Bollettino_Salesiano_195811


Bollettino_Salesiano_195811

1 Pages 1-10

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1.1 Page 1

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** alcuni stendardi
del pellegrinaggio >ntemOZ1onale
* dei Cooperatori salesiani
dinanzi
alla Basilica del Rosario.
Al centio domma 1orifiamma
della Pia Unione
**
*
*
.ADO LUXJJ S.11 • 1° .-U8IIO 1918

1.2 Page 2

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C. TTMON-DAVTD
Metodo di direzione
delle opere per la gioventù
(ORATORI, CIRCOLI, SCUOLE, PICCOLI SEl\\lTNART, ECC.)
Prima versione dal francese del sac. dott. Filippo Palieri, salesiano
pagjne 556 - lire 2000
Uno dc, piu grandi pedagogisti del secolo scorso, ;\\fon,. Dupanloup, scrivendo a Giuseppe 'l'im:m -D.1vid, cosi
si e:sprimev,1: • Quest'oper,1 sJrà letta da tutti coloro che si occupano J ell'educaiione della gioventù. Ciò che mi
ha colpito di più nel \\'Ostro Jvletodo è fa "r11rn conoscen7.3 dei fanciulli eh;, si mnnifest-.1 .1 ogni pagi,u ,. 1,
Timon-Diwid fu un grande pedagogista e non solo w1 eccellente eJucntore.
L'open~ che p resentiamo, fon.data sul vero spirito del Vungelo, si vuole opporre allo spmto laico che nttnwerso
una letteratura malsana, il teatro. il romanzo, il !(iornale, ha corrotto l:;i civiltà moderna.
Don Bosco non avrebb:l scritto altrimenti e noi pensiam~ che se avesse compo~to quella su:i. operetta sulla d ,ffi-
cile arte dell'educazione della gio,·en tù, di cui le poche pagine sul sistem.1 preventivo non sono che lo scheletro e
l'abbozzo, egli avrebbe sost.anziahn:nte scritto un'oper.1 t11lill1Jg,1 al «l\\Ietodo I di Timon-DJvid.
I
I
I M. TRÉMEAU o. P. S-0111.matio
II
d.
t
metodologia
catechistica
I Traduzione dal francese di Ladislao Csonka e Gian Carlo Negri,
pagine 220 - lire 800
I
I
JI libro del P. Trémoau ha di mira 1:1 formeizione di ctttechi-.ti e catechiste, m~ntre è pure un., rnccolu di espe•
ricnzc pratiche, utilissime per quanti sono giil all'opera neU'irn,egnnm.:nto catechistico.
li volume vuole appunto promuovere uno sp03tamento di intere.si e di st,1di verso quest~ direttrice di lavOrQ
che può sembrare nuova in taluni ambienti catechistici ifaliani: la considerazione del catechista prima e nl <li
sopra dcl'a considerazione del sussidio; l'imperniare la soluzione del problem! c,ttechisrico <;ulla figur.l del cate-
chista, considerandone il com.plesso (sensibilizza7.ione, selezione, form!lzione, orgdniz,;1?.ione, assist~112,1) quale
nucleo centrale e orientato degli altri.
li libro g:uug~, dunque, a proposito. Tanto più a proposito se pensiamc, che la foçnuzione dei catechisti è il eri-
terio ba~e del reclucamcnto stesso: il catechista è formato o non è catechista. L'.1 loro formazione si poni: allora
in primo piano.
In que,;ta sinte;;i ecco il valore reale del volume del Trémeau.
S E I Per ordina?ioni rivolgersi alla
Corso Regina Mar9herita, 176 • Torino 714 • Conto Corrente Postale 2/171

1.3 Page 3

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,ORGANO DEl COOPEHATOill SALESIANI
ANNO LXXXO N, 11
T-ORINO, 1° GIUGNO 1958
Il grande incontro dei
Cooperatori saiesiani1
a
il Rettor Maggiore, festosamente lieto per la splendida riuscita del pellegrinaggio a Lourdes,
ha voluto scrivere la seguente lettera:
Benemeriti nostri Cooperatori e Cooperatrici,
Di ritorno dal pellegrinaggio a Lourdes coi vostri fortunati rappresentanti, sento il bisogno di
manifestarvi la mia piena soddisfazione e benedire il Signore che ci lia concesso giornate ricche
di salutari e sante impressioni. Leggerete la cronaca particolareggiata, vedrete alcwie fotogw.1,fìe,
e, a s110 tempo, speriamo di potervi J)rese11ta1·e anche 101 bel doc1.m1entario, che il nostro. Consi-
gliere dei Cooperatori ha ideaw.
A me perciò tocca solo l'onore di ringraziare in primo l1wgo la Direzione dei Pellegrinaggi Paolini
Milano, Clii si detie l'acwrata organizzazione tecnica del viciggio e del soggiorno a Lourdes, che
lasciò tmci meravigliati e contenti.
Desidero poi dare puhb1ico en-
comio solenne ai cari con_fratell.i
Delegati delle varie lspettorie,
che hanno collaborato con l 'uf-
ficio centrale dei Cooperatori per
la felice riuscita di questa ini-
ziativa, a onore della Vergine
Immacolata nel centenario delle
s11e Apparizioni.
E voi, Cooperatori carissimi,
sappiate che i vo.1t1·i fortunati
rapprese11tanti hanno fatto la
vostra parte con fervore esem-
plare, senza perdere un istante:
ordinati e pumuali nei vari
201

1.4 Page 4

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movimenti di massa, compatti nel.le manifestazioni, nella preghiera e nei canti, festosi nelle ore di
svago , insaziabili nelle soste alla santa Grotta e nella visita ai Iuoghi santi, hanno dirno-
strato che sentivano al ,vivo la loro responsabilità di aml,asciatori della nostra grande Famiglia
ai piedi di Moria Santissima fmmacolata.
Abbiamo invocato insieme grazie per il Papa e per la Gerarchia tutta, per i Sacerdoti, i Religiosi
e i Missionari, fJer la santa Chiesa, per la Famiglia Salesiana intiera e in modo particolare per
i nostri gio,vani, pere/tè corrispondano alle premure dei loro genitori ed educatori, per le vocazioni
tanto necessarie alla vita delta Chiesa e per la conversione dei peccatori e degli infedeli.
E da parte mia, raccogliendo come in 1m mazzo di fiori profumati le preghiere e i meriti della
Famiglia Salesiana, ho chiesto per voi tutti, Cooperatori e Cooperatrici della Pia Unione, benecli-
zio11i e grazie per ciascuno e per le vostre famiglie, affinchè Sèntil'te sempre più vivo il compito di
apostolato che S. Giovanni Bosco vi ha proposto: la vostra santificazione prima di tw:to, la vita in
gra.zia di Dio, la santificazione del.la vostra famiglia, dei vostri figli e parenti, l'amore alla pre-
ghiera e atl 'apostolato del bene nelle opere di carità verso tutti i bìsognosi che vi circondano, l'impegno
ad aiutme i vostri Parroci, i Maestri e La Case salesiane nell'educazione cristiana della giovenn'i.
Sil-ite seminatori di concordia e cli pace, di 1?:iustizia e di amore cristiano, sostenet<; tutte le opere di
bene e state certi che il Signore vi pagherù con l'interesse del cento per tmo. Tatto questo potrete ja-
cilmente ottenerlo stando imiti ai vostri Centri della Pia Unione, partecipando atti•vamente ciLle loro
iniziative, in contatto coi Delegati is[Jettoriali e locali.
E se volete ana consegna per quest'anno, procuratevi nttti almeno tre giorni di riposo spirit1tale,
di m.edirazione e solitudine partecipando a qualche corso di Eserciti SpiritHali: la Madonna parlerà
al vostrn wore e ill.urninerà la vostra mence a fare buoni propositi, dandovi il medesimo conforto
interiore che abbia.mo provato noi pellegrinando alla santa Grotta di Massabielle.
Vi benedica Maria S$. Immacolata Ausiliatrice col vostro
aff.mo
Don RENATO ZrnmoTTJ
202
LOURDES . l Cooperatori, che hanno as>i.4idto alla Mes1a n~l mislico raccoglimento della Grotta
deJle Apparh:ioni, sfilanQ a ricevere la .santa Comunione dalle mani del Successore di Don .Bosco.

1.5 Page 5

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I giorni del grande Pellegrinaggio
Nella Basilica di Vcd<loccQ
Un ,grande pellegrinagg-io cli() ini~ìa 1111,1 Ira-
d.i1.i1rne nuov}l nella rsi oria !lei l'oope.rM,ori 8ll,I "
siani, inquadrato per giunta nelht comi<:o del-
l'anno uuui:mo, <; un a 1·veni111en to degno òi pn~-
:,;àre alla stori.11,.
IJ peUegri.r.tag~io si art,icolì1 t.ra due ~anl,nari.
la Ba,silica di .Mitria A u siliatrice a Torino () la
Basiifra dell' Immacmlata a Lourdes.
11 Santuario <lell '~.\\11i-ili:.lriu1 atcolse i pcllogrirù
1>arLe11ti nel primo powerùtgio del 26 iiprHe.
Era,110 c;rta 1600. provenienU da tttl !,e le regioni
rl'Halia. Al mail i11c>.ue a,veya giù ospi1 ali pare1•-d1ie
rentinaia doli' Italia meridfonale o della l'ifoilia .
n R ottor ~lag-giorc ,weYa cekh.raltJ ht P.. J\\lf•Hsa
e di$(,rihui to ht P.. Comuniono .in 1ui'at rnosfera
ù.i 1>fot;\\ e di im·1•oni. .resa più vilm1.nlo chi.lle
pTOgl1iero e (lai cnnli dei car; .f..rioYani ùelJ'Oratorio.
Prima, <lella pal'i cn zit DorL ½iggiot1,i henedi;;se
il nuovo st,01Hh1r'10 ùella, Pia Lluio!lo Coope-
ri.tori f\\alesiani. Qnindi in vilc) i p al'(,ccipartti
a cùsporsi :t fare un p ellegrinaggio. ~ ~011 par.
Lia.mo - <l.isfie - in :il)il o cl i ])CllÌl,Olll'J/\\ e a,
piedi come gli :rntichi pollegrini. ma. vogliamo
avere del JrnlJegri:uo lo spirit-o ili penile11za, e ili
progLiera. t fa priuw, Yoita ch e si nni;i.ce tln grupi,o
così cos11i@o di peUegi'inj pe,r rendere a lla Vcrgiue
di T,ourdes l'011tll.g1J;iO della, F:tmiglfa sall'siana e
t desideriamo .farlo il più d egname11to po~~ihile.
tocca.ta, a noi la ,g-razia d i gettare qnest.o m.i.itico
ponte trn. Torino e LoUJ'de~. Tn11 i co11osci.arnn
l'amore di Don :Bosco per l 'Immacolata.. QL1aute
Je a pparizioni della Vergme a Don Bosco~ Si
1mò dire - e Jo ctisse pr.ima cli noi il San to si.esso -
<'110 a<l ogni paMo Elltt gli !'<i facov11 vedere...
1h.v 1·iviamo il.tmqne la, nostra fede. SÌ<"uri che la
Vei·g.i.ne tiene 11rnpa.rate le g ra:-.ie più !,elle pèr
noi il per i nostri ca,ri ».
Se~tùva fa he.ne,1izionl' Enc,a,ristica imparti t,a
<la S. E. Mou;;. A rdnin o. mentre la cantoria. il.n.J.
l'Orat.orio rie-ama.va canti polifouici. Don F<1viui
le~se un ruffettnoRo messagi:6u cli S ua Em. il Card .
Arcives<:ovo, im1,o~silJililat.o a pa;rtecipare per le
c1:1i~eni1e ùei s uoi impegni p11.storali in 1lioce1,i.
L'ar11atisKimo ATC'ive,.eovo a""icusava c·he aVTehl)o
a<:compagnal,o "con la prci,;biora e cou u11a.
pa,rl.ir,llla re heuediziouc i C't,opo.rat.ol'i Slllesiani
d ' Europa pelle)a.'l'irù alla S. G rotta>>.
1:"scili d1tl 1--au t-irnrio. niggiu nsero sui puUmaw,;
la slazionc, di ]'orta ~no,•a,, .Due luug-lù treni.
il «J\\im1<·0 o il 11 rclt-.M,(H, era no in 11,l,tesa di tra-
sportarli ili Prnncia. :snl treno ,, bianco» viag-
giava il Rot t or ~laggiore, ,1111 « <'Olebte » il lsÌg.
Don RiN·erì. Ogni vagonc> vorta rn la scritta
Ooo11erutori 8alesfoni a Low·<lrs ed 1rn impianto di
mic,rofoni coll;,ga.ni, j Yitri s<"omvar-J;imenti, dando
morlo cli f<111dcre gli ,ipirit;i. BJ)er ialmeu t,e nello orè
riscn~u.te aHa preglùera. e creando mm simpa(,ica.
nt.moRfcm di famiglia.
TORINO - I Coopera.tori Salesiani escono dal Santuario di Maria Ausiliatrice
e s algono sul pullman• che il porteranno ai treni «bianco» e «celeste >►•
203

1.6 Page 6

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Un vi.aggi.o
d i fratelli
« Non era 1111 viàggia,re c·onie
il solito - seri ve un Coopern-
tor~ (lei treno " bianco ". -
Jl lunghissimo treno era. occu-
pa.lo da gente che si voleva
bene: e1·ano fratelli o sornl\\e
Il 1reno sla per avviarsi. JI sorriso dei Cooperatori e Coopt::ratricì
e.ho si,,1vano compiemlo ins iomo
al finestrino è testimonianza della felicità che vibc-a nell'anima.
uno dei più bei vin,ggi cfol\\a,
vita e che teutl1,>,1'a,no alla. 1<te~~a.
mèta. in un treno tutto e solo per Lo1·0, come
La notte calò sui viaggiatori e parve loro cht"
uua gra.ncle ca$a in moto verso uua Ielic.iLà 1' 11.z,mno del c,ielo posa.,;% $Ul lanµ;o ('onvoglin
comune.
come il manto '1ella .Vfaèlomrn •·
Era, nn treno " llllil'itnalizzato •· da preghie re,
ro,;a,ri, pn.rolc buone, allegrin, sa.1rn o contagiosa.
l\\fa la, gioia più grauùè era \\[1lella (l_j sit[lere d1e
*
La rna,ttina della domenica 27, a distaJlZà, cli
viaggiava con loro il i::iuccessore di Don Bos('o.
E ~i [a,·ova vita sale~i,,n,,. vita ili eo1111tuità.
nn ' ora l'uno {fall'altro, i due troni 1-1111u~ero a
Carcasllonne, ,ma caratt,eris1ic11, ciUò a.i1t,ica, iu-
Dalla direzione infatti 1rnrtivano dirèLtive etl t,atta nella sua architet!.m·a inedioe>vale. Nella
eMrtazioni, che Vflnivano radioLT:lSDIOS~e a.d og11i chieRa di S. ::-laza,r(J i JJelJef('ri)1i do! trono << hin.nco •
,;comp11rtimenlo.
assistettero alla, l\\lessa del RoUor Maµ;µ:io\\·o e
Vew1e il Lrnmonto, poi ](I. ;,era, e A,llnra,, comn •prnlli del treno « celes l;e • a.Ila l\\Joss~ rlol ~ig.
si u,;a nelle case Ka,lesiane, si recitaro110 il Rosario 1)011 R'cceri, 1110.11 lre 14li .iltri 60 sacl'r<lot,i del
e le Jll'e!(hiere. Poi iJ ReUor }f::iggiore ùieùe la pellegrimtggio si al!,erna,Vll,no ai numerosi altari e
" Buona N,,tto ".
atteudev,mo allè c011fcssioni.
;/l taluto alla -l}totla
J,o $calo a Lonrdes è nelle prime or(). del po-
meriggio. Qui a,vviene l'incontro cou i Coo-
perafori pell!lgrin.i dèlle altre nazioni d'Enl'opa.
\\'.ordialissima l'accoglieuza. <li S. E. ;llons. T.héa~,
Vesc;ovo di 'L\\u:lJe~ e Louriles. al Rettor Mag-
giore e .1,i Dirigent,i. La eiU:Mlina, è tuUa un:1,
l:lll,~ta di bancliot·e e ('li clrappi bianco-azznn-i in-
trecciati coi colori papa,li: l:L ".\\fa.donna, c il (, dolce
Cristo in tena» riaffermano la 101·0 inrlissolnbil itil.
Organfazazionc perfetta: i pellegrini trovano
~11l.>ìt.o alloggio in JJarenc1i,i dei cinqueceuto
alberghi dissmninati uell'ospita.le cittadina e per
le ore li sono gi:\\ tutti sul pia,zzale tlella Basiliù,L
presso la statua dell'Iucoronat11, in aLt.esa di sfi-
lare in processione por il primo saluto ii,lla
Grotta.
Un grande. vistoso clist,in Livo. ,·.011 sop;·,1,
;,ccitto a groHsi caratto1·i Salesio,ni Oooperalores
servi,0 11 a ra,cco~liCTC e 11 rinnira i p<>llegrini.
Nelle sfùate ]nngl1issime. ne.i folti raggruppa-
:rneati quel d.iRtintiv-o p!u-ev,t dfre: ~ Esi,ere Coo1le-
ratore salcsia,no è una grande forza e nna. gra.nilc
gloria,,.
*
Gli stendardi dei Paesi europei presenti e
dei Paesi ili oltreuorlina. pclleg1:illanti in ispi.J:Ho,
aprono la ,1u·ocessione verso la. santa Grotta,
al cauto di lodi alla Vergine t:ra dne f\\tle nli tli
popolo. Al cant,o del 31aynificat. il Rettor l\\fa~-
giore accende due grandi ceri, offerti dai Coo-
peral,ori di Borgomanero e di Caserta, e com-

1.7 Page 7

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menta: e Tn questo mom.enl,o la fa-
TIJiglia Don Bo$CO è solennemim,e
presente a Lourdes. Come la piccola
llerna.rd.ett:1, veuìv11, alhi. (-I-rotta (.'on
lUl ce1·0 ac<'eso. noi JHll'C d presen-
fiamo alla Vergine ImmaC'olata por-
tando il cero, che 11ella liturgia si -
Jl:Difica 1a luce di Cri~to. Ecco la
missione del Coo1)era !.oro saJe-~ia.no:
far lu<'c in mez;zo a I mondo con
l'esempio e con l 'apoRtolato ». lUéll-
tre il Rettor i\\faggiore pa.rlava. lit
pioggia, è0mh1ciò a scrosci:ue, ol)hli-
ga.ndo i pelli1gri11i a stringersi verso
la Cro't!f1, e dando alla, C(lrimcmia
ml camttere di maggior intimil;:'1,.
I'rima impressione di un assirl110 di
Lo1U·oe.s: «.Non ho mai visto nn peJ.
logrinagg-io lanto intimo e fami-
liaTe ».
II ReU01· l\\faggiore imp,1rte la
lif'ue,lizione di ~laria A.usiliafriee,
quindj al canto della Salve Rer1ina
cominria il bacio della GroUa: i pel-
legrini. l'uno dopo l'all,1•0, bacia11Q
nolla Grotta l'umida roccia, .rigaLa
<la gocoo cli acqua., corn!l lacrime.
La groUa è ;numinata, da molli ceri
rli va,ria, 1uis1ITa.
Assisteva commosso !"Arcivescovo
di Città del Capo noi S11d Africa.
LOURDES • I pellegrini, poetando i duo grossi ceri. si recano alla Grotta
per rendere alJ'ftn.macolata U primo on1aggio d.eJ loro amore riconoscente,
AMBASCIATORI
della Famiglia salesiana
Luuedl 11rn.Ltino, 2.8 aprile, appuntarnerd,o a11cora davauJ,i
aUa Urottn,, il c<1ntro mistico ili Lourdes, che eon la IJianca,
statua clella Vergine eser cita sugli :s11iriti 1111a mii,;l,crios,t fol'Z>I,
di ai.trazion.o. Alle 7,30 il Rettor )1ag-giore ,·ele,hra la S. l\\1e"5a.
Al poaLo <l'onore assistono gli arlU11alati st11si sui loro let.ti11i
o seduti nelle carrozzelle; eBRÌ sono gli ooipiri privilegia(.i della,
citi,:\\ rli llfaria. Dietro ò la S]>àllient COLllpaLta dei Cooperai;ori
sale~ia11i 0011 i la,ha1·i: sono gli ambasciat:ori della grnude fa.
miglia di Don BO$C\\l, consci della ;,oleuuit:\\ dell'ora. Le t.011-
ca.nti esoTtazioni òi Don Favi.ni ne rendono incandeseonte il
forvor<), .,,oprattnt.to quatL<l.o accenna al UlMtirio della Ci1ies:1
del silenzio e di ta..uta parte deUa Famiglia sales.iarHt o ai
Cooperatori malati spa.r,ù nel mò11do. Alla, Comunione dieci
sacentoLi di..,'ltrilJUi$co110 il Cor_po ool Signore a nna Iunga. fila
di pt>n>oue: è il momento {lella Gntzia a Lourdt>,s.
TerminaLa la 11essa, il RetLor }:laggfore rivolge ancora la
])fil'Ola ai sn.oi Coopei·atori, invita,ndoli a rinnovare, ,la~anti alla
soave A.pparizioue, l'impegno di una vita cristiana e apostolica.
.Era JJre.sente f'ì. E . Mons. Luigi 'l'ra~lia, Vir;egerente di Roma,
che presiedeva a LoUJ"des Wl. pellegrinaggio romano.
.Alle 1O il pellegrinag!);iO salei;iano corniuciò a suoclar~i su por
l'erta nel Cal vario, cantaudo lodi a Ila l\\fadonrm e predisponendo
gli animi a dvivere la trageclia divina nella, s olemle Via Cl'tWis.
205

