1384 ricaldone


1384 ricaldone

1384 / Ricaldone Pietro / 1935-3-10 /


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1.1 a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani

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Miyazaki, 10 marzo 1935

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Risposi ieri alla lettera augurante felicitazioni al novello Monsignore che si chiama Don Cimatti. Oh, davvero Cima-matti – che ringrazio ben di cuore.

Ricevo oggi la sua veneratissima del 29/1 cui subito controrispondo. Godo di quanto dice della bontà – benevolenza del S. Padre per noi: è certo il più bel regalo. Quanto ai fatti nuovi e alle lettere su cose importanti che promette di scrivere, non so che cosa pensare: ad ogni modo siamo qui tutti pronti. Amatissimo Sig. Don Ricaldone, grazie poi dei paterni e forti consigli in relazione alle iniziative. Quelle riferentisi alla Congregazione qua tale deve avere l’approvazione regolamentare dei Superiori – e penso di essere in piena regola (sostanzialmente sono le opere di Tokyo).

Al momento bolle in pentola il Noviziato, che fu approvato in linea di massima, perfino la nomina del Maestro (Don Tanguy), e, caduto un progetto che forse aggiustava tutto, ho inviato ai Superiori per l’approvazione un piccolo progetto.

Se i Superiori l’approveranno, si farà – se no, Deo gratias! Non si farà.

Insistevo per lo studentato filosofico (ancor vagante) e per quello teologico (ho esposto le mie povere idee per Hong Kong) perché se non c’è questa base, non ci svilupperemo in Giappone – e siamo più che in ritardo – e avrei voluto dare a chi dovrà fare l’Ispettore (quando? chi?) una base, ed anche regolare definitive il Seminario. Le ragioni dei Superiori sono chiarissime, e che vuol che dica il povero Don Cimatti? Deo gratias. Ma non cesserò di far presente ai Superiori le necessità dei nostri cari figliuoli (e Lei sa quanto ami i chierici e i coadiutori… Troppo… Mi pare però nel Signore).

Quanto alle opere della Missione, sì, ho tirato avanti pensando di non aver l’obbligo delle formalità regolamentari. Qui forse ho sbagliato. Al momento attuale, pur avendo in corso alcune cose, mi pare di non avere dei veri debiti, e penso che se non manca l’aiuto dei buoni, regolarizzerò tutto. Grazie, grazie, del massimo conforto che mi viene dai suoi consigli e da quelli del Sig. Don Berruti e che comunico sempre ai confratelli.

Ed ora le apro il cuore su una cosa che è contro ai miei principi (mi do un po’ di tono!). I Superiori pensano alla nomina dell’Ispettore in Giappone? Olim il Sig. Don Rinaldi aveva adocchiato per il Giappone il buon Don Ziggiotti. Ho sempre pensato a lui.

Da Hong Kong ricevo lettere del Sig. Dalmazan (non so chi sia) che desidererebbe venire in Giappone a lavorare come missionario. Idem un certo Don Bury (che non so chi sia). Perché le abbia scritto questo non so neppure io, perché non è mio uso domandare nominatim: i Superiori devono essere liberi di fare. Ad ogni modo trasmetto a Lei pensiero e desideri dei confratelli – e la prego di non scrivermene neppure.

Don Piacenza è ancora sofferente – ancor ferita aperta, ma è in piedi e spero tornerà presto. Tutti gli altri discretamente bene in salute, e mi pare bene tutti spiritualmente.

Dimenticavo dirLe che il dir di sì, di Don Cimatti (quando dice di sì, perché tante volte dice di no – nelle cose di Regola) è per salvare dallo scoraggiamento, dal pericolo di inerzia o altro i confratelli. Desidero soffrire io, ma siano salvi gli altri. In Giappone l’inazione del missionario è la sua morte spirituale. Dovrei scrivere volumi per spiegare i alle volte dolorosi di Don Cimatti. Oh, mi aiuti a salvarmi l’anima, ma per carità non dia delle spine, come nel caso del Monsignorato. Preghi per me e mi benedica.

Tutto suo aff.mo figlio

Don V. Cimatti, sales.