Bollettino_Salesiano_195911


Bollettino_Salesiano_195911

1 Pages 1-10

▲back to top

1.1 Page 1

▲back to top
r,umrro (l,..,J;.-1110
"""
celel,r11:1sio11i ronwne

1.2 Page 2

▲back to top
do oma, ..
~ dei
n !l di 8an Pio
iale. trenc
gli Esteri P ,
Migo neJ Mo,
ma nel suo v·
Lti./ici hanno p
una die>Cln<l d
dj rappresenta
o e Il conm:x.,lì
lentaimente ve
~ cli via Marsll'Ja
~a il carro sui ,
fste:mato i! tarcG -
nte le sp<>glie di ~
,t Bosco.
~ ;-.,,...,.~,
16 hanno cominc
llire nell'Istituto
via Marsala. neUa
il Sa>cro Cuore e n
di Santa Maria
~li i sacerdoti ed i
:egJi Ordini e Con.
~lesiastiche e
•i ro,iiani per com,
tnde corteo.
17 vrecise. al
xmpane della Be
Sacro Ouore e
ile.se vicine. i! g
che accompagn
:tt a Sa.n Piefn'<
,otto la dh'ezi
delle cerimoni
l!ons. Da1Jte. d
'e Mon~. Capo,
sidente della
,a. fJTOf. Sal'IXl'Cl
:ta d~ oortto
a piCJ.Ua ddl'
nata dai frati e
tutti gli Ordini
,oCong4"egazioni èt
il clero regola
ello secolaire co
~rdoti in cotta 1
quindi la lungh
,egli altmni dei
le,siastici roman
, Questa parie
-i.ungeva 1111che l
,inqueicent
c.?Ua tJart
~iOè che si
10 la Basi
1rae. / ' u r n-a- -con
a mQS,S dlllla
per untrsi al
che acoom:po:
ii San Giovann
marso s,u/ia soglia
lica (!,e~ Sacro C
net.le Vicario, Cleme
in aòiti liturgkì. c
da otto Vescovl tn
r:!:1:,!"'""'°' 1tt e mi.tra bianca
i vetit1 Arci!lesoov/
ia.ci, Pb;za.r
ini e Aloisi M
elZ-cutaTe era
diHoma.
Bosco
za del Governo
:e dei riflettori
ctel·le ACLT, a Ptauo.
\\wa Nuova cun;e si
tnite :e Associazioni
parte àel Centro
in 1ria San Pio. X
Conciliazion-e doiv.
·ate ~ Assoctaziont
r:nttoUoa. dt .B.01114
tt nazionali del-
corteo ~ giu11,ta
piazu alle ore
i!,ns«o.Cirned.0q1u1e. stIol
regorare ha
vamo ~pazlo
corridoio cen-
~Dla're ne7/o
· autori-tà e
fic!a 1Ulnno
tr!Wl111Tato ai lati
al quai.e e-
+l F~dM.o-
rno erano
1,ncate per
orttà.
i,pre$enta-
:1 era com-
•lla e Go-
. RUS'SO
asci:lftore e
e Migope.
~a cli-e ha e
a d.a Vene- l
po.~t,a da (
1a, dai Vicar.i l
a. Tre-riso e 2
ni prelati del• s
Sto/o, dai ca- ~
conu Dalla e
rt,o (pron{pote I
alcune guardi,e <
e
ai saeer-
___,e e a1 mili-
-I che ag.lscono
rura1e e si pro-
o. A sera i gru~pl
::.ra:.,no Lu sed,uta pie-
'par una ~pos!.z.J.on-e
•:ti>Oa de! Javoro svo1to.
.to la gu!'da del relatore
che det,te-rà le conclmlOll1.I
pra·t.Lche detlla giornata.
I.I programma dei l<mvori
prevede le seguenti relalllio-
lli e COllliUllro&ZiOn.l :
La situazione del moJUfo
rurale jta-\\iano dal .rmnto di

1.3 Page 3

▲back to top
.ou,,
T.~ E G~ORNATE . ROMAN~ . m f'~N ~osco hanno superato
f i ognt aspettat1\\ a, ogru 1.ID1Dagina:mme.
Solo chi è slato presente può a\\'ere un 'idea delle ore di
o
al
paradiso vissute in quei giorni. Il cronista cercherà di
fissare i momenti di quelle giornate, che appartengono ormai
alla storia della Chiesa. Ma cbì potrà ridire l'onda di senti-
oz
menti e di slanci, i pensieri santi ed edificanti che gli ecce-
::ionali avvenimenti han suscitato nei cuori?
Cercheremo di -:ceglierne, fra i tanti, qualcuno.
-0
0
L'ingresso dell 'Uma del Santo nel Tempio, subito Jopo la
consacrazione, è stato uno dei momenti di più intenso, ge-
nerale commozione. Abbiamo , isto degli operatori cinemato-
grafici che lavora\\ ano alle riprese. mentre dai loro occhi
oz
sgorgavano lacrime. E quann con loro! come loro! È stata
appunto una impressionante caratteristica delle manifestazioni
romane in onore <li Don Bosco: la partecipa=-ione palpitante
o~
di intensa vivissima commozione di centinaia di migliaia di
persone. Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Cooperatori,
Ex allievi, giovani, bambini. personalità e popolo, erano tutti
rintonizzati in un unico profondo palpito di preghiera..: J1 giob.
a:
E poi chi potrà calcolare le folle che sono sfilate dinan:i al-
-oouz.
a:
l'Urna? Cardinali, Vescovi. Superiori <li Ordini Religiosi e.
uomini della politica, della magistratura e degh affari, istituti
religiosi, scolaresche e oratori, mamme e bamhini, borghesia e
umile gente del popolo, e soprattutto gioventLI , tanta gioventi:1,
hanno formato una fiumana ininterrotta di anime oranti. Sl,
perchè tutti si avvicinavano per dire, nei modi più svariati,
una parola al Santo. Don Bosco ancora una volta dimostrava
-I_-.
la sua misteriosa poten:a d'arrra:ione, la sua popolarità, la
sua santità a tutti simpatica. Don Bosco ancora una volta era
il Samo di tutti, ma specialmente della gioventù.
2 1:1

1.4 Page 4

▲back to top
Anche a Roma si è ripetuto il « feno-
meno» di tutte le feste di Don Bosco.
Don Bosco fa assiepare i confessionali e le
balaustrate. In un giorno solo s1 son di-
stribuite nel nuovo Tempio circa 17 .000
sante Comunioni. Il giorno dell'Ascensione.
oltre 30 confessori sono stati impegnati
nel loro ministero per parecchie ore. An-
cora una \\"olta Don Bosco ha esercitato
il suo apostolato di sempre, semplice e li-
neare, ma viii:oroso e sostan.:ioso, portando
le anime a Gesù attraverso la Con(cssione.
la commo:ione crebbe domenica, quan-
do il Sommo Pontefice, tra l'osannante
tripudio di w1a moltitudine che supcr.iYa
di molto le centomila persone, venne a
deporre la sua preghiera al Santo che awva
illmrrinato la sua prima giovinezza, come
'I>.
* Un paJ1(l dv, ha il fru.lìo irl ,.,. A.<pirantnln
sa!r.$Ì.ann. toujida.ra: « S,•· pr;m,a ero rass1~-
g111J10 thr mio Jiglio •i /t1r,.<u :.al~.4iano. ora
n<' .,una 11r1111glìoso!
fj l."na C:m)(H'ratrice rom<lfJ.'11 rlrn st ,·ru §!
Jf prodigai/I ,,,.IJn prepor11~ia,11• J,,1/e feste. u
lf chi fo ri,1~rn:im•ll: « Il Si1<1wr,• mi l,u ,,_;,;
riromprt1Hlla - ,lirl't·n p,•rrM mi ho /utrr,
l capirr. rnmt< nnn cn·,·rn ,apitu prima. ,1uolf'
-J[ra.:in SÌ<I l',>ppnrUnfT•• 11/tci Fami1,lio di
non Bo$rr1».
-~~~~~'%.~~,
Egli ebbe poi a dire alla enorme folla cht:
faceYa nere)?giarc la immensa Pia::::a S. Gio-
vanni Bosco, i viali e le strade circostanti.
Ma la commozione e la gioia tocca-
rono il vertice l' l l maggio, quando il Vi-
cario di Gesl'.1 Cristo volle che Don Roseo
avesse gli onori del trionfo per le \\"ie Ji
Roma e nella Pia:::a Ji ~an Pietro, accanto
al Santo Pontefice Pio X.
Ed ecco un altro usrctto dei trionfi
romani del no~"tro Santo. Don Bosco,
grande e fcdde servitore del Papa, riceve
da Liii I'omagido che dice ll riconosci~
mento e la gratituJine ddla Chiesa per
que::.to suo fedele scr\\'i=io.
l'\\fa quasi a ringra::.iare pi:r questo
omaggio, Don Bosco, oggi ,ivo come non
mai, continua il suo «servizio» al Papa,
alla Chiesa, e non si stanca <l 'ìndcarc
coloro che sono, nd senso più largo
della parola, della sua immensa famiglia,
ad e:;sere sempre col Papa, per il Papa.
A questo invito avevano risrosto i Coo-
peratori Salesiani accorrendo a migliaia alla
Messa in S. Pietro, pregando per il Papa,
per le Sue inten:ioni.
A q llCSto invito hanno risposto gl'innu-
merevoli figli di Don Bosco che al Sommo
Pontefice Giornnni XXIII han gridato in
quell'incameYolc vespero romano la loro
fedeltii incondizionata, il loro amore in-
defettibile al Vicario di Cristo: l'han
cantato, l'han ripetuto in tutti i modi che
l'amore sa trovare.
E cosi il monfo <li Don Bosco si è
trasformato nel trionfo del Papa: che è
sempre il programma, l'ideale e la meta di
Don Roseo.
Ed un ultimo pensiero rra i tanti che
si affollano e premono il cuore do~•o tanti
spettacoli di fede, di de,·o:ione, Ji amore.
Finito il discorso <lei Sommo Pon-
tefice, nella sera ormai inoltrata, mille
e mille luci si accesero. Quelle luc.1 - fa-
ceva osservare un giomahsta - si trasfor-
marono in altL,;;sìmo simbolo: c:..prime-
vano felicemente la fiamma cl 'innlllnere-
\\'Oli CllOri pronti a rinnovarsi :;emrre più
e a Jh·entare apo:,n,]i di Cristo Signore,
nella fedeltà agli insegnamenti del suo Vi-
cario in terra, alla scuola e sulla sda di
Don Bosco, il Santo J 'oggi, il Santo di
tutti, vivo nel trionfo di R.omu e non
meno nel cuon: dei figli, dei tanti che nel
mondo lo chiamano e lo in\\"ocano Padre.
E ci sembra che sia questo appunto il
frutto migliore della glorificazione romana
di Don Roseo, il frurto più caro ul suo
cuore eJ a quello del Sommo Pontefice.

1.5 Page 5

▲back to top
L'URNA DI DON BOSCO A ROMA
L'Uma di Don Bnsc(>
esposta alla venernzic)ne dei fedeli
nel suo monumentafo Tempio
di R<:ima
·id:ea, di 110rlarc lo Sarre Spo-
t(li o di ~- Giovanni Bo~ro a
Roma ne] lilllO nuovo Tempi()
fn provviclenzinle. Le previsioni più
rosee iniaLt i non avTebbero poi uto far
pe11snr1.1 alle 111oltil;11dini f'11e !<arebbe.ro
llè<"Or~e p('r 111111, i,('I t inlana intera a ~•è-
nerarlo, e La.nto meno nl trionfo clrn
avrebbero avuto [Hc<r le vie dell'Url>e.
U l-rafip011-o llell' L1·na aYvcnno in
fonna priYatis;;ima,su ùi un ftll'gone ,g;entilmen1e
1nef\\iao a, <Ii.svogiziurrn ùnlia Fiat. ~el viaggio
da, Torino fl, Roma fu ac-cumpagnnta ddl'Ecò-
nomo t:-enerale Rev.mo Dou Ye<lele fr.iranlli,
l'unico ha i 1nemhri dPI rapitolo 1-luperiore
della C'ongrPg?.zi<>no c-lrn al>lJia mwura c·ouo-
miraC'oli che serdrono por lri Canonizzazione
di Don Bosco; ma sarehho piì1 pro11rio ùitla
1l'11rn;1, dei trimlfi ~, pe.rtl1i'. clopo nver vi,;1o a
Tori110 il trionfale ritorno lleJ :'5ant.o a V;1J.
<loNio nel 1!)29, dopo l'apoteosi della s11prcrn,t
gloriJicazione nel '34, L.a viRlo ora, nella ~leissa
sciuto Uon 13useu.
Jl .Reti,or i\\lag1,riore, nvvrrli t:o dH1 l'Urna
aveva lasciato CiviLaverchia, accompagnri,io
tlal P1·0,·u1·atore Generale, lla Rorn:i i;.i r, re-
rato n incon1 rarla slùla via Aurelia s<:ortan-
Joht poi fino alla casa Salesiana die ROrp;e
Città Eterna, lll1 trionfo 1:1uperiore ad 01,,ri1i
irumaginuzio11e.
L'urna, <'><t>,guitn dalla Sc11oh1 Salesiana rli
H. Benig-uo Canavese su <lisegno clel <'om-
piaulo iuge,_,"'IleTe s,ùr.~iano (+iulio Ya1ot1i.
di leguo 1lornto e misura, LU. 2,:lO <li lunghezza
ac-,ctLnto ttl u1wvo Tempio. uel Quartiere Tll- per 1,15 <li largl1ozzn e 1.20 <li altezza. Qu11Uro
sr1ùano. (lui avvenne il priuio contt\\l to co11 angioletli. quasi a guardia d'onore e a simholo
Roma, ueli'inLiruit-ìi, della famiglia. Erauo ad della 1>reJ.ilezio1Je tleI Ranto 11er i fandtlllL rit.ti
attenderlo c-0111\\rnsia e la gioia ùei figlicL.e aono
impazio11ti di vedere il P tulre amate,, i Salesia;ni
tielle Cri.se di lfoma, a cui Ri unirono, oltre vari
memnri del CaJlitolo Superiore giunti in pre-
ceùenza. alcuni Ec1:elien(,issimi Vescovi e IspeL-
lori Sa,Je~ia11i.
La ,•euerat,a ~Rlrna (con mascllera di cr.-ra,
ai quattro à.Ilgojj in leggiatln), poRitura, sorreg-
gono. olevan<lulo come 11 semice,rchio imlla
loro l,estina, un ricco festone ai svariati frntt.i.
simbolo lfoi mirabili Ira Ili spiri l,uali ltla1 urati
n()i cuori .lei giovù:iatti meiliant.e l'al,Imt-
zione del sistema educativo ùel Sànlo. Al
centro dei .fiauuhi.. sulla eornice che corona.
opera dello seultCJre Cellin~ con le mani giunte
nell'atteggiamento di chi riposa nella paee dei
gil,sti e rive.sLiLlt <li preziosi paramenli sat•er-
l'urna. campeggia al lato destro lo stemm,t
di Pio XJ, il Papa ùella BeitWJc1ti.io11e e l'a-
nonizzazioue; al lato Ri:uistro lo i,,(emma, 1'1!1,-
<lot.ali), per l'ocl'a..~ioue era st a,t,a ric;ompot1Ln le~iano. Ch.ittclono i lati qmt!.i.ro grandi Cl'i-
nelrurna che fu defini!,à i l'urna <lei mira- Rtalli, che permettono la completa v.isiùilità
colo,, percl1ò a.I tocc:o di essa avvenne uno dei del corpo <lel Sant,o.
:!15

1.6 Page 6

▲back to top
MESSAGGIO DI
S. S. GIOVANNI XXIII
AL RETTOR MAGGIORE
DEI SALESIANI
Prima rlrlle ~raneli telebrazioni romane il Rimto Padre a,cva inviato al uostro Re1tor
)bggiore questo Suo augrn-to )leMo,g-gio, nel quale si ~entono già i pal11iti di qnella
1:-ina, paterna benevolomm, rl10 si manilest.erà in forma radiosa nei d.ue mirnbili Di,;rors.i
cl.te. tenà nel coriw dolio celebrazioni.
Ln cor,!;ycrm:ione del tempio. dedirntQ a S. Giova1111i Bosco in q,rnsta alma Cittrì. e fo
rermta a Roma, i11 tc,/e cirrnstanza. delle sue t·eneraie spoglie, Ci porgono la grata op•
portunità <li rirnlgere alla grande Famiglia Salesiana la Nostra confortatrice parola.
E lo facciamo con l"Ì1•u t"Ompiacenza. e con intima commozione dell'animo. Siamo lieti,
infafli, di rile11ure il significato di questo duplice avvenimento: si consacra al grande
apostolo della gioventù un Santuario, proprio in questa Roma che a Lu.i fii tanto cara.
e nella quale r•olle lasciare pre:riosi ricordi della siw pietà; ed in tale occasio,w egli,
<lopo piiì di cento mmi dalla s1,w flrima venut(l, vi ritorna non più nella modesta semplicità
con cui amava nascomfore la sua persona, ma accompag11a10 dall'universale venerazione.
Ci è grato penanrn trorore in tali prossimi atll'enime11ti wte1 conferma della proi'viden-
zi<,Je t1isposizione, che strettamente ar,,,inse il Santo piemontese e la sua, iw:ipùJ11te opera
11 questa Città, come sede del Siiccessore di Pietro. No11 si può infatti comprendere ap-
pieno lo spirito che sempre (lnimò S. Gio·vanni Bosco, se si dimentica la sua specialis-
sima tl(•t•ozione alla Cuttedra Romana. D'altri, parte i Nostri gloriosi Predecessori
pale$arono per liii 1111a pa11,rno stim(, ed una profonda, fiducia: Pio lX, i11fa1ti, lo
incoraggiam a fondarP la sua Società, e Leone XIII gli q;Jfida·va l'erezion~ delfo Ba-
silica, del S. Cu.ore.
Quel piccolo seme, gettato allora da un umile sacerdote sulla parola del Supremo Pa,~tore
della Chiesa, doi•eva crescere e svilupparsi in un albero grandioso, che ha ormni esteso
i suoi rami ospitali in t11Jte le regioni della terra, 01mngue ci sian<> arrime da safrare,
Sicchè il ritorno di Don Bosco a RomQ, in occ<1sione della consacra~one clel maestoso
Santuario a lui dedicato, as.s11mP il t·<1lore di un 11uo1,o, splendido episodio del suo 111nore.
210
(ll/'el<'ma Città, ed altresì un tributo di riconoscenza di quest.a verso ili lni.

