Bollettino_Salesiano_199502supp


Bollettino_Salesiano_199502supp

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e oEoDIpZeIOrNaE t1o99r5 i.
Salesiani
Un "Sassone ,,
per ricostruire
l'associazione
Finestra aperta
sul mondo
Una stella
sul bosforo
Madre Morano
e i Cooperatori
Salesiani
Supplemento
al Bollettino
Salesiano
Anno 119
N° 2
Febbraio 1995
Sped. in Abb.
post. (50%)
Torino

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XI Congresso
di Cooperatori Giovani
Sassone - Ciampino
5-8 gennaio 1995
Proposte giovani
per risposte
a1 g1ovam
li gruppo organizzatore
2
Un "sassone"
per ricostruire l'associazione
a cura di Antonello Cerini
Undici cong ressi nazio-
nali non sono pochi, se-
gnano un p luriennale
cammino in castonato in
una tradizione secolare,
inframmezzato da pause
di riflessione, di a utocri-
tica, di riscoperta delle
proprie radici e finalità.
L'esigenza di fare ti "punto nave" s ulla
rotta dell'associazione in un momento di
bonaccia e, forse, di diminu zion e d ell 'en-
tusiasmo, è stata l'ispirazione per q uesto
XI congresso nazionale.
I temi di confronto
La scelta dei temi di fondo da parte degli
organizzatori è stata coraggiosa: "La mu-
sica d ei giovan i: una ricerca tra mito, lin -
guaggio e rituali tà" e "Il fenomeno de ll e
nuo.ve re ligiosità". Sono a rgom enti che
puntano a l cuore d egli interessi e d el di-
sagio giovanile sui quali indubbia m e nte
si gioca la possibil ità pe r i cristia ni (e per
noi salesiani) di ave re a n cora un senso
storico e la cred ibilità per esser e testimo-
ni tra le genti dell'azione salvifica di un
Dio che ci ama. In particolare come coo-
p eratori questi segni dei tempi, sono pro-
vocazioni per cap ire se e quanto siamo
attenti a i bisogni deg li uom ini di oggi,
soprattutto ragazzi e g iovan i poveri ma-
terialmente, c ulturalm en te, spiritu a lmen-
te, e se sia m o in grado di contattarli, ca-
pirli, co ndivid ere la loro vita, a mare ciò
che essi amano, proporre senza imporre
o plagiare, un a strada da uomini li beri
c he cammina no ve rso un Dio li beratore.
Dal punto di vista tecnico-organizzativo
e di co ndu zio ne/argom e ntazio ne d e i temi
l'associazione lascia il co ngresso a testa
a lta: il tono de ll e mattinate di studi o, le
griglie d i lavoro dei g ruppi, la struttura
delle g iornate, ha nno mostra to tutta l'at-
tenzione de lla preparazione, sono stati
"professionali".
Vediamo ora cosa è stato Sassone in ter-
mini di contenuti, di contributi, di id ee,
di proposte, e soprattutto cosa potrà es-
sere come applicazion e e incid e nza n elle
nostre r ealtà locali: pastorali e sociali.
Sul tema giovani e musica nel quale co-
me salesiani siamo coinvolti fino al collo,
considerata l'importanza della musica
nella pedagogia di Don Bosco e i] co nnu-
bio costante musica-oratorio (bande, co-
rali, complessi, scuole di musica ecc.), i
contributi teorici sono stati interessanti.
La professionalità di Franz Coriasco
(consul en te musicale) ha evide n ziato la
centra lità d e l momento artistico nel com-
porre musica e n ell 'utili zzarla, evitando
di volerla adoperare a tu tti i costi come
veicolo di catech esi o di "impegno" con
esiti sp esso discutibili. Le limpide esem-
p lificazioni del coinvolgente Don Toni
Presern (ISCOS, UPS) hanno dimostra-
to come condi videre la vita d ei ragazzi
(l'esperienza di Buenos Aires) partendo
dal fare musica insieme. Giampaolo Mat-
tei (Osservatore Romano) ci ha aiutato a
guardare con occhio disincantato l'evol-
vers i delle r itualità musicali (es. concer-
ti), il mondo della musica di consumo e i
personaggi che lo compongono.
