamo con forza e rettitudine. Dite così di altre disposizioni di regole e regolamenti (pratiche di pietà, lettura a mensa, ecc.) e di raccomandazioni speciali dei Superiori negli Atti (ad es. Santità e purezza - povertà, ecc.). È troppo naturale poi (temo perfino di offendervi nel dirlo, ma…) che non dobbiate servirvi di facoltà, da tempo scadute, tanto le personali quanto quelle generali, avute dal sottoscritto per la Prefettura Apost. (ad es. adorazione ad instar 40 ore, poter percepire l’elemosina per la Messa binata, Cresima, ecc.). Penso che il Rev.mo Amminis. Apost. avrà regolato omnia.

E pregate pregate pregate per me.

Vostro

D. V. Cimatti, sales.

3136 / Ricaldone Pietro / 1944-9-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


Il problema degli studi in Giappone

Settembre 1944

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Leggendo la vita di D. Bosco mi ha sempre fatto impressione la circostanza che i suoi figli, di ritorno dal dare gli esami in Seminario o all’Università, erano pieni di gioia quando potevano annunziare al Padre i loro magnifici risultati. E ricordo, come anche giovane collegiale, all’occasione degli esami mi sentivo ripetere il fatto dai miei cari venerati maestri d’allora. Ma più mi aveva fatto impressione lo sforzo e la previsione di D. Bosco nell’avviare per tempo alle scuole pubbliche i suoi figliuoli, per avere adatti insegnanti per le sue scuole. Era naturale che “si licet parva componere magnis” anche in Giappone tentassimo questa via. Circostanze di fatto, difficoltà speciali ci impedirono di realizzare in pieno questo nostro desiderio, ma qualche cosa, grazie a Dio, si è ottenuto, ed ormai la via è aperta e si può procedere, e specialmente i nostri cari confratelli giapponesi possono ripetere ai loro superiori il gesto dei loro antichi fratelli. Non le sarà discaro seguirmi nella breve rassegna.

Il problema è per noi in gran parte connesso col problema delle vocazioni, di cui ebbi il piacere d’intrattenermi in altra relazione. I primi passi concreti si effettuarono a Nakatsu nel 1930, coll’inizio del piccolo Seminario. La marcia in avanti procede più concreta e sicura nel 1934 collo stabilizzarsi del Seminario a Miyazaki, e ci parve toccare il cielo col dito quando potemmo inviare i nostri primi studenti al Gran Seminario di Tokyo. Dal Seminario uscirono pure nel 1936 i nostri primi novizi… e si pensava: “Ah! quando avremo i primi preti salesiani?”. Mi risuonava all’orecchio la voce del Santo Padre PIO XI, di s. m., che, in un dialogo davvero interessante che si svolgeva col povero sottoscritto mentre S. S. faceva il giro dando a baciar la mano ai presenti nella sala del tronetto: “Salesiani del Giappone, moltiplicatevi, moltiplicatevi!”. Per quali vie di prove, di disillusioni, di sbagli, di ostacoli siamo passati lo sa il Signore, e chi vi si è trovato in mezzo. La realtà che desideravamo conseguire era la formazione del clero indigeno e di buoni salesiani.

Il Gran Seminario d’altra parte lavorava per far riconoscere agli effetti legali gli studi sacri (non ci si è ancora riusciti ed è forse meglio: meglio buoni preti, che dottori…); ne avrebbero usufruito così il clero indigeno e i nostri cari confratelli venuti dall’Italia. I nuovi confratelli giapponesi intanto espletavano in casa i loro studi filosofici – nel tirocinio si addestravano alla vita salesiana. L’ottenuto pareggio della Scuola professionale, la necessità di avere anche per lo studentato e per il seminario insegnanti nostri, fece risollevare più sentito il problema. Fu allora che domandai ed ottenni dai superiori il permesso di iniziare una scuola media approvata presso il Seminario. Andato a vuoto questo tentativo, si cercò di far approvare dal governo agli effetti legali, ma solo in conformità alle nuove disposizioni legali sulle religioni, per entrare alle scuole del Gran Seminario, riconosciuto dal Governo come scuola formativa del Clero. Avviammo allora i nostri (come ai tempi di D. Bosco) agli esami straordinari indetti ogni anno dal governo. Poi si usufruì del pareggio della scuola professionale per inscrivervi i nostri confratelli, e munirli così del titolo per accedere agli esami delle scuole superiori. La guerra sconquassò molti di questi piani; la chiamata di tutti i nostri al servizio militare o a servizi assimilati ha arrestato il movimento, ma grazie a Dio, si può dire che tutti sono ora in posizione scolastica per poter proseguire negli studi superiori. L’inizio poi della scuola media ci mette nelle condizioni di iscrivervi tutti i nostri aspiranti (ed è a tal fine che a fianco della Scuola si è eretto l’aspirantato salesiano). Già alcuni dei nostri confratelli salesiani frequentano i corsi superiori, e così il problema della formazione culturale dei nostri è avviato, e così pure è sfondata la porta per procedere alla formazione di buoni insegnanti. Deo gratias e a quanti (e non sono pochi) hanno cooperato col consiglio e coll’opera a vincere la buona battaglia.

Ed è anche obbedendo allo spirito e direttive di D. Bosco che si volle esperimentare la via per gli stranieri. Non è escluso in Giappone a determinate condizioni il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all’estero: ma fu possibile anche l’iscrizione all’Università del nostro conf. D. Tassan e all’Università Imperiale (cui aspira ogni studente giapponese) e, dopo gli anni di corso, ottenne il corrispondente diploma in Scienza dell’Educazione e Filosofia. È il primo missionario, il primo salesiano, il primo italiano che per corso regolare è diplomato alla Università Imperiale di Tokyo.

Deo gratias! Oh, come D. Bosco ci è ancora maestro, se sappiamo con fede, con fiducia e con amore seguirlo nelle sue direttive. Oh, lo sia davvero ora e sempre!

Suo

D. V. Cimatti, sales.

3137 / Bernardi Angelo / 1944-10-2 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 2 ottobre 1944

Carissimo D. Angelo,


Tutti, e specialmente D. Cimatti, hanno passato spiritualmente la giornata con te e con il nostro Don Margiaria, col ritorno fraterno e con molte preghiere che tutti hanno fatto per te. Grazie della tua lettera. Quanto ti ho spedito, siccome è per conto corrente postale, tarderà, ma arriverà. Così per ogni evenienza sei a posto.

Mi scrive D. Carlo di danni avuti per l’inondazione. Gli ho risposto che te ne scriva. Tu vedrai il da farsi coll’Amminis. Apost. Certo che il non poter muoverti come prima è un gran sacrificio, ma anche questo ti moltiplicherà i meriti che assai numerosi ti sei venuto facendo in questi anni.

Deo gratias e ti dia il Signore la forza di sopportarli con merito.

Identicamente al bravo Antolini, cui invio altra musica al più presto.36

Per le notizie di Nishimura, puoi comunicare che ha ordine di ritornare, ma quando potrà è difficile dirlo e non preavviserà certo. Per la salute al momento pare benino, ma ha bisogno di molti riguardi: gli hanno consigliato il ritorno.