1.7 Page 7

▲back to top
Perciò Ci compi(1.cciamo profondamente con Lei, diletto figlio, e con l'ù1ten1 Famiglir,
Sa.lesi.mw. lUa un altro motilfo rende più piena la JYostra soddisfazione: sappiamo i11fat.ti
che, Qttorno al nuovo tempio, sorgono grandiosi edifici di scuole e di oratori, nwdPrna-
mente attrezzati, per ospitare e formare la numerosa gio·l'entù maschile e femminile del-
l'ampio suburbio lttS('O/ano. Un nuo1,o campo di azione si apre duTlque ai _figli di D11r,
Bosco; nè mezzo più opportiwo pote1•a essere tro11ato per rendere piì, sensibile, ,tiremmo
qriasi, la spirituale presenza del Padre e l'vlaestro della gioue,u,ì in qnella zona elle da
lui pre,ulenì nome.
Cor,fidiamo pertanto che fecondi fruiti di bene maturino da tali riuo•rJe opere, e dai con-
giunti sforzi di lanti educatori, ripieni dello -~pirito soave e forte del Santo Fonclotore.
Le giovanili energie di mente e di cuore vanr,o injì1tti sapientemente coltivc,w, oggi, come
sempre. affinchè possuno svilupparsi in serena armonia di scienza e di rirti'1: e questo
altissimo scopo non può essere raggiunto se11za, il genuino spirito cristirmo, il solo che
forma l'1wmo nella sua completez:::ci. e che assicura il bene durevole degli indil'idui (,'
della società. Da questo .5pirito è penneata l'opera rli Don Bosco, ed i frutti finorn rac-
çolti sono la prova /.umir,osa f,Ì,.e il Signore l'ha largamente benedet1<1. Si continui dnngue
con fede, con dedizione, con amore iTI que!ita santa missione ed11catù,a, do/la q,~afe la
Chiesa e la società àuile tanto si ripromettono per le future generc,,:sioni; si r:rmtinui ad
i1istillare nell"animo dei gim,ani. minaccia.to da tanti pericoli, quei grandi ideali sapien-
temente insinuati da, Don Bosco - l'Eucaristia, la Nladonna, il Papa - d,e soli pos-
sono custodire i grandi tesori che essi racchirullJIIO, e plasm.a.rli ai futuri <loveri; e le nuove
intraprese, die si starmo i1wugrtrando, siano stimolo C/mtinuo a sernpre più ar<lente amore
alle Ilnime.
Con questi rnti paterni, eleviamo la Nostra preghiera al Si.gnore, (1,[fìnc/1è fecondi cnpfo-
samente lii opere, ini:d.ate con tanto zelo; ed a conferma delle celesl1· e.Dusioni di grazie,
impartiamo di c1wre a Lei, ai s,wi Collaboratori, ai Religiosi e Religiose della Famiglia
Salesia.,w, ai Cooperatori ed <ii fedeli tutti della nuova Parrocchia, la Nostra pmpiziatrice
BenNlizio11e Apostoli,.cci.
Dal Pnlazzo Apostolic\\l, il I aprii~ ni,ll'atl.l.lo 1959, primo del NostTO Pontifìea to
JOANNES P. P. xxm
217

1.8 Page 8

▲back to top
ua Eminenza il C'arrlinale Beuetlel t1)
Aloisi )fa,8ella,, 110:,l,ro ru:ua tis11imo 1>ro-
tettore, volJe per l'onore Ili com-
pieni la 0ow,acra,zi.011e del mouumentale Tempio
èl'el to a Sll.n (*iovfmni BoRco.
La Roleune t'erimonia, i,i RvolRe in tlue tcm11i.
La Fera del IO maggio il C'ardiniile C'OBR/ll'l'aute
compì all'e,;terno 1Lf1lla <>hiesa alcune cerimonie
pre1imiruu·i, rierhe di simbol ismo; quindi entrò
n!'l temJ)io al (•an1,o del Vr11i ni•eator e t•.oulinnò
nell'iutfirno i ri( i signi!ìc,111ti la pre.~a di pos-
sesso rlellu, chlesit.
Sabalo mattina, 2 maggio, Sua Eminon~a
pr(,seguì il simbolieo 1·ito 1lt>lla 1·onsa<·razione,
eon una s(•Ti!' di rcrimonie nltnmell1e 1:1Uggl'-
Ri ive. Sìmultaneamcnie ronsacrn v,1110 i ilieei
altari lal.ernJi altri dieci Eccellentissimi Ve-
srovi: i Mons,il{JlQI'i D,~ CrM/11 .N,rne11, Arciv. tiL
d.i Otle~~a, V iee C':cimei·le11go tlì Santa Ro-
mana rn1ie.~a; Er1idio Lari, Arniv. di Tiro;
Luigi JJ'l>ftar, .A.re1v. tit. ,ii lJatrafiso: Nioola
ui C1111i1111. Vescovo liL .iureliopoli cli A::iia;
TJi11!{it1 R1idela<>ci. VPsro,o rii. <li !\\i~sa. .A.u-
Rilinre ili Fra.qcati; Jfwwlli,w mae1•/,N1, Arciv.
òi \\'ale11citt ($pagna); Lu iyi Jlathias. . \\.rciv.
di )ladra,, (India,), Srr/mlorn Jlo/o1o, PrPln.1o di
.Albumua e Ac~1ua,•iya tll;lilP Ponii; Sero11tfo
Onrcia, Vi,•111·io .A.pn,tolico di .c\\_ync1wh-0 (Ve-
ne1,ueli.); }J_fo/wle .drtluino, Yc.•covo r1i Sllin-
chow (C'in.i.). lrli ultimi rin(J\\le, Sale,;iani.
:?18
11 Rev.ino Cerimoniere Pon Iilieio l\\lons. Ca-

1.9 Page 9

▲back to top
poferri volle onorare Don Bos<:o di-
l'igemlopcrsonal:mentfl le cerimonie.
As]Jc•r~o l' altare. il C'n,rdiuale offi-
ciante aspergevn l'interno d.e11a.
chiesa e procedeva alla fage cen-
trale r1el rito cous acratorio. Yeni-
vauo anzit.uUo por1,:tte proces,;io-
nalmen Le le relic111ie d.ei 11artiri
che dovevano es8ere colloeate nei
nuon a ltari. La 11rocessione, 1n1.r-
ten<'lo clall'csicrno llelfa chiesa,
accompagna,ra il cofaneito delle
sacre reliquie porl,ato a spalle da
quaHro sacerdoli in pianeta rois;;a.,
l'OlOl'è simboleggiante il saJ1gue llel
martirio. Gilrnt·a alla porLù prin-
cipale. la processione sostava per
dar modo all'Eminenti;1sirno Con-
sacrnn(e rii rivolgere ai presenti
un l'ituale d isr.orso in la.tino. iu c·ui
venivano illustrale le preroga,tive
di sanlit/t del nuovo Tempio. Indi
l'Arcicl iac·ono le1geva due decreti
1lel Concilio T1·illentino in rui
commina la scomunica agli 111H1r-
patori dei lrnni della C'hil,sa. Subito
dopo il l'anlinale nngeva Nl crisma
in fol'ma. ,li c.roce l'e~ierno della
por111 tldla, cl1ie.sa. Seguiv,t l'in-
gresso solenne. Le reliquie venivano
<lepois1e sull'allare. L"Ero.mo ('on-
sacraule, segn11,ti col :,acro cri.smll,
i qualtro angoli <lei foro quarl rnn-
golare apel'to al r.entro llella
mensa, v'inseriva le reli4uie. le copriva con
SnbHo tlopo la eon,;ncrazioue, che <'hbe t.cr-
unn !:'ottile la~tra di m.1rruo r incensa.va <la roine verso le ore Ll. Don Roseo, portato
og11i lato l'altare . Successivarnent.e e,~eguiva a spalla ,La sal<Jsiani !';acenloti in a.liii i \\it,111'-
sulla mensa cincp1e unzioni in forma ùi er oce gici o scort,a,t,o da sn.lo~ia,ni Vescovi con l.11.Ìlra,
con l'olio dei catecumeni, per 1t·e volte. Quiudi e paRtoralc, con gran 1'0guito di feòeli, eu,
,ersava ,;uU'altare lo ampolle dell'olio dei tra.va a prendere posiSe.•so del suo rnu.ssimo
caterumeni, qua.~i a significare l'abbondanza Tempio. ,wcoHo e come 5olleva(,o in un iacle-
dei ùoni cliYini profusi su quella, !;a<'rlL 111cn;1a, scri vihile 1,i'ionfo d 'amore ila.i Ruoi preùileLLi,
su cni venà immolato innumeri volte il Corpo i giovani. che, presi dtùl'ent,usiusmo dell'ora,
ili Cri,;1o.
elevarono Lali grida ili gioia da strappare h-
L'lù1 ima (\\erimonia. importante COTISÌl:\\illiie crime a qmmt.i a~::risLeUero uJl'indimentioa,bile.
nell'un.ziòuè delle dodici croci colloca,te alle S(•,eua,.
pareti interne della r·hiosa. Il f!Olenne ril-0 Mi
Quando l'organo riuscì ~. $opralfare gli
concludeva con l'incensaziono dell'altare, con scrosci degli appia.usi, si levarono vibrato o
un'ultima unzione sulla fronie esterna di esso e ai -potenti le uoto <lei r.anto Don, ffosco ritornrr,
qua1tro angoli della meni:sa, e in.fu.le 0011 la bene- tra i- giom11i anaor, t·i diiam,a.n Jrcm,1mt·i rli,
1lizione <lolle tovaglie, ùei vasi e degli ornamenti yi.flia e ,U 1u11.()r... Do·n Bosoo tornava a Roma,
ùell'alLarn. terminata 001.1 due brevi e penetranti non più solo e ignorato come la pl'ima volta
preghlere in cui il (.;a.rtlinale consa,cranto impe- cento anni prima, nw, trioutah:ueute a.ocolto
trava ùa Dio l'effusione della gra)')ia dello Spi- 1lalle schiere dei suoi ntga7,zi, Lra lu. viv,\\ oom-
rito Santo snJ Tempio 1{>.~tò dedica.Lo al cult o. 1nozione ù.ei suoi .figli - fra i qua.li gli allievi 211)

1.10 Page 10

▲back to top
Ilei l'ontifì('io ALeueo Salesiano - rappresou-
santi le 1irincipaJi nazioni del mondo.
L'urna del Santo fu collocat,a nel presbiterio,
da1 lnt.o rlel Vangelo, ilove avrebbe ricevuto i
fervirli omaggi a'in1ertnÌ!Ulbili folle tli fedeli.
di Em.rni Poq1ornti, tli Ecc.mi V!"~'!covi e
clello ,:,Lesso Vicario tH Cris1,o.
lleuhe si svolgevano quo.~ti storici avveni-
menti. nella Baf>i1ir,a. di S. Pietro Sua Em.
il C:m1. Amlet,o C'inognani apriva il Convegno
Na?.ionale dei Coopera lori Salesiani, éelebrautlo
la aani,tl J\\le.ssa 11Ll'alture dellu CaLletlra, pre-
senli oltre 4 milu ( 'oopera.tori clelle <licci Ispet.-
Lorie rl' ltalia e più di iiOO delegai.i e,,;te1·i.
Ern, na.t11rale <'he l'onol'e ile.Ila pl'ima )fessa
nd nnovo Tempio di ::tan Gioyanni Bosco
fosse ri~er,rato al suo ~uccessore. 1 chierici
del PonWici.o .Aleueo Salesiano eseguirono con
i<qtùsilii in1erprelazione la J\\lesKa 11olifonica
Regina ('neli ,i 4 I' fi voci 11ole tli Jacobns 1!P.
Km·lo.
* Nei giorni drll'Ouavario della Consacra-
zione. o.le.uni [!ÌOPanoni dflll'Ora.iorio annessu
11/ Tempio ueden,lo l'enorme folla che vi ac-
~ ,:nTreva esdam.aro110: << Abbiam,o n.spf'ttato sei
anni pi,, mwre la. nostra clril!.&a, e ara re la
~ ctmsumaT10 gli olt-ri!... » .
Una buon.a mamma che. prima abirava
' 11(111 lontano da S. Pi~tro, wnfidii: « !3ro ramo
triste per 1111,r ,tobuJ.o la51:inri• la RC1silica di
~ S. Pirtro; ora in ,1utt.sta diies(L mi st!nto frlicc! ».
* Un 11is1into signori•. dopo aver assis1l10
:;.e al trionfo romano dì Onn Bosco, .<pi~g(WIJ
la sun commozione diccndQ: « P(•nsaco a
s: Gio11on11i110 Bosco r111ando si do11~U.e nlfontnnnre
dn. rasn. pouero e scalzo, in «:er,.;a di larora
lJ cli pnrut!... ».
L'Em.1110 Card.A loisi Ma-
sella, dopo la consacrazioni!
del Tempio, ne fa formale
consegna ella Congregn-
zione S:}lc1;;iana, tflpprnsen-
tata dal Rev.mo Rettor
Maggiore D,,n Renatr> Zig-
giott.i, dal Ht\\' .1110 Eco-
nomo Generale Don Fe-
dele Girnl1di e dal Rcv.mo
Procuratore Generak Dllll
Luigi C<is1;anu.
:?20
Sun Rminenz.1 il Cardinale
Aloisi Masella compie al-
1'escemo del nuov<> Tem-
pi<> t1lcune cerimonie che.-
preludono alla çons.,cra-
z.inne del medesir:no.

2 Pages 11-20

▲back to top

2.1 Page 11

▲back to top

2.2 Page 12

▲back to top

2.3 Page 13

▲back to top
Gli nllievi del Ponti-
ficio Aknco Salesiaoo,
rappresentanti le pr-in~
c,pah Naztom del mon-
do, hanno servito all'nl-
1:lrc nelle cdebraz.ioni
del 2 e 3 rtl:.1{{gio1 edi-
ficando il popolo col
loro c-scmr,ta-re fervore
t dnnd,, una eloqucntu
prova tldla u11iYersalm\\
ùdlu J0amiitlin Salcsi~-
nA. ~ in questo ~en.;o
che LM'l En1,mtl Pnrpu-
rnt,., ("Sciamò CòtnfllU'i•
:.o: •• Fjli.i tlli d~ longe
-venient ,,.
LA
STORICA GIORNATA
DEL 3 MAGGIO
l 3 maggio vide un r-rescenrlo di entu-
~,a~mo per l'Apòstolo cleUagiovent1ì.d1t1
culru.inò rtella, visita del Sanl,o Pailre
<iiovanui XXUI. Noi rimrnciamtl a Lle~crin11·!'
le secnc di fede e di amore di cui fu tea,tro
la nnova ,·biesa e centro Don .Bosco. Dire.mo
;;olo l'be il 1·onc-or$0 <lei l't'deli, 1:<uperio re ad ogni
vre visione, po(,/> òssere 1li~csiplina.1,o soltanto
l)erl'hè il vasto tempio era stato tli viso rla o.µ-
positi steccati. 1lisposti in mo1lo da refl'Olare
l'amusso dei uevot,i all'lJrna. d i Don Bo8co.
Già al mattino la l\\le,;~a celeJ>ra ta ila Rna
:Eniinen1r.a il Carrlina lr Protettore Aloisi ì\\fa.
sella per i Cooperatori. ~li Ex allicYi, i Pre-
~identi d elle Corup,1.gnie rleJla, giovenl,rt sa-
lesiàua e per i peliegriui d"llalia e 1l'E mopa,
i.rr,-v,) un c lima caldo tli fer vore eur11ri~tico e
sa lesiano. fl ~acro rito fu seg ui to liturgica-
menta o re~o Jlii'1 hello d ai sacri m oi let ti c"'e-
g niti con grazia e soaYi1 :\\ clalla 81·/,11/a 1·ru,tor1,1,r1,
di Valcloc·co 1• alternali I.li l"Ori potlaro,;i ~ rom-
pat ti della, 111,t,;~;1. !,::i, ,;ania, Cowwtioue f11
<liRtrilrnita da 11u111e1·o~i Sfl<'('l'doti ,,!Jp per,'(\\J'-
f:Cl'O longitudùli.ll ue111e il Temr>io lrn le ,ltw
;.tecco11nte centr a l i. dive11ule per l',wrasione
i111 twminaòili halaL1stre..
N<>JJ mc111, uffollntn fu la [ffima .i\\le"~>I Pon.
tifica.le <·elel.lrnta ùn 8. F:. )fon~. Luigi 'J'r.1~lh1 .
Yic·egf'r<'nte tli Huma. ln oi;s::i i j;ìiova.11i c·,rntori
dell a ('a.sa ~lndre di 'l'ori1\\v, in 1·01la})ornziorni
1"01\\ In 8<'110/a <lei l'o11ti:ffrio ..Ale11er1 8alt1~i:tno,
sotto la. ilirN1ion(' llt1l i\\lae~I ro 0011 Lt!igi L,1 -
~a.gnu . oJJ'rironn nn a ma.izi~trale esct'nzionp
delfa .11issa l'JJ in dedfratio11f Ecclesiae. ,•om-
posla, J ,i l Mae.~tro ,ialesiano Don Ale:i,rnndrn
Dr Hnnii, per la l"OI.L~a.cr:tziuao del Tempio.
Alle oro ll! il RP v.tuo Eco11omo Oenerafa
dei Sale~iani Don Ferlelo Oiraucli ebbe l'iuef-
fabile coufort o lii eelobra.ro la sua prima ~less·t
in quel Tem1iio d1e en\\ slit ro per »ei tirtni l'(►g­
getto (•rmtinu o d elle ~111' :1111(u·,,-:;" ;,ollecit u(1ini.
Nel prossimo numero daremo
ampia relazione del
Coovegno Maxionale
dei Cooperatori Salesiani
svoltosi in Roma nel clima di
esultanza e di glorie dei giorni
2-4 maggio scorso.