È diffi cile circoscrivere e comprendere
in p ieno il fe nom eno delle nuove religio-
sità, c he sta assumendo dimensioni inusi-
tate con pesanti conseguenze psicologi-
ch e e socia li, soprattutto per i g iovani,
data la loro n atu rale partecipazione e
Fragilità em otiva verso esperienze così
totali zzanti. Don Eugenio F izzotti
(UPS) coad iu vato da a utori d i stud i spe-
cia lizzati s ui singoli Fenomeni e co n l'a u-
sili o di c ircostan ziati d ocumenti a udiovi-
siv i, ci ha fatto prendere coscie nza d ell a
vastità e della varietà di questo universo,
p roven ien te in gran parte dall 'estero
(USA, Messico, India, Corea), inizian-
d oci a ll e prime c hiav i di lettura e di ffe -
re n ziaz io ni . Si è vissuta in pieno la diffi-
co ltà di sentire urgentemente nostro que-
sto proble m a per le difficoltà e il linguag-
g·io "da ini ziati" necessari per d efinirlo e,
probabilmente, per il nos tro a bito m e nta -
le pratico, poco avvezzo a qu esti viaggi
d entro sé stessi o verso inquietanti tra-
scendenti. E tuttavia con impegno ci sia-

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mo messi m crisi sugli atteggiame n ti e
sull a preparazione con i quali c i poniamo
di fronte a queste sfide per rendere ra-
g io ne a i nostri giovani de lla speran za
c he è in noi.
Il lavoro dei gruppi
Lo studio dei temi era attivo e vivacizza-
to da raffiche di domande a lle quali i re-
latori rispondevano suscitando spesso a l-
tri spunti di dibattito, peccato non avere
più tempo per un confronto così serrato
e necessario. Il lavoro coll ettivo p con -
creto si è svolto in gruppi nei quali i ci r-
ca 300 "sassoni" si sono divisi: da qui so-
no em e rsi g li aspetti positivi e que lli pro-
ble matici d ell'associazione. Ha rappre-
sentato comunque un'occasione interes-
sante per sve larci fin nei problemi spec i-
fici dei centri locali.
Il partecipato lavoro dei gruppi ha porta-
to una valanga di constatazioni, provoca-
zioni, idee, esempi, proposte. Tutto ciò
èstato effi caceme nte sintetizzato nel ma-
nifesto fina le dell'XI congresso naz ion a -
le: "Un centro attento ai segni d ei tempi "
del qu a le riportiamo gli sp unti più vivaci.
Parte nd o dalla situazione attuale d e i
centri, urge l'es igenza di formazione
adeguata e uniforme per guadagna re
quella credibilità che i fenomen i stu-
diati e il mondo giovanile c i im pongo-
no. Lo strum e nto può essere la crea-
zione di un a scuola formatori che ela-
bori contenuti pedagogici e metodolo-
g ici della formaz ione dei CCSS validi
e vi ncola nti per t utti.
Vista l'utilità dei congressi per Vlva-
cizzare l'associaz ion e e come vero e
proprio momento formativo e meto-
dologico si propone e il loro svolgi-
mento con frequenza biennale.
In Italia il ce ntro locale rimane il sog-
getto protagonista della formazione e
dell'azione (pastorale, di animazione,
sociale) del cooperatore, questo spin-
ge a non lasciare i cooperatori in stato
di liberi battitori, ma di legarli ad un
centro, con tutti i difetti e i pregi che
esso ha.
Il centro locale è il cantiere c he forma
con metodo e fantas ia, all'interno della
quale si riflette, si prega con i frate lli, si
e la borano i progetti che vanno vero i bi-
sogni della 1·ealtà giovanile e/o sociale
c ircostante, e d al quale si parte per rea-
lizzare la nostra missione .
Q u esto in sintesi è il messaggio di
Sassone.
E adesso...?
Venendo a Sassone non ci aspettavamo
la rivoluzione o la soluzione a tutti i pro-
b lemi e limiti che a bbia mo, ma un con-
fronto sincero, umile, aperto a l cambia-
mento di rotta per riscoprire chi siamo e
dove stiamo andando. Crediamo che
questo ci sia stato.