1.8 Page 8

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Divisi in (ltHl grnRAi gruppi
il treno « binnro )) e il
treno « cele~(1•~ - e iu altri
minori, compni:;ti dai C'oope-
ratori dcli<' ::\\.!tre na,zio11i, i
pollegri11i RA.lgono prega,11dl1 e
mcdita-1Hlo, aiutati clalln, parola
ùi sa.cerdoti e di laiei clrn t'om-
me11fano le i.tnzioni. 8e mhT11
rieC'lteggi per il monto la voco
ch1lla Ver,(!iue: «Ponit,emm. pfl-
1ri1 enza, penitenza!,\\,
L ' ultima stazione, la, ~epol-
tura del Rlc\\dl'nt,ore, è fa -più
gnwiliO$a,, non i;olo per 1:l rap-
JJre,:;eutaziono stat,uaria , 111<t an -
cLo pm: lt1 pa.role ilei ReUor
M.i,g~':iore (' di 8. E. Ìll ouR. Fer-
rcira; parole C'be sc~w::tt10 uei
cuori o l'Onvin<·ouo sulla no-
('<'S~iL:\\ de lla soil'ere11za,, cLe
in nnione con (fosù e 11aria sj
trnniul a, ili gioia.
l\\lons. Ferrei:ra \\'Olle ei,pri-
nierl\\i in italiano. Rifemmlo~i
al 111i)RS>lggiu lli Fnliina. cli~~!\\:
« Il R u~ario una hella. e ,glo-
rimm 1,nulizione, che ,·oi, Coope-
ra I.ori s a.l<1~i:mi, 1l0Yelè eo11$er-
vare nol buon po1wlo >>.
La heneclil!;ione llel Vesoovo e
di Don Ziggiotti insieme e:ciolsil
l'assernl)lea.. Skwa, per ;:;cocca.re
l'tma del. :pomerig_gio, ma il
f,OllTf)O era. pa$sa.to ffllllRi ina,v.
vert:it~.uneute-.
I
LOURDES li Jlettor Mag,ziore in preghie · a dinanzi alla Grotta, dopo l'oF.crta
dei fio.ri e la coruacrazione della Pia Unione alla Ve;giae Im·macolata AusHiatdce.
L'INCONTRO NELLA BASILICA DI SAN PIO X
TI caJeoùario ili Lourdes segnava per mar-
Durante tut;ta la funzione si ehhe vivo il senso
Iedl 29 la graude gioruat.a dei Cooperai ori Sale- de lla, <'..att.olicità della Pia, Utrioue, anche per La
siani.
vario lingue C'lie si ,ilternar.0110 al microfono. La
Alle ore 10 nella Bllllilka del Rosari(l :\\fr-~sa Comuuione fu mer11"il{liosarueul,e iuterminabile.
pont.ificale di S. E. .\\fous. ~fa.rcellino Olaecbea.
AIJ'useita i pPlleg-ru\\i cou i 101·0 sfamdardi si
Vescovo sn.lesiano ili Valen·r,a. (Sµa.gua). ARsi- clitiposero Rlllla gradinata pe1· il gruppo foto-
..
stevano in pre.~bite.ro i';. E. \\fons. Ferrcira da g-rafico genernle.
~ilv:\\ (Port,oii;allo) i, il Ret,(,oi- Maggiore. Per
AlJe 14 i Cooperatori e le Cooperatrici si affret-
u11 ' ura hl Basilica fu tnt.ta letter;i.lmente /!remiLa. ~trono a prendere posto nei ba.ne.hi della Tia-
lhtll I l1lil,f;,;ti, 11ei C'oopemtori, eho cani11rono la sili('a di F;. Pio X, che occupano mia µircola.
1,J-issci De LI n11elis. formando un bel curo direlto parte delJ'immenso tempio ciìpace di 20.0òO
d,d l'I;,pcl I.ore di P:nigi Don Le Bou.lcL. Al Vangolo penson('. A I <:entro sorge l'all,are, d,tn:mti rtl quale
il ReLtor Ìlhtp;giore leune una breve allocuzioue. si clispoo~ono le LL. EE. Olaeclrna e Ferreirn da,
,Offriamo a,Ua Vorgine le intenz.ioni di tutta, la Silva col Rettor )faggiore e gl'l~pettori saleP.iani;
}'amiglia Sa.lesiaua. cho per mezzo nostro prega ai Ja,ti dell'a,ltare i Coopern.tori che _rorgenrnno
per il Papa., pet la Cb.ie!;à., pet i Ve;;covi, per le il AAI ttto dei con[ra.telli <li l,utta E u.ropa; dietro
vocazioni. per tutta b gioveutù del mondo. La 1'11Jtare sono ,illineati gli :stendardi dèlle princi-
VergiHe Tmrua<·ola.ta, che ha, presieduto :t l nosrro pali nazj(mi.
sorgere nel lontano 1841. a.ccolga oggi il nostro
Ki apre l'incontro col saluto dei Cooperatoci
prnposito ri_unovMo di dona.rei alla salvezza, delle singolo nazioni: vilmit,o, òTe,,jssiruo, percltè
della gioventù di tutto il mondo,,.
il tempo non pem1otte <li fare cli :più. P!t~~11,110 sue-
201;

1.9 Page 9

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LOURDES - Si dirrbbe un•bcantanea scattata in chiesa; invece .sono pellegrtnl
che prctano sulla pubblica piaz:i:a davanti alla celebre statua doll'lncoronata.
c·essi vamc,nte i n1,pprese111anl,j dl"i Cooperatori cli
l•'ra11cia, Spa).!Jla, 011:lnda, Porl,ogallo, Tnglailterra,
t\\ennania, Italia, l:l('lgit>.
Seg110 il cauto dt>lla 8(1/-ue Rer1i11u.
1~arla g11indi Don Rictori. Cousigliere f!euoralo
della. Pia "'Guione. Reude p1·ima ferviifo omaggio
a Mons. Oliw<'l1ea. À.rcivescuvo salesiano di Va-
lenza, (lhc, l1a \\"ohll,o onorare il f..'Tl\\ll(1l' Pt1lle1rri-
na!!gio col ~no desitlerato inlervento. Don Rfrced,
dopo aver parla.io rlella, cariL!i, dell'Arrivesrovo éli
Valeuza. ]o assicura cLe ogni Cooporntore pro-
glrnrà, 1a Vergine di con~erva.rg1i le crlergie ne-
1·essarie JJer la pn'zio;,a nziont< roligioso-sociaJ.e
<:be va sl'olgcndo nella sua grande Arnhidfocesi.
Un grazie C'Ordinlc l'ivolge pure a .4. E. Mons.
Ferrnira,, al Re1,t01· M.aggioTe. Superiore delltt l'ia
Uui.onc. 11i D irigenti «li tuHe le Nazioni.
Quindi richiama un impegno isoleone: essere
Coopern,l,ori Mli!'i. 1 Cooperatori di('ono coi faLti
cho il terzo ramo della Jf,amiglia Salesiaua r 11i'vo
e .~<>!lffl.LLuUo l'ilole. Ognuno, pari.endo <la Lourdes
prometta di e$sere llll vero Coo})eratcwe di Dou
.Bosco, va,le a ilire: un cristiano fervent1:1. nu
itposlolo géneroso, o meglio, come con felicissima
espressione li d1iami) t-. S. Pio Xll, 110 a,tti-11i•ta
del, hene.
Anche Mons. Ola.echea volle salutare l'eletta
assembfoi~:
~ L'impossibiliLà, - diRsC' - del nostro amat.is-
liimo Cà,rdirrnle Protettore e la Llo11tà rlel nostro
Rettor l\\laggiore 11=0 J1T0<'1U'ato a, me fa soddi-
sfazione di Irovarmi a q11e~ta commovente mani-
féSLa,ziono della d1wo7,ione salesiana. alla V ergine.
Don Bosco ci ha inculcato l'amore alla Vergine
o fa devoz.ione. del fs . Rosario; qui la Madonna,
i.11 persoua ha. ch.iosto a 8. Be1·rntrdcU~ il Rosario;
lit Veq~iue ~S. o Don Busco vo)tliono dai loro
lt'igli o ('ooporatori il fi. Rosario. Roritiamolo
quotid;anamen I.e: è la Rtreum\\ dol lfo11,or l\\Ta1!\\'-
giore per questo a,nuo centemuio. 14bmo apo;,.loli
rlel Roi;acrio: la l\\fadom1a ùa seniprl' vin1,o i
nemici di 1.)jo col Rosario: continuerà a vin-
c·erli an,d1<' oggi, ~e r i serviremo di iprèM'arma
invineibile... ».
l\\fon1 ro sol,1o l'immensa voli a della Ba,,;ilir.a
ocLoggia,vano poienti le nolo nel Chrisr.us rincit
e dcU'Oremus 11rr1 Pouti/i,·é ·no11fr() I'-io, nel onore
cantava la gioia e rreseeva la persua,;ioue di vi-
vere un 'ora i11(l im'.lntieabile.
11 ReUor ·Maggiore rilevò c-be la /!l'ande Basi-
lica ric-onlava ai Coopera1,ori i tre amc,ri la~cia-
tici in sacra eredità ila Don Bost,o: l'..Rucarestia,
b Madonna e il Papa. ll tempio Ì' dedicato
ad nn Papa Uoopor:ifore salesiano, il µrimo
Cooperatore elevato agli altari, San Pio X, dio
eonobbe Don l3osco, gli volle bene o gli aprì la
via a.Ifa gloria d.ichian111dolr, Venorahilc.
Il sig. Don Zig-giotti invitava qn in<1i i Goope-
rat()ri ad !'Ssere tutti del Papa e della ClrieRa,
a vivere r1ella. vita della Chie~a, a militare pClr il
tr.ionJo della Chiesa (li Dio.
«Del resto - sog1,riun.geva - lavoranJo per b
Con/!;rop;azione, voi Jnvorn1.e per la Chiesa,. E
quaJ1i,o lavoro si fa dalle nostre ti:e Famiglie!
Io l'ho vista l'Opera salesiana: nhe 0$ercilo di
aposLoli (1 quanl,a messe di bone! Ma, siete voi,
ca,ri Cooperatori, cl1e moltiplicat;e le nosLJo pos-
sibilità con la vostra collaborazione; e Don Bosco
promett,t> auc.:ho a voi di olt.e1H,1·vi un he1 posto
in PitrnlliSo >>.
207

1.10 Page 10

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Le e111ozio11i so11<l (l.ddiriHm·a in1·:tl1.11 Il Ii: e1·co
nel ponwrigJ,tio In, l'rocc:=:sione e(1l i-1111 Iii.simo.
ltn,\\ ma,;,;(~ <l'uomini t• d.i donne i,,i nllimwa al
,.,,t 111U11cro11il'>li1110 t·lr·ro. J'artecipauo tf' \\' t•Rrovi.
ma il Sa111it-i-i1110 lo pMln iJ .:i~. Don Zii.tj!iotti.
Quattro C'uopcratori tli nazionalità lli\\•erse ref!-
gono il baldnc•t•hino; prestano 11er\\'izfo 1.ac·1mloti
t1alt1f\\iani di ogni uniiono.
La proces!!io110 JJttrte dalla, ()l'Cllt,1; prium
,;l'me re1•il,11hi }l,I microfono ia rrnnùO!lO o in iln-
lica del Rosario, .il clero iji 11Ui11ea ,;oUo; la
piar.r.a pori• resta libera per hi bc111,diz.ioue ùei
m;1lati. È la ptUtl' più commovo11t1' e ~i s,·olitf'
1ml piaz1.:1le iucornicia1o di mnluti 0 di folla.
Don Zif!~ioll i, i-e1,_f'\\rito dai ,,..,;,•ovi e• dni uumero;,i
= vr<-lati. h,medice. fila per tll:1, lutti yuei solfo.
renli, moutn, toutinnano le· i11,•01•11.-,ioui in
cli111:1, di tanht feùe e amol'e t'ho non ;;i riest"e 11
rrt•naro lo l11t•1irne. Sn q1wi volt i seal'nHi ùaJ
mulf' ~i logge In, sereuitù. tle1,:li i.piriti. Q,nak uun
LOURDES lln'lstantanea della salita al C.alvurJo nella devota e grantlJo.itt Via Cruci,; dei Cooperalorl. du.ra1a quasi tre ore.
lin.no Ja pret!lii.wn, di l'lua :'\\anli1.\\ l'io XIT alla
l\\l:ufo1111:1 di Lounfo.'l. Al 1•anto rli O 11alul11ris
llos/ia lo. pro,·ossiono si ama i11 lfllN-t'orcliue:
pre<·edono li; I '001wralri1·i in ro:,,lnnw Cokluri,;ti<-o,
Rl"~uono quello 1•01 ,·elo hia.uco. poi vieno la croce
oon i e.ar11lelfori, lo 1-,( r11dardo dt'i t 'ooprrulori, i
lahari dl'llo 1111.-,io11i, ~conati tlu.lla fìnntnnn ùei
<'ooper::d,ori; poi l{li nomini. .i ,;a1•èrdut i in nero.
i frati, i s:wl'r<lol,i i11 rotta, j ca.uniii1·i, il Rotlor
Mag!!iore 1·01 !-\\:1nti1;~imo, i Yeseo,·i. i prel:if,i,
i medici. e I nit i gli :1ltri. TI L11ud1t 8ion e il
Ln111la J1rrwmlri11 l'on i loro ritornelli ,10110 i r,mti
più ripetuti al 111i1·rofono dai rnntori. o tntti
fa.nno coro lr;1,,for111:111do hi gra_ll(l(• piaiz:t e h1tta
la città sacra di l~onnle.~ in nn·nnien i111111en;,;1
chiei;a. .\\i l.'anti t-ono interealatt> le iu\\'Oè111.io1ti
nelle varie 1.inJ.(m•. punteggiate dnl t•an to del
Glorio P11tri o 11<'11' ,ld,nem us in aeler11um San-
cli-ssim1wi SuA:1·r11111•,1/u,m. All'anivo in pinzza. gli
nowiui si (lispo11~ono s11lla grndiu:11,a rloll:~ BaRi•
Rpent e implora il mirn<-o lo dnllu i:ruarigionc;
altri t•hiriiono eose migliori: la 1n1,zi<•11i,a. l'1111iotrn
rlelle loro Rot'l'erenze a qnell:i riel C'rntilisso o
de.Ila. ;.1111 Mndre.
JI R"t tor ~I ngiriore npJ>arf' Pm01,iona ro: 1111
l>Ìlllbo tla!!;li ordii profomli. 1wlla hlHl harella
iwplora h. 1-,rrazia. mentre fa, w,tmnm, klatua r1E'I
élolorl!, lo l'Orregge. Ri posso110 i11 quei momenl i
esplor111·0 le vrofo11<litiì. doUe .111i111c, 11111:1,uo. Que.~ta
è Louwl<JE<, In, capit,ale òelln prl1J.d1ien) o iiol dolcne.
Segui• la bonetlizione en('a.rislic-n, clopo la qual~
,:ii ~rolla col rarn111à.rieo chi' t,itto !<in finito. Oguuno
porto. in t·iioro il sno pircolo <lra111111a. ma P Sl'-
reno pNc-l1ò ora ue compr<-nde l' i11trN·eio preor-
dinalo da un .Amore infinito.
Dopo q11e1<ta prores.<tione - òi<•eva nn Coo-
peru1orn - 11011 fntiro :i rre<len• dm qni sia scesa
Ja R.1igi1rn elci ('ieJo e ,Ti ahbia por!a,tc1 ,m lcmho
di paradi~o. A .Lourcles la fod<i ò <p1n..i sciolln
11ell'iwia: In si reispin~!
2 0U

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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La fiaeeolata
LOURDES .. Oltrepassato il grande Crocifisso, cornlncia-no le Mazioni d2lla Via
Crucis, din anzi alle quali i pellegrini sostano medita.ndo e pregando.
Un gruppetto di Cooperatori Olandesi 1n pia meditazione p.-esso una stazione
della Viti C rucis.
AlJ'ultima stazione._. davanU all'impressionante quadro della sepoltura di Gcs1,
parla l'Ecc.mo M:>ns. Ferreis-J..
Alle venti è- l'ora ili Lour-
de8. l'<>rn clel Rosari() Rlla e-; ro·t-
ta. e poi ù ella fi.twcolat,a.
J, iumaw, di 11ellewini ~i ri-
Yers::mo ilalla c:;jttà o.l piccolo
1·eg-uu di Afariri. tulLi si H±l'ret-
ta.no verso J.a O-rotta. ilclln
<lfoiot,(o Apparizioni. timorosi
il'a1Ti va.re troppo tarai. Una
griJ,lHle folla è già là. compo-
sh1,, silenzioM, davanti n qnol -
l'imrna•~i11.C' hiarrc.:a, dt0 sem})ra
parlarn a,ncora.
Ri eomincia, rou la. reC'i1 a
do! ~- Jl.ol<ario. dirotta, da, due
s1.d e~ia,11i. l)on Ma.z(I e Don
l'elli. sa liti snl p11lpitiuo a11-
po!!giato al la rocri,1, poco sol.tu
la Madonna: mm decina in
francese t' 1111a in it,a,liai)<>, rna
prima di ogni <lecina ~e no
i11mmlzia110 i misteri e le iu-
1euziuni uolle d.ne Jingao. ~i
ratcomaurlàuu alla Vor~irre lfl
n ec-ossit?t spirih1ali e matcria,li
,tei iill.lgoU, i vrnti.lemi, l r dif-
tìeolt:'t. i pt1ricoli dei nost.ri
-tempi, la saé'ra, l'er:sona clel
Papa. t utta la Cliic.<;a coi suoi
tìgli <l'ogni pac,se e <l'ol{ni
conflizione. la ~'amialia :-i~\\-le-
sirrna Ml <·omplesso delle s1u-
operc; si cLit'de la 1-icon<'ilia-
zionp r In paC'e trn i 1iopoli: ì·
ima prcg-l1icra a, largo nas piro.
<-l1e spii.zia negli immellsi 1Hiz-
7,onti dello spirito.
Iut,anto è' cominciat,a la,
:fiaccolai.a. In testa, sfilano
i CoovemtOTi preceduti da
1m'iuseµ:11a huuinosa 1:m cui si
Jegg-e: 8alnio11i (1oopemlflres.
Gli uJtoparlanti iliffonao110 il
celfihrr 1,antu di Lourdes. a
cui tutti si as~ocia110 cantauilo
ciascuno n ella pr<)pria lingua.
ma uniti nel 1·itonu\\llo .11,e.
.Are. A 1:·e ,1lnri«, cbe uo11
stancn, mai. 1 ra1rtori al 1.ni-
<:rofo111). j n omagl!i<> al graade
pellegrinaggio dei Cooperatori
aalesiani. Hllernano cinque
strofe nel.la Jiu,gua tli Dou
Bosco e cia,11H~ ;11 francose.
Quel mcscolìo di li111?ue act,ro-
sce sngge~tività all'immenso
coro nottnrn<;>.
.La proceHsiune si snoda da
olLrc tm'o-rtL sale11do, scend{)u -
ùo le grau<li rampate ùelle
8 asiliche, percone11do i lu.u-
20!)

2.2 Page 12

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ghi viali dell'Esi1lrnwde, sfilando a zig-zag sul
piazzale e .formando llll fan lasma{.corico ma,ro di
luci fluttua,ll.Li, che si pm·de a, vis1,a 00chio.
Ormai La piazza è g1·omi~a, ma la proccssi01w
contiuua... Qull,nl,i "arannot Trrnta, qnarani.a,
111ila I Lo scou11a,1,o m,,ro di luci o di cnori
ninaui sd'mhra, la. Via Ladf)a di Lourdt>8 nella
no1 to <li !lforia,.
Qnando ri.11,;egua lum.iuosa, con l.t RrriHa Na-
le~ian/, Coopa11/f/rf,s. <·olloca!a al po;,;l,o d'oum,è..
si alzò rome nn richiamo di fede e di apostolato,
venne sptHnaueo pe1L~a.ro alll~ grande idea. tli
Don Bosco t-rasformat,a in lnmino;;a roaU~.
l'oichè la 1<1ìlata. !f1H>lla sm·11,. era, a~1yvero in-
lerminaliile, \\·erno lt> tlìl'ci gli aJt 01wrla.nti <l.i.Jfo.
sero ii ranto cottdnsivo del ('1·et10 ripet ut,o cla
quella folla imrnen~a. Poi i Vescovi impa!'lirono
insieme hl beu;;clizioa.e e ~11hiw dopo 1wlitti;gi.ò
dolcissimo e polenle il canto clella Snl!ve Rer;i1111.
fiori e lacrinie
alla bianca Madonna
R giu11s11 l'u.liimo giorno, <iuello dell'addio. .Al
matt.ino l,11Ui i prllegTi ni ebbero a111:onL la gioio
di aRsiRtl'fe ;1,lla. ::;_ Messa del R ettor J\\faggioro e
<U <'Omnnie:ir;;j nella J3,1silit·:t clel Rmmrio. 0011
I'eUi. rfronlò il t,riplice mOi'Sa,ggio di N. :-\\. di
l,ourdes: IO «N 1111 ti farò Je/iee i:11 q11.eslo 111<1,1,/o,
ma ne1l'allM »; eco dolio pa.role di Gesl'I: « Clii
vuol venire dietro di mo, rinneghi ~e ,;tes~o.
preud11 la, sua e1·oco o mi segua ». , Pregate 11er
i pe<WL/ori! ». L'aJ)Oslolato per ogni buon Coo-
La benedizione di S. E. Mon<. Marcellino Olaecbca S. D. B.
Arcivescovo di Valenza, dopo il solenne pontificale nella
Basilica del Rosario.
peratore. p.ir1 ,,Jt<, 1111 (lovere è 1111 hi~og110. c·Olll<'
lo fu per Don llo~co. 3" ~ Pe11 ile11;m. 71r11 ilen.za.,
11e11ill'11z11! ,>. l'HJ·ole c-lir ricrl11'f('gia110 4.11olle <Lette
a Dou .Hosco tlaJ per~on;tA·.!60 miste.doso clei
"8()gni " : Lav,irn ,, tempern11z,1a farn11no fiorire
la. Pam igli,L srl.le~iàna ,,.
Sua Ecc. Mons. Olnecl:tea, a~compagnato dal Reuor Maggiore e dal signor Don Ricceri, entra nella BasJJica del Rosario
per celebrarvi il solenne pontlOcale.
2 10

2.3 Page 13

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,..
~ ,,A/1--
~ 1'
I~ .
lJna delie ore pi\\l belle a Lourde!>: la processione col Santfss-Jmo. 1'ra la cornm.ozione di un'inin,ensa folla In preghiera,
il Rctlor Maggiore, seguito dagU Ecc.mi Vescovi, benedice i malati, mentre gli altoparlanti diffondono canti e devote
invocazioni cui fa coro la massa dei pellegrini.
D11e fanciulle f' dne rà,gazzi. .fig-li di C::oope-
r/l.lori, offrirouo alla Vergiue wta carbeille flj
bellissimi fiori con 111 scriUa: La J eU;1t1!JS8e SalP-
~ie1111r à /1i Yierge bnmaNtlre, mentre al micro-
l"o!lo pa3sa,vano gl'inteqm:iti dei !!eulimen la di
ricono~cenza dei Cooperatori di tutte le na-
zioni.
Quindi il Ret 1,or );Jag~iore c·ommcrb allu ~ ~an-
tisi,inM e rmma(·Olata Ver1,tine Ansilia,b'ice* tnUa
In t riplice F11,miglia l'ia,Jesfana ('On i 8uoi allievi.
c,x allievi e benefattori. Poi c·on 1l1l tono a.ffet-
t no~o co11cltL.5e:
,, R ghwta l'ora dcll'adclio. Come ,.;. Ht>rrrar-
1le(,{a, prima m lascforr, Lourdes r<l entrare in
1101'iziato, ve1rne <11u alla C:rottae, appog~iat.a la
front e alla roeeia, pregi) a 1uugo, dimosrranc1o
11uaJLfo lo coslas::;e ll disia(•ro da, questo le.mho cli
Paradiso, co,iì uoi, dopo questi santi g iorui tra-
i;corsi fa preghiera. e i11 contemplu-zione, ;,ont.iamo
profondo il dolore di lasciare <tttest,o lun,!;'o. t:ìiamo
arrivMi con nn 1·ovesecio di piotrgi.a, parl.iamo eon
1111 l'<ole splendeut,e: è un simbolo dollu noHb'a
vi t,a, tessu lo dj dolori e d i gioie. $:i.n li tlchl<1,ruo le
gioie e portiamo la uosira eroe" confidando nella
bon.U1 della }fadomu\\.... (''i siamo rinnova.ti nello
spirito per ri11 no varc: ,1uellt.o ,\\ t·ooperarn alla re-
douzione del mondo. La YergiIl!' SS. 1.m macolata,
AttsWatrice dei Crii:;fou:li, accolga le preglùore. le
lacrime e i voti che i11 questi giorni di grazia ab-
biamo <lel)Osto ai suoi pietli Mwhe a nome di
IL1tti i nostri frntolli i1t Don J:losco, 1:ipecialm1~11te
cli q~1elli elté languiscono oppre11"i 11clle tene
d'oltrecortina. e affrotl:i il giorno clella pa,cc $tÙ
lllOlldo a.ff:ratella,I o in Crist-o ».
Re<;iiato nu Pater, ..dve. moria e il Crmf/tM11·,
impartì la Benedizione Papale. Tul;to ern fini-
to. ma lo Molhuuento fu le11Lis,,imo e solo do-po
M'er las.-:iato il prop1'ÌO <:nore ad a,rdero nelh1
grotta iusiérue a quegli inl.lmnorevoli 1·eri, r.i si
decise a .lasciare la visione unjca. al mondo ,ti
,lnella. hiallcil, l\\latlo t11rn, nella groHa, n.1mi. P a ffn-
micata.
«f-\\on pochl uùuuLi - s(•Tive 1m Cooverat,1r11 -
obe il nostro pelleg-ri1111,g-gio internazionale si è
1:011chimm còu l'addio u.tliciale 11lla Grotta; anMrn
vedo ingiLwcc,hlati là. vieino all'omaggio Jln-
renle da essi fatto a .\\iaria a, 11omo di (,ul;1 a la gio-
vent,ù salesiana,, i duo ra.~az;zi o lo dne bimbe -ohe
hanno rappwsentat,o il simholo clella <'ooperaziono
odnoatfra di tutti 11oi ad.ull i nella. ·famiglia di
Don Bosl'o; eppmt' il ri('.Ordo ili 1·iò ,;i ò già fnso
insieme r,on i riconti della m eravig liosa V-ia Onwis
s1ù liancld di>lla collilla, tlell:i Pròress.ionti E11cari-
~tica ,·on la, benedizione af!;li infermi, de.Ha ùevo-
tis.iima, liv.c·11olitta notturna, <lol noRtro Pontificale
in Basilica.
E nella, rusioue di Lui.Li q tLes1i ricorcli c'è tanta
clofoe,,1za, tanJ,a confusione pN ciò cùe uou siamo
i;La,ti pòr l'avanti. tanta eùjarez-za ,li <:iò che
vogliamo ossere per l'avvonire... ~faria ha lavo-
i·aJ.o Jiell'r.wima di cia-scuno per ùar(l a tutti una,
parola comune, la parola dell'amore, clel ravve.
,limeuto.
Non più di un'ora la, lLSCflndo dru.la piilcina
tlopo J.'immcTSione, ancora 1-ut:1O rinvigorito cla
ttnello stra,1lo ~coppio di enerf(ie c he ne vi011O o
eho non roi son t,o ùi descrivere, udivo presso di
(continua a pag. 215)
211

