Bollettino_Salesiano_199912


Bollettino_Salesiano_199912

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- LA GRANDE VIGILIA
di Juan E. Vecchi
VIVERE IL GIUBILEO:
VARCARE LA SOGLIA
Millennio ultimo atto: ancora 365 giorni e la nuova era aprirà
i battenti all'umanità che inizierà il cammino della speranza
in un'era che si annuncia ancor più satura di grandi rivoluzioni.
La speranza di ogni cristiano è che si compia anche
la "nuova evangelizzazione" lanciata da Giovanni Paolo Il.
nio , se ne a-
pre un altro .
L'uomo guar-
da, spera ,
sogna. Por-
ta dentro di
sé la spin-
ta della vita e
non può che desiderarla e
cercarne la pienezza. Perciò il
"passaggio" di millennio ci afferrerà
tutti e totalmente , corpo e anima.
Se ne parlerà a iosa su quello che
ci lasciamo alle spalle e su quello
che avverrà. Non mancheranno
celebrazioni vistose , dai brindisi illu-
stri alle inaugurazioni , trasmissioni
mondiali , pubblicazioni e simili .
I cristiani sono in attesa di un avve-
nimento e di un gesto: una porta
che si apre e un uomo che la attra-
versa. Sarà visto da un confine
all 'altro del pianeta. Nella notte tra
il 24 e il 25 dicembre Giovann i
Paolo Il aprirà la Porta Santa della
Basilica Vaticana e per primo la
attraverserà portando in alto il Van-
gelo . Dopo alcune ore lo stesso
gesto verrà compiuto nelle altre
basiliche patriarcali di Roma. E an-
cora il 18 gennaio del 2000 si spa-
lancherà la porta della Basilica di
San Paolo.
propria casa ; fa entrare o lascia fuori
persino da una tenda.
La porta segna la linea che separa
il "dentro" dal "fuori ". Si adopera
quindi per indicare la realtà che ci
sta dietro: le porte di Gerusalem-
me , le porte dell 'inferno , le porte
del Regno dei cieli. Il significato va
ancora oltre : la porta diventa para-
bola , simbolo . I più antichi poemi
hanno già messo "porte" nel nostro
cuore che si aprono o si chiudono ,
accolgono o escludono.
Così la porta evoca non solo
l'apertura materiale che ci con-
sente di entrare in un luogo
protetto ; ma anche quel sot-
tile gesto umano che è il
passaggio della soglia. Mi
'
impressionano sempre i convenevoli
insistenti di fronte ad un porta: due
persone si invitano vicendevolmen-
te a varcare per prima la soglia. È
un attimo, solo un passo. Ma è an-
nuncio e condizione di quelli che
seguiranno . Proprio in questo sen-
so Gesù afferma che Egli è la porta
che introduce nel mistero del Padre
e della vita : mediante Lui veniamo
introdotti in essi .
Apertura, passaggio, entrata,
accoglienza, nella notte di
Natale ci faranno pensare a
Dio che entra sempre più
profondamente nella no-
stra vita, nel tempo e nel-
la storia. Vi si è già inserì-
La porta è un elemento funzio-
nale di ogni architettura. Da sem-
pre però ha significato molto di più .
E ciò perché dipende sostanzial-
mente dalla volontà dell'uomo : egli
la colloca dove vuole , la fa grande o
piccola, brutta o bella. Ma soprattut-
to ne ha la chiave : la apre o la chiu -
de. E così accoglie o esclude dalla
DICEMBRE 1999 8S

1.3 Page 3

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to rivelandosi attraverso la Parola.
Ma poi ha condiviso con noi gioie e
ferite nell'Incarnazion e e nella Pa-
squa di Cristo. Egli ha fatto irruzione
nel mondo attraverso la porta uma-
na di Maria. Non a caso celebriamo
i duemila anni dell'Incarnazione.
Ci lascia perplessi ascoltare da al-
cun i che Di o si stia ritirand o dal
mondo o questo da Dio e che in un
altro tempo Egli fosse più presente.
La Scrittura insiste invece che "suoi
sono i tempi ", con tutto quello che
contengono ; e che la sua miseri-
cordia attraversa le generazioni .
Cristo inabita sempre più profonda-
mente nella Chiesa e, per Lui , Dio
riempie il mondo. Agl i uomini tocca
imparare ad ascoltare i suoi appelli
e sentire la sua presenza.
D Le stesse parole invitano però
a compiere dei gesti che hanno un
valore defin itivo nella nostra vita
personale e nella società. Bisogna
che l'uomo attraversi la soglia del-
l'effimero ed entri nello spazio di
Dio ; bisogna che i credenti passino
da una fede addormentata ad una
fiducia filiale nel Signore ; bisogna
lasciare dietro l'individualismo che
domina la nostra mentalità ed entra-
re nell'amore solidale ; bisogna stac-
carsi da quello che è male e abitare
nel Bene: convertirsi.
I due riferimenti che veniamo svi -
luppando, l'ingresso di Dio nel mon-
do e il nostro abitare in Lui , non si
possono separare: la venuta di Ge-
sù tra di noi ha reso possibile e ne-
cessario cercare Dio nella storia
umana e non rimanere "guardando
verso il cielo" (et. At 1,11 ).
D La Famiglia salesiana si dà ap-
puntamento alla Porta Santa. En-
trerà dietro Giovanni Paolo 11 , con
tutta la Chiesa, nello spazio di Cri-
sto, nei nuovi tempi della redenzio-
ne. Cercherà di passare dall'abitudi-
ne inespressiva alla manifestazione
gioiosa della propria spiritualità ; var-
cherà la soglia di un'occupazione
"normale" in favore dei giovani , per
entrare nella passione apostolica di
Don Bosco ; lascerà dietro la menta-
lità ristretta e si spingerà verso gli
orizzonti della missione nel mondo.
Per dirlo con una sola battuta: pren-
derà sul serio l'impegno della san-
tità nel terzo millennio.
o
D icembre 1999
Anno CXXIII
N umero 11
In copertina:
La giovanissima arti sta
mostra . felice e incredula,
il bozzello da lei eseguito
che il Papa, a sorpresa,
ha scelto come Logo
ufficiale del grande
Gi ubileo del 2000.
(fo10 Osserrawrio Romano)
Mensile di informazione
e cultura religiosa edito
dalla Congregazione Salesiana
di San Giovanni Bosco
DIRETTORE :
GIANCARLO MANIERI
Redazione: Maria Antonia Chinello -
Nadia Ciambrlgnoni - Giancarlo De Nicolò
Franco Lever - Natale Maffioli -
Francesco Motto - Vito Orlando
11 MINIDOSSIER
Macao alla Cina
16 ATTUALITA
Telefoninomania
23 INSERTO
San Pietro, basilica delle basiliche
28 ANNO DEL PADRE
Papà 2000
32 ONLINE
Una ragazw un logo
38 SPIRITUALITA
La casa sul monte
di GIANCARLO MANIERI
di GIOVANNI ERIMAN
di NATALE MAFFIOLI
di GIUSEPPINA CUOEMO
di SERENA MANONI
di GRAZIELLA CURTI
RUBRICHE
2 ll Re/lor Maggiore - 4 ll punto giovani - 6 Lettere al direttore - 8 In Italia & nel mondo - 15 Zoom
- 18 Fotoreportage - 20 l'a111iglia Salesiana - 21 Lettera ai giovani - 22 Box - 27 li doctor J.
- 30 Ubri - 34 Co m e Don Bosco - 36 Carta di Co m unione - 37 Ossenatorio - 40 I n ostri Santi
- 41 Prima pagina - 42 1nostri morti - 43 Maria Mauarel/o a fum etti - 46 Solidarietà - 47 In primo
piano/Focus
Coll ab orato ri : Teresio Bosco - Angelo Botta -
Severino Cagnin - Ernesto Gattoni -
Giuseppina Cudemo - Graziella Curti - Bruno Ferrere -
Sergio Giordani - Bruna Grassini - Natale Maffioli -
Jean-François Meurs - Giuseppe Morante -
Marianna Pacucci - Fabio Sandroni -
Arnaldo Scaglioni - Serdu - Silvano Stracca
Fotoreporter: Cipriano De Marie - Franco Marzi -
Carla Morselli - Guerrino Pera - Pietro Scalabrino
Progetto grafico e impaginazione :
Pier Bertene
Di ff usione: Giuseppe Cerò (Roma)
IL BOLLETTINO SALESIANO NEL MONDO
Il BS esce nel mondo in oltre 45 edizioni nazionali e
19 lingue diverse (tiratura annua oltre 1O milioni di copie)
in: Antille (a Santo Domingo) - Argentina - Australia -
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Opere Don Bosco, Roma.
BS DICEMBRE 1999

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IL PUNTO GIOVANI
di Carlo Di Cieco
GLI ULTIMI DEL '900
Un dicembre, l'ultimo del '900, da non dimenticare.
Sia perché inizia il Grande Giubileo, sia per ricordare
storie di ragazzi come quella di Yaguine Koita e Fodé Tounkara
divorati da un aereo, di fronte alle quali nessun Giubileo
'
dovrebbe levarci l'inquietudine.
Q ueste storie ci mettono nella
condizione di essere tanti Caino
che parlano con forbite parole dei tanti
Abele che popolano la terra, vittime
della nostra indifferenza e del culto
che rendiamo alle nostre leggi
economiche di profitto.
Pare una storia come tante, di quelle
che si celano dietro agli immigrati
e ai loro sogni di vita.
Accaduta in agosto , quando l'unica
cosa, tra quelle che scottano,
a interessarci davvero è solamente
il sole con il richiamo dei monti
e del mare.
Ma l'agosto del '99 è stato speciale ,
forse indimenticabile, come quando
venne ucciso il ragazzo
che fabbricava tappeti perché
si era ribellato allo sfruttamento
dando vita con la sua morte '
a un movimento mondiale contro
il lavoro nero dei bambini.
O Il 2 di agosto , le agenzie battono
da Bruxelles una scarna notizia
di cronaca. I due corpi senza vita
di Yaguine e Fodé , ragazzi di 14 e 15
anni, vengono ritrovati nel vano-
carrello di un aereo della Sabena
arrivato da Cronakry in Guinea.
Uno dei due ragazzi ha con sé
una lettera. Le loro salme vengono
salutate al ritorno a Conakry da
una folla di giovani che li accolgono
con la scritta "Martiri d'Africa".
Erano venuti clandestini in Europa
per consegnare un messaggio
dall 'Africa alle autorità.
O La lettera rivolta alle autorità
europee è una vera supplica
agrodolce, ma pacata e rispettosa
a portare soccorso all'Africa.
"Aiutateci , noi in Africa soffriamo
enormemente, abbiamo alcuni
problemi e alcune mancanze
a livello di diritti". E per i bambini
mancanza di scuole e istruzione.
"Per questo noi bambini e ragazzi
dell 'Africa vi chiediamo di fare
una grande, efficace organizzazione
per l'Africa per permetterci di
progredire . Dunque se vedete che ci
sacrifichiamo e mettiamo a repentaglio
la nostra vita è perché in Africa si
soffre troppo e c'è bisogno di lottare
contro la povertà e mettere fine alla
guerra in Africa". E in chiu sura
un mite , ma chiaro rimprovero :
"E non dimenticate che è con voi che
DICEMBRE 1999 BS
dobbiamo lamentarci per la debolezza
della nostra forza in Africa".
O Senza saperlo i due ragazzi
avevano scritto un testamento degno
di ~aggi e che , nella quasi generale
Ind1fferenza, la rivista "Nigrizia" ha
offerto ai propri lettori come un
editoriale, con l'invito a non dimenticare.
Chiudere il '900 con il memoriale
di due giovani vittime simbolo delle
diseguaglianze , è un aiuto speciale
a non inorgoglirsi solamente per
i successi del secolo, ma a pensare
che si sta entrando nel nuovo
con un pesante fardello di ingiustizia.
Un fardello che resta da sciogliere
e sanare, affidato alla buona volontà
dei giovani cittadini europei di domani.
O Si tratta di un segno estremo ,
di un SOS doloroso che la morte
imprevista e prematura dei due
ragazzi rende ancora più straziante.
La loro voce non può essere soffocata
dagli scoppi dei fuochi di artificio
e dalle musiche che, con straordinaria
intensità rispetto alle normali notti
di capodanno , la prossima notte
di san Silvestro solcheranno i cieii dei
paesi del benessere.
Anche quei fuochi e quelle musiche
saranno inghiottite dal tluio.
Svaniranno con l'a:urora, ma il ricord
di una situazion_e !n,sòst~Aibil~ ..
per I quattro quinti 1dell'umanit~ -- ben
rappresentata dalla condizione
africana - non potrà cancellarsi
a neppure con il primo sole del 2000.
O E questo appello non dimenticare
non viene proposto per spegnere ' --
o attutire la gioia e la letizia di quanti
hanno la ventura di poter festeggiar.e
la svolta secolare . Ma per renderla
meno effimera. Non si può stare
seduti e ingozzarsi alla tavola
imb8:n~ita, mentre milioni di ragazzi
uomini e donne dai Vero poveri
~ affamati ci rubano cqn gli occhj
11 boccone saporito di èibi superfl i.
D Il messaggio dei' d e ragazzi
africani, è un segno crudo per- çlirci ~
che se così accadesse, non cvsarebbe
novità rispetto al ,secolo che ci
lasciamo alle spalle. E la ,gP,eranza
sarebbe 'rimpicciolita. Sentirselo di
da due ragazzi morti per il cambiamento,
sarebbe lo schiaffo peggiore ai nostri
sogni. Se ancora ne abbiamo qul').leU:~
che non riguardi noi stessi.
O

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1.6 Page 6

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Non ci è stato possibile pub-
TECNICHE DI SEDUZIO-
NE. Caro direttore, su un
giornale nazionale di presti-
gio è apparso questa estate un
trafiletto che indicava la tec-
questione di sensi, è, prima di
tutto, una questione di testa. I
nostri guai partono da lì, non
dag li occhi, né, probabilmen-
te, dal cuore: l' uomo è tale
viso, quando la superiora sep-
pe che non aveva frequentato
i vostri istituti - io, operaia,
non av rei potuto, avendo tre
ragazze, sostenere le spese di
blicare tutte le lettere perve-
nute in reda zio ne. Ce ne
scusiamo. Provvederemo a
suo tempo alla pubblicazio-
ne o alla risposta personale.
nica di seduzione utilizzata da non perché ha due occhi e una scuola pri vata - gli fecero
De Crescenzo (nientemeno! nemmeno perché ha un cuore sapere che il posto non c'era fa tti siano un tantino più. com-
n.d.r.) e un altro vip che, fatte (questi organi ce l'hanno an- più, senza un motivo, benché plessi. Avendo una sola ver-
salire a bordo del loro yacht al- che i serpenti), ma perché ha le avesse servite per due anni sione non azzardo ulteriori
cune fanciu lle (sic), si dirige- una testa da "homo sapiens senza soldi . E così non ha giudizi.
vano a Punta Carena di Capri sapiens". Se la testa funziona solo perso il lavoro, ma anche
dove sugli scogli c'era una tutto il resto fun ziona. Se uno la fede, perché [... ]. Avete il
statuetta della Madonna. Le la testa la tiene sul collo solo coraggio di una ri sposta?
QUANTO VALGONO GLI
ragazze dicevano: "Guardate, perché. .. va di moda, beh , tu
C.E. , Torino UOMINI? Caro direttore, nel-
hanno messo una Madonni na capisci che i guai sono in ag-
la storia di tutte le guerre ve-
sugli scogli! ". Al che De Cre- guato ad ogni angolo. Perso- Signora, se la verità pura e niva e viene ancora sottoli-
scenzo e l'amico facevano fin - nalmente credo anche poco semplice è quella che lei di- neata come aberrante la per-
ta di non vedere: "Ma dov alla citatissima immagine del ce.. . è ovvio che ha tutte le dita di donne e bambini (sto
questa Madonnina?"... Poi al- f iammifero con la paglia... I ragioni a lamentarsi: ciò che pensando alla da poco passata
zavano occhi e braccia al quali "arnesi" possono stare le suore hanno f atto non è guerra del Kossovo, per es.).
cielo gridando al mi racolo.. . insieme senza che succeda giusto. Tuttavia, poiché an- Ma perché, gli uomini non
e le fanciulle, sconvolte dal- assolutamente nulla, purché ch'io ho insegnato in una valgono niente? Grad irei una
l' apparizione, diventavano "fa- la testa f unzioni!
scuola come quella di cui lei spiegazione?
ci le preda" (sic). Ma le pare Allora, bando alle immagini: scrive, tendo a credere che i
una cosa seria?
tutto è possibile anche l' im-
Luigi, Corato
Lara , Roma
possibile, se è vero che ab-
biamo un po' di fede e la te-
APPELLI
Un po' di sano maschilismo ,
finalmente, tra tanto fa lso fem-
Macché seria! Mi pare una
gran baggianata! Due sono le
cose : o le fanciu lle accalap-
piate con questo metodo era-
no un po' "minus habens", nel
senso che erano un po' imbe-
cilli , o i due super play boy
l' hanno raccontata grossa ...
come al solito! Per fa rsi pub-
blicità si fa questo ed altro.
sta a posto. lo credo nell' uo-
mo, bada: nell'uomo, cioè in
quell'essere composto di sen-
timenti, ragione e spirito. Del
resto... il Signore diceva bene
quando sentenziava che "chi
guarda una donna con concu-
piscenza, cioè solo con i sensi
e non anche con la testa, ha
già commesso adulterio nel
Ciao a tutti. Mi chiamo Ezio
e ho 21 anni. Vorrei cor-
rispondere con coetanei/e:
adoro lo scambio di opi -
nioni e il dialogo, apprezzo
la critica, amo il confronto.
Se sei interessato/a scri vi a
Coco Ezio, Via Ten. Scu-
teri, 49/51 - 95019 Zaffe-
rana Etnea (CT).
minismo e fa lsa filopedia (!).
Sì, gentile signor Luigi, gli
uomini valgono tanto quanto
le donne e i bambini. Solo
che, per fa re presa, per toc-
care le corde del cuore, per
lanciare messaggi sublimina-
li, per fa re propaganda im-
propria, per tirare l'acqua al
proprio mulino, per fa r soldi
suo cuore". Oggi poi "fugg i-
re le occasioni" non so più.
IN RITIRO COL RAGAZ- bene cosa significhi: la civiltà
ZO. Caro direttore, le espon- che ci ritroviamo è tutta un' oc-
go il mi o problema. Ho 25 casione "dovunque il guardo
anni e sono fidanzata da quasi io giro...", tanto per scomo-
tre con un ragazzo di 30 [... ] dare Metastasio! Allora Dio e
Andrea .. . è sensibile, genero- l'uomo alleati sanno fa re l' im-
so, molto altru ista e [. ..] ora possibile: il problema se usci-
ha aperto il cuore al Signore re o no col proprio fidan zato
[... ]. Abbi amo fa tto il corso per un' esperienza di ritiro
di fidanzati prima di sposarci nemmeno si pone a questo
Ciao, sono Valerio, 27 anni.
Mi piacerebbe corrisponde-
re con ragazzi/e d 'Europa.
Ho una malattia genetica
che chiamano "X-Fragile",
ma non mi impedisce di
ragionare e tanto meno di
scrivere. Valerio Bonan-
ni, Via Ciro Bertini, 66 -
55048 Torre del Lago
Puccini (LU).
- guarda la novità! - e per
millanta altre ragioni si usa
scomodare donne e bambini a
scapito degli uomini, quasi
che questi ultimi li si potesse
scannare a piacimento, senza
troppi rimpianti. Un'altra mi-
stificazione politica e... mas-
smediale, e, tutto sommato,
ancora un torto fatto alle
donne.
per riflettere sul nostro stare punto , mi pare.
Colleziono e scambio im-
insieme e des idereremmo fare
maginette e santi ni , spe- L'OSPEDALE DEI FRATI.
anche qualche esperienza di
cialmente di santi patroni, Caro Direttore, leggo sul vo-
ri tiro spirituale [.. .]. Figuria- IL CORAGGIO DI UNA RI- madonne, ecc . Di sposto a stro BS di rispetto della di -
moci! vorrebbe dire star fuori SPOSTA. Caro direttore, so- scambi di materiale. Lovi- gnità, di diritti umani , di ca-
la notte, dunque trasgredi re, e no una mamma con una fig lia no Orazio, Piazza terme, rità cristiana, di amore per il
sarebbe subi to scandalo. Fac- maestra cui ho insegnato il ri- 38 - 70053 Canosa di Pu- prossimo, ecc. All ora senta
cio notare che avere 25 e 30 spetto verso tutti. Dopo tante glia (BA).
questa. Mi trovo ad essere ri-
anni a mio avv iso non è la
stessa cosa che averne 15! [... ].
Francesca, Verona
Cara Francesca, vedi, la tra-
sgressione, contrariamente a
quanti pensano che sia una
domande venne chiamata ad
insegnare in un vostro istitu -
to. Era felice, e ben vista dal-
le suore perché seria, ubbi-
diente, impegnata. Gli fecero
fi nnare il contratto per l'anno
successivo [...] poi all ' improv-
Colleziono immagini sacre
ritagliate dai giornali . Se
ne trovate speditele a: Er-
manno Angelo, via Ex
Nazionale, 2/D - 85028
Rionero in Vulture (PZ).
coverato in un ospedale diret-
to da frat i... e qui a mia insa-
puta vengo operato all a pro-
stata senza che i medici si
siano degnati di dirmi assolu-
tamente nulla dei rischi cui
andavo incontro. Ora mi ritro-
DICEMBRE 1999 BS