Don Antonio Martinelli ci ha salu tato
con le sue efficaci provocazioni di fine
congresso: non chiudiamoci nei nostri
centri, nelle nostre abitudin i, nei nostri
problemi, non contemp liamoci nei nostri
successi e non fermiamoci per i nostri er-
rori, non siam o noi il fine. Altri sono i
destinatari del nostro agire, i disperati
che non hanno ancora incontrato l'amo-
re sulla loro v ia. Ci viene chiesto un salto
di mentalità e di qualità, dobbiamo ri-
prendere a camminare e realizzare.
I cooperatori salesiani, ne lla loro compo-
nente g iovanile, appaiono davvero come
un popolo in cammino, in ricerca, con
tutte le contraddizioni e i difetti che lari-
cerca comporta. E tuttav ia si è vista
un'associazione consapevole, più matu-
ra, che sta imparando a mettere il cervel-
lo, la credibi li tà, la preparazione, all'in-
terno del cuore oratoriano, soffrendo se
necessario e mettendosi in crisi ma a mo-
do nostro, con la festa, con la musica,
con "Don Bosco ritorna" a ritmo di rap.
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DANILO LEONARDI
Finestra
aperta
sul
Inondo
a Tv. Tutti ne parlano; in
ogni giornale, settimanale o
quotidiano c he sia, c'è uno
spazio per le i. Critici illu stri
(o meno) osservano i suoi
programmi, li valutano ed
espongono a i lettori le loro
concl usioni. I personaggi
più famosi e popolari, sono in gran parte
i protagonisti della tv. Riviste specializ-
zate, ogni settimana, illu strano i suoi
programmi e consigliano quali andranno
preferiti e quali scartati. I politici si az-
zuffano per il controllo de ll a tv; e c hi più
ha spazio, più con se nsi ottiene. "L' ha
detto la tv"! E' J modo di dire che sanci-
sce l'autenti cità di ciò c h e si è visto e
sentito. C'è poco da fare: la televisione è
la padrona de l nostro tempo. Vo lenti o
non, ci tocca tutti. Qualc uno, per reazio-
ne contro questa "invadenza", dice inve-
ce, c he si potrebbe farne a meno, addirit-
tura spegnerla del tutto. Noi - se anche
volessimo - non possiamo.
Questo mezzo c.osì potente, è diventato
la dimens ione a lternativa di riferimento,
p e r tutte le g iovani generazioni. Alcuni
parlano dei nostri bambini come di vera
è propria "Tv generation", primi abitato-
ri d i due territori: que ll o rea le, il mondo,
la famig lia, g li am ici, la scuola, la c hiesa,
l'oratorio; quelle de lla tv, non reale, ma
affascinante, colorato, pieno di suoni, di
immagini, capace soprattutto di colpire
la fantasia, di s uscitare grandi emozioni e
suggestioni. Chiunque voglia essere vero
ed ucatore, non può fare a meno di que-
sta realtà se vuole entrare in reale comu -
n icazione con i più giovani.
Non spegnia mo la tv, allora, ma diamo le
iJ posto c he le compete. Un posto impor-
tante, perchè è una realtà preziosa, una
"finestra aperta su l mondo" si diceva una
vo lta, in grado di mostrarci eve nti ch e si
svo lgono a grandissima distanza da noi.
Una r eaJtà potente, capace di persuadere
le masse e di influenzare le sue scelte, di
modifi car e anche le capacità di appren-
dimento e di scelta di un ragazzo. Una
realtà complessa, c he usa un suo li n-
guaggio specifico, con tanto di codici da
interpretare e messaggi da decodificare.
Un posto importante perchè la tv è una
grande forza c he oggi mode ll a il mondo e
far finta di niente non ci pare saggio.
Detto questo, co rre l'obb ligo di racco-
mandare a tutti una maggiore attenzione
a l modo in cui ognuno di noi u sa, o me-
g lio, fruisce de l mezzo televisivo. Per
prima cosa, va tenuto sempre conto che
la tv non è la realtà, così come avrebbe
detto Magritte - "l'immagine di una pipa
non è un a p ipa". Pensare c he ciò c he si
vede in tv sia la verità è commettere un
pericoloso errore. Lo schermo potrà mo-
strarci un punto di vista de lla realtà, m a
mai la realtà stessa. Va pure aggiun to
c he il padrone della tv molto spesso ha
interesse a mostrarci della realtà solo
quella parte c he gli fa comodo; per c ui, al
punto di vista particolare de ll 'occhio de l-
la te lecamera, limitato e parz ia le, si ag-
gi unge, come ulteriore v izio, quello de l
padrone della tv, c h e ulteriormente fi ltra,
seleziona e talvolta manipola la realtà.
