230 rinaldi


230 rinaldi

230 / Rinaldi Filippo / 1927-1-6 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani


1 Miyazaki, 6 gennaio 1927

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Rev.mo Sig. D. Rinaldi, sempre nostro Padre amat.mo,


Il Signore le conceda i più bei doni. Con questa lettera i suoi figli de longe venientes presentano i loro doni, oro di carità ardente per le anime, incenso di preghiere, mirra di mortificazione non potendo ancora pienamente esplicare le loro attività. Deus scit et fiat voluntas Dei. Tutti bene in forze (salvi i piccoli disturbi), tutti studiosi della difficile lingua che va snodandosi e chiarendosi (ma ci vuole almeno un paio d’anni ancora per possederla con una certa qual padronanza) – tutti ancora uniti a Miyazaki ma spero che in questo mese qualche evento maturerà. Osservanza regolare passata nello studio e nella pietà. Deo gratias! Ne avevamo tutti bisogno.


NOTIZIE PARTICOLARI. Ho ottenuto si facesse la funzione di mezzanotte. Chiesa piena – vari pagani attirati dalla novità (era da tanti anni che non si faceva) e dalla musica. Speriamo buoni frutti per le anime. I cristiani anche studenti potevano attendere con calma alle feste perché proprio al 24 cominciano le ferie di inverno (fino al 10 gennaio. Qui le vacanze sono divise per stagione della lunghezza massima di un mese – quelle d’estate – l’anno finisce in febbraio – marzo vacanza primaverile). Deo gratias!

L’avvenimento massimo è la malattia e la morte dell’Imperatore. Da molti anni ammalato (pazzo e credo tubercolotico) già aveva da tempo lasciato il governo al figlio.

Morì l’una del 25 dicembre. La sirena della città ne diede l’annuncio, e come il popolo giapponese aveva seguito le fasi della malattia, così ne pianse col lutto fino al 1° gennaio la morte. Sospesi, si capisce, tutti i pubblici e privati divertimenti (nelle grandi città anche durante la malattia) – preghiere – fanatismo in vari, che si mutilarono o si fecero harakiri (= taglio del ventre) – ed ora stanziato il fondo di 30 milioni (delle nostre lire) per ricordare non si sa in che modo (forse con un tempio) il defunto. Due ore dopo la morte era già compiuto il rito di successione, perché il Giappone non può vivere senza il suo imperatore. 1

Il successore è di grandi speranze per la religione. Popolare, è già uscito in carrozza aperta e a piedi a Tokyo – cose incredibili per gli imperatori del Giappone. È notorio che il suo precettore cattolicone, comandante di nave Yamamoto gli è a fianco – e vede bene la religione cattolica. Di questi giorni fa furore la conversione del Prof. Tanaka insegnante di diritto alla Prima Università di Tokyo. Insomma dai tetti in giù è un momento buono che bisogna colla preghiera e col lavoro santamente sfruttare e in cui, amato Padre, non bisogna assolutamente, con sacrificio di denaro e di personale, rimanere indietro. Le feste di capodanno caratteristiche in Giappone nella parte esteriore furono soppresse per la morte dell’Imperatore. Non fu impedita la fabbrica e i regali dei mochi (è l’equivalente del panettone… non nel gusto… per carità!!!). È riso speciale cotto e pestato in un mortaio: diventa una colla filamentosa che fa andare in visibilio (non so perché) i giapponesi. Alla missione ne furono regalati un visibilio e giorno per giorno (bisogna pur smaltirli) se ne ingoia un pezzo, abbrustolendolo sulla graticola. Avevamo preparato un modesto albero di Natale che tramandiamo per l’Epifania (qui non è di precetto).

Per ora altre novità non vi sono. Saluti, ossequi e auguri cari a tutti i Superiori e a quanti domandano di noi. Maria A. e D. Bosco e S. Francesco ci aiutino.

Con vero affetto benedica il suo birichino

devotissimo figlio

don Vincenzo Cimatti, sales.

1 Successore è l’Imperatore Hirohito, che rimase sul trono fino al 1989, e prese il nome “Showa”. In Giappone con ogni nuovo imperatore comincia una nuova era, e si computano gli anni dall’anno della successione. Da questo momento quindi comincia il primo anno dell’era “Showa”, e dal primo gennaio comincia il secondo anno. Il computo delle ere nella storia del Giappone diventa una cosa molto complicata anche per loro. Attualmente si usa anche il calendario gregoriano, e ci sono tabelle cronologiche per conoscere gli anni corrispondenti.. Anche in Italia c’era l’Era Fascista che anche Don Cimatti a volte usa nei suoi scritti.