Cimatti|Fumasoni Biondi / 1937-2-17

1816 / Fumasoni Biondi / 1937-2-17 /


al Card. Fumasoni Biondi, Prefetto della S. C. di Propaganda Fide


17 febbraio 1937


PROMEMORIA RELATIVO ALLA

CONGREGAZIONE RELIGIOSA FEMMINILE INDIGENA DI CUI SI DOMANDA

AUTORIZZAZIONE DI INIZIO NELLA PREFETTURA

APOSTOLICA DI MIYAZAKI

GIAPPONE


NOME – Sorelle della Carità.


SCOPO – Lo scopo primario è la santificazione delle Consorelle, mediante l’osservanza dei voti semplici di povertà, castità ed obbedienza, l’esercizio delle Opere di Misericordia secondo le proprie Costituzioni.

Lo scopo secondario e speciale è la Propagazione della Fede, mediante le Opere della Carità:

1. primieramente nelle persone a pro’ delle quali vengono esercitate dette Opere di Misericordia, cioè i poveri, gli infermi, gli orfani, ecc. e i loro parenti;

2. inoltre le Sorelle della Carità, favorite del prestigio che godono presso le Autorità e il popolo, presso le persone o istituzioni che con sacrificio e abnegazione compiono opere di misericordia, si adopereranno a propagare la fede presso il popolo delle città o borgate in cui fonderanno una qualche istituzione caritativa, specialmente con questi mezzi:

a) colla diffusione dei principi della carità a mezzo della stampa, di conferenze, di circoli, ecc.;

b) cercano di eccitare la cooperazione materiale e morale dei pagani e delle associazioni locali affini, verso le Opere da esse dirette;

c) con qualsiasi altro mezzo che sia giudicato idoneo allo scopo.

3. Si prenderanno anche cura dell’assistenza spirituale dei neofiti e di quei cristiani che hanno abbandonato la pratica della Religione.


ORIGINE – Nel 1929 incominciò a Miyazaki una discreta attività nel Circolo femminile “Immacolata” per mezzo di visite ai poveri. Questo lavoro si consolidò in seguito sotto forma di Conferenza di S. Vincenzo de’ Paoli. Il 1 gennaio 1933, essendo sorto, dietro iniziativa ed il lavoro veramente apostolico del Missionario Salesiano Sacerdote Don Antonio Cavoli, l’Ospizio Cattolico di Miyazaki, alcune donne di varia età accettarono dietro invito del missionario, e altre in seguito fecero domanda di offrirsi al servizio di Dio, lavorando gratuitamente per quest’opera, conducendovi vita comune e facendo visite a domicilio ai poveri. Il numero di queste pie persone crebbe proporzionalmente allo sviluppo dell’opera, ed attualmente 18 adulte e 12 aspiranti, che compiono i loro studi e la loro formazione, formano il nucleo iniziale della nuova Congregazione.

Benché in principio non fosse nostra intenzione di formare una Congregazione religiosa1, l’esperienza personale e di autorevoli dignità ecclesiastiche hanno dimostrato fino all’evidenza che le giovani cattoliche in Giappone si dedicano assai volentieri, come laiche, al servizio di Dio in qualche Opere di Carità, e ciò anche con abnegazione ammirabile, ma in seguito vengono ad associare naturalmente a questo ideale anche quello religioso. Questa felice constatazione, unita all’altra dell’impareggiabile valore apologetico e propagandista che hanno le opere di carità, ci spingono a domandare l’autorizzazione di iniziare questa nuova Congregazione religiosa; tanto più che essendo indigena porta con sé l’innegabile efficacia dell’apostolato dell’indigeno sui suoi connazionali, tanto più in un paese come il Giappone.

I risultati finora ottenuti dall’attività di questa pia istituzione laica che si possono misurare dal ragguardevole numero di battesimi amministrati, dagli ottimi rapporti per essa ottenuti della Missione colle autorità civili municipali, provinciali e governative, dall’atteggiamento sempre amichevole della stampa, da innumerevoli visite fatte all’Opera da persone private, da autorità e persone rappresentative, fino all’ambita e quanto mai onorifica visita del rappresentante dell’Imperatore, ci fanno sperare che se sarà volontà di Dio che sorga questa Congregazione religiosa indigena, essa potrà compiere del gran bene nel campo della propagazione della fede. La Carità sarà al servizio della fede.

Per la formazione alla vita religiosa di queste aspiranti si prestano assai volentieri le suore di San Mauro nel loro Noviziato, e già cinque “Sorelle della Carità” sarebbero pronte per incominciarlo.

In fede.

Sacerdote V. Cimatti, salesiano

Prefetto Apostolico di Miyazaki


1 Questo era il parere di Don Cavoli, che, come dice lui stesso, voleva che fosse per sempre una Associazione laicale, ma poi cedette all’insistenza di Don Cimatti, e da lui fu incaricato di portare avanti l’opera. Evidentemente a questa data don Cavoli aveva già acconsentito all’idea del suo Superiore.