Non tutto ciò che in tv vediamo ha, per-
c iò, valore di testimonianza della verità.
È di questo intanto convi nciamocene noi
ad ulti, c he invece, spesso, ci comportia-
mo proprio come de ll e brave pecorelle,
pronte a rispond ere docilmente a tutti i
richiami e a tutte le lusinghe del padrone
e pastore-tv. Quanto più sare mo in gra-
do di usare capacità criti ca e libertà di
sce lta davanti a l piccolo sc hermo, tanto
più saremo in condizioni di poter tra-
smettere a i nostri fig li corrette indicazio-
ni e istruzioni p er l'u so della tv.
Non c'è spazio, ora per entrare ne llo spe-
cifìco argomento del corretto rapporto
bambini e tv, ma ci impegniamo a torna-
re ancora sull'argomento nei prossimi
numen.
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Con l'ultimo
Congresso
Regiona le
dei Cooperatori
Italia-Medio Ori ente
è nato un legame
di fraterna
co ll aborazione
I Cooperatori de lla Tur-
ch ia
ci hanno inviato
loro notizie
Una stella sul bosforo
a cura di Pompeo Santorelli
I primi salesiani arriva-
rono in Medio Oriente
nel 1892. In Turchia so-
no presenti dal 1903. Fi -
no al 1980 hanno diretto
una scuola elementare,
la scuola professionale e
il pens ionato del li ceo
italiano presso l'istituto Giustiniani di
Istanbul. Dopo una interruzione forzata,
a causa de ll a situazion e econom ica del
Paese e per la scarsità d i a lli evi stranieri,
sono riusciti a riaprire l'istituto a benefi-
cio esclusivo de lla popolazion e locale.
Nel I 989 i salesiani hanno accettato I'in-
carico p astorale della cattedrale de lla
città e uffìcia lmente hano dato vita anche
a ll e attività oratoriane. Iniziò così la vita
de ll 'Oratorio Santo Spirito. Proprio nel
90° a nniversario de ll 'arrivo de i salesiani
in Turchia, la Fam iglia cominc a svi-
lupparsi e prendere un forma più com-
p leta. Il primo maggio de l 1993 la Chi esa
di Istanbul ha ass istito a ll a p romessa dei
primi quattro g iovani Cooperatori tur-
c hi, tre dei quali di rito siriano e una di
rito armeno.
ln un noti z iario pervenuto in redazione,
dove si prese nta no le ini ziative e le atti-
vità permanenti, è stata usata un'espres-
sion e, a mio parere belliss im a, che la dice
lunga s ull a caratura dei quattro cavali eri
de l Bosforo: " ... vi informia mo in c he
modo trascorriamo la nos tra vocazio ne ".
È stupenda! Trascorrere, passare senza
s o f f e r m a r s i!
II quadro de ll e attività è a rti colato seco n-
do lo sti le de ll 'oratorio salesiano . Ma un a
particolarità rende piì:1 compl essa l'azio-
ne pastorale: la presenza di ragazz i di
co nfess ioni diverse (cattoli c i - ortodossi)
e di riti diversi (arm en i, caldei, latin i, si-
riani, grec i, bu lgari, ass iri ...). ln questo
panorama, ne lla giornata de l sabato, tro-
vano spazio il g ioco, lo stud io di una lin-
gua straniera, le gite, LI teatro, la chitar-
ra, i lavori ma nuali, LI catechismo e, una
volta al mese, l'Eucaristia. Una buona
parte dei ragazz i sono ortodossi e per r i-
spetto verso di essi la santa messa viene
celebrata periodicamente.
