Bollettino_Salesiano_193911


Bollettino_Salesiano_193911

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Edizione rido1ta secondo ,., presari'lioni mfnl,aerlali.
Bollettino
Anno LXIII • numero Il
1° NOVEMBRE 1939-XVIII
Spedii. In abbon3mento postale

1.2 Page 2

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i'EHJODJCO MEN- ·
SlLE PER I COO-
PERATORI DELLE
OPERE E MXSSIONI
Dl S. 010. BOSCO
BOttE~r~rJNO
SJ.\\tESJ J.\\i'I O
Anno LXIII - N. 11
NOVEM BRE
:1 939 - XVI II
Spedizione fn
abbonamento postale
SOMMARIO: Le nostre vittime nella rivoluzione marxista in Spagna. - 1n famigUn: llalla, Albania, Palestina,
Cuba, Pèrù, Cbaco Paraguayo. - Dalle nostre Missioni: Thailandia, Giappone, Colombia, Assam,
Cina, lndia. - Per la pace del mondo. - Crociata missionaria. - Lettera dJ
Don Giulivo al giovani. - Necrologio.
Le nostre vittime nella rivoluzione marxista in Spagna.
Ci è finalmente possibile comunicare ai nostri Cooperatori, se non i tragici particolari,
almeno l'ele11co delle nostre vittime dèlla rivoll.{,zione marxista in Spagna da! 1936-1939.
Le raccomandiamo in modo particolare ai loro sU,J/ragi, insieme a tutti gli altri nostri
cari defunti, in questo mese dei morti.
SALESIANI Allo scoppio ddla rivolta la Società Salesiana contava in Ispagna 53 Cas-;: e 767
tra Salesiani e Kovizi, ùivisi in 3 Ispettorie: l'Ispettoria di Ba ·cellona con
14 Case e 247 Salesiani; l'Ispcttoria di Madrid con 18 Case e 278 Salesiani; l'Ispettoria di
Siviglia con 2 r Case e 242 Salesiani, be vittime della rivoluzione van così distribuite:
JSPETTORJA DI BARCELLONA: L'Ispettore, Sac. GlUSEPPE CALASANZ.
Casa di Alcoy:
Sac. Alvaro Sanjuan.
Sac. G:useppe Jimencz.
Sac. Giuseppe OLin.
Casa di Barcellona (Rocafort):
Sac. Giuseppe Bonet.
Sac. Giacomo Bonet.
Casa di Barcellona(Tibidabo):
Sac. Giuseppe Castells.
S-1c. Giuseppe Caselles.
Casa cli Barcellona (Sarri:t):
Sac. Francc~co Bandrés, Dir.
Sac. Sergio Cid.
Sac. Giuseppe Batalla.
Sac. Eudardo Conill.
Ch. Zaccaria Ahadia.
Coad. Antonio Beltmn.
Coad. Giacomo O,1:iz.
Coad. Giuseppe Rabasa.
Coad. Angelo Ramos.
Coad. Gil Rodicio.
Casa cli Geron.'.l:
Sac. Giulio Junyer.
Ch. Gioacchino Azor.
Ch. Giovanni Roig.
Ch. Salvatore Solana.
Ch. Giuseppe B...nach.
Coacl. An~onio Gui,.x.
Coad. Giovanni Planas.
Casa di Mal.aro:
Sac. Ponziano Blasco.
Casa di Valencia:
Sac. Antonio Martin, Diret.to-:-e.
Sac. Recaredo de los Rios.
Sac. Giovanni Martorcll.
Sac. Giuliano Rodriguez.
Ch_ Pietro Mcsonero.
Coad. Giacomo Buch.
Coad. Agostino Garc·a.
Casa cli San Vicens Dels Horts:
Coad. Eliseo Garda.
Fam. Alessandro Planas.
Ch. Felice Vivet, studente di Teologia alla
Pontificia Università Gregoriana di Roma e
Ch. Saverio Bordas, studente di Filosofu.
alla Pontificia Università Gregoriana di
Rom.a (appena ritornati in Patria).
TOTALE MORTI: S1cerdoli, 18 - Chierici, 8 - CoaJ.iutori, 11. - In tutto, 37·
---

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ISPETTORIA DI MADRID:
Casa di Astudillo:
Ch. Andrea Aparicio.
Casa di Carabancbel Alto (Srud.)
Bac. Enrico Saiz, Direttore.
Sac. Felice Gonzalez.
Ch. Virgilio Edreida.
Ch. Luigi Soto.
Ch. Vicente Rodriguez.
Ch. Teodulo Gonzalez.
Ch. Domenico l\\liguel.
Coad. Giovanni Codera.
Coad. Paolo Gracfa.
Casa di Madrid - Extre.madura:
Sac. Germano Martin.
Sac. Giuseppe Villanova.
Ch. Stefano Cobo.
Ch. Francisco Edreira.
Ch. Manuele Martin.
Coad. Gil Yalentin.
Casa di Orense:
Ch. Antonio Velasco.
Casa di Madrid (Atocba):
Sac. Raimondo Goicoechea,
Direttore.
Ch. Giusto Juancs.
Ch. Francisco Martin.
Coad. Raimondo Eirin.
Coad. Matteo Garulera.
Coad. Emilio Aree.
Coad. Anastasio Garz6n.
Casa di Madrid (4 Carninos):
Sac. Pio Conde.
Sac. Sabino Hernfodez.
Sac. Salvatore Fcrnandez.
Coad. Nicolao della Torre.
Casa di Sa.ntander:
Sac. Andrea Gomez.
Coad. Antonio Cid. ·
Casa di Vigo:
Sac. Raffaele Ojanguren.
Ch. Carmelo Pcrez, studente
di Teologia a Torino, tor-
nato in patria.
Casa di Mohe.rnando (Novfaiato
e Studentato Filosofico):
Sac. Michele Lasaga, Dfrrtt.
Ch. Vittoriano Femandcz.
Ch. Giovanni Larragueta.
Ch. Luigi ,;\\lartincz.
Ch. Vicente Alonso.
Ch. Fiorenzo Rodriguez.
Coad. Celaya Giuseppe.
Coad. Davide :\\fortino.
Nov. Sac. Andrea Jimenez.
Nov. Ch. Pasquale De Castro.
Nov. Coad. Eliodoro Ramos.
Nov. Coad. Stefano Yazquez.
Nov. Coad. Agostillo Carabia5.
Nov. Coad. Emanuele Garda.
Nov. Coad. ~1ichele Septien.
Casa di Salamanca:
Ch. Emanuele Bon-ajo.
Ch. Pietre, Artolozaga.
Ch. Giuseppe Iglesias.
Ch. Amatore Pena.
Coau. Dionisio Ullivarri.
TOTALE MORTI: Sacerdoti, 12 - Chierici, 24 - Coadiutori, 17. - In tutto, 53.
JSPETTORIA DI SIVIGLIA:
Casa di Malaga:
I Casa di Moron:
Sac. Emanuele Gomez, Dirett.
Sac. Vincenzo Reyes.
Sac. Antonio Pancorvo.
Sac. Francesco Migucz.
Sac. Felice Paco.
Sac. Emanuele Fem:indez.
Coad. Tomaso Alonso.
Coad. Stefano Garda.
Coad. Raffaele Rodriguez.
Sac. Giuseppe Limon, Dirett.
Coad. Giuseppe Bianco.
Casa di Ronda (Sta. Teresa):
Sac. Antonio Mohedano, Dir.
Sac. Paolo Caballero.
Ch. Giovanni Hernanclez.
Ch. Onorio Hcmandez.
Casa di Ronda (Sacro Cuore):
Sac. Antonio Torrero, Dintt.
Sac. Michele Molina.
Sac. Enrico Canut.
Coad. Aniano Ortega (di ma-
lattia).
Casa di Siviglia:
Sac. Antonio Camacho.
TOTALE MORTI: Sacerdoti, 13 - Chierici, 2 - Coadiutori, 5. - In tutto, 20.
TOTALE GENERALE MORTT: Sacerdoti, 43 - Chierici, 34- - Coadiutori, 33. - In tutto, no.
FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE:
Sr. l',,foreno Carmen, nata in Villamar Ain
(Spagna), uccisa in Barcellona (Spagna) il
6-Ix-1936, a 50 anni di età e 28 di profes-
sione. Fu Direttrice per 9 anni. Apparteneva
- - alla Casa di Barcellona-Sarrià, come Vicaria.
Sr. Carbonell Amparo, nata in Alboraya (Spa-
gna), uccisa in Barcellona (Spagna) il 6-rx-1936
a 43 anni di età e 13 di professione. Apparte-
neva alla stessa Ce5a di Sarrià.