2.4 Page 14

▲back to top
il Congresso Internazionale
dei Cooperatori Salesiani a
e ome abbiamo a11n11nziMQ, dal 6 aJl'tl del c. HL a Bruxelles ;,i svolt(o il Xfll C'on-
J.-'l"CSI,o Interna.zionale (lei Cooperi1tori f;alcsia.ni. 11 tema generale riel Congresso è
, il oonlributo ilei Oooperatori al/.(f, .rnl'V1iyuardici dei 1Jalori u,111a11i e cri~tiani». Nelle
~edute propa.ra.torio. cbe si tengo,10 nella, ('asa salos.i:ina. di ìVoluwé, vengono
trattali e discussi a,rgomeuti ili grande intcrosse. come: la fornrn.zione pen;o1rnle rlel
Cooperatore, l'inscgnarnen.Lo religioso. l'aiuto alle M..ission i, l'aiuLO al Clero ~f'co-
la.re. lo vocazioni, la stampit e l:.t ttl('nica rlella $Ila dill'n.<;ioue, l"eclui'a,ziçme della1,
gioventù.
T,a ~eduta plc11ari::t della <lomenieit 8 ,!!iugno si ~volgeriL uel padiglione della Sa.nLa.
1-ìede • CiviLa.~ Dei•> in clima di .grande soleimiJ à. Il ;\\[in ist r(l O. BeL.ogue terrà mm
relazione sul 1ema: «1 bisogni sodali dei 110~/ri tempi~ o il Ca11oni00 L. J,1.nsse1ts.
1irofessore ali' lJ11frnsith ili Lovauio, tra.tten\\, il tema co rnplellient-a.re: « Omne il
rooperrit,He Rnle8ia,w piii, rispo11i1,ei·e a, qnesto u:ppell.o ,/f./ mo11,{(J ~-
Interverra.m10 rnpp1·esent.anz-e <li Cooperntori e Coo1rnra.l.rici di tutta l'Europa, libera:
Francia, Olanda,. Spagna. Gerrnani:t. rtalia. ccc.
Il Rettor Maggiore ha invia1o aU'JspoUoro ~aJesiano <lei Belgio, Rev.cuu Dou llew1.to
T>icron. un rne~;,aggio nol q uaJe. LTa l'alt,ro si legge:
n Congresso I 11t,1rnaz'ionale dei Ooope1·alm·l >':!"l"sinll'i, <:he ,:odesta Is·zie/.toria Br-lgu:a
ha org1i11,izzal/J co·n tanta cura. in occa6ione de/.l'J!)sposizione mondiri.le di Èru.;;plle8 I!
ncila doppia ricorrenza r1mte111iricb de17.e .Ap11a.rizfo11 i 17i T,otirdex e tlel 11riMo i11contr11
di Don HoM,o a Rom.a, ,·ol r"ica:rio cli C,1·ist(), ~egna ww 1uwva p ietra 1ni/iwre 11ella ~tori,11
della Pia Uibione.
Affel"nm infatt,; e 111et1.e ben tt fuoco l'ill.ea/.e ge1,uino del no,itro santo Fo1111fitore r.;lte con
la ge11 iale (:ostituzio11e ,Zelln siui Ter::a l 1'cw1iglia sz1iritua.le intese vromu.ovm·e la Ml-
/aboraz-io1M dei .Lafri r1ll'apostolalo il~ «v1ili1lo Mido ai Parrol"i, tt,•i VesNll'Ì e allo -~tesso
Somm,0 Fo11tefi.ce», éome rile·vn il decreto de J;uto 71er ln ca.11.au;izzazio11e.
Il Uong1·esso T11ternazùmalc (li Bruxelles jfl, mwhe sentire l'fflt1wlità, dello spirito e del
~ - - - -'" ___________) 71·rt>umm.mn di a71oslolato delta 1'erz<b Frvniiglia salesiana, che rùpond,e proprio alle
e~iyenze del 111,on,lo nioi1erno per l'elm;a.zione dell' uomo e per la salt•ezza dei più alti •va-
lori u1>1md.
212

2.5 Page 15

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DOffi€DICO SV)Imp)I
comn1en1orato solenucn1e1de a Bologna
LI Le mpjo tlcl Racro Cuore la sera, flel 15 a.prile
fu insntlìcieut,e a, contenere fa ma.rea di (edoli c
pl'escnziarono al solom1e rito ftmebr e per il fif)o
della morte del CaTdinale nomenico Svampa.
f';ua Ew. il Canl. (.ia,r,omù L o rc·aru. ri1•evi1lo
all'ingresso clel teruµio daJlo zehrnt,o parroco s:1-
ll"sia110 Don Gavinelli, celebr!'., Ja, l'-a.n l,a 1\\te,:sa,
Pontificale funebre. A rendere più solen ne la,
ceri1t 1onia, davanti al trou c1 cardina li zio (',Tll pn> -
sente il 11ostro venerato RoUor ì\\lnguio-re, (lircon-
daio da antorità e personaJ:it:\\. '
Dalla maestosa cantoria scoscwo sni fedeli in
preghi era. le a.rmouie p arato <folla m essa fimebre
rlell'Anton elli. a lre voei disp:ni, e:Lnlata dai
'f eolop:i snl eiliani di 1\\fo11 teortone in nuioue cun
Ì I'1,eri ('a.nloTe~ d<'lla, )HllT0('(']1ia del :,. C-nore.
Al terrniue tiella )fe8:;;a, ~na l~min ouza pro 11m1zib
la com111tlll\\0l':'tZione ih1l suo ilhi:;;I re predc•ce.~~ore.
Delineala, la, t·hiant l)e1·:;;onal.iti1, i m eriti del-
l'illutil re P()r))omto, l'Orat orn pas.~ò ,~ considurnrn
i I.empi iu r·1ii 1<volst- il suo :;;acro rnirdstero.
Noli lo feana,rouo di~$ll n è 111 h1 Lirono
il ~110 Rlancio ,,aLsero a l,urlJtt.re la ,s,w sereni(,:\\,
le amarezze ch e incou trò cln ogni µa.r( f,. Ln Ro-
mag1111. p ili ogni a.lt-ra 1.etra. sei1.1.ì l'influen7,a
della 11.w~sòueria e dell',i,cidit..ì, an l,icler.icale (llie
carat,ierizzò iu Halia. quel tri;,lo periodo e clic
,tl' ve leuava a, Bolog-na - :lllelrn <I.a h1»ign i ca! .
t11dro unive rsila,rie - la mcn i a,1i(:'I della borgliesia
e del ce to medio, m onl,rn a.i1roi-a da qucsk ien<>
p1nliva ]a predicazione aocinli~ta ate:1, e mate-
rialis ta T1ci prin<'Ìp i. voli1;are nella forma. v io-
lenta a,11che nei mri l)tli. (')10 strappava alla C'l'liosa
le masse operaie <l rurali.
Uwt sii 1tàiio11<1 ta11I o rl illkile ~i r:ne·(i;cva Lra
i c;it, tolici coH perieolosc ùiv isioni lrn i ùesi ù or9si
ili ai,t,eggia,nwnLi 111101•i e gli intrausi~onti fermi
Ru llo 1' eechie ]JOSi7.ioni. l~<l il r1a rdirialo ~vam pa
ro11 la sua rono. fa sna prnd1mza. fa Kna tennezza,
poriò il ;:easo genuino della rari t,1 patria tllliLo
al pi1'1 filiale amnr(•, JJCT la ('hies:J.
L' il111,;Lro Uraloro o~sflrvav,t 1p1incli c ft e ,1.Uo
i-;vampa 111)n shlg-g-ì lo BvjJuppo ("]1e la citl,à prcn-
tlcva oltre la, ferrovia,; perriò volle far vi so rgern
1w T om])io clic t alt.Psl,a.sse 1111 impe;;no d i po-
renue fetl cll,\\ a C'ri~to, ('hiamanòo poi i ~alosia.ni.
I.auto amai,i. ;~pJ) rezzai,i e <lesidrra(,i µor la lorv
opera ~of'iale e rormat.i va iu favore dcli.i, gio-
vent1) ~-
T eTmina,(,a, l'orazione l'ltn1;brc e data J'ass'Jlu-
zio110 al t.i1rnulo. il c~wlina,lc, il ltettor i\\lag~ion'.
l e Anl,orit.iì ed il popolo ;;cond0'vaao l'1elJa rin-
11ovata, C'ripLa e so~Ln,l'ano in tlevola vre~:ùtim
prrsso la, Lom ba cleli' ilhtRLro Hcomparl-!o.
~eg'uiv::i, p1,i 1u1 •·ordi:ile illC1)11tru 11el 110,;tr,1
htil,uLo . Qui vi UJJ giovane allievo ricordava 11
<'01111110.s~o ahbmccio l't·a, il Ca r(linale S.vam1m P
il primo ~11cco,:;sore di Don n o~cv. il venerabil,•
1)011 R11n, 1101lo $J)eUacolll-rn ('ott~rn~~o i11terna-
zjonalc noi Coo_roi-alori ~a,lc,sia.11i di Hologua del
1894. fl,hl,r:tlwio elio fu ri11nova,l,o a 50 itimi di
ilis l,anr.a lla i due il.h.t$tri s1wcessori.
BOLOGNA Sua Eminenza il Cardinale Giacom o Lercarn al so1cnno rllo funebre per
U ciaquancesimo della morto del Card, Svaa'J.pa. affczionatJssimo Coope.r.J..tòre salesiano.
21 3

2.6 Page 16

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UNA MEDAGLIA D'ORO
A DON ZJGGIOTTI
«Potremmo chiamarl<> - i-<'riveva il I'ofiol,, J.'v•1.1,01•,, del
9 maggio - foeonlTo tid alto livello quello rhe si è ~volto
.ieri pome1·iggio nella ;;eùe 1lel Cil'colo d ella Rtampa per ini-
zfativa deU'Ente prodnciale per il Tttrismo. Podrn volte,.
anili nla:i, è· avvenuto <>he i ma11simi espo nei1ti dell'iudu~trfa,
<le) r.ommercio. della finanza. d olfa c1.tlL1u-a. del "'ettore elet-
t1'.ico e 1elefoniw, d el C'a1J11>0 ll!!Sil'un,,tivo e 11a11ea,rio. le più aUc
autorità. civili e mili t 3 ri, le più rapprescn talive figure del
mo11do foriue,;o ;;ia.uo il1sieme c:011Y1:muli a render8 omag_gio al-
l'o11ora ili uua .!rranrle famiglia l'eligiosa. :i.i ligli di Don Bo~co •·
Jliniziali,, a è p iulila clal Preeidcnte d.oll' B.P.'l'. (l~nte Prov.in-
eiale Turismo), on. Valdo "Fufli, e.ho ,· olle fos,;e reso degno
omai,gio ,L ,1ue;.to c,:c·rziomi.lP tmil<ta di Dio.
«Dcciue dj .mig-liaia ili penmue - lm d t1t,to l'on. Fm,i nnl
prel'ontaro il Rettor :ifa.ggioro :ill'illus(re a-ssemblea. soni)
a rHlàfo incontro tt Don Ziggiotti, nwnerose titt:ì gli hanno
ùoni'crito la eittadina11z(1, onoraria. Presidenti di R epuul,lfr:i.
o ('api di SI.al<> lo Jia.1u10 Yol11f,o a,Jla 101.·o Lavola, i Bornr()
dnl l\\fat.o Grosso lo lrn.nno nomina,to grn.n Caclùco. gli lndia.ni
lo hanno inghlrlm1daf,o di fiori. Ifa rli~C'n~so Coli i si.11dari
delle più grandi metropoli i prol)lerni della rlelinqueuza 1.n.ino-
rile, dell'cdncaidone dei gio-va11i. Ri i;rduto a hrre il 1è c:011
i Uiapponcsi, ha rii.nlito in canoa. l'irnmcni;a rlistcsa del JUo
(la.-1, Mortes, l1a rfrevuto l'omaggio ilei r•J1,1,v:,111ies, ha portato
il suo i;orriso paterno a,i lehl,rosi <l<>,.i l:i.zzaretti colombiani:
enormi sclriern òj bimbi e fa.neinlli lo ha.mio chiama,lo c:011
il nomo di padre. Savnne, foreste, d.cia;erti. isolo, montagn e
ai confini clel mondo c:onos<'i11to e dove i Ralesiani sv<1lgo110
la, lrno missione di fede, ili lavoro e civilizza.zione: dov111111ue
TORINO • L e pJù nutonW(Jli personalità del mondo polirico e culturale
hanno presenziato alla consegna di una medaglia d'oro olJ Rettor Maggiore
dei Salcs.iaoJ per iniziativa dell'Ence Turismo.
2 14
ò -pass:1to, Don Ziggiotti ha ric,ì-
vnto onori triònfo.lì. Ent dW1qne
doveroso - ha concluso il presi-
<lente delrE.P.T. - cl1e pPr l'alt:.
0pPra compiutn. òa qnesti valorosi
religi.o!li nel {',1,mpo dell 'ed11ca~io11e
e1.dturn.le . professionale o civioa. noi
porge1:<simo al l:sn(:oessoTe di Dou
Bosco 1111 umil e. ma l:liguificati,o
oma.gp-io ~-
Quas i a rappresent-11,l'e l'uuiYersa-
lità, dell'opera salcs.ia.na, e ra presente
tntt<,> il mondo consolare residente
,L Torino, accant.o al PreJ'cLto. nl Rin-
ù:Wo, al Presidente <folla provi11cia,
a.l primo Presidente dcllii Corte
d'Appello, ,11 Qn~Mre, a,l preAC\\idcnfo
del Tribuuale civile e pen:i,le. al C;o-
.w.auda11tlel Comiliter. al R etton•,
dell'U u..iversit.à f' a q11e1Jo del Poli-
tet\\1Li~,o. CommOBRO pn romaggio
t rilmtatogli e per troYarsi dinanzi ,td
111m così elett.:1,u::colta tli personalità.
il Rettor Maggiore ba preciRato ohe
\\•(msiderava. l'aJto 01.Jore 11011 rivolto
alJa sua pe.rsoJ.Ja ma. alla sna, Fa-
miglia e al s uo grf1-11de F on<l:1tore.
« A LI 'oro del vostro ùono - - ha
deLto Don 7-iggiot.i:.i - uon p<1~sinmo
eho rispondere con l'oro delln. l'ioo-
noscenza. delJa pre,!);foem e tlell' al:l-
~icnraziono di un sempre maggior
impegno nel v1·osrg uire la. nost.ra
opera». Quindi jl ReUor JILaggiorn
lra ri11e1'corso in siII t.esi le tappe
dei s11oi lunghi vi:iggi inrnf;ena.ndo
J'at.1,enziono rli tutt.i. ~:d na un
inca.nto scnt.irlo µ..1.rlal'e di ooi;c
gra;ndi e 1:11,UJ>ofacenLi, delle mera-
vigliose impre.sc rlci rnissio11ari. corno
cli episorli quasi (•orrimù, m ettendo
in risalto piuUos f,o l'eflìcacia del
sistema e <lello Rpirit;o ili Do11 Bosco
e la procligiosa forza del Crisliane-
~irno, <:I.re .non l'op e ra de.gli uommr,
chiam:iti a, pe.petnarlo nei seooli o
nel ll'lorrdo.
« .Audfamo verao il popolo - ha,
conclui,o Don Zig1?i0Lti. - L'ora,
pres:en t,e e quella, futtua esigono
mia VM;la OJl(ll'fl iii elevazione delle
più 111nm <;ateg-orie !lOc.ial.i. A noi
r·eligifJsi spetta il con1pito di re111lere
il popolo più e ris tiauo; tL loro, si-
gnori, q11 ell•.► (]j dargli. N11 il favoro,
una magJtioro (,rartquilli tà. sociale~.
Al ternr '.n e delfa sua conferenza,
c,,lda e pieua di ollicaciit, ;;oprat -
tutto nella dcscriiione ch>ll'opern
oscma e maA,;aernn I.e ,lei riùssiu-
.na.ri, i presenti, commossi, gli banno
e>1presso la l()TO inconrlizionMa. arn-
mi.raz'one per l'opOTa ~ale~iana.

2.7 Page 17

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LOURDES - Parziale visione dei malati che assistettero alla procosslone col Santissimo e furono benedeul dal Rertor Maggiore.
l,egu• d a p~g. 2111
Ule w1 11omo. semplice e Tetto 11ommP11tart>: "f':e
poiessero prnvare questo eoloro cbe blaLorano
tanl,o contro la ('llie1:1a e cont,ro Dio, <;apireb-
bero ciò che 11011 Launo mai capito ". 1'utf,v
<L11i il messa,!!gio di Lourdes: bisog-na trovarcisi.
bisogna pregar e cfavanti àlla Grot.ta, ùisognà
aver vo<lnto lo dee,ine di miglùiia di occhi ba-
~na.ti di lacrime, biBogna aver udito il l.ouo (più
<lhe le parole) dei caoti della .folla, hi,;ogna, iw11r
cle1iositato 1t01le mani di Dio le proprie colpe.
1>er sapere cl1e l'O~a sia rinnovazione di fede uel-
J'amore ~.
~i fece sos1 a a :\\Jouaco il l O ma)(gi<i. l pelle-
l!rini Mlirc>uo alla, ma.e.~t;osa (•n.ttedrale e a1:1Ri-
stcltero alla 1We.'\\.~a. festeggiando 8au (;iui,eppe
Open1 io. Il Rct1 or J\\Iag~iore i11 vitò i (',)opera.Lori
a proudere a cuore l'educazione dei ~Piovani arli-
gia,ni, ll$Rereu<lo cù e il mezzo più 11l\\-11ro p or
mi,!(liornre l'operaio di dom:tni i, quello di educaro
l'apprn11dista di oggi.
~\\ncbe il siguor Don Ricceri, come ( 'onsigliere
(:ener:~le dl'li Coùpera,to1·i e orga.nizza,t oTe del
Pelleirrina,ggio. c-spresse il suo com pia.cimento
per 1a splennida rius<•.ita del mella~iuw cd esonù
i Coopernl,ori ad essere ,1po8toli. • Prima
(liRse - Intoni per si- (t1i'lsèuùo a.;s.i<hti all(, pra-
tiche di pietà e in parJ-,icolare all 'Esercfaio d!llla
Buona ~Iorte ognj me$P) t" poi apo1Jt1,li, perchè
è iucoucepihile 1rn Cooperafore di 1)011 Bosco
clw s.ia huouo solo 1>er ~t\\*·
Clinia di famiglia
Ne.il ritorno la st;eMa contialitl\\, lo stesso ulima
<li famiglia. Questa volta anohe gli 800 Coope-
ra.t;ori del tnit10 <• celeste» potero.uo godere rllc'Jla
presénza del lfoLtor Maggioro, al quale llllprov-
vi:sarono tU\\a specie di a('caclomia folclori,,tica
con canti, suoni. dizioni poeiiohe <li ogni regione
d'Halia. Il buon Padre volle passare ili vetLw·a
in vettura, fermar,,i in t,ulti gli seompari,ime11t,i,
scambi,u-e cou tutti una parola o compiacer, ,
qua11ti chiedevano nn autograJ'o per sè i, per i
loro t:ni.
JMPRESSIO f E COMMENTf
Un pellcg-rino couuneuta,: «Noi Cooperatori
~a.Ja,;iuui ci siamo troval,i fra alt,ri trentamila
pellegriui a·oA"ui nazione o ci siamo sélltiti di
l!asa,. C::-imll,i {lall'Jlalia, al)biamo loslo nob,to i
grnppi dei nostri confratelli di Fra,neitt, del Belgio,
clell'Olauda, dell'Inghilterra. della Ger.rmmia, deJ
I'ortogallo, della, S1)a,gna. ron il dis;Lil1 (,ivo del
pellegrinaggio comun\\'l e l'incontro è staio cor-
rtiale e. frate.mo. senzà riRén•e di confini o di
lingua, an:r.i, con la i,odùisfu.zione <li saper in
nome di Don Jlosco ,iggiuugeTo ciascuno alla,
propria, nazionalità l'apJJar-t.ene uza allA due g randi
famiglie comnn.i, la Chiosa è l:t Congregazione
i:;al osiana.
21a

