Cimatti|Cimatti tutte le lettere in un singolo archivio|1941

2667 / Joyeusaz Abele / 1941-1-2 /


a Don Abele Joyeusaz, Direttore dell’Istituto del Colle Don Bosco



Miyazaki, 2 gennaio 1941

Carissimo Don Abele,

Grazie della tua e delle belle notizie che mi dai.

Sei alla casa del Padre. Te beato. Aiutami colle preghiere. Se puoi farmi avere qualche catechismo, ti sarò grato1.

Per la buona stampa, fa’ conoscere ai tuoi le due belle circolari di Don Bosco (lettura e diffusione dei buoni libri), commentale, di’ loro che la stampa è l’arma più formidabile che vi sia nel mondo, strumento di bene e di male. Voi fortunati, giovani e confratelli, che seguendo lo spirito di Don Bosco, siete i suoi continuatori.

Coll’aiuto di Dio si è ottenuto che la nostra scuola professionale sia pareggiata, la stamperia si fa onore e speriamo [che] si riesca a far del bene.

Il Giappone è in testa al mondo anche per la produzione della stampa.

Se desiderate saggi o altre cose, ditemelo che vi accontenterò.

Ogni carattere che maneggiate, ogni lavoro di stampa e affini che fate, fatelo col pensiero di essere apostoli di Gesù – è certo un seme che mettete in qualche anima.

Tu, sta mordicus alla regola e avanti.

Saluta omnes.

Tuo

Don V. Cimatti

2668 / Circolare Salesiani / 1941-1-7 /


ai Missionari salesiani dell’Ispettoria S. F. Saverio



Miyazaki, 7 gennaio 1941

Carissimi,


Terminate le feste natalizie e di Capodanno, che dalle notizie inviatemi constato essere riuscite dappertutto assai bene e con molti frutti spirituali, vi prego di non dimenticare:


  1. La lettura delle nostre Ss. Regole, solita a farsi all’inizio dell’anno.

  2. La preparazione alle feste dei nostri Santi, protettori e fondatori, possibilmente dando impulso all’associazione dei Cooperatori e cooperatrici salesiane.

  3. Di pregare per i nostri novizi, vari dei quali al 31 Gennaio faranno la loro prima professione.

  4. Di riempire gli acclusi moduli.

  5. D’iniziare una buona propaganda per avere vocazioni per le varie opere da noi dipendenti.


Cerchiamo in questo mese specialmente di lavorare intensamente con lo spirito di S. Francesco di Sales e di Don Bosco.


Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



P.S. Da quesito fattomi rispondo: “La Messa di Maria A. il 24 del mese fu concessa nel 1920 per quelle chiese (nostre e non nostre) nelle quali è eretta l’Associazione dei devoti di Maria A., (in tutte le nostre residenze vi è eretta), dummodo non occurrat festum I vel II classis, aliquod festum B. M. V., feria, vigilia, aut octava I vel II ordinis, quae sint privilegiatae et serventur rubricae”.


2669 / Circolare alle F.M.A. / 1941-1-7 /


alle Rev.de Suore Figlie di Maria Ausiliatrice missionarie in Giappone



Miyazaki, 7 gennaio 1941

Alle Figlie di Maria Ausiliatrice,


Si avvicina a grandi passi la festa del nostro S. Patrono S. Francesco di Sales e quella del nostro Fondatore S. G. Bosco.

Vogliate con grande slancio e con vero cuore di figliole prepararvi alle grandi feste. Vi propongo:


  1. Il ripasso e lettura delle Ss. Regole, esaminandovi se vivete realmente coi pensieri, parole, opere secondo lo spirito di questi due Santi, ossia spirito di osservanza esatta della Regola, spirito di lavoro, di semplicità e dolcezza, di devozione ardente a Gesù Sacramentato, alla Mamma nostra Maria, alla S. Chiesa.

  2. Lavorate assai per le vocazioni indigene, non solo per le vostre opere, ma per le vocazioni in genere, aiutando anche opere femminili e maschili tenute dai salesiani…


Oh, quali benedizioni avrete dal Signore se nell’anno centenario della prima Messa di Don Bosco, potete avviare qualche anima al sacerdozio!

Pregate per chi vi ricorda cotidie.


Don V. Cimatti, sales.

2670 /Cecchetti Albano / 1941-1-10 /


a Don Albano Cecchetti, Missionario salesiano in Giappone



[10 gennaio 1941]

Carissimo Don Cecchetti,


Le presento un bravo Seminarista del Gran Seminario di Tokyo che ci ha portato il primo Seminarista per il nuovo anno. Si ferma per la Messa e parte colla nave. Lo ospiti colla sua tradizionale carità.

Conosce Moriwaki. Consiglierei a Moriwaki che, come fanno vari, adesso proseguisse gli studi. Il diploma delle medie o altro a più tardi. Questo è il mio suggerimento e penso che Mons. Ideguchi non sia contrario.

Preghi per me. Se riesco, in serata o lunedì sono di passaggio con voi.

Fate niente per Don Marega (onomastico)? Saluti a Don Arri.


Don V. Cimatti, sales.



2671 / Tassinari Vasco / 1941-1-10 /


a Don Vasco Tassinari salesiano, fratello di D. Clodoveo missionario in Giappone



Miyazaki, 10 gennaio 1941

Carissimo Vasco,


Hai incominciato male la tua lettera… Non sono più per grazia di Dio, per la volontà della S. Sede, Prefetto Apostolico di Miyazaki, né Monsignore!

Deo gratias. Tutti gli Ordinari del Giappone abbiamo dato il “pondus” al clero giapponese e noi lavoriamo in 2a - 3a - 4a linea… Mi dispiace per te. Potevi olim aspirare ad una mitra in Giappone, ora non più.

Bravo! Ricordami nelle preghiere, ne ho bisogno più dell’aria che respiro.

Mi dispiace e prego per il caro Bechis: se puoi salutalo e dagli o inviagli la mia benedizione (non mi dici dove è… quindi…).

Immagazzina del bene più che puoi e preparati… Se il Signore ti invia qui… odor di polvere… c’è campo anche per te a coprirti di gloria… Nella croce però… e dura e continua.

Dunque prega, ama assai e sacrificati ancor di più. Clodoveo benone in tutti i sensi.

Se tu farai come Lui, penso che farete gran lavoro – mah! Santo… come Lui, se no, zero.

Ti abbraccio e benedico.

Tuo

Don V. Cimatti

2672 / Marella Paolo / 1941-1-18 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 18 gennaio 1941

Eccellenza Reverendissima,


Sto pian piano instradando Mons. Ideguchi, secondo le direttive da V. E. ricevute. 2Penso che nell’adunanza dei nuovi Ordinari saranno trattati a fondo i problemi indispensabili, quello cioè della formazione del personale, e quello più importante ancora dell’amministrazione.

Certo che se V. E. potesse agli scaduti dare qualche norma, sarebbe l’ideale, perché gran parte del lavoro avvenire dipende tutto qui. Ad ogni modo videant consules!

Sono ancora sotto l’impressione più che dolorosa della disposizione che arresta e fa ritardare ancor di più la formazione del personale giapponese, ingiusta – mi pare – perché dà valore retroattivo alla legge, e mette individui di cultura enormemente più elevata di qualsiasi scuola media nell’impossibilità di proseguire perché senza titolo.

Mi pare che si era detto: “D’ora in poi non potranno essere accettati nel Gran Seminario quelli che…”, ma è strano e, dico, ingiusto che quelli che ci sono debbano essere trattati così.

L’ho detto chiaro anche al nostro Ordinario, ma… che ne può Lui? Se a Tokyo non pensarono nel presentare le pratiche?

Così risulta che saranno riconosciuti almeno come catechisti… che non saranno all’altezza certo dei nostri filosofi e teologi, mentre essi…

Penso che si muoveranno a Tokyo, e che sia ancora in tempo almeno a far entrare nel numero dei riconosciuti tutti quelli del Gran Seminario. Unisco una lettera per Mons. Taguchi, nell’ipotesi che è ancora presso di Lei – abbia la bontà di dare un’occhiata – non vorrei avere l’aria di intromettermi dove non devo, ma per il bene – dunque se crede… Se no a giorni sono a Tokyo, e se V. E. permetterà a voce…

Per ora la mia massima pena è per il Seminario di Miyazaki. Sto studiando in quali forme posso dare valore ai nostri studi nei riflessi della nuova legge, ma non ci sono ancora riuscito: difficile specialmente per noi. Fra noi in quattro parole ci si capisce, ma con questa brava gente…

Ad ogni modo, se il Signore ha permesso questo, è certo per il bene… Non fosse altro ci obbliga a cercare risorse per disbrigarci, e così non si dorme.

La prego inoltre di ricordare (come mi pare avessi accennato in altra mia) la questione del denaro inviato a P. Iwashita per le annuali iscrizioni all’Opera di Propaganda Fide (anzi quest’anno ero riuscito ad iniziare anche quella del Clero indigeno. Spedito 22/11/1940 Yen 150, di cui 35 per l’Opera S. Pietro).

E mi perdoni che se, scaduto (senza farmi male! …anzi…) do ancora a V. E. dei disturbi.

Può darsi che in seguito devo darne altri ancor più seccanti.

Il 29-31 c. m. ricorrenze di feste salesiane: domando a V. E. una benedizione e preghiere speciali per noi tutti.

Al piacere di presto rivederla.


Suo nel Signore

Sac. V. Cimatti, sales.

2673 / Cecchetti Albano / 1941-1-25 /


a Don Albano Cecchetti, Missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 25 gennaio 1941


Carissimo Don Cecchetti,


Non so se il P. Noda abbia scritto definitive a Moriwaki.

Comunque pare accertato che gli attuali inscritti in Seminario sono a posto per il documento studi.

Penso che se tornasse subito sarebbe bene e per rimettersi in carreggiata e per gli studi e per tutto il resto.

Preghi per me.

Suo

Don Cimatti

2674 / Ricaldone Pietro / 1941-1-28 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 28 gennaio 1941

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


Alla vigilia delle nostre feste augurio, preghiere per Lei, Superiori tutti e tutta la nostra Congregazione.

Il giorno di Don Bosco quattro dei nostri novizi giapponesi chierici faranno la loro professione: ne rimangono tre, che non hanno ancora completato il noviziato. Spero per il prossimo aprile averne pronti un’altra mezza dozzina. Deo gratias!

Il Sig. Don Berruti le parlerà di un quesito sulle vocazioni. Merita il più profondo studio per questo grande Paese.

È necessario – penso – che per festeggiare il nostro centenario, i Superiori mi aiutino a che diventi realtà in Tokyo l’Aspirantato salesiano.

Al momento nessuna novità né per lo stato sanitario e né morale dei confratelli.

Per me, anche in questo mese nessuna novità per il rendiconto. Deo gratias! Mi aiuti col consiglio e colla preghiera.

Dopo le dimissioni di tutti i Superiori Ecclesiastici stranieri – al posto loro già funzionano i giapponesi e nell’attesa dell’autorizzazione della religione Cattolica equiparata alle altre religioni.

Entriamo così nella delicata fase amministrativa (relazione tra i due poteri): attenendomi mordicus alle nostre disposizioni regolamentari e istruzioni della S. Sede.

Penso che anche questa verrà risolta. In caso di dubbi o controversie, scriverò.

Il nostro Prefetto Apostolico Mons. Ideguchi3 è un sant’uomo (58 anni) ed è ammirato e vuole bene ai salesiani.

Le raccomando preghiere per noi, e quando può non dimentichi il nostro noviziato e studentato.

Mi benedica.


Tutto suo nel Signore

Don V. Cimatti




¹

2675 / Berruti Pietro / 1941-1-28 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 28 gennaio 1941

Amatissimo Sig. Don Berruti,


Un quesito. La disposizione presa dai Superiori alla non accettazione di individui in Congregazione per cui occorresse domandare dispense per irregolarità, è da intendersi absolute anche per i coadiutori?

Penso che i Superiori avranno presa la decisione valutando anche le difficoltà future: qui certo dobbiamo rimandare ottimi elementi, che data la situazione del paese… E le Figlie di Maria A. si trovano nelle identiche condizioni.

Una sua parola al riguardo mi chiarirà così sull’avvenire di tanta buona gioventù per cui il compelle intrare o il fac ut voceris, rimane purtroppo sulla carta, ma non può realizzarsi. Deus scit!…

Ed al momento null’altro. La S. Sede agli uscenti Prefetti Apostolici ha lasciato il titolo di Monsignore e le facoltà e onorificenze personali. Il sottoscritto come non se n’è fregato prima, tanto meno ora. E se V. P. mi fosse vicino e dal labbro le uscisse la rea parola, volerebbe qualche calcio. Attenzione!4

Attendo pure che i Superiori consiglieranno per la sede dell’Ispettoria. Ed al nuovo Ispettore non pensano? Occorrono forze giovani al momento: ormai Don Cimatti è da mettersi da parte.

Preghi e faccia pregare per noi e non dimentichi che lo studentato è sempre in necessità.


Suo nel Signore

Don V. Cimatti

2676 / Zerbino Pietro / 1941-1-28 /


a Don Pietro Zerbino, segretario del Vicario Generale Don Pietro Berruti



Miyazaki, 28 gennaio 1941

Carissimo Don Pietro,


Al solito, posta. Ed ora un favore.

Vedi se puoi ottenermi da qualche scuola elementare, ginnasiale e professionale qualche saggio (di qualsiasi genere) di scrittura, aritmetica, dettato, disegno et similia.

A Miyazaki si è costituita una società di cultura italo-giapponese e la Presidenza vorrebbe fare una piccola mostra di queste cose scolastiche.

Andrebbero bene anche qualche foto di scuola elementare vicino all’Oratorio, l’Oratorio, Valsalice; le Figlie di Maria Aus. potranno dare qualche saggio, quaderno, disegni tanto di bimbi che di altri – qualche foto o cartolina illustrata.

Alla loro volta le scuole di qui invierebbero poi loro saggi. Per la spedizione, basta girare alla Siberiana, arriva tutto, regolarmente.

Se riesci, ne verrà certo un po’ di bene. Potresti dire la cosa anche a collegi amici (Lanzo, Cuorgnè…).

E per il momento nient’altro. Preghiamo, preghiamo, preghiamo.


Tutto tuo

Don V. Cimatti

2677 / Ricaldone Pietro BS / 1941-1-31 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Suonate campane… don Bosco, ritorna… rimani!!!…


Miyazaki, 31 gennaio 1941

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


È la festa del Padre!… Ed anche in Giappone, sia pure in lingua diversa, ne facciamo risuonare nelle case e cappelle nostre le lodi tradizionali, in unione di spirito coi Superiori, fratelli ed amici lontani…

Suonate, campane, la gloria del Padre, anche fra noi! Suonate campane, suonate a distesa, e segnalate al grande Impero giapponese l’amico dei fanciulli, l’educatore, il santo! E col ritornare annuale della sua festa, rimanga sempre più fra noi suoi figli, il suo spirito e di esso si informi tutta la nostra vita religiosa e di apostolato – s’innesti tale spirito nei nostri cari cooperatori e cooperatrici giapponesi, cui è affidato coi confratelli salesiani giapponesi la massima parte del futuro sviluppo della nostra cara Congregazione – e tante anime per mezzo suo vengano condotte a Gesù!

La cronaca delle nostre feste è presto segnalata. Le condizioni del momento non permettono grandi esteriorità: feste di famiglia dunque, e forse, perché tali, più sentite, più efficaci spiritualmente. Nelle case di Missione, festa parrocchiale – nelle case con giovani interni e oratoriani feste alla salesiana – ed anche fra noi colla caratteristica sempre della frequenza più numerosa ai Ss. Sacramenti, vero fondamento della vita cristiana in queste anime buone.

Le torneranno gradite alcune notizie, che sono destinate nella nostra intenzione, nell’attesa delle disposizioni dei Superiori, a dar forma concreta delle nostre feste centenarie.

I chierici teologi stanno traducendo la vita di Don Bosco per presentarlo in forma totalitaria al popolo giapponese. Esaurite le due edizioni precedenti, si sta preparando la nuova edizione, che si spera sarà pubblicata dalla massima casa editrice di Tokyo. Bravi figliuoli, che si sforzano di onorare con la penna e colla stampa il grande apostolo della penna e della stampa.

I chierici filosofi, teologi e novizi poi nelle riunioni delle Compagnie commenteranno a fondo la strenna commemorativa del centenario della prima Messa di Don Bosco, e più ne faranno nutrimento pratico per la loro formazione religiosa e sacerdotale. Daranno poi mano alla pubblicazione degli atti del Congresso catechistico dell’anno scorso, e dei fascicoletti di esempi per l’insegnamento del catechismo desunti dalla letteratura, storia, scienza e vita giapponese. Si continueranno ovunque le gare catechistiche.

Per le accademie della festa di Don Bosco si sono ormai presentati al pubblico, scene, bozzetti, commediole d’indole varia, illustranti gli episodi più belli della vita di Don Bosco fanciullo e sacerdote; saranno editi in uno o più fascicoli della collana drammatica, diretta dal nostro Don Tassinari.

È sotto stampa, tra i volumetti delle Letture Cattoliche in Giapponese (Anno X), tradotto dal nostro Don Barbaro, il bel trattatello sul Sistema preventivo di Don Bosco del compianto Don Fascie.

I nostri cari novizi giapponesi hanno terminato la traduzione definitiva delle Ss. Regole, che escono in bel fascicolo per ora litografato.5

Queste ed altre manifestazioni che sono allo studio vogliono dirLe, amato Padre, e dire ai nostri fratelli, allievi e cooperatori, che anche nell’Estremo Oriente, ardenti cuori di figli vogliono onorare il Padre, propagarne lo spirito, le massime educative e la devozione.

Il nome di Don Bosco ormai non è certo ignorato dal popolo cristiano giapponese, e i nostri oratoriani ne divulgano il nome, i canti, le gesta anche fra i non cristiani, mentre la nostra Scuola tipografica Don Bosco di Tokyo, il Bollettino salesiano, e la stampa cattolica lo fanno conoscere con maggior efficienza di mezzi.

Suonate, campane! Anche sotto un altro rispetto, suonate a distesa! Come ho annunciato in precedenti relazioni, è già un fatto compiuto il passaggio dell’Autorità gerarchica ecclesiastica al clero giapponese: tutti i nuovi Ordinari Giapponesi hanno raggiunto le loro sedi, ed in fraterno amplesso le forze cattoliche unite lavorano all’avvento del Regno di Dio in Giappone.

Suonate, campane, suonate a distesa! La Chiesa cattolica in Giappone fa la sua prima manifestazione al completo con generali indigeni: il vero genetliaco suo è un fatto compiuto.

È con santa gioia, che dobbiamo ricordare l’avvenimento, che dice al mondo i bei risultati del lavoro missionario per la formazione del clero indigeno – che assicura l’avvenire della Chiesa in Giappone.

Il 31 Gennaio, anche per noi salesiani, segna una data indimenticabile.

Fra lo splendore della solennità, condecorata dalla presenza di S. E. l’Arcivescovo di Tokyo Mons. Doi, e i rappresentanti delle famiglie religiose della Capitale, quattro dei nostri novizi giapponesi fecero la loro prima professione… Dal cuore di tutti, insieme alla preghiera del ringraziamento, saliva al Padre amatissimo il canto: “Oh, Don Bosco, ritorna… Rimani…”. Ritorna in terra colle tue grazie… rimani col tuo spirito in noi e queste primizie giapponesi.

Preghi per noi tutti, amatissimo Sig. Don Ricaldone, e specialmente pel


Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

2678 / Manganelli Giulio / 1941-1-31 /


a Don Giulio Manganelli, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 31 gennaio 1941

Carissimo Manganelli,


Viva, viva Manganelli che si chiama pure Giulio –

Venga il caldo come di Luglio e staremo tutti ben.

Sto diventando poeta… Buon onomastico con assicurazione di speciali preghiere. Gli amici di Tokyo vogliono pure essere presenti. Quid dicam? Facciamoci santi coi mezzi che ci dà il Signore e come vuole Lui: aiutiamoci ad invicem, specie colla preghiera.

Allegro – rafforza le gambe, ma più la testa e il cuore.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti


P.S. Un saluto speciale a Don Dal Fior, Nishimura e Yano.


2679 / Ricaldone Pietro BS / 1941-1-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, Gennaio 1941

Cambia la guardia6


Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


Colla nuova legge delle religioni in Giappone si realizza per la Chiesa cattolica in Giappone la gerarchia ecclesiastica indigena. È certo un fatto nuovo e importantissimo per la Chiesa, e se si pensa all’universalità delle circoscrizioni ecclesiastiche, affidato al governo del Clero indigeno, fu un fatto inatteso, pur essendo un fatto auspicato e che avrebbe dovuto effettuarsi normalmente in tempore suo. La Provvidenza dispose così et fiat.

Come dappertutto anche nella nostra missione la venuta del nuovo Superiore ecclesiastico fu accolta colle modalità d’uso e con quelle ben note secondo la tradizione salesiana, improntate ai sensi più cordiali di ossequio e di giocondità, come era avvenuto in missione per l’insediamento di sacerdoti giapponesi nostri allievi.

Intanto faccio una puntata alla città di Nobeoka a nord di Miyazaki per vedere se posso trovare un terreno ed una casa adatta per casa e chiesa. Affido la pratica a Don Bosco, con promessa, se la pratica riusciva, di intitolare a Lui la nuova residenza… E difatti si riesce nell’impresa con facilità, e la promessa sarà mantenuta non appena sarà pronta la casa, che bisogna trasportare dal posto attuale a quello acquistato. Tali trasporti, come Lei sa, sono all’ordine del giorno in Giappone, e sono relativamente economici.

Affido pure a Don Bosco un altro problema di grande importanza. Colla nuova legge sulle religioni per il passaggio al Gran Seminario di Tokyo per gli studi filosofici e teologici è prescritto il diploma di scuola media. Il nostro Seminario, finora riconosciuto dall’autorità ecclesiastica come equipollente nel conferire tal titolo, veniva con questa nuova disposizione a trovarsi in condizioni d’inferiorità. S’iniziarono le pratiche relative al riconoscimento, e si ottenne.

Anche in questo Don Bosco si dimostrò valido protettore delle vocazioni: la nostra casa di vocazioni poté continuare nel suo lavoro di apostolato, anzi ne venne a guadagnare in stima presso tutte le autorità.

Consolanti per noi le motivazioni della concessione, che venivano ad approvare colla sanzione dell’autorità scolastica il bel lavoro compiuto dai nostri confratelli.

Intanto sono già in vista pel nuovo anno una decina di nuovi seminaristi.

Oh, ci ottenga Don Bosco che la nuova progressione continui con questo ritmo.

Ed ancora una notizia. Come vede, amato Padre, il mio notiziario è ben poca cosa, oh, quante grandiose cose vorrei annunciarle – ma siamo nel paese delle cose piccole… Speriamo con queste, di costruire delle cose grandi… Mah! Che almeno Gesù sia conosciuto ed amato… e che i suoi figliuoli possano essere sempre degni figli di Don Bosco!

Ecco dunque la notizia. È il 24 del mese. Nella nuova casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Mikawajima, benedico la cappella ed il nuovo tabernacolo, e v’intronizzo Gesù. È un nuovo punto di irradiazione di carità e di lavoro per la gloria di Dio e per la salute delle anime. E chiudiamo il mese colle feste dei nostri patroni rallegrate da alcune professioni religiose di nostri cari giapponesi e da rappresentazione accademica a base di quadri plastici e scene su Don Bosco. Presenziava S. E. Reverendissima Mons. Doi, Arcivescovo di Tokyo.

La modesta cronaca mensile è finita. O buon Padre, si unisca efficacemente a noi per ringraziare il Signore per i singolari benefici ricevuti per intercessione del nostro Don Bosco e ci benedica.


Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

2680 / Circolare Salesiani / 1941-2-2 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana di S. F. Saverio



Tokyo, 2 febbraio 1941

Carissimi confratelli,


Benché non sia ancora avvenuta l’entrata ufficiale del nuovo Amministratore Apostolico, nella direzione della Prefettura Apostolica ho già fatto relazione per iscritto di tutto. Sarà quindi opportuno che per le questioni della Missione vi mettiate in relazione con Lui. Non fu fatto ancora il passaggio della gestione amministrativa e quindi per ora servitevi del nostro Don Liviabella fino a disposizioni in contrario. Sarà pure conveniente che diate occasione al nuovo Amministratore Apostolico di venire nelle residenze in occasione di qualche festa speciale o per l’amministrazione della S. Cresima o di altre funzioni.

La S. Sede mi ha inviato per tramite dei Superiori una bella lettera, in cui fra l’altro si dice: “Le dimissioni date e che il S. Padre ha accettato, fanno grande onore a Lei e ai suoi missionari, e certamente meriteranno abbondanti benedizioni del Signore sulle loro opere. Ella ha ben osservato che si tratta del resto solo di anticipare quanto sarebbe fatto con più calma fra qualche anno. La meta era quella, e Propaganda ha avuto più volte la soddisfazione di constatare che Lei quanto i suoi missionari, non solo ne erano ben persuasi, ma lavoravano con impegno e intelligenza a raggiungerlo. L’anticipo sul tempo previsto rende più necessario che mai la loro permanenza e la volenterosa cooperazione col nuovo Capo.

Non dubito della buona volontà da parte loro in Giappone, come da parte dei Superiori della Società salesiana… Il Santo Padre che ha altamente apprezzato la spontaneità della rinuncia, benedice di cuore Lei e i Salesiani tutti che lavorano in Giappone”.

Non vi è bisogno di commento. Al lavoro dunque, miei cari confratelli, come prima e più di prima. Mi si domanda da vari qual è la mia posizione. In attesa di ordini precisi dei Superiori e per il lavoro e per la residenza, per ora sopportatemi ancora come Ispettore. Conoscete quali sono i miei doveri: aiutatemi a compierli, ed ora ancor più di prima sono a vostra disposizione per quanto posso fare per voi e per lo sviluppo della nostra Congregazione in Giappone.

Ed ora alcune comunicazioni:

Col 19 del mese è consuetudine di cominciare il mese di S. Giuseppe (se vi torna più comodo cominciatelo il 1 Marzo). I regolamenti nostri prescrivono il fioretto giornaliero.

La nostra Scuola Professionale che ha la Compagnia di S. Giuseppe ed i nostri cari coadiutori vedano di ricordare la cosa in modo speciale, come pure le case e Cappelle nostre a Lui dedicate.

Nella Quaresima non si dimentichi la prescritta Via Crucis, e là dove è possibile un insegnamento più nutrito del catechismo, con tutte quelle modalità anche esteriori che valgano a farlo amare e meglio studiare.

Per informazione e affinché sappiate comportarvi nei riguardi degli Ordinari scaduti (per me sapete già...) la S. Sede ha voluto per eccezione speciale [che] i Prefetti Apostolici dimissionari conservino il titolo di Monsignore e gli altri privilegi onorifici personali annessi alla loro antica carica.

Pare assai prossimo il riconoscimento delle Religioni. Per qualsiasi pratica, in attesa di disposizioni precise, potete rivolgervi al Prof. Mori, Seminario di Miyazaki. L’importante è che le pratiche da espletare non siano lasciate nel dimenticatoio, specialmente all’arrivo dei riconoscimenti.

E permettete ora, carissimi missionari e quanti in questo decorso quindicennio mi avete aiutato, il grazie cordiale, la riconoscenza incondizionata. Avete lavorato per il Signore, per la sua Chiesa e per la nostra Congregazione. Quanto si è fatto, dopo la grazia di Dio e la protezione della nostra Ausiliatrice, è frutto del vostro lavoro. Godetene per la gloria che n’è venuta al Signore e per la salvezza delle anime. A tempo opportuno n’avrete l’adeguata ricompensa.

Perdonate le mie deficienze e difetti. Amiamoci e aiutiamoci.

Tutto vostro nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

2681 / Circolare alle F. M. A. / 1941-2-11 /


a Madre Carmela e alle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Miyazaki, 11 febbraio 1941


Rev. Madre Carmela,


Foglio piccolo… ma pieno d’affetto per le vostre anime.

Col 19 c. m. (o al primo Marzo) siamo nel mese di S. Giuseppe. Conosco la vostra devozione… Ho presente la statua della vostra Chiesa… col fascio di carte… Brave! Fede e S. Giuseppe si farà onore.

Per tutte: lavoriamo, come faceva S. Giuseppe, con Gesù e per Gesù.

Per le novizie: preghino S. Giuseppe e si esercitino con piccoli atti quotidiani ripetuti, alla vita interiore (la Sig. Maestra spieghi).

E avanti sempre usando i bei mezzi che ci dà la Chiesa e la Congregazione in questo tempo (fioretti, Via crucis, studio dal catechismo per noi per i nostri). Allegre, laboriose e buone. Il Signore vi benedica come di cuore vi benedice il


Vostro aff.mo

Don V. Cimatti


2682 / Berruti Pietro / 1941-2-12 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 12 febbraio 1941

Amatissimo Sig. Don Berruti,


Ricevo puntualmente (fino a tutt’oggi) le lettere dei Superiori, ché a tutt’oggi qui la posta in partenza e in arrivo è regolare.

L’unica cosa che non giunge da mesi è il Bollettino S., arrivano altre riviste o stampe, ma di questo carissimo aiuto siamo da tempo digiuni. Arrivò un solo numero (dicembre) a Tokyo, e uno (Gennaio) a Miyazaki. Penso che forse prima i pacchi venivano per mare. La transiberiana fino a due chili trasporta (almeno dal Giappone è così – penso che tutta la stampa da noi inviata sia giunta – ne ho la conferma per lettera). Gli ultimi Bollettini Salesiani giunti regolarmente sono del marzo u. s.

Rispondo ora alla sua del 7/1 e alla quasi identica del 16/1 ricevuta ieri 11/2.


  1. Preghiamo vivissime per l’amatis.mo Rettor Maggiore.

  2. Per Don Bovio (andata in America) era naturale soprassedere, anche secondo il pensiero di Don Rossi, con cui si era in relazione – godo che il nostro povero pensiero ha collimato preciso con quello dei Superiori.

  3. Per i due irlandesi; sono ora a Tokyo tranquilli perché così hanno preferito; il Console avvisò tempestivamente chi aveva affari da regolare. Essendoci negli Stati Uniti Don Tozzi volli interrogarlo per sentire il suo parere su uno dei due, che ebbe già qualche crisi vocazionale.

Anche il Sig. Don Tozzi consigliò, in caso si dovesse cambiare, quanto consigliano i Superiori (suggerì anche l’Australia). Collo scopo di aver direttive in caso che… (Mi accorgo ora della carta… non troppo monsignorile… Oh a proposito! “Il Santo Padre per un’eccezione speciale si è degnato concedere che i Prefetti Apostolici dimissionari conservino il titolo di Monsignore e gli altri privilegi onorifici personali annessi alla loro antica carica”. Mi dispiace che Lei forse vorrà ancora darmi il titolo… ma in me rimane la piena libertà di allungarle come prima qualche pedata… In guardia!).

  1. Il nostro Don B. è ancora al chiuso, pare migliori, ma è più difficile (e non so perché) avere notizie da Shanghai, che da Torino. Ad ogni modo in Giappone non può pluribus de causis tornare, fra cui il clima, che davvero è fatto per far diventare nervoso anche chi non lo è. Secondo me il rimpatrio, quando sarà possibile, è la soluzione migliore. Non può uscire che dietro visita medica di un dottore italiano, e in pratica per imbarcarsi.

  2. Per la regolarizzazione studi, sto facendo e preparando quanto i Superiori domandano – è certo un problema difficile, che si risolverà col tempo, perché gli stranieri è impossibile possano compiere gli studi sui libri giapponesi, e viceversa i giapponesi su quelli italiani. Al momento si fa così:

Stranieri e giapponesi: programma salesiano di latino, filosofia e religione – pedagogia.

Stranieri: programma salesiano per tutto il resto.

Giapponesi: ora, per le altre materie devono prepararsi a subire gli esami pubblici di scuola media, e quindi…

Intanto presenterò: penso che al momento non c’è altra via. Ma secondo me, bisognerebbe prima risolvere in radice questa questione studi. Disgraziatamente il personale insegnante nello studentato non è mai stato all’altezza della sua missione, non già per negligenza, ma perché non poteva dare quello che non aveva. Passi pure in rassegna: rarissimo chi sia venuto in missione con un corso completo di studi (tipo Valsalice) o con un pezzo di diploma. E ne capisco pienamente il perché. Ma la terra dà il suo frutto – nessuno può dare quel che non ha. Con molti stenti si comincia ad avere qualche cosa più frutto d’ingegno naturale o di buona volontà, ma che per le condizioni in cui si formò, non dà quanto potrebbe dare. Ricordi che colla nuova legge lo straniero missionario deve avere almeno il diploma di scuola media della sua nazione. Occorrerebbe un buon latinista – un buon matematico e uno di scienze.

  1. Tutto il possibile, per il triennio e tirocinio… ma tante eccezioni devo domandarle spinte... Pensi alle dimissioni (non di Don Cimatti) ma di tutti gli ordinari, e capirà alle volte le domande del povero Don Cimatti. Ad ogni modo i Superiori mi hanno già dato le direttive generali (e Deo gratias!) così si può lavorare sul sodo e senza timori.

  2. Attendo norme per la mia sede: penso sia prudente cambiare – quasi certamente residenza Prefetturale sarà Miyazaki (residenza pure dell’Ispettore). Al momento le opere massime sono a Tokyo. Stabilirsi colà e venire passim in missione? Restare in missione? E continuare ad andare più frequentemente a Tokyo? Ma anche in questo caso Don Cimatti proporrebbe di saltare il fosso: ossia usque tandem questo povero uomo deve fare il mestiere che non sa? Occorrono ora giovani forze. Un tipo che farebbe bene è l’attuale maestro dei novizi: Don Tassinari, possiede lingua, attività e santità. Don Bovio pure, che però è portato più al materiale, sarebbe ottimo direttore agricolo o prefetto, equilibrato, navigato.


Non si metta a ridere!… No, no, non propongo nulla di me, per non aver poi rimorso o altro di essermi messo nei pasticci: facciano i Superiori; è così chiaro che il sottoscritto è la causa del non riuscir bene le cose fra noi. Mah! Deus scit! Dunque i Superiori provvedano.

E per oggi basta. Preghi per noi. Anche quest’anno spero inviare gruppetto al noviziato. Avrei bisogno dell’attività di Don Tassinari altrove (potrei mettermi confessore e Maestro dei novizi?), ma se non è possibile, continuerà lui. Preghi affinché il Signore ci mandi buone vocazioni: ne domandiamo una ventina a Don Bosco. Speriamo pure una buona entrata per la Scuola Professionale.

Per me al solito: unico desiderio unirmi al Signore nunc et in perpetuum.

I confratelli vanno avanti: ne ho molti malaticci (Don Arri, Don Cecchetti, Ch. Dalkmann, Ch. Nishimura) e nevrastenici, ma si tira avanti nella s. semplicità, povertà e allegria. Preghi per noi. Ossequi a tutti i Superiori da parte di tutti.

Suo aff.mo

Don V. Cimatti

2683 / Zerbino Pietro / 1941-2-12 /


a Don Pietro Zerbino, segretario del Vicario Generale Don Pietro Berruti



Miyazaki, 12 febbraio 1941

Carissimo Don Pietro,


Grazie della tua del 17/1.


  1. Assicura il bravo Gigi della nostra preghiera.

  2. Grazie di quanto fai sempre per noi. Vedi, buon Pietro mio, per tenerti su, sta’ sempre unito con Dio e vedrai che tutto va bene.

  3. Mi dici che hai ammirato la mia umiltà: per me non ce la vedo… Ma come scrivo al Sig. Don Berruti, non tutto è perduto… Fatti dire… Ne godo solo perché potrò fare esercizio di muscoli gambali… Attento anche tu!…7

  4. Seppi di Don Marocco, Don Grandis e Don Farina8. Avvisi per noi, caro Don Pietro. Ma se siamo uniti a Dio siamo sempre pronti.


Quando celebri Don Bosco, non dimenticare chi fu causa del male al tuo piede…

Allegro e saluta omnes e se c’è Guaschino.

Ti abbraccio e benedico.


Tuo

Don V. Cimatti

2684 / Berruti Pietro / 1941-2-14 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 14 febbraio 1941

Mio Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Berruti,


Ripiglio la penna per buttar giù qualche idea in relazione al catalogo e alle cose nostre, al fine di avere direttive, consigli, ecc.


  1. Dove mettere il nostro povero Don B.? Partì dal Seminario. In Giappone non può tornare.

  2. Mi scade tutto il Consiglio (Quando cadrà l’Ispettore?). Ne avevo due in missione – due a Tokyo – in pratica difficilissimo radunare insieme un po’ regolarmente, date le distanze, le spese. I due di Tokyo se vedono bene le cose di là, non vedono quelle della missione, et vicissim.

Don Liviabella fa – mi sembra – bene il suo ufficio di economo.

Don Cimatti dove andrà? Se va a Tokyo, basterebbero due consiglieri (ad es. Don Bovio e Don Margiaria)?

Se potessi liberare Don Liviabella dalla missione e costituire una buona volta a Tokyo o altrove l’Ufficio propaganda interna ed estera, sarebbe l’uomo, e si potrebbe fare certo un magnifico lavoro e per i cooperatori, stampa, ecc.

Un uomo di buona stoffa ispettoriale è Don Tassinari. Quid? (Ora lo occupo come maestro dei Novizi).

Non saprei proprio che suggerire, a meno che i Superiori in attesa della soluzione [degli] avvenimenti mondiali e anche per vedere come ci orientiamo col nuovo Amministratore Apostolico credessero lasciare immutate tutte le scadenze ad annum.

Per Don Liviabella che scade da Direttore a Miyazaki vedrò che pensa il Superiore Ecclesiastico. Se intende stabilirsi con clero giapponese alla cattedrale, ho per lo meno libero anche Don Liviabella e allora… (Per ora il nuovo Amministratore Apostolico è del parere di continuare così).

Per Don Marega che scade ad Oita, se si aggiustano le cose, è bene venga in Italia e quindi… Per adesso, il cambio sembrerebbe inutile, pur non essendo per nulla l’ideale ed essendo utile cambiare… Mah! Deus scit. Il bravo confratello farà bene in una posizione ove abbia da fare studi – uso Don Borino et similia – possibilmente non in vita di comunità regolare, o in un ambiente di studi ove abbia colleghi (come ad es. alla Crocetta) che gli si possano imporre.

  1. Già sto raccogliendo il materiale per i programmi da presentare ai Superiori, ma il punto è qui: mai gli stranieri potranno fare gli studi sui libri giapponesi di liceo ed idem i giapponesi (e su per giù inglesi, ecc. – a meno non vengano che sappiano bene l’italiano) sui nostri d’Italiano; intendo in modo fruttuoso.

Quindi per ora: religione, latino, filosofia, pedagogia ecc. per tutti, secondo i nostri programmi – per il resto gli stranieri secondo i nostri programmi, per il resto i giapponesi ripassano il programma di scuole medie che specie nelle scienze è di poco inferiore al nostro liceo et Deus providebit.

  1. Ed ora vengono sorgendo problemi:


    1. Che ne verrà del Seminario che è la nostra vera casa per le vocazioni?

    2. E il piccolo vivaio di Nakatsu?


Per quest’anno si continua così; ad ogni modo penso che si debbano considerare in gran parte della Congregazione.

L’ideale sarebbe si riuscisse a pareggiare il Seminario, per avere una scuola media per i titoli:


    1. Ho in incubazione presso le autorità una pratica, che se avesse buon esito, darebbe modo ai nostri di entrare senz’altro nel Gran Seminario, senza diploma di scuola governativa.

    2. Oppure tenterei il pareggio, ma occorrono capitali che non oso neppur sognare.

    3. Ho avanzato domanda ad un mecenate del G. che potrebbe darsi, se è in un buon quarto d’ora, ci aiuti o per il Nº b, oppure per una scuola agricola (come pare avesse intenzione) e in questo caso sarebbe risolta la questione dell’incipiente Colonia agricola dell’Ospizio.


Per questa avevo tentato pratiche coi Benedettini che hanno 60 ettari di terreno nei pressi di Tokyo. (Ho tentato anche in Manciuria, ma non so ancora). Ma andrà tutto a monte.

  1. A Tokyo:


    1. È necessario allargarsi un po’ nello studentato; soluzione: costruzione, ma non ho soldi, trasporto del noviziato, idem.

    2. Occorre pensare all’Aspirantato? Vi sarebbe un bel posticino in Tokyo, nelle vicinanze delle scuole marianisti e Università cattolica. Ma è sempre questione di soldi.

    3. Non dimentichi che per [il] prossimo anno bisogna aiutare la scuola professionale (ora pareggiata) per la nuova costruzione (Yen 15.000).

    4. Ora le Figlie di Maria Aus. hanno la loro casa a Tokyo ed hanno dichiarato che si ritirano dall’Asilo di Mikawajima. Bisogna pensare a Mikawajima. Parrebbe utile una scuola di lingue.

Se vogliamo sostenere le case di formazione e vivere bisogna pensare ad opere redditizie: ma ormai la mia testa vuota se riesce ancora ad imbastire un po’ di musica, è sorda per tutto il resto.

Creda, amat.mo Sig. Don Berruti, occorre un buon Ispettore, che possa ideare, realizzare… Giovani energie adattate a tutto questo rinnovamento, che corre, corre e se non gli si tien dietro, si è in arretrato. Ah, se si riuscisse a capire questo paese!

Ecco alcune povere considerazioni. Le esamini e mi dia qualche consiglio.

    1. Se mi trasporto altrove lascerei Don Braggion direttore in Seminario. L’ideale sarebbe Don Tassinari, ma è maestro, a meno che non mi metta io entrando a Tokyo.


Mah! Videant patres!

L’importante è che sia glorificato il Signore e salve le anime e prima la mia.

Ossequi ai carissimi Superiori. Preghi preghi preghi per me.


Suo

Don V. Cimatti

2685 / Fumasoni Biondi / 1941-2-15 /


a Sua Em. Card. Fumasoni Biondi



Prefettura Apostolica di Miyazaki, Giappone

Del. Apost. Japon. III Alleg. Rapp. 115/32


15 febbraio 1941

Eminenza Rev.ma,


In data 15 febbraio 1941 il nuovo prefetto Apostolico, assegnato dalla S. Sede alla Prefettura Apostolica di Miyazaki, ha prestato i prescritti giuramenti e così assume il governo definitivo. Mentre di cuore ringrazio il Signore che così ha condotto gli avvenimenti, mi sento in dovere di ringraziare l’E.V. per la bella lettera inviatami per il tramite dei miei Superiori religiosi, che come certo ha consolato loro, ha riempito di gioia noi tutti per il lusinghiero apprezzamento fatto al nostro modesto lavoro nel passato quindicennio. Un caloroso grazie debbo pure rivolgere all’E. V. per il continuo aiuto prestato alla nostra povera missione sotto tante forme. Vorrei essere capace di dimostrare questa gratitudine, ma non sapendo come fare, assicuro che sempre pregheremo per l’E. V., per il Consiglio Generale, ed eseguiremo quanto così opportunamente ci viene suggerito nella predetta lettera, sforzandoci di fare sempre più e meglio con volenterosa cooperazione alle direttive del nuovo Prefetto Apostolico.

Ed inoltre prego insistentemente l’E. V. a volere farsi efficace interprete dei miei poveri ringraziamenti e dei sentimenti di più profonda sudditanza al S. Padre, per essersi degnato di conservare il titolo ed i privilegi onorifici precedenti a questo povero prete, che non merita la millesima parte di quanto gli si conferisce. La cosa mi riempie di confusione, ma è certo mio dovere manifestare anche per questo atto (il cui onore riverso alla nostra Congregazione salesiana e ai miei cari missionari), manifestare dico la mia più profonda riconoscenza ed il più sentito ringraziamento.

Avendo occasione voglia dire per noi al S. Padre tutto il nostro cuore salesiano, tutta la nostra sudditanza e l’incondizionata adesione agli insegnamenti della Chiesa. Egli è per noi tutti il DOLCE CRISTO IN TERRA. Accolga queste povere espressioni di riconoscenza, mentre prostrato al bacio della S. Porpora invoco per me e per i miei la pastorale Apostolica benedizione.


Dell’E. V. Rev.ma

Sac. Vincenzo Cimatti, sales.


2686 / Marella Paolo / 1941-2-16 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 16 febbraio 1941

Eccellenza,


Benché un po’ in ritardo le invio i documenti di cui fui incaricato. Spero vadano bene. Con questi buoni giapponesi (almeno questi del Kyushu) bisogna andare a passo di marcia funebre.

La lettera richiesta per Propaganda Fide verrà quando il mio santo Prefetto Apostolico si sarà deciso di scriverla. Se occorresse altro abbia la bontà di farmelo sapere. Così penso finite con V. E. le relazioni prefettuali. In necessitatibus per quelle religiose mi rivolgerò a chi mi ha sempre aiutato nel lavoro precedente, nella speranza, per non dire certezza, di essere ascoltato ed esaudito al possibile. E colgo l’occasione per rivolgere anche all’E. V. il più vivo ringraziamento per i preziosi aiuti di ogni genere avuti dall’E. V. nell’adempimento del mio dovere.

Il vincolo della preghiera e della riconoscenza unisce l’E. V. alla nostra famiglia, e quindi ogni giorno sarà ricordato fra i nostri più cari benefattori, e voglio pensare l’E. V. fra i più efficaci cooperatori nostri.

Penso che sarebbe utile che tutti i nuovi Ordinari si riunissero per dare senza timore le direttive e per l’apostolato e specialmente per l’amministrazione, ad evitare malintesi o che i missionari abbiano l’aria di non sottostare alle nuove autorità o che i nuovi pensino che si vogliano mettere bastoni fra le ruote. Anzi se l’E. V. avesse già norme o direttive al riguardo, voglia avere la carità di comunicarcele.

Il nostro bravo Mons. Ideguchi sta pigliando piede, poco a poco. In attesa degli ordini dei miei superiori chiudo l’anno in Seminario e poi penserei di stabilirmi a Tokyo, andando là di tanto in tanto in Kyushu. Penso di trovare lavoro sufficiente alla capitale, e penso che tutto sommato sia meglio, per non dire necessario e per non dar ombre e per lasciare mano libera e per obbligare a fare a chi spetta.

Desidererei al riguardo il pensiero di V. E. Nell’esercizio del dovere precedente avrò certamente cooperato sia pure involontariamente alle preoccupazioni dell’E. V.

Mi voglia scusare, la botte non dà che il vino che ha, e il mio è di vera qualità scadente… altro che il vino dei Castelli… Come Prefetto Apostolico prometto di non darle più preoccupazioni, e spero di non darne in qualsiasi posizione mi voglia la Provvidenza, ma siamo tutti uomini… E preghi per me, per i miei, e in quanto può mi continui la benevolenza e l’aiuto finora prestato…


Don V. Cimatti, sales.


