Cimatti|Ricaldone Pietro /1945-12-…

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a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



PROMESSA MANTENUTA1


Tokyo, Dicembre 1945

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Durante il periodo più acuto delle incursioni nemiche su Tokyo, il nostro bravo D. Tassinari, direttore dello Studentato filosofico e teologico di Tokyo fece solenne promessa alla nostra Madonna, che se avesse preservato persone, costruzioni e cose dalla distruzione, che si vedeva avvenire in forme colossali nella città e dintorni, si sarebbe celebrata una festa solennissima di ringraziamento. Fu scelta come data l’otto dicembre, festa dell’Immacolata, già tanto cara al cuore di ogni salesiano per i ricordi familiari di cui è circondata. E la festa riuscì, manifestazione solenne e cordiale di figli, che nelle forme possibili, vogliono dire alla Mamma il grazie speciale della riconoscenza, colla promessa di ulteriore slancio nella perfezione della vita salesiana e nella propagazione della devozione della Madonna.

Le feste si iniziarono con devota novena predicata dai novelli diaconi e sacerdoti della casa, che si alternarono; ed adattandosi al colto ambiente, presentarono Maria SS.ma sotto molteplici aspetti in cui viene considerata dalla Chiesa attraverso gli insegnamenti dogmatici, patristici ed ascetici. Nella calda parola fioriva sempre la lode, il ringraziamento, la promessa di essere buoni figli di D. Bosco, e, come Lui, apostoli della devozione della Madonna. Alla vigilia una familiare accademia dava modo di rinfuocare i cuori d’amore a Maria, attraverso discorsi, declamazioni in prosa ed in versi, quadri allegorici e scelta musica.2

Nel pomeriggio, dopo i vespri solenni, ci fu una devota processione alla Madonnina del bosco, proprio presso i luoghi di rifugio dove nei momenti più terribili stava riunita la comunità, e si rinnovò il ringraziamento nostro e la nostra consacrazione alla Mamma A.3

Le funzioni solenni in chiesa ebbero il loro massimo splendore per l’intervento di S. E. Rev.ma Mons. Chambon, delle Missioni Estere di Parigi, con un solenne pontificale. Una nuova Messa, composta per l’occasione, l’esecuzione accurata del gregoriano, le cerimonie ben eseguite, e il fervore generale fecero passare ore di Paradiso.

Il giorno seguente coronò la manifestazione di ringraziamento una rappresentazione drammatica: “La pietà di bronzo”, lavoro composto per l’occasione dal direttore stesso D. Tassinari. È rievocazione di un periodo storico della persecuzione contro i cristiani con un epilogo riferentesi alla Vergine.4 Siamo nel periodo delle persecuzioni. Come strumento di professione di fede si faceva calpestare un’immagine sacra. Un artista pagano aveva fuso in bronzo una magnifica Pietà (Vergine addolorata) commissionatagli dal capo di polizia di Nagasaki. Doveva servire per essere calpestata dai rinnegatori della fede. Dopo un seguito di vicende che illustrano la vita del missionario e dei cristiani di quei tempi, conducono anche il fonditore dell’immagine davanti al tribunale. È accusato di aver relazione coi cristiani; non può non essere cristiano chi riproduce così bene l’effigie della Vergine; deve essere condannato anche perché con quell’immagine ha fatto molti proseliti al cristianesimo. Alla confessione del missionario che sotto mentite spoglie è andato in prigione per consolare i martiri, condannato al rogo, egli pure si converte. Il lavoro è di ottimo effetto e farà certo del gran bene.

La promessa fatta ebbe così la sua piena attuazione. Il cuore avrebbe voluto far ben di più, ma la nostra povertà e le nostre deboli forze non ci permisero che questo: ma sono sicuro che la Vergine santa avrà gradito il nostro modesto omaggio di riconoscenza e di affetto, unito alla promessa di più perfetto apostolato salesiano in questo periodo di ricostruzione materiale e spirituale del nostro caro Giappone.

Ci benedica tutti, amato padre, affinché diventi realtà concreta quanto hanno promesso a Maria i suoi figli del Giappone. Per tutti:

il suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


1R. M. 2050: manosc. Inedita.

2 Fu sceneggiato in quadri plastici il bel sogno di D. Bosco noto col nome di sogno della zattera. Solo e cori commentavano sul tema “Respice stellam”… “Voca Mariam!”. E la fantastica scena concludeva con un potente inno di ringraziamento alla Vergine, che voleva esprimere tutto il cuore della famiglia salesiana di Tokyo per lo scampato pericolo: “O potente Regina del Cielo – a Te salga con lieta armonia – l’inno grato del cuore fedele! Ave Maria!”. Vedi n. 871 del catalogo musicale.

3 Durante la processione un bel gruppo di giovani oratoriani del risorto oratorio festivo annesso alla scuola professionale D. Bosco, cantava lodi alla Vergine. Questo speciale omaggio di oratoriani non cristiani, che inneggiano alla Vergine dovette certo piacere a D. Bosco, che proprio in quel giorno dava principio al suo primo Oratorio.

4 La pietà di bronzo. Azione scenica in tre atti del Sales. D. Renato Tassinari.