2.8 Page 18

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LOURDES - LA MASSA IMPONENTE DEI COOPERATORI SALtSIANl
Mol Ii ù.i noi ('\\lll(ì$cenwo il !lll<'<'essore <li
E,1 è vero . U Ret tor ).fag_Q:iore fu ,-;e,m1n·l'I coi
Don l1oReo. Don Rena1 o Ziggiol;ti per averi.o pe.llegrini. come m\\ padi-e tTa. i ~uoi figli: nei mo-
in(•on(.raJo noi Rnoi giri at,l,raver~o il mOUtlo: e menli più signiiicativ.i la Rna JJ,uola piana risuonò
la sua vrese.117,a a Loi°irdes è ~tata moH,o p.iù die a iu(\\ora.~l!'i:,re, :l, benedire. And1e molti pcllr.irrini
1111 sim hol1> di trnione, è filala, il lega me p1irfet,r1)
1'i <•gnnno di noi 80tto la s1ia paterna bont"i1.
ORl ra ue.i al pe lll'_grìna.gg io. a<ldHa,nd() r.on ;unruira.-
zioll() Don Zig-giott.i, c11dama.va110: ~ F,. il !-snceC'ssoro
1'13,,e aver fatto molta imp r'(<.\\'Rione nella, gran folla rl i Dou Bo$CO! ».
in terna.zionale di T,ounlci, il ve<lern sempre a t-
b: il 1mtttino del 29. quando. dopo il po11litì-
t,orno a rp11'\\o;t o 11milt1 e i:emplfre ~acerdo1e gra11pi rli cale, jJ ReUor )faggiorè paRsò a I.I rn\\7 erso 111. na-
ltornini o lii donne in affottno~a conversa.zinne: v:i.l a centrale della lhsili<'a e si :;prigionò cfai
1tli si c:l1iedov,rno JHtrole di rirordo èd egli lfl 1111g- cuori i.I <:ànto 1)011 Bo.•,·o riliJnw. l a ,!?ioia 11011
g-eriva c<m saggezza: gli si .richiedevano ,wtog-ra.fi av1·obbe potuto essere più piena.: non Bosco ora
,,d e~li ~ape,,a con(•ederli ~morzantlo ,,on una
\\'OTIULO èt Lourde.~ nel Rll(J ,',n(;('OSSOTt\\,
~at.l,uta, familiare ogni aspetto divistico o aut.ori-
ta.ifo della cosa: per ogrnt110 :1,veva. un 1·<msiglio.
1111 rfoordo, nna fra.se di cmuod'o. E lo freq ue!lti
I
o<•,N1~oni ili parla.Te otìriva110 sempre a Don Zig-
gioUi 11110 SJJllll to ii:euillle e felire. per arrivare
ali'?.nima della, piei à crib-tian,t, per ~pronru-11 ::ù
rim10,, ame11to clella v ita, Jltff incitare alla, for.
mulazionc di e11e.rgici e al tuali p.ro11ositi di Io-
doHà alla. CJ1iosa, di clovozio110 euca.ristica, di
piotà nrnriana. di sa.ggezza cristiana, di colla-
Un :-i.Uro Cooperai,orr. S('J'ive: <i Mon!Tc si !.or-
l1orazione at.l iva ltello spirito .,alcsiano.
nav11 da Lollrde$, ero dominato òa nn òo11s\\cro:
Dou Ziggiotii, insieme 0011 il saperio1·e della co111\\l deve \\'Ole r bene a Don RO$C,O ~- P., cii
Pia l;nione dei Cooperatori Salesiani Don Lu.igi Lourdes - aod,i-vo cliceudo :t mo st,cs~o - ::ic
Riccori, è stat,o in que~ti gioJ'ni il t.ratto d1- Wlioue giunse a cedergli ronoTe di 1tnà gmtrigione, stre-
dell::i nostra grande. famiglia : ora tutti ili casa. pito8a come fil qnclla, cì,e avvenne a Torino
Lutti an.ùci, f,utti legaLi ,la. 1mn comtuie fl aoli- presso J'Unrn ilei Santo nel J !J;{J ! E riandavo
daJo pi6tà, pen·hò si era fltl,ti a.U.oTno a! Sui'cOS- con la monf.e ti quel mirar.olo. ohe er a 1<eniLo
soro di l>on Bosco~-
per la ('anonizzn.z:ione ili 0011 Bosco e ,ché era,

2.9 Page 19

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D'EUROPA CON I LORO STENDARDI DAVANTI ALLA BASILICA DEL ROSARIO
sta,to frnli\\r) <li uua .ispirazione aNut,a presso la fu 1irodamato 1lai moaiei o riconosciuto dalla
G-rot,ta cli .Massabielle. Qt1elJa l'\\ignorn. - nn11 ne Chir~a. La !lhHlnnn:i rli Lou,-de;; anwa tednlo
ric()r<lo il ut\\lnc ora, :tlll maJata cli a.n ri 1-1i: . <1l1e
aveva a,ttàol·at o µ-li a1-t.i inferiori co11 lcsionj OT-
ronore al suo Aposto lo predilPHo Do11 .Botico...
Ed io d,e a\\>('\\"O 1Hlit,o t.mle volte iJ RètLO/'
14a11iche e ,;.j pr<'Rent~-"a -in u.na forma gra vis- .lllaggioro e. il 0.on1<igliere C:enerale dei <'oopera-
sm1a..
gra la .seto11ùa volta chù la poverella si faceya
tori saJe~iani 11 ripetrn' ché Dou BOSf'O Yuole rhc
i ~uoi ('ooperatori sia.110 de7li apostoli, mi com-
t.ra8port,1re a Lourd0s coll tu, ~µcn111za rli guarire•. pfa.revo peusanclo die a me pe1Jegri110 a LounlC-'I
E [u ,1pp1rntu :illora
la 1fado11ua, aveva
che si ~entì ispirala a
rla.l,o un nuovo irn pul-
pregan1 h llladonna
coi:;Ì: " Poicbè qui a
so per gnariTe in pieno
dalla mia inerzia e
Lonnl,•s nou sono gua-
fare di mo un au-
rita. corketleLerni, b110-
11a J\\l.t<l re, ili gtiarire
pa,;.sando a Torino a,
tentico " R ttivisla del
lJ1:me ". come vuole il
reg;nan te Pontolkt:i.._
trov.ne il Bon.M Don
Bosco, cli Ctd sono
ta11t,o de1Toh1 " .
Fattw,i portare ila-
vant.i aJl'rrna di Don
Bosco. ri('s0e a ingi-
noc.(•,1.Jiar;,i; si alza. va
<, Ci sono dei luoghi
- notava. con acu-
l;ezza, uu prllegrù10 -
in cui soffia lo ~pirito.
Lourdt1s è uno cli qu e-
st.i alU luoghi dell'a-
a.ll'alt.aì•c ilclla Verµ"ine
e di nuovo s'ingin oc-
11irna ».
I Cooperatori si sono
cl1ia. Allora l;ra lo stu-
pore di rp,anti !"ave-
vano v i;;,t,1- JlTinHt . si
11 mattino del 25 febbraio 1858 l'lmmacolarn dava ordine a
Bernardetta di bere t•ac-qua. Anche oggi, a cent'anni di distanza,
seiolti, r1iF1persi in umi
vasta raggiera di loca-
lità; ma i 1·uori conti-
rnnove, ca,mnri1ll'l, sale
in ca,rro7,za ijeuza al-
cun aiuto. Il mira<iolo
Ja .sorgente miracolosa getta 95 litri d'acqua al minuto.
Nella foto, aJcuni Cooptratori si di~sctano con l'acqua
di Lourdes, simbolo di pudficazione interiore.
nuano a vibrare d'a-
more pm· l'ltumaco-
lata..
217

2.10 Page 20

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-,,.te,f~ 'ìwiiI
i
;g;;;a_
nI
Monsignor
OTTAVIO ORTIZ ARRIETA
il Pastore buono
Vescovo salesiano di Chachapoyas,
Decano dell' Episcopato del Perù
Moriva sanlarne11te il marzo
a 80 aJ111i di e tà, 58 di professio11e
religiosa, 51 d, s,cerdozio e 37 d1
episcooalo.
La biografla di Mons. Ortiz è
piena d'incantevole semplicità.
Era figlio di piissimi genitori,
nato nella città di Lima, il giorno
di venerdì santo.
Colui che doveva essere ìl
primo sacerdote salesiano del
Perù cominciò con l'imparare il
mestiere. di falegname; fu quindi
apprendista operaio, come Don
Bosco, prima di accedere agli
studi.
Ancora giovanissimo, fondò e
diresse la scuola professionale e
il collegio salesfono di Piura.
p,::; ::.:'::;::' :::m::,:~:,:-:;~
Messa e gli distrusse il collegio;
riprese da capo, aiutato dai bnoni
Cooperatori e lanciò la pubbli-
cazione dì un foglietto settima-
nale La Campani/la, che vive
ancora oggi.
Fu eletto vescovo, nonostante
avesse pregato, scong;un1to e
pianto per non accettare; ma le
sue appassionate proteste sorti-
rono l'effetto opposto.
Fu una Croce vivente; un' a-
nima inchiodata alJa Passione di
Gesti. Tutti i particolari biogra-
fici di questo buon pastore, eroe
e martire del suo dovere apo·
stolico, formano come il rive-
stimento esteriore della sua fl-
gura di Vescovo, costruito inter-
namente a forma di Croce.
Una volta, durante le sue visite
pastorali, doveva passare un
ponte sospeso su di una gola
pericolosa. Quando fu il suo
turno, il mulo s'impuntò e gli
resistette. Il Vescovo smontò di
sella e sferzò l'animale così te-
stardo. A malavog·lia il mulo
cominciò la traversata; aveva ap-
pena mosso piede che il ponte
crollò travolgendo anche il mulo,
ma il Vescovo rimase salvo.
Tutto il bagaglio andò rovinato,
anche le scatole di conserva;
due cose sol:> rimasero intatte:
la bottiglia del vino per la ce-
lebrazione della Messa e la sca-
tola delle ostie. Il Signore lo
proteggeva.
Si sentiva padre spirituale di
tutti, amoroso e sollecito so-
prattutto con quelli che erano
lontani da Dio. Alle a11ime diede
tutto il suo tempo, il suo cuore,
le sue lacrime. Due volte invitato
ad assumere altre diocesi più
importanti e meno difficili, no·
218
bilmente rifiutò dichiarando di
preferire la sua povera e diletta
Chachapoyas. E vi lavorò, amato
come un padre, per -,6 anni.
Si spense invocando dolce-
mente ~ Maria, Aiuto dei Cri-
stiani...o
I Vescovi del Perù d1iamano
unanimi Mons. Ortiz ~ Onore
della Congregazione Salesiana,
gloria della Chiesa Peruviana •.
Di lui permane nel popolo il
ricordo del Pastore buono.
Mons. VITTORIO ALVAREZ
grande educatore
Vescovo salesiano di Ayacucho (Perù)
Spirava serenamente d g,orno
2 marzo 1958, a 70 anni di età,
54 di professione salesian;i, 44 di
sacerdo z io e 17 di episcopato.
Ebbe la vocazione dj pedago-
gista innamornto della santità. Il
suo primo incontro con i Salesiani
avvenne nella sua città di Porto
del Callao, nel febbraio 1898:
« La prima volta - scrisse Mon·

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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signor Alvarez -che entrai nel cor-
tile del nuovo collegio Don Bosco,
ascoltai con meraviglia la voce
di un giovane chierico che mi
dìceva:" Entra anche tu... stiamo
per giocare a L'asino vola. Un
premio a colui che ayr à vint-o ".
La novità del gioco, la sua faci-
lità, il piacere di vedere un prete
giocare con noi, tutto mi riempi
di gioia indicibile. Giocai... e
vinsi.
>1 li premio fu una mela... credo
non àver mai provato una mela
più saporita... O incanto ineffa·
bile delle prime impressioni! Da
quel momento mi parve che Don
Bosca mi sorridesse paternamente.
li suo sorriso affascinò il mio
cuore.
~ Ero ancora lontano dal pensare
che, con l'andar degli anni, avrei
consacrato la mia vita alla no-
bile missione del'educazione, pro-
prio sotto la bandiera gloriosa di
Dun Bosco•.
A1'tirato dal sorriso di Don
Bosco, Vittorio si fece salesiano.
Si sentiva nato per l'educazione
dei giovani. Ebbe più caro il suo
diploma di maestro che la sua
lat1rea ìn lettere, 'filosofia e storia.
Rivelò bel/i1;5imì talenti: compose
16 testi scolastici, alcuni dei quali
raggiunsero 25 edizioni. Acceffò
la cattedra di Pedagogia alla Pon-
tificia Università Cattolica di
Lima. Ebbe la parola fluida e
convincente, un'anima squisita di
poeta, un cuore sempre giovanile.
Eletto vescovo nel 1940, non
cessò di prodigarsi nella sua va·
stissima diocesi: in 17 anni di
episcopato la visito 5 volte. E si
pensi che il mezzo ordinario per
le visite pastorali era il cavallo!
Fu infaticabile catecl,ista e mae-
stro di religione; ebbe cura del
clero e delle vocazioni. Ma gli
rimase sempre nel cuore la no-
stalgia dei giovani e della sua
prima vocazione di educatore.
Per incarico del/' Episcopato pe-
ruviano e con l'aiuto di altre
persone, compilo il Catechismo
unico, che fu approvato dall'E-
piscopato, assài lodato dalla
S. Congregazione del Concilio e
reso obbligatorio dal Governo in
tutte le scuole elementari per
l'insegnamento della religione nel
Perù.
Mori santamente il giorno an-
niversario della sua consacrazione
episcopale.
Mons. RENATO VAN HEUSOEN
l'infaticabile
Vicario Apostolico di Sakania
(Congo Belga)
Moriva piiisimarnE.n"e li 22 mar-
zo 1958 a Elisabethville (Congo
Belga) a 70 anni di eta; 51 di
professione salesiana, 42 ol vita
missionaria, 39 di sacerdozio e
11 di episcopato.
Durante la sua vita meTitò
dieci onoriflcen.:e. La prima fu
l'onorificenza russa Medaglia
di San Giorgio&, conseguita sul
fronte nella primi! guerra mon-
diale. Ferito nella battaglia del·
l'Vser, decorato con Croce di
guerra, ottenne dal MinisteTO
delle Colonie di andare nel
Congo dove potè riprendere la
sua vita salesiana cominciata
dieci anni prima nel noviziato
di Hechtel.
Ordinato sacerdote a Città del
Capo, tornò a battersi sulle
prime linee del fronte di Dio,
in territorio di missione. Diede
un forte impulso alle scuole ru-
rali. Operò sempre nella gioia
e nella serenità. Visse in mezzo
ai dolori, alla miseria, alle ma-
lattie dei suoi cari nègri, senza
mai farsi contagiare dalla tri·
stezza e dallo sconforto.
Fu ,consacrato vescovo a Liegi
!'1 , giugno 1947. Prese per
motfo: Opem mea Regi: tutte le
mie opere, le mie gioie, i miei
dolori per il Re d el Ciclo. L.i
sua vita di Vescovo fu realmente
tutta per Dio e per le anime.
Visse in una continua immola-
zione di sè, f1nchè venne ad
assediarlo il dolore: la nevrite.
Scriveva:« Ne soffro moltissimo,
perchè non posso più muovermi
come vorrei •. A un tratto, fu
come se tutte le fatiche_ della sua
!unga vita gli piombassero ad-
dosso. « Nel mio grande isola-
mento - dato che non p-0sso
più fare del!~ hm~he uscite, nè
giocare al football, a causa del
cuore - ho tuttavia il conforto
e il piacere di ricevere molti
,illievi della Scuola prnfessio ·
nale, specie i pii, grandi. fasi
mi chiamano il loro Baba (p:idre)
e mi chiedono una benedizione
con una medaglia o una corona
del Rosario •·
La ser<1 del z 1 marzo (la morte
stava dando gli ultimi col-pi di
scure a quella quercia resistente)
sospirò: (< Le cose vanno troppo
per le lunghe. Oh, come vorrei
che fosse già la lìne! ~. Al mat-
tino chiese: • Ancora quanti mi-
nuti?•. Poi mormorò: ~ Gesi,,
vieni!.. Mater Dei!~.
L'ultima parola fu un atto di
amore: «Mio Dio!
Aveva bisogno di riposare.
Aveva troppo lavorato, troppo
faticato. Morì senza una scossa.
Dalla stanchezza al riposo, alla
pace, alla gloria del Cielo: dieci
onorificenze dagli uomini, poi
ciò che più vale J'jnvito di Dio:
~ Vieni, servo buono e fedele,
entra nel gaudio del tuo Signore~.

3.2 Page 22

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"Connda1e ogni cos~
in Gesù Sacramentalo
l in i•aria Ausiliatrice
e vedrete che cosa sono
i miracoli..."
DON BOSCO
ai primi mfS.Sionui sàle1ia1"1i
Guaicas, strani guerrieri
Mm,s. Goroù~. Vesrn·uo sales-in·110, Vi1•01·io Apo-
I Gnaica.i sono ÌlJdi d1e vivono ancora a.ilo
slo/i<-o di PHerlo Ayn1·1u:ho 11e/ Venezueln. 1.rno ilei ~tato Jlrim.iLivo; al nostro primo aJll,)rot;cio fummo
7,iÌ/ o/1-h,/. e zelonl·i pastori d:i anime. p(lrlu ~pesso <la .loro ricevuti in mauiera, aeeo,!l;liente: scam-
Nl1) o·ry11!Jlio ile/le ~llission'i dell' 11/lo Orinoco, hiammo i solit.i (lo11i: spccc!Ji, ami. fiammiferi.
tlw 1·orni111·iono r/alla Sierra ile Pm·irn<h in uno Demmo un·occ,hiaUt alle loro mi:sere abit.azioni:
z/J/w rwcoro sN1'11osciuta. do·pc VÌV/1110 <Nspei·se mi- 1100 hauuo cas!', ma un sernpLi ce leUo ~mst.euuLo
11:m·o.~r lribÌI d·i sdi:ofj(Ji. LJ·ice 1·/,e r1/,i il1di rli quei da pali.
1 osf,i 11011 MIW 1•·1·11de/ i co1ne altre trilrù; M1::i sono
Qnanti Riano, a ncora, non lo sa1>piatt10; forse
a rre,11kvoli. rnl111i e lmnq1tilti , lnrn,ue t·erle t'olte clitwimila.. FisiC'amM 1,e sono di ima raz½a ben
in c11.i si 111·1·eml0110 rome zolfnnelli. 0171,i t1·ibh.
ha la sna li11r11w, le s,w abitndi.11,i, i .siwi ,·nslumi.
r,,oistrnita, sana. foi·te. La loro ~Linif.'\\ntazio11e è a
ha.~c di ha11a1w. cJw 8i trovano 1fa11pertutto in
(11ua.11t-i so110? Ni JJre-swme. ,lice. 'Jlo11sir,11ore. a
111·chio e /'l'Q/·e che ~ia110 t,.l'llle110 il0.000, al m.assimo
11ue,;ta. zona: La ~el va offre va,riet1\\ cli frut;ta (l
selvaggina abbonchute; i fiumi abboncla110 di
.J0.000. FJr,1·11 i 11/\\111.i di qwz~lP tribù: l'iaroa.s. l)e$CÌ.
Naq1iir-i/11.1·e.~. (hmi1•w1. G·nald71ib11.
Prima r1i noi. tanìuo arri vaLi i prolestan Li:
J!fJ11Rig1,11tf .,7,era ,/i qeltare pres/.o le reti di Cristo banno ha.Huto cd esplom t-o t,utta fa zona e ci
1n 1nezz11 11 que.slì s(']Cllfli/Ì. Per 1,rrt hti 0711;1•/o llue J1anno Ia.i.to mia propugancla, cléni~·lltoria., <'-hia-
nw,1:e 1lfissfoni: S,1.11/,<i Jlfa:rùi " 8m1 .]uan.
m:mclod i, peccatori. diavoli, portatori rli ma-
Dei Ow1icas pr,rla i11 m<111iera. /n·il/anle i7 mfa. lattie. 1raJlìcani.i <li i11<li ~-
sio,wrio Don I,1.1 igi G'n,•co.
A melA a.;;osto, dumnl,<' ;1tli F,~ernb.i Rp.i.riluali
a Puer(o A,varucl10 fu spiccato l'ordine di iniziare
.'<au/u Jlm-ia de los (::1iaiuas: un nome SC',hioc- la 111101,n. missio110 -t..ra i G11afr1Ls: met;i,e1111110
r.m1t-e. sont,r\\">. Guaica significa ~uerriero. q11incli t.nt,l.tl soLt.ù la prOlozione della .i\\laùonna. tanto
~aut.a 'i\\laria dei g uerrieri è la nostra, nuova re- piiì cl1e ci trovia mo lleli'anno ili Lo111·noì!. Haul;a
sidr11½,i sull'Alto Orinoro.
'reresiua Jlèr la sua festa ri fece giungero una
han:a a Dlotore per fa uaviga1.io1w
.Hu\\' i a.le.
Così siamo 11.111n'1HlMi f.ra
G uai!':i~.
li lerril,orio <Li cp1eRLi sohTag;1ti è
molto O&LeSo: ra.gg-i u111te forso i
lùll.1)00 ehil.omcui 111tadn1,li, i11
1u1a zona 1·omplet,amenL1l ine,;p]o.
ram o vergirle, rnAtà. i11 Hra~ile e
metà. in Venezuela, sompre però
uel bacino clel .Rio delle Amazzmti.
l selvaggj (foakws 110110 tipi
piuLt.osto tli lfideuli; contro il civi-
lizzato si difeuùollo con a.rcb.i o
freece: le puuio ùelle loro frecci,
souv ili legno indurito <'Ol fooco
e av1·ele11ate, oppm·e so110 fatte
ccr11 reste <li posce.
l'orlano i capelli tagLiat.i a.Ua
cappuccina, con llll,i gnwde tou-
sum circolar('. Per r::idorsi adoi,e-
ra.no steli ùi harnliù.
S. E. Mons-. Garci.a, con1e ogni buon P~tstore., .ha la gioia dj condurre aU oviJc cU
Cristo le pecorelle più lontane del suo Vasti$ imo ter1itorio, j selvaggi Gualcas.
Sono ÙP-diLi anche al vizio dogLi
~tnpdacenti: ·n~ano inala.re il yop"
220