2687 / Cecchetti Albano / 1941-2-16 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 16 febbraio 1941

Carissimo Don Cecchetti,


  1. Penso che può usare l’acido acetilsalicidico (è una specie di aspirina, tre al giorno): l’importante è che non siano troppo vecchie le pastiglie e quindi alle volte avariate, nel qual caso sono dannose.

  2. Da Torino dal Maggio 1940 non ricevo i conti dettagliati dell’ufficio missioni e quindi non posso rispondere alla sua richiesta relativa al Guidotti.

  3. Anche a me Mons. Ideguchi ha manifestato la sua piena soddisfazione e mi dice che fu invitato da Lei ed ha accettato di venire per la domenica (rosacea) per le cresime, ecc. Gli ho detto che potrebbe fare in quel giorno la presentazione ufficiale e potremmo riunire i missionari della provincia di Oita.

Qui a Miyazaki entra Domenica prossima 22. Abbozzi un programma e ricordi a Monsignore per tempo di non prendere impegni accennandogli al programma generale. Per quel giorno verrebbe anche il sottoscritto e s’invitano a pranzo tutti i missionari di Oita e Nakatsu.

  1. Mons. Ideguchi sa del desiderio della Nagata ed anzi gli avevo già da tempo dato lo schema fatto dalla Nagata. Bisogna naturalmente che la Nagata senza timore parli – la mia parte l’ho già fatta anche recentemente e continuerò a fare all’occasione.


Per il mondai (= problema) di cui lei parla, finché non c’è il ninka (= approvazione) delle religioni, che ci obbligherà a fare tante cose (ma allora non ci sarà che da riempire moduli stampati) mi pare utile seguire il principio (di Don Bosco): rispondere con generalità alle domande secondo verità. Ad es. nel suo caso Nº dei cristiani (al 1 luglio). Opere di utilità – ne avete un mucchio. Le spese: se non c’è specifica, basta mettere quelle del fukyo (= propaganda apostolato). Tenere sempre copia dei dati – se si contentano, non la disturberanno. Se vogliono di più riscriveranno.

E così quaggiù si gode e la strada del ciel si trova aperta.

Preghi per il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti

2688 / Grigoletto Giuseppe / 1941-2-16 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice,



Miyazaki, 16 febbraio 1941

Carissimo Don Giuseppe,


Nell’avvicinarsi dell’Onomastico del vecieto non posso non ricordarti e ne conosci i motivi: è mio dovere e lo faccio di gran cuore.

Il Signore ti rimeriti di tutto. Non so effondermi in molte cose.

Il Signore sa e ti darà la ricompensa.

Già penso di averti scritto per le Ss. Messe che domandavi, inteso che nel giorno di S. Giuseppe è per te.

Allegro e salutami tutti tutti tutti. Un baseto.

Tuo

Don V. Cimatti

2689 / Marella Paolo / 1941-2-18 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 18 febbraio 1941

Eccellenza,


Godo inviare la desiderata lettera di Mons. Ideguchi.

Domenica prossima fa la sua entrata solenne a Miyazaki (l’altra volta non poté venire perché ammalato). Deo gratias.9

Preghi per noi tutti e specie per il


Suo obbligatissimo

Don V. Cimatti



P.S. Per norma: se consta a V. E. che ci sia bisogno qua e là nelle Circoscrizioni Ecclesiastiche di lavoro salesiano, datis conditionibus, siam sempre pronti.


2690 / Circolare alle F. M. A. / 1941-2-21 /


alla Rev.da Madre e alle Figlie di Maria Ausiliatrice missionarie in Giappone



Miyazaki, 21 febbraio 1941

Rev. ma Madre,


Già da tempo il Sig. Don Dumeez mi aveva accennato e al motivo che lo determinava ad assumersi l’amministrazione ecc. e anche la domanda delle Figlie di Maria A. di cessare dall’assumersi la gestione completa dell’Asilo, dovendo pensare al nuovo. Gli scrissi che se non era possibile far diverso – e non potendo al momento supplire noi con altre opere le cosiddette opere sociali di Mikawajima, cercasse il personale necessario per vedere di continuare a fare un po’ di bene – vedere come si assestano le cose – ed il Signore intanto suggerirà il da fare.

Succede a Mikawajima un po’ come succede nella Prefettura – l’anticipo dell’affidare la medesima a un capo giapponese – e anche qui anticipo di ritiro delle Figlie di Maria A. –. Rimarrà poi il Dispensario, e a suo tempo si penserà anche a quello. Penso che tutto sia regolato in modo che voi possiate con tranquillità far fiorire il vostro asilo.

Per me l’importante è che si faccia del bene – forme o persone possono anche passare in seconda linea.

Se nell’attuale lavoro vi sentite a disagio e non potete far fronte col personale, mi pare siano motivi più che sufficienti per disdire, e penso che la Sig.ra Visitatrice (vi è presente d’altra parte Madre Letizia) non abbia nulla in contrario, quindi siate tranquille.

Deo gratias, del bene fatto – fatene ancor di più nella nuova posizione – è dovere, e dal Signore riceverete la ricompensa.

Ossequi a tutte, tutte, tutte.

Nel Signore

Vostro

Don V. Cimatti


2691 / Circolare alle F. M. A. / 1941-2-22 /


alla Rev.da Madre e alle Figlie di Maria Ausiliatrice missionarie in Giappone



Miyazaki, 22 febbraio 1941

Rev.ma Madre,


Ben riuscita la festa ufficiale dell’insediamento del nuovo Ordinario, potrò occuparmi più dei salesiani e delle Figlie di Maria Aus.

Grazie della ? – sempre buona verso questo povero uomo, prendete per oro quello che è povera scoria.

Il Signore vi renda merito. Il nuovo Ordinario è più che contento di voi e me ne ha parlato con viva soddisfazione. Sarà bene che per qualche bella occasione lo invitiate, e per quanto è da farsi da lui, come vostro Ordinario, vi rivolgiate a Lui per tempo, secondo il prescritto delle Costituzioni.

Penso che delegherà sempre un salesiano, ma è bene che entriate anche in questa via regolare.

Quanto a ciò che mi domanda, sono dolente di non poter aderire, perché anche Don Cimatti più povero di Madre Carmela si trova in identici impicci e perché dovendo fra breve far consegna dell’amministrazione, desidererei non dare noie al nuovo Amministratore in questo campo.

Fede, preghiera ed il Signore deve pure pensarci. Prego di cuore cotidie per voi, per le Suore della Cina e presto scriverò a Torino.

Dunque allegre, passerine di Dio e pregate per chi vi benedice nel Signore.


Don V. Cimatti

2692 / Marega Mario / 1941-2-22 /


a don Mario Marega, missionario salesiano in Giappone



Beppu, 22 febbraio 1941

Carissimo Don Marega,


Non mi posso fermare dovendo trovarmi domattina per l’entrata del nuovo Kyokucho (Amministratore Apostolico).

Don Cecchetti ti porta il mensile che dovevo portarti. Speriamo vederci presto per l’entrata di Monsignor Ideguchi in provincia di Oita.

Saluti cari a te e a Don Figura – e prega molto per me.

Tuo aff.mo

Don Vincenzo Cimatti

2693 / Cecchetti Albano / 1941-2-25 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 25 febbraio 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Dovendo preparare i documenti per il bravo Honda che entra in noviziato, mi occorrono (perché non li ho):


  1. Certificato di cresima (se fu confermato a Beppu).

  2. Idem di condotta per il tempo anteriore alla sua venuta in Seminario (Lei come parroco, ecc.).

  3. Poi o Lei o Don Arri bisognerebbe mi otteneste dalla Nagata (o da chi per essa) la dichiarazione che le ricerche sulla sua legittimità natalizia hanno concluso per la legittimità.


Che della grazia…

Suo

Don Cimatti

2694 / Ricaldone Pietro / 1941-2-26 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 26 febbraio 1941

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


Si avvicina la fine del mese, epoca del mio rendiconto.

Sanità buona, s’invecchia, ecco tutto; non è novità.

Lavoro: fatta la consegna della Prefettura Apostolica sono a spasso da questo lavoro.

In attesa delle disposizioni dei Superiori (sulla residenza o lavoro speciale, ecc.), continuo a fare l’Ispettore, coll’augurio che presto… Lei conosce i miei poveri desideri.

La domenica passata ho insediato il nuovo Prefetto Apostolico fra la gioia dei Cristiani, che mi hanno dato l’addio. Tutto come prima, si lavora.

Ora sto in Seminario per la chiusura dell’anno. Nel frattempo spero arrivino i pensieri dei Superiori e poi si vedrà. Conto ad ogni modo di far Pasqua a Tokyo.

Al momento niente in vista. Programma di quest’anno: casa aspiranti nostri a Tokyo, basi per la scuola agricola. Organizzazione dei Cooperatori e propaganda… varia.

Invio al Noviziato dal Seminario 5 chierici – per la diocesi non so ancora.

Presentiamo agli esami quanti possiamo, poi si vedrà. Ma come dicevo al Sig. Don Berruti, occorre elemento giovane (Ispettore) in questi tempi: il vecchio Don Cimatti (sempre giovane) creda, lavorerebbe più efficacemente fra le quinte. In questo paese è così.

Pietà, regole, carità: tutto regolare, grazie a Dio.

Vari confratelli ammalati, non pochi nervosi e stanchi, deficienze di personale per lavori di casa (il lavoro di cucina è l’osso duro anche qui).

Le Figlie di Maria A. hanno iniziato a Tokyo la loro missione… Ma, creda, ci vuole una di quelle pazienze… e quanti missionari hanno da fare con loro, nessuno è immune da disaccordi… Ad ogni modo insisto sulla norma data dai Visitatori: “essere con loro in credito, mai in debito” e mi pare che qui sia così.

Per me, mensilmente a voce o per iscritto tengo vivo il fuoco della pietà e osservanza – sono con loro in pienissimo accordo.

Al momento null’altro di notevole. Colgo l’occasione dell’avvicinarsi della S. Pasqua per presentare a nome di tutti auguri, preghiere e offerta di sacrifici. Faccia le nostre parti anche agli amatissimi Superiori e ci benedica e preghi affinché in spiritualibus non siamo figli degeneri di Don Bosco.

Mi benedica con tutta l’anima.

Suo come figlio

Don V. Cimatti

2695 / Berruti Pietro / 1941-2-26 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 26 febbraio 1941

Amatissimo Sig. Don Berruti,


Per questa volta un semplice saluto pasquale con auguri e preghiere da parte di tutti.

Attendo con calma le disposizioni dei Superiori. Ho domandato anche il parere di S. E. il Delegato sulla mia residenza; mi risponde ridendo: “di star sempre senza residenza”, come dicono a Roma “al Colosseo”, e come patrono S. Giuseppe Labre. Ad ogni modo ci sono già abituato da 15 anni…

Una guardia mi domandava mentre stavo per salire in treno: “Don Cimatti, dove sta di casa?”. “In treno” e ridendo ognuno è andato per i fatti suoi.

Preghi per noi sempre e specie pel

Suo aff.mo

Don V. Cimatti


2696 / Ziggiotti Renato / 1941-2-26 /


a Don Renato Ziggiotti, Consigliere Generale delle Scuole salesiane



Miyazaki, 26 febbraio 1941

Carissimo Don Ziggiotti,


Canta e suona tu pur, Ziggiotti mio, come questi fringuelli giapponesi, e potrai continuare, specie, se invece di versi volessi musica…

Buona Pasqua a nome di tutti. Non sono capace di effondermi, ma tu capisci certo: preghiere e sacrifici anche per te e per le tue mansioni.

Notizie scolastiche, in parte date al Sig. Don Berruti che te le comunicherà.

Intanto per cominciare ne iscrivo tre alla scuola media di Tokyo (primo corso), saranno poi salesiani (se il Signore li conserva)10.

Cinque si presentano all’esame come privatisti (possono dare materie a piacere e ripetere a piacere… col tempo speriamo almeno qualcuno riesca).

Studia questo principio: difficilmente, per non dire mai, i giapponesi potranno fare gli studi liceali su testi italiani (salvo il latino) e gli stranieri su testi giapponesi.

Per quest’anno impossibile pensare al corpo teologale in casa. Lo Stato riconosce solo il Gran Seminario, vedremo in seguito.

E per ora prega prega prega pel

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

2697 / Zerbino Pietro / 1941-2-26 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti



Miyazaki, 26 febbraio 1941

Carissimo Don Pietro,


Al solito sii buon postino, ma specialmente buona sveglia nostra presso Maria Aus. e Don Bosco.

Colgo l’occasione per augurare

a te

a Don Pellegrini a Aprili

e quello che va alla posta

all’ufficio Missioni

a Don Tranquillo, Don Gallo e Amici

alla SEI e a Gigi

le più elette preghiere e auguri pasquali.


Tuo

Don V. Cimatti

2698 / Grigoletto Giuseppe / 1941-2-26 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice,



Miyazaki, 26 febbraio 1941

Carissimo Don Giuseppe,


La tua mitra… quella è eterna… Altre non ne ho mai avute. Grazie delle allegre condoglianze, di cui tutti son contenti, Don Cimatti pel 1º: però potete darmi ancora del Monsignore, salvo a prendervi di rimando qualche calcio…

Sento un gran vuoto che tento riempire con lavoro prettamente salesiano…

Stampo musica… Te ne invio copia per gli amici… Alcuni potete cantare (Adoro te devote – Tantum Ergo – Ave Maris stella…). Farò presto uscire fascicolo insetti e… ostreghe raccolte11

Non so dove metterò sede… per ora non l’ho… è più poetico.

Prega per me. E colgo l’occasione anche per gli auguri di buone feste di Pasqua a te e agli amici tutti e singoli.

Scritto alla Sig. Contessa Acquarone, non ho l’indirizzo di Giuseppe de Joseph Obweys (mi dici noto, ma mi pare la prima fiata che ne odo il nome).

E per oggi basta: al Sig. Direttore e confratelli, all’Ispettore e Consiglio, Economo e Segretario buona Pasqua pax vita et salus perpetua.

Ti abbraccio.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

2699 / Ricaldone Pietro BS / 1941-2-28 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Rinnovamento!12


Miyazaki, 28 febbraio 1941

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


Le manifestazioni solenni, date dai cattolici giapponesi ai loro nuovi pastori connazionali in ogni circoscrizione ecclesiastica dell’Impero, ebbero luogo anche a Miyazaki la domenica 23 Febbraio, in occasione della presa di possesso dell’Amministratore Apostolico Mons. Francesco Ideguchi. Potevamo cantare giocondamente il “Gaudete, iterum dico gaudete…”, potevamo intonare anche noi l’“Habemus Pontificem… Annuncio vobis gaudium magnum”.

Gioia per la Chiesa cattolica in Giappone, che vede un suo figlio al timone di quella zona in cui si è iniziato l’Impero col suo primo Imperatore, Jimmu, 2600 anni fa (cronologia ufficiale) – in provincia di Miyazaki – ed anche si è stabilita inizialmente la Chiesa Cattolica per opera di S. Francesco Saverio a Oita.

Gioia per i missionari che vedono realizzarsi lo scopo del lavoro loro d’apostolato coll’estendersi del lavoro diretto del clero indigeno.

Gioia pure per il paese, che sempre più conscio della sua forza in ogni campo, chiama i cittadini a raccolta, ed in una nuova struttura in cui hanno larga parte i problemi dello spirito, cerca in sé la capacità di reggersi e prosperare.

Gioia pure per i missionari, che danno così l’esempio di disciplina ecclesiastica a tutto il popolo cristiano e non cristiano, e mostrano al mondo la vitalità sempre feconda della Chiesa cattolica.

Ricevimento cordiale dai rappresentanti di tutte le sezioni di azione cattolica e delle istituzioni religiose della città alla stazione nella vigilia.

E alla domenica solenne funzione in Chiesa. L’amministratore, rivestito delle insegne prelatizie, che gli competono, è ricevuto dai missionari della Provincia di Miyazaki all’ingresso, e fra i canti di gioia della schola cantorum procede benedicente all’altare. Il sottoscritto eleva l’inno di ringraziamento al Signore per il prezioso dono inviato alla nostra cara Prefettura Apostolica; presenta l’eletto alla Comunità cristiana e ai missionari, promettendo fedeltà, obbedienza, lavoro a nome suo, dei missionari e della cristianità.

I missionari si avanzano al seggio e baciandone rispettosamente la mano al nuovo Superiore Ecclesiastico, per loro e per le loro cristianità intendono presentare i doverosi omaggi e l’obbedienza incondizionata al rappresentante del Vicario di Gesù Cristo.

Prende poi la parola l’Amministratore Apostolico; spiegando le fasi di questo movimento di rinnovazione nazionale, che ha portato all’avvenimento odierno – riassume a larghi tratti il lavoro fatto in un quindicennio dai figli di Don Bosco, apostolato così consono non solo alle direttive della Chiesa, ma altresì allo spirito giapponese – ed esprimendo la sua contentezza per avere a validi coadiutori i salesiani, che continueranno collo stesso spirito, colla stessa caratteristica “lavoro e preghiera” a sacrificarsi per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime.

Nulla di mutato per l’apostolato da compiersi; anzi un intensificarsi più vivo di bene in ogni branca di attività cattolica nella Prefettura Apostolica di Miyazaki. La calda parola del pastore scende penetrante nell’anima dei fedeli, che insieme al loro nuovo Padre, Maestro e Medico spirituale, pregano nella S. Messa, affinché si realizzino presto i voti comuni dell’estendersi del Regno di Dio nel loro paese.

Assecondando il desiderio di Monsignore, non si fa Messa cantata solenne – il popolo dice in giapponese le preghiere del sacerdote – dall’orchestra i cantori cantano mottetti sacri su melodie antiche giapponesi (primi abbozzi di musica sacra giapponese, primi poveri tentativi del sottoscritto).

Tutto ciò mi pare ambienti assai bene e la funzione che si svolge, e il cuore di tutti che si unisce col pastore in Dio, ed anche il momento di ringraziamento auspicato dal Governo nazionale.

In fractione panis tutti ci sentiamo avvinti in una sola aspirazione, in un’ardente preghiera, in una santa promessa di voler compiere usque in finem il nostro dovere.

Il gruppo fotografico mi pare esprima il sint unum auspicato e dalla Chiesa e dall’attuale governo; il quale nella parola “shintaisei” con cui intende specificare la nuova struttura nazionale, intende appunto di realizzare questa unione di cuore e di intenti. (Shintaisei = nuovo corpo organizzativo).

Il salone Don Bosco poi accoglie il festeggiato: è qui che le diverse sezioni di azione cattolica e istituzioni religiose vogliono esprimere i loro pensieri, affetti e promesse, ed offrire anche alcuni regali, segni tangibili della loro riconoscenza.

Secondo l’abitudine giapponese poi, i cristiani vollero dare l’addio al precedente Prefetto Apostolico: cordiali ringraziamenti, promesse di farsi onore nel mantenersi fedeli al programma cattolico, loro insegnato dai figli di Don Bosco.

Non potevo non ribadire in quell’occasione come ricordo finale a vantaggio delle loro anime gli elementi dello spirito salesiano: “O Signore, dammi anime… Lavoro e preghiera… Amore a Gesù Eucaristico, a Maria Aus., al Papa”.

Alla modesta agape si trovano i missionari, i rappresentanti delle associazioni e attività cattoliche, e le autorità provinciali del dicastero delle religioni, che cogli auguri più sinceri al nuovo eletto, vollero esprimere il loro alto compiacimento per il lavoro dei missionari salesiani, che fu sempre in questo quindicennio intonato alla massima unione e cordialità col lavoro delle autorità: frutto anche questo dello spirito e delle direttive di Don Bosco in materia.

E Deo gratias di tutto.

L’auspicato rinnovamento verrà ad un’unica condizione: lavoro personale degli individui per entrare in questo spirito di cordiale collaborazione nel lavoro, nel sacrificio richiesto dalle presenti condizioni mondiali e locali, e soprattutto dalla grazia di Dio.

Ognuno di noi è disposto, mi pare, a far la parte sua, per esser degno della grazia di Dio, che invochiamo anche dalle sue ferventi preghiere, da quelle dei cari fratelli, allievi, cooperatori e amici nostri.

Ci benedica tutti e specie il


Suo aff.mo figlio

Don V. Cimatti, sales.

2700 / Cecchetti Albano / 1941-2-28 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 28 febbraio 1941

Carissimo Don Albano,


L’Amministratore Apostolico mi prega di dirle che ricordi ai cristiani di cooperare con tutte le forze all’annuale raccolta di materiale metallico che va facendosi dalle autorità locali (gruppo dei giovani).

Anche voi in casa avete rottami… Lo dica anche alle capesse delle Figlie di Maria A. e Hikari no sono per le loro comunità.

Non dimentichi Morie.

Salesianamente affidiamo nel mese di S. Giuseppe a Lui ogni nostra questione materiale e spirituale.

Intensificare lo studio del catechismo per i cristiani, catecumeni ecc. in preparazione alla Pasqua.

Pian piano prepari dati, foto, ecc. del movimento catechistico anche in anni precedenti: serviranno.

E preghiamo preghiamo.


Suo

Don V. Cimatti


2701 / Circolare agli Amici e Benefattori / 1941-3-1 /


agli Amici e Benefattori della Missione salesiana in Giappone



Miyazaki, 1 marzo 1941


A nome dei Missionari salesiani residenti in Giappone rivolgo con animo riconoscente il grazie cordiale, il saluto ossequiente e l’assicurazione delle nostre preghiere, specie nella bella occasione delle feste Pasquali, a quanti colla preghiera, col consiglio e coi mezzi materiali ci sono venuti in aiuto in questo anno.

Per disposizione della S. Sede in ogni circoscrizione ecclesiastica giapponese si sono sostituiti ai precedenti nuovi Ordinari giapponesi: quindi anche per la nostra Prefettura Apostolica fu nominato un Amministratore Apostolico nella persona del Rev.mo Mons. Ideguchi.

I Salesiani restano al loro posto, continuando il loro lavoro di apostolato nella Prefettura Apostolica di Miyazaki sotto la nuova guida.

Quanti potessero nella loro bontà venirci in aiuto, per regolarità di amministrazione, abbiano la bontà di indicare sempre con precisione la destinazione della loro carità, scrivendo “offerta per la Missione di Miyazaki” oppure “per l’Opera Salesiana in Giappone”.

Invocando su di voi e sulle vostre famiglie le più elette benedizioni del Signore, godo professarmi:


Riconoscentissimo

Don Vincenzo Cimatti, sales.

Ispettore sales., Miss. in Giappone


2702 / Cecchetti Albano / 1941-3-3 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 3 marzo 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Grazie dei documenti inviati. Per la proposta Nagata non so che dire: olim parlando con Don Arri e prospettandosi le difficoltà del mantenimento futuro si diceva che le suore e la Nagata potrebbero e dovrebbero mantenere il missionario. A meno che non si tratti di necessità di salute, prima che un salesiano si stabilisca definitive là, naturalmente bisogna fare altri conti coi superiori, ché bisogna pensare alla vita religiosa del confratello; vedremo.

Lei bisogna che s’intenda direttamente con Monsignore. Verrei su anch’io e farei la presentazione alla comunità cristiana: inviterei i missionari sacerdoti a pranzo (ma li avviserò poi per lettera).

Ora urge un’altra cosa, che cioè (se già non avete fatto) prendiate contatto con le autorità per la venuta di uno shisatsu-dan (= un gruppo esplorativo) mi pare proveniente dalla Cina e che giunge a Beppu il 20 c. m. Il capo del gruppo ha fatto gli studi in Italia. Il centro religioso di Tokyo esorta caldamente a darsi attorno a che si faccia il possibile per la buona riuscita del ricevimento.

Su programma dettagliato inviato da Tokyo c’è che il 20 è la Congregazione salesiana che fa gli onori (è un giovedì); il venerdì è riposo e poi partono. Dunque se non siete stati avvisati:


  1. Vedere in Municipio

  2. In base agli accordi vedere il da farsi

  3. Mettere in moto i cristiani, suore e Nagata.


Se siete avvisati, saprete cosa fare, e… pregate per me.


Vostro e suo

Don V. Cimatti



P.S. Se arrivo a tempo, domani sera col diretto passa Nishimura con alcuni per Tokyo: se avete roba…


2703 / Cecchetti Albano / 1941-3-4 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 4 marzo 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Il Prefetto Apostolico mi scrive: “Beppu no Confirmatio wo kongetsu no 23 nichi”. “La confermazione a Beppu rimane fissata per il giorno 23, domenica rosacea: abbia la bontà di avvisare Don Cecchetti”.

Quindi se non ha scritto, sospenda e in tempo utile si mandi il programma (orario) affinché possa prepararsi per eventuali discorsi.

Al sottoscritto pure faccia sapere: sono occupato per gli esami ed anch’io ho bisogno di fissare l’orario.

Saluti a Don Arri e preghi per me.

Suo

Don V. Cimatti


2704 / Grigoletto Giuseppe / 1941-3-4 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Miyazaki, 4 marzo 1941

Carissimo Don Giuseppe,


  1. Ecco quanto domandi per la Sig.ra Giustina: spero arrivino (ho pensato di inviare a te). Quando hai bisogno un cenno…

  2. Per Dizionari o altro, è affar tuo. Per la spedizione, per la Siberiana pacchi di Kg. sono ammessi, del resto quod differtur non aufertur.

  3. Prego per i tuoi cari del battaglione Feltre.

  4. Don Liviabella invierà.


Di nuovo buon S. Giuseppe e buona Pasqua a tutti.

Il 21 c. m. Messa di Don Barbaro, 5 suddiaconi, 5 minoristi, Salesiani; 2 minoristi giapponesi… e spero in aprile 5 novizi e Don Cimatti che sta cercando l’ubi consistam.

Prega per me.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.


2705 / Caviglia Alberto / 1941-3-5 /


a Don Alberto Caviglia, salesiano, studioso di Don Bosco


+ Miyazaki 5 marzo 1941


Carissimo D. Caviglia,


Grazie della sua del gennaio… ed in primis:

  1. a Lei e ai singoli amici di S. Giovanni gli auguri Pasquali… ma ppproprio pasqualllli! [sic!]

  2. poi a Lei con un caldo abbraccio e bacio gli auguri onomastici con la assicurazione di preghiere che Lei desidera e secondo le intenzioni da Lei desiderate.

Ma mi raccomando di essere mio efficace interprete presso omnes et singulos.

Grazie delle notizie che mi dà della sua salute: non so se arriverò a quell’età. Se devo ubbidire al S. D. Rua dovrei arrivare al 75°, ma non so quale sia il volere di Dio. Da tempo sono nelle sue mani e… faccia Lui: meglio non aver desideri, se non di amare Lui e il prossimo.

Come le ho sempre detto prego D. Bosco (che felicità averlo Lei chiaramente veduto… io a tre anni ne ho solo l’idea o immagine in confuso… averlo goduto vivo, ed ora averlo davanti nella magnifica produzione pittorica…). Beato Lei!... Dunque prego D. Bosco che aiuti a finire tutto il lavoro che ha tra mano,


perché  di   Ca vi glia… ce n’è uno solo!


e ho fede che sarà così. Dunque ci dia dentro e quando è stanco, guardi D Bosco… e avanti!!!

L’idea del Savio fra i fanciulli perché non si potrebbe realizzare più modestamente così, che si facesse cioè dal bravo pittore un bozzetto (non so come si dica) o un modello che dia l’idea… e poi farlo eseguire in posto. I pittori e coloristi giapponesi sanno poi loro dare tutto il tono locale, con dettagli cui noi assolutamente non arriviamo, e con una precisione di tinte e più di situazioni cui non pensiamo.

Ad es. osservazioni di questo genere a nostre Suore abilissime in ricamo o in acquerello: “Ma quell’uccello non si posa naturalmente mai così sui rami”, opp. non va mai su quella pianta – quel fiore non si trova mai in questi luoghi et similia.

Lei comprende meglio di me. Certo che se fosse così sarebbe facilmente spedibile in busta.

Bravo D. Pagella! Ah, chissà che bella Messa! Lui beato che sa fare così belle cose!

Prego per tutti, per tutti, per tutti e sempre sempre riconoscente per quanto sempre hanno fatto e fanno per noi.

Come saprà tutti gli Ordinari stranieri sono volontariamente scaduti e dimessi – quindi non sono più Prefetto apost. Pur ritenendo il titolo Mons. (che onore!!) e il diritto alle insegne ecc. ecc. (che non ho mai portate). Lo richiedeva il bene della Chiesa e non c’era da star in forse: tutto continua come prima, e per ora faccio l’Ispettore in attesa di congedo anche da questo. Preghi per me e per i miei.

Sempre abbracciandola nel Signore suo

D. V. Cimatti, sales.13




2706 / Circolare a Salesiani e Missionari in Giappone / 1941-3-6 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Miyazaki, 6 marzo 1941

Carissimi confratelli,


Penso che vi andrete preparando con fede e con amore alle belle feste pasquali passando bene la Santa Quaresima anche nelle forme indicatevi in mia precedente.

Si avvicina pure la festa di S. Giuseppe. Nella novena vogliate unirvi alle mie povere preghiere: ho affidato al suo patrocinio urgenti affari interessanti e la Prefettura e l’Opera Salesiana, se preghiamo con fede e se saremo buoni meriteremo certo tutte le grazie che domandiamo.

Ed ora alcune notizie di vario genere.


    1. Domando speciali preghiere per il buon esito degli Esercizi Spirituali che si tengono in zona Takanabe e Miyazaki in preparazione alla S. Pasqua.

    2. Il nostro confratello coad. Yano il 10 c. m. inizia il servizio militare. Gli altri soldati (confratelli Maki e coad. Tateishi) e seminaristi (9) stanno bene: si sta in relazione mensile per lettera. Salutano e si raccomandano alle vostre preghiere.

    3. Si cerca di mettere i nostri allievi del Seminario in condizione di regolarizzare legalmente i loro studi sia in servizio della Missione che della Congregazione. Sono in corso le pratiche presso il M. E. N. per far riconoscere valevole all’entrata nel Seminario Maggiore di Tokyo il corso di studi compiuto a Miyazaki.

Tre allievi (per la Congregazione) si presentano all’esame di ammissione alla Gyosei (scuola dei Marianisti) a Tokyo (1° corso). Tre allievi (per l’ammissione alla 4a per la missione) al Seminario di Fukuoka ed una mezza dozzina agli esami di ginnasio a Tokyo, per la Congregazione. Vogliate pregare per il buon esito di tutti questi esami.

    1. Da Roma, Segreteria di Stato, si ringraziano i missionari e cristiani per l’Obolo di S. Pietro; si desidera siano avvisati i cristiani della speciale benedizione e del vivo compiacimento del Santo Padre.

    2. Per chi interessa occorre inviare in questo mese al R. Console le pratiche per ottenere dal Regio Governo d’Italia, libri o materiale scolastico.

    3. Per interessare l’Amministratore Apostolico gli s’inviino notizie e anche stampati (programmi, giornali, ecc.): sarà contento e riconoscente.


E pregate per il


Vostro aff.mo

Don V. Cimatti


2707 / Cecchetti Albano / 1941-3-11 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 11 marzo 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Grazie della sua.


  1. Assicuri la Nagata che ho ricevuto il documento Honda, va bene così. Ringrazi.

  2. Scrivo a Don Arri sulle mie impossibilità di venuta per quei giorni per i concerti musicali… Mi dispiace…

  3. Bene per la venuta dell’Amministratore Apostolico. Dalle mie lettere e dagli inviti fatti ai missionari si può arguire che intendo fare a Beppu l’insediamento ufficiale del nuovo ordinario. È chiaro che questo si deve fare nella residenza ufficiale, e fu fatto a Miyazaki. Dunque a Beppu l’Amministratore Apostolico viene per la visita, cresima, ecc. dietro invito del Parroco. Se vi partecipa Don Cimatti è per onorarlo sempre più in faccia ai cristiani – e così essendo riuniti salutarli. La prego anzi sul programma (qualora poligrafasse o altro) di non far comparire il sottoscritto, che al più partecipa come privato: è meglio sotto tutti gli aspetti. Più mi metto in mezzo a queste cose, più intralcio, e lo vedo così chiaro: “quando parte? dove va? ecc. Ma è ancor qui?...”. E temo che l’Amministratore Apostolico non si muova anche per questo. Da Nakatsu mi si dice interviene Don Demleitner – ad Oita hanno la cerimonia della fine d’anno dell’Asilo e probabilmente non può venire nessuno.

  4. Per i soldi per la Rosa, quanto? Bisognerebbe però che la brava Sig.ra Nagata pagasse quanto noi passiamo in Italia, perché davvero versor in angustiis anche per questo.


Mi pare di aver risposto a tutto e per ora, stop.

Facciamo e facciamo far bene la novena di S. Giuseppe. Con tutto l’affetto


Suo

Don V. Cimatti

2708 / Tassinari Clodoveo / 1941-3-11 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 11 marzo 1941

Carissimo Don Tassinari,


Grazie di cuore e della relazione per l’ammissione ai voti e per il resto.

Sta’ tranquillo (go anshin) per i novizi che studiano. Tutti preghiamo per il buon esito.

Optime per il Kristan Bunko (= studi cristiani). Mettiamoci in relazione per quanto si può con quanto e con quanti possono directe vel indirecte realizzare la gloria di Dio, la salvezza dell’anima e l’espansione dell’opera nostra. Se è possibile m’inscriverò io pure.

Per l’aspirantato mi pare siamo più che d’accordo sia che Don Cimatti, prima caldo, proceda con lentezza e tu dapprima tiepido, poi caldo, ora sia entrato nel reale della questione. Che vuoi [che] ti dica? Per me, tu e tutti lo sapete, nel comando, iniziative ecc. valgo un fico secco: cerco di attuare quello che mi pare vada bene e quello che voi mi suggerite, buttandomi in Lui più che posso come un bambino (sai che vuol dire… per intenderci, senza le discussioni filosofiche… che non le capisco (né loro le capiscono, pardon!).

Riesce? bene; non riesce? non c’è che tentare altre vie o ritentare quella, non già perché creda che quella sia la migliore, ma perché non ne trovo o non me ne suggeriscono altre, su cui poggiarmi alla maniera di prima.

Così sono sicuro, mi pare, di fare quanto vuole Lui. Mi sono spiegato? Non so, ma per me è chiaro più del sole… E non vedo altra via, anche perché (non pensarmi fatalista… ma solo agnostico-scettico – in buon senso eh!… se no anche tu mi credi eretico) dopotutto, quanto avviene è disposizione sua: e così è chiarissimo il “servi inutiles sumus”, ecc.

Dirai che sono un bel tipo… bello o brutto14. Oh! Che volete?! Io son fatto così! E non mi cambiano le induzioni o deduzioni o filosofemi o altro… Che ho tempo da perdere? Dunque de hoc satis!

Questione personale tua. Dovrei entrare nel campo precedente. Ad ogni modo:


  1. La ferma doveva nell’intenzione degli uomini essere ad annum e può ancora esserlo se i Superiori mettono un altro, ad es. chi scrive (un po’ d’umiltà l’abbiamo tutti);15

  2. Pare che debba prorogarsi, e fino ad ordini in contrario, a nome dei superiori e in forza della nomina, ti prego di prorogarla;

  3. La prova che hai fatto è andata bene. Tu hai fatto quello che hai potuto. La vita interiore non rimane rotta perché pensi di esserti esteriorizzato con Sidotti o altro. Ha fatto del bene a te e a tanti altri. Ai miei tempi c’era altro che quell’esteriorizzazione, e via! sono venuti fuori tanti bravi salesianetti… Non è l’esteriorizzazione che guasta, ma il non fare il proprio dovere perché non lo si vuol fare.

  4. Idem per le Confessioni. Prendi le anime che Iddio ti manda – ho fissato anche Don Dumeez – gli altri aiuteranno16. Va’ avanti con santa semplicità. Sa il Signore quanto valiamo, e pur dovendo tenerne un certo conto, perché siamo uomini di questo mondo, non basarti troppo sul giudizio o asserzioni degli uomini… Hai capito.


Per i novizi. Bene. Facciano un buon esercizio di buona morte (almeno un giorno intero)… proprio come se dovessero morire. Se non muoio (ma in caso ho già delegato Don Bovio) conto arrivare con 5 il 27, posso fare una conferenza alla sera ai novizi.

Tu andrai a riposarti (per modo di dire) a Miyazaki. Se ci sarà il tuo sostituto potrai fermarti o andare altrove – se non c’è tornerai al telonio. Maestro è un bel nome – ti richiama Gesù, vero Maestro.

Mi pare di aver detto tutto…

In cauda venenum… Mi domandi di Fukuoka. Don Braggion ti scriverà forse più dettagliatamente (kuwashiku) di me.

Ieri (primo giorno della novena di S. Giuseppe) sequela di dolori intimi… fra cui lettera di Sai17 che dice “Sayonara” (= Addio). Tomura?! Enigma, come in parte Kanematsu: in tali condizioni è utile o prudente inscriverlo?

Avevo supplicato quei del Seminario che… facessero, guidassero, interrogassero, ecc. Mi scriveva ultimamente Mons. Fukahori “vos seminaristes tous proposent de retourner a Miyazaki chez vous et d’y preparer leurs Ètudes et Èsprit pendant un an ou plus… Et en attendant ils veulent d’éprouver aux-mêmes et de prendre la dernière decision pour suivre la voie de la s. vocation ou G. Seminaire du Tokyo ou bien à votre couvent pour se faire salesien. Je pense qu’il sera mieux de les conduire diriger et preparer bien encore à la vie spirituelle pour leur donner un fondement plus solide de la vie sacerdotale”. Tira tu le conclusioni e… fiat voluntas Dei… Dominus dedit… Dominus abstulit… sit nomen Domini benedictum18.

Ho scritto chiaramente a Sai… Vedremo gli altri due. Prega per questo povero uomo. Saluta omnes.


Tuo aff.mo

Don V. Cimatti



P.S. Fa’ poi preparare (se già non fecero) i testamenti.

2709 / Cecchetti Albano / 1941-3-12 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 12 marzo 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Partecipo più che se fosse mio al suo dolore grande provato per le cose di cui mi scrive. Si conosce la fonte e sulla sostanza non c’è da far caso, che tutti conosciamo il buon Don Albano.

Di quanti negai (= richieste) mi fa, quelli attuabili subito li metterò in opera – di altri occorre un po’ di pazienza, ma spero che a qualche cosa si riuscirà.

Caro Don Albano, il Signore non le lascia mancare le croci né materiali, né spirituali – tutti i Superiori hanno piena fiducia in Lei, e nessuno dei confratelli ha da dir se non bene di Lei. Dunque come Don Bosco a Mamma Margherita le addito il Crocifisso…

Siamo in Quaresima… Gesù fu ben trattato assai peggio da due suoi apostoli.

Mentre mi associo al suo dolore e prego prego prego, Lei si butti tranquillo nelle mani di Gesù “qui autem judicat me Dominus est”.

L’abbraccio e benedico nel Signore.


Suo

Don V. Cimatti



P.S. Lei ha la sua nomina giuridica dunque nessuna dipendenza. Coraggio Don Albano: preghiamo ad invicem. Saluti a Don Arri.


2710 / Zerbino Pietro / 1941-3-14 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti



Miyazaki, 14 marzo 1941

Carissimo Don Pietro,


Ti prego di far pervenire sicuramente le accluse a destinazione dicendo anche una buona parola.

Il Signore ti benedica e prega per me.

Buona e santa Pasqua a te e a quanti conosco del tuo circolo.

Un pugno al Sig. Gigi… quando sarà guarito.

Tuo

Don V. Cimatti


2711 / Cecchetti Albano / 1941-3-14 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 14 marzo 1941

Carissimo Don Albano,


Comprendo quanto mi scrive e Lei sa quanto fu fatto e da me e da Lei: non so davvero capire il ritardo, tanto più che quasi ogni mese, mi giunge posta dei Superiori e non avendomi contro risposto nulla in contrario pensavo che fosse tutto a posto.

Ad ogni modo mi viene in mente di fare così. Le unisco copia di quanto manderò a Torino oggi e spero [che] abbia l’effetto desiderato – e per i mesi passati farò inviare qualche cosa sul conto corrente di Don Liviabella al buon suo babbo (e se sarà più facile questa via ci serviremo di questa).

Abbia la bontà di mandarmi subito l’indirizzo preciso del babbo; e stia tranquillo.

Dunque avanti, caro Don Albano, qui seminant in lacrimis… E stiamo con Don Bosco: “laetare et bene facere e… lasciar cantar le passere”.

Tenga allegro il buon Don Arri cui mando le beatitudini.


Suo

Don V. Cimatti


E buon S. Giuseppe.

2712 / Circolare Salesiani / 1941-3-16 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Miyazaki, 16 marzo 1941

Carissimi,


Ho notizie che il nostro confratello Yano per debolezza di costituzione fu rinviato dal servizio militare provvisoriamente. Preghiamo perché si ristabilisca in buona salute.

Vi comunico che date le difficoltà in cui ci troviamo per il lavoro di cucina e casa un po’ dappertutto, col beneplacito del nostro Amministratore Apostolico in Seminario verranno ad assumere il lavoro della cucina le Suore dell’Ospizio di Miyazaki. L’esperimento ci dirà…

Vi rinnovo le raccomandazioni per la preparazione e per la S. Pasqua nostra e di quanti hanno relazione con noi.

Pregate assai per il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



P.S. Assai riusciti i concerti tenuti col Sig. Shimada a Miyazaki (1) e a Nobeoka (4), come pure gli esercizi tenuti a Takanabe e a Miyazaki.

Buone le notizie dei nostri soldati e del nostro Don Baratto. Tutti vogliono essere ricordati.

2713 / Cecchetti Albano / 1941-3-16 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 16 marzo 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Comunico che il confratello Yano pare provvisoriamente libero dal servizio militare, e che coll’autorizzazione dell’Amministratore Apostolico a titolo di esperimento il Seminario ha assunto per il servizio cucina le Suore dell’Ospizio.

Così si guadagna un po’ di personale.

Buon S. Giuseppe e pregate per me.


Don V. Cimatti


2714 / Cecchetti Albano / 1941-3-18 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 18 marzo 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Ricevetti lettera del povero Moriwaki che domanda di tornare dal Seminario, e senza attendere la risposta oggi da Osaka con espresso mi annuncia la sua partenza.

Perché e dove vada non so. In lettera accennava a mal d’occhi – al non adattarsi allo studio.

Questo per sua norma, e preghiamo.


Suo

Don V. Cimatti


2715 / Circolare Salesiani / 1941-3-19 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Miyazaki, 19 marzo 1941

Carissimi,


Come da mia precedente in relazione al Confratello Yano, vi comunico essere stato dichiarato rivedibile. Ora si mette al lavoro nella nostra casa di Nakatsu, che da tempo attende un aiuto per la cucina.

Vi comunico pure la bella notizia che lo studio compiuto nel nostro Seminario è riconosciuto valido agli effetti dell’entrata nel Gran Seminario di Tokyo, così per questa parte l’avvenire dell’Opera è più che assicurato.

Nell’avvicinarsi dell’inizio del nuovo anno scolastico, quanti avessero allievi da affidare alle nostre opere tanto della Missione che a Tokyo, abbiano la bontà di inviare i prescritti documenti alle rispettive direzioni: non dimentichino le note informative di condotta.

Per la settimana santa (avendo voi tutti le facoltà precedenti) potete compiere le prescritte funzioni o almeno celebrare una S. Messa al Giovedì e Sabato Santo.

Per i Ss. Oli, d’accordo col Prefetto Apostolico è incaricato Don Bernardi che da Fukuoka li porterà alle residenze.

Sono uscite per ordine della S. Sede due formule brevi da usarsi nelle missioni per la riconciliazione o abiura di protestanti, apostati ecc. ecc., che vi saranno inviate.

Il S. Padre rispondendo ad una lettera augurale di Capodanno inviata dalla Delegazione Apostolica a nome della famiglia Cattolica in Giappone, ringrazia vivamente, imparte ai missionari e cristiani una speciale benedizione, ed esorta tutti “ad agire con piena rettitudine e con serena e filiale confidenza secondo lo spirito di Dio”.

Bel programma d’azione anche per noi. Fino alla metà del mese prossimo (adunanza dei Superiori ecclesiastici e religiosi) se non muoio, sarò a Tokyo.

Pregate per il


Vostro aff.mo19

Don V. Cimatti

2716/Cecchetti Albano / 1941-3-24 /



a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 24 marzo 1941

Carissimo Don Cecchetti,


  1. Veda che l’Amministratore Apostolico si trovi a Oita.

  2. Bisognerà fare un po’ di movimento (undoo) per il Seminario di Tokyo. Veda di parlare ai cristiani: buona occasione degli inviti di Pasqua fatti personalmente o per lettera; non è l’entità della somma, ma il cuore con cui si offre.


Grazie di quanto fece ieri, il Signore rimeriti di tutto.

Abbia la bontà di consegnare e spedire e portare…


(Manca il resto. Da notarsi che Mons. Cimatti era stato il giorno prima a Beppu.)



2717 / Grigoletto Faustino O.F.M. / 1941-3-24 /


al Padre Faustino Grigoletto O.F.M., missionario in Cina, fratello di Don Giuseppe S.D.B.



+ Miyazaki, 24 marzo 1941

Padre carissimo,5

Grazie della sua sempre amabilissima. Voglia accettare i cordiali auguri di Pasqua e continuiamo a pregare vicendevolmente affinché in noi in tutto e per tutto si compia la volontà di Dio.

Uniti in preghiere in questo S. mese di S. Giuseppe e più nelle feste pasquali


Suo D. V. Cimatti


2718 / Grigoletto Giuseppe / 1941-3-27 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



27 marzo 1941

Carissimo,


Sto a Tokyo fino a Pasqua inoltrata. Avevo già scritto al Sig. Fontana. Mi giunge tua contenente “Sezione di SIM per l’albo della scuola”.

Essendo affrancata come lettera, dubito ci fosse lettera, ma giunse solo lo stampato.

Nulla di nuovo. Prega sempre per me. Saluta omnes.

Saluta omnes.

Tuo

Don V. Cimatti


2719 / Doriguzzi Luigino / 1941-3-27 /


al giovane Luigino Doriguzzi, aspirante alla vita salesiana



+ Miyazaki, 27 marzo 1941

Carissimo Luigino,


Anche la tua del 13/2 mi è tornata di grande consolazione. Prego di cuore, affinché la tua decisione, qualsiasi debba essere, sia conforme alla volontà di Dio e alle tue necessità.

