Cimatti|Costa/1951-3-26

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all’Avv. Costa, addetto all’Ambasciata d’Italia a Tokyo



Tokyo, 26 marzo (1951)

Ill.mo Sig. Costa,


Dietro suo invito ho fatto un breve riassunto del precedente 25°. Siccome non conosco né l’indole del Giornale, né sono giornalista, non so se andrà bene. Ad ogni modo vedranno gli interessati.

Per le foto (le poche che si hanno si inviano al Centro: Via Cottolengo 32 - Torino), ed ora è anche assente per qualche mese il nostro nuovo Ispettore ed anche il suo segretario – l’ufficio è chiuso, ed io non dovendomi occupare più di queste cose non posso disporre di tale materiale. Ma la redazione del giornale, se ne avesse bisogno, rivolgendosi al nostro ufficio missioni di Torino può averne in abbondanza.

Per le Figlie di Maria A. e le altre istituzioni italiane siccome non è affare di mia spettanza non c’è che da rivolgersi alle singole: non vedrebbero certo bene la cosa.

Colgo l’occasione di porgere gli auguri di buone feste pasquali anche all’ex-allievo di D. Bosco e romagnolo,1 sicuro che non verrà mai meno in Lei e l’amore alla Famiglia di D. Bosco e ai suoi insegnamenti, né l’amore alla nostra cara Romagna.

Non potendo recarmi all’ambasciata mi usi la gentilezza di presentare i miei ossequi al personale che conosco.

Sempre ricordandola di cuore nelle mie preghiere ed augurandole ogni bene materiale e spirituale mi professo.

Obbligatissimo

D. Vincenzo Cimatti, sales.


1 Lo stesso Sig. Costa, cancelliere alla allora Legazione Italiana a Tokyo.