3.3 Page 23

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in c1iwnlità Ktr11~r:u1d1• ><n per lo 11:irie-i. 1w-
tll(l¼ZO di 1111:i cN·IJot taua. 1' e c-011~<'):(HII il vo-
mito; pel'(lono i ~L111"i. 11111 imhito lloJi<l <'111 rn 110
in ~j.aA,o di euforia.. Allom imitano. r11uti l<111nndo,
lt> vo('i dogli animali e ;;i al>bauilouano :1, nonit• u
at! nrli, halla11do " r11ce11do Rcong:iuri ,mi prARc-111 i.
Il taharc-o ~<• l<1 N1lloca110 in ho1·1·a ~tJuza mn-
1,licarlo. tra I.i. ;rnn,l!ivo o il labbro iuforiort>: lu
fr:1 rumiiwhiano a 1·1l11t•rto. ('lw flipeuda dn cp1e,t o
,;i11tema lo smalto l11t>iòo òei loro Lleuli. io 11011
In 1,0: certo ,; dw hanno <leu1i i111111uui d11 c•arir
o tnlmente 1tt-r-i1zzi dw so ne ~ervono p11r Iro11<•an1
r1tmot1c·elli r) Lia11e nt•lln l'elva.
rriulllo LuLto 1111 lorn l'.11.rn,Lleristfoo mondo. l'e.r
ft~C111pio: CU('ÌUILII() Ì ribi i11 pen1,ole ("Oll iulic,. fl,
fo!'mn di campwrn rovmwintP; IP fis8r1110 11 fprrn,
e• intoJ'ill) vi :1t•1·t>-111lo110 il r1m,·o: clorruonu KU
amat>he fatte di liarw: qn<'~te brande pc\\11,-ili le
cl.is1wn!!ono II Iri:1111,(olo. la><l'iando in nw1.zo uno
,;piazzo libero 1LuvP routinna a crrpit:in• il f1101·0
tbe li difeude 1lul f-rt•d1l0 ,lt•Ua noi-t<': 1Jrnri11110 i
morti e. quel l'lui /. pB):!gio. nP ma11,u;i:mn r1•liµ:io -
l'lam{',ute le 1"e1wri; vige t rA loro il ùfrit lo rl(ll pii'1
rorte; ro111pom lti, lnst,a a ll ' avversario i, 1•,oKa, eo-
mnnP. tanto t• \\'l'l'O (•h<' quasi tutli. 110111.ini o
donne. porlnno ,-11) <·:lpo i segni di profmtdll <'i-
1·at rit·i: è indizio rii fortNiz;t virile ri,,,.,·t'rf' "''llllH
haller t>iglio una Ir1•me11da le<.{naln sulla lo,;IR:
l:i ,•eude11a ì.• pc•r lnrn 1·0;.a natur:11i,-~i11m. anzi
nn doYere IH'l'idorc, il nemico.
J)npo queste JlfÌm l' 1wlizic xo111,11nrie .~11l 111011dn
1/t•i ,~elrny{Ji Ouni1•(1R. TJ011 T,11iyi 001·1•0 111n11d11111;,
111111 corl'ispowlcn::o pi ì, 1•m·/,i,,o/areg!fi(llt1 ~ulla 1•ila,
111•/la .,e/uo. N1• 1•i11orlirr1110 1111 e71i1mdio Hiy11i/i-
•·11/ iro:
:-:0110 ormai q11altro mesi rbe ,i,·o 1·011
(,11ai1·a.,;; solo 1111:1 fragili• parete di foµ:li1• llc·11:1rn
la, mia abihrn•mu• dalla lorn.
Era la domr11ira dopo ),'fa(ale. J>irì \\'oli,• nel
ror.so dcUa seUi111111111 mi a,w;vano rh' nlto qm,sto
i11vi(o: .lfotor, t1111J1ai, T.c•rhos<i. clrn vuol !lire:
«Pro~t.o, eol motorc• andinmo a Lecho~a•.
T'rr 1111al rll(H ivn ! liii Hpicgarono: n I,r,· l111s.i, i
1-,11wrrieri di ~ont;t ;\\laritt a,cvano ttuu loro liam-
hinn di nome Tihima f' vol<'vano a111lari;rlt1 a
ripre-nderc.
Mi venne il ,-o:,_1wt to 1·ht> rand.•u,,;ero ;1 rnhare;
so e.be i Gnaica,;. t·1111w gli zingari di un IMttp<' .
rub;uio con fiwilitìt lt• ba,mbine cli 1111 nitro vil-
laggio. Di q1Ji lr• origini rli molte rnppre><11glie.
Dopo llle-R~a li IH·t·onlontai. pe!'chè 111i ,wmhra-
va,no a,nimat,i rlu in I enzioni paoifkho. .Nt':<Kt111a
il.l"Pl'll st,\\,èl'ato cl111la l'flfif relliera l'aI<'O o I,-, frO<'L'f':
~i imbarcarono ron noi aHcbe le donne o i h:1111 -
bi11i. ( •'e.rauo. p<'r ,ii piì1, Il.nebe t,1t te lo vr•r(•hi1•
<lell,1 trilJù e portarnno 1·011 wande ahbo11-
ù:mza di tiuj{hialt• 11rro,1lito. m·riso aknui ~iu111i
prima, cou coltrlli e mm·het,•s da offrfre i11 t·amhio.
G-li adulti l!ou111wv:1no n treu1a. fra uouiinì e
clonuc; gli allri vm1ti cmmv l»Lmbini. D1111que <>rii,
r liiaro che 1)1101lu, uu11 rr:1 wm KJW<liziono di
g11n1T:t. Loelio8a JWI' vin fluviale ililltn da 11oi
2r. o 30 chilouioLrì.
Don 1,ulj/1 Cucco, Il mi,sionarlo dalla lunl(a barba
.!luen le, che per primo ha avvfclnuto Ja trlbù
selva11gla del Gualca, (Alto Orlnoco).
Tibima flore di s"Jva, la bimba pro,a1tonbi1a
ddl:I 10110 Ira opposle tribù nell'Alto Orinoco,
:?21

3.4 Page 24

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A nn traUo mi accor~i cl1e Ma.-
raroima (Mara('0iiùa r il vecrhio
che ha la testa piìi itntttt di C'ica-
1.rid; lo si trova. ile111pre immi-
seh.ia,Lo in l,ul.te lo zufl'e) sta,a
rolea11<lo il mnl'!1tlr. .Nou so rome.
io mi sent jj impron·i,rn,mecnte foi-Le;
gli aJfern1i il br111:cio levato iu
aria li g-li nrlai: « 1'sipam ma»,
cioè, «n quPl mm·Ttelr • " glielo
sl,rn11pai di mano. Gli aHri nomj11i
<·be avevano i,foçfora.tc, la loro 'ba-
ionetta all.i1:>irono e 'l"ii!lo disarmato
il loro C'ondotJ.iero. mi con~('gna,-
rouo le scimitaxrn. XernbraYo un
collezionista cli sp11ùe.
j\\fa, Je dotme 11.on tlisarrnavano:
si s1rnta.YaJ10 addosso :irnpro11eci e
ingi ttrie da far 1trros:1ire Sa,taua.;
gl.i uomini iii percoteniuo le cosce,
in SOl('LlO d.i flolo're.
A 1111 Irat,to la, bini heLta ravita,
d11l fo11dn d()ll'imliareaziono clov-e
l'a,,, eva.1w lic(•ai,i. cominciò a &tril-
lare: << Nnhe, 11obe: mainina.. rnam-
ma! ». E ht mamma, $('d1at,a ~11lla,
riva. si sttlmpernYa in lar,rime.
l giovauott,i e le ragazze. dei ùue
villaggi rivaLi os~ern1,vanc, la \\\\cena,
Un'istantanea per il-serpente: Don Cocco bnpugna la n,acchina fo1ogra.flca per
documentare ai s uoJ a.miei europei di che volunte sono i rettili della sua parrocchia
c.. per analogia. qunl\\to ancora sia ins..idioso il serpente infernale tra i suoi indi,
con iucLifferenza. anzi 1i:ueva d1e
si l{Ode8,;!lro lo spetlatolo.
Fa,ecio ossen~are che il 11u1chele
è una daga. a uu solo laµ;lio . a
Il 1ra.gil lo Ju 1,ra.nqnillo. Arrivati in vista <li lama larga e pei;anle. che serve come arma e
Lecl10,;a, po('hi minuti p1ima (Li attnt<·car&. il peT fuboscn re.
capo villag-gio c-he veniva c,ou noi mi vregò di
11 tapo villag~io dei Vilocoyolcri a.ssisl.eva
fermaro i mol,ori: (.pia.lcnno doveva ,;cend&re a ,]alla sp1md,1 oppo~l,a, del fi um e; dite ra.ga.z?.el l,j,
riva, da dovo pal'liva 11n sentiero e-be porlava stioi figliuol i, a nd:1rono a. prendol'lo con m,a,
:.1,Llt>. (,asr òog-li ahitmif i di Lechosa, <'Lae sono iucli r'uriant, cioè <·on un 1'allO(,lo a remi P a \\·eia.
Vito('o_yoleri. ,Sl)ar('1t1T1110 alcuni giovanotti con lrnigo e veloce.
tutte le ve(whio e si inl,ornarouo nella ~elva.
fìce$e a te1•ra sorridond.o e ;;,a,lnl,an<lo <·om<' un
«Apri l 'oecùio. Luigino». dis~i fra rne. .I-'inlavo paciere. Gli nni o ili a ltri gli si fe,,ero a t torno
l"imbrnglio.
slordenò.olo roll I(' loro 1trla. Mi pareva, se 110
Rimetl,emmo in marcia i mol,ori; quelli Lo- capilo lJOno, cho dirP..sse ai snoi sudditi:
diosa, oi :1spet.!a-.,rno, come iùti·e volle. sulla
- Perc:hè, avt'l,e làsrial,o sbarcare questi dal-
sponda del linme.
tl'Oni~ DoveYate hntlarli nell'ac-<1ua.
L'imbarcazione slava manoYrando leuLamente
per ac<·o~tru·e ('011 1111 l('izgero KLnL-scio alla riva
qmrndo il ca.po. hal:ml.o ,mlhi riva. ~caltò 9 i:!LraJ>-
parn da.Ile brn1·<· ia. di ama, ,lo una llllll h:Jll be( ta ùi
Gli uomiui si f'alma.rouo: ma Je <lomrn... 8anio
oielo, che vipern! lJrlavauo con lo veue del eolio
lese fi11 qnaE<i a Kcoppiare; qual<mna p(a,re~•a addì-
rii tura v<wde dalla bile.
for&e qual 1ro anni (non p:lieue 1la.vo <li più) e oou
E dopo ,m·illi e LLrli fennni nili (m1J, 11011 si j or-
11rn.;tezzn Jn lnnt'iù, comf' mm palla ili gomma. nelle
brn.C'cia. cLi mi uomo che enl pronl,o a rkoverla.
N 011 111t1 11 \\ t ro 11LHtSi nea n(']a e n<·corto, ~e 11011
fosse sln t.o l' urlo the ne segtti o ln lotta 11 corpo
::i corpo. 1111,lJ,nt,o era sbuc,al,o contemponrnei:i,menLe
.cero 1m capello uè si dotleTO mori:\\ironi; <1uasi
IJlUl~i ern una scena tla bm·n(fe cl, i()zzo/1~ del Ool-
1loni) s_i quietarono e si av,•faronl), buone buo110,
alll' abitazioui ùovo fecero hacra.tto cli c.a:rne alJ-
bruHLolit,l con ba,nane o gomitoli di <,otone.
dalla .foresLa il primo gruppo rli giovanoHi con
11 rapo vill:1g-gio si era eC'lissato: lo cercai eon
lo ~l,wlo delle veoclùe dio strillavano cornf' i11-
domonia.f.o. Non ricordo so mi ~pim,ero o s11 1:>a.lzai
l'oc·chlo. DOJ)O poco vidi che xitol'.11:a,va con un
s11cchio di ba.nano 1·idot;te a .zuppa e sciolte in
io stesso a 1,ona. Ra.mmento bene elle c·era chi ac·r1na, che di.stribul a tntti in segno di amicizi11..
trattoneYa o clti spingeva l'imbarcazione a riva,.
La madre della bimbetta gi stav1t allontanando
La. lo(,1a,, come per cont,agio. si era estesa alla mia 11uer1ùa e piangente, Henzà la sua figliuola.
navicella; chi afforra.va 1;1, latta di benzina e ohi
Ora 1.ulLi r idevauo e mi gua.nlavauo con una
la va.liget,1a ool brnv~ario e l:ìO ne serviva.110 Cù.ote specie cli t,errore e ili meraviglia 11ercllò ero riu-
[>roiettili. Tutto finì in acqua.
scilo a strappare di mano le &ciabolc agli 1tomiui.

3.5 Page 25

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Chiosi:
- Chl è il pa1>il. di 'lut-lla liamlJina!
- t mori o - mi ri!lpose una, tlouua. E poi,
qnnsi a spio/!'armi die non l'avevà,uo 11J1cora hrn-
cinto " inp;oiate le cerntri, ~ogA'i11nse: - JJ a-
n-i.ç()i - cioè clonue.
L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con
sede ,n TORINO, ércrto in Ente .\\forale cnn
Dt•creto 12. g_ennain H)Z-1,. n. 22. può lc~almèntc.."
rìccvcrn l..igl11i Ereditò. Ad evitare pos.sìbili con•
tcstazioni si con$igliantl lt.: c;;egucnti formu.le:
Se tratrnsi d'un Legato: , ... lascio all' /.,titulo Sai••
siano per le Miç.r,i.nni con sede in Tormo a titolQ W
legato la somrn• di Lirè... (oppurè) l'immobile
sito in... •·
Se tran.as1, inveee, di nominare erede di 0J,?11i so-
stanza r rstit lito, la formula potrebbe esser- questa:
« ••• Annullo ogni mia precedente disposizione testa-
mentaria. Nomino mio ere.dc univc-rsalc l1 lslilulo
Salesia,w per le ,\\1issio11i ro11 sede m Tori110, lasciando
dd esso quanto mi àpp:trtiene a qual~iasi titolo•.
(luogo e data)
( firma pe, estesa)
Mi n,"'if'ina.i a l capo vilfaggio deU:t mia n)l;i-
clenza:
- Ilai falio mltt l!Tltll hrutt..t cu,,;l
lliRRi; - adesso anfhi nemièn, Lu(,La questa
) li p;nà,Tclò (JOU due ocehl i,Lruvolti:
:--on ,,arie volte ebe siam venuLi por pren-
dere qneUa birnhetbt e l,11Uc lo v(,ltc l'Ì h an so mpl'c>
risposto: Più tardi, pit'i l,n.rcli •· Ade~RO è noRI ra.
A fw:ia di i11terrn/:(a;,,io11J o rlj risJ)osl,e ,, enni a
conoscere che Ja hirn lioit,a., fin dai primi meAi di
1•ii,t. era ~1,1(,n a;;;;rg11a,ta. <'0111<1 sposa. a 11110 dei
nostri, dw forRO l'aveva g-ià anf'lrn pa.gat.a. Ma
siccome la birul)a c·resceva 1-,rraziosa eorue uu
liocciolo di ro;,;a,. i suoi erano pinli,M,Lo rilut,fa11ti
a. cedorta.. D'aH.rn, parte i nostri appunto por
queslo la t'$igevano.
Ora mi ,;piegavo auche penhè uu vecchio <li
g11<'l villa.ggi0 ili Loclioi;a aveva JSusllw"l'ato alla
madre (lella himha., ('.ho sj allon Ia nttva, pian-
gendo:
- Non piangere; vo,1i. isfamo pouhi. ina, 11te$L0
ci farPmO aintare da alt re popolazioni e l::r.1 Ull(l,
luna riaYmi la. trni, l,amhina..
1,·nomo rhe ricevette nC;'Ua imha,rcazio11e la
bimba. ljnluHlo il capo µ:1it1la lnnrih. ha forse
Lnmf'a.i1ui, R<l è lo spo~o di ')llfllln, him11,1 <li
qualtro auui. 'l'i11ima, il pif'cc,lo fioro.
Vidi t·he 8e la ca1-ieava aulle spalle llome un
~at<·o ùi patate,
L'ho a.,n-i('iual,o e. gli ho c1eLtn:
- E la mamma di ,111esfa pi<-dna:!
Mi gua rdi', con occhio aHezzosu. schioccò la
liu.~mt e mi □Rpoae:
- Ipa - ciof': - È cosa. mia.
~ot tiut.eM: • '1'11 ucm t'i111pic1•iare 1legli affari
Jl08tri ~-
Què:!Lo è l'atto primo cli llll no rmale i,po:,alfaio
1ra i C:11aic·irn; tra W1a decina d'ruini si aprirli
ratto sec•ou.110, <!mmdo cc,11 1111a solen ,H/ leguala
o mazzata spaecbentnno la lesta 11ll0 spo!!lo,
J!"r;i tli me ho alzai,<) nna. [ll'<'p;hiera nlla Ma-
donna, pernhò avc;,se n inlerv{'nirc> T,ci a mettere
µa<"I) iu qUC'i ruori e n. ~1,e11(lcre il sur1 manto
matorno Sll quella povera. piccola anima inuo-
Cen(.f'.
Don Lu1nr Cocco
111.issi1111ario salesiano
PUERTO AYACUCHO
(Al<o Orinoco-Venezucla)
La cattedrale o la sede
del Vicarìato e delle
Scuole della Missione_,
~ostruiti da S. E. Mon-
signor Garcfa.
223

3.6 Page 26

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guarda a Maria
.\\ Homhay non <•'p tosa, cho più
attiri i pagani tl<•lla Koa,·e irnmagine
ili ,\\III rin.
Ce11 Iro ùell,1 cli vozion!l n,11:t Ma-
donna, 1love,,11, n<•tes~ariamen t!\\ e>1,;ere
una cl1iesa: meg-lio ancora, nn i-an-
tnario. Due ardiiINti indiani. inca-
ricati cli preparare i 1>rogctti. irle:nono
mrn 1•0.~t ruzionc che fon(les~t• inKieme
lo •ii!P orieut:i,lo (•on la. purt\\Zzit 1lel1a
linea romana. L:i l'hiesa verme co-
struita lulta in pil'tra levig-ata.
Oi,(l(i po,sso dirr 1'110 non t·i rimane
neK.~111t dt1bi~o; nwnlre Ri alzavano i
muri e ><i c·ompl!'lavarw Je det·orazioni.
~1111grv:rno c·o11te111pora11eam1•11t11 tali
offerl!' 1·he coprh·ano sempre ahhon-
danlì'lllt"nl!' le HJ)t'l<C. Era il Kf';{IIO pit\\
ehiarn ('hl" la M,1rlonna ri.~pondr11ra
e-on 1111a piog,1ria ili grnzic s11llc animo
~en1•ro~1'.
( :Ji indiani. lii><Ol,(llll riC'OIIOH('('rlo.
sono l,1,11/>fici. :-it•. µ1'r esempio, ri1·c-
vo1rn ('ClllO. ]101' ri1·onORf'CI IZa a l Ri.
~nort> uffrouo cinq11a.1ita. R111·C·<"tl<' nn
po' 1·01ne ueJl'P-<I ra;,,inne del p1•1 rolio
3I (;u(fo l'er::-i,·o: è! la 1·el(ol,1 della
TO!lllll!f. t•ioi- di 111111 porzion,, lis>1a di
p,1g-nm<'nto ifa f'ffetluaro al Ro, pa-
dro1111 x11pr('1110: /i/1!1 /ifl!f, ci111pumta
o l'Ìll(jlHlllta. lll<'t:ì (' mt>t.:I.
La 1·hil',a, 1lecli,·a1a a _\\(aria . \\u-
,;ilia1rice. (lopo !'11r fu "nistita 1lelle
armai 111·1•. 1"01mr II c·nslare u!l milione
e 200.000 Trtpìc, 1·io1\\ l 70 1nilio11i di
J.i:re. Ri,11lt èl la pii) 1•le~a11tc. la più
hella di Bomln1,L ~'n in:tugnrala il
;J ago,;to del lH,'ii <·ou un 1·0111•or,;o
di ollr<' 20.000 1wrx:>ue. 11011o~lanlo
che !'lern,,t·iaRse 1111u piO!.(f'Ìa cl;Juviana.
0!!;ui ~li lmlo si ~1·0l;.re la f't1sicl!lrt1 a
110, em1 perµehm. \\lig:liaia r mig-liaia
cli pell1•.~1'Ìlli cri,tiani e paii:rni p:is-
1<:1,no a diiNlerè i-:razin alla polente
\\'ergi 11t1 Ma<lre.
1 1·111 tolici n Bomhay .~11 ,·irca
-!- milioni <li ahitauti i,ono 1110.000.
BOMBAY - Il Santuario ercllo all'Ausiliatrice nella grande metropoli indiana.
1'1n·a cosa! I protestanti ><i ~tanno e,-tin?:?:t1e111lo; muoiono. «i
dirahhe. J><'r nulntauza rli o><,.igeiw. Ed et·,·o thCI i pagani ;,0110
111i><leriosammll e alt rn1,t,i dalla 1\\l~11lo1111:1. Entra111> in <'llit',<a
(quante voltll ho pot,11!0 o,.8eTvarli!) ,.; JJt'ORtrm10 prnfo111la-
mt•nle a 1e1T,I,, toccano la pietra, l'Oli la fronte l' hal'i:uio i l
pa,vi111cnto.
f: un proM!'ma tener!' disrosti i pagani qu1111rlo si distri-
htlist'e la Comuaioue ai 110,.t ri fodeli.
Ivfa. Padrn - mi rli1·nno con 01·('hi morl;i(i,,at i
perchr
11 n<•sla, òifft>n•11za ~ Siamo a11(·l11:1 uoi fìi;cli di Dio.
La d1iC'sa 1\\ ~ernpre affollata: è una 1·alamita mii<teriosa t:Ll\\
f,1 passare mil{liain di l)Nsorrn. in ma~~i ma parti• pagaui. L:1.
1,:(111(0 è inra11l!tla dai 111o~ai1·i tho ,'am1><1ggia110 s111la Iaccialn.
E 8iccome 1Lava1l1,i allii d 1ic,ia corrono lr• com1111il'A,zio rti 1• i
trnm della cilliì, itli ocd1i di lu!li Kono attirati dal mosairo
,;\\'intillanll' rho mostra Do11 Bosco. fra ~rude11ti l' :irligiani.
portare i giol'tini alla dolce e affasri11aute lig1tm della Ma-
rlo1111a. J rlisogni sono dol prof. Fa \\' ILro di Torino.
1-\\11I pim1ai-olo più alto rl1c1l (,empio 11v11Ua la stai 11a dorai,a
dt,Jl'Ausilia(rir1•, visihile da g-randr di~ltl.mm. l)j notte è iJl11.
minata da potenti rifle1 tori o domina 1:10Yrana ~Il quel ~olfo
di turi rhe i- 1-t haia e la l'iltà rl.i BomhM·. La l'llatua ì• fu..;a in
1wonzo, Tiveslil.t di foglio d'oro, o ()l'Ra Ì>iù di 7 quintali.
I pa,!!ani 1'1111 ea trano i11 1·hie~n ro11 til,11la a111rnirn1.ione son
~i1·11ro cLe, prima, o 1,oi, fi11ira.nno prr (·asearn lll\\llc brarcia
di Dio.
f::, del rt>"I" l'impl'O!<~ione (·Le prov;> :1i »noi h•mpi S. Fran .
1 r:1ro :-Saverio. 1•he direva: 1, Ho trovalo j popoli refrattari
q11.111tlo p,trhwo loro Rolo <li {/11sù; 1lorili.~~inù q11a,ndo insie11w
:il Halv.i,torn pa,rhwo anclw della \\lnrlouna
.\\11d1'io hn \\'i,.to molto ~110><~0 ljllC'~t i j!:Putili pag-aui toglier~i

3.7 Page 27

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L'inh•r..o della chiesa di Maria Ausiliatrice, ricco di marmi e illuminato
d~ at'~- ·tl•.;.he vc1rate.
I ,.. Un!t delle grandi vetrate a colori, dalle quall piove nella chiesa un• luce
L.~~.la e ripo3rante. creando un·atmosfcra mistica che invha alla prcgblern.
dal dito i loro anPlli e, offrirli alla ,\\ladoumt oppure sfilare i
brar<'ialetti pN forni' un dono :i )laria. R <'on rhl' :imore µre-
gauo 1101 sile1rnio della rltic~a. mentre arde la lampada vil·i11u
al ta,hrruacolo r la :\\la<lònn:I li guarda! f fom or<•hi no1·i sono
profo11 <larnent<• f'~ pre~si \\'i.
LI hel Rauln:irio è il 1:1mtru 111aria110 della <'ittà.; tutto il
giorno la, chip~a resta, aporla, Nl il an'i11_intrrro1t,n Klilala di per-
80ue ehe prrg:1110 e ri11g rn1.ia110.
Padrf'. mi dktwrt ultim:1men(e una do11na - (('11\\e\\·o
il 1:ann<>. NPlh1 la,;tro radiografiche (•·(1ra110 i Keg,ti chi1tris-
simi dulia mah1.t.tfa,. 11 o fatto una noq, ua alla 1\\1 atfollna. ~ouo
guaril:t e tutto è seornpar~o.
B tt)me <pw.,ta. ,;mio centinaia e pen Iinaia ,ti altre pl'r<Ollf'
the :<j 1tnTÌC(l11Òrt11u a offrire alJa , ·erg.i1rn e> al Signore l'orn:1):!~tio
della loro ri<',onoscenz:1.
·
L:~ d1iesa !'Ollliene 700 per,-one sedute e 1200 iu 11iecli. Un
totale quindi di cirta 2000 per~ouc. Dai fìnest rolli e òa!Je
yel;i·a,tf, ,11·t,i1,1t il-ho a <·olori pio\\'e una lnco ra lcla., ripoK;rntc.
C' Ì' nell'i11l orno wùtlmosfera misti<'a di invito nlla preghiorn.
L 'indfauo t' rio;pellm,o e reli.Jrio>J:<"imo. :---on se111irete mai U<'-"·
SillJO t·he ,:j pt,rmetta di padar11 o andw òi bisbigliare in <·hir~a.
1u li vedo 011 t,mre e u,;cire. ~orprenclo si:ù loro volto spia,.
nato e iaerf'no il _ri_fle:<S<> di quella )!ioia che :il l ingono a !'Oll•
tatto Ili Gesù Eucario;lico e tlt•lla Vergine !'-anta. For;;e nf'p.
pure. in ma.~l'imn pa,rtP, cono~couo Ge:<11 e ~lari:i,. Nou smmo
llfll0111Cl110 Clti KiàllO•
.Ma Ì' <"hiaro ehe l;c~ì1 sta hu~i,anùo alle porto della grnnde
<'itt~ èlj Bombar. Quattro milioni di p<'rsone Rono 1c<otto il
soave in!lusHo !li ~forfa. A notte, melltre la. citt:ì, èlo1·111e. voglia.,
~favillaute di lucf'., la "tattm !Ul'l'ute della Vergine Aw:1ilfalrice.
Don . \\ U H.ELIO 1fASC IIIO . IIIÌò-•ÌOllllTio s11/('sia,w