Il meglio è parlarne senza timore a chi credi possa comprenderti e a chi tu senza timore pensi di poterti aprire: il Direttore, D. Cojazzi e simili potranno essere i più indicati. Fortunatamente non hai ostacoli per parte dei tuoi cari, e quindi puoi procedere con un ostacolo in meno. Non metterti nella preoccupazione dell’avvenire (perseveranza o altro). La volontà agisce ed ha valore nel momento dell’azione: la perseveranza è continuazione di stato – basta mantenerla fresca e attiva. Oggi non ho fatto bene? Domani farò meglio et ita porro [e così continuando]. E con un linguaggio ancor più facile, insegnato da D Bosco, ti dirò: Niente ti turbi – il passato è passato ed acqua passata non macina più – l’avvenire è nelle mani di Dio e non sai come sarà – dunque tienti alla realtà presente. Questa è che il Signore, prediligendoti, ti vuole a parte del suo lavoro; non illuderti, ti vuole partecipe della Sua croce = per me tutto questo vedo chiarissimo in te. Ohé! Luigi, non sei tu che fai un regalo al Signore, rispondendo alla sua chiamata, ma è Lui che lo fa a te: tientine onorato e non frapporre troppi indugi. Il Signore farà il resto, anzi farà tutto; ma, ricordalo bene, proporzionalmente alla tua generosità. A donazione parziale, Dio si dona parzialmente; a donazione totale, totalmente et ultra.

Questo nelle linee generali il mio pensiero, che però va vagliato e ponderato come si conviene a cosa seria e da ponderarsi. Hai forse da risolvere poi anche la questione militare e altro che può pararsi davanti. Dunque calma serena. Completa i tuoi studi – prega – consigliati e decidi con generosità di cuore.

Mi dici che sono i tuoi cari i benefattori della missione, ma tu ne sei il ministro. L’8 maggio per ricompensare te e i tuoi della vostra carità celebro per voi, e dirò a Gesù quanto posso pensare utile per te: unisciti in spirito di preghiera prima di addormentarti (perché è verso le 9 ore vostre di sera che dico Messa). Allegro dunque, calma e preghiera e consiglio e decisione generale.

Tuo sempre

D. V. Cimatti


L’acclusa al buon D. Cojazzi per la filosofia. Ossequi cari agli amici tutti e Superiori.

Ed anche un biglietto al Direttore.


2720 / Cecchetti Albano / 1941-3-30 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 30 marzo 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Auguri vivissimi di buone feste pasquali con l’assicurazione di molte preghiere per Lei e per i suoi cari.

Abbia la bontà di fare le mie parti e colle Figlie di Maria A. e colla Nagata.

Allegro, Don Albano, e preghi per il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti


2721 / Dal Fior Luigi / 1941-3-30 /


a Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 30 marzo 1941

Carissimo Don Dal Fior,


Un saluto e un augurio pasquale.

Vedi di aiutare quanto puoi Don Braggion e gli altri confratelli. Sarà un anno in cui avrete da lavorare non poco, ad ogni modo il Signore ci benedirà.

Tu continua a mantenerti in unione con Dio in tutto.

E prega per il

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti



Mi pare che nell’antica camera di Ragogna (armadio piano terra) ci sia uno strumento che non si usa – forse qualche cosa anche nell’armadio dei luoghi all’entrata presso la chiesa – se fra quelli del teatro ci fosse qualche cosa anche inservibile, prepara opportunamente e consegna a chi viene su.


2722 / Circolare ad Amici e Benefattori / 1941-3-… /


agli Amici e Benefattori della Missione salesiana in Giappone



Tokyo, Marzo 1941

Ill.mo Signore,


In molteplici occasioni la S. V. è venuta sempre caritatevolmente in aiuto alle opere salesiane in Giappone. Per la realizzazione del massimo problema, la formazione del personale salesiano, urge la fondazione dell’ASPIRANTATO in Tokyo. Domando a nome di Don Bosco la vostra carità per questa opera santa.

La relazione che segue, gloriosa pagina di storia missionaria italiana in Giappone, vi fa comprendere la possibilità dell’acquisto di un terreno, ricco di memorie missionarie e italiane. Sono sicuro che voi vi darete attorno per trovare numerosi amici e cooperatori dell’Opera salesiana in Giappone20.


Brevi cenni sul Padre sidotti


Il consolidamento del potere supremo nelle mani della famiglia Tokugawa al principio del sec. XVII segnò l’inizio della via dolorosa per la Chiesa in Giappone. Dopo mezzo secolo di persecuzione sanguinosa, alla morte del terzo Shogun Tokugawa Yemitsu, nel 1651, precisamente un secolo dopo l’entrata del Saverio, il cristianesimo in Giappone si poteva ritenere ufficialmente scomparso.

In realtà però la fede non era del tutto spenta. Nell’interno delle isole, fra i monti, nel segreto delle case, nel cuore dei cristiani superstiti, la fede sopravviveva, come il fuoco sotto la cenere: bastava riattizzarla per vederla riaccendersi. Ma il Giappone era stato ermeticamente chiuso ai missionari. Ai molti audaci che tentarono di penetrarvi per farvi ardere il fuoco sacro della fede, toccò il martirio fra orribili tormenti o la prigionia a vita.

Ebbene, proprio quando ormai sembravano cessati questi tentativi audaci, al principio del sec. XVIII, apparve sulla scena il P. Sidotti, l’ultimo missionario dell’era feudale, che riuscì a penetrare nel Giappone nonostante il severo ostracismo.

Il P. Giovanni Battista Sidotti era nato a Palermo, nel 1668, da famiglia nobile ed aveva compiuto i suoi studi superiori a Roma, dove ben presto era salito in grande stima per la virtù sua e la scienza.

Giovanissimo era stato uditore di Rota nella Curia Romana. Ma egli fin dalla giovinezza accarezzava un grande sogno: quello di andare a portare la luce del Vangelo nel lontano Giappone. Egli conosceva bene le grandi difficoltà che si frapponevano all’esecuzione del suo disegno.

Ma non sono le difficoltà che possono arrestare la marcia audace degli eroi. E il P. Sidotti, carattere forte e generoso, era un autentico eroe e, per di più, un Santo che, inebriato della follia della croce, si era votato senza riserve al suo grande ideale, ubbidendo, come egli stesso ebbe a dire, ad una vocazione interiore. Per questo abbandonò il suo brillante avvenire in Roma e, con la benedizione della vecchia madre, non meno generosa di lui, partì dall’Italia sul principio del 1703 colla missione del Patriarca d’Antiochia, Mons. de Tournon, che andava in Cina per esaminare la questione dei riti cinesi.

Le difficoltà del viaggio lungo e tormentoso non lo scoraggiarono. Da Genova toccò la Spagna, le isole Canarie, e, girando l’Africa, raggiunse l’India dove sostò alquanto per aiutare il Patriarca de Tournon nella sua inchiesta sui riti Malabarici. Ripreso il mare, arrivò finalmente a Manila nel settembre dell’anno seguente.

Qui dovette fare una lunga attesa di quasi quattro anni perché non c’erano navi che andassero in Giappone. Ne approfittò per lavorare nelle opere cattoliche della città dove compì un fecondo apostolato tra la simpatia e l’ammirazione di tutti.

Finalmente nell’anno 1708, il 22 agosto, su una nave allestita appositamente per lui poté far vela verso il Giappone; e la notte del 10 ottobre si fece gettare solo, sulla spiaggia rocciosa dell’Isola di Yakushima. Venne naturalmente subito riconosciuto, preso e condotto a Nagasaki, dove subì lunghi interrogatori. P. Sidotti aveva studiato un po’ di giapponese su alcuni vecchi libri trovati in Italia, studio che aveva cercato di continuare anche a Manila; ma non bastava per farsi capire.

Le autorità di Nagasaki non potendo risolvere la questione si rivolsero a Yedo, da dove venne l’ordine d’inviare il prigioniero alla capitale.

Dagli Annali di Nagasaki (1704-1710) apprendiamo: “Questo straniero imitava il costume del paese, indossando un vestito giapponese con la spada al fianco; aveva i capelli in parte rasati sulla fronte e in parte raccolti e legati sulla nuca come i giapponesi. Per un po’ di tempo si tenne nascosto nelle montagne, domandando ristoro ai taglialegna e ai vecchi carbonari, e in cambio offriva denaro (che però non accettavano)… Ha i capelli neri, non biondi, come quelli degli olandesi – gli occhi pure assomigliano assai a quelli dei giapponesi; l’unica differenza è la straordinaria lunghezza del naso…”.

Dal racconto dell’interprete olandese Valenjin nell’interrogatorio di P. Sidotti a Nagasaki: “Noi vedemmo un uomo alto, magro, colle mani incatenate dietro la schiena. Era pallido; faccia emaciata… (il resto della descrizione corrisponde alla precedente)… Sotto il vestito giapponese indossava una tunica bianca. Aveva al collo una catenella d’oro con una grossa croce di legno scuro, portante una figura dorata. In mano teneva il rosario e sotto il braccio aveva due libri. Poteva appena parlare tanto era spossato, la testa gli ricadeva sul petto: di tanto in tanto la rialzava e guardava verso il Cielo e muoveva costantemente le sue labbra…

Quando gli domandarono se non conosceva la severa proibizione ai missionari di entrare in Giappone, Sidotti rispose: “Certo la conoscevo… ma questa non è per me, perché io non sono né spagnolo, né portoghese, ma italiano”. Quei signori conoscevano qualche cosa del Portogallo, della Spagna e dell’Olanda, ma non così dell’Italia… Fu condotto alla capitale in portantina, troppo angusta per la sua aitante corporatura, obbligato a stare seduto alla giapponese, senza potersi muovere o uscire; soffrì tanto che perdette l’uso delle gambe, per cui in seguito per muoversi aveva sempre bisogno di essere sostenuto e aiutato da altri. Anche in questo viaggio, il suo contegno calmo e tranquillo, sempre assorto in preghiera riscosse il rispetto e l’ammirazione degli stessi soldati”.

Così il P. Sidotti sotto severa scorta, fu condotto a Yedo e internato nel Kristan Yashiki. Qui lo attendeva il famoso Arai Hakuseki (1657-1725), incaricato dallo Shogun di esaminarlo. Il celebre letterato e storico ci lasciò scritte le lunghe interviste e i vari interrogatori fatti al missionario straniero, in un libro dal titolo: “Seiyo Kibun” (Notizie sull’Occidente). In grazia specialmente a questa nota opera letteraria il P. Sidotti, sotto il nome giapponese di Jovan Shirote, è conosciuto in Giappone anche fuori dell’ambiente cristiano.

Un giornale di attualità ha fatto questo commento allo storico incontro: “Hakuseki e Sidotti non sono solo due uomini che si trovano di fronte, ma due mondi e due civiltà diverse che vengono a contatto. Hakuseki rappresenta l’Oriente e la millenaria civiltà giapponese, e Sidotti l’Occidente e la civiltà romana e cristiana d’Italia. Tutti e due degni rappresentanti, perché tutti e due uomini superiori.

In grazia a loro si ebbe un nuovo importante contatto tra le due civiltà, e per il Giappone un passo avanti nella conoscenza dell’Occidente, non solo per sé, ma col suo libro mise a disposizione del pubblico le notizie apprese… Possiamo pensare Hakuseki e Sidotti come prototipi dei due paesi: Giappone e Italia. Il Giappone, grande paese che vanta una civiltà meravigliosa e uno spirito unico al mondo. L’Italia, erede della civiltà millenaria di Roma, custode e centro dello spirito cristiano ha numerosi punti di somiglianza e di contatto col Giappone. Tuttavia le due civiltà sbocciate in paesi così lontani l’uno dall’altro, differiscono fra loro per la mentalità diversa, differenti costumi e diversa cultura religiosa, etico-filosofica. Ma nonostante questo i due paesi sono attualmente legati da amichevoli relazioni: segno evidente, che come si disse per i due uomini, che i due grandi paesi sono paesi superiori, destinati a comprendersi sempre più e ad aiutarsi a vicenda”.

Il “Kirishitan Yashiki” significa letteralmente “residenza dei cristiani”. Sotto questo nome è passato alla storia un recinto-prigione, in cui furono internati e morirono vari missionari cattolici (gruppo Marquez, Chiara, Cassola, sbarcati nel 1643) e alcuni cristiani. Il posto dell’antico Kirishitan Yashiki si può tuttora vedere a Tokyo nella zona nord-ovest della città, nel quartiere Koishikawa. In antico era un grande recinto di oltre un ettaro di estensione, sul dorso di una collina boscosa. Nell’interno aveva un altro recinto più piccolo, che comprendeva una prigione in legno, un piccolo magazzino, la casetta dei custodi e un pozzo che esiste tuttora. (Tutto bruciò nel 1717, né fu più ricostruito).

In questa prigione il P. Sidotti, dopo il giudizio e la conseguente sentenza dello Shogun rimase internato per circa quattro anni, trattato convenientemente. Così leggiamo nel “Seiyo Kibun”. Ma verso la fine del 1714 i due servitori addetti alla sua persona, i coniugi Chonosuke e Haru, conquistati dalle virtù e dagli insegnamenti del Padre, si convertirono e ricevettero il Battesimo. Questo fatto, risaputo dalle Autorità, provocò un secondo giudizio. La nuova condanna fu terribile; la prigione sotterranea: una fossa scavata nel terreno, stretta, buia, dove gli unici compagni erano l’umidità, il freddo, la malattia. Si può vedere tuttora.

Don Tassinari così la descrive: “Per un pozzo d’entrata di oltre 2 m si giunge sul fondo ove su tre pareti si aprono tre buchi che danno rispettivamente nelle celle Nº 1-2 e il terzo nel corridoio che conduce alle celle Nº 3-4-5. Visitai bene la cella Nº 1. Per entrare bisogna mettersi a carponi, ma nell’interno della cella si può quasi stare in piedi. Alla base è molto larga e appare di forma ovale con forse 7-8 metri di circonferenza: ma in origine doveva esser più stretta e quadrangolare, come si arguisce dalla forma della parte superiore ancora bene delineata. Un corridoio (una specie di stretto camminamento) conduce all’imboccatura delle altre celle (tuttora ingombre di terra)”.

Proprio mentre P. Sidotti languiva in questa fossa, a Manila e in Europa si nutrivano grandi speranze sulla riuscita della sua missione, e sulla prossima riapertura del Giappone ai missionari. E da Roma il Papa gli faceva inviare la nomina di Vicario Apostolico del Giappone che naturalmente non arrivò mai a destinazione.

L’eroico padre non poté resistere a lungo al nuovo supplizio, peggiore della morte stessa. L’anno seguente nella notte del 16 novembre 1715, consumato il sublime olocausto, con gran voce chiamando per nome i due servi addetti alla sua persona, condannati allo stesso supplizio, fortificandoli nella fede, non cessando di esortarli a perseverare fino alla morte, andò a ricevere il premio del suo lungo martirio. Aveva 47 anni. Egli ha sofferto ed è morto veramente per la sua fede. Fu sepolto nel “Kirishitan Yashiki”.

Don Tassinari aggiunge ancora: “Mi fu fatta vedere “la tomba”, un’aiuola su un piccolo rialzo che ha la forma di tumulo. Si dice che quella sia una tomba per lo meno, il posto di una tomba. In altra parte mi fu fatta vedere la pietra della tomba del P. Sidotti, pietra sepolcrale con sopra scolpita la croce. Certo nel Kirishitan Yashiki molti prigionieri morirono, e di tombe ce ne dovettero essere non poche. Di una sola però si è conservato memoria nella tradizione popolare: non poteva essere di un condannato qualunque; si può pensare al P. Sidotti, il prigioniero più caratteristico del Kirishitan Yashiki, e perché straniero e perché (come lo conferma esplicitamente Hakuseki) si era guadagnato, colle sue virtù la stima e l’ammirazione di quanti l’avvicinarono. È troppo naturale pensare che a distinguere la tomba di P. Sidotti si sia posto a monumento-ricordo una pietra col segno cristiano. Le tradizioni orali e scritte della famiglia proprietaria della pietra confermano luminosamente quanto ho detto e sul luogo della tomba e sulla pietra della tomba”.

Nel 1792 il terreno del Kirishitan Yashiki venne diviso tra i soldati.

In questi ultimi anni sono usciti molti studi interessanti e dettagliati su questo celebre luogo. Nel 1918 la prefettura di Tokyo faceva mettere sul posto una stele-ricordo con una placca di bronzo su cui si leggeva: “Locus ad Christianos reservatus”. La stele si vede tuttora, ma la placca sparì nel 1928.


Attualmente il posto del Kirishitan Yashiki (il posto proposto) è occupato da belle ville e case di privati. C’è tuttavia una parte proprio centrale ancora in vendita e che, per tante ragioni, sarebbe adattissima per la nostra casa di Aspirantato, da erigersi a Tokyo.

Chi non vorrà concorrere in questa opera e venirci in aiuto per l’acquisto di queste zolle santificate dai patimenti e dalle preghiere di questi eroi, fra cui vari italiani, e per la fondazione del nostro Aspitantato in Tokyo proprio in questo luogo, fonte di zelo e forza nell’apostolato?

Ill.mo Signore, degnatevi di ascoltare la voce del povero Missionario, e quanto potete donarci della vostra carità sia inviato al nostro Ven. Rettor Maggiore… oppure…

Invoco su Voi e sulle vostre famiglie le più elette benedizioni del Cielo.


Riconoscente

Sac. Vincenzo Cimatti

Ispettore sales., Mission. in Giappone

2723 / Ricaldone Pietro BS / 1941-3-31 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Una gloriosa pagina di storia missionaria italiana in Giappone21


Miyazaki, 31 marzo 1941

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


La chiusa dell’anno scolastico, l’inizio del nuovo anno, la primavera in Giappone colla fioritura incantevole dei suoi proverbiali ciliegi sono già cose note ai lettori del Bollettino.

È il ritornello della canzone annuale con cui viene svolgendosi il ritmo della natura o della vita sociale in questo gran paese e non è il caso di diffondersi su ciò.

I nostri cristiani come opportuna preparazione alla S. Pasqua fanno con fede i santi spirituali esercizi – vera fonte di risurrezione per le anime. Notevoli questo anno, oltre quelli soliti a farsi a Miyazaki, quelli tenuti a Takanabe. Su quella vasta zona, affidata alle cure del nostro Don Antolin, sono sparsi circa 150 cristiani. Le distanze e la scarsità del personale non permettono che ci sia la riunione domenicale per tutti; ed il missionario prodigandosi con generosità e sacrificio, cerca almeno ogni quindici giorni di somministrare loro i conforti religiosi. E quest’anno riuscì a combinare in due riprese, per gli uomini e per le donne, una buona muta di esercizi.

I cristiani corrisposero con tutta la buona volontà e profitto. Oltre lo svolgersi regolare delle pratiche solite da farsi in tali occasioni, riuscirono interessantissime le conversazioni d’assieme, che si tenevano la sera, in cui i capi-famiglia venivano studiando i mezzi per venire incontro alle necessità dell’apostolato missionario, per aiutare il proprio missionario e la propaganda cattolica.

Lo spirito rinnovatore emanante dalla nuova struttura politico-sociale dell’Impero, la nuova legge sulle religioni, portano necessariamente a che il cattolico debba studiare la sua posizione di fronte a questi nuovi aspetti. E questi bravi cristiani, tutti recentemente convertiti, sentono più fortemente e con un senso di maggior responsabilità questo stato di cose, e vogliono lavorare per la loro fede, per la loro chiesa con tutte le loro forze.

Il bravo Don Antolin, che ha saputo infondere in tutti questa buona volontà di lavoro e di bene, può davvero rimanerne soddisfatto.

Un altro aspetto caratteristico di propaganda che in questo mese ha avuto buone manifestazioni, è stato dato dalle relazioni culturali, che vengono su grande scala effettuandosi fra nazioni amiche e il Giappone.

In Tokyo (29 Marzo) fu solennemente inaugurato l’Istituto Italiano di cultura, alla presenza di Principi Imperiali e di quanto di più eletto presenta la Società giapponese. Vanno estendendosi già in molte province circoli di cultura, cui noi pure partecipiamo, e che permettono al missionario di mettersi in relazione con autorità, insegnanti e con i desiderosi d’istruzione.

Si è interrogati su un mondo di problemi interessanti la religione, la cultura letteraria, la scienza, l’arte, le costumanze, ecc. È da queste conversazioni familiari che nasce la relazione, la simpatia, la rettifica di tante idee, e sempre, l’avvicinamento di un’anima lontana ai problemi dello spirito e qualche volta alla fede, a Gesù.

In Giappone gli inviti e le chiamate della grazia sono certo in multis et miris modis, ma questo della conversazione familiare è certo tra i più necessari ed efficaci.

Anche a Miyazaki, a Beppu, ove sono tali circoli di cultura storica, artistica, scientifica, i nostri missionari, che ne sono soci e parte attiva, arrepta occasione nelle riunioni ordinarie e straordinarie con concerti, conferenze, piccole mostre, con pubblicazioni varie cooperano nella buona propaganda.

Recentemente il nostro Don Tassinari a Tokyo ebbe l’occasione di studiare a fondo una bella pagina storico-missionaria che mi pare sarà gradita assai dai nostri confratelli e cooperatori, ed atta a suscitare tra i nostri allievi delle case missionarie un sempre maggior spirito di apostolato per la gloria di Dio e salute delle anime. Il nostro confratello non solo ha studiato in posto l’argomento e ne ha fissato il risultato sui giornali e riviste, ma in una magnifica composizione drammatico-missionaria, rappresentata ripetutamente sempre con successo e che presto sarà data alle stampe, ha lumeggiato le fasi più importanti della vita di un grande missionario italiano, gloria della Chiesa e della patria nostra.22


[Segue la relazione riportata nella lettera precedente].


In questi momenti di fervore per lo scambio della cultura fra le due nazioni amiche, la pubblicazione viene ad avere un carattere ancor più sintomatico, destinato dalla Provvidenza a fare certamente un gran bene.

Attualmente, il posto dell’antico Kirishitan Yashiki è occupato da belle ville e case di privati. C’è tuttavia una parte proprio centrale ancora in vendita e che per tante ragioni sarebbe adattissima per la nostra casa di aspirantato, da erigersi in Tokyo.

Chi non vorrà concorrere in quest’opera santa e venirci in aiuto per l’acquisto di queste zolle santificate dai patimenti e dalle presenze di questi eroi, fra cui vari italiani, e per la fondazione del nuovo aspirantato in Tokyo proprio in questo luogo, fonte di zelo e forza nell’apostolato?

Amatissimo Sig. Don Ricaldone, voglia suscitare qualche anima buona, che si pigli a cuore questa opera santa sotto tutti gli aspetti; e preghi per noi: ci benedica colla sua più bella benedizione, affinché noi e i nostri aspiranti possiamo essere degni imitatori di questi grandi apostoli missionari.


Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.



2724 / Ricaldone Pietro BS / 1941-3-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


Addio… addio…23

Miyazaki, Marzo 1941

Rev.mo ed amatissimo Sig. Don Ricaldone,


Il cambio di guardia annunciato nel passato gennaio si è effettuato ufficialmente col 25/2 u. s. con l’intervento delle autorità civili, di tutti i missionari.

La S. Chiesa comanda ai missionari di star fermi ai rispettivi posti di lavoro, e di lavorare ancor più fortemente per fronteggiare la nuova situazione. Nel far la visita alle case, saluto le nostre care cristianità, presentando il nuovo Superiore ecclesiastico, che accompagno… e la fantasia va ripensando a 15 anni prima, all’inizio del nostro modesto apostolato nella zona affidataci dalla Chiesa e dalla nostra Congregazione… Deo gratias!

Un addio anche ai nostri cari confratelli e seminaristi giapponesi, che poco alla volta devono allontanarsi da noi per compiere il loro dovere verso la patria o come soldati o come assimilati nelle fabbriche. Li rivedremo ancora? E si manterranno nelle buone disposizioni in cui si trovano ora verso il Signore, verso la Chiesa, verso la Congregazione?

Intanto il movimento catechistico, cui l’amatissimo nostro Rettor Maggiore ha dato tanto impulso, trova una bella e riuscitissima manifestazione tenutasi nel nostro Seminario di Miyazaki.

Preoccupati poi per l’avvenire delle vocazioni dei nostri aspiranti, per regolarizzare la posizione loro dal punto di vista scolastico secondo le nuove prescrizioni governative, se ne inviano a Tokyo alcuni, inscritti alla scuola media dei Marianisti. Questi ottimi religiosi, che amano davvero fraternamente i figli di Don Bosco, ben volentieri si prestano ad accogliere nella loro scuola i nostri allievi, e noi siamo sicuri che li affidiamo in buone mani, e che ce li sapranno custodire bene.

Il loro istituto di Tokyo (come pure gli altri sparsi nei centri più importanti del Giappone: Osaka, Yokohama, Nagasaki, ecc.) gode una ben meritata fama ed anche le famiglie più illustri pagane vi inviano i loro figli: come inviano le loro figliuole ai noti istituti delle Dame del S. Cuore, delle Suore di S. Paul de Chartres e di Nevers.

S. Giuseppe non doveva essere assente nel suo bel mese: e ci confortò difatti con la grazia del riconoscimento legale del nostro Seminario; agli effetti dell’entrata nel Gran Seminario di Tokyo, secondo le nuove disposizioni della legge sulle religioni. E anche di questo insigne beneficio, Deo gratias!

E conchiudo con una nota musicale. A commemorare Miyazaki, centro storico iniziale (così pensano alcuni) del Giappone, come simbolo dell’unità della patria, fu eretto su di una collina presso Miyazaki, un monumento costruito con pietre provenienti da ogni parte del Giappone e anche dall’estero.

Posizione splendida da cui si domina la bella fertile pianura di Miyazaki, il mare Hyuga (di fronte al sole) e le colline, che vi degradano.

Su una magnifica poesia del Direttore della Scuola media di Miyazaki (cultore apprezzatissimo della storia cristiana antica) vi composi una suonata per piano in quattro parti, che fu eseguita con successo a Miyazaki, e un po’ dappertutto in Giappone… È anche con questi richiami storici, panoramici, sentimentali che possiamo parlare più cuore a cuore con queste povere anime…24

Varie delle povere composizioni musicali del sottoscritto sono inspirate a temi di musica giapponese antica. Li ricerco e li uso anche per far capire agli amanti di musica in Giappone che sul ceppo della loro musica tradizionale possono trovare risorse magnifiche per costruire una vera musica nazionale giapponese.

Mi perdoni, amatissimo Sig. Don Ricaldone, se le faccio perdere tanto tempo per Lei così prezioso, in quisquiglie musicali e che possono aver l’aria di voler valorizzare troppo la musica… (che soglio chiamare da due soldi)… del sottoscritto.

So che le fanno piacere anche queste povere notizie… poveri e piccoli non sappiamo far altro che povertà e piccolezza, ma anche questo nelle mani del buon Dio può essere buona calamita per le anime...

E preghi per il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti



2725 / Marega Mario / 1941-4-3 /


a Don Mario Marega, missionario salesiano in Giappone



3 aprile 1941

Carissimo Don Marega,


Non meravigliarti del ritardo… occupato in varie faccende, non potei subito comunicarti quanto da tempo attendi.

Scartata l’ipotesi di Mikawajima (non c’è posto né tranquillità) penso che la migliore soluzione sia che venga a stabilirti allo Studentato.

Potrai attendere ai tuoi lavori – se ti sentirai (e spero potrai farlo) farai conferenze ai teologi sui temi a te notissimi – lo farai certo volentieri. Don Bovio e confratelli ti attendono: vieni dunque e penso che potrai completare bene i tuoi lavori a gloria della Chiesa e della Congregazione.

Di nuovo, se non ci vediamo prima a Tokyo, buone e sante feste a te e a Don Figura.

Prega per il


Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.




2726 / Suore F.M.A. / 1941-4-7 /


alle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice di Beppu


Tokyo, 7 aprile 1941

Buone Figlie di Maria Ausiliatrice di Beppu,


Grazie, grazie della vostra carità di preghiere che mentre fanno tanto bene al sottoscritto, non ne fanno meno bene per voi.

Grazie di cuore e buona e S. Pasqua ricolma di grazie materiali e spirituali per tutte e singole.

Preghiamo ad invicem.

Credetemi

Vostro nel Signore

Don V. Cimatti


2727 / Ricaldone Pietro / 1941-4-8 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 8 aprile 1941

Rev.mo Sig. Don Ricaldone,


Mi trovo a Tokyo per la S. Pasqua in attesa delle disposizioni dei Superiori per l’Ispettorato: avendo cioè l’Amministratore Apostolico la sede a Miyazaki, Don Cimatti dove deve fissare la sede ispettoriale?

È meglio rimanere in missione (Oita-Beppu) o trasportare a Tokyo (Studentato o a Mikawajima?). E giacché si deve far questo non è il caso di pensare al cambio dell’Ispettore?

Ad ogni modo, faccio ora breviter il mio rendiconto.

Salute: nulla di nuovo. Lavoro o studio: esonerato dalla Prefettura… I Superiori sanno che avrei bisogno per star bene in tutti i sensi, di lavorare materialmente e col far scuola, ma Superiores non audiunt, et... fiat voluntas Dei.

Vita spirituale: nulla di nuovo, continua la buona volontà.

Coi confratelli optime.

Per le nostre cose, in attesa degli ordini dei Superiori, ho rabberciato alla meglio le cose, con qualche movimento di personale, richiesto dalle circostanze (ne accenno al Sig. Don Berruti).

Per noi ancora buio: non è stato ancora concessa l’approvazione ufficiale alla religione cattolica secondo la nuova legge, quindi non so ancora dir nulla dei nuovi ordinamenti che potrebbero venire, ma al momento nessun arresto di attività. Anche qui il Signore ci benedice. Accenno solo.

A Mikawajima iniziato l’aspirantato salesiano in Tokyo (2 aspir.): gli altri sono in missione. Avrei bisogno di un mecenate, e allora sarebbe fatto compiuto subito. Me lo trovi.

La Scuola Professionale ha avuto una buona entrata e così sono 80 allievi.

Lo Studentato è zeppo che non si sa come muoversi e bisogna che i Superiori mi aiutino per allargare. Noviziato, 5 ottimi elementi chierici (i migliori del Seminario). In Missione: Seminario, Ospizio, aspirantato di Nakatsu pieni: buon movimento di conversioni.

Non mi mancano le spine, ma il Signore sa la mia insufficienza e… avanti.

Domandai ai Superiori: se trovo in posto di che vivere posso prendere? Ed i Superiori rimborsano sul mio conto o su quello di Don Leone e con quanto la loro carità può disporre?... E per non abusare per ora basta.

Preghi, faccia pregare per noi e ci benedica tutti, specie il


Suo aff.mo

Don V. Cimatti


2728 / Berruti Pietro / 1941-4-8 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 8 aprile 1941

Rev.mo Sig. Don Berruti,


BREVITER:


  1. Non so se abbia ricevuto le liste compilazione catalogo: ho dovuto fare cambiamenti suggeriti dalle necessità e che certo non risalteranno.

Per Don Marega (tanto bisognava cambiarlo) l’ho messo a Tokyo, farà i suoi lavori e appena si potrà è bene [che] torni.

Per il Consiglio vedere se sia il caso di mettere solo due consiglieri, tenendo conto delle distanze e che il più delle proposte (voti e professioni) sono su materiale ignoto nella missione. Per l’economo Don Liviabella fa bene e si potrà lavorare di più quando potrà essere esonerato dagli attuali lavori e affidargli la propaganda cooperatori, ecc. Per ora l’ho messo ad aiutare Don Cavoli lasciando la parrocchia a Don Romani.

Per l’Ispettoria, ubi? È meglio tenerla ancora in missione (Oita o Beppu) o a Tokyo (studentato, Mikawajima)? Dove ho iniziato il minuscolo aspirantato salesiano a Tokyo? (Il grosso è in missione).

  1. Attendo parere dei superiori: se trovo di che vivere in posto, mi aiutano i Superiori a rifondere sul loro deposito, sul mio e su quello di Don Liviabella?

Pensando di sì, già feci con uno che Lei conosce e che con mia si presenterà…

  1. Necessità: pensare all’aspirantato; allargare lo studentato; aiutare la scuola che secondo le intese col Governo deve costruire il laboratorio falegnami.


Ma mi trovi dunque qualche cosa… grossa… E al momento null’altro. Preghi per noi e specie pel


Suo aff.mo

Don V. Cimatti



  1. Don B. pare migliori, ma il medico non esclude un’altra crisi.

  2. Dupont è sempre in Cocincina. Supplica alla smobilitazione un ritorno a Torino e in Francia. Penso abbia scritto. Penso fare un po’ di propaganda pro aspirantato a Tokyo.


2729 / Cecchetti Albano / 1941-4-9 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 9 aprile 1941

Carissimo Don Albano,


Grazie della sua grande carità. Sono io che devo domandare perdono, non Lei: la mia inabilità non mi fa giungere a tutto, e sono proprio io la causa del malessere che si sente da molti.

Lei continui e non tema delle interpretazioni… Pensi a Don Bosco e Mons. Gastaldi e Chiuso e altri... e più pensiamo a Gesù che “pertransiit benefaciendo et sanando omnes” e sappiamo come fu trattato… dai suoi più amici…

Dunque? Laetare et benefacere e lasciar cantar le passere, pur tenendo conto anche fino ad un certo punto dei pensieri altrui, che alle volte ci possono far scovare qualche nostro difetto.

Tutti tutti tutti augurano e pregano. Don Barbaro inviò immagini e lettere. I suddiaconi ci danno dentro col breviario – tre nuovi confratelli (Kanemoto coad., Matsuo e Nishida) e cinque novizi che stan facendo i dieci giorni di esercizi.

Gli altri tutti bene.

Don Margiaria raggiunge un 80 di allievi.

Attendiamo esito esami dei nostri giapponesi. Seminario desolato – i nostri diedero già due giornate di lavoro e già sono iniziati i lavori di riattamento, si spera in maggio di riaprire i corsi.

Grazie di tutto. Lei contraccambi cum generositate a tutti.


Suo nel Signore

Don V. Cimatti


2730 / Suore F. M. A. / 1941-4-9 /


alla Rev.da Madre e Suore Figlie di Maria Ausiliatrice



Tokyo, 9 aprile 1941

Rev.ma Madre,


Lei e le sue brave figliuole hanno nella loro carità voluto ricordarmi. Il Signore rimeriti di tutto e conceda il centuplo: cerco di sdebitarmi col pregare e tentare di fare qualche cosa (ben poco) per voi.

Buona e S. Pasqua. Come pensiero del mese per tutte:


  1. Risorgere a nuova intensità di azione nei propri doveri,

  2. Risorgere colla correzione di un difetto,

  3. Pensare già al prossimo mese di Maggio, vedendo i bei fiori di stagione.


Penso nella seconda quindicina di Aprile di passare per Beppu. Prenderei occasione per l’annuale visita, ma avviserò.

Intanto preghiamo. Manderò presto un’offerta del Sig. Pusterla, può intanto ringraziare.


Suo nel Signore

Don V. Cimatti


2731 / Dal Fior Luigi / 1941-4-9 /


a Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 9 aprile 1941

Carissimo Don Luigi25,


Grazie di avermi ricordato con carità nell’onomastico.

Buona Pasqua.

Come vedi non riesco, nonostante la buona volontà a mettere le cose a posto: una nuova dimostrazione della mia incapacità a fare quanto dovrei fare.

E prega per me. Ti assicuro ricordo quotidiano e per la tua salute e per la tua animuccia.

Allegro, Luigi; fate quanto potete e ancora un poco et Deus providebit.

Ti abbraccio e benedico.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.


Pro memoria


  1. Aiuta assai Don Braggion e riunitevi spesso.

  2. Fa’ fuoco colle compagnie e colla musica – anche poco ma sempre qualche novità in occasione di feste – da’ impulso al Gregoriano preparando con pochi (fra i grandi che hanno attitudine e anche i pianisti) le Messe (parti variabili).

  3. Occhio ai chierici – siano occupati – da’ comodità di servizio religioso per le cerimonie.

  4. Fatti coraggio e non lasciarti abbattere nelle indisposizioni, ma cerca (e mi pare che cerchi di farlo) di reagire fortemente contro di esse.

  5. Manderò poi lode per il 6 giugno.

2732 / Crevacore Alfonso / 1941-4-9 /


al chierico Alfonso Crevacore, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 9 aprile 1941

Carissimo Crevacore,


Grazie dei tuoi auguri e preghiere. Ricevetti dalla mamma del tuo allievo lettera di interessarmi del giovane. So che andò a Mikawajima un giovane (era quello?), ma nessuno conoscendolo, gli si dissero buone parole, e poi non si vide più.

Risposi a mamma esprimendo la cosa e non ho saputo più nulla. Potrebbe darsi che ti domandi ancora un sacrificio: farai quello che ti dirà Don Liviabella1.

Allegro sempre e buono.

Tuo

Don V. Cimatti

2733 / Marella Paolo / 1941-4-11 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 11 aprile 1941

Eccellenza Reverendissima,


Colla rinnovazione degli auguri a nome della famiglia salesiana di Don Bosco in Giappone, le presento una questione delicata che desidero trattare personalmente, essendo fesserie del sottoscritto, pur essendo scaduto.

Comprende da questo la mia forza canonica, e che se anche non avessi liberamente fatto il gran rifiuto, vi era tanta materia da farla fare ex officio.

Se V. E. ha le facoltà in materia, Deo gratias; si non… La prego di far proseguire la pratica al nostro Procuratore, che metterà in forma e spedirà alla Congregazione competente26. Che della grazia…


Don V. Cimatti



P.S. Abbia la bontà di leggere quanto scrivo a Don Tomasetti.



2734 / Crevacore Alfonso / 1941-4-12 /


al chierico Alfonso Crevacore, missionario salesiano in Giappone



[12 aprile 1941]

Carissimo Crevacore,


Graditissima la tua e i tuoi auguri e più le tue preghiere.

Non mi meraviglia quanto mi dici sulla croce ecc. (stato di salute). L’abbiamo letto nel Vangelo di oggi (12/4) anche: “Chi non porta la mia croce non può essere mio discepolo”. Dunque “niente ti turbi” tanto più che dopo la Croce, la gloria e il premio…

Assicurati che a questo mondo contentare gli uomini non è possibile che in parte, ed in genere sempre nella linea degli interessi personali, che sono quasi sempre in urto con quelli generali degli altri… Da ciò gli urti.

Ma sta’ allegro. Fra cinquanta anni (certo per me), anche per te sarà meglio.


Tuo

Don V. Cimatti, sales.


2735 / Braga Carlo /1941-4-13 /


a Don Carlo Braga, missionario e Ispettore salesiano in Cina



Tokyo, 13 aprile 1941

Carissimo,


Le tue indirizzate a M. (telegramma e lettera del 7/4) subirono ritardo, essendo a Tokyo: dunque scusami.

Come sai, tutti gli Ordinari stranieri hanno ceduto le armi spirituali ai giapponesi e quindi ho passato le feste coi confratelli e così faccio la visita.

Conto verso la fine del mese di tornare a Miyazaki per le visite in attesa che i Superiori stabiliscano la nuova sede ispettoriale e fissarmi così. Rimango superiore religioso col titolo, onori e prerogative del vecchio ufficio. Così vuole il S. Padre.

Rispondo per parte alla tua carissima:


  1. Grazie delle Ss. Messe che celebriamo subito;

  2. Per gli Esercizi spero combinare per venire – lasciami pensare e anche consigliarmi per la venuta – ti risponderò fra breve definitive. Ti predico mute fin che vuoi. Grazie a Dio è un lavoro che non mi stanca. E penso che combineremo. Si tratta di venire a Shanghai, vero?

  3. Anche qui in Giappone il Signore ci benedice nelle opere nostre per quanto piccole.

  4. Per il massimo problema di cui mi parli eccoti alcune considerazioni, e poi decidi in Domino.


    1. Il Rettor Maggiore può prolungare al terzo triennio (anche se non completo), ne ho un esempio qui in Giappone per un coadiutore – ed anche in Italia ad es. per il ch. Bechis, che tu conosci (penso ora prete).

Non potresti fare così? Ammettilo ai triennali (perché debba ripetere il noviziato – non sono canonista – non capisco) e fa’ la pratica presso il Sig. Don Ricaldone domandando la mora ad tempus.

Le condizioni in cui mi dici il chierico mi pare siano tali che tuta conscientia (pensando presunta l’autorizzazione al prolungamento) si può ammettere. Al chierico si dice la cosa ben chiara – i Superiori approvano? È a posto. Consigliano diverso? Si farà come dicono.

Se dato i tempi non riesci a metterti in comunicazione coi Superiori – penso che saneranno in caso la tua decisione più tardi – ed anche di questo sia avvisato il chierico. Dopo sei anni di prova a che gli serve un anno di noviziato?

    1. Il nostro noviziato è il secondo anno che ho solo giapponesi. Maestro è il bravo Don Tassinari, che conosce l’individuo. Pensa in che condizioni si troverebbe il chierico – solo, con un gruppo giapponese – con cui si fa tutto in giapponese – sta male lui (isolato) e rischia in pratica di non riuscire a fare il noviziato, che gli si fa ripetere (perché?) – e in pratica come possono affiatarsi con lui gli altri (sono cinque) per la vita del noviziato, lavori, accademie, feste, ecc. ecc.? Secondo noi è sconsigliatissimo il noviziato in tali condizioni.


Eccoti quanto mi viene in mente sul problema. Vide in Domino. Mi pare che la prima soluzione sia la più semplice. A parte, come dici tu l’umiliazione se credete necessario il noviziato, non potrebbe farlo in posto, mettendolo assistente dei novizi? Ha già pratica e sarà per lui un incentivo a mostrarsi modello, per gli altri non ne viene né scandalo né altro, mi pare, e per lui è certo una bella lezione.

Per il Giapponese potremo anche pensare piuttosto a scambio di personale. Inizialmente Don B. (se fosse davvero guarito) potrebbe servire: ma stando a quanto disse il dottore (che non sa dire quando) avrà ancora una ricaduta. Certo occorre gran prudenza nella cosa, e ben inteso che dato i tempi e le circostanze, qui non può absolute tornare; sarebbe rovinarlo del tutto: qui, caro Don Carlo, si cammina sui rasoi e ci vuole una forza di nervi e sangue freddo a tutta prova. Grazie a Dio, tu mi conosci – il latte che ho nelle vene, mi lascia perfin troppo indifferente, ed ho paura di esserlo troppo davvero. Ma guai se non fosse così.

Mi pare dunque che potremo accordarci ad esempio con un cambio temporaneo di personale italiano preferibilmente – tu mandi qui uno o due per lo studio ed io a te uno o due, che intanto potrebbero aiutarti pel giapponese.

Penso che in regola saremmo a posto: tu hai Filosofia e teologia e noi pure, o anche preti. Pensaci, e mi pare non difficile combinare, tanto più che anche per noi ci sia qualcuno che sa il cinese non andrebbe male.

Naturalmente, Don Carlo mio, non scambiamoci ammalati spirituali: avrai forse tu i tuoi, come Don Cimatti ha i suoi; Deus scit.

Se vedi Don Terpin, fagli coraggio. A quanto pare, è sempre lui: anima bella, ma sempre tormentata.

Don Bovio (che in caso potrebbe anche predicare esercizi) domanderebbe campioni stoffe per vesti che usate voi per [i] vostri, e campioni biancheria.

Accetta i nostri auguri e prega assai per noi. Estendi tutto ai nostri cari confratelli.

Ti abbraccio e benedico.


Tuo aff.mo

Don V. Cimatti


2736 / Marella Paolo / 1941-4-19 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 19 aprile 1941

Eccellenza Reverendissima,


Avevo in questi giorni tentato di chiedere udienza ma non fu possibile averla.

Se sono vivo, lunedì, col treno dell’1.30 p. m., faccio una puntata a Miyazaki, da cui tornerei verso il 20 del mese prossimo, salvo che non vi sia prima l’adunanza.


    1. Volevo presentare l’acclusa pratica. Abbia la bontà di leggere quanto invio a Don Tomasetti, nostro procuratore. Se V. E. crede che non sia il caso [di] disturbare Roma (penso di no, ma…) distrugga, in caso contrario abbia la bontà di far proseguire, a meno che non ci sia bisogno di altre dilucidazioni.

Come dissi in altra precedente (che volevo spedire) ha un esempio delle mie attitudini canoniche…

    1. Sono invitato per Luglio o Agosto a dettare gli esercizi a Shanghai per i salesiani; desidererei il parere dell’E. V. sull’opportunità di andare fin là.

    2. Nel prossimo mese scade il permesso di residenza per gli stranieri. Desidererei il parere dell’E. V. in proposito: per me è meglio chiederlo da Miyazaki o da Tokyo?


Quanti grattacapi, ma il Signore rimeriterà di tutto.


Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.


2737 / Circolare Salesiani / 1941-4-24 /


ai Missionari salesiani dell’Ispettoria S. F. Saverio



Miyazaki, 24 aprile 1941

Carissimi,


Scortato come un principe o come un malfattore sono arrivato in porto.27

Tutti bene e tutti salutano e tutti vogliono gareggiare con voi per fare bene il mese della Madonna. In che modo possiamo riuscirci lo sapete. Dunque all’opera.

Non è solo per noi, ma facciamo amare anche da quanti possiamo la Madonna.

Parlatene nelle vostre lettere, nei vostri discorsi, circoli e conferenze… Leggete qualche bel libro in onore della Madonna, ma specialmente eseguiamo in questo mese più bene che sia possibile tutti i nostri doveri, ed anche – arrepta occasione – facciamo conoscere l’Associazione dei devoti di Maria. Avete dunque compreso: in questo mese dovremmo trasformarci in altrettanti Don Bosco per amare e far amare la Madonna nostra Ausiliatrice.

Come vi dissi giunsi scortato… e pensavo (se mi pensano farabutto)… “et cum iniquis reputatus est”… ma quelli erano certo migliori di me… oppure (se erano messi per controllarmi)... “dormientes testes adhibes”… perché poveretti dormivano anch’essi della grossa... Ad ogni modo in porto sono arrivato e quando Dio vorrà alzeremo le vele per la partenza.

Quel che importa è che mettiamo tutto questo tafferuglio mondiale in mano della Madonna e che la preghiamo ardentemente che ci aiuti e mettere a posto anche tra noi quanto non realizza pienamente la gloria di Dio e la salute delle anime.

Tutti vogliono essere ricordati e assicurano fraterno ricordo nelle preghiere.

Prego mi siano inviate al più presto le notizie più interessanti di cronaca dal 1 Luglio 1940 al 31 Dicembre 1940, dovendo inviarle, secondo il prescritto a Torino. Cronache rispettivamente di Mikawajima, Scuola e distinta Noviz. Studentato filosof., ecc.


Tutto vostro

Don V. Cimatti, sales.


2738 / Cecchetti Albano / 1941-4-24 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 24 aprile 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Grazie di tutto. Faccia fuoco e fiamme per la Madonna nel suo bel mese, e Don Arri le tenga bordone.

Non ebbi molto tempo a parlare con Lei – raccomando: in ordine i registri parrocchiali e i conti (faccia i risultati ogni mese).