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IN FAMIGLIA
ITALIA - Il Vicario Ap. di Derna.
· Abbiamo dalo, a suo tempo, notizia del-
l'affidamento del Vicariato Apostolico di Dema
da parte della Santa Sede alla Società Sale-
siana. Ora siamo lieti di annunziare che con
Decreto del 13 settembre u. s. la Sacra Con-
gregazione di Propaganda Fide ha nominato il
nostro rev.mo sac. Don Giovanni Lucato, par-
roco del Santuario di .N'. S. della Neve a La
Spczin, a Vescovo titolare di Tigia e Vicario
Apostolico di Dema (Lib:a).
Nato a Com,edo Vicentino il 1 novembre 1892
da Giobatta e da Castellan ::\\1aria Letizia, S. E.
Mons. Lueato compì i primi studi nel paese
natio, a Valdagno e nel Seminario Diocesano.
Nel 1907 entrò nel nostro Istituto del Marti-
netto (Torino) e nel 1910 fu ammesso al no-
viziato di Foglizzo Canavese. Da.I 19u al
1914 compl i suoi studi a Valsalice. Nell'anno
scolastico 1914-1 5 fu insegnante nel Collegio
Municipale di Randazzo (Catania). Il 10 mag-
gio r915 fu richiamato aUe anni e partecipò a
tutta la grande guerra, come artigliere prima,
poi alla fine come allievo ufficiale pilota aviatore.
RitQmato, fu a San Gregorio <li Catania,
<love incominciò lo studio della teologia, che
prosegui nell'Istituto San Francesco di Sales
di Catania. Compiuti gli studi teologici fu or-
dinato sacerdote, nel 1922. Dal 1923 al 1925
fu addetto alla nostra parrocchia di Sant'Ago-
stino di Milano. Dal 1925 al 1931 fo <,ìre'ctore
spirituale dell'Istituto San Luigi di Schio, e
dal 1931 al 1937 fu direttore ùel Patronato
Leone XIII di Venezia. Nel 1937 venne fatto
parroco di N. S. della Neve a La Spezia ed
Esaminatore Sinodale della Diocesi.
La sua elevazione all'episcopato ha susci-
tato una gran gioia non solo nella Famiglia
salesiana e fra i parrocchiani, ma in tutta la
città, che saluta in lui il primo parroco de
La 8pezia innalzato alla dignità episcopale.
Lo accompagniamo coi più fervidi voti nella
nuova missione.
Gaeta. - Grazie a Don Bosco.
Il 10 settembre u. s. le autorità ecclesia-
stiche locali, assecondando il vivo desiderio
manifestato dalla p6polazione, hanno indetto
un pellegrinaggio al Santuario della Trinità,
sito presso la celebre Montagna Spac<.-ata in
ringraziamento della speciale protezione ma-
nifestata in quei giorni da S. Giovanni Bosco
sulla città.
Al pellegrinaggio è intervenuto S. E. l'Ar-
civescovo della città, Mons. Casaroli, che, alle
ore 17, nel vasto e sontuoso tempio di S. Frnn-
cesco, gremitissimo di fedé!li, ba celebrato w1a
funzione di ringraziamento al Signore, a nome
e del popolo tutto. Indi si formato un im-
ponente corteo di circa diecimila persone,
e arrivate anche dai comuni vicini, che si
avviato verso il Santuario d?lla Trinità. Era
una folla enorme di cittadini di tutte le età e
di ogni classe sociale, comprese molte rappre-
sentanze delle Forze ArlD.'.lte, oltre alle Asso-
ciazioni Cattoliche con bandiere.
Giunta a1 tempio della l\\Iontagna Spaccata
la folla ba sostato nel piazzale della chiesa e
lungo la via che conduce al Santuario. Subito
dopo, l'Arcivescovo, dalla porta della chiesa,
ha rivolto al popolo parole di fede e di ringr,1-
ziamento, invocando ancora da S. Giovanni
Bosco la protezione non solo di Gaeta, ma
anche di tutta l'Europa in queste ore d'in-
certezza e di pericoli; ed ha chiuso impar-
tendo al popolo la Santa Benedizione, dopo
averlo invitato a rendersi meritevole, con la
bontà e la castigatezza dei costumi, della mise-
ricordia della giustizia <li D io. Yerso sera il
pellegr inaggio lentamente si e sciolto.
ALBANIA - Le opere delle Figlie di
Maria Ausiliatrice.
Le Figlie ùi Maria Ausiliatrice da più di
trent'anni vanno svolgendo la loro opera di cn-
.rità nel!'Albania, dove al presente contano tre
Case: due a Scutari e una a Vajguras.
A Scutari furono chiamate dalla benemerita
Associazione Italiana pei Missionari Cattolici,
la quale affidò loro l'Orfanotrofio femminile
italiano - unico in Albania - apeno 1'8 gen-
naio 1907 con una ventina di orfanelle, che
crebbero in $Cguiro fino a 70.
L'anno successivo vi si aggiunse, nella Casa
Ceca, l'Ospizio dei vecchi; e nel 1913 si diede
principio - sempre a Scutari - all'Ospedalet~o
1talumo ~ Principessa Jold11da ", con ambulatorio
e dispensario gratuito di medicinali ai poveri,
<love le suore, coadiuvando efficacemente il
medico, s'adoperarono ad alleviare le soffe-
rcn1,e e le miserie d'innumerevoli infermi.
Superate le non lievi difficoltà imposte dal
lavoro io un paese allora straniero, c..osì dissi-
mile dalla patria per lingua, costumi e reli-
gione, e per di più sospettoso dello zelo disin-
- - teressato di chi lo andava beneficando, le

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Figlie di l\\Inria Ausiliatrice sacrific:indo:ii ge-
nerosamente videro in breve le varie opere
affennarsi e svilupparsi sempre più, con mira-
bili frutti di cristiana carità.
l\\fa lo scoppio della guerra balcanica prima,
e della guerra europea poi, prqmrò loro una
lunga odisi-:ea di do!orose vicende.
Già nell'ottobre del 1912 Scutari fu cinta
d'assedio per sci mesi; e Kazan Pascià, mandato
da Costantinopoli, aveva l'ordine di radere al
suolo la città piuttosto che arrendersi. li R. Con-
solato Italiano chiese protezione per le 10 suore,
rimaste sempre al loro posto d'assistenza, ed
era già pronta la nave che dove,-a imbarcarle
con gli altri compatrioti, quando le autorità
locali non permisero agli italiani di rimpatriare.
Orfane e suore si ritirarono allora suUe col-
line di Tepia, a mezz'ora da Scutari; ma tro-
vandosi anche là sotto il tiro delle bombe, ri-
tornarono in città, abbandonandosi nelle mani
della Provvidenza. Non è facile dire tutto queUo
che ebbero a soffrire nei continuati bombarda-
menti e nella pri,•az:ione d::l più stretto neces-
sario, durante tutto quel tempo, finchè, dopo
l'uccisione di Kazan Pascià, la dttà non si ar-
rese per la fame.
Sopraggiunta la guerra europea, con nuove
complicazioni politiche per l'Albania, continuò
~ serie delle penose vicende. Nel marzo dd
1916 il Comando Austriaco - chè l'Austria
vanLnva nllora in Albania la proLezione del
cullo - sbarrata ogni via di rimpatrio, ordinò
che le ro suore, lasciate le lo,o opere, fossero
in:ernate. Conunc-iò così un ben doloroso pe-
riodo: viag~i. tappe forate, soggiorni disa-
giaLi, scarso nutrimcmo e priYazioni d'ogni
genere; finchè giumero a Vienna, dove rima-
s,~ro in esilio presso le Suore del Bambino Gesù,
ncll'impossihilìtà per molto temro di comuni-
care con le Superiore,, le quali tentavano ogni
via per rintracciar>! le povere prigioniere. Dopo
parecchi mesi, per interessamento della Santa
S.!de, poterono alfine rimpatriare.
.-\\ppcna et.-,;:-::ita la guerra, nel febbraio del
1919, cinque Figlie di Maria Ausiliatrice ritor-
muono a Scutan, doYe trovarono le case sac-
chcg~iate, sprovviste di tutto e in rovina. Si
stanziaronn nell'Orfanotrofio adibito a Osre-
dale militare italiano. pre~o il quale presta-
rono la loro or.'!m d'assistenza, finc.hè nel 1922,
partiti i soldati e fatte le necessarie riparazioni,
rientrarono le orfane in numero di 40.
Si iniziò pure la scuola di lingua it:iliana per
una Lrcntinn <li signorine albanesi, e si riaprì,
nel no,·emhre dello stesso anno, anche !'Ospe-
daletto italiano Principessa Jolanda n con an-
- - nesso amhulatorio e dispensario; ma nel luglio
successivo, per motivi politici, fu chiuso e non
venne riaperto che nel 1928.
Sostituitasi l'Italia all'Austria nella prote-
zione del culto e nell'opera di organizzazione,
si stabilirono a Scutari molte famiglie italiane
di ufficialj e d'impiegati, per cui si senti il b:-
sogno di una Scuola italiana, che ,·enne aperta,
accanto all'Orfanotrofio, nell'anno scolastico
1924-25, frequentata poi non solo dalle fan-
ciulle italiane ma anche dalle fi~liuole del!!
prime famiglie scutarinc.
Il 10 gennaio 1932, con la partecipazione dd
R. Console e di illu:ltri personalità, si festeggiò
il 25° di fondazione dell'Orfanotrofio, celebrato
con solenne pontificale <li S. E. Mons. \\"escovo
nella cappella intema dell'Istituto e concluso
colla lcllurn d'un telegramma del Santo Padre.
Ma un anno dopo venne nuovamente tur-
bata la fiorente vita de ll'Orfanotrofio. Il 24
aprile L933 il Governo albanese, per ragioni
politiche e in odio alla religione cattolica, ema-
nava un d,~creto di soppressione di tutte le
Scuole temlte da relig:osi. In cooreguenza
venne intimato alle Suore di chiudere la Scuola
esterna e di mandare le orfanelle dai 6 ai 13
anni alle Scuole dello Stato, <love si proibi,·a
ogni pratica religio!¼I e p,Jrfino il segno di
croce. In seguito a quesca intima7,ione, che do-
veva effettuarsi subito, non potendo.,i assumere
in tali condizioni la responsabilil.à delle ricove-
rate, per consiglio del R. Console, furono con-
segnate ai rispettivi parenti tulle le orfanelle
obbligate alla scuola. Il 27 aprile, 37 al di sotto
dei l 3 anni lasciarono piangendo l'Orfano-
trofio... d~tando p:li ,Tiva commozione nel-
!'animo dei buoni che le incontravano in la-
grime per le vie della città... li posto di queste
venne occupato subito da altre orfane dai 13
ai 15 anni: le autorità albanesi cercarono in
tulti i modi di opporvisi, intentando una vera
persecuzione per strappare le orfane dalle
suore e farle passare tutte al Com·ino del!o
Stato insieme alle turche e ortodo::sc: ma, grazie
al validissimo appoggio del Consolato ita.liano,
l'Orfanotrofio potè sempre i;u'-l;;ister~.
Severis~ima fu pure la vigilanza per impe-
dire In scuokl cstema, fino a circuire l'Orfano-
trofio <li poliiiotti per non lasciarvi entrare
nessuna fanciulla che vi si recasse anche sol-
tanto per ,·isitare le suore, senza sottoporla a
lunghi e minuti interrogatori.
'-:cl 1936 finalmente l'Orfanotrofio potè ac-
cem1re di nuovo le orfan$!11e dai 4 anni in su
e riaprire per loro la scuola elementare in
lingua albanese e italiana; anche la scuola
csLerna fu in seguito riaperta.
Frequenti le visite illu$tri all'Orfanotrofio e

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L'OPERA
DELLE
FIGLIE DI
MARIA AU.
SILIATRICE
IN
ALBANIA
Vaiguras. • Piccoli comunicandi.
kut.ari. • L 'accct1azione
delle prime orfanelle.
Scut:Jri. • Parlatorio ali 'aperto.