3.8 Page 28

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"C"n \\·ecchio pittore a cui un commerciante
fl vecchio mi si buttè> in ginocchio:
di quadri, arricchitosi da poco tempo, rimpro-
- Ecco la mia barca, Padre. Va' a prenderli,
verava il prezzo esorbitante di un acquerello ti supplico, Padre; strappa clalle loro mani i
eseguito << nel giro ili pochi minuti», - È vero miei ligli.
- rispose - ma mi son voluti sessant'anni per
La gente attorno era muta e mi guardava aspet-
farlo in ilieci minuti.
tando una dccisione.
La storiella vale per la nostra missione del Rio
Salii sulla barca dei \\'Cechi.
.):egro. Quanti anni ci son voluti e quante fatiche!
f n che direzione si sono .11lont:aJlati
All'inizio cra\\'amo sovente tormentati dalle bianchi?
razzie <lei bianchi civili, che visit.,rnno le ma-
Di qui.
loche degli indigeni per rifornirsi di \\'Ì\\·cri. ma
"\\Ii fecero un gesto con la mano.
molto spesso per ingaggiarli a remare nelle loro
Partimmo, remando di lena. Av,·istammo la
imbarcazioni e a lavorare nella sel\\'a: una specie barca dei pirati e accostammo. f due bianchi
di tratta dei selvaggi.
mi ricevettero in piedi a prora. Mi accorsi che
I bianchi (fa vergogna il dirlo) si dimostra- puzzavano di \\·ino. Erano ubriachi fradici; do-
vano spietati. Succedeva che gli indi, alle prime vevano aver bevuto come spugne. Tenevano
anisaglìe, si rintanavano nella foresta e lascia- in mano il fucifo carico e alla cintola portavano
,·ano nelle maloche solo qualche \\ ccchio in- la cartuccicrn piena.
fermo. Irritaci i bianchi sacchcggìarnno tutto,
Con la maggior calma possibile li salutai.
portando via quanto pote,·a scrdre; non con- Chiesi i loro nomi; mc li scrissi sul taccuino
tenti, uccidevano anche le galline e i porci. St: e poi seccamente ordinai <li riconsegnarmi in-
poi riuscivano a metter le mani su qualche sel- dietro i due giovani im:· \\Ile mie parole trasa-
vaggio, lo imbarcavano a forza.
lirono e si scossero co. .; importunati.
L'unico paciere era il missionario.
Ripetei l'ordine di r. ,scirt: dalla barca gli
Ricordo un 15 agosto. Molti inJi erano con- indi.
venuti alla missione per la festa delf'Assunta.
Spiegai: - Voi siete stranieri qui 1n queste
Ecco arrivare lentissima una canoa; portava a sdvt:. Kon avete il diritto di portar Yia i sel-
bordo Juc poveri ,·cechi. Piangendo, mi rac- vaggi. ~e vi devono qualche cosa, c'è la !\\fis-
contarono che i bianchi ave\\·ano rubato un loro sione che yj rimborserà di tutto.
figliuolo e una figliuola adulti, l'unico sostegno
I due gio\\'ani indi salirono sulla nostra barca;
defla loro ,ccehiaia. Era successo cosl: aven no erano così spauriti che part:vano usciti dalle
chiesti) <'Spitalità. Ottenutala, avevano passato ac(iue della morte.
la r;,>tlC nella maloca e al mattino, mentre fa-
Quando feci cenno a.i rematori di curvarsi
cevano puliiia al fiume, avevano afferrati i due sui remi e di partire, i due razziatori bianch.i
giovani e li avevano trascinati ndla barca, al- rimasero irritati. Vidi che spianavano il fucile.
- - - - - - - --- - - - ----- - - ontananJosi in tutt., fretta.
.-
Poi uno scostò la canna e mi gridarono dietro
~ _,....
.-
E' MORTO AKIRIO '' infula bianca"
Un telcgrnmmn di pòche parole
dalla Colonio indigl•na di Mcruri
informò uhimArncnte il Centro di
Ricerche EtnuArlllichc de.I Museo
di Campo Cnmdc (Brasile) che
era deceduto Tiugo Aipobureu, 11
bororo più cono,;c1uto al grao
pubblico dd !cuori del Bollettino.
Faccio notnre che 11 suo vero
nome ern Akirio llororo Kejewu,
che \\'UOI dire • infula, ornata di
bianca peluria, che si trova nella
piazza del villaggio t.
Con lui si spegne un prezioso in-
formatore dello civiltà bororn.
22(i
F, morto a sessant'anni suonuli,
falciato dall'asiatica nel giro di
pochi giorni. Era l'indiscusso muc-
~tro di canti e dam,c bornro e
sapevu mettere in sceno t.111 esc-
<utioni folcloristiche che 1ncan-
1a,11no. Fu cosl che Don Angelo
V~nturdli potè riprendere un bcl-
liss1mo docllillentario a colon d,
c:inti, danze e giochi nruali eseguiti
: ppunto sotto la regia cli Akirio.
Anche il Rettor Jvfaggiorc, Don
Ziggiotti, nella sua visita ull" Mis-
sioni del i\\lfato Grosso ~bbe oc-
<nsionc di ammirare la mc.~sin-
scena di Akirio nelle danze bo-
roro.
Tiago (o i\\kirio, come s.i vuole) fu
uno dei primi rognzzerri venuti a ll a
ì\\.1issiunc Halcsi,inu nel lontanp
1902; incontrò Don Balzola e gli
fece buono impressione. li supe-
riore Don :\\lnlan lo indicò come
ad:mo allo studio dc.'lln musicn; e
difatti appn.--sc l'ottaYino. Parte-
cjpò anch.i lui nllu storica tournée
della primn banda bororo che esegui
applauditi pc~zi cli musica a Rio
de Janèiro. Al ritorno Don Malnn
mise quel giovoncUo così incel-

3.9 Page 29

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parole insultanti.. Non le compresi tutte perchè
Demmo ordine che tornasse col primo bat-
ero già lontano.
tello.
Trovai tutta la gente schierata sul piccolo
Rièccolo in mezzo a noi. Il padre voieva ri-
molo della Missione ad attenderci. I due vecchi portarselo a casa, ma Filiberto tanto disse e
indi piangevano di gioia. Che festa quella seral tanto fece che lo lasciò con noi. Nonostante
Credo che sia stata questa nostra attività in che fosse stato curato all'ospedale, la piaga
difesa dei poveri indi a guadagnarci la stima e non si rimarginava. Deperiva a vista d'occhio,
l'affetto dei selvaggi.
fìnchè potè, si trascinò in chiesa per le prntiche
Ho udito un giorno un frammento di conver- di pietà e per la 8. Comunione. Gli rimaneva
sazione fra due indi:
sempre immutato e sano il bel sor-riso e la vi-
- Ti ricordi la vita che si faceva prima che vacità dello sguardo, tanto che era un piacere
arrivassero i missionari ? Quante notti si Jo- conversare con lui.
vcva fuggire nella selva per salvarci dai cattivi
Durante il giorno pregava oppure cantava
bianchi!
qualche lode del Giovane Provve(luto. Poi
Ancora un episodio. Filiberto era figlio di uno cominciò a bruciarlo la febbre che non lo lasciò
degli stregoni più influenti della tribù. Qul'sti pii'.1. Ogni sera chiedeva la Comunione pe1· il
viveva con noi i.n buone relazioni di amicizia mattino.
e aveva permesso che il figlio venisse alla ~V(js .
Cominciò a parlare del cielo, del suo prossimo
sione per esservi educato. Filiberto era un fan-- incontro con la Madonna, della conoscenza ehe
ciullo gracile, ma vispo e intelligente. Un de- avrebbe presto fatto con il suo amico Domenico
monietto per irrequietezza. '.Però da quando Savio.
fece la prima Comunione, cambiò da cosi a
Una sera chiamò la suora:
cosi. fl papà strego!1e gli voleva molto bene.
- Avver~, per piacere, il Direttore che venga
Era il suo ultimo figliuolo, quindi il suo cocco; a prepararmi.
gli faceva ~pesso visita, gli portava frutti e ghiot··
Quando il Direttore entrò:
tonerie in regalo. Filiberto Ii divideva con i
- Sento disse - che mi manca poco. Mi
compagni. :.V[i accorsi che poco a poco stava prepari.
conquistando i st1oi ami.ci; il suo ascendente
Si confessò, ricevette il Viatico e poi cominciò
cresceva. Era sempre lui a capo nelle visite in a salutare tutti quelli che venivano a trovarlo
chiesa. E se alla << buona notte;) si raccomandava e a mandare addii ai compagni. Era sereno,
di pregare per qualche necessità, lui obbediva. mostrava negli occhi un'allegre:r.r,a che incan-
Gli piaceva fare il ·ierichetto. Lavorava e tava.
studiava.
Gli di.cemmo:
::Vla un giorno cor : iò a farsi smunto. Lo
- Filiberto, vuoi dare un ricordo ai tuoi
mandammo all'ospedale di i\\fanaus. Avrebbe compagni?
preferito rimanere nella J\\1issione con noi, ma
Si raccolse un istante, poi disse lentamente:
obbedi. A Manaus passò vari mesi i.n ospeJa.le.
- Conservino sempre nel cuore la grazia, dono
Si era conquistato tutto il personale. Come di Dio.
avesse fatto, non Lo so. J\\IIedici, suore, infer-
All' invocazione << Gesù, Giuseppe e Maria 1>
miere e cappellano lo amavano per la sua bontà spirò dolcemente rovesciando la testa come per
e per il suo sorriso.
dormire.
Filiberto desiderava ritornare alla Missione,
E subito sentimmo che da queU'annca, ~ulle
ma aJl'ospedale lo trattenevano per goderne an- rive ùcl Rio Negro, un angioletto aveva messo
cora un po' la compagnia.
le ali per il cielo.
Ed eco) che un giorno arrivò lo stregone:
Don GroVA:-iNI i\\ifARCHESI
- - - - - - - - - - - - - - -=- - - - Voglio mio figlio - disse in tono risoluto.
111issio11ario safesùmo
ligentc a studiare nel Collegio
Salesiano di Cuiabà. E in seguito
se lo prese con come compagno
J.i viaggio in Europa. Tiago vi-
sitò i palazzi ili Roma e di Parigi,
entrò in Vaticano, si seppe destreg-
giare nell'uso della )ingL1a italiana
e francese, per cui g li rimase un
vivo rimpianto di quel suo sog-
giorno in Europa.
Sui vent'anni Tiago fu ripreso
dalla nostalgia della selva e ri-
tornò a vivere con i suoi coetanei.
Ebbe un periodo burrascoso, sban-
in molti sensi. Ma quel periodo
fu in un cerco modo anche provvi-
denziale perchè gli servì a rin-
frescare le Lradiziomùi usanze della
sua tribù. Sicchè quando il Mis-
sion'1 rio si accinse a n1·ettere per
seritto tutto ciò che riguardava
la vita, gli mi e ; costumi dei
selvaggi, trovò in Tiago un fede-
lissimo informatore. Aveva un
tatto squisito nel saper scegliere o
scartare quello che era veramente
genuino, cioè di marca bororo
quello che ave,,a inquinazioni di
civiltà. Si <levono a lui molti qua-
derni di appunti, sc1itti con nitida
calligrafia, e la raccolta interes-
sante di manufatti dei Bororo nel
Museo di Campo Grande.
lvii ricordo che una volta ringraziò
noi missionari con questa poetica
e bellissima espressione: • Scenda
su di voi una luce vi,·a, brillante,
tutta lampi, e vi inondi di bellezza;
io mi sento commuQvcrc per quel-
lo che voi fatè e soffrite per noi... ò.
Poche ore prima <li morire mi
mandò un telegramma con cui
implorava di essere trasportato
con un aereo della Base Militare
nell'ospedale di Cuiabà. Subicv
dop<) ci raggiunse l'annuncio della
sua morte susciLan<lo un profondo
rammarico. Lo raccomando alla
preghiera perchè possa godere la
luce vivà, brillante, tul,a lampi »
ed eterna del Ciclo.
Don CilSARE A LB1si;r-r1
missionario salesiano
227

3.10 Page 30

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qo1tt, i{ fnatUff -
de1l'AU$/LIATRICE~~
L'esame radiologico aveva dato un risu1tato
allarmante
Accusavo dolori alla spina dorsale cd una
stanche11,za tale da non reggermi in piedi. Un
esame radiologico diede un risultato assai al-
larmante.
Ecco la diagnosi: << Marcato processo di carie
potrica (forma florida) che ha distrutto circa la
metà inferiore del corpo della seconda vertebra
lombare e la faccia superiore del corpo vertebrale
sottQst.an te ».
S'iniziò la cura e passai nove mesi in un let-
tirn> di gesso, senza alcun miglioramento. Tanto
i miei parenti quanto le mie Superiore consul-
tarono diversi specialisti ortopedici che consi-
gliarono unanimi l'intervento chirurgico, con-
sistente nell'innesto osseo per sostituire quello
consumato dalla carie. Operazione n1olto difficile
e complessa alla quale non sapevamo deciderci.
To pregavo la Vergine Ausiliatrice perchè ve-
nisse in mio aiuto, fiduciosa nelle parole di San
Giovanni Bosco: << Abbiate fede e vedrete che
cosa sono i miracoli>>. E la Madonna è intervenuta:
un altro specialista mi sottopose a una nuova
cura; mi fu applicato un busto di gesso, da rin-
novare ogni sci mesi. f miei parenti erano assai
addolorati nel sapermi in quella dolorosa situa-
zione e innalzarono anch'essi alla Vergine Ausi-
liatrice suppliche devote in una fervente novena.
Fun1mo esauditi! Alla prima visita cli controllo,
l'esito della radiografia fu tanto soddisfacente
da non esserci più bisogno di rinnovare l'inges-
satura. Il male era stato vinto. Ho ripreso la
mia bella attività in questa Casa cli San Ca-
taldo che accoglie tanti fanciulli.
I mi.ei parenti inviano offerta in segno di imperi-
tura riconoscenza.
S. Cataldo
S uor SARINA C0Ns101.10, F. M. A.
Pregò con la fede che solo può avere una
mamma
fl 27 agosto mia sordla Maria veniva rico-
verata all'ospedale S. Luigi, colpita da tuberco-
losi e con diagnosi preoccupante. Poco dopo
anche i figli, la piccola di anni 7 e il bimbo di
anni 3, venivano ricoverati nel Preventorio di
Orio Canavese, infetti di gh:andoline polmonarie.
Mio cognato, vedendosi solo, si disperava. Dopo
due mesi il male sj era aggravato e i medici
avevano deciso di pr2ticarle il pneumotorace.
Prevedendo che ia cosa sarebbe andata in lungo,
chiedemmo la grazia a Don Bosco e a Don H.i-
228
nateli, u.nendoci in preghiera Suore e orfanelle.
Una sera l'ammalata, presa la reliquia di Don
Bosco, con la fede che solo può avere una mamma
disse: <• Tu puoi aiutarmi: la :Madonna ascolta
la tua preghiera. Abbi pietà dei miei angioletti!»
e tra le lacrime trangugiò la reliquia. li mattino
dopo, la febbre che era sempre stabile, cominciò
a scendere, si rinW1ciò all'intervento, la cognata
potè prendere parte ad un pellegrinaggi,J a
Lourdes e tornò a casa completamente guarita.
I.a bontà materna della Vergine le guarì anche
i bambini. Oggi stanno tutti bene e ringra
ziano di cuore Maria Ausiliatrice e i loro potenti
Protettori.
Asti
Suor MAP.GHF.RTTA P1,RQSINO, F. M. A.
Giustizia ristabilita
Per un errore mi era stato imputato un debito
che non avevo. Si svolse il processo legale, dopo
il quale fu ordinato il sequestro dei miei beni.
Allora tutta la popolazione della colonia si levò
a difendere la mia causa con la forza, disposta a
fronteggiare la forza pubblica. In quella penosa
circostanza invocai con gran fede Maria Ausi-
liatrice perchè non pe1mettesse qualche disgrazia
e facesse risplendere la giustizia. Fui esaudita in
maJ1iera iusperata.
Colonia V/'nezia (Messico)
lsABE.LLA 0RTJ.:t
Del dolore non rimaneva che una traccia
insignificante
Ho gli occhi. pieni di lacrime e sento una com-
mozione profonda nell'anima. f: atto di adorazione
a Dio, è venerazione al caro San Giovanni
Bosco. Non so dire com~ sono stato male in
questi giorni scorsi con la mia gamba destra.
Non potevo più camminare e JlOttc e giorno
sentivo nella stessa dolori lancinanti.. lVIi sono
rivolto a Don Tio3cO prcga:rido e una sera in cui
r.on ne potevo più, per il dolore, prima di an-
dare a letto, ho applicato sulla gamba un'imma-
ginetta co11 la reliquia. Prodigio divino! La notte
ho dormito tranqlJillamente e al mattino no11 ri-
maneva del dolore che llJla traccia insigni.ficantc.
Ci tengo a segnalare che prima non potevo nè
e alzare la gamba, nè poggiarla per terra e cammi-
nare. Questa sera poi il dolore quasi scomparso
del tutto, mi sento veramente felice e •·ingrazio
questo Santo miracoloso che è il mio protettore
da moltiss~mo tempo e cli grazie e favori me ne
ha fatti già tanti. Prego di voler pubblicare

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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questa piia lettera in moùo che chi legge Il Bol-
lettino da voi edito, possa conoscere maggior-
mente qùesto grande Santo, benefattore delle
anime e validissimo avvocato presso il trono
dell'Altissimo.
rag. RAFFAELE MoRCA.'<TE
Aveva un tumore al cervello
Mia madre da due ~nni soffriva gravi disturbi
a causa di un male di cui non si conosceva la
natura: una paralisi parziale le aveva tolto da
tempo l'uso di un braccio e di una gamba. Era
assai gonfia in tutta la persona e pativa forti
ùolori. I medici più esperti la visitarono ripe·
tute volte, ma sempre senza venire a w1a con
elusione. Finalmente, dopo un'accurata radiogra-
fia, dissero che la causa di tutte le sue so.fferenze
era un tumore a1 cervello. L'operazione era dif-
ficilissima tanto per le condizioni dell'inferma
quanto per le difficoltà intrinseche al terribile
male. Fiduciosi nell'aiuto di Maria Ausiliatrice
e di Don Rinaldi, osammo chiedere un mira-
colo. E fummo esauditi. li 2 febbraio potè su-
perare felicemente l'operazione. Anche il me-
dico che l'operò riconobbe nel buon esito l'in-
tervento del Signore. Ora con nostra grande
gioia possiamo dire che sta bene. Riconoscenti
rmgraziamo Maria Ausiliatrice e Don Rinateli
della loro validissima protezione,
Torino
ERCOLE BrsoC"'1IN, Coadùtlore sales.
Si attendeva da 'Un mo.mento alJ'allro la
sua fine
Mentre attendevi) al mio lavoro di elettricista,
caddi dall'altez:,;a di circa sei metri, riportando
gravissime ferite. Trasportato all'Osped,1le, mi
fu riscontrata la frattura della cassa cranica e
dell'avambraccio sinistro, lo schiacciamento del-
l'ottava vertebra e di tre costole: le mie condi-
zioni erano così gravi che i medici non credettero
neppure di dovermi somministrare cure serie,
attendendosi da un momento all'altro la mia
fine. Solo dopo quarantotto ore dalla c1duta
riacquistai la conoscenza, e subito mi rivolsi a
Maria Ausiliatrice, a Don Bosco e · a S. :V{aria
lVIazzarello, ai quali mi raccomandai per tutta
una novena: cd Essi mi ottennero la ~razia da
me e dai miei familiari chiesta con tanta fede.
Più volte, durante il decorso dell'infermità i
professori Rinonapoli e Amicarelli ffi !.nifesta•-
rono la loro meraviglia, pc_1s1nclo al gravissimo
pericolo incorso e constatando il continuo mi-
glioramentò1della mia salute.
S. Bartolomeo del Cervo (Imperia)
PAOLO CAVASSA
Guarita da peritonite
La signora Caterina S. de Riojas, di 68 anni,
inferma di diabete, doveva essere operata. Dopo
tre giorni dall'operazione si sviluppò una perito-
nite con complicazioni. Il medico curante e
90°
della Basilica di Maria Ausiliatrice
È una. ricorrenza. cara a tutto il
mondo salesiano, perchè questa. no-
stl'a Basilica è il tempio universale
della grande famiglia salesiana, a
cui rivolgono il pensiero e il cuore
i popoli più remoti, da. cui l'Ausilia-
trice spande sui figli i prodigi della
sua materna generosità.
Essa rimane la pagina. più gloriosa.
della storia del nostJ.-o fondatore e
Padre Don Bosco, il quale nell'amore
e nel culto all'Ausiliatrice, di olli è
primo e splendido monumento il San-
tuario, attinse e legò ai suoi figli il
segreto dell'e;pa.nsione dell'Opera sua.
altri diedero il caso perduto e consigliarono i
parenti alla rassegnazione. Essi però raccoman-
darono l'inferma a Maria Ausiliatrice e a San
Giovanni Bosco. N"ella notte fu sottòposta ad
altra lunga operazione quasi senza fiducia. (
medici dicevano che se anche fosse guarita,
sarebbe rimasta cieca e paralitica per eccesso
di zucchero nel sangue. Oggi, dopo un anno
e me7.w, la ,:;ignora sta bene, cammina e vede
sen7,a difficoltà.
Piedras Negras (Messico, Coah.)
AMPARO R r◊Jl\\S DE MENCHACHA
Una gru silenziosa stava imprigionandolo
tra i suoi ferri
Attribuiamo all'intercessione di Maria Au-
siliatrice e di S. Giovanni Bosco se il nostro
caro papà fu conservato ancora al nostro affetto.
Nel gennaio dello scorso anno, era addetto
alle segnal..zioni per gli spostamenti delle gru,
in un cantiere navale di Porto Marghera (Ve-
nezia). Ad un certo momento si sente tirare
la falda de.i calzoni: crede sia uno scherzo di
un compagno di lavoro, ma s'acco~ge con ter-
rore che una gru silenziosa lo sta imprigionando
tra i suoi ferri. Il conduttore della gru no-n notò
ciò che stava succedendo, sia per lo strepito del
cantiere e l'altezza a cui si trovava e sia sopra-
tutto perche guardava il braccio t.Lelia gru dalla
parte opposta a quella dove avveniva l'incidente.
Il babbo intanto era stretto e premuto in
ogni parte dalla gru, che lenta procedeva ine-
sorabile. E certamente sarebbe avvenuta la ca-
tastrofe, se il conduttore, senza saperne il perchè,