Abbia poi la bontà di inviarmi presto i dati più salienti di cronaca dal 1 Luglio 1940 al 31 Dicembre 1940.

Grazie e… preghiamo.


Suo

Don V. Cimatti


2739 / Marella Paolo / 1941-4-26 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 26 aprile 1941

Eccellenza Reverendissima,


Il Signore rimeriti V. E. della bontà nell’aiutarmi a regolare le mie fesserie.

Ecco i dati richiesti:

Nome della donna: Osabune Taki Maddalena28

Nome del marito: Takabatake Kahyoie

Anno del matrimonio: 1910

Anno della conversione: 1919

Anno della professione: 31/1/1939.

Quanto al metro quadrato di patate come poena luenda… un ettaro ci vorrebbe… e davvero oh come vorrei interessare e V. E. e Mons. Doi affinché ottenessero anche solo in prestito terreni da coltivare a vantaggio ad es. della diocesi di Tokyo… E per noi salesiani sarebbe la forma più semplice per iniziare una scuola agricola.

Anche in altre diocesi m’importerebbe… Il bravo Mitsui che ha regalato per la cultura… ed altri… non potrebbero, arrepta occasione, consigliati… far qualche cosa in proposito?

Quante raccomandazioni del Governo, ma…

E preghi per me davvero degente al Colosseo. Nel mio ritorno non meno di 16-18 angeli mi scortarono: honoris causa o altro? Mi dispiace per i disturbi loro dati: dicevano che avevano ordini così… e così sia.

Ci benedica tutti e mi creda nel Signore:

Dell’E. V. Rev.ma

Ossequentissimo

Don Vincenzo Cimatti, sales.


2740 / Ricaldone Pietro / 1941-4-29 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 29 aprile 1941

Amatissimo e Rev.mo Sig. Don Ricaldone,


Auguri, auguri, auguri da tutti per la ricuperata salute. Riposi: lasci lavorare noi giovani. Tutti preghiamo.

Due parole di rendiconto. In questo mese nulla di speciale per me: mi preparo alla morte che penso più vicina di quel che penso. Fiat voluntas Dei!

Ho fatto qualche cambio di personale delle case – e al momento tutti benino (vari stanchi e nervosi) spiritualmente.

A tutti ho dato come programma di quest’anno per commemorare i nostri centenari (non c’è giunta nessuna comunicazione dei Superiori):


  1. Manteniamoci e fortifichiamoci nello spirito del Fondatore (opere, regole, letture).

  2. Perfezioniamoci spiritualmente (pietà), moralmente (virtù caratteristiche salesiane specie castità), e nel lavoro (intellettuale e materiale).


Ci aiuti colle sue preghiere alla realizzazione completa di tale programma e ci benedica.


Suo aff.mo

Don V. Cimatti



P.S. Buon mese e festa della Mamma a Lei e a tutti i Superiori.


2741 / Berruti Pietro / 1941-4-29 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki 29 aprile 1941

Amatissimo Sig. Don Berruti,


Sono sempre in attesa di qualche risposta (a meno che non siano successi disguidi) ai quesiti:


  1. Trasporto o no sede Ispettoriale,

  2. Posso sperare sostituto Ispettore e che Don Cimatti torni insegnante – lavorante materiale, ecc. Insomma a dirigere non mi ci trovo!…

  3. Proposta di versamenti in Italia ed acquisto in posto dell’equivalente. Fatto. Non mi ammazzino i Superiori: sarà forte; e mi aiutino, devolvendo naturalmente quanto è sul conto Don Liviabella, Don Cimatti e anticipando quanto i Superiori mandano per lo Studentato e quanto richiesi per la scuola. Deus providebit.


Ed ora un’altra cosa che accennai per individui solo: nel caso cioè (per ora nulla in vista) di un necessario esodo di molti o di tutti, ubi? Vi è lo studentato a Shanghai. Poi chissà se l’America del Sud potrà essere meta di…

Ed al momento null’altro. Oh, la festa della Mamma ci trovi tutti buoni e santi salesiani. Oh, in quel giorno non dimentichi di rappresentarci tutti e singoli e specialmente il sottoscritto a Maria A. e Don Bosco.


Suo

Don V. Cimatti, sales.


2742 / Zerbino Pietro / 1941-4-29 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti



Miyazaki, 29 aprile 1941

Carissimo Don Pietro,


Vedi se puoi nelle solite forme (sul mio conto) procurarmi il libro…

Allegro e buono ed al solito smista un po’ di posta. Saluta omnes specie aiutanti missioni.


Tuo

Don Cimatti



P.S. Buon mese della Madonna. Nella festa o nell’ottava ricordami, se vivo, a Lei speciatim.


2743 / Ricaldone Pietro BS / 1941-4-30 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Torniamo all’antica… in veste moderna



Miyazaki, 30 aprile 1941

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


Dalle mie precedenti relazioni può essere che molti dei nostri cari lettori del Bollettino abbiano pensato: “Ma che cosa avviene in Giappone? Quali piani di riforma si stanno attuando? Quale ne è il movente?”.

E rispondo subito, come del resto ho accennato altre volte, si tratta del rinnovamento di vita della nazione giapponese, del modo di riunire come un solo uomo cento milioni di sudditi, creare il fondamento per un’era di comune prosperità nell’Asia Orientale. I modi proposti sono svariatissimi, ma tutti cooperanti a questo scopo. Penso sia utile riferirne, affinché tutti i nostri fratelli, amici e benefattori, si rendano conto della nostra situazione e ci vengano in aiuto, specie con ardenti preghiere.

Il missionario, e specie il missionario cattolico, non può non essere coinvolto in questo rinnovamento; non può non sentirne gli effetti, non può non vedere con strazio nel cuore l’abbandono o l’incomprensione o la lotta con cui è trattata la verità, che egli predica. Oh sì! Ci aiutino tutti e con forza colla preghiera e con tutti gli altri aiuti spirituali disponibili.

Questo rinnovamento è in gran parte fondato su un ritorno più sentito, più pratico, più efficace a direttive, principi, tradizioni e costumanze antiche, naturalmente coi riattamenti moderni, che ne assicurino l’efficienza in ogni campo, morale e civile, letterario e scientifico, amministrativo ed economico per far fronte alla situazione del momento, e per raggiungere lo scopo indicato.

Non mi è certo possibile in un breve articolo di cronaca, parlare di tutto: d’altra parte è chiaro che dubbi e discussioni sulla nuova struttura si possono pensare: si è in un campo sperimentabile e la pratica dirà tante cose.

Accennerò ad alcuni, che mi sembrano fra i punti più salienti.

Il richiamo cioè più forte al problema delle manifestazioni religiose tradizionali, e ad alcune istituzioni o associazioni che toccano più direttamente la vita domestica quotidiana. Sono notizie certo nuove per la maggior parte dei lettori e serviranno a far conoscere meglio questo paese anche nelle sue relazioni culturali con noi, e a far comprendere meglio l’apostolato missionario per queste anime.

Per le associazioni di base della nuova struttura è caratteristica quella detta dei vicini di casa (tonarigumi) la cui idea ha accompagnato la storia giapponese dai suoi primordi (pur non essendo di origine giapponese, ma cinese) con successivi cambiamenti nei secoli, con lo scopo della mutua sicurezza e della responsabilità collettiva per la condotta morale e politica dei suoi membri. Uno dei più importanti compiti dell’antica associazione era di evitare incendi, ladroneggi [furti/spadroneggi], di essere responsabili dell’esattezza nella denuncia e nel pagamento delle tasse, ecc.; ora sarà di promuovere la cooperazione per le opere di difesa sociale in caso di pericoli o calamità pubbliche, per la provvista di rifornimenti e il controllo dell’equa distribuzione di generi sottoposti a tesseramento; l’aiuto nel lavoro dei campi a quelle famiglie i cui membri sono stati richiamati al servizio militare; a sacrificare parte fissa delle entrate a favore di prestiti per la difesa nazionale, ecc.

L’associazione antica era formata di cinque capi di famiglia (colle rispettive famiglie e servi), ora di dieci, che vengono formando come un organo intermedio fra l’associazione privata e l’organo statale: questo funziona per mezzo delle leggi e regolamenti, e le associazioni dei vicini con suggerimenti, desideri e reclami alle autorità. Non è da meravigliare di queste riviviscenze dell’antico, date le attuali circostanze e necessità: come in antico, si riproducono ora disposizioni circa il mangiare il riso o il prezzo dei menù, circa le limitazioni delle spese nei funerali e matrimoni; circa le proibizioni di vestiti di lusso, l’abuso dei gioielli, capelli e capigliature vistose.

Quanto alle manifestazioni religioso-tradizionali, anche per il fatto della nuova legge delle religioni emanata in Giappone (non ancora applicata su tutta la linea per le religioni che hanno domandato il riconoscimento ufficiale) si è notato da qualche tempo a questa parte un accrescimento e rinnovamento: non solo di edifici, monumenti o altri segni, rimessi a nuovo o costruiti ex novo, ma di tutta l’attività di cui sono rappresentazione: pubblicazioni a stampa, discorsi, pellegrinaggi, feste e cerimonie, propaganda all’interno e all’estero, e chi più ne ha più ne metta. Per dire di alcune che cadono in aprile ad es., bisogna vedere lo splendore con cui si è celebrato alla capitale la festa dei fiori per commemorare l’anniversario della nascita di Buddha. Hanno partecipato al solenne classico corteo numerosissimo popolo e gli elementi ufficiali di tutte le feste buddiste riunite e dei bonzi e studenti delle scuole e università buddiste. Sessanta bonzi, rivestiti di ampi e sgargianti paludamenti in rappresentanza di tutte le sette buddistiche del Giappone; 30-40 fanciulli e fanciulle, scelti fra le famiglie di elevata condizione, vestiti di ricchissimi costumi antichi decorano il corteo, che si snoda per le vie principali della capitale fino al grande stadio Hibiya, ove si tiene la commemorazione. I bonzi attorniano un fiorito palanchino che porta la statua di Buddha bambino, antiche sutra, ritmate su caratteristiche elevazioni di voci, seguite da profondi mormorii, seminando nel frattempo in ogni direzione ritagli di carta colorata, simulanti i petali di fiori di loto. Si susseguono coreografie e canti speciali d’occasione, e la funzione finale.

Si prepara per l’occasione un tè dolce speciale; si distribuisce ai fedeli, che lo portano a casa, dopo averne versato un po’ sulla testa di Buddha. Chi può numerare le persone adunate per la funzione di Tokyo? E così in ogni parte del Giappone. Quando si pensa ai milioni di anime legate a questa credenza, e al men che esiguo numero in proporzione dei seguaci di Gesù, qual senso di stringimento al cuore non si prova? E da quali propositi, tutte le anime buone non devono essere eccitate per l’apostolato?

Altra festa caratteristica e cara al cuore dei giapponesi (ed è ottimo lo scopo che si propone) è la festa dell’equinozio di primavera, destinata a richiamare il ricordo degli antenati e di riconoscerne i benefizi: nella riconoscenza dei benefici si manifesta lo spirito del buddismo; nella venerazione dei trapassati lo spirito dello shintoismo. All’occasione si fanno dolci di riso che sono messi davanti all’altare domestico e si scambiano doni fra parenti e vicini; si fanno visite ai monumenti nazionali e ai cimiteri. La famiglia Imperiale ne dà l’esempio con solenni funzioni a palazzo. Leggo su un giornale per la circostanza: “In questo giorno dobbiamo rendere omaggio e agli antenati della famiglia imperiale e a quelli della nostra famiglia. In questo momento in cui la nazione giapponese ha per compito d’instaurare un nuovo ordine di cose in Asia, è nostro dovere rendere i nostri omaggi anche agli spiriti dei soldati che si sono sacrificati per questo scopo. A questo spirito di sacrificio dobbiamo noi pure assoggettarci nella nostra vita quotidiana. Oggi è l’equinozio di primavera, è il giorno della semina – la semente d’eternità”. Entrino i lettori in questo spirito, relativamente familiare ai giapponesi – pensino al numero, ai mezzi disponibili, al fasto di queste manifestazioni secolari, che oggi più che mai si ribadiscono, e ripeto: “preghiamo e lavoriamo tutti per queste anime!”.

Ed ecco un’altra grande manifestazione avvenuta dal 23 al 28 aprile al massimo monumento nazionale di Tokyo ed effettuata dalla stessa Maestà dell’Imperatore, la glorificazione cioè degli spiriti di 14.976 soldati e marinai, che hanno sacrificato la loro vita per la patria.

Si pensi pure a milioni di intervenuti alla funzione ed ai pellegrinaggi indetti per la circostanza.

E concludo: dunque da un lato masse più che imponenti che agiscono sotto l’impulso dell’amore alla famiglia, alla patria, alle tradizioni nazionali non difformi in gran parte dalla legge naturale con manifestazioni circondate di splendore, di fasto, di attrazione, toccanti il sentimento (molla di scatto dell’agire giapponese) e il netto indirizzo delle autorità al rassodamento e riviviscenza di tutto questo stato di cose. Dall’altro lato un complesso di principi, che vogliono santificare, vivificare, dare il fondamento razionale e reale a queste manifestazioni di vita religioso-tradizionale rappresentato dai discendenti dei dodici pescatori di Galilea e dagli insegnamenti di Gesù, via, verità e vita, verso i quali si manifestano posizioni diversissime di spirito e di realtà di vita.

Alcuni (pochissimi paragonati al numero degli abitanti) acconsentono e dicono il generoso: “Sequar te quocunque ieris”. Altri, di fronte al “Deo ignoto” o dicono come il buon milanese dell’aneddoto: “l’em anche nou” e non ne sentono il bisogno; o dicono come quelli dell’Areopago a S. Paolo: “Ti sentiremo un’altra volta”. Altri non se ne curano, hanno ben altre faccende cui attendere. Altri ignorano, altri osteggiano per principio.

Buoni amici, mettetevi nella realtà di questa condizione di fatto in questa terra classica di esperienza dell’apostolato moderno, e concludete di aiutare il povero scrivente, che vi ha sempre domandato “preghiere, preghiere, preghiere per la prosperità spirituale di questo gran popolo”.

Oh, buon Padre, all’inizio del bel mese di Maria accetti i nostri omaggi e l’assicurazione che i suoi figli in Giappone vogliono sempre lavorare, come Don Bosco, guidati e sorretti dalla loro Ausiliatrice, ma non cessi di pregare e far pregare per noi e per tutte le anime a noi affidate.


Suo

Don V. Cimatti, sales.


2744 / Ricaldone Pietro BS / 1941-4-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Primavera! Sakura!29


Miyazaki, Aprile 1941

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


Oggi la invito formalmente a fare una gita coi Superiori nostri amatissimi e fratelli tutti per godere la primavera giapponese nella fioritura dei famosi ciliegi. Peccato che (sia pure per alto sentimento estetico) si tratta solo di fiori… Penso che noi italiani apprezziamo di più i frutti. Ma che vuole? Paese che vai…

Ma dopo tutto non si può negare che sia pur bello questo lembo del globo così fiorito. Non posso far sentire qui in carta la bella antichissima canzone “Sakura”. Mah!... Canto!

Sakura: una parola tanto cara per i giapponesi. Dite a qualunque giapponese questa parola magica: “Sakura” e immediatamente voi vedrete come un dolce brivido di nostalgia passare in lui, come se fosse stato galvanizzato.

La parola “Sakura” significa ciliegio, albero e fiore, e si sa che i fiori di ciliegio sono il simbolo della Nazione nipponica. Ciò è vero. Ma i fiori di ciliegio sono qualche cosa di più. La parola “sakura” costituisce un elemento millenario, inseparabile, intimo nella sensibilità e nella spiritualità e nel carattere del popolo giapponese.

Tutt’altro di quel che i fiori simbolici di altri popoli, come la rosa, il giglio, il garofano ecc., il “sakura” è una parte dell’anima del popolo giapponese.

Quando i giapponesi sentono questa parola, essi provano l’identica sensazione, come se fossero stati chiamati.

A voi studiosi di scienze può essere utile anche la nozione botanica del ciliegio.

I ciliegi appartengono botanicamente alla famiglia delle Rosacee. Il Sakura giapponese presenta poi numerosissime varietà, la cui fioritura varia secondo le diversità di queste. Comincia con la varietà detta dei “ciliegi dell’equinozio”, che sbocciano già nell’ultima decade di marzo (Prunus campanulata). Vi è anche la varietà “shidarezakura” (Prunus pendula) che porta i fiori prima delle altre varietà.

I “ciliegi di monte” sbocciano presto e differiscono da altri ciliegi perché portano i fiori insieme con foglioline più rosse dei fiori, che sono di color quasi bianco.

L’assoluta maggioranza delle varietà dei “Sakura” sbocciano al principio del mese d’aprile, mentre una decina a fiori doppi, come piccole rose ritardano quasi di dieci giorni nella loro fioritura, verso la metà del mese di Aprile.

I ciliegi giapponesi non portano frutto. Sono pregiati esclusivamente per la bellezza dei fiori. Le varietà da frutto (prunus cerasus) sono importate e non sono queste il simbolo della nazionalità giapponese.

I giapponesi amano i fiori dei ciliegi, come espressione fedele del proprio cuore, appunto perché lo pensano bello come fiore… solo come fiore, senza pensare al frutto.

La fioritura dei ciliegi è di una brevissima durata. Dopo tre o quattro giorni appena sbocciati, i fiori incominciano già a cadere. E nel momento della caduta dei petali, i ciliegi sono veramente magnifici. È addirittura una nevicata fragrante. Il turbinio dei petali che volano per il cielo come in una tormenta costituisce un incantevole spettacolo della primavera nipponica.

Sono noti i proverbi giapponesi.


- Il mondo è come i fiori dei ciliegi, che si son guardati per soli tre giorni – cioè, tutto si cambia con ritmo incredibilmente rapido.

- Lo sperare nel domani, che verrà, è vano come i fiori dei ciliegi. Non si scatenerà forse una burrasca durante la notte?


Precisamente questa brevissima durata della fioritura e la magnificenza dello spettacolo della caduta dei petali, è sentita dai giapponesi come cosa propria e intima. I giapponesi sono educati a non aver attaccamento esagerato alla propria vita. La vita può essere breve… brevissima, come il fiore e sfiorire dei ciliegi.

Il poeta dell’epoca di Edo, Motoori Norinaga, ha lasciato una poesia, conosciutissima fra il popolo giapponese. Essa dice:


Se qualcuno mi domanderà

Qual è l’anima del Giappone,

dalle isole estese?”

(gli risponderò): “i fiori dei ciliegi sui monti,

che si illuminano al sole mattutino”.


Oh, il sole eterno di giustizia Gesù illumini questo popolo, e lo conduca a sé.


Ed ora lasciando a parte i ciliegi, amato Padre, qualche notizia mensile di cronaca.

Col bravo tenore Shimada, che fece i suoi studi in Italia, feci una tournée di concerti al nord del Kyushu, a scopo educativo e di propaganda nelle scuole medie e nelle fabbriche. La musica, e specie quella italiana, è sempre apprezzata e gustata assai nelle scuole.

Nelle grandi fabbriche vi sono annessi immensi ricoveri per le operaie, che vi riseggono in permanenza in numero rilevante (anche oltre il migliaio).

Colla musica e relativa spiegazione si fa un’ottima propaganda anche religiosa. È caratteristico che in questo ambiente le lavoranti desiderino assai sentire canti sacri.

È il tempo di chiamata alle armi. È costumanza in Giappone che al partente si fa un’adunata di addio a parenti e amici. Nelle nostre case c’è pure questa abitudine, che si mantiene anche quando un confratello cambia di casa. La famiglia riunita presenta i suoi saluti e auguri, cui risponde il partente. Poi si fa qualche dono al partente, e a tutti si dà qualche cosa, dopo di che liberamente e in forme svariate (canti, declamazioni, dialoghi ecc.), ognuno manifesta i suoi sentimenti. Se fosse l’ora della partenza, la lieta brigata, intonando canzoni patriottiche s’avvia alla stazione. Sullo spiazzo della medesima gli ultimi canti, gli ultimi saluti e discorsi, e si chiude con fragoroso triplice “Evviva!”. Si accompagna poi il partente al suo posto in treno, ripetendo canti ed evviva.

In occasione della festa di S. Giuseppe a Takanabe si tenne per i cristiani una muta abbinata di esercizi chiusi per uomini e donne, riuscitissima sotto tutti gli aspetti. È caratteristica l’adunanza che i giapponesi fanno in analoghe circostanze per trattare e chiarire tra loro argomenti uditi: è una familiare discussione, fruttuosa assai, perché spontanea e libera. E S. Giuseppe ci regala la consolazione di avere tre altre professioni di confratelli giapponesi, e di riaprire il noviziato con cinque novizi. A Tokyo partecipo coi confratelli all’inaugurazione della casa di Cultura italiana, avvenuta alla presenza di due principi di casa imperiale, dopo di che, scortato dalle guardie, che si danno il cambio, alle varie stazioni, ritorno a Miyazaki. È – mi dicono – per difendere la illustre persona dello straniero… Mi dispiace, poveretti, che tanto si disturbino per noi…

Oh, buon Padre, non ci dimentichi, specie il


Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.




2745 / Cecchetti Albano / 1941-5-2 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 2 maggio 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Pensando a Lei: o Don Cecchetti è ammalato – o non ha ricevuto la mia corrispondenza.

Avrei bisogno degli appunti di cronaca dal 1 Luglio 1940 al 31 Dicembre 1940.

Veda se può (o in caso mi mandi la cronaca ché sunteggio io) le cose più notevoli.

Per ora null’altro. Per la Nagata, mi dicono che da tempo l’Amminis. Apost. è in porto quindi…

Abbia la bontà di dire a Don Arri che Shimada mi scrive che la suonata alla radio di Osaka sarà in giugno. Vedremo.

Preghi e faccia pregare per me.

Suo

Don V. Cimatti


2746 / Berruti Pietro / 1941-5-3 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 3 maggio 1941

Rev.mo Sig. Don Berruti,


Proprio spedito giorni fa la mia solita lettera mensile, in cui richiedevo cose di cui ora mi dà ampia risposta, mi giungono le sue desideratissime del 15 e 19/3. Grazie e Deo gratias di tutto.


  1. Ad tranquillitatem conscientiae rimane una risposta, quella del parere dei Superiori sui mezzi di sussistenza. Non ricevendo risposta e urgendo, d’accordo pieno col Consiglio ebbi in posto quanto bisognerà versare in equivalente in Italia a persona a Lei nota, e con i nostri certificati.

Non si spaventi della somma, che bisognerà versare forse in blocco – come avevo detto, disponga del conto corrente del sottoscritto, di Don Liviabella (il suo buon papà è al corrente, ipotechi pure tutto il nostro (che è poi della Congregazione) e di quanto la carità dei Superiori può disporre. (Conto anche quest’anno sul sussidio per la scuola, dati gli impegni che abbiamo col Governo, questo e il prossimo anno occorrono 15).

Quest’anno la scuola ha fatto un bel passo in avanti (sono 80 allievi) e se la va così avremo fra tre anni o quattro il massimo (circa 300) secondo le disposizioni e mezzi attuali e poi Deus providebit.

  1. Capito per il Bollettino – per le Vocazioni pure: man mano conoscendo il Giappone penso che i Superiori forse… comunque Roma locuta… Al momento i nostri confratelli giapponesi e novizi sono in regola.

  2. Per la sede al momento provo così Tokyo il più del tempo – Miyazaki meno (sono direttore scolastico del Seminario ed al momento è bene che conservi il titolo), faccio cioè il contrario di prima, poi vedremo; ancora non è chiara la piega che prenderanno le cose verso gli stranieri, quindi è difficile poter dire…

  3. Idem capito per il Maestro dei Novizi. Don Tassinari fa optime – e così per gli studi (già scritto) e onorificenze… Per me con molta facilità l’ho avuto e con molti favori spirituali…

  4. Scrissi al Rettor Maggiore pro recuperata salute; continuiamo a pregare.

  5. Qui non è giunto nulla in relazione alle nostre feste centenarie, quid facere…

  6. Quanto a Don B., non posso absolute aderire all’invito dei Superiori per un ritorno di Don B. carissimo in Giappone – non è bene né per lui, né per gli altri, tanto più dato questo momento anti-straniero: equivale a farlo andare fuori dei fogli con cresciuta intensità. Il medico assicura (non sa dir quando) una ricaduta, ed è certo che qui l’occasione sarebbe più che propizia.

Vuol l’esempio? Da Tokyo a Miyazaki ho avuto l’onore di oltre 16 angeli custodi che si alternavano per custodirmi. Guai se uno non ha latte nelle vene.

Si assicuri, caro Sig. Don Berruti della verità di quanto dico: Lei conosce il mio amore per gli ammalati [e ne ho una diecina fra cui di quelli più che autentici, devo proprio oggi dare disposizioni per il bravo coad. Bealessio, fuori combattimento (per quanto?) absolute], ma qui sarebbe rovinare del tutto il confratello.

  1. Per le nomine, grazie; penso che ad annum basta perché certo fra poco qualche cosa vedremo. Ora il punto scuro è: “riconosceranno o no ufficialmente il cattolicesimo e cristianesimo?” (Shintoismo e Buddismo lo furono). Dal sì o no dipende un mondo delicatissimo di orientamenti. E sì o no in che condizioni si troveranno gli stranieri? Preghi e faccia pregare.

Tante cose sono possibili al mondo in bene o in male: ecco perché nell’ultima domandavo in caso un piano d’uscita (ve ne sono tanti, essendo il mondo così largo): nessuna apprensione, ma essendovi giovani, ecc.

Tenga conto che si sa il giapponese, e giapponesi ce n’è dappertutto.

  1. Il nostro Don Dupont è ancora in Indocina: supplica i Superiori per un ritorno in caso di smobilitazione per rivedere i Superiori e famiglia; e assicuro che ne ha reale bisogno in tutti i sensi.

  2. Negli articoli del Bollettino salesiano e per lettera cerco di tenere al corrente i Superiori, ma naturalmente la prudenza ha troppe leggi.


Comunque al momento si va: studentato zeppo che non si sa come fare – scuola 80 allievi – Seminario 45 allievi; 3 a Fukuoka al 4º corso – 2 aspiranti alla Scuola dei Marianisti.

I nuovi professi diedero tutti l’esame come privatisti, non so l’esito. Tutti gli altri al lavoro. Bruciato tutto il Gran Seminario di Tokyo.

Ed ora ci raccomandi tutti alla Mamma: ossequi a tutti.


Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.


2747 / Circolare Salesiani / 1941-5-3 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Ispettoria S. F. S.


Miyazaki, 3 maggio 1941

Carissimi confratelli,


Penso che con vero slancio e amor filiale abbiamo incominciato il bel mese di Maggio: vogliamo certo tutti compierlo e farlo compiere bene dai nostri dipendenti. Lo vuole la Chiesa; è nostra tradizione carissima, bisogno del nostro cuore, necessità per le circostanze in cui ci troviamo e perché ci necessitano l’aiuto speciale della nostra buona Mamma.

L’orizzonte è ancora molto luminoso, e troppe incognite ancora ci lasciano nel dubbio o nell’impossibilità o difficoltà speciale di lavoro.

Non desistiamo dal lavoro, facciamo subito quello che possiamo fare, né tramandiamo a domani quello che possiamo fare oggi. Vi ripeto, ogni giorno domandiamoci: “Che cosa ho fatto per l’anima mia? Per i cristiani a me affidati? Per i non cristiani? Per tutte le anime di cui sono responsabile?”.

Alla fine di Giugno dobbiamo presentare i nostri rendiconti alla Chiesa, alla Congregazione. Vediamo di realizzare qualche cosa di concreto che dia lode a Dio, e che serva per le anime.

Ed ora notizie telegrafiche varie:


MISSIONE: ho presentato varie questioni all’Amministratore Apostolico per l’approvazione e fu data. Don Liviabella, mantenendo l’ufficio di Economo e Propaganda, passa ad aiutare Don Cavoli all’Ospizio e Colonia Agricola. È sostituito da Don Romani. Sto cercando di dare un aiuto a Don Romani, Don Antolin e Don Bernardi, ma nondum inveni.

Cerco anche di dare aiuto a Beppu, stante la scossa salute di Don Cecchetti e più di Don Arri.

Riparazione e riattamento alla casa di Takanabe, cadente in varie parti. Si spera di aver pronta per la festa di Maria A. la casetta della Colonia che era giacente fin dal precedente tifone.

Come già indicai, l’Amministratore Apostolico si mette a vostra disposizione per risolvere dubbi, questioni ecc., per funzioni religiose e feste, pur rilasciandovi tutte le precedenti facoltà (salvo il caso d’urgenza) ha dimostrato desiderio di essere interrogato sulle dispense matrimoniali.

Penso che più lo metteremo in relazione e al corrente delle questioni e degli interessi della cristianità, ne verrà un gran bene. Dopo tutto Egli è responsabile davanti a Dio, alla Chiesa e alla Cristianità: diamogli modo di compiere bene il suo dovere. Per altre importanti questioni amministrative generali, dello Shadan, delle case religiose e opere sociali, desidera decidere dopo la riunione annuale di Tokyo, che però non si prevede quando si terrà: pare non prima del riconoscimento della Religione Cattolica.


Notizie Salesiane Varie.


Il Rettor Maggiore è migliorato (si è saputo ora che fu gravemente ammalato) e va ripigliando il lavoro. Preghiamo.

Recenti disposizioni governative in Italia vietano l’invio di stampati all’estero. I Superiori manderanno dattilografati: notiziario per i salesiani, estratto notizie Bollettino Salesiano, in luogo di Bollettini e Atti.

Per scadenze di cariche i Superiori rinnovano ad tempus le medesime, lasciando all’Ispettore il determinare. Idem per la Casa Sede dell’Ispettore: si provino varie soluzioni, poi si stabilirà definitivamente. Per ora provo a stare un po’ più a Tokyo e un po’ meno a Miyazaki. Ma non c’è da fissare molte cose, dato l’incognito di ciò che bolle in pentola… Chi vivrà vedrà.

Saluti dal Sig. Don Tanguy, sempre a Maretz: si sono assestati e continua il lavoro.

Saluti da Ragogna, che è a Mirabello, da Guaschino a Riesi (Sicilia) in una nuova opera affidata ai Salesiani dalla S. Sede. Don Lucioni è a Nizza Monferrato.

Buone notizie dal nostro confratello ch. Maki a soldato. Da lungo tempo nulla del confr. Tateishi.

Il prossimo 6 Giugno, centenario della Prima Messa di Don Bosco, non avendo ricevuto comunicazioni dirette e promesse da Torino, dispongo:


    1. Si cerchi da tutti i confratelli di ricordare la data, col parlarne, leggere qualche tratto della vita di Don Bosco che ricorda l’avvenimento e la figura di Don Bosco sacerdote, non dimentichiamo la strenna annuale.

    2. Noi sacerdoti studiamoci di celebrare la S. Messa, emulando Don Bosco e nella preparazione, celebrazione e nel ringraziamento; gli altri confratelli si sforzino di assistervi con tutta l’attenzione e devozione possibile.

    3. Nelle case di formazione e dove è possibile si tenga una tornata accademica commemorativa, nelle adunanze domenicali, dove è possibile, ricordare con proiezioni o altro.

    4. Sarà ricordato l’avvenimento con articolo sul Giornale cattolico e possibilmente con pubblicazioni speciali commemorative.

    5. L’Ispettore ricorderà la cosa ai Seminari, ecc.


Se qualcuno avesse qualche buona proposta da suggerire al riguardo sarò più che riconoscente di riceverla.

Attendo ancora le richieste cronache (in gran parte avute) dai ritardatari.

Miei cari confratelli, pregate per il vostro confratello


Don Cimatti, sales.


2748 / Zerbino Pietro / 1941-5-3 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti



Miyazaki, 3 maggio 1941

Carissimo Don Pietro,


Grazie della tua del 13/3 e biglietto 31.

Sta’ calmo: come ti dissi quando uno fa quel che sa e può, avanti.


  1. Drammi: mi pare arrivato (finora qui la posta è regolarissima).

  2. Materiale scolastico: non occorre gran cosa. Saggi di vario genere: scritti, calligrafia, dettati, ecc. (bastano fogli semplici), disegnini… Penso che come manoscritti aperti possano essere spediti.


Per le altre cose non spedibili, incassa e poi si vedrà, solo attento che specie la roba di chiesa non si rovini o non vada persa; idem libri.

Per il pagamento togli dal mio conto corrente.

Grazie delle belle notizie.

Prega prega prega per noi.

Ti abbraccio.

Tuo

Don V. Cimatti


2749 / Suor Begliatti Letizia F.M.A. / 1941-5-3 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone


+ Miyazaki, 3 maggio 1941

+ 3 maggio 1941

Rev.da Madre,

La ricorrenza del 14 c.m. ci trovi tutti uniti attorno alla Beata Mazzarello. In preparazione ecco alcuni pensieri che praticati faranno a tutte del bene:

La santa fu grande nella sua semplicità e umiltà – fu Santa nel compiere in modo straordinario le azioni ordinarie: ecco la piccola via delle Figlie di Maria Ausiliatrice per cui saliranno ai gradi più alti di perfezione.

In quel giorno saremo uniti nella preghiera più viva a Gesù e a Maria per l’intercessione della beata.

Mettiamoci sotto il manto di Maria affinché ci scampi dagli uragani materiali e spirituali. Allegre nel Signore e al lavoro

Vostro nel Signore

D. V. Cimatti


2750 / Suore F. M. A. / 1941-5-3 /


alla Rev.da Madre e Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, missionarie in Giappone



Miyazaki, 3 maggio 1941

Rev.ma Madre,


Ricorderemo il 14 di questo mese la Vostra e nostra Beata.

Una parolina per tutte d’occasione.

La virtù caratteristica della Beata Madre Mazzarello fu la semplice umiltà – era grande nella sua vita ordinaria – era santa nel fare in modo straordinario le cose ordinarie; ecco la piccola via delle Figlie di Maria Aus. con cui possono presto volare alla perfezione.

Raccomando a tutte in preparazione alla festa questo spirito e tutto andrà a gonfie vele.

Nel mese di Maria mettiamoci fortemente sotto il suo manto e preghiamo la Mamma che tenga lontani gli uragani materiali e spirituali.

Dica a Suor Monica che nel giorno onomastico l’ho ricordata in modo speciale.

E preghi per me.

Suo nel Signore

Don V. Cimatti


2751 / Madre Generale delle F.M.A. / 1941-5-3 /


alla Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice



Miyazaki, 3 maggio 1941

Rev.ma Madre,


Ho potuto compiere con gran consolazione del mio cuore, in quest’anno (come in tutti gli anni – non feci speciale relazione se non quando ero richiesto) la visita alle Sue brave figliuole. Debbo dire il vero che ho trovato tutto regolare nello spirito e nel perfezionamento morale, spirituale e scientifico. Hanno il male di famiglia di Don Bosco, cioè i debiti, ma si sforzano di far fronte agli impegni, e finora la Provvidenza è mai venuta meno.

So che presto verrà la Sig. Visitatrice, che avendo altri mandati potrà regolare le cose nei dettagli (ad es. a Tokyo – mi si dice – non è chiara per la presenza di Madre Begliatti la posizione della Direttrice): ma per la parte che si riferisce all’Ispettore, ringrazio davvero il Signore.

Come si prospetta l’avvenire? Di alcune cose ha già avuto sentore dal Bollettino: naturalmente bisogna legger molto nelle righe. La parola d’ordine che ho dato a tutti i Salesiani e alle Sue figliuole è “pregare, tacere e lavorare”. Poi siamo nelle mani di Dio; ma c’è da aspettarsi di tutto. Tra i lavori più urgenti e indispensabili ci sono:

1) formazione di molto e buon personale indigeno;

2) restar calmi e sereni, lavorando finché e dove di può.

Nel bel mese di Maria, sotto il suo manto, pregheremo anche per la Rev.da Madre e Superiore tutte.

Ed anche loro non dimentichino le loro figliuole – preghiera, preghiera, preghiera anche per chi gode professarsi


Suo nel Signore

D. V. Cimatti



All’occasione auguri e preghiere speciali per l’onomastico.



2752 / Berruti Pietro / 1941-5-4 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 4 maggio 1941

Rev. mo Sig. Don Berruti,


Comunico la bella notizia che il Governo ha concesso il riconoscimento giuridico alla religione cattolica (come allo Shintoismo e Buddismo).

È un bel passo di cui si deve ringraziare il Signore e la Madonna.

Ora si passa nella fase di applicazione: burocratiche agli inizi, ma speriamo produrrà buoni effetti specie in quanti pensano che Gesù sia contrario allo spirito nazionale o che sia uno straniero.

Preghi per noi, specie nel bel mese di Maria. Scriverò poi articolo speciale pel Bollettino Salesiano.


Suo

Don Cimatti


2753 / Cecchetti Albano / 1941-5-4 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 4 maggio 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Grazie della sua. L’Amministratore Apostolico già da tempo sapeva la cosa e l’aveva veduta – e se andò a Beppu fu per quello: quindi non ci fu bisogno di nulla per parte mia. Trattai dell’affare del Noviziato, e se ne parlerà a Tokyo. Stia tranquillo che ora i giapponesi in simili e altre questioni non disturberanno più noi. Illos oportet crescere…

Stiamo mordicus a quanto ci dice l’Ordinario e avanti; restituisco la lettera e penso sia meglio farla scomparire. Dopo tutto, a quanto pare, dalla questione il Signore ha fatto sorgere il bene.

Sono sempre in cerca del modo di venirvi in aiuto: preghiamo la Madonna che mi dia la possibilità; perché va sempre crescendo per voi e per le anime la necessità.

È annunziata l’approvazione della Religione cattolica: sabato è giunto il telegramma all’Ordinario. Se non lo sanno, lo annunci alle Figlie di Maria A. e Nagata. Deo gratias.

Presto ci sarà l’adunata degli Ordinari – se avete proposte che desiderate siano presentate, inviate all’Ordinario o al sottoscritto.

Caro Don Albano, facciamo quel che possiamo – anche se non sappiamo il Giapponese – il Signore si serve degli strumenti meno perfetti – seminiamo… qui incrementum dat Deus, e seminiamo mentre possiamo che poi non potremo più.

Per Muraoka non è necessario il parere dell’Ordinario. Don Cecchetti veda se il motivo della richiesta è giusto – se mangiasse fuori o se dovesse pagare fitti, è chiaro, dato il caro viveri, ecc. Per altri motivi Lei è giudice e ne scriva a Don Liviabella, se si dovesse aumentare.

E al momento null’altro. Prego per voi due e per tutti i suoi, e voi pregate per me.


Suo

Don V. Cimatti


2754 / Grigoletto Giuseppe / 1941-5-5 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Miyazaki, 5 maggio 1941

Carissimo,


Mi giungono quasi contemporaneamente due tue carissime del 5 e 11 e rispondo:


  1. Grazie del prosit Monsignorile. Prima era annesso alla carica, ora è proprio… Ad ogni modo che me ne importa?

  2. Al bravo Direttore (un pugno dolce) grazie per le Ss. Messe: siamo proprio al corto e fu una bella carità.

Dati i Battesimi: Attilio, Ugo, Bianca, Giovanni proprio da me il giorno di Pasqua. A giorni, vado a Tokyo (se non muoio) e da là invierò la foto. È tutta una famiglia (7) istruita da un nostro coad. giapponese allo Studentato e che battezzai in casa nostra.

  1. Per i soldi ben fatto: se trovi bene, se no per ora metti tutto a conto corrente. Ora mi do attorno per lavorare per espandere l’opera nostra e avrei bisogno di milioni e poi tutto andrebbe. Perché pian piano il personale viene formandosi, e se non ho lavoro da dare, sunt dolores. Dunque datti attorno (secundum ordinem) prega e trova e spedisci.

  2. Idem per i libri.

Il Signore dunque ti rimeriti di tutto. Se hai qualcuno che si diletti di firme te ne invio qualcuna, salvo quella Pacelli, non sono celebrità, ma…

  1. Avuto il riconoscimento ufficiale della Religione cattolica, nuova svolta nella storia della Chiesa. Vedremo ora i risultati. Preghiamo.

  2. Nel bel mese di Maria prego per te e per i tuoi scolari.


Ti prego salutarmi tutti e singoli.

Ti abbraccio e benedico.


Tuo

Don V. Cimatti



P.S. Ti invierò alcune circolari: arrepta occasione propaga. Quest’anno vorrei iniziare in posto (Tokyo) l’aspirantato salesiano… Ah, avessi un milione… Ma verrà anche quello…


2755 / Cecchetti Albano / 1941-5-8 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 8 maggio 1941

Carissimo,


Grazie. Lettera distrutta, non penso che la clausola era non sul serio, pur per sé essendo la cosa seria: dunque facciamo così come fu da Lei detto et finis.

Non comunicazioni dall’Ordinario, ma penso che domenica andrà bene invitare i cristiani a ringraziare il Signore del beneficio e fare una funzioncina.

Per l’aiuto per voi preghiamo ed il Signore nel mese di Maria ci esaudirà.

Se poi giungerà dall’Ordinario o da Tokyo altro, si eseguirà.

Pregate per me.


Don V. Cimatti



Naturalmente delle cose faccia sempre parte alle Figlie di Maria A. e Nagata.


2756 / Circolare Salesiani / 1941-5-13 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Miyazaki, 13 maggio 1941

Carissimi confratelli,


Permettete che all’inizio della novena in preparazione alla festa della nostra Mamma Maria A. rinnovi le mie povere esortazioni a compierla più fervorosamente [che] sia possibile. Nello stesso tempo a nome anche dei Superiori Maggiori vi faccio i miei più sentiti auguri e vi assicuro specialissime preghiere. Anche voi non vogliate dimenticare chi vi scrive. Vi domando pure preghiere per i nostri cinque novizi di Tokyo che faranno in quel giorno la vestizione, e anche per tre novizie delle Suore della carità che emetteranno i Ss. Voti. Uno speciale ricordo poi per le Figlie di Maria A. e per le loro opere di Beppu e Tokyo.

Notizie varie. Il soldato Nakamura Satoru, seminarista nostro è tornato dal fronte ed è degente all’ospedale di Kokura. Preghiamo per la sua salute e per un pronto congedo.

Il convegno dei Capi-Missione, nuovi e vecchi, e dei Superiori Relig. è fissato dal 27 c. m. Oltre le solite relazioni annuali sulle rispettive missioni, sulla stampa, sul Seminario, ecc. si trattano a fondo l’argomento dell’organizzazione cattolica in relazione al Regolamento approvato dal M. E. N. Sarete tenuti al corrente di ogni cosa. Chi avrà qualche proposta, consiglio o altro da suggerire, può inviare liberamente all’Amministratore Apostolico o al sottoscritto.

Penso al 20 c. m. avviarmi verso Tokyo. Insisto a che vogliate interessare vivamente Mons. Ideguchi per quanto concerne l’andamento della Missione; Don Cimatti è a vostra disposizione per tutto il resto.

Don Liviabella continua nella sua mansione economica e in eventuali difficoltà materiali ordinarie rivolgetevi a lui. Per le questioni interessanti il Seminario al nostro Don Braggion, che da tempo ne è il dirigente responsabile.

Vogliamo domandare alla Madonna la grazia, che conceda ai missionari tanti catecumeni, che regni fra noi il benevolo compatimento per le deficienze che tutti abbiamo, e specialmente in quest’anno dei nostri centenari che tutti siamo degni figli di Don Bosco.


Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


2757 / Marella Paolo / 1941-5-26 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 26 maggio 1941

Eccellenza Reverendissima,


Mi giunse la sua carità a Tokyo dove arrivai il 23 c. m. per fare la festa di Maria Ausiliatrice, Patrona dei salesiani, coi confratelli ed anche per la vestizione a cinque nuovi novizi.

Fu davvero un regalo gradito che consolò assai Don Bovio, cui la rimisi. Deo gratias!

Se nel frattempo posso essere utile in qualche cosa, eccomi pronto, e svagare un po’ V. E. può essere utile la mia presenza alla Delegazione, potremo fare un duetto.

Grazie di cuore ed il Signore le conceda il centuplo, affinché possa avere la possibilità di venirci in aiuto.


Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.


2758 / Circolare Salesiani / 1941-5-30 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 30 maggio 1941

Carissimi,


Il mese di Giugno, consacrato al S. Cuore, e liturgicamente ricco di tante manifestazioni, atte ad animarci al bene, ci trovi tutti vicini al cuore del Signore per amarlo sempre più intensamente, e per propagarne sempre più la devozione nelle forme suggerite dalla Chiesa (specialmente la S. Messa, la S. Comunione, la Visita al SS.mo Sacramento).

Il nostro Don Tassinari, coadiuvato dai novizi, lavorò intensamente l’anno scorso per preparare un devoto libretto, che compendia le pratiche più importanti di devozione al S. Cuore. Raccomando di cuore a tutti la ben riuscita ed utile pubblicazione: propaghiamola con tutte le forze ed il S. Cuore certo ci farà degni delle sue divine promesse.

Si avvicina la data centenaria della prima Messa di Don Bosco (6/6): non rimanga per noi infruttuosa. Sia per noi sacerdoti un richiamo fortissimo alla nostra dignità, ai nostri doveri sacerdotali ed alle formidabili nostre responsabilità.

Per gli altri confratelli sia un richiamo alla strenna annuale: “Onorare il sacerdozio cattolico, facendone conoscere le grandezze e fomentando con zelo le vocazioni sacerdotali”. Gli esempi lasciati da Don Bosco al riguardo sono chiarissimi; proponiamoci di imitarli in tutto durante quest’anno. Potrà tornare utilissimo incitamento la lettura delle vite di Don Bosco o di altri libri (Ceria, Scotti, Pera, Terrone) che ci presentano in modo speciale Don Bosco intimo – la circolare del Sig. Don Albera: “Don Bosco modello del sacerdote salesiano” ed anche quella dell’attuale Rettor Maggiore sul catechismo: niente di male servirsi di questi libri per la meditazione o lettura spirituale.

Nelle Residenze missionarie è pure desiderio dell’Amministratore Apostolico che si commemori la data a tutte le cristianità la domenica 8 Giugno. Nelle case poi se ne parli ai confratelli e ai nostri dipendenti e si colga questa occasione per mettere in pratica la strenna.

Si sono preparate manifestazioni speciali nel Seminario di Miyazaki e allo Studentato di Tokyo. È in programma un triduo (6-7-8) di manifestazioni religiose e accademiche (discorsi, recite, concerti) con inviti di cooperatori e amici dell’Opera salesiana. Riceverete copie del Don Bosco, di una conferenza di Don Ceria “Don Bosco prete”, di una lode sacra di circostanza, del metodo educativo di Don Bosco (Fascie, trad. Barbaro). Sono pubblicazioni preparate per la circostanza: servitevene per la propaganda fra le persone cui possa interessare. Tutto serva alla maggior gloria di Dio, alla glorificazione di Don Bosco e dell’Opera sua e a nostro vantaggio.