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alle opere annesse: tra le altre si ricorda quella
di S. E. il Ministro d'llalia in Albania, il quale
se ne mostrò assai soddisfatto, congratulandosi
in particolar modo per il premio con m~-
daglia d'oro riportato dal1'0rfanotrofìo nella
prima Esposizione artistica albanese. e compia-
cendosi ancor più per la perfetta applicazione
del m.etoclo educativo di Don Bosco. Si ricor-
dano pure le vìsite del R. Prefetto di Scutari,
e delle Principesse sorelle dell'ex-re Zog, i
quali espressero tutti la loro viva ammi-
st1~i soldati, le suore poterono fermarsi e con-
tinuare il compimento della loro missione di
carità; ed oggi le varie opere loro affidate,
svol~endosi finalmente in piena libertà sotto
la bandiera d'Italia, vanno sviluppandosi sem-
pre piu. Accanto all'Orfanotrofio è aperta, pei
figli degli Italiani, la Scuola esterna con le cinque
classi elementari, alle quali nel prossimo anno
scolastico verrà aggiunto il ginnasio inferiore.
L'Ospedale « Principessa Jolanih1 ,,, tanto
ben visto dalki popolazione, è sempre più frc-
Scu.tarl (Albania). - Gruppo di orfanelle.
razione per la nobiit: opera dj bene svolta a
favore del popolo albanese.
Nel febbraio del 1937 le Figlie di Maria
Ausiljatrice - per opera della Direzione Gene-
rale delle Ferrovie dello Stato - aprirono
un'altra Casa in Albania a Vajguras (già Ku-
çove) dove assunsero la direzione dell'Ospeda-
letto A. I. P. A. per l'assistenza degli amma-
lati e infortunati italiani e albanesi addetti ai
lavori dei pozzi petroliferi.
Accanto all'ospedale e all'ambulatorio sorse
poi la Scuola di lavoro, l'Oratorio festivo, e i
catechismi parrocchiali a beneficio delle fan-
ciulle del luogo.
Nell'aprile u. s., durante l'occupazione ita-
liana, per misura di prudenza, suggerita dalle
autorità dell'azienùa, l'opera fu brevemente
sospesa; nu riprese poi subito e con maggior
incremento la sua benefica attività.
A Scutari invece anche durante le ore di
- - lrepi<la incertezza prcced(..ntc l'<:ntrata dei no-
qucntato; e nell'annesso ambulatorio e dispen-
sario assommano in media a più di 2000 al
mese i poveri visitati, assistiti e provvisti gra-
tuitamente di medicinali.
PALESTINA - Gerusalemtne. - Ad onore
della Beata Mazzarello.
Le feste in onore della Beata, celebrate con
tanto fervore in tutte le case dell'Ispettoria,
ebbero il loro epilogo a Gerusalemme dal 13
al 15 maggio u. s. sotto la presidenza di S. E.
Mons. Fellinger, in rappresentanza di S. B.
il Patriarca e del R. Console Generale d'Italia
S. E. il Gr. Uff. Dott. Conte Quinto Mazzo-
lini.
La situazione del Paese, con 14 ore di copri-
fuoco al giorno, non ha permesso la solennità
esteriore che si sarebbe desiderata; tuttavia il
triduo ha attratto autorità e fedeli a tutte le fun-
zioni, e specialmente alla S. Messa cantata,

1.8 Page 8

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nella chiesa concattcdralc del patriarcato latino,
offerta generosamente da Sua Dcatitudinc il
Patriarca Mons. Barlassina. Ogni giorno poi,
nel pomeriggio, il salone-teatro della scuola
italiana femminile II D. Bosco 11 si greml di
pubblico per le commemorazioni civili svolte
su un programma intonato alla sua santa vita,
in 4 lingue, affinchè tutti i partecipanti potessero
conoscerla e trame profitto.
O~imamente distribuiti, si rappresenta-
rono, applauditissimi, per l'accurata prepa-
razione e per l'impeccabile esibizione, 4 boz-
zetti: Gionto radi.oso, in lingua italiana; Stona
e predestina~one, in arabo; Chi jll Jlladre Jvla-z-
zarello, in inglese; e Alla porla del Paradiso, in
francese. Ogni accademia commemorativa,
aperta con gl'Inni nazionali, seguiti dal coro a
4 voci Lavol'o e prpghiera del Magri, si chiuse
con un quadro plastico rappresentante la gloria
deUa Beata.
Parteciparono gli Istituti Salesiani e delle
Figlie di Maria Ausiliatrice di Germalemme,
di Betlemme e di Cremisan. [I primo giorno
cdcbrò la Messa l'Ispettore delle case salesiane
d'Oriente, Dott. Don G. B. Canale, e tenne
un'apprezzatissima allocuzione in lingua araba
il nostro be.n noto Prof. D. G. Calis.
Nel pomeriggio, durante l'accademia, parlò
il nostro Don l\\[arocco, presenti, con le auto-
rità religiose, con~olari, fasciste e mandatarie,
tutti i superiori degli Istituti maschili e fem-
minili della cinà, e la colonia italiana.
li giorno q, nella chiesa concattcclrale,
Messa solenne, con assistenza pontificale di
S. E. Mons. Fellinger. La Scuola di canto dei
Gerusalemme. - r<ella concatledn>le per le feste
ad onqre della Beata Mazza.rdlo.
nostri Istituti Betlemme e Cremisan esegul
magistralmente la lllissa Benedicamus Domino
del Perosì. All'accadèmia del pomeriggio, prc-
s:eduta dal Direttore della Casa salesiana di
Oerusalemrno. - S. E. Mons. FelJingcr col Conto Mazzolini all'uscita dalla Caltedrale
dopo la funzione in onore della Béata Mazzarello.
321

1.9 Page 9

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Gerusalemme, parlò della Beata il rev.mo cu-
rato Padre A. Rok dell'O. F. M. della Custodia
francescana.
Celebrò il terzo giorno S. E. Rev.ma Mons.
F. Fellingcr, Vescovo ausiliare, e assistettero
all'accademia· commemorativa del pomeriggio,
le rappresentanze di quasi tutte le Scuole fem-
minili della città, d'ogni credo e d'ogni nazio-
nalità, con le loro dirigenti eù insegnanti.
Nel corso delle feste due magnifici quadri
della Beata dominarnno l'altar maggiore della
concatteùrale ed il salone-teatro.
Alle cerimonie religiose, sempre seguite dal
bacio alla reliquia, si distribuirono circa 1400
immagini-ricordo, scritte in più lingue. Alle
accademie commemorati,·e parteciparono lm
1200 persone.
CUBA - A Cam.aguey tutte le Case della
Provincia si unirono a rendere omaggio all_a
Beata 1\\'L Mazzarello nella nostra chiesa dal 9
all'u febbraio.
Imponente il concorso dei fedeli, la parte-
cipazione delle cx-allieve e dei fanciulli ed
adulti delle numerose « Catechesi i, dei vari
sobborghi della città.
Vari predicatori si susseguirono• a cantar le
lodi della Beata.
Solennissima la l\\lessa cantata con assistenza
pontificale di S. E. Mons. Vescovo Perez Se-
rantcs, che tcssè il panegirico.
Un altro Pontificale celebrò ancora lo stesso
Ecc.mo Vescovo, il giorno 19 febbraio, nella
chiesa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, an-
nessa alle Scuole popolari del Carmine, e fece
il discorso sulla Beala Mons. Sala.
A Nuevitas le ex-allieve organizzarono altre
foste che riuscirono imponenti per affluenza
di popolo alle sacre funzioni e ai sacramenti.
A Santiago di Cuba i festeggiamenti, per
particolare bontà di S. E. Mon~. Arcivescovo,
si svolsero nella stessa cattedrale con straordi-
nario concorso di Istituti Religiosi, Centri ca-
techistici, Associazioni e fedeli.
Splendido il Pontificale svolto con tutta la
pompa liturgica, con assistenza e servizio al-
l'altare di tutti i seminaristi.
PERÙ - PUno. - L'arrivo delle Figlie di
Maria Ausiliatrice.
Un'opera nuova nel suo genere fu affidata
alle Figlie di Maria Ausiliatrice a Puno: la
direzione d'una Grm,ja Escolar o Scuola agri-
cola aperta dal Govcmo esclusivamente per le
- - fanciulle indie, allo scopo di formarle alla pra-
322
tica dei loro doveri religiosi e sociali, adde-
strarle ai lavori propri della loro condizione e
crescerle all'amore del focolare domestico.
L'Eccellentissimo Vescovo, Mons. Salva-
tore Ilerrera, quanto mai lieto della provvi-
denziale istituzione che viene a completare
l'opera che già svolgono con tanto successo i
nostri confratelli per i giovani indi, si com-
piacque di dare egli stesso relazione dell'aper-
tura della Casa all'Ispettrice con lt--ttera del
21 giugno che traduciamo:
•< •••La notizia del desiderato arrivo delle
Figlie di Maria Ausiliatrice i.n questa città mi
ha rallegrato profondamente, giacché sono
certo che Dio attendeva tali religiose per con-
fidar loro la missione più cara al Suo Cuore:
la rigenerazione cristiana delle fanciulle indi-
gene.
,1 Il r2 del c. m. potemmo avere il conforto
di accogliere, alla stazione ferroviaria, le tre
Figlie di Maria Ausiliatrice destinate alla nuova
Scuola Agricola, le quali vennero ricevute dalle
autorità e da molte persone accorse ad incon-
trarlz e a porger loro il più cordiale ben-
venuto.
" Per i primi giorni furono alloggiate presso
le Rcv.de Suore della Carità, non essendo an-
cora del tutto pronto il locale che doveva ospi-
tarle; mentre, d'intesa coi rev.di Salesiani, si
fissò per il ricevimento ufficiale, il venerdi r6,
festa del Cuore Sacratissimo cli Gesù.
,, Al mattino di tale giorno, partendo dalla
Cattedrale, le Figlie di Maria Ausiliatrice ven-
nero accompagnate in forma solenne alla loro
nuova dimora, e-on un imponente corteo, aperto
dagli alunni della Scuola Agricola cc Salcedo »
con la loro banda, e seguito dall'Ill.mo Sig. Pre-
fetto del Dipartimento, dal clero e da nume-
roso popolo.
u Si benedisse quindi la Casa, poi la piccola
cappella e un calice, per dare subito principio
alla celebrazione della santa Messa, che venne
ascoltata dai presenti con grande raccogli-
mento. La santa Comunione delle Suore fu
in quell'ora la nota più commovente ed espres-
siva della cerimonia...
» Essendo inìziata la nuova opera per le
indie proprio nel gjomo benedetto del Sacro
Cuore di Gesù, confido che l'incenclio del di-
vino amore infiammerà ora per ora le buone
Figlie di Maria Ausiliatrice e le sospingerà a
lavorare fervidamente e coraggiosamente affine
d'innalzare per la prima volta nel Pen'i il ves-
sillo della vera civilizzazione delle povere indi-
gene, rimaste finora nell'abbandono.
,, Questi i miei voti e i miei auguri per la
nuova fondazione di Puno ! ».