2.4 Page 14

▲back to top
•Hl me111oruhi11• .j,,jta il l'-111110 1'1uln·
Jni, i11~i1•111r, e-o) P.1p11. w111liri, chi' ;ltll'III'
(}iov:m111 :X::\\IIT IJn com1untt', ini il 11at11r.tl,· ,•01upleme1110 1•,-t1•r110 ti<'! :-n,, p1111-
domrnic-11, lll•I lunlo pm1wri;.rgio, nllu 1iliculP 111i11i1<tt•ro. la Ba,-ili(·a ,. la Pinza ,li
1111nva, ~ra111l io~11 c•hiP~11 tlt'lla pl'ri l't'rin di Hnrntt,
,le,licata ;1U'i11t·li 111 :::11, (;jo,111111i flo1'n1 •.
(\\,sì, il 4 maiz1,:io. l,'Oisx11rralorc H11111r11111, d,e
1·011 nr,•('nti cli manift•,ta t·ompiacem\\a tilenint
l'1•1•1•r.-.io11ale 1-,rr1H11lin...it :i ùello .,,01iN• a çvpni.
U l l'. l l l u .
S,ln l'i1•I ro, il qnndrn çi()Ì' i111<1qwr:.tl1ile dt,I
popolo rli11 ivi >\\11t>lt> ,w,·orr1•1•(• intorno a L11i.
fii ro~-~,• trai-!crilo entru ,. intorno :il nuo,·o
Tempio, per ullrire lll1 palpito, u tnt1o rom:ino.
<l.i ,·il u erist iana •.
l;1i1 i primi tratti 1lel per1·or,-o anD1mtiarnn,,
quakosn ili ec·c•f'zim1ale. l>cn,c.> 1•wl1i(•re <li po-
(Junato at·t111lllu if'ri ;;era ,·i ,-;i le,l!/n'
polu "uluturono il S11p1·N1H1 l'n.Q(ore d11lla
h11 ciel portenl01'0. llcnchè. l'n~l'it:L d,•l J';ipa Pinzza dr•I t,. Pc'ficio, L1111go Ten1ro, nlh
ilul \\'utic..'Ulo. per nni\\'me alla Yiu Tnsvoltmn. Viu \\ppm ,\\nlit-a e. t<Uc,·1>>-t<i1"umente. w i
,, ...ia -<,-oltH 11eHa 1·u11snl'la r,,rma pri\\·nt11 qua.r11n1 \\ppio r T11..cola110. Ft)[li 1,rrup1 i
1lne -sole n•1111r1>. oltre quella ili ,,1111Tl"tln
l'rauu ,-d1it•n1ti lin <latriui1.in 111•1 1-,rr:u1ùe ,·i-ii.,
la mi•ti1, il p1•n•or,:o ,.. i;;nprattul ro, l'arrin, ~- l,io,·anui no~ro. pro,-pit·i1-11te il T{'mpio:
i11clic•arouo un ìurontrn di imp011l•t1z:i J'Ìnmmai inealc·olahili folle 1,tipava110 l'imm(•ll~l~ piazza
vi,(a 1<inora lll'ilto w111, lontn,w dnJln pi11r,z;1 e ~i <·-~te111h•v11110 a nt1\\a 1l'o1•d1io 11('1.le 1,frnll,•
81111 Pietro. l,B l'IIIIKH1• t111lini lrnuHo 1111 loro n1liu1·eu Ii. l'11 pox1o d '11110n, t·rn ,,t nJo riK~•r.
pt•~u, o ne~su.1J11 fino n, ieri Jl<>fe,·11 ~uppurrè valo nì f'oopemtori :O-nlt'~iuu! 1• alla nost.J;t
1•lw l'e,-ento tli uwlti1u1liui Rolitt> u ri1111ir,-i f,•ion•11I il A 1t1u110 a rnnno ehe JI l'apa a,·anzUYU,
,•111 ro ti re(·inlo heminiano pole>-~e verifi<-ar,;ì era un rommo\\"cnte <·re.•l'l•mln di a1·1·lamazioui l'
Htll'lw 11ltrove. Lu fu. Pnn·e, infatti, 1•lw. fl<>r di rauti, 1111 r1mleggiare di h.11,dicn• l' cl"inseb'llC.
la ,·ir1·ost.wza, un an·:1110 sentimC'1ilo :,vi.,.,,.
La \\'t•tlura tlrl $nn1<1 f',1111'1!. npJfa qu:tl,·
i111l111 (o hen oltre 1t111m11ila rollla11i th•i (jll, r- era il ~110 ~,-~elario l'ar!it·ulart• Mon~. Lori•
liClri eirc-ostantì u l 1111ovn TL•mpio rU l-\\an (:io- l'apovilln, e quella, suecc•,...ivn, ove Ri novavfilln
vanni Bo.~ro "'1•011gi1111g-(1r,ii, in ben pii\\ iiupre,,- le LL. I•: I•'.. i .Mon;.ignori l•'t•dttrii:o Callori di
"iunnme ed itlt>al,• 1·nrt1•n, al i<~nilo dc•I bu- Vignate•, l\\lag~iordomo, e .K :lha lii Rnçi•a 11i f'o1·-
:!:!'o prnn1,1 Pn,,.tor,'.
nelia110. J\\11w-,fro Ili C1tt1wrn, ,l 11n ,·,•rto 1111111 i

2.5 Page 15

▲back to top
t1oveUexo prnceélere a, pnsso d'uomo, e ~i do- Vang(\\lo, en\\ il ViMgerenl,t> di Roma, S. E.
1·ette ,w<'lie 1)e11s.ue atl aJ/l'irc la t·ope.r1 urn llfons. 1'raglia, con l'Ar('iVl':<t•o1·0 di !fari. S. "E .
tl11lla. vcU tu·a papale, pen·hè più immediato e .Mons. Ni<'odemo. Segnivano nkuni Ecc.mi
confidente riu;mi~sll il Ra.Juto dello foJb, a('cla- Vescovi S,llesi::mi, i .M.011~iii:11ori I,ni6ri M.uJl.liils,
ma11ie nel [liù "'l'l,ictto garu.lio. e nell'o~anna A.i·ri vescovo tl i )[aùra~. M:1rcellino Olaed.1011,
JlÌÙ Rpc111t(J,ILCO.
1\\rdve~c•,n-0 d i V:11,:mei:i, LJomeaict• C'ornin.
Anthe il hel cielo i·omano Ri era ltualmente Vicario Apo.~toliùo ili '.\\,fondcz; 8ulvi1loro Ro-
11pel'to cou una larg:1 ùi~tei,;a ù'azzm·1·0 illumi- tolo, Vescovo Tit. <li N,ni,111zo, l'relalo di
nato da un tepido sole primaverile.
Altanuu::i e Ac•quaviv11, delle lèonti; ~lidiele
Erano 11R, pot(> scoccate le U:l,;{0, quru1ùo Anl11i110, Vescovo di Shiuclww: Seeo1afo Ca.r-
il cort,eo papale l'u avvist,aLo 11110 shocco della lsia. Vic11.rio Apostolico rli l'uerto A.yac11cho.
piazza. llu Iremito Bi ùilfose lr,ì lli foll:1, so-
Dal lato <loll'Epis1olu aveva.no prn,10 I}Ost,v
prattutto tra i giovani, al primo annuneio i Rev.mi Sttperior.i 1\\laggioli: Do11 Giovauui
dato da/;rli ,1Hopa,rlanli. Mi~liaia di hamlierine .Autnl, Diretto.re Spir:i1uale: Don Archirne1Le
pre,;ero all agi Lai·,si vivamen te. U II l'Orù poR- Pi:wa,z1.i, Direttore 1legli stuili; Don Ernest.o
~eule 1Li vod arg(lnline es_JJlot<e nei «Viva il GiO\\'annini, Dirl'lt.tore delle Sruole professio-
Pa11a! >>, mentre la banda dei Carabinieri in- nali, Don Modesto Belliùo. Conaigliere per le
tonava, l'inno pontilicio.
}.J issioni; D011 Luigi Riccori. Consigliere J)er i
.All'in~'J'es~o ùel Tempio - dove 11oco prima Coo11ci;atori e per la St.ampa, Don G1tiùo 13orra,
si era rec·ato a. rendere omaggio a non nosco Consigliere Generale; Don Salvatore Pudrlu,
mwhe Sun Eminenza il Card. J•'ranc.osM Ro- Segretario Generale; Don Luigi Castano, Pro-
berli - il Sant,o T'a<lre venivu, ricevuto dal curatore Genern]o; Don Giulio Bia;nc11ini,
Rev.mo Rettor .Muggio1·e con l'Economo Ge- Posl,1tlaLor11 G-eneni1e: Don Antonio C'audela,
nerale Don .l!'etlele Gil'aulli. Erano present.i ex ('()ntiigliere Generale; i;utti gl'ls1,eUori
S. E. l\\Tnns. Emico Da.ut,e, Prùfetto delle d'Ha.ila, 1lella, Svagna, della, Germania, d11l
Cerimouie Apostoliche, e Mons. Oapoforri, Belgio e di alcune nazioni d'America. C'ernno
M.aestro Ùtillle Cerimonie Pont.ifkie. L'intonio pure numero~issi.mi Di.reLt01·i f' largho rappre-
del TemJJÌO em rimasto riserva.to aJle .Auto- ~cn tanze t.li S.1lesiani provenienti ùa ogni
rità e al Clero. .r-el preal)il,ero, dal lat,o ùeJ pa,rte ilei mondo.
225

2.6 Page 16

▲back to top
Fuori tll·I pre.•hih·rio :L\\'('\\"llllO pre,o po,-t••
le .\\utorit,'1 l'ivili 11wll1• po1,.,onnli1à. l'11P av,•-
Ytlllct Yolnto onororr ti Srmto. Tra, ti, r•s><(•:
R. E. il TI! il1i1;tro Amlt•1,c11 Ii. i Sollo~<')1;l'o111 l'i
Fokùi t• M:lj\\TÌ. il Riml:11·0 di lfoma An. ('io1•.
•·etti. 1·011 la liinnrn 111 ,·u111plt•tu; il I 11pu .teli,,
l'olizi.1. l'n,letto \\'.1rt·:t1t•rra. p:li 011uren1li
l'Ì11j!'u)a11i. ('umvilli. JfostUJ.,'llO. ::'lle111-1l1i. ( '1•r-
\\'Oill•' l'inl,( Rel,e<·t·hini, il Pll•fello B111,l'lin11c,
il l'l'inw l'resi,1enll' dl'llll l'1t~saziou{' l•:11111, il
l i{'.Jl. Non·c,11, 1'Ànll1ni-l'i:1t11rf\\ J"Itali:1 1n·11:1~u l:1,
~onto sl'ile ~- F.. ~fi!!'unt•. l'.\\mho1:,<'1.1'on• d1·l
\\'t-11e,mcl,1. il 'lfo1i,-tr,1 di 1"111a Inoltre 11 ('omm.
Pol!Sio 1·111 tutta la Pn•si1Jp11za genenill- d1•!{li
f.x ;ilh('\\'I ~ale~;a.ni. l:1 C.innt:1 Diot•esa1111 1JoJ.
l'Azion~ I ':1llolica Ili Homn t·on il T'. Zruuhotti.
Prestt-nti pnrr l'At,~Ì><lentn P.erle~ia~ti!'o dvi
Mn.e:;t1·i t":itt <>li('i Mon~. (:1'eJ!<1 t, i :--u1wrinri
Geue·:ili lii muhf' < on1u-1•~111,ioni Rf'liJ(iO"I' Ern
u,I lt·mpio ,111t•hf' In flp,•.ma )[,,,Ire .\\nj!elll
YP,pa. i-11p..riom l:P1wr:·l1• tl.-lk Fi:rlie tli :\\larin
nu~ilin tn<·t', 1·on alt r-, ~1q,t·riore del C'011Mi14Jio
l1011ernlizio.
L'e11!rat:1 ,!t•I :-;,mio P,11lrt> uelb 111:11•;,fo~a
chie><a ~t•:.tru', per tutti momf'nti t1i p11rndiflo.
Al .,unno ,l,..Ue ca'llJ':llll' ,. alln ,.;1:roscian• dt•f!li
appfau,..j ,-i unirm.n lt• 1•11w rlell'orj!ano ,, il
<'Orti p11h•utt' ,l,·l 1'11 1•11 l'1/r1111. c·auta\\u ,l:1l11·
.~1•h11lr1r t·i 1111irn della ( 'n,11 ,\\Iaùre ,li Turi 110 e
del l'uni ili1·io Atem·o :--:1 IP,,i,1110.
L'umaloil~ J'onrelin, 11\\·11111.b sorrid.enl(, )11·•
i:f'1lii·1•11lt• Imo al 1m•-hitniu. don• .i,lnrò il
s:rnt i<'i-imo. Quiutli ,i pu11 <l i,re;::;;co l'l rna l'
si r.11·,_.0)~1• i11 deYota prl·•!hina a ~an tdo, anni
l,o"<'O. l' na Jlrofornl;, 1·n111111r,7,io11e ~,·rive,
irli a>-tnnti: ,c,mbrù <li ri\\ ivc•r,• la gi<mrnta f11J.
p1la dPlla pmna.vrra. dt•I Hl:1-1. alion•h/• 11n
altn, J10J1l1•fl(·1', Pio Xl. done1ò il ~11rn·11w
nnon• tl1•.~li :illlll'i al Kuutn Ilei gi0Yn11i r d,,J
l'educ•11iiu1w cri.-;tiaun •· Si l(,.,ò pos~p11l1• il
eanto ,ldl'inoo 7N/,· f'o11fe-~~or a 1111.111 ro
YOl·i. uh1•n11110 1:ol µupolo. dopo il qual<•
il ~.outn Pn,lre caute', a, \\O('e chinr11 ,. d(
vota l'(Ju•11111fi ,lei Ra11to r• U<' i111·1•11s<'o lt•
,:a,·rn kpoi.:lir.
Dopo :l\\'l'r nmmirnto l'nltnr ma~iorc-1 l' il
!!Tm1rle mnsni,·u rhe In ,lomina. rathg11r11nt1•
h )!lori:, ili l'-nn 1Tio,anni Bu-<(·o. ~Ila !-n111it:\\,
f;it rn 11]1 rn prnghiern ,lin:mzi l'l:wt i~i<inm,
htseiavn la t•Lio<>a pt-'r mizinre l'e1·1·d1ic,1111lt
udiomrn. Li u'udienza po111!1i1·i11 di 1wrif1 ria.
1111ica 111·11:i storh1 tlelln H"1w1 1·0111e•111])orn1w:1.
uun tn11t11 per il lnOJ;!H, 1111anto 11er il 111,mi•rn
e I ,•ntu~rn--1110 dPi p11r11wipan1i.
Tli11ru1zi nl p11r1nle d<>I Tl•mpio. su 1·11i •·11111-
pef!g"ia 1111 111:l)'o-Ìt:<'Ìo alto, ili(•Yo simholr/!irimile
la giuria, di 1)011 T~O>il'O, l:1 l•'lorl'.rin Apu~1oli1·11
a vr,•;1 fl i,-pn~, o 1111 Iro110, l"he uel 1<1111 1·0~:<11
vi\\·o si ~1 •1.di:i,·n 1>ul niton• cl<'ILU fu,·,·in1a 1• ,lei
~randi ra~l'l!~iati eh<> :!li fanno da 1·oru11·e.
Il "':mio l'11•lrf' -vi ~, ax~i,t' Ira 1,d·i111·e-~.iul1
nppl1t11si ,. gli CVYÌ\\'11 tl1•1l'i111111en~f) 111li111rio
1'<>i lll'l Il'l'lli1l11 e l'1111111111,-.,10 ,,ile11zio Hi 11111
la rolt11~1n 101·e del Krnunio l'nn((,fi<·t•, dil1'11~a
lontnno d11i 11otenti nllupnrlnnti. l'iù d1t· 11l-
loc11iiu1w. l"n 1111 grande 1·nlln1111io 1ru il hi:1111'0
P111lr1> ,. I:, 111011il mlin•• cli•i snoi ligii. 01>! 1101111•
,an:,vl', tanto .-aro e povnl ire ilei l'-:11110 1lt-1
giovani. 11 ,-ilPnzio profmulo clPll:i. moli ìl 11cl111P