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-.LA LIRA' e"
Ma attenzione, illustre figlia
spirituale di Padre Pio , la pa-
l/NA MONéTA \\..
zienza non è remissività, ri-
nuncia alla lotta , resa ali' in-
HA2.JONALE
giustizia, abbandono del di-
ritto. È proprio il contrario.
Solo l'uomo forte è paziente,
solo l' uomo giusto è paziente,
solo chi sa di essere nella ve-
rità attende con tranquilla pa-
zienza che la verità trionfi.
Non è che debba ricordarle
l'aneddoto famoso del vecchio
cinese che ai bordi del fiume
attendeva pazientemente che
passasse... il cadavere del
suo nemico! C'è chi nella vita
ha di mira solo l'interesse
personale, come anche lei ri-
'= \\. }}/4'/vf(}./pja-
leva; ebbene, il giorno in cui
avrà bisogno degli altri, e a
quel giorno nessuno per quan-
{;IN/:f M~H€TA
to fortunato può sfuggire , si
troverà solo ad affrontare i
"UNI I/Ee$A-Le
venti della vita , i quali non
sempre saranno favorevoli.
Le circostanze della vita sono
mutevoli come le condizioni
atmosferiche, cara signora, e
spesso hanno la forza distrut-
trice del Nino ...
vo mutilato sessualmente in pazientare che il mio matri-
maniera incurabi le e irreversi- monio andrà a posto. Chissà
bile [.. .]. Insomma, non c'è quando! Sono anni che pa- C'È FLUSSO E FLUSSO.
l'obbligo di avv isare i poveri ziento. Ma niente, benché Direttore esimio, scrive Gior-
disgraziati pazienti ? Non era credenti e praticanti , mio ma- g io Bocca che la rete tecnolo-
mio diritto sapere prima? [... ]. rito e i suoi sono in cagnara gica ha prodotto novità plane-
Roberto, Milano
tra loro e non salutano me e i
miei. Vedono solo l' interesse,
tarie che solo gli ignoranti
ignorano (io non avendol a so-
Caro sig. Roberto , sì, lei ave- nient'altro.
no perciò una ignorante) e
va diritto a sapere. Le dirò
che la sua lettera mi meravi-
Una figlia spirituale di P. Pio
che ormai questa rete (se non
ho capito male parla del web)
glia non poco . A quel che mi Cara lettrice , di lettere come ha sconfitto Dio e rivelato che
risulta si richiede il consenso la sua purtroppo ne ricevo a l' uomo è un flu sso ...
sia per l' atto chirurgico che bizzeffe, tanto per usare un' e-
addirittura per l'anestesia, per spressione dei miei vecchi, e
Vera, Afragola
cui le confesso che stento a sono interrogativi sulla vita, Ah, si? Dunque, cara signora,
credere a ciò che scrive an- sulle relazioni col prossimo, non ricordo di aver letto que-
che se la "mala sanità" non è sui rapporti coi parenti, sul- sto trafiletto che l'illustre opi-
un balla... Ma, santo cielo, !' amore, ecc. E raccontano nionista "tuttologo" avrebbe
Milano non è il !V mondo! Se casi impossibili. Credo esista scritto... quindi rispondo a lei
comunque lei è convinto di una virtù essenziale alla so- per quel che scrive. Se è vera
essere stato danneggiato (a pravvivenza, ed è la pazienza. la prima affermazione il sig.
quel che scri ve sembrerebbe Essa ci salverà dalla cata- Bocca ha dimenticato di ag-
proprio di sì), le ricordo che strofe . Perderla è smarrire giungere che gli ignoranti di
c'è sempre il Tribunale del una qualità umana fondante . cui sopra sono semplicemente
Malato , cui può rivolgersi È sulla pazienza e con la pa- miliardi (voglio dire che è in
senza problemi.
zienza che può essere rico- buona compagnia!). Secondo.
struito il rapporto con gli al- Se poi il predetto vuole essere
tri, la carità . Alla carità si ar- frutto o flusso del "brodo pri-
MIO MARITO CAPIRÀ? Ca- riva solo attraverso la pazien- mordiale" invece che di Dio,
ro rettore, . . . sono sposata e za. E dunque la via della sal- affari suoi. lo preferisco pen-
divisa e vivo con mio padre ... vezza è lastricata di pazienza. sarmi ''flusso di Dio". A cia-
Un sacerdote mi ha detto di Non vedo altre possibilità.
scuno i flussi suoi!
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra corrispon-
denza:
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.556
E-mail: biesse@sdb.org
BS DICEMBRE 1999

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IN ITALIA&NEL MONDO
PISANA, ROMA
TORINO, ITALIA
La Casa Generale è meta di
continue visite di confratelli ,
cooperatori , exalliev i, gru ppi ,
ecc. provenienti da ogni parte
de l mondo. L 'ambizione è
que lla di conoscere il centro
propul sore delle opere sale-
siane e fa r visita al successore
di Don Bosco. Nell a fo to: il
gru ppo dei nov izi di Monte
Oli veto ascolta le spi egazioni
del d irettore de ll 'ANS (Agen-
zia Notizie Sales iane) ri guar-
do al dicastero de ll a Comuni -
cazione Sociale.
NUOVE OPERE
Continua e si all arga l' impe-
gno dei sales iani per i giova-
ni , soprattutto verso i " nuov i
poveri". A Torino, nella città
di Don Bosco, in piazza Re-
baudengo si è aperta "Casa
Jonathan" per ragazz i a ri-
schi o, che fun ziona 24 ore su
24 per 365 giorn i l'anno ! È a
disposizione d i ragazzi e ado-
lescenti che necess itano di
aiuto per crescere e soc iali z-
zare . Un 'opera davvero se-
condo carisma.
MAZZARINO, ITALIA
UNA LAPIDE
ALLA MEMORIA
All a presenza di autorità c ivili
e re lig iose è stata scoperta la
lapide che intitola al sa les iano
don So larino una pi azza d i
Mazzarino (CL). È stato uno
deg li appuntamenti più com-
moventi de ll 'ESTATE GIÒ,
il Grest che ha rad unato oltre
700 ragazzi. Ora a fia nco de l-
1'oratori o c 'è " Piazza don
Franco Solarino", un sacerdo-
te strao rdinari o che ai giovani
ha regalato quanto di meglio
aveva: tutta la vita.
,,
UDINE, ITALIA
E ALLORA DISSE...
È una commed ia musicale
sulle parabo le di Ges ù che il
gru ppo teatrale "Teatro &
Danza" de ll 'Istituto Sales ia-
no di Udine e l'associazione
"Ci11à Giovani" del centro di
pastorale g iovanile d iocesana
hanno reali zzato come prepa-
razione al Giubileo. Si tratta
di una compagni a di attori d i
strada che arriva in una pi az-
za gremita d i gente e co invo l-
ge la fo ll a in uno spettacolo
musicale in cui suoni , canti e
balli raccontano alcune para-
bo le. La "Prima" è stata pre-
sentata in piazza del Duomo:
sul palco 250 g iovani a canta-
re, danzare, recitare; dava nti
al palco un pubblico di 2/3000
persone, d ietro il palco l'im-
ponente facc iata della catte-
dra le. Rec itare in piazza è
stata una scelta: uscire da lle
chiese, andare incontro all a
gente, perché il Vangelo na-
sce proprio in strada, tra le
gente. L ' impegno per l' anno
giubilare è trovare nuove
pi azze in cui " ri presentare" il
Va nge lo.
Per infonnazioni : Istituto Sa-
les iano "Bearzi", via Don Bo-
sco, 2 - 33 100 Udine. Tel.
0432.45 .111.
DICEMBRE 1999 8S

1.9 Page 9

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RIESI, ITALIA
DUE GIUBILEI
E CITTADINANZA
ON OR ARI A
Avendo saltato
il mese di agosto , .
- - - - - - - - - - - - - ---1aggiorniamo la numerazione
MEN01
che titola questa no~'.ra
rubrica a "Meno 1
(un mese al 2000)
2000 ALLELUIA
È il calendario da tavolo
preparato dalla équipe del-
la rivista "SE VUOI ", che
aiuta tutti "coloro che cerca-
no" a trovare la loro strada.
Elegante, si compone di 13
cartoncini plastificati , a 4
colori , cm. 16x11 , con pie-
distallo, spiral e e gancetto.
Ogni mese offre una frase
a sfondo vocazionale.
Tradotta, nel retro, in quat-
tro lingue.
Si richi ede a:
CENTRO
VOCAZIONALE AP
Via Merulana, 124/A
00185 ROMA
Tel/fax: 06. 772.050.27
D ue giu bilei sacerdotali nell a
bas ilica di Maria SS. Dell a
Catena, quell i di don Michele
De Pasq uale e don A ntonio
Calandra, sales iani . L ' uno per
20 l ' altro per 32 anni hanno
posto la loro competenza apo-
stolica al servi zio dei riesin i.
La ri conoscenza dell a Ammi -
ni strazione comunale si è e-
splicitata con il conferimento
della cittadinanza onorari a
ri es ina a tutti e due. Ess i han-
no reso alla comunità civile,
nel corso del loro sereno e
fruttuoso ministero, una gran-
de testimonianza di abnega-
zione e umani tà, inducendo
nella popolazione un diffuso
sentimento di stima e fi ducia.
(G . Testa)
BRATISLAVA,
SLOVACCHIA
IN SIBERIA
Solenne cerimoni a presso i
sales iani dell a capitale il 3 1
lugli o scorso per il conferi-
mento del mandato a IO vo-
lontari slovacchi in partenza,
dopo un anno di preparazio- li presso le case di Jakutsk e
ne, per la Siberi a, dove per di A ldan. Si tratta ormai dell a
non meno di un anno preste- 7a spedizione di volontari che
ranno servizio come anim ato- dal 1993 hanno iniziato que-
ri, catechisti e operatori socia- sto serv izio di volontari ato.
IAncora Pio Xl, effigiato nella busta commemorativa
emessa delle Poste Vaticane, indice e celebra
il Giubileo dell'anno 1933, fuori tempo rispetto
al ritmo venticinquennale che scandiva da secoli
la grande celebrazione, si tratta infatti
di un giubileo straordinario.
IL GIUBILEO DELLA REDENZIONE
EVENTI MEMORABILI
1931 Accordo di Westminster : nasce il Common-
wealth .
1933 Hitler Cancelliere della Germania.
1934 Hitler capo dello stato (Fuhrer) / "La notte dei
lunghi coltelli ".
1934 Inizia la "lunga marcia" di Mao.
L'anno santo straordinario vuole commemorare la
nascita di Gesù. La bolla di indizione decreta che l'i-
nizio, stavolta, non sarà il giorno di Natale, ma la dome-
nica di Passione 2 aprile 1933 per terminare il 2 aprile
dell'anno appresso, lunedì di passione . Si tratta del
primo Giubileo straordinario della storia della Chiesa.
Al successo di proporzioni assolutamente inedite, non
fu estranea la stampa, anche quella di matrice laica,
che divulgò notizie e compendi sul grande evento.
Il Papa ripristinò dopo ben 73 anni la tradizione
della benedizione pasquale in Italia. In più lui stesso
partecipò con grande fede e sincero entusiasmo: l'an-
no santo è stato solennizzato dal Pontefice con 650
udienze, una mole impressionante di discorsi (620) , 14
orazioni per la proclamazione dei nuovi santi (tra i quali
anche Don Bosco) e beati e 9 allocuzioni concistoriali.
Come in ogni Giubileo numerose furono le beatifi-
cazioni e le canonizzazioni. Tra i beati Maria Pelle-
tier, fondatrice delle suore del Buon Pastore ; Giusep-
pe Pignatelli, della Compagnia di Gesù. Tra i santi
San Giovanni Bosco , fondatore dei salesiani e delle
Figlie di Maria Ausiliatrice ; Andrea Fournet, fondatore
delle Figlie della Croce ; Bernadetta Soubirous, la veg-
gente di Lourdes, beatificata nel precedente anno giu-
bilare; Giuseppe Cottolengo, fondatore della Piccola
Casa della Divina Provvidenza.
8S DICEMBRE 1999

1.10 Page 10

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l00annifa
Gran parte del BS del dicembre di 100 anni fa
è dedicato alla inondazione della Patagonia.
Questa volta è il missionario don Bernardo
Vacchina che relaziona al rettor maggiore don Rua.
Segnaliamo tre episodi del suo lungo scritto.
"k""'•~;,:.;·•••• ••· ··• •••·•• •··· ·· ··· ····•·
··················
............................. ············································
. . ·············•-.................
(A Pringles), mentre tutte le Suore erano intente a
raggiungere la collina, portando fra le mani quanto
avevano potuto salvare dalle acque, avvenne una
scena degna di essere ricordata. Un'indietta di circa
10 anni che andava a scuola dalla Suore, vista la Di-
rettrice, si pose a chiamarla per nome e a gridare:
"L' ho salvato, l'ho salvato!". La Direttrice curiosa di
conoscere l'oggetto tanto prezioso, la cui salvezza
rendeva così contenta quella bambina, si volse e vide
che teneva e agitava tra le mani un librettino. Era il
suo catechismo! [... ].
Frattanto[.. .] l'acqua entrata in Chiesa già minacciava
di minarla, seppellendo sotto le ruine anche il SS . Sa-
cramento. Ma il caro nostro confratello coadiutore An-
tonio Patriarca, visto tanto pericolo, e non essendogli
possibile fare avvertito il direttore [...] coraggiosamen-
te, guadando l'acqua ognor crescente, si porta sull'al-
tare e, devotamente aperto il sacro Ciborio, prende le
sacre Pissidi e seco le trasporta sulla collina[ .. .].
Un altro episodio .. . Un uomo soprannominato Gua-
naco, stette con la sua moglie sopra il tetto della pro-
pria capanna, sempre in pericolo di essere trasportato
dalla corrente, ben tre giorni, al termine dei quali ven-
ne salvato; ma la moglie, il dì seguente impazzita per
lo spavento provato, si tolse miseramente la vita.
LUTOMIERSK,
POLONIA
radunati per far fes ta, cantare,
dibattere, pregare, fare amici-
zia. Il primo giorno, ovvia-
mente, accoglienza a suon di
VI CAMPOBOSCO
musica col complesso Gang
DELMGS
Marce/a. A seguire, incontri
di studio legati all'attualità,
Oltre millecento giovani del- dibattiti , lavori di gruppo, e
1' ispettoria di Varsav ia hanno ancora teatro, canto, danza e
partecipato al Campobosco, cento altre iniziative, per pre-
VI incontro del Mov imento pararsi adeguatamente alle sfi-
Giovanile Salesiano polacco, de sempre più intriganti della
presso Lutomiersk. Si sono modernità.
DICEMBRE 1999 BS

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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•,,,,, "::': , · -n
"''°'':''- "i-PC:?i!ta_,._,!,fb:""-''"' ,-r, ,,..,
~,, ""':;"r ~~ '-,VI:;
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'
MINIDOSSIER
di Giancarlo Manieri
20 dicembre 1999: anche Macao torna alla madrepatria Cina,
dopo 466 anni di dominio portoghese.
~
NOVE CASINO E...
UN COLLEGIO ALLA CINA
Macao è il nome di un gioco d'azzardo che si gioca con 52 carte;
in Italia lo chiamano Baccarà... Dopo Las Vegas, Macao,
non il gioco ma la provincia portoghese d'oltremare,
può essere considerata una delle capitali mondiali del gioco d'azzardo.
Una lunga storia che si chiude e un'altra che si apre.
Ciò che resta
dell'antica cattedrale di S. Paolo.
Il famoso albergo/casinò, aperto 24 ore su 24 :
come spennare il pollo/uomo.
Il Collegio Don Bosco.
BS DICEMBRE 1999

2.2 Page 12

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Per secoli Macao, in cinese
Ao men (Porta della Baia),
uno sputo di terra alla foce
del fiume Xiang Shan (Monte pro-
fumato) , a 100 km da Canton e 50
da Hong Kong, ha costru ito le sue
fortune sul dominio portoghese.
Nel lontano 1533 un gruppo di
mercanti provenienti dal Portogal-
lo organizza una piccola colonia
commerciale e convince la madre-
patria a chiedere quel territorio in
affitto alla Cina, di cui era parte in-
tegrante. Incredibile ma vero, la
Cina dice sì ; come compenso ri-
ceve 1000 pezzi d'argento l'anno ,
subito ridotti a 500. Iniziava così la
storia di una delle "Porte d'Orien-
te" quando in Occidente volgeva
ormai al termine l'era di Carlo V,
in Inghilterra Enrico VIII impalma-
va la bella Anna Bolena, ripudian-
do la moglie legittima e iniziando
quella lacerazione della Chiesa
che già Lutero e Calvino avevano
operato in Germania e Svizzera ;
in Russia veniva incoronato zar
Ivan IV il Terribile.
Verso Coloane attraverso
un ponte di 2 km .
Macao è solo una penisola roc-
ciosa cui fanno la guardia due iso-
lotti Taipa e Coloane oggi congiunti
all 'isola principale da due lunghi
ponti. Un minuscolo istmo la uni-
sce al continente , una muraglia ne
segnava il confine. Con Taipa, Co-
loane e pochi altri scogli forma un
arcipelago che non supera i dieci
chilometri quadrati di superficie .
CENNI DI STORIA
La situazione affittuaria durò fino
al 1849, quando i mandarini cinesi
DICEMBRE 1999 BS
CINA
1::,~ Hongkong
fecero assassinare il governatore
portoghese Ferreira do Amaral che
si opponeva alla loro autorità (pre-
tendevano di comandare anche su-
gli europei). Ma il successore rin-
carò la dose di restrizioni vietando
loro persino di nominare il perso-
nale cinese e chiuse praticamente
la pratica dell'affitto , tanto più che
nel 1845 Macao era stato dichia-
rato porto franco . Nel 1854 diven-
ne "provincia d'oltremare", nel 1976
"Territorio speciale". Solo nel 1887
la Cina si decise a riconoscere il
diritto di sovranità del Portogallo.
Come punto d'appoggio per traffici
di ogni tipo Macao faceva como-
do ... Così gli olandesi prima (agli
inizi del 1600) e gli inglesi poi (agli
inizi del 1800) tentarono a più ri-
prese , senza successo, di impos-
sessarsene .
La stragrande maggioranza del-
la popolazione è stata sempre ci-
nese. Decaduto il porto commer-
ciale, quasi del tutto assorbito da
Hong Kong , Macao è diventata la
città del gioco d'azzardo, e la po-
polazione è cresciuta vertiginosa-
mente fino a raggiungere l'attuale
mezzo milione di abitanti. Paradi-
so di giocatori incalliti, dalla vicina
Hong Kong ma anche da tutto il
mondo, teste coronate, magnati a-
mericani , petrolieri arabi e perfino
industriali nostrani arrivano a Ma-
cao a scaricare schizofrenie e an-
gosce, ma soprattutto dollari , fiumi
di dollari. C'è, ovviamente, chi tor-
na a casa col portafoglio vuoto e
molti problemi in più , ma al casinò
sono gentili e offrono qualche dol-
laro di sopravvivenza a chi ha per-
so tutto , pagandogli anche il viag-
gio di ritorno : a casa con tutta cal-
ma potranno meditare sulla pro-
pria imbecillità.
LA RAGIONE
DI UN NOME
Al turista che s'inoltra a Calcane
percorrendo due chilometri di pon-
te, appare improvvisamente sul
monte Lou Waan Fung, la grande
statua della dea Ma-zu, il cui tem-
pio , Ma-K6, ha dato il nome al pic-
colo arcipelago. Sembra posta a
guardia della baia. Raccontano di
un pescatore venuto a trovarsi nel
bel mezzo di una devastante tem-
pesta. Chiama, grida, chiede soc-
corso , impreca... ma invano: chi
ne sente le urla di aiuto ha da
pensare alla propria incolumità
prima di rischiarla per tirare altri
fuori dai guai. Perciò il malcapitato
fa quello che tutti fanno quando
ogni speranza è perduta : prega, e
invoca, e implora finché ... il cielo
risponde . All 'improvviso dunque
appare, ferma sopra la furia delle
onde, la bianca figura di una don-
na, il volto splendente , il porta-
mento regale. Ella invita il disgra-
ziato a seguirla e, aprendosi la
strada tra onda e onda, lo pilota
all 'asciutto . Un cristiano non po-
trebbe non pensare alla "Stella
Maris", e un salesiano alla "Auxi-
lium Cristianorum"!
Alla dea di Ma-K6 è stata dedi-
cata una statua di 18 metri di al-
tezza, sul punto di Coloane che
domina l'intera baia. Tutti i giorni il
simulacro ha i suoi visitatori giova-
ni e anziani che bruciano alla
bianca signora decine di heung
Il bianco simulacro
della Dea di Ma-Ko.

2.3 Page 13

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profumati , bastoncini di incenso re un passato glorioso e un pre-
per propiziarsene i favori.
sente difficile. Ma la Chiesa locale
spera in moderni Matteo Ricci che,
MACAO E LA CHIESA
con lo stesso coraggio apostolico
e la stessa intelligenza missiona-
Il villaggio fondato dai portoghe- ria, sappiano riaprire la stagione
si ebbe il suggestivo nome di dell'evangelizzazione.
"Città del Santo Nome di Dio". Da-
ta la posizione strategica i gesuiti
ne fecero la testa di ponte per le
loro "incursioni apostoliche" in tutto
l'Estremo Oriente . E se per i mer-
canti fu un grande emporio com-
merciale (dal suo porto purtroppo
partivano nel 1800 le navi cariche
di operai cinesi, i famosi coolies,
diretti verso l'America del Sud :
traffico vergognoso quanto la trat-
ta dei negri) , per la Chiesa diven-
ne base di partenza per la cristia-
nizzazione dell'immenso territorio
cinese .
A Macao passò , pare, nel 1522
san Francesco Saverio e nel 1601
si fermò il famoso gesuita Matteo
Ricci , pioniere della moderna mis-
siologia, passato alla storia come
colui che tentò per primo l'incultu-
razione del cristianesimo , vesten -
do come un mandarino e orientan -
do riti e cerimonie secondo lo stile
e la cultura cinesi.
Dal 20 di questo mese, data del
passaggio definitivo di Macao alla
Cina, per la Chiesa macaense ini-
zia un periodo delicato. Del resto
dell 'antico splendore rimane solo
qualche vetusta rovina , come l'im-
ponente facciata della cattedrale
di San Paolo, che sta a testimonia-
LO STORICO PASSAGGIO
Il passaggio del territorio ma-
caense alla Cina non è paragona-
bile a quello di Hong Kong del
primo luglio 1997. Questa era pra-
ticamente una città/stato, piccola
per territorio ma densissima di abi-
tanti , ospitandone quasi sei milioni
nei suoi grandi grattacieli: città co-
smopolita, e crocevia mondiale del
commercio. Macao ha avuto un 'im-
pennata solo negli ultimi 20 anni ,
divenendo uno dei maggiori centri
di gioco d'azzardo del mondo. A
differenza di Hong Kong , è rima-
sta sempre cinese , come cultura e
come lingua; il portoghese fu lin-
gua ufficiale solo "dichiarata", in
realtà non fu usata nemmeno ne-
gli uffici pubblici , al contrario di
Hong Kong in cui l'inglese è parla-
to anche dai cinesi .
Solo 20 anni fa dunque Macao
era poco più che un villaggio, la
cui principale occupazione, dopo
la decadenza del suo porto e del
relativo commercio quasi tutto as-
sorbito da Hong Kong , era la pe-
sca. Dopo la "rivoluzione dei garo-
fani " del 1974 che vide in Porto-
gallo la presa incruenta di potere
da parte dei militari , anche nel
"Territorio speciale" le cose cam -
biarono rapidamente , quando il go-
verno decise di sbarazzarsi degli
ultimi frammenti di quello che fu
uno dei più grandi imperi coloniali
del mondo. La rinuncia all'Angola,
al Mozambico e a Timor Est ebbe
conseguenze che ancora sono sot-
DON NICOSIA
Dal 1935 vive in Cina, dedicandosi
ai giovani, ai malati di lebbra, agli
handicappati , ai vecchi , alla gente
più povera e semplice, senza ri-
sparmiarsi . Il suo cuore grande in-
terviene dove legge il bisogno. Nel
1965 ha fondato la Casa Nostra
Signora de la Penha per handi-
cappati mentali, affidandola alle
VDB che hanno iniziato proprio qui
il loro cammino di formazione ; le
prime sei VDB sono lebbrose che,
guarite, si sono dedicate interamen-
te al servizio delle altre, prendendo
in gestione la casa. Nel 1972 ha
fondato la scuola S. Giuseppe di
Ka-H6 con l'aiuto di due giovani
volontarie, per i ragazzi senza fa-
miglia, poi , per i ragazzi più grandi
la scuola Luigi Versiglia inaugura-
ta nel 1985. A quasi 85 anni non si
è ancora ritirato dall'apostolato atti-
vo . Entra in Cina senza alcun pro-
blema per visitare ammalati e ospe-
dali dove porta medicine, viveri e il
conforto del suo infaticabile zelo:
per lui sono aperte le frontiere e
anche i cuori. Da parte sua egli nu-
tre il massimo rispetto per il paese
che ormai sente suo.
Stanley Ho, magnate delle sale da
gioco macaensi , "regna" incontra-
stato su un fiume di dollari.
Un altro signore del dollaro , Mr.
Ho Hau Wan , presidente della as-
sociazione dei banchieri , è desi-
gnato a governare dopo il passag -
gio . Sarà tutto rose e fiori per lui?
Non c'è da scommetterci. Il degra-
do morale dell'ex villaggio è a
buon punto, grazie non tanto ai
casinò quanto al loro "contorno".
to gli occhi di tutti : l'indipendenza "Le Triadi " sono una ben consoli-
arrivò quasi improvvisa e i nativi data realtà locale. Parlare di triadi
non erano certo stati preparati a a Macao è lo stesso che parlare di
gestirla: Angola e Timor Est non mafia in Sicilia, di 'ndrangheta in
La chiesa del Vescovo
a fianco della sua residenza.
hanno ancora pace . Macao restò
colonia, solo perché offerta alla ma-
drepatria, questa incredibilmente
la rifiutò. Oggi se la riprende ere-
ditando nove casinò e uno straor-
dinario afflusso di denaro. Roulet-
tes, slot machines e tavoli verdi
sono i padroni di Macao e Mr.
Calabria, di camorra in Campa-
nia... La città, tradizionalmente
supertollerante , accoglie tutti e tut-
to. Facile dunque che alligni an-
che il crimine sia quello organizza-
to che quello disorganizzato , fo rse
ancora più pericoloso perché privo
di ogni etica.
BS DICEMBRE 1999