4.2 Page 32

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non avesse frenato la grn all'improvviso. Cosi
gli operai accorsi poterono fargli notare l'acca-
duto. Bisogo,a,·a ora sottrarre papà t.l.a quelle
strette. La gru infatti ritornando indietro avrebbe
reso più grave il male; invece papà n e uscl con
una sola frattura non grave al ginocchio e qualche
altra lieve contusione.
Ringr.iz'.amo l'Ausiliatrice e Don Bosco per
questo e per altri segni non J.ubbi della loro
protezione.
Nave (Brescia)
GroRG-IO l\\.'IARCHIO:u, chierico salesiano
Guarisce prodigiosamente a Valdocco nelle
camerette di D on Bosco
Dal 2 febbraio r950 soffrivo doloroso spasimo
facciale sinistro, che provocava contrazioni ner-
vose molto accentuate alla palpebra dell'occhio
sinistro e al labbro superiore, storsioni della
bocca e dell'occhio, ronzio all'orecchio come
fischio acuto di treno. Tali contrazioni si ripete-
vano soventissimo, anche la notte durante il
riposo. Le rev.cle Superiore, sempre materne,
mi prodigarono innumeri cure secondo prescri-
,doni mediche, ma tutto invano. Ormai mi ero
rassegnata a portarmi quel distw·bo per tutta
la vita, giacchè il male era refrattario ad ogni
cura.
Peraltro avrei desiderato guarire solo perchè
non soffrissero le persone con le quali dovevo
trattare. Quindi mi raccomandavo sempre al
nostro santo fondatore Don Bosco che mi ot-
tenesse la grazia dalla Vergine Ausiliab·ice. A
questo fine la Madre Ispettrice, mi permise di
prendere parte al grande pellegrinaggio che i
Cooperatori Salesiani dcU'Ispettoria Romana fe-
cero a Torino lo scorso settembre. La mattina
del 22, trovandomi con la comitiva a visitare
le camerette di Dm1 Bosco e soffrendo più ciel
solito - le contrazioni non mi davano tregua
un momento - sostai p resso il letto dal quale
era volata al cielo l'anima grande di Don Bosco.
Su quel prezioso letto vi era una corona di
gladioli bianchi, freschissimi. Inosservata dalle
molte persone della comitiva, le quali passavano
ammirando l.e preziose memorie di quelle ca-
merette, con fede viva, staccai alcuni petali
dalla corolla di un gfadiolo e, passandolo con
la mano sufla parte dolorante, invocai con fede
viva il nostro Santo, pcrchè non mi lasciasse
delusa. All'istante il dolore scomparve, le con
trazioni si calmarono e sentii un benessere come
se fossi tornata a nuova vita. Ero guarita.
A distanza di sei mesi da q_uell.i data memo-
randa sto ancora benissimo, grazie al mio grande
benefattore Don Bosco. Tutte le persone che
conoscevano il mio male, alle quali facevo tanta
pena, ora si meravigliano vedendomi senza al--
cuna traccia del malanno sofferto per tanti anni.
Con mia sorella Suora e familiari, rendo
pubblica la grazia segnalatissima ed esorto le
persone bisognose lii grazie a rivolgersi con feùe
al Santo della gioventù.
\\ ia della Lungara 233 - Roma
Suor GIUSEPPINA CF.LIDONIO, F. M. A.
dllt11-i cao11-i 11-iconoteenli
Angela Dominlci ( Romallo-Trento)
ringrazia M. A. per la guarig ione
della figlia Anna '.\\faria dalle wnse-
gucrtze di un investimento.
Giuseppe Arman d i (Cuneo) racco-
mandò a M. A. e S. G. B. un ni-
pote che doveva subire un difficile
esame e fu esaudito.
Eleonora Bacco (Sala Monferrato)
esprime tutta la sua riconoscenza a.
M. A. e a S. G. B. eh,• hanno aiutato
la f-amiglia a uscire da una situar.ione
dolorosa ottenendo lavoro al figlio.
Maggiorlna Drapante in Zocca (Diano
d"Alba) ottenne da lVl. A. e dai
Santi salesiani la g umigione di due
suoi figli in circos taru;e tali da ren-
dere palese un intervento supèriore.
Maria Ghideila (lngharn-Australia)
dichiara che il fratdlo evitò l'amputa-
zione del dito pollice, schi«cciato tra
due vaguni, pér le prc.ghitrc. innalzate
• M. A. e a S. G. Bosco.
Mariannina Dent (Bro,;so Canavese)
rende pubblica la grazia della guari-
gione del figlio Elvezia da calcolosi
renale:. striza intervento chirurgico.
Armanda Monello ln Bosla (Om,ea-
Cuneo) supplicando M. A. ottenne
la guarigione del barnbino da asiatica,
polmonite e pleurite.
230
Marina Ravella (Lesson8-Ve,·celli) è
grata a S. G. B. per la sistemazione
del m:lrito nel lavoro.
Giuseppe Appiano (VjJlaf.ranca d'Asti)
ottcn ne da J\\1. A. la guarigione del
genero.
Giud i tta Anicbini (Greve Chianti-
Fin:mz.~) invia offerta in rjngrazia-
n,ento per le sue camp.igne scampate
dalla grandine.
Pietro Barbera (Fontanella-Mantova)
ringra,zi11 il S . C. di Gesù e M. A.
per grazie ottenute.
Elisabetta D'Urbano Avanzolini (Pe-
sa ro) è ricònosctnte per una guari-
gione ritenuta ìmpo~ibi[e, e intende
nH.'i.terc il nipotino sotto la prolezione
di S. G. Bosco.
Gh,seppe Ballatore (Saluzzo -Cuneo)
professa la gratitudine della famiglia
pe.r la g-w:1.rig-ion<: d1.dla nrnrnn,a, zo-
lat rice dell'Oratorio S nlesian o.
Marina Ferrero (Torino) attestando
una grazia ricevuta, ne implora una
seconda.
Domenico Bottos (Tiarco di Prav isdo-
mini- U dine) è stato esaudito da
M. A. e da S. G. B. in due casi di
grave emorragia della moglie.
Suor Elena Trlbastone (;\\fodica-Ra-
gusa) esprime la riconoscenza del
fratello a l'.i. A. per aver conseituito
in breve il diploma n'làg1stralè e il
ruolo nella. SL'<l città.
Carolina Oaro (Lì.'ngne C iry-U. S. A.)
,:i ringrazia M. A. 0 S. G. B. per fa loro
assistenza d01·..inl,.... __ operazione.
Ermir..1 Bér<il!Bi (Palmanùva-Udinc)
dopò c!u~ ùperaziqni per ulcera duo-
dcnal<; racromandando~i a M . A.,
ha ottdluto guarigione ohe ora spern
complern.
Antonietta lsoardl (Saluzzo-C uneo).
riposta tutta b fiducia in Gesù e
Maria in casi di frequenti attacchi
epilettici, e guarits stabilmente, contro
il parere dei Intdid.
Cdslina Monti (Caluso-Totino) di-
chiara che '.\\,f_ A. l'ha guarita da ""
malanno che poteva essern fatale.
Antonino Dott. Riolo (Catania) rin-
grnzia per la moglie felicemente ope-
rata 1nentre·e,g:li 11$sh,teva al la S . l\\1ess-a.
Santina Pollet Schenal (Torino) già
j!raziara ultrc volte, offre un dono a
M. A. e a D. Il, pc:r i:s8-cre an.cora
assistita.
Enrico Costricchi (Gi,,iella-Perugia)
iovia offi:rta per -grazia ri.ccvuta da
M. A. e S. G. '!. e perchè sente
çontinuam1;nte h1 l oro protezione S:ulJa.
famiglia.
Antonietta Vezza (Pr.iocca d-'A fha-
Cunco) è grata a M. A. e • S. D. S.
per grave pericolo superato nell"aver
famiglia.

4.3 Page 33

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SUA EMINENZA REV.MA
IL CARDINALE ALESSANDRO VERDE
Arciprele della Palrit,rcale Basih'ca Liberiana, t a 93 anni.
Il compianto Porporato aveva settant'anni cli sa-
cerdozio, trenta di Cardinalato. Durante la sua lunga
vita mise towlmente a servizio cldla Santa Sede il
suo forte ingegno e la sua profqnda cultura, acquistan-
dosi straordinarie benemerenze speci:tlmente come
Promorore Generale della Fede e Segretario della
Sacra Congregazione dei Riti.
Ebbe il diploma di Cooperatore Siùesiano dal Ve-
nerabile Don Rua come attestato cli riconoscenza
della famiglia salesiana per il lavoro svolto nella p re-
parazione della Causa cli Canonizzazione di Don
Bosco, che poi portò a termine in qualilà di Cardinale
Ponente. Anche per le cause di beatificazione di
S. Maria Mazzarello e di S. Domen ico Savio fu Car-
dinale Ponen te fio dall'introduzion<1 delle cause stesse.
Delle alt re cause salesiane iniziò l'esame degli scritti
e lavorò, fino a che glielo permisero le fo1·ze, 1~cr la
loro introduzione. Don Bo~co lo premiò anche con
la vocazione salesiana del n ipote Alessandr-0.
Era cosi attaccato alla famiglia salesiana che era
felice quando poteva trascorrere un'ora con noi; anzi
vagheggiò il d isegno d i chiudere tra i figli di
Don Bosco la sua lunga vita, che fu tra le più util i
e benefiche nella Chiesa cli Di.o.
Salesiani defunti
Sac. Pietro Olivazzo, t ad Arevalo (Spagna) a 86 anni.
Qullndo il 29 gennaio I SS8 1:J fìtle di Don 8o~co crn immi-
nente, dodici a.lu.nni cll!t;·crntorio offr:irono la lo.ro vit.t l>cr
la consC-l"vazionc di c1ucila òcJl'amnto Padre e, per ott enérc
In sua 1uarigi_onc, rol\\.ocarono sotto il ce:por ~lé durame la
celcbrnz.ione aelln .:>. rv1c.ssit del scgrctar10 di OQn l"losco,
una <:;upplica con :.e doc4.c~ 1~-rme Un-n cm del iiovane Pietro
Ol i'l.'"azzo. Parlan.do di lui iJ suo Ispettore se.rive: Lo svi-
luppo ammirevol e de.ile o·osrre opttc. è dovuto a t.]\\lt.S-li ptifìli
Sa!esiani i qu:tU con ur'l lavnro instancabile e gra11de spirito di
pove.rr-?t, 1con ul"l nmore ardente n Maria Ausjfiatrice e a Don
Bosco e conducendo \\•ita da angeli gettarono lf! fondJlmenta
deJJa Congr egazione Salesiana neUa Spagna; osservanti csern-
plarissitni delle no~tre Costituzioni e delle ttadizioni sale-
siane, ab.avano la voce contro la pili. legge.ra ttasgre.ssione
affinthè si confierYnsse sempre intàtto lo spiT"ìro del Fondatore•·
Qui c'è il più he.l11clogio del compianto Don O l ivazzo.
Sac. J"rancesco De Agostini, t a Este a 78 anni.
La carica di d irettor e e preside che Don De Agostini tcnn◊
per olue -~o anni in ::,Jcuni clcgl i ist ituti pi ù importanti della
Congt e~az..iortu salesinna, dice Ji per l'aha considcrnz.ione
i n cui fu se m pre ltmuco <1uesto illustre frglio di Do,l Bosco
cd è indice della compJes:sa e feconda oper:J r eligioso-edu.-
c,uiva da lui svolt:i nei 64 ,-nni di edjficanlC ,tita salesiana.
Sac. A. Felice lla.Holi, t a Tre·,iglio a 84 aor>i.
Ebbe la fortuna di avvicinare il nostro sarico Fondatore.
lniziò con Don Franct:$CO Cottrino l'ope·ra f.alesiann di 'fre-
viglio nel 1892. l nviatd in 13olh·ia, cel eb la prima Messa a
La Paz, avendo c;o m e padrino -il Prt-sidentè deUa .Repubblica.
éoslrctto a rimp:..tlriare per salute, tor nò u. 'Treviglio, dove
lavor ò t: soffr\\, dando t.scmpio di pa.zienz11 e fortezza, vittima
propiziatrice dell e hen ... hz.ioni di Dio sulla Casa,
Sac. Antonino Aya.ta, t a Las Pi.:dras (Uruguay) a 59 anni.
Sac. Pietro Ratto, t a La .Plata (Arj!entina) a 56 anni.
Sac. Giuseppe Ramplnlni, t a Sol biate Comasto a 82 anni.
Ch. Giuseppe Denti, t a Rom:, a 27 anni.
Coad. Umbusto Montagnini, t a .Rom:1 ~ 74 anni,
coad. G.iovanni Satga<!o Carrillo, -t o Valparoiso (Cile) n
55 anni.
Cooperatori defunti
S. E. Mons. J. F . de. Hempt·inne, o.s . s .• ricado Apostolico
del KatanJto, t a Elisaheth\\'itle (Congo Helga),
Nel 1910, prima di p$1r1lrt: pcr l'Africa, ove crH st:110 nom i-
nato Prefetto ApO$tolico, .si era I ivol10 :il Cardinal l\\ltcrcicr
ru per ottenere i Sale~iani nella su.a missione, che \\'Ì giunsero
cffettivnmcntc: l'anno dopo. Da ~llorn il padre, l'a.tnico
tlci Sale-sìo.ni, spt•cialmcn1c dl <111c1H dd Colk"-'1n S. Fran-
cesco di Sales òi Elisbctln·ille, dd quale. segui ~c,npre con
paterna benevolenza gli S\\'iluppi e il progres.sQ. Anehc grazie
al suo inLèrc:S-Samen to, o~gì i Salesi ani hanno il Vicariato
.Apostolico di Sa~<tnV"M . La parteçipn-zione p lehi$cirnrin de.i
Salesiani e clei lurn allievi t1i funerali non ru che:· Un:'l d-e-
bol e testimonianza della rico1\\osceoza della Congrceazione
SaJcsian,l tx·r l'inst~ac Benefauore.
-
Mons. Matteo Glraudo, Parroco della_ Cattedrale di Pi.
n«o l<>, t ,I ,6-1V- r95R.
Zdalift: f)?.storc cli. ::1nimt, fu ;1ncbe affe~ìon1:tt-0 Coopera-
tore: salesiano, Jj eto di ospitare nel SU◊ bel Duomo i Coo-
pennori p~r 111 Conferenza :mnu.ale,
Padce A tdo
lntdligè111C,
Confatoo ieri, Oblato lVlissionario di
arth.,o, zc.lan,1S!ii mo, ,,ivcva in p èeno
rnRhsou.a
vo-
cazìi>llt all ' apos,ol:lto di band itorei dell,.1 Par ola di Dio. Alln
preòic-.i.z:ione robust;i ~ so<l.a s-.:tpeva unire una popol:irità di
e.1oeiuio chi! lo rendeva ITT.ttlico :1d og11i c;:iL-cgqri.l d 1 µu.riçonc.
Nutri- particolar e divozione a _\\1aria Au~iliatrice e a S. Gio-
vanni Hosco.
A ntonio Mantov ani, t a Casrngnaro (Vuon-a).
Ern Cooperarvrc s:t1 iesinno ~ &i :::.entiv.a orgo_glios.o rii es3erlo.
Ln sua gloria p grande eta ,1udb Ji aver ù;i:to :.\\ Don Bosco
e alle Missioni dctrlnùia un figJio, dal (ll1;-Je flt dh,1:1,ocò con
gran:le s acrificio, f'r'\\.~ :,;.~11.2.11 rimpianti.
Pie tro Meagila, t n H.iY;unlo C;1nuvcs(•1 a 02- anni.
CQOpt·nnorc.: Snlesinno dal 1~) J8, è.bcm11l11rt padriJ ctj fn-
migi ia, fu fedele sc;r'npie alle funziòm patr0cchi1ll, -special-
mente alla S.. Messa ,1 u o 11dfon..i , che non ualasdò 11ep.pu..rc
lo $COl'SO inY~mo. L':m1me ;il Papà lo spin~e ad aftr tmta1e
a piedi il pcJk,:,.ri1taggio di andata è ritorno a Roma.
Emilio Muzanzanica, t il 1,J,11-195$ a Rho.
Lasciò i\\ 1ut1ì esempio di Jaboriosit;\\ ins t.:int::ibil~. Port0 l a
su a croce con 1usse~1l;),zione crlstfana, Co(>peratorc in1egc-r-
rin:ao, fu padre di 8 lii;!li, tld qu,ali \\in H Fhd in di l\\.1nTia Au-
siliatrice. e ù u e e~ all ievi <li Don BOS-,t:<>.
Maggiore Concetto Sca lia> -t il z1-H- 19.5S.
Coopcra1ore ,tntus-i:ista dell'opcr3 di Don R◊sco e d'ogni
attività d 'apvstolato fece clellr1 sua vita u n a gc.ncr os;i ,ni~-
1
sionc. di squisi!..i 1•~ritù. ,\\mò con tenerezz~ patcrn-11 gli umili,
i piccoli, i sc1npl ici e per jl loro bene lavorò .fino alla mort e.
Luigia Sotta de. Ca.stillo, 1 a Santiago tt ()J an:ni.
Insigne Coopenurjce., rimasta vedova 1-enz .:1 pr.ol e, adottò
com-e suoi figli i Salesi.aai e spee;l.drt"lc1uc ()lldli dc.Ile caic:
di formazione, a cui diede i1\\ ,·ita ed in morte riuartto po~s..:-
dc,;,a. De.licata cli salute, passò g li ullim i trent'anni q ua~i
ia:emprc :i teno. co1U0[''3La dalln S. Comunione e dalla Santa
J'vl~so;!l., cdcbraia ndla s u a- abfrazionc, hVC t~on perrnesso s-pe-
ri:-de: della S . Sede, -conse-rvavo !l SS. S acrnmcn10,
Zelatrice Rosa Caredda Murru ve·d4 Pni, t n Lanus~i
(Kuoro) a 93 anni.
'Ì\\nto i! paese sr è comtnOS"t0 alla notizia della mor.u~ dcl l:1
Mam ma di ] ~anus.ei ~. Co.sl era c-hiam·ata percht: ro tti aiutò,
beneficò, cc.msolò, Fu 1\\Ja<lrina del .gr andtt tcm oio di S. Gio-
v,u1ni Roseo e gcn cr()S:\\ benefettrice c-lellc Opt:rc salesiane,
alle quali portò scmpr-c.• c:into affeuo .e .stima i:-iconoscentc p""r
l'ottima cd,H:nzi.one impartitn ai tuoi figliuoli.
Carolina BeUingardi ved. Po•z:l, t a HusLO Arsjzio :i
103 1111n i .
D i profonda fede, d ivlse Ja sua vir.H lri:i. ln Chìe~a e la fa-
ml-Eflia, dando g(':nt::rosam erite ai poveri r, 1\\.IJe opere di hene.,
priv,1ndcsj U.i t ultO il n Qn $netta m ente. neceS.Nil riO, n oaost.11n1-e
la sua poai1,ione un t-empo :l,1iì:.t1:.1 . Qu,mdo non le fu più .pOSi-
sibilc ~iurnro m aterialmente, socco.rre,•~ con le p r cghfore e,;
in rerminabi li Rosari.
Antoni na Don-signore Scrav ag:Uerl, 1 a Catania a 83 anni,
Oonna ·ri cca di fede e. di e l ertè vin-i.1, ~i ac:cbstava ogn i giorno
alla Mensa Eucad:i::i icn, e prodigava le sue energie pii.I belle
per i fiA"Ji e i bisognosi. Sorell!l di u n Sales.i::1.no, \\1o llc rega-
la r e n Don Bosco uno dei $llOi fiulìut;)li.
Emilia Castelli Chiari, t a 'Trevig lio il rt, -111-,958,
Dcvot:. Cooperatrice Salesi:1na educò i suoi quattro figli
1
crist ianamente, offrend o le isuci g.xandi sofferenze per la vo-
C-3?.Ìone del figlio $a1csìnn.o.
231