2.7 Page 17

▲back to top
in a,wollo :,1ig11ificavn pteno e ~e11tilo (•ouHe11so 1,'tle~i::i110. offl'ì H Sua fornr il ii, un pregevolt•
,1liu parola semplice. ,•ihrata. patflrnamcute. tollilre di 1iori arLi;;tintnlellt e ripro·loiti, come
caldo del Pnclre <'omnne.
suole far~i iu lutlfa per ull i µe1·so11aggi.
DmunLe l'inlero disco1·so pi1'1 volt~ l'uditorio
Avveui \\Ta poi la pre:,;eu l,lziune d<',lle A11-
ulienLis~imo esploae i.J1 11eéla11ui;,;irmi 1· i\\Ta\\:i, in
griùa, di gioia, mentrn il rlatll,o J'atlre p:-1,reva
non 8:'IJJersi ~tarcaJ·e <la quei suoi J.ilet!i fi-
loritii r,ivili.
[I rii orno ilei Sommo T'on te1ke flL 11uovt1
occasione per uHfwi.ori manifestazioni ,ti af-
gliuoli. Particolarmente viva fu la C'ompia- fetto f-iliale.
tenim sutwitatà allorrh<' il vener:i,t o f'aùre
ilei popolo t·ri-sLiàllo elihe a, ripèt ère, eo11 a,f.
fettuo&'l insiRten:m. parole d'iiiwraggiauwnro,
«In r1uest'ora di Lrip\\1dio - ii;(•riv('va Il
l,!No/.iilùuio tli Roma - meulre perdmava,uo
gli echi di t:rnt:1 feRta, ci è parso di veilore
di gra.titrnline per aver voluto iutra.llenersi all,a e ~uleune. in!lieme con qneUa <lei Vicario
1·on tant,i fo<leli, soprnttuli,o ('011 Lanli gio- di l'risto, lii, h,w,11·ia fìgnnL rii Don Bosco
Y1Mi e con il popolo devoto ai pierli di posLà a riroteziorw Ili 1wa cù$Ì gran<le molti-
qlle~tu nllf)VO Lernpio cledicat'o ,lalla solerzia tucline ,Lei popolo romano. E1l ~bhiamo S(m-
tl<>i tialesiani e tlalla generosiLà rlei Benefatt.ori i.Ho più che ma.i vivo ed operante il ~no ane-
alla gloria di Don BoRco, sullo Rl,enario di 1mo- lito: Da mili-i 1mimas ».
l'issim(I rn.~r e cli prat,i verdeggianti.
J:; L'Osseri•oto,·e .Rom/1110 iermi11ava ht !lita
Al Lè'l'JOÌ110 ~lel Sno paterno DisCOT!\\0, il r elaziont' c.letinemlò la visita ili Sna, Rantità
Snnt.o Padre grnzio1:1a,mont.e i1wir,ava i prel\\enti a1 Tempio cli Don Bo;;co ~ un memorabile
a rispomlere. cuu lo, pieuez¼a, del loro canto,
alla Benedizione AposLolica che ]~gli si,a,va per
impaa·tire.
E rcalmenlc il e.oro di ri~posta fu nuovà
h·ionfo di devo;,;iono e d'amore,>.
Tale (,1·ionlo Ili 1levozioue e tl'amùre aJ Pon-
lèficl'! a.cquista ri8ullo ,,e Ri ponRa 1·he è av-
venuto nella periferia r(>mana. iu uno lici
manilesLaziono di ferle. Menh-o le uJtime pa- quartieri più lontani e iu formazio ne. Si puti
role di bene,li:done risuonavano per l'ampia
JJiazza. 11110 stornrn di t·olonibi prendeva il
volo cla-1 p01-tico d'ingresso del Tempio, scia-
ben tlire el1e la rnemorantla visi.la Llel Papa,
seg11ò la data storica <lclla roueacràziùne Ù!'l
nuuvo Q 11artiere, il c011soli,famont.o Lli una
mando per l'aria fra appl::tw,i etl inùe~crivi- vita eris.Liana gi,i, in aLio per quel buon popolo
bile en tn~iasmo.
di periferia, (']1e avrà il suo raclioso cenf,ro
Il Stt,111,o Pndre riceveva quindi l'omaggio nel rmovo Tempio e che fu prcveuuto 1lal pà-
degli Ect.mi Presuli e tlei conipouenLi il n it- ten10 ac<·oglienle sorri80 Ili 8. Ciovanni Bosro.
pi tolo ~uperiore dei $,tle$iàni, presentaloGli il quale lia vohtto precetlere i 1moi figli per
dal Rettore Maggiore Don Ziggiutti. L'.A.rci- accoglierli a, mano a manu che gitlllgevano a
,oscorn cli Mail ras, S. f,, l\\fons. Luigi ì\\lathiai,, f)O'polarr i n11ovi palazz.i, vPri alveari tun~ni. :?27
(t'ontm11ll a pn;;. 234)