1.10 Page 10

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CHACO PARAGUAYO - Le Figlie di
Maria Ausiliatrice a Puerto Casado.
La nuova Missione di Pucrto Casado, nel
primo anno di vita, ha veduto allargarsi in un
modo meraviglioso la sua sfera di azione, sia
tra gli indi che Lra i civilizzati; tanto che le
Figlie di l\\faria Ausiliatrice son Ycnutc a tro-
varsi presto in numero troppo ristretto alla
vastità del lavoro. La casa è diventata essa pure
un vero "porto», animato dal più intenso movi-
mento di una popola2Jione in gran parte giova-
nile, ma svariatissima. Le indiette di quattTO
(e tra breve saranno cinque) tribì1 diverse,
vinta la ritrosia dei primi tempi, vi accorrono
con una disinvoltura tutla familiare, sapendo
di trovarvi le Suore dedicate esclusivamente a
loro, per il catechismo, l'oratorio e l'assistenza
quotidiana del così detto laboratorio, dove oon
la parola lavoro s'intende tutto l'insieme del
primo iniziarsi alla vita civile.
Il dopo-scuola, l'oratorio quotidiano, i corsi
di religione, di lavuro e di economia domestica,
le Associazioni Cattoliche giovanili e per le
mamme, sono invece le opere proprie per le
Ci\\·ilizzate, quanto mai bisognose esse pure,
sebbene in modo diverso, di formazione e di
assistenza cristiana.
Oltre a1 lavoro in casa, vi è poi quello dei
catechismi alle .indie adulte, impartito negli
stessi toldos: una forma efficace di penetra-
zione spirituale, che mette le M issionarie a
diretto contatto con la vita familiare delle
donne indigene, e ne conquista più facilmente
la benevolenza e la fiducia.
li caldo soifocante, il tormento degli innu-
mcre\\'oli eserciti di zanzare e d'inseui d'ogni
specie, la difficoltà degli idiomi, che variano a
seconda delle diverse tribù, rostinazione cli
pregiudizi e costumi inveterati rendono ben
gravoso e difficile l'apostolato, e quindi oltre-
modo preziosi i primi frutti raccolti. Furono
questi offerti a Maria Ausiliatrice nel giorno
della sua festa: cinque prime Comunioni di
fanciulle guarmzies al mattino, e una bella corona
di altre indiettc, quale scorta d'onore, intorno
alla statua della Yergine, nella processione del
pomeriggio. At;canto alle neo-comunicande in
abito e velo bianco, offèrto dalla generosità di
una benefattrice, v'erano anche le indie sa11e1-
pa11as, assai meno progr.:dite delle prime, ma
di carattere più aff<:ttuoso ed espansivo, le
qunli scandivano con voce sonora le Ave Maria
del loro rosario, e le tobtlS vestite a festa, che
cantavano con gran slancio le lodi alla Vergine.
Uno spettacolo nuovo e singolare che s'im-
pose alla gente de l lu ogo e parv..:: un simbolo e
una promessa della materna protezione del-
!'Ausiliatrice sulle povere inùie del Chaco, Y:-
cine a Lei in quelle primizie di vita cristiana.
Mi>•auki (Giappone). - J nostri ""mìnarisll al lavoro in aiuio a.Ìle ram ,g le dei soldatL

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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DALLE NOSTRE
THAILANDIA
Amatissimo Padre,
una grande notizia: abbiamo finalmente aperto una Ca$a nella capitale,
a Bangkok!
Ricorda, amato Padre? ~ell'ottobre del 1927 giungevamo dalla Cina,
sotto la sua guida, per fondare la Missione di Rajaburi. Prima di inoltrarci
nell'interno del paese, ci fennammo alla capitale, e, attraversando quelle
strade affollate, ella ci disx: « Voi un •giorno dovrete venire in questa
grande città; Ycdrete quanti giovani vi accoglieranno .. , .
Baogkok (Slam).
Siam. - Gioventu 1°bai nella d
Bang-Nok-Khuek (Slam) Lo sturlentato >1ale,;iano durante la stagione delle Inondazioni.
-- 324

2.2 Page 12

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MISSIONI
. )
,.
__._.~_11-1 ..... t~"=l='"-:t=r1t~~,~
- Cirtà delle pagoac
Questo suo desiderio è ormai reaJtà. Riservo ad una prossìma relazione
le notizie del lavoro che compiamo nel nuovo campo; pèr ora mi limito
a qualche cenno dell'ambiente che in questi gioi:_ni è sotto l'influsso quasi
d'un senso dj rinnovamento per la recente disposizione che ha mutato
il nome del P3ese da Si"am in Thai.
Cambiate nome è un po' nella tradizione del popolo. Quante volte, ai
bambini si appiccica un 1\\ome che ricorda una circostanza della nascita
(per esempio: « quando pioveva»), oppure una qualità fisica (come
"macchia sulla fronte 11) ccc. Tutti i bambini poi, nel linguaggio fami-
liare sono chiamati col vezzeggiativ,o comune di « topolino ».
h<ua -.:!elle organizzaz:oni nazionali.
- Banpong (Slam). - Alunne del:e scuole dollc Figlie di Maria Ausilìnlrice,

2.3 Page 13

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Ma quando il ragazzo comincia la scuola, località, presso cui, 158 anni fa, il Re ,, eccdsa
questi nomi scompaiono e lasciano il posto al vetta del cielo, capo del mondo •, fondatore
nome ufficiale. Nomi augurali, graziosissimi. A dell'attuale dinastia dei Chakri, edificò la città.
sentir fare l'appello in classe, par di sentire un P.!r indicare la capitale, i Siamesi preferivano
gioielliere che specifica le sue perle o un mer- la circonlocuzione II Città degli Angeli, ecc.>•
cante le sue ricchezze: oro prezioso >•, ,, cri- sottintendendo nell'ccrdcra i titoli di "grande,
stallo splendente ,,, ,, nove diamanti», «pro- gloriosa, invincibile... ». lJ momento storico in
gresso 11, « fortuna )>, « felicità 11•••
cui siamo giunti ci è quindi di hnon augurio
A 15 anni il giovane acquista il titolo di perchè il cambiamento del nome del Paese,
« signore ,1, titolo che gli anche il maestro mentre riflette secoli di storia, dà il tono ai
nei registri e quando gli fa recitare la le- tempi futuri. E, nella sana libertà nazionale,
zion:.:.
noi godiamo della benevolenz,t di tutte le au-
Nel campo delle onorificenze sovrane, il fe- torità.
nomeno era ancor più diffuso tempi addietro:
~ ...11 m.1ovo nome Thai - dice il settima-
il titolare cambiava nome ogni volta che ve- nale dell'Ufficio Turismo - esprime giusta-
niva promosso di grado. Il nome, fissato dal mente che il Paese è dimora della {{ente Thai,
brevetto di nomina, rifletteva gli ~ffici e le
benemerenze del titolare, per esempio: "po-
tente in campo di hattaglia n per un colon-
nello; "volo degno di ali angeliche» per un
che ha lasciato la sua impronta nella storia del-
l'Asia passata e presente; un popolo che, quan-
tunque costantem-.:nte p:1cifico, quieto e tollc-
ranre, è stato capace ,di conservare l'amicizia
aviatore; 11 sentenza di giustizia 11 per un giu- e la pace con tutte le nazio1ù del mondo, un
dice...
popolo che appassionatamente ama la sua indi-
Ma l'attuale cambiamento del nome del p!!ndenza ccl i; fiero del 3UO nome, sempre
Paese interessa tutto un popolo lii 15 milioni di pronto ad offrire la più accanita resistenza se
abitanti sparsi in un territorio d i 500.000 kmq. queste sue prerogative dovessero venire intac-
che cessa di essere Siam, per chiamarsi cate... 11.
Thai.
Noi non abbiamo che da rallegrarci del nuovo
Siam, parola di origine cambogiana, signih- nome, che, m:ntre è un vanto per questo po-
cava il colore caratteristico dei lavoratori dell.1 polo, ci apre il cuore alla speranza, pensando
risaia: , pelle abbronzata dal sole"· I camho- alle parole dell'Apostolo: ,, dove è lo spirito
giani diedero questo nome ad unlJ: sola loca- di Dio, ivi è la libertà 11. Ed. auspichiamo per
lità; ma non tardò ad applicarsi a tulto il tutti gli abitanti la gloria più ambita d ~l genere
e paese perchè 1181 °{, del terreno del Siam umano: che possano respirare a pieni polmoni
coltiYato a risaia. Nell'atmosfera di naziona- ~ la libertà della gloria dei figli di Dio ».
lismo odierno un nome di origine etimologica- Ci aiuti, amato Padre, la sua benedizione e
mcllte e s:oricamentc straniera non poteva però ci sorregga la rarità dei Cooperatori in queste,
suonar molto gradito. Ed ecco la ragion•:! del nuovo campo che la Divina Provvidenza ha
cambiamento del Siam in Thai che significa il aperto al nostro lavoro.
popolo dd liberi: nome non nuovo, perchc
usato fino ad oggi a significare, oltre gli at-
tuai i abitatori del Siam, parecchi milioni di
Suo atf.mo in G. C.
Bangkok, 21 giugno 1939.
abitanti fuori dei confini politici di questa
nazione.
Sac. GIOVANW CASETTA Ispettore.
Anche la data del cambiamento non fu scelta
a caso: il 2+ giugno ricorda il settimo anniver-
sario del giorno in cui il partito del Popolo fece
i primi passi per ottenere dal Re la Costitu-
GIAPPONE
zione e la ~tipulazione dei nuovi trattati con
le diverse potenze, l'aholiziortc dei diritti spe-
Frutti preziosi.
ciali degli stranieri, in una parola, la conquisro
della parità con le altre nazioni. Lascio imma-
R(!'f).11w Sig. D. Ricaldo11e,
ginare il tripudio nazionale della storica gior- un articolo delle Costituzioni della Società
nata. Noi arrivammo alla capitale proprio in ddle Suore della Carità giapponesi - il più
tempo per vivere la grande ora.
b..!l frutto dato dall'O.,pizio Sacro Cuore in
Anche il nome della capitale, Bangkok Miyazaki, destinato a moltiplicare simili opere
11 Villaggio degh ulivi» è usato ora solo dagli di misericordia ovunque la Provvidenza ~i de-
stranieri e si riferisce più propriamente alla gnerà di favorire la loro espansione - prescr.vc