4.4 Page 34

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CROQ
1Jrl/(}J!tifi(/ TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
Borse da completare
norsu S. D. Savio. i11 ri,wrcr::wm~nto, e per lo .,n/ute ,rpiri-
tu.olr e t1.rmporafo mia e: dei mu!i cori, a curu di ltrun.ce..sco C.
(Pulcrmo) - T I/I, 30.000.
Jlonrn $ . G. Bosco • $. D. Savio, proteggrtrmi, 11 cu ra di
l'. T . ( Foggia) - Tot. 35.000.
llor•a S. Pio X, i11 ,,,yro~io dello mo.1:lie di Snlla J.w'gi
(Cftaliari) - .-cr,.. 'JOOO·
B<>Nl S. Giovanni Bosco, .s runt di Beverini I mui , cd. Per-
feu i (La Spezia) - •• ,•cr,. 30.000.
ll11"'u S. D. Savlo, u cura tfell'Ardpr. O . .\\n1<1nio Sansoni
Decurione Sa.lc,.inno, 1'. G 1ov1tnni Gemini (A~ri~ento) -
'/'111. 30.000.
u,IJorl!a S. G. Bosco. porcld- prole.,!(~" la min Ja11mdifl, " cura
l\\ l Ìchellna dello Jom - 1" vcrs. 10.000.
Il"""" S. Cuore, M. Au~lllairice e Don Bosco. Domenico
Savio e Don Fllipr>9 Rlnaldl, ptrct,; prQ/~~a111J t mi,i ji!(/i,
a .:ura di Colella · ' ""Untft c=-:apoli) • ,. """"· 10.000.
Horaa SS. Cuore di Gcsu. Mam Ausllbtrlcc • S. G. Bosco.
prl'llr11r:r,~,,i.. a cura di lu" Àt\\na. (Fro~mmu:) - n.~C'$.
~o.ooo.
llor~n S. D. Savio. s cum elci fratelli Cnrln I .11 i~1 Io rio
(Ca,11pobasso) - 1'01. 27.000.
Uo~A S. O. Savio, prtJll'tt~i Pil1rr, e i 1,mi rtJ1•i. n curn di
M. E. (('i.me11) - Hli~a Ho~in:1 uoo; Clnl'll <..:oliro 1000;
1\\,-lortndno don. Sittuino 1000; Bos:co Dtuuènìcn 1000 -
Tut. 14.200.
flon,a Signorfnj Don Mario. a cura dd nipou, Scri;:in (:-.ovara)
- Ct.."!'-anna Luigi S1gnorin, .lO.ooo - Tnt. 37.000.
Hor1a S. Maria MaaareUo, a cur" del comm. Raffade
i\\l<1•Jlllntc (Romal • Tor. .,o.ooo.
Dorso S. Giovanni Bo!>CU, ucr;ndo le iNtrn;wm di Len11.:a
1llnria (Catania) - 1{1 ve~. 10,500.
!lorsa S. Giownni Bosco. /11aia risplenda, la gi11.<tizia,
a ,•u.rn Ji l:Jice Baron~ (NApolil (~•) - •" v;n<. zf..ooo.
Rnt'lla S. G. Bosco. n •·ura di N. ~. Rinzaitn (\\l,lano) -
r,,,.l:kN.!'11.m,no Danh.· in ~utTraJHO dei ~moi defunti 20.000 -
J8.ooo.
nor.a S. Domenico Savio e S. G. Bosco, on,11t1,1111 dalla
rer;,:,nt ~"'llLfl1iatru:e ,~ ,:ra-cit urgenti eh~ "" abbisqi;11rr1m, a
curn dì Anna Honinu • l'oltrn Clara 3000 Tut. ,13.000.
Hor~u S. Gae ta n o, u c uro d,·11"Arc;ip r. 1vl,chcle Mricaluso
e Cooperntori (Palt•rmo) Bastali E. 1000 : Ch11~lionc M .
•~oo : sorelle D'A!\\'ostino 500; Chi!Ircdo M . 1000 ; Ro-
tlolro ;>.L 1000 - TM. 31.000.
Borsa S . Giovanni Bo•co, a cura di Frolu .\\mbro:Iio -
VcJllie e J\\lamma QuAncro 1000; Pino ;\\forin 1000 - Tot.
u.000.
Oor<a S. C uore di Gcsò. Mam Au;;ilialrlcc e Don Bos<:o.
fù11a e Guùla, a cura di Uicc Bruno fVeron.1) - 1• , •.,.,.._
15.000.
Hori,;u S. Giovanni Bosco, aumentaci Ja fede, ,,, su(J'rtl![io dtri
,ttmri de/1111ri, a cu ra di Roa1111a Mar-ia (Cuneo) - 'I'ut. 30.500.
Hor~a S. Giuseppe e Don Aul!usto Czartorls ky, u c ura di
Verdone Teresa - 1• ,·~rs. 10.000.
Borsa Tutti i Santl e Anl.n1c Purganti, a cuni di Luzzato
Caterina (Bellun o) - Merlo l\\laria 12.000 'f'ol. 21.593.
Bo"'• Tang l,ok Paolo, ~,u denti di A. S. S. Hong-Kong. -
S.,...i.t •.\\loina-Bosticco 12.000 - 'J",,t, zz.500.
U11rsu VO>'tl Don Samuele (3•) - Paolo Bctrini 10.000;
Roasso r.milio roco Tt>I. ~8.350.
Oorsn Vcr11ine di Pompei e San Ciovanni Bosco, e,1>11ditea
~ protègget,·l'ì, n cura di C. C. (Nnpoli) - 1• vcr8. ~o.ooo.
llorsn Vallese Madre Angela, u c ul"d di Pìa7,zono :\\lnria
Bucci Maria 5000 - 7\\,1. 24.700.
lloNJ Zl1!1tlot1I Don Renaio• ., cura di Pedw.,,~a '\\lichclc
Cori \\laria 8ooo - Tot. 40.000.
Borsa Astori Sac. Prof. Mario (i•) - R inald1 n. 500 -
1'01. J I .ooo.
Dorso A Maria Au.,iliarrke, S. C. I.losco e Domenico Savio,
,-,, st,ffl'aJ,:i,, tft:,- gt11ituri e ptr lt1 m1'1ezza mia e dei miri rdri.
a cura di pia persona. t rnmit~ O . Fiorentino Vall,· (l'11nco)
1,;, Vt'l"S. 15.000.
Ror$a Auxlllum Chri.s1ianorun1. Con~olatrhc AffHc1orun1, a
curu di t'rtmoncsi l\\1. Ra1fndln (C'r..mona) - Tot. p.000.
ro, Bur.ia Arnini Don Abbondio (12•) - i 0 l·crs. :\\. "'\\. 10.000:
\\llralll Gwscpp,na 500 -
10.500.
n.,,...,, Amadel Don An~elo (4•), a c ura di 7.ucCll hnln
(Ancunu) - Guido Ri7.zolio 1500 - '1'<>1. 33.500.
Tlorsa Anime de.I Purga1oflo, (lrtl!n/r per me ,- r,,r /111/1 ,
miei rari, o rnru d., J\\'linelli (ìnhril'ila - Bice Cur.,.ltll aoo •
T~t. 30..00.
Borsa 11,msl RJD3ldo, a c ura tl,·I fì11liu Giusepp,• (Pesaro)
IO Vt.'r!ll.. 1)000,
Bo~a Bcrruti Don Pietro (3•), pe r J[ra::.i't.1 , iaruJa, 1t t.·ura Ji
~I. •r~rt."•A Dijno - , ("'rs. 10.000.
llor,,, lblb Gabriele (:?•). n c.:ura dt•i 1.trnitoci - , 0 vere. 30.000.
Bors,1 Conti E .• G. Angelozzi-Cndboh..li. a cura d, t'luru A.
( Rom:i) T ot. 40.000.
Fl<lrsn ChJC$9 del silen,io " suol M3rlirl (2•\\, n ri1·()1t/u ili
11111i 1</i oppressi - Lavnge1 to Morig-~ìa zooo : fìoc . /\\lfo11~0
Mcmi. 10.000 - 'l'ot. 2+,500.
.Borsn Canaveslo Maria veci. Picco t'at. 35.000.
Bor<a Don BoSCO, sahacl! u cura tli Pdlegrino ('arolina
Fc.1 (Cun,o) • ,·ers. .10.000.
Hor.o Don Bo$co. aiut.'lcl! a cura di Emilia " \\1.,,-..,ndro
Rnlon11aro (Genomi • Pnn ltnmnno Giuseppe 15.000 -
Tot. 30.000.
llorsn Dio nel nostro proSiJn10, a Cli-rn d egli olunn1 dd
prn(. Abele V1,vey ('l'orino) - T ot. 16.320.
Uonm Dio potente e m fserlcordioso, che io ,um resti r.v,if"so
;,, f/UIII), cura V. :.\\I. F\\11n•i.:olh Giuseppina 4000 TQ/.
26.500.
Bnr<n Don Bos<!O, preiia pér I miei cari v;v1 e tlcfuntl -
Ca,. Oon,enico Pasca 33.000 - Tt>t. 3S.co:,.
Bor,;~ Dun Bosco educatore " scrlllorc. a cura di Germano
Serafino (Savona) - Tnt. 41.000.
Bo,..o Divina Provvidenza ( 14•), a cura cli Hog-lionc, Frnn-
ccsco • 1') vcrs. 22.ooo
J:!o r~n Dole" Cuor e di Muri~ e S. Ciovarurl Bosco. sia111 la
so/nt:ctn tlel/'1wìmn miti, u cura della famiglia Cerri-V ibcrtl
- Tol. 43.000.
llorao Eucaristia del P iccolo Serafino Gustavo Bruni, a
cur3 det sum devoti ( 11•) , . "\\. 10.000 - Tt1t. :ll.500.
8 0 1,1,ETTINO SALESTANO
1• C: IIJONO 1958 A, 1.XICXII, N. 11
Autor!%z. dol Tribunale di Torino in dola 16-z-1q.;Q, n. 40J, CM apr,rovM<ione ecclcswsticu.
Direte. resp.: Soc. Oott. PIETRO Zl.llOJ'/(1, vi• M. AusiJi:llriç~ 1! 'l'òr1no{714\\- Off. Grufiche SEl

4.5 Page 35

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Bor.:.a Eaccencta t:nzo, iu ,'i,uffrartio. a t.·urn della n1adre Lu-
du\\'Ìcu tCunt•o) .. Tot. 41,.000.
B11rsa Faccenda E;:'ìdio (Cunc<1) - Tot. 11',.ooo,
Borsa !'accb.lnclti Angelo, n cura di F. G. (Brcsciu) - Bonzi
Oeltina 5000 - Tot. +J .;,oo.
8()ri---a G(•sù, Mar-i.a Ausilialrice e S. G. Bosco, par "" uovtllo
u1rnr'dMr-, iu ,wlrraqfo et prQ/e~lQ1lC thd /1!1/i, a c.ur.i Ùl ~irio
I\\ IarghL'rita - l O ver.s. 1 o .ooo.
Hors4 Grasso Glacomo e Ag-nes·c. m memfJria e SJdfro_I!lrJ, a
i:urn t.li Anclr~ani l'.Jr!o ~ SiJ--ç-la (Cienova) .. Tot. 4-0,0QO,
Borsa Gesù Sacra-mcntaro, Maria AusHialricc e S. Giovnnni
Bosco, m rfr1.~roz1011u.·11to e pa a./Uf() <1Ì .,'11-t/1, 11 ,~ul'a di
Lina Ca...;i rùla C\\lfilano) • vers, 10.000.
llilrsa Gtsù, Maria Stella del Mare e S anti Salesiani, protegg;!e
mio filt/io!, a nirn di Rindi Maria .\\lberighi (Sie'na) - Tot,
z6.ooo.
Borsa Grazi.e Gesò, Maria Au,;ilia ,r ice e Santi miei p r otei•
tori, a c11ra d i F rance:,,,co di Renzo Sac.. ( Dari) Tf'it. z7.700.
Bor sa Gesù sacramentato. Maria Ausiliatrice. prt,tt_~.(!ete e
benedite l~ uos/l'e famh:lie, a tura di Cr-rrtti Gforomo ,.
10 VCN. I 2 .000,
flnr~ CrndinaH Do.n Antonio, fondata ùall'~x nllii!,ro comm·
Amt.•.glio LuiL!i ('I'orin11~ - vers. 20.000.
(r1111ti111u1)
Borse complete
Hnrsa Rìnaldì Don Filippo, a cura della famiglia I\\[.
L. 50.000,
Bo~.:.l Rinatdi ()on Fi1if)f)O. a cura di Ginvilnni \\ 'la.:seta
L. 50.000.
Borsa Rìnltldì Don Filippo, a cura di F. P. • L. 50.000.
Borsa Madonna del .Uivino Amore, a t:ura del l!OnHn. Haf..
fnel~ 1\\lorganr~ (Roma) - l ,. 50.000.
Bors-a Maria Ausìlìa1rice, Don Rua -Venerabile, 111 1ruflragùJ ,t,,
IIQ$lri morti e ,ft!emulr, fr iuren::;;iom dd c<wh,gi A n,w Snurn
Filippr,chi (Firenze) - L. 50,045.
Bor.4a Tessari Don Giuseppe, l'orroL"u di ('reu,le (Vìcenzn),
111 s11ffrm1w. per di~pa_;;i-:;i1n1e 1t·stmuenlr.1ri11, o c:urn di Oon
G. PjL•ropan Arciprete - L. 200.000.
llorsa Madonna Ausiliatrice, completan1i q·ueJJa i:{ràzia, ,1
cura cli I.. C. (l\\Iilanu) - L. 50,000.
Borsa Maria Auiiliatrict>, S. G. Bosco e S. D. Savio~ w1t,ln-
rm1,/oue la pn,te-::iom-. a cw·a di Lncin Enr-kn - f •• 50.000.
Bursa M"Rria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco. $<:CO>trlfJ I,.:
inlrnzùmi di .•V. 8 .• o cura dd Direttore Salc.sinno del
Vo, m•ro (;s.;11poli) - L. so,ooo.
Uorsa S. Pon1c:nic.o Savio, htmrdiri ltl mìn (amh:IUI, /mr1in1-
illmw111e i 5 Jitli. a curn di :\\,1. c\\.\\'an1.i11i- Tosi (V11re,i,·) -
L. 50.000.
llorsa Perricone Antonio, pt·r mwrare l'mmml'l;r;/Ìca ·frllt1
Jiilia rnora di Jl. A11siliMrice (i\\lcs,in,1) - L. 50.000. ,\\
cura ddh~ suore •.~na Congn.·u-az.i<>nc l)101,-c...;1n 1.
liors~ Pcrricone- Ag.ncllo Caterina, pu •uwrnre 1'0,w1m1stù·,1
d,lla figli<! <nor,, di .Il. .Jus,liatria ('.\\lesftna) - L. so.neo.
A cur!i dP1le ~uon.!. cli una Con!.,rr~,azlonc Diuct.>sana~
B11r_-;;i In ,uffral(io di D. B. ved. T. (Rn,·enn.1) - f 50.000.
TiorAfl. Maria A~!l,i=11rice'i pr.~ o,~nrare il re,:tt'nt"i~ !-"?11rtliano
(' rn sufjra_r.:_rn dl 1 t!'rl#$" ~vruo-.Scarro,1~, a cura d1 l ortl!rolo
G1ovnn111 e Sordo ~1coletta (!':ianmn) • L. 50.000.
l.3orsa S. Cuore di Maria, ù1 f>rOft,::::ÙJru! di -·luniholt! 1/r>rll-
,;,,; ( 1Jrcsà1) - L. 50.000.
lior:--a S. Giov.tnnl Bosco, iu m_l},·a_l!io del marito e pc.r lo
prnte::ione dei fi'<li ,li 8 . 11. (Varese) - L. 50.000.
li-orsa A sufft"a~io tiella Cooperatrice Salesiana Ann3 Mo-
rnsoU (Lugano) - L . 5-0.000.
Tiorsa Gai Rosa nata Gerbi, i11 rn(fmgio e rÌ/'ordo, a curn della
figlia s,,fìa (Torino) - L, 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e 6. G. Bosco, 1/,//11 Pnrrocdtia
/$. Pietro- l.Ja1:lwria (Palermo), a cura del Col. Gaetano
Labbarbera - L. 50.000.
lforsa S, Cuore di Gesù. Maria Ausìliatrke e S . G. Bosco,
pr1Jle,1.!.![ill! In mifl famigfit,, a cura di Bra.udi :VLichcle (.. '\\.scoli
Picenu) - l~. 50.000.
Borsa Barbero Fra.ocesco1 ;n suffrm:tio e i·itol'<ltJ, a cura <li
Carolina Rarhcro vc.·U. Ra r beru {Ì'\\ovara1 - I.... i::;o.ooo.
H()r.:;a ~ladtl Aus1Hat.rico u Domenico Savio, .feomdo le t,1(e11....
zi011: di C11111wla Galeam- Fnllart (J\\lcs&1na) - L. 50. 000,
Bor::-.~ Rin:.tldi Don Fili ppo1 prr!!n fwr fu .wfre~~tt ddl~ nri,;lr~
n11i11,e, a cura tli 'l'iltlc :\\ lflria ::\\lariùa.i (:\\Llanu) - L. 50.oao.
Borsa Hinaldl Don Filippo, grazie! 1'h111p!i'la ,I 1110 jn,•ore
t! proler,~id, a cura di Es:terina :\\ lni:chi, insc::{nanti: (Van.'.i~e)
- L. 50.000.
Bo~a Mari;1 AusiHatricc, rel'(Jtldt> ltt. i1:U..11zio11i tli P. G. /1.
(S.iv<ma) - L. 50.000.
Bor s:1 For no En1i lia in Ghiglieno, a cura. ddla fatn..iglia
(Imperi•) - I,. 50.000.
Burs,1- M.ad onna di Lourde:,, s~lvacil a cura del dott. Pa-
nini Carlo (linrcria) - L. 50.000.
Borsa Madonna dell'Aìuto, n/(ata dal/',lrr,pr, fJu. dei
Cvopernturi Stilu. cli C(tmpobe/lo di l..ital<I, a cura d i D. l·.1-
s11l o (A1fr<g-ento) - I,. 50.+:a.5.
nur~a Al s. Cuor e di Gesù. "'"' I() r('UfflJl1YII) ,lrlf,, t1p/JllTl-
zio11i di Laurde~ e Sf!l'1J111lu in1e11~it.m{ tli .1. C. t fami1iad
/C1,mo) - L. 50 .000.
BQrsa M.1.ria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco, p,·o1f!!J:1.'le e
,~iutllft: la m;n (nmù!,lia , o cu ra di Spartii lJic.g-o (l'omo)
L. 50.000.
Bor~a Vergine Ausiliatrice e S. G. Bos-co. 01/t:nete .~rfl~ie
.ft,iriluali r trmpor.n/i tilla famiglin di Ca:mh l·!Icntdrn (Cre-
mona) - L. 50.000.
llors.:t PioJanti Mich eJ~n(!elo. tuduto 01 tOutbo.ll111tM1fo il
z
0
-1Y--
+5.
;n
onfJre ddl'Au.;iliutnrf'
è
a
.wfjrat:iu.
a
t 1ura
ddl:1
;\\ladre l\\laria T. veci. l'io!"ntl ( Rornn) - L. 50.000.
Uors.l Gamba 1\\fada, 111 wtlra'!.!''' t: 1irordv, a cura di C;ai
!\\!aria - L. 50.000.
Bnr~a Lar ghero MarghedLO e Fippo Pietro~ Il sr~l]rat:io 1/c.'i
loro def1111ti - Viola Delfina rsn, nna) - J.. 50.000.
l:lor:-:.:1 S, Cuore di Gesti, M. Ar.1'6ifhtirice e S. G# Bosco, f'tr
otle,,11rc urrn:ie 111 /tu:cwe ,ùl l'"a/ltÌ /Jomt!ulc'tJ - Snra-..;n Si -
n1011c ~ L. ~o.ooo.
Hors,1 Rinatili Don Fllippo, ,1 n1r.1 di Lui;-::a Pi1ro;,..zi .. L. 80.000.
lJors!l None di diam ante, a rum J.cl cnv. uff, Don Carlo
Pmnd.i., nel gfrtrno dd suu 88u l.:omple,1n no - f ~- 50.000,
Bors.u. lVlar-ia Aa~iliatrice, o cu rn clt•lla fam1!,!lia Ghiskri -
L. 50.000.
Bo,•-;.." Maria AusiliatriCl'. ~ $. D, Savio, in ,.,,,~rn~iamnr,rr,,
a cu,-a di _\\I. (;, - L. ;o.ooo.
Borf.ìe Jl.aa Oon rvticbcle Ve.n~rabil~, 111 m((rnf!iO de, tft'/uuti
,J.d tJ,u,. f}"rbcslo (J;zornh> - L. 100.000.
i,, Rm·.,,1 Gam.bolò Francesco. il:tmwrin e wl7rf1gm - I.... 50.000,
Hors,1 Congi.u Don Francesco. n, snffra~io. n r.urn <li .Efinio
Con~iu-L'ordn - L. 50.000.
Bnr.:;a Berruri Don Pietro (4-·•), (Jcrdtè prdff_'Jf{n la W).vtn1
/l1111i1tlùr. a cura di T. :Z. - L. 50.000.
llorsa Amadcl Don Anl!elo nello Spirito di Dòn Bosco, a
cura J\\.•ll'ln~. I){" Don1~niro • L. 50.000.
non¼l In suftrJgio dei cari dt'(unti Ro~~"'co, a runl ùi lda
Rosasco {Gènuva) - L. ~o.ooo.
Borsa Cuore di Gesù, <:onRdo in voi, a ,.·a1n, di (juidi Cu-
milh1 (:\\'lonza) - L. 50.000.
.Bon;,1 Stanza di p.;il(li del Cuore Jmm,.COlotn dl Ma.ria, d1i11,/i
C. m T,•, a nira i.li N. è'- (Tr~nll)) - L. 50.000.
Borsa Teologo cinese, prega secondo le intenzioni del
cm. L. Pittar! (J\\k-ssina) - I.. 50.000.
Rorsn Nava Antonio, in ,·ironosci'n~:a n ,l/11na 4-ut.ilmtrico
ptr ur11::ie fU.'P'Vlllt! (x [ Oors<?) - L. 550.000.
!forse Fami!(lia lteves.sì ( 18 Ilors,·) - L. 900.000.
Boro;::a $. l'v!l;lrla M::!ddalenal a Cllnt di c. G. rrorinr,} -
f,, 50.000.
H.orsa Gesit Miseri<:ordioso, S. O. Savio e S. Cu.ruto D'Ars.
o c.:ura ùi D. G. - L .. ,r;o.ooo.
Hor.:;1\\ SS. An geli Custodi, a cura Ji ~- ~-, tra1ni1e Direttore
Ospednl<' S. (.'uorc-lfarricra \\Id Ro~c,1 (Catanfo) - L.50.000.
(co111i1111a)

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BOLLETTINO SALESIANO
~
Periodico quindicinale delle Opere e Miasioni di Sa.n Giova.nni Bosco
DDWIORB: VIA MARIA AOSILIATBICE, 82 - TORIBO - TiW'OllO 22-117
* AL 1°DEL MESE: per i Coopera.tori e le Coopera.trici Salesiane
* AL 15 DEL MESE: per i Dirigenti della. PIA UNIONE
SI IIVIA GR!TDITAll!ITI! Spedmone in abbonamento postale • Gruppo 2°
IMPOBTAHTE
Per correzioni d'indi-
rizzo sipregad'inviare
anche l'indirizzo vec-
* chio. Si ringraziano i
Sig. Agenti posta.li che
respingono, con le no-
tificazioni d'uso, i Bol-
lettini non recapita.ti
un grande Papa
un'avvince1ite biografia
HALES
Stu dio cntaco sullo politica e
sulla rehg1one del secolo XlX
TRADUZIONE llI FRANCESCO 8JANCHI
Lira 1500
aLl,•· p er ordinazioni
rir•olgersi (1//o
SOCIETÀ EDtlRICE INJfRHAZIO~A1.r
TORINO
Corso a c glna Marghc.-ita, l 76
conto corr:eo1e postalo l / 1 71
L'opero che viene pr~cntata in troduz,onc dall'in1,I,·~,-. tratteggia
in OllO capitoli di vasto respiro e di granitica base s1orica, l'affw,ci-
nunlc figura di f'10 IX, particolam1ent1: ndl'ùmb,to del suo mandato
di \\'1cano di C.:su Cristo e dr Capo Jr tuttà la Cn~tmnit.\\ Sotto
questo profilo, J ·folc, l" ma1:nifico nella ~ua intuizione di Morico sen-
~ihil.:, essendo riuscito n cr:uteggian, l'io IX in uno dei hm p,ù lu-
n1inosi della sw1 v1t", sopmcturto ddlu :sua \\'Ìtn cli Pontefice E que8to
h11,, è lii cle,•att:zzn moroli: e spirituale del Papa, che con inlri.'pidà
ft:nnc7,7.a ed eroic<t virtù si librò al d, bOpm del conting~nfl·, dominò
Jili 1•vcnti temp,-stn~i e hurrnscosi di,l ~uo tempo, scoprl e ~vdò aJ
mondo l'insidiosa pcrfidm ed il \\"ckno letale degli crmn del suo
1 tempo, le cui ..sm:mr conseguenze k ,-..diamo ora rilles~c nella ,-asta
c prcoccupantc c<irrentc ddl'atcismo moderno c del <lmmma dd-
l'umnnesirno ateo contemporaneo.
Con pi1<na cnn~u,wvolczin di un giudiv.io che parrebbe rtutl11ce o per
In meno esagerato, l'Autore afferma e prova che Pio lX fu il fon-
datore del Papato moderno •.
Lu lettura del libro, <l,lcttcvole ed ublc p,·r 1ut11, è panicolannerite ne-
c4:s.,11rm per gli sru<lio~i, per il Cler,), p~r i Cattolici, a cui deve es•ere
curo, anzi doveroso cnno,.cere la Yerita <lei fotti cli un pcrmdo, come
pochi altri, cruciali per lu Chiesa, e 1li~ni d1 unitoscie per 1I auu nugusto
Capn, su cui furono v"rsnti ad orciuoli , fnlsi storici, per lc"ittimurc
ur.'ug!treSSionc a lungo meditata e segrctnn'll·nte prepan11a, contro uno
Stato il pii, \\'Ctusto, il più venerando,. uno dei più pruweditì di alloro
Facciamo noto ai benemeriti Coope1•atori e alle benemerite Coope-
ratrici che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Posta.le
con il NUMERO 2-1366 (TORINO) sotto la denominazione:
Ognuno può valersene con ri.sparmio di spesa., nell'inviare le proprie
otrerte, rico1·1·endo all'ufficio postale locale pe1· il modulo relativo
DIBIZIORB &DERALi
OPIBB DI DON BOSCO
TORDJO (714)