Cimatti|Valentini Eugenio / 1927-5-2

258 /Valentini Eugenio / 1927-5-2 /


al chierico Eugenio Valentini, suo ex-allievo



Miyazaki, 2 maggio 1927

Mio Eugenio,


Il tuo delicato pensiero di scrivermi per l’onomastico mi ha commosso. Ti ringrazio. Stiamo al solito in continua unione di preghiere. Quanto a te:

  1. Trovo troppa preoccupazione nella tua vita spirituale. Credo conosca poco lo spirito di San Francesco di Sales (almeno in pratica): se non puoi leggere le lettere, leggi di tanto in tanto e medita quanto ha pubblicato il nostro Don Ceria.

Legge. Quando sei presente a te, fa’ quel che puoi. Sbagli? Umiliati. Va bene? “Signore, che non debbo fare per voi?”. Non è difficile. Non ci vogliono oppressioni. Ubi spiritus, ibi libertas.

  1. Pel cuore. È naturale. Più tardi non ci sarà distinzione di stagione.

Legge. Esatta e pratica applicazione dell’articolo 39 delle Costituzioni. “Verbum Dei non est alligatum”. Cioè quando ti senti la buona ispirazione di dire qualche cosa ad alcuno, dilla. Detta, non pensarci più. Rivenendo l’ispirazione si ridice, non curandosi del bene fatto e sempre da capo. Anche in questo calma, come nel primo punto.

Spandi a piene mani il bene intorno a te, proprio come la provvidenza che in ogni senso, in ogni direzione propaga la specie. Hai fatto del bene? Non pensarci più… Quanto ce n’è ancora da fare… Sbagli? Perdono e umiltà; sempre con calma, sempre con umiltà, sempre con allegria. Chi non sa che al mondo tutti si sbaglia?

Quanto a Bava bene. È un buon Salesianetto: da lui dovresti apprendere un po’ di santa libertà di azione; come quello scavezzacollo dovrebbe apprendere da te un po’ di raccoglimento; ma né tu, né lui, né Don Cimatti siamo farina per fare ostie.

Quanto a Torello e Don Thomatis ed altri che già andarono o che andranno piange il cuore per loro. Il Signore sa quanto Don Cimatti e altri hanno fatto per loro: non hanno voluto o non vogliono? Peggio per loro. In queste circostanze:

  1. non scandalizzarsi (i Giuda vi furono anche con Gesù): ma è meglio, meglio se ne vadano… e subito: sono tarli e peggio.

  2. Pregare per noi perché se il Signore non ci tiene la mano sul capo!…

  3. Pregare, sì, e molto per loro, perché se si poteva dirsi assicurata la salvezza loro in Congregazione, non è certo assicurata, anzi… nella nuova condizione. So quel che mi dico. Povere anime!…

Mi dici di pregare almeno una volta in particolare per te…, Ma sempre! Allegro, più allegro e meno preoccupazioni nella santità. Vedi! Don Bosco non era mai mesto… La calma di spirito è il gran segreto: tutto il resto è zavorra di santità.

Ti abbraccio e benedico.

don Vincenzo Cimatti