Non abbiamo altre notizie.

Mi pare di aver così risposto a tutto. Hai ragione di dire che il Signore mi ha messo nelle condizioni migliori per santificarmi… il guaio è che il lupo perde il pelo ma non il vizio, e mi trovo sempre allo stesso piano. Aiutami colle tue preghiere. Dillo anche all’amico e state sicuri che vi ricordo più che qualsiasi altro, perché siete i più sacrificati.

Per il momento niente di nuovo. Ieri vi fu il funerale di Mons. Ideguchi di Yokohama. Abbiamo cantato noi e riuscì realmente bene. Parlò Mons. Taguchi, Tanaka Kotaro, ecc. Lo sostituisce Mons. Toda, cui succede P. Seno, parroco di Azabu.

Al funerale vi era anche il rappresentante del Ministero E. N. che lesse il discorso del Ministro.

Allegro nel Signore. Fa’ coraggio all’amico e digli che abbia fede sempre… e avanti nel nome del Signore. Fate miracoli col S. Rosario.

Al solito saluti carissimi indimenticabili al Sig. Kaneko e famiglia, M. Fuji e quanti conosco.

Ti abbraccio e benedico col chierico.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.




3138 / Circolare Salesiani / 1944-10-14 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio

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Tokyo, 14 ottobre 1944

Carissimi confratelli,


Il solito ricordo mensile, che vi assicuri la continua unione di pensiero, di affetto e di preghiere che ci unisca specialmente in questi tempi.

Si avvicina la fine del mese consacrato al S. Rosario: intensifichiamo la buona volontà di continuare a passarlo bene e propagare, come meglio ci è possibile, l’efficacissima devozione. Ci prepareremo così anche meglio al prossimo, consacrato alle anime del Purgatorio. Conosco la vostra pietà, e mi dispenso da speciali raccomandazioni al riguardo. Ma pensando che conosciamo assai poco di quanto sia succeduto e succeda nei nostri paesi nelle attuali condizioni, e che dei nostri cari e di tante persone a noi legate da speciali relazioni nulla conosciamo… e chissà quali dolorose sorprese ci attendono… non posso non inculcare con tutte le forze dell’anima di pregare, di pregare assai per le anime del Purgatorio, suffragarle abbondantemente coi mezzi che abbiamo a disposizione, ed esortarvi insistentemente a propagare al possibile anche questa devozione tanto cara e tanto inculcata dal nostro D. Bosco.

Per la prossima domenica 22, festa della Propagazione della Fede, regoliamoci secondo le disposizioni che, penso, saranno emanate dai rispettivi Ordinari. In quel giorno preghiamo affinché il Signore si degni di inviarci molte buone vocazioni, preghiamo per tutti i missionari ed esortiamo i nostri dipendenti ad essere generosi nel sovvenire le necessità delle Missioni in tutto il mondo.

La solenne festa di Cristo Re concluda bene il mese di Ottobre: e Gesù sia davvero per noi tutti e per i nostri il nostro Sovrano amatissimo, nel pieno senso della parola.

Buone notizie da tutti i nostri assenti (soldati e operai…) e dei lontani (Dairen e Nishimura) e anche dagli amici di Shanghai.

È morto piissimamente a Tokyo-Betania, i1 nostro allievo della Colonia Agricola Nambu Gabriele. Mi giunge pure la notizia della morte del P. Heuzet di Fukuoka. Vogliamo pregare anche per lui: ci aiutò tanto e in tante forme agli inizi del nostro apostolato in Giappone.

Domando pure preghiere per il nostro confratello Dell’Angela alquanto indisposto ed obbligato al riposo. Ed anche per le Figlie di Maria Aus. che pare debbano emigrare con tutte le loro ragazze dai luoghi di rifugio (Shimizu e Fujieda), dichiarate ora zone militari.

E fra tante preghiere che vi chiedo per gli altri, non vogliate dimenticare il vostro aff.mo


D. V. Cimatti, sales.

3139 / Bernardi Angelo / 1944-10-14 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 14 ottobre 1944

Carissimo D. Angelo,


Grazie della tua arcicarissima dell’8 c. m. e delle belle notizie. Et in primis farai le più sincere congratulazioni al buon Sig. Kaneko: assicuralo che prego e faccio pregare per la nuova angeletta che rallegra la sua famiglia, e che la benedico con la migliore delle benedizioni.

Per il tuo vestito il bravo Masiero è in moto e gli ho messo una pulce nell’orecchio, e spero che farà più presto che può. Penso che se gli inviassi una semplice cartolina, promettendo preghiere, servirà a sollecitare, perché ha molto lavoro…

Tutto è nelle mani di Dio, e disponga Lui come è per il bene in tutti gli avvenimenti… non ti so fare nessuna profezia per questo guazzabuglio mondiale.

Preghiamo, lavoriamo e facciamo il nostro dovere.

D. Margiaria bene, tranquillo. Avevano messo all’ombra anche P. Marcellino, ora è uscito, ma sta in casa.

Anche Mons. Furuya è dentro. Preghiamo. Tu sta’ allegro e col Signore cercando di fare tutto il bene possibile ed ancora un poco.

Ti abbraccio e benedico. Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3140 / Solari Carmela F.M.A. / 1944-10-14 /


a Suor Carmela Solari, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 14 ottobre 1944

Rev.ma Madre,


Sempre graditissime le sue lettere. Mese di Novembre: insista sul S. Rosario per le anime del Purgatorio e la devozione alle anime sante domandando la grazia di correggere i propri difetti. Inoltre finito l’esame di coscienza ognuna si domandi “per questi difetti, quanto tempo dovrò stare in Purgatorio? Le anime che vi sono è per queste coserelle… dunque voglio stare attenta…”.

E poi esorti di acquistare molte indulgenze applicabili alle anime del Purgatorio, ad es. ascoltare la S. Messa, Rosario, Via Crucis, la preghiera: “Ecco o mio dolcissimo Gesù”, ecc.

Per Nakatsu, come già avevo scritto ci vuole il permesso del nostro venerato Ordinario che non so che pensieri abbia in proposito e d’altra parte ora l’Ispett. ha parlato. Vedrei per il momento una sola possibilità, cioè vedere se Nakatsu fosse luogo più sicuro per una categoria di bambini: domandando lo sfollamento… ma non so davvero quale guadagno per voi ci possa essere, dovreste dividervi.

Qualora obbligassero ad allontanarsi da Beppu, Nakatsu non so se sia un luogo sicuro e se le autorità lo permetterebbero. Dunque per ora mettiamoci nelle mani della Provvidenza che come ha aiutato miracolosamente, come mi dice, le vostre consorelle all’estero, le aiuterà ancora più fortemente in Giappone.

Ricordo degli Esercizi: FIAT VOLUNTAS DEI.

Vi benedico tutte.

Vostro D. V. Cimatti



P.S. Assicuri la brava Sr. Morando che si prega. Le invio la benedizione della Madonna. Offra tutto per le mani della Madonna per la conversione delle anime in Giappone e per la liberazione delle anime del Purgatorio.

