Cimatti|Berruti Pietro / 1939-6-7

2290 / Berruti Pietro / 1939-6-7 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



7 giugno 1939


Amatissimo Sig. Don Berruti,

Anche a Lei, buon S. Pietro. Può immaginare che faranno in quel giorno i missionari in Giappone e specie Don Cimatti per Lei.

Grazie a nome di tutti per quanto fa per noi. Ed ora:


  1. È ancora sospesa la questione con Don Braga, d’intesa con Lei, accollai su di lui un debito che da anni trascino con lui, quanto Lei generosamente disse di voler pagare pro Visitatoribus (Yen 500). Siccome mi si manda da Erode a Pilato, e naturalmente Don Cimatti fa altrettanto con Don Parisi che mi invia il conto, andrebbe bene sapere se i Visitatori fanno o no la loro parte o se deve aggiustare tutto Don Cimatti. Non discuto: domando o un sì o un no, se no la faccenda passa in prescrizione e…

  2. Le raccomando il personale per noi. Se il bravo Floran sarà in grado di venire, niente di male, anzi…

  3. Spero inviare a giorni i moduli riempiti dai confratelli da Lei inviati, da cui si potranno rilevare tante consolanti constatazioni… Specie per me, se sarò in vena gliele dirò.

  4. Il confratello Masiero non può assolutamente attendere al suo lavoro di sarto e per malattia che progredisce (nervosismo e nevrastenismo) e perché impari. Già l’anno scorso si sperava un buon sarto. Se trova anche un falegname…

  5. A Kawasaki (Yokohama) vi è un bel terreno di 1300 tsubo a 35 Yen allo tsubo. Si può prendere tutto a metà e un terzo. Già feci proposte. Che mi rispondono i nostri buoni Superiori?


Insisto sul canone fondamentale: in Giappone buon personale e soldi, se no, non si conclude.

E preghi per me nel bel mese del S. Cuore. Oh, se il Signore mi pigliasse con sé!

Suo

Don V. Cimatti


E quando le note che il suo ufficio regolarmente invia (ossequi al buon Bisi e l’altro nome difficile) diverranno realtà o sonante o cartacea? Se no, ad quid?