2.4 Page 14

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che il giorno della fe-
sla del Sacro Cuore in ...,..;;.••,.._~-~
ogni Casa della Società
si legga pubblicamente
la relazione del lavoro
compiuto in tutta la So-
cietà stessa durante l'an-
no, aflinchè si dia pub-
blica e solenne lode a
quel Cuore nel cni santo
· Nome e per l'avvento
del suo santo Regno
ogni suora lavora.
L'omaggio, che con
questa di3posizione s'in-
tende rendere al Cuore
SS. di Gesù, vuol es-
sere insieme un atto di
umiltà, quasi dica ogni
suora: Non nobìs, Do-
mine, 11011 nolns, sed 110- Mlyazaki (Giappone). - A,;piranti all"lstiluto delle Suore glappondSI della Carità.
milfi 1110 da gloriam:
1< N"on a noi, o Signore, ma al tuo nome
Se sarà nei disegni della Divina Provvidenza
gloria (Ps. CXIII, 1); e un devoto ricono- che le due suore della Carità giapponesi un ·
scimento del desiderio che ha il Cuore Sacra- bel giorno siano 20.000 e l'unica Casa che è a
tissimo di Gesù cli beneficare e salvare tutti l\\.1iyazaki ne vegga sorgere aJtre 20.000, si può
gli uomini; un atto di t,-arità fraterna che sperare che la stessa Divina Provvidenza muova
unisce tutte le suore della Società coi vin- queste rondinelle a spiccare il volo ver:so lidi
coli più soavi nel Divin Cuore di Gesù; ed anche lontani, e le infiammi di zelo f.aJlto, ope-
una santa emulazione di moltiplicare lo zelo roso, in guisa che il loro resoconto annuaJe,
e l'attività per estendere a un numero sempre mentre somiglierà al canto che gli uccelletti si
maggiore <li anime, i bel}efici della Redenzione. mandano di fronda in fronda, sarà sopra' tutto
Mi è caro trascriverle il primo resoconto che un inno a quel Cuore eh.e ha tanto amato gli
la nuova Congregazione ha fatto quest'anno uomini. Ci aiuti lei, amatissimo Padre, colla
riguardo all'Ospizio, dalla festa del Sacro Cuore sua benedizione.
dell'anno scorso a quella di quest'anno. Eccolo:
Aff.mo in G. C.
I. Reparto vecchi: entrati, n. 13 - morti,
n. 8 - battesimi, n. 5 - presenti, n. 26.
II. Reparto bambini: entrati, n. r8 - morti ,
n. 8 - batlcsimi, n. 9 - presenti, n. 51.
Mons. VINCENZO CJMA"ITr
Prefnto Ap. di .l\\1iya::aki.
III. Asilo, n. 40.
I V. Az.ienda agricola: aJlievi, n. 1 o.
V. Studentesse .llspira11ti alla Società d,,/le
Suore della Carità: entrate, n. 7 - uscile, n. 1
- presenti, n. 18.
VI. A.tpira1di adulte: entrate, n. 13 - pre-
senti, n. 17.
VII. Posltilanti: n. 2.
VIII. Novizit: n. 7.
lX. Religiose: n. 2.
Totale dei presenti interni, n. 133.
Famiglie visitate settimanalmente, n. 20.
Periodici, n. 3. - Fogli stampati, n. 107.000.
SS. Comunioni, n. 19.000.
Spese, L. 92.844, 16.
TRA I FIGLI DEI LEBBROSI
Amatissimo Padre,
ho assunto da sci mesi la direzione della
Casa che lei mi ha affidato e posso dirle che,
grazie a Dio, mi trovo molto bene e sono con-
tento, giacchè mi pare proprio di es5.ere nel
mio centro ideale, tra bambini poveri, figli cli
lebbrosi e già in gran pa1te orfani.
Sono trecento due, amatissimo Padre, senza
contare quelli della Salti cml.Il che sono venti-
cinque, da qualtro mesi a tre anni. Sono vispi
- - e già mi conoscono; alcuni mi chiamano a loro

2.5 Page 15

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Lavoro ne abbiamo
in abbondanza; tutti i
Salesiani sono di buona
volontà e mi pare che
tutti facciamo quel che
possiamo.
Abbiamo i laboratori
abbastanza ben orga-
nizzati, ed i bambini
sono divisi in sei clas«i
per lo svolgimento del
programma scolastico.
La nostra bandina si
fa già onore. Ma, sicco-
me da queste parti scar-
seggiano gli organisti,
El CuaCJJmayo. - La chlesa in cosiruzlone.
abbiamo messo su an-
che una ~cuoia di lzar-
modo e godono quando mi vedono passare. Il monium; presto, io spero, i nostri piccoli artisti
campo di lavoro è assai va5to e, se si vuole, un potranno suonare nella nostra cappellina.
po' tlifficile p;!r l'indole dei ragazzi e per la La t.quadra ginn:istica ha riscosso molti ap-
complicazione che presenta una Casa sui ge- plausi n-'.:!i tre saggi eh~ ha dato e ne sta pre-
n2ris come qu'!Sta.
parando un alti"o per la festa della Patria.
Abb:amo anche la compagnia fi lodramma-
tica, che quest'anno ha fatto furore sul pako-
seenico. Ci vuole una pazienza tutta speciale,
perchè i piccoli sono un po' tardivi e non molto
inclinati; ma si fa loro un gran bene. Peccato
che non possiamo avere un vero maestro! Io
non son molto perito in queste arti. Tuttavi 1
il Governo si mostra con.tento del nostro la-
voro e quest'anno ci he aiutato assai.
Le feste religiose le celebriamo con molta
divozionc e, grazie a Dio, abbiamo una bella
frequenza alla santa Comunione e molto spi-
rito di pietà. Anche i nostri bambini hanno ri-
r.posto generosamente all'appello del Sànto
Padr.: e hanno offerto circa due mila Comu-
nioni per la pace nel mondo. Il Signore terrà
ben conto dell•~ preghiere di questi cari figl i
di 1':bbrosi! Fiorenti sono le Compagnie r~li-
giosc. Avesse visto, amatissimo Patire, il fer-
vore di iniziative per festeggiare la nostra cara
Ausiliatrice!
Lei sa inoltre che abbiamo ;rnche una vastis-
sima parrocchia che ci molto da fare. Per for-
tuna i sacerdoti di Contrataci6n ci prestano
un gra11de aiuto. Stiamo coatruendo la chiesa
del paesello, fondato dal buon Don Soleri,
ma ultimamente abbiamo dovuto sospendere i
lavori per mancanza di soldi. Speriamo che la
Divina P.rovvidenza ci permetta di riprenderli
presto, giacchè la cappella attuale è troppo po-
vera e piccola.
Le mando alcune fotografi.':!, in cui può ve-
El Guaca:mayo. - Rappresentanll delle generazioni
- dell'asilo por .figli dJ lebbrosi: da ◄,mesi a .1:6 ann i.
dere l;1Lte le generazioni del G11acamayo, da
pochi mesi a sedici-anni.

2.6 Page 16

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dei fratelLi sofferenti
non saranno forse mai
conosciULi dalla stampa
del grande mondo, nè
radiodiffusi; ma sono
certo scritti nel libro
della vita. Per un mese
e pii1, continuarono a
prodigarsi, partendo o-
gni giorno di buon
martirio per non torna-
re che alla sera. A Ra-
liang abbiamo un am-
bulatorio medico, ove si
distribuiscono annual-
mente circa 180.ooom<.>-
EJ Guaeamayo - Il ~rso'!rile salesiano.
dicine. Può facilmente
immaginare la lunga
Gradisca, ama~issimo Padre, i filiali saluti processione giornaliera di uom ni e di donne
di tutti i Salesiani e b.unbini di questo asilo, provenienti anche da lontani paesi. Vi fu chi
che per lei elevano preghiere al Signore e im- disse che in missione, la cura degli ammalati
plorano una sua bcnediz:one speciale.
è il (( Quinto Evangelo >1. Infatti il Div;n Re-
Le buon;: Figlie di .l\\laria Ausiliatrice, che ci dentore disse agli Apostoli: « Praedicate... et
prestano materno aiuto, si uniscono a noi nel C/lrate infirmos: annunciate la buona novella
presentarle i loro più devoti ossequi.-
e prendetevi cura deglì ammalali q, Il missio-
AmatiS&imo Padre, preghi per noi e special- nario è nistro della parola di Dio; ma, affìn-
mente pel suo
sempre aff.mo in G. C.
chè le genti credano alle verità della fede, deYc
parlare col linguaggio della carità, e prestare
Sac. A?s'TONIO RAGAZZINI.
Sw1 Juan de El G1uu:a11wyo, 18-v11-1939.
anche alle malattie del corpo tutte le cure che
può. Et 110s credidi11111,s chaJitati. Per questo
noi cerchiamo di fare tutto quello che possiamo.
Ho accennato all'ambulatorio di Raliang. l\\fo
ne abbiamo altri ove giornalmente si distri-
INDIA - Assam
buiscono medicine. Le Figlie di Maria Ausi-
liatrice e le Suore della Beata Capitanio pre-
n quinto Evangelo.
stano la loro opera negli ospedali civili di
Gauhati e Dibrugarh.; e le migliaia di Maomet-
Re1,1.1110 Signor Don Ricaldo11.e,
tani e Hindù che passano in cum hanno agio
di ammirare gli esempi di abnegazione e lo
nel mese di giugno u. s., scoppiò il colera in spirito di sacrificio delle Suore cattoliche.
forma maligna nt.l distretto di Raliang. ,Mis- Cosl molti trovano la via della salvezza e si
sionari e Suore emularono gli eroismi della guadagnano il paradiso a buon prezzo colle
carità cristiana nel prodigarsi a sollievo dei lezioni del quinto Evangelo.
colerosi. Data la grande distanza dai centri Le malattie più comUJ1i nei villaggi sono la
civili, la mancanza di facili vie di comunica- malaria e la dissenteria. Fanno stragi impres-
zione, la fulmineità drl male, i villaggi, ridotti sionanti. Nel mese di maggio, dopo due giorni
nelle condizioni più pietose, eran privi, si può a piedi, su e giù per le colline, arrivai in un
dire, di ogni assistenza medica. Le Suore, posto ove la maggioranza della popolazione era
perciò non risparmiarono fatiche: dimentica- degente nelle capanne in preda ai brividi della
rono la stanchezza dei lunghi e snervanti viaggi, terzana. Esaurii tutte le risorse di chinino che
il pericolo del male contagioso, e corsero di avevo, e, manco a dirlo, al ritorno mi misi a
capanna in capanna a portare pronti soccorsi, letto con la malaria. È storia di tutti i giorni.
ad assistere gli infermi con tenerezza materna. Siamo sempre assediati da povera gente che
Poterono così strappare molte vittime alla desidera medicine. In gennaio venne dall'Ita-
morte e rigenerare a Cristo parecchie anime lia un bravo medico cattolico che lavora con
con dei battesimi in articulo mortis. Gli atti intelletto d'amore, e cura gratuitamente i po-
di carità compìuti per amore di Gesù a favore
- veri. 1\\'la il nostro sogno è di poter aprire una

2.7 Page 17

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- 33° - CIUOAD DE TRUJILLO (Santo Domingo). - Due sa·e della mostra delle nostre Scuole J'ròCo.a,;ionali con gli alunni
InternJ dopo la pr emiazione pre$leduta dillo slc&so Ministro della Educazione Nazionale.