2.8 Page 18

▲back to top
PATERMO DISCORSO
DI
SUA SAMTITÀ
GIOVAMMI XXIII
~---""''~,;€$>"""
~~~~·
Sua Sa,1til<1 Gi(ll·a,111i XXlll, dc,p,, art"r ,·i•itatq il Tempm 1,,,,,rumtnt,llt d1 San Gio,:amu l1osr11 , adorato
il Santissimo St1c-rtm1ento ,. Tltttèrall' le Surr, Sp,,J!fìe <hl Santo, 111rit:t1 sulla imme11S<J pia;::n it11ìt1J/ata a
Don Bmco, , d11 npf",sit<> trtmo dispusltl al/u pr,r/n renfrale, rit•1ilg,'f.'II 111111 ralda, vibrm,u al{urn::irme
nll'i111111ensa 111olti'l11di11e valutal<I a hr11 oltre crntomila pers1m~. ,\\ 'r 1·iportiamn i prmfrri pri11tip11Ii.
·T· 1'.._ el rivolgere il Suo paterno suluto mondo e dopo aver ,•issuto vi1ri anni
1~ e le Sue csortadom a tutti i cari e con esperienze assai maggiori di quelle
fi~liuoli presenti, il Santo Padre di chi paventava un tristissimo av\\'enire.
rilevava, an:itutto, che lo spt:ttacolo da L'attuale incontro era significativo (..-J elo-
e~si offerto era degno di un poema. A quente. Da una _parte i giovani: in piedi
Roma, in realtà, ogni cosa assume propor- con il loro entusiasmo, fe!itanti dinanzi
zion i ingenti; ma ecco: anche la nuova alla grandiosa chiesa dedicato u San Gio-
manifestazione della Roma rerifericu , che vamù Bosco; dall'altra f'arte, anzi accanto
cir conda l'Urbe antica, era particolarmente ad essi, il Vescovo di Roma, il Para della
solenne. Pur \\'Olendo richiamare )!li avve- Chiesa uni\\·ersale, il quale raccoglie il loro
nimenti dellu storia rassat.i, di certo non si grido di fede e d1 promessa: ci siamo noi,
era mai potuto contemplare qualche cosa di ci siamo noi! Noi trlovani di oggi ahb:amo
simile in ral genere di fervorose adunan:e. rice\\'uta la sanca tradizione dei padri e
La prima impressione che il Padre delle non intendiamo rinun:::iani. ~iamo noi a
anime aveva rice,7.1to nel giuni?ere al proclamare che crediamo in Cristo; a dire
nuovo Tempio era quella della gio\\'ine:za : che, accanto u Lui, c'è la Madre sua,
e subi to, p~r contrasto, a, e\\'a r ipensato sempre anche Mudre n ostra; a riconfer-
ai tem ri trascorsi. Allorchè era piccolo mare che le pietre del Decalogo no11 :,.ono
fanciullo, sentì un giorno lu noti::ia che, spe::ate. Certo qualcuno comrortan<losi
a Torino, era morto Don Gim·anni Bosco. altrimenti, vuole ignorarle: pcgf?iO per lui,
D'altra parte, proprio in quegli anni si :rO\\·eretto!: ,·eJremo, comunque, di aiu-
ascoltavano SO\\'Cnte delle \\'Oci S<.>Condo cui tarlo. Ma la legge santa è là. incrollabile;
la Chiesa era prossima a finire; e i buoni il \\'angelo resta sempre il libro eterno;
vecchi scuote,·ano il capo esclamando: nei nostri tabernacoli _ralpita sempre il
povero mondo, povera Italia, poveri paesi Cuore di Gcsu; dai nostri altari la Madonna
nostri ! E che surù Ji questi raga:zi che vèn• veglia i;ullt! madri, ~ulle giovani spose, sui
gono su, con tutto il la,oro cJ e ra un giovani, su ll 'innoccn:a, sulla verginità che
l::en cattivo lavoro - che si fa per gua~ fiorisce; sui missionari, il cui apostolato
starli, rervertirli, distrarli dalla trad izione di continuo s1 estende e si infcn·ora. Non
dei padri?
siamo, dunque, sulla terra dei morri,
La risposta viene - continua,·a Sua ma sulla terra dei ,-ni, fervidamente vid!
Santità - dal rnstro Pontefice. Egli vi Sua Santità ringra:ia sempre il Signore
!!!?8 può parlare dopo a,er girato un po' il per questo conforto : esso è ru re un

2.9 Page 19

▲back to top
grande incoràggiamento per tutto il cam-
mino da percorrere.
Sovente i Sacerdoti leggono nel Breviario
qualche cosa che fa rabbrividire. Vi si
parla di coloro che, rinunciando a Dio,
respingendo Dio, credono di poter tro-
vare qualche pace quaggiù. No : è scritto
che gli empi non avranno pace. Avranno
forse qualche successo: ma ciò è misera
cosa. Bisogna richiamarli, compatirli, oc-
corre avere pa2:ienza anche con loro : spie-
gare ad essi perchè non riusciranno mai
ad avere la pace. La pace vera alberga
nell'anima del giusto e di chi si tiene unito
al Cristo, il quale resta sempre il trionfa-
tore. Può sembrare, talvolta, qua o lù,
sepolto, ma sicuramente riappare il fremito
della tomba che s'apre: e immantal:,ile è
la vittoria del Risorto.
Alcuni istanti prima era riecheggiato nel
vasto piaz:ale e nella spaziosa via prospi-
ciente il cantico Christu.s vincit, Christus
figlio del popolo. Sua Santità l'ha cono-
sciuto in virtù della cristiana educa1-ione
che Gli venne impartita in famiglia, nelle
varie pagine lette sulla vita e le opere:
si rese subito conto come sia stata la grazia
del Signore a compiere tante meraviglie, e
come essa sia principio di elevazioni e.i
apportatrice della vera e vasta genuina
pace, perchè è fatta di carità.
Passando ad altre confidenze, il Santo
Padre, mentre rinnovava la Sua gratitudine
per le accoglienze ricevute, per la gioi.a
procurata al cuore di Chi rappresenta
tutta la Chiesa Cattolica, Apostolica e
Romana, per il conforto di sapere come
tante anime accrescano ognor più la loTO
fedeltà e il loro impegno, teneva a ripetere
come Egli sia schivo dalle manifestazioni
fragorose e se ne senta mortificato, ment re
<leve pur rassegnarsi agli atti di premuroso
amore dei Suoi :fi~liuoli. Ma c'è uno
spettacolo che Gli tocca il cuore, allorchè
Sua Santità Giovanni XXIII, all'in-
gresso nel Ternpio, riceve \\'at;per-
sorio dal Success.lre di Don Roseo.
:·egnat, Christus ìmpe:rat! È il nostro can- passa in meno alle moltitudini - e se
tico; un inno senza -fierezze, senza avver- ne susseguono nella Basilica e in piazza
sioni, ma possente, generoso, giacchè S. Pietro e nelle udienze, e and1e altrove:
sintetizza il procedere mirabile del dolce a Fatima una volta si trovò dinnanzi a
e soave impero di Gesù nel mondo.
una sterminata accolta di mezzo milione di
Siamo vicini a Don Bosco - proseguiva persone -; ed è quando vede i padri
l'Augusto Pontefice - a colui che suscitò levare in alto i loro bambini perchè ri-
imprese immortali: ed era un povero cevano una speciale benedizione. Ciò indica 229

2.10 Page 20

▲back to top

3 Pages 21-30

▲back to top

3.1 Page 21

▲back to top
TI Santo Padre entra.
acclamatissimo. nel
nuovo Tempio.
Sue Santità incensa
l'Urna di San G10-
S. S. Giovanni XXI 11
sosta in fervida prc-
r.rhi«a da,·anù all'Urna
di San Giovanni Bosco.
T1 Santo Padre durante
il cnnto d~II'lste Con-
_{esso, , dop,i il quale
canterà I' On•mus in
onore di Don Bosco.

3.2 Page 22

▲back to top
la sicurezza che tutto va e andrà bene e nuovo tocco vibrante di fede, di religio-
per il meglio; poichè Cristo è presente sità profonda e attiva, la quale suscita
accanto alla innocenza, è il divino anima- le più liete e fondate speranze.
tore degli individui e delle fanùglle, as- A questo punto il Papa annunziava la
siste e rincuora nei giorni della prova Sua Benedizione. Intendeva darla invo-
e della mestizia.
cando la Madre di Dio, come la invocano
Per tornare alla solennità di quell'ora, sempre i Salesiani, con l'appellativo dol-
l'Augusto Pontefice voleva salutare, in cissimo di Maria Ausiliatrice - il bellis-
maniera singolare, i Salesiani, sacerdoti simo titolo tratto dalle Litanie, e con
zelantissimi e carissimi, i quali, insegnando, tanta opportunità, da Don Bosco -, nel
scrivendo, fabbricando, ricorrendo a tante contempo, invocando la intercessione dello
meritorie attività in ogni parte del mondo, stesso Santo e di altro eccelso Protettore,
attuano il 11rograroma del loro Santo Fon- San Pio X, che di Don Bosco fu grande
datore. Lasciando poco prima la Basilica amico, e intorno al quale, in occasione del
Vaticana, ove aveva decretato gli onori viaggio delle Sacre Spoglie da Roma a
degli altari a una eroica, grandissima Beata, Venezia, si sono avute stupende dimo-
Sua Santità pensava a quel che Gli avreb- strazioni di devoto omaggio e di ardente
bero riserbato i Salesiani. Ebbene: si slancio nella città che gli fu tanto cara.
232 tratta di una m.1ova felice attuazione, di un C'è, dunque, come un'intesa tra il cielo

3.3 Page 23

▲back to top
Sua San tità, dopo l'af.
f1:ttuoso e vibran Le
Discorso, benedice la
folla, che si estende
a vist;i d'occhio sulla
pia21A1 e suj viali li-
diacenti.
La paterna v-ivi~sima
compiacenza dd Padre
cc'>n1une espressa nl no-
strn Tiettor l\\'1aggiore.
e la terra. Essa ribadisce la eccellenza di
tutti i nost ri propositi , espressi quasi a
ragione della nostra vita, a tranquillità
delle nostre giornate, a saldezza della nostra
:fiducia, nel sicuro annuncio che, al di là,
del tempo e dei nostri occhì, c'è un para-
diso, un gaudio eterno che tutti ci attende.
Doro il benevolo annunzio, tutti i pre-
senti erano invitati a pregare per il Papa,
affinchè il Suo grave compito sia sorretto
dagli aiuti del Signore. Siamo vicini alla
Pentecoste. Si sa che cosa avvenne in quel
giorno, dopo la discesa dello Spirito Santo.
Un repentino, magnifico rigoglio della
Chiesa nascente, per opera degli Apostoli,
soprattutto di San Pietro, che aveva su-
perato incertezze e debolezze, a un certo
momento così acute da fargli rinnegare
il Signore. Ma immediato fu il sincero
pentimento: e sua fu, nel giorno della
Pentecoste, la p1ima affermazione pub-
blica che a Cristo si deve onore, gloria,
amore e benedizione per tutti i secoli.
San Pietro continua ad implorare parti-
colar i grazie per i Suoi Successori. A
San Pietro e ai grandi Santi testè invocati,
a tutti. gli a ltri Comprensori. celesti la
supplica perseverante di tutti i redenti.
Con tale pensiero iJ Santo Padre voleva
suggellare 1'indimenticabile colloquio. Si
tratta, in una parola, di una realtà tutta
propria della Chiesa Cattolica. Ogni fe-
dele è chiamato ad essere, con la preghiera
e la, vita cristiana, un collaboratore dei
Santi; ed è suo impegno e sarà suo merito
di essere sempre più degno di tanto onore.
Questo il precipuo ricordo della memo-
randa adunanza di fede e di race.

3.4 Page 24

▲back to top
IL PAPA VISITA IL TEMPIO IN UN TRIPUDIO DI MOLTITUDINI ACCLAMANTI
(<-<J1Hinrunlone ,Jfl. pag. 227)
La "era ~i:esi<a il Santo J>adre iue:uicava il sno Segretario J>artiooline Mo11,s. I .oris I ·apovilla
di telefonare alla nosna T'rocmra il Huo alt.o conq>iaçimcnto e 1m1erun, i,odrlfafu;r,ione per la
µ,,mliotia manifo:;tazione cli fodo rlrn 01·11, ~volta sotio i ,iuoi o(•<·lù preijSO il m1ovo Tempio.
E il gioru.o rlopo. luue<lì 4. ma.ggio, cou •~uovo commovente t.rati;o di bout.i't. il /'lornmo
l'cmtefhie faceva, perveuire al no11ta·o lfottor Maggiore quelijtn prnzioso teleµ:ranwla finnato ,fa
Lui 11tei;so.
I
I
Cit~à del Vaticano, 4/5 / 1959
Rev.mo Don Renato Ziggiotti
Rcttor Ma~giore Sa1esiani
Vicolo della Minerva, 51 - Roma
Con sensi di pro1onda soddisfazione rivolgiamo un com~osso
e grato pensiero ai diletti Figli della Famiglia. Salesian~
et a quanti, oranti e plaudenti, si unirono a Noi nel
solenne rito celebrato presso Urna venerate Spoglie San
Giovanni Bosco nel nuovo tempio a Lui dedicato nell'Alma
Urbe, che Gli fu tanto cara et nell3, quale ha lasciato
cost preziosi ricordi di pietà e di zelo.
All'espressione di paterno compiacimento uniamo il fer-
vi. do auspicio che questi giorni di omaggio devoto a.11' in-
clito glorioso s~nto e di intenso fervoce religioso siano
fecondi di edificanti frutti spirituali n elle anime, mentre
rinnoviamo a. Lei, ai suoi collaboratori, a.i Religiosi e
Religiose della btnemeri ta. Società Salesiana, ai Coope-
ratori, ai fedeli tutti della nuova Parrocchia., la pro-
piziatrice e confortatrice Nostra Apostolica. Benedizione.
JOANNKS PP XXIII
Lo ;,ie:;so giorno il H,t11.1,o l'alite tenne un discorso a.i partocip,lllt,i ILI C'oaveguo .Naziou;tle
dt>Jla f:;tampa C'attolit\\a.
Appena ebbe finito, il nostro Don Carlo De ALnbro~io, Direttore di .lleridillno 12. ili i-i
:wvif'inò per baciargli !'11110!10.
,, Lei l-L. " gli diiese il Papa. Ui;;pose: ~ lfo Fìn,lesiano eh~ l'i o(·<;upa tli J[eridiMw 12. lo
T,e/,/111·~ C11/loli1·hr ùi Dou Bo,;co ~- Lu iat,errnppo: , Oli, Don no~cot ~.
H.accolse lo mani e sollevò gli occhi. l'oi contiuuò: " (''era lei iori sera~ »: " :--L.. ».
Si volse a tutt:i. cho gli si strin~eva.no vicino o. parlando lenta.mento. <.fuse: <i (/1wllo ÌJ sia/o
i:l& '"" /,r/1111(0 (fr(111rlirw1. Uiw }lti,IJi110 111.rn1,11, neTlu 8/rlrit~ reUyio~n rle/111 Chiesa!»·

3.5 Page 25

▲back to top
A Ilo <·ele!Jrazioni di >1ahato o d•)menfra
h(!!{l.11 il ,;ole1me ottavario 1·he suolfl
1e11er,,i tlopo la 1·011s:wr111.i01t(' ,foU11
chfo,;1•. Il 110,-·,t:rn v1•1wrato .Rc,t.1nr '\\fag~ioro
vollo ,•.Ji1:1 qneRt:i 1101,timn,ut di pr<'.!l"liiero nw.
coirlicllKO ia ispirito al 1orno u,1 Padre u Powla
tore. n<'I 1·,,nn-0 rll·lln t 'attolkil 11. t utt;J la Pn-
~lia ~alc•sian..-i pc,r Mwoudare l'inlenzio,w clc•l
~àllio l'aclrr e· pn•::11r1• pn 1a, pac-o nel mou1lo.
per il lmon ()~iLo de l ~ino1Lo Diocellu,110 di TI.011m
<" 11cr l'a11,;pil'utill,;imo ('(lm·ilio Er11meuiro.
Il 1'()111·01">;<1 cli rh•ru t- rli popolo )lt'r t ut.ta
la i<t•1 t i111n11:t fu 1'111 t'l,o si <>lilw l'impre•-<io111,
di 1111tL ,-1i1,:rtt sulo~ia 11,1. ! 'hi 1wu ltn vi~to nun
può farsi uu'idea ùollo nu,;t,it,nd.ini llhe, ai,-
, Dal 2 ma:,rdo ~<•rivo\\'11 il ('111•,·i1•rP dP/111
Sera dt,I i TTI!ll!W,o
o:,Ulto un ,·ontinno.
1•1·1·ezio1mlr• a1·torr1mi cli ledali. Il loru numero
ì· ~tato ;,nkulnto a.imano iu c·r,u1,ot·i111purnrnm.ifa
al giorno, lll'l talo (•ifra il s(,aLu l,1rp;an1011lo
superata in O{',easiorw della , ÌNÌlu. di Uio-
ninni \\_ '\\ 11 f I' oggi ueu•• rkorrenza '111lh re~-t.j
,i1 à dell .\\~ren,-ione... I•: l>n11 Bo~.u 1·h1· li l'hia
ma- dii·,• il Direttore, ,i.,11•1 >pem s111t,~1111w Dou
lllderit-o 11.onumi. :--1011 si spit}J.Cll, al i rrmo11,l,1
l,a11t:L atn111,11za di 1H•r><oIui rli fn11i i 1·1•ti. :\\ui
avev:uuo or!.((UÙZ7,ato ,olo alcuni 1>••ll1•!.(ri1111!!.t...ri,
ma n<111 ti aspett1\\·amu 11w1 l'n><a ,i111ilP .. ,.
r:,1hhi:11110 hsi-ern11 1 tpwUn folla ..1u -,;olLi.
spos;;o rj~;tl,i di lacriwo, 1w11 u'uru. r,urio~i1,1\\,
tra+io 11:lll nmoro 111 popolari,;simo "nnto tl<•; ma 1l,.vn1,imw e amore•: m:1mu11< ., h:~l,hi in-
~io\\'nttL hC•Hfl :H•«·or:o-it\\ n y,~1u•r:tru~• le !'4.at•n•. ..,·ant1111, aw·lrn ,ul ah11 1·01"<1. 1irot,,•·~i11111•. s11i
~pog-Ji,i. racchill~e 1111ll11 ~raucle 11111a dunt1,a. flA·li.. ,\\1oll o 11rn,mmc ~L rin~m·a.no t rn lo lornccia.