3141 / Bernardi Angelo / 1944-10-22 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 22 ottobre 1944

Carissimo,


Ho inviato al Sig. Kaneko lettera e reliquia di D. Bosco assicurandolo di novena di preghiere.

Con la reliquia gli invio la benedizione della Madonna per la Signora – tu gliela darai.

Per tutto il resto penso che, date le condizioni generali dello svolgersi delle cose, il prossimo avvenire ci sarà manifestato dal Signore.

Confidenza in Lui e nel finire bene il mese del Rosario e anche nel prossimo mese di Novembre.

Ricorderò il tuo buon babbo il prossimo 27 e farò pregare. Per ora anche qui niente di nuovo. Tutti bene.

Saluti speciali da D. Bovio (è in giro in cerca di patate da seme), da D. Tassinari e compagni. Ti abbraccio e benedico.

Tuo

D. V. Cimatti


P.S. Saluta omnes – Controllate le Ss. Messe – tutto perfettamente.



3142 / Circolare Salesiani / 1944-9-30 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 30 ottobre 1944

Carissimi,


Il saluto mensile che a nome di tutti sono solito inviarvi mi dà modo di passare con voi alcuni momenti che mi tornano sempre più graditi.

Terminato felicemente il mese di Ottobre, speriamo passare bene anche il mese di Novembre: consacriamolo pienamente a suffragare le anime sante del Purgatorio in tutte le forme che ci sono possibili. Conoscete le raccomandazioni vivissime che era solito fare D. Bosco ai suoi salesiani e giovani, conoscete lo spirito del nostro Patrono S. Francesco, che non esita a ritenere la devozione delle anime del Purgatorio come l’esercizio più attivo di apostolato per la salvezza delle anime e l’esercizio più proficuo delle opere di misericordia. Non dimentichiamo i nostri cari confratelli deceduti in Giappone, e anche tutti i nostri benefattori e cooperatori ed ex-allievi giapponesi. Sarei anzi più che riconoscente se mi poteste segnalare i loro nomi per poter a tempo opportuno comunicarli al Centro di Torino, così potranno godere altri abbondanti suffragi.

Novità per il momento non ne conosco. Ho avuto recentemente notizie dei nostri confratelli del Tai e di Mons. Pasotti. Tutte le loro case sono aperte, i confratelli stanno bene e lavorano, pur sentendo fortemente le condizioni del momento. Identicamente per i confratelli di Shanghai ed in genere della Cina, idem per i soldati di cui abbiamo notizie.

A Tokyo pure, grazie a Dio, si vive e si lavora: tutti i confratelli pure stanno benino, salutano e ricordano cordialmente tutti i confratelli della Missione. Da Dairen buone notizie. Ringraziamo dunque di cuore il Signore, e rendiamoci sempre più degni dei suoi benefici! Nelle attuali contingenze (come già vi consigliai) affidiamo noi, i nostri e le cose nostre alla nostra Mamma Maria A. e a D. Bosco, con preghiere speciali, ma in modo particolare coll’adempimento esatto del nostro dovere e tenendo lontano dalle nostre case il peccato: è così che avremo protezione e speciali benedizioni per noi, per i nostri e per le cose nostre.

Sono sempre a vostra disposizione per quanto posso fare: vi assicuro fraterno quotidiano ricordo. Si avvicina l’inverno: prendete le necessarie precauzioni per evitare malanni.

Tutti vogliono presentarvi saluti e preghiere. Non dimenticateci, e specialmente ricordatevi del vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3143 / Ricaldone Pietro / 1944-10-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Anche La Radio


Ottobre 1944

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


È notorio che le trasmissioni radiofoniche sono un mezzo magnifico di propaganda, e, se ben adoperate, un ottimo mezzo. Già nell’anteguerra i nostri confratelli D. Margiaria, D. Marega, Don Barbaro ed altri si prestarono per trasmissioni di argomenti culturali o religiosi di vario genere all’interno e all’estero (Giappone – Italia), ma è proprio nel periodo ed anche in quello più acuto della guerra che la corale salesiana dello studentato teologico, diretta dal nostro D. Lucchesi, viene affermandosi sempre più, fino a rimanere, specie nel campo polifonico sacro, la più quotata in Tokyo, e nell’immediato dopo-guerra possiamo dire che rimarrà certo l’unica, se al Signore piacerà conservarci fino allora.

Ed è per questo che nelle grandi funzioni alla Cattedrale ed altre chiese, ricorrenze di funerali speciali, Messe solenni, funzioni della settimana santa in cui si era soliti trasmettere radiofonicamente alla città lo svolgersi della funzione, la schola cantorum salesiana vi era invitata, ed è per questo che ripetutamente (specie in occasione delle feste natalizie e di pasqua) la Società veniva allo studentato colle macchine apposite per impressionare dischi, che poi venivano trasmessi all’interno o all’esterno. Onore grande per i salesiani, buona propaganda, cespite d’entrata…; gioia di unirci al cuore dei giapponesi, agli amici lontani, non piccola soddisfazione artistica… ed anche buon incitamento ad un maggior perfezionamento nell’esecuzione. Ricordo l’impressione provata nell’udire, sul disco di saggio, le canzoni giapponesi composte e suonate dal sottoscritto e cantate dal nostro D. Margiaria… Fu un urlo comune: “Scancella! Ripetiamo…”.

Imparai più in quella audizione, che in anni di insegnamento… e ci si riuscì benino e con soddisfazione comune. Così alle volte il desiderio di cantare, e magari per accentuare la persuasione, via, di essere artisti, accomunava nelle prove quanti confratelli pensavano di avere facoltà vocali degne di essere udite… tanto più che si doveva salire su un palco, in vista… Mah! piccole velleità di questo mondo, che però ben rettificate… per far del bene… non sono da temersi. “Su, attenti… il mondo vi ascolta”. Si figuri l’orgasmo di questi cari figliuoli e il loro impegno all’udire queste parole… Finito il pezzo, sentito il disco di prova: “Scancella… ripetiamo…”. E ne erano tanto persuasi, che gli assoldati per l’occasione, umilmente se la sgattaiolavano dicendo: “Quanto costa la vita dell’artista!”. E si riuscì a ottime esecuzioni. Anche con questo mezzo il Signore, la Chiesa coi suoi canti e il nome di D. Bosco furono largamente divulgati. Penso che se D. Bosco fosse vivo avrebbe anche lui parlato e cantato alla radio, lui e i suoi giovani e i suoi salesiani… Verrà certo il tempo in cui anche il nostro venerato R. M. farà udire la sua voce ai suoi figliuoli sparsi in tutto il mondo. Per il Giappone non sarà certo difficile.

È una notizia non certo di prima importanza quella che oggi mi intrattiene con Lei, ma sarà a Lei gradita e ai fratelli nostri, perché almeno per alcuni istanti ci tiene uniti in intimità di pensiero e di cuore.

