1340 ricaldone


1340 ricaldone

1340 /Ricaldone Pietro / 1934-12-15 /


1 a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani

▲back to top



Inventari e bilanci di fine d’anno1



Miyazaki, 15 dicembre 1934

Amatissimo e Rev.mo Sig. Don Ricaldone,

L’avvicinarsi della fine d’anno mi mette nelle condizioni di far l’inventario, di chiudere i conti e di fare il bilancio preventivo, come fanno tutti i buoni commercianti per regolare i loro interessi. Diamine! Il missionario non deve trattare gli interessi di Dio e commerciare santamente le anime? Non voglio ripetere cose note: già i lettori del Bollettino hanno letto il nostro modesto bilancio attivo annuale. Ho sott’occhio la statistica ufficiale della Chiesa cattolica nell’Impero giapponese del corrente anno.

In Giappone su 63.306.329 abitanti (censim. 1930) i cattolici sono 103.271 contro 100.491 del 1933 un aumento assoluto dunque di 2.780 anime, cui fu data la grazia. La nostra cara missione sui suoi due milioni di abitanti conta 1224 cattolici, con un aumento assoluto in quest’anno di 182. Goccioline nel mare magnum pagano!

Corea e Formosa su 25.932.712 ab. contano 147.476 cattolici con aumento assoluto in quest’anno di 6.452 anime, rigenerate alla grazia.

Concludendo su oltre 89 milioni di pagani 250.747 cristiani. Amato Padre, amici e cooperatori nostri, quanto resta ancora [d]a fare! Quanta bella possibilità a voi tutti di cooperare in quest’opera di redenzione di anime; opera necessaria, data l’importanza del paese che viene evangelizzato; opera evidentemente lenta, date le difficoltà che si incontrano; indispensabile, perché si viene così realizzando il massimo degli interessi: la gloria di Dio.

Tra noi l’apostolato missionario vagante viene sempre più estendendosi, e sono più pochi i centri importanti della missione, in cui il missionario non abbia posto piede – e se non può penetrarvi di persona, vi penetra col giornale cattolico, col foglietto volante, col libro, colla circolare, colla lettera, con tutti i mezzi possibili insomma.

Opera di penetrazione diretta, opera di penetrazione indiretta, costante; metodica, per quanto è possibile, instancabile. Si riesce come si può e fin dove si può: cuori che si spalancano, cuori che si rinchiudono: cuori che si donano, cuori che vi disprezzano… Credo che il libro più interessante che potrebbero scrivere i nuovi cristiani sarebbe intitolato: “Come mi sono convertito”. Mirabili le vie di Dio!

Una funzione religiosa, un funerale solenne, una predica, un divertimento alla missione; un concerto musicale udito, un libro letto, un consiglio di un amico; un’elemosina ricevuta; una guarigione, un dissesto finanziario; un’insistenza da parte di contrari al cattolicismo a non farsi cattolico, questi o motivi consimili inducono un’anima ad abbracciare la nostra santa religione. Sul nostro “Don Bosco” scrive rudemente un brav’uomo: “Finora ho fatto la scimmia, facendo come facevano gli altri… Ora ho capito che JIZO (divinità protettrice dei bambini) è un idolo di pietra, che le “tavolette” in cui mi dicevano essere rinchiusi gli spiriti dei morti, sono pezzi di legno, e che “Inari” (altra divinità) è la volpe… e tante altre ridicole superstizioni cui scimmiescamente ho creduto e cooperato. Qualcuno si meraviglierà come io sia diventato cattolico, ma io se professo le verità della fede, è perché sono stato salvato dall’amore di Cristo, ed ora desidero ardentemente trasmettere a tanti altri che non la conoscono la felicità del mio cuore”.

E potrei continuare per un pezzo, perché tutti casi capitati fra noi e all’ordine del giorno. Non mancano le persone che alla lontana e per lungo tempo osservano la vita del missionario, e ne studiano le parole e le opere. Grazie poi allo spirito salesiano di serena giocondità, di schietto interessamento per la gioventù, si riesce [ad] attirare aderenze e simpatie.

E finalmente è iresistibile il fascino della carità: le opere di misericordia non possono lasciare indifferente il pagano. Ed eccole una nuova iniziativa, coronata di splendido successo, ideata a Miyazaki dal nostro Don Liviabella. Lei sa che l’Ospizio, che già conta 75 ricoverati va sempre più incontrando le simpatie del pubblico e delle autorità. Per far vedere in pratica i frutti della carità, fu fatto un bel film illustratore dell’Opera. Proiettato davanti ai giornalisti della città che ne fecero i più ampli elogi sui quotidiani, davanti ai capi delle opere di beneficenza della provincia di Miyazaki riuniti per l’adunanza annuale, davanti a numeroso pubblico grande e piccino, proiettato qua e là nelle scuole, servì di ottima propaganda di carità e di religione. E già si inizia la beneficenza pagana a pro dei nostri vecchi e dei nostri cari orfanelli. È anche questa opera di penetrazione cattolica sui generis se vuole, ma Iddio si serve di tutto per farsi conoscere e amare.