2.4 Page 14

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DON BOSCO MACAENSE
Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice sono ben rappresentati
a Macao con le loro grandi scuole perfettamente organizzate
e alcuni "grandi vecchi" come don Mario Acquistapace,
don Gaetano Nicosia e altri che a quel lembo di terra
hanno consacrato vita, intelligenza e cuore.
La speranza è che qualche breccia si formi nella grande muraglia!
Per ora prendono atto di qualche timida apertura
in fatto di attività sociali ed educative.
L' Istituto Luigi Versiglia è
una struttura educativa
famiglia di 12 elementi e un assi-
stente come "capofam iglia". Que-
L'Istituto Immacolata Concezione,
prima opera salesiana in assoluto
per giovani a rischio: ra- sto nuovo centro può accogliere in Cina anzi nell'Estremo Oriente ,
gazzi con problemi personali e fa- 120 persone . Il governatorato di è una scuola elementare e tecnica
miliari , molti accettati come interni. Macao tanto apprezzava il lavoro con 1800 alunn i, fondata nel 1906
Alcuni di loro sono alunni cacciati salesiano che ha voluto contribui- da don Versiglia. Il Yuet Wah Col-
da altre scuole e qui accolti per re regalando 10.000 mq di terreno lege, è una scuola primaria e se-
tentarne il recupero scolastico, mo- per quest'ultima grande real izza- condaria con 2000 alunn i, e il Col-
rale e sociale . Un gruppo di assi- zione. Del resto le autorità non legio Don Bosco, una scuola di
stenti sociali li seguono con co- possono non tenerne conto se è 1°, 2° e 3° grado con 1200 allievi
stanza e sacrificio e il premio più
bello della loro fatica è il reinseri -
mento riuscito dei ragazzi che ac-
compagnano con il loro amore e
la loro professionalità. Stessa a-
zione compiono le Figlie di Maria
Ausiliatrice il cui collegio di Ka- H6,
che forma corpo unico con quello
dei salesiani , ospita un internato
con scuola elementare e scuola
estiva. Lo sforzo di salesiani e
suore è quello di creare le condi -
zioni perché gli ospiti si sentano in
famiglia, amati , stimati e accom -
pagnati affinché recuperino la ca-
pacità di essere cittadini respon -
sabili , utili alla vita attiva del loro
paese.
Per i giovani più grandi è stato ul-
timato un altro grande complesso ,
dove essi vengono accolti in case-
vero che il successo della scuola
si calcola al 75%, una media as-
solutamente unica.
Anche quella di Ka-H6 è una
scuola speciale per ragazze e ra-
gazzi "poveri e abbandonati". L'i-
stituzione negli anni ha continuato
lentamente a svilupparsi fino a rag-
giungere il considerevole numero
di trecento unità. Fu don Nicosia a
convincere le Figlie di Maria Ausi-
liatrice a subentrare ai salesiani
per permettere a costoro di dedi-
carsi ai più grandi . I due istituti di
Coloane sono il fiore all 'occhiello
delle opere salesiane in Cina. Una
serie impressionante di attività di-
versificate aiutano a superare le
non poche difficoltà personali de-
gli ospiti/alunni.
I salesiani hanno altre tre opere.
della sezione cinese (ha appena
chiuso la sezione portoghese): è
del 1O settembre di quest'anno la
ratifica governativa del passaggio
del Colegio, dall 'ispettoria porto-
ghese a quella cinese ... così la
Cina guadagna anche un colle-
gio, oltre a nove casinò! Un col-
legio salesiano! A tutto questo
c'è da aggiungere l'asilo e la
scuola materna S. Maria Mazza-
rello , più la scuola materna, ele-
mentare e media dell'istituto Auxi-
lium delle Figlie di Maria Ausiliatri-
ce, che svolgono una attività gran-
demente apprezzata dalle autorità,
oltre che dalle famiglie , anche non
cristiane, le quali non esitano a man-
dare i figli alle scuole di Don Bo-
sco , considerate di ottima qualità.
Giancarlo Manieri
DICEMBRE 1999 BS
La casa per handicappati fondata da don Nicosia.

2.5 Page 15

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ROMA. Il contagio eclis-
si ha colpito tutti , dal Pa-
pa al Rettor Maggiore
dei salesiani , all'ultimo
dei barboni di Roma. Co-
sì quel famoso 11 ago -
sto milioni di persone si
sono ritrovate col naso
all 'insù e gl i occhi pro-
tetti a contemplare uno
dei fenomeni più sug -
gestivi e misteriosi della
natura. Don Juan Vecchi
si prepara... alla visione!
CONCA DELLA CAMPA-
NIA, ITALIA. Dallo scor-
so luglio campeggia nel-
1a chiesa di Cave di
Conca della Campania
un grande quadro di Don
Bosco . Si tratta di una
tavola di m. 2,70 per 1,80
del pittore di successo Fe-
lice Torneo di Galluccio,
commissionatogli da don
Albertò Segrella, exal-
lievo salesiano di Gaeta.
PORDENONE, ITALIA.
Ha festeggiato il suo se-
condo anno di attività la
scuola di ricamo sorta
nella parrocchia salesia-
na a Pordenone. Guida-
ta da un gruppo di ope-
ratrici adulte, la scuola
riunisce settimanalmen-
te una ventina di bambi-
ne che apprendono , in-
sieme all'arte dell'ago e
del filo , a stare insieme
in amicizia, a pregare e
animare con il canto ce-
lebrazioni e feste.
COMO. In preparazione
al Convegno Internazio-
nale del 2000 sulla signi-
ficatività sociale dell'o-
pera salesiana, l'Istituto
Storico Salesiano e l'As-
sociazione Cultori di Sto-
ria Salesiana hanno or-
ganizzato due seminari
di studio in America e
due in Europa. La foto si
riferisce a quello di Co-
mo del 26 luglio u.s. Il
grande convegno è pre-
visto per l'inizio di no-
vembre dell'anno 2000 a
Roma .
CORIGLIANO D'OTRAN-
TO, ITALIA. A Corigliano
d'Otranto, dove è stato
realizzato il pannello in
foto, così come del re-
sto, in tutte le case sale-
siane, la sfida è "preve-
nire", la preoccupazione
"educare", i compiti "ac-
cogliere", "comprende-
re", "accompagnare". Si
tratta del programma
educativo salesiano in
cinque parole cinque!
zione missionaria, sem-
pre più attuale e urgente
dati i tempi in vorticosa
evoluzione . Ordini e
congregazioni moltiplica-
no gli sforzi in questo
delicato settore della
Chiesa. Nella foto il su-
periore salesiano della
circoscrizione ATE inter-
viene al seminario di for-
mazione dei paesi fran-
cofoni in Africa, nel mag-
gio scorso .
BS DICEMBRE 1999

2.6 Page 16

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Italia, dicembre 1999: 21 milioni di famiglie, 25 milioni di telefoni
TELEFONINOMANIA
di Giovanni Eriman
,,s ono uno di quegli impe-
nitenti mati!sa che ?gn~
sera per cinque minuti
ferma tutto ali' oratorio per una
preghiera e un pensiero di "buona
sera", secondo la più genuina tra-
dizione salesiana ... Ebbene in cin-
que minuti sono trafitto da almeno
dieci squilli diversi provenienti dal-
la cintola dei miei ragazzi, dove ll
pendono i famigerati cellulari, mo- i/5.
dern.e colt pronte a sparare in ogni l
istante. Mi sono stufato di implora- "'
re che li spengano: c'è sempre
qualcun.o che se lo scorda ... appo-
sta! Cacciarlo? Non vog lio sembra-
re il sagrestano che cacciò Garelli
meritando il rimbrotto di Don Bo-
sco. Certo la tentazione è forte . .." .
È lo sconsolato brano di una lette-
ra che svela i nuovi problemi di un
direttOTe di oratorio d 'ogg i. Il cellu-
lare non è un a moda, e nemmeno
più uno status symbol, ormai è una
mani a. "A casa siamo in quattro e
abbiamo cinque telefo nini perché
papà ne ha due" . "E tu che ci fai col
telefonino?". Il pupo cui ho rivolto
la domanda s'impappina, poi, butta
là uno smozzicato " Beh ... E uti-
le ... ". " Utile a che?". "Beh ... eche-
nesò!". Poi la conclusione che non
ammette repliche: "Però non ne pos-
so fare a meno!".
Chi sarà quel bravo educatore,
quel ministro della p .I., quel ge-
nitore, quel professore, quell'a-
nimatore che avrà per primo la
grande idea di iniziare a educare
all'uso del telefonino? Quello sì
che meriterebbe un monumento!
NUDI
Perché senza telefonino è come
essere nudi, e nessuno vuole esser-
lo: il nuovo tipo di pudore, è un pu-
dore cellulare! "Così mamma sa
j Impera
! la "telefoninomania":
'" a casa, in strada,
in autobus, in treno,
in discoteca, a scuola,
al bar, sotto i artici,
sotto la doccia,
al bagno... Parlare
di privacy è parlare di
una cosa che non esiste!
Il telefonino,
l'arma dei giovani d'oggi. ..
Tutti i luoghi
sono buoni per telefonare.
sempre dove sto, sennò muore!", di-
ce Pinuccio, otto an ni , con una in-
fle ssione di compatimento nella vo-
ce, non so se rivolta a me o alla
mam ma! Sai che ecatombe di mam-
me, penso tra me, se fosse vero
quanto dice il pi cco lino. " A casa
mi a ce l'hanno tutti , anche la non-
na .. . Cioè tutti no a dire la verità,

2.7 Page 17

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fissi, 28 milioni di telefonini.
manca a Berty! ". Colgo una venatu-
ra di rincrescimento nell'afferma-
zione di Angelo e lo consolo: "For-
se la sorellina è ancora troppo pic-
cola per. .. ". Mi fulmina inviperito:
"Berty è la cagnetta non la sorelli-
na! ". Mon dieu! Ma sì, l 'inventeran-
no anche per Berty; magari trasmet-
terà latrati in toni diversi per comu-
nicare: sto arrivando, ho fame , ho
fiutato l'osso, ho puntato la gattina,
non rompere, sei una cuoca da gale-
ra, sei un padrone da sballo, sei
sballato! Ha un futuro il telefonino!
"AMICO DI PENNA"
ADDIO
Omrni è bagarre tra psicologi, so-
ciologi e pedagogisti ; per gli uni il
telefonino è un 'appendice necessa-
ria, per gli altri un 'appendice super-
flua, per altri un 'appendicite vera e
propria! E si sviscerano significati
reconditi , si scomodano complessi di
nuova matrice, si parla di accessorio
complementare, parametro indispen-
sabile di ricognizione interiore ...
Dice Marco: "Quando stai in grup-
po con gli amici , magari immerso in
.. . anche nei cortili salesiani
i giovani sono .. . armati!
discussioni serie, quasi sempre trilla
il telefonino di chi sta parlando . .. e
lui pianta tutto e tutti per confabula-
re con l'invisibile scocciatore. Cer-
chi di continuare raccogliendo i
pezzi sfilacciati di conversazione,
ma ecco un altro squillo: Alessia si
alza, si apparta e poco dopo la senti
piangere, mentre Toni che quasi
contemporaneamente ha ricevuto la
chiamata impreca contro non si sa
chi ... ". Snoopy dovrà definitiva-
mente rinunciare ali' amico di penna
e optare per l'amico di telefonino,
infinitamente più invadente, fasti-
dioso, pretenzioso, noioso ...
GLOBAL
COMMUNICATION
Sarà lo "strumento di comunica-
zione globale", scrivono i sociologi
della comunicazione. Intanto sem-
bra diventato "strumento di rottura
globale". Aeroporto , Intercity, Borsa,
piazza, mercato .. . il cellulare non fa
differenze: è in atto l'omologazione
dei luoghi. "Nel mio cortile il vo-
ciare dei ragazzi è sostituito dal tril-
lare dei telefonini , dice disperato un
direttore di oratorio; non sento più
la voce di Luca, ma ormai riconosco
il gracidio del suo cellu lare che
sq uilla ogni venti minuti , ma lui lo
u a ogni dieci: una volta riceve una
volta invia, questi i patti , e se sfalla
un minuto sono tragedie !".
Le bande di sfaccendati che popo-
lavano i muretti sono state scompa-
ginate dal telefonino. "Qu asi quasi
ho nostalgia del muretto, dice An-
drea, è vero si parlav a di cavolate
ma tutti insieme, e ti facevi un po '
di coraggio e quattro ri sate; adesso
sempre parli di cavolate, ma al cel-
lulare e stai in gruppo senza starci.
Qualcosa non quadra, ma non ho
soluzioni".
COME LUMACHE
Le lumache si portano dietro tutto
quell o che hanno . .. Dicono che col
telefonino Wap e i suoi più di cento
serv izi " a voce" potrai lavorare,
parlare, navigare (in Internet), guar-
dare la TV, inviare fax, ricevere
messagg ini amorosi ... sarai una lu-
I Attraverso il telefonino
passa di tutto, sospiri, lacrime,
gioie, segreti, parolacce!
maca telematica (spera di non avere
lo stesso cervello!). Col Gprs poi
avrai una ve locità di 170 mila bit al
secondo che nel 2002 arriverà a un
milione: la velocità giusta per non
respirare più . .. E potrai parlare di
tutto con tutti, con un vantaggio:
escludere chi non ti va! E potrai
diffondere e ricevere notizie sul
tale, sull a tale, sui tali , sulle tali ...
"A conti fatti parlerò nella giornata
quasi due ore al telefonino, confessa
Manuela, e quel che mi fa rabbia è
che alla fine devo riconoscern che
ho parlato quasi sempre del niente
assoluto". C una via di fuga: spe-
gnerlo. Ma è la più improponibile.
Addio care vecchie comari, spazza-
te via dalle comari telematiche!
CILAVO O
" Io col cellulare ci lavoro! ", mi ha
risposto un rubicondo signore cono-
sciuto al Gate 12 dell 'aeroporto di
Torino: per un ' ora, il tempo d 'attesa
prima deil ' imbarco, non aveva fatto
che gesticolare, implorare, arrab-
biarsi, dare ordini al cellul are. Me
lo sono ritrovato nella poltrona ac-
canto su ll 'aereo. Mi ha detto, forse
per attaccare bottone: "Peccato che
non si possa usare il cellulare in
aereo .. . !". Mi sono fatto forte, visto
che era stato lui a rompere il ghiac-
cio: "Mi toglie una curiosità?".
" Dica, dica! ". "Da quando ha il cel-
lul are, lavora più o meno di pri-
ma? " . Ci pensò poco : "Almeno il
doppio! ". No comrnent.
POST SCRIPTUM: Oggi ho rice-
vuto un messaggio nel !elefonino:
"Ti ho fatto qualcosa? E una vita
che non ti sento! Matisse". Io que-
sto/a Matisse non l' ho mai cono-
sciuto/a, giuro! Eccetto che si tratti
del famoso pittore. Ma è improbabi-
le: non ho mai sentito dire che San
Pietro abbia ordinato dei cellul ari ...
BS DICEMBRE 1999

2.8 Page 18

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MGS: Il Confronto europeo dopo quello del '92, al Colle, per
CITTADINI D'EUROPA
CITTADINI DEL MONDO
L'accoglienza
Provenienti da ogni parte, i giovani
del Confronto Europeo sono stati
accolti con la musica, il sorriso ... e
un po' di frutta, perché da subito si
senti ssero a casa propria, e comin-
ciassero a parlare tra loro. Per i gio-
vani il tabù delle lingue non esiste,
si capiscono comunque.
L'organizzazione
l'iscrizione, il posto per la notte, il
quaderno del campo, la borsa ri-
cordo ... i "confro ntisti" non si sono
trovati nel caos: salesiani, suore e
giovani animatori erano pronti a in-
dicare loro il necessario per passare
una settimana feconda.
Questo primo intervento
sul BS è un reportage
fotografico dell'incontro
dei giovani MGS
al Colle, la prima
settimana di agosto.
Si sono ritrovati in 800,
provenienti da 22 paesi
europei. Significative
le presenze di cechi,
slovacchi, sloveni, croati,
ungheresi, russi...
La festa
Un raduno MGS non può che avve-
nire all 'i nsegna de ll a festa, e di quel
sano ottimismo, "niente ti turbi",
che Don Bosco ha sempre inculcato
ai suoi figli e ai ragazzi, facendone
quasi un programma di vita. Nella
fes ta i giovani superano gli impacci ,
si "sciolgono" cercano solidarietà,
stringono amicizia, si scoprono cit-
tadini d'Europa.
L'animazione
Uno stuolo di animatori provenienti
da ogni parte d 'Italia e d'Europa,
hanno diretto l'assemblea nelle di-
scussioni, nei canti, nelle preghiere,
nei lavori di gruppo, nelle li turgie,
nelle fes te, negli appuntamenti; han-
no servito durante i pasti e fatto pu-
lizia . . . facend o procedere ogni cosa
per il verso gi usto.
DICEMBRE 1999 BS

2.9 Page 19

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prepararsi alle sfide del 2000.
Grandi appuntamenti
Molte le provocazioni fatte dai gio-
vani a persone illustri (nella foto, di
spalle, il cardinale Tonini, l'ex Pre-
sidente della Repubblica Scalfaro, e
il presidente del VIS, Raimondi). Il
giorno dopo , un altro grande appun-
tamento: la consegna della croce del
Giubileo ai giovani del MGS.
La litu;rg: i:a~ ~ ~~:::=:.;s-z~~~:;~t..8. ~~~~
Preghiera e liturgia hanno fatto da corona al Confronto.
Ben preparate, fo1temente partecipate, intensamente vis-
sute. Nella preghiera i giovani hanno saputo ritrovare se
stessi e rinnovare gli impegni.
Ogni raduno è momento privilegia-
to per conoscersi, scambiarsi im-
pressioni, intrecciare rapporti, offri-
re esperienze, raccontarsi.
La stampa
Costantemente seguiti dalla stampa,
intervistati, filmati , fotografati ... non
si sono scomposti più di tanto, anzi
sembravano prenderci gusto a nar-
rare di sé, del proprio paese, della
propria attività, della propria fede . ..
L'ascolto
Attenti, interessati, fissi e concentra-
ti .. . Chi ha detto che i giovani non
sono capaci di ascolto? Hanno ascol-
tato, riflettuto, chiesto spiegazione e
ribattuto; hanno offerto idee, propo-
sto impegni, lanciato messaggi .. .
Il gruppo lavoro
Non sono stati pochi i momenti di lavoro per gruppi di formazione e
gruppi linguistici, dove sono stati affrontati temi importanti: tolleranza,
dialogo interreligioso, cittadinanza attiva, diritti umani, sfide educative,
globalizzazione.. .
BS DICEMBRE 1999