Preghi per noi tutti e specialmente per

il suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3144 / Bernardi Angelo / 1944-11-14 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 14 novembre 1944

Carissimo,


Grazie della tua ultima. Assicura preghiere per la Sig.ra Kaneko. Auguri per l’incremento buono della tua famiglia cristiana. Ad maiora.

Dici bene che la preghiera e l’umiltà devono essere la base: procuriamo di realizzarla per noi. Coraggio e avanti.

Il tuo quesito (andare o restare, interrogato anche il Consiglio) è che provi a sentire il veneratissimo Amministratore Apostolico nostro e tentare di sapere come la penserebbe Lui!

Mi pare di capire che per noi sia meglio uscire quando ci manderanno!

Prova, arrepta occasione! Ma se al momento la famiglia aumenta, non è il caso di lasciarla proprio ora.

Saluta omnes e prepara una bella festa della Madonna. Allegro sempre e fiducioso che la Madonna ti aiuterà in tutto.

Tutti ti salutano. Ti abbraccio e benedico.

Tuo aff.mo

D. Cimatti

3145 / Bernardi Angelo / 1944-11-14 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone


Tokyo, 14 novembre 1944

Carissimo,


Ricevo la tua ultimissima (9/11). Grazie delle belle notizie.

Coraggio e avanti senza paura e vedrai che il Signore…

Per Oita: D. Figura fu nominato e la nomina non fu revocata, ma poi D. Marega (scomparsa l’andata sua altrove) disse che faceva lui e, fosse rimasto lì, non era possibile facesse altri.

Anche a me D. Figura scrive che sta bene spiritualmente e materialmente. Deo gratias!

Fa anche lui di tutto, come te, me e noi tutti.

Buone notizie da Beppu, Nakatsu, Dairen. Deo gratias!

Allegro, buono, con Dio e laborioso. La tua veste è in viaggio.

Ti abbraccio e benedico.

D. V. Cimatti



3146 / Circolare Salesiani / 1944-11-18 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 18 novembre 1944

Carissimi confratelli,


Nell’approssimarsi della novena e festa dell’Immacolata vi invio queste poche notizie e colgo l’occasione non solo di esortarvi caldamente a volerla celebrare col massimo cuore di D. Bosco, ma anche per presentarvi a nome di tutti i confratelli di Tokyo i più sentiti auguri di buone feste, e l’assicurazione di speciali preghiere per ognuno di voi, che tutti faremo in questa bella festa. È la festa della nostra cara Congregazione! Oh, come il cuore materno di Maria, che guidò fin dagli inizi il nostro D. Bosco per compiere quanto ha compiuto, il cuore materno di Maria che ha guidato noi pure alla Congregazione, ci continui il suo materno aiuto, specie in questi momenti, e ci aiuti a condurre felicemente a termine quanto il Signore vuole da noi qui in Giappone.

La bella festa, che ci ricorda poi la caratteristica del salesiano, sia un incitamento ancor più forte a realizzare in noi quella integrità di pensiero, di parola e azione che abbiamo professato, e che, come forma la più bella gemma fra le virtù della Madre nostra, formi pure la nostra più bella gloria qui e in Paradiso.

Notizie buone da tutti. Non dimenticate il prescritto delle Costituzioni per il 25 c. m. e che il 3 dicembre ricorre l’onomastico del nostro Ven. Amminis. Apost. Benché in ritardo uniamoci di cuore al nostro D. Marega per fargli i più sentiti auguri per il 25° di sua professione, assicurandogli preghiere ed augurandogli sanità, lavoro e ben meritato premio a suo tempo dal Signore.

E pregate sempre per chi non vi dimentica mai.

Vostro aff.mo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3147 / Bernardi Angelo / 1944-11-20 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 20 novembre 1944

Carissimo D. Angelo,


Nella bella occasione della festa della Mamma un saluto speciale ed un augurio e speciali preghiere; a nome della Madonna ti esorto a realizzare in te quella piena unione con Dio che noi delibiamo ogni giorno nella santa Messa e nella recita del santo breviario, cerchiamo di migliorarli ogni giorno più, fino a condurli alla possibile perfezione. Tu domanda per me la piena assoluta conformità alla volontà di Dio in tutto.

Nella festa cerca di invitare il Sig. Kaneko e tu fa’ le mie veci esprimendogli la riconoscenza sentita che portiamo a Lui e alla sua famiglia. Continuiamo a pregare. Da’ alla Signora la benedizione di Maria Ausiliatrice. Penso abbia fatto la novena prescritta: se non migliora bene, ripeta. Pulsate et aperietur.

Ossequi pure alla Maestra e a quanti conosco. Maria ti sia davvero Madre in tutti i sensi.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3148 / Solari Carmela F.M.A. / 1944-11-20 /


a Suor Carmela Solari, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 20 novembre 1944

Rev.ma Madre,


Grazie della sua ultima che mi assicura di tante belle notizie e di quanto bene siete strumento nelle mani di Dio e anche delle cose vostre materiali che, benedette dal Signore, dimostrano quanto Egli voglia bene alle sue care figliuole e ve ne vorrà ancor di più quanto più starete in buona relazione con LUI.

Ottima l’idea del rifugio antiaereo nella montagna. Ormai anche a Tokyo è prevalso questo sistema dove è possibile effettuarlo. Allo studentato e alla scuola si sono scavate gallerie nel bosco. Quali siano i posti sicuri penso che lo sa solo il Signore. Ad ogni modo siamo nelle mani Sue e avanti nel nome del Signore. Per la bella festa dell’Immacolata spero che tutte saranno animate dal vero slancio che la buona Madre Carmela sa infondere a tutte le sue figliole.

Propongo alle allieve e novizie: “Qual è il difetto che la Madonna vede in me, e che bisogna ad ogni costo levare?”, e fare il possibile per toglierlo, offrendo un bel sacrificio alla Mamma per la sua festa…

Alle Suore: “Voglio perfezionarmi nella regina delle virtù; gemma fulgida di Maria”.

Alla buona Madre Carmela: “Guidare tutti più vicino che sia possibile alla Mamma coll’esempio, colla parola materna di Maria e col suo medesimo cuore, attivare le volontà di tutte nel servizio di Dio”.

Assicuri la brava Suor Morando che si prega per Lei. Così vuole per Lei il Signore che si faccia santa e salvi un numero grande di anime e del purgatorio e delle viventi, offrendo a Lui con rassegnazione e pazienza i suoi dolori. Si assicuri che salva così molte più anime che nelle forme desiderate da Lei o da noi: si consacri più totalmente al Signore per le mani di Maria. La benedico di cuore (si faccia dare la benedizione di Maria A. da D. Cecchetti).

Benedico poi tutte e singole.

D. Cimatti, sales.


3149 / Dell’Angela Stefano / 1944-11-22 /


al chierico Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



22 novembre 1944


Expansis manibus, orabat Caecilia ad Dominum et cor eius igne coelesti ardebat.

Anche tu suoni a mani larghe… fallo servire come preghiera.

Ogni nota potendo essere un atto di amore, sforzandoti di essere più agile nella meccanica dello strumento, puoi suscitare un grande incendio spirituale in te.


