Cimatti|Condotti Fausto / 1958-4-8

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al Sig. Fausto Candotti, Direttore Didattico a Roma



Chofu, 8 aprile 1958

Mio carissimo Fausto,


Grazie, grazie… ricevo la tua augurale per Pasqua e per l’Onomastico… unita negli auguri a quelli di Osva1do… che mi parlava anche di te e della tua ottima (per me la ritengo una vera santa, tanto più santificata dal dolore) signora… La riconobbi e dalla prima relazione (quando tu eri ammalato) e più nell’ultima visita a Moggio… i due amici più vicini di luogo… e i due più distanti da questo povero uomo… Se vi fossi vicino non so che cosa farei per manifestare la mia gioia… “Oh, Signore ti ringrazio perché il mio Fausto ha così buon cuore! Aiutalo, Gesù! Consolalo, Gesù! Vedi che soffre tanto… per la sua signora, per la sua situazione di vita, per i suoi figlioli. Te ne prega questo povero uomo; te ne preghiamo noi salesiani, il nostro D. Bosco, perché Fausto è nostro allievo; te ne prega la sua e nostra Mamma, la tua Mamma! Fausto vuoi bene alla Madonna… Oh, sì lo ricordo a Valsalice… Vedi, oh, Signore, e il più bel regalo di Pasqua che gli puoi fare… Aiutalo”… È questa la preghiera quotidiana che faccio per te… Ma bisogna però che anche tu preghi – la Pasqua è rinnovazione, miglioramento… Penso che avrai fatto i tuoi doveri di buon cristiano, quindi… bisogna che preghino i tuoi figlioli, bisogna che preghi la tua santa, offrendo al Signore i suoi dolori per te e per i tuoi figlioli.

Non dire quella parola per me stonata (sai che mi piace tanto la musica) “sono un uomo finito!”. Continua a fare il tuo dovere di babbo (per la tua signora e per i figlioli) secondo le tue possibilità; il tuo dovere di insegnante per i tuoi allievi; il tuo dovere di galantuomo sotto tutti i punti di vista (cittadino e religioso) nella vita privata e pubblica – lancia più direttamente al Signore le attività che ti ha concesso di anima e di corpo – ma prega e agisci con tutti gli elementi della tua famiglia a seconda delle diverse condizioni o posizioni in cui si trovano.

Altro che finito… è incominciare ad attivarsi sempre più nei tuoi doveri di uomo, di educatore, di padre, di cittadino, di cristiano… ma bisogna che ti appoggi con fede e umiltà al Signore, e vedrai che tutto riuscirà per il bene.

Per me al solito: bene, come vuole il Signore, posso compiere i miei doveri di direzione, di insegnamento – non posso (dopo la malattia dell’anno scorso) parlare liberamente come prima… Il che mi impedisce di venire in Italia per il prossimo Capitolo Generale (come sei anni fa): non potrei compiere decorosamente il mandato e tanto meno fare la solita propaganda con conferenze, predicazione, ecc.

D’altra parte entro negli 80 anni… Capirai che il lavoro più urgente è di attuare la preparazione prossima all’esame finale… quando al Signore piacerà chiamarmi…

Tu e il sottoscritto siamo pratici di esami subiti o dati ad altri… Ma così importante e serio come questo non ci sono altri.

Coraggio, mio Fausto: fa’ come dico a nome di Dio – di’ alla tua santa che la benedico di cuore, che la seguo nei suoi dolori: li offra a Gesù per il bene dei suoi cari figliuoli e per il suo Fausto, li offra al Signore per la salvezza di qualche anima dei miei poveri giapponesi; si sforzi dolcemente di uniformarsi alla volontà di Dio, si armi di pazienza e preghiera… Una facile è: “Gesù, Maria, Signore! per Voi!”.

Fausto, ti abbraccio e benedico.

Tuo

Don Vincenzo Cimatti