La domenica invece si lavora con i pro-
fugh i irachen i: ragazzi e giovan i bisogno-
si di tu tto. A sera, in cattedrale, l'anima-
zione e la partecipazione a una messa in
lingua turca. Già perché prima non era
prevista in quanto soli tamente venivano
celebrate messe in francese, inglese, ita-
liano, polacco . . .
La formazione re ligiosa non si esaurisce
il sabato e la domenica. Ogni settimana
o ltre a ll'incontro con tutti i ragazzi, gli
animatori si trovano due volte per la riu-
nione formativa. Specifica per i Coope-
ratori una riunione quindicinale. Seguo-
no in calendario le giornate di ritiro pe-
r iodiche e la sc uola di animazione sale-
s iana c h e si articola su quattro mesi
(quindici i partecipanti a ll 'u ltima torna-
ta).
Conclude il noti ziario: "Come gli anni
precedenti tutti assieme, dopo aver fatto
il pellegrinaggio a l santuario della Ma-
donna, siamo andati a ll a casa di riposo e
dopo vari g iochi e divertimen ti condivisi
con g li a n ziani, abb iamo ringraziato il Si-
g no r e per tutti i suoi doni, ce lebra ndo
l'Eucaristia con la partecipazione di tre
ge neraz ioni d iverse: a n zia ni, gen itori,
giovani e ragazzi".
Non c'è c he dire . Proprio un bell 'ese m-
pio de lla tri logia salesia na: pane, lavoro e
paradiso. I Cooperatori turchi non sono
ragazzi specia li , ma han no Fatto de ll 'in se-
g nam e nto di Don Bosco la loro spec ia-
lità. E, si sa, oggi se non si è speciali sti
non si sfonda!
Credo perciò c he la stella accesa s ul Bo-
sforo indi c hi un'autentica perla nel c uore
di lstanbul.
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Nell'archivio stori co
della Casa Generalizia
delle FMA
gli scritti della
nuova beata
Madre Morano
a riguardo dei
Cooperatori e dell e
Cooperatrici
Madre Morano e
i Cooperatori Salesiani
Renzo Giustini
Le virtù eroiche di suor Maddalena Mora-
no, religiosa Figlia di Maria Ausiliatrice,
hanno indotto Giovanni Paolo II a procla-
marla Beata nello scorso novembre, iscri-
vendola solennemente nel 'Libro della Vi-
ta '. Virtù eroiche che coincidono con la
sua intensa attività dedicata alla gioventù
siciliana, così da essere paragonata, per la
profonda spiritualità, a Santa Teresa d 'A-
vila e qualificata, per la f econda operosità
educativa, "donna più ricca del mare ".
I mass media l'hanno esaltata come model-
lo di fedele servizio a Dio e ai fratelli, evi-
denziando le sue risorse pedagogiche e in -
tellettuali oltre che ai giovani,aì poveri e ai
bisognosi,impegno apostolico modellato
secondo il metodo di don Bosco e di Maria
Ma zza rello.
ra le rig he d i qu es ta recenti
note biogra fich e è interessan-
te aggiu ngere a lcuni as p e tti
d ella vita di suor Morano c he
riguardano i Cooperatori e le
Cooperatrici salesiane . D a l-
1'Archiv io storico de lla Casa
Generalizia de ll e FMA, sono
state rintraccia te, grazie alla squisita d i-
sponibi lità de lla Vicari a Generale, varie
testimonianze d ella sua prem u rosa so lle-
citudin e p er le Cooperatrici salesiane.
Don Favini , traccia ndo un profi lo d ella
Beata, cita una le tte ra c he Madre Mora-
no scrisse a l suo pa rroco de l Piemonte,
dopo poc hi g iorni de l suo arrivo in Sici-
lia, facendo un quadro de lla situazione,
le sue impressioni, e fornendo notiz ie c ir-
ca la v ita de ll 'Associazione Cooperatori
salesia ni. Don Cameri, poi, scrivendo la
"Vita d ell a Serva di Dio Suor Morano",
riporta tes tualme nte: "Il 20 ma rzo 1908,
sei giorni prima d ella morte, Madre Mo-
rano scrisse a ma tita la bozza di un a cir-
colare d a invi are a tu tte le Direttrici p er
inte r essarle a prodiga rsi n ella cura d elle
ex Al lieve e farle diventare Cooperatrici
salesia ne, a limentando così lo spirito di
pietà che esse hanno ricevuto nel perio-
do d e ll 'edu candato ". Lo scritto così pro-
segue: "Procurino le Direttrici d i abitua-
re le ragazze a gustare in Coll egio la let-
tura del Bollettino Salesiano e non tra-
scuronino di iscrivere le m edesime tra le
Cooperatrici nell'atto in cu i si restitui-
sco no definitivamente a ll e fam ig lie . Il
nostro Padre don Bosco che non faceva
per ten ersi in buona relazione i giovani
ch e lasc iavano l'Oratorio! Si può dire
ch e li seguiva ovunque con le su e premu-
re".