2.8 Page 18

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casa di maternità e un ospedale. I neofiti con-
tinuamente ci tempestano con questa domanda:
« Quando ci darete un ospedale cattolico? ».
Un bravo ~ignore è già disposto a regalarci
il terreno in una posizione incantevole della
città; ma dobbiamo trovare gli altri benefat-
tori.
Nell'ospedale protestante di ShiJJong, notai
una targhetta di ottone sopra ogni letto. Porta
scritto il nome di un benefattore lontano di
Europa o d'America che ha dotato l'ospedale
di un reddito fisso per quel letto. Vorrei ri-
volgere una calda preghiera ai nostri Coopera-
tori aflinchè im:tino l'esempio o almeno ci
aiutino, in quel che possono, a com:nciare
quest'opera così urgente. L'importante è poter
incom·nciare. Abbiamo anche immenso bi-
sogno di chinino e delle medicine più comuni.
Il buon D:o, che benedice sempre i benfat-
tori delle Missioni, non si lascierà vincere io
generosità. Un esempio, fra tanti: un ottimo
signore Inglece, direttore di una banca in
Bombay, aveva inviato un'offerta per l'eri-
genda Ch=esa in Tezpur. Il missionario lo iin-
graziò inviandogli come dono una vita di S:m
Giovanni Bosco e assicurando preghiere. li
btnefattore, nato ed educato nella High Church
(Alta chicca), da molto tempo meditava di
fal'l:li cattolico e la lettura di quel libro lo aiutò
a superare gli ultimi ostacoli. Ricevuto nella
Chiesa e trasferitosi a Calcutta, volle paS$ar,!
le sue vacanze a Tezpur, nella missione in cui
tante preghiere erano state innalzate aJ S:-
gnore per lui. Nel viaggio si fermò due giorni
al nostro Q;fanotrofio di Gauhati. cc Io non mi
ricordo - scrisse poi - di aver mai veduto
segni di cocl perfetta letizia quale irradiava
dai visi di quei fanciulli 9,uando sorr:de-
vano )l. Da Gauhati, risalendo in battello il
Bramaputra, raggiunse Tezpur. « Questa \\,;-
sita a una Missione nel cuore della ju,ngla,
fu per me - soggiw1se - una rivelazione:
io vidi come i rami dell'albero di senapa
si spandono vigorosi e lussureggianti lon-
tano, lontano, là dove noi della città non so-
spettiamo neppure. Vidi cristiani che avevano
percorso grandi distanze per prendere parte
alle feste religiose e ricevere il Pane della vita!
Contro quali ardue d fficoltà il missionario deve
combattere per obbedire al comando del Divin
Maestro e andare per le strade e lungo le siepi
e sforaare i m,•~ndichi, i ciechi, ad entrare
affinchè l'aula nuoziale sia riempita! Vi è in
questo una follia che confonde i sapienti.
Appena arrivati a Gauhati scrissi ad un run:co:
- Preghiruno per questa povera gente; ha
bisogno delle nostre preghiere. - Ma due
settiman(.! p:ù tardi, quando iJ treno mi ricon-
duceva a Calcutta, riflettendo su ciò che avevo
visto e imparato, compresi che non noi per
loro, ma loro devono pregare per noi »•••
Queste impre$sioni sono scritte nella storia
della sua conversione intitolata : 11 Alle acque
della Vita n. Un altro benefattore mi diceva:
<, Sono io ohe devo ringraziare voi, per il bene
cht: l'anima m:a ha ricevuto dal giorno che ho
incominciato a beneficare la Missione.il.
Ebbene, tutti gli anici dell'Assam possono
star sicuri che i nostri neofiti pregano ogni
giorno con noi per loro e sperano lanto dal-
l'apostolato del quinto Evangelo, perchè non
vi è opera p bella di carità che aiutare il
Missionario a continuare questo lavoro di-
vino. Ci benedica tutti e mi creda
Shillong, 24-v11-1939.
suo aff.mo in G . C.
l-F s. FERRANDO,
V,>sc,wo di Shillong.
Assam. - Aspetto ed ornamenti
di una donna Garo.
CINA
Tra le Figlie di Maria Au siliatrice.
Le Figlie di Maria Ausiliatrice dei due centri
di Shiu Chow e di Sbanghai continuano a pro-
vare in differenti modi i dolorosi effetti della
guerra.
Quelle del Vicqriato <li Shiu Chow vivono
ancorn sollo l'incubo dei bombardamenti aere,;
nella difficoltà spesso di comunicare non solo
con l'Italia, ma anche con Shanghai, da cui la
posra, per giunguc, impiega un tempo non
minore di quello richiesto per arrivare dall'Eu-
ropa.
- - 331

2.9 Page 19

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Suore si accrebbe, e
si spera che possa age-
volare l'opera di reden-
zione delle piccole pa-
gane, che il terrore della
guerra ha condotto nella
Casa dell'Ausiliatrice...
Le altre Figlk di Ma-
ria Ausiliatric.e di Sha.11-
ghai, che negli anni cii
guerra ebbero una serie
cosi lunga ùi vìcissitu-
ùini e di peregrinazioni,
nella città devastata,
hanno subito un'altra
non facile prova_ A-
perta in Chapei, per le
povere bimbe del rio-
ne, una scuoletta in con-
dizioni da riclùedere
Jowai, - Orfanotrofio Beata Mazurello.
non solo generoso sµ1-
rito di sacrificio, ma
vero eroismo, mentre si
Dopo il ritorno dallo sperduto paesdlo di donavano al loro apostolato, particolarmente
Pak-Heong, dove per interessamento di S. E. beneùetto dall'Ecc.mo Arcivescovo, furono
Rev.ma Mons. Vicario Apostolico cercarono costrette a sospende.re nuovamente il ripreso la-
scampo per alcuni _mesi, non poterono godere voro. Un'infezione di tifo, contratta nell'eser-
a lungo della rdativa tranouillità che spLra- cizio della loro carità, svolta nelle strade più
vano.
misere e' luride del quartiere, le colpì tutte,
Lo svolgersi delle varie fasi della guerra compresa la stessa V.,isitatrice, che insieme
andò creando nuove e d:fficili situazioni; e .\\Ile Suore dovette essere ricoverata all'O~pe-
Sh.iu Chow, divenuto centro della provincia, dalc.
è divenuto pure bersaglio di più frequenti e
terribili incursioni nemiche.
Le nostre missionarie si trovano ora in
massima parte riunite nella vicina Casa di
Ilo-Sai, meno esposta d~ll'altra in città, con la
Santa Infanzia, trasferita da Shiu Chow, e lo
stuolo delle orfanelle e delle cieche, che non
abbandonarono in tutte le varie e penose vi-
cende.
Grazie a Dio, poterono riaversi in un tempo
relativarncute non lungo; eù ora., ritornate a
casa, si accingono a ricominciare l'interrotto
apostolato; non vinte, abbattute dalle d iffi-
coltà e dalle prove; ma fidenti nel divino aiuto
e animate dalle stesse dolorose traversie, che
sono pegno d'immancabile riuscita e seme
prezioso di sicure mèssi I
Attribuiscono alle preghiere dei buoni Coope-
ratori e delle buone Cooperatrici la particolare
protezione divina che le scampò finora dalle
stragi dei ripetuti bombardamenti, e che le
INDIA
sorresse fra tanti pericoli, privazioni e sacri-
fici d'ogni genere, dando loro anche la possibi-
Catechismo vissuto
lità di continuare a svolgere quasi tutte le loro
opere.
tra le piccole assam.esi.
Soltanto le visite ai cristiani hanno dovuto Fra le tante gare, che nella presente Crociata
lilllitare assai, non essendo prudenza avYentu- Catechistica si vanno tenendo dovunque, me-
rarsi fuori, nella zona occupata in gran partt: rita di essere in special modo rièordnta quella
da militari. Invece il numero delle alunne svoltasi tra le fanriullc raccolte nella Missione
interne è aumentato, perche parecchie famiglie ili Gauhati. Le piccole assamesi provenienti
pagane, nell'ora del pericolo, si sono sentite dalle (( jungles "• e in gran parte sottratte
più sicure di affiùare le loro figljuole alla .Miici- alla miseria e alla brutalità pagana, sotto il
sione Cattolica; in tal modo il prestigio delle
- 332
v;vido raggìo dP.lla carità ùi Cristo si ,aprono

2.10 Page 20

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alla fede e amano con
predilezione il Cate-
chismo.
L'idea perciò di una
gara da tenersi in pub- •
blico, in occasione del
solenne ujinasen )) di
quest'anno, ossia nella
riunione generale dei
cristian.i del distretto
missionario, fu accolta
con grande entusiasmo.
Tutte, p:ccolc e gran -
dicclle, vollero parte-
ciparvi; tanto più che
v'era anche l'attrattiva
dei premi: il primo di
ci:nquc rupie (circa qua-
ranta lire italiane), un
vero capitale per quelle
povere bambine che di
rupie ne vedono così
Assam. - Una nuova comuni.a aistia,u
p } d ] d poche!
La riuscita della gara fu consolantissim.a,
perchè ognuna aveva studiato bt:ne; e tutte
ef a pace e ffiOn 0.
erano animate nel contendersi l'agognato pre-
mio.
I cristiani inten·enuli se ne mostrarono assai
interessati; ma più di tutti se ne compiacque
l'Ecc.mo Vescovo, lieto di presiedere quella
festicciola, in cui vedeva profilarsi tante sicure
promesse per l'avvenire.
Alla fine il premio disputato fu vinto da
una fanciulla dodicenne, tra le migliori della
Il s settembre s. è morta "' Sa11atorio di A 11ca-
ra110 di C,1podfrt1ia ,ma gi1YVi11e1ta di z~ mmi, O/gft
Boseglm.,, orfa11a di ambo i gl!tlitori e senza p11renti.
P1ì111a di morire, atJl!IJli consef(11ato ad ima pia sig11ora
che l'assisteva 1ma-l,11.1ta chi,.sa colla somma di L. 500,
frutto dei moi rùpa,mi. La busto conteneva 1111 bi-
glietto su rui aveva scritto:
Casa. Che uso avrebbe fatto di quella bella
• Sanatorio di An~arano, scritto il 24 aprile
somm•~tta ?... Le compagne incuriosite l'as- 1939-:XVII.
sediavano di domande; ma la vincitrice, che
aveva già il suo piano prestabilito, lo svelò
soltanto alle Suore. Poichè, tra le poche fortu-
nate, aveva ancora la famiglia presso cui tra-
scorrere un po' di vacanza, pensava di condurre
con sè una piccola orfana, affidata alle sue cure,
la quale, di recente venuta alla l\\ilissione, era
sempre triste per la nostalgia delle native fo-
reste. Il denaro avrebbe servito per il viaggio
e per le eventuali spese...
Così il premio di calechismo fu impiegato
in un'opera di carità; e la povera orfanella,
Per maggior gloria di Dio e salute delle anime.
• Pochi giorni dopo, sull'esempio d~I S. Padre
Pio Xl di s. m., offersi pur io la mia vita al Signore
per la pace del mondo. li giorno I r aprile, durante
la san111 1\\1:essu, rinnovai la mia offJrta aggiungendo
L. 500 per le Opere di Don Bosco in Torino in
onore di Maria Ausiliatrice. Questo otto l'ho fatto
in piena coscienza, spernndo che il Signore l'nccetri
volentieri. Ho scritto queste> solo perchè si sappia
nel caso ch'io non ru-ri,·assi a comunicare a persona
alcuna la mia volontà... OLGA BosECLAV •·
dopo qualche settimana, ritornò alla 1\\1.issionc Lfl pia signora si è affrettala fl lras111et/err1 la let-
contenta, mostrando pure una bella vestina tera e l'afferta. Noi l'abbiamo ricevuta co11 profo11da
nuova procuratale dalla generosità della sua commozione ed abbiamo sentito il. bisog110 di segnalarla
compagna.
ai nottri Cooperatori ed afle nost, e Cooperatrici,
E questo fu w1 premio anche per Le Missio- anche peu.hì> l'eroico voto di q,,esta t•illima voloutaria
narie; giacchè videro come la giovane v inci- t•alga ad infer'IJOrare sempre piri I~ 11ostre preghime
trice della gara non possedesse il catechismo per la pace. Le esaudisca il Sig11Dre e do11i a l'anima
solo nella mente, ma soprattutto lo portasse efolltl [(l pat:6 clei gi,mi, al mondo uo,rvof_to fil trm,qui/-
nel cuore!
litò dd!'ordi11e.
- - 333

