Cimatti|Crevacore Alfonso

5805 / Crevacore Alfonso / 1962-11-2 /


a Don Alfonso Crevacore, suo Direttore a Chofu



Chofu, 2 novembre 1962

Carissimo mio buon Direttore,


Permetti che anche questa volta faccia il mio piccolo rendiconto per iscritto: mi è più facile esprimere chiaro il pensiero e le mie necessità materiali e spirituali e le varie questioni.

1. - Sanità. Mi pare sia passata la parentesi (disturbo molto semplice, stomacale e dentario) al normale andamento della sanità. Non trovo niente di diverso di prima e grazie a Dio posso compiere i miei doveri giornalieri normalmente. Ho potuto seguire la vita della comunità (orario) regolarmente in tutto.

2. - Il lavoro fu regolare, sia per la preparazione alle lezioni di pastorale sia ai novizi, e qualche pensiero alle Figlie di Maria A. alla domenica e nelle occasioni di commemorazione di feste (brevissimi pensieri). Aiuto alla musica in Chiesa. Ho ordinato il materiale scientifico di vario genere, raccolto da noi a Nojiri o inviato dalle case (Nojiri 290 specie di piante e altro materiale). Già introdotto tutto nelle collezioni di Chofu, e il resto ordinato in tre cassette che il nostro coad. Ferrari porterà a Torino (te ne avevo già parlato, e anche al Sig. Ispettore, per i dovuti permessi).

Mi pare per questi doveri di lavoro e studio di avere sufficiente tempo e buona volontà nel compierli.

3. - Per le pratiche religiose ho tutta la comodità di compierle tutte: giornalmente; tento di migliorarle, correggerne le deficienze.

Non mi manca l’aiuto del Signore e la buona volontà per la riuscita – pur essendo i risultati ancora pieni di imperfezione. Continuo il mio piccolo lavoro spirituale quotidiano (come ti avevo già detto) sui miei tre loci minoris resistentiae (divagatio mentis in oratione, in puritate cordis et in superbia vitae) con qualche buon risultato. Aiutami con la preghiera e col consiglio.

4. - Non trovo cose speciali relate ai Ss. Voti e osservanza delle regole: per la povertà ho usato del permesso presunto per l’uso in chiesa del breviario nuovo dei confratelli (in qualche parte); il coad. Guaschino mi aveva dato delle cartoline illustrate (che volevo consegnare al Direttore) ma diedi a D. Compri, cui diedi lettera per D. Liviabella, sapendo che si sarebbe recato da Lui.

5. Nulla in riguardo alla carità – né per quanto si riferisce a disordini materiali o spirituali rilevanti da discorsi o azioni dei confratelli.

Scusa la scrittura. Deo gratias.

Grazie di quanto fai per me e per la mia anima, aiutami per prepararmi bene alla morte. Speriamo che non si prolunghi troppo la permanenza a Miyazaki… con perdita di tempo… Persuaditi che i viaggi non mi stancano per nulla.1

6. - Spero di non essere in ritardo per la questione degli abbonamenti dei giornali, periodici… anzi penso avrai già provveduto. Ad ogni [modo], per informazione l’anno scorso si era provveduto a questi abbonamenti, che erano desiderati dagli insegnanti (Vedi la distinta).

(Seguono N° 8 foglietti, con 36 nomi. Si omettono. Si riporta l’osservazione di pagina 6).

L’eterna questione della lettura di questi o altri giornali, riviste, libri tipo protestante o altri libri (proibiti o più o meno proibiti…). Connessa la questione di questi libri in biblioteca – le autorizzazioni dell’uso dei medesimi. Non ho mai capito la questione delle Riviste letterarie – filosofiche, scientifiche e librarie (in giapponese) che avevo rimesso in mano di D. Honda, quindi non ti so dir altro…

1. - Questa faccenda (dei libri e riviste) per me è sempre stata una faccenda ponderosa, sia per la parte educativo-istruttiva per sé e per la parte della utilità vera dell’uso e per la parte economica – fin dall’inizio della Scuola Superiore (= Tanki) per i filosofi e per dar valore alla parte teologica – anche per uniformarsi all’organizzazione secondo la “Sedes Sapientiae”.

2. - Anno per anno cercavo di ridurre al conveniente. L’anno scorso si ridusse così – e può essere che ci siano ancora riviste inutili. Alla tua esperienza e prudenza in materia regolare bene questa faccenda così importante sotto tanti aspetti. Senti gli insegnanti – il bibliotecario può controllare quanto è pervenuto. Per il materiale giapponese alla mano loro (specie filosofi, ma se ne servono anche gli altri…) non ti so dire nulla di positivo e a che punto siano le cose.

3. - Per le spese; cercavo per quanto era possibile l’aiuto di benefattori – ma non sempre la cosa andava bene: incomprensioni, dimenticanze, silenzio: quindi ritardi o pasticci amministrativi. Correvo allora al Conto Corrente – ed anche là dimenticanze – ritardi.

La mia inesperienza amministrativa e impraticità in materia mi ha lasciato di tanto in tanto in pasticci – ad ogni modo con l’aiuto di Dio la faccenda è andata avanti anno per anno e andrà avanti sempre meglio.

Per me questa faccenda delle letture e dei libri a Chofu è stata sempre un doloroso assillo (specialmente in certi anni in cui vi era per vari dei nostri giapponesi chierici vera mania di curiosare sui libri – mi pare che ora siano più regolati).

Lettura dei giornali e riviste alla mano… e l’uso dei libri della biblioteca per i nostri chierici, filosofi e teologi!

Mi pare di aver finito. Scusa la lungaggine, ma è parte del mio dovere e non meno del tuo.

Ti ricordo cotidie… ad invicem.

Tuo

Don Vincenzo Cimatti, sales.




1 Nel mese di novembre di quell’anno fece il suo ultimo viaggio in Kyushu, a Miyazaki ecc. invitato dal Direttore della Scuola, D. Tassinari. Si trattava di commemorare la prima Ambasciati mandata in Italia dal Giappone ai tempi degli antichi cristiani. Uno dei 4 ragazzi, Ito Mansho, era nativo di Miyazaki. In vista dell’età si studiò il mezzo più celere e meno pesante, l’aereo… Se ne era accorto, di qui la sua preoccupazione.