2.10 Page 20

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FAMIGLIA SALESIANA
Vito Orlando
N egli anni '60, il desi-
derio di novità fece
ADMA:
anni successivi, Pio IX la
elevò ad Arciconfraternita e
prendere le distanze da non
poche esperienze del pas-
sato , facendo dimenticare
UNA REALTA'
l'arricchì di benefici spiritua-
li, consentendo che si e-
spandesse in Piemonte. Nel
realtà che avevano segnato
la storia. Scomparvero, per
RITROVATA
1889 Leone Xlii concesse il
diritto di aggregare associa-
esempio, le Compagnie, che
zioni consimili presso qual-
erano state luogo di protagonismo giovanile nell'espe- siasi chiesa o oratorio pubblico appartenente alla So-
rienza educativa salesiana. Si cominciò a parlare cietà Salesiana, e nel 1894 autorizzò don Rua e suc-
sempre meno della Pia Unione dei Devoti di Maria cessori a far nascere dette associazioni ovunque vi sia
Ausiliatrice e a trascurarne la costituzione. I salesiani una casa salesiana. L'ADMA acquista un carattere
stessi cercavano altre forme per dare continuità ad mondiale e per molti decenni ha alterni ritmi di vita e
alcune espressioni della realtà delle origini . Ma il rin- diffusione, di riconoscimenti e dimenticanze. Con l'am-
novamento avviato ha mostrato in fretta la sua fragi - missione ufficiale alla Famiglia Salesiana (luglio 1989),
lità. Si è così riaffermata l'esigenza di riscoperta delle essa acquistò nuova vitalità.
radici e di ricomprensione delle tradizioni , anche se Un riconoscimento significativo è venuto dal Capitolo
con attenzione critica.
Generale 24: "Don Bosco diede vita anche all 'Asso-
ciazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice coinvolgen-
Quello che abbiamo visto verificarsi per la "re- dola, con impegni accessibili alla maggioranza della
ligiosità popolare" e per le tradizioni folcloristiche, è gente semplice, nella spiritualità e nella missione della
avvenuto anche per la Pia Unione (ora ADMA) all 'inter- Congregazione". Questo dice la capacità di Don Bo-
no della realtà salesiana. L'attenzione alle origini ha sco di coinvolgere tutti nell'educazione e nella sal-
avuto un momento particolarmente fecondo in occasio- vezza dei giovani , il suo desiderio di affermare attra-
ne del centenario della morte di Don Bosco nel 1988. verso monumenti viventi che Maria è sempre presente
Nel mese di luglio si tenne a Torino il primo congresso ove operano i salesiani .
internazionale dell'Associazione e fu l'occasione per ri-
considerarne il significato originario e la funzione. Essa Oggi I'ADMA (Associazione di Maria Ausiliatri-
fu riconosciuta come "monumento vivente" accanto al ce) è in tutto il mondo con oltre 1000 sezioni , 45.000
tempio di pietra, segno di un continuo protagoni-
associati e un numero ancora maggiore di simpa-
smo di Maria Ausiliatrice nella missione sale-
tizzanti , impegnati in un processo di santificazio-
siana, "espressione dinamica della dimen-
ne e impegno apostolico, secondo il carisma di
sione popolare del carisma del fondatore".
Don Bosco. Dopo il 1988, ha celebrato un
nuovo Congresso Mondiale a Cochabamba
L'origine dell'ADMA si collega diret-
in Bolivia e il terzo è a Siviglia proprio in que-
tamente alla basilica di Torino ; l'Asso-
sto mese con tema "Maria, Madre del Re-
ciazione fu eretta canonicamente presso il
dentore, Ausiliatrice del Terzo Millennio", che
santuario di Valdocco fin dal 1869. Negli
si inserisce nelle celebrazioni giubilari. O
L'Associazione primaria (quella del Santuario di Maria Ausiliatrice) in ritiro.
DICEMBRE 1999 BS

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Carissimo/a,
da tempo attraverso que-
sta lettera mi rivolgo a
te . Non ti conosco, ma
posso assicurarti che ti
sento. Non so quanti an ni
possa avere: se venti, se
DICEMBRE 1999
È il compleanno di Gesù,
ci avevi mai pensato almeno un pochino?
Si aprono celebrazioni che durano un anno:
un compleanno di un anno,
ma Lui se lo merita,
nessun altro più di Lui se lo merita.
più, se meno. Mi aug uro di
avere l'età dei tuo i pensie-
ri. Neppure mi rendo con-
to se i lettori siano molti.
6UON
COMPL Non è il numero che mi
spinge a rivo lgermi a te.
Ti dico grazie perché mi
permetti di entrare in ca-
sa tua, ricca di attese e
G
spalancata alla confiden-
za accogliente. Ti chiedo
scusa se mi presento di-
sadorno, feriale con l'uni-
co desiderio di non esserti
maestro, ma confidente
rispettoso dei tuo i senti-
menti e delle tue risorse
programma la so li da-
interiori. Sono f iducioso co-
rietà e Tu sei in tutt o
me il ragazzo che offre a
nostro frate ll o, appar-
Gesù i cinque pani e i due
tien i a noi, sei uno d i
pesci perché possa sfa-
noi;
mare le miglia ia di perso-
ne che sono ai suoi piedi.
ha bisogno di perdono e
Tu sei la misericord ia.
Non basta invocare, ch ie-
Ormai ci siamo. Il Giubi-
de re: occorre lasc iarsi
leo ha aperto la sua "Por-
coinvolgere, lasciarsi pren-
ta santa".
dere come il pesce all'amo.
Tanti si sono messi in cam-
mino. Pure tu.
La Testimonianza è il
Uno per uno e uno alla
trait-d'union con Gesù :
volta andando a trovare
occorre amare Gesù sul
Gesù, gl i d iciamo "Buon
serio, nel la vita quotidia-
compleanno". Come i pa -
na, nel l'impegno soc ia le.
stori a Betlemme non an-
Posso e sono il segno del-
diamo a mani vuote.
l'amore di Gesù. A lla te-
Milioni di pellegrini sfileran-
stimonianza fa seguito il
no davanti a Gesù que-
servizio, il grembiu le della
st'anno. Sono certo del la
lavanda dei piedi. L'amore
fame di questi pe llegrini e
di Dio è amore verso l'altro.
della moltiplicazione che
La pace, la vita, il lavoro,
ne seguirà.
la sol idarietà, il perdono,
la testimonianza, il servizio danno senso all'es i-
Il nuovo millennio
stenza, sono compatibi li fra loro come i co lori del-
reclama la pace e Tu, Gesù, sei la nostra Pace;
l'arcoba leno, sono i cinque pani e i due pesci che in
invoca la vita e Tu sei la Vita;
mano a Gesù daranno feco ndità e vita al te rzo
vuo le il lavoro, il decoro della vita e Tu sei il Pane millennio.
spezzato;
Buon compleanno, Gesù.
Carlo Terraneo
BS DICEMBRE 1999

3.2 Page 22

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AUGURI
PEACE MIR PAX SHAlOM PACE
BREVISSIME DAL MONDO
BETLEMME. Il 24 dicem- Non si contano i conflitti
bre sarà inaugurato, presso defi niti "a bassa intensità":
la Salesian Technical School, davvero un 'alta c ivi ltà!
il MUSEO INTERNAZIO-
NALE DELLA NATIVI- GIORNATA MONDIALE
TÀ, con 250 opere dei mi- DELLA GIOVENTÙ . Per
gl iori presepisti del mondo, avere notizie sul Giubileo
esposte in un 'area di 500 mq. dei Giovani, che si te1Tà a
Il progetto, promosso anche Rom a dal 15 al 20 agosto
dalla Cooperazione Italiana, 2000, è utile rivolgersi alla
sarà coordinato dal VIS. L ' i- Sezione Giovani del Consi-
dea è del dr. Trois i, consu- glio Pontific io per i Laici,
lente Unesco, res ponsabile 00120 C ittà del Vaticano,
de lla Rassegna Internazio- Tel. 06 .69.887.244, Fax
nale dei Presepi di Verona. 06.69.8 87.112. Comunque i
partecipanti devono avere al-
FINE MILLENNIO . Tem- meno 16 anni.
po di bilanci. Il secolo XX Chi preferisce l' Hotel deve
ha un triste primato, g li sto- rivol gersi al Servizio di
ri ci hanno calcolato che è Accogli enza Centrale, Piaz-
stato fun estato da almeno za S. Marce llo , 4 - 00187
250 guerre ad alta intens ità Roma, Te!. 06.696222 l -
con c irca 110 mil ioni di Fax 06.69924853 . Da set-
morti . Nel solo 1996 erano tembre funz iona anche il si-
in atto una ventina di con- to Internet del Comitato Cen-
flitti il cui bilancio final e è trale del Grande Giubileo
arrivato a 133 mil a morti . (http://www.j ubil 2000.org).
RIMINI, ITALIA
MEETING PER
L'AMICIZIA TRA I POPOLI
Il 20° meeting si è svolto con
la consueta ricchezza di pre-
senze: i padi glioni de ll a F iera
sono stati in vas i da oltre
600 .000 persone, per lo più
giovan i, che attrave rso incon-
tri , mostre, spettacoli , sport
hanno viss uto esperienze che
lasc iano il segno. Il tema "L ' i-
gnoto genera paura, il Miste-
ro genera stupore" ha pem1es-
so di affro ntare alcuni as pett i
significati v i della cultu ra con-
temporanea in un d ialogo che
ha visto impegnati i rappre-
sentanti de i diversi settori
de ll a vita cul tura le , sociale e
religiosa. Giusti zia, sc ienza e
fede, rapporto tra cristianesi-
mo e Islam, imprenditoria li
giov anile e occupazione, sus-
sidiarietà, europeismo e nazio-
nalità sono stati alcuni dei te-
mi più interessanti . Affo ll ate
le mostre, gli spettacoli sera li ,
le mani fes ta zioni sportive. In
sintesi si può affermare che
anche il 20° meeting ha man-
tenuto le promesse e che i
giovani , quando s' impegna-
no, sanno fa re mi raco li .
BUON NATALE PER 365 GIORNI
Gli auguri d i un Nata le che duri tutto l'a n-
no giubil are, li facc iamo ai lettori attraverso
il pennell o de l pitto re Umberto Gamba di
Gorn o (BG):
perché il "Bimbo di Nazareth" prenda di-
mora stabile in ciascuno;
perché in pace si possa "varcare la soglia
del 2000".
DICEMBRE 1999 BS

3.3 Page 23

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••••••••••••••••
DICEMBRE '99 APERTURA DELLA PORTA SANTA
INIZIO UFFICIALE DEL GIUBILEO 2000.
La stazione giubilare non può che essere nella basilica
delle basiliche, là dove è ospitata la tomba del primo
de~li apostoli e il successore di Pietro risiede;
la basilica che tutte le contiene e le guida, basilica dei
papi, dove principi, re, imperatori, capi di stato
e di governo hanno pellegrinato per rendere
omaggio alla guida spirituale dei cristiani.
•••••••••••••••••••••
ITINERARIO .
VERSO-··
SAN PIETRO
BASILICA DELLE BASILICHE
•••••••••••
di Natale Maffioli
Una volta c'era una necropoli, una vasta città dei morti,
ai lati della via Trionfale, la strada che collegava l'abitato di Roma
alle pendici del colle Vaticano, dov'era ubicato il circo detto
••••••
di Caio e Nerone. Nulla di strano che la capitale de/l'impero romano,
con quasi un milione di abitanti, fosse circondata da numerosi
luoghi di sepoltura, allineati, com'era d'uso, lungo le grandi vie dell'impero
e vicini a luoghi tutt'altro che funerari.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS DICEMBRE 1999 • •

3.4 Page 24

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Il cupolone, capolavoro di Michelangelo.
L'interno della grande cupola .
La necropoli che ci interessa
si estendeva dalla riva del Te-
vere al colle Vaticano fino a
inglobare il circo, di cui restò
il gigantesco obelisco egiziano
(m. 25,50) fatto collocare da Cali-
gola. Non c'erano solo lussuose
tombe familiari, ma anche sepol-
ture terragne, indicate da modesti
monumenti, come quella che cu-
stodiva le spoglie dell ' apostolo
Pietro. Fu dopo il suo martirio
che i cristiani, approfittando della
vicinanza, inumarono la salma
dell'apostolo nel cimitero presso
il circo vaticano (il luogo e oggi
designato dagli archeologi come
campo P); in seguito, contrasse-
gnarono il sito con due colonnine
sormontate da una mensa di mar-
mo, il cosiddetto trofeo di Caio.
La tomba fu sempre custodita e
venerata dai fedeli , tanto è vero
che il muro costruito a difesa de-
gli smottamenti del colle Vatica-
no (denominato muro rosso dal co-
lore con cui fu dipinto) fu riempito
da graffiti con richiami al nome
dell ' apostolo, di Maria e di Gesù .
LA BASILICA
COSTANTINIANA
Dopo rl- 313 , l' imperatore Co-
stantino, come segno tangibile del-
la pace religiosa che aveva in-
staurato, volle edificare sulla tom-
ba di Pietro un edificio degno del
principe degli apostoli. L'impresa
non fu agevole sia per il forte di-
slivello del terreno che per la pre-
senza della necropoli. li primo
problema fu ovviato, grazie a una
concessione dell'imperatore, mas-
sima autorità in fatto di custodia
dei cimiteri, con costruzio~e di
una piattaforma, ottenuta median-
te una serie di muraglioni di con-
tenimento, che inglobò parte del
cimitero. I lavori, iniziati nel 315,
durarono undici anni; il 18 no-
vembre 326, papa Silvestro poté
consacrare uno dei più vasti edifi-
ci dell'impero. La sepoltura di san
Pietro fu trattata in modo singola-
re: le ossa, avvolte in un prezioso
panno di porpora intessuto di fili
d'oro, furono riposte in una sorta
di loculo rivestito di marmo, rica-
vato in un muretto di sostegno
del vecchio muro rosso. Quanto
rimaneva della sepoltura, compre-
so il Trofeo di Caio, fu racchiuso
in un parallelepipedo rivestito da
lastre di marmi pregiati, e circon-
dato da splendide colonne tortili
di marmo greco sostenenti una
corona d'oro.
La basilica era a cinque navate
separate da quattro file di 22 co-
lonne corinzie e composite, tolte
da edifici in disuso. Conosciamo
lo stato in cui si trovava alla fine
del 1400 grazie a un disegno del
1571 di Tiberio Alfarano. Strano a
dirsi, ma in origine l' abside era
priva di altare. Un primo altare,
costruito sopra la memoria co-
stantiniana, fu consacrato da pa-
pa Gregorio Magno (590-604). A
questo se ne sovrappose un altro
ad opera di Callisto Il (1119-1124).
Il terzo e ultimo, eretto nella nuo-
va basilica, fu consacrato da Cle-
mente VIII (1592-1605); per la
mensa si utilizzò un enorme bloc-
co di marmo cavato dal foro di
Nerva .
INTERVENTI SENZA FINE
Lungo i secoli la basilica fu ar-
ricchita da capolavori d'arte e og-
getti preziosi; da numerosi monu-
menti, piccole cappelle dedicate
ai Santi e alla Madonna, tombe di
papi, prelati, imperatori. Subì sac-
cheggi memorabili come quelli
dei Vandali e dei Saraceni; soffrì
devastazioni a causa dei terremoti
e fu oggetto di importanti restau-
ri , l'ultimo dei quali durante il
pontificato di Niccolò V che fece
edificare un coro a prolungamen-
to dell'abside principale. Anche
la struttura subì modifiche, alcu-
ne volte sostanziali: alla facciata
principale fu addossato un qua-
driportico con al centro un' antica
pigna di bronzo che fungeva da
• • • DICEMBRE 1999 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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fontana, custodita da due pavoni, di Michelangelo Buonarroti. Il
pure di bronzo, provenienti dal primo progetto bramantesco pre-
mausoleo di Adriano (l'attuale vedeva un grandioso edificio a
Castel Sant'Angelo) . Due mauso- croce greca. L'architetto, ambiva
lei antichi , sorti sulla spina del coniugare due dei monumenti
circo di Nerone, furono trasfor- più significativi della classicità: la
mati nelle cappelle di Santa Pe- Basilica di Massenzio al Foro Ro-
troni Ila e della Madonna della mano e il Pantheon; il primo sa-
Febbre (quest'ultima fu demolita rebbe servito da modello per le
nel 1700).
navate e il secondo per la cupola .
Alla decorazione interna parte- Il progetto piacque e il 18 aprile
cipò uno stuolo di artisti e ogni 1508 fu posta la prima pietra
secolo lasciò un segno: le ultime della nuova basili ca mentre si co-
grandi decorazioni furono realiz- minciò a demolire l' antica co-
zate nel 1300. Fu Giotto a prepa- minciando dall ' abside. Bramante
rare i cartoni per la realizzazione non andò molto per il sottile, ri-
del mosaico della Navicella (di spettando poco o nulla i monu-
cui si conserva un brano, molto menti antichi e le colonne mono-
restaurato, nell ' attuale atrio della litiche delle navate; tant' è che Mi-
basilica).
chelangelo, vedendo quello scem-
pio, lo definì mastro ruinante.
UN PROGETTO
Ci volle un secolo e mezzo e
l' intervento di diversi architetti
GRANDIOSO
per completare la fabbrica. Alla
morte di Bramante (1514), i lavori
Nonostante fosse ricca di me- passarono a Raffaello Sanzio. Do-
morie e di prestigiose opere d' ar- po toccò a Giuliano San~allo, Bal- Il baldacchino bronzeo a colonne
te, agli inizi del 1500 per la vetu- dassarre Peruzzi, Antonio da San-
tortili, capolavoro del Bernini.
sta basilica suonò la campana a gallo, tutti di chiara fama; ma ogni
morto. Papa Giulio Il incaricò l'ar-
chitetto Donato Bramante di pro-
gettare un nuovo edificio, più
consono ai tempi e alla grandez-
za del papato; e sì, perché all ' in-
terno, poco distante dalla tomba
di San Pietro, il Papa aveva in
architetto apportava modifiche di
suo gusto: chi vol eva la basilica a
croce greca e chi' latina e tutti ri-
maneggiavano il già fatto. Final-
mente, nel 1546, Michelangelo
assunse la direzione della fabbri-
ca e riportò il disegno alla sempli -
to di superfluo era stato fatto dal
predecessore. Per impedire altre
variazioni accelerò i lavori in mo-
do da condurre quasi a termine
gran parte delle tre absidi princi-
pali e il tamburo della cupola.
Purtroppo nel 1564 la morte lo
••••••••••
animo di collocare il suo sepol- cità bramantesca (anche se di Bra- colse prima di vedere realizzato
cro, un immenso monumento di mante amico non era) con la pian- il cupolone, ma, come pro me-
marmo realizzato dallo scalpello ta a croce greca, demolendo quan- moria, lasciò un grande modello
- L'immensa navata centrale.
- Il colonnato di piazza San Pietro.
, • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS DICEMBRE 1999 • •

