Cimatti|Madre F.M.A. / 1932-7-24

977 /Madre Generale F.M.A. / 1932-7-24 /


alla Rev.ma Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice



Miyazaki Missione Indipendente - Giappone

Takanabe, 24 luglio 1932


Reverenda Madre,

Ricevo in questo momento il bel dono che per mezzo delle sue figliuole ha voluto procurarmi (il 2° volume delle grazie ottenute per intercessione della Serva di Dio Suor Mazzarello) e mentre me ne compiaccio vivamente, faccio voti e preghiere affinché il comune desiderio sia presto realizzato.

Uscirà come primo volume del 2° anno delle Letture Cattoliche in giapponese la vita della serva di Dio. Ho desiderato che entrasse in questa collana e per divulgar la vita e le virtù della Venerabile e nello stesso tempo affinché l’opera delle sue figliuole presto possa passare i confini della missione e accingersi al grande lavoro che son sicuro le Figlie di Maria Ausiliatrice sono destinate a fare anche in questo paese. Sono pur stato contento che finalmente la Direttrice, aderendo al mio ripetuto invito si sia recata a visitare le opere più importanti tenute dalle suore in Giappone. Già ne avrà fatta relazione, e sono convinto che avrà servito moltissimo all’istruzione delle Suore.

Gli inizi sono difficili per tutti e specialmente per gli ordini religiosi femminili. Hanno bisogno non solo di fare l’esperienza personale, ma anche la loro esperienza di Congregazione in queste terre, così mi diceva uno zelantissimo Vescovo che visitò la residenza di Beppu e Miyazaki. Inoltre date le circostanze di vera miseria in cui si è trovata la nostra missione, e l’impossibilità di venir in aiuto forte alle Suore che caritatevolmente hanno aiutato la missione, che anche ora è in debito con loro, non potei mettere le Suore in condizioni di vivere una vita tale che somigliasse anche alla lontana a quella che vivevano in Italia. Solo ora (spero per la fine del mese) posso dare una casa alle suore presso l’Asilo in cui spero non saranno come nel palazzo reale, ma un po’ più disimpegnate che ora, lo saranno certo. Non fu nostra colpa, ma un cumulo di circostanze, fra cui la più forte è la povertà. Beati noi che il Signore ci vuole contrassegnati con questo segno, e sotto questo punto di vista godo che anche le sue figliuole si siano trovate a disagio. È grande scuola di virtù e di formazione missionaria. Le difficoltà poi della lingua e dell’adattamento alle abitudini giapponesi, forse per tutte queste ragioni non potute accentuare fino dagli inizi, e il non essersi subito orientate in principio nelle relazioni fra suore e missione (avendo i missionari bisogno che le Suore si formassero ai bisogni della missione e pensando forse le suore di essere nelle relazioni colla missione come in Italia), hanno dato luogo a uno stato di cose che a chi non è al corrente delle questioni potrebbe far pensare che non vi siano fra suore e missione tutte quelle strette relazioni e tutti quegli effetti nell’educazione delle ragazze che speravamo di vedere, dato il lavoro che compiono altrove le Figlie di Maria Ausiliatrice.

Ho aperto l’animo mio alla Sig.ra Direttrice, come ora l’apro alla Reverenda madre, ed in tutta questa questione non vedo altro che le difficoltà in cui si sono trovate le sue figliuole, accresciute dal disagio in cui si sono trovate per le necessità in cui ha versato e versa la missione, che ha impedito alle Suore finora di far mettere in opera tutte le risorse delle loro belle qualità.

Spero che appena la missione avrà potuto compiere i suoi doveri verso le suore e che la questione finanza si sarà un po’ sollevata – e specialmente quando le suore potranno muoversi in un campo loro, più libere, e senza troppi contatti col lavoro che domanda la missione, anche il lavoro risulterà più proficuo in tutti i sensi. Per l’opera di Miyazaki le suore essendo alle dipendenze della Missione, come in Italia ad es. gli oratori parrocchiali ecc. è naturale che si trovino troppo al controllo dei missionari, che avendone la responsabilità diretta, forse entrano anche in dettagli che non sempre possono piacere – se poi i modi di dire e fare vicendevoli fossero interpretati non conforme a carità, Lei comprende che l’accordo, che è condizione indispensabile per fare del bene, alle volte può venire ottenebrato; la fantasia ci lavora più del necessario e alle volte si vede buio, dove non c’è ragione.

Non pensi con tutto ciò che le cose vadano male; no no… è per farle andare meglio che bisogna pure dirci le difficoltà in cui tutti ci troviamo, e fra tutti in cui si trova il sottoscritto che non è niente affatto tagliato a fare ciò che dovrebbe fare.

Un’altra fonte di difficoltà è stata la regolarizzazione delle Convenzioni che furono desiderate da Torino insieme alle altre indicazioni che furono date e inviate a Torino. D’accordo col Sig. D. Rinaldi di santa memoria e colla Reverenda Madre, in principio si andò un po’ alla patriarcale per sussidiare le Suore. Poi si venne alle cifre di convenzione ed io dubito che le suore abbiano avuto la peggio. Per me la preghiera che rivolgo al Signore è che mi dia modo di regolare presto i miei debiti colle suore e che mi dia modo di aiutare più efficacemente le Suore stesse. Al momento attuale mi pare ancora impossibile. Era per facilitare a tutti (loro e noi) il modus vivendi che avevo fatto la proposta di cessione dietro compenso del terreno e locali asilo. Le condizioni di disagio in cui si trova la loro Congregazione fece rispondere negativamente alla proposta, che ripresentai e di cui non ho più avuto risposta. Il Signore ci aiuti in tutto.

La salute delle suore mi pare buona. Si preparano a fare i loro Ss. Spirituali esercizi il prossimo 29, e predicandoli parlerò anche colle suore e così spero che tutte e tutti rafforzati nel Signore ripiglieremo con slancio il lavoro.

Può essere che una visita di qualche ispettrice e di qualche superiora serva a sollevare gli animi anche di queste buone Figliuole che hanno bisogno di essere consolate. Ne abbiamo bisogno anche noi Salesiani ed è per noi una vera grazia essendo i più lontani… credo che anche le buone Figlie di Maria Ausiliatrice ne avvantaggeranno.

Sono solito almeno una volta all’anno fare una breve relazione a Lei Reverenda Madre; voglia accettare questa lettera che le dice il desiderio che tutti abbiamo, la Sig.ra Direttrice e il povero Don Cimatti che le rispettive comunità siano di consolazione al Signore e anche ai nostri rispettivi Superiori. Preghi per questa povera Missione e per chi si professa nel Signore

devotissimo

D.V. Cimatti, sales.,

Sup. Miss.