Miyazaki, 25 luglio 1926


Miyazaki, 25 luglio 1926

179 /Amerio Franco / 1926-7-25 /


al chierico Franco Amerio, ex-allievo di Valsalice, musico


Mio carissimo Franco,


Come ringraziarti della bontà con cui mi hai voluto ricordare? Col ricordarti ogni giorno (come faccio) unitamente alla tua cara famiglia. Che vuoi, mio Franco, il Signore mi ha dato un cuore, capisco anch’io, troppo tenero, per cui quando sono entrato in un’anima non posso più né materialmente, né spiritualmente separarmene: così mi succede per te e per la tua s. famiglia (oh! ringraziane ogni giorno il Signore!).


  1. Grazie della carta di musica – sarà riempita in massima parte per voi altri. Ma che vuoi! ora devo occuparmi di roba giapponese (che perché non capireste – e ne ho già un po’ – è inutile che mandi). Ti mando per stavolta (e ogni volta che quei di Valsalice scriveranno) alcuni canti giapponesi, deliziosi. Leggerai in lettera comune… Preferiscono musica mesta, in minore. Essendo il canto obbligatorio nelle scuole, hanno numerose collezioni in parte originali, in parte appiccicata a musica tedesca, francese. Gustano – dicono – la musica italiana, e apprendono con facilità.

Per l’Assunta spero che tutti i cristiani riusciranno a cantare la Messa… [seguono note: inizio della Messa “cum jubilo”] e lodi in giapponese. Certo che sono pazzi per la musica; sul lavoro cantano, le bambinaie hanno bellissime arie mentre accudiscono i bambini. Proprio ieri davanti allo stagno della Missione una piccola bambinaia acquietava il suo tesoretto con un’arietta ripetuta usque ad satietatem [segue rigo con musica…].

  1. Grazie specialmente delle preghiere sabatine per la nostra missione. Pensala caratteristica finché vuoi, non riuscirai a fartene un’idea adeguata. Cerca – se puoi – di combinare questi elementi: paganesimo e grandezza economica, sociale, politica – massima libertà del fanciullo (che in casa è re sovrano e vede tutto ciò che da noi si suole nascondere) colla massima sudditanza civile – splendore di bellezza nei vestiti che danno l’idea del massimo pudore, unito al massimo di libertà (tanto che sembra essere tra i Bororos – Kiwari) – popolo istruito e ignorante… e potrei continuare fino a domani: paradossale, strano nel concepire, ma esatto, minuzioso, mah… vedremo! Prega davvero.

  2. Per la musica, l’esperienza mi ha fatto capire che data la natura della casa [di Valsalice], non c’è che fare come fai, finché non si riuscirà ad avere un’élite musicale da forzare in quel ramo – mi pare pure (ne vedo gli effetti qui coi miei piccoli) sia da farsi poco e bene.


Programmi molto belli. Non affannarti intorno alla roba mia: ad ogni modo servitene con tutta libertà.

Optime Lotti – per musica del genere rivolgiti alla Crocetta. È sempre bene nelle funzioni ci sia qualche cosa (anche brevissima) del genere; educa al gusto e forma lo spirito. Optimissime per le tue composizioni: non aver paura di insuperbirti facendole: basta che le paragoni con quelle dei nostri classici e moderni musici… Metti pure Henry1 con libertà; l’onore è mio. Ti potrà servire per norma dei gusti che sovente vanno più dietro al nome che alla realtà.

La prima domanda che ti fa uno sentendo musica è: “Di chi è quel pezzo?”. Digli un nome che faccia colpo… e il pezzo sarà bello.

Quanto ai pianisti, sfronda senza paura chi non dà speranza di riuscita e chi non ha buona condotta e chi pende troppo dalla parte del cuore: sarebbero in continue tentazioni (intendersi quindi col Direttore). Lascia stare l’incapacità e negligenza! Fa’ quel che sai e puoi e poi niente paura. Idem nelle tue constatazioni morali (fatti un proposito: fallo se credi, per l’affetto che ci portiamo). Leggi:


  1. Le lettere di S. Francesco di Sales,

  2. I trattenimenti spirituali e prediche del medesimo, e pigliati appunti. Lascia stare per ora l’apologetica sua, il Teotimo e la Filotea.


Hai capito? In direzione vi è la collezione completa. Dopo capirai l’inutilità di tutte le considerazioni catastrofiche che mi fai. Ma che, ma che?! Peccatori? Superbi? sensuali? inutili salesiani? ecc. ecc. Ma credi che Lui non lo sappia? Ma non ci siamo ritirati dal mondo proprio per questo? Animo, uomo di poca fede in Lui: ne vuoi avere troppa in te. Abbandono, abbandono; non c’è bisogno di capire, di filosofare. Fa’ quel che sai, nel modo che ti viene nel momento che fai per amor di Dio. Tutto il resto è tentazione, diffidenza, inutile constatazione.

Avanti avanti avanti con allegria.

Le notizie del movimento missionario le abbiamo avute dai giornali inviatici da Torino, del gran Congresso di Chicago da Torino e dall’America.

Dunque Franco, coraggio. Lavora e santificati. Don Bosco ti ha voluto vicino per quello, capisci.

Mi dice di dirti: “Ho voluto Franco vicino a me, perché nelle case si sarebbe trovato in più gravi pericoli. A Valsalice si santificherà nel lavoro, nell’allegria e tenendo allegri anche i miei figli, e nella pietà”.

Capisci? E tu ochetta mia (non offenderti) hai paura? Animo, va’ da Don Bosco (al ritorno da Piova) dagli un bacione per me e ringrazialo. Salutami caramente babbo e mamma e il fratello che fu a Valsalice; salutami i pianisti e i cantori e a te un grande abbraccio e una benedizione proprio di quelle…


1 Tuo

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2 don Vincenzo Cimatti

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