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da im ponenti portic i a quattro fil e A lza ndo lo sguardo si inco ntra il
di co lonne dori che. Bastano alcu- medaglione co n il ritratto di Pi o
ni dati per da re il senso dell a IX che ebbe un pontificato più
grandios ità del monumento: le lungo di quell o d i Pietro, che fu
co lonne son o 284, i pil astri 88, di 25 anni secondo la tradi zione;
mentre le statue di santi del coro- nell a ni cchi a sopra il medaglione,
namento sono 140. Le statu e di è co llocata la statua di Don Bosco
San Pietro e d i Sa n Pao lo che pre- del Canonica. Il vasto spazio crea -
cedono la grad inata sono dell a to dai quattro pil oni e dall a cupo-
metà del XIX secolo.
la è ri empito dal fastoso baldac-
chino di bro nzo ca po lavoro di
Bernini , rea li zzato tra il 162 4 e il
OPERA IMMORTALE
1633. Del Bernini è pu re l'a lta re
Altare della Cattedra del Bernini.
al quale si ri fece Giacomo della
Porta, che compì il grandioso pro-
getto del maestro . La vice nda non
si co ncluse in modo pacifi co; an-
co ra una vo lta i progetti di Mi che-
langelo furono stravo lti: a un edi -
fi cio a croce greca, per es igenze
pratiche se ne preferì uno a croce
latin a. L' architetto Carlo Maderno
prolun la basili ca di altre tre
arcate e co ncl use il grosso de i la-
vori co n l' amplissima facc iata rea-
lizzata tra il 1607 e il 1614, du-
rante il pontifi cato di Pao lo V Bor-
ghese. Per diversi anni si proseguì
nella decorazione dei pilastri e del-
La nostra visita è, giocoforza,
sommaria. Cominciamo dall a por-
ta med iana (di cinque), sotto l'am-
pio portico custodito dalle statue
equestri di Costantino (del Bernini ,
1670) e di Carlo Magno (del Cor-
nacchini , 1725): è la più anti ca, i
due battenti di bronzo provengo-
no dall a basili ca costantini ana e
sono opera d i uno scultore fi o-
rent ino A nton io Averulino detto il
Filarete, rea li zzati nel 1433 -1 435
per vo lere di papa Eugenio IV.
L' interno dell a basili ca e di pro-
porzioni strao rdin ari e: ogni cosa
è fa tta in grande, tutte le decora-
zioni delle cupole e le pale dei tanti
altari , sono a mosa ico. Il prim o
monumento che si inco ntra a man
dritta è la fa mosa Pietà di M iche-
langelo eseguita tra il 1499 e il
1500 per la cappella dei re di Fran-
cia nell'anti ca basiIica . La visita
all a cappell a del SS. Sac ramento
ci fa inco ntrare un ca po lavoro
bernini ano: il monumentale cibo-
ri o, a fo rm a di tempietto a pi anta
ce ntra le, custod ito da due angeli
di bronzo (1674). Non pu ò man-
care un omaggio all a statua due-
centesca di san Pi etro, co n i pi edi
co nsunti dall e carezze dei fede li .
dell a cattedra (1656- 1665): quat-
tro giga ntesc he fi gure di dottori
dell a chiesa soste ngono un tron o
di bronzo che co ntiene il sedil e
li gneo secondo la trad iz ione ap-
partenuto a Pi etro. In verità risale
al seco lo IX e fu donato al papa
da Ca rl o il Ca lvo . A ll a base dei
quattro pil o ni dell a cupo la sono
ri cavate le ni cchie co n statue co-
lossa li (5 m) di Longino (Bernini ),
Sant' Elena (Bolgi), la Ve roni ca
(M ochi), e sant'Andrea (Duque-
snoy), sormontate da quattro log-
gette dove sono esposte le reliquie
dell a Vera Croce, del Velo della
Veronica, dell a Lancia che trafi sse
il costato di Gesù e del Capo di
Sant'Andrea. Notevo le è la deco-
raz ione di questi elementi operata
dall 'onn ipresente Bernini che uti-
lizzò otto co lonne tortil i dell a vec-
chi a pergula costantiniana.
LE TOMBE DEI PAPI
Le tombe papali più presti giose
si allineano sotto le navate: quel-
la d i Clemente Xlii Rezzoni co del
Can ova (1788-1 792); di Pao lo lii
Farn ese di Guglielmo dell a Porta
(155 1-1 575) e di Urbano VIII Bar-
le cappell e. Il 18 novembre 1626
berini del Bernini (1642-1 647),
papa Urbano VIII co nsacrò il nuo-
poste a fianco dell'a ltare della
vo edificio, giu sto 1300 anni dal-
Cattedra; di Al essa ndro VII Chigi,
la prim a dedi caz ione.
sempre del Bernini (1672 -1 678)
spettaco lare nella teatra iità dello
scheletro che, spun ta ndo da una
IL GRANDE ABBRACCIO
pesa nte cope rta di alabastro, mo-
Un altro capi to lo dell a gran fab-
bri ca è quello dell a piazza. Sotto
il po nti ficato di A lessa nd ro V II
Chi gi, tra il 1656 e il 1667, l'a r-
chitetto G. L. Bernini co ncepì
questo inusitato monumento, a
fo rm a di un' immensa elli ssi, di
240 metri di larghezza, preced uta
da un grandi oso sagrato rettango-
stra al Papa in ginocchi ato la cl es-
sid ra del suo tempo orm ai scadu-
to; di Leo ne Xl Medi ci di A lgardi
(1642 -1644) e di Innocenzo VIII
Cybo opera in bronzo dello scul-
tore tosca no Antoni o del Po ll aio-
lo (1498); magnifico è pure il neo-
cl ass ico monumento degli ultimi
Stu art di A. Ca nova (1817-1 819).
lare. I du e emi cicl i so no costi tuiti La Pietà di Michelangelo.
Natale Maffioli
• • DICEMBRE 1999 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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IL DOCTOR J.
di Jean-François Meurs
IL ··cocco''
DELLA
SCUOLA
<< e aro dottor J. , non è giusto!
Ho assestato un bel pu-
gno sul naso di un ragazzo che si
divertiva a fare dei nodi alla giacca
della mia compagna. Gli ho fatto
uscire il sangue e il professore mi
ha mandata dal preside. Mi sono
beccata un giorno di sospensione
per comportamento violento . D'ac-
cordo sono andata giù un po ' forte,
ma era ormai da parecchio tempo
che quel tale si divertiva a giocare
brutti scherzi, senza che nessuno
avesse il coraggio di reagire . Ho
sbagliato, però avevo le mie ragio-
ni. Tuttavia non è di questo che vo-
glio parlare. Avevo fatto notare al
professore che la settimana prece-
dente alcuni ragazzi stavano per
suonarsele di santa ragione in clas-
se, e lui si è accontentato di qual-
che minaccia. Durante l'intervallo
non è raro che alcuni si battano; il
sorvegliante risolve tutto obbligan-
doli a darsi reciprocamente la ma -
no. lo ho detto al preside che avrei
voluto far pace con Franco, ma non
ha voluto sentire ragioni: mi ha ri-
sposto che se anche le femmine
cominciano a comportarsi come i
maschi dove si andrà a finire? Così
ho capito che i maschi potevano
essere violenti, le femmine invece
no! L'ingiustizia è che si fanno delle
differenze. E non è nemmeno giu-
sto che i professori in classe trovi-
no normale che i ragazzi studino di
meno mentre noi femmine siamo
sempre sotto pressione. Lei che ne
pensa? I due sessi sono o no
uguali di fronte all'insegnamento?
(Giulietta, Sondrio)
Cara Giulietta,
ragazzi e ragazze non hanno anco-
ra uguali chance nel nostro sistema
educativo . La mixité è ormai di re-
gola nelle scuole e molte cose so-
no cambiate, ma resistono delle dif-
ferenze che sembrano di poco con-
to e invece sono più importanti di
quanto si pensi. Alcuni studi fatti in
vari paesi europei mostrano che
l'uguaglianza non è ancora radicata
in profondità. Fin dalla scuola ma-
terna la maggior parte degli inse-
gnanti reagiscono in modo diffe-
rente alle turbolenze dei maschi e
delle femmine . Tollerano (e qualche
volta perfino incoraggiano) quelle
dei maschi , mentre pretendono as-
soluta docilità dalle femmine .
Anche le qualità apprezzate
negli uni e nelle altre sono diffe-
renti. Nei maschi si approvano le
qualità fisiche e atletiche , la disin-
voltura, l'indipendenza come pure il
coraggio di sfidare le regole e il
successo con le ragazze ; nelle fem-
mine invece l'apparenza fisica , la
capacità di socializzare, la maturità
e la capacità di gestire le relazioni
coi maschi .
I ricercatori francesi hanno rilevato
che gli insegnanti dedicano il 44%
del tempo alle ragazze e il 56% ai
ragazzi. E siccome questi ottengo-
no meno note positive di quelle, be-
neficiano di un insegnamento più
personalizzato e di maggiori inco-
raggiamenti. Beninteso, i professori
non lo fanno intenzionalmente, tali
comportamenti sono il prodotto di
un condizionamento culturale: si
tende ad esempio a pensare che
matematica e scienze siano domini
maschili anche se ormai non si di-
ce più che le ragazze sono più por-
tate a fare le infermiere e i maschi
a diventare ingegneri. Benché ab-
biano preso coscienza che si tratta
di un pregiudizio, tuttavia, soprat-
tutto nella scuola primaria, gli inse-
gnanti aiutano di più le ragazze
nelle materie letterarie, mentre i ra-
gazzi sono privilegiati nelle materie
scientifiche.
Questa differenza si accentua
nella scuola secondaria , dove i
compiti delle ragazze brave in ma-
tematica sono giudicati con para-
metri diversi da quelli dei ragazzi .
Lo dice un 'indagine condotta su
insegnanti cui hanno proposto dei
compiti identici fittiziamente attribuiti
a ragazze e ragazzi : i compiti pre-
sentati come elaborati di ragazze,
erano lodati per la loro proprietà
mentre quelli dei ragazzi erano van-
tati per l'interesse manifestato ver-
so la disciplina, la correttezza scien-
tifica e la concisione!
Le differenze si evidenziano
nell'orientamento scolastico. Ben-
ché migliori durante il percorso sco-
lare , le ragazze vengono orientate
meno dei ragazzi verso le scuole
superiori di tipo universitario. E
quando lo sono , poche di esse si
ritrovano a frequentare i corsi rite-
nuti più prestigiosi come ingegne-
ria , architettura, scienze ... e nei
corsi di laurea di informatica. Le si
orienta piuttosto verso gli studi arti-
stici, letterari o ? carattere psicolo-
gico e sociale. E dunque un punto
essenziale per il lavoro soprattutto
se, come capita sovente , questo
impedisce a una ragazza di seguire
la via desiderata, e se ella sente le
sue scelte come un destino.
Evidentemente, cara Giulietta,
tu capisci bene che non si tratta di
eliminare tutte le differenze, ma di
bandire le discriminazioni. Poiché
non è sempre tutto tragico : donne
e uomini trovano vantaggioso con-
servare una certa spartizione di
compiti. Non hai mai osservato, per
esempio , che l'organizzazione di
una grande grigliata all 'aperto è più
un affare di maschi? Sono essi a
programmare tutto: comprano la
carne, accendono il fuoco, stanno
attenti alla cottura ... (e la padrona
di casa è felice - anche se deve
ripetere cento volte di sbrigarsi che
è ora di cominciare - perché il suo
compito di casalinga è alleggerito:
durante questo tempo ella può
chiacchierare tranquillamente con
le amiche mentre prepara un 'insa-
lata gigante) . Grazie agli uomini!
BS DICEMBRE 1999

3.8 Page 28

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.
Anno del Padre ultimo mese: ne approfittiamo per parlare
PAPA2000
È ormai abituale vederli
passeggiare al parco,
spingendo la carrozzina.
di Giuseppina Cudemo
Parliamo dei papà
della nuova generazione.
C'è finalmente in atto
un 'inversione
di tendenza rispetto
al passato?
A dare il via a un nuovo modo
di essere padre è stato Louis
Freeh, il potente capo nien-
temeno che dell 'FBI, che a 48 anni
e al massimo grado della sua caITie-
ra, si è concesso un ' aspettativa dal
lavoro per godersi l'ultimo nato dei
suoi cinque figli. Altri uomini di
successo l'hanno imitato. Per esem-
pio l'attore Daniel Day Lewis che
ha rifiutato decine di scritture per
vivere in Irlanda accanto alla mo-
glie che stava per partorire. Il politi-
co americano Bill Paxon, uno dei
leader del partito repubblicano, che
annunciò qualche tempo fa l'addio
alla politica per dedicare più tempo
alla figlia minore. Secondo le stati-
o,cEMBRE 1999 BS
stiche ogni mese negli USA 6000
uomini scelgono l'aspettativa causa
paternità; in Svezia solo il 2% ha
usufruito della legge appena promul-
gata nel '75 , ma già nel ' 91 la per-
centuale era salita al 27 %.
IN /TAL/A?
Livia Turco, quando era ministro
per la solidarietà sociale, affermava:
"Abbiamo voluto così sfatare la pe-
culiarità tutta italiana per cui la di-
visione del lavoro familiare dei ses-
si è ancora molto accentuata; inoltre
vogliamo sostenere le tendenze in-
novative che vedono un accentuarsi
del desiderio di paternità; infine ab-
biamo accolto un'esigenza molto
sentita in Europa. Sappiamo che
questa norma è decisamente innova-
tiva, però può aiutare a costruire
una nuova cultura. L'esperienza eu-
ropea ha dimostrato che la pratica
dei congedi, quando è molto avan-
zata e non c un ' assunzione di re-
sponsabilità da parte dei padri , ri-
schia di ritorcersi contro le donne,
di ghettizzarle".
Secondo la ricerca SWG, condot-
ta per "Famiglia Cristiana", una in-
dagine telefonica del '98, che ha
utili zzato un campione di 200 padri
di età compresa fra i 25 e i 45 anni,
alla domanda se fossero disposti ad
avvalersi del congedo per paternità
il 26,8% afferma che allevare i figli
spetta principalmente alla madre, il
36,6% ha un lavoro che non consen-
te di usufruire del congedo, per il
17% il problema risulta essere quel-
lo economico, confermando così la
differenza netta tra il guadagno del-
1'uomo e quello della donna. Infatti
la domanda era: "Il suo congedo
comporterebbe maggiori svantaggi
economici rispetto al congedo di
sua moglie?". La risposta del 17% è
stata raccolta soprattutto tra lavora-
tori autonomi.
Da tutta l'indagine si evince che
il carico maggiore di lavoro fami-
liare pennane sulle spalle della don-
na, in compenso gli uomini sem-
brano disposti a passare una discreta
quantità di tempo con i loro bambi-
ni , infatti durante la settimana il
79% di loro dichiara di stare più di
due ore al giorno con i propri figli,
mentre nel week-end quasi 1'80%
dice di trascorrere più di sei ore in
loro compagnia.

3.9 Page 29

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ancora una volta di paternità.
COL PASSEGGINO
Ma al di là delle cifre abbiamo in-
tervi stato alcuni padri che sp ingeva-
no il passeggino in alcuni parchi di
Roma: Mauro, 27 anni dice: "Ho
preso il congedo per paternità: così
sono stato vicino a mia figlia Stella
di 6 mes i e ho scope1to un mondo
nuovo: seguire la sua crescita, assi-
stere ai primi passi, vederla buttarsi
avanti felice quando s'accorge che
io preparo il passeggino per uscire,
e contemplarla poi succhiare co-
scienziosamente il succo di frutta
per la merenda, tutto questo è stata
una scope1ta: ho imparato a guarda-
re il mondo con i suoi occhi. Il con-
gedo sta per finire e mi di spiace.
Anche se è molto faticoso, è sicura-
mente un momento importante e la
bambina non lo dimenticherà. Cre-
do che anche questo faccia parte del-
l'educazione dei figli " . Antonio, 30
anni a sua volta ha lasciato momen-
tane~mente il lavoro per occuparsi
di Valentina, la figlia di tre anni , e
dare una mano a Fiorella, sua mo-
"o'lie, che ha una gravidanza diffici-
le: "Abbiamo già Valentina e aveva-
mo deci so di fe1marci per qualche
tempo. Volevamo viaggiare, cambia-
re l' aITedamento della casa, ma il
piccolo ci ha fatto sbagliare i conti.
Quando si è annunciato , dopo un at-
timo di sconcerto, abbiamo accetta-
to con gioia questa nuova nascita.
Io ho preso un'aspettativa e sto a
casa accanto a mia moglie e mia fi-
glia, che tra l'altro è un vero ten-e-
moto". Anche Renzo si dice conten-
to di fare il mamma, come si defoli-
sce scherzosamente: "Prima facevo
sport e avevo un fisico migliore, da
quando sto a casa ho messo su u~
po ' di ciccia di troppo. I colleghi m,
prendono in giro, affermando che
sono ingrassato perché sto in ozio.
Invece a stare a casa ci si stanca più
che al lavoro".
Qualcuno ha addirittura cambiato
lavoro per avere pi_ù tempo lib~ro _da
dedicare ai figli . E il caso d1 Gio-
vanni, 36 anni. Prima lavorava in
uno studio di architettura e percepi-
va uno stipendio invidiabile. Ora
con un socio ha aperto un negozio
di articoli elettrici: "Sto tranquillo
perché ora che manco io nel nego-
zio c'è il nlio soc io. I miei tre figli
sono felici di vedermi a casa. La pu-
liamo e rassettiamo perché mia mo-
glie non può fare lavori pesanti".
"Con papà, dice Laura, facciamo
tutto più volentieri: sono nati tanti
fiori nel terrazzo e la nostra macchi-
na non è mai sporca perché la lavia-
mo insieme: papà, Raffaella, Ga-
briele e io" .
PAPÀ È BELLO!
Tutte le risposte sembra vogliano
affermare che "papà è bello! ", men-
tre prima questo si diceva solo per
la mamma. Senza dubbio questo
modo di vivere la paternità è diffici-
le, ma è una scelta fondamentale,
tanto che il matrimonio ne riceve
forza e comunione. Dice don Gino
Rigoldi, animatore di varie scuole
per genitori: "Se si fa il confronto
con 15/20 anni fa, sicuramente i
padri di oggi sono più attenti ai fi~li
e al ménage familiare, non sono più
solo quelli che portano a casa lo sti-
pendio. Che poi riescano ad essere
educatori sul serio è un altro paio di
maniche. Pongo questo dubbio so-
prattutto perché molti di loro tendo-
no soprattutto a svolgere il ruolo di
mamme più che a fare i papà, sono
molto "affettivi" e poco "normativi".
Un po' confusi loro stessi sotto il
profilo etico e sul modo di trattare i
figli, su cosa sia giusto fare in un
mondo così veloce e movimentato;
tendono di più a consigliare, regala-
re, abbracciare, che non a dire i ne-
cessari no, che pure vanno detti ai
figli". Ma questo riguarda i papà di
ragazzi grandicelli, per i quali è giu-
sto che siano più normativi, oltre
che amorevoli.
Bisogna sottolineare che c'è l'a-
more alla base del rapporto padre/fi-
"no'aliroe
e qualche
in questo
e1Tore si
processo
può perdo-
di cresci.ta
che riguarda non solo i piccoli, ma
anche i papà, perché genitori si di-
venta, non si nasce.
11S DICEMBRE 1999

