Bollettino_Salesiano_199002cooperatori


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ANNO 114 - N. 4 • 2" QUINDICINA 15 FEBBRAIO 1990
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° (70)
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
GIORNATA MISSIONARIA
SALESIANA
«GIOVANI EVANGELIZZATORI>>
Foto Giuliani
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È un momento forte nell'animazio-
ne missionaria nelle ispettorie, nelle
Case, nei gruppi giovanili, nella Fa-
miglia Salesiana.
Per aiutare tutta la Famiglia Sale-
siana a conoscere l'impegno missi-
nario della Cngregazione, e aprire
gli occhi a realtà nuove.
Vogliamo dire al Mondo Salesiano
che i giovani sono capaci di essere
missionari, ovunque sia. Perciò GIO-
VANI EVANGELIZZATORI.
Giornata missionaria
Salesiana - 25-2-1990
GIOVANI EVANGELIZZATORI
Messaggio del Rettor Maggiore
Lagiornata missionaria-1990 punta sulla generosità dei giovani e
guarda alla lontana Isola di Timor per aiutare in modo particolare la
nostra presenza missionaria di Venilale.
Io l'ho visitata.
In un viaggio in Indonesia ho potuto prendere contatto con tutte
le presenze dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice nel vasto
arcipelago.
Dalla capitale Giacarta, dove abbiamo una piccola presenza,
sono arrivato fino a Timor-Timur, dove lavoriamo da anni in varie
presenze. Ho trovato un mondo da scoprire per l'evangelizzazione.
Un paese immenso con più di 15.000 isole, da Sumatra fino alla
Nuova Guinea, e 180 milioni di abitanti, con tante diversità culturali,
favorite dal pluralismo insulare. Più del 88% degli abitanti sono mus-
sulmani: costituiscono il 16% dell'Islam nel mondo. C'è anche un 6%
di cristiani; i cattolici superano i due milioni e mezzo.
La famiglia di Don Bosco è fortemente presente nella parte orien-
tale dell'isola di Timor, ex-colonia del Portogallo; l'ardore missiona-
rio guarda con speranza verso tutte quelle isole. A Timor-Timur ho
visto una situazione di povertà, di guerriglia, di numerosa gioventù,
di molti orfani e di tanta gente bisognosa di tutto.
Il progetto Venilale è portato avanti dalle Figlie di Maria Ausilia-
trice e dai Salesiani in una delle zone di maggior emergenza. Quando
vi ho celebrato l'Eucarestia, nella piazza antistante la chiesa, fu com-
movente la partecipazione degli abitanti; commovente la scena del-
l'offertorio in cui un gruppetto di poveri orfani portarono all'altare
dei doni simbolici. Lì a Venilale c'è tutto da fare. Ma si è già incomin-
ciato, e la gente è buona.
Tra i cristiani di Timor-Timur cresce la solidarietà apostolica.
Mi convinco che il Cristianesimo diventa più autentico tra i poveri. Mi
sono incontrato con 12 novizi e 12 prenovizi e con varie postulanti
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Concentrare ogni anno l'attenzione
su un paese, un progetto concreto.
Quest'anno si aiuta la nuova ope-
ra de Venilale in Timor-Timur.
L'opera di Venilale è un orfanatro-
fio, scuole elementari e aspirantato.
Concretamente i Salesiani e le Fi-
glie di Maria Ausiliatrice, danno da
mangiare e procurano tutto il mate-
riale necessario per l'educazione dei
ragazzi.
Ci vogliono miglioramenti di:
- strutture edilizie;
- materiale scolastico;
- vestito e cibo.
La Giornata Missionaria Salesiana
1990 dovrebbe lanciarli a creare la
base per un futuro autosufficiente nel
· campo dell'agricultura, orticoltura,
materlale didattico, ecc.
Non conviene mandare materiale
in natura, perché verrebbe ad esse-
re tropo costosa la spedizione.
Vogliamo offrire l'occasione di
comprare la materia prima o il mate-
riale necessario.
L'aiuto finanziario si manda a:
OPERE DON BOSCO
Casa Generalizia Salesiana
C.P. 9092
Via della Pisana, 1111
00163 Roma
C.C.P. 462002
indicando «Per Venilale»
La memoria liturgica dei Beati
WIGI VERSIGUA e CAlllSTO
CARAVARIO è stata trasferita al
13 novembre, giorno in cui la
Chiesa ne ha riconosciuto il mar-
tirio (A.G.G. n. 331).

