Cimatti|Ricaldone Pietro / 1931-1-5

685/Ricaldone Pietro / 1931-1-5 /


a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Takanabe, 5 Gennaio 1931


Amatissimo Sig. Don Ricaldone,

Finalmente gli amatissimi confratelli sono giunti e già arrivati in sede,1 e da quello che essi mi dicono e da quello che così ad occhio e croce posso capire, sono veramente animati di buona volontà e speriamo che si mettano subito di buona volontà al lavoro.

Grazie di cuore del vero sforzo che hanno fatto per noi i Superiori e già le dico: “Cominci a pensare per il prossimo anno” in cui saranno realtà concreta molte cose di cui a bocce ferme le scriverò. Abbiamo pregato e preghiamo per la sua salute. Lei faccia tutto il possibile, perché se l’esempio cattivo viene dall’alto è certo che tutti ne scapiteranno. Fiat volutas Dei!


1.- Per la salute le cose vanno avviandosi. Credo che si faccia tutto quello che la nostra povertà permette per alleviare le sofferenze dei malati. Il Signore ci ha voluto provare e la prova non è ancora finita, ma sono sicuro che gli ammalati sono una benedizione per la missione, e se ho insistito presso i Superiori, è per avere consiglio ed aiuto in caso di necessario rimpatrio od altri provvedimenti che fossero del caso.

2.- Don Lucioni per me è un ammalato e non formato alla vita regolare. Sente assai il peso della vita comune; pur desiderando di fare l’ubbidienza, vorrebbe fare ed avere la libertà d’azione, e certo potrebbe fare del bene, perché è assai attivo e zelante. Ad ogni modo si è rimesso al desiderio dei Superiori, ed attende con ansia la fine di quest’anno nella speranza che le condizioni del prossimo anno lo mettano nella possibilità di lavorare in un campo dove pensa avere una responsabilità, pur spaventandosi per ogni responsabilità. Vedremo… e Lei sarà informato.

3.- Per il personale insegnante ci siamo aggiustati benino fra Don Piacenza (latino, matematica, giapponese al primo corso). Don Marega (filosofia, religione, liturgia, ecc.). Don Carò (greco, storia, canto e cerimonie). Don Cimatti (scienze fisiche e naturali, pedagogia, italiano, giapponese al secondo corso, insieme ad un professore di scuola giapponese).

Salvo il giapponese facciamo a sezioni unite tutti gli altri insegnamenti. Quanto al coadiutore: meglio così. Meglio nessuno che poi avere dei fastidi in questi paesi così difficili.

4.- Quanto ai mezzi, seguendo l’esempio dei Superiori chiedo a tutti, superiori compresi, e finora la Provvidenza non mi è venuta meno mai e spero di far fronte a tutti gli impegni che quest’anno sono formidabili… Mi aiutano? Deo gratias! Non possono aiutarmi? La Provvidenza pensa Essa, come ha sempre pensato finora. Pur passando qualche momento di trepidazione, il Signore ha sempre aggiustato le cose per il loro verso, anche quando la mia zucca avrebbe veduto diverso.

5.- Per la “vexata questio” per me sarò felice quando la divisione dei poteri permetterà subito la netta separazione del lavoro nei due campi. La S. Sede e i Superiori vedranno quando sia il caso di farla. Per me penso che il farla presto non vada male.

6.- Per l’andata di Don Escursell optime.

Per tutto il resto, non è senza significato che ho voluto consacrare solennemente la Missione al Sacro Cuore di Gesù. Anche per il materiale deve pensarci Lui come del resto ci ha pensato finora… e avanti nel Signore. Lo so che i Superiori e specie il successore di Don Bosco mi hanno fatto sempre da Padre, ed anche ultimamente me ne hanno dato a divedere la realtà. Grazie di cuore.

A bocce ferme la terrò informata di molte altre cose. Ed ora continui a voler bene a questa nostra povera missione che sono sicuro formerà le delizie del Cuore di Gesù e della nostra buona Mamma Maria.

Mi aiuti col consiglio, colla preghiera e in tutte le forme utili per il bene, e mi benedica in modo speciale. Sempre e tutto nel Signore,

Suo aff.mo

Don Vincenzo Cimatti, sales.

1 Si tratta dei nuovi missionari Don Carò, e Ch. Bechis, Arri, Dal Fior, arrivati il 1 gennaio.