3.10 Page 30

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IL MESE IN LIBRERIA
Libri novità a cura di Giuseppe Morante
§~f7 ~ ~ ~
~~~~h1eRE
11 MILLENNIO ~eftA vlTA
LA RIVINCITA
DELL'INFINITO
Il cosmo e l'uomo:
una via
per giungere a Dio
di Ugo Sauro -
Silvano Quattrin
ELLEDICI ,
Leumann (To) 1999
pp. 212
In una cultura come la
nostra, in cui sembra che
la mentalità scientifica si
ponga in conflitto con la
visione di fede , può es-
sere utile a tutti, ma so-
prattutto a insegnanti ed
educatori fare una rifles-
sione che metta in risal-
to differenze e integra-
zioni. In questo libro , un
teologo e uno scienziato
aiutano a scoprire come
le due dimensioni pos-
sano essere in profonda
armonia. E questo per
evitare che si affermino
come scientifici dei "prin-
cipi " che non lo sono e
che possono insinuare
dubbi su una fede male
intesa. La realtà del mon-
do e dell'uomo, osserva-
ta con competenza, sve-
la il volto benigno di Dio
Padre. Soprattutto l'uo-
mo , "elemento qualifi -
cante della creazione",
ne rivela l'immagine ca-
rica di mistero e di fasci-
no spirituale , dentro la
visione scientifica del
mondo .
PREGHIERE
PER PICCOLI CUORI (e)
SALMI
PER PICCOLI CUORI
di James Galvin ,
· Elena C-Kucharik;
LE MIE PRIME
PREGHIERE
di Su Box e Leon Baxter
Elle Di Ci ,
Leumann (To) 1999
Questi libretti contengono ,
accanto alle preghiere tra-
dizionali , tante altre pre -
ghiere, semplici e piacev~-
li fatte a misura d1 bamb1-
n'o. Sono tutte finemente il-
lustrate . Testi e figure sono
ispirati ai salmi e rispec-
chiano le esperienze fami-
liari dei bambini rispettan-
done i sentimenti, insegnan-
do a sentire la presenza di
Dio in ogni momento della
vita e a parlare con Lui . Le
illustrazioni accompagnano
ogni preghiera come un
aiuto "divertente". Si tratta
di libretti da tenere accanto
al letto e sfogliare con mam-
ma e papà , perché per i
genitori pregare coi figli
piccoli è una delle espe-
rienze più significative del-
la vita. Sono perciò prezio-
si strumenti di iniziazione
cristiana.
LA PAROLA E NOI
Verso il terzo millennio
con gli "Atti
degli Apostoli"
di Carlo Ghidelli
Elle Di Ci ,
Leumann(To) 1999
pp. 224
CAR LO GH IDELLI
LA PAROIA
}l]Ol
I cristiani sanno che lo Spi-
rito Santo è l'anima della
Chiesa. Ma non sempre nel-
la catechesi , nella predica-
zione, nella spiritualità per-
sonale "imparano bene" chi
Egli sia . Iniziando il terzo
millennio il credente è chia-
mato a fare una riflessione
"attuale" sullo Spirito Santo
attraverso la lettura di que-
sto libro . Si tratta di una
specie di "teologia narrati-
va" dell'opera di Luca, per
riscoprire le tematiche con
cui anche la Chiesa si sta
misurando: la vita delle co-
munità primitive , la realtà
sociale e religiosa dei cri-
stiani , l'impegno della pri-
ma evangelizzazione, il si-
gnificato dell'iniziazione_cri-
stiana, l'importanza d1 al -
cune figure emblematiche
maschili e femminili . Sono
temi da approfondire per la
propria fede e per aggiorna-
re la propria azione pasto-
rale con la linfa che sgorga
dalla Bibbia.
VIAGGIO_ DELLO SPIRITO
Esplo~a~1one ~el cuore
del Cnst1anes1mo
di Mary Batchelor
Elle Di Ci,
Leumann (To) 1999
pp. 156
Se la vita è un "viaggio"
(ed il giubileo ne sintetizza
l'immagine nel pellegrinag-
gio), il cristiano deve impa-
rare a dirigersi verso la sua
meta. Non solo la fede , ma
anche la psicologia dice che
la vita ha un senso ultimo .
Il lettore trova in questo
libro denso di calore e di
ricordi personali dell'autri-
ce , l'itinerario ideale chie-
sto dal Vangelo. Il "viaggio"
viene illuminato da pensieri
di pensatori cristiani , cita-
zioni bibliche, riflessioni per-
sonali , e può orientare chi
vuole intraprendere lo stes-
so cammino. L'autrice e-
splora gli aspetti della sof-
ferenza , della speranza e
della libertà, di cui appare
densa la vita umana. E le
riflessioni sulla fede e sulle
esperienze di altri "viaggia-
tori spirituali ", offrono al let-
tore un panorama attraen -
te della vita cristiana , dei
suoi misteri e delle sue
certezze.
M a •r y Bat c h e / or
VIAGGIO
DELLO
SPIRITO
Esploraziooo del cuore del Cristianesimo
DICEMBRE 1999 BS

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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I GIOVANI TRA CULTURA IO NON CREDO IN DIO RAMOSO
GIUBILEO E OLTRE
DELLA VITA E CULTURA IO CREDO IN DIO PADRE Storia di un giovane
Come si lucrano
DELLA MORTE
di Luigi Mistò
albero che aveva una gran le indulgenze
di Cosimo Semeraro (et alii) Paoline, Milano 1999
voglia di scoprire il mondo di Gianpaolo Thorel
Sciascia Editore,
pp. 124
di Gaetano Mollo
Ed. Segno, Udine 1999
Caltanissetta 1999
Paoline, Milano 1999
pp. 112
pp. 184
I cristiani non sempre riflet- pp. 90
tono sulla differenza fra re-
Si apre l'anno del Giubileo
ligione e fede , tra Dio e Pa-
e molti cristiani hanno pro-
dre. C'è perciò bisogno di
grammato iniziative per en-
riflettere per comprendere
trare nello spirito dell'even-
che cosa significhi piena-
to e predisporsi a lucrare le
mente questa grande real-
indulgenze annesse. Ci sa-
tà della fede nel Padre . Se
rà chi pensa sia sufficiente
Dio rimane una entità astrat-
fare le solite cose : confes-
ta, lontana, invisibile, allora
sione , comunione , visita a
la mente rimane nel buio ,
determinate chiese, recita
nell'incertezza, nel non sen-
di alcune preghiere. Lucra-
so . La fede quale Dio ha
re le indulgenze, insegna il
per riferimento? In quale Dio
papa nella "bolla" di aper-
crede? Che immagine si
tura dell'anno giubilare, non
ha di Dio? Il titolo (e quindi
comporta la pratica di un
la riflessione di questo
"rituale", ma l'assunzione di
libro) è una risposta provo-
un atteggiamento nei con-
catoria a una domanda a-
fronti di Dio e dei fratelli.
Il libro aiuta a riflettere su bituale : credi in Dio? Il cri-
Senza questa conversione
una realtà che offre ai gio- stiano crede in Dio-Padre .
non servono i semplici riti,
vani i termini di una cultura
Il libro narra una piacevole magari permanendo nel -
di morte : necessità della
fiaba moderna per aiutare l'abitudinario "egoismo ".
guerra, strategia dell'atten-
a immedesimarsi nelle vi- Per formarsi una giusta vi-
tato, regolamento dei conti,
cende della vita, e proget- sione sarà bene riflettere
logica della strage, arcipe-
lago gulag , eliminazione di
persone per esigenze poli-
Io non credo
in Dio
tare un percorso per riflette- sulle modalità. Questo li-
re sul valore della giovinez- bretto può aiutare allo sco-
za, dell 'amicizia, dell'amo- po, perché spiega che co-
tiche , pulizia etnica. Pren-
re , della sofferenza, del de- sa è il "bisogno di indulgen-
dere coscienza di questo
grave problema culturale e
credo
stino e del fine stesso della za", di "quale indulgenza si
vita . Con un messaggio : tratta, chi deve usarcela",
delle realtà ad esso con -
nesse costituisce l'obiettivo
Dio Pa
non si perda mai il coraggio come "ci viene concessa".
della speranza. "Ramoso"
di questa riflessione edu-
è la personificazione di un
cativa anche nella visione
albero che si apre con tutto
del metodo preventivo di
lo stupore di chi sta per
Don Bosco . Alla luce del
affrontare un 'avventura u-
suo ricco patrimonio stori -
nica, sognando , soffrendo ,
co e di fronte alla domanda
sperando . Scopre l'incanto
concreta dei giovani , si di-
delle stelle e la seduzione
segnano linee di riflessioni
della luna, partecipa del
per la formazione umana e Solo così esiste Dio : non gioco delle stagioni e del
cristiana degli educatori come idea astratta, ma co- fluire del tempo, s'innamora
chiamati a scelte di valore me Padre che entra in rap- e soffre, ma soprattutto si
tra tanto degrado.
porto vivo con ciascuno dei interroga sul senso del pro-
Come
i lucrano
propri figli e se ne prende prio esistere. Si tratta di un
dulgenze
NON SI FA VENDITA PER
CORRISPONDENZA. I libri
che vengono segnalati si pos-
sono acquistare presso le libre-
rie cattoliche o vanno richiesti
amorevolmente cura. Solo
l'incontro personale con Dio
fa gustare la felicità degli
affetti e apre all'amicizia ve-
ra con gli altri .
racconto , allusivo e fanta-
stico , che può aiutare chi
non trova nella confusione
attuale dei valori , un punto
centrale di riferimento .
~
[DIZJO,'I
S[Q<O
dirett amente al le ri spetti ve
Editrici.
BS DICEMBRE 1999

4.2 Page 32

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L/;1/E
GIUBILEO 2000: di Serena Manoni
UNA RAGAZZA1
UNLOGO
Eccoci al Giubileo che passerà alla storia anche
col logo da te disegnato. Che effetto ti fa la cosa?
Ti dà qualche particolare emozione?
Pensare che il Grande Giubileo passerà alla storia
anche con il logo da me disegnato ... , devo confes-
sarlo, mi dà una forte emozione. E tuttavia io credo di
non rendermi ancora perfettamente conto del signifi-
cato e delle conseguenze : vivo come sempre e penso
come prima. Quello che so con certezza è che la cosa
mi dà forza , mi spinge avanti, mi induce ad essere
audace ... e io ci provo !
Come ti è capitato di partecipare al concorso
indetto dal Vaticano per il logo del Giubileo e che
ragionamento hai fatto per arrivare alle colombe, a
quei colori, a quell'intreccio? Ci sei arrivata di col-
po o hai fatto altre prove, pensato ad altri sog-
getti? Insomma quale è stato il percorso mentale e
pratico?
Ho partecipato al concorso tramite la scuola dell 'Arte
della Medaglia dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello
Stato. Frequentavo il primo anno. L'idea è stata imme-
diata: cosa c'è di più comune di un abbraccio univer-
sale per una ricorrenza religiosa del calibro di un
Giubileo? Quindi volevo creare uomini abbracciati, un
girotondo festoso tra tutti gli uomini dei cinque conti-
nenti, che avrei potuto esprimere attraverso colori
diversi. .. Poi lentamente , prova e riprova , l'uomo si è
trasformato in colomba: mi sono convinta che espri-
messe meglio ciò che avevo in mente.
Emanuela è una ragazza con i piedi
per terra, entusiasta della vita
~ del lavoro, piena di sogni e ideali.
E lei che ha disegnato il logo che
l'ha portata alla ribalta: il Giubileo
del 2000 entrerà nella storia
cristallizzato in un simbolo, quello
che lei ha inventato. Il Papa ha
scelto quel semplice e meraviglioso
intrecciarsi di colombe che appare
carico di significati, più di quanti
la stessa giovane artista abbia
sospettato... Siamo andati
a cercarla, attirati dalla sua
giovinezza. Abbiamo voluto sentire
qualcosa di lei per ridirlo ai giovani.
Perché sì, si può essere giovani e...
avere voce in capitolo!
Hai detto "lentamente", potresti esplicitare meglio?.. .
Certo. Ho fatto quasi trecento diversi bozzetti ... Alla
fine invece delle braccia ho intrecciato le colombe,
simboli di pace e rappresentazione dello Spirito Santo
che dona la vita e la pace e che vivifica la terra. I co-
o,cEMBRE 1999 BS
Foto storica: il Papa firma il logo per Emanuela

4.3 Page 33

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I
L'ultima versione del logo con la firma dell'autrice,
le monete/medaglie disegnate da Emanuela
e una delle recenti creazioni della giovane artista.
lori sono quelli dei continenti. .. Beh , l'Africa è grigia in-
vece che nera, ma per un 'esigenza estetica. Inoltre
volevo esprimere l'uguaglianza tra i popoli e l'unione
tra l'uomo e Dio, così ho pensato di aggiungere al tut-
to la croce le cui linee riprendono i colori del mondo ,
per dire che Dio non fa preferenze, ma salva tutti . Poi,
croce e colombe le ho immerse nell'azzurro, per indi-
care non solo la terra, ma l'intero universo. È tutto qui.
E non è poco, credilo pure. Tra quanti soggetti è
stato scelto il tuo?
In Vaticano sono pervenuti , mi hanno detto, migliaia di
bozzetti da ogni parte del mondo, sia di artisti di fama,
di scuole grafiche di alta professionalità, e di grandi
agenzie multinazionali di grafica pubblicitaria. Perché
sia stata scelta io ... Dio solo lo sa! Certo ero lontana mil-
le miglia dal pensare che avrei potuto vincere la gara.
Ti ha disturbato la pubblicità attorno alla tua persona?
Direi di no. Anzi , mi ha fatto piacere , anche perché si
è trattato solo di raccontare la mia esperienza in modo
semplice e sincero . lo , lo ripeto , sono sempre quella
che ero e spero di rimanere così.
Sai che tanti (tutti!) parlano dei giovani e sparano
giudizi non sempre lusinghieri... Tu, che appartieni
alla categoria, come li vedi i giovani d'oggi? E
come giudichi la società in cui vivi?
lo li vedo pieni di infinite risorse che a volte però non
vengono utilizzate in modo intelligente e fruttuoso. Non
voglio giudicare la società in cui vivo , però penso che
bisogna stare attenti a mantenere la propria identità,
lottare per i grandi valori che danno dignità alla vita, e
fare attenzione a non lasciarsi dominare da forze peri-
colose .
Operi a Roma, nel caos di una delle più famose
città del mondo. Come ti ci trovi?
Direi che mi trovo bene , perché ho imparato a convi-
vere con il caos e con tutti i lati negativi che può avere
una grande città, senza farmi condizionare. Ma devo
dire che all 'inizio è stata davvero dura, dato che pro-
vengo da un tranquillo paesino immerso nel verde , do-
ve tutto ancora è a dimensione umana. L'importante
allora è non lasciarsi sopraffare, continuare a lottare
per essere se stessi .
Sei impegnata in qualche altra cosa oltre allo
studio e al lavoro? Come passi il tempo libero,
cosa ti piace?
Sto lavorando come libera professionista nel campo
artistico, realizzando una serie di medaglie per il Giu-
bileo con la Società Millennium Italia, che ha acqui-
stato l'esclusiva mondiale del logo del Giubileo per
medaglie e monete. La prima realizzata è stata quella
per la beatificazione di Padre Pio. Poi dipingo, dise-
gno, realizzo gioielli ... Proprio questa è la mia vera
passione. Nel tempo libero pratico sport: mi piace tan-
to fare passeggiate a cavallo, stare a contatto con la
natura e leggere .
Se dovessi lanciare un messaggio alla tua genera-
zione, che diresti?
Ai giovani vorrei dire che siamo noi a creare il futuro
del mondo per questo dovremo crescere responsabili
delle nostre azioni e dare sempre del nostro meglio ,
perché la vita ripaga gli sforzi .
Chi c'è al primo posto nella tua vita?
Non ho mai pensato di dare a qualcuno un primo
posto nella mia vita, anche se sicuramente sento che
c'è Dio. A suo tempo vedrò chi mettere dopo di Lui.
Per saperne di più:
075.889.411
06.397.260.55
BS DICEMBRE 1999

4.4 Page 34

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- COME DON BOSCO
l'educatore
di Bruno Ferrere
AMARSI CON GLI OCCHI
Uno dei segni della fretta che condiziona le persone del nostro
tempo è l'incapacità crescente di comunicare con gli occhi.
I contatti tra le persone si sono moltiplicati: Internet, e-mail,
telefonino ... E ci stiamo dimenticando del contatto più semplice:
il contatto visivo.
I n famiglia , scompaiono le occa-
sioni che consentivano alle per-
sone di "guardarsi". Una statistica
afferma che il tempo medio che un
genitore trascorre con un figlio ado-
lescente è attualmente stimabile in
12 minuti al giorno . Anche il pasto
della sera non viene più consumato
insieme, per le troppe attività in cui
ciascuno è impegnato e i diversi
gusti televisivi. Dei 12 minuti , alme-
rio 1O vengono impiegati per dare
istruzioni o verificare l'esecu zione
ai quelle impartite il giorno prece -
~ente, gli altri minuti si esauriscono
in questioni poco significative.
~ così che diventa realmente pos-
sibile la preghiera ormai classica :
"Signore , fammi diventare un televi-
sore, così mamma e papà mi guar-
deranno un po' di più".
·,una mamma, in cucina, prepa-
rava la cena con la mente total-
mente concentrata su ciò che stava
.facendo: pelare le patate . Stava
lavorando sodo attorno a un piatto
che i bambini avrebbero apprez-
zato molto. Le pata1ine fritte era il
cibo preferito dai bambini. Mentre
era impegnata con gli occhi rivolti
al mucchio di patate , il più piccolo,
tre anni appena, giocava vicino e
la mamma gli prestava attenzione
con le orecchie. Qualche istante
dopo si sentì tirare la gonna: "Mam-
ma ... ". Accennò di sì col capo e
disse anche qualche parola. Sentì
altri strattoni e altri "Mamma...". Lei
rispose ancora una volta breve-
mente e continuò imperterrita a
sbucciare le patate.
Passarono cinque minuti. Il bambi-
no continuò a giocare poi le tirò
nuovamente la gonna. Stavolta gli
strattoni sembravano più forti e insi-
stenti , e finalmente la mamma
lasciò le patate nel lavello e si chi-
nò verso il figlio . Il bimbo le prese il
volto fra le manine paffute , tenen-
o,cEMBRE 1999 BS
dolo all 'altezza degli occhi, e disse :
"Mamma, mi vuoi ascoltare con gli
occhi?".
Il contatto visivo è guardare di-
rettamente negli occhi. La mag-
gioranza della gente non capisce
quanto questo contatto sia vitale .
Quasi tutti però conoscono il disa-
gio di una conversazione con qual-
cuno che guarda costantemente al-
trove e che è incapace di guardare
in faccia l'interlocutore. Le persone
hanno bisogno di essere guardate .
A che cosa servono le tante cure al
vestito, al look, al corpo se non per
attirare l'attenzione e lo sguardo
degli altri? Anche il piercing , i ta-
tuaggi e le spesso sconcertanti ori-
ginalità degli adolescenti sono l'in-
quietante invocazione: "Guardatemi!".
Don Bosco ha sintetizzato uno dei
cardini del suo sistema educativo con
le parole "Sentano sempre su sé lo
sguardo dei superiori". Non intende
certo una sorveglianza di tipo poli-
ziesco , ma il modo di guardare che
comunica: "Tu mi interessi davvero .
Meriti tutta la mia attenzione".
Il contatto visivo è essenziale non
solo per comunicare con i bam-
bini ma per soddisfare i loro bi-
sogni emotivi . Il bambino utilizza il
contatto visivo con i genitori per
nutrirsi emotivamente . Con gli occhi
si comunica amore. Lo sanno bene
gli innamorati. Tutti sentono la pro-
fonda emotività della frase: "Man-
giarsi con gli occhi ". Anche l'evan-
gelista Marco nell 'episodio dell'in-
contro tra Gesù e il giovane ricco, af-
ferma : "Gesù , fissatolo , lo amò ... ".
Lo sguardo dei genitori significa
amore, attenzione reale, apprez-
zamento e interesse. Gli occhi dei
genitori sono una fonte di valore e
una forma di nutrimento morale ed
emotivo . Un figlio moltiplica il pro-
prio impegno se si sente guardato
dai genitori. Purtroppo molti genitori
sono occupati a far tante cose per i
propri figli e poi si dimenticano di
"guardarli".
È anche facile per i genitori con-
trarre la terribile abitudine di uti-
lizzare il contatto visuale soprattutto
quando vogliono parlare seriamen-
te, generalmente in senso negativo,
ai loro figli. Un bambino è più at-

4.5 Page 35

▲back to top
il genitore
di Marianna Pacucci
tento quando è guardato dritto negli
occhi e così i genitori sfruttano que-
sto aspetto per dare ordini, rimpro-
verare, criticare. È allora che scatta
la frase minacciosa: "Guardami ne-
gli occhi!" con la conseguente "oc-
chiataccia". Quando un genitore uti-
lizza incoscientemente questo po-
tente mezzo di controllo soprattutto
in senso negativo, il bambino co-
mincia a sentire un pericoloso at-
teggiamento di rifiuto . Se i genitori
prestano attenzione ai bambini qua-
si esclusivamente quando questi
combinano un guaio o fanno i ca-
pricci, i problemi tendono ad aumen -
tare , soprattutto con i bambini dal
temperamento "forte".
Non sentire mai uno sguardo di au-
tentica amorosa attenzione da parte
della mamma e soprattutto del pa-
pà è per un ragazzo una ferita mor-
tificante e una spinta alla ribellione.
È un 'abitudine di esito dubbio an-
che quella di evitare il contatto visi-
vo come forma di punizione. Per un
bambino è più difficile da soppor-
tare che una punizione fisica. Signi-
fica "abbandono" e disinteresse in
un crudele senso affettivo . Lo sguar-
do serve soprattutto a veicolare
amore .
GLI OCCHI...
PER VOLERSI BENE
Da quando i ragazzi hanno iniziato a frequentare l'asilo,
mi sono imposta di non fare mai al loro rientro la fatidica
domanda: "Cosa avete fatto oggi? Come è andata?",
immaginando che avessero poca voglia di raccontare,
almeno immediatamente, le fatiche, le controversie,
le eventuali delusioni di una giornata scolastica.
In un banco di scuola, prima del-
le vacanze natalizie, un insegnan-
te trovò queste parole sul retro di
una interrogazione scritta: "Se pri-
ma di Natale nessuno mi farà un
cenno, scomparirò". Chi non è guar-
dato perde il desiderio di vivere .
Insegnare ai figli una buona ca-
pacità di contatto visivo è impor-
tante per la loro vita. Il nutrimento
affettivo ed emotivo dei propri figli
non è un elemento da trascurare :
che cosa fa la differenza tra un
bambino gradevole e attraente e
uno che non lo è? In altre parole:
qual è l'elemento base della simpa-
tia? Proprio la capacità di mante-
nere un contatto visuale gradevole,
accompagnato dal sorriso. I bambi-
ni che hanno questa dote si fanno
preferire da insegnanti e amici, so-
no meglio seguiti , acquistano sicu-
rezza e una buona immagine di sé.
I bambini e i ragazzi con il "serbatoio
emotivo" pieno sono radiosi , sod -
disfatti e capaci di un buon rappor-
to con gli altri.
o
Le mie ansie materne hanno in
ogni modo le loro esigenze e
dunque ho imparato a riconoscere
gli umori dei figli con un 'occhiata
furtiva ma sufficientemente esplica-
tiva. D'altronde l'allenamento non
mi manca: i loro primi anni di vita so-
no stati interamente legati alla mia
capacità di 'vedere' e non solo guar-
dare le conquiste e le difficoltà del-
la crescita.
Ora entrambi sono in grado di e-
sprimersi correttamente ; so bene
che non mancano loro gli strumenti
per comunicare verbalmente espe-
rienze, stati d'animo , sentimenti. Ep-
pure continuo a fidarmi più del mio
sguardo che delle mie orecchie .
Perché?
'Le parole sono fonte di ma-
lintesi', rivela la volpe al piccolo
Principe , quando, con delicatezza
ma anche grande lucidità, gli spie-
ga cosa significhi entrare in rela-
zione profonda, diventare amici. La
fam iliarità nasce e cresce attraver-
so la comunicazione e questa - ci
avvisano gli psicologi - è veramen-
te autentica quando fa spazio an -
che ai codici non verbali. La volpe
non dice che le parole sono inutili ,
ma suggerisce che in tante situa-
zioni della vita esse risultano ambi-
gue o quanto meno insufficienti per
esprimere uno stato d'animo , un
sentimento . La risonanza interiore
di un 'esperienza si trasmette molto
meglio attraverso la comunicazione
corporea e certamente trova negli
occhi un'intensità espressiva e una