Madre Maddalena Morano ripeteva
sp esso "Non spegnere il coraggio c ristia-
no de ll 'impegno n e l b en e, "COSTI
QUEL CHE COSTI". È un programma
di v ita, un a consegna esige nte c he la
Beata affid a continuamente a tutti 001
Cooperatori e Cooperatri ci sa lesiani.
PASQUA IN TERRA SANTA- 12 / 19 APRILE
PELLEGRINAGGIO NAZIONALE
PROMOSSO DALL'ASSOCIAZIONE COOPERATORI SALESIANI
JN COLLABORAZ LONE CON L'I.V.E.T.
I tinerario:
Ro ma • Tel Av iv Naza reth Cana di Galil ea Naim Cafarnao Ein Ghev
Fiume Giordano Haifa • Beit S he'a n Gerico • Ge rusalemme • Beftage • Betania •
Betlemme • Q umran Masada • Roma •
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Verso la conferenza
nazionale
Vita dell'Associazione
Spegniamo le luci sul congresso GGCC
di Sassone (v. pagine precedenti) per
riaccenderle subito sull a Conferenza Na-
zionale in programma a Pacognano (NA)
dal 22 al 25 Apri le prossimi. Come coope-
ratori dovremmo essere coscienti e parte-
cipi del'importanza di questo momento di
decisioni operative che si dovrebbero ri-
flettere direttamente sul nostro modo di
lavorare e di rapportarci a lle realtà locali
e societarie. Saranno centrali gli aspetti
tecnico-organizzativi in particolare attra-
verso i seguenti momenti.
• re lazione sullo stato de ll'Associazione;
elezione del nuovo coordinatore (si
esaurisce il mandato di Iolanda Masotti a
cui non mancheremo di manifestare ap-
prezzamento e ringraziamento per la vi-
vace presenza di questi anni);
• revisione del regolamento interno;
scelta del nuovo piano pastorale da svi-
luppare nei prossimi anni.
Quest'ultimo è il cardine sul quale ruo-
terà la formazione e l'azione pastorale
.dei Cooperatori italiani per il prossimo
biennio.
Cerchio mariano '94: due esperienze
simpatiche nel Lazio
Ci ha pensato Rad io Meridiano 12 a ren-
dere attuale e partecipata la cara ricor-
ren za de ll'Immacolata, "Natale" dei Sale-
siani. "Radioratorio, quando il corti le va
in onda" è stato lo slogan per una matti-
nata di festa su lle onde hertziane dei 97.5
MHZ della radio di Cinecittà che hanno
collegato g li oratori di Roma e de l Lazio
per vivere in diretta le attività de l matti-
no cu lminante ne ll a recita corale dell'A-
ve Maria, tutti insieme alle 12. Un vero
radio-cerchio mariano.
I Cooperatori del Lazio si sono invece
dati appuntamento a Formia osp1t1
de l centro locale per vivere insieme l'eu-
carestia, l'immancabile appuntamento
del "cerchio" e vedere il sorgere della
nuova chiesa parrocchiale affidata ai
Salesiani.
Tre mesi fa l'alluvione
Non abbiamo certo scordato le immagini
di distruzione, il cielo di ferro e le tragi-
che vicende che hanno addo lorato e stre-
mato le popolazioni nel nord-Italia.
Anche alcune strutture salesiane sono
state danneggiate: le case di Trino (VC),
Alessandria (u na casa del le FMA) e
Asti. Esprimendo solidarietà concreta a
chi ha vissuto direttamente o indiretta-
mente il dramma, segnaliamo a lcune ini-
ziative che hanno visto Famiglia Salesia-
na e Cooperatori al lavoro; come sempre;
senza rumore.