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Crociata missionaria
Borse complete.
Borsa PEDRA7.ZISI PADRE GlOVAXNI, a cura
ddla sorella Cnterina e dclln di lei fnmi1!lis.
Bo,~a .r.S. CL'ORJ DI GE:SìJ E .'11.-IRIA, a cura
di E. C. Sondrio.
Ik>rl<u M WON.VA DELLE GRA7.1E DI FONTA-
NEL.·1TO, n curn di Rossi E,mch:, in suffragio
tldfo sorella Luisa cd a protc;,:ionc ùci nipoti.
Borse da com p le ta re .
Rma Ai\\/ HE DEL PC.:RGA TORIO(;") - Somma
prec.: 21>30.90 - Ferretti Alfonso, 500 - n. S.,
Gcno"a, 50 \\'ittorin BaritnJ:lì, ·H Sc:iuto
Giuseppe, 25 - Bigli,m l\\farmnnn, 50 - Tot.
L. 359'1,1Jo.
Bursn ANl)U!ANO DOJ..i Pr1SQUAL,E - Somma
prcc.: 6000 - N. N .. 25 - 1'ot. L. (io25.
Bors:i BALI)/ DON LUIGI
Somma pre<.:
2350 - N . ~.. 50 - N. N ., so Tut. L. 2430.
Borsa Bl-.'.J'/'.-1 .\\1.-l.RJA M.-l.7.ZARI•:f,1,0 - Somm:1
prcc.: 2827 - Coppo Bussi ;'\\farina, 10 - Tot.
L . 2837.
Borsa BL,J \\ 'DINO GJOI.AS\\l - Somma prcc.:
• J 155 Anna Picco ved. Dlun<lmo, 60 - Tot.
L. 3.:15.
Il 1rsn CJ,;J,INA .JMEGL/0, a c:un1 del Comm. Luigi
Am\\•gliu Somma prec.: 11.010 l\\;uovo ver-
~3menro1 rooo - - Tot. L.. 12010.
Bo~ D.1L \\"EGRO J,IOXS. GIOI' I\\".\\"/, n cum
ddla pn1 unione per l"aùorazinne d<"I SS. Sacr.1-
m.:nto ndlo chi- di S. Sp,mo in l.;dmc - Som-
mo ,, rt·c : ~ 1o h ~O - Rina Collo, ,o - l\\laria
P....ruton~r, JO - Tnr. L. .p54,,o.
Dur1a Dll' li\\l 1 PROl'VIDEN7., I Somma prcc.:
950.3,50 Ho;;:linne Franccscn, 20 I,IH'I J\\,foriu,
20 T111. I.. 95.n,50.
Borm DOGLI .J \\'l GAV Gll 'SHPPE. a cum di
Pozzi l mncesco - Somma pr~-c.: 5(,76,5~ - Of-
fortc ,. mc, 200 - To1. L. 5876 50.
Bon-a DO.V /JOSCO PROTETTORE DEI GIO-
f'A.'\\1 Somma pn:c.: 69~ rull'!IZZI Ernesto,
1::> - F':1m1,1?li11 Chiodini, 20 - Tot L. 6954.
Borsa DO,\\ BOSCO S.-1.LV.·J'l'B l 1V()S1'Rl FI-
Gll (2•) - Summa prt"c.: 6233,50 - N. N., Cu•
n~'O, -10 101. L 6273,5c.
Borsa E.l!IGR.ITI /TAU.I.VI - Somma prec.:
1458,50 Crespi Edoardo, 1oo 7 ot. L. 1558,50.
,·o Borr..'l ET/:'R PADRE Somma p,ec.: 3755 -
G1Ukpprna L1 Gotti, 50 - l\\fouimlu Giuseppina,
so - Tot. I,. 3!S55.
Bor.ia EUC,·IRJSTICA DEL PICCOLO SER.-1-
FINO GUSTAVO BRUNI, n curo del Sac. An-
- - zini Abbon1J10 (10•) -
334
8ominn prec.: <1025 -
Fabbrini Rita, 15 - Bornnsooni Luiaina, 50 -
CihiAlione C,1rlo, t 50 - Filomena Salemme-, 4 -
Cesira Tollini, s - N. N., s - !\\Iorio Briccole,
25 - Annetta Pcllanda, 50 - Fo~rone Ani;relina,
100 Bemnsconi Petra, 20 C'...ari1;clio Pasqua-
lina, 10 - Andorno Caterina, 10 - Guala J\\larin,
s - Aiace Robiolo, 20 - Cìirodsm hid~. 5 -
s - Bcrro11lio ldn, 10 - LinJ.i Prdli,
Carlo D.
r-:., 11!0 - Clerici Giulia, 30 - Lorenzo e Ditta
P~-dcmonr~, 75 - Don Eu~cnio Puzzi, 30
Tam:ll!'ni Angelo, 13 - V1rl(1ni11 l.,anfqnchi, 36
Assunta Pedrotti, 129 Cunepa lsab<-llo, 50
- C:lrntti Giuseppin11, 15 - Dd Ponte Elisa, 12
Tot. L. 5084.
Dor•,:1 F.l'CARISTJCA MA.Ui\\.1 I DFL PICCOLO
SER.·IF/\\"O GUSTAVO lJRl ,\\'/, a cura ùd
Sac. Anzini Ahbondin - Somma prec.: 183-1-7 2~
- F.rhrini Rita, r5 - Rort.11.1.0 01 G . , 100 - Si-
rom l\\1., 5:> - ;'\\forceùe G , 200 - lli.n3 A., 10
- Lucia \\ ., :::o - Tot. L. 18742,.:5.
Dorso El 'C /RlSTJC.-l S.-JCRO CUORE IN ONO-
RB DEI~ PICCOLO SBR,IFI\\'O GUSTAVO
BRU\\' I, a cura del Sac. \\m1rni Abbondio m
m moria e sutf;11~io di Luil(i, CdeMinn ,.. C,1rlo
130110 - Somma prec.: 50::> - \\Lu{cLt Za,anaro
Borio, 1;;00 - Tot. L . 2co:>.
Bor..a GES(1 B •.J.1//BI \\'O \\ lii. PllESEPJO -
Sommn prec.: 379,30 - <~dli C,u,ùotti, 11,(:0 -
Tot. L. 390,c;o.
llor.a G'h'St', i\\,URJ.A ~Jl'S/1,/, ITRICE, DO.\\'
JJOSGO (3~) - Somma prcc.: 8fo2 Anton·n
(;uzzo, .:77 - Fe, raris Franl'<.'Nt'o, 50 - Oallu
Palma Lui11:n, 10 - Serra,:an, tti Ernesta, 5 -
Tfll. I 914-+.
&,sa GJ,/ EDUCATORI , lL /, ORO S ..JXTO
&,mm., prcc.: 592.4,35 - \\Jnriù t Ludr.i· w Roero
di \\lonric;;:llo, so - :\\I. \\J , so - "\\ ~ .. 1::, -
Tut. L. l:o34,35.
l!<>r•n J\\'F.1SZh1 ABH,I.\\LJ(),\\,JT·l - Somma
prcc:.: 5222 - N. N., Pord •non·, rc:oo - Tot.
i •. (l::?,!2,
Dm1<a .\\/. JD0.1\\'VA. DELLF GR IZIR DI C,ISTEL-
,·rr,; ,\\JO
(\\Jdm~). a curn li ·i:lr ~x-nlhc,·i sale,muu
- Summa pr~c.: 730S -..;, , ., ; - 1'. :S-., 5 -
D,1n I .orc nzo Bcdrnu, so
l nionc cx-alhe, i,
15 ll1tta~lia Otmvio, :zo F.un·i:ha D.: Toml!,
50 I ami,dm Quaritnolo, ro ;\\. ::--.., 20 -
N. "-:., :io - Pirioni Artu "• 10 Tei.esa Ga-
lcris, 10 - l·ior Antonio, 10 Fnnnn Lui~i, 10
lldn Gini, 10 - Ines D~ l'uuli, 10 - Cio1dPni
Sabina, 25 - Tonelli J\\hrin, I ? - Liwtti Cele-
stina, 10 - Lot ia l\\fari'r, 2? - ~calon Egi1to, ,o
- To1. L. ;638.
llon<n \\/, IDO.\\'.Y.4 DI l,OURDES - Somma
prcc.: 1571,55 - Colonna FcrJìnand.l, 10 - Tol.
L. 158 1,55.
Bor.m PU,CBTTA DO.'v Lf... JGI, 11 cura dd Snc.
D111t, G. B. Calvi (2•). - Somma prec: 15387,10
- Otfcrte varie, 1500. Tot L. 16687,10.
(Segue).