Notizie varie. Il 3/6 cominciano le riunioni dei Superiori Ecclesiastici in Giappone. Si preghi. Nel mese furono regolarizzati i contratti delle proprietà di Miyakonojo e di Nobeoka (cambio di terreno vicino alla stazione, inadatto per le circostanze attuali come missione, con altro adatto e su cui si spera erigere una modesta abitazione già acquistata).

È fra noi il confratello Don Terpin che a giorni tornerà in Siam. Ha ricevuto l’annuncio della morte della mamma, piissima donna, nota a molti per i lavori fatti in varie nostre case. La raccomando in nome del figlio alle preghiere di tutti.

Riuscite ovunque la manifestazioni di fede e di amore in onore di Maria Ausiliatrice nel suo bel mese e nella festa. A Miyazaki all’Ospizio e in Seminario furono rese più solenni per la presenza dell’Amministratore Apostolico.

La Madonna di Don Bosco non cessi di proteggere i suoi figli salesiani in Giappone.

Pregate per il


Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


2759 / Seminaristi Salesiani in Giappone /1941-5-31 /


ai Seminaristi Soci della Compagnia del SS.mo Sacramento



Tokyo, 31 maggio 1941

Peramantissimi fratres,


Si vultis in vobis metipsis et in aliis conservare vel accrescere spiritum S. Johannis Bosco vel fundamenta eius ponere, haec meditamini et facite:


PRAEVENITE, ut vos et alios conservetis!

CONSERVATE, ut perfectionem vestram aliorumque augeatis!

AUGETE, ut amorem excitetis!

AMOREM excitate, ut vos et alios corrigere possitis!

CORRIGITE, ut vos et alios ad vitam praeparetis!

PRAEPARATE vos et alios ad vitam, ut in vos et in alios Regni Dei expansionem promovere possitis!

Indesinenter orate, indesinenter laborate, indesinenter gaudete!


Don V. Cimatti


2760 / Ricaldone Pietro BS / 1941-5-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Nel mese di Maria30


Maggio 1941

Amatissimo e Rev.mo Sig. Don Ricaldone,


Maggio! Maggio! E il nome di Maria, le lodi alla Mamma si suonano ovunque anche in Giappone. I suoi poveri figliuoli non vogliono essere da meno degli altri suoi figli, sparsi nel mondo per onorare la Mamma, e sotto il suo manto vogliono specialmente ora rifugiarsi più fiduciosi perché più bisognosi di aiuto.

Il 3 di Maggio ci porta il riconoscimento ufficiale della religione cattolica, equiparata così nei diritti alle altre religioni riconosciute legalmente dallo Stato.

Il decreto ha certo una portata di cui è difficile misurare le conseguenze, dipenderà molto dalla maniera dell’applicazione per parte delle autorità provinciali, cui è riservata gran parte della responsabilità nei dettagli. Dipenderà pure dall’attività che il clero e i cattolici giapponesi sapranno portare nell’organizzazione proposta e dalla maniera con cui sapranno santamente sfruttare la nuova situazione.

Guardata nel suo complesso la nuova legge mette la religione in vista, sullo stesso gradino dello “Shintoismo”, del Buddismo, del Protestantesimo. Pensando al periodo delle persecuzioni… Ma che dico? Anche alla sola posizione in cui era tenuta ora la religione cattolica, c’è da rallegrarsi… e ripeto, se Clero e cattolici sapranno fronteggiare la situazione, tener alta la fronte e far valere i nuovi diritti acquisiti, si può pensare ad una bella ripresa in avanti…

Ci si fa sperare anche una maggior libertà di propaganda, suscitata anche dalla disposizione di legge, che non ammette religioni apatiche, senza vita, senza progresso in meglio.

Il Signore che concede questo beneficio (e al momento attuale non può essere valutato che sotto questo rispetto) dia a tutti la buona volontà e la forza di usufruirlo per il bene. Mancando tutto questo non è difficile essere profeta… Tutto si ridurrà a pratiche burocratiche esose e continue e ad un pieno asservimento della Chiesa allo Stato.

Altre notizie che faranno piacere sono le attuali ricerche per ottenere terreni a Miyakonojo e Nobeoka per fondarvi su terreno della Missione nuovi posti.

E anche una notizia musicale: la composizione cioè di una nuova operetta31 in 2 parti, illustrante un episodio di viaggio della famosa spedizione giapponese a Roma (Ottobre 1613). Tra i componenti della medesima vi era anche il figlio di Date Masamune, daimyō (signore feudale) di Sendai, affidato alle cure del suo vassallo Hasekura Rokuemon. Il viaggio a Roma è disturbato da furiosa tempesta e da feroci corsari. La nave e l’equipaggio sono salvi dalla fede e dalle preghiere del Capo della spedizione che si converte.

Il libretto è del P. Heuvers S. J. Fu rappresentata in scena a Tokyo e, come oratorio, specie nella zona storica di Sendai, e penso con frutto. Il grido: “A Roma!” con cui si chiude l’opera con coro poderoso sul tema “Cristo risusciti in tutti i cuori” voleva dire a tutto il popolo giapponese: “A Roma troverai la tua vera salute”. Oh! Lo comprendessero…

Abbiamo dato anche un buon assestamento alla piccola Colonia agricola di Miyazaki, su cui fondiamo tante belle speranze per vocazioni di buoni coadiutori, e per forti risorse alimentari più che mai necessarie in questi tempi.

Benedica, o buon Padre, il nostro lavoro “ut fructificet in gloriam Dei et pro salute animarum”.


Come figlio

Don V. Cimatti, sales.


2761 / Suore F. M. A. / 1941-6-1 /


alla Rev.da Madre e Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, missionarie in Giappone



Ispettoria Salesiana S. F. S.


Tokyo, 1 giugno 1941

Rev. ma Madre,


Per fissare in qualche modo le idee orali espresse dal Sig. Don Margiaria e dal sottoscritto nella questione del lavoro, che si sarebbe desiderato affidare alle Figlie di Maria Aus. alla nostra Scuola Professionale, faccio per questo il formale invito – in seguito poi si stabiliranno le modalità d’accordo col Sig. Don Margiaria per la sua casa.

Questo rappresenterebbe il primo passo per l’assunzione completa dei lavori casalinghi per le nostre opere di Tokyo (e speriamo in seguito in altri posti), perché tale è il desiderio dei Superiori e nostro, facente parte del piano generale che da anni si concordò coi Superiori.

Al momento poi per me rappresenta una necessità, e perciò avrei bisogno di avere una risposta che mi assicurasse che in breve (al più presto) si può venire alla realizzazione del progetto.

In caso diverso, prego dirmi al più presto quando si spera di riuscirci, per prendere almeno per il momento accordi con altre congregazioni (se le trovo) per far fronte alle nostre necessità. Penso che trattandosi di missione, se anche agli inizi non fosse possibile far fronte al disposto e alle formalità della Regola e delle consuetudini loro, il Signore e le Rev.me Superiore saranno benevoli, e man mano ci metteremo in perfetta regola. Se la località fosse più vicina, si potrebbe in un primo tempo pensare all’andata e al ritorno, ma penso che la cosa riuscirebbe troppo di aggravio. Se al principio si potesse far fronte alla cosa con una Suora e due figlie di casa o aspiranti, forse si faciliterebbe l’inizio e darebbe modo di affrettare la soluzione, appunto per mettersi in piena regola.

Propongo questo perché penso che se si desiderano le cose perfette fin dagli inizi andremo certo per le lunghe. Ad ogni modo confido nella buona volontà loro, pur essendo convinto che al momento domando dei sacrifici, che però saranno certo benedetti dal Signore. Ho affidato la cosa al S. Cuore di Gesù.

Penso pure che potrà essere utile alla comunità che venendo (vedrò se mi sarà possibile inviare abbastanza regolarmente) un sacerdote in casa vostra, siano avvisate le suore che desiderassero approfittare per le confessioni, pur rimanendo il confessore ordinario. Abbia la bontà di far avvisare in tal senso, comunicando la piena libertà delle suore di valersene – naturalmente non lasciate senza lavoro il confessore ordinario. Il Signore vi benedica tutte.


Vostro nel Signore

Don V. Cimatti, sales.


2762 / Cecchetti Albano / 1941-6-9 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 9 giugno 1941

Carissimo Don Cecchetti,


La cantata di Don Arri è bella. Peccato giunse quando era impossibile farla imparare.

Servirà, non per il prossimo centenario, ma vedremo di… Displicet per quanto succede allo Hikari, ma…

Grazie delle notizie varie: prego che tutte queste anime si avvicinino sempre più al Signore.

Attendo molte molte molte grazie spirituali dal S. Cuore: mi aiuti colle sue preghiere e coi suoi sacrifici e di Don Arri. Preghi per me.

Saluti da tutti tutti tutti.


Suo

Don V. Cimatti


2763 / Dal Fior Luigi / 1941-6-9 /


a Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 9 giugno 1941

Carissimo Don Dal Fior,


Non potrò esserti vicino al tuo onomastico, ma sarò presente coll’affetto sentito e colla preghiera. Tu sai quel che ti vuol augurare Don Cimatti: di essere un prete secondo il cuore di Don Bosco.


Tuo sempre ed in tutto

Don V. Cimatti



Un saluto specialissimo ai due Crevacore e Moskwa: da buon catechista guidali bene.


2764 / Circolare Salesiani / 1941-6-12 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 12 giugno 1941

Carissimi,


Come già preannunciai nei giorni 3-4-5-6 c. m. furono tenute le adunanze annuali dei Superiori religiosi ed ecclesiastici del Giappone. I nuovi Ordinari tutti presenti in un’atmosfera di serena carità e mutua comprensione, svolsero l’ordine del giorno proposto. Più che assemblea legislativa fu riunione per un primo scambio di idee per l’applicazione della legge delle religioni e del Regolamento per la Religione Cattolica approvato dal M. E. N.

Agli Ordinari comunicare in tempo utile quanto è necessario fare entro il 31/3/42, per ottemperare al prescritto della legge. Penso essere utile segnalarvi col suo consenso alcune idee o proposte o determinazioni discusse o stabilite. [N.B. Fa quindi un riassunto dettagliato dei punti toccati: lo omettiamo perché estraneo al nostro scopo]…


    1. I nuovi e vecchi Ordinari firmarono due lettere di omaggio a Propaganda Fide e di assicurazione che tutti animati anche dal riconoscimento legale ottenuto, rimangono al lavoro loro affidato che cercheranno di compiere con tutte le forme usque in finem. Gli Ordinari Giapponesi hanno delegato Mons. Taguchi affinché personalmente rechi alla S. Sede, coll’omaggio di devozione e sottomissione, l’assicurazione dell’unione di tutti i missionari nel lavoro loro affidato senza distinzione di nazionalità o d’altro e tutte le spiegazioni ed informazioni autentiche in quanto è avvenuto.

    2. Giunse pure una splendida lettera di ringraziamento agli Ordinari dimissionari in cui si ringraziano anche le Società religiose, con l’esortazione che vogliano con non minore generosità di prima continuare nel lavoro nelle zone loro giuridicamente affidate. Similmente continuino nel lavoro anche tutte le altre istituzioni, anche se per il nuovo regime fossero obbligate ad alcune mutazioni: lo facciano senza esitazione.


Permettetemi poi un caloroso ringraziamento per la partecipazione presa da tutti nella data centenaria della Prima Messa di Don Bosco alle varie manifestazioni. Ho notizie particolareggiate di quanto fu fatto in Seminario a Miyazaki con vero frutto spirituale di quei nostri allievi. Fui presente al triduo commemorativo tenuto a Tokyo allo Studentato. Le funzioni religiose e le tornate accademiche (discorsi, musica e rappresentazioni drammatiche) misero sempre più in piena luce Don Bosco: modello di sacerdote cattolico e per quanti parteciparono fu certo stimolo eccitatore di buoni propositi. Un grazie dunque ai singoli che in qualche modo furono grande o piccola parte in queste commemorazioni e specialmente la preghiera in modo che tutti cerchiamo di essere imitatori di Don Bosco.

S. E. Mons. Doi parlò di questo centenario a tutti i parroci della Diocesi. Al clero secolare e regolare e ai Seminari fu inviata in omaggio la conferenza del nostro Don Ceria “Don Bosco prete” e “Il Sistema preventivo di Don Bosco” del Rev.mo Don Fascie tradotto in giapponese e la lode d’occasione.

Parteciparono alle nostre funzioni: Mons. Ross, S. J. che pontificò e conferì gli ordini minori a 5 teologi del 3° corso, e Mons. Ceska di Niigata, P. Wakita e pochi altri di persona o per lettera. Molti dovettero rinunziare o perché impediti per la riunione degli Ordinari e più dal cattivo tempo che si scatenò su Tokyo per tutta la mattinata del 6. Di tutto già feci ampia relazione al Bollettino.

Il bel mese del S. Cuore sia da noi passato onorandolo coll’adempimento più esatto dei nostri doveri, ed effondiamo il nostro affetto verso di Lui, specialmente nella S. Messa, nella S. Comunione e nella visita al SS.mo Sacramento. Propaghiamone la devozione in tutte le famiglie cristiane e fra tutti i nostri dipendenti.

Pregate pure per il


Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

2765 / Crevacore Alfonso / 1941-6-12 /


al chierico Alfonso Crevacore, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 12 giugno 1941

Carissimo Crevacore,


Grazie della bella lettera e degli ottimi propositi ivi espressi, come pure delle notizie.

Per il cuore non c’è nulla da farci (= shikata ga nai) essendo difetto organico. Calma di spirito e non fare inutilmente muri (= eccessi).

Di quanto succede attorno a te, fa’ tesoro per la vita, quasi apis argumentosa sceglie da fiore a fiore… È un gran punto saper scegliere e discernere.

Poi “in silentio et in spe erit fortitudo tua”32. Nel bel mese del S. Cuore cerca di realizzare un amore pratico verso di Lui: S. Messa, Comunione, visite al SS.mo Sacramento.

Allegro! Salutami Don Dal Fior, Moskwa e Maestro.

Tuo

Don V. Cimatti



2766 / Carlo Braga / 1941-6-14 /


a Don Carlo Braga, Ispettore salesiano, missionario in Cina



+ Tokyo, 14 giugno 1941

carissimo D Braga,

è partito D. Terpin lasciando in tutti grato ricordo del suo passaggio. Giunge ora D. Barbero che si ferma per una giornata. Devo dirti cosa che ti farà dispiacere. Il Delegato dissuade venuta a Shanghai per quanto mi avevi domandato, data la situazione, quindi sono costretto a dirti “Habe me excusatum - Non possum venire”.

Comprendo tutto e mi duole non poterti manifestare la tanta riconoscenza che ti debbo. Saluta omnes e prega per me.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.




2767 / Cecchetti Albano / 1941-6-16 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 16 giugno 1941

Carissimo,


A Don Arri ho risposto subito inviando quanto mi chiedeva – l’assicuri che ho ricevuto la suonata che devo suonare il 21-22 a Sapporo.

È certo che intendiamo iniziare l’aspirantato; bisognerà però ricordare alle Figlie di Maria A. che noi non possiamo accettare quelli i cui natali non sono chiari: fino a che non è provveduto diverso, penso che possono mandarli a Nakatsu. Lei e Don Arri si usino riguardo e facciano quel che possono e ancora un po’ e non di più.

Fatta la sua commissione a Don Tassinari. Pregate per me.

Vostro

Don V. Cimatti, sales.


2768 / Cecchetti Albano / 1941-6-19 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 19 giugno 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Permetterà che a nome e della Chiesa di cui è missionario e della Società salesiana di cui è figlio diletto e anche a nome mio e dei confratelli di Tokyo le porga i più vivi auguri onomastici con l’assicurazione di tante preghiere per quanto è utile e per il suo corpo e per l’anima sua per la sua cara famiglia d’Italia e del Giappone.

Il Signore tien conto di tutto e a tempo darà la dovuta mercede: non tema.

Notizie speciali non ho; ma qui grazie a Dio tutti bene: si sente il peso della vita molto più che in Kyushu.

Preghiamo e lavoriamo. Ossequi cari a Don Arri, alle Figlie di Maria A. e alla Nagata.

E preghi per me.

Suo

Don V. Cimatti


2769 / Marella Paolo / 1941-6-26 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 26 giugno 1941

Eccellenza,


L’approssimarsi della bella festa onomastica di V. E. Rev.ma mi dà modo di presentare a nome di tutta la famiglia salesiana in Giappone gli auguri più sentiti e l’assicurazione delle nostre preghiere a Lei che con consiglio e con generose offerte è venuto incontro alla nostra miseria spirituale e materiale. Sia benedetto e Le conceda il Signore ogni bene in omnibus necessitatibus.

Non sono capace di fare volate retoriche… Potrei buttarLe giù qualche nota… ma l’E. V. comprende – penso – il desiderio di questo povero essere per manifestare la sua grande riconoscenza.

Ci benedica tutti, e pur sperando anche a voce di poter manifestare gli auguri, accetti queste poche parole.

Torno dall’Hokkaido33: tutto bene. Mons. Toda raggiante. Mi pare ne siano tutti contenti. E Deo gratias.

Per me e per i miei l’apostolica benedizione…


Obbligatissimo

Don Vincenzo Cimatti, sales.


2770 / Circolare Salesiani / 1941-6-29 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Ispettoria S. F. S.

Tokyo, 29 giugno 1941

Carissimi,


Spero che la presente trovi tutti in buona salute e nella costante buona volontà di lavoro per il proprio perfezionamento e nei doveri a ciascuno affidati. Ad eccitare questa buona volontà se sarà necessario, si presentano belle occasioni e buone: nella lettura delle Ss. Regole che, come da consuetudine, s’inizia pubblicamente col prossimo mese di Luglio; e nei prossimi Ss. Spirituali Esercizi.

Sono buone occasioni e vere grazie che il Signore ci presenta: serviamocene abbondantemente.

Se non sorgono impedimenti, sarebbero stabilite, come al solito, due mute:


  1. A Miyazaki, Seminario dal 27/7 al 2/8.

  2. A Tokyo, studentato dal 24 al 30 /8.


Con cortese sollecitudine prego avvisare rispettivamente il Sig. Don Braggion e il Sig. Don Bovio affinché si possa in tempo utile pensare agli opportuni preparativi resi più difficili per le circostanze attuali.

Sorgendo difficoltà o impossibilità sarete avvertiti. Alla muta di Miyazaki è bene intervenga il maggior numero di missionari. Ha promesso il suo intervento l’Amministratore Apostolico che terrà, spero, qualche conferenza sui nuovi regolamenti e sull’indirizzo da dare al lavoro di apostolato in conformità colle medesime disposizioni regolamentari. E così pure potranno i singoli affiatarsi con lui, esporre difficoltà, domandar consiglio, ecc.

Raccomando ai capi-residenza e direttori di disporre le cose in modo che tutti i confratelli compiano il loro dovere, partecipando agli esercizi. Come pure abbiano cura che tutti i confratelli abbiano un conveniente riposo durante il mese di Agosto o appena sarà possibile. Rinfrancati nello spirito e nel corpo potremo compiere meglio il nostro dovere.


Alcune notizie:


  1. Per alcuni concerti di propaganda mi recai in Hokkaido, dove potei ammirare l’attività apostolica dei bravi francescani tedeschi. Amano e ammirano assai Don Bosco e le sue istituzioni.

  2. È tornato dal servizio militare il min. Ueda. Degli altri buone notizie, come pure del nostro Don Dupont; nulla ancora del coad. Tateishi.

  3. Si annuncia l’inizio delle scuole al Gran Seminario per il 1/9.

  4. Il nostro Don Marega ricevette dalle mani del sindaco di Oita una menzione onorevole nel salone dell’educazione, presenti: maestri e professori della Provincia di Oita. Il motivo ne era l’erezione dell’asilo, il lavoro fatto a pro dell’educazione e il lavoro per far conoscere all’estero la letteratura giapponese.


Grazie al caro confratello per l’onore che ne viene alla missione. Colgo l’occasione per insistere a che ognuno nella sua sfera cerchi di valorizzare colla parola, colla stampa, con produzioni scientifiche o artistiche o professionali le attitudini ricevute da Dio. Facciamoci con queste molte relazioni, che ci apriranno nuovi campi di bene.

Pregate per il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


2771 / Cecchetti Albano / 1941-6-29 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 29 giugno 1941

Carissimo,


Grazie dell’invio. Siccome non trovo l’accluso riempito, per timore abbia smarrito, rinvio con preghiera al più presto…

Per gli esercizi, la prego desse istruzioni a Miyazaki e se non sarà troppo stanco (e se potrò trovare il sostituto per Beppu nella sua assenza) anche a Tokyo.

Per le Figlie [di] Maria Ausiliatrice, mi ha accettato le istruzioni Don Margiaria e per le meditazioni vedremo.

E preghi per me. Saluti ad Arri.

Tutto suo

Don V. Cimatti


2772 / Cecchetti Albano / 1941-6-30 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 30 giugno 1941

Carissimo Don Albano,


Mi scrive Don Arri che Lei è indisposto. Preghiamo di cuore si abbia riguardo e mi dica il suo parere per un po’ di riposo che bisognerà Lei si prenda.

Al vaglio è un po’ di contributo promesso a Don Arri per i libri comprati.

Tutti salutano e pregano.

Suo

Don V. Cimatti


2773 / Ricaldone Pietro BS / 1941-6-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



La messa di don Bosco34


Giugno 1941

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


Avremmo voluto fare qualche cosa di caratteristico per commemorare meno indegnamente la data centenaria della prima Messa del nostro Don Bosco. Le circostanze ci impedirono di fare quanto il cuore di figli avrebbe desiderato, ma quanto fu possibile pensare e realizzare per rendere questa data utile e fruttuosa e per noi e per i nostri cooperatori ed ex-allievi, specie sacerdoti, fu fatto.

Un bel triduo predicato fu degna preparazione spirituale per tutta la famiglia salesiana. Solenni funzioni a tornate accademiche nelle case di formazione diedero modo di valorizzare l’importante argomento della vocazione, rispecchiato in Don Bosco.

Nello studentato di Tokyo la commemorazione riuscì imponente per la presenza di Mons. Ross, S. J., Vicario Apostolico di Hiroshima, e di Mons. Ceska, Prefetto Apostolico di Nigata, entrambi ammiratori amantissimi di Don Bosco – di S. E. l’Ambasciatore d’Italia e dei nostri principali amici e benefattori.

Fu eseguita per l’occasione una cantata speciale che commentava lo svolgimento scenico a quadri plastici della prima Messa di Don Bosco.35

Fu pure composta una lode speciale d’occasione,36 che divulgata in tutto il Giappone, unitamente alla traduzione giapponese del volumetto del nostro Don Fascie “Il sistema preventivo di Don Bosco” e della bella conferenza di Don Ceria “Don Bosco prete” tradotti dal nostro Don Barbaro.37

Le pubblicazioni furono inviate come ricordo della commemorazione a tutto il clero secolare e religioso e a tutti i seminaristi del Giappone.

Festa di famiglia, eccitatrice in quanti direttamente o indirettamente vi parteciparono di santi propositi e di una miglior conoscenza dello spirito salesiano.

Fu per tutti consolante la breve visita dei nostri confratelli Don Barbero e Don Terpin provenienti dal Siam, che ci portarono tante care notizie dei nostri confratelli, del loro lavoro, delle loro difficoltà, delle loro speranze.

Mi si presenta una buona occasione per invito di concerti fino all’Hokkaido.

Non lascio sfuggire l’occasione, sia per rivedere di persona amici missionari e cooperatori nostri, sia per studiare in posto la possibilità di sviluppo dell’opera nostra in quella importante zona.

Vi lavorano attivamente i francescani tedeschi, le francescane di Maria e i Marianisti con opere fiorentissime (scuole, stampa, ospedale, ecc.).

È Prefetto Apostolico della regione (la quarta grande isola a Nord) Mons. Toda, ottimo nostro cooperatore ed amantissimo di Don Bosco.

In questa commemorazione abbiamo pregato Don Bosco che ci faccia tutti santi preti e sempre preti come fu Lui.

Una parolina per noi al suo altare…

Sempre suo

Don V. Cimatti, sales.


2774 / Ricaldone Pietro / 1941-7-7 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 7 luglio 1941

Rev.mo ed amatissimo Sig. Don Ricaldone,


Come tentativo, tento per varie vie far pervenire qualche notizia che assicuri i Superiori delle cose nostre.38

Al momento buona salute e continuazione del lavoro.

Speriamo fare i nostri esercizi spirituali alla fine di Luglio e agosto.

Anche le Figlie di Maria A.: bene.

Mio rendiconto mensile: nulla di nuovo per la salute materiale e spirituale. Non spedisco i rendiconti già pronti. Nulla di speciale.

Se i Superiori potranno venirmi in aiuto per lo studentato, Deo gratias!

Spero che il Sig. Don Berruti potrà mantenere la promessa.

Per me e per tutti preghiere e benedizioni.

Sempre suo

Don V. Cimatti, sales.


2775 / Grigoletto Giuseppe / 1941-7-12 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice39



Tokyo, 12 luglio 1941

Carissimo Don Giuseppe,


Non so se e quando arriverà la risposta alla tua del 22/5 e 15/5. Comunque, grazie e delle notizie e della tua carità.

Per le Ss. Messe ti ho sempre risposto (a te ed offerenti): tutte dette anche le due ultime e quelle 100 di cui in lettera (bene per qualsiasi offerta).

Sta’ tranquillo in tutto. Per i due Battesimi, già dati, avevo scritto al buon Doriguzzi, che mi scrive essersi deciso finalmente. Non so se ti saranno giunte le foto di 4 battesimi richiesti.

Per tutto il resto va bene, come fai tutto è ben fatto.

Al momento non c’è che pregare, pregare, pregare e lavorare, lavorare, lavorare.

Saluta omnes et singulos. Prego per gli allievi ed ex-allievi. Ossequi cari al buon Padovan.

Ti abbraccio e benedico.


Tuo aff.mo

Don V. Cimatti


2776 / Cecchetti Albano/ 1941-7-17 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 17 luglio 194140

Carissimo,


Grazie delle brevi ore felici passate insieme. Al ritorno partecipo al funerale della Sig.ra Enami per 45 anni catechista a Miyazaki.

Trovo pure passati all’eternità il Sig. Prof. Mori che tanto ci aiutò negli inizi del Seminario ed il bravo Sig. Chukanji a tutti noto.

Vogliate per debito di riconoscenza unirvi a me in abbondanti suffragi.

Il Signore rimeriti di tutto. Penso dunque che Don Albano possa venire a Miyazaki per gli esercizi: ne scriva un motto a Don Braggion.


Suo

Don V. Cimatti


2777 / Visita a Miyakonojo / 1941-7-18 /


Visita canonica all’opera salesiana di Miyakonojo


18 luglio 1941


Breve visita al solo confratello, forse alla vigilia di affidare la residenza al clero indigeno. Fiat in omnibus voluntas Dei!

Tutto in ordine tanto per la parte missionaria che salesiana. Da ammirare il sacrificio del buon Don Bernardi, che poco a poco nell’annata è rimasto solo con un famiglio, in una zona assai difficile sotto tutti gli aspetti e che esige prudenza somma, tatto e grande spirito di fede e di mortificazione.41

Il Signore lo ricompensi largamente di tutto e gli conceda ogni bene materiale e spirituale. Si compia per il bene della Chiesa e della nostra cara congregazione la volontà di Dio.


Don Vincenzo Cimatti





2778 / Figura Giuseppe / 1941-7-20 /


a Don Giuseppe Figura, missionario salesiano in Giappone



+ 20 luglio [1941]

Carisimo D. Figura,


Spero che gli amici di Tokyo vi inviino notizie, come mi sono raccomandato.

Mi urgerebbero i dati statistici (almeno generali) della missione al 1° luglio: numero Cristiani – battesimi, matrimoni, comunioni, morti – notizie principali.

Veda di accontentarmi.

Faccia coraggio a tutti e preghi per me.

Suo D. V. Cimatti


Ossequi a S.E.



2779 / Maglione Luigi / 1941-7-22 /


a Sua Eminenza Card. Luigi Maglione, Segretario di Stato di Sua Santità



Miyazaki, 22 luglio 1941

Eminenza Reverendissima,


Umilmente prostrato al bacio della S. Porpora, anche a nome dei Missionari salesiani della Prefettura Apostolica di Miyazaki e della famiglia salesiana di Don Bosco in Giappone (Salesiani, Figlie di Maria Ausil. e Cooperatori) oso presentare la supplica presente, affinché l’Em. V. si degni intercedere per noi presso il S. Padre per il conferimento di un’adeguata, ben meritata onorificenza a S. E. Giacinto Auriti, da molti anni R. Ambasciatore d’Italia a Tokyo, non sapendo in quale altra maniera manifestare all’insigne benefattore la nostra riconoscenza per quanto ha fatto per noi.

S. E. Auriti, oltre le preclare doti di mente e di cuore di cui diede mai sempre prova, oltre le manifestazioni pubbliche e regolari della sua fede cattolica colle parole e coll’esempio, oltre il suo vero apostolato missionario, specie tra le persone che doveva frequentare, data la sua elevata posizione: oltre il rispetto incondizionato alle autorità ecclesiastiche di ogni grado, da lui voluto e fatto osservare nelle manifestazioni religiose da lui dipendenti, dimostrò sempre il suo cuore pieno di carità in modo speciale per la famiglia salesiana in Giappone, che aiutò col consiglio e coi mezzi in tutte le forme a lui possibili.

La richiesta di soccorsi in contingenze straordinarie (terremoti, tifoni, ecc.) trovava eco immediata nel suo cuore; similmente quando si trattava di sussidi per borse di studio o fondazioni di opere di utilità speciale e per la Scuola Professionale Don Bosco di Tokyo (ora pareggiata alle governative) e per il Noviziato e Studentato salesiano pure a Tokyo, per l’Ospizio di Miyazaki e in genere per le opere di beneficenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice (Suore di Don Bosco).

Complessivamente si può valutare a Lire centomila la generosa carità dell’esimio benefattore, che in varie riprese venne in aiuto alla nostra povertà.

È per ottenere un alto riconoscimento per parte della S. Sede dei meriti di questo esimio personaggio (condiviso – ne sono sicuro – da quanti l’hanno avvicinato o conosciuto) che ho osato stendere tale supplica che per mano di S. E. il Delegato Apostolico, umilio all’Em. V., pregando l’Em. V. a volerla benignamente accogliere ed esaudire.


Umilissimo servo

Sac. Vincenzo Cimatti, Super.

Opera Salesiana in Giappone


2780 / Visita casa di Miyazaki / 1941-7-27 /


Visita canonica all’opera salesiana di Miyazaki


27 luglio 1941


Compio la prescritta visita alla piccola comunità, che trovo regolare in omnibus e ringraziando il Signore bene affiatata ed animata per compiere il dovere affidato. Si potesse aggiungere un sacerdote (e si è in trattative) si potrebbe realizzare assai maggior bene e rendere più attiva tutta la cristianità.

D’altra parte dopo l’apparizione della legge sulle religioni e il riconoscimento ufficiale della religione cattolica s’impone questa maggior vitalità in ogni campo, amministrativo e spirituale, e secondo le direttive dell’Amministratore Apostolico bisognerà studiare le forme più opportune per effettuarla in ogni campo e al più presto.

Il Signore mantenga i tre buoni confratelli in queste buone disposizioni di spirito, e ottenga a tutti di poter usque in finem compiere il loro dovere in tutto e per tutto.


Don V. Cimatti, sales.


2781 / Ricaldone Pietro / 1941-7-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Revisione dei conti42

Luglio 1941


Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


Se e quando arriverà questa relazione, il Signore solo lo sa. Col mese di giugno si chiude il nostro anno missionario e non voglio lasciar passare l’occasione per informarla del nostro modesto lavoro che colla grazia di Dio, nonostante le critiche circostanze, si è potuto compiere.

È il solito attuale tributo che sogliamo presentarle in occasione del suo onomastico, ed anche segno della viva riconoscenza verso quanti ci sono in forme diversissime venuti in aiuto.

Com’è noto ai lettori del Bollettino, l’avvenimento centrale dell’annata è il passaggio del potere ecclesiastico delle singole circoscrizioni al clero indigeno e specialmente il riconoscimento giuridico della religione cattolica di fronte allo Stato, alla pari delle altre religioni, in conformità delle recenti leggi sulle religioni e l’approvazione pure del regolamento interno dello svolgersi della religione cattolica in conformità delle leggi.

Svolta davvero storica i cui risultati dipenderanno da tante circostanze che sono ben difficili a prevedersi al momento attuale: come già dissi in altra relazione, dipenderà molto dall’attività esplicata nel vero senso dell’azione cattolica, dalla partecipazione attiva dei cristiani, dall’unione intima di tutte le forze cooperanti allo stesso nobile scopo, la gloria di Dio e la salute delle anime nell’avvento del regno suo nel mondo.

Le notizie più importanti furono a Lei mensilmente comunicate. Accennerò schematicamente ad alcune notizie riassuntive del lavoro di quest’anno, accumulando insieme e il lavoro missionario nella Prefettura Apostolica e quello dei salesiani e delle opere annesse nelle opere di Tokyo.

In missione si è potuto finalmente dare alla casa della missione in Nobeoka, divenuto ormai il centro più popoloso della provincia di Miyazaki, una sede fissa su proprio terreno e casa propria.

A Takanabe pure la residenza, danneggiata dal terremoto, fu riattata con nuovo progetto, che ha permesso una migliore utilizzazione del vecchio locale.

La minuscola colonia agricola incipiente vede pure riattata la casa che il tifone aveva in gran parte abbattuto.

A Tokyo la nostra Scuola Professionale Don Bosco ha pure iniziato il laboratorio dei falegnami assestandosi per ora in una modesta tettoia le macchine indispensabili ed adibendo a laboratorio alcuni locali, in attesa dell’erigendo laboratorio, cui tra breve si darà mano.

Le opere annesse alla Missione anche in quest’anno sono venute sviluppandosi. Le Suore della carità giapponesi nell’Ospizio di Miyazaki vedono aumentata la loro famiglia ad oltre 150 persone. Tre nuove suore si consacrarono al Signore, nuove novizie hanno incominciato il noviziato, e vengono lavorando in tutte le forme per raggiungere la piena autonomia economica. Una nuova manifestazione è un modesto laboratorio di lavori in bambù, mentre varie di loro si rendono atte alle varie mansioni del loro Istituto frequentando scuole speciali.43

Le Figlie di Maria A. a Beppu manifestarono pure una speciale attività e nello sviluppo delle vocazioni e specialmente nell’inaugurazione di un nuovo braccio dell’Istituto che darà modo di ampliare la loro sfera di azione nelle opere di assistenza sociale e di beneficenza.

A Tokyo poi, mentre continuano il loro lavoro di apostolato per le opere sociali di Mikawajima nella parrocchia tenuta dai salesiani, hanno aperto in prossimità la nuova opera SEIBI con asilo popolare, dopo-scuola e scuola di cucito, ecc.

Avvenimenti speciali notevoli sono: l’intronizzazione del nuovo Amministratore Apostolico – l’inizio in missione dell’Opera di S. Pietro Apostolo per il clero indigeno – il riconoscimento legale del nostro piccolo Seminario per entrare nel Gran Seminario di Tokyo in conformità della nuova legge sulle religioni.

Nel campo della propaganda stampa a Tokyo e a Beppu, per ora nostri più importanti centri, oltre il “Don Bosco” e “Letture cattoliche”, sono uscite altre pubblicazioni nuove e ristampe, si può dire, mensilmente. Notevole l’inizio di una pubblicazione di musica liturgica per canto e armonium e di studio (piano e armonium) ispirata a modulazioni e temi giapponesi.

Così pure vari missionari e quanti possono anche dei nostri chierici con traduzioni o studi speciali sul buddismo, antiche cristianità per parte del nostro Don Marega, che ottenne uno splendido diploma di benemerenza per parte della città di Oita.

Le raccolte entomologiche e petrografiche di Don Cimatti, gli studi su P. Sidotti del nostro Don Tassinari e di Don Barbaro sul sistema educativo di Don Bosco, di Don Erdö sulla cultura giapponese, ecc. cercano in tutte le forme di valorizzare la nostra Santa Religione anche di fronte al mondo degli studiosi.

Continua pure lo sviluppo della Crociata catechistica indetta da Lei, amatissimo Padre, come preparazione alla data centenaria; come pure riuscirono di gran frutto le manifestazioni in occasione della data centenaria della prima Messa del nostro Don Bosco, come già ebbi il piacere di fargliene relazione.

Ma quello che certo consolerà di più il suo cuore, sarà il sapere che anche quest’anno i suoi figli furono benedetti dal Signore e fra la Missione e Tokyo si sono amministrati 231 Battesimi, 79 cresime, 19 matrimoni, 1395 comunioni pasquali e oltre cento mila comunioni di devozione.

In missione abbiamo raggiunto la cifra di 1636, modesto aumento (da 1564) invero, ma bisogna tener conto del fatto che da vari anni a questa parte abbiamo una forte emigrazione (Brasile, Manciuria, Cina, ecc.) che per la nostra Missione si può valutare ad una media di oltre 150 l’anno, compensate da lievi immigrazioni locali.

Sono disposizioni certo della Provvidenza: il buon seme si sparge in tanti centri e così si viene allargando la sfera d’azione o si viene iniziando l’opera dell’apostolato missionario.

Il Signore viene pur benedicendo quanto si fa per le vocazioni e per l’educazione della gioventù. Il Seminario, il collegetto di Nakatsu, la scuola professionale, le adunanze dei giovani (oratori), le opere di assistenza sociale o di beneficenza tanto dei salesiani che delle congregazioni religiose femminili, il segretariato degli ammalati (tenuto dal nostro caro Don Arri) certo non hanno per nulla cessato dalle loro attività e buoni elementi vengono a rafforzare e le file della nostra cara Congregazione o del Gran Seminario o delle rispettive Congregazioni femminili. Oh, che davvero il Signore non lascia mancare ai suoi figliuoli anche queste consolazioni spirituali e reali che compensano ad usura i sacrifici non indifferenti di ogni specie cui siamo sottoposti in questi momenti.

Ci aiuti anche Lei, amato Padre, a ringraziare il Signore ed anche a ringraziare quanti fra i nostri fratelli, allievi, ex-allievi, cooperatori, cooperatrici, ed amici ci hanno aiutato a compiere il nostro dovere. Un grazie a Lei e a tutti gli amatissimi superiori per l’amore e le cure con cui sempre hanno circondato i figli più lontani. E preghi e faccia pregare per noi. Noi tutti non desideriamo che una cosa sola: fare fino alla fine il nostro dovere e verso la Chiesa come missionari e verso la nostra amata Congregazione e che in ognuno di noi e delle opere nostre si compia in tutto e per tutto la santa volontà di Dio. Non avendo ricevuto i ricordi per gli esercizi, ho creduto opportuno in preparazione spirituale alla nostra data centenaria di dare i seguenti, che penso saranno conformi al suo cuore: “Niente ti turbi – Fedeltà a Don Bosco santo – Santità e purezza”. Le offriamo questo programma di lavoro e questa promessa. Ci benedica tutti e specialmente il


Suo

Don V. Cimatti, sales.





2782 / Marella Paolo / 1941-8-4 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 4 agosto 1941

Eccellenza Reverendissima,


Invio a mano la pratica Auriti e grazie di tutto.

A voce tante altre cose. Penso di essere a Tokyo dopo l’Assunzione, dovendo il 14 c. m. suonare alla Radio Osaka. Ma non so se mi lasceranno partire (in questi giorni si è bloccati). In Domino semper.

Non dimentichi un buon sussidio per il Seminario di Miyazaki e per la Missione. Ad ogni modo a voce ho anche molti problemi da risolvere, fra cui uno (e come sarebbe bello divenisse realtà per solennizzare praticamente il centenario dell’Opera salesiana, 8 dicembre), quello di un po’ di terreno (anche in prestito a lunga scadenza), per colonia agricola et similia.

Mi dicono che le Suore del Seishin (= dame del S. Cuore) hanno proprio terreni nei paraggi del Seminario (ove intendevano olim fabbricare) e che V. E. potrebbe influire assai, ecc. ecc.).

Non so quanto vi è di vero, ma si quid potes, adjuva nos misertus nostri.

Al momento, tutti bene. Lei si guardi dal caldo e non si stanchi troppo, ha ben più bisogno di riposo di noi.

E preghi per noi e ci benedica e specialmente benedica chi ogni giorno la ricorda nel Signore…


Suo

Don V. Cimatti, sales.


2783 /Circolare Salesiani / 1941-8-9 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Ispettoria S. F. S. 44

Miyazaki, 9 agosto 1941

Carissimi,


Grazie a Dio, terminata la prima muta degli esercizi, i missionari e gli incaricati delle Opere della Missione, vanno prodigandosi in varie mute speciali, là dove sono possibili, in preparazione anche alla bella festa della Madonna.

Non dimentichiamo, specie in quest’anno centenario, l’anniversario della nascita di Don Bosco; ricordiamo i ricordi degli Esercizi: “Niente ti turbi – Fedeltà a Don Bosco santo – Santità e purezza”. Tutto sarà ottima preparazione per la data centenaria e per mantenere il frutto degli esercizi.

Per ordine dell’Amministratore Apostolico, col 1/9 deve entrare in vigore il nuovo libro di preghiere per i cristiani in sostituzione di quello di prima, che deve essere ritirato. Rivolgetevi al nostro Don Liviabella per l’acquisto. Come pure (specie nelle mie assenze) rivolgetevi con fiducia a lui per le vostre necessità.

Insisto assai a che interessiate sempre più Mons. Ideguchi nei vari problemi missionari vostri. Ne guadagnerete tutti e in tutti i sensi.

Alla fine di Agosto si iniziano le ultime mute di esercizi spirituali di questo anno: Salesiani e Figlie di Maria A. Pregate fin d’ora per il buon esito.

Abbiamo bisogno di entrare nello spirito della nuova legge delle religioni per poterla meglio osservare. Come vi promisi nell’adunanza di Miyazaki vi elenco alcuni punti fondamentali… [Fa un riassunto delle norme contenute nella nuova legge delle religioni. Si omettono].

Mi pare di aver elencate le cose più importanti a sapersi per il momento. L’importante è che d’ora innanzi ricevendo comunicazioni che interessano la religione come organizzazione, locali o centrali, vi si dia corso immediato e se non si sa come fare, si comunichi subito al Prof. Mori del Seminario, che, finché non ci siano altri, è stato incaricato dall’Amministratore Apostolico per espletare tali pratiche. La negligenza, o noncuranza in materia genererà inconvenienti non indifferenti non solo per l’individuo, ma per il kyodan (comunità religiosa) e per i Superiori in specie, con multe non indifferenti. Chi non si sente me lo dica con tutta libertà: ma chi ha la responsabilità, anche in questo campo burocratico-amministrativo, veda di fare il suo dovere meglio che sa e può. Nel povero riassunto che v’invio, vi sono certo molte imperfezioni di dicitura: perdonate. L’Amministratore Apostolico (e per quanto da lui dipende, il sottoscritto) è sempre pronto per gli schiarimenti del caso.

Dopo la festa dell’Assunta, se piacerà al Signore, sarò a Tokyo.

Pregate sempre per il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


2784 / Cecchetti Albano / 1941-8-9 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



[9 agosto 1941]45


Grazie di quanto con Don Bernardi faceste colle Rev. Suore, che so, furono assai soddisfatte.

Per le altre cose dell’amico non saprei che dire. Ad ogni modo gli ho raccomandato che avesse cura anche di Don Albano, aiutandolo per la tenuta delle vesti, scarpe, ecc. Mi ha parlato di fave o piselli… che non cuociono ecc. Spero che d’ora innanzi si intenderà sempre meglio e pian piano si formerà un buon salesiano.

E preghi per me.


Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.



La Mamma Assunta in Cielo ci benedica e ci faccia aspirare sempre al Paradiso. Nel natalizio di Don Bosco rafforziamoci nei sentimenti più belli di ammirazione e di imitazione del nostro caro Padre.

Ed un ultimo pensiero sgorgante dalla preghiera, meditazione ed anche dopo di aver parlato con Don Bernardi, ossia la casa di Beppu, grazie a Dio, non è sfornita di mezzi – so quanto entra regulariter, e forse è più di quanto vi entra extra non regolarmente, perché Don Cecchetti (ed anche Madre Carmela) sanno fare miracoli. L’Amministratore Apostolico ha aiutato ed i cristiani pure (anche col recente invito). Non è possibile quindi che la casa non possa aiutare: fino a che punto, me lo dirà Lei.

Giunto a Tokyo fino a che punto potrà fare il centro glielo dirà.

Forse nel rendiconto non appare quanto ci deve essere in deposito autorizzato in banca… Lo affidi a Don Cimatti… ma specialmente preghi per la mia povera anima molto più magra dei magri soldi che devo amministrare.

Oh, avessi le migliaia (= di Yen) per aiutare più efficacemente lo Studentato!

Quella è povertà e miseria; se ne convincerà venendo a Tokyo.

E Deo gratias di quanto potrà fare anche pel

Suo povero

Don Cimatti

2785 / Opera San Pietro / 1941-8-15 /


Al Consiglio Generale Opera S. Pietro pel clero indigeno


Miyazaki, 15 agosto 1941


La prescritta relazione annuale porti al Consiglio Generale i più sentiti ringraziamenti per gli aiuti ottenuti e di preghiere e di mezzi: faccia il Signore discendere su ognuno dei benefattori le più elette benedizioni materiali e spirituali.

Gli avvenimenti noti in relazione al cambio della Gerarchia ecclesiastica in Giappone non hanno impedito che proprio l’anno scorso potessi ancora istituire nella nostra cara missione l’Opera San Pietro pel Clero Indigeno, e spero anzi che sotto la nuova direzione cresca e si moltiplichi.

Per desiderio dell’Amministratore Apostolico Mons. Ideguchi, proseguo nella direzione del Seminario, che mi dà modo così di non interrompere la lunga relazione contratta col Consiglio dell’Opera e coi benefattori, assicurando la continuazione del lavoro anche in questa che ritengo (specie al momento) la branca più importante e necessaria di attività apostolica in Giappone.

Il nostro piccolo Seminario anche in quest’anno, nonostante le critiche circostanze del momento, si è mantenuto nella solita efficienza numerica, grazie non solo al lavoro di propaganda dei Superiori salesiani, ma anche a quello degli allievi: chi finisce il corso deve cercarsi l’erede… ed anche per parte di elementi di altri corsi si effettua la ricerca; non è così difficile trovare ogni anno almeno una quindicina di volenterosi.

