Cimatti|Ricaldone Pietro|1940-10-7

2587 / Ricaldone Pietro / 1940-10-7 /




Ispettoria S. Francesco Saverio, Giappone

Oggetto: Risposta al N° 97ACS


Miyazaki, 7 ottobre 1940

Festa della B. V. del Rosario


Rev.mo ed amatissimo Sig. Don Ricaldone,

Conforme al prescritto della sua lettera 1/1/1940 faccio la relazione del lavoro fatto nelle riunioni dei Direttori, col breve sunto delle cose trattate nelle case.

RIUNIONI DEI DIRETTORI. Furono tenute in occasione delle due mute di Santi Spirituali esercizi a Miyazaki (fine di Luglio) e Tokyo (fine di Agosto).

Sentite le relazioni dei singoli in relazione alla loro casa, oratorio, si constata un po’ dappertutto la crescente difficoltà della propaganda catechistica sorgente da tante cause, fra cui la nostra qualifica di stranieri – il maggior tempo che la scuola dà all’istruzione ed assistenza dei fanciulli (per cui è sempre più difficile la riunione quotidiana dei fanciulli) – nei giorni festivi pure va crescendo il numero delle occasioni di riunione dei fanciulli per manifestazioni di vario genere indette dalle competenti autorità – ed anche, può darsi da un po’ di stanchezza o sfiducia.

Si propone, consiglia e delibera:


  • Di rinfocolare lo zelo e il coraggio per il nostro dovere, non badando tanto alle difficoltà, ma proseguendo in ritmo costante e possibilmente accelerato quanto si è fatto finora;

  • Non lasciar perdere occasione per dare opera all’istruzione religiosa in tutte le forme possibili, anche se non idealmente perfette;

  • Là dove è possibile (per numero di allievi, locali e materiale, ecc.) orientare l’insegnamento sulle norme indicateci dal nostro Ven. Rettor Maggiore a cui tutti vogliono tributare un riverente omaggio di ringraziamento e manifestare la volontà di uniformarsi al possibile a tali direttive, nonostante le condizioni davvero difficili in cui ci troviamo (ambiente, personale, locali e materiale): dove non è possibile far quanto e più si può tendendo al meglio;

  • Insistere assai per il catechismo in famiglia fatto dai genitori o dal catechista, rafforzare il catecumenato, rivedere in proposito le norme del Direttorio;

  • Fra i mezzi moderni uno che attira assai la gioventù è il KAMI SHIBAI (lezioni per aspetto su piccoli cartelloni che da un piccolo palcoscenico vengono man mano svolgendosi all’occhio dei fanciulli); occorre però uno che spieghi bene.


Nelle parrocchie ed opere regolari il catechismo si fa regolarmente – nelle scuole e opere secondo i nostri programmi ed anche più abbondantemente – in alcune, tutti i giorni. In qualche missione (Oita ad es.) i premi producono l’effetto contrario. Dove fu possibile adunare un gruppetto di concorrenti, si tennero pure gare locali; difficile, date le distanze e le condizioni, fare gare interispettoriali. Anche le gare locali non dappertutto riuscirono (specie per non cristiani) che all’ultimo momento o non si presentarono o si perdettero per strada durante la preparazione (ad es. Miyakonojo).

Si deve pensare che le nostre riunioni giovani sono per la gran parte formate da non cristiani… con tutte le difficoltà annesse e connesse. Guai se dovessimo lavorare solo in proporzione dei risultati…






RELAZIONE SULLE RIUNIONI TENUTE NELLE CASE



ZONA DI TOKYO:


STUDENTATO E NOVIZIATO. In preparazione al Congresso catechistico si fecero molte adunanze d’assieme, iniziando la prima il 27 nov. 1939, con l’elezione di apposito Comitato esecutivo. Se ne tenne una seconda generale il 2 Gennaio, poi il 5 marzo - 10 marzo, oltre le numerose fatte dal Comitato.

Gli argomenti trattati sfociarono nelle trattazioni del Congresso, di cui ho inviato relazione a parte. Gli insegnanti nelle scuole poi e con conferenze speciali, con proiezioni o con trattazioni speciali o con conferenze tenute da esimi missionari di Tokyo, tennero calda la mente e il cuore. Gli esercizi di metà anno dettati dall’Ispettore, furono nelle istruzioni tutti orientati a questo tema.

SCUOLA PROFESSIONALE DON BOSCO. Le sedute furono tenute in occasione dell’Esercizio di buona morte nei mesi precedenti il 2 giugno in cui fu tenuta la solenne gara catechistica presenziata da Mons. Doi, Arciv. di Tokyo.

La difficoltà sorge per l’insegnamento ai non cristiani – si stabilisce che oltre il catechismo regolare per i cristiani, a titolo di esperimento, si fa per tutti sotto forma di racconti dal direttore la lezione di Storia Sacra. Così a dare vita al languido Oratorio sarà incaricato D. Moro, il catechista della Scuola.