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per l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Sta germogliando il
carisma di Don Bosco tra i giovani e tra la gente del popolo; esso tro-
va in quell'isola un ruolo e un clima propizi.
Quando ci si trova in presenza di giovani evangelizzatori si sente
svegliare l'entusiasmo nel cuore: penso all'ansia educativa di Don
Bosco che ha voluto, con genialità pedagogica, fare dei suoi migliori
giovani degli autentici apostoli tra i compagni e tra la gente. Li consi-
gliava a far consistere la santità nello stare sempre allegri; ma alla
loro gioia di vivere aggiungeva, come espressione indispensabile e
come fonte stessa dell'allegria, l'impegno personale e assocciativo di
qualche attività apostolica concreta. Domenico Savio e la Compagnia
dell'Immacolata ne sono una riprova viva.
Egli intuiva che con i giovani si può trasformare la società e anche
la Chiesa; soprattutto era convinto che non si fa crescere la fede in un
cuore giovanile se non lo si lancia a fare del bene.
Penso spesso a due esempi che considero significativi dell'origi-
nalità della scuola apostolica di Don Bosco.
Il primo è quello dell'estremo nord-est dell 'India dove la Fami-
glia salesiana è presente e lavora intensamente nelle regioni ~che si
trovano sulla sinistra del grande fiume Bramaputra (Assam). Al di là
della riva destra, nella vasta zona che confina con la Cina e che si
chiama Arunachal Pradesh, non può entrare nessuno straniero e
nessun missionario. Ebbene: la fama delle «Scuole Don Bosco» che
funzionano al di qua del fiume attrae molti ragazzi e ragazze di quel-
la zona in cerca di una educazione adeguata. Dopo vari anni di con-
tatto con il Cristianesimo si istruiscono e chiedono liberamente il
Battesimo. Quando poi ritornano ai loro villaggi, fanno conoscere il
«Si dedicano (i cooperatori) ... a favo-
rire l'attività missionaria nei popoli
non ancora evangelizzati e nelle gio-
vani Chiese».
(RVA 13,2)
Vangelo ai loro genitori, parenti ed amici, così da spingere frotte di
adulti ai centri missionari al di qua del fiume, e pensare che essi rappresentano nel mondo la me-
chiedono anch'essi di venir battezzati.
tà dell'intera popolazione.
Ecco una bella pagina della storia missiona-
Già sotto questo aspetto costituiscono una
ria della Chiesa scritta da giovani evangelizza- forza eccezionale e sono una grande sfida per l'av-
tori!
venire; la piazza Tienanmen a Pechino ne è una
Il secondo è quello della ragazza cilena Laura riprova audace e, purtroppo, cruenta.
Vicufia, beatificata dal Papa nel 1988 sul Colle
Ebbene, Giovanni Paolo II ci ammonisce che
Don Bosco, detto giustamente «Colle delle beatitu- «i giovani non devono essere considerati sempli-
dini giovanili»: da lì, infatti, si è sparso nel mondo cemente come l'oggetto della sollecitudine pasto-
un nuovo progetto apostolico di gioventù che rale della Chiesa: sono di fatto, e devono venir in-
evangelizza. Questa ragazza fu educata alla fede coraggiati ad esserlo, soggetti attivi, protagonisti
in una casa della Famiglia salesiana sulle Ande dell'evangelizzazione e artifici del rinnovamento
argentine: Junmn de los Andes. La sua mamma sociale. La giovinezza è il tempo di una scoperta
non viveva cristianamente; essa si propose il non particolarmente intensa del proprio "io" e del
facile impegno di convertirla, offrendo a questo proprio "progetto di vita", è il tempo di una ere-
fine la testimonianza della sua condotta e anche scita che deve avvenire "in sapienza, età e grazia
la sua giovane vita. E ci riuscì.
davanti a Dio e agli uomini"» (Cf. L 46).
Noi siamo abituati a pensare alla mamma che
Dunque: l'educazione dei giovani alla fede do-
inculca il Vangelo ai figli; ricordiamo santa Moni- vrà impegnarci sempre più a far palpitare in loro
ca, madre di sant'Agostino: essa si preoccupò tan- un cuore apostolico, ossia missionario. Solo così
to, lavorò e pianse per la conversione del figlio. saranno in sintonia con il cuore di Cristo.
Nel caso di Laura, invece, si invertono i ruoli: è
La giornata missionaria è una magnifica op-
meraviglioso!
portunità per far conoscere alla gioventù questi
In una ora culturale di promozione della don- orizzonti di autenticità cristiana, rinnovando e
na, dove il femminismo s'avvia più d'una volta approfondendo i valori della spiritualità lanciata
-anche su strade assai discutibili, Laura proclama da Don Bosco.
un messaggio originale di coraggiosa attualità
imparato alla scuola di Don Bosco.
'
L'Esortazione apostolica «Christifideles lai-
Nella sua Famiglia salesiana tutti, uomini e
donne, sono chiamati ad essere «missionari dei
giovani»; ma lo saranno veramente se sapranno
ci», frutto del Sinodo-1987, insiste oggi sulla voca-
zione e missione dei fedeli laici. I giovani sono
parte vitale e preponderante del laicato; basta
accendere nei giovani l'ardore missionario!
D. Egidio Viganò
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Madre
ERSILIA CANTA,
Superiora delle F.M.A.
dal 1969 al 1981 è tornata
alla Casa del Padre.
Ricordiamo la figura
riportando il testo
del suo intervento a
«ROMA 80»: per noi
resti MESSAGGIO:
Mi è caro riaffermare
«Ho accettato volentieri di partecipare a que-
sto incontro nazionale che qui, presso il tempio di
don Bosco, assume un significato e un valore tut-
to particolare anche per noi F.M.A.
Ogni idea, ogni desiderio di don Bosco, infatti,
è per noi una sacra eredità, e l'Associazione dei
Cooperatori Salesiani è parte forte di questa ere-
dità stessa.
Noi benediciamo il Signore per avergli ispirat
questa opera, da cui la Chiesa e la società hanno
già ricevuto tanto bene e lo preghiamo per poter
entrare sempre meglio in questo disegno - che
ha affidato a don Bosco - per cooperare sempre
più alla sua attuazione.
Maria Mazzarello nel primo incontro che ebbe
con il nostro Padre a Mornese nell'ottobre del '64
disse: "Don Bosco è un santo e io lo sento", e im-
plicitamente lo ha poi ripetuto con i fatti ogni vol-
ta che si è trovata di fronte a un suo progetto.
Mentre era ancora lei vivente, per aderire al
desiderio di don Bosco, si accoglievano già nelle
nostre Case le Cooperatrici, e gli stessi Cooperato-
ri, là dove non c'erano case dei Salesiani.
Nel Bollettino Salesiano dell'agosto del 1879
si trova un invito alle Cooperatrici a partecipa-
re agli Esercizi nella nostra casa di Nizza Mon-
ferrato.
Cappelle e case erano quindi già aperte fin dai
tempi di Madre Mazzarello per accogliere i Coo-
peratori e collaborare nell'animazione spirituale
e salesiana dell'Associazione.
Mi è caro riaffermare l'adesione a don Bosco
nel progetto dei Cooperatori e la volontà di colla-
borazione iniziata da Madre Mazzarello, proprio
4/20
t 28-12-89 a Nizza Monferrato
oggi in cui noi stiamo per iniziare l'anno centena-
rio della sua morte.
Nel programma della commemorazione che
abbiamo preparato c'è anche quello di approfon-
dire il messaggio della Santa per un impegno più
vivo nella realtà ecclesiale e sociale a beneficio
dei giovani e siamo liete e assai riconoscenti al
Rettor Maggiore per aver aderito alla nostra ri-
chiesta che questo tema trovi largo spazio nella
Settimana di Spiritualità Salesiana che si celebre-
rà nella Casa Generalizia nel prossimo gennaio.
Inoltre cercheremo di approfondire questo
messaggio nei 247 centri di Cooperatori in cui col-
laborano in Italia le F.M.A., col desiderio che
ovunque si perfezioni quella collaborazione che
rende la Famiglia Salesiana una vera comunione
di forze nella Chiesa, specialmente per la salvezza
della gioventù. L'unico carisma che ci anima e ci
unisce, ci sprona tutti, sia pure in modi differenti,
al rinnovamento della Chiesa, e la nostra unità
sarà una risposta efficace per le varie esigenze
del mondo di oggi.
Posso poi assicurare che oltre le Suore che
operano direttamente nei vari Centri, ogni giorno
si uniscono tutte le F.M.A. nella preghiera per i
salesiani, per i singoli Cooperatori e per ogni
gruppo della Famiglia Salesiana affinché la loro
presenza e la loro azione continui nella Chiesa la
missione del nostro Padre.
Possa per tutti avverarsi l'augurio fatto dal
Rev.mo Rettor Maggiore «di prendere la Madon-
na in casa».
Esperimenteremo così tutti e sempre la sua
materna protezione anche nel nostro lavoro
apostolico ».