Sanità, buona per tutti – impegno in tutti per lo studio e più che altro nel formarsi allo spirito ecclesiastico. Devo proprio ringraziare il Signore e quanti mi coadiuvano per la tenacia nel lavoro e per l’unione d’intenti, che si cerca attuare, onde formare una sola famiglia: mi pare che gli allievi lo comprendano e vi corrispondano.

Il Seminario ebbe poi il riconoscimento di cultura media in conformità della nuova legge per le religioni, per cui gli uscenti a corso completo dal nostro Seminario possono entrare nel Gran Seminario regionale di Tokyo. Come pure gli ottenne il riconoscimento come scuola istruttiva premilitare, col grande vantaggio dell’istruzione interna prescritta per ogni genere di scuola.

Lo snodarsi della vita è al solito degli altri anni. La vita materiale, pur resa difficile dalle condizioni attuali, grazie a Dio si è venuta svolgendo sufficientemente regolare. Il riso non è mai mancato ai nostri giovani, pur essendo talvolta mancato il pane ai superiori. Oh, la S. Provvidenza! Per venire a completare il fabbisogno della vita, si sono affittati alcuni appezzamenti di terreno, in modo che la verdura, grande base di nutrizione giapponese, venne abbondantemente fornita dal lavoro dei Seminaristi, cui si univano in esemplare attività i Superiori ed insegnanti.

La vita educativa sulla base dei principi educativi di Don Bosco viene effettuandosi nell’esercizio regolare delle pratiche di pietà giornaliere, settimanali, mensili e annuali (proprio ora i nostri cari allievi stanno compiendo esemplarmente gli esercizi spirituali) – nelle belle feste in cui le cerimonie e il gregoriano hanno larga parte – nelle devote processioni – accademie e tornate di declamazione e canto e banda – e specialmente nella frequenza regolare ai Sacramenti, nella pia pratica del ritiro mensile e degli esercizi spirituali.

In quest’anno poi e per aderire ai desideri del S. Padre in relazione all’insegnamento catechistico e del Rev.mo Rettor Maggiore dei Salesiani in preparazione alle feste centenarie dell’Opera, si diede grande impulso all’insegnamento del Catechismo, rafforzandolo anche con gare, esami speciali a premio, tornate di proiezioni luminose, formazione di biblioteche catechistiche.

Nella ricorrenza della chiusura della festa del 2600° della fondazione dell’Impero il Seminario o in corpo o per rappresentanza è presente a tutte le manifestazioni; ed a ricordo dell’avvenimento erige in mezzo al bosco una graziosa icona al S. Cuore di Gesù.

Come pure a ricordo del 50º del decreto dell’educazione emanato dal grande Imperatore Meiji si abbellisce l’entrata del Seminario con due colonne basi su cui issare la bandiera nazionale.

Le relazioni colle autorità religiose e civili centrali e locali sono sempre intonate a reciproca cordialità. Numerose le visite all’Istituto, fra cui notevole quella del Direttore delle scuole-giovani di tutta la provincia e di varie altre scuole, che desiderano conoscere lo spirito animatore del Seminario.

Nel presentare la relazione insistentemente prego il Consiglio Generale ad aumentare la sua carità per far fronte alle urgenti necessità in cui ci troviamo.

Assicurando le preghiere nostre e dei Seminaristi per il Consiglio Generale e per tutti i benefattori, godo affermarmi:

Servitore

Sac. Vincenzo Cimatti, sales.

Direttore, Seminario di Miyazaki46

2786 / Cecchetti Albano / 1941-8-15 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 15 agosto 1941

Carissimo Don Albano,


Deo gratias delle belle notizie [che] mi dà e spirituali e materiali e la Mamma nostra oggi le centuplichi secondo la volontà di Dio.

Ricevetti la sua in partenza: rispondo da Tokyo.

Per i terreni si vedrà. Penso che quella zona sia esposta troppo e che difficilmente si ottenga il permesso di compera.

Ad ogni modo ora sarebbe affitto solo. Per cominciare anche solo 3-4 ettari basterebbero e l’ideale sarebbe [che] ci fosse una casa.

Costruire ora (specie su terreno coltivabile per nuova legge) è difficile. Preghiamo e non perdiamo di vista.

Faccia coraggio a Don Arri. Guarirà e potrà lavorare se:


  1. Starà calmo,

  2. Se avrà fatto bene gli esercizi,

  3. E se si uniformerà sempre più al volere di Dio colla preghiera, preghiera, preghiera.


Glielo dica a nome mio…

Allegro Don Albano, e… preghi pel

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


2787 / Dal Fior Luigi / 1941-8-15 /


a Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 15 agosto 1941

Carissimo Don Dal Fior,


Grazie della tua, cui rispondo da Tokyo. Desideravo parlarti negli esercizi di varie cose: eccoti un piccolo promemoria.


  1. Cura la gamba. Voglio che ci veda chiaro per liquidare anche questa questione. Se non c’è nulla da fare, pazienza, ma se si può, si deve fare: così potrai disbrigare meglio i tuoi doveri. (E qui cade una goccia! Scusa).

  2. Tornando datti attorno seriamente:


      1. Per la sacrestia. Buona pulizia. Ripassa i paramenti. Vi sono molte o varie cose rotte (ad es. il copri ostensorio – qualche pianeta ecc.).

      2. Per la banda. Non solo per gli strumenti, ma tentare di ripristinarla. Dicono ci sarà l’ispezione militare: preparare tre o quattro suonate degli inni della patria, anche all’unisono… Penso che Moskwa Maestro potrebbe aiutare (sentire Don Braggion).

    1. Per il canto, specie il gregoriano, eseguito bene, a mezza voce giapponese, con un po’ di colorito: lo desiderano tutti.

    2. E anche a che i tuoi allievi (specie 2-3) non ti piglino la mano, come mi dicono loro: “sensei wa yasashii…” (il nostro professore è molto affettuoso); non ne guadagnano nella loro formazione.


Vi è poi la questione conigli: Quid dicam? Il bravo Maestro non si sente absolute di tenerli – gli ho detto e te lo dirà “ammazzi pure gli ammazzabili”. Pensaci bene, ma mi pare che v’impieghi attorno un tempo troppo prezioso e che per forza sottrai ad altri doveri (assistenza, studio): cura un po' con lo stesso amore la musica, ma con regolarità: non una settimana molte ore, poi un mese nulla. Avrai il medesimo svago e, mi pare, che riuscirai meglio nei tuoi doveri.

Sono cose che come pro-memoria ti affido. Fa’ il possibile per eseguirle. Bravo! Tieni allegro ed aiuta Don Arri. Ti prego di pregare per me.

Ti abbraccia e benedice e ti ricorda cotidie il

Tuo

Don V. Cimatti


2788 / Circolare Salesiani / 1941-8-20 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 20 agosto 1941

Carissimi,


Giunto felicemente a Tokyo, vi presento il cordiale saluto di tutti i confratelli che ormai nelle rispettive sedi, vengono preparandosi ai prossimi santi spirituali esercizi (dal 24 al 30/8). Pregate affinché anche questa muta riesca davvero a profitto di noi tutti e a vantaggio generale della nostra cara Congregazione. Contemporaneamente anche le Figlie di Maria A. fanno la loro muta, ed esse pure si raccomandano alle preghiere di tutti per la buona riuscita dei medesimi.

Col 1 Settembre in genere si ripiglia il lavoro di tutti nelle varie mansioni con maggior regolarità. Preghiamo gli uni per gli altri, e specialmente nelle circostanze attuali vediamo di compiere ancor con maggior perfezione il nostro dovere.

Come pure non dimentichiamo l’ordine dato dalle Autorità ecclesiastiche di tutto il Giappone, di uniformare per tutte le cristianità, le orazioni del cristiano in conformità del nuovo libro di preghiere.

Ricevo dalla Delegazione Apostolica una circolare, diretta in modo particolare ai religiosi, e che riassumo nella sostanza. Non è improbabile riceviate identiche osservazioni o consigli dall’Autorità diocesana. A noi il compito di obbedire e venire incontro con larghezza di vedute e generosità di cuore a quanto è emanato dalle autorità giapponesi ecclesiastiche o civili, centrali o locali.


  1. Continua insistente il desiderio delle autorità (1eggete: pressione) sulle direzioni giapponesi ad opere, scuole, ecc., a posti di fiducia, come rappresentanti responsabili della Organizzazione civile del KYODAN (associazione cattolica). Essi devono essere gli unici e necessari intermediari tra le autorità civili e noi, e noi attenerci alle loro direttive, e se sarà possibile prevenirle, e se si vedrà necessario od utile, provocarle.

  2. Attenersi alle direttive degli Ordinari per i viaggi di apostolato, sospendere il più possibile o limitare all’indispensabile tutti gli altri viaggi.

I cristiani, religiosi o altri beneficiati comprenderanno certo le eccezionali circostanze.

  1. Grande prudenza e riserva nel parlare, specie in luoghi pubblici (ferrovia): si può essere fraintesi.

Tutti questi consigli valgono per tutti, a qualsiasi nazionalità appartengono.

  1. E specialmente mettiamo a disposizione delle autorità locali o quanto potrebbe esserci domandato per assicurare le opere di assistenza pubblica o di difesa che gli avvenimenti rendessero necessari. È bella tradizione salesiana, è carità e abnegazione cattolica di cui si hanno sublimi esempi in tutto il mondo a sollievo delle miserie umane in queste ore di crisi mondiale.

  2. A corto di notizie e nell’impossibilità di comunicazioni, in caso di necessità coll’intesa sempre della Delegazione e per la Missione dell’Ordinario, farò uso del can. 81.


Prego tutti i singoli confratelli a stringersi tutti nella carità e nella preghiera, ed ognuno si senta sempre più pieno di responsabilità nei suoi doveri, sforzandosi di adempierli con perfezione.

Sono a vostro servizio per qualsiasi evenienza.

Vostro

Don V. Cimatti, sales.


2789 / Cecchetti Albano / 1941-8-29 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 29 agosto 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Dopo lunghe pratiche si è riusciti a far partire per l’Australia (tappa Shanghai) i nostri irlandesi Curran e Drohan. Preghiamo.

Dal torisha (= responsabile della religione cattolica) a nome del Monbusho (Ministero Educazione) giunge la solita raccomandazione per il 1º del mese (Koahokobi)47 da comunicare ai fedeli (unione di cuori, semplicità di vita, economia, ecc.).

Lo dica anche alle Figlie di Maria A. e alla Nagata per i loro rispettivi dipendenti. Esercizi bene.

Per i terreni vedremo: grazie dell’interessamento. S’informi se c’è casa di abitazione e possibilità di strumenti di lavoro e di animali da lavoro.

Se il bravo Don Arri potesse condurre a termine il lavoro del terreno di Oita…

E pregate per me.

Saluti ai suoi Muraoka e cuoco Tamotsu e vecchio.


Suo

Don V. Cimatti, sales.



P.S. Il Console avvisa che per viaggi di stranieri all’estero occorre dipendere dalla Prefettura locale col permesso della polizia chiesto almeno tre giorni prima: questa può fissare l’itinerario.


2790 / Ricaldone Pietro / 1941-8-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Musica!48


Miyazaki, Agosto 1941

Rev.mo ed amatissimo Sig. Don Ricaldone,


Nella speranza che presto o tardi le pervenga, butto giù la relazione mensile.

Nel mondo intero suoni di guerra… Nella mia povera relazione, suoni degli strumenti musicali (o meglio di alcuni) del Giappone. Fui richiesto da vari per avere qualche nozione sulla musica giapponese e ben volentieri aderisco all’invito.

La musica giapponese, penso che sia davvero fra le più caratteristiche del mondo e per le sue tonalità e per gli strumenti che l’accompagnano e più per lo spirito di profonda espressione di cui è piena, come tutta la sua letteratura epica e romanzesca.

Non posso trattare a fondo l’argomento, che lo si può leggere in opere ad hoc, ma qualche cosa che possa interessare i nostri cari amici a conoscere sempre più e meglio questa grande nazione.

È bello anche qui riscontrare lati caratteristici di somiglianza colla nostra musica popolare italiana, specialmente nei canti popolari delle nostre isole… Quanti bei raffronti potrei fare con le nenie caratteristiche degli Abruzzi, di Sicilia e più della Sardegna… Non meno caratteristiche le intonazioni fondamentali di netto sapore gregoriano, le tonalità, le cadenze, il recitativo e lo svolgimento tematico. Ne diedi dei saggi in un’audizione radiofonica all’Italia e al Giappone. È spontaneo svolgimento di quanto il Creatore ha insito nella natura umana nella manifestazione dei sentimenti per mezzo della musica.

È derivazione dalle antiche melodie ebraiche o delle tonalità greche o di altri paesi? Agli studiosi il risolvere la questione; sta il fatto che per i giapponesi è facile l’apprendimento delle melodie gregoriane, più che la melodia moderna, anche perché più consone al ritmo e alla tonalità delle loro originali manifestazioni musicali. Altro punto caratteristico è che la musica è sempre accompagnata dal canto e dalla danza, triade inscindibile e che si completa vicendevolmente in una manifestazione armonica che soddisfa e l’occhio e l’orecchio e il cuore.

Si possono distinguere due grandi divisioni musicali: musica che chiamerò classica con cui si eseguono gli antichi canti nazionali e che viene eseguita anche ora a corte nelle cerimonie rituali con strumenti importati dalla Cina verso il 700.

Mi dispenso dal descrivere e strumenti e modalità di esecuzione, difficile del resto a tradursi nel nostro linguaggio musicale moderno. Si entra in un mondo di suoni così caratteristici e lontani dal nostro orecchio, ma nello stesso tempo soffuso di un quid che non stona, che raccoglie e trasporta nelle regioni del sentimento vuoi religioso, vuoi fantastico, vuoi guerresco, così caro all’anima giapponese.

Provate su un buon organo con registrazione a flauti e bordone nelle ottave più acute sbizzarrirvi in un seguito di accordi del più puro cromatismo, in ritmi ascendenti e discendenti, con voci lamentevoli che esplodono di tanto in tanto, ricamando gli accordi; qualche colpo sordo di tamburo in ritmo irregolare… Il tutto eseguito lentamente e senza fracasso, ad ondate cui viene meno la forza… e su questo ricamate un canto (alle volte anche tematico) figurato con danza dagli ampi movimenti in vistosi paludamenti… E non dico di essere riuscito a darvi un’idea di un tipo di musica classica per manifestazione religiosa.

Non meno caratteristiche quelle che formano la musica che possiamo chiamare popolare o volgare, che dal sec. XII al XIV assume forme caratteristiche per il ceto aristocratico e nel secolo XV coll’introduzione di una specie di chitarra a tre corde (samisen).

Ho assistito a varie audizioni del genere e devo confessare, che nonostante l’apparente semplicità dei mezzi musicali mi sono sentito eccitato fortemente dai sentimenti espressi dal trinomio musica, canto e danza, e in certi momenti trascinato nel vero senso della parola dall’onda ritmica del complesso.

Da tali manifestazioni non è escluso nessun sentimento per forte che si voglia immaginare. La musica sempre accompagnata dal canto e dalla danza dà naturalmente luogo a molte scuole che in Giappone fin dall’origine (ed anche questo è caratteristico) venne fondato da ciechi, come pure è un cieco che perfeziona lo strumento che viene a riempire le pause del canto e che segue il canto in una forma di accompagnamento indipendente dal canto stesso.

Tali canti a seconda che narrano episodi storici oppure sono espressione di sentimenti momentanei si dicono lunghi o brevi e le varie scuole si dividono il compito.

La più quotata e più diffusa e amata dal popolo è la scuola di Edo (Tokyo) che svolge argomenti moderni di narrazione lunga. Si hanno in Giappone intere famiglie che si trasmettono tali insegnamenti e fondano scuole. Al momento attuale il Giappone è più che al corrente di tutto lo sviluppo moderno mondiale della musica, e pur mantenendo le tradizioni antiche viene dando esempi di buone composizioni moderne e non è lontano il tempo che anche in questo campo mieterà allori.

Oltre la chitarra a tre corde di cui sopra, è utile ricordare sull’argomento il liuto giapponese (biwa) anche questo proveniente dalla Cina e diffuso otto secoli fa in Giappone. Anche questo strumento come gli altri fu perfezionato dai maestri ciechi e si accompagnano con questa specie di chitarra a 4 corde toccato con plettro larghissimo alla punta, i canti epici o anche canti di grazia ed eleganza. La forma dello strumento è quella della nespola giapponese (biwa) da cui il nome: può avere o no la cassa armonica.

Altro strumento usato è l’arpa giapponese (koto) a 13 corde e lunga due metri e si suona orizzontalmente con tre plettri a unghia che infilano nel pollice, indice e medio della destra, mentre colla sinistra si regolano le modulazioni delle corde sollevate dai rispettivi ponticelli. L’arpa o fa il canto o accompagna con gli altri strumenti: da ciò diverse scuole e modalità.

Sono caratteristici (e del resto vi è il corrispettivo in tutto il mondo) i canti di campagna, tutti soffusi (specie nella parte settentrionale del Giappone) di un sentimento di melanconia profonda – e sono specialmente questi canti che portano l’impronta di somiglianza con molti dei nostri canti popolari isolani o colle inflessioni o modulazioni gregoriane caratteristiche.

È bello assistere a feste popolari in Giappone, quando dopo i pasti o in adunanze speciali si incomincia a cantare. Si può dire che tutti i canti popolari d’ogni regione e d’ogni condizione sociale sono frutti d’improvvisazione: è davvero un fuoco di fila, mantenuto naturalmente da qualche buon eccitante alcolico – è una gara bellissima, cui si accingono moltissimi, con cui sul motivo iniziale si lancia viva, appropriata, briosa la risposta di 26 sillabe in quattro versi nel ritmo 7-7-7-5.

Ho assistito con vera soddisfazione a tali gare anche tra i nostri cristiani, e rimanevo meravigliato nel constatare la delicatezza di sentimento, la giustezza di osservazioni nelle contro-risposte fatte anche da modesti contadini, pescatori ed operai.

Il popolo giapponese ama la sua musica; ama in genere tutta la musica ed ha attitudini magnifiche per riuscirvi. Anche in Giappone le manifestazioni religiose, civili e festive sono sempre rallegrate e vivificate dal canto. Nelle nostre opere e istituzioni non dimentichiamo certo l’importanza che il nostro Don Bosco dava alla musica come elemento educativo per la gioventù.

Mi perdonerà, amatissimo padre, se non ho fatto sfoggio della nomenclatura giapponese in relazione alla musica. Oh, ci aiuti il Signore a sapere anche colla musica armonizzare menti e cuori per elevarli a Lui.

Intanto vanno svolgendosi le nostre mute di esercizi spirituali alternate a gruppi con un po’ di riposo fuori Tokyo a Chikasaki presso i Benedettini o a Nasu in montagna per la generosa carità di un ottimo benefattore pagano Sig. Sato: luogo incantevole che ricorda Piova nei tempi eroici o la Valle d’Aosta per i Caglierini.

È davvero caratteristico che il Signore ci ha messo in relazione in Giappone con alcuni benefattori non cristiani, che si sono dimostrati munifici ministri della sua Provvidenza.

Come sono entrati in relazione con noi, quali i loro moventi… Fu sempre per noi inesplicabile. Di alcuni ci addolora il fatto, che pur non opponendosi, pur desiderandola non si indussero ad abbracciare la fede, che con insistenza domandavamo al Signore, come rimunerazione del bene che ci facevano.

Ritorna insistente il pensiero ed il dolore proprio di questi giorni per la morte di un altro insigne nostro benefattore di Takanabe, il Sig. Chukanji… Non possiamo dimenticare quanto quest’uomo con zelo disinteressato fece agli inizi dello studentato filosofico a Takanabe e poi al Seminario di Miyazaki… È passato all’eternità… O Signore, non dimenticare nel tuo giudizio il gran bene fatto ai tuoi poveri salesiani da questo brav’uomo…49

Ci benedica tutti e specialmente il


Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


2791 / Cecchetti Albano / 1941-9-1 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 1 settembre 1941

Carissimo Don Albano,


Grazie della sua del 26 agosto e delle buone notizie materiali e spirituali che mi dà di Lei e del bravo Don Arri.

Pel terreno non so quando potrò venire, ma in caso anche altro può vedere. Il Signore provvederà: ora è difficile muoversi, tanto più per quello scopo, ma il Signore sa.

Prego anch’io per la realizzazione di tutti i suoi desideri di bene. Pensi poi all’operazione.

L’abbraccio e benedico nel Signore. Ossequi cari a Don Arri – gli mando un bacio nel Signore e spero presto inviargli musica.


Tutto suo

Don V. Cimatti, sales.


2792 / Circolare Salesiani / 1941-9-3 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 3 settembre 1941

Carissimi,50


Sapete che fra i documenti da presentarsi per il prossimo marzo (1942) per avere l’approvazione della Residenza Missionaria (= Kyokai) occorre il regolamento delle Parrocchie. Vi mando tradotto lo schema che fu presentato, fatto sulla legge e regolamenti. Vogliate leggerlo e dirmi emendamenti, aggiunte o altro che crediate opportuno.

Presenterò così i vostri desiderata al Kyokucho (= Ordinario), prima della redazione definitiva (stampa).

Quanto c’è è in legge e regolamento e fondamentalmente non si può cambiare; ma molti dettagli possono essere introdotti o chiariti. Pensate che si tratta di disposizioni che si devono osservare e fare osservare.

Rispondetemi con cortese sollecitudine entro il 20 c. m. Non ricevendo è segno che si approva: e dopo non ci siano poi lamentele o altro.

Annuncio la gravissima malattia dell’Amm. Yamamoto. Ho promesso preghiere speciali. Oltre che illustre personaggio, buona colonna della Chiesa cattolica in Giappone, è ottimo cooperatore salesiano.

Preghiamo ed aiutiamoci vicendevolmente in tutte le forme.


Vostro

Don V. Cimatti, sales.





2793 / Cecchetti Albano / 1941-9-3 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



3 settembre 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Grazie della sua. Al momento nulla ancora e per il prete o altri. Quando? Lo sa il Signore.

Idem non so quando potrò muovermi da Tokyo. Per le Messe in pratica noi siamo obbligati fino ad un certo punto (se si vuole) all’applicazione delle Messe solo secondo il can. 306 (veda direttorio). Al massimo quelle e non altro.

Per le suore qui non si combina nulla – beato Lei se combina: a che condizioni?

Anche voi pregate per noi.


Tutto vostro

Don V. Cimatti, sales.


2794 / Cecchetti Albano / 1941-9-4 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 4 settembre 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Per il noto problema ho finito poi con invitare Don Erdö che (se non sorgeranno intoppi) è ben contento di venire.

Potrebbe fare il Cappellano delle Suore e aiutare per tante altre faccende. Sto trattando colla Visitatrice per l’onorario.

L’ultima notizia… si sono ritirate anche dall’Asilo di Mikawajima.

Preghi e faccia pregare per me e per il ch. Moskwa ammalato a Miyazaki.

Meglio non parlare troppo di tutte queste cose.

Tranquillizzi Don Arri e lo benedica per me.

Suo

Don V. Cimatti, sales.


2795 / Suore F. M. A. / 1941-9-11 /


alla Rev.da Madre e Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, missionarie in Giappone



Tokyo, 11 settembre 1941

Rev. ma Madre,


Si avvicina sempre più la data delle nostre feste centenarie.

Pur non essendo ancor fatto il programma definitivo (che comunicherò poi), si avrebbe intenzione di fare un numero unico di “Don Bosco”. Pregherei dunque [che] mi facesse preparare un articolo: “Le Figlie di Maria Aus. in Giappone”, che illustrasse le vostre opere.


A) Tokyo

B) Beppu (possibilmente con qualche fotografia), da inserirsi nel numero.


Non è improbabile [che] si combini una serata con discorsi e musica: non sarà male che anche in quell’occasione le Figlie di Maria A. presentino qualche cosa delle Opere di Tokyo (danze, ecc.); ma saprò dire più tardi.

Se entro il mese potrà farmi avere gli articoli, sarò riconoscente.

Inoltre raduni le sue figliuole e veda un po’ se abbiano da suggerire qualche buona idea. La manifestazione fuori casa comprenderebbe: funzioni religiose, funzione civile – numero unico – forse una piccola mostra salesiana (dove?).

In casa ognuno fa quel che crede. Se giungeranno poi ordini dai Superiori, faremo: per quello che ho detto, penso potremo arrivare senza difficoltà.

E preghi per noi e specialmente per il

Suo obbl.mo

Don V. Cimatti



P.S. Ho trovato alcuni numeri in più di Osservatori della Domenica che forse voi potrete gradire o utilizzare.


2796 /Circolare Salesiani / 1941-9-12 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 12 settembre 1941

Carissimi,


Eccomi nuovamente a voi. Alcune notizie, che vi comunico, penso vi possono essere comunicate anche da altra fonte, ma il desiderio delle autorità religiose e civili essendo di chiamare a raccolta tutte le forze per scopi o manifestazioni comuni, quando mi pervengono tali desideri, ve li comunicherò sempre.

Mi auguro che anche in questo e come missionari e come religiosi diamo mano forte alle autorità eseguendo bene quanto dipende da noi e annunziando a tutti i dipendenti (specie ai fedeli) quanto viene comunicato dalle autorità locali.

Le autorità religiose e civili contano assai sulla cooperazione attiva delle residenze missionarie e delle congregazioni religiose ed opere dipendenti.

Non sarà forse lontano il tempo in cui saremo chiamati a lavori di carità materiale-spirituale: non perdiamo l’occasione di far del bene: guadagneremo le benedizioni di Dio e la benevolenza degli uomini.

Come salesiani poi non dimentichiamo gli insegnamenti e l’esempio di Don Bosco.


[N.B. Seguono i desiderata: si omettono…].


Ed ora un favore di altro genere vi domando con insistenza. Che cosa ci riserbi il Signore per l’avvenire, non so davvero. Ma desiderando preparare qualche cosa per le nostre manifestazioni centenarie dell’otto dicembre, avendosi l’intenzione di fare un nutrito numero unico del “Don Bosco” ho bisogno che ogni singola residenza m’invii in qualsiasi lingua un articolo illustrante la propria missione, anche con fotografie illustranti opere o il lavoro di apostolato.

Accenni storici, curiosità locali, ecc. quanto insomma può interessare la storia, lo sviluppo della missione e opere annesse.

Non temete anche se scrivete in abbondanza. Intendetelo come omaggio delle vostre Opere o residenze al nostro Don Bosco. Come pure, chi avesse eventuali proposte per la buona riuscita delle manifestazioni locali o centrali, voglia compiacersi di comunicarmele. Inviate tutto al più presto e pregate per il


Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


2797 /Crevacore Alfonso / 1941-9-12 /


al chierico Alfonso Crevacore, missionario salesiano in Giappone



12 settembre 1941

Carissimo Crevacore,


Grazie della tua carissima. Già ti dissi: “È naturale che tu provi quanto provi. Ed è bene per la tua formazione. Aurum quod igne probatur...”

Ringraziamo il Signore. Provando difficoltà e concludere: “Forse non sono chiamato” non è logico, anche solo se pensi alle regole del sillogismo. Dunque avanti con calma e con la preghiera.

L’assistenza! Ma è naturale che non ne siamo dispensati né da vecchi o in cariche più o meno luminose: è il mezzo essenziale per l’esito del sistema educativo.

Per me, chi si appartasse senza giusto motivo, non può dire di fare il suo dovere, non può pensarsi buon Salesiano.

Base poi di tutto (cerca di ripeterlo nelle varie occasioni) è il “sine me nihil potestis facere” e, anche fatto tutto il nostro possibile, il “servi inutiles sumus”. Questa è base fondamentale dell’umiltà.

Concludendo: non trovo nulla di preoccupante nel tuo stato, dunque continua e avanti come vuole LUI, santificandoti coi mezzi che ti dà. Preghiamo ad invicem.


Tuo

Don V. Cimatti, sales.


2798 / Cecchetti Albano / 1941-9-13 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 13 settembre 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Grazie della sua carissima. Penso che nelle nostre cose, se facciamo quel che possiamo il Signore è contento.


  1. Pel terreno se sarà volere di Dio che venga, verrà: intanto noi facciamo quel che si può perché venga.

  2. Per l’Operazione Don Cimatti non può certo obbligarla. Se il cuore è debole, nessun dottore può fargliela: quando non può camminare o stare in piedi, non c’è che farci, si segga. Si metta a letto e offra tutto al Signore. Ad impossibilia nemo tenetur.

....E avanti nel Signore, caro Don Cecchetti.


Tutto suo

Don V. Cimatti



P.S. Saluti cari a Don Arri. Vigili a che nelle compere non si piglino le cose di prima qualità (specie nella frutta): è per togliere la diceria che… Voi potete citare l’esempio dei pomodori… ma il mondo (religioso) è pettegolo, quanto l’altro in molte cose… Occhio e allegro sempre.

Mi faccia fare anche dall’Hikari no sono un articolo per il Numero unico.


2799 / Cecchetti Albano / 1941-9-13 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 13 settembre 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Faccio seguito alla lettera spedita stamane. Dal 26 di questo mese al 3 Ottobre le Figlie di Maria A. di Beppu domandano per gli esercizi di tre professe perpetue.

Avevo pregato Don Felici: mi risponde con un gentile rifiuto.

Lei si sente di dire due parole in italiano d’istruzione. Le meditazioni, penso, possano leggerle. Se si sente faccia nel Signore.

Se non si sente, mi scriva al più presto (anche telegramma) “non posso” e preghi per me.


Suo

Don V. Cimatti



P.S. Se Don Figura dovesse ancora fare gli esercizi…

2800 / Dal Fior Luigi / 1941-9-13 /


a Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 13 settembre 1941

Carissimo Luigi,


Grazie. Allegro sempre, anche nella croce che ti ha dato il Signore. Così sai che hai anche questa: pigliala dalle sue s. mani e fai quel che puoi.

Grazie pure per il latino: fallo studiare con serietà. Non sento naturalmente le tue risate di 2º a, ma spero non ne farai troppe e neppure griderai troppo. Non dimenticare la musica e vocale (canto gregoriano) e lo strumentale.

Usa, Luigi mio, di un bene immenso che puoi fare: chi ti scrive, quante anime ha messo a posto con la musica. Devo però dire che anche è una gran tentazione (specie le lezioni in privato): non staremo mai troppo in guardia. Per il futuro Deus providebit.

Ho avuto buone notizie degli esercizi. Deo gratias.

Allegro, laborioso e uomo di pietà.

Tutto tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


2801 / Circolare Salesiani / 1941-9-22 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 22 settembre 1941

Carissimi,


Ci avviciniamo al mese di Ottobre, consacrato dalla Chiesa alla Vergine del Rosario.

Quanto la Chiesa inculchi tale devozione, specialmente in questi momenti di dolori mondiali – quale sia la tradizione salesiana al riguardo – quale l’efficacia che ha la recita ben fatta del Rosario, come sia arricchita di Ss. Indulgenze, sono tutte cose a voi note. Procuriamo di diffondere la bella devozione fra tutti i nostri dipendenti e renderla efficace per noi e per le nostre opere.

Non dimentichiamo quanto vi comunicai in lettera precedente da eseguirsi dal 3 al 7 ottobre. Inoltre il M. E. N. insiste a che si eccitino i fedeli al prestito nazionale sotto forma di piccole quote.

Non avendo ricevuto osservazioni o suggerimenti speciali (eccetto che da uno) in relazione al regolamento delle Parrocchie, ecc. lo consegno all’Ordinario per gli opportuni provvedimenti.

In attesa del vostro contributo pel Numero unico ricordo del nostro Centenario, vi prego pure riempire l’accluso modulo.

Mons. Doi, in qualità di Capo del Kyodan cattolico, farà prossimamente un giro presso le varie circoscrizioni religiose, sia per conoscere le autorità, chiarire le formalità legali da compiersi, rispondere a dubbi e difficoltà.

Non conosco con precisione l’itinerario, ma fosse annunciato o di passaggio o in visita a qualche residenza od opere, sia da tutti accolto come si conviene e meglio sia possibile alla nostra povertà.

I nostri Angeli Custodi da noi venerati specialmente nel prossimo mese, oh! davvero ci illuminino, custodiscano, ci governino materialmente e spiritualmente, e con noi i nostri e le opere nostre.

Preghiamo ad invicem.

Vostro

Don V. Cimatti, sales.


2802 / Dell’Angela Stefano / 1941-9-22 /


al chierico Stefano dell’Angela, missionario salesiano in Giappone


Tokyo, 22 settembre 1941

Carissimo Dell’Angela,


Procura di servirti del S. Rosario e della devozione all’Angelo custode per il bene tuo e dei tuoi giovani.

Quando assisti dovunque, specie in dormitorio, affida i tuoi assistiti al loro Angelo custode – prima di parlare con qualcuno un’aspirazione al loro angelo, farà tanto del bene a loro e a te.

Allegro! Maria SS.ma pregata col S. Rosario ti aiuterà.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.


2803 / Suore F. M. A. / 1941-9-24 /


alla Rev.da Madre e Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, missionarie in Giappone



Tokyo, 24 settembre 1941

Rev.ma Madre,


So che il bravo Don Cecchetti e i missionari di Oita si dividono il lavoro per gli esercizi spirituali.

Alle esercitande raccomando: preghiera, raccoglimento – grande spirito di generosità specie a quelle che emetteranno i perpetui.

Gesù si donerà in proporzione. Lo capisco bene. Donarsi vuol dire non essere più padrone di sé – corpo e spirito – quindi i sensi – la lingua – l’io non devono più essere di Tizia, Caia, Sempronia, ma di Gesù e solo di Gesù e sempre.

Leggano e meditino la bella lettera di Don Bosco come introduzione (se non erro) dei regolamenti.

È così che vi vuole Don Bosco, Maria Ausiliatrice e la Beata Mazzarello.

Pregate per il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



P.S. Spero presto poter dare il cappellano proprio tutto per voi. Come già ho detto alla Sig.ra Ispettrice, bisognerà regolare la questione degli onorari. Il Signore ci faccia santi.


2804 / Dal Fior Luigi / 1941-9-24 /


a Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 24 settembre 1941

Carissimo Don Dal Fior,


Un saluto e una raccomandazione. Offri a Dio le tue sofferenze rotellari [= alla rotula del ginocchio] e ti farai dei meriti.

Nel mese di ottobre parla in scuola, in ricreazione, in chiesa del Rosario e dell’Angelo custode.

Tieni in alto il morale tuo e degli altri colla musica e vedrai che il Signore ti aiuterà a fare del gran bene per te e per gli altri.


Tuo

Don V. Cimatti, sales.


2805 / Crevacore Alfonso / 1941-9-24 /


al chierico Alfonso Crevacore, missionario salesiano in Giappone



24 settembre 1941

Ch. Crevacore,


In angustiis materialibus et spiritualibus sit tibi gaudium et medicina: S. Rosarium.

In proximo mense cum fide et toto cordo recita frequenter “Angele Dei”.

Ora pro

Tuo

Don V. Cimatti, sales.


2806 / Circolare Salesiani / 1941-9-26 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 26 settembre 1941

Carissimi,


Il primo di ogni mese perviene in generale dal M. E. N. insistente raccomandazione di genere vario, allo scopo di mantenere sempre più viva ed efficace la mobilitazione spirituale della nazione. Cerchiamo di comprendere queste intenzioni e nei limiti del possibile attuarle, consigliarle e farle attuare dai nostri dipendenti – dimostrarci informati di fronte ad eventuali interrogazioni che ci fossero fatte. Ecco le sommarie raccomandazioni del mese.


    1. Ogni famiglia si unisca alla Patria che combatte e nella sua vita quotidiana cerchi di offrire qualche cosa di utile per la Patria.

    2. Si mettano in questo giorno in ordine le cose di casa: quante cose utili si potranno trovare, che potranno offrirsi per le necessità del momento.

    3. Il Giappone ha bisogno di raggiungere la piena autarchia nei rifornimenti di ferro, bronzo e altri metalli. Se si hanno oggetti di metallo che possano essere offerti, si offrano. Non si usino metalli dove non c’è bisogno… Utile pure: gomma, cuoio, lana e tessuti o stracci, ecc.


Noi non abbiamo certo molte cose da offrire, ma tali ricerche serviranno non foss’altro a mettere in ordine cose da tempo abbandonate o inutilizzate.


Vostro

Don V. Cimatti, sales.


2807 / Discorso radiotrasmesso / 1941-9-… /


Discorso di Mons. Cimatti alla radio italiana


Settembre 1941


Ricordi missionari51


Chi ha il piacere di parlarvi è un salesiano di Don Bosco, Don Cimatti, che da 16 anni si trova in Giappone nell’isola del Kyushu con una ventina di altri salesiani italiani per svolgervi l’apostolato missionario. E prima di tutto, un cordiale saluto a tutti i miei buoni ascoltatori – un ricordo nostalgico alla nostra cara patria lontana – l’assicurazione di vivo ricordo nelle nostre preghiere e lavori per voi tutti che volete tanto bene ai missionari di Don Bosco.

L’isola in cui ci troviamo ha la superficie di 15.996 kmq e una popolazione di oltre 9 milioni di abitanti. È una terra ricca di foreste, in cui predominano le conifere e la canfora (la celebre canfora del Giappone), ricca di vulcani e montagne discretamente fornite di minerali, buoni golfi naturali e ancoraggi e pianure specie a sud, buone per la coltivazione.

In qualsiasi testo di geografia potete trovare nozioni generali al riguardo.

Vi voglio piuttosto parlare delle mie impressioni sulla zona da noi abitata e che forma ecclesiasticamente la Prefettura di Miyazaki comprendente le due province civili di Miyazaki e Oita, con una popolazione di quasi 2 milioni di abitanti.

Siamo partiti il 29 dicembre 1925 e giunti in Giappone nel febbraio del 1926 a Miyazaki, dopo un anno di studio indefesso della difficilissima lingua, ci siamo messi al lavoro, che potrete vedere se facciamo insieme un viaggio per le due province di Miyazaki dotata di un clima dolce e di un suolo fertile, è conosciuta anche sotto il nome di Hyuga, e vanta il supremo onore di essere menzionata nelle prime pagine della storia giapponese come culla della dinastia imperiale.

Manufatti di vario genere prodotti, forestali, agricoli, acquatici, minerali e allevamento del bestiame sono le basi dell’attività economica della pacifica popolazione, valutata circa 900 mila abitanti. Il 60% della popolazione è campagnola. Terre argilloso-calcaree di produzione alluvionale o di medio impasto si prestano bene per la coltivazione del riso (il riso dello Hyuga è noto tra le migliori varietà del Giappone), del tè, delle zucche e cocomeri, delle rape e agrumi (sono una specialità gli aranci dello Hyuga).

Vi è pure in fiore l’allevamento dei cavalli. “Va in Corea per rare spade, alla provincia di Hyuga per le migliori qualità di cavalli”, dice un antico proverbio.

I prodotti dei boschi sono costituiti da essenze forestali fra cui predominano il pino giapponese, il cedro di Obi, la quercia e il frassino, il bambù; prodotti derivati notevoli sono il carbone di legna, e i funghi. Le spiagge di Hyuga sono note per il tonno; bonito e pesce giallo, che trasportati dalle correnti passano a branchi per le spiagge. Nei fiumi è di fama nazionale la trota e l’anguilla. Buone miniere di rame e stagno danno larga esportazione all’estero. Nelle vicinanze di Miyazaki è nota a tutti i giapponesi la piccola isola di Aoshima “isola verde” a vegetazione nettamente tropicale, con maggioranze di palme indiane che le danno un aspetto caratteristico cantato dai poeti; meta di passeggiate, di bagni nella stagione estiva per la magnifica spiaggia.

La catena montagnosa culminante a Nord col grande vulcano Aso e a sud col vulcano Kirishima, che divide in due il Kyushu, con uno sprone laterale divide ad Oriente lo Hyuga dalla Provincia di Oita. Numerose vallette seguite da terreno pianeggiante sfociano al mare, la costa poco frastagliata, permette solo qua e là piccoli porti; in generale è rocciosa e precipita a picco nel Pacifico.

Le città più importanti sono lungo il litorale e in qualche vallata, legate fra loro dalla ferrovia principale o da tronchi secondari. Un ottimo servizio di corriere pubbliche, indipendenti o in correlazione colla ferrovia fanno pure servizio regolare fra i centri di commercio più distanziati.

Come vedete dunque un piccolo Paradiso di bellezze e ricchezze naturali, di relative comodità materiali e di simpatici abitatori perché gentili, laboriosi.

Facciamo insieme una rapida corsa ai luoghi più importanti da noi abitati. Partendo dal sud alle falde del bel Kirishima, fiammante nei suoi aceri rossi o variopinto dalle sue azalee o maestoso nel suo magnifico parco nazionale e che cela fra le sue corrugate pieghe vulcaniche laghetti, soffioni e melma di ogni genere, giace la città di Miyakonojo (50.000 abitanti). In un’abitazione alla giapponese vi è la nostra missione. Se vogliamo entrarvi vi prego di seguire tutte le regole dell’etichetta giapponese… Toglierci le scarpe e dopo i rituali inchini di saluto sulle candide stuoie ci accoccoleremo sulle calcagna in attesa che ci portino il tè e i dolci. Una stanzetta è la cappella, ma grazie alle mobilità delle mura giapponesi quando si riuniscono i cristiani può diventare più che sufficiente al bisogno. Sentite in cortile il vispo cinguettio dei ragazzi frequentanti l’oratorio che vi verranno subito a porgere il saluto.

E ora ripigliamo il nostro viaggio. Ad un’ora di treno si trova la piccola città di Tano (10.000 abit.) e ad una mezz’ora a piedi su un bel pianoro la residenza del missionario; un saloncino per le adunanze, un magazzino per le derrate dei contadini e una devota chiesetta dedicata a Santa Maria Stella del Mare e a S. Teresa del Bambino Gesù. Una decina di anni fa il luogo non era che una fitta boscaglia di cespugli e di bambù: ora bei campi produttivi ricompensano ad usura le fatiche sopportate nel dissodamento fatto da emigrati cristiani provenienti da Nagasaki.

Proseguendo il nostro viaggio in una buona mezz’ora il treno ci trasporta a Miyazaki (40.000 abitanti) centro della Prefettura. Andrà bene [che] andiamo a fare il nostro dovere di buoni cittadini al bel monumento di Jimmu, il primo Imperatore del Giappone. Un saluto come tra noi si usa al monumento del milite ignoto è atto che dirà tutta la vostra ammirazione e cordialità più sentita. La missione è nel centro della città, su un terreno di 2500 metri quadrati; ove sorge la chiesa, la residenza missionaria, il salone Don Bosco e prospiciente la facciata un bel giardino con magnifica alea di ciliegi giapponesi… i famosi “sakura” ammiratissimi all’epoca della fioritura da tutta la città; tra questi si erge altissima l’asta per la simpatica funzione dell’alzabandiera. Vicino alla chiesa il cristiano vi vede volentieri il richiamo della patria e il buon cristiano non può essere un cattivo cittadino.

Dietro la chiesa, il cortile per la ricreazione dei nostri giovani, che ogni giorno possono intervenire e allietati da piccoli divertimenti e discorsi istruttivi, assistiti nei loro lavori scolastici specialmente la domenica nell’adunanza serale insieme ai loro parenti, partecipano (come in tutte le altre nostre residenze) al trattenimento drammatico musicale.

Faremo una visita al Seminario in cui vengono allevate le nostre future speranze per la missione e per l’opera salesiana in Giappone, per ora una cinquantina di allievi; e all’Ospizio che ricovera un 150 persone, assistite maternamente dalla Congregazione giapponese delle suore della Carità.

Sarebbe interessante pure visitare le nostre residenze di Takanabe, Tomitaka, Nobeoka, ma il tempo stringe e ci accontenteremo dal finestrino del treno che ci conduce, di osservare i magnifici panorami ed i luoghi più celebri del nostro percorso.

La ferrovia lasciando la spiaggia s’inerpica tra valli e monti, passa il valico e ci porta nella bella provincia di Oita.

Magnifico panorama! La costa che viene frastagliandosi come una sega dà luogo a magnifici porti e in opposizione si allineano montagne ricoperte di agrumi o bianche talvolta nella loro massa calcarea da cui la popolazione industriosa trae i famosi cementi.

La fantasia come in fantasmagoria rivede avvenimenti, persone… pagine della bella storia giapponese… pagine gloriose della chiesa cattolica e dell’apostolato missionario in Giappone.

Giungiamo ad Oita (80.000 abit.) capoluogo della provincia omonima, situata in riva al mare e a ridosso di graziose collinette, ove un tempo sorgeva il castello del grande amico di S. Francesco Saverio, Otomo Sorin, il potente daimyo del Bungo.

Pochi ricordi restano di quei tempi. Accenni nei libri e indicazioni in antiche carte geografiche. La missione è in un posto assai centrale della città, con un giardino d’infanzia in cui potreste vedere il pregevole altare in stile giapponese con disegni, laccature e dorature ideato dal nostro Don Marega, che ricorda in appositi pannelli di fondo e laterali momenti interessanti la venuta di S. Francesco Saverio a Oita e le sue relazioni col principe Otomo.

Qua e là nella zona vengono scoprendosi tombe, oggetti e ricordi delle antiche cristianità, studiate con amore dal missionario e da distinti studiosi giapponesi.

In treno o in comodo tram elettrico sempre costeggiando l’incantevole baia solcata da barche e ordigni di pesca in poco più di mezz’ora si può giungere a Beppu.

I giapponesi chiamano la città la Napoli del Giappone; a parte la maestosità e ampiezza di Napoli italiana e la grandiosità del Vesuvio, richiami e somiglianze si possono vedere nella baia e nello scenario di sfondo. La natura ha accumulato in questa vallata quanto di più termo-minerale può trovarsi in Giappone: dai getti di acqua bollente o vapore che si sprigiona ad intermittenza raggiungendo anche 30 e più metri di altezza, ai grandi laghi detti inferni per l’elevata temperatura dell’acqua, alle fumarole, ai fanghi diversamente colorati, che continuamente ribollono a sbuffi, alle sabbie calde (40 centigradi) è un rovistamento interno a base vulcanica davvero caratteristico per lo scienziato, ma quel che è più, utilissimo sotto varie forme dal lato sanitario. Qui nella stagione opportuna, vengono a cercar salute a migliaia i giapponesi e anche stranieri.

In questa città si trova la missione e qui pure svolgono l’opera loro di beneficenza le Figlie di Maria A. e un gruppo di volenterose giovani cattoliche, collo scopo precipuo dell’assistenza e cura degli ammalati.

Anche a voi un buon bagno caldo o una buona sabbiatura potrà essere utile per riposarvi dal lungo viaggio.

Approfittatene e poi andiamo in rapida corsa fino a Nakatsu, meta ultima del nostro viaggio. Lungo la via, molte delle tappe richiamano tanti ricordi storici al missionario… Qui S. Francesco approdò… Questa città un tempo era completamente cristiana…

Usa… col suo magnifico tempio, colle sue preziose raccolte artistiche giapponesi.

