Cimatti|Ricaldone Pietro / 1946-3-31

3295 / Ricaldone Pietro / 1946-3-31 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



IN PIENO RISORGIMENTO: GLI EDIFICI

LA PRIMA RICOSTRUZIONE1


31 marzo 1946

Amat.mo e Rev.mo Sig. D. Ricaldone,

Te Deum e Deo gratias! Ritorno da Nakatsu, dove vari ricordano ancora la sua bella visita di 18 anni fa e la sua bella incipiente barbetta bianca, fissata tanto bene dal fotografo a Lei noto che di tanto in tanto compare; ammirata da quanti la vedono. Si è celebrata l’inaugurazione del nostro istituto-ospizio,2 risorto a nuovo dalle macerie, e capace di accogliere oltre una cinquantina di poveri giovani.

Mesi fa si era pure inaugurata a Nakatsu la casa parrocchiale nelle vicinanze della chiesa, dedicata al nostro D. Bosco. Erano presenti alla cerimonia, tanto in chiesa quanto alla benedizione del nuovo edificio, oltre un numeroso gruppo di cristiani, le autorità provinciali e comunali e l’ufficialità del comando militare americano al completo: è in grazia di quest’ultima specialmente che si potè riuscire così presto alla ricostruzione dell’Opera, destinata naturalmente a tanta povera gioventù, che in questi momenti (come in tutto il mondo anche in Giappone) stende le sue mani, implorando aiuto materiale e spirituale.

Già una quindicina di questi frugolini vi sono ricoverati e con commoventi parole ringraziarono in questa occasione quanto fornirono loro, privi di tutto il necessario per la loro vita materiale e spirituale. Oh, come al sentirli avrebbe goduto il paterno cuore del nostro buon Padre Ricaldone, apostolo anche dei ragazzi della strada.

Funzionava S. E. Mons. Fukahori, Vescovo di Fukuoka, nostro nuovo Amministratore Apost. Messa solenne, preceduta da 7 battesimi di adulti. Poi benedizione dell’edificio, discorsi di circostanza dai vari rappresentanti – fra cui voglio ricordare quello del Cappellano militare americano P. Casazza, bella figura di genovese, per le speciali relazioni che i suoi parenti hanno avuto con Don Bosco. Suo nonno, certo Sig. Venzetti, ha conosciuto da ragazzo il nostro D. Bosco, e in sua casa ha gran numero di ricordi del nostro Padre, verso cui nutre profondissima venerazione.

Tema generale dei discorsi fu la gioia nel poter vedere risorta dalle rovine l’opera destinata a far tanto bene alla gioventù povera ed abbandonata – risorta in questo tempo così opportuno, dà a ben sperare per un prospero e proficuo avvenire.

Come in chiesa, così alla funzione civile, davano risalto e nota di gaiezza le voci argentine dei nostri giovani, che assolsero magnificamente la loro parte musicale.

Il comando militare poi volle generosamente e caritatevolmente assumersi l’invito a pranzo delle autorità presenti alla cerimonia. Nel pomeriggio S. E. amministrò la S. Cresima a dodici cristiani. E così si finì la festa indimenticabile, e certo, “albo signanda lapillo” perché ci pare davvero un sogno contemplare eretta a nuovo nel breve decorso di mesi l’opera missionaria e salesiana di Nakatsu.

Si riinizia l’opera nell’ultimo giorno del mese di S. Giuseppe al cui patrocinio è affidata. La statuetta collocata sull’alto della casa sta a indicare il “posuerunt me custodem” e sono sicuro che il nostro santo Patrono saprà fare materialmente e spiritualmente, come ha fatto sempre, il suo dovere. Ed anche Lei, amato padre, voglia aiutarci a ringraziare adeguatamente il Signore e preghi per noi.

Suo come figlio

D. V. Cimatti, sales.




1 Ricaldone, R. M. 2055. Di tutte le relazioni che seguono il manoscritto originale è conservato a Roma presso l’Archivio della Congregazione. Al momento non si è in grado di sapere se qualche cosa è stato pubblicato. Queste osservazioni valgono per tutti gli articoli che seguono.

2 Si tratta dell’Opera Sociale “Don Bosco Gakuen” ancora esistente.