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Dall'Est
la speranza
di una <<casa
comune europea>>
C he all'Est soffi un vento nuovo è fuor di dubbio;
ma questo vento non possiamo, crediamo, solo «de-
scriverlo», delinearne gli episodi e cercare di capirne
le cause in maniera puramente economica e sociolo-
gica, come ha fatto la RAI con il fastoso «speciale» in-
titolato «Vento dell'Est», trasmesso con ampio «batta-
ge» pubblicitario il 13 corrente.
Si parla di quanto sta awenendo all'Est, anche nel-
la massa di stampa allineata, come se i fatti dell'Est ri-
guardassero solo quella parte dell'Europa. Sembra che
l'unica molla che spinga il pingue Occidente verso
Oriente sia la corsa a quei mercati, per affari futuri.
Troppo abituati a considerarsi «Europa», quasi
che il resto del continente fosse Africa, i Paesi del
MEC avevano considerato l'Est un mondo inferiore.
Chi non ricorda oggi quante volte si è parlato - an-
che qui in Italia - dell'Est europeo come zona di
miseria, dove si va a caccia del jeans occidentale e
del paio di calze fini?
In realtà il consumismo non solo è da decenni da
noi un modo di vivere ed il fine della vita, ma è an-
che un parametro di giudizio: chi consuma poco o
male è inferiore.
Abbiamo pensato di fare !'«Europa dei dieci» al-
l'insegna della chiusura.
In quest'ottica egoistica, che era purtroppo alla
base del tentativo (oggi, per grazia di Dio, vanificato
proprio dal «vento dell'Est») di fare l'Europa del 92,
lo stesso muro di Berlino, la stessa «cortina di ferro»
tanto odiati dai nostri padri, ci facevano comodo.
Ma le vie Dio non sono quelle dell'uomo e -
come disse l'angelo a Maria - «nulla è impossibi-
le a Dio».
Ad Est è accaduto ciò che umanamente era im-
possibile: il comunismo se nè andato, si è sciolto
come neve al sole, il muro se lo sono abbattuto
essi stessi, senza guerre, senza rivoluzioni violente,
senza sangue. Tutto si è dissolto con la pace. Non
è questa la via di Dio?
Se considerassimo, anche solo per un attimo,
che la nuova carta geopolitica d'Europa che si è co-
struita negli ultimi mesi è l'unica del nostro secolo
che si costruisce senza spargimento di sangue, non
potremmo negare l'intervento divino e dovremmo
ammettere che a questo processo non è estranea la
«Madre dei popoli slavi».
La carta d'Europa dei primi anni del nostro seco-
lo fu costruita coi conflitti dell'Ottocento; quella di
Versailles poggiò su 50 milioni di morti; altrettanto
sangue determinò la terza geografia politica europea,
la più ingiusta di tutte, quella di Yalta.
La nuova Europa nasce coi sorrisi e con le can-
deline: non è chiaro che sulla storia umana si è inne-
stato l'intervento di Dio?
L'Occidente è in imbarazzo.
Non si aspettava quello che è accaduto all'Est: la
libertà, la volontà degli «altri» di essere europei a pie-
no titolo.
Come si potrà continuare a parlare di Europa
dei Dodici?
I giovani occidentali, i ragazzi delle Scuole comin-
ciano a capire che il comunismo era qualcosa di ma-
le, perché vedono che i loro compagni cecoslovacchi
o bulgari, ungheresi o tedeschi, lo rifiutano.
Anche i cosiddetti «benpensanti» si rendono conto
che con l'Est bisogna fare i conti, che l'Europa non è
quel pezzetto che il nostro egoismo vorrebbe che fosse,
ma va da Lisbona agli Urali. Ora ce lo dice la Storia,
fino a ieri ce lo diceva solo Giovanni Paolo II.
Snobbato dai teologi alla moda, definito con alteri-
gia «parroco polacco», il Papa, da quando è salito al so-
glio di Pietro, non si stanca di gridare che l'Europa è
un'unità spirituale, che, nella sua collocazione geografi-
ca, va dall'Atlantico agli Urali, e culturalmente deve ri-
scoprire la sua anima cristiana. Fino a ieri questi sem-
bravano sogni del «patriota polacco», oggi risultano es-
sere - a chi ha un po' di luce nella mente - l'unica
mèta possibile dell'Europa, dopo la morte delle due
ideologie - quella liberale e quella comunista - che
volevano essere per l'uomo un surrogato della religio-
ne, la quale tutt'al più poteva essere relegata nella sfera
del privato, fatto intimo che non tocca la vita pubblica
né tantomeno quella politica.
Il movimento storico in atto dice «sì» al progetto
di Giovanni Paolo II, enunciato con forza e chiarezza
alla N Giornata mondiale della Gioventù, a Santiago
del Compostela, nell'agosto scorso.
Negare questa pagina nuova della Storia è per-
verso, così come è perverso pensare che chi conqui-
sta la libertà ad Est voglia diventare come si è al-
l'Ovest. Ciò non è vero, oltre che non augurabile.
Se consideriamo che i pacifici «ribelli» di Berlino
Est e di Praga al pari di quelli di Sofia, non vogliono
soltanto un'economia a misura d'uomo, non più ro-
vinata da assurde, defunte forme collettivistiche, ma
chiedono anche la punizione di coloro che li hanno
privati di un giusto ordinamento, allora comprendia-
mo che la «rivolta» non è solo per il pane o per l'eco-
nomia, ma è per la rinascita dell'uomo, della persona
che ha in sé un contenuto etico, che crede in valori
di tipo spirituale, come la giustizia, esprimendo istan-
5/ 21

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ze profonde e nobili, che quasi mezzo secolo di op-
pressione materialista non è riuscito a spegnere. E
ciò proprio quando, ad Ovest, ogni tensione mora-
le risulta allentata sotto il peso distruttivo del con-
sumismo trionfante, un materialismo pratico che
- alla lunga - si è rivelato peggiore di quello sto-
rico-dialettico.
È come se l'Est, congelato sotto il ghiaccio dei
vari «socialismi reali», avesse conservato quei valori
(rispetto della dignità altrui, primato dell'essere sul-
l'avere, senso rigoroso della giustizia, solidarietà so-
ciale) che appartengono al passato dell'Europa, che
soli possono essere l'anima ed il senso di qualsiasi
processo comunitario e che purtroppo l'Occidente
si è giocati.
Qui - a nostro parere - le basi della possibilità
di un cammino comune dell'Est e dell'Ovest europei
affratellati: solo con l'Est l'Europa può ritrovare la
sua anima storica, può recuperare la sua identità,
che non può e non deve essere distrutta dalla men-
talità americana, che purtroppo finora ha celebrato
in Occidente il suo trionfo, sulle ali della duplice vit-
toria nelle due guerre mondiali.
Riscoprendo i valori cristiani, maturati nel corso
dei secoli, si potrà costruire un'Europa di persone
che si amano.
È l'amore, essenza del cristianesimo, che solo
può fare da cemento alla costruzione della città co-
mune europea; le formule politiche per questa città
comune si troveranno dopo. Oggi il problema è
amarsi. Mille insidie, dal nazionalismo al razzismo,
dalle disparità economiche a quelle culturali, ostaco-
lano il cammino comune e sono tutte riconducibili
alla mancanza di accoglienza dell'altro, diretta conse-
guenza della mancata accoglienza di Dio. Senza
l'amore non saranno superate o, se anche lo saran-
no apparentemente, genereranno realtà segnate dal-
l'ingiustizia e dal dolore dei buoni, come è awenuto
finora, non solo ad Est.
Cogliere il «vento dell'Est» significa recepire
l'istanza della civiltà dell'amore, una civiltà europea
per l'Europa, che, se saprà fiorire qui, potrà esten-
dersi agli altri continenti e il mondo - finalm~nte -
potrà essere la dimora della pace, quella che tutti ci
auguriamo in questo Natale. Gli umili allora potran-
no - finalmente - essere innalzati, i prepotenti po-
tranno cadere dai loro troni.
All'Est ciò è già awenuto. Dio voglia che possa
presto verificarsi anche nel resto d'Europa e nel
mondo intero.
In questa ottica si scopre (e si deve continuamen-
te meditare ed approfondire) il destino storico, la
missione, delle giovani generazioni europee, così lu-
cidamente additata dal Sommo Pontefice ai piedi di
San Giacomo di Compostela: essere testimoni di
Cristo nel terzo millennio.
Peppe Ceci
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SEGNI DEL PROFETA!
Reverenda Madre,
riscrivo! Lei anzitutto mi chiederà: - A Mosca
come è andata? Ed ecco i fatti più significativi
che Le daranno la risposta.
1. Ho fatto un discorso (sul disarmo) che ho
chiuso con la grande invocazione di san Giovan-
ni: «veni Domine Jesu et noli tardare». Le man-
derò il testo della conclusione.
2. il giorno 2 novembre (giorno della comme-
morazione dei defunti) ho chiesto di visitare il ci-
mitero ove è sepolto Krusciov. Ho detto: - Devo
andare presso la tomba di Krusciov (col quale fui
in rapporti tanto profondi) per pregare. Mi ci
hanno condotto: questa «visita di pietà» ha mol-
to impressionato ed ha destato simpatia profon-
da. Ho cercato anche la moglie di Krusciov (dal-
la quale avevo ricevuto la lettera che già ho in-
viato), ma non l'ho trovata.
3. Ho potuto «vedere» grandi aperture di spe-
ranza e di grazia in tante anime giovanili:
- ho capito che Dio è nel cuore, mi ha detto
una giovane «laureata in ateismo»;
- cerchiamo (noi giovani) «i valori verticali»,
mi ha detto un altro giovane laureato;
- senza Isaia non si capisce Marx. mi ha det-
to una persona di notevole peso politico;
- capisco che c'è un'acqua che sgorga dalla
terra e sale verso il cielo, mi ha detto la stessa
persona!;
- mostriamo agli stranieri i nostri monasteri,
mi ha detto un altro giovane;
- ci spieghi la storia di Isaia, mi hanno detto
(a tavola) altri. E potrei continuare!
Vede? La terra a primavera si apre: la semente
ha la potenza di «spezzarla»! Così la grazia: sta
operando in tutta la terra russa (io credo) per
aprirla verso una nuova misteriosa primavera di
orazione e di pace.
La Madonna è all'opera: «Finalmente il mio
Cuore Immacolato trionferà; la Russia si conver-
tirà e vi sarà pace nel mondo.
Come vede, Madre Reverenda, anche questo
viaggio ha un posto ed un significato nella «stra-
tegia della speranza» che il Signore e la Vergine
perseguono per la unità, la pace e la fioritura del-
la Chiesa e del mondo!
E cooperatori tanto efficaci di questa strategia,
siete voi: è l'orazione piena di amore e di speranza
- di certezza! - che sale al cielo dai monasteri di
clausura! Le piccole, pure, povere, monachine di
clausura hanno nel loro cuore e nelle loro mani la
potenza vincitrice di Dio: «quidquid omntes petitis
credite quia accipietis et fiet vobis».
Gerico - ovunque sia - è sempre accerchiata
e le sue porte sono sempre aperte con la virtù in-
vincibile della preghiera (della vostra preghiera!).
lA PIRA
(da «Lettere alle claustrali»)