Ed eccoci a Nakatsu… La nuova bellissima chiesa, dedicata a Don Bosco, vi richiamerà che anche qui lavorano i Salesiani di Don Bosco. Se il tempo lo permettesse v’inviterei fino alla capitale, da cui vi parlo, per dirvi che cosa fanno anche qua i figli di Don Bosco, ma sarà per la prossima volta.

Concludo dunque: la magnificenza dei luoghi, la gentilezza proverbiale dei giapponesi, l’aiuto incondizionato delle autorità ci ha reso possibile il lavoro fatto finora e sono promessa per il lavoro futuro.

Grazie dunque ai buoni giapponesi – grazie a voi pure per avermi pazientemente ascoltato – grazie del ricordo che avrete certo per questi vostri fratelli lontani e che vi viene continuamente ricambiato; se un giorno vorrete venire a constatare de visu quanto vi ho brevemente accennato, sarete fraternamente accolti, non solo da noi, ma dal buon popolo giapponese, che stima ed ama assai il popolo italiano.


[Don V. Cimatti]




2808 / Circolare missionari in Giappone / 1941-10-1 /


Commemorazione religiosa del Centenario Opera Salesiana52



Tokyo, 1 ottobre 1941


Il prossimo dicembre nel giorno della festa dell’Immacolata (8 dic.) si compie il primo centenario dell’inizio dell’Opera Salesiana di Don Bosco. Voglia unirsi alla nostra gioia per ringraziare il Signore di tutte le grazie concesse in questo centenario alla nostra Società e voglia colla sua adesione rendere più solenne la manifestazione, che sarà ricordata in tutto il mondo.

Per l’occasione siccome desidero organizzare la Pia Unione dei Cooperatori Salesiani che la S. V. già conosce, permetta che inscriva stabilmente il suo augusto nome alla Pia Unione, che fu approvata ed arricchita di grazie spirituali dal Sommo Pontefice Pio IX e dai suoi successori e promossa fino al regnante Pontefice, che vi è pure ascritto.

Nella fiducia che la S. V. vorrà esaudire i miei voti, le invio il regolamento, mentre con tutta la famiglia salesiana prego Iddio e la Vergine santa Maria A. che la ricolmi di ogni più eletta benedizione.


Don Vincenzo Cimatti

Ispettore dell’Opera sales. in Giappone


2809 / Berruti Pietro / 1941-10-2 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 2 ottobre 1941

Rev.mo Sig. Berruti,


Ricevo da Cordoba la carità eccitata dal suo buon cuore e Deo gratias! Il Signore rimeriti. Giungono le nostre notizie? Non so. Comunque al momento tutti bene e tranquilli pur sentendo le conseguenze del dissesto mondiale.

Ma grazie a Dio essendo sempre stati in povertade poverella non è che più che naturale l’adattamento. Salute materiale discreta: per alcuni (Don Arri, Dalkmann, Cecchetti) così, così.

La spirituale pure bene: studentato e noviziato optime. E Deo gratias.

Comunichi pure al Sig. Don Ricaldone queste notizie e a quanti domandassero di noi.

Casi speciali al momento non ci sono. Abbia la bontà di dire al Sig. Don Ricaldone che per il mio rendiconto, dall’ultimo fatto, nessuna novità: la buona volontà di santificazione aumenta.

L’ultima posta ricevuta è del giugno e primi di luglio – quella dei Superiori è molto più vecchia. Naturalmente ho creduto opportuno non inviare le relazioni annuali, rendiconti… non sapendo quale sorte potessero avere.

Deo gratias di tutto e quando può non ci dimentichi. Ossequi cari a tutti i Superiori singoli.


Con affetto

Don V. Cimatti, sales.



Per le feste centenarie ci aggiusteremo e qualche cosa si farà – non è giunta da aprile nessuna norma o notizia.


2810 / Cecchetti Albano / 1941-10-4 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 4 ottobre 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Penso (non avendo avuto altre nuove) che Don Arri sia in cura e vada migliorando.

Qui tutti si è pregato e si prega. Don Erdö se non ci sono impedimenti parte il 17 c. m.

Si ferma per una conferenza ad Osaka e sarà lunedì o martedì in sede.

Il suo lavoro specifico è in pieno la Cappellania delle Figlie di Maria A. più quello che Lei crederà opportuno fissargli.

Preghi per chi la ricorda ogni giorno.

Tutto suo

Don V. Cimatti


2811 / Arri Carlo / 1941-10-4 /


a Don Carlo Arri, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 4 ottobre 1941

Carissimo Don Arri,


Niuna nuova, buona nuova. Penso quindi [che] sia in piena cura che a detta della dottoressa ti metterebbe nelle condizioni di rimetterti a poter così lavorare.

Tutti preghiamo per te affinché si compia in te la volontà di Dio in tutto e per tutto.

Avrai tempo a dir molti Rosari. Dilli dunque e bene.

Ti ricordo cotidie e tu non dimenticarmi al Signore.

Ossequi alla Sig.ra Nagata e dottoressa.

Tuo

Don V. Cimatti



P.S. Naturalmente all’ospedale pur con sacrificio bisogna che ubbidisca a quanto si deve.


2812 / Circolare Salesiani / 1941-10-7 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio


Tokyo, 7 ottobre 1941

Carissimi,


Cerchiamo di continuare nel massimo fervore ad onorare Maria SS.ma colla recita devota del S. Rosario.

Alcune comunicazioni:


  1. Date le presenti circostanze per cui non sono consigliabili le riunioni, si procuri di non dimenticare l’obbligo della soluzione mensile del caso di morale e liturgia.

  2. Avrete letto sui giornali le nuove disposizioni postali per l’estero. Per queste ed altre eventuali disposizioni delle autorità dimostriamoci ossequienti ed esemplari esecutori. È specialmente importante il fatto in questi momenti.

  3. Per quelle residenze che fabbricano le ostie per la S. Messa e Comunione dei fedeli con farina acquistata nei negozi consiglio di sincerarsi bene sulla purezza e qualità della medesima. Il Governo avendo consigliato miscela di farine (così mi si dice) e molti negozianti già facendolo per conto proprio, occorre certo attenzione. In pratica non vi è che l’analisi microscopica che possa tranquillizzare.

  4. La domenica 19 c. m. è la festa annuale della Propagazione delle fede. Penso che l’Amministratore A. invierà ordini: ad ogni modo si procuri solennizzarla colla massima solennità e si cerchi di raccogliere le iscrizioni annuali (offerte libere individuali e collettive) per la Propagazione della Fede e per l’Opera del Clero indigeno, come si fece negli anni passati; e inoltre far pregare molto.


Sapete che dal buon esito della giornata in tutto il mondo, dipende anche gran parte della vita nostra materiale come missionari.

Pregate per il

Vostro

Don V. Cimatti



P.S. Alla circolare di Don Cecchetti: “Informare pel 19 specialiss. la Sig. Nagata all’Hikari… Niuna nuova, buona nuova… quindi Don Arri sarà ancora vivo. Deo gratias!”.


2813 / Circolare Salesiani / 1941-10-10 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 10 ottobre 1941

Carissimi,


Mi giungono oggi due comunicazioni, cui do immediata evasione:


  1. S. E. Mons. Doi, Arc. di Tokyo, annuncia essere vivissima esortazione di S. S. il Papa che, per tutto il mese, il S. Rosario sia recitato con fede e fervore per implorare dalla S. Vergine la pace fra i popoli. Serva anche questa esortazione per animarci sempre di più a compiere bene il mese consacrato alla Vergine del S. Rosario.

  2. Il giorno 17 c. m. nella ricorrenza della festa nazionale “Kannamesai” siamo invitati a unirci in spirito alla manifestazione di ringraziamento che S. M. l’Imperatore fa a nome e in unione di tutto il suo popolo per il buon raccolto del riso. Alle ore 10 alle segnalazioni pubbliche (radio, sirena) si è invitati a rivolgersi verso il tempio di Ise, ove si compie speciale funzione, compiuta anche al palazzo Imperiale.

Noi ringrazieremo di cuore la Provvidenza per i favori concessi alla nazione in questo anno agricolo, e nell’esecuzione esatta del nostro dovere materiato di tanti sacrifici, specialmente in queste circostanze, cercheremo di meritare sempre più la materna protezione della Provvidenza per l’avvenire.

Ogni giorno ricordiamoci vicendevolmente nelle preghiere.

Vostro

Don V. Cimatti, sales.


2814 / Arri Carlo / 1941-10-10 /


a Don Carlo Arri, missionario salesiano in Giappone



[10 ottobre 1941]

Carissimo,


Ti penso nelle mani di Dio anche per la tua buona salute: qui tutti hanno pregato e pregano per te.

Il mio pensiero al riguardo è:


  1. Visto che la dottoressa assicura che con la cura ben fatta in sede (all’Hikari no sono), stando in tutto alle prescrizioni di cura, tu puoi rimetterti bene.

  2. Ti inviai l’ordine di farti ricoverare là, pensando fossi già là inviai cartolina con qualche parola spiegativa: ossia


    1. Tu entrando là vi vai come ammalato (non come parroco o cappellano) quindi comprendi la portata della cosa: stare alle prescrizioni di cura e al regolamento, ecc. ecc.

    2. Data la natura attuale della tua malattia (periodo infettivo) non conviene andare qua e là ed anche la Messa potresti dirla in camera.

    3. E attento al tuo modo di parlare e di fare apprezzamenti di quanto vedi o ascolti.


Comprendo il grave sacrificio che ti domanda il Signore, ma al momento è l’unica via per mettere a posto la tua carcassa e poter continuare a fare ed aumentare il bene che già fai e hai fatto e farai.

Se fai così penso che tutti possiamo dirti non essere suonata ancora la tua ora. Dunque rimettiti a quanto ti dice chi vuole il tuo bene; fa’ con grande semplicità e buona volontà questo sacrificio: nel bel mese del Rosario affidalo alla Madonna.

Un’altra cosa. Penso che ne sarai informato. Le forze cattoliche, per invito delle Autorità, si sono unite in società per la carta: tutti vi hanno aderito… perché è una necessità e vi è convenienza.

Ti informo della cosa per tua norma.

Carlo mio, prego cotidie la Salus infirmorum affinché ti conceda la salute, secondo che è nei disegni della Provvidenza e di farti dei meriti immensi per te e per le anime. Ti abbraccio e benedico.


Tuo aff.mo

Don V. Cimatti



P.S. Penso arriverà presto il bravo Don Erdö addetto in modo speciale al servizio delle Figlie di Maria A.: così sarete un po’ sollevati.


2815 / Cecchetti Albano / 1941-10-13 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Moji, 13 ottobre 1941

Carissimo,


Vado a Miyazaki per la visita militare del “kyoren” (premilitari) del Seminario: desideravo fermarmi. Mi si consiglia proseguire, né so se mi sarà permesso pel ritorno: ad ogni modo sono a vostra disposizione in quel che posso nella permanenza di Miyazaki. Attendo il vostro contributo per il numero unico di Don Bosco pel centenario.

Spedite a Tokyo e se per il 26 c. m. non ricevo nulla è segno che non potete.

Per le altre questioni di Beppu:


  1. Pel terreno sarà possibile vedere? Avrei però bisogno risposta delle ultime richieste – cioè in caso di morte del proprietario? Quali garanzie del contratto di fitto?

  2. Per la stampa se Mons. Doi ha detto che va bene così, così sia – la mossa viene di lì.

  3. Per gli altri problemi di Don Cecchetti, vedrò a Miyazaki, ma è la condizione in cui ci troviamo tutti.

  4. A Tokyo ho ricevuto nulla dalle Figlie di Maria A.


Per l’onorario già scrissi a Don Cecchetti.

Gran fede e devozione al S. Rosario e buona preparazione per Domenica.

Vi abbraccio e benedico.

Vostro

Don V. Cimatti, sales.



P.S. Prego Don Arri ad inviarmi un po’ di S. Francesco a Tokyo: scriva sulla busta: “una copia a Don Barbaro” oppure invii copia separata a Don Barbaro. Si sta leggendo in refettorio e piace assai.


2816 / Circolare Salesiani / 1941-10-16 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Miyazaki, 16 ottobre 1941

Carissimi,


Come vi notificai, mi trovo per vari lavori a Miyazaki. Vi comunico alcuni desiderata e ordini dell’Amministratore A. ed avendo ricevuto un po’ di posta da Torino, alcune notizie che penso riusciranno gradite a tutti.


  1. Come sapete, al prossimo Marzo bisogna siano presentate alle rispettive autorità locali, provinciali e centrali le prescritte pratiche per il riconoscimento delle residenze, opere annesse, case religiose in conformità della Legge e del Regolamento del Kyodan. È da tempo che si lavora per la preparazione delle lunghe, numerose e minuziose pratiche per non arrivare impreparati al momento opportuno. Sapete che per la parte amministrativa, per ordine dell’Ammin. A. è incaricato Don Liviabella, come segretario per le pratiche legali il Prof. Mori del Seminario.

La residenza dell’Amminis. Apost. e del suo ufficio è alla missione.53

Insisto quanto so e posso:

    1. A che si dia pronta evasione a qualsiasi pratica, per piccola che sia o inutile che vi possa sembrare.

    2. Si capisca che le pratiche legali, essendo in Giapponese, alle volte in formulari prescritti dalle autorità vi vengono trasmessi così, anche perché è secondo la legge che tali documenti debbano essere conservati in archivio ed esibiti colle indicazioni delle risposte, a richiesta dalle autorità nelle eventuali ispezioni.

Mi pare che voi tutti direttamente o in altre forme potete rendervi conto di quanto si consiglia o prescrive o si domanda, anche se scritto in giapponese. È in conclusione lavoro di ufficio di nuovo genere, che ad tempus i responsabili delle residenze debbono fare nel campo religioso, amministrativo loro deferito, come del resto abbiamo ben dovuto fare finora nel campo scolastico, nell’amministrazione dello “Shadan”, ecc. Cerchiamo dunque di entrare tutti in questo ordine di lavori, e pian piano abituati, sarà la cosa più naturale del mondo. Dunque: dar corso regolare alle pratiche, conservare le copie delle risposte e pratiche in archivio nuovo.

Nei vostri bisogni amministrativi rivolgetevi a Don Liviabella. Per altre pratiche relative al Kyodan al Prof. Mori. Siccome le singole province poi hanno anche norme speciali, oltre le leggi, così siete pregati d’informare il centro di eventuali richieste locali.

    1. Don Cimatti, arrepta occasione, vi terrà a giorno di quanto può direttamente interessare la vita vostra religiosa secondo le leggi, e di quanto riceverà dall’Amministratore A. (che però regolarmente si servirà a seconda dei casi dell’Economo e del segretario).

    2. Non dimentichiamo che molta parte dello spirito della legge, ed anche di recenti direttive della S. Sede e dei nostri Superiori (che si adoperano in tutte le forme per venirci in aiuto) sta in ciò: bisogna cercare tutti i mezzi per rendere le residenze e le opere indipendenti da aiuti dell’estero. Per le residenze la legge vuole che funzionino i tre rappresentanti cristiani, che tutti debbono interessarsi per la vitalità della loro missione.


Anche questa parte del lavoro, per molti nuova, bisogna sia pure assunta da tutti noi con senso di responsabilità e di sacrificio (e in certi momenti costa assai) ma non c’è via di mezzo: è dovere e specie nelle attuali circostanze, è necessario: non facciamoci illusioni. Noi tutti e i nostri cristiani dobbiamo darci d’attorno con tutti i mezzi per ottenere buoni risultati in questa direttiva, che è voluta dalla Chiesa e dallo Stato.

Il povero scrivente fa e farà tutto il possibile per alleviarvi le crescenti necessità, ma per il bene comune mettiamoci tutti in questo ordine d’idee e lavoriamo attivamente alla realizzazione pratica delle medesime. State sicuri che i cristiani comprendono benissimo, né noi salesiani non dobbiamo aver paura di domandare, bisognosi come siamo di tutto e di tutti.

In pratica: radunate i rappresentanti dei Cristiani per fissare i necessari contributi mensili, straordinari o liberi. Notate tutto ciò che si riferisca alla parte amministrativa parrocchiale a parte (anche questa materia è controllabile).

Gli iin (fabbricieri) raccoglieranno e consegneranno le esazioni (di cui dovrete render conto alla Cristianità). Così si comincia il magro bilancio iniziale e poco alla volta ci si orienta e si lavorerà con maggior speditezza. Raccomando a tutti, a me per primo, buona volontà ed esecuzione generosa, anche se costa sacrifici e rinunce. Vedrete che se tutti faremo con semplicità e giocondità ognuno la nostra parte, il Signore ci benedirà copiosamente.

Pensavo di sbrigarmela in poche parole… Sapete che sono lungo e involuto (me lo dite sempre, ma non sono ancora riuscito a correggermi). Perdonate. Quanto ho detto è per me dovere, suggeritomi dalle autorità, ed anche per me un gran piacere nell’intrattenermi con voi.


Notizie di famiglia.


  1. Domandano preghiere speciali il ch. Caldiroli per la sorella defunta, ed il ch. Mantegazza e dell’Angela per i loro babbi gravemente infermi.

  2. Il nostro Rettor Maggiore va rimettendosi da grave malattia. Ci benedice e scrive: “Mantenetevi nella carità, nell’esemplare osservanza e siate generosi nei sacrifici”. Non c’è bisogno di commenti: gli rispondo che non saremo secondi a nessuno nell’esecuzione di così preziosi consigli.

  3. I Superiori dicono che a Torino le feste centenarie si rimandano a tempi più propizi. Per ora ci accontentiamo di commemorare la fausta ricorrenza nell’intimità familiare con preghiere, qualche funzione di Chiesa e col maggior fervore della vita religiosa.

  4. La festa di Maria A. riuscì solennissima e con partecipazione di fedeli non inferiore a quella degli anni passati. Frequenza consolantissima ai SS.mi Sacramenti (18.000 com.), turni di 30 confessori contemporaneamente. Processione imponente e devota come sempre. L’otto giugno pellegrinaggio degli ammalati con guarigioni, fra cui una fanciulla affetta dalla nascita da anchilosi e rachitismo, che all’atto della benedizione sentì come un fluido attraverso tutto il corpo, si inginocchiò e si sentì guarita ed ora cammina e corre colle compagne, cosa mai avvenuta dalla nascita.

  5. Notizie buone dalla Libia, attraverso relazione di Mons. Lucato: i nostri tutti bene e benemeriti della Patria e della Colonia.

  6. A S. Francesco d’Assisi in Torino fu celebrato solennemente il centenario della prima Messa di Don Bosco all’altare dell’Angelo Custode. Predicò il triduo Don Zerbino, distribuite foto-ricordo a tutti i fedeli e chiuse la manifestazione S. Em. il Card. Fossati. Don Zanantoni già invitato per la manifestazione centenaria del primo catechismo. Tutti salutano. Deo gratias di tutto.


Raccomando il Rosario ben detto con fede e amore.


Vostro

Don V. Cimatti, sales.


2817 / Braga Carlo / 1941-10-17 /


a Don Carlo Braga, Ispettore salesiano, missionario in Cina



Tokyo, 17 ottobre 1941

Carissimo Don Braga,


Come da lettera di Don Arduino siamo stati in attesa del nostro Don Fontana ed anche di tua lettera. Non vedendo arrivare nessuno, scrivo per dubbio di qualche incidente.

Arrepta occasione, ti faccio i miei più sentiti auguri onomastici con quanto di buono, bello e santo può dirti un cuore riconoscente per quanto hai fatto e fai e fate per noi, come ultimamente per aiutare i due chierici e specialmente il nostro Don B.. A proposito del quale mi scrive il Sig. Don Berruti: “Preghi Don Braga di tenerlo ove il clima gli è più favorevole. Quando saranno possibili i viaggi in Italia, torni a scriverci, allora decideremo”.

Gli avevo detto dell’impossibilità di ritorno in Giappone. Vedi di sapermi dire per la questione amministrativa (non vorrei ripetere i debiti) come pure in data 4/12 mi mettesti a disposizione tre serie gregoriane, furono dette – l’elemosina in caso tienla per le spese Don B.. Saluta omnes.


Tuo

Don V. Cimatti


2818 / Cecchetti Albano / 1941-10-20 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 20 ottobre 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Grazie della sua ultima. Ossequi all’amatissimo Don Erdö e benvenuto. Come già scrissi desidererei che prendesse in pieno la cappellania delle Suore.

Alla proposta di 60 Yen domandano deduzione di 10 yen per la colazione, deduzione bucato e aggiustatura, Yen 5 per organista e Yen 10 per messa cantata.

Mi dica il suo parere (e se può senta anche Don Marega).

Mi urge sapere che giorni l’Amministratore A. predica gli esercizi all’Hikari no sono.

E saluti e ossequi a tutti.

Suo

Don Vincenzo Cimatti, sales.


2819 / Arri Carlo / 1941-10-20 /


a Don Carlo Arri, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 20 ottobre 1941

Carissimo Don Arri,


Al momento il Prof. Kida è dalle parti del Thailand, ma cercherò di sapere per altra via o scrivendo direttamente al Professore. Allegro e se piacerà alla Serenissima arrivederci.


Tuo

Don V. Cimatti, sales.


2820 / Suore F.M.A. /1941-10-23 /


alla Rev.da Madre e Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, missionarie in Giappone



Miyazaki, 23 ottobre 1941

Rev.ma Madre,


Mi recapitano da Tokyo i desiderata delle Figlie di Maria Aus. in relazione alla proposta fatta. Dovetti venire a questa soluzione, d’accordo con la Visitatrice, pro bono pacis, e per quanto è capitato a Tokyo.....

Mi farebbe una grande carità se potesse buttarmi giù uno schema breve e chiaro delle intese vicendevoli (specie obblighi del Cappellano) per mettersi subito al lavoro.

Il Cappellano attuale è il Sig. Don Erdö, prete anziano – può parlare in italiano e altre lingue e discretamente in giapponese – confessore ordinario, con le solite latitudini che vuole o permette la Chiesa in necessitatibus.

Nulla ci turbi, ma nella preghiera e nel lavoro vediamo di santificarci.

Se e quando potremo vederci non lo so, ad ogni modo per tutte:


Consiglio del mese di novembre


La devozione alle anime Ss. del Purgatorio è l’esercizio migliore delle opere di misericordia!

La santa Messa specialmente, il S. Rosario, Via Crucis, la S. Comunione, Visite, opere buone sono i mezzi migliori per suffragarle.

E preghi, buona Madre, preghi preghi per chi cotidie ricorda Lei e le sue figliuole.


Don V. Cimatti


2821 / Cecchetti Albano / 1941-10-25 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 25 ottobre 1941

Carissimo Don Cecchetti,


  1. Il buon Don Torquinst vedrebbe volentieri foto della nuova casa.

  2. Trasmesso le sue richieste a Don Livio che spero abbia fatto subito. È meglio (per fare le cose spiccie) inviare subito a Lui.

  3. Grazie delle belle notizie. Per le offerte raccolte o le invia (dovendole inviare alla mia volta) o mi dice la cifra e Don Liviabella defalcherà.


E grazie pure delle altre risposte. Quanto alle condizioni attuali siamo in mano di Dio, e disporrà Lui per il meglio.

Più che all’avvenire pensiamo al presente, e facciamo tutto quanto il Signore e gli uomini ci permettono di fare.

Quanto vi comunico per lettera non sono vedute mie, ma o ordini del M.E.N. o dei nostri Superiori ecclesiastici; anche qui si lavora calmissimi.

Per il prete secondo il Cuor di Gesù preghi e faccia pregare ed anche a questo Egli provvederà.

Allegri dunque e avanti e mi tenga su più che può Don Figura e Don Marega (inculchi preghiera, preghiera, preghiera).

L’abbraccio nel Signore.


Suo

Don V. Cimatti



P.S. Favorisca dare l’acclusa per Don Figura ad Oita (Lei sa in che modo).


2822 / Cecchetti Albano / 1941-10-26 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 26 ottobre 1941

Carissimo,


Grazie della sua del 24 c. m. Rimessa la questione finanziaria a Don Liviabella. Concesso sussidio per i danni del tifone – per il resto scriverà lui – idem per provviste non si fidi di quel che potrò portare io che non so se lasceranno fermare; quindi meglio trattare direttamente.

Grazie delle notizie del caro Don Erdö: con più calma scriverò a Lei e a Lui.

Lo aiuti in tutto quello che può nel nome di Dio.

Lui è cappellano delle Figlie di Maria A.

Saluti cari a Don Arri e a tutti.


Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.


2823 / Circolare Salesiani / 1941-10-27 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Miyazaki, 27 ottobre 1941

Carissimi,


Debbo prolungare la permanenza a Miyazaki e godo di aver l’occasione di intrattenermi un po’ con voi, anche se non mi sarà concesso di rivedervi tutti.

Si avvicina la commemorazione del nostro centenario. Sfruttiamo santamente l’occasione e a nostro vantaggio spirituale e a propaganda dell’Opera salesiana nelle forme possibili nelle attuali circostanze.

Vi espongo un piano generale d’azione: eseguendolo tutto o in parte secondo le possibilità. Liberamente ognuno vi aggiunga quanto crede opportuno secondo la località od opera a cui è addetto. L’importante è non lasciar passare la circostanza di fare del bene a noi e agli altri.


  1. Per noi della famiglia salesiana


  1. Nel mese in preparazione alla festa dell’Immacolata (7/11- 8/12) indirizzare tutte le preghiere e buone opere nostre in ringraziamento al Signore: per i benefici concessi alla nostra Pia Società durante questo Centenario, per averci fatti Salesiani e missionari in Giappone. Preghiamo poi per il progresso materiale e spirituale della Società, delle Figlie di Maria Au., degli allievi ed ex- allievi, dei cooperatori di tutto il mondo, e specialmente per lo sviluppo materiale e spirituale del Regno di Dio in Giappone anche col mezzo delle nostre povere forze e per lo sviluppo di buone vocazioni. Alla preghiera uniamo la buona volontà di esecuzione perfetta al possibile usque in finem del nostro dovere nell’osservanza delle regole nostre.

  2. Come meditazione e lettura spirituale scegliere argomenti tratti dalla vita di Don Bosco o dalla circolare del Rettor Maggiore sull’Oratorio e catechismo o dai preliminari della nostra Regola.

  3. Il nostro Don Bosco sia speciale modello nostro nell’esecuzione dei doveri quotidiani.

  4. Proponiamoci la correzione di un qualche difetto che ci tiene lontano ancora dalla perfezione che abbiamo professato.


  1. Per gli altri


  1. Partecipare la data commemorativa ai nostri allievi, cristiani e amici a voce o con articoli sui giornali locali, specialmente nel giorno della festa dell’Immacolata.

  2. Cogliere l’occasione per una buona organizzazione dei Cooperatori e Cooperatrici, ex-allievi (non fosse altro [che] raccogliere adesioni aggiornate, indirizzi).

  3. Far partecipare alla manifestazione le Opere da noi dipendenti o quelle che hanno con noi speciali relazioni (Figlie di Maria A., Suore giapponesi della Carità, Hikari no sono, Asili d’Infanzia e gli allievi dell’oratorio).

  4. Fosse possibile nel giorno commemorativo tenere una lezione di catechismo per avvicinare Gesù ad un’anima, sarebbe – mi pare – entrare nella parte più significativa della commemorazione.

  5. Ognuno nella sua carità cercherà poi di rendere più solenne che sia possibile la festa dell’Immacolata con le funzioni in Chiesa.

  6. Là dove è possibile non manchi qualche trattenimento accademico-teatrale, musicale, ecc. che ricordi l’avvenimento. Sarebbe entrare perfettamente nelle vedute dei Superiori organizzare per l’occasione una qualche manifestazione catechistica.

  7. Ed infine quanto più credete opportuno nelle condizioni locali per realizzare il massimo bene possibile.


Sono sicuro che quanto farete, sia pure in forma familiare, mentre attesterà il vostro amore a Don Bosco e alla nostra Società, servirà a vantaggio delle anime e a gloria di Dio.

A Tokyo il 28 Novembre si terrà commemorazione pubblica con discorso del Prof. Tanaka Kotaro. Già la massima parte delle autorità ecclesiastiche e Ordini religiosi hanno inviato la loro cordiale e fraterna adesione. Queste col materiale inviato da voi formeranno il “Numero unico” del “Don Bosco”. Date le attuali circostanze non è possibile e conveniente fare altre esteriorità; l’ardore del cuore ed il vivissimo desiderio di far di più compenseranno l’esiguità delle nostre feste, ma se faremo quanto sarà possibile, specie nel campo spirituale, il Signore certo sarà contento.

Mi farete poi gran piacere se vorrete segnalarmi le vostre proposte atte a rendere più perfetta la nostra festa.

Il prossimo mese ci unisce in santa carità colle anime del Purgatorio. Suffraghiamole abbondantemente, è il più bell’esercizio delle opere di misericordia che si possa fare, e che non costa gran fatica.

E pregate assai per chi mai vi dimentica.


Vostro aff.mo

Don V. Cimatti


2824 / Cecchetti Albano / 1941-10-27 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 27 ottobre 1941


[lettera di presentazione]


Rev. Don Erdö Francesco di Paolo e Irene nato il 17 Ottobre 1894

a… Brezuibaiya (Ungheria), professo perp. Torino 13 giugno 1930

Ordinaz. sacerdotale Torino 1932 (id. pat. confess.)

Arrivato in missione 22 Novembre 1936.


Doti spirituali note.

Di pietà – sacrificio e lavoro.

Conosce varie lingue – si diletta anche di musica.

Fa buona propaganda in Ungheria.


Inviato da Tokyo come cappellano delle Figlie di Maria A. e per esercitarsi in lavoro di apostolato che gli darà modo di impratichirsi di lingua e costumi, ecc.

Per la cura degli occhi ottenne un sussidio dall’Ambasciata ungherese – non so se e quanto abbia ancora – fu autorizzato ad usare per quello scopo. Penso potrà trovare benefattori.

Se sarà necessario potrà andare per adunanze a Tokyo. Gli scrivo a parte.

Far le pratiche presso la polizia per la sua permanenza.

Naturalmente è autorizzato per le confessioni delle suore. Lo autorizzi per le confessioni per la missione. Se per lui è utile, può andare di tanto in tanto a Nakatsu – qualche predica alla missione anche andrà bene. Penso che a Oita sia più gradito Don Albano.


[senza firma. Manoscritto orginale]


2825 / Cecchetti Albano / 1941-10-29 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 29 ottobre 1941

Carissimo Don Albano,


  1. Fatta la commissione al ch. Moskwa. L’orologio non è aggiustabile (manca una pietra… e pensare che ce n’è tante al mondo!). Ad ogni modo vedrà… e in caso invierà.

  2. Rispondo alla sua del 26 c. m.


    1. Per la colazione: se per voi non è cara e così sia, tanto più che Don Erdö ha bisogno dell’uovo (finora stava colla comunità… ad ogni modo meglio mangi per compiere meglio il suo dovere).

    2. Pel bucato sta tutto bene quel che dice, ma ad evitandas querelas si faccia dire e in carta chiaro il prezzo – se no sarete nelle eterne questioni (in Seminario le suore hanno aumentato il prezzo del bucato – da un forfait mensile si è passato a un tanto capo per capo – lenzuola, camicia, vestito, ecc.), questo non tanto per lei solo, ma per stabilire una base chiara pel futuro. Chiarisca bene poi: lenzuola tanto, fazzoletti tanto, ecc. che significa? Tanto, qualsiasi numero sia? Idem chiarire bene per la riparazione, che se no si torna alle questioni: “per due agucchiate di filo = tanto…”. Saranno bene animate a non eccedere, come dice Lei, ma l’esperienza passata, sa quanto ci ha fatto soffrire loro e noi.


Se non chiarisce (la matematica non è un’opinione) Lei non saprà mai quanto ha da ricevere o da dare mensilmente. Questo è il mio povero modo di vedere: chiarezza nelle cifre, e per parte sua (Don Cecchetti), controllo.

Le questioni di Mikawajima di oggi vennero da ciò, che Don Dumeez, controllando si accorse di tante cose che non andavano – e così in passato. Don Albano mio, la colpa non solo a Don Cavoli, a Don Pedro, a Don Cecchetti e da quanti si occuparono delle Figlie di Maria A., ma perché bonariamente Don Cimatti ha sempre creduto che si potesse fare a meno di tante scritture – invece bisogna farle ben chiare per la pace e carità.

Dunque non solo per Lei (che Lei anche in questo è come me), ma per la carità e per le relazioni future, quando Lei non ci fosse più o non potesse attendere direttamente, bisogna stabilire chiaro, in cifre esatte. Se i prezzi del bucato loro sono esosi, siamo in diritto e dovere di cercare altri: fanno così tutte le case. Per l’organista, Messa, ecc., come dissi, non è tanto l’entità della cifra che brucia, ma per il principio: dunque (come dissi in altra) le Figlie di Maria A. non fanno nulla per la missione e intendono di isolarsi. I cristiani fanno l’elemosina domenicale, hanno i contributi mensili, se esse sono in chiesa non possono prestarsi? Non so che abbiano combinato per la seconda Messa… Mi pare così ovvio che debbano venire alla parrocchia. Lei non può né deve dare due Messe lassù, è così chiaro!

Le combinazioni del contratto, orario, ecc. deve farle Lei; Don Cimatti interverrà se non si riesca a combinare.

  1. Per le varie domande di aiuti, già scritto. Non so se permetteranno che mi fermi – qui sono ipotecato (immobilizzato) fino al 1 Novembre – in caso Don Antonio venendo potrebbe vedere i terreni.

  2. Per Morie Lei esponga all’Amminis. Apost. che oggi (30) è a Beppu, le condizioni – se non si trova casa (non penso che Egli voglia comprare e costruire) e al momento sarà difficile. Per valutare bene la cosa si presenti all’Amminis. A. con un prospetto dello stato della cristianità – lavoro fatto e fattibile, ecc. Così potrà decidere meglio.

Non c’è che andare passim in casa Eto o altri cristiani o, volta per volta che si va, affittare una camera “Missione ambulante”. In legge nelle case dei cristiani si può andare. Se si sloggia bisogna naturalmente ritirare la pratica “Missione di Morie” (scriverne al Sig. Mori).

  1. Per Don Arri quid dicam? Quando mi avete scritto (Lei e la Nagata) ho fatto subito presso di lui e per telegramma e per lettera quanto sapevo e dovevo e potevo.

Alla Nagata ho scritto che se andava su andava come ammalato – ma in pratica lassù sono contente di non averlo e lui non va anche perché non pensa di essere nelle condizioni in cui è, e allora? Non c’è che metter lui, lei lassù nelle mani di Dio.

  1. Sta bene per l’iscritto Yamaguchi Akira al S. Cuore. Lei gli rilasci la pagella (qui non ne ho).


Ossequi cari a tutti, a Don Arri (mi rappresenti bene per S. Carlo) e a Don Erdö.

Congratulazioni per il lavoro a Muraoka e Obata e avanti nel Signore.


Suo

Don V. Cimatti, sales.


2826 / Ricaldone Pietro / 1941-10-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Il primo decennio delle Letture Cattoliche in Giappone54


Tokyo, ottobre 1941

Rev.mo ed amatissimo padre,


Fin dall’inizio del nostro lavoro di apostolato in Giappone i suoi figliuoli avendo preso come divisa di azione di lavorare come avrebbe fatto Don Bosco, appena fu loro possibile, iniziarono la pubblicazione delle LETTURE CATTOLICHE, cogli stessi intendimenti e sviluppo programmatico del nostro Don Bosco. Piccolo seme certo nella mastodontica produzione libraria giapponese; piccola voce nel concerto istruttivo-educativo della stampa in Giappone, ma, penso, seme, che produrrà i suoi frutti in patientia: piccola voce, che ha avuto ed ha i suoi ascoltatori, e che quindi produsse e produce e produrrà i suoi frutti.

1931-1941 decennio, iniziato da Don Margiaria a Oita e che si attua a Tokyo nella scuola professionale Don Bosco. Iniziò la serie il trattatello apologetico di Don Bosco “Fondamenti della religione”, tradotto dal nostro Don Liviabella, e l’ultimo fascicolo del decennio: “Le parabole della natura”, deliziosissima trattazione compilata dal nostro Don Barbaro.

Sono oltre un centinaio di volumetti in cui trova posto e l’insegnamento religioso con la spiegazione o apologia della medesima, la parte agiografica con la vita di santi e sante, che possono interessare il mondo giapponese e la parte scientifica, istruttiva, aneddotica, storica. Non vi manca la parte educativo-pedagogica, di schietto spirito salesiano colle biografie degli allievi di Don Bosco, la vita di Mamma Margherita, il sistema educativo di Don Bosco, Don Bosco diceva così, ecc., come pure fascicoletti d’occasione intonati a celebrazioni centenarie o date importanti storiche; come non mancò il tentativo del Galantuomo o analoghi doni per Capodanno agli associati. Se le condizioni del momento non esigessero un conveniente freno alla penna, sarebbe interessantissimo anche solo la pubblicazione del catalogo di tali letture, che vengono seguendo lo sviluppo del lavoro d’apostolato dei Salesiani in Giappone. Da due anni la modesta collezione ha migliorato e il formato e la stampa, e viene proseguendo il suo compito di lavoro di penetrazione e di bene presso quanti può avvicinare. Alcuni dei volumetti sono andati a ruba, e si dovette ristamparli: segno che a qualche cosa di buono servirono.

L’amore alla lettura e all’istruzione, così forti in questo paese, e che viene attuata ed acquietata con una vera marea di scritti di ogni genere (con controllo speciale del ministero dell’educazione) invogli anche tante anime ad avvicinarsi a questo piccolo rivolo di acqua sana e refrigerante.

È l’augurio che possiamo fare a quanti prestano la loro preziosa opera di collaborazione per la buona causa della stampa cattolica in questo grande paese. Ricordo che agli inizi della nostra attività di propaganda stampa in Giappone, mi rivolgevo a quanti amano coadiuvare alla gloria di Dio e alla salvezza delle anime con questo mezzo. E anime buone risposero allora all’appello. Potemmo così mettere le basi della Scuola Tipografica Don Bosco a Oita, nota in Giappone col nome di Don Bosco-sha (Soc. Edit. Don Bosco).

Quanto pur modestamente si sia potuto realizzare di bene con questo mezzo, lo sa il Signore.

O nostri buoni benefattori di quell’ora, godete pel bene compiuto, ed aiutateci ad ampliarlo in qualità e quantità. Oh, di quanti meriti arricchirete la bella corona, che venite intessendovi per il Paradiso!

Amato Padre, benedica in modo speciale le LETTURE Cattoliche del Giappone, e quanti lavorano per la loro compilazione, stampa e divulgazione.55

Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

2827 / Cecchetti Albano / 1941-10-… /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



[Ottobre 1941]

Caro Don Albano,


  1. Don Liviabella viene nostro rappresentante. Auguri e preghiere.

  2. Per Morie, optime: mi pare che, date le buone disposizioni della gente e dell’autorità, sia il caso di sfruttare santamente tale situazione.

  3. Sicuro! Facciamo il bene nelle forme possibili da noi e coi mezzi di cui disponiamo: è l’equivalente del detto di S. Francesco: “facciamoci santi come ci vuole il Signore e coi mezzi che Lui ci dà”.

  4. Vorrei che Lei o Don Arri dessero il mio biglietto al cieco come un cordiale ringraziamento (anche a nome di Don Cavoli) per i libri del tè ricevuti, assicurandolo della mia riconoscente preghiera.

Invio alcune copie della mia memoria per darla a qualcuno dei professori…56

  1. Sono io che debbo ringraziare, non voi e pregate per me sempre pronto ad aiutarvi in quel che posso.


Don V. Cimatti



2828 / Circolare ad Amici e Benefattori / 1941-11-3 /


agli Amici e Benefattori della Missione salesiana in Giappone



3 novembre 1941


Da “Voci Lontane”57



La famiglia missionaria salesiana di Don Bosco in Giappone presenta ai Benefattori ed amici gli auguri più sinceri per le feste natalizie e di Capodanno.

Assicura continue preghiere per la prosperità materiale e spirituale loro, delle loro famiglie ed imprese.

Si raccomanda specie in questi momenti alla loro carità. Diceva il nostro Don Bosco: “Volete voi essere veramente felici e benedetti da Dio e dagli uomini? Fate l’elemosina: se voi avete molto, date molto; se voi avete poco, date poco, ma… con gioia. Quante grazie e quante benedizioni otterrà Maria in Cielo dal suo Figlio Gesù per quelli che coi loro consigli, le loro preghiere, le loro elemosine esercitano in ogni maniera delle opere di misericordia verso il prossimo! Date e vi sarà dato. Un mezzo efficace, ma troppo poco usato dagli uomini, per guadagnare il Paradiso, è l’elemosina. Elemosina è ogni opera di misericordia verso il prossimo fatta per amore di Dio. Il Paradiso è assicurato ai ricchi nella persona dei poveri; l’elemosina ne è il mezzo. In fine della fine si raccoglie il frutto delle buone opere…”.

Cari benefattori ed amici, questi pensieri di Don Bosco vi dicono che Don Bosco era riconoscente per l’offerta anche minima, con la sicurezza che anche in questa vita non era senza ricompensa.


Vostro riconoscente

Don V. Cimatti

mission. Ispett. Salesiani di Don Bosco


2829 / Cecchetti Albano / 1941-11-3 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 3 novembre 1941

Carissimo,


Grazie delle vostre lettere. Quod praevidi, evenit. Per non dar ulteriori noie a nessuno: filo dritto oggi col diretto.58


  1. Per il terreno, il fitto è grave assai perché bisogna pensare che nei primi anni siamo a zero e soldi non ne abbiamo a palate. Venendo Don Cavoli lo prego di vedere se vale la spesa. In massima possiamo dire no.

  2. Ho scritto a Don Felici per le confessioni – gliene parlerà o scriverà – e Lei combini – ne avevo fatto cenno anche a Don Erdö. Pensi poi per la sua regolare iscrizione come residente a Beppu.

  3. Grazie delle notizie sull’Amminis. Apost., riferirò e arrepta occasione ne parlerò anche a Lui. Parli per Morie e Muraoka.

  4. La convenzione colle Figlie di Maria A. è questione della casa di Beppu (come vi è quella particolare di Mikawajima) quindi tratti Lei in Domino e secundum justitiam et charitatem sulle basi indicate in precedenza.


E avanti nel Signore. Ossequi cari a Don Erdö, Don Arri, Figlie di Maria A., Muraoka, Obata, bell’occhio, vecchio e cristianità.

E preghi assai per il


Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


2830 / Circolare Amici e Benefattori / 1941-11-5 /


agli Amici e Benefattori della Missione salesiana in Giappone


[Invito: Centenario Opera salesiana in Giappone]


Tokyo, 5 novembre 1941

Sig.

Ho l’onore di parteciparVi che il giorno sabato 29 Novembre 1941 alle ore 18.30 nella sala di cultura italiana, gentilmente concessa, si terrà la serata commemorativa del primo centenario dell’Opera di Don Bosco, organizzata dalla Società Salesiana, sotto l’alto patronato di S. E. l’Ambasciatore d’Italia e del giornale Nichi-Nichi di Tokyo come da unito programma.

Sono sicuro che non vorrete mancare a questa dimostrazione di religione e di patriottismo, con preghiera di estendere l’invito a quelle persone che credete possano interessarsi di tale manifestazione.

Col massimo ossequio


Obbligatissimo

Sac. Vincenzo Cimatti

Ispettore Salesiano in Giappone


2831 / Cecchetti Albano / 1941-11-9 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 9 novembre 1941

Carissimo e povero mio Don Albano,


Fiat voluntas Dei. Che soluzione vuol prendere? O il bravo Don Erdö si sente di fare il suo dovere, e allora continui. O si mette in zucca quanto ha da tempo e non si adatta, e allora non c’è che ritornare. Oppure se è ammalato al cuore o agli occhi, faccia le cure necessarie. Per me non so che pesci prendere: gli ho detto quanto dico a Lei – come si fa a dare ordini in simili circostanze? Gli ho scritto.


    1. Mio consiglio: continui in pace il lavoro ordinatogli.

    2. Se non si sente, ritorni: lasciando a lui le conseguenze. Non c’è altra scusa che la malattia (occhi, cuore, ecc.).

    3. Che se può si curi a Beppu.


Più che agli occhi e al cuore è ammalato in quel suo più che strano modo di concepire l’autorità, l’indipendenza, ecc. ecc. E quanto più la cerca meno la troverà, perché chi si sente di affidargliela? Egli pensa che Don Cimatti lo inganni – che ci sia o qualche superiore di Torino o altro che l’abbiano accusato per cui non può accedere alle cariche e che non si ha fiducia in lui, cervellotiche manifestazioni di fantasia che gli tolgono la pace del cuore. Ma come fare? È una malattia bella e buona. Gli ho parlato chiaro. Per il momento non so come fare diverso, né so in quale altra maniera potrò aiutarlo: così siamo allo statu quo. Bonum mihi, Domine, quia humiliasti me.


  1. Trovavo strano che le Figlie di Maria A. venissero alla seconda Messa e che per aprire la bocca per lodare il Signore e muovere le dita, esse, suore missionarie, volessero essere pagate. Ecco perché parlai dell’impossibilità di dar loro la S. Messa seconda.

  2. Per Morie sta tutto bene, ma Lei mi disse che non si trovava la casa…


Non arrivo pel 12 a scrivere all’Amministratore Apostolico all’Hikari no sono. Gli scriverò a Kagoshima.

Beh! Cuore in alto, e mi aiuti a trovare una soluzione e preghi per il


Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


2832 / Cecchetti Albano / 1941-11-14 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 14 novembre 1941

Carissimo Don Cecchetti,


  1. Il M. E. N. raccomanda la propaganda per la raccolta del ferro. Vedete se…

  2. I nostri ammalati: Akaiwa guarito – Makino pare fuori pericolo. Don B. sta meglio ma è consigliato a non uscire.

  3. Ueda tornato in Seminario. Vorremmo ora tentare per Moriwaki, che Ueda ha incontrato ad Osaka. Preghiamo. (Mi occorre l’indirizzo).

  4. Ossequi al Sig. Don Erdö, Don Arri.


Lei – arrepta occasione – faccia comunicare o comunichi alle Figlie di Maria A. Preghi e faccia pregare per il


Suo aff.mo

Don V. Cimatti



P.S. Continuiamo con fede nella preghiera, nel sacrificio e nel lavoro possibile.



2833 / Cecchetti Albano / 1941-11-17 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 17 novembre 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Grazie della lettera: l’amico non si è ancora visto.

So che ha scritto alla Delegazione e null’altro. Per le Figlie di Maria Ausil. si tratta di vedere il lavoro che può fare per loro.

Ricevute le noci, ma non si disturbi per una che può essere golosità.

Il bravo Makino ieri volò santamente in Paradiso (lo spero). Preghiamo.