Nei giorni di massima urgenza numerosi
giovani Cooperatori sono andati a lavo-
rare nella meravigliosa ondata di volon-
tariato che ha ridicolizzato i gracidanti
pall eggiamenti di responsab ilità televisi-
vi. Quando la situazione ha in iziato ad
essere sotto controllo i cooperatori de l
Piemonte han no "ad~ttato" la locali tà di
Carrell i, aiutando direttamente le fami-
glie più bisognose. Alc u ni interventi so-
no stati rivo lti verso i salesiani di Trino.
C'è da registrare una fioritura di attività
per la racco lta di fondi per le famiglie al-
luvionate di Alba, Nizza, Alessandria,
presso le scuole salesiane (cfp, licei, me-
die) del P iemonte e un po' in tutta Italia.
In quest'opera si evidenzia la collabora-
zione delle suore salesiane.
Sono ancora in corso iniziative d i raccolta
fondi, quantomai intelligenti poiché i bi-
sogni e le esigenze della ricostruzione so-
no più impegnativi e meno pubblicizzati
di que lli dell 'immedIB.to e, come ha ricor-
dato il vescovo di Alessandria nella cele-
brazione del 23 Dicembre per le vittime
de lla tragedia, il Paese non deve dimenti -
care i morti e i vivi, le case, i posti di lavo-
ro, la vita di tutti i giorni che deve avviar-
si guanto prima verso la serenità. Le rac-
colte in atto che vedono coinvolti cen tri
locali di cooperatori, dovrebbero fare ri-
ferimento al consiglio ispettoriale dei coo-
peratori de l Piemonte (te!. 0 11-5224405).
La nostra redazione, se necessario, può
fornire i riferimenti per i contatti.
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CINEPROPOSTA
a cura di Severino Cagnin
110 e lode
di Aleck Keshidhian, Stati Uniti 1994,
con Joe Pesci, Brendan Fraser, 102'
Un film non perfetto (qualche lentezza e
un po' di mie losità), ma utile ad un di-
battito sulla cultura. La tesi, un po' para-
dossale ma con risvolti interessanti, è
che la vera cultura non appartiene ad a l-
cuna condizio ne socia le. Anzi un povero
diavolo, come il barb one Simon, appa-
rentemente sen za istruzione né ma niere
cultu rali, si rivela più ri cco di umanità e
di verità di tanti signori e salottieri di
mondo (anche quello universitario). Si
veda la lezione sulla Costituzione ch e
l'ex m arinaio, ridotto a vivere nel locale
delle caldaie dell'università di H arward,
impartisce al giovane Monty, laureando
secondo le classiche convenzioni.
Si inserisco n el racconto avvincenti mo-
tivi avventurosi e pratici, ma è dalla sag-
gezza del poveraccio ch e ci gi unge una
commovente e sapiente lezione di vita.
Jona
che visse nella balena
di Roberto Faenza, Italia 1992, con Jean
Hugues A nglade, Juliet Aubrey, Luke
Petterson, dal libro di Jona Oberski
"Anni d'infanzia", 98' in VHS ...
Pur esse ndo la storia vera di un bambino
ebreo si Amsterdam, rinchiuso in un
campo di concentramen to durante la se-
conda g uerra mondiale, il film non inten-
de svi lu ppare la tematica del nazismo. Il
regista ha infatti dichiarato di aver fatto,
un film sull 'infanzia, come età determi-
nante della vita e dell'importanza dell'af-
fetto dei genitori per un bambino.
Jona, che perde drammaticamente i ge-
nitori nel lager, si r idu ce a rifiutare la vi-
ta. Riuscirà a superare la crisi, a g u erra
finita, nella casa de i genitori adottiv i, so-
lo quando ricupererà nella memoria i
momenti felici in cui il papà giocava con
lui e la mamma gli ripeteva: "n o n od ia r e
n essuno; devi voler bene a tutti". E la
cor sa finale con la sua vecchia bicicletti-
na assume un significato emblematico di
amore e di liberazione.
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da lla Conferenza Nazionale
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