La Questione dell’insegnamento per i non cristiani è sempre orientata nel senso dei discorsetti morali, proiezioni cinematografiche o teatrini. Qui cristiani non ce ne sono (salvo allievi interni della scuola) e quindi non vi è altro a pensare.


ORATORIO DI MIKAWAJIMA. La partenza del nostro Don Dupont, il cambio di tutto il personale della casa e il cambio del Direttore hanno dato un colpo non indifferente alle opere sociali iniziate. La regolarizzazione di tali opere da affidarsi alle Figlie di Maria A. pure è stato un motivo di un disorientamento momentaneo. Le questioni furono trattate sotto la direzione di Don Dupont al 3 Nov. in preparazione alle manifestazioni del S. Natale e all’inizio dell’anno (3 Gen.). Le seguenti furono fatte all’arrivo del nuovo Direttore Don Dumeez (30 Aprile, 1 Giugno) in preparazione alla gara catechistica tenuta l’otto luglio sul lavoro della precedente direzione e personale, assunto dalla nuova direzione. L’acclusa relazione dà idea di quanto, date le speciali circostanze in cui si trovò la casa, si è potuto realizzare. Bisogna pensare che non si tratta di cristiani.

Al momento attuale si constata che per i non cristiani non vi è che questa forma (catechismo come materia di studio, non per apprendere propriamente la religione – studio come esercizio di memoria – ordinamento oratorio come in vita di Don Piacenza e Filippa). Si è concretizzato anche il lavoro fatto nella sala del catechismo che serve e di scuola e di museo catechistico e quindi di propaganda.


ZONA DELLA PREFETTURA APOSTOLICA


MIYAKONOJO. Le vere adunanze, e per la mancanza del personale, non ci furono, ma il missionario inviò il suo contributo e di esperienza e di pensiero alla Commissione del Congresso e partecipò vivamente alle adunanze. Principi seguiti nell’Oratorio e cristianità: porta aperta a tutti – il “kamishibai” è buona attrattiva – pure lo sono i premi – gara come esercizio di memoria e ordinamento oratorio come sopra (Tokyo) – figli di cristiani rarissimi – cristianità sparsa, e quindi mensilmente il missionario fa il suo giro catechistico o di tanto in tanto fa il giro il catechista di Miyazaki.

TANO. Il parroco giapponese è zelantissimo nell’insegnamento del catechismo ai fanciulli tutti cristiani, ogni giorno. Si serve e di cartelloni e proiezioni, quando può averle.

TAKANABE. Non vi risiede il missionario che partecipò alle adunanze nel Seminario. Ragazzi cristiani rarissimi – cristianità sparsa – si cerca di fare qualche cosa la domenica, coi minuscoli oratorietti per non cristiani. Muore il catechista che li sosteneva, e siamo anche per questo a terra. Col mese di ottobre ho incaricato un missionario per la zona che tenterà fermarsi in qualche posto alla domenica ed anche andare una volta in settimana. Non si può al momento fare di più.


MIYAZAKI


    1. Missione. Le sedute prescritte furono fatte nei giorni 18, 19, 22, 23 luglio rispondendo a tutte le domande indicate dal Rettor Maggiore. Le cose più notevoli fatte notare sono le difficoltà inerenti ad ogni oratorio per non cristiani in Giappone. L’ordinamento dell’oratorio per non cristiani è quello in uso in tutte le residenze e la riunione più importante avviene la domenica e specie nella serata. S’insiste sulla necessità di provare a far andare in chiesa anche i non cristiani: problema difficile a risolvere sulla convenienza o no, perché vi sono ragioni forti e per l’una e l’altra parte; dipende molto dai luoghi e dagli individui. Per i fanciulli cristiani si può organizzare l’oratorio, specie per l’insegnamento, come si crede opportuno: è questione di locali, mezzi didattici e insegnanti. Ad ogni modo si cerca alla stregua dei consigli del Rettor Maggiore di modellare, almeno nel centro della missione, tutto l’insegnamento, mirando in alto più che si può contentandosi di riuscire dove si può.

    2. OSPIZIO. In occasione dell’esercizio di buona morte nei mesi precedenti il Congresso si fecero le parlate: data la natura dell’Opera, nell’interno dell’Ospizio l’insegnamento è fatto dal personale religioso dell’Ospizio – e si fa ogni giorno. Il Prefetto Apostolico nelle lezioni di catechismo alle allieve le dirige alle modalità indicate dal Rettor Maggiore. Al piccolo reparto agricolo si fa regolarmente secondo le prescrizioni. Il personale inviò anche proposte al Congresso catechistico.