:\\ nr.i da.ra ri,;1Llln la f1;.,l,ì11<a polino111itl 1Lt1i i loro lmmhi11i. ai qu.ili a, rehher11 1·11111111 fur
ma-ruti rho rini,-,torw lt• t·oloumi. 11: piu-1,ti ,. h1\\1·iaru I' l ·ma. ma p11id1i· la ,U,-t;lllz« 111m le>
il 11:n·i11w11lo del 111wv11 Trmpio. Fu 1111 trionfo ,·on,~enti\\ a ...i rn-.-se_!!"ua1·a110 a hn-itarli a 11ta11-
,·Ile. pPr t-pcmtun1iìU1 o :rnu1dp:,:za. r, ,·o pr.n~an• <lnre ha<·t nl <·aro :--m1to.
a. qnoll1 cl<·lla Bo&l,dlt'nzioue <, l'a,noniz.za:dow,. Lo ,.t,1~Ko li:cono111<1 ( it•1111niJ11. 1'1111 1mrern,
l'er Ili j.u r.:iorni si d<!No ,,filare f11ll1• ilmmm•t·<'· 111m pot ur~i ,tat>Fa ru eta qne.ll'i111l>l'l"•~iouan111
,oli ili clu,·oti t·lu- 111111 si ...n7,i,\\\\'at111 ,Li ,·,,ntem- ~Jlfl1tat·olo ili umor11 a I>un Rrnwo. 1 iu111 , autesi
plan• la :,alma hc111•1lt•1ta. di 111a111luro h:w1 " o~'1ti !..'ior110. og-•1i ora. 1•ommo,,._,,, 11<•1 n,<lcr.i
ver,;nr h1rrimo <11 ro111111ozio11u 1· tli ,!!'ioin. n111 mmc1 1m1,01 t•nti ad a,·,·0>1t,1rn n. J)011 Bo,•·o
m<111t rf.¼ Ji.t~f;Ava11t) rlu,111-111i all' llnm 1,f\\llz~ po.e1' i loro pÌC'1·i11i, a qn:1rnlo 11, <1uarnlo 11c• ~olle-
,l, ~•w a vere l,1 legitlinm sntl11ififllZio111•
fermnrRi vaYa qnnlc•httu tra )()
IJnWd:1, lino :I fllTg-h
a1whe ,o)o 1u1 ii;taurn a l'ournmplarb. tt prt<,!!artJ bul'ill.rR l'lrrua ,·ruerut·t. C'i fn ,,m·hu 1llhl
,i loro .~iu. perrhc sot-piuti dalln foUa c>l1e a11- 111amn1n. dw ~i pru,cuti1 al ,m,•erclnto nm 1111
1ln.Yn i11i11111rrorl.:~111011it, preuiunclo " ,-nodau- ,,i•.ippoln tli hnrnbìni ,. im1,Jorc't: l 'u'e1·1·e•
do~i ('Olllll 1111 rrnstrn filllli.1, fillù.
zio11e La fa 11111, 11er i 111;11i o1.to ha111l1111 i I~- 11 :!:,r.

3.6 Page 26

▲back to top
I
'
.t
I
...
s:werùote, rompendo ogui C'Cmse/!'LHl. L'l in1,ro- heri,i, l\\frtr,•ell-0 1limmi, Eugenio 'l'is~erant.
d1wo nel prnshitorio: ht mamma 8i al'l'osta, alfa Decano 1101 Hacro C'ollog'.io. Dissero le lodi di
isutr,L llrna C'irconclata dai pi1'1 pit:<·oli. e lii fa f\\;m Giovanni Bosco 8ua Eru. il Card. l"ode-
loro lmri:Ln•: la :-1•1,.,i1e il hahbo <·on i più gra,n,li- riM ConfaJonieri. gli Ecc.mi Jfousignori Eu-
celli e li invita n pre,g,ue il Bnnlo amico c1ei J'an- til'O Nfoodemo, Arr.ìvMt;OYO <li Timi, l Rm,tele
dulli por(')1è li ru,•ria. buoni come ha, fotto buono .Ma.rio Castellano. A!l~istontc Centrale doli' A.C.T.,
Domoruc·o Sa,·ìo f' inm1 mereY0lì altri ntw\\,zzi... Pietro Si.g'ismonn.i, Segretario dolla Sacr:i Con-
In questo diurn ùi i;tm<•nliuario -fervoro Ri /.,'Tegazione rli Prora!,{a11da Fi(1!l. e i 8alesiani
"voL~ero la gnimli f1tnzioui 11rogrnn11nate por Don Gi1irlo Fiwini, Don Mario Bi,tKUli <> D<m
ogni giorno: alle s,30 :\\lessa, letta cli uu Erni- 1.u[gi Castanv, l'roctll'atore Genenùti. Tellllero
uentissimo Cardiualc o ,li un EN·ellont,issimo esocuzìoui musicali. oltre Je 8cholae della, ('a,sa,
Ves1,ovo; ~tlle l0,30 llfessa pontilkalo di un ì\\hidre cli '.L'orino e tlel PonLificio Al.eneo Sa.
EceelleutiRRimo V«~<•ovo; alle 18 .Mossa. Ro- lesiauo. già uominate. anche quelle dell'Aspi-
sario, Di,;,\\c,rso c1i un Rm.mn o Eccellentis- rantato s!lleili.mo di Chiari, 1lell'fr.tituto f;a-
simo Ora.toro. Tienoniziono EuC'aristicu im- lesiauo Pio :X I. dello Studentato Filof\\otlco
parlita d~, 11u :Enwumi:i::;J<w10 Porpomto.
ili 8,in C:,lli~to. nella Panocchia salesiana d i
Celel,rarono R11Me,,_~ivaruéJJ.te le Loro Emi- Latina, dell'Oratorio anue~so al 1wo1•0 l'empio,
nenze .Rov.rue i Car<l.irntli l'::wlo Giohhe, Andrea ùolla Parrocchia Rn.lesio,na, ùel 'l'estaC"ciu.
Jullien. Feruaudu C'onto. Giovanni .Amleto Ci-
Alle celubrazioni solenni s'iu!,rerciava.no quo-
co~uàn.i; e le l,L. EE . Rev.me Mons. Luigi 1,illiallameute spontane(1 mtl,nifcsta,zioni popolari
Mathfas, ~alesiàuv, o l\\fons. Carlo Grano, da pa.rlt1 dei uumero:!i fedeli; alle Me.~~c r.se-
NllilZio Apostolico in Italia. Tennero 1~u11ti- guita in ,·auto polifonic·o Ri altoruavanc, cant.i
ficale le T,L. EE . i Monsignori Giovanui Lu- popolari, tm rui nomina,,a lo 11J.orlco popola-
cato, l\\liehele A.rthùno. Salvatore .Rotolo, Et- rissimo inno della Boatifìcazioue: (}i·it dai colli...
toro C'nnit\\.l, Vfoei;ereute. Imr,artirouo Trinll,
OUni gli .Em.mi Cardinali a g-li Ecc.mi Vn-
B011ei!izione E;ucari1:1tica le Loro Eminon;;e sco\\ri oftìoianti. 110n illà1tca1·ono àltri pellegrini
Rov.me i Cardiuali Valerio Valeri, Giuseppe illustri, tr:a. cui gli Em.rni Car<lin:iJ.i 'l'.1,rdini
2ar. Pizzardo. (',arlo Confalonieri , Francesco .Ro- e Fllllln~oni Biondi, aku11i ;\\finistri, Sonatori

3.7 Page 27

▲back to top
o Dopnt>tti. Si vido aacho l'ox PTe..~icl,mte e il <li~oon,o ,lr-1 nostro l'rocurnt,oro Geuenùo
della Rnpithl>lica H. E. L11iw Eiuancii t'Oll la Don f'a11fano, i,;j cautò il 1mlo1111c· Te Dr11111
su11 gentili' ~Ì/!"Utlr~\\ ,l~,.,i~lne alla }le~,.,, i11 nt- <li rin~m1.iam1,n1o o ~ua Em. il t 'nnl. Eugenio
H·~J!ianu,nro di tle,ot i 1w1J,.:.:ri11i fl JlOi visit:lr(!, Ti6:ler:ml iml):tr(1 la Benetliziono Eucari,;1i<',l.
:1111rnimti. il nuovo Tempio.
Per tut1u il ;..rion10 conti1111aro1to ad atliurr11
\\ntii dominante. 1ltm1uto tutta la ,;etU111,ul!l,, moltitudini cli r,~ifoli, finu a 1·:t:.ri.ri11u~.:m, un
1p101Ja Ilei fam·inlli 1• cléll<1 fan.l\\inlh,, <lei l!ÌO· 011ù1\\!.{g-inre i111prll'l~inna11t,ll, mtml l'f' inh1te□-ot.­
v:111i o giov11,11e1,to 11011 1-1010 dello c-11~0 ,;al,•~iana tt1montù Ai 1-lllf!d;n'll, 01'[10ftHIUl,1110lltC <l.iH(li-
o <l«'llo Fii::lio ili l\\Jarin A11Kilia1rit-11. ma rii plinata. In ltrn(!a teoria ùr,i clivofi t\\he pa~..a-
"l'Ufllt• pnhblicbo o prin1tn. tTi colleg'i o ibtitnti vano a. n,1wrnro Dou Bosco.
e S1·rni11ari. l'.btl (P,t•t•rn ,,1'110:!J,.'Ìa.rn q11a,-j i11i11-
.Aut·or;L :1 tare!:~ ,era. quando nn1111i ~i do,eva
t c>r1·ntt.tmfillte Il• volto dc•l luminoiso T1•111pio )lortare !'Prua nlla na."illl'.t ,11,l :-;wro C1wrr.
1lc,j l11rn canti <' doli«' loro prc•!('hior,,. l:r.1111lin~o fu ùif!kìle far ~f(IJlaro la c•hil•~l\\ r 1-oi rlnn>tto
,;oprntt.uiro lo spcltal'olo clain rla tuH1 i g10- rfrorrere all'ìnt,,rvonto ddic:tto 11ui clt•riso della,
ru rn11i tlog-lj Or<tt(lri KH,lt'~inui di Romu, il giorno Jorza pubhlim. Q11a,ndo il T1111111in 11/.(ombro.
1l1•ll·AM·ow,io11e. Q11<1i rn.1r;1:r.zi. ,;1)~giok,'.'al i dull1~ la ,-,wm l'ruu 1'11 1·01!0(';1!.a Ktill'11pp0Hilt> fur.
L'l'lln•lini.ilii del 'fp111pio o 1·01ue irwhri111 i cli 11;011e: c. ~al11tato cl11i ei~nti ,, drillc• pn,,1thiert•
!!ioia o rii entusia~mo per la, pre.senz:, di I)1111 dei prc>,enti. 1>011 Bosco las,-ii, il ,110 Tn11pio. J)Pr
Hn--•n in mozzo a lorn, ne c·antarono 11.1 l111li. ritc•rnare. t~"'1tt •111till:t(I rlopo ,:! armi. llt"lla >-11'1
oi-Nomnw tlir,•, 111 gridarono, <lmulo libero 1;ara Ba,ili,·a cl•·! :--,wro <'1111n>. <lò\\ ,. l'aftlni,;.~o
i-fol-(u al loro amon• ti lialt,.
coutinuv ù1•i f1•1l\\'li ri111w,·ì1 lt• 11n•11c, di ,1,11111ra
.\\ olmware g-li :ilt l'i pellegrin(l~d non e1i e cii Cedo dm 1,1j 1.Jrn,110 vistA u1111 peri reri:t.
proviamo neppn!'u. :--on pm,~iamo pt11',1 non
r,u v... l'NlllO <li 1l11e fra Ì piìt lllllllt,fOl<t.
C'hi1ttl11n,mo f]U<•i,;~f' note 11i 1·n111o11·:t 1·011 u11
1wrcll 'I m:u.::cio al m:ll l i1w re;;!'! 11mni::l!'io ,\\ 110,NO>-n ri,·0110,duwntu d, I l;wnru 1·s11lil'at11
1>1111 Bust·v la Pami!!lìa romana Ùf'l Son n tli c·on Zi-lo 1lni sat,,-<iani cli Roma. i11 p:trtirolllr<l
Viu IJun I lrione ron ,·ir,•a :?0011 rn....=z1.i. l'1,h•l1rÌI rlal ,,jg. T,-p11llor1·. dal Dimtlorn e• ,hl l'nrrvco
il S1tJ){'finTI' r:•èllCr:'111• l{,,,·.1110 non Ptirt~~ o pi,rlcì <lt>l nuovn TMnpio.
I,n·o il 1w,-tro E,•1111011w tl1•n!'ralc, Don <,iruwli,
Etl r1•1•,o :dr,1111i gr.nhtli rilicwi 1lt•ll'O"'xfr1•1tlorl'
giì\\ 1:0111p;i~110 del 1·t1111•1·:ito Powfatorà u.1l'On1 flo111ano tlel 1•1 11111,p:gio: , l' 1111 1•,llic,sn che i.i
torio tli \\",,ldotco. vivonto Don Bosco. Nc,I po direbbe ahhitL il rle~itierio ili rn1ll'l'11 ln, cupol:i
m1,1·iJ.!g-j11 :ttcor.iero a n11111ifo,ture ht loro 1[1q•n. cli <;an l'ir•l ro e pw:ciì1 ""Jwri la 1li~t a nza in-
7.ÌOllt' 1l Don Bo,wo m•I t-UO Tem1>io i Paclri nalzanclo :11w1t·e~sa la t,tm 1•n1111la «H~li cclifki
1;iu.,1•1•pi11i, fìl!'li del :--eno cli Dio Te'll. L•oa:mlu dcirl'rlw. ,. 1111 fac·l'ia ant1•1111a pt•t· 1lillt1udero
)1nrfot.lo. 11t•eom1111t!11:uulovi una ma,,;<a di oh ru i1 pro~rn 111111:1 di llon l3os1·0: « l', r il l'apo.
:?;,00 1-(ÌOvnni. \\ 'olehrò il lnrr► \\·ic·o Snperinrr I,ll- ,·nl Pn 1111. 11111a11,/r, il 1'(lpt1 ,. )In ra1·1·0~1,:m10nto
11nr11lo l1 parlò il JJ.Oi<t.n, ,·t•1wmi c> Reltor ,\\l:t!l'µ;inrn. rnoralmi\\111.t• uhhl¼·aLo del Hu11v11 i••mpio t.011
Lu, dom1111i(•,i. IO, 11 Jt,1 IILO g-ìorno «lP!l'II I t;I,· la dtif'Kt\\ rlol ~a,11ru ('uon, ,·u,t rni1 ;i, 11.l, Dun
Y:trio. si rinrwv,) lo ~pet utc.:Qlo di fl\\1le tloll:L
a 1!01111mfra IDll!!l-(io u del 1,.tiomn del!' .\\,w1111~io1w.
S1 san•hl11• éle1to t'l.111 il hunn popolo mmnuo
llo.scu al l 'ai<ll'O l'n,torio. in1 iltl o. ,·on~idémre
m1·a1tra sin!.(olart! roinciclnu:n. S11l nunpauile
no- ùPI ::,•1ntuarin cli ,i,\\ ,\\fors:1la. una ~wtua
11!111 si dO\\·ide~,-e a ,-t:iN•,lr,;i rial t·aro :,i:111( n. mta clel :-iu•J'u C'noro pOT!,!8 i1 ,-aiuto •li Roma
L11 [111,zione clellu prim~i ('ornunioue ,li 100 n qnauti vi Jri1111~ono <"Ol tr1•111,. La rupoln df'l
h:i111hi11i, l'elebra.tlL da :,;, E. 1lous. ,\\lat l1i11~. i umpio tl1 !)on Boi.co lo porc:tt a qnolli che vi
offri 11\\ hianc·:t vi1<im1u cli qutille a11in1t1 i111t1l- 11,:rcinmo 111'1" ltl , iti del rielo.
1·011t.i t•hc-, ~i arN1~(ari1,110 prr la p1·im11, voltn, n.
Ina.ng-11r111,1l11 11111 1921) a T11ri110 il ruouu-
1:1,,.fi ci 1'110 proltutiavn110 :li 1rioll1'1J t'lw il mcntc, tic•! !uro Pa,lre, i a-io1.wi t·:wtnronu:
~iurno dovo Roma a\\'r1•hho trihutato ai cluo ·· non llo~rol t'· un canto i111inito t·he utlrauuo
santi Apo~toli dell'l-:m·aristia.
•lei momlo lo milio .-ittà ··.•\\ 111mr:1Ut·aruù di
li llosl ro ,euurato R,•1 I.or ~11\\:!!!inrtt ,·1•h1l,ri1 ,li:.tau.za <L:1 111wU-oma~,cio. r:,pul1111,.i romnua
l:t '11•,H(L tlrJl,, 11, citi' la 'rcle,"i~inne Ii:1liu1111 ùimo,.-trerÌl "1111 dnruute tutto 1'01111 \\'a rio clella
1rni<misll, ri!Trendn modo a t;ntti gl'r1111in11i
ui 111111nirar1; il nuovo 'rl'III11i11,
A i,;fJl'a, clopo .w. ~lc~hl\\ 1·olohrati1, d,l Do11 Rug-
coru,acraiwmo cldl Tempio 1pwl •· canto iuJi-
nito " ~i 1:oncl1i11s1,ri\\ o si suhlin)(ln\\ 11«lla capi•
fale del montlo t•n,holil'O. tlt•ll:~ preµ;ltiem 1,
gioro l'ill.1. tauto huntmtori1o dalfa nuova 1'11ini-a, nulla parol:~ 1lPI l'aJ>a •·
!!:l7

3.8 Page 28

▲back to top
atiio, giorncrli. t«le1•isi1me hanno diffi1.,o nel mondo la notmfl dellll etce:donllle glorifica-
z-ione 1·omm111 ,lei dwi Sllnli « fllnto cari: 11! nwre delle m(lltitudini cristirmn >>: il Pflpa
San Pio X e l'Apostolo della gio11en1ù San Giovanni Bosco.
1L Santo Padre Giovanni XXJT1, definendo quel tardo pomeriggio dell' I I maggio « sera di com-
mo:done e di amore», non cmrebbe potuto esprimere meglio il forte senso rii commozione da cui
è pert•11.~o l'm,imo ai pensiero delle vie mirabili della Priw11ùlema. che. al compiersi del primo 11uarto
di se(X)[o dallfl .mprema glorificazione di Don Bosr,o, ha rolwo onorare il S(ln/o Eduralore in forma
eccezÌò1111lmente granrlios/J e quasi con ww .seconda canonizzazione.
Chi nrrrb/,P potuto ìmmnginore, 1111the solo un mese prima. rhe alle .~aae S71oglie rli Don Bosco
portate 11 Roma per essere espo$te alla venerazione dei fedeli nel Sili.I nuovo Tempio, sarebbero
wccnti gli onori del lrionfo insieme col grcrnde Papa dell'EucarPslill?
li ragazzo 411gelo Ronculli quando, 111'1 1888, seppe rhe la Chièsa Pra in lu.tto per la morte di
uno dei suoi figli piìì degni, avrebbl' 111ai sognato che un giomo, divtm11to Vicario di Gesù Crisi"
sulla terra, a1,rebbe tributalo a quel santo Sacerdote di wi allora si piange1:a la morte, on.ori trionfali
nella Città Eternu?
Tanto m~no il santo Pontefice Pio X, il 28 luglio 1907, nell'app11rre il SU{I Placet e la sua
jìrmn nl d(•r-reto che onorava Don Bosch col titolo di « Venerabile», m•rebbe pensato che dopo soli
52 anni <,1vrebbe condit•iso col s01110 Pn1te di Valdocco gli onori di questo 1wo1•h trionfo nell'Urbe;
nè quando. il 15 agosto del 1875. Don. Bosco ,wei:a invitat,o il Canonico Girlseppe Sarto a sedersi
alfo sua po1·era mensa, at'et10 potuto immaginare che quel su-0 Ospite, direnuto Papa ed elei:ato
agli onori drgh'. altari, urt giorno l'twrebbe i,witato a co11di1'idere la sua gloria I' ,: suoi trionfi
romani.
« Sera. di commozione ». dunque, ripensando alle t•ie mirabili della Prot•vide=a, che suole esal-
tare gli umili nelle forme più impensate; ma anche « sera di amore », perchè la gloriftca=ione di
San Pio X e di Don Bosc11 fu il trionfo della bontà, la caratieristicu forse. più. spiccata tra le
mohe che jìJTono comuni ai due amabili S1mti. Tutto un popolo è accorso ad inchinarsi riverente
al passaggio della bontà. Bastm•a osservare le folle oranti che .faceva.no ala al loro pa.çsaggio:
molti s'inginocchiavano, moltissimi si segnavano raccogliend,,si in preghiera, non pochi erano
commossi fino al pianto: erano rom<1ni non più _giovnni che ricord1u;1111r, di essere stati ben.edeui
dal Papa della loro fanciullezza, erano mamnw che s'intenerivano al pert~icro dei loro figliuoli ,,
li offrivano n non Roseo perchè li benedicesse e li presernasse d11I male.
l,a bontà. /,a 11n suo .f1J.scino: San Pio X e San Gimuwni Bosco sono tanto amati <lai popolo
23ll pErchè ji1.ror10 l1111111i. eccezùmalmente buoni, sovra1u11rw11te bnoni.

3.9 Page 29

▲back to top
La venerata Urna contenente il sacro Corpo di San Pio X nel trionfale corteo dell'u maggio.
Le Sacre Spoglle di Don Bosco, "Sacerdote del Papa, Prete Romano", precedono quello del
Santo Ponte11.ce, quasi a monito di docile e umile fedeltà al Vicario di Cristo.

3.10 Page 30

▲back to top

4 Pages 31-40

▲back to top

4.1 Page 31

▲back to top
n pronidenzi11J., ('<1inl'itll'lll.,1 ,JpJl'in- mrs,i itnlfirnlo memhri tlt'I f'lt"rn ~e,·ol11r1• e
'~ .}
,·ur11 ru in Ro111n 11!'lle :-<nrn• ><poglit• dt-i
tlur Sanii Pin X e D011 Ho:<eo, Ioi·t'
n•golni·e.
lni,aulo e1·11 ginni:,, da Vrnezm l'Urna ili.
sori::ere l'iil,,11 ,li J!lorilì1·:1 rt- in~ienw • i due In~ s. Pio X. 1w1·ompa,p;nntn dnl ('arei. l rhani,