sincerità che è difficile per chiun-
que tradire.
Usare lo sguardo piuttosto
che le parole, nella mia famiglia ,
non risponde solo ad un 'attesa di
tipo conoscitivo. Quando gli sguardi
si incrociano, assaporiamo una com-
plicità più forte delle arrabbiature
che i figli talvolta ci r!;lgalano e co-
munque superiamo timori e timidez-
ze che ci impediscono, da un lato e
dall 'altro , di essere trasparenti e
spontanei. Talora anche una rapida
occh iata serve a implorare reci-
Bs O/CEMBRE /999

4.6 Page 36

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procamente una maggiore intimità
affettiva, superando la fretta, le
occupazioni , gli ingorghi relazio-
nali che spesso abitano le nostre
giornate.
CARTA DI COMUNIONE
di Piero Borelli
UN FIORIRE
DI CiRUPPI
L'articolo 31 è l'articolo del carisma
e della missione che impegna non solo
i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice,
ma tutta la Famiglia Salesiana:
~ .,,....-:-... --
,,.st.,,r / -~\\ r,JJ.F"
/4<' ·.,,.;:.,'"°'.
e~ ----:--- -·C-,,.,.._ • \\ I
- ·
/\\-i>:J~'j{;"iflt . 1(-......!~//
I \\._),,- ., 'I
~\\ )
ft:\\~:s\\l_:;Et:."',if
I~
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1~~~ ,(-..........._-_·
~ <'1,
~ ~'\\i·i11
{:::=~ \\\\
-:,1- \\\\
i giovani sono la nostra unica ragion d'essere.
Gli occhi ci permettono an-
che di entrare in una dimensio-
ne contemplativa che troppe volte
è assente nel rapporto con i nostri
figli ; ci consentono di comunicare
quel che non abbiamo il coraggio
di dire ma che i ragazzi hanno un
disperato bisogno di sentire : 'credo
in te perché ti voglio bene '. So-
prattutto nei momenti in cui urge
farsi perdonare una mancanza ,
uno sguardo può offrire la certezza
della riconciliazione , anche se le
parole devono continuare a espri-
mere un richiamo , un disappunto.
C'è poi una cosa importante,
che ho imparato a valorizzare
negli anni dell'adolescenza e dei
primi amori , ma che ancora oggi
è estremamente significativa. Fra
persone che si amano è molto
bello guardarsi negli occhi , ma
vale di più riuscire a guardare in-
sieme nella stessa direzione. Nel-
la mia esperienza educativa è
senz'altro questo secondo aspetto
ad avere la priorità ed è il migliore
antidoto all'estraneazione fra le
generazioni che spesso si vive
anche in famiglia.
I miei ragazzi cominciano a vivere
la stagione delle scelte , stanno
gradualmente orientando la loro
vita su mete e obiettivi che è
bene decidano in piena autono -
mia. In questo momento mi sem-
bra rassicurante per tutti la con-
sapevolezza di mantenere la
stessa direzione di marcia. Anche
questo ce lo diciamo, quando ser-
ve , con sguardi di reciproca ap-
provazione e gratitudine.
D
DICEMBRE 1999 BS
Articolo 31: "Mutui rapporti di
famiglia ".
Grazie a Dio, la Famiglia Sale-
siana è ancora in espansione at-
torno al carisma di Don Bosco, e la
carta di comunione nei suoi ultimi
dettagli invita i gruppi sorti in questi
ultimi anni alla conoscenza reci-
proca e alla condivisione . Risulta
perciò indispensabile un 'intelaiatura
che leghi spiritualmente tutti i grup-
pi e permetta nello stesso tempo a
ognuno di mantenere la propria ori-
ginalità nella comune appartenenza
spirituale. Questo spinge a ricerca-
re e instaurare rapporti familiari ,
uscendo dall'anonimato o da forme
isolate di azione per unirsi in una
grande forza d'urto che agisce per
il bene dei giovani e della società.
Lo spirito che unisce i vari
gruppi della Famiglia Salesiana è
tessuto dalla gioia del partecipare
insieme al dono di cui si è portatori ,
e cioè l'amore ai giovani , alla loro
vita e alle loro difficoltà di cammino.
Per essere testimoni e guide signi-
ficative accanto alla loro crescita,
per trasmettere la speranza che
non delude e per ripresentare Don
Bosco nella pertinenza dell'oggi. La
diversità dei riferimenti è ricchezza
da condividere. È perciò indispen-
sabile incontrarsi , riflettere , pregare,
fare festa , scambiare esperienze ,
ricercare insieme le risposte alle
sfide attuali , sostenersi nei momen-
ti difficili , ecc. avendo tutti un unico
scopo .
Proprio per facilitare tutto que-
sto è stata costitu ita la CONSULTA
DELLA FAMIGLIA SALESIANA che
non solo è strumento di verifica e
progettazione, ma anche di diffu -
sione forte e larga del messaggio
salesiano , insistendo sul Bollettino
Salesiano che da sempre ne è il
portavoce . Naturalmente, il fiorire di
gruppi imperniati sul carisma di
Don Bosco impegna tutti nella pa-
storale vocaz ionale e nella forma-
zione permanente . Solo un 'identità
matura permette di essere protago-
nisti di speranza nel campo dell'a-
zion e e di offrire un servizio gene-
roso e specifico alla Chiesa nell'am-
bito che prettamente ci compete
della pastorale giovanile. La Famiglia
Salesiana è una grande ricchezza
della Chiesa.
D
Roma '99. Consulta mondiale
della Famiglia Salesiana .

4.7 Page 37

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OSSERVATORIO
Redazionale
Una storia durata 97 anni
Il 31 di questo mese a mez-
zogiorno in punto una don-
na prenderà possesso del
più famoso canale del pia-
neta. La presidentessa Mi-
reya Moscoso , lo riceverà
dagli Stati Uniti , finora affit-
tuari e, in realtà , padroni
dell'importante via d'acqua.
Essi vi mantenevano 12
basi militari , 10.000 soldati
e un numero enorme di ar-
mamenti. Panama è stato
un affare di miliardi (500
milioni di dollari l'anno, per
la precisione, questo come
massa di danaro diciamo
legale ... Il resto non si sa!).
Perciò la Moscoso eredi-
terà, su una fascia di 84 km
larga 1O miglia (più o me-
no 18 km e mezzo) e una
base aerea di 2000 ettari
con uno degli aeroporti più
sofisticati del mondo , an-
che un canale di dollari ...
con tutto il contorno: inqui-
namento , rifiuti tossici , or-
digni di guerra obsoleti ,
bombe inesplose, sversa-
menti di petrolio , ecc. pic-
coli dettagli, si fa per dire ,
della presenza (o occupa-
zione?) militare americana
che non è pensabile spari-
sca del tutto , troppi sono gli
interessi che girano attorno
all 'istmo artificiale che col -
lega l'Atlantico al Pacifico ,
e vede transitare 14 mila
navi ogni anno e ...
Il Rettor Maggiore don Juan E. Vecchi
sul canale di Panama.
PANAMA
A PANAMA
È scaduto l'affitto, né sarà rinnovato:
il canale di Panama torna ai proprietari
legittimi. Così un'altra epoca
è arrivata al tramonto definitivo.
I misteri del canale
S.M. il Dollaro non è mai solo, dovunque prosperi gli
fanno corona traffici di ogni genere e specie : droga
(hanno perfino arrestato un presidente per droga) ,
armi , prostituzione, bande militari , paramilitari e civili
(che civili non lo sono proprio per niente, trattandosi,
molto più semplicemente, di criminalità organizzata
e non) .
Panama è un rebus : un fazzoletto di terra con 120
grandi banche , che vende merci per 6/7 miliardi di
dollari e ospita il 40% di poveri assoluti , il 14% di di-
soccupati , il 9% di analfabeti , i quali non possono
certo accontentarsi del magnifico panorama sui due
mari che si gode dai 3400 metri del monte Chiriquf.
No, non sarà uno scherzo per la presidente gestire
tanti problemi .
Mare delle Antille
Don Bosco e i salesiani
a Panama
Don Bosco è di casa in
Panama. La sua figura è
stata presentata da don
Soldati e i panamensi han-
no riconosciuto nel santo
dei giovani l'uomo di Dio e
il santo educatore che ... se
non ci fosse bisognerebbe
inventarlo ! La sua ricor-
renza il 31 gennaio è una
festa nazionale. Viene pre-
parata da una novena in -
tensissima, trasmessa via
radio e televisione a tutta
la nazione e si conclude
col trionfo della processio-
ne che raccoglie più di cen-
tomila persone.
I salesiani a Panama gesti-
scono due opere . La par-
rocchia con la basilica di
Don Bosco che è un san-
tuario nazionale, la scuola
elementare e il centro gio-
vanile. E l'istituto tecnico
professionale con la scuo-
la elementare, media, e te-
cnica di 1500 alunni. I di-
plomati di questo istituto
sono contesi dalle imprese
locali per la loro prepara-
zione professionale e per
la formazione morale e
cristiana. Sopra tutto gli ex
allievi sono impegnati in
differenti settori della vita
civile e in azioni pastorali e
di evangelizzazione.
Oceano
Pacifico
BS DICEMBRE1999

4.8 Page 38

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Millecinquecento anni di silenzio e contemplazione: sul monte
S 'l MONTi'E 1f
di Graziella Curti
UJ
IJ •••
UNACASA
DI PREGHIERA
Preghiere sparse nel silenzio
dei prati e dei boschi.
D a una pagina di diario: "So-
no stati qui una ventina di
giovani scout appartenenti a
quello che essi chiamano clan. Fre-
quentano gli ultimi anni di liceo.
Qualcuno è universitario, qualche
altro già lavora. Come tanti altri
scout passati quassù, sono giovani
che s'impegnano a volere, con pi-
glio lieto, un loro stile di semplicità
dentro il gusto di cose pulite, intelli-
genti e fraterne che li connota. Ri-
spetto a qualche anno fa, sento più
esplicita in loro la domanda di esse-
re aiutati a pregare, a risolvere i loro
problemi di fede". Proprio dalla stes-
sa domanda giovanile che si ripete
nel tempo è nata tanti anni fa l'espe-
rienza di S. Biagio. "La nostra sto-
ria - racconta Maria Pia Giudici -
nasce a Torino negli anni sessanta,
dove un gruppo di giovani interes-
sati al cineforum aderì alla proposta
di un campeggio sulla Parola di Dio.
Erano per lo più in crisi esistenziale
o di fede: difficile aiutarli ad uscir-
ne! Rischiai la proposta, a quei tem-
pi inaudita, di un campeggio per
giovani e Figlie di Maria Ausiliatri-
ce in tenda a 1500 metri di altezza,
sull'"Alpe di Papa Giovanni". Vidi i
miracoli della Parola di Dio in una
vita semplice".
Intorno agli anni '70, dopo il tra-
sferimento a Roma della Casa Ge-
neralizia, le suore FMA trovarono a
Subiaco un ambiente favorevole per
continuare l'esperienza di quei cam-
peggi. "Erano week-end di preghie-
ra in una baita poverissima che a
fine settimana si popolava di giova-
ni" , ricorda Maria Pia. Nell'ottobre
1977 l'esperienza si consolida e, da
semplici week-end si giunge alla
'Casa di preghiera e di accoglienza
S. Biagio' , a otto minuti di strada a
piedi dal Sacro Speco. L'ambiente
ha un suo fascino e un profondo si-
Sono più di quattromila
i giovani che in un anno
arrivano a S. Biagio.
Giungono da ogni parte
d'Italia e d'Europa
in cerca di ascolto
e di silenzio.
Poco sopra Subiaco,
patria spirituale
di San Benedetto,
trovano un gruppo
di basse costruzioni
sparse nel verde
e una piccola comunità
di sorelle
che li accolgono
e pregano con loro.
gnificato storico e spirituale. Questi
erano luoghi di preghiera da anti-
chissimi tempi. Nel V secolo nel mo-
nastero S. Biagio viveva san Roma-
no che indicò lo Speco a un giovane
_•,•.,\\.
I '~; ,. l'"' J
'
Rover in meditazione della Parola.
DICEMBRE 1999 BS
Al lavoro nel laboratorio di iconografica.

4.9 Page 39

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Taleo continua la tradizione di san Benedetto.
he formano la co-
eremita, quel Benedetto da Norcia,
studente di filosofia e diritto a Ro-
ma, che aveva lasciato la città di-
sgustato dalla corruzione dilagante,
in quel momento di trapasso epoca-
le. San Romano fu guida spirituale
di Benedetto che divenne poi suo
maestro. E così, da 1500 anni que-
ste terre hanno fiorito silenzio, pace
e ascolto di Dio.
~u~i~f~os~~?~~ii s~:e~~~~~n~ùd?~r
mai salesiane, pere nze inconsce di
spendere alle esige_ i Forse
tanti ~iovani con'.u~id~e °J~ria Pia -
'salesiane insoh;f che la loro è una
la quale amme
vocazione . n~lla
e ~~~naezidoinoe~ncBheoscloe
conferma_ figlie ge Ilo Una cosa le
e di Mana Ma~z~:e ii loro impegno
ferisce : il d_ubb10 I di fuori del carisma.
di tanti anni ~ia \\e qualcuno esprime
Quando cap1t~ e 'tà Maria Pia si ap-
qual~he ~~rp ess~o~vinta che, se og-
LA SPERANZA
NELLO ZAINO
Gli ospiti di S. Biagio giungono
quando vogliono e rimangono il pe-
riodo loro necessario. Non sono te-
pass1ona. sino Bosco costruirebbe
gi ci f?sse _on Non ~ caso ha chia-
case di preghiera.
. ,.
mato la sua opera Oratorio .
. -. s Biagio del Sa-
Per informazioni. ·
Roma
ero Speco, 00028 Subiaco -
L~Te~'._e::F::a_x:::0:_77:.4..:.,8:.,4:_.8_56_. ____ Suor Maria Pia...
non è mai inverno nel suo cuore.
nuti a nessuna retta. Ognuno lascia
quello che può. Arrivano con Io zai- ghiera, che lavorare è preghiera, che di nozze. Una presenza tutta parti-
no carico di preoccupazioni, dubbi e cantare è preghiera, che tutto è pre- colare, che sembra aprire spazi di
delusioni, per poi ripartire con ghiera. E quando il mondo con il stupore e di limpida gioia, è quella
nuova speranza. Nella terza dome- suo tran-tran mi vuole portare lon- di Giovanni e Letizia, iniziatori di
nica di ogni mese si ritrovano i tano dal Dio amore, ecco che ritor- una comunità di sposati, che sono
"Giovani del sì". Provenienti da di- no qui per scoprire che Lui mi ama qui per preparare in preghiera un
verse comunità ecclesiali, rinnova- sempre".
no una promessa di vita casta e
loro voto di totale disponibilità a
Dio ...
semplice verso la scelta di un de-
15 settembre. Per l'Ora Media, en-
finitivo , ovunque il Signore li guidi. UNA VITA SEMPLICE
La prima domenica del mese a fare
trando in cappella, abbiamo trovato,
sprofondato in preghiera, un atletico
ritiro qui sono le giovani coppie Maria Pia Giudici, fondatrice del- giovane dal volto aperto e chiaro.
prossime alle nozze o già sposate. la casa di preghiera, è autrice di vari Al nostro invito di condividere il pa-
Tipico è il confronto dei partner per testi di vita spirituale e di poesia. sto ha subito acconsentito. Si chia-
venti minuti sulla Parola pregata nel Un libretto raccoglie la vita semJJli- ma Gerard. È irlandese, sacerdote
deserto, immediatamente prima del- ce che si respira ~ S. Biagio: vi si da cinque anni. Studia catechetica
la condivisione generale.
racconta · tempo scandito dalle al- ali 'Università Ponti icia Salesiana.
Qualcuno ha scelto di realizzare be, dai tramo ti - a ritmo della lo- 19 ottobre. Un tocco sommesso di
nozze del tutto alternative quelle de a I!)io, e la ace ~ei giorn· solita- campana 0ggi, rnent e piove ed è
del consumo e dell'apparire. l:J.na ri, sp sso inte ' otta Halla ch1es.ta di tutto come sommerso da nubi av-
carta di vita per i "Giovan· del sì" e ascolto di chi sale a a casa sul IN_On- volgenti. È aria Adelaide, una di-
una per le coppie, liberamente ma- te. La piccola comunità c e:vive la - ciannovenne corLuna selva di capelli
turata da loro, è espressione concre- sù ha imparato a lii ·tare i ropri bi- biendocastafli e due occhioni smar-
ta di come la Parola tenda a diventa sogni e a ra~ vare i granqLdesi eri. riti ed@ enti. Dopo averla accompa-
re tessuto di vita nuova nél quoti- Forse t -per;isano come quell 'amico gnata a sistemare lo zaino, parliamo
diano. "Noi in famiglia consigliamo che dice: "E necessario passare da accanto al camino. Per un momento,
l'angolo della preghiera. Un'icona, un'antropologia dei bisogni a quella anzi, solo la fiamma crepita, sussul-
un lume, due sgabelli o due cuscini dei desideri, cioè a far scaturire de- ta e parlotta. Poi , quasi a diluvio, è
in ten-a, la Bibbia e la carta di matri- sidera , cioè dalle stelle, ciò che at- lei che si apre. Da qualche mese ama
monio. Molti che sono stati qui tor- tendiamo di più". È su questa trama un tossicodipendente che non le ha
nano per verificarsi. Altri vengono di essenzialità che s'intessono le nascosto la verità: è sieropositivo ...
prima delle nozze per prepararsi". giornate descritte sul diario di que- Così trascorrono i giorni a S. Bia-
La testimonianza di un giovane rias- sto ambiente alternativo.
gio. Al termine del libro-dia.rio, una
sume quella di tanti altri: " Sono ar- 8 gennaio. Anche stamani un pet- frase di Hammarskjold: "Per chi è
rivato in questo luogo quando il mio tirosso ci ha precedute a piccoli sal- semplice la vita è semplice e tutta-
cuore non aveva più nulla da spera- telli, prima della Messa, sul viale via viene dischiudendo un libro di
re perché spezzato dalla morte e dello Speco ...
cui non giungiamo a decifrare che
dalla delusione. Qui ho scoperto che 25 maggio. Arrivano anche Arrnel- la prima sillaba". Quello che impor-
il silenzio può essere pieno di Dio. le e Massimo che concludono qui, ta, anche in questa casa sul monte, è
Qui ho scoperto che la vita è pre- in ritiro di due giorni, il loro viaggio l'essere aperti al Mistero.
D
BS DICEMBRE/999

4.10 Page 40

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I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore postulatore generale
tal punto da mettere in dubbio la
conclusione della sua non breve
fatica. Mi rivolsi allora con fidu-
cia a Maria Ausiliatrice, cui feci
una novena. Pian piano i pro-
blemi si risolsero e alla fine mio
figlio poté laurearsi. Ne ringrazio
di cuore la Madonna.
B. Francesca, Torino
r OGGI SEI MAGGIO
Venerabile
Vincenzo Cimatti.
SI È SERVITO
DI UNA RIVISTA
Mia moglie alcuni anni or so-
no cominciò a soffrire di di-
sturbi alle coronarie al punto
da dover stare completamen-
te a riposo per evitare un in-
farto. Dopo accurati e lunghi
esami, consigliati dal nostro
cardiologo, ecco la senten-
za: operazione al cuore con
l'applicazione di tre by pass.
Terrorizzati da questa dia-
gnosi, ci siamo rivolti al ca-
rissimo venerabile Vincen-
zo Cimatti, di cui siamo stati
sempre molto devoti, anche
perché da lui ai~tati_ in varie
circostanze. Egli s1 e servito
di una rivista per illuminarci.
Leggemmo a caso un artico-
lo di un luminare di cardiolo-
gia circa le operazioni car-
diache. Chiedemmo subito
un appuntamento e il giorno
stabilito andammo da lui per
una visita. "Non è affatto ne-
cessaria un 'operazione - ci
disse - il disturbo alle coro-
narie è talmente lieve che
con una piccola cura si risol-
ve il problema". E così è sta-
to. Mia moglie ormai da due
anni sta benissimo e si dedi-
ca tranquillamente alle sue
faccende domestiche.
Carlo Torello
Nizza Monferrato (AT)
r PIANPIANO
I PROBLEMI
SI RISOLSERO
Proprio oggi festa di san Dome-
nico Savio è nato Stefan_o, un
nipotino atteso con ansia. E frut-
to di una particolare protezione
del piccolo Santo cui ci eravamo
rivolti con entusiasmo e fiducia.
Ci sono stati motivi per temere
che il parto si complicasse. E_,
d'altra parte , il tempo era g1a
scaduto. Mia figlia non ha smes-
so di avere con sé l'abitino. A
tutti è sembrato evidente l'inter-
vento di Domenico Savio a giu-
dicare da come sono andate le
cose .
S. F., Caluso (TO)
r UNA
PROPAGATRICE
CONVINTA
Ho provato non poche cure in
vista di una maternità da me
tanto desiderata. Ma solo quan-
do mi sono rivolta a san Dome-
nico Savio questo dono mi è
stato concesso. La gravidanza
tuttavia risultò molto problemati-
ca, la stessa salute del bambino
corse dei rischi , ma proprio gra-
zie alla costante invocazione del
piccolo Santo tutto è andato _per
il meglio. Questa mia esperien-
za ha fatto sì che io diventassi
una convinta propagatrice della
sua devozione.
Marianna Piazzi, Giugliano (NA)
r DUE PALESI
INTERVENTI
Da tempo soffrivo di artrosi e
poiché andavo man_ mano _peg-
giorando , al punto d1 camminare
con fatica , fu deciso di procede-
Mio figlio pur avendo sostenuto
con ottimo profitto tutti gli esami
universitari , giunto alla prepara_-
zione della tesi di laurea mostro
grande difficoltà. Si scoraggiò a
re a un intervento all 'anca. Ero
terrorizzata, soprattutto per l'e-
tà. Pregai molto Maria Ausilia-
trice e andò tutto bene, tanto da
poter riprendere le mie piccole
attività . In un 'altra circostanza
mi trovavo in strada per passare
dal lato opposto ; mi accinsi ad
attraversarla quasi di corsa quan-
do a metà della carreggiata,
do~etti bloccarmi di colpo per il
sopraggiungere dal lato opposto
di un 'altra macchina a tutta ve-
locità. Per un pelo non fui inve-
stita. Chi mi ha fermata a tempo
se non l'Ausiliatrice?
C. G. Castellar, Ponzano (AL)
r VORREI ANDARE
A OMEGNA
Pregavo il Signore che , anche a
costo di qualche doloroso scrol_-
lone, mi aiutasse ad essere p1u
coerente e leale con Lui , impe-
gnandomi a superare u_na situa_-
zione al limite dell 'ambiguo. C10
chiedevo con l'intercessione del
venerabile Andrea Beltrami, di
cui sono stato sempre ammira-
tore e devoto . In quello stesso
periodo mi sottoposi ad un'eco-
grafia consigliatami dall'urologo .
Sentenza: grave aneurisma del-
1'aorta addominale a rischio .
Dopo altri esami si decise l'in-
tervento. Mi affidai al mio protet-
tore e andai fiducioso . L'interven-
to e il periodo postoperatorio
comportarono non pochi rischi:
emorragia, ischemia incomben-
te, grave infezione intestinale .. .
Ho 86 anni ma con l'aiuto di don
Beltrami sono stato dimesso dal-
l'ospedale, guarito. Ora vorrei an-
dare ad Omegna a dirgli grazie.
A. P. , Fagagna (UD)
r È RIUSCITA
A CAMBIARE
LA MIA VITA
Attraversavo un periodo molto
difficile , per vari moti vi: studi
universitari accantonati , rappor-
to affettivo in crisi , il fisico in
preda a vari malanni ... Sembra-
va che in me si foss e spenta
ogni speranza di guari_gione sia
fisica che spirituale . M1 sono af-
fidata all'amore di Mamma Mar-
gherita che è riuscita a cambia-
re la mia vita. Ho ripreso gli stu-
di ho vinto il concorso, col fi-
d~nzato ho ottimo rapporto , cre-
do di godere benessere fisico e
spirituale . Grazie all 'aiuto di
Mamma Margherita sono felice.
Sabrina Muscogiuri,
Torre Santa Susanna (BR)
r STAVAPER
PERDERLO
Una mia nipote , abitante lontana
da me , stava per perdere il suo
primo bambino al terzo mese d1
gravidanza. Mi sono rivolta con
fede a san Domenico Savio e
le ho spedito il suo abitino . Ha
attraversato due mesi di ango-
scia, costretta tra l'altro a rima-
nere immobile in ospedale. Ma,
superato il quinto mese , ha po-
tuto far ritorno a casa e a suo
tempo le è nato un bellissimo
bambino che ora cresce sano e
vispo .
Elisa La Camera, Messina
r LA PREGHIERA
ARMA POTENTE
Una persona a me molto cara ac-
cusava dolori sospetti alle verte-
bre. Noi , preoccupati , siamo ri -
masti angosciati per vari giorni.
lo però ho subito in vocato con
tutto il cuore l'intercessione d1
Mamma Margherita. La situa-
zione è completamente cambia-
ta. Sento il dovere di ringrazia-
re , anche pubblicamente , que-
sta santa mamma.
L. C., Cagliari
r NON RISULTÒ
NIENTE
Ad un nostro nipote di 24 anni
fu diagnosticato .un male incura-
bile della peggiore speci e. Fu
ricoverato subito all'ospedale d1
Trieste , dove si procedette al-
l'intervento chirurgico. Intanto
