Cimatti|Rinaldi Filippo / 1927-7-10

267 /Rinaldi Filippo / 1927-7-10 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 10 luglio 1927

Mio amatissimo babbo,


Lei mi scrive: “È meglio ora che io taccia”. Non può però tacere Don Cimatti, per dirle nell’intimità dell’anima il “grazie” sentito a nome di tutti.

Gran bene alle anime è venuto per questa visita – prima alle anime tutte dei confratelli – poi degli altri. Deo gratias!

È povera cosa dirle i sentimenti nostri – ma non saprei dirle altro – e Lei sa se Don Cimatti sente molto – sa esternamente esprimere poco. Grazie, grazie, grazie e Dio la benedica di tutto.

Don Ricaldone dalle autorità giapponesi e in genere dai giapponesi fu accolto come un grande personaggio – dai salesiani come un padre. Parlarono i giornali e fu propaganda. Procurai di fargli vedere quanto era necessario a dargli un’idea meno inadeguata dello stato delle cose specie della missione. Lo avvicinai anche ai missionari che più sono in relazione con noi. Conclusione: è entusiasta del Giappone. Lo rileverà dalle sue lettere particolari. Deo gratias!

Potrà ugualmente essere entusiasmato dello spirito che regna nei salesiani? Lo spero; certo la buona volontà c’è in tutti. Che dirle d’altro? Per questo mese tutto abbiamo detto a Lui, tutti abbiamo (come fosse Lei) versato il nostro cuore in Lui, quindi avendo impiegato un mese nelle giravolte con Lui, permetta che stavolta sia breve.

Non le auguro ottimo riposo d’anno, perché è questo il massimo periodo del suo lavoro.

Vogliano l’Ausiliatrice nostra e Don Bosco benedirla e le preghiere più ardenti dei confratelli vivificate dagli esercizi, ce lo ottengano più facilmente.

L’abbraccio come ho abbracciato il Sig. Don Ricaldone (ho sentito più questo strappo che la partenza da Torino) e Lei ci benedica tutti col cuore di Don Bosco.

Suo per tutti:

don Vincenzo Cimatti