mino,-i mo,ld'i ,li s:1ntit:1 tll'i Iempi no,.tri · ,lai ~linislm Pi>lla e• ria ;iltri DiJ,"ttil,11i. .\\.IJ.1
portandone· i11 trio, fo I,• Crne :11 lr:1,·i·r<'o 1,1 ,-1a;,.iu11c• t•ra ml atlemh•rlu. in,-i<•nw 1•1111 le
mnggioro nl'lel'ìn ,lc•U \\lm:1 l ittì1: ,l11!111 ,,1111.inne ah re autori, a, il C'arÙlllal11 l'onfa.lo1111•r1. IJ11nu(111
Tr.rmini :11111, piazza :,;,111 l'it1tro. f'u,111' i \\ 1me- n111·.he 1'l'rn11, di S. l'io X, lrn le a,n•la111nzio11i
zinni :We\\11110 ac1·ollo r•on giuhiln ti riloruo dt'I tlt-lla lnll.t. 1·0111pH1Tr '<11lla l,1,rlin:1 in m1 I rofeo
loro 1111lir11 l'atriarrn I.' la popola.zio111 ,h·l 'lua.r- ,li tiori. 1pw,-t:1 ,·omi1wiù a muon,r.-;i ver,-o
tiere T11•1·0!:uw J'urri\\'u <lrlrlìrna ,li :-11n (,iCl la lla,silka <lei ~n<>r<l I·11ore. dcwe tl ~:irrlinale
\\'mrni 13ost•o, eosì i Hou1nni as.<rc·o1ul:1ro110 con )lie1rra. in aliili !irnrgicì, l'Ìf<'Oml:ito dn. otto
nnt u;;ia,-nno J'i,len. o n1•(1ol><ero i '11m ~rmti i11 \\' 11nt·~H•i in pnrament i e rni1crn bin,111•11 Il ùa,
1111 lri11111lio di nmoro ,, rli gioia d,o rr~ler:\\ :tltri n•uli \\'c•scovi e Arri\\'C'-,<·ovi iu. ultito 1•re-
memornhilr.
larizio. incr11~,1 i Corpi d!'i 1l11e 8n111i. 111Pntrn
1l sn,•ru corteo ,-i lormò tra In 1-laz101w e ]:i I,• <:ampaiw della cha-sn, tanto cnm a
nostra Ba,-ilim, eh,! ~ano f'uoro. 1:rrna cli 1>011 B08\\'0, ,..qouuyano a, 1li~te);a.
J>on Bo~c•o. :11nn1·o~a111(111 IP portnI a, a ><vallo
lJ corteo, npe1·to ùn 1111 plotone ili motori-
tllli l'llOi n,.!li, e.r:t g'ÌÌI <:tlata po~ta '<1111:1 herliJl:l l'l,,..ri dei Cù1•u.l.liuicri ,, 1l<-ll:1 1'11hlili1·a l'>il-n-
1lra11pe1::riatn tli 1l:tn1n,òl'hi, ornnta cli fiori 1·t•zza in oltn uniforme " clalla lJanch drlla
hi:mcbi e t<~ortata ,In Parroci di Homa m l,wrnlia <li Finanza. ton\\ t'omprstu ria ,1110
ahili liturgki, ;la ('n,ali('l'i tlel f.\\. :--q>olcro " 11mg,;ÌC'{'~ file ,li Relig-ioi.i u ppaT1 ene11 ti Hi vari
eia sei carnl1inieri 1• iln, altrett-:1uti nge11t,i cli ()1•Jini t) ('Olll-,'Tegaiio11i, dagli aln1111i dt'Ì ~e-
polizi,o, 111 allrL tr>.nutn. l11rn itlenlic>n berlina. minn.ri e dei rollcgi c•·<'le,aiastici, dai :-ttl'f'l'<loti e
noinata um·h"essa ,In quattro carnlli morelli dai Parroci ,li rtoma. <!11<',ti 11ltimi in rotta
,·on pe1wn(•<"hi hiand1i l,tllÌclati clii ,·alletti dt-1 t• ,-tola.
Comune, i11 toi:;tnme e Kc·m·tnta ,la, otto \\."e~!'ovi
Oav1mti 1111 Urna, 1lcm1ta, di Don Bo•t·o in-
i11 mih':t him1ca e da otto g11a!'di0 11ol1i li i11 c·uclent. in pi1,iole e urnra, 11 Vice Gc1·c n le
l!iubba ro~Ha. oltred1ì· 1l11i <'ln'a hiHiPri e llalle ~- E. l\\lon,;. Traglia. ~uhito rlopo l'Urna ve-
/!ltartlie <li pr,li.zia. atlt>n1lc•,·,1 n·rnu glorim;n 11i,·11110 il Jl1,t tor fug~on• 1•0I ><lii) ( ',t pilolo
ili San Pio :'i. alraltrzzn Ile.Ha ,-lninnr. Due " unmero1<i 1,;pel tori ~al<•,-i:111i: tne-nt rt• imme-
tille ali ,li popolo ei-arrn ~thil'ratr in vbt d1atame11tc tlopo le l--ar•n :,pof{lie ùi 8nn Pio X
J\\larsalo, lui ht pa.ve!'aln di baudier<'. rlrnppi e ~t')!ltiva, il ('ardinale Confnlonieri, i,on uuà
clama~<'11i, alle fine.,.t re e ai bul1•oni. Flotto l:L ll'1111ti11a. ,li 1\\rdve,,rovi e \\'i-•covi l' 11111111m1-
1lireiioru, dt·l Prdelto delle <'<"ri1111mie Ponli- l'i,-.-.imi Prdali. Una folla ,-1mripn.nlu ,li po-
lkie )IoM. Dante, ,li )lom•. f'rqmfC'l-r1 e rlel polo. Lrullrnuta, illl uu ,lnq,pello cli 1·:1raltini<>ri
l'resitleuu, dl'lla Giw1111 Diorrsnnn, Ri an,lava :t. r,tvallo. ~,,;.:ni rhere11t«' " nranle lll l ' rne
forurnmlo il ,·orleo, n ,•ni enlllo bln,li arn- ,1,,i due ~ani.i fino iu piaz1.i1 Ran Pietro.
2,1 1

4.2 Page 32

▲back to top
Il corteo avanzava tra ca.n1i, preghiere e
imo scampanio cho l'ha accornpagna,t,o lungo
t.ut,lo il per<'or~o. mentre la folla che soslava
ai la.ti si mant,eneva in religioso silenzio. qua e
111 nitto cla applansi.
8nlla scaJ.inata tlel Prua.zzo delle Esposi-
zioni aLLenùe,a.no il pas~aggin del corteo
bambine in abito bianco della prima Comu-
nione. Sulla facciata della chiesa di Sant'A.n-
d.rea della Valle era 11tato posto 1U1 gra.ucle
arazzo; anche la, chiesa (1111 Gesù era aùùobhata,
con arazzi o stendardi delle Congregazioni
.Mariano e dei nobili ùi Roma. Lungo tutto
il porco1'$o le finest.re erà.llo imba.ndiorale, dai
balconi scendeva una pioggia quasi ininterrotta
di petali di 1·ose.
Quando la imponente Processione apparve spougouo nei vasti spazi la.sciati liberi iti lino
all'inizio della Via della Conciliazione, le luci lati della porta centrale del Tempio.
simultanee ili poderosi fari sus11itarono nno
Una g-rantlo a.crlama.7.iooe accoglie le duo
i;pleudore ca1ùo e ùitfuso snIfa facciata llella Urne, allor,\\hèi varra.110 la linea C'he segna,
Bn11ilic:a, nel c,1.i ri11iano era 111at,o eret,lo 1111 l'ingresso nellà piazza San Piet.J;o.
nl1are, de<'orato <'On ve lluti e domasehl.
Le <lue veHure a viìnza110 lentame.nte, rn.g-
La folla in ntte,::;a era, _giil. notevole: ma sa- giunp;ouo il centro della piazza, cli poi. presso
rehhe poi irnntèn t,a,ta, in wanieru impre11sio- b ~calinata. volgono a Rinistra ver,;o l'Arco
n11n te pm' il C'Ollvei·gere <li allri fodeli gim1ti 1lelle (1àù.l]lanP, per la m11,novra cleJ Lrasporto
dalle vie adiacenti e per l'ammat<samento, dopo dietro raHare o In disposizio1w uell',i pposito
il ,]eYolo codeo, ili tulle le ra,ppresentanze vano praticato sott,o l'tu'azzo.
che avevano fati.o aln lungo il tragit lo.
Snl ripiano .lt,lla scalinà!,a. ò :ti <'Om]lleto
A.i due lati del monumentale alta.re, ~ul il R!.'v.mo Capitolo Valica110, cou S. E. Mon-
quale è disposto un a.razzo raJlig11n,11fe la Pe11- Rignor Ronca iu piviale e mitra. e tut1o il Clero.
lecostc. premlono ])Osto gli Arciveimovi e Ve-
Dopo che le due Urne sono Rtato <·olloc:1te
~,·oYi çhe 11011 ba,nuo parlet'ipato 1tl corteo; i snl.J' altare. iw,tnza. dal portalo ,li bronzo. il
Prelati, le tlelegazioni degli Onlini Religini,i; corteo Papale. La folla int t1rrompe i ~noi
molli Dignila,ri Pontifici. Nelle Logge del ?lfag. canti et! esplocle in nnova irrefl'en1thile a<'l'la-
giordomato sono mollissimi Capi .;\\fi11sione do] mazione. fi: il momento piil emoi1iouant.e della
Coq10 Di1>lomatico accredita.lo presso la Santa i-olfmne manife,fozione.
f,ede, cou personale deUe Ambasciate e Le-
Il Sanio Pa,fre Giovam1i X.XIII appare
gM:ioui.
sulla se,li11, gesta.toria. l>eaetlfrente la mollitu-
In repa,rlo speciule presso l 'altare è la Rap- cline in t ripntliu; ò in manto papa le, bianco
preseuumza. Un'ici:ùe rlel Governo ltàliano e con la tiara: quella offertaUli nei giorni
che, interprete fedele dei scntimeu1i della Na- scorsi dalle popolazioni .Bergamasche. ,, t l!elli$-
zione, ha contn1mito in mii,niera perfetta nlla, sima nell.a semplicità delle ~ue linee, e l'iftùge
grandiosa traslazione ilelle due Urne. ('on lo uno splendore pacato e sereno, lll!l, -pl'eciso e
Loro Ecc. il ~[inistro clegli Esteri On. Polla, profondo come l'insegna.mento del .Pa.store Ru-
il Ministro della Gi11stizia Ou. l+onella sono i premo. SpontanenmEln(e lò spirito avverte
Sottosegretari On. Rm;So e Scn.lfaro: l'Amba- quanto viva ed 11,tt.uale sia, e oorue avvincente
seiatore rl'Ita lia presso fa Santa Se\\1e S. E. in quesl 'ora di glorifica~ione di due Eroi dw.lJl,
~ligone. .i<~ anche presente l'On. Sinrlaco cli santità, il significato <l.a, Lui attribuito allo lre
Roma CiO<'ceUi, aecompagna.t"o da,! Capo del corone: recle, speranza e oaritil. ~ ( TJ01;sernatore
Cerimoniale capi loliuo .Mnli11tro Rilenzi.
R"mano).
Dall'alto della gradinata i loc;uLori delln
Prec!.'(lono il Santo Padre gli Em.mi Si-
Radio Vaticana spiegano lo svolgimento del gnori Car<linnli: Ti!l-~erant, Jl;rioara. Pizz.ar<lo,
sacro Rito e in1ionano c.anl.i religiosi.
Aloisi-1\\lailella, Terlosohini, Mimmi, Agagianian,
Alle 19,lii giungono i µrimi gruppi ilol Cicognaui Gaetano, Valeri, Ci.rìaci, Léger, Ur-
Cloro Re,golare, con gli steIHlardi de<6Ji an- bani. Giollhe, Cen1o, Cicog11a11i Amleto, C'on-
ifohi O1:d.ini Monastici e .Mendicanti. r TI.eli- falonicri, Tardini, Ca.nati, Ottavi.ani. di ,Jorio,
i¾:? gìosi, corno poi gli alunni dei Seminari, si ,li- Bracci e Roberti.

4.3 Page 33

▲back to top
"eguono In sedia ge,-taloria il Prefetto 1lt-ll«' 1111 altro «11gg1•..ti,·o colon~ allo -pettacolt, in.
l'l'riruoui<> ,\\po,-tolid1e ::,;.. E. )lo11~i::(11or Danh•, 1Limenti,·,1hile dt·ll,· due t·nw. inurilzate ,·0111e
iI ).fog1-rionlo11111 tli Sua .:-au Iitn ~- .E. .:\\10111,it:nur trofei ,li vi(.wrin. ~nl gra111lio,o 11l1ure ~-
C11lloxi, il :'lh1l'11trn ili Cnmern l'-. E . .Mom\\ignor
Nu,mlli lto,•<•u. il 8egi·et11rio 1'11rti1·ohre ili ~ua
. antit:ì.. :'\\luusi,1ruor Capovilla, i ('americri :,.,.
greti PnrtC!ri11nnti.
Il giorno ,lopo. lìu 1lalli_. prìm•· "l'C', rir<•llll11<·iò
Il pcn·or,-.o Jol Sonio Pnùri•, rhe è assorto il pellr·{_rrin»Rl!io ,lei follcli. I,'l rna cli l-a11 l'io X
in 1m~gl1i,·ra 1• rlte di freq111·11tr. be1w11irl' i r•rn ;;tata 1i1·01lucnla al 1<t10 :1l1aro uella f'ap•
forleli. è acl'Olllp:lp:nato Ùa l'tlllti f' da OYU;,;1011i. polla ,lelln l'r<>~1•nl11zionc; rpwlln dì San I :io
Tnceùoao lr 011arùie Nohili; 1we,stano ~er- vunni .80"1·n t<nl ~taia, cfopo~la all'altaro ilol
vi,;iu ,l'Clnon• I(• Unanlie ~,·iz1.1•1't•, clw tìiu1dWI,!• B1>ato lruwt·onzo XT, <love il HPl.tor Maggior,•
i,.rinno ru11·ho il ('ortt>o Papnl,•, la Chuu-ùiu Pa- c·elebxò 1m, ,,11nln ,\\[('~~a rii rin!!:ra7,Ì!l.meuto.
larinn di 1lnon•, che è sd1i1•r:11:1 di fronte alll\\ \\'ì a...,;i.,;lettNo 1111rnero.,i Salc~iani, l~ooperntori,
R.ii,ilica, C! i l:1111danni P"111ilw1.
,\\llievi Pd Ex nllie,;, :ti quali il <.;ucce<>Son- ùi
Giunto <li lrtmte all'nlt:in•. il ~urnmo 1'011- Don Bosco 1•~11rn,t1e lut t.u J.a, riro110~1·ei1zu dt•lla
t('{ire gennneue al fnltlit1toriu. Poco dopo l<'1uniglia l'\\uJ«,;i:uw u Dio e :d suo Viciu-io 1w1·
vieae inlorrnlo l'inno /Rie ('011/1'SR01'. Ofil.'J:\\"llllo l'inoffobìlu t•onlorlo dt>l num·o 1r11>11fo del P11dn,.
n gran vor(l 1l11 tutto il l'k•ro. Al termi1111 il
X e1 pouwril!~io dcllo ,-(t•s,-.o i,:iomo IT rn:1
~ant-0 Pudrl'. t•anta i tlue l/1'1·m11.~ propri cli henedetta riparli Jlt'r Torino in forma (llÌ\\'11•
san Pio X t• cli San Giuv-;11111i Bo,1·0 o prot•Nle ti,-.sima. ll eh,, non imp,nlì ai f.111<"iulli <lella
111la inre11,azione 1lelle ~ac•ro :-poi{lie dei ,tue , Repubhlil-n cl1•1 mgaz;,;1 ùi :--11111:1 M:tnllPlla,
~fanti.
ni tlevo1i dclln Rpoziit e a rpwlli ,li Genova.
Di poi l'.\\ug-nf<to Pontetkc. ~nliLo aullu 11r11- nelle hrovi rnpplJ i·he ,i [f!c•t•. cli r·tmùen, 111
<1ena deli'nllarc, tiene 111 rnaA'i"'lnùe Alliwu- Santo "omu1u,·enti t.ributi ,li \\'!•nerazionc>. A
zionc "elehrnti\\'a tielle ,•irl it mir:llJili e 1l1•llf' ( ,enova S11;1 Ern, il Ca.rtl Siri ,·olle ro~~c ,·elP-
opl're immortali clcl.l"in<"omparnhile Ponfofi<'P r· hrnta nnn \\les.,a dinanzi all'l"rna. ulla prc~em:a
clc·I gramle E1hw11lor1'.
clcgli operai ,l,•i v,ui :ir~en;11i 1!••1111\\--esi; e 1111:1
~cll.1 pfa;,.7.a ì 1m rac<•ogli1111•ulo dt>vo1i,.~ì111u. ~mn follu di l'l'tlrli ,u-oor,;t a, 1·f'1trr11n• Don lJo~r11
Alln, fine, il cliseor1m poutilidu ì• aalut:no &lit u ad uc1·uRl,nr~i ni S11crame1111, nltrnlllt clul
w1;1 lu.ng-:i ovnzione.
111i:,1lerio;;;o iutl11-s.~o che co11tirrn11 11 c.serdlarc•
L!l 13t>nt•clrzicme del $uprt•mo Pastore a ~uile m1in11· I' \\po,>,tolo 1lt·ll I C"onte.s,Jone <•
l""'" 1·11i i fr1kli IÌ,;punùono i11 ,·oro -
1I t'ornnnione lrt•1111e11lt!. \\'i,itanmo il Santo
"igillo al riusciti!>i;imo 1·011\\"C•irno fli fe,lc•. tli :-\\un. Eminenza e tul1e le 1n:1,~i111e :\\.utori1ì1
:ipo~tolicu romanità., ,li uuo,·i impegni n,rsr1
L:i Rern 1lt•I I t maggio. fp~la ili S. )Juri;i
Dio e vcrisu 111 C'hiesa. 'l'l'a nuon 11cclanmzinn1 M11,zzarollu e , igilia ùell.~ 11<1re11,1 eh ~farfo, .\\u
il Santo Pa,1lrf' ln,wi:i, il ripiano e~temo pf'r c11- ~ilfatri(•e. llo11 l10R1·0 ricul rnnL nella $Ila f'JJ~ll
lrlln' 11ell11 Bal'lili1•11 e ili I:\\ ril'1tlir11 al S110 .IJ)· f• Dl'litl suu Jlasi!i,·a cli 'l'uriuu, clo,•p ~alo.,inni,
partam,•11tn.
gion1ui e popolo lo nerolt<l"rcJ t·omm ,~,.i l 1·a11-
Lo 1'<ptiUan• gioioiso dclii' l'ampane di ~.111 1arouo un ,0IP1111,· T,· 1),-11111 di ri111,:rnziam,·11to
Pietro ,i ion,lt• agli o~nna <ll'!lt• ni1·i ,, ~1•111hr;1 n nio e a )larìa .\\11siJi.1ni,·e !ll'I' i nuovi IJ'Ìonli
inter1►retul'll il giubilo Ùc'i <·nuri.
riportali ilnll'a111nlo Pallrt'. Dit·r 1mo tnuuti,
• Roma ha vi,;s11lo ieri ~rril'f1v11 T,'O,,sr•r p0t·chl• fnrono p!'opruinH•ntn cl11t'. lll!O 1'c~11 Il
mt111·e R,1111111111 una 1lc,llo ore più inteu,;e di 1>1111 Bo,;co d:11ln periferh rom:t11;1, Ldtro trihn-
devozì.0111· t tl1 fetlt>. pan1gonaliilr· ,1 <Jllcl.le piu 1.itogli n<>I 1·1•11lr,1 ,li Llr1m:1, Ht:t 11ue,-ti ,!11,.
fr•rviùe ili <•ni clelle !'.}lellac·11lu al momlu in- trionfi ha.uno 1111 1111i1•0 siwuJ,icaI11: 1p1cllo ,lt>I {)11
tero nl"ll'.\\11110 :--anro ciel 111.iO: J'illl1Il.agmr. 11iihi, aninurx. l'lw. tradotto in li•rtuiui e,a:ug(•li,·1.
~i potrrhhu ,11,!i;tinnge.re. 1leil'umnnit:ì itiuerantc;, equiYale al ~ I t1n-1cle prim11 il ICI-pio cki t'iC'li
clietro d111• 1'11li:(id1· stelle di tllll1 i-1111titil ch'-' 11· e la sua, ~im1tii1i11 l' tulio il r<:11!0 vi ~ar/1 il;1lo
ntl1litav:1 hl n,, tlr·l c·ie.fo. E le111ho tli pru-arli~o, per ~o-pr11ppiìr•. Duu Do~cu i11 t11t1a J:1 Kllll,
upprodo 11«1111 J.tt•nli, polt'Ya pift t'ho uu11 tletinir,i strnorcliuarin al ti,it;\\ 11011 hu mai <·er1·at1) hi
ie.ri la p1.1z1,a 1l,•lh1 Basilien , 111 i,·ima, ,!!TC'llllla propria l!;loria, ,. Dio l'ha pn•miato eo11ce1le11-
cli fe1lcli tli 01,,'llì t·eln ~ 1·011,lizione s,wi;ùe, 1l0~1i and10 •1nr,-h1, e in rni~11ro 1al11 11uale a
,lòv,, il tri1111!11le curtH> lw ,-0,-111!0 •1ua111l11 pcwhi, am ht> 1m i:li >1JJiriti 11iì1 gn1111li, i: cla1o
le; prime J1wi t.l.el tramouto hnuno a.;giuntu raggiungf'r<-•.
:.!,'.:t

4.4 Page 34

▲back to top
el celebnile le gesto di Son Giovanni Boscf
Popo esono lo perenne glovlneno deffo Chle,

4.5 Page 35

▲back to top
La mirallile alloeuzio11e del Sa11to Padre
Ecco il te.tt> del mirabile dia<'OTIO
rhe il Sommo Pontefice Giovanni XXlll ha rfrofto,
la srra dell'l I maggio, al S acro Colletzio, oll"Epi&copnl<ì,
a innumerecoli fedeli. nel aole111w e mt>morab1le e11iloifO drlle
celebrmsim1i in <ìnore di S an Pio X e ,li ,m GiotJanni 8o~co
V ENFRABll 1 FRATELLI E DILlTTT! F!C11 l ! degna delle prime pagine del Libro Divino;