Che vuole? In questa oscurità di idee sulla religione cattolica, nel guazzabuglio di sette in cui è diviso e lo Shintoismo e il Buddismo e il Protestantesimo ed altre manifestazioni a tinta più o meno religiosa (mi diceva un bel tipo: “la mia religione sono gli elettroni!!!). Bisogna pure con tutti i mezzi buoni possibili tentar di far luce… Senta quanto succede in un paese della zona battuta dal nostro Don Lucioni; Tsuno, cittadina di un 10.000 abit., ha la scuola elementare più grande della provincia di Miyazaki, 2500 allievi con oltre 60 maestri. Il direttore (senza religione), è convinto che l’educazione senza la religione è una pianta morta; ne parla ai maestri (tutta gente cresciuta in scuola atea!…) ma non riesce a concludere; cerca fra la gioventù della cittadina, e trova che molti, nauseati della civiltà attuale materialista, vorrebbero trovare un pane spirituale. Dove però? Certo nella religione. Ma in quale? Qui è il guaio. In città vi sono 13 religioni differenti con relativo tempio, e tutte addormentate, ad eccezione di una setta protestante, che gira di tanto in tanto per le vie battendo una grancassa, e della cattolica, la quale è senza chiesa, è predicata da un europeo piccolo, sempre in giro colla bicicletta tanto da non trovarlo mai fermo, che distribuisce giornali, libri, foglietti a tutti, non chiede mai nulla in compenso, desideroso solo di far del bene.

Qual è la religione che fa per noi? Si chiede il buon direttore. Bella idea! Invitiamole tutte ad esporre la loro dottrina (non questioni, non propaganda: esporre la propria fede e lasciar ad ognuno lo scegliere). Domanda a tutti gli interessati e… solo i bonzi lasciano intravvedere di voler essere pagati per parlare… Inoltre il piccolo prete europeo è irreperibile!

Alla sera stabilita, la sala si riempie; spaccando il minuto il pretino è là, in prima fila; la ressa è tale che non entra più gente nella sala. Nessuno aspettava un simile concorso per sentire parlare di religione… E pensare che era a pagamento.

Fu una serata felice! Una setta protestante espose la sua fede e rispose alle domande; cinque ore di discussione senza una parola irriverente o stonata.

Quanti errori ha sentito il missionario: le sue richieste di spiegazione rimasero senza risposta. Questo fatto decise nettamente verso di lui alcuni catecumeni che erano ancora incerti. Meno male!

Tutti furono soddisfatti, anzi meravigliati, e a una voce consigliarono di fare le adunanze più spesso di una volta al mese. Così è sorto a Tsuno il circolo delle Religioni! Certo darà frutti copiosi ed attirerà su quella cittadina le benedizioni del Signore, facendo sì che molti trovino la via della verità. Anche il missionario pur non avendo né chiesa, né cristiani in città, fu quella sera stessa invitato a mettersi in turno per esporre la dottrina cattolica, e sia durante l’adunanza, sia nei discorsi privati sentì parlare con deferenza di noi e della Chiesa cattolica…

Chi può contare i kilometri fatti nell’anno dai nostri missionari e catechisti vaganti, fatti con tutti i mezzi possibili di trasporto per terra e per acqua (ah, nella nostra missione non abbiamo ancora a disposizione l’aeroplano!) per portare fin dove si può il nome di Gesù, i suoi insegnamenti a tanti che non lo conoscono, per portare a tanti cristiani lontani dai centri i conforti della religione? Chi può dire le ansie, le delusioni, le lotte di parola e di penna del missionario?

Bilancio consuntivo incalcolabile: bilancio preventivo chiaramente visibile, che bisognerebbe moltiplicare sulla base del moltiplicarsi necessario del personale e dei mezzi. Ma intanto guardandosi attorno qualche cosa si vede. Si sente in tutti i missionari della nostra missione il desiderio e la necessità di dilatare la sfera di attività e quindi dei locali ormai insufficienti: lo vuole la frequenza degli oratoriani in tutte le residenze, istituzioni iniziate (Ospizio di Miyazaki, Asili di Miyazaki e Oita, collegetto di Nakatsu, ecc.) il sorgere di nuove.

Don Piacenza a Tokyo, rabberciata alla meglio la malferma salute, sta preparando l’albero di Natale per 1500; l’otto dicembre Don Margiaria entra con due confratelli ed una decina di allievi tipografi a prendere possesso della nuova scuola professionale Don Bosco a Tokyo. Altrove… Ma non voglio prevenire avvenimenti che sono sicuro diverranno presto realtà, se, colla grazia di Dio, non ci verrà meno l’aiuto dei Superiori e benefattori.

A chiusa dei conti dunque, poche passività, qualche attivo, desiderio e volontà intensa di attività crescente di bene per la gloria di Dio e delle anime. Penso che sia Don Bosco che dal Paradiso incita e attiva i suoi figli anche in Estremo Oriente, e non solo i suoi figli, ma anche gli altri missionari e cattolici di buona volontà.

Ne vuole una prova? Recentemente, sotto gli auspici di S. E. Mons. Marella, Delegato Apostolico e sotto la presidenza del nostro grande benefattore S. E. Mons. Chambon, Arcivescovo di Tokyo, si è costituita in Giappone la Commissione Nazionale della stampa cattolica per l’azione cattolica. Il primo articolo dello Statuto di detta commissione dice: “La commissione venera S. Giovanni Bosco celeste patrono zelatore della stampa cattolica e dell’azione cattolica”.

Oh, amato Padre, benedica i suoi figli lontani, preghi per loro, affinché la resa dei conti del prossimo anno, che chiuderà il primo decennio del loro lavoro in Giappone, sia attiva sotto tutti gli aspetti.

Come figlio, per tutti:

Don V. Cimatti, sales.



1 Manoscritto, inedito. Quello che riguarda la speciale attività religiosa di Tsuno è su un foglio dattiloscritto e con parecchie correzioni di Mons. Cimatti. È probabile sia stato steso da Don Lucioni, il missionario in questione.