noi iniziammo a pregare con
fede il venerabile Vincenzo Ci-
matti. Ad intervento concluso ci
comunicarono che la diagnosi
era sbagliata. Fu dimesso sen-
za la minima terapia.
Luigi Dell'Angela,
Pozzecco (UD)
Per la pubblicazione non si
tiene conto delle lettere non
firmate e senza recapito. Su
richiesta si potrà omettere
l'indicazione del nome.
DICEMBRE 1999 BS

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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PRIMA PAGINA
Redazionale
Eccoci all'anno "vatici-
nato" a tinte fosche
lun go i secoli. Ci sia-
mo, e non è successo né
sta succedendo molto di
più e di diverso da quello
che sempre è successo: il
panorama mondiale ci ri-
serva la solita minestra: ter-
remoti e guerre, povertà e
ricchezza, malvagità e san-
tità ... la scienza che avanza
sempre più velocemente, la
tecnica che ha raggiunto
raffinatezze che promettono
mirabilia per il prossimo fu-
turo, e la gente che impaz-
za ovunque.
Per questa "fine di secolo"
tutte le nazio ni hanno pre-
parato festeggiamenti ecce-
zionali, perché eccezionale
è la c ircostanza: un com-
pleanno di quella storia che
ha comi nciato a datare dal-
la nascita di Cristo, e dun-
que un compleanno di Cri-
sto . Molti non se ne ricor-
dano, distratti dai grandi riti
laici che semb rano voler
esorcizzare malcelate inquie-
tudini; molti altri non vo-
gli ono ricordarsene, perché
quel Nome inquieta anco-
ra... Comunque, siamo all a
solita contraddizione: una
festa " laicissima" per un com-
pleanno " reli giosissimo".
Il MILLENNIUM DOME
Londra ha fatto, pare, lo
sforzo più notevole, che do-
1999/2000:
LA N011E
" Casa delle meraviglie",
scordateve lo; eccetto che
siate un vip d'alto bordo e
abb iate ricevuto l' invito
personale; e se voleste com-
prarvi iI bigi ietto, 60.000
Ii re, scordatevelo; eccetto
che un co lpo di fortuna ve
lo facc ia rinvenire al mer-
cato nero, ma dovreste es-
sere disposti a moltiplicare
le 60.000 lire per non so
quanto: anche gli inglesi,
oltre ag li italiani , sanno fa-
re i portoghesi! Se riusciste
a procurarvelo un biglietto,
quella notte vi ritrovereste
in 10/12.000 al centro del-
lo sm isurato tendone a gu-
stare lo spettacolo fanta-
smago ric o del gra nd e Ca-
meron Mackintosh (que llo
de // fantasma dell'opera e
de / Miserabili). Ma, potete
scommetterc i, quando tutto
sarà finito, dovrete inesora-
vrebbe consacrar la alla sto-
ria. Un tendone di 80m il a
metri quadrati di stoffa non
qualunque, se, come dico-
PAZZA
bilmente tornare "al trava -
glio usato".
QUALE ALTERNATIVA?
no, è capace di reggere il peso di un jumbo jet. Le Un po' dovunque masse giovani e meno giovani han-
gambe di questo mastodonte sono giganteschi piloni no scelto di attendere il 2000 pregando, a comin ciare
d'acciaio, mostri 40 metri più alti della torre di Pisa. da San Pietro co l Papa, o eia Taizé con Roger Shultz,
La mirabolante struttura c ircosc ri ve uno spazio o ... sono tante le diocesi, le chiese, i monasteri, le as-
capace di co ntenere la piramide di Giza, o 1100 pi- soc iazion i che hanno programmato una veg li a alterna-
scine o limpi oniche, o, adagiata, la torre Eiffel, oppu- tiva . E, lo diciamo con in tim o piacere, sono giunte in
re, ancçira, 18.000 autobus a parcheggio. Il vo lum e redazione alcune lettere di oratori salesiani italiani e
totale? E presto eletto: più di 2 mili oni di metri cubi. stranieri che passeranno un ultimo dell 'anno diverso, al-
Tutto è dunque ciclopico dentro al Millennium Dome, l'insegn a della preghiera, della meditazione, della ri-
anche la statua destinata a svelare i segreti del corpo flessione, benché tutti prevedano anche un momento
umano, lunga 64 metri e alta 27. E il costo comp les- seppur contenuto di festa. Ci sentiamo di in coragg iare
sivo arriva all a modica cifra di 2300 miliardi.
la cosa, beneaugurando per il nuovo anno.
Se vi venisse vogl ia di attendere il 2000 in questa
BS DICEMBRE/999

5.2 Page 42

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,
PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
A quanti hanno chiesto
informazioni, annunciamo che
LA DIREZIONE GENERALE
OPERE DON BOSCO con sede
in ROMA, riconosciuta
giuridicamente con D .P. del
2-9-1971 n. 959, e L'ISTITUTO
SALESIANO PER LE
MISSIONI con sede in TORINO,
avente personalità giuridica per
Decreto 13-1-1924 n. 22, possono
legalmente ricevere Legati ed
Eredità.
Formule valide sono:
- se si tratta d ' un legato:
«... lascio alla Direzione Generale
Opere Don Bosco, con sede in
Roma (oppure all'Istituto
Salesiano per le Missioni con
sede in Torino) a titolo di legato
la somma di lire ... , (oppure)
l'immobile sito in ... per gli scopi
perseguiti dall'Ente,
e particolarmente per l'esercizio
del culto, per la formazione del
Clero e dei Religiosi, per scopi
missionari e per l'educazione
cristiana.
- se si tratta invece di
nominare erede di ogni sostanza
l'uno o l'altro dei due Enti su
indicati:
« .. . annullo ogni mia
precedente disposizione
testamentaria. Nomino mio
erede universale la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma (oppure l'Istituto
Salesiano per le Missioni con
sede in Torino) l asciando ad esso
quanto mi appartiene a qualsiasi
titolo, per gli scopi perseguiti
dall 'Ente, e particolarmente
per l'esercizio del culto, per la
formazione del Clero e dei
Religiosi, per scopi missionari
e per l 'educazione cristiana.
(luogo e data)
(firma per disteso)
NB. Il testamento deve essere scrit-
to per intero di mano propria
dal testatore.
DICEMBRE 1999 BS
I NOSTRI MORTI
PICOLLO CASANOVA Rina,
mamma di un salesiano ,
t Novi Ligure (AL) il 17/06/1999.
GELPI BORTOLAN Margherita,
cooperatrice salesiana,
t Schio (VI) il 25/03/1999 a 78 anni.
Non dichiarare la propria età era uno dei
pochi vezzi di "nonna Rina" e lo vogliamo
rispettare anche in questa occasione. Exal-
lieva, sorella di due suore FMA, cooperatri-
ce del Centro Novi Ligure, assidua nella
partecipazione alle attività locali e alle ini-
ziative ispettoriali , presente fin dai primi
anni , con la famiglia , ai soggiorni estivi per
cooperatori. All 'interno dell 'associazione
ha svolto per anni un silenzioso lavoro di
collegamento e di stimolo. Negli ultimi an-
ni , quando la salute vacillava, aveva ar-
dentemente sperato di poter vivere fino al
coronamento del suo più grande desiderio:
partecipare all'ordinazione sacerdotale del
terzo dei suoi figli , Marco , salesiano. Il suo
desiderio si è realizzato. A meno di un an-
no di distanza, stroncata da un male che
non perdona, si è spenta in poche settima-
ne , dopo aver ricevuto il Viatico dalle mani
del figlio sacerdote. La ricordiamo a quanti
l'hanno conosciuta.
Per decenni insegnante , educatrice, cate-
chista all'oratorio , non ha mai fatto pesare
la sua presenza, lavorando con semplicità
e naturalezza, sempre sorridente e pronta
alla battuta. Il suo impegno ecclesiale, la
partecipazione quotidiana all'Eucarestia e
alla celebrazione del Vespro, la dedizione
esemplare alla famiglia , dove assieme al
marito curò con amore la crescita dei figli e
dei nipoti, hanno fatto di lei la figura emble-
matica della donna dei tempi nuovi. Per
lunghi anni appassionata coordinatrice del
Centro di Schio , diede sempre il suo fedele
contributo di presenza e di idee, contenta
solo di un servizio sentito come un piace-
vole dovere. La sua carità dinamica accan-
to ad anziani e ammalati l'ha sostenuta
fino a pochi giorni prima della sua improv-
visa scomparsa. Sembrava quasi che
mentre aiutava altri ad affrontare le prove,
trovasse nuova energia nel sorreggere le
proprie con una fede che traspariva dall'e-
spressione del volto e degli occhi.
CECCARELLI mons. Enzo,
Vescovo salesiano degli indios,
t Caracas, Venezuela il 7/11/1998, a 80 anni.
Sono stati praticamente funerali di Stato
per lui , spentosi a Caracas dov'era voluto
tornare da Villa Conti (Civitanova) , quando
s'era accorto che la malattia era irreversibi-
le. S'era inculturato talmente nel territorio
di Ayacucho , sulle sponde dell'Orinoco ,
dove per 16 anni fu Vicario Apostolico, che
volle assumerne la cittadinanza. La sua
morte ha gettato nella costernazione gli
indios Piaroa e Yanomami, abituati alle
sue visite pastorali , alla sua presenza pro-
tettrice , alla sua parola di speranza. Per
loro, minacciati di estinzione, egli ha com-
battuto le più dure battaglie , creando an-
che un museo etnologico al fine di conser-
varne e tramandarne i vari aspetti della
straordinaria cultura. Fu più volte, come
monsignor Camara , tacciato di "vescovo
rosso". Ci rideva su , ed esortava i salesiani
a continuare con lui la battaglia per gli ulti-
mi uomini della selva, cercando nel con-
tempo di inculturare il cristianesimo nelle
tradizioni religiose amerinde. I salesiani
della foresta continuano l'opera del grande
pioniere e assicurano le tre sorelle di mon-
signore, che vivono a Recanati , che il ricor-
do del vescovo degli indios non morirà.
MOSSO sr. Maddalena,
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Torino (TO) il 21/04/1999 a 88 anni.
Suor Maddalena è stata con Padre Cocco ,
la pioniera degli Yanomami. Con questo
grande missionario ha infatti iniziato la pre-
senza salesiana nell'Alto Orinoco , in Vene-
zuela. Aveva cinquant'anni! Prima era
stata insegnate di scuola materna e anima-
trice di comunità.
Sr. Maddalena trascorse solo nove anni tra
gli indigeni della foresta amazzonica, ma fu
un tempo intensissimo , impregnato di sa-
crificio, di faticoso adattamento alla menta-
lità e alle abitudini dell'etnia yanomami che
richiesero disponibilità assoluta e uso inin-
terrotto di quel linguaggio del cuore che
solo permette una reale vicinanza e una
vera inculturazione . Tornata in Italia nel
1969, rimase l'affezionata madrina degli
Yanomami fino alla fine , coraggiosa come
era stata in tutta la sua vita.
BERUSCHI Gaetano,
cooperatore salesiano
t Civitanova Marche (MC)
il 31/07/1999 a 76 anni.
Da giovane padre di famiglia affidò i suoi
due ragazzi a Don Bosco presso l'oratorio
salesiano di Civitanova Marche, ma anche
lui si lasciò subito catturare ... E da allora
non abbandonò più i salesiani e la parroc-
chia, fino a diventare ministro straordinario
dell 'Eucarestia e segretario del parroco ,
sempre solerte, preciso e puntuale. Divenne
un indispensabile punto di riferimento, come
lo era stato per tanti anni nella sua profes-
sione di archivista presso il Comune della
sua città. Di carattere gioviale, sapeva dar.-
si con discrezione e tanta generosità. E
deceduto proprio mentre svo lgeva il suo
consueto servizio in parrocchia, all'improv-
viso, meritando così la beatitudine del Van-
gelo: "Beati quei servi che il padrone al suo
ritorno troverà ancora svegli" (Le. 12,37).

5.3 Page 43

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SANTA MARIA DOMENICA MAZZARELLO
a fumetti
POI VENGO/va I GIORNI TRISTI.NEL 1860
SCOPPIA IN PAESE UN'EPIDEMIA DI TIFO
E LA mORTE PASSA DI C4SA IN C45A.
LE F'AMIGLIE SPRANGANO LE PORTE PER
l3ARR/01R5/ DAL CONT,;,11C/0 .
MARIA VIENf.
A ~PERECi-lE
ANC/..IE LA
FAMIGLIA DI
UNO ZIO E.'
COLPITA DAL
MALE. E ,
V!NC/;;NDO
LA NATURALE
RIPUCNANZ4 , .
DECIDE DI
CORRE:READ
ASSISTERLA.
L.D.C.
G. Lubich, G. Trevisan
I
BS DICEMBRE/999

5.4 Page 44

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DOlTORE , NIEN-
TE MEDICINE ,
NONl-lO BISO-
GNO DI NULLA .
DESIDERO SOLO
ANDARE IN
PARADISO .
DICEMBRE 1999 BS

5.5 Page 45

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DOPO QUALCJ.IE
CIORNO,LA GIOVI·
NETTA NON SA
PIU' TRA7TENERE
QUl:L SECRE70
Nl;L SUO CUORE
l; LO CONFIDA IN
CONFESSIONE A
DON PEST'ARINO .
L.D.C.
MA IL SUO CONFlZSSORE LA INTERROMPE BRUSOMfENTE
<;;ENZA DARLE NEPPURE
IL TE:MPO DI FINIRE IL RACCCJN70 .
. MARIA NON NE MRLA NEPPURE CON PETRONILLA , LA SUA AMIG4 PIU' G4~,
Cl-Il: DIVIDE CON LEI UN IDt;ALE DI SANTIT,4'.
MA UN POMERIGGIO D'ESTATE DEL "71f78"6-1...- - - -- - - - -- - - - ,
PER IMPARARE A CUORE
I VESTITl,A CONOSCERE
LE STOFFE , E APPENA
SAREMO ESPERTE ..
'ETRONIL
:.4RIA DEI SUO
DA' IL SUO CON
LE DUE GIOVA
_P:PE/.fDwI~',
".
E
TORI E DON PE
O.
'NIZIANO IL LDR
li i~·•. -
- '
~
I
BS OICEMBRE1999

5.6 Page 46

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GUIDA ALLE
ASSOCIAZIONI
GIOVANILI
SALESIANE
SOLIDARIETÀ
BORSE DI STUDIO PER GIOVANI MISSIONARI
pervenute alla Direzione Opere Don Bosco
Borse missionarie da
L.100.000
MOVIMENTO
GIOVANILE
SALESIANO
Tel. 06/44.70.35.06
Tel. 06/57.43.855
e -mail : gpussino@pcn.net
GIOVANI
COOPERATORI
Tel. 06/446.09.45
e-mail: exfedita@rm.nettuno.it
GIOVANI
EXALLIEVI
Tel. 06/446.85.22
e-mail : exfedita@rm .nettuno .it
OBIETTORI
DI COSCIENZA
SERVIZIO CIVILE
Tel. 06/49.40.522
e-mail: cnos-npg@rm.nettuno.it
MISSIONI
E VOLONTARIATO
INTERNAZIONALE
VIS : 06/513.02.53
VIDES : 06/57.50.048
e-mail: vis@volint.it
CINEMA
E COMUNICAZIONE
SOCIALE (CGS)
Tel. 06/44.70.01.45
e-mail: mspreafico@pcn .net
POLISPORTIVE
GIOVANILI
SALESIANE (PGS)
Tel. 06/44.62.179
e-mail: cnos-npg@rm.nettuno.it
TURISMO
GIOVANILE
SALESIANO (TGS)
Tel. 06/44.60.946
e-mail : cnos-npg@rm.nettuno .it
EMARGINAZIONE
E DISAGIO
GIOVANILE (SCS)
Tel. 06/49.40.522
e-mail: cnos-npg@ rm .nettuno.it
DICEMBRE 1999 BS
Ma ri a Aus ili atr ice , Sa n G io -
vanni Bosco , Ma mma Marghe-
rita, a c ura di Gone ll a V ittorina.
L. 1.000.000.
Maria Ausili atrice , mi affido a l
tu o m aterno aiuto, a cura d i Mas -
simo e L id ia. L. 1.000.000.
Maria Ausiliatrice e Don Bosco,
a c ura d i Guadagno Anna Luc ia,
Salerno. L. 1.000.000.
Maria Ausiliatrice, Sa n Giovan-
ni Bosc o , Sa nti Sal es ia ni , pe r
ri ngraziamento e protez ione a ll a
famig li a, viv i e defunt i, a cura di
Scagl iotti Esterina. L. 500.000.
Sa n Giova nni Bosco , a cu ra
d i Mass ucco Mic hele , Cu neo.
L. 500 .000.
Maria Ausiliatrice e Don Bosco,
a c ura d i Dezzan i Nata le, Vo lve-
ra. L. 500.000.
Pro Missioni , a c ura d i Marti-
ni Gi uli a no , Riese Pio X (TV).
L. 500.000.
Mamma Ma rgherita, per grazia
ricevuta e in vocando ancora la sua
protezione su tutta la fam ig li a, a
c ura di Maria Lu isa. L. 500.000.
Maria Ausiliatrice e San Giovan-
ni Bosco e Sa nti Sa lesiani , per
protezio ne dell a famig lia , a c ura
d i Gindro Domenica. L. 500.000.
Ma ri a Aus ili a tri ce , a cu r a d i
Rizzo Vaccari Pasqualina, Orsara
Bormida (A L). L. 500.000.
Maria Ausiliatrice, San Giovan-
ni Bosco e Sa nti Salesiani , invo-
cando protezione, salute e pace, e
in suffragio dei defunti , a c ura d i
G. e C.F. L. 300.000.
Ges ù e M ari a A us ili atri ce , in
occas io ne de l c in q uan tes imo di
m atrimon io, a c ura d i Reposs i
Rosina e Cerri G iovann i, Abbia-
tegrasso. L. 300.000.
Maria Ausiliatrice Madre e Mae-
stra , a c ura d i Av il e Sergio, Ve-
naria. L. 300.000.
Don Bruno Ru gge ri , a cura d i
Bertold i C lara. L. 250.000.
Maria Ausili atri ce e Sa nti Sa le-
siani , in memoria di Padre Sa li-
conno, a cura di Sac ilotto Flavia,
Azzano. L. 250.000.
Ma ri a Aus ili atr ice, in memo-
ria d i P adre G iovann i Pian , a cu-
ra di Pizzam ig lio R ita, Grad isca.
L. 200 .000.
Maria Ausiliatrice e Don Bosco,
a suffragio d i Ca rl otta Abbo , a
cura d i Abbo Alessandro ed Enri-
ca, Imperi a. L. 200.000.
li Tempio di Don Bosco, offerta
per il rin novamento , a c ura di Bai
Giampiero. L. 200.000.
Maria Ausiliatrice, per protez io-
ne e in suffrag io dei defunti , a c u-
ra d i Fo lli s Cateri na. L. 200.000.
Ma ria Ausiliatrice , per protezio-
ne e invocando una grazia parti-
colare, a cura d i Mari a A nge la d i
c. L. 200.000.
Maria Ausiliatrice , Sa n Giova n-
ni Bosco, San Domenico Sav io,
vi affido Carla e Piero , a c ura di
N.N. L. 200.000.
Maria Ausiliatrice e Sa nti Sale-
siani , aiutatec i in vita e in morte ,
a cura d i N.N. L. 200.000.
Gesù Sacramentato , Ma ria Au-
sili atrice e Sa n Giova nn i Bo-
sco, pe r ringrazia mento e prote-
zio ne , a cura di Gone ll a Vittori-
na. L. 200.000.
San Domeni co Savio, per grazia
ricevuta , c ura di Garda no Maria
Rosa. L. 150.000.
Ma ria Ausiliatrice e Don Bosco ,
proteggete Stefano . A cu ra d i
N.N. L. 150.000.
Sacro C uore di Ges ù , Ma ri a
Ausiliatrice e Santi Salesiani, in
ringraziamento, a cura dei coniu-
gi Genta - Don Bosco, per pro-
tezione, a cura di Girardo Paolo -
Don Andrea Beltra mi , in omag-
g io e suffrag io de l c ugi no Um-
be rto S ucchini , a c ura di Succh in i
Rina - Ma ria Ausili atrice, Ma-
dre della Di vin a Misericordia, a
c ura di Leone Anna - In memoria
di Franco, Rina, Silvio Quargen-
ti , a cura di N.N. - In memoria
di Onorina e Carlo Alterano, a
c ura di N .N . - In me mo ri a di
Landuc ci Ma rce ll o , a c ura de i
fa mili ari - Maria Ausiliatri ce e
Santi Salesia ni , per protezione, a
c ura d i Adorno Angela - Ma ri a
Aus iliatrice , Sa n G iovanni Bo-
sco e San Domenico Savio, a cu-
ra d i Ca rie Mar ia A n to ni e tt a -
Maria Ausiliatrice e Don Bosco,
per aiu to e protezione, a cura d i
Va lesia Enrico e Andrea - Don
Bosco, per ringraziamento e pro-
tezione, a cura di Bogi no Lina -
Gesù Sacramentato, Maria Au-
s ili atrice e Do n Bosco , per rin -
graziame nto e in vocazione di g ra-
z ie , a c ura d i Gag li one Ro sa -
Maria Ausiliatrice e Don Bosco,
ringraziando e invocando prote-
z ione , a cura di M.C. - San Do-
meni co Sav io, per grazia ricev uta
ne i confro nti del nipoti no Fabio , a
c ura di Genco G iu seppe - Maria
Ausiliatri ce e Don Bosco, invo-
ca ndo protez io ne pe r le nipoti
Federica e Martina , e pace pe r la
famig lia, a c ura di Z.R. - San
Dom enico Savio, a c ura di Baro-
di Calimero, Introbio, LC - Ma-
ria Ausiliatrice e Sa nti Sa lesia-
ni , a cura di Mensitieri Gio rgio e
Ivana - Mari a Ausiliatrice e Don
Bosco , a cura di Pao le tti M a ria
Roberta , Porano , TR - In memo-
ria del marito Antonio, a cura d i
Benedetti Luigina, Ceparana SP -
Pro Missioni , a c ura d i Fulc heri
Beatrice , Torino - Ma ri a A us i-
liatri ce e San Giovanni Bosco , a
cura d i De Francesco G iovanni e
Ma r ia , Ba rce ll ona, ME - B ea t i
Versiglia e Carava ri o, a cura di
Be rgadamo O li mpia , O rbassa no
TO - In memoria di Madre Te-
resa di Calcutta, a c ura d i Rebe l-
lato/Capo re ll o, Padova - Ma ri a
Ausiliatrice, Don Bosco e Santi
Salesiani , a c ura di Parl ani Gior-
g ina , Bo logna - In memori a di
Lazza ri Fa ustina, a cura di Laz-
zari Elsa, Gavardo BS - Sa n Gio-
vanni Bosco , a cura di Dal Pane
Adriana , Faenza - San Do meni-
co Sav io, a cura di Be nedetti Gio-
van Battista, C hie ri .

5.7 Page 47

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IMonsignor Valerio Breda sdb.
Già ispettore della ispettoria
di Recife, da poco più di un anno
vescovo di Penedo, capitale dello
stato di Alagoas, nel tristemente
famoso Nordest brasiliano.
Monsignore, com'è la sua diocesi? Ci dia qualche numero.
È presto fatto: 9000 kmq, un milione di abitanti, 27 parrocchie, 26 parroci
in esercizio, 95 % di cattolici. Laici generosissimi e capaci di dare un grande
supporto. Da me le messe che durano solo un 'ora non hanno valore!
Hanno una diversa concezione del tempo?
Proprio così: il tempo è a servizio dell ' uomo non viceversa. Guardare
l'orologio mentre una persona è venuta a parlare con te, è la peggiore offe-
sa che gli si possa fare, è metterla in subordine al tempo.
Immaginiamo siano molti e gravi i problemi...
Immagina bene. La mia diocesi è divisa in tre zone, la litoranea, l'agri-
cola e il sertéio. I pescatori, assorbiti dalle grandi imprese ittiche, non
hanno più la forza di esercitare individualmente. I braccianti della canna
da zucchero e del tabacco dipendono dalle grandi compagnie che fanno il
vento e la pioggia. .. Quanto al sertéio, sarebbe meglio non viverci: si tratta
di un terreno semi arido che tende a diventare deserto: in periodo di sic-
cità si riempie di carcasse di animali, mentre la caatinga (la vegetazione
della siccità) domina ovunque.
In periodo di siccità che fine fanno le popolazioni?
Possono fare un ' unica cosa, emigrare, o attendere qualche aiuto dal go-
verno che a volte distribuisce la "cesta basica", una specie di buono che
pennette la sopravvivenza per una quindicina di giorni. Anche la Chiesa in
periodi di disastro ambientale collabora con grandi raccolte di cibo. Non è
raro il caso in cui i politici fanno la cesta basica per puri scopi elettorali .
Ora la domanda d'obbligo: qual è la situazione giovanile?
Molto diversificata. I figli dei ricchi possono permettersi una educazione
di tipo occidentale ... con tutti i vizi dell'occidente: discoteca, sballo, ses-
so, divertimenti ... La grande maggioranza dei più poveri ha fiducia nella
Chiesa, che si batte per la loro difesa e promozione sociale. E se a livello
socio/politico contano poco, a livello ecclesiale sono la punta di diamante.
Comunque la disoccupazione è cronica .. . e quella giovanile tragica.
Eppure il Brasile è ricco ...
Ma la ricchezza è in mano al 20% della popolazione. E 1' 80%?
Capisco. Esiste la malavita?
Ma è una malavita per la sopravvivenza...
Ha avuto predecessori illustri?
Il primo vescovo del Brasile è stato mangiato dagli indios Caetés, can-
nibali, abitanti la costa fino alla foce del Rio S. Francisco, dove è Penedo.
Se questo è avere predecessori illustri. .. Comunque l'antropofagia era
una specie della nostra comunione: era impossessarsi della forza della
persona mangiata...
D
Inizia il grande Giubileo del
2000, un affezionato lettore ci
ha inviato una poesia/acrostico
in di aletto romanesco, per in-
coragg iare la capitale ad esse-
re degna del suo nome in que-
st'anno straordinario .
WROMA
V alacchi, Moscoviti,
Colombiani
I driotti, Curdi, Estoni,
Indocinesi
V èngheno a Roma
e rèsteno sorpresi
A rimirà li rùderi romani!
R orna però,
o Madre de li cristiani,
rgojo e vanto da prestiggi
estesi,
M ostra 'sta Glòria
a tutti li Paesi,
A bbràccia aperte
a sentimenti umani!
N er contemplà
o ' sta croce ar Colosseo,
gni an ima s' innarza
s verso Iddi'o
olennemente unita
ar Giubbileo!
T rammezz'a tant'idiomi,
brutti o belli,
R orna ch'è Santità,
dice a 'gni fio:
A bbracciàteve qui ,
sete fratelli!
Nello Governatori
- "Li rùderi romani ".
BS DICEMBRE/ 999

5.8 Page 48

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
LA TRAGEDIA DI TIMOR
di Vito Orlando
Don Bosco nella bufera.
::«::i
-~
·t"si:'
~
c.
.!ll
~
Q)
"ceoO.
·V.:J:
8
""e ' '
Cl
Q)
c.
"iii
ATTUALITÀ
eQ)
di Giuseppina Cudemo
Q)
.iE:,
L'infanzia negata.
di Natale Maffioli
La cattedrale dei Re Magi.
PIONIERISMO
di Leonardo Bizzaro
Un salesiano tra i ghiacci.