Cimatti|Marella Paolo|1940-12-2

2639 / Marella Paolo / 1940-12-2 /


Miyazaki, 2 dicembre 1940


Eccellenza,

Venerdì scorso consegnai la lettera, e parlai a lungo con Monsignore1, che mi assicurò avrebbe fatta rinunzia pura e semplice, dolendosi che non potesse fare a Roma le sue osservazioni – dato che per la censura non si può fare.

Ho cercato di spiegare la situazione, ma i fatti che succedono intorno a Lui, non gli permettono di convincersi, che quanto ora gli Ordinari hanno fatto, metteranno le cose a posto.

Inoltre chi è vicino a V. E. non ispira fiducia in un certo numero tra gli Ordinari e si teme che V. E. non possa agire con piena libertà, sembrando troppo precipitate le decisioni.

Questi in blocco i pensieri, che del resto sono già noti all’E. V.

Però Mons. Breton comprende che al momento non c’è che da seguire quanto si fa, pur preferendo di mostrare che il Cattolicesimo non si sarebbe comportato come le altre religioni. Non mi ha detto se invierà direttamente a V. E., ma mi assicurò [che] avrebbe fatto subito. E scusi se non ho saputo far meglio.

Ricevo oggi il suo consolantissimo espresso, che ho annunciato alle residenze2, che così gli invieranno le loro congratulazioni, preghiere e auguri. L’ho comunicato ai Seminaristi in chiesa, pregato e cantato l’inno dei Martiri giapponesi.

Gioia per me (non voglio farci entrare l’egoismo però); vantaggio per la Chiesa, approvazione della Chiesa; tanto basta perché tutti debbano accogliere bene la cosa, e perché ne vengano copiose benedizioni di Dio sulla Prefettura.

Per me sono ringiovanito di 15 anni, tanti quanti ne ho passati come superiore ecclesiastico.

Se ci fossero speciali modalità da compiere abbia la bontà di farmelo conoscere: al più presto mi abboccherò con Mons. Ideguchi.

L’otto prossimo, la data della fondazione della nostra Società salesiana: voglia fare un memento speciale per noi tutti figli di Don Bosco in Giappone.

Unisco (e con questo chiudo le mie relazioni come Prefetto Apost.) l’annuale pratica de eligendis candidatis.

E mi benedica in modo speciale, mentre assicuro quotidiane preghiere per V. E…

Suo allegrissimo nel Signore

Don Vincenzo Cimatti, sales.



P.S. - Ed ora alcune domande, cui pregherei [che] V. E. rispondesse con franchezza romanesca. Finché non perderò anche gli altri galloni dovendomi occupare della nostra società salesiana:


  1. Crede V. E. [che] non ci siano inconvenienti a che mandi un confratello negli U.S.A, per collettare?

  2. Crede V. E. (e lo domando a Lei perché non posso prevedere che mi risponderebbe Mons. Ideguchi) sia bene che (anche se non immediate) mi ritiri dal Kyushu, stabilendomi ad es. a Tokyo o altrove, e andando passim a far visita? Per me non ho difficoltà, anche per il buon esempio, a rimanere in campo, ma non vorrei dare ombra a nessuno.

  3. Olim ebbi richiesta per la Manciuria, crede sia buona cosa riallacciare?… Che della grazia… anche stile telegrafico.

1 Il giorno 25/11 Mons. Cimatti lasciò Tokyo dopo essere stato a visitare il Delegato Apostolico il quale “lo prega di andare a Fukuoka” a far visita a quel Vescovo, che aveva difficoltà a dare le dimissioni. Vi fu il giorno 30/11. Scrive al riguardo: “A Fukuoka conversazione con Mons. Breton sulla questione del momento. È fra il fuoco: e si vede la piega che potrebbero prendere le cose dal punto di vista religioso”.

2 A Miyazaki, l’annuncio della nomina del Nuovo Superiore della Missione nella persona di Mons. Ideguchi arrivò il giorno 2/12. Mons. Ideguchi non era vescovo, ma solo Amministratore, sia della Prefettura di Kagoshima, sia della Prefettura di Miyazaki-Oita. In quel momento era imprevedibile l’andamento che avrebbero preso le cose.