D.V. Cimatti

3150 / Ricaldone Pietro / 1944-11-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



La lingua batte…


Novembre 1944


Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


L’ultima relazione fu sulla radio… ed oggi sul grammofono e audizioni relative… Mi dirà: “Ti vuoi dare arie musicali!… ed obbligarci a sentire le tue storie!”. Per me è un buon contravveleno all’altro genere di musica, che romba selvaggiamente dall’alto, e che dà le dolorose segnalazioni ai poveri cittadini, che riparano angustiati nei luoghi di rifugio o corrono affannati tentando di domare gli incendi invadenti. D’altra parte l’argomento vuol farle conoscere anche questo bel mezzo che viene a completare la nostra modesta opera di propaganda mediante concerti. Le audizioni grammofoniche vengono da noi usate a scopo culturale e di propaganda. Occorrono come condizioni indispensabili:


  1. Una buona macchina

  2. Dischi artistici in buono stato

  3. Spiegazione fatta da persona abile e competente in materia musicale e religiosa.


Il giapponese ama assai la musica, e procurarsi la soddisfazione di buone audizioni, corredate da spiegazioni fatte con spirito artistico e cristiano è certo ottimo mezzo per attrarlo e avvincerlo. Ne usava su vasta scala a Beppu il nostro D. Arri che, anche nell’uso di questo mezzo, ci fu maestro… Oh, quante volte ho partecipato alle familiari riunioni a cui fino ad un centinaio di persone (riunioni troppo numerose non concludono, e sono da escludere i ragazzi), raccolte, udivano la buona musica, e più l’opportuna spiegazione, che trasportava l’uditorio o in chiesa o accanto alle vicende dell’artista cattolico (come sono poco note in Giappone… e forse anche altrove, le glorie musicali cattoliche!) e ne manifestava la fede, le lotte materiali e spirituali… quasi sempre improntate nella musica scelta a saggio.

E alla fine della seduta, libera conversazione familiare, che ribadisce, rassoda, vince e chiarisce. Quanti buoni effetti si sono ottenuti e si ottengono. Le riunioni si continuano a Beppu e si sono iniziate a Miyazaki e altrove.

Allo studentato di Tokyo poi, si usano tali audizioni a scopo culturale artistico e sono buon sussidio, specie per lo studio dell’arte sacra e della storia per i nostri teologi. Le audizioni gregoriane, quelle di polifonia sacra, le migliori Messe artistiche, le migliori opere teatrali e le più celebri composizioni orchestrali, di organo o piano, opportunamente spiegati dal punto di vista storico e tecnico sono di innegabile utilità. Il nostro D. Lucchesi vi metteva certo gran parte della sua attività. Penso che quanti confratelli hanno udito ad es. la Messa da Requiem del Verdi e hanno partecipato all’adunanza con cuore ben disposto, ne sono usciti profondamente colpiti dopo aver fatto una buona meditazione… specie dopo aver provato le emozioni di un violento bombardamento…

È la festa del nostro D. Tassinari, direttore dello studentato. È tradizione nostra ricordare tutti gli onomastici dei confratelli con preghiere, auguri… e secondo i tipi, con qualche cosa di caratteristico… Serve tanto a rassodarci nello spirito di famiglia. Ma la festa del Direttore ha già le radici nella nostra tradizione salesiana e si è compiuta colle manifestazioni note. Una bella novità fu un’allegoria drammatica in latino, a soli e coro, del nostro D. Del Col… con musica (modestia a parte) del sottoscritto, di grande effetto. È la parafrasi evangelica dell’“Ego sum pastor bonus”. E fra i vari doni fu offerto per le mani del direttore ai nostri confratelli chierici il corso annuale di meditazioni, desunte dagli scritti di S. Francesco di Sales e D. Bosco, raccolte dal sottoscritto. Dopo di averle esperimentate, può essere utile renderle di pubblica ragione al mondo salesiano. Ci pare con questo di vivere sempre più vicini a D. Bosco. Vuol sentire le nostre audizioni? Venga e spiegheremo ai nostri giapponesi che ancor non la conoscono, la buona immagine paterna… Preghi per noi. Tutto suo nel Signore


D. V. Cimatti, sales.

3151 / Del Col Luigi / 1944-11-… /


al chierico Luigi Del Col, missionario salesiano in Giappone



Novembre 1944


Il passato non c’è più, l’avvenire non è in tuo potere, il presente non è che un momento che ti è dato per servire Dio e meritarti una beata eternità.


(D. V. Cimatti)


3152 / Ferrari Giacomo / 1944-12-8 /


a Giacomo Ferrari, missionario salesiano laico in Giappone



8 dicembre 1944

Carissimo Giacomo,37


Grazie della tua carissima. Sa il Signore quanto colla parola, coll’esempio e col contegno tento di fare per far penetrare quanto mi accenni, che approvo pienamente.

Ad ogni modo preghiamo, diamo buon esempio e con gran calma, arrepta occasione (se interrogati) diciamo francamente quanto si pensa, ma l’esempio vale più di tutto.

Quanto al secondo punto è pure naturalissimo quanto dici: ad ogni modo un ritorno si impone anche per tanti altri motivi e per tanti cari confratelli; tu certo potrai aiutare nell’opera di ricostruzione della nostra povera, cara e bella Italia.

Ad ogni modo il futuro è nelle mani di Dio, caro Giacomo.

Per ora il meglio è pregare, lavorare, essere buoni figli di D. Bosco coll’osservanza delle nostre regole.

Grazie dei momenti belli passati nella lettura della tua carissima. Dio benedica te, caro mio Giacomo. E Maria A. e D. Bosco ti proteggano in tutto. Allegro.

Buon Natale e Capodanno.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.




3153 / Circolare Salesiani / 1944-12-12 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 12 dicembre 1944

Carissimi confratelli,


Con tutto l’affetto del cuore, a nome anche di tutti i confratelli di Tokyo, vi auguro le più buone e sante feste natalizie e di Capodanno con la più viva assicurazione di ricordo e di preghiere per voi tutti.

Vi prego di fare altresì le mie parti presso i nostri cari cristiani, cooperatori e cooperatrici ed ex-allievi.

Assicurateli della continua riconoscente preghiera di tutta la famiglia salesiana ed esortateli a che ci continuino il loro affetto, la loro opera e la loro preghiera.

Come strenna di quest’anno mi sembra sia utile per noi tutti il ricordo dato per i santi spirituali esercizi: “SIGNORE SIA FATTA LA TUA SANTA VOLONTÀ IN TUTTO!”.

Le notizie dei nostri assenti e dei confratelli delle case a tutt’oggi sono buone, come pure quelle di tutti i confratelli di Tokyo. Le Figlie di Maria Aus. ebbero a soffrire per il recente terremoto e stanno cercando, in altra zona, rifugio per le loro piccole allieve.

Dovunque la festa dell’Immacolata fu celebrata con slancio di fede e d’amore e raggiunse il suo culmine allo studentato con funzioni solenni, speciale accademia e recita. Ho fatto inviare in Italia ai Superiori notizie nostre da comunicarsi anche ai vostri parenti.

