Cimatti|Rinaldi Filippo / 1931-10-27

830 /Filippo Rinaldi / 1931-10-27 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



Takanabe, 27 ottobre 1931

Amatissimo Padre,

Si avvicina la fine del mese. È da poco che ho scritto, ma non pensando di avere cose speciali per la fine del mese per me e per gli altri, ripiglio per rimettermi in carreggiata.

D. Cimatti. Pienamente a posto in salute. Lavoro solito. Non posso fare grandi cose (e poi non ne sarei capace) per l’apostolato, perché devo pensare troppo agli altri, specialmente per le necessità della vita.

Pietà e regole. Mi pare nell’osservanza dei propositi degli ultimi esercizi di continuare benino e con profitto. Mi aiuti il Signore. Qualche miglioramento pure nell’adempimento dei miei doveri di superiore… (Lei sa…). Anche qui mi aiuti il Signore ad eseguirli sempre meglio. Maxima poenitentia!

Ss. Voti. Nulla di speciale. Per la perfezione nelle virtù tento insistere sull’umiltà. Non ho da fare molti sforzi, perché di fronte all’evidenza non ci vuole gran che ad essere convinti. Ad ogni modo, lavoro per questo non manca. Idem pel dominio del cuore.

Per confratelli. Miyazaki. Benino tutti e tre e mi pare vadano ben d’accordo e lavorino. Non siamo finora entusiasmati dalle Suore. Con D. Antonio c’è qualche sfuriata di tanto in tanto, ma finiscono col capirsi.

Takanabe. Tutti bene. Ormai siamo alla fine dell’anno e dopo l’Immacolata invierò i chierici pel tirocinio. Aspettavo direttive al riguardo dal Sig. Don Ricaldone: ma… faremo come potremo e speriamo di fare il meno male che si può. Il carattere più difficile è il bravo D. Marega: mi pare si sforzi, ma… Il Signore benedica il suo futuro lavoro. Pur essendone venuto del bene (Dio pensa a tutto) certo che un po’ tutti (lui compreso) hanno sofferto per questo suo carattere nervoso, critico di tutti e di tutto. Ha ottimi numeri per tante cose.

Oita. Bene in salute. Non troppo accordo fra D. Margiaria e D. Escursell, che Lei conosce meglio di me. Certo che D. Escursell soffre. D. Margiaria nelle imprese è poco comunicativo col confratello, che pensa ad una diminutio capitis. Ma lavorano e fanno del bene.

Nakatsu. Bene in salute. D. Lucioni con D.Tanguy coutuntur poco (parte di D. Lucioni che sta in Giappone per ubbidienza, come dice lui).

Sostanzialmente dunque le solite miseriole della vita… mi pare nulla di grave.

Le altre nostre condizioni Lei e i Superiori conoscono. Siamo nella povertà assoluta e Deo gratias! (chiudo il mese con nulla in cassa: mi pare che non è la prima volta che mi capita, ma cogli impegni cui ho da far fronte… ci penserà il Signore. Non domando ai Superiori, che già hanno fatto quello che avevano promesso e non possono fare di più. Poi dopo la chiarissima Sua, non saprei che domandare. In ultima relazione fatta al sig. D. Ricaldone e Sig. D. Giraudi ho esposto quali sono le opere che nel pensiero del Sig. D. Torquinst sono della Congregazione (non c’è solo lo studentato), per sapere se le riconoscono e se in qualche modo possono aiutarle. Quindi per quest’anno nulla da questo lato.

Attendo risposte da Propaganda per l’esito di pratiche presso vari, anche presso il S. Padre, e anche il capo del Governo. Se anche da questo lato ottengo zero, vedremo: Deus scit!

Pel mese di novembre non so che darò ai confratelli. Alla disperata congederò catechisti o non so che farò. Valessi qualche cosa potrei vendere me… Ad ogni modo la Provvidenza non ci ha mai abbandonati.

Il suo parere chiaro (già esposto al Sig. D. Ricaldone) è desiderato dal Consiglio sull’opportunità che uno o due vadano per un giro d’elemosina in America, Italia, Francia, ecc.

D. Tanguy non ha difficoltà ad andare in Francia. Per me vado dovunque. In Italia certo conosco molti: altre lingue non so. D. Escursell in zone spagnole? È realizzabile? conveniente? tempo perso? Come vede tento di aggrapparmi a tutti i rampini. Il Consiglio (salvo D. Piacenza) non trova altra soluzione fra le tante belle idee che vengono quando non si ha nulla. Certo che se non si raccoglie molto, si fa propaganda.

Come vede non le annuncio notizie liete. Domani invierò telegramma a D. Fontana (d’accordo già con D. Braga) domandando un po’ d’elemosina. Vedremo se la Provvidenza disporrà per qualche cosa da questo lato.

Preghi per me, amatissimo Padre, che sempre la ricordo, e preghi per l’anima mia… oh, questo sì!…

Suo aff.mo

D.V. Cimatti, sales.



P.S. - Scusi se le faccio fare da postino. Grazie!