Cimatti|Marega Mario|1958-11-22

5052 /Marega Mario / 1958-11-22 /


a Don Mario Marega, missionario salesiano in Giappone



Chofu, 22 novembre 1958

Mio sempre carissimo D. Marega,1


Grazie della tua del 20/11.Come dall’inizio della nostra relazione in Giappone – e più intensamente nel periodo dolorosissimo della guerra – ancor più ora, non potendo fare altro, ti ho sempre e ti ricordo cotidie nominatim in fractione panis. E sta’ pure certo che continuo, e tu devi fare lo stesso per me, perché sono più prossimo di te al giudizio particolare e domando a tutti mi aiutino “ut moriar in perfecta charitate Dei mei”.

Nella dolorosa questione in coscienza dovevo fare quanto ho fatto di fronte a Dio e per il bene delle anime dietro l’ordine del Superiore Ecclesiastico. Ho ubbidito, come avete ubbidito voi, abbiamo fatto il dovere nostro.

Mi tiri fuori la fiducia… Non capisco il nesso della questione. Ho coscienza di non aver mai perduto la fiducia dei miei confratelli, anche quando dolorosamente hanno dato attraverso. Tutti possiamo sbagliare e tutti abbiamo sbagliato in tante cose: dobbiamo riconoscerlo e quello che è più, migliorare. Nella questione di Usuki quante parole… Superiori, D. Rossi, D. Marega, i cristiani, i reporters, ecc.

Ci perdoni il Signore e riparare bisogna. Se alla tua venuta a Tokyo ci fossimo veduti francamente ti avrei dato questo fraterno consiglio: “Tu hai bisogno di riposo in tutti i sensi… un ritorno ad tempus (da determinarsi dai superiori) e anche definitive… E se lo desideri, intuitu riposo e calma spirituale è la cosa più conveniente, utile, e secondo me, necessaria… Nelle attuali condizioni tue, per te e per gli altri…”.

Se il sottoscritto fosse nei tuoi panni farebbe certo così. Siamo ancora troppo uomini… Ragioniamo troppo da uomini e purtroppo in queste decisioni abbiamo paura del cosa diranno gli uomini… Si pensa si tratti di castigo… Il sottoscritto penserebbe al bene materiale e spirituale proprio e degli altri.

Ti abbraccio e benedico di cuore. Offri i tuoi dolori spirituali per sollevare le anime del Purgatorio. Ad invicem.


Don Vincenzo Cimatti, sales.



1 L’Originale è andato perso.