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VERSO ROkfA ... 90!
Come «ROMA BO», così nel 90... i Cooperatori Giovani si ritroveranno insieme per un forte
momento di comunione! Un affettuoso augurio per ciascuno di voi e per le vostre famiglie:
buon anno, ricco di serenità, di pace e di fecondo apostolato. Sarà un anno segnato da due
grandi avvenimenti nella Famiglia Salesiana: il Capitolo Generale dei nostri fratelli Sale-
siani e delle nostre sorelle Figlie di Maria Ausiliatrice. La strenna che ci è stata consegnata
dal nostro Rettor Maggiore è un invito e uno stimolo a rinnovare la nostra opera di evange-
lizzazione tra la gioventù di oggi. Accogliamola con gioia! Studiamo e approfondiamone il
messaggio, soprattutto attraverso la preparazione accurata della prima Conferenza annuale.
Come Associazionismo siamo chiamati in questo anno a vari appuntamenti, tutti signi-
ficativi:
- CONVEGNO COOPERATORI GIOVANL·
- SCUOLA DI FORMAZIONE;
- CONVEGNO INCARICATE LABORATORIO M.M.
Il primo in ordine di realizzazione è il convegno dei Cooperatori Giovani.
Come è stato espresso sia in sede di Conferenza che nell'incontro del Comitato dei Coor-
dinatori SI AUSPICA UN'AMPIA E QUALIFICATA PARTECIPAZIONE: destinatari del-
l'incontro sono i Cooperatori Giovani (ordinariamente non di età superiore a 30!) e Aspiran-
ti Cooperaori Giovani. L'invito è esteso anche a quei giovani, che pur non essendo cooperatori,
per il tema che viene trattato, lavorano nei vari campi dell'associazionismo salesiano.
È vostro compito divulgare e sostenere quanto più possibile questa iniziativa. ROMA 90
sia un momento importante per la storia dell'Associazione!
Vi prego inoltre di prendere visione della scheda sondaggio che vi allego: rispondete
nella forma che ritenete più opportuna, ma sia fatto con serietà e nei tempi indicati. È un
materiale necessario per preparare il momento della Tavola Rotonda.
È anche importante rispettare i tempi e le scadenze di prenotazioni per il Convegno, per
esigenze logistiche: entro e non oltre il 6 marzo! Quota di partecipazione: L. 100. 000.
Vi ricordo anche di seguire attentamente quanto è richiesto per il PROGETTO STAM-
PA, attraverso il nostro Bollettino: stimolare i Centri a compilare i tagliandi ivi contenuti.
Interessanti per lo spirito che le animano sono le settimane bianche: 11-17 FEBBRAIO e
11-17 MARZO: informarsi presso il nostro ufficio nazionale.
Per la SCUOLA DI FORMAZIONE troverete il programma e la presentazione nel nu-
mero di febbraio del Bollettino.
Come vedete... le iniziative non mancano. Occorre che la programmazione da tutti con-
divisa sia sostenuta dai Coordinatori ispettoriali e dai vostri Consiglieri.
L'Ausiliatrice ci aiuti in questo cammino di servizio ai giovanii.
Iolanda Masotti
Don FILIPPO RINALDI
1' successore di Don Bosco sarà proclamato BEATO dal Papa il 29 aprile in piazza S. Pietro
Un servizio nel prossimo numero
7/23

1.8 Page 8

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Corso di qualificazione
per animatori di Centri
LAFORMAZIONE ALLA VITA APOSTOLICA è un impegno prioritario
pastorale: l'urgenza e l'importanza di avere Cooperatori qualificati per
cultura, per esperienza e competenza per alcuni specifici ruoli e com-
piti, è stata più volte sottolineata nei nostri incontri nazionali.
È un'esigenza scaturita dal bisogno di superare la nostra superfi-
cialità e la precarietà organizzativa.
Ce lo richiama in modo chiaro e dettagliato il REGOLAMENTO DI
VITA APOSTOLICA: «La formazione, particolarmente intensa e impe-
gnativa nel periodo iniziale, continua anche dopo l'ammissione, per-
ché il Signore non cessa mai di chiamare attraverso l 'evoluzione delle
situazioni personali e di ambiente» (Art. 37, 1) .
Il CORSO DI FORMAZIONE NAZIONALE è un corso, e quindi non
una vacanza, anche se il clima e l'ambiente sono l'ideale anche per un
momento di riposo fisico. È un impegno perciò da prendere con serietà
e buona volontà, per superare le difficoltà di tempo, di orario, di lavo-
ro, di mezzi. .. È un corso di qualificazione cioè un servizio per «inte-
grare» una formazione già in atto, è, in termini semplici, un qualcosa
in più , ma necessaria e importante, per quanti sono «chiamati» e sono
«disponibili» a un impegno apostolico e a «responsabilità» nell'ambito
della vita ecclesiale e nelle strutture della nostra Associazione.
È quindi un corso per «animatori», che , aiutando a ripercorre il
cammino personale spirituale di ciascuno, offre un'occasione per ac-
quisire conoscenze e metodologie da mettere poi a disposizione degli
altri membri dei Centri o della propria Chiesa locale.
Il Corso pertanto non è una scuola-quadro di tipo scolastico, di
semplice apprendimeto di nozioni, di cose che non si saprebbero di-
versamente, ma di una scuola di formazione umana, cristiana, salesia-
na: una scuola «es istenziale»! Si apprendono verità vissute e speri-
mentate, si confrontano esperienze , maturano coscienze nuove con la
«voglia e la capacità» di comunicarle ad altri.
A questo scopo mira tutta la struttura del Corso, con i vari momen-
ti di «comunicazione, di fraternità, di studio, di preghiera».
Alla presentazione dei temi seguiranno vere e proprie esercitazio-
ni di animazione: come preparare e guidare, ad esempio, una liturgia,
come svolgere una riunione di consiglio o di centro, come organizzare
una segreteria, una programmazione .. .
A chi è offerto il corso? Al COOPERATORI, dirigenti e non, che de-
siderano migliorare la propria formazione, in vista di un servizio più
qualificato ai nostri CENTRI. L'iscrizione è il risultato di una propria
convinzione e di una libera scelta. È dovere dei Consigli incoraggiare
e sostenere (anche economicamente!) l'iniziativa.
Si prenda visione del programma, se ne parli, si rifletta sulle cose
qui accennate, e si rispettino i tempi e le modalità di iscrizione.
Don Alfano Alfonso
8/24
RESPONSABILITA
E INIZIATIVE
PER LA FORMAZIONE
§ 1. Il Cooperatore è il
primo e principale respon-
sabile della propria forma-
zione. Convinto che essa
richiede docilità allo Spiri-
to Santo, dà importanza
alla vita di preghiera e alla
direzione spirituale.
§ 2. L'Associazione pro-
muove e sostiene la for-
mazione personale e di
gruppo dei suoi membri
attraverso l'azione di coo-
peratori qualificati e del
delegato/a che agiscono in
corresponsabilità.
§ 3. Sono iniziative par-
ticolarmente formative:
- le riunioni, almeno
mensili, e le conferenze
annuali, già istituite da
Don Bosco, o altre forme
di incontro;
- i momenti forti di pre-
ghiera e di discernimento;
- i contatti frequenti con
i Gruppi della Famiglia sa-
lesiana a tutti i livelli;
- l'uso della letteratura
e dei sussidi della fami-
glia, fra i quali il Bollettino
Salesiano.
(RVA 38)