Non dimenticate all’inizio dell’anno la prescritta lettura delle nostre Costituzioni e regolamenti. Cerchiamo di lavorare al possibile per il nostro perfezionamento e per gli altri affidandoci in tutto e per tutto alla materna protezione della nostra Mamma Maria A. e di D. Bosco.

Assicurandovi il continuo ricordo nelle mie preghiere, credetemi vostro aff.mo


D. V. Cimatti, sales.

3154 / Suore F.M.A. – Beppu / 1944-12-26 /


alle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, missionarie a Beppu – Giappone



[26 dicembre 1944]

Alle buone figliuole di Beppu,


Sono in ritardo perché la vostra lettera ha fatto un giretto… ad ogni modo grazie di cuore.

Ho letto fra le righe tutto il vostro affetto e più il desiderio che avete di essere davvero buone Figlie di Maria A.

Le belle feste che si avvicinano vi mettono in altra bella occasione di amare sempre più la Madonna.

Ho sentito, con vera gioia, la bella grazia che la vostra fede e la bontà di Maria vi hanno ottenuto. Brave.

Quanto a noi tutti e anche alle vostre consorelle, al momento tutto bene – certo è ricompensa anche delle vostre preghiere: continuatele, continuiamole e avanti sempre sotto il manto della Mamma e sotto la paterna protezione di D. Bosco.

Allegre e quando vengono i grilli in testa cantate, ballate, lavorate e… pregate.

Vi benedico tutte e singole di gran cuore.

Per le aspiranti: sursum corda… Paradiso, Paradiso…

Per le novizie: saranno buone suore se saranno buone novizie – e saranno suore come sono novizie… dunque!

Per le suore: servite Domino in laetitia… il lavoro e la temperanza faranno fiorire le nostre congregazioni… Ora et labora.

Tutto vostro nel Signore

D. V. Cimatti, sales.



Alla buona Madre Carmela: faccia a nome mio star allegre le mie buone figliole.


Al popolo minuto di Beppu,

Grazie delle vostre belle letterine e delle preghiere che avete fatto per noi e specialmente per il vecchio, santa Claus!

Se volete che il Signore vi mandi anche in questo mondo dei bei regali, siate buoni ed obbedienti e cercate di pregare sempre bene. Vi ricordo tutti i giorni, voi pregate sempre per il vostro vecchio amico.


D. V. Cimatti, sales.

3155 / Circolare alle F.M.A. in Giappone / 1944-26-12 /


alle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, missionarie in Giappone



26/12/1944

P.S. Rev.ma Madre,


La precedente mi fu rinviata indietro: rimando, aggiungendo così risposta alle sue carissime e a quelle delle sue figliuole.

Oh, come vi vuol bene la Madonna! Che bella grazia! e auguri anche per me alla graziata, anche qui abbiamo con voi ringraziato la Mamma per così bella grazia.

Non so come fare per inviarvi qualche cosa. Accetti l’offerta della vedovella e l’usi come crede.

Vi benedico tutte e singole e specialmente i vostri bambini… non escluse le bambinone… Preghi sempre per

il suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



3055-2 / Circolare alle F.M.A. in Giappone / 1944-26-12 /


alle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, missionarie in Giappone



[26 dicembre 1944]

Alle Figlie di Maria A. in Giappone,


Vogliate accogliere gli auguri e le felicitazioni e l’assicurazione di preghiere specialmente per il nuovo anno ed anche il ricordo del prossimo mese di Gennaio che la famiglia salesiana è solita consacrare a S. Francesco di Sales e D. Bosco.

Buon anno a tutte. Quale ricordo lasciarvi? Anno nuovo e vita nuova. Come vi riuscirete? Facendo bene il vostro dovere anche se vi costa sacrificio. Vi fate dei meriti e qualunque cosa possa succedere, state sempre preparate.

Penso che nelle presenti circostanze è necessario stare sempre pronti e vi accorgerete che non vi mancano le occasioni.

A nome di D. Bosco vi dico: abbiate grande fede in Gesù Eucaristico e in Maria SS.ma, e poi… avanti tranquille nel vostro lavoro. La festa dell’Immacolata fu celebrata dovunque con vera filiale devozione e, dalle notizie che ho, fu coronata con la bella grazia ottenuta a Suor Morando a Beppu. Deo gratias!

Ho notizie dirette dal Tai dove mi si assicura che tutte le Figlie di Maria Aus. stanno bene e sono in piena attività di lavoro.

Per onorare D. Bosco, in questo mese a lui consacrato, procurate di rileggere le sante regole e regolamenti e perfezionarvi sempre più nella pratica esatta dei medesimi.

Ricordiamoci vicendevolmente nelle preghiere e credetemi

vostro aff.mo in G. C.

D. V. Cimatti.



3156 / Circolare Salesiani / 1944-12-27 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 27 dicembre 1944

Carissimi confratelli,


Vi rinnovo a nome di tutti gli auguri di Capodanno: lo desidero per voi tutti felice in ogni senso, e valga a facilitare questo ardente desiderio, la preghiera quotidiana che offro insieme a tutti i sacrifici per voi al Signore. Sono sicuro che identicamente farete voi gli uni per gli altri e specialmente faranno questo i preposti alle singole case ed opere per i propri dipendenti. Non sono in condizione di offrirvi doni di capodanno: vi offro quanto sono e quanto posso per ognuno di voi e per voi tutti, e se così piacesse al Signore anche la mia vita pur di sapervi felici in tutti i sensi.

Anno nuovo, vita nuova. Nelle condizioni in cui tutti, chi più chi meno, ci troviamo, siamo nella possibilità di iniziare la vera vita nuova, se il Signore ci volesse ora con sé.

Penso che a Tokyo non siano mai stati fatti esercizi della buona morte così efficaci.38 Ed anche questo è una grande grazia: ma pur rimettendo tutto alla S. Volontà di Dio, vogliamo sperare che il Signore ci permetta di lavorare ancora a lungo in questo mondo per la sua gloria e per fare un po’ di bene all’anima nostra e a tante anime che ci ha affidato.

La nostra vita è nelle mani del Signore (diceva D. Bosco) che è buon Padre; Egli sa fino a quando ce la debba conservare. D’altronde il sapere il tempo della morte non è necessario per andare in Paradiso, ma bensì il prepararci con opere buone.

Dunque, come vogliamo passare il nuovo anno? Adempiamo con diligenza il nostro dovere, ossia facciamolo con amore e giocondità. Chi ben comincia è a metà dell’opera.

Vi chiedo poi una grazia, che è anche un consiglio: cerchiamo tutti di affinarci sempre più nell’esecuzione della S. Regola, e nell’ardente devozione Eucaristica e di Maria A. Vi assicuro pace e tranquillità e meriti incalcolabili che saranno la nostra più bella corona in Paradiso.

Non dimentichiamo i nostri cari soldati ed assimilati, di cui abbiamo finora buone notizie.