    3. SEMINARIO. Si tennero le adunanze l’11, 13, 15, 19 di luglio. Passato punto per punto lo schema indicato dal Superiore si decise di aumentare di un’ora l’insegnamento in ogni classe, ampliando così la spiegazione ed estendendola a tutto il programma completo della religione (Catech. Storia Sacra e della Chiesa – Vangelo – Liturgia – Canto Eccles., ecc.). Inoltre di abituare gli allievi, futuri preti o religiosi, a spiegare ai loro compagni le cose studiate (sotto forma di recita della lezione). Adattare alla mentalità giapponese l’insegnamento servendosi dell’abbondante materiale che si può desumere dalla Storia, consuetudini, feste, ecc. giapponesi. (Il confrat. Nishimura scriverà in proposito utili informazioni). Si esprime da tutti il desiderio che almeno il Seminario sia fornito di una buona biblioteca catechistica.


OITA e BEPPU. Data la natura delle istituzioni e degli individui non fecero speciali adunanze, ma inviarono i loro pensieri sull’argomento al Congresso, sulle basi dettate dal Rettor Maggiore. Specialmente Don Marega (ed è autorizzato a tali studi) insiste sulla necessità, e tutti ne conveniamo, che i missionari per capire qualche cosa in questo guazzabuglio di religione è necessario conoscano specialmente la religione Shintoista e Buddista.

A Oita e Beppu l’oratorio è organizzato sullo stesso piano degli altri. Ragazzi cristiani pochi e in condizione di distanza da esigere che il missionario si rechi lui presso le famiglie.

Le Figlie di Maria A. per i loro dipendenti hanno le lezioni regolari in casa fatte da loro o dai missionari. In parrocchia, come nelle altre, la domenica si fa il catechismo ai cristiani, dopo la Messa.

NAKATSU. Per il cambio del personale si è trovato press’a poco nelle condizioni di Mikawajima. Ad ogni modo il personale uscente aveva fatto già due adunanze nel mese di Febbraio-Marzo in preparazione all’esame-gara catechismo di fine d’anno (in marzo), fatta con grande solennità. La nuova direzione e personale si è proposta nelle adunanze seguenti: maggio-giugno di riorganizzare l’Oratorio, che fu, per tanti dolorosi motivi, in stato di languore – come pure fu inviato materiale ottimo al Congresso. Godo dire che l’Oratorio ha ripreso e pare con buon esito, come pure per il collegetto aspiranti si è sempre fatto regolarmente l’insegnamento catechistico regolare, tentando con proiezioni ecc. di supplire alla povertà del materiale.


Per noi la gran difficoltà del materiale è che se non è adattato a queste mentalità, anche se bello, serve a poco. Vi si può supplire facendo le traduzioni, ma se i giovani non vedono scritta la loro lingua, buona parte dell’effetto buono è perduta. Poi pensi che si tratta delle mentalità non cristiane, che sono ben lontane dai nostri concetti.

La nostra tipografia ha fatto ben un tentativo per le pubblicazioni di quadri da spiegarsi in forma drammatica, sentita, che affascini… se no i giovani non s’interessano… Ma siamo alla solita eterna questione dei soldi… e il tentativo si è limitato ad un racconto e non è ancor finito… La letteratura giapponese catechistica è ancor allo stato dell’infante in fasce. Si lavora ma… E anche per formare una biblioteca catechistica è utile, occorrono libri giapponesi, ché per loro altre lingue… Non leggono… come noi stentiamo a leggere la loro.

La relazione del Congresso (spero presto inviare i consideranda e le proposte e il lavoro pratico fatto o in corso) le dirà altre gravi difficoltà, molte delle quali (quelle estrinseche) si risolveranno, con un buon personale catechistico (la cosa più difficile in Giappone) e con mezzi pecuniari che ci faciliteranno la stampa di libri e materiale giapponese. Il più di tutti poi è l’urgenza della continuazione ed intensificazione del lavoro di formazione di numerose e sante vocazioni tanto per la prefettura apostolica che per la congregazione.

Ecco quanto i suoi lontani figli hanno tentato di fare in omaggio alle sue direttive. Hanno fatto quel che hanno potuto ed assicuro che nelle condizioni in cui ci troviamo non si poteva fare di più: ecco perché dappertutto non si sono potute fare le quattro adunanze, tutti però hanno lavorato o direttamente o indirettamente (in posto o per il congresso), e quindi tutti meritano un bell’elogio.

Non so se è sufficiente in questa forma quanto Lei chiede: sempre disposto a comunicare quanto desidera.

Ci voglia benedire tutti ed aiutarci specialmente colla sua benedizione e con speciali preghiere per il periodo d’assestamento che attraversiamo.

Ossequi a tutti i cari superiori. E benedica particolarmente il sottoscritto, come


Suo figlio

Don V. Cimatti, sales.