Il nostro Nishimura è richiamato ad tempus come impiegato civile. Non c’è che pregare. Tutte queste prove piovute, si può dire consecutive, dimostrano che il Signore ci vuole bene, ma possono anche essere segno di castigo per le mie miserie. Preghi per me.

Col dicembre cessa il “Don Bosco”59: in suo luogo abbiamo 5 colonne del giornale due volte al mese. Ho bisogno di materiale (o a Don Margiaria), lo dica anche a Don Arri.

E per ora saluti a tutti e preghi per il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


2834 / Cecchetti Albano / 1941-11-18 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 18 novembre 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Il bravo Don Erdö ritorna. Mi pare sia bene far così.


  1. Don Cecchetti come direttore della casa combina e fa quanto è necessario colle Figlie di Maria A. E dica a Don Erdö: lei dica la Messa, faccia questa, questa predica, ecc. ecc. Insomma, egli desidera non trattare colle Figlie di Maria A., ma dipendere dal Direttore: se le Suore gli daranno incombenze egli dirà di intendersi con Lei. Lei invece di fare direttamente, fa per mezzo di Don Erdö.

  2. Gli dia il titolo di direttore dell’Oratorio, tanto deve dipendere in tutto da lei: penso che animerà bene.


Caro Don Cecchetti, chiudiamo questa brutta parentesi, e avanti. Lei stia mordicus a quanto stabilisce per il lavoro colle Figlie di Maria A. e se domanderanno in più (han ben presentato il foglio dove c’è scritto quanto deve fare il Cappellano), dica che non si può.

L’abbraccio nel Signore.


Suo

Don V. Cimatti


2835 / Marella Paolo / 1941-11-20 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 20 novembre 1941

Eccellenza,


Grazie della sua carità nell’aver aiutato il nostro bravo Don Erdö. È tornato a Beppu e tutto sommato è bene per lui e per tutti; al momento gran lavoro per la propaganda culturale ungherese non c’è, ed anche egli di fronte ai confratelli non darebbe buon esempio.

Ho scritto a Don Cecchetti, sia lui che tratti colle Suore e deleghi o ordini a Don Erdö il da farsi, così Don Erdö è tranquillo e farà quello che gli si dice – quando le suore gli domanderanno di fare questo o quello, egli le riinvierà a Don Cecchetti. Don Cecchetti gli darà un titolo (costano così poco) di Direttore dell’Oratorio.

Al momento è calmo così. Ad una prossima pressione, si vedrà.

Era felice di aver parlato con Vostra Ecc.

Grazie pure di aver accettato l’invito per le nostre familiari feste centenarie.

E ci benedica tutti e specialmente chi si professa…

Obbligatissimo

Don Vincenzo Cimatti, sales.


2836 / Cecchetti Albano / 1941-11-20 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 20 novembre 1941

Carissimo Don Albano,


Approfitto della bontà del Sig. Shimada.

Un saluto – oggi Nishimura fa i voti perpetui e poi al 22 parte – per dove? Preghiamo.60

Chiarisco il pensiero espresso in lettera. Dalle parole del Sig. Don Erdö risulterebbe (ed è facile capire) che le Figlie di Maria A. (perché si fa pagare loro neppure la metà di quanto corrisponderebbe al lavoro che vorrebbero) manifestano ed ordinano tante cose, forse (?) più di quello concordato.

Dunque Lei veda di fissare bene le cose: facciamo quello che si può, ma naturalmente il prete non può e non deve stare dal mattino alla sera lassù – fissar bene le prediche o istruzioni ecc. Non possono pretendere quanto non si può dare.

Se vogliono un superlavoro devono comprendere che non basta il minimo contributo che loro si domanda.

E preghi per il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


2837 / Circolare Salesiani / 1941-11-24 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 24 novembre 1941

Carissimi,


Nell’approssimarsi della nostra cara festa di Maria Immacolata, che in quest’anno ci ricorda il centenario del primo catechismo di Don Bosco, permettete di rivolgervi una calorosa esortazione, affinché la data rappresenti un reale vantaggio spirituale per noi e per le anime a noi affidate.

Mi pare di poter concretare tutto in questo consiglio: “Celebriamo la festa e commemoriamo la data colle stesse disposizioni di fede, di carità e di santo abbandono in Dio in cui pensiamo essere stato Don Bosco – riviviamo, specie in quel giorno, tutto il suo spirito – e facciamo propositi forti di continuare a lavorare per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime e per il nostro perfezionamento collo stesso cuore e con lo stesso zelo di Don Bosco. E in quel giorno, specialmente preghiamo, preghiamo molto e con gran fede per la nostra grande famiglia salesiana”.

Alle notizie di questi giorni, comunicate con cartolina, aggiungo:


  1. Nessuna notizia dall’Europa.

  2. Dagli “Acta S. Sedis” di Agosto-sett. risulta:


    1. In Thailandia l’erezione della Prefettura Apost. di Rajaburi in Vicariato Apost., affidato come prima ai salesiani.

    2. Istruzione della S. Congregazione del Concistoro per esortare i fedeli ad intervenire con frequenza e devotamente al S. Sacrificio della Messa. Si istruiscano i fedeli su questi punti: “Eccellenza e natura del Sacrificio della Messa, cerimonie, partecipazione attiva dei fedeli. Obbligo grave dell’assistenza alla domenica e giorni festivi di precetto. Forza impetratoria e propiziatoria del Sacrificio della Messa. Partecipazione al Sacrificio anche colla Comunione. Dogma della Comunione dei Santi in relazione all’applicazione del sacrificio della S. Messa. Favorire le Associazioni del SS.mo Sacramento”.


  1. Introduzione della causa di beatificazione del Servo di Dio Augusto Czartorisky.

  2. Decreto della S. Congregazione dei Religiosi e dei Seminari, sull’ammissione degli alunni in Seminario o in una famiglia religiosa. Quelli che “quocunque modo” appartennero ad una famiglia religiosa per essere ammessi in Seminario devono per il tramite dell’Ordinario ricorrere alla S. Sede.

E quelli che “quavis de causa” uscirono dal Seminario pel tramite del Superiore Religioso devono ricorrere a Roma prima di essere ascritti.

  1. Nel numero speciale del “Don Bosco” non trovarono posto relazioni giunte in ritardo, oppure promesse ma non pervenute. Sarà buon materiale per le prossime pubblicazioni.

  2. Sto facendo le pratiche secondo la legge delle religioni delle case Religiose (Shudoin). Se invierò documenti o moduli da riempire, prego eseguire con cortese sollecitudine. Naturalmente non cadono sotto questa categoria le residenze che hanno la qualità di vere residenze missionarie (Kyokai).


Col prossimo Avvento animiamoci ad iniziare bene il nuovo anno Ecclesiastico.

Lavoriamo per quanto possiamo, date le circostanze, pazienza grande e sacrificio ed il Signore ci aiuterà in tutto.

Avvaloriamo la nostra preghiera colla mediazione di Maria A. e di Don Bosco.


Tutto e sempre vostro aff.mo

Don V. Cimatti

2838 / Manganelli Giulio / 1941-11-24 /


al chierico Giulio Manganelli, missionario salesiano in Giappone



24 novembre 1941

Ch. Manganelli,


Inizi la tua entrata nell’annata sacerdotale in un periodo che non potrai dimenticare per tutta la tua vita.

Donazione totale, dedizione perfetta e incondizionata con senso di piena responsabilità nei doveri e negli effetti61.

Allegro, laborioso e sacrificato e santo.


Don V. Cimatti, sales.

2839 / Crevacore Alfonso / 1941-11-25 /


al chierico Alfonso Crevacore, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 25 novembre 1941

Mio caro Crevacore,


Vorrei esserti vicino in questo tempo, ma ti assicuro che vi sono con preghiere intensissime62.

Ti raccomando generosità assoluta e offerta incondizionata, corpo e spirito, testa e cuore al Signore e allora sperimenterai i miracoli della sua grazia. Ricordo: fedeltà a Don Bosco santo, Santità è purezza, lavoro e preghiera.

Ti abbraccia e benedice il

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

2841 / Cecchetti Albano / 1941-11-26 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 26 novembre 1941

Carissimo Don Albano,


Torno dalla S. Messa e meditazione dove ho pregato per Lei e per il povero Don Erdö, per Don Arri e per le Figlie di Maria A.

La conclusione chiarissima per me è di rammarico profondo perché, sia pure involontariamente, fui causa di tutto questo dissesto. Ne ho domandato perdono a Dio ed ora lo domando a voi. Ex fructibus cognoscetis me: sopportatemi ed aiutatemi in tutte le forme possibili.

Rispondo prima ad alcune cose espresse nelle sue comunicazioni.


  1. Per Moriwaki. Fu incontrato da Ueda di ritorno da soldato a Osaka e gli manifestò il suo desiderio di ritornare. In occasione della morte di Makino gli ho fatto scrivere per battere il ferro mentre è caldo. Penso che dal Gran Seminario Ueda non perderà la relazione. Ad ogni modo egli è legato fino al prossimo agosto alla fabbrica: poi si vedrà se egli vorrà o no corrispondere efficacemente alla sua vocazione. Preghiamo.

  2. Domando preghiere per i professandi dell’8 dicembre 1941. Ch. Castiglioni, Colussi, Fortuna, Dell’Angela: triennali; Caldiroli, perpetui a Tokyo; in missione Ch. Rossi e ch. Crevacore, perpetui.

3. ......Mi dispiace che Lei interpreti il ritorno di Don Erdö come un non voler dare peso alle sue osservazioni, ecc. ecc. Oh, no! Caro Don Albano, per me ho grande affetto e fiducia in tutti i singoli confratelli: non per mio merito, ma per la grazia di Dio che mi ha fatto così. Anche in Don Erdö e tanto più in Don Cecchetti: né penso di aver detto o scritto parola (almeno non ne ho coscienza) che le dia motivo di pensare così.

Se a Lei risultasse, dal più profondo del cuore domando scusa, e sono più che disposto anche a pubblica riparazione.

e) Quanto alle condizioni di pensiero e d’animo verso Don Erdö delle Figlie di Maria A., pur dovendone tener conto (date le cose che Lei mi scrive avvenute), non bisogna però che vi diamo peso eccessivo, perché potremmo cadere nell’altro inconveniente: oggi non si vuole costui, domani non si vorrà un altro. Comprendo che Lei è tra l’incudine e il martello; e quando penso che per causa mia, mi accresce il dolore.

Dunque? Penso che al momento non ci sia che da fare così. Provare, se dopo quanto ha provato quest’uomo, e lo ha capito, se riesce a concludere quanto si può sperare da Lui. Intanto anche qui sto studiando la questione per vedere se c’è modo di dargli un’occupazione conveniente – e non sarà difficile.

Si orienta e lavora? Deo gratias! Avrà fatto un po’ di pratica e avrà capito meglio tante cose.

Non si orienta? Potrà tornare, ma non dando l’impressione disastrosa e per lui e per gli altri, di non riuscita o di non obbedienza. In caso sarà lui il primo a domandare il ritorno: ha anche il motivo della malattia.

Al momento, davanti al Signore, per salvare ogni situazione sono obbligato a fare quello che Lei mi sconsiglia: temporeggiare. Succede che non si riesce a concludere nulla? Avremo tutti in mano una prova di più onde persuadere il confratello.63

E concludo, caro Don Albano, con belle parole della sua lettera. “I dolori cui ci sottopone il Signore, se li giudichiamo da un punto di vista sono prove – se li giudichiamo da un altro punto di vista sono grandi grazie. Comunque sempre Deo gratias. Sursum corda”. Applichiamocelo tutti e due e avanti.


    1. Deo gratias per la bella visita allo Shudoin.

    2. Farò presente all’Amministratore Apostolico quanto mi dice e di lui e dei sacerdoti.


E preghi per me. L’abbraccio nel Signore e benedico con tutta l’anima.


Suo

Don V. Cimatti, sales.


Saluti cari a Don Erdö e Don Arri…

2842 / Ricaldone Pietro / 1941-11-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Il nostro centenario64


Novembre 1941

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


In forma più che telegrafica quanto sentirei bisogno di esprimere in forma eletta e degna della circostanza. Deo gratias!

Anche i suoi lontani figli si sono adoperati a che la commemorazione centenaria riuscisse degna di Don Bosco e fruttuosa per le anime.

Il 29 Ottobre grandiosa commemorazione civile nella sala di cultura italiana e sotto l’alto patronato di S. E. l’Ambasciatore d’Italia con discorso del celebre Prof. Tanaka dell’Università Imperiale.65

Vi era rappresentato il fior fiore dei nostri cooperatori, le personalità civili e religiose e gran numero di amici, ammiratori simpatizzanti dell’opera salesiana.

I figli suoi in unione alle Figlie di Maria Ausil. e dei cooperatori si prodigarono del loro meglio con ben riuscita accademia alla salesiana per onorare e far conoscere il nostro Don Bosco.

E nel giorno centenario i suoi figli uniti in un cuore solo ed un’anima sola coi Superiori, salesiani – Figlie di Maria A. e cooperatori di tutto il mondo, col cuore e con lo spirito di Don Bosco hanno pregato, ringraziato il Signore e la nostra buona Mamma, e fatto propositi sempre più forti di vita salesianamente vissuta e che faccia onore al blasone salesiano “lavoro e preghiera – lavoro e temperanza – Eucaristia, l’Ausiliatrice, il Papa”.

Parteciparono alla nostra festa le massime autorità religiose: S. E. il Delegato Apostolico, il nostro gran benefattore Mons. Chambon, Mons. Ross S. J., i rappresentanti delle Comunità e ordini religiosi di Tokyo, dei nostri cooperatori.

Funzioni solenni, pontificali, discorsi, scelta musica, declamazioni, serie di rappresentazioni teatrali che lumeggiavano l’opera di Don Bosco furono le massime manifestazioni, improntate poi in un riuscitissimo numero unico formato da penne elette e amanti di Don Bosco e dell’opera sua. Buon bilancio dunque sotto tutti gli aspetti e produttore di ottimi effetti spirituali in tutti.

Penso che la nostra modesta manifestazione sarà stata gradita al Signore.

In quel giorno sette dei nostri confratelli rinnovarono i loro voti (due in perpetuo) e le tre prime vocazioni giapponesi alle Figlie di Maria Ausiliatrice si consacrarono a Dio in perpetuo.

Preghiera e immolazione… saranno state certo gradite al Signore in questi momenti.

Il primo centenario è finito, e se ne inizia un secondo, che ci auguriamo sia per l’opera nostra in Giappone qual è stata ideata da Don Bosco, opera di gloria di Dio e salute alle anime.

Scusi la brevità e ci benedica tutti e specie chi si professa come figlio:


Don V. Cimatti, sales.





2843 / Begliatti Letizia F.M.A. / 1941-12 -… /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



+ [inizio dicembre 1941]

Vive congratulazioni per la visita principesca. Abbiamo letto in pubblico le varie relazioni interessantissime. Deo gratias!

Domando preghiere speciali per 7 professandi l’8 dic. 1941 (4 triennio e 3 perpetui).

Ossequi alle singole consorelle, novizie e a tutti.

D. V. Cimatti, sales.



2844 / Cecchetti Albano / 1941-12-4 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 4 dicembre 1941

Carissimo Don Cecchetti,


  1. Grazie della sua ultima carissima e consolante per le notizie. Anche l’Amministratore Apostolico mi ha scritto consigliando… Gli ho risposto chiedendo pazienza per un po’, e si farà il possibile per provvedere.

  2. Per la proposta giornali sto comunicandola arrepta occasione ai singoli e sentiamo. Lei che è a tiro senta il parere di Don Figura. Ho detto a Don Liviabella ne parlasse all’Amministratore Apostolico.

  3. Intanto occupi come meglio può Don Erdö et Deus providebit.

  4. Grazie di quanto fate per la Madonna e per celebrare degnamente il centenario. Non si allarmi mai di quanto o di come scrive a Don Cimatti. Per me è fin troppo onore, che non merito.

  5. Mons. Taguchi e Urakawa eletti Vescovi.

  6. Il Gran Seminario è affidato al Kyodan cattolico (come tutti i Seminari Regionali alle dipendenze dei Vescovi) per decreto di Roma.


Ecco le principali notizie.

Al buon Don Erdö assicurazione di molte preghiere e ricordi affettuosi. A Don Arri stia sempre allegro e unito a Dio; e al bravo Don Albano benedizione cordiale, e Maria ci aiuti nella sua festa a diventare sani e santi.

Andrà bene sentire se la Nagata ha fatto le pratiche per esser riconosciuta secondo legge dal “Torisha” come Casa Religiosa. Ma penso che all’Amministratore Apostolico avranno pensato. Ad ogni modo ricordarlo è bene.

Mons. Doi opina che si possono considerare come casa religiosa.

E per ora stop. Ossequi cari da tutti a tutti.


Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

2845 / Madre Superiora F.M.A. / 1941-12-4 /


alla Madre Superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Beppu



Tokyo, 4 dicembre 1941

Rev.ma Madre,


Grazie della sua del 25 e delle buone notizie che mi dà.

Non potendo fare granché per voi, prego assai e tento aiutarvi con avvisi, esortazioni ecc. e poi sono sempre a disposizione per eventuali vostre necessità in cui possa venirvi in aiuto.

Grazie per le preghiere e per quanto potrete fare per solennizzare il centenario. È una buona occasione per temprarci sempre più alla vita religiosa: quindi non lasciamo perdere l’occasione.

Per la questione godo assai della soluzione con Don Cecchetti ed il Signore provvederà, quando crederà opportuno, un cappellano comme il faut. Pazienza e carità in tutto. Sa il Signore quanto desidererei lavorare per tutte voi di persona, ma al momento il Signore non permette e noi facciamo la sua volontà con una mortificazione vicendevole.

Ossequi a tutte e singole. La festa di Maria Immacolata ci faccia sani e santi.

Col più profondo ossequio:


Don V. Cimatti, sales.

2846 / Dell’Angela Stefano / 1941-12-8 /


al chierico Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



8 dicembre 194166


Gesù trovi nel tuo cuore un trono ove regnare senza rivali, ora e sempre.

Fedeltà a Don Bosco santo coll’adempimento del tuo dovere e coll’osservanza delle Regole e con senso di responsabilità in tutto.

Ama e fa’ amare la Madonna.


Don V. Cimatti, sales.




2846-2 / Dell’Angela Stefano / 1940-12-… /


al chierico Stefano dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



[dicembre 1941]

Carissimo Stefano,


Buon Natale, buon anno e miglior S. Stefano. Domando per te al Signore:


Calma e serenità di spirito in tutto.

Costanza nell’adempimento del dovere.


Lavoro allegro.

Tuo

Don V. Cimatti

2847 / Circolare Salesiani / 1941-12-11 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 11 dicembre 1941

Carissimi tutti,


Dal più profondo del cuore eleviamo al Signore l’inno riconoscente del ringraziamento per il buon esito delle nostre familiari manifestazioni centenarie. Fu un’ottima propaganda per il nome e per l’Opera di Don Bosco in Giappone, e per noi tutti certo un nuovo incitamento di vita religiosa.

A noi ora sfruttare santamente la situazione pel nostro vantaggio spirituale e per il bene degli altri.

Ben riuscita la commemorazione civile alla sala di Cultura Italiana col bel discorso dell’Accadem. Tanaka e col programma musicale affidato ai nostri chierici.

Salone gremito. Grazie di cuore a Don Margiaria e a Don Bovio che si prodigarono in varie forme per la buona riuscita e a Don Lucchesi e ai nostri cantori per l’accurata preparazione ed esecuzione del programma musicale.

Alla festa dell’Otto Dicembre intervenne Mons. Ross (Messa della Comunità), Mons. Chambon (Messa Pontificale e discorso) e Mons. Marella coi rappresentanti degli ordini e Congregazioni religiose di Tokyo. Non poté intervenire Mons. Doi, che inviò splendida adesione.

Festa salesiana in tutto il senso della parola, colle solite manifestazioni accademico-teatrali (organizzate da Don Tassan) e musicali (una splendida messa a 4 voci del Mattioli!). I novizi, filosofi e teologi confratelli dello studentato, della scuola e di Mikawajima con vero slancio filiale onorarono Don Bosco e la Mamma Immacolata. Grazie di tutto a tutti.

L’approssimarsi del S. Natale mi porge l’occasione di presentare a tutti i più sinceri auguri di Natale e capodanno. Vi assicuro preghiere specialissime quotidiane.

Per le circostanze suggerisco:67


  1. Grande calma di spirito,

  2. Deferente ossequio alle disposizioni delle Autorità,

  3. Lavoro possibile,

  4. Molta preghiera (ogni giorno tre Ave Maria alla Madonna colla nostra giaculatoria e uso della Medaglia di Maria A.).


Notizie varie: raccomando alle preghiere di tutti i confratelli: il ch. Yamaguchi e coad. Yano, chiamati al servizio militare, i nostri Nishimura, Maki e Tateishi soldati, il nostro Don De Kruyft stamane internato in Tokyo con altri religiosi olandesi, e specialmente il


Vostro aff.mo

Don V. Cimatti

2848 / Cecchetti Albano / 1941-12-12 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 12 dicembre 1941

Carissimo Don Cecchetti,


Saprete dall’autorità o dall’Amministratore Apostolico, ma mi si comunica l’ordinanza del M. E. N. e comunico sommario delle disposizioni per i viaggi degli stranieri:68


  1. proibito a tutti gli stranieri senza speciale permesso entrare o abitare nelle zone elencate (in missione: Minami-Nakagun, Higashi-Usukigun – Oita e Beppu città – Oitagun – Hayamigun) anche quelli che vi abitano ora devono entro 5 giorni domandare il permesso. L’attraversare in ferrovia non è ostacolo.

  2. Chi ha già il permesso di residenza non è obbligato a denunciarsi all’ufficio di polizia del luogo.

  3. Per viaggiare fuori provincia occorre il permesso dell’autorità provinciale, per il tramite della polizia.

  4. Idem in caso di cambio di domicilio.

  5. I permessi dati per iscritto – il permesso, una volta che è esaurito lo scopo, si restituisce all’ufficio di rilascio.

  6. I formulari e moduli si richiedono all’ufficio di polizia più vicino.


Così ho il piacere di rinnovare auguri per il S. Natale e Capodanno.

Comunichi anche alle Figlie di Maria A. Saluti omnes et singulos.

Suo

Don V. Cimatti

2849 / Ferrari Giacomo / 1941-12-15 /


a Don Giacomo Ferrari, missionario salesiano in Giappone



[15 dicembre 1941]

Giacomo carissimo,


Ti sono più che riconoscente per la manifestazione salesiana del tuo cuore in occasione della festa della nostra Mamma, e delle tue prestazioni di lavoro. È cosa che consola davvero e te ne ringrazio.

Per il momento patientiam habe: e ti assicuro che se per il bene sarà necessario anche questo sacrificio, il Signore disporrà le cose in modo che tu possa essere esaudito.

Tu fa’ quel che puoi nel tuo lavoro, e nelle difficoltà che provi con la Madonna invocandola con frequenza: così facevano gli artisti cattolici (Giotto, Beato Angelico, Raffaello e chi ha dipinto il bel quadro della nostra Ausiliatrice, il Lorenzone) pittori. Dove giungeva la loro arte, arrivava la buona Mamma.

Coraggio dunque, Giacomo: per aspera ad astra… al Paradiso…

E prega sempre per il

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

2850 / Circolare Salesiani / 1941-12-16 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 16 dicembre 1941

Carissimi,


Spero sarete informati delle nuove disposizioni postali in vigore dal 12 c. m. per cui è proibita ogni comunicazione scritta con cittadini di paesi nemici del Giappone residenti nel paese d’origine, sia in paesi neutrali o in Giappone, sia mandata direttamente che indirettamente.

In ogni comunicazione scritta a persone residenti in Giappone o a persone all’estero saranno permesse le lingue: giapponese, coreana, mancese, cinese, tedesco, italiano, spagnolo, russo, francese e inglese.

Ogni capo di posta deve portare il nome, l’indirizzo del destinatario e del mittente, Se il ricevente o il mittente è uno straniero, deve indicare chiaramente la sua nazionalità sulla busta. In ogni corrispondenza le lettere devono essere scritte a macchina – tutte le altre cose postali devono essere stampate.

Se le lettere non possono essere scritte a macchina, il mittente deve prima ottenere il permesso dall’impiegato dell’ufficio postale. Se le comunicazioni non si spediscono conforme alle norme regolamentari saranno rimandate al mittente.

Come già dissi in altra precedente sia impegno di tutti di osservare e fare osservare tutte le disposizioni emanate dalle autorità.

Buon Natale e buon Anno a nome di tutti e a tutti. Calma, lavoro e preghiera.69


Vostro aff.mo

Don V. Cimatti

2851 / Superiora delle F.M.A. / 1941-12-16 /


alla Madre Superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice missionarie in Giappone



Tokyo, 16 dicembre 1941

Rev. Madre,


Le invio copia della pratica da fare entro l’anno e da presentare al Torisha (= al capo responsabile) per il riconoscimento legale della sua casa religiosa, in conformità al Capo IV, sez. III e art. 282 del Regolamento Kyodan.

Lei si basi su questo per fare il suo da presentare.

Grazie pure della sua carissima del 6 c. m. e più delle preghiere fatte e per i votanti e per il buon esito della nostra familiare manifestazione che riuscì davvero bene assai. Deo gratias e a voi.

Preghiamo assai per le vocazioni, vera condizione di vita o morte per noi tutti.

Preghiamo perché in noi e negli avvenimenti si compia la s. volontà di Dio.

Si avvicina Natale e Capodanno. A tutte una fervida preparazione in umile e mortificata giocondità.

Preghi pel


Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

2852 / Akimoto Martino / 1941-12-24 /


al chierico Martino Akimoto, salesiano giapponese70



24 dicembre 1941

Ch. Akimoto,


Dominus sit semper haereditas tua in aeternum.

Frangar, non flectar in servitio Dei et in salute animarum.

Ab Oriente salus.

Yamatodamashii wo motte tsutome wo tsukushi-hagemi nasai! [Con vero spirito giapponese sforzati di compiere il tuo dovere].


Don V. Cimatti sales. (Ispett.)

2853 / Cecchetti Albano / 1941-12-29 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 29 dicembre 1941

Carissimo Don Albano,


A Lei e ai carissimi Don Erdö e Don Arri auguri cordiali di buon anno da parte di tutti con assicurazione di molte preghiere.

Anche i nostri due internati stanno bene e sono trattati bene; pregano assai per noi: non dimentichiamoli…71

Per quest’anno seguiamo pure l’Ordo giapponese in tutto.

Anche qui le feste natalizie furono ben riuscite (= sakan) in tutto! Deo gratias.

Per il suo problema al più presto le scriverò in dettaglio, ma già avevo sempre scritto alle sue lettere e Lei avrebbe capito le ragioni del ritardo: ma forse i disguidi postali l’hanno fatta stare in inutile pena.

Al buon Don Arri spero a giorni aderire alla sua richiesta. Preghi.

La lettura delle Regole ci animi a essere sempre più perfetti religiosi.


Suo aff.mo

Don V. Cimatti



2854 / Ricaldone Pietro / 1941-12-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Caratteristiche dell’8 dicembre 1941 in Giappone72


Tokyo, Dicembre 194l

Rev.mo ed amatissimo Padre,


Mi sono svegliato quella mattina col grido di “Viva Maria!” ripensando al cuore di Don Bosco quella mattina, dopo Messa nella quiete del coretto di S. Francesco d’Assisi a Torino, di fronte al suo primo figliuolo oratoriano… Cento anni dopo come si trovano tutti i suoi figli sparsi in tutto il mondo, di fronte ai loro numerosi figli spirituali che nell’ardore dell’animo, pieno di gratitudine e di amore a Maria, effondono in quel giorno i loro sentimenti, le loro preghiere più belle, i loro propositi più forti, e nel nome e col cuore di Don Bosco si presentano alla Madre loro tenerissima.

Nel nostro Giappone, ho nella predetta relazione indicato nelle linee schematiche richieste dal doveroso rispetto alle disposizioni per le comunicazioni del momento, quanto abbiamo fatto. Voglio indicarle alcune caratteristiche delle nostre modeste celebrazioni.


  1. Anime che si consacrano a Dio. Pensare alle condizioni mondiali del momento, vedere anime giovanili che con slancio si consacrano a Dio coi santi voti, che conosce dei sacrifici cui vanno incontro colla vita missionaria, specie in questo paese, riempie davvero il cuore di ammirazione, e di caldo e sentito ringraziamento a Dio che dona ai suoi missionari tali consolazioni. Un buon numero di salesiani e di Figlie di Maria A. fra cui anche giapponesi nella data così cara al nostro cuore fanno l’immolazione di se stessi al Signore. Oh, come deve aver gioito la famiglia salesiana dal Paradiso!…

  2. In tutte le case e residenze giornata catechistica nelle forme possibili ad ognuna per ricordare il primo catechismo di Don Bosco. Sarei troppo lungo se volessi narrare le sante industrie per dare alla manifestazione, starei per dire, il colorito locale del primo catechismo di Don Bosco… Oh, benedica il Signore gli sforzi dei suoi poveri salesianetti del Giappone… Benedica il Signore gli umili inizi, il primo avvicinamento… a qualche anima, come avvenne in quel giorno… luoghi e condizioni assai più umili di quelli del Padre nostro…

  3. Si sperava di poter lanciare in quella data la Vita del nostro Padre, traduzione dell’Auffray,73 ma un complesso di circostanze non ha reso possibile la stampa, che solo ora può iniziarsi e che desideriamo sia pronta almeno per la fine dell’anno. È anche questa una parte del nostro omaggio a Don Bosco che sarà presentato al pubblico giapponese con la traduzione magnifica fatta da un’anima che anche attraverso la lettura e traduzione della Vita di Don Bosco ha avuto la grazia della fede. Ricompensa per noi più ambita di qualsiasi altra.


La collana drammatica in occasione delle feste centenarie di Don Bosco ha preparato una serie di pubblicazioni (tre) che nel loro complesso presentano i momenti più salienti della vita e del divenire dell’opera di Don Bosco. Sotto altra forma può anche essere semplice proficua lettura, una vita “sui generis” del nostro Don Bosco. I lavori furono rappresentati in quell’occasione e si fecero grande onore come abili interpreti i nostri cari confratelli giapponesi, vita simpatica, richiamante i primi tempi dell’Oratorio, la ri-audizione delle più belle romanze del Cagliero… di cui si sta preparando un’edizione giapponese…74

[Manca la continuazione].

1 Don Joyeusaz era stato nominato direttore dell’Istituto missionario “Bernardi Semeria” a Castelnuovo d’Asti, per l’arte grafica.

2 Il giorno 13 gennaio si era incontrato a Miyazaki col nuovo Amministratore Apostolico Mons. Ideguchi per trattare dei problemi del Piccolo Seminario. Nella Cronaca della casa di Miyazaki di quel giorno c’è scritto: “Dopo cena un’ora di seduta coll’Ordinario per trattare i problemi riguardanti il Seminario. Non si combina nulla”. Cominciavano a farsi vedere le future difficoltà.

3 Mons. Ideguchi, di fatto non era Prefetto Apostolico, come qui pensava Don Cimatti, ma solo Amministratore Apostolico. Molte volte viene indicato col nome della carica giapponese “Kyokucho”: tutte le volte tradurremo tale espressione in “Ordinario”.

4 Effettivamente per i confratelli del Giappone fu sempre “Monsignore” ms lui non lo usò mai.

5 Ne bbiamo una copia nel Museo di Tokyo.

6 R. M. 1091: manosc. , inedito.

7 Allude scherzosamente al titolo di Monsignore lasciatogli.

8 Defunti

9 Da notare che don Cimatti stesso ne fece la presntazione e suonò all Messa Solenne. Ci sono le foto commemorative.

10 Dei tre solo uno si fece salesiano: in seguito lasciò la Congregazione perché non dotato delle doti intellettuali per continuare gli intrapresi studi ecclesiastici.

11 Si tratta della “Animalium collectio” uscita nel 1941.

12 Non si sa se fu pubblicata. Si tenga presente la gioia espressa in questa lettera, per capire il contrasto con quello che poi seguirà nelle relazioni con in nuovo Amministratore Apostolico.

13 Questa è l’ultima delle lettere scritte a Don Caviglia in nostro possesso. Morì nel 1943.

14 Quanto segue è in musica.

15 Si tratta dell’ufficio di Maestro dei novizi affidato a Don Tassinari, inizialmente per un anno.

16 Don Tassinari oltre che Maestro dei novizi era anche confessore della Comunità dello studentato di Tokyo.

17 Seminarista di origine Coreana che aveva finito il ginnasio (naturalmente a spese della Missione) e si era ritirato.

18 Si tenga presente il fatto che alcuni degli studenti del Piccolo Seminario di Miyazaki erano stati mandati a fare gli ultimi anni del Ginnasio al Piccolo Seminario di Fukuoka, legalmente riconosciuto dall’Autorità scolastica, mentre non era così per il Piccolo Seminario di Miyazaki.

19 Fa meraviglia che non ci sia nessun accenno all’ordinazione sacerdotale di Don Barbaro, avvenuta il 23 marzo a Tokyo. Don Cimatti essendo in Kyushu impegnato con il nuovo Amministratore Apostolico non potè parteciparvi, ma certamente lo ricordò, come era sua usanza. L’ammissione è segnata nel verbale del Consiglio ispettorile. Forse alcune lettere andarono perdute.

20 Segue su tre grosse facciate la dettagliata storia del Padre Sidotti qui riportata. Don. Cimatti cita alla lettera da uno studio di Don C. Tassinari. Padre Sidotti fu tenuto prigioniero nelKirishitan Yashiki” [prigione dei cristiani] dove morirono parecchi martiri, che allora si desiderava acquistare. Attualmente questo posto storico è occupato da abitazioni private e in parte da un deposito ferroviario, e c’ è solo una lapide che lo ricorda. Ai tempi di Don Tassinari c’era ancora il sotterraneo dove P.Sidotti fu fatto morire di fame. Anche Don Marega fece molti studi su questa prigione.

21 Cfr. B. S. Luglio 1941

22 Il teatro a cui accenna Don Cimatti insieme con lo studio sulla storia di Sidotti e sul Kirishitan Yashiki fatto da Don Tassinari fu pubblicato nel numero di agosto 1941 delle Letture Cattoliche giapponesi. Sono circa 200 pagine con cartina geografica e la foto di Don Tassinari davanti alla presunta tomba. C’è anche la traduzione italiana “L’Ultimo Missionario” pubblicato dall’Editrice Ancora.

23 R. M. 1092: manosc., inedito]. Don Cimatti era partito per Tokyo il 24 marzo. Non era la partenza definitiva.. Un mese dopo ritornò a Miyazaki per una visita alle case e per sistemare le questioni ancora sospese. E il 22 maggio partì definitivamente, mettendo la sua sede provvisoria allo Studentato di Tokyo, dopo 15 anni di lavoro in Kyushu.

24 Si tratta della sonata “Origine dell”Impero” numero 784 del catalogo musicale, eseguita alla radio nazionale il 3 gennaio 1940.

25 Fu destinato alla casa di Miyazaki, Piccolo Seminario, come catechista. Don Braggion era direttore.

1 1 Mi trovavo per il tirocinio a Miyazaki, Missione: già mi aveva detto che col prossimo anno scolastico (Aprile) sarei andato a Tokyo per la Teologia. Dopo fu deciso che passassi al Piccolo Seminario.

26 Si trattava di regolarizzare la professione religiosa di una Suora.

27 In treno da Tokyo ebbe sempre seduto vicino un poliziotto, che si dava il cambio.

28 È la prima suora della Congregazione della carità e prima Superiora Generale.

29 R. M. 1093: manose., inedito.

30 R. M. 1094: manosc. inedito

31 Si tratta dell’operetta “Hasekura Rokuemon”, testo giapponese, n.23 del catalogo musicale.

32 Nel mio scritto avevo parlato di difetti di persone ecc. che d’altra parte egli pure conosceva, in persone che per di più aveva dovuto mettere alla testa di opere. Suggerisce come comportarsi.

33 Isola al Nord del Giappone. Aveva tenuto concerti nella grande città di Otaru e Sapporo. Condusse con se il giovane Eto Toshiya, ragazzo prodigio del violino, con la sorella Reiko pianista. Il ragazzo era allievo della nostra scuola professionale di Tokyo. Fu poi battezzato e divenne il miglior violinista del Giappone.

34 R. M. 1095: manoscr. Inedito.

35 Si tratta dell’oratorio in lingua giapponese “La consacrazione sacerdotale di Don Bosco” numero 4 del catalogo musicale su parole del chierico Luigi Del Col .

36 Lode in giapponese intitolata “Oh Don Bosco” numero 580 del catalogo, stampata. Parole del Prof. Akabae Aijiro.

37 Il libretto di 32 paginette della conferenza di Don Ceria, risulta tradotto da Don Nicolo Tassan, invece di Don Barbaro.

38 Questa lettera di contenuto laconico, è l’ultima spedita al Rettor Maggiore durante il 1941. Anche negli anni seguenti fino alla fine della guerra fu quasi impossibile tenersi in relazione con i Superiori. Don Cimatti continuerà a scrivere i rendiconti e le relazioni ma non le spediva, non sapendo dove andassero a finire. Le varie decisioni che prendeva dovevano basarsi sul suo giudizio nella situazione in cui si trovava. Ugualmente non poteva avere aiuti finanziari dall’estero. L’unico aiuto era la fede nella Provvidenza e l’industria personale dei confratelli.

39 Anche questa lettera a Don Grigoletto è l’ultima spedita fino alla fine della guerra. Riprenderà nel 1946.

40 Dal 14 luglio al 15 agosto fa visita alle case del Kyushu. Le 3 persone nominate in questa lettera erano ottimi amici e collaboratori di Don Cimatti e dei salesiani. Da notare che con l’avvento del nuovo Amministratore Apostolico la situazione di quelle che erano opere salesiane, ora diventa sempre più precaria: il Superiore è lui, e può sempre dar ordine di restare o di andarsene. Ci voleva molto tratto nel trattare.

41 Da tener presente che, in quel tempo di acceso nazionalismo, Miyakonojo aveva delle importanti installazioni militari. Gli stranieri non erano certo visti di buon occhio.

42 R. M. 1096: in dattiloscritto molto in cattivo stato e di difficile lettura.

43 Si deve tener presente che le Suore della Carità, essendo di diritto diocesano, ora hanno come Superiore ecclesiastico il nuovo Amministratore Apostolico. La posizione di Don Cimatti e di Don Cavoli diventa difficile. Devono rendersi economicamente indipendenti per poter sussistere.

44 Da notare che questa e anche la maggior parte delle Circolari mandate quest’anno ai salesiani sono scritte a mano e poi poligrafate su carta ordinaria con un sistema molto in uso nelle scuole giapponesi. Il motivo deve essere che non poteva dattilografare le copie sufficienti per le singole case. Probabilemte le mandawa anche alle FMA. E anche non poteva portarsi la macchina da scrivere nei frequenti spostamenti di residenza.

45 Manca sia la data che l’intestazione. Si pensa sia stata aggiunta alla circolare del medesimo giorno. Di per sé la lettera potrebbe essere anche del medesimo periodo dell’anno però 1943.

46 Si tratta del Piccolo Seminario di Miyazaki, che funzionava anche come aspirantato salesiano. La preoccupazione di Don Cimatti, pur continuando a lavora per la Prefettura Apostolica, era quella di rendere indipendente l’aspirantato per continuare a formare il personale salesiano. Per questo cercava un posto a Tokyo.

47 Parola che significa “offrire un giorno di lavoro per lo sviluppo dell’Asia”. Eufemismo per dire conquista.

48 R. M. 1097: originale dattiloscritto e in parte manoscritto, alle volte di difficile lettura.

49 A quei tempi era un problema l’interpretazione del principio “Extra Ecclesia nulla salus”. Lo sentiva forte Don Cimatti vedendo la buona volontà e la vita retta di questi nostri benefattori.

50 Lo scritto si trova in calce al regolamento delle Parrocchie, copia dell’originale scritto a mano da Mons. Cimatti. Il Ministero della Educazione fino alla fine della guerra mandava continuamente ordini alle organizzazioni religiose ed esigeva pure vari regolamenti di cui dava una traccia generale da osservare. Don Cimatti raccolse tutti questi ordini e direttive e ne fece un pacco con scritto sopra “Per la storia!”. Gli esperti ci dicono che non si all’episcopato e neppure nella Biblioteca Nazionale.

51 [radiotrasmesso dalla radio giapponese verso l’Italia che era alleata] R. M. 1098: originale dattiloscritto. Di per sé dovrebbe essere messo altrove, non essendo uno scritto al Superiore, ecc. come le altre relazioni. Rispettiamo l’ordine dato da Mons. Cimatti stesso a Don Crevacore.


52 In margine, egli stesso scrive: “In caratteri (= in giapponese): si spedirà ai Cooperatori ed amici”.


53 Pur avendo la sede a Kagoshima, l’Amministratore Apostolico preferì mettere la sua residenza nella missione di Miyazaki, dove resterà fin dopo la guerra. Finora ne era incaricato Don Romani coadiuvato da altri confratelli, che per questo dovettero ritirarsi.

54 Dal dattiloscritto non spedito: R. M. 1051. Il medesimo testo si trova in R. M. 1099.

55 Nel Cimatti Museum di Tokyo c’è la raccolta completa delle Letture Cattoliche pubblicate in Giappone.

56 Nello scritto manca qualsiasi dato. Parlando della sua “Memoria” si pensa sia quella “Indice degli animali della provincia di Miyazaki” uscita in Settembre e che lui potè inviare da Miyazaki dove fu in Ottobre del ‘41.

57 Anche questo è l’ultimo numero uscito di questo foglio ai benefattori.

58 Finalmete ebbe il permesso di partire per Tokyo. Scrive nel Diario: “A Dio piacendo partirò per Tokyo. Partirei piú volentieri per lassú”. E poi: “Col solito accompagnamento arrivo a Tokyo”, cioè, scortato dalla polizia lungo il viaggio.

59 L’ultimo numero è il fascicolo speciale commemorativo del centenario dell’Opera Salesiana. Fu interrotto per ordine superiore per mancanza di carta. Al suo posto si ebbero 5 colonne di “Notizie salesiane” sul Giornale Cattolico. Riprese dopo la guerra col titolo “Karashidane” = Semi di senapa; poi diventò “Katorikku seikatsu” = Vita cattolica, che continua ancora adesso.

60 Il chierico Nishimura aveva cominciato lo studio della teologia il 1 aprile a Tokyo. Dopo la professione perpetua fu richiamato alle armi e destinato alle Filippine nel servizio civile. Vi rimase fino al 15 febbraio 1945 anno in cui morì di tubercolosi. Mons. Piani Delegato Apostolico lo assistette fino alla fine. In tutti i sensi era il miglior chierico giapponese salesiano. Don Cimatti ne scrisse una breve biografia riveduta da Don Tassinari.

61 Aveva ricevuto la tonsura.

62 Si preparava ad emettere i suoi voti perpetui (8/12/1941).

63 Il confratello, di origine ungerese, non si adattò alla vita del Giappone. Nel 1944 si trovava a Shangai e dopo la guerra tornò in Italia

64 R. M. 2000: dattiloscritto di difficile lettura.

65 Famoso giurista giapponese cattolico, lavorò dopo la guerra nella stesura della nuova Costituzione, e dal 1960 fu il primo giapponese a diventare membro del Tribunale internazionale dell’Aia. La conferenza su Don Bosco fu pubblicata nel numero 128 delle Letture Cattoliche nel febbraio 1942, con un’appendice su “Don Bosco e la sua Opera”.

66 In occasione della rinnovazione dei voti religiosi.

Da notare che in questo stesso giorno il Giappone entrò in guerra con l’America. Inoltre, proprio in questo giorno, l’Amministratore Apostolico Mons. Ideguchi fece visita al Piccolo Seminario di Miyazaki, e davanti agli allievi e ai salesiani radunati per il centenario dell’opera salesiana si permise di criticare pubblicamente gli stranieri che non usano il bagno caldo perchè non capiscono lo spirito giapponese, lasciando in tutti una cattiva impressione. Don Cimatti quando sentì la cosa, scrisse sul suo diario: “Infelice discorso dell’Amministratore Apostolico”. Fu l’inizio di lunghi contrasti.

67 Le circostanze a cui allude sono l’entrata in guerra del Giappone contro l’America, con imprevedibili conseguenze anche pr l’Italia e per gli italiani in Giappone.

68 La situazione comincia a diventare sempre piú tragica. D’ora in poi, fino alla fine della guerra le relazioni con l’estero diventano quasi impossibili. Quasi tutti i chierici giapponesi formati da Don Cimatti vengono chiamati alle armi e la maggior parte di loro ci lascia la vita. I missionari dei paesi belligeranti vengono espulsi dal Giappone o internati. Anche per i viaggi ci sono molte restrizioni e per Don Cimatti diventerà più difficile visitare i missionari del Kyushu.. Cercherà di supplire con le Circolari e le lettere private, ma anche queste erano controllate.

69 Il giorno 20, nella cronaca dello studentato è scritto: “Nel pomeriggio Mons. Cimatti si assenta per andare a Mikawajima a sostituire Don Dumeez, internato dall’Autoritá Civile”. Non essendoci altri, da questo giorno Don Cimatti diventa parroco della chiesa di Mikawajima fin verso la fine del 1944. Da qui, frequentava lo Studentato per le lezioni, attraversando tutta Tokyo.

70 Da notare che il chierico Akimoto Martino, dopo la richiamta alle armi del compagno Nishimura, era l’unico giapponese del primo anno di teologia. Debole di costituzione non fu arruolato. Siccome la legge esigeva un giapponese a capo dell’ente religioso salesiano, era l’unico che poteva prestare il nome. Nel 1944 fu ordinato primo sacerdote giapponese salesiano.

71 Gli internati erano Don G. Dumeez e Don De Kruyft. Lo scritto di Mons. Cimatti è a macchina – come tutti quelli che erano inviati per posta. Vigeva la censura: bisognava facilitarla. È chiaro che non si poteva trattare di problemi delicati.

72 R. M. 2001. La rel. Mis. 2001 è conservata in un dattiloscritto quasi illegibile: in qualche punto si è dovuto cercare di indovinare il testo.

73 La Vita di Don Bosco dell’Auffray all’inizio fu divisa in due volumi. Il primo uscì nel dicembre 1942, e il secondo nel giugno 1943 insieme con l’edizione completa in un volume. Questa vita ebbe varie edizioni e per più di 50 anni fu la fonte più dettagliata per la conoscenza di Don Bosco in Giappone.

74 Non risulta che questa edizione sia stata fatta, ma nel Museo di Tokyo si conserva l’originale della trascrizione di “Il marinaio”, “Il cacciatore”, “Il piccolo spazzacamino” fatta da Don Cimatti.