1.9 Page 9

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SCUOLA NAZIONALE DI FORMAZIONE - ANNO SECONDO
Il Centro: Nucleo fondamentale della realtà associativa
PROGRAMMA
30 GIUGNO
Arrivi in mattinata. Accoglienza.
Ore 17,00: Insieme per conooscerci. Presentazione del Corsi. Preparazione della domenica, giorno
di festa.
2 LUGLIO
Ore 9,30: ACS: tra memoria e profezia!. Prospettive. Esercitazione di gruppo: come presentare ad
altri la propria associazione.
Ore 17,30: Insieme: confronto dell'esercitazione! Preparazione liturgia.
Ore 19,00: Lodiamo il Signore.
3 LUGLIO
Ore 9,30: IL CENTRO: verifica e orientamenti generali. Intervallo. Il CENTRO: Organizzazione. Eser-
citazione: Riunion e di consig lio di Centro.
Ore 17,30: In sieme: confronto esercitazione.
Ore 19,00: Lodiamo il Signore.
4 LUGLIO
Ore 9,30: ...Giornata libera: sulle montagne!
5 LUGLIO
Ore 9,30: VITA DI CENTRO: iniziative! Esercitazione: come programmare...
Ore 12,00: Confronto esercitazione.
Ore 17,00: Vita di Centro : segreteria. Preparazione momento liturgico.
Ore 19,30: Lodiamo il Signore.
6 LUGLIO
Ore 9,30: Conclusione: Orientamennti operativi. Preparazione serata di fraternità.
7 LUGLIO In mattinata: Partenza!
Note organizzative: SEDE: Soggiorno Don Bosco-Fontanazzo (TN), Val di Fassa, Tel. 0462/67113.
Per arrivare: In treno (fino a Bolzano o Trento). Corriera autostazione vicino alla Stazione, per Canazei (fer-
mata a Fontanazzo) a 50 m., vicino alla chiesetta c'è la nostra casa.
In auto: Uscita a Ora, percorrere la Val di Fiemme, Cavalese, Pozza, prima di arrivare a Campitello-Canazei
c Fontanazzo.
QUOTA: L. 250.000 (vito, alloggio, iscrizione) - PRENOTAZIONE: Entro e non oltre il 30 maggio
9/25

1.10 Page 10

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Anche
I
<<da
1989 · COOPERATORI SALESIANI - Italia
N ell'ultima Conferenza Na-
zionale è stato approvata la rea-
lizzazione, entro il triennio, di
un lavoro di ricerca storica sulla
vita dell'associazione in Italia
negli ultimi anni, oltre la realiz-
zazione di una video-cassetta
dell'Associazione dei Cooperato-
ri Salesiani. Sono impegni non
facili da realizzare, anche per
difficoltà nel raccogliere dati ed
elementi preziosi e attendibili
per una ricerca oggettiva.
Dai primi tentativi emerge
subito l'impossibilità di dare
una reale quantificazione della
nostra Aassociazione: diagnosi
e indagini del passato hanno
sempre avuto dei limiti, sia per
risposte incomplete ai vari que-
stionari sia per cifre spesso
poco aderenti alla realtà e pre-
sentate spesso in modo appros-
simativo e incompleto. Certa-
mente è un problema legato al-
l'identità stessa di un'associa-
zione laica e vasta nelle modali-
tà di aggregazione.
L'instabilità è tipica della vita
del laico, soggetto a continue
trasformazioni, sia logistiche
che di lavoro. Le vicende della
vita sono infatti tante e tali che
comportano serie difficoltà per
una fedeltà di partecipazione
più costante e più decifrabile
alla vita associativa.
Questo comunque non è una
10/26
lspettorie
Delegati/ e
Adriatica
Centrale
Emiliana
Ligure
Toscana
Lombarda
Meridionale
-Puglie
- Calabra
Novarese
Romana
Sardegna
Sicula
Subalpina
Veneta Vn.
Veneta Vr.
Alessandria
Emiliana
Ligure
Lombarda
- Immacolata
- S. Monte
Meridionale
Monferrina
Napoletana
Novarese
Piemont. M.A.
- S. Cuore
Romana S.A.
Sardegna
Romana S. Cec.
Sicula S. Gius.
- M;'Morano
Toscana
Veneta M. Reg.
- S. Angeli
Vercellese
D. Colucci
D. Zeni
D. Zanoni
D. Branchetti
D. Fabbroni
D. Mozzanica
D. Palmese
D. Benvenga
D. Drosi
D. Durante
D. Alfano
D. Cottogno
D. Falzone
D. Bruno
D.Bort
D. Baldina
Sr. Cabella
Sr. Conti
Sr. Bevegni
Sr. Bastianello
Sr. Basadonna
Sr. Borsani
Sr. De Palo
Sr. Pelizzari
Sergi-D' Auria
Sr. Prato
Sr. Pennazio
Sr. Zappino
Sr. Palazzari
Sr. Sassu
Sr. Antonelli
Sr. Ventura
Sr. Vicari
Sr. De Sica
Sr. Manzioli
Sr. Rela
Sr. Chiaverano
Centri
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6
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5
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-
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-
2
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-
48
9
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-
-
144
734
attenuante e un alibi per trascu- migliorare l'organizzazione, per
rare il problema: occorre, grazie una premessa a risultati più og-
anche a nuovi mezzi e tecniche, gettivi per il futuro .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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ti>> parlano
1988 · COOPERATORI SALESIANI - Italia
In questo numero del Bollet-
tino presentiamo il quadro di
due anni edi aggregazione al-
1'Associazione: le «Promesse»,
per la consegna dell'attestato,
riflettono fedelmente questo
momento, certamente signifi-
cativo e incoraggiante per tut-
ti. Sono nuovi fratelli che con
noi condividono il Progetto
Apostolico di Don Bosco.
Non mancano motivi e spunti
di riflessione: confronto tra
ispettoria e ispettoria, .fra Centri
presso SDB e FMA, la scompar-
sa di Centri fuori delle nostre
opere, il livello di età.. . di ricer-
ca di cause, nei vari Consigli
Ispettoriali e locali.
La tentazione di stilare una
classifica per lspettorie non per
scoraggiare, ma quanto per sti-
molare a fare e a fare meglio.
Per ora lasciamo ad altri tira-
re le conclusioni.
Per ora solo un invito: trovia-
mo un po' di tempo e guardia-
mo con occhio attento a queste
tabelle. Ci troverete un linguag-
gio.. . quanto mai espressivo ed
eloquente!
Don Alfano Alfonso
Per facilitare la «comunica-
zione» e l'arrivo in redazio-
ne degli articoli dai CENTRI,
potete servirvi del «telefax»
n. 493579 (06).
lspettorie
Adriatica
Centrale
Emiliana
Ligure
Toscana
Lombarda
Meridionale
-Puglie
-Calabra
Novarese
Romana
Sardegna
Sicula
Subalpina
Veneta Vn.
Veneta Vr.
Alessandria
Emiliana
Ligure
Lombarda
- lmmacolata
-S. Monte
Meridionale
Monferrina
Napoletana
Novarese
Piemont. M.A.
-S. Cuore
Romana S.A.
Sardegna
Romana S. Cec.
Sicula S. Gius.
-M/Morano
Toscana
Veneta M. Reg.
-S. Angeli
Vercellese
Delegati/e
D. Colucci
D. Zerù
D. Zanorù
D. Branchetti
D. Fabbrorù
D. Mozzarùca
D. Palmese
D. Benvenga
D. Drosi
D. Durante
D. Alfano
D. Cottogno
D. Falzone
D.Bruno
D. Bort
D.Baldina
Sr. Cabella
Sr. Conti
Sr. Bevegrù
Sr. Bastianello
Sr. Basadonna
Sr. Borsarù
Sr. De Palo
Sr. Pelizzari
Sergi-D' Auria
Sr. Prato
Sr. Pennazio
Sr. Zappino
Sr. Palazzari
Sr. Sassu
Sr. Antonelli
Sr. Ventura
Sr. Vicari
Sr. De Sica
Sr. Manzioli
Sr: Rela
Sr. Chiaverano
Centri
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Prime Seconde cc
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368
11/27