3.2 Page 22

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Lettera di D. Giulivo ai giovani.
Carissimi,
colla ripresa del/'a11no scolastico voi riprerule-
rete con particolare amore lo studio della Reli-
gione, anche per aderire al programma drlla
Crociala Catecl11stica i11detta dal nostro Rettor
Maggiore.
A1i par quindi quanto mai a proposito nfe-
rirvi le paterne esortazioni eh.e il Santo Padre
Pio XII rivolse quest'armo ai Fanciulli Cattolici
vincitori dt>l <( Premio Roma ». li Santo Padre
volle apru loro in {Jltf'll'1>eca:sione il S1w cuore,
ricolmo di gralitudi11e e di affetto, ma sopra tutto
pieno di quel dnidnio che GPstÌ esprfsse m1
giomo, quando, collorato wi bambino it1 mezzo
ai suoi discepoli, stntem:iò: "Se 11011 diventeretr
come q1,esto fa11ciullo, 11on mtrrrete ,ud Regno
dr:i cieli» (ì\\lATT., 18, 3). E, dopo aver rilevato
che il bambfoo è il modello di tutti seguaci di
Cristo; e il desiderio c!te pungeva il S'/lO cuorr
divino era che le virtù del fanriullo rimrwgmzo
m>/la 'l.'ifa di tutti, i11disti11tame11te,
« Intendete bene, cari piccoli - prosegui
patemame,ite - voi, com~ gli altri, diYenteretc
adulti, progredcndd, a traverso le varie età
dell'uomo, negli anni, nella statura, nel sapere:
diventerete colti, ciascuno nel campo deUa sua
vocazione, per dare alla società quello che oggi
dalla società ricevete: le vostre for,:e fisiche,
le vostre forhe intellettuali, l'ingegno oon le
sue cognizioni e con la sua dottrina, la volontà
con le sue iniziative e coi suoi ardimenti. Eb-
bene, con rutto questo voi non sarete vera-
mente cristiani, se non in quanto farete cosi
vostre le virtù particolarmente proprie dei
piccoli, da non lasciarle più nella vita. Voi ame-
rete l'ubbidienza e la disciplina sempre, anche
se altri v'insegnerà che l'uomo è padrone as-
soluto di se stesso. Vi terrete cara la vostra sem-
plicità, anche se vedrete intorno a voi trionfare
l'astuzia e l'inganno. Sarete sinceri con tutti,
come adesso con la vostra mamma, anche se
vedrete onorati i finti e i bugiardi. Manterrete
il vostro cuore, come oggi, aperto alla compas-
sione, pieno <li dolcezza e di amore per tutti,
pronto a dimenticare le offese, anche se vi
capiterà di sentire che il male si ripag'd col male.
Sopra ~rutto custodirete gelosamente la vostra
innocenza, anche se intorno a voi vedrete, forse
nelle sue più penose manifestazioni, il peccato,
e dentro e fuori di voi sentirete dirvi che la
felicità dell'uomo sta nel piacere. Ecco come
dovete conservarvi sempre simili ai piccoli per
cnLrare nel Regno dei cieli. E cosl sarete al
tempo stesso nella vita terrena uomini schietti,
puri, forti, utili a voi stessi, alla famiglia, alla
patria: fedeli al dovere, rotti al sacrifizio, ca-
paci di tutti gli eroismi. Tali vi vuole Gesù
Cristo. E tali voi volete essere, cari fanciulli,
come chiaramente lo dice qui la vostra pre-
senza, e lo conforma il vostro amore della
dottrina cristiana, i vostri sforzi per segnalar.i
nella scienza cleUa Religione, i vostri fioretti
spirituali, l'obolo della vostra carità ,.
11/iei cari, ,um aggiungo 1111/ltl. Scolp1t{>V1 nel
cuor< le ptzrole del Papa I' Jutt! che la vbstra vita
s'ispiri co.rtaillcment,: ai SUOI Sllflfl, palt'IIU ÙISl'-
gnamrmti.
Vostro aff.mo
Don G JULIVO.
NECROLOGIO
Salesi ani de fu n t L
LONGO D. GIUSEPPE, sac. da C,1vallermc1g-
~iore (Cuneo), t a Buenos Aires (Rep. Argentina) il
14-vn-1939 n 7 r nnni di età.
Entrato nel 1887 nel nonro Colle.g10 S. Ciownni
Evangelista in Torino, potè conoscere il orn;tro
santo Fondatore Don Bo.sco. Partl poi ancor chie-
rico per l'Argentina e, fatto sacerdote ne.I 1898, di-
spiegò il sacro ministero io vari Collegi salesiani,
passando gli ulrimi 30 anni io quello di La Plata,
apprez7..orissimo soprattutto come direttore di spi-
rito.
,lf.4.RCONCJ!,tl D. ADRI.INO, sac. da Verona,
t a Portid (Napoli) il 13-v111-r939 a 54 armi.
l\\ [andato dal padre al l\\llessico come segretario d,
una Ditta mineraria, segui invece la vocazione reli-
giosa e, fattosi salesiano, ordinnto sacerdote, prestò
le sue migliori energie nella formazione spiritll:lle
dei nostri Ascritti. Sorpreso coi novizi doUn perse-
cuzione di Calles, fu dapprima imprigionato, poi
costretto ad uscire dal Messico. Coll'aiuto della
Provvidenza potè raggiungere Cuba e I icomporre il
eta noviziato a Guanabacoa. Tornato in patria, continuò
il suo minisrero nella
di Portici fincbè la salute
non gli venne mena.
ZAJAC ANTONIO, eh. da Malejowa (Polonia),
t a O,wiecim (Polonia) il 30-vt-1939 a 23 anni di
età.
GUARDE MATTIA, eh. da Aldeadavita de 111
Ribera (Spagna), t a Cordoha (!;ipagna) l't 1-vm-1939
a 2-1, anni di età.
TORRI CAIO, coad. da Rimini, t a Montechia-
rugolo (Parmn) il 21-vm u. s. a 72 anni.
Fcr\\'ente religioso trascorse tutta la sua vita nel-
-- 335

3.3 Page 23

▲back to top
l'umiltà Jd l:m,r,,, f«lclc al 11mgr:11nm:1 d1e si em
11ru1~"t" nel con~u,r.1rsi t1 Dio: , S,,ff·irc e 1.1ccre o.
Per tnnt:i \\'irtit fu p11rtiet•lanntnt<" .:aro al ::icn'O di
Do (),111 ;\\ltchd..- Rua.
Coo p era tor i d efun ti:
S. EM. REV.MA IL SIGNOR CARD. A".. ',.
Gl::LO l\\tARJA DOLCI, I'es<ot o S1t'111,bfrario ,f,
P.dr,1ri1111, t n Ci,·,tclla d'.\\g)iano il 13-1,-u. s. n
72 nnni.
1>isccndcnte da famiQlia pal11zia di On icto, fec.:
11li studi da~s1cl ncÙa P. Accackmia dei Xoh1li Ec-
clesi:1,tic1 e ,i laureò in tcoln:{111 e in l>intlo cn·1le e
canunkn, ntl',\\poll11,arc. Consncrnto \\"escoeo dt Gub-
hio nd 11)00, fu 111 .,ciiuitn l)~lc11a1n ,\\poswlico in
Rolivi.,, Perù, Equatore: quindi ArciH:sco,o di
Amalfi; e r:oi Dcl::t-'llto Apostohw n C<istantinopoli
t- :--:unz o in ltom:mm. Corcm:11a la sua au,utù diplo-
rnntn:u <."Cll'dc,a1.1un~ nila Sacr.i l'urporn nel IIJ33,
opti,, tre anni dopo, per la ll,on~i ruhurhi.:aria ili
l',1l~t1ina, wmdc 11 Siiinorl" lo chiamò nll\\·te1no
premio.•\\ppartcnc\\'11 alle Sacre Cong,rcg:uion:: per
la Ch1C113 Onent ile, lit, ~a,rtimtnti. Ji l'ropai.-anda
Fide, dei R,ti, ,lel CerimoniaI<' ,. d~i:lt Attiri tl·cl :•
,i·t~tici 1trn01ù11ui•l. In tutt.i I~ Mie alk e d.lk:1tc
missiuni dimostri, m,mprc u,ntn henc\\·olenza alla
Soc:reta Snl~iam1 c tanta dh·uzw11c pd nostr<> santo
ro:1datorc 0011 Bosco
GIU:XZI 111),ILG'IS.-l
ÌI J0•\\'111 li. $,
Donn:a di iiran fede e di pil'l.il profund.1 l-Sp;,ri-
mentò più ,·ohe il .-ahJo 11iut<> di :\\tuin Au.~iha-
uice, d1 :-.an C11,.'ltnni Bosco e Ji :\\ladre ;\\l.17.7.ardlo
nelle ~ut- Jungh" infonni1à. l cr\\'cni... co,1p:r,111icc- fu
hcn lieta di offrire una :.ua figliul,1 all'l,1itu1u delle
Figlie di :\\fnrin Au iliatrit'c.
BI:.!.TR~Ll/0 /)0.\\/ESl<:O t ò4 S. I'.1010 Jrl Bro-
3jJ 11 ·l•IX u. s. u i7 :tnni.
:I. l.1111issimo coopcm1on•, prudigè, anche lc sue
s<>SI. r• :,: per l:1 ,liff 1sionc dd ,·ulto di S. Gim anm
n,,sco. Ed il S1gn(1rc lo b,mcd1s.~c colla vocazione di
unn !Ua li<:ilinla nll'ls11tutn d~l!c FiQlic' d1 :\\lana
Au-1l1.11ri,·
Cum ithl Ci, il-o. \\'i~se d, !«.le, snrporrando cri-
•tinnnrnente le prm·c d, lln ,•i1,1, e prod1gandnsi nel•
l'e!ll.-rcizio ddla carità ,·~r~n I poHri e I sotfaunti.
llTOXS. 6C,li\\', GIUST:'Pl'E IIERTOUJCCI t a
l\\lod.na il t S•YI u. s. a 74 .inni di etl'I.
l'cr 16 :tnni purrnco di llornpo1 to ,. poi per 3;
c:mnnico ddlo è\\ktropol.mnn, spese tullu la ,ua vita
udl\\:11.•rc1:r.u> dd mini-tl'ro pa~1or:il,·. Amantì,,~imo
,folle anime e ddla ){Iorio Ji Dio, fr,c suo il motto
,h D. &,,e,, J>,1 111il,i t111i111111 rnrll'ra ,,,,,.,., &penùcnd,
mccssantemcntc le ~ue forzt• e le su,• ~ustonze ndl.i
cura dl'lk anime e nel far del bene, aiutando J'Opcru
Salesiana spccinlmcnt~ coltn ricerca d1 buone \\'OC."!•
z111ni. 5,,lc,·n ,lrrc che per lm Yaldoeco cm l'antic"II·
.r~ mcm del Puru<li•o. Culp,10 un mnle inc.sornbili:
che &pcn,c n poc·o a r,ncu le energie d1·l suo corpo,
wpponò c11s1innamcntc 11111..- h: sue ,ofT.renzc :!1ul-
l'c5::mpio Jcl fratdlo D .•\\m1lcare, ,alcsi.,no, che d.,
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pa·i.lilezionc JlCr l'Opera snl~1an.1. (jmtn a Dio per
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se~ui con nffctto l'incrcllll'llto Jd no,1ro ls111uto
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Altri Cooperatori defunti:
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nino tal Cairo (famto) il :?9•\\II u. s. a 72 anni.
Cn,ip~llano dell'Osp:dale ltnli1no "!l!llllizro il co-
m1tut1J r:r la fo11d11zio11e tlell"Opcro S.,l,•s1.1na al
C'Rirn e: la snstrnne c.,n 1u110 ,I fervore J.-1 11uo zc:ln
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s·:inn m Fvss.,no, l'hbc la ginìa di n,pirare due volt.:
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Allar11 \\'j)Jat.1 Clorinù11, (;nrnr.:1, (Asti) - Arrahitn
J>,,11. Gio,-u1111a, Sridi (llai:usa) - Hatt,oni Gaud n-
211J, CastdfrrtQ Tici,10 (:,.;o,.irnl Cullcno (;,rolamo.
Va;:lwra (Pa,in) - Camo:a.1 t:Hmc-!10, Ca111tt11/tl C11r-
11..tlo (Uérg.11110) • Cassinnì \\ 1m:n1zo, .Um1ugri•
1/11/ji, (.Forh) - Consoni E, mr>l110, Au1i1111 (Pisa) •
n,,lb \\'i111 :\\T,mma, Rr,,sf'fa - De G1mnnni O!!mc-
nico, Villt1 di 1irm:o (::iondrio) - Dernurtini Atlnnn,
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l'o;:lirra (P11\\i11) - Frnn.•i11i Dnmenica, Torr,' d'lso/11
(l'.l\\ia) - .ì\\lac;hdla O. C;iLh~ppe, .\\f11ur.1/a i\\l n-
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mela, Ca111ni11 - l\\Jorctto l'thppo, Ca111rro1u1 (Cu-
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