Dal Tai pure ho buone notizie dirette dei nostri confratelli. Al momento tutti in buona salute, lavorano. Consolanti pure le notizie da voi tutti, dalle varie residenze e case. Dunque coraggio, cerchiamo di fare bene il nostro dovere anche se costa sacrificio (e quanti di ogni genere!) ed affidiamoci incondizionatamente alla S. Volontà di Dio.

Vostro aff.mo

D. V. Cimatti



P.S. Secondo le nostre tradizioni consacriamo il mese di Gennaio a S. Francesco di Sales e a Don Bosco. Ognuno nella sua pietà faccia quanto gli è possibile per onorarli adeguatamente. La lettura della loro vita e più l’osservanza delle nostre Regole che siamo soliti leggere per intero in questo mese sarà il più bell’omaggio che possiamo offrire loro. Esorto tutti ad una buona propaganda fra cooperatori e cooperatrici salesiani. Invio alcune cartoline che potrete spedire ai più locali.

In questo tempo i nostri chierici dello studentato fanno gli esercizi spirituali di metà anno e il giorno 6 Gennaio S. E. Mons. Chambon conferirà gli ordini minori a vari studenti di teologia. Vi domando preghiere speciali per questo pure.

3157 / Ricaldone Pietro / 1944-12-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


L’Immacolata e il Natale del 1944


Dicembre 1944

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Ritorna l’annuale festa della Mamma Immacolata. Quanti ricordi! Proprio nella data centenaria (8 Dicem. 1941) l’inizio di questa guerra che non ha tregua… Eppure la Madonna ha proprio permesso che gli allarmi, pur succedentisi, non impedissero nessuna delle manifestazioni in programma nella nostra festa. Verso sera violenta incursione… Alcune bombe cadono nei pressi della scuola professionale D. Bosco dove abita l’ottimo direttore Prof. Takarada,39 fervente cristiano, che ha assistito con la famiglia alla festa. Entrato nel sotterraneo di rifugio di fronte alla sua casa con tutta la sua famiglia, allo scoppio assordante di una bomba caduta davanti alla casa sua, invoca la Madonna; la famiglia è sotterrata sotto la frana del sotterraneo, ed egli vi è coinvolto, potendo solo fare cenno ad un passante cogli occhi e bocca rimasti scoperti. E’ aiutato d’urgenza, si riesce a disseppellire tutta la famiglia e a far rinvenire una delle figliole semiasfissiata, mentre tutta la famiglia della casa di fronte coinvolta nel franamento del suo rispettivo sotterraneo rimane sepolta e morta. Non potendo abitare la casa resa inservibile fu caritatevolmente raccolto nella scuola, e potemmo in quella sera ringraziare la Madonna per lo scampato pericolo nostro e per la salvezza di questa buona famiglia. Fra le varie manifestazioni accademiche si volle onorare la nostra buona Mamma con una cantata, che avendo origine un po’ caratteristica, può essere ricordata non fosse altro come nota di cronaca.

In occasione della data natalizia del Giappone 2600, D. Cimatti (come già fu annunziato) compose una suonata commemorativa in tre parti… richiamando le vicende mitologiche e storiche dell’avvenimento, e utilizzando come materiale tematico antiche e moderne melodie giapponesi. La suonata trasmessa per radio a tutto l’Impero, come dimostrazione simpatica di cordiale adesione dei missionari cattolici all’avvenimento, fu gustata e fece ottima impressione in tutte le sfere giapponesi, che ne ebbero nozione. Fu però da alcuni valutata in senso assai diverso, quasi come adesione del povero scrivente alle credenze mitologiche del popolo e come glorificazione delle medesime… È meglio non dar peso a interpretazioni recondite di alcune serie di accordi discendenti da destra a sinistra fino alla nota più bassa; e sarei disceso ancor di più per seppellirli tutti… altro che glorificazione!

Ad ogni modo ho voluto santificare nel nome di Maria la suonata, trasformandola con cori e soli, piano, armonium e violino, in una bella cantata a tre parti che glorifica la Madre nostra. Il mio poeta Del Col mi ha capito – è riuscito – e l’abbiamo eseguita – e venne la società della radio – ne prese i dischi – e in qualche parte del globo fu trasmessa. Viva Maria! e Viva noi!… Mi sono stretto la mano dalla consolazione.40

E termina l’anno colle feste di Natale, cui si sono invitati tutti i marinai italiani residenti in Tokyo. Da un lato i dolori della guerra, dall’altro le intimità familiari della pace promessa agli uomini di buon volere, da un lato odi e separazioni e dilaceramenti di anime, dall’altro l’amore di fratelli uniti a Gesù.

Oh, quando la pace, o Signore? Ci benedica tutti e ci consacri a Maria.

Suo

D. V. Cimatti, sales.

1 Si tratta della circolare per gli ammalati iniziata dal defunto Don Arri, a cui era unita la lettera

2 Il governo aveva dato ordine che le editrici cattoliche si unissero in una editrice. La nostra editrice si unì con i Paolini.

3 Don Dalkmann, essendo di nazionalità tedesca, potè fare il direttore della casa al psto di Don Margiaria, internato. Il Preside della Scuola Professionale fu un esterno.

4 Don Margiaria dal 20 ottobre 1943 fino alla fine della guerra fu internato vicino a Nagoya, e Don Cimatti per ordine della polizia gli scriveva in giapponese. In questa lettera la calligrafia non è la sua. Nell’indirizzo, come era stabilito, si qualifica “italiano”.


5 Forse si intende don Mantegazza, che non aveva ricevuto il permesso di permanenza.

6 Quanto qui è riportato è la traduzione di quanto Mons. Cimatti scrisse in giapponese, povero realmente. Di qui le sue scuse. Mons. Ideguchi il giorno 25/12/1943 aveva emanato un decreto col quale sospendeva dai diritti sacerdotali i salesiani di Miyazaki. La notizia comunicata poi a Mons. Cimatti fu causa di gravissima sofferenza. Trattandosi di cosa molto delicata rispose personalmente all’Amministratore.

7 Mancano alcune parole: avendo usato carta-carbone cattiva.

8 Allusione al giuramento fatto fare a Tokyo nell’ottobre dell’anno precedente, dopo la resa di Badoglio e lo stabilimento della Repubblica di Salò.

9 Traduzione in italiano del manoscritto riportato nella lettera seguente che egli stesso dovette aver tradotto in giapponese.

10 La calligrafia non è di Don Cimatti.

11 Si tratta di Eto Toshiya, violinista prodigio, allievo della nostra scuola, divenuto poi famoso in tutto il Giappone.

12 Cartolina stampata di carattere ufficiale, per annunciare l’erezione per volere del governo dell’Ente morale salesiano affidato ai giapponesi.

13 Era di passaggio in treno per andare a Miyazaki. Non aveva il permesso di fermarsi a Beppu.

14 Si trattava di un individuo molto nazionalista.

15 Date le corcostanze, solo un piccolo libro sulle indulgenze fu stampato in quest’anno.

16 Era riuscito ad andare fino a Miyazaki e vi era dal 3 c. m.; si vede che né lui poteva muoversi per andare fino a Miyakonojo, né di là era permesso di muoversi per andare a Miyazaki.