2.2 Page 12

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UNA LETTERA...
SUL PROGETTO STAMPA
Gent.ma Sig.ra Roberta, questa
lettera è solo di congratulazioni,
di incoraggiamento e di gioiosa
speranza per quanto leggo nel nu-
mero del 15-11-1989 del Bollettino.
Nella nostra Chiesa pubblica rice-
viamo 25 copie di ogni numero
della Collana Mondo Nuovo. Va-
rie volte ho avuto l'idea che certi
numeri - a mio giudizio - se fos-
sero distribuiti su larga scala, al-
meno nelle nostre parrocchie e
chiese pubbliche, completereb-
bero (forse in molti casi è meglio
dire «assolverebbero») il compito
dell'educazione e istruzione degli
adulti. Solo a Roma potre bbero di-
stribuirne più di 25.000 (ci sono
stato dodici anni!).
Più efficaci. Auguro ogni bene
alla sua attività e ... una preghiera
perché «Mondo Nuovo» si diffon-
da e proclami le verità cristiane.
Don Giuseppe Abbà (Torino)
PUGLIA
ne sociale» è un segno concreto di
un interesse da non trascurare.
Il richiamo al territorio, attra-
verso il documento dell'episcopa-
to italiano sul Mezzogiorno , è un
aspetto fondamentale della voca-
zione apostolica del laico, chiama-
to a vivere la sua esperienza di
vita nel tessuto quotidiano della
società.
Ai membri del nuovo Consi-
glio Ispettoriale della Puglia le
congratulazioni e l'incoraggia-
mento della nostra redazione é ...
(lo permetterete!) l'invito a farci
avere per tempo «cronaca» e
«servizi vari» dei vostri incontri:
ci contiamo!
TORINO-CENTRALE
Quasi undici mesi fa, nel feb-
braio del 1989, prendeva il via nei
locali della Cooperativa E.T. (Edu-
catori di Territorio) il primo corso
di reprografia. Dieci ragazzotti
dai 14 ai 17 anni, chiome fluenti ed
immancabili orecchini, si presen-
tarono desiderosi di apprendere
l'arte della stampa.
Dopo le prime difficoltà iniziali
dovute ad improvvisi attacchi di
«allegria scolare cronica», i gio-
vani ospiti della Cooperativa ini-
ziarono a far funzionare cervello e
mani con abilità consumata: nel
corso del tempo le macchine da
scrivere acquistarono ritmo e ve-
locità, pennelli e tempere si amal-
gamavano perfettamente, scate-
nando le giustificate invidie di Ar-
mando Testa e collaboratori pub-
blicitari. Dopo alcune settimane
fece la sua comparsa, tra mille dif-
ficoltà , una camera oscura ricava-
ta da un minuscolo stazino adia-
cente ai bagni. Comparvero i pri-
mi negativi e le prime stampe in
bianconero, unite alle immancabi-
li magliette rovinate dagli acidi di
sviluppo. Nei mesi successivi arri-
vò anche una piccola offset da uffi-
cio con adeguata attrezzatura di
preparazione delle matrici. Infine
due computers arricchirono il no-
stro già ben avviato laboratorio.
Così finalmente uscirono i primi
lavori completi: pieghevoli e cir-
colari per la Circoscrizione e per
il Comune di Torino, notiziari
ispettoriali, lette re a cooperatori
ed exallievi, .. .e naturalmente an-
che il Gancio. Durante il trascor-
rere dei mesi, però alcuni ragazzi
si ritirarono: alcuni preferirono
tornare sui banchi per terminare
la loro istruzione; altri, sollecitati
da difficoltà economiche familiari ,
entrarono nel mondo del lavoro a
tempo pieno.
Molte e interessanti le iniziative
in corso tra i Cooperatori della
Puglia : gli incontri di spiritualità e
di formazione sono tappe signifi-
cative di una organica program-
mazione, che certamente tra non
poca fatica e tra continue insisten-
ze , si cerca di portare avanti . I
temi trattati negli incontri sono
sempre articolati sul richiamo alla
vita spirituale di ciascuno e al con-
seguente riflesso nella vita quoti-
diana: impegno nel sociale, nella
famiglia e nel mondo professiona-
le . Scuola, politica, famiglia , lavo-
ro, sono state infatti oggetto di
confronto in una riunione regiona-
le a Bari il 3 dicembre .
Rilevante è anche il riferimento
ai mass-media. L'opuscolo «La fa-
miglia salesiana e la comunicazio-
12 / 28
Acceglio (Novarese). Cooperatori e... aspiranti a un campo scuola.