Lo spettacolo c.he questa sera si offre
alla contemplazione Jei ~ostri on:hi Ci
riempie l'animo <li profonda e commossa
esultanza. La j?T'unde piazza della Basilica
di S. Pietro, che da secoli apre le sue
braccia marmoree al saluto delle folle
oranti e pellegrine, invitandole al racco-
glimento ed alla pre11hiera, riceve in questo
ve.spero i due 5a11ti gloriosi, e tanto cari
al cuore delle moltitudini cristiane: San
Pio X, Pontefice Romano, e San Gio\\·,inni
Bosco, Arostolo dl'lla gim·entù.
Lo spazio, recinto dal colonnato ro:;-
sente del Bernini, è trasmutato in quest'ora
come in un tempio solenne, in un alture
di preghiera e Ji lode. Vi tornano le ve-
nerate spoglie del Pontefice Samo, dopo
w, mese, di quella che vorremmo chiamare
l'ultima visita ra~torale nel Patriarcaro
che un g1on10 fu suo; ed in coincidenza
felice di e,·enti. esse si incontrano coi
r~sti mortali di S. Giovanni Bosco, che,
portato dalla rietà dei suoi figli nella
degna <li essere comp~rata a qul'I caro
quarantanovesimo Jd Genesi, Jo,·e è detto
che i -figli di Giacohbe accompa1?narono
per la deposi:ione definitiva la salma del
loro Patriarca allu tomba duplice. che
Abramo SI erJ ratta per sè e rer i .SllOi
in terra di Cnnaan, nel campo di Lfro1,
Eteo, in focc ia a Mambre (Gen., 49, 29-30).
Non di\\·ersame11te i figli di Venezia, u
cui per disttnto segno di affe::ionc a\\·evamo
concesso il granJt· favore, e il j?T'an<le onon:,
<l1 trasferire per breve tempo nelle Lagune
le spoglie santt• di Papa P10 X, 1-!ià loro
insigne Patriarca, prima che Pontcficl• i-:lo-
rioso della Chiesa unh·ersale, come per
aiutarlo al compimento di una suu anlica
promessa, eccoli ora pronri, in perfetta
feJeltà, alla rei;tituzione del sacro peg110,
rerchè, ricomposto nella Basilica Ji San
Pietro, {'rOscgua Ji qui una sopran·iven:a
d1 intercessione per quanti lo invocano,
e di edilica:ione e di letda per tutto il
ropolo cristiano.
chiesa a lui recentemente dedicata nel
Ma q uale J?Tande:za, quale trionfo in
quartiere T uscolano, sta per ritornare alla questa postuma peregrinazione del Pa-
sua Tori.no.
triarca antico presso la sua buonn gente
Con viva soddisfa:ione dell'animo, ed Veneta: quale spirituale esaltazione sul
anche con la personale partecipazione della suo rassaggio presso le porte delle princi-
parola, dello scritto e della presen:a, ab- pali città, disposte lungo il suo cammino
biamo seguito ~omo per giorno le due da Vene::ia a Roma: e qui in Roma,
solenni manifosca:ìoni, che tanto fervore quanta cordialità devori:.sìma ed entu-
e tanta devozione hanno ovunque suscitato siastica di accoglimento, si da forC1 ri-
nell'eco diffusa in tu rro il mondo: Venera- petere riù volte: Mirabilis Deus in .1anctis
bili Fratelli Nostri e diletti figli, consen- suis! (Ps., 67, 36).
tire che nel momento conclusivo, che ac- Nulla è mancato invero alla solennità
costa in significazione così singolare ed di questo ritorno e di questo ricevimento:
amabile i due luminosi modelli di santità innanzitutto la turba non solo « non mo-
dei tempi nostri, abl-iamo a rile\\·are lo dica )) , ma Lmponentissima; e i curms e1
spirituale valore dell'odierna circostan:a. equites pazienti o scalpi-ranci, paicht: tutte le
I. - Per quanto si riferisce a Pio X, la forme moderne d i trasporto furono messe
scena edificante di questa sera è in tutto in a:ione, a renderlo più rapido e sol1;nne. :?~5

4.6 Page 36

▲back to top
Grande benedizione fu questa per le
genti Venete, e per la gente Italica: aposto-
lato efficacissimo ili verità, di pietà reli-
giosa e di pace!
Il rilevarlo, oltr<c al riuscire di profonda
soddisfazione al Nostro spirito, Ci apre
il cuore alle più liete speranze.
La vita dei santi che u Signore ha la
bontà di donare di tratto in tratto alla sua
Chiesa, ritrae moltissimo dalla varia con-
figurazione dei luoghi, dei tempi e degli
uomini, tra cui questi esseri privilegiati
e generosi vissero e moltiplicarono le
virtù preclare ed i buoni esempi di cui
si arricchisce il ratrimonio spirituale ili
un popolo forte e cristiano.
È per questo, Venerabili Fratelli e di-
letti Figli, che ringraziando lddio per le
ricchezze immense, moltiplicate da questo
passaggio delle Sacre Spoglie Ùi un santo
Pontefice, Noi le accogliamo nel loro
ritorno ali 'Urbe, e 1e ricomponi.amo con
commossa riverenza. qui dove continue-
ranno ad essere oggetto di venerazione da
parte dei pellegrini di tutto U mondo..
Ad alcuni santi più illustri nella Chiesa
di Dio sono riservati talora compiti ecce-
zi.onali che si prolungano nei secoli. Ogni
santo poi ha la sua provvidenziale missione
da compiere, ha una sua fisionomia, che
lascia una particolare impronta nel tempo
suo, e che talora si estende anche nel-
l'ordine materiale e temporale.
Pio X è tutta una glorificazione dei com-
piti pastorali; e ad osservare minutamente
g-li undici anni del suo governo ili Pon-
tefice Sommo, se ne deduce una tale
molteplicitii e pienezza di saggi provve-
curn.enti per la struttura Lntema dello. am-
ministrazione ecclesiastica, per il rinvigo-
rimento della pietà religiosa del clero e
del popolo, per l'esercizio della carità e
del ministero pastorale, da riempire l'anima
di ammirazione e di stupore. A lui si po-
trebbe bene applicare come a pastore
insigne, vigilante e incomparabile, il tri-
nomio in cui un altro dei suoi più lontani
antecessori, in tempi più difficili ed aspri
dei nostri, riassumeva la Chiesa Santa,
quale egli la volle, ed in parte l'ottenne:
cioè: « libera, casw., catholica ».
Ed eccolo ora, il santo Pio X, come
l'ru1tico Patriarca Giacobbe, in faccia a
Mambre, in possessionem septtlcri, e per
L'Urna in Piazza San Pietro
246

4.7 Page 37

▲back to top
sempre: eccolo al cosrctto del rorolo suo, namento parrocchiale: e i cori vibranti
<li questa sua gens .stllll'Ca, di que:;to regale della gio\\'entù no\\'clla, qui com:cnuta ..la
~acerclctutm, di questo poJm/11s acqttisitionis; ogni punto della terra ad educarsi alle
così S. Pietro lo chiamava a rammentare, conquiste dell 'avvenire del Regno di Cri~to
come il morente Patriarca ai figli suoi esuli nella Chiesa; ed infine la folla, la foll,1
in terra straniera, i precetti del Signore. devotissima e pia, dei fedeli deU 'Urbe è
Egli è qui: e la sua voce, che giunge dal Jcll'Orbe, che un fascino egualmente no-
seno d i Dio, ricorda a tutti i cristiani lu bile e potente di ammirazione e di amore
giusta via da seguire: l'appre::zamento attira verso la tua protezione, o Padre
esatto, che deve farsi delle cose terrene, ~anto. Sii per tutti, o 5anto Pio X, amico,
e cioè non in \\ isra semplicemente eJ esclu- ispiratore: intercessore.
sivamente della prosperità materiale, mu
nella preparazione, per ciascun uomo, del Il. - Accanto a San Pio X già lo di-
suo rito.rno alla Casa dd Padn:, per cui cemmo Noi porgiamo egualmcnte tri-
tutti fummo creati, e ,cgnad in fronte buto aJfettuoso di n·nerarione e J.i e:;ul•
Jel divino sigillo della grazia.
tan:a, in mirabile unanimità di sentimenti
O glorioso Pontefice nostro Pio! Eccoci e di affetti, a San Giovanni nasco.
innanzi alla tua tombo, al tuo altare, nel Una fclice concomitanza di significati
rito di ricomporti nella pace serena e preparò il suo ritorno nell'Urbe, a cento
benefica dei Santi del Signore. Ci stanno anm cli dtstan~ dalla sua prima ,·enuta!
intorno i Principi ddl::i Santa Chiesa, re- L'umile sacerdote dei quartieri popolan di
siJcoci nell'Urbe, componenti Il Sacro Torino non era sconosciuto, quando la
Collegio dei Cardinali: e, accanto a loro, p.rima ,·olta capitò a Roma.
i primi e riù pre:iosi e diletti collaboratori Per il popolo, Don Bosco fu semrre il
<lei ~overno ecclesiastico. Si aj!giunge la prete dei raga:::i, dei gio,·ani, che è quanto
Jistinta schiera dei prelati, Nostri e loro dire il sacerdote tutto dedito alla loro
infaticabili cooperatorì; dei saccr~loti spe- istmzione religiosa, alla e<luca:ionc mo-
cialmente consacrati a1 scrvi::io clcllc anime, rde, alla forma::ione alle virtù CÌ\\'ichc cJ
nei d1vers1 gradi dell 'ecclesiascico ord1- al lavoro. In questo, egli con sapiente :!17

4.8 Page 38

▲back to top
lungimiranza vedeva la prospenta futura
della Chiesa e della società, e vi si applicò
con dolcezza conquidente e ferma dirittura.
Ma per chi sapeva leggere a fondo, Don
Bosco si mostrò subito, insieme cJ,e della
giovinezza, il sacerdote del Papa: il prete
Romano, sì da far dire nella sua città ,
con una punta di gelosia: « Roma ti
ammira: Torino ti ama» . A distanza di
tànti anni., nel! 'irradiazione luminosa della
sua figura e Jella sua Opera, ben a ragione
si può dire, quasi correggendo la frase
geniale: « Tutto il mondo ti ammfra: tutto
il mondo ti ama» .
Don Bosco è tuttora vivo nell'incanto
che egli esercita SlÙle anime giovanili.
Egli infatti ebbe la rara capacità di racco-
gliere e capire le aspirazioni della gi.ovi.--
nezza. Non è vero che questa voglia sem-
pre strafare, iinporsi alla luce della dot-
trina, all'indirizzo della buona disciplina.
Al contrario, essa vuole essere compresa,
con intelletto benevolo, guidata con brac-
cio robusto, con parola sincera: vuol
trovare cuori che la amino e la stimino,
aiutandola dolcemente e fermamente nella
ricerca di ciò che è veramente importante
nella vita; nella vita presente e nella d ire-
zione verso la futura.
Ciò è apparso con Nostro profondo
compiacimento nella giornata radiosa di
domenica 3 maggio, quando, tra le più
che centomila persone che Ci attornia-
vano al quartiere Tuscolano, la maggior
parte erano giovinezze vibranti, che ac-
clamavano il Papa, e nel Papa la perenne,
giovinezza della Chiesa.
Ripensando a questa magnifica realtà,
ripetiamo ai giovani le parole di Pio lX,
che fu il Pontefice dei tempi di Don Bosco:
« Noi siamo con voi». Il Papato, per cui
Cristo governa le anime, ha il suo fonda-
mento non nelle dimensioni territoriali di
uno Stato, ma nelle espressi.oni di attività
missionaria apostolica, caritativa, nelle
forme di vita in cui si plasmano per il do-
mani le anime giovanili.
[n questa sera di commozione e di amore,
l'inno di gratitudine si eleva a Don Bosco,
apostolo della gioventù, e con lui a tutti
i fondatori e condottieri di istituzioni
antiche e moderne, che dispiegano in
Roma e nel mondo le loro energie alla
educazione delle generazioni novelle, con
la sicurezza di un'alba sempre promettente
di vita, di attività e di perfezione cristiana.
Venerabili Fratelli e diletti Figli! Sulla
soglia di questa Basilica, presso le tombe
degli Apostoli, dei Martiri, dei Dottori
insigni, a cui si volgono gli sguardi dei
fedeli cattolici di tutto il mondo, Noi ri-
sentiamo in quest'ora, a monito solenne
e ad incoraggiamento suadente, le profe-
tiche parole della Liturgia: Vidi coniimcms
viros, habentes splendidas vestes, et angelus
Domini locutus est ad me dicens: isti mnt
viri sancti facti amici Dei.
Eccoli insieme questi amici di D io,
dopo il viaggio mirabile della loro esi-
stenza terrena, durante la quale si conob-
bero e si amarono: eccoli dopo la peregri-
nazione di questi giorni da Roma a Ve-
nezia, da Torino a Roma.
In vero la supplicazione Ci sale com-
mossa alle labbra: Sancti cui, Domine, mi-
rabile consecuii sunr iter.
Il viuggio di questi Santi si è compiuto,
anche nel voto di un incontro di S. Pio X
con i suoi Veneziani, e di S . Giovanni
Bosco con quella popolazione dell'Urbe
affidata al ministero pastorale dei figli suoi .
Diletti Figli! Come gli occhi si volgono
a queste Urne gloriose, così i passi di
ciascuno di noi si dispongono a proseguire
il cammino verso il compimento della
vocaz'.one terrena ed eterna.
Sancte Pie, oi-a pro nobis: Sancte loannes,
ora pro nobis. O Santi del Signore! pregate
per la Chiesa tutta intera, che vi acclama
e vi venera; pregate perchè ciò che fu la
applicazione costante del vostro lavoro
apostolico sia sempre l'impegno nostro
per la purezza della fede, per la santità
del costwne, per la carità dei rapporti
fraterni e sociali. Pregate perchè si molti-
plichino le buone famiglie, che dànno alla
Chiesa ed alla società i servitori generosi e
fedeli; pregate perchè gli uomini tutti,
meditando pensieri di pace, giungano alla
ferma convinzione che soltanto la bontà
mite e generosa scioglie ciò che è arduo
e difficile, rafforza i vincoli della frater-
nità, conquista i cuori, salva le famiglie
ed i popoli.
218
- - - - - - - - - -- -
DOLLETTlNO S.i\\I.,.F.SIANO Aurorizz del Tribunsle dl Torino in d11rn r6--z-19-4-9, n. +0·1. Co n approvazione ecdesiasric.a.
1° GIUGNO 1959 - -\\. LXXXIII, N. '' Di rett. resp.: Sac. Dou. PLEl'RO :Z.ERBINO, via M. AusiliatriQC 32. '"rot'ino (714)- Off. Graf. SEl

4.9 Page 39

▲back to top

4.10 Page 40

▲back to top
un libro per tutti i Cooperatori salesiani
SAC. DOTT. FEDELE GIIIAUDI
IL SANTUARIO DI MARIA SS. AUSILIATRICE
CHIESA MADRE Dli SALESIANI DI DOH BOSCO IH TOIIIHO
Volume in-4, grande, pagine 173, con lllustradoni fotografiche
URE 3000
Q,u,sro srupmdo TTUJflOl{rafia sulla Basilica
fondalo do Son Giornn11i Bosco,
prtstmo la pa,1d11 Chir.so nello :,110 ,torio ~ ntll'nrle.
A rtraruso la de&r:ri~io11r J,I Santuario 1alc,iano
il /mare ricererli nn<> ,,rimo/o
11//°1,/t~ll•=ione spiriiun/1• e religiosa della 31&0 anima.
Quealo i , insomma, un'opera c/1e parla
al .-11orc e alla mMI~.
per ordi11a:rumi. rivo(gersi o[la
.. Cl ..'t L.,, rl-, , ,._c I ritRHAZI ONALE
CORSO REGIHA M,UGHERITA 176 C. C P. 2 171
TORI HO 714
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria .4uslliatrlce, 32 Torino - Telefono 22-117
Al 1• del mese: per i Cooperalori e le Cooperalrici Salesiane
Al 15 del mese: per I Dirigenti della Pia Unione
S1 invi• graluil1mente. Spedizione In abbonamento poJl1le. Gruppo 2•
*facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno Il Conio Corrente Poslele con li numero 2-1355 (Torino)
sotto le denominazione: Direzione Genera/e Opere di Don Bosco - Torino 714
Ognuno pub valersene con risparmio di sp..-e, nell'ln11lare le proprie offerte,
rkorrendo alrufflclo postale locale per il modulo relativo
*IMPORTAN TE
Per correzioni d'indirizzo si prega d'inviare anche l'indirizzo vecchio.
SI rtngrazlano I Sig. Agenti postali che respingono, con le notificazioni d'uso, i Bollettini non recapitati