17 Questo consiglio lo diede a tutte le case. In questa manovra andarono distrutti tanti documenti che ci mancano: per es. le lettere ricevute da don Rinaldi e altri superiori.

18 Con la chiusura del Piccolo Seminario di Miyazaki, gli aspiranti alla vita salesiana si trasportarono a Tokyo, dove rimasero fin dopo la guerra.

19 Veramente l’ordinazione fu anticipata al 25 marzo, insieme con la professione.

20 Calligrafia di Don Cimatti.

21 Si tratta della Sig.ra Ogata, che per tanti anni collaborò con Don Barbaro.

22 Don Akimoto fu ordinato sacerdote il 25 marzo. Fu il primo sacerdote salesiano giapponese, frutto di 14 anni di lavoro per le vocazioni indigene. Don Cimatti scrisse nel Diario: “Consacrazione di Akimoto, Manganelli, Martelli. Santi voti perpetui di Maki, e usque ad servitium militare di Akabae, Ikeda, Kaneko, Abe, Yamagashira e Tokito. Quid retribuamus Domino? In mezzo a tante spine le rose. Partecipa al completo la famiglia Akimoto che ha fatto a Don Bosco il gran regalo del primogenito.” Per l’occasione compose il canto giapponese numero 614 “Oh, girono felice!” su parole del chierico Del Col (vedi traduzione nella lettera al Rettor Maggiore della fine di marzo).

23 Ricordo di Prima Messa. Fu ordinato sacerdote con Don C. Martelli e Don M.Akimoto il 25 marzo.

1 Nete oru = sono a letto, sono a riposo.

1 Lo scritto autografo non porta data. Dal contenuto non si può concludere nulla di certo: potrebbe essere la risposta all’offerta di preghiere fatta in occasione del suo onomastico del 1944, in cui non ci fu libertà di movimenti: comunque lo scritto vale per il suo contenuto, fatta astrazione da ogni data.

24 Con questo lo studentato filosofico e teologico salesiano del Giappone diventa indipendente dal Seminario diocesano. Fino al 1950 resta a Nerima vicino alla scuola professionale, poi nel 1950 verrà trasferito a Chofu, dove si trova anche attualmente.

25 Questi scritti dattiloscritti, senza firma, ma certamente stilati da Mons. Cimatti – qua e là ci sono le correzioni di sua mano – sono riportati come inviati a Mons. Costantini, Segretario di Propaganda Fide; devono invece essere stati indirizzati a Mons. Marella, Delegato Apost. – una ragione che lo fa pensare sono le parole giapponesi che si incontrano qua e là – comunque non ne venne trovata copia fra gli scritti conservati alla allora Delegaz. Apost. Quello che qui si riporta proviene da una copia conservata all’ACS.

26 La copia, corretta a mano dal S. D. e quindi autentica, si trova al ACG.

27 La relazione di cui parla è quella inviata in data 17 aprile 1944 accompagnata da un’altra di spiegazione. Le copie conservate presso l’Archivio della Casa Generalizia a Roma non portano il nome del destinatario, per cui si credette fosse Mons. Costantini, Segretario di Propaganda Fide.

28 Il Chierico Kai Shigehiro Tarcisio, nativo di Takanabe, morì sul fronte delle Filippine il 1 novembre 1943. Don Cimatti ne scrisse la vita. Nel suo Diario in data 14 maggio ricevendone la notizia scrisse: “Vir simplex et rectus, in quo nunquam fuit dolus, unius voluntatis cum Deo et Tarcisius verus. È vera perdita, umanamente parlando...Fiat, fiat!”

29 Vedere quanto è stato scritto in calce allo scritto datato 17 aprile ‘44 che è la presentazione o preparazione di questo scritto, indirizzato certamente a Mons. Marella anche dietro domanda di Mons. Costantini. Da copia conservata all’ACG Roma.

1 La vera data apposta in calce del dattiloscritto è 24 maggio ‘44: si mette però la stessa data del foglio di presentazione evidentemente scritto più tardi. Da copia conservata presso l’ACG Roma.

30 R. M. 2031: manosc. : evidentemente è stata scritta a guerra conclusa.

31 In data 16 luglio scrive nel Diario: “Sono emanate disposizioni pure per i salesiani (eravamo gli unici che osavamo portare la veste, anche molti dei Padri francesi) di vestire il clergyman uscendo. Non si salva certo con questo la Chiesa in Giappone, ma non si discute, si eseguisce...ma per il principio di fronte a Dio si protesta, lasciando la responsabilità a chi tocca...Per noi rappresenta un buon buco economico, ma si ubbidisce.”

32 R. M. 2032 (man. ): va1gono le osservazioni fatte nelle relaz. precedenti.

33 Evidentemente questa lettera pur di data diversa è quasi identica quanto al contenuto con quella del 20/8: si vede che una dovette essere stata spedita ai confratelli in missione, l’altra era destinata per quelli della Capitale.


34 D’ora in poi Don Cimatti sarà residente allo studentato fino al 1946. Srive nel Diario: “Col 15 c.m. mi trasporto allo Studentato spinto dalle insistenze dei confratelli e delle autorità ecclesiastiche. Se avvenisse un internamento, si dice che la mia presenza possa essere utile sotto tanti aspetti. Faccio la figura del soldato che si ritira dal combattimento...è anche necessario per il bene delle anime di Mikawajima. Il mio sostituto farà con Don Broccardo assai bene.

I giapponesi amano l’attività dei giovani e anche i cambiamenti. Messo sulla bilancia mi trovo più che mancante in tutti i sensi, anche sotto questo aspetto è buono il ritiro. È un’altra occasione per cantare il “Bonum mihi...” e Deo gratias! Ritorno al mio lavoro di scuola un po’ più nutrito...forse mi è più facile e più proficuo per gli altri.”

35 Nell’unica copia dattiloscritta che abbiamo c’è scritto 31, ma a matita è corretto 30. Inoltre c’è il nome “Don Carlo” e vi è aggiunto “Buon onomastico! Preghiere speciali. D.Cimatti”

36 Il chierico Antolini si teneva occupato trascrivendo le composizioni musicali di Don Cimatti. Nel Museo di Tokyo ce ne sono conservate molte in una bellissima calligrafia che sembra stampata. Sono un prezioso documento di quei tempi.

37 Sarà bene notare che allora il coad. Ferrari si trovava alla Scuola Professionale e Mons. Cimatti, Ispettore allo Studentato, di fronte alla scuola.

38 Il motivo è quello segnato nella lettera seguente: a Tokyo e dintorni erano cominciati i bombardamenti aerei degli americani. Le bombe caddero a un centinaio di metri dallo studentato.

39 Era il preside della nostra scuola professionale, che per legge doveva essere un giapponese. Io stesso ho sentito questo discorso dalla sua figlia molti anni dopo (D.Compri).

40 È il n.771 del catalogo musicale, intitolato “Trittico mariano”, in lingua giapponese. Purtroppo non abbiamo copia dei dischi di cui si parla.