2.3 Page 13

▲back to top
Qualcuno, di fronte a questi da- giamenti contemporanei davanti . trovava ormai in agonia, ad un
ti , potrebbe pensare ad un mezzo ai problemi della nascita e della tratto cominciò a guardare lonta-
fallimento, dimenticando così lo morte, ha sottolineato che il conte- no sorridente, prima che l'om-
scopo primario del corso: l'inseri- sto culturale creato dal progresso bra della morte lo coprisse im-
mento positivo nella società di scientifico e tecnologico spinge provvisamente.
giovani con alle spalle evidenti si- l'uomo a negare la dimensione Momento centrale della gior-
tuazioni di disagio ed emargina- trascendente della vita umana. È nata di ritiro è stata la celebra-
zione. Per i rimanenti ragazzi le dunque impegno dei cristiani far zione della S. Messa a suffragio
prospettive sono buone, anche se riscoprire tale dimensione.
di tutti i Salesiani defunti ed in
i problemi sono grandi: infatti è S. Giovanni Bosco, quale gran- particolare dell 'ex Delegato Don
difficile trovare datori di lavoro de maestro dell'educazione, ha Rodolfo Vignato, sempre vivo
disposti ad accettare in un organi- saputo proporre con equilibrio ai nel ricordo dei Cooperatori sale-
co produttivo collaudato giovane suoi ragazzi il mistero della morte. siani di Como.
con istruzione elementare o media È noto «l'esercizio della buona Nel pomeriggio è seguita la
e con una preparazione al lavoro morte» , tuttora praticato nelle Conferenza Annuale, durante la
di base. Tuttavia le nostre speran- case salesiane , con il quale il San- quale Don Ugo Contin si è soffer-
ze rimangono aperte ... Il bilancio to stimolava i giovani a dare un mato sull'invito del Rettore Mag-
di questo primo anno è in genere giusto orientameto alla vita, usan- giore ad operare nell'ambito di
positivo: l'obiettivo minimale di do bene il tempo e le energie a una pastorale giovanile orientata
una sufficiente preparazione tec- disposizione.
soprattutto alle vocazioni. È ur-
nica con una capacità di inseri- Nel Vangelo la morte è presen- gente riscoprire la prodigiosa
mento nel mondo del lavoro è sta- tata come un riposare tranquilli in santità di Don Bosco, fondata sulla
to raggiunto. Alle spalle di questo Cristo; la stessa agiografia cristia- preghiera, sul senso ecclesiale e
piccolo successo c'è ovviamente na, da S. Paolo a S. Francesco posta al servizio dei giovani per la
un duro e faticoso lavoro di équi- d'Assisi, immerge in un'atmosfera salvezza delle loro anime e per lo
pe in cui la preparazione tecnica di pace questo momento così diffi- sviluppo armonioso della loro
si è unita al sistema di Don Bosco cile per l'uomo . Inoltre nella spiri- personalità. Il Delegato ha pertan-
con i suoi tratti fondamentali di tualità salesiana il pensiero della to formulato l'augurio che nei
amorevolezza paterna e di ragio- morte non è disgiunto dalla cer- prossimi incontri i giovani siano
nevolezza, il tutto condito da una tezza della presenza della Madon- presenti in gran numero affinché
pazienza giobbiana quasi senza li- na, come hanno rivelato anche S il messaggio di S. Giovanni Bosco
miti ... ma si può fare sempre me- Domenico Savio e più recente- possa raggiungere il loro cuore.
glio e di più. È sicuramente una mente Don Giuseppe Quadrio . Il Coordinatore sig. Marchini ha
esperienza da ripetere e miglio- Quest'ultimo, salesiano di origine presentato la sua ampia relazione
rare in tutte le sue componenti: valtellinese e docente alla Univer- sulla vita dell'Associazione, po-
una collaborazione più puntuale sità Salesiana, si distinse nel 1946 nendo in rilievo l'importanza de-
da parte della Circoscrizione e so- per la brillante discussione di una gli incontri formativi mensili e di-
prattutto una maggior attenzione tesi di laurea sulla definibilità del verse altre attività, tra le quali il
concreta verso coloro che sono dogma dell'assunzione, poi solen- corso di esercizi spirituali, tenuto
sempre i più piccoli e indifesi nel- nemente proclamato da Pio XII nel in settembre a Tavernola.
la complessità attuale quotidiana. 1950. Egli, nella famosa omelia in-
Fabio titolata «Maria madre delle buona
morte», seppe rappresentare in
ROMA
COMO
modo efficace la tenera presenza Convegno «Devianza
della Madonna negli ultimi istanti
di vita dei suoi devoti: «Ogni sera,
e giustizia minorile»
mentre preghiamo inginocchiati
Domenica 12 novembre 1989 i accanto al nostro letto, la Madon- Tra gli impegni assunti dai
Cooperatori Salesiani di Como na, richiamata dalle nostre tre A ve Cooperatori Salesiani del Lazio,
hanno partecipato numerosi alla Maria , scende invisibile e materna dopo le celebrazioni «DBBB» , vi
Giornata Spiritualità e Seconda accanto a noi, ci congiunge le era un approfondimento della
Conferenza Annuale, tenute al Sa- mani sul petto, ci chiude gli occhi condizione minorile e un 'apertu-
lesianum di Tavermola.
stanchi, ci sfiora maternamente la ra al territorio, soprattutto di Ro-
Il ritiro spirituale è stato guidato fronte, adagio per non farsi senti- ma, per tentare un inserimento
dal nuovo Direttore e Delegato, re, e così tutte le sere fino all'ulti- nei vari progetti di intervento a
don Ugo Contin, che si è ampia- ma sera della vita quando... rac- favore di adolescenti in situazio-
mente soffermato sul tema della coglierà gli ultimii sospiri e l 'ani- ne di emarginazione .
Comunione dei Santi e sul mistero ma per portarli al cielo e ci risve- Obiettivi che sembrano supera-
della morte alla luce della fede glierà alla luce del suo sorriso». re ogni rosea previsione.
cristiana. Il relatore, citando an- Nel 1963 il sacerdote morì a soli Dopo la «tavola rotonda» sulla
che il pensiero espresso dal Pon- quarant'anni per un linfogranu- devianza e giustzia minorile, si è
tefice in occasione del Simposio loma e, secondo le testimonianze realizzato anche un interessante e
dei Vescovi europei sugli atteg- di alcuni confratelli, mentre si riuscito Convegno.
13 / 29

2.4 Page 14

▲back to top
Proiettare l'Associazione su un
terreno delicato e problematico è
stato un atto di coraggio: i risultati
premiano quanti vi hanno credu-
to. Sentirsi una volta tanto «prota-
gonisti» di qualcosa di vivo e sti-
molante è stato senza dubbio non
un appagamento di voglia di en-
trare in competizione con altre
espressioni sociali, ma soprattutto
gioia di vedersi come salesiani at-
tenti a uno dei problemi certa-
mente più cari al cuore del nostro
Fondatore.
Uno sguardo al programma del Consegna degli Oscar D. Bosco. A
Convegno e ai suoi contenuti per
capire l'importanza di questo rin-
novato «slancio» apostolico.
Non si è trattato anzitutto di un
momento di studio, ma socialmen-
te di «conoscenza, confronto, veri-
fica, proposta».
Ne è emersa un'analisi «scioc-
cante» della situazione degli
adolescenti a rischio nella città
di Roma:
Sotto processo la famiglia , la
scuola, le istituzioni! Un grido
d'allarme a conclusione del Con-
vegno: «Salviamoli prima che im-
bocchino il tunnel della droga».
In questa lettura serena ma per L'interoento del sen. Claudio Vitalone. A
alcuni aspetti drammatica siamo
stati aiutati da persone autorevoli
e competenti: da parlamentari, tra
i quali il senatore Claudio Vitalo-
ne e l'onorevole Gaetano Vairo, a
dirigenti e responsabili del setto-
re educativo e formativo, senatore
Francesco Spinelli, Monsignor
Luigi Di Liegro, dottor Roberto
Ricci, dottoressa Iole Taraschi,
dottor Francesco Gatti, dottor
Franco Alvaro , dottor Ugo Sava-
stano, a personalità impegnate nel
campo della giustizia, professore
Francesco D'Onofrio, dottor Clau-
dio De Angelis, dottor Giovanni
Garofoli, al responsabile dell'ente
locale Giovanni Azzaro. I loro in-
terventi hanno aiutato ad appro- Un momento del... vivace dibattito
fondire una problematica estre-
mamente delicata e di non facile
individuazione.
In particolare l'attenzione dei
partecipanti al Convegno' si è con-
centrata sulla conoscenza della
nuova norma a carico di minoren-
ni imputati di reato, sulle conse-
guenti strutture alternative e sulla
necessità di creazione di servizi
nuovi sia nel «privato che nel
pubblico».
14/3 0
V Le conclusioni e il saluto finale!

2.5 Page 15

▲back to top
UN MONASTERO
PER ARTISTI CRISTIANI
IN INDIA
di Renzo Giustini
UN BUSTO
UN ROSARIO
DEL CARDINALE
PER lA PACE
MINDSZENlY
NEI PAESI DELL'EST
INAUGURATO
A BUDAPEST
Tre organismi cattolici di Vienna,
M onaco di Baviera e Kreuzlingen,
in Svizzera, hanno invitato i cattoli-
ci a pregare per l'avvento di una
Un busto del defunto cardinale nuova evangelizzazione nei Paesi
e primate di Ungheria, Mindszen- dell'Est. L'idea è nata nell'ambito
ty, è stato scoperto a Budapest in della «Crociata per la pace nel
questi giorni. Il busto, opera dello mondo» promossa dall'ordine dei
scultore ungherese Dakay, è stato fra ti Minori. La preghiera suggerita
collocato nella capitale magiara, è il rosario recitato ogni giorno.
nel luogo d 'incontro dei diversi
movimenti d 'opposizione. Il cardi-
nale Mindszenty fu uno strenuo UNACOLIETTA
oppositore del comunismo e per PER RICOSTRUIRE
questo fu incarcerato nel 1944.
Liberato nel 1956 trovò asi/o nel-
lA CATIEDRAIE
l'ambasciata degli Stati Uniti. Morì DI MOSCA
a Vienna nel 1975.
In tre mesi il settimanale «Litera-
tu-rnaja Rossija» ha raccolto 350
m ilioni di lire per ricostruire la cat-
tedrale del Cristo Salvatore, di-
È una realtà tutta permeata di
forza p reventiva: ne emerge una
cultura minorile, orientata esclusi-
vamente alla scelta educativa. È
uno spirito stupendo , in contrasto
con la mentalità della gente comu-
ne, sempre più ostile al «minore
deviante», d iventato ormai un «in-
gombro» per il q uieto vivere:
sono ragazzi che nessuno p vuo-
le o perché «richiedono grossi sa-
crifici» o perché «non si è prepa-
rati e non si hanno mezzi» per un
servizio di reinserimento e ducati-
vo adeguato.
È un terreno minato ed in om-
b ra: il silenzio su questa svolta
storica operata dall 'entrata in vi-
gore della norma , è stato totale.
Per i Cooperatori Salesiani po-
trebbe essere «l'area minori a ri-
schio» un campo id eale su cui g io-
care le potenzialità della propria
vocazione .
strutta per ordine di Stalin nel
1934. Con i fondi si intende rico-
struire la cattedrale edificata nel
1812 in suffragio delle vittime del-
l'invasione napoleonica in russia.
I CATTOLICI
DELIA TRANSILVANIA
HANNO
IL LORO GIORNALE
L 'Istituto Cattolico internaziona-
le «Aiuto alla Chiesa» ha annuncia-
to che dal 15 gennaio u.s. ha ripre-
so le pubblicazioni un giornale reli-
gioso per i cattolici della Transilva-
nia. Sono stati raccolti poi viveri
dalla sezione olandese dell'Istituto
e distribuiti dalle autorità religiose
della diocesi di Alba Julia a fami -
glie particolarmente bisognose.
Da quattro anni è in piena attivi-
tà nei pressi di Bangalore, in India,
un monastero per artisti. L 'istituzio-
ne è sorta su suggerimento di p.
Griffiths, noto esperto di cultura e
spiritualità indiana. Il monastero di-
retto da Jyoti Sahi, uno dei pittori
più rappresentativi dell'India cri-
stiana moderna, ospita per brevi
periodi artisti cristiani e studenti
d 'arte che, grazie al lavoro in co-
mune, intendono sviluppare i pro-
pri talenti in vista di un'arte «indo-
cristiana».
INCONTRI
DI RIFLESSIONE
SULIA MISSIONE
DEI IAICI A NOCI (Bari)
«Laicità cristiana e impegno sto-
rico» è il tema degli incontri orga-
nizzati per i prossimi mesi dal
Gruppo ,<A.miei dell'Abbazia» di S.
Maria della Scala di Noci (Bari).
A lla luce di due significative ricor-
renze - il IX centenario della na-
scita di S . Bernardo e il primo an-
niversario dellla «Christifideles Lai-
ci» - gli incontri affronteranno i
temi dell'ecclesiologia conciliare,
della dignità della persona, della li-
bertà religiosa e della carità cristia-
na.
ASSEGNATO A PRAGA
IL PREMIO
«JAN PAIACH»
Il Premio «Jan Palach », assegna-
to annualmente dal Comitato in-
ternazionale per il sostegno a
«Charta 77» in Cecoslovacchia,
verrà consegnato quest'anno per la
prima volta a Parigi, in presenza
del presidente Havel che ottenne il
riconoscimento nel 1982 quando
si trovava in prigione. Quest'anno il
p remio è stato attribuito all'Unione
indipendente degli studenti ceco-
slovacchi.
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Spediz. in abbon. postale - Gruppo 2° (70) - 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Quindicinale di informazione e di cultura religiosa
L' edizione di metà mese del BS è particolarmente de-
stinata ai Cooperatori Salesiani. Direzione e ammini-
strazione: Via della Pisana, 1111 - C.P. 9092 - 00100
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Autorizz. del Trib. di Torino n. 403 del 16 febbraio 1949 - e .e . Po-
stale n. 2-1355 intestato a: Direzione Generale Opere Don Bosco -
Torino - e .e.P. 462002 intestato a Dir. Gen. Opere Don Bosco - Ro-
ma. - Per cambio d'indirizzo inviare anche l'indirizzo precedente.
PROGETTO STAMPA
A nche senza soffocare la redazione
(ci sono i ritardi, i disguidi. .. ) incomin-
ciano ad arrivare le risposte al rilancio
della Collana Mondo Nuovo. È un do-
vere di ogni Centro di offrire quelle no-
tizie utili per una «riflessione» più og-
gettiva sulle difficoltà e sulle prospetti-
ve di consolidamento dell'iniziativa.
Per ora un grazie ai «rapidi». Ne ri-
portiamo l'elenco aggiornato al 25 gen-
naio. Speriamo che arrivino «espressi»
e non ... accelerati: attenti a non dera-
gliare!
Risposte pervenute al 31-1-1990
Marchini Franco (c. di Como) ; Bommarito Ca-
terina (M.D. Mazzarello); D. Zucchi Bruno (Cha-
tillon); Pasetto Teresa (Salussola) ; Angelo Ber-
ba (Canelli); D. Silvio Binotto (Schio); Damiani
Ettore (Bormio); Centro di Villafranca D'Asti);
Centro Gerini (Roma; Consiglio (Novi Ligure) ;
Centro di Costermano; Centro Saba (Roma);
Roberto Lorenzini (Bardolino); (Amalia Falovo
(Subaugusta - Roma) ; Bonaventura Assunta (Ci-
vitavecchia); Centro di Santeramo (12 risposte)
(Bari); Centro S. Cuore (Roma) .
Sollecitiamo i CONSIGLI LOCALI a rispondere, compilare le schede sia
per il sondaggio COLLANA MONDO NUOVO sia per il RILEVAMENTO
COOPERA